La Sicurezza e la salute dei lavoratori
Legge n.ro 626/1994
1.

Scopo e campo di applicazione
Il decreto legislativo 626 del 19 Settembre 1994 e le successive
integrazioni stabiliscono che la sicurezza e la salute dei lavoratori sui
luoghi di lavoro deve essere garantita dal Datore di Lavoro
attraverso:




L’ adeguatezza delle strutture, delle infrastrutture, degli
impianti e degli strumenti di lavoro;
Il controllo medico;
La costituzione si un Servizio di Prevenzione e
Protezione;
La Formazione/Informazione dei lavoratori
2.

Figure e ruoli del sistema
sicurezza
Il sistema sicurezza si avvale del contributo delle
seguenti figure di riferimento:
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





DATORE DI LAVORO;
RESPONSABILE DEL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE;
DIRIGENTI E PREPOSTI;
RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI;
MEDICO COMPETENTE;
ADDETTI ALLA PREVENZIONE E LOTTA INCENDI;
ADDETTI AL PRONTO SOCCORSO
2.1 Datore di lavoro


Il datore di lavoro ha l’obbligo di programmare e disporre
le destinazione di risorse economiche, umane ed
organizzative per l’applicazione di misure generali di
sicurezza previste dalla legge, di verificarne lo stato di
attuazione di vigilare sulla vigilanza degli adempienti da
essa prescritti.
Per l’attuazione di quanto sopra, il Datore di Lavoro si
avvale della collaborazione del Responsabile del
Servizio Prevenzione e Protezione, di Dirigenti e
Preposti.
2.2 Responsabile del Servizio Prevenzione
e Protezione


Il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP) viene
nominato dal Datore di Lavoro con apposita lettera e contestuale
comunicazione alla Direzione Provinciale del Lavoro ed all’Azienda
Sanitaria Locale competente per territorio.
Nel rispetto delle normative vigenti ed in collaborazione con il
Datore di Lavoro, i Rappresentanti dei Lavoratori ed il Medico
Competente, il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione
svolge i seguenti compiti:
2.2 Responsabile del Servizio Prevenzione
e Protezione


Collabora alla individuazione e valutazione dei rischi ed alla
redazione del relativo documento;
Elabora e propone le misure preventive e protettive ed i relativi
sistemi di controllo;

Propone i programmi formazione e informazione dei lavoratori;

Coordina gli addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione.
Il nominativo del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione
è indicato presso ciascuna sede operativa dell’Azienda in un posto
accessibile a tutti i lavoratori.
2.3 Dirigenti e Preposti




I dirigenti ed i preposti (Responsabili di Settore o Gruppi di lavoro)
devono garantire che, nell’ambito delle loro competenze, vengano
attuate le misure di prevenzione e protezione individuate.
A tal fine debbono :
Assicurarsi che tutti i dipendenti siano in possesso delle informazioni
necessarie ai fini della sicurezza;
Consentire ai dipendenti, tramite il rappresentante dei lavoratori, di
portare il proprio contributo alle misure di prevenzione e protezione;
2.3 Dirigenti e Preposti



Affidare i compiti ai lavoratori tenendo conto delle loro capacità e
condizioni di salute;
Vigilare ed esigere l’osservanza, da parte dei singoli lavoratori, delle
norme e delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza;
Segnalare al Servizio di Prevenzione e Protezione la necessità di
aggiornare le misure in atto a fronte di mutamenti organizzativi o
evoluzioni tecnologiche.
2.4 Rappresentanti dei Lavoratori






