DAI PROGRAMMI MINISTERIALI
ALLE RECENTI
INDICAZIONI NAZIONALI
NELLA Scuola Secondaria di II grado
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori
SOMMARIO
1. Dai Programmi ai Curricoli ai Piani di
Studio Personalizzati.
2. Gli OSA dell’IRC del secondo ciclo.
3. I nuclei tematici degli OSA dell’IRC.
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Dai prog. ai PSP
L’Intesa
L’Intesa prescrive che i programmi «devono
essere conformi alla dottrina della Chiesa e
collocarsi nel quadro delle finalità della scuola»
(DPR 751/85).
I programmi sono «adottati per ciascun ordine e
grado di scuola con decreto del Presidente della
Repubblica, su proposta del Ministro della
Pubblica Istruzione previa intesa con la
Conferenza Episcopale Italiana » (DPR 751/85).
Per coerenza con l’impostazione neoconcordataria
nuovi programmi dovevano essere emanati entro
due anni dalla firma dell’Intesa. Nella scuola
superiore sono stati emanati con DPR 339/87.
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Dai prog. ai PSP
I precedenti programmi di religione delle
superiori, pubblicati nel 1967, sottolineavano che
l’insegnamento della religione «è orientato alla
formazione e alla maturazione cristiana dei
giovani. Esso si caratterizza come servizio reso
agli alunni, perché possano fruire del loro diritto di
“onorare Iddio secondo i dettami della retta
coscienza” (Pacem in terris) ».
Nel mutato contesto prodotto dalla legge 53/03, i
programmi dell’IRC sono inseriti nelle uniche
Indicazioni Nazionali relative agli obiettivi specifici
di apprendimento.
Schema
C.E.I.
La progressività
ciclica
Concezione che
si può rappresentare
con un modello
a spirale
…per cui ciclicità non
significa ripetitività,
ma progressività…
…dove ogni
acquisizione
riceve nuovi impulsi
e nuove aperture.
I “modelli” programmatici nelle riforme.
PROGRAMMI:
Emanazione centrale di
norme che i docenti
debbono eseguire
Programmazione
curricolare
DPR 275/99; L. 30/00
CURRICOLI:
propone “valori,
vincoli nazionali” che
ogni scuola è
chiamata
autonomamente ad
interpretare, secondo
le esigenze della
propria realtà locale.
INDICAZIONI
NAZIONALI
Prescrittive nei
percorsi formativi;
RACCOMANDAZIONI
orientative nelle
scelte metodologiche e
culturali.
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Dai prog. ai PSP
Dai Programmi ai Curricoli ai Piani di Studio Personalizzati
Programmi
Essi hanno accompagnato la scuola italiana fin dal suo
strutturarsi istituzionale nell’ottocento. Oggi, restano
residui di questa impostazione didattica soprattutto
nella secondaria di II grado, mentre negli altri gradi
scolastici ha ormai prevalso la logica del Curriculum.
I Programmi designano contenuti di insegnamento
dettati centralisticamente, da parte del Ministero, e da
svolgere in maniera uniforme in ogni classe del Paese.
Tutti i docenti e le scuole, a discendere, devono
adeguarsi alle loro indicazioni.
Sul piano professionale, quindi, richiedono ai docenti
l’atteggiamento
impiegatizio
dell’applicazione
e
dell’esecuzione.
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Dai prog. ai PSP
Curricoli
La parola curriculum (sott. studiorum) è latina. Gli
Inglesi se ne sono appropriati da tempo per
indicare il Piano degli Studi proposto, nelle diverse
scuole, per la maturazione degli allievi.
Nel nostro Paese, la parola curriculum ha
cominciato a circolare, anzitutto, come un termine
antagonista alla parola Programma; solo in
secondo luogo, ha indicato le scelte educative e
didattiche concretamente adottate dai docenti
nelle
diverse
realtà
scolastiche
per
corrispondere in maniera più pertinente alle
differenze territoriali, sociali e culturali di
provenienza degli allievi.
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Dai prog. ai PSP
Programmazione curricolare
L’astrattezza dei Programmi, il voler trasferire senza mediazioni e
modellamenti il «nazionale» nel «locale» e il «generale» nel «particolare»,
significava per forza di cose sacrificare uno dei due elementi.
