Introduzione L’economia mondiale e il processo di globalizzazione Piano della lezione Overview sull’economia mondiale Estensione geografica e popolazione Reddito Reddito procapite Commercio internazionale Dinamica e globalizzazione Il processo di Globalizzazione Determinanti Dimensione ed effetti E’ un fenomeno nuovo? Estensione geografica Table 1.1 Top 10 land area (1000 km2), 1999 country size % of world sum % 1 Russia 16,889 13.0 13 2 China 9,327 7.2 20 3 Canada 9,221 7.1 27 4 USA 9,159 7.0 34 5 Brazil 8,457 6.5 41 6 Australia 7,682 5.9 47 7 India 2,973 2.3 49 8 Argentina 2,737 2.1 51 9 Kazakhstan 2,671 2.1 53 2,382 1.8 55 10 Algeria Popolazione Table 1.1 Top 10 population (millions), 1999 country size % of world sum % 1 China 1254 21.0 21 2 India 998 16.7 38 3 USA 278 4.7 42 4 Indonesia 207 3.5 46 5 Brazil 168 2.8 49 6 Russia 146 2.4 51 7 Pakistan 135 2.3 53 8 Bangladesh 128 2.1 55 9 Japan 127 2.1 58 124 2.1 60 10 Nigeria Reddito Sappiamo che per misurare il valore di tutti i beni e servizi distinguiamo: PIL = Prodotto interno lordo (sulla base della localizzazione della produzione ) PNL = Prodotto nazionale lordo (sulla base della residenza) PIL + redditi netti da/verso estero dei fattori produttivi = PNL L’International Comparison Project delle Nazioni Unite calcola I tassi di cambio corretti per la parità dei poteri di acquisto per i confronti internazionali del PIL PIL e PNL 2500 Germany 2000 1500 GNP UK, France Italy 1000 China 500 0 0 500 1000 1500 GDP 2000 2500 Reddito Table 1.3 Top 10 gross national product (current $bn.), 1999 country size % of world sum % 1 USA 9,163 29.8 30 2 Japan 4,395 14.3 44 3 Germany 2,091 6.8 51 4 UK 1,450 4.7 56 5 France 1,440 4.7 60 6 Italy 1,162 3.8 64 7 China 971 3.2 67 8 Brazil 730 2.4 70 9 Canada 615 2.0 72 589 1.9 74 10 Spain USA 8878 China 4452 Japan 3186 India 2226 Germany 1930 France 1349 UK 1322 Italy 1268 Brazil 1148 Russia 1022 Mexico 780 Canada 776 South Korea 728 Spain 704 Indonesia 550 0 3000 6000 PPP $ current $ 9000 Income per capita, ppp 9,900 to 41,300 4,500 to 9,900 2,100 to 4,500 400 to 2,100 (42) (37) (37) (44) Reddito procapite Nel ranking dei paesi in termini di reddito procapite (corretto per la PPP), al primo posto c’è il Lussemburgo (6 volte la media mondiale), gli USA (4,5 la media mondiale), la Svizzera, la Norvegia, l’Islanda, il Belgio, la Danimarca, il Canada, il Giappone, l’Austria, etc… Nei primi posti del ranking, dunque, prevalgono i paesi europei. All’ultimo posto della graduatoria, la Sierra Leone (440 dollari). La cartina del reddito procapite di 164 paesi mostra che i paesi con i livelli più bassi sono localizzati in Africa, quelli con livelli intermedi in America Latina e Sud Est Asiatico, quelli con livelli più elevati nelle zone temperate. Commercio internazionale Table 1.5 Top 10 international trade ($bn.), 1999 country exports % of world country USA imports % of world 1,116 15.9 1 USA 956 13.7 2 Germany 626 8.9 Germany 593 8.5 3 Japan 465 6.6 UK 396 5.7 4 France 382 5.5 Japan 380 5.4 5 UK 374 5.3 France 338 4.8 6 Italy 292 4.2 Italy 275 3.9 7 Canada 278 4.0 Canada 259 3.7 8 Netherlands 249 3.6 Netherlands 220 3.1 9 China 219 3.1 Hong Kong 203 2.9 10 Hong Kong 212 3.0 China 190 2.7 1200 USA 1000 import value 800 600 Germany 400 Japan 200 Netherlands 0 0 200 400 600 export value 800 1000 1200 102 100 50 0 88 88 Ireland 99 Malta Guyana 107 Eq. Guinea 113 Swaziland 115 Luxembourg 122 Bahrain Malaysia 150 Hong Kong Singapore Esportazioni su PIL di alcuni paesi 170 133 Surplus di conto corrente (% del PIL) come indicatore di accumulazione of attività finanziarie sull’estero 10 5 0 1970 1980 1990 2000 -5 0 1970 1980 1990 -10 United Kingdom United States Japan Philippines 2000 Surplus di conto corrente (% del PIL) come indicatore di accumulazione of attività finanziarie sull’estero 60 8 0 1970 1980 1990 2000 -8 0 1970 1980 1990 2000 -60 Australia Netherlands Kuw ait Saudi Arabia Dinamica : il PIL mondiale cresce più rapidamente della popolazione mondiale 500 index (1960 = 100) GDP 400 300 population 200 100 0 1960 1970 1980 1990 2000 Dinamica : le esportazioni mondiali crescono più rapidamente del PIL mondiale world exports (% GDP) 30 25 20 15 10 5 0 1960 1970 1980 1990 2000 Interazioni commerciali nell’economia mondiale North America (1) 6 Latin America 4 3 (3) 3 (4) 3 (3) 1 West 1 (1) Europe 1 (1) 28 1 1 (2) Austral Asia 3 (4) 1 (1) Sub-Sahara Africa Middle East & North Africa 2 (3) East Europe & C. Asia 1 4 (5) 1 (2) East Asia & Pacific 1 South Asia Exports in direction closed arrow (Exports in direction open arrow) Intra-regional exports Globalizzazione? Questa dinamica del PIL mondiale associata alla crescente quota del PIL che è oggetto di scambi internazionali può essere definita come “globalizzazione”? Che cos’è la Globalizzazione? Crescente integrazione fra sistemi economici Aumento dell’interdipendenza dei mercati internazionali (sia mercati finanziari, che mercati dei beni), Aumento del flusso di lavoratori e di conoscenze attraverso i confini, Aumento dei flussi di informazione Che cos’è la Globalizzazione? Integrazione economica internazionale vs globalizzazione La globalizzazione come fase dell’integrazione economica internazionale in cui il potere regolatorio dei governi viene meno Le determinanti della globalizzazione Progresso tecnico, che riduce le barriere naturali tra i mercati (costi di trasporto e di comunicazione) e riduce i costi di transazione (cd. “morte della distanza”) Progresso sociale, che riduce le barriere culturali (es.: barriere linguistiche e religiose) Politiche di integrazione, che riducono (a livello regionale o multilaterale) le barriere politiche: Barriere di confine (dazi e restrizioni quantitative) Barriere interne (es.: regole discriminatorie) Politiche della concorrenza, che riducono le barriere all’entrata in certi mercati Quali sono state le cause della maggiore integrazione internazionale? Con riferimento alle barriere naturali, più che i costi di trasporto, sono scesi in misura rilevantissima i costi di trasmissione delle informazioni Con riferimento alle barriere artificiali, a partire dalla fine degli anni ’40, gli accordi multilaterali sotto l’egida del GATT prima e del WTO dopo (dal 1994 in poi) hanno portato ad una sostanziale liberalizzazione degli scambi commerciali mondiali in molte categorie di prodotti. Per 150 paesi la tariffa media sulle importazioni è scesa dal 40% al 6% Costo di una conversazione telefonica di 3 minuti, New York - Londra (U.S. $ costanti 1990) 350 300 250 200 150 100 50 $0.30 0 1930 1940 1950 1960 Fonte: De Benedictis Helg (2002) 1970 1980 1990 Ricavi medi del trasporto aereo per passeggero per miglio percorso (in dollari USA 1990) 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 Dazi doganali medi nei paesi industriali 50 40% 40 30 20 15% 10 4.5% 0 Dopoguerra Fonte: Wto. anni 60 anni 90 Dazi doganali medi di importazione dei maggiori PVS 34 24 14 1984-87 Fonte: Wto. 1991-93 Dopo il 1994 I risultati della globalizzazione Integrazione del commercio internazionale investimenti diretti esteri e reti globali di produzione Integrazione dei mercati finanziari internazionali Diffusione della tecnologia e della conoscenza Migrazioni Il grado di integrazione internazionale è aumentato? Dagli anni ’60 ad oggi, il grado di apertura commerciale misurato come (import+export) / PIL è aumentato del 50% per i paesi avanzati. Il grado di apertura dell’Italia (al pari di Germania, Francia e Spagna) è del 45%, un valore rilevante Nello stesso periodo, il grado di apertura finanziaria misurato come flusso netto di capitali in rapporto al PIL è aumentato del 70% per i paesi avanzati. Tale valore per l’Italia è pari a 1.6%, un valore non trascurabile considerando che si tratta di flussi netti. IDE e investimenti di portafoglio sono aumentati in modo impressionante. I primi, soltanto negli anni ottanta, sono aumentati di sette volte (contro il raddoppio degli investimenti domestici). I secondi possono essere approssimati dagli scambi valutari; questi ultimi superano di gran lunga quanto richiesto per finanziare flussi commerciali, IDE e flussi netti di capitale Il grado di integrazione internazionale è aumentato? I movimenti del fattore lavoro non sono stati rilevanti. Solo gli USA hanno registrato un tasso di immigrazione consistente dagli anni settanta in poi (4% della popolazione iniziale) ma comunque storicamente basso Gli effetti della maggiore integrazione internazionale sulla struttura produttiva sono stati rilevanti. Nei paesi avanzati, dagli anni ’50 in poi, la quota dei lavoratori dell’industria è scesa dal 40% al 