I rappresentanti dei lavoratori vengono eletti dai lavoratori e, dopo
un adeguato percorso formativo, devono svolgere i seguenti
compiti:
Raccogliere dai lavoratori le indicazioni concernenti l’adeguatezza
dell’ambiente di lavoro;
Partecipare col Rappresentante del Servizio Prevenzione e
Protezione alla valutazione di fattori di rischio;
Proporre misure di prevenzione e sicurezza;
Proporre programmi di formazione / informazione dei lavoratori;
Valutare l’adeguatezza del documento sulla valutazione dei rischi.
Il nominativo del Responsabile del Rappresentante dei Lavoratori è
indicato presso ciascuna sede operativa dell’Azienda in un posto
accessibile a tutti i lavoratori.
2.5 Medico Competente






Il medico competente è esterno all’Azienda e viene nominato dal
Datore di Lavoro.
La professionalità del medico competente garantisce prestazioni di
qualità che derivano da adeguate conoscenze ed esperienze relative
a:
Rischi degli ambienti di lavoro;
Protocolli sanitari da attuare e sistemi diagnostici;
Psicologia del lavoro e fatica mentale;
Norme di prevenzione nei luoghi di lavoro
2.5 Medico Competente
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


Il medico competente svolge le seguenti attività:
Esegue periodici sopralluoghi presso tutte le sedi produttive
dell’azienda per valutarne gli aspetti ambientali;
Effettua periodiche visite mediche ai lavoratori in funzioni delle
mansioni svolte e nel rispetto del piano sanitario previsto;
Certifica l’idoneità alla mansione dei neo-assunti;
Partecipa alle riunioni del Servizio di Prevenzione e Protezione per il
piano annuale di miglioramento continuo del Sistema Sicurezza
2.6 Addetti alla Prevenzione e lotta
degli incendi



Per ciascuna sede operativa l’Azienda definisce gli Addetti alla
Prevenzione e Lotta degli incendi, i quali hanno partecipato a specifici
corsi di formazione per la gestione di situazioni di piccola emergenza
causate da incendi.
I nominativi degli Addetti alla Prevenzione e Lotta degli incendi sono
indicati presso ciascuna sede operativa dell’Azienda in un posto
accessibile a tutti i lavoratori.
Ad essi occorre rivolgersi qualora si verifiche un principio di incendio
presso un qualunque luogo di lavoro
2.7 Addetti al pronto soccorso



Per ciascuna sede operativa l’Azienda definisce gli addetti al pronto
soccorso, i quali hanno partecipato a specifici corsi di formazione
per la gestione di situazioni di piccola emergenza sanitaria.
I nominativi degli addetti al pronto soccorso sono indicati presso
ciascuna sede operativa dell’Azienda in un posto accessibile a tutti i
lavoratori.
Ad essi occorre rivolgersi qualora si verifichi un caso di infortunio o
malore presso un qualunque luogo di lavoro.
3. Abbigliamento


I lavoratori hanno il diritto/dovere di salvaguardare la propria salute
adeguando l’abbigliamento alle condizioni climatiche in cui operano,
sia all’interno dell’azienda, sia all’esterno, sia presso i clienti.
Inoltre, per svolgere in sicurezza attività particolari, occorre che
l’abbigliamento tradizionale sia integrato con opportuni


Dispositivi di protezione individuale
A tale proposito gli addetti di magazzino vengono forniti di :
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
Indumenti da lavoro
Calzature antinfortunio
 Caschi protettivi
 Guanti da lavoro
4. Movimentazione manuale dei carichi
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

Le lesioni dorso-lombari rappresentano uno dei principali rischi cui
sono soggetti i lavoratori che movimentano manualmente carichi
pesanti.
I rischi derivanti da attività di movimentazione manuale dei carichi
vengono valutati sulla base dei seguenti parametri:
PESO – è il peso espresso in kilogrammi dell’oggetto da
movimentare.
ALTEZZA – è l’altezza espressa in centimetri dell’oggetto da terra
all’inizio del sollevamento.
DISLOCAZIONE ORIZZONTALE – è la differenza in cm. fra la
distanza esistente tra le mani ed il punto di mezzo delle caviglie e la
distanza massima del peso dal corpo raggiunta durante il
sollevamento.
4. Movimentazione manuale dei carichi