Con la Programmazione Curricolare il Ministero è stato così chiamato a
concepire in modo diverso i Programmi: non più istruzioni da far applicare
esecutivamente in ogni classe della penisola, bensì vincoli nazionali che
ogni scuola è chiamata autonomamente ad interpretare e ad adattare alle
esigenze della propria realtà formativa. Il Ministero, come dispone
l’articolo 8 del Dpr. 275/99, detta, in questa prospettiva, gli ordinamenti
del sistema educativo di istruzione e di formazione, gli obiettivi generali
del processo educativo, gli obiettivi specifici di apprendimento, gli
standard di prestazione del servizio, i criteri generali per la valutazione.
La responsabile concretizzazione di tempo, luogo, azione, quantità e
qualità di questi vincoli astratti, tuttavia, è di piena responsabilità
professionale delle singole scuole e dei docenti.
Sul piano professionale, perciò, l’atteggiamento richiesto ai docenti è quello
della creativa e responsabile progettazione di scelte educative e
didattiche che declinino ed intercettino il «generale» nel «particolare».
I docenti, le scuole, se coerenti con la logica della Programmazione
Curricolare, non possono non coinvolgere, in questa operazione, i genitori, i
ragazzi ed il territorio.
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Dai prog. ai PSP
Piani di Studio Personalizzati
Sul piano della professionalità, ai docenti è richiesto non più
di transitare «dal generale culturale al particolare
personale», ma di operare «dal particolare personale al
generale culturale».
Restano, come nella stagione della Programmazione
Curricolare, i vincoli nazionali che tutti devono rispettare e
che lo Stato ha il dovere costituzionale di indicare, anche
dando spazio ad intese per una quota regionale nella loro
determinazione (Indicazioni nazionali per i Piani di studio
personalizzati).
Resta, nondimeno, la responsabilità progettuale della scuola
e dei docenti che devono offrire percorsi formativi, ma risulta
ancora più netto di prima il principio della personale
responsabilità educativa dei ragazzi, dei genitori e del
territorio nello sceglierli e nel percorrerli ed acquisirli.
Il risultato dovrebbe essere la costruzione sempre più mirata
di Piani di Studio Personalizzati.
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Dai prog. ai PSP
La legge 53/03
La legge 28.03.03 n. 53, all’art. 1, afferma che «[...] il
governo è delegato ad adottare, entro ventiquattro mesi ...
uno o più decreti legislativi per la definizione delle norme
generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle
prestazioni in materia di istruzione e di istruzione e
formazione professionale.»
Le Indicazioni Nazionali esplicitano sia gli Obiettivi
generali del processo formativo, sia, in allegato, gli
Obiettivi specifici di apprendimento (Osa) ordinati per
discipline ed educazioni.
Gli Osa indicano i livelli essenziali di prestazione che le
scuole pubbliche della Repubblica sono tenute in generale
ad assicurare ai cittadini.
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Dai prog. ai PSP
"Norme generali e livelli essenziali delle
prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema
educativo di istruzione e formazione della legge 28
marzo 2003, n. 53“ sono stati definiti dal
Decreto Legislativo 17 ottobre 2005, n. 226,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 257 del 4
novembre 2005.
L’allegato B presenta il Profilo Educativo,
CUlturale e Professionale dello studente a
conclusione del II ciclo del sistema educativo di
istruzione e di formazione per il sistema dei licei.
Gli allegati C, C/1, C/2, C/3, C/4, C/5, C/6, C/7 e
C/8 contengono le Indicazioni Nazionali per i
piani di studio personalizzati dei vari percorsi dei
licei.
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Dai prog. ai PSP
Il percorso educativo
Il percorso educativo del Liceo, nella prospettiva della
maturazione del Profilo dello studente, utilizza gli obiettivi
specifici di apprendimento indicati per i due bienni e per
l’ultimo anno al fine di progettare unità di apprendimento.
Queste partono da obiettivi formativi adatti e significativi per i
singoli studenti, si sviluppano mediante appositi percorsi di
metodo e di contenuto e valutano, alla fine, sia il livello delle
conoscenze e delle abilità acquisite, sia se e quanto esse
abbiano maturato le capacità di ciascun allievo,
trasformandole in competenze certificate (art. 8 del DPR
275/99).
In altre parole, i docenti delle istituzioni scolastiche sono tenuti
a trasformare gli «obiettivi generali del processo
educativo» e gli «obiettivi specifici di apprendimento
relativi alle competenze degli allievi» (art. 8 del Dpr. 275/99) in
obiettivi formativi, cioè in obiettivi di apprendimento
effettivamente adatti ai singoli allievi (art. 13 del Dpr. 275/99).
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Dai prog. ai PSP
Il percorso educativo (sintesi)
O. F.
+
Attività
educative e
didattiche,
metodi,
soluzioni
organizzative
+
Modalità di
verifica delle
conoscenze
e abilità
L’insieme delle UdA realizzate dà origine al
Piano di Studio Personalizzato.
=
APPRENDIMENTO
Uno o
più
UNITA’ di
OG + OSA + Situazione allievi = Obiettivi formativi
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA
Gli «obiettivi specifici di apprendimento»
Gli OSA si presentano come un insieme di “conoscenze”
ed “abilità” che le scuole sono invitate ad organizzare in
attività didattica per promuovere le “competenze” finali
degli alunni a partire dalle loro “capacità”. Sono dei “livelli
essenziali di prestazione” che le singole discipline mettono
in campo per un apprendimento che permetta ad ogni
alunno di sviluppare le proprie capacità ed approdare alle
competenze condivise.
Nelle Raccomandazioni del 24.7.02 per capacità si intende
una potenzialità e una propensione dell’essere umano a
fare, pensare, agire in un certo modo. Tali capacità non
sono mai statiche ma in continua evoluzione e
costituiscono semplici possibilità aperte a qualsiasi
sviluppo e non ancora trasformate in realtà.
Dalle capacità si passa alle competenze per mezzo
dell’azione educativa, basata su conoscenze e abilità.
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA
Le conoscenze sono il prodotto dell’attività teoretica
dell’uomo e, nella scuola, sono soprattutto ricavate dalla
ricerca scientifica. Riguardano quindi il sapere: quello
teorico, ma anche quello pratico.
Le abilità, invece, si riferiscono al saper fare: non solo al
fare, ma appunto anche al sapere le ragioni e le
procedure di questo fare. In altre parole, perché
operando in un certo modo e rispettando determinate
procedure si ottengono certi risultati piuttosto di altri.
Le competenze, infine, sono l’insieme delle buone
capacità potenziali di ciascuno portate effettivamente al
miglior compimento nelle particolari situazioni date:
indicano quello che siamo effettivamente in grado di
fare, pensare e agire, adesso, nell’unità della nostra
persona, dinanzi all’unità complessa dei problemi e
delle situazioni di un certo tipo che siamo chiamati ad
affrontare e risolvere.
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA
Gli Osa possono essere interpretati, per la
loro funzionalità didattica, come “punti di
partenza”, affidati ai docenti, in vista di
una convergenza interdisciplinare in grado
realmente di favorire negli alunni la
maturazione di vere e proprie competenze,
o come degli “indici” attorno ai quali i
docenti sono chiamati a comporre il “libro
didattico”, nel suo insieme e anno dopo
anno.