DISLOCAZIONE VERTICALE – è la distanza verticale in cm. Tra
l’inizio e la fine dello spostamento.
DISLOCAZIIONE ANGOLARE – è l’eventuale rotazione cui deve
essere sottoposto il peso durante il sollevamento (espressa in gradi).
GUIDIZIO SULLA PRESA – è la valutazione (buono o scarso) sulle
caratteristiche dell’imballaggio ai fini della facilità della presa.
FREQUENZA – è il numero di atti di sollevamento svolti in un minuto
rapportati alla durata dell’attività.
4. Movimentazione manuale dei carichi


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
Per la valutazione del rischio di lesioni dorso-lombari è stato
utilizzato il metodo proposto nel 1993 dal
“NATIONAL INSTITUTE OF OCCUPATIONAL SAFETY AND HEALTH”
(NIOSH-USA)
Con esso si determina il “peso limite raccomandato” attraverso un
processo che, partendo dal peso massimo sollevabile in condizioni
normali, valuta l’eventuale esistenza di elementi sfavorevoli e li
tratta con appositi parametri di demoltiplicazione.
Il peso massimo sollevabile in condizioni ottimali è stabilito
nell’allegato VI del Decreto Legislativo 626/94 in:
30 Kg. per gli uomini maggiorenni ;
20 kg. per le donne maggiorenni.
4. Movimentazione manuale dei carichi

Per le attività che contemplano movimentazione manuale dei carichi, a
seguito della valutazione del rischio, vengono adottati i seguenti
provvedimenti
RISCHIO
PROVVEDIMENTI
BASSO
NESSUN INTERVENTO
MEDIO
Il medico competente rilascia l’idoneità alla mansione specifica all’atto dell’assunzione ed informa i lavoratori dei rischi
collegati alla movimentazione manuale dei carichi. Il medico competente redice un piano sanitario che preveda delle visite
mediche periodiche di controllo qualora il lavoratore ne faccia richiesta esplicita o l’idoneità preveda particolari prescrizioni.
Il datore di Lavoro fornisce i dispositivi di protezione individuale e verifica, anche tramite preposti all’uopo incaricati,
l’utilizzo e l’efficienza di detti dispositivi.
ALTO
Il medico competente rilascia l’idoneità alla mansione specifica all’atto dell’assunzione e redige un piano sanitario che
preveda delle visite mediche periodiche di controllo.
Il medico competente informa e forma i lavoratori per una corretta movimentazione manuale dei carichi.
Il datore di Lavoro fornisce i dispositivi di protezione individuale e verifica, anche tramite preposti all’uopo incaricati,
l’utilizzo e l’efficienza di detti dispositivi.
ALTISSIMO
Il datore di lavoro attua dei provvedimenti al fine di riportare il rischio a valori bassi, medi o alti.
4. Movimentazione manuale dei carichi
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




Comportamenti da seguire per una corretta movimentazione
manuale dei carichi:
Evitare di sollevare da soli carichi che superino il peso limite
raccomandato o comunque ritenuti inadeguati alle proprie forze.
Evitare di concentrare in periodi brevi tutte le attività di
movimentazione.
Indipendentemente dal peso, non spostare da soli oggetti troppo
ingombranti.
Evitare di camminare su pavimenti scivolosi o sconnessi.
Evitare di movimentare carichi in spazi troppo ristretti.
Indossare indumenti idonei, calzature di sicurezza e guanti, per
consentire una presa sicura e proteggere le mani.
4. Movimentazione manuale dei carichi
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