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA
PRIMO BIENNIO (I e II superiore)
Conoscenze
– Desideri
e attese del mondo
giovanile, identità personale
ed esperienza religiosa
– La proposta di salvezza del
cristianesimo realizzata nel
mistero pasquale di Cristo
– La Bibbia, documento
fondamentale per la tradizione
religiosa ebraico-cristiana:
metodi di accostamento
– Gesù, il Figlio di Dio che si è
fatto uomo: vita, annuncio del
Regno, morte e risurrezione,
mistero della sua persona
nella comprensione della
Chiesa
Abilità
– Confrontare aspetti della
propria identità con modelli di
vita cristiana
– Individuare la specificità della
salvezza cristiana e
confrontarla con quella di altre
religioni
– Analizzare nell’Antico e nel
Nuovo Testamento le tematiche
preminenti, i personaggi più
significativi, la figura di Maria
– Individuare in Gesù Cristo i
tratti fondamentali della
rivelazione di Dio, fonte della
vita e dell’amore, ricco di
misericordia
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA
Conoscenze
– L’uomo, “immagine e
somiglianza” di Dio, persona
– La Chiesa mistero e
istituzione: dalla Chiesa
degli apostoli alla diffusione
del cristianesimo nell’area
mediterranea e in Europa
– Vita nuova nello Spirito, legge
e libertà: caratteristiche
fondamentali della morale
cristiana
– Origine e fine dell’uomo
secondo la religione
cristiana
Abilità
– Cogliere
le caratteristiche
dell’uomo come persona nella
Bibbia e nella riflessione dei
cristiani dei primi secoli
– Riconoscere lo sviluppo della
presenza della Chiesa nella
società e nella cultura:
dall’origine fino al medio evo
– Confrontare la novità della
proposta cristiana con scelte
personali e sociali presenti nel
tempo
– Cogliere i significati originari
dei segni, dei simboli e delle
principali professioni cristiane
di fede
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA
Abilità
– Riconoscere l’importanza e il
significato dei sacramenti per
l’inizio, lo sviluppo e la ripresa
della vita cristiana
– Riconoscere i criteri e i segni di
appartenenza ad un gruppo di
persone, ad una comunità
sociale e quelli di appartenenza
alla Chiesa
– Comprendere il significato
cristiano della coscienza e la
sua funzione per l’agire umano
– Specificare l’interpretazione
della vita e del tempo nel
cristianesimo, confrontandola
con quella di altre religioni
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA
SECONDO BIENNIO (III e IV superiore)
Conoscenze
– L’uomo e la ricerca della
verità: l’incontro tra filosofia e
teologia, tra scienza e fede
– * Dio, la religione e le
religioni tra rivelazione e
critica della ragione. Origine
e significato della fede
cristiana nell’Unità e Trinità di
Dio
– * Gesù nella ricerca
moderna: corrispondenza ed
unità tra il “Gesù della storia”
e il “Cristo della fede”
– I principi dell’ermeneutica
biblica per un approccio
sistematico al testo
Abilità
– Riconoscere diversi atteggiamenti dell’uomo nei confronti di Dio e le caratteristiche della fede matura
– Argomentare una risposta a
critiche ed obiezioni
formulate sulla credibilità
della religione cristiana
– * Applicare criteri
ermeneutici adeguati ad
alcuni testi biblici, in
particolare a quelli relativi
agli eventi principali della
vita di Gesù
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA
Conoscenze
– * La Chiesa e l’impero, gli
stati nazionali, le democrazie e la modernità
– La riforma della Chiesa, il
concilio di Trento, divisioni
tra cristiani, la ricerca
dell’unità
– * Nuove espressioni di
spiritualità cristiana nell’epoca moderna per la
predicazione, la preghiera, l’educazione, la carità e
la testimonianza di vita
– Evangelizzazione di nuovi
popoli: rapporto tra fede e
cultura locale
Abilità
–* Identificare nella storia della
Chiesa dal medio evo
all’epoca moderna nodi critici
e sviluppi significativi
– Riconoscere l’attività
missionaria della Chiesa nei
diversi continenti e analizzare
il rapporto fra
evangelizzazione e vicende
storico-politiche contestuali
– Individuare le cause delle
divisioni tra i cristiani e valutare i tentativi operati per la
riunificazione della Chiesa
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA
Conoscenze
– * Giustizia e pace,
libertà e fraternità
nelle attese dei popoli e
nell’insegnamento del
cristianesimo
Abilità
– * Cogliere in opere d’arte
(architettoniche, figurative, letterarie e musicali …) elementi
espressivi della tradizione
cristiana