Adottare le seguenti precauzioni durante la movimentazione:
Sollevamento da terra : avvicinare l’oggetto al corpo e piegare le
ginocchia; tenere un piede più avanti dell’altro per avere più
equilibrio; sollevare, quindi, l’oggetto.
Spostamento degli oggetti: avvicinare l’oggetto al tronco ed evitare
di ruotare solo il tronco, ma girare tutto il corpo usando solo le
gambe.
Depositare in alto un oggetto: alzare l’oggetto evitando di inarcare
troppo la schiena e di lanciare il carico. Qualora si debba depositare
l’oggetto al di sopra delle spalle utilizzare una scaletta idonea.
Depositare oggetti in basso: evitare di immagazzinare oggetti ul
pavimenti, al di sotto delle scaffalature.
4. Movimentazione manuale dei carichi

Norme da adottare per un corretto stoccaggio dei prodotti sugli
scaffali:



Depositare gli oggetti più pesanti sul piano dello scaffale posto a 0,60 –
0,80 metri da terra; collocare quelli più leggeri sui piani inferiori o
superiori.
Utilizzare i piani dello scaffale superiore all’altezza delle spalle (1,451,55 metri) mediante l’utilizzo di idonei transpallet. Qualora gli oggetti
pesino meno di 10 KG. è possibile depositarli sui piani superiori
utilizzando scale idonee.
I prodotti pesanti e difficili da maneggiare devono essere depositati sul
pavimento.
5.
Postazioni di lavoro con i
videoterminali



Illuminazione
Una cattiva illuminazione del posto di lavoro può comportare danni
alla vista.
Per evitare tale inconveniente:
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



Lo schermo deve essere posizionato in modo da evitare riflessi;
Le postazioni di lavoro essere sistemate in modo tale che la luce delle
finestre non procuri riflessi o abbagli;
le finestre devono disporre di tende e/o veneziane;
L’illuminazione artificiale dell’ambiente deve essere realizzata con
lampade provviste di schermi ed esenti da sfarfallìo, poste in modo che
siano al di fuori del campo visivo degli operatori;
In caso di lampade a soffitto non schermate, la linea tra l’occhio e la
lampada deve formare con l’orizzonte un angolo non inferiore a 60°.
5. Postazioni di lavoro con i
videoterminali



Sedie
Se le sedie non sono sufficientemente regolabili in altezza e il loro
schienale non è regolabile sia in altezza che in inclinazione, l’addetto
può subire danni fisici.
La sedia deve avere le seguenti caratteristiche:




Essere di tipo girevole, salda contro lo slittamento ed il rovesciamento,
dotata di basamento stabile a cinque punti di appoggio;
Disporre del piano di seduta e dello schienale regolabili in maniera non
troppo cedevole così da assicurare un buon appoggio dei piedi ed il
sostegno della zona lombare;
Avere i bordi del piano della seduta smussati, in materiale non troppo
cedevole , permeabile al vapore acque e pulibile;
Essere facilmente spostabile anche in rapporto al tipo di pavimento.
5. Postazioni di lavoro con i
videoterminali



Ergonomia
Una cattiva organizzazione del posto di lavoro può causare danni
fisici .
La postazione di lavoro di lavoro deve avere le seguenti
caratteristiche:





Una superficie sufficientemente ampia per disporre i materiali necessari
e le attrezzature (video, tastiera, ecc.), nonché consentire un appoggio
per gli avambracci dell’operatore davanti alla tastiera, nel corso della
digitazione;
Una profondità tale da assicurare una corretta distanza visiva dallo
schermo (50-70 cm.)
Il colore della superficie chiaro, possibilmente diverso dal bianco, ed in
ogni caso non riflettente;
Essere stabile di altezza, fissa o regolabile, fra i 70 e gli 80 cm.;
Avere uno spazio idoneo per il comodo alloggiamento e la
movimentazione degli arti inferiori per infilarvi le sedie.
5. Postazioni di lavoro con i
videoterminali



Vista
L’utilizzo prolungato dei
affaticamento della vista.
A tale scopo si dovrà:




video-terminali
può
comportare
Illuminare correttamente il posto di lavoro, mediante la regolazione di
tende o veneziane, oppure con illuminazione artificiale. Le condizioni di
maggiore comfort visivo sono raggiunte con illuminazione non eccessiva
e con fonti luminose poste al di fuori del campo visivo, che non si
discostino, per intensità, in misura rilevante da quelle degli oggetti e
delle superfici presenti nelle immediate vicinanze, in modo da evitare
contrasti eccessivi.
Orientare ed inclinare lo schermo in modo da eliminare , per quanto
possibile, i riflessi sulla superficie.
Assumere la postura corretta in modo che la distanza occhi-schermo sia
di circa 50-70 cm.
Distogliere periodicamente lo sguardo dal video per guiardare oggetti
lontani, al fine di ridurre l’affaticamento visivo.
5. Postazioni di lavoro con i
videoterminali





Dedicarsi ad altre attività, per almeno 15 minuti, dopo avere
utilizzato per 2 ore consecutive ed in modo intensivo il videoterminale.
Durante le pause ed i cambiamenti di attività è opportuno non
dedicarsi ad attività che richiedano un intenso impegno visivo.
Curare la pulizia periodica della tastiera, mouse e schermo.
Utilizzare eventuali mezzi di correzione della vista prescritti dal
medico.
Sottoporsi alle visite mediche periodiche della vista, almeno con
frequenza biennale.
5. Postazioni di lavoro con i
videoterminali




Polsi e spalle
La posizione della tastiera può comportare affaticamenti agli arti
superiori e alle spalle.
Lo spazio davanti alla tastiera deve essere sufficiente a consentire
un appoggio per le mani e per le braccia dell’utilizzatore.
Effettuare delle visite periodiche biennali.
5. Postazioni di lavoro con i
videoterminali


Una postura non corretta può comportare delle lesioni dorso-lombari
e affaticamento degli arti inferiori.
Per la prevenzione di tale tipologia di disturbi occorre:



Assumere la postura corretta di fronte al video, con i piedi ben
appoggiati al pavimento e schiena appoggiata allo schienale della sedia
nel tratto lombare, regolando adeguatamente l’altezza della sedia e
l’inclinazione dello schienale.
Posizionare lo schermo sul video di fronte, in maniera che, anche
agendo su eventuali meccanismi di regolazione, lo spigolo superiore
dello schermo sia posto un po’ più in basso dell’orizzontale che passa
per gli occhi dell’operatore ed ad una distanza dagli ochhi pari a circa
50-70 cm.
Disporre la tastiera davanti allo schermo, salvo che lo schermo non sia
utilizzato in maniera saltuaria, e il mouse, od eventuali altri dispositivi di
uso frequente, sullo stesso piano della tastiera ed in modo che siano
facilmente raggiungibili.
5. Postazioni di lavoro con i
videoterminali


Eseguire la digitazione e utilizzare il mouse evitando irrigidimenti
delle dita e del polso, curando di tenere gli avambracci appoggiati
sul piano di lavoro in modo da alleggerire la tensione dei muscoli del
collo e delle spalle.
Evitare posizioni di lavoro fisse per tempi prolungati. Nel caso ciò
fosse inevitabile si raccomanda la pratica di frequenti esercizi di
rilassamento (collo, schiena, arti inferiori e superiori).
6. Segnaletica
Tutti i lavoratori sono tenuti a
conoscere e rispettare la
segnaletica
presente
in
azienda. All’ingresso di ogni
luogo di lavoro e/o nelle aree
deputate alla pausa-caffè, è
posto un cartello che riporta
tutti i nominativi ed i recapiti
telefonici utili in caso di
emergenza.
7. Emergenze