– * Individuare il rapporto fra
coscienza, verità e libertà nelle
scelte morali dei cattolici
– Riconoscere la tensione tra realtà
ed ideali, tra limiti dell’uomo e
azione dello Spirito nella vita
personale, sociale ed ecclesiale
– * Accogliere, confrontarsi e
dialogare con quanti vivono scelte
religiose e impostazioni di vita
diverse dalle proprie
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA
QUINTO ANNO
Conoscenze
– * La persona umana fra le
novità tecnico-scientifiche
e le ricorrenti domande di
senso
– La Chiesa di fronte ai
conflitti e ai totalitarismi
del XX secolo
– * Il Concilio Vaticano II:
storia, documenti ed
effetti nella Chiesa e nel
mondo
Abilità
– * Cogliere i rischi e le opportunità delle tecnologie informatiche e dei nuovi mezzi di comunicazione sulla vita religiosa
– Riconoscere in situazioni e
vicende contemporanee modi
concreti con cui la Chiesa
realizza il comandamento
dell’amore
– * Individuare nella Chiesa
esperienze di confronto con la
Parola di Dio, di partecipazione
alla vita liturgica, di comunione
fraterna, di testimonianza nel
Mondo
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA
Conoscenze
– * La dottrina sociale della
Chiesa: la persona che
lavora, i beni e le scelte
economiche, l’ambiente e
la politica
– * La ricerca di unità della
Chiesa e il movimento
ecumenico
– Il dialogo interreligioso e il
suo contributo per la pace
fra i popoli
– * L’insegnamento della
Chiesa sulla vita, il
matrimonio e la famiglia
Abilità
– * Riconoscere le linee di fondo
della dottrina sociale della Chiesa
e gli impegni per la pace, la giustizia e la salvaguardia del creato
– * Individuare i percorsi sviluppati
dalla Chiesa cattolica per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso
– * Motivare le scelte etiche dei
cattolici nelle relazioni affettive,
nella famiglia, nella vita dalla
nascita al suo termine
– Tracciare un bilancio sui contributi dati dall’insegnamento della
religione cattolica per il proprio
progetto di vita, anche alla luce di
precedenti bilanci
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA
Elaborazione degli OSA per l’IRC del Secondo Ciclo
Per la formulazione degli OSA per l’IRC, data la particolarità
di questa disciplina per il contenuto e soprattutto per il suo
quadro normativo, frutto dell’accordo concordatario del 1984,
sono stati presi in considerazione i seguenti criteri:
 il riferimento al patrimonio culturale del cristianesimo
nella denominazione cattolica, patrimonio tradotto con la
riflessione teologico-pastorale sviluppata a partire dal concilio
Vaticano II;
 il contesto sociale e culturale del nostro tempo, in particolare
il pluralismo anche religioso e quindi le esigenze del dialogo
ecumenico ed interreligioso;
 l’attenzione agli OSA delle altre discipline, soprattutto quelli
delle discipline affini come: italiano, storia, arte, filosofia ed
educazioni alla convivenza civile;
 i destinatari, e quindi la loro età e la loro appartenenza ad
un mondo, quello adolescenziale e giovanile, oggi
caratterizzato da tanti aspetti spesso fra di loro contradditori.
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA
La elaborazione di questi OSA è stata laboriosa (vedi
anche la sperimentazione CEI degli anni 1998-2000).
Gli OSA riguardano tutti e due i percorsi dell’unico
sistema di rinnovamento della scuola secondaria di
secondo grado: percorso di istruzione e percorso di
istruzione e formazione, anche se quest’ultimo di fatto può
terminare dopo il terzo anno o dopo il quarto anno,
rimanendo l’opportunità di passare da un percorso all’altro.
E’ stata una scelta condivisa con il MIUR.
Le differenze riguardano soprattutto la modalità di
apprendimento, chiaramente diversa: quella dei licei basata
più sul sapere che sul saper fare; quella professionale
basata più sul saper fare che sul sapere.
Per il sistema di Istruzione e formazione professionale
valgono gli OSA del primo biennio e le “conoscenze” e le
“abilità” contrassegnate dall’asterisco del secondo biennio e
del quinto anno.
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA
Seppure sono direttamente affidati alla capacità didattica
dei docenti e della scuola nel suo insieme, non possono
essere lasciati nell’ombra o interpretati in maniera troppo
superficiale e funzionale gli alunni, nel pieno di un’età
determinante per la maturazione di un volto umano
significativo, per dare uno giusto sviluppo alla propria vita.