Allarme
Chiunque accerti l’esistenza o il probabile insorgere di un evento che
può rappresentare un pericolo per l’incolumità delle persone o tale
da recare danni a cose (fumo, incendio ecc.) deve dare l’allarme
informando un addetto alla prevenzione e lotta degli incendi.
Compiti del servizio prevenzione e protezione
Il personale addetto alla prevenzione e lotta degli incendi deve, se
possibile, disinserire le utenze elettriche e verificare che non ci siano
persone nei servizi igienici e in tutte le stanze non chiuse a chiave.
Terminate queste operazioni il personale addetto alla prevenzione e
lotta degli incendi si porta nelle vicinanze dell’uscita di emergenza
più vicina al fine di coordinare l’evacuazione.
7. Emergenze




Nel caso in cui l’incendio sia di modeste dimensioni e controllabile,
l’addetto alla prevenzione e lotta degli incendi deve intervenire
usando uno degli estintori presenti nell’ambiente per cercare di
spegnere il principio di incendio.
Qualora tale operazione dovesse presentare incertezze è necessario
procedere come previsto per gli incendi non controllabili.
Gli infortunati devono essere allontanati dall’edificio mediante
personale adeguatamente informato e formato sulle procedure da
adottare.
Raggiunto un luogo sicuro all’esterno dell’edificio, gli addetti al
pronto soccorso apprestano le prime cure ed avvertono il rponto
intervento medico.
7. Emergenze





Compiti dei lavoratori.
Gli impiegati chiudono le finestre eventualmente aperte nel proprio
ufficio, escono dall’ufficio e chiudono la porta dietro di sé.
Nell’allontanarsi accompagnano eventuali ospiti e/o clienti verso
l’uscita di sicurezza.
Gli addetti alla prevenzione e lotta agli incendi verificano che gli
impiegati e gli ospiti presenti negli uffici si stiano accingendo ad
allontanarsi dai locali, seguendo la direzione d’evacuazione e
raccomandando all’ultima persona che abbandona il locale di
chiudere, se possibile, le porte.
L’evacuazione delle persone presenti deve avvenire ordinatamente e
rapidamente, ma senza correre, seguendo il percorso di esodo
stabilito.
7. Emergenze





Gli ospiti presenti negli uffici, accompagnati dagli impiegati, saranno i primi
ad evacuare l’edificio attraverso le uscite di emergenza.
L’accompagnamento di persone con limitate capacità visive o altri tipi di
handicap deve essere portato a termine da persone che stanno
abbandonando il locale e non dagli addetti alla prevenzione e lotta agli
incendi.
Se l’incendio è nel corridoio di un edificio e il percorso d’esodo prestabilito è
ostacolato dalla presenza di fumo, è necessario seguire un percorso
alternativo.
Nel caso in cui non esista via alternativa o anche questa sia invasa dal
fumo, occorrerà entrare in una stanza, chiudendo la porta e rendendola il
più possibile stagna infilando carta, pezzi di stoffa, o altri materiali nelle
fessure.
Successivamente è necessario segnalare la propria situazione affacciandosi
da una finestra ed attendere con calma l’arrivo dei soccorritori.
7. Emergenze


È pericoloso cercare rifugio in locali privi di finestre aperte verso
l’esterno.
Anziché rifugiarsi in uno di tali locali è preferibile tentare il passaggio
verso l’uscita, anche in presenza di fumo, procedendo, se
necessario, carponi e tenendo un fazzoletto bagnato sulla bozza e
sul naso.
7. Emergenze



Punti di raccolta
Gli sfollati, seguendo le segnalazioni, devono raggiungere i punti di
raccolta esterni all’edificio in luoghi sicuri.
Dell’avvenuto arrivo in un luogo sicuro dei lavoratori e degli ospiti
deve essere informato il dirigente o il preposto addetto alla gestione
dell’emergenza.
7. Emergenze
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
Ripresa del lavoro.
Terminato lo stato di emergenza, il datore di lavoro o, in sua
assenza , i dirigenti o i preposti presenti, accertano che si possa
riprendere il lavoro dopo avere consultato un funzionario dei vigili
del fuoco.
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La Sicurezza e la salute dei lavoratori