La triplice suddivisione risulta così caratterizzata:
 il primo biennio, finalizzato a mettere in evidenza gli
aspetti fondamentali delle singole discipline, serve per
consolidare la riflessione sul cristianesimo, (Dio, Gesù
Cristo, la Chiesa, la vita nello Spirito, la Bibbia), per
conoscerlo in tutti i suoi aspetti fondamentali e trovare
anche nella “Religione cattolica” la possibilità di un
confronto decisivo per dare un valido orientamento alla
propria vita; è l’età delle prime decisioni, spesso
determinanti;
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA
 il secondo biennio (o l’ultimo anno del percorso
istruzione e formazione per quanti terminano con la
qualifica, o il penultimo per coloro che terminano al quarto
anno con il diploma) è invece il biennio degli
approfondimenti; non basta conoscere gli elementi
fondamentali delle singole discipline per aiutare i ragazzi ad
impostare la vita su basi consistenti, bisogna anche
affrontare in senso critico le questioni più rilevanti
poste dalla storia e dall’attualità; un aspetto che
direttamente riguarda l’IRC è il confronto con altre
confessioni cristiane, altre religioni e tradizioni culturali;
 il monoennio tende a favorire una sintesi che abbia il
duplice significato di “concludere” al meglio gli studi del
secondo ciclo, realizzando le competenze elencate nel
PECUP, con alcune UA che completino quanto non
sviluppato o sviluppato poco negli anni precedenti, e
“orientare” verso studi universitari adeguati alle attese degli
alunni oltre che alle esigenze sociali del momento.
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA
L’inserimento nel proprio territorio e nel
vissuto di ogni giorno richiede una lettura
della realtà, di se stessi e della varietà delle
relazioni umane, attenta e critica, per un
accostamento ad essa che non si limiti ad
essere soltanto problematico, fonte di
interrogativi più che apertura ad una
risposta, curiosità, ricerca, coinvolgimento,
sollecitazione per una attiva e costruttiva
presa di posizione personale e sociale.
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Nuclei tematici
Al centro Gesù Cristo
Anche al centro di questi OSA viene posto Gesù, la sua
persona e le sue opere. Una conoscenza molto significativa e
ben riassuntiva: si preferisce riferimenti essenziali,
“riconoscerlo” nella sua unicità di Figlio di Dio fattosi uomo,
morto in croce e risorto, per dare all’umanità del tempo e
nostra una prospettiva di vita rinnovata.
I due aspetti, del confronto con la realtà personale di Gesù e i
risvolti pratici dell’incontro con lui sulla vita dei discepoli,
procedono di pari passo, per un collegamento che si inserisce
molto bene nel momento specifico di vita degli alunni, chiamati
ad uscire da una lettura ingenua della realtà per cercare e
trovare una valida comprensione interpretativa della stessa. In
questo contesto è rilevante, per esempio, la conoscenza del
secondo biennio “Gesù nella ricerca moderna: corrispondenza
ed unità tra il Gesù della storia e il Cristo della fede”, sia per
entrare nello spirito del tempo che per approfondire una
ricerca di Gesù fino a cogliere la sua originalità specifica.
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Nuclei tematici
La Chiesa, la sua identità e la sua missione
Gli OSA ci aiutano a ripercorrere la diffusione del cristianesimo in
connessione allo sviluppo della Chiesa: dalla sua nascita, come
“mistero e istituzione”, attraverso forme di appartenenza sempre più
consolidate e allargate e il superamento di non poche difficoltà, fra le
quali la divisione a seguito della riforma protestante e il confronto
con la modernità, verso il rinnovamento sfociato nel concilio
Vaticano II. Con questo concilio ci troviamo dinanzi ad una pagina
assai importante, per certi aspetti unica, della presenza e dell’attività
della Chiesa nei nostri giorni, ben delineata in un’abilità del
monoennio che ripercorre le quattro Costituzioni del concilio stesso.
L’approccio seguito è quello di passare da una lettura quasi “visiva”
o più appariscente della Chiesa ad un approfondimento che ne
delinei il volto di popolo di Dio e comunità di fratelli. In questa
maniera
diventa
più
propositivo
accostarsi
al
cuore
dell’appartenenza ecclesiale, andando oltre pregiudizi fin troppo
facili anche se ben radicati, sviluppando il rapporto chiesa e stato,
teologia e filosofia, fede e laicità (dentro ad una riflessione più ampia
e profonda relativa al confronto fede e scienza, attese dell’uomo e
rivelazione divina).
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Nuclei tematici
Dio Padre e l’incontro con le confessioni religiose
Si affronta la questione Dio per se stesso, seguendo il
processo filosofico e sociale che ha portato a far emergere con
insistenza la domanda sull’esistenza di Dio, chiedendosi se
Dio non fosse un’ipotesi inutile per capire la vita e il mondo.
Rimane privilegiata negli OSA la riflessione su Dio attraverso
l’esperienza di Gesù. Di Dio si dice che è riflesso nella realtà
personale dell’uomo, soprattutto sul volto e l’operato di Gesù
Dagli OSA del secondo ciclo, per quanto riguarda il tema Dio,
si attiva quindi una serie di approcci, fra di loro interconnessi:
di Dio si parla perché l’uomo nella sua ricerca razionale di
capire il senso della vita bussa anche a quel possibile
riferimento;
se ne parla perché Gesù Cristo ne ha parlato, lui “il Verbo
che si è fatto carne”;
se ne parla perché esistono le religioni che hanno come
finalità principale proprio quella di invitare gli uomini a
guardare in alto, o in profondità, e qui trovare l’origine e il fine,
il senso delle cose.
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Nuclei tematici
Dio Padre e l’incontro con le confessioni religiose
Questa “terza via” (le religioni) è molto accentuata anche
negli OSA del secondo ciclo. Si tratta non di contrapporre
le diverse confessioni religiose quanto di favorirne la
conoscenza, l’incontro e il dialogo (senza mai
dimenticare che l’IRC ha una sua specificità, non può
venire confuso con una vaga storia delle religioni). E’
inevitabile che l’IRC accenni anche agli “altri”, ma questo
deve avvenire dentro la presentazione della confessione
cristiana cattolica (con la sua “pretesa di Verità”).
Per evitare di confondere il suo ruolo e dare alla disciplina
IRC una configurazione scolastica diversa, è bene che
sugli “altri” l’Idr si soffermi in misura adatta, per uno
sviluppo coerente della propria disciplina, possibilmente
ricorrendo a fonti e contributi diretti. Per questo gli OSA,
quando sottolineano il rapporto del cattolicesimo con le
altre confessioni religiose, preferiscano innanzitutto il
linguaggio della comprensione (comprendere più che
valutare).
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Nuclei tematici
La Bibbia ed i testimoni
Gli OSA sottolineano il riferimento indispensabile alla
Bibbia, invitando ad uno studio più sistematico e
specifico del testo. In essi non si danno indicazioni di
preferenza per la scelta dei singoli libri di riferimento,
dell’Antico e del Nuovo Testamento; l’IdR è libero di
muoversi come meglio crede, avendo presente però
che non si dà sviluppo del “Credo” cristiano senza un
esplicito e fondato riferimento biblico.
La “tradizione” della Chiesa è ad integrazione e a
sviluppo della “Parola di Dio” scritta nella Bibbia, come
precisa la costituzione “Dei Verbum” del concilio
Vaticano II. I riferimenti al Magistero, come pure alle
diverse “impronte” di vita cristiana tramandate dai
secoli, soprattutto nell’arte e nella letteratura, sono a
sviluppo e ad ulteriore comprensione della Bibbia.
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Nuclei tematici
La Bibbia ed i testimoni
Il richiamo ai testimoni, campioni di traduzione del
cattolicesimo nella vita quotidiana, viene esplicitato
anche in questi OSA, seppure non in maniera così forte
come per gli OSA del primo ciclo. Nel secondo ciclo
infatti conta più la riflessione che la testimonianza. Il
ricorso ai testimoni rimane comunque importante per una
duplice finalità:
aprire l’IRC sul territorio per un insegnamento che
abbia a che fare con la vita di ogni giorno che ha avuto
uno sviluppo lungo la storia e non ha esaurito la sua
efficacia;
contribuire a portare verso la realizzazione effettiva le
competenze elencate dal PECUP, che permettono ai
ragazzi attorno ai 18 anni di darsi un progetto di vita ben
consolidato e destinato ad una autentica riuscita.
Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori
LO SAPEVATE CHE
IMPARIAMO IL...
Considerazione finale
Alla fin fine chi determinerà un buon risultato
in aula non sono gli
strumenti, per quanto
ben predisposti siano,
ma le persone coinvolte ed interessate:
alunni partecipi
e
docenti ben preparati.
•
•
•
•
10% di ciò che leggiamo
20% di ciò che ascoltiamo
30% di ciò che vediamo
50% di ciò che vediamo e
sentiamo
• 70% di ciò che discutiamo
con gli altri
• 80% di ciò di cui abbiamo
esperienza diretta
• 95% di ciò che spieghiamo
agli altri
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Dai prog. ai PSP - Patriarcato di Venezia