10% (per Italia e Germania il declino è stato più recente). L’impatto dell’aggiustamento strutturale sulla remunerazione dei fattori dipende dal grado di mobilità degli stessi fattori tra settori e imprese. I lavoratori con basse qualifiche sono i più penalizzati (in termini di salario in USA e in termini di disoccupazione in Europa) In conclusione, guardando ai flussi di merci e fattori (tranne il lavoro) e ai mutamenti strutturali, l’evidenza empirica segnala un rafforzamento dell’integrazione internazionale PRODUZIONE E SCAMBI MONDIALI DI MERCI (1950 = 100) 2500 2000 1500 1000 500 0 Scambi di merci Fonte: Wto. Produzione di merci RAPPORTO TRA IL VOLUME DEGLI SCAMBI E DELLA PRODUZIONE MONDIALI (1950 = 100) 450 400 350 300 250 200 150 100 50 Fonte: OMC Fonte: Wto. Agricoltura Industria estrattiva Manufatti Merci SCAMBI E INVESTIMENTI INTERNAZIONALI (valori in dollari USA - 1970 = 100) 12000 10000 8000 6000 4000 2000 0 Fonte: FMI e UNCTAD Investimenti diretti esteri (afflussi + deflussi) Scambi di beni e servizi (esportazioni + importazioni) Flussi di IDE mondiali in % degli investimenti fissi Fonte: Unctad. Controlli sui movimenti di capitale Fonte: Banca mondiale. Migrazioni mondiali In % popolazione mondiale Milioni 250 200 150 100 2.3 2.1 1965 1975 2.2 2.9 2.6 50 0 1985 2000 2050 Inequality in United States From 1979 to 1989 average family income in the USA rose by 11%, but median family income rose by only 4% 70 percent of the rise in average family income went to the top 1% Unemployment rates and trade openness (changes 19801997): OECD Wage shares and trade openness (changes 1980-1997): OECD La globalizzazione è un fenomeno nuovo? Baldwin e Martin (1999) suggeriscono che nella storia economica mondiale due ondate di globalizzazione si sono succedute: una che va dal 1870 al 1914 e l’altra che va dal 1960 ad oggi (quest’ultima divisa in due fasi). Somiglianze e differenze caratterizzano le due ondate Le due ondate della globalizzazione I ondata Crollo II ondata II ondata (Fase 1) (Fase 2) Stock di capitale estero su Pil dei Pvs Esportazioni di beni su Pil mondiale Emigranti verso gli Stati Uniti, milioni (scala destra) I ondata: 1870-1914 Comincia intorno al 1870 ed è caratterizzata da una forte crescita dei flussi di capitale (linea verde), da una forte crescita dei flussi migratori (istogramma) e dal raddoppio del commercio internazionale (linea rossa) Viene generata da politiche di liberalizzazione commerciale e dallo sviluppo della tecnologia che riduce i costi di trasporto I PVS si specializzano nella produzione di beni primari che esportano nei paesi industriali in cambio di manufatti Crollo della globalizzazione tra le due guerre mondiali Nonostante la crescita del progresso tecnologico e la diminuzione dei costi di trasporto, si verifica un ritorno al nazionalismo e al protezionismo. Le tre dimensioni della globalizzazione (commercio, flussi di capitali e migrazioni) ritornano ai livelli del 1870 Povertà e disuguaglianza continuano ad aumentare II ondata (fase 1): 1950-1980 Ritorno del commercio mondiale ai livelli della I fase: nel 1970 la quota delle esportazioni sul commercio mondiale torna ad eguagliare il picco raggiunto nel 1913 Mancato recupero in termini di flussi di capitale e movimenti migratori rispetto alla I fase Diminuzione del costo delle comunicazioni II ondata (fase 2): 1980 - oggi Il rapporto commercio/PIL aumenta a livelli mai raggiunti in precedenza Il commercio internazionale diventa il motore della globalizzazione Si assiste ad una radicale trasformazione della struttura del commercio internazionale Aumenta l’integrazione dei mercati internazionali dei capitali Progresso tecnologico: information technology e reti di telecomunicazione Somiglianze apparenti e differenze sostanziali Somiglianze. Secondo Kuznets (1965) nel 1910 il grado di apertura medio dei paesi industrializzati era il 40%, valore non molto dissimile da quello evidenziato da Baldwin e Martin per gli stessi paesi nel 1995 (50%). Williamson (1996) ha segnalato che anche nella prima ondata di globalizzazione si sono verificati importanti aggiustamenti strutturali e ripercussioni rilevanti sui prezzi dei fattori. Anche le cause sembrano simili: entrambe le ondate sono seguite ad un processo di riduzione delle barriere agli scambi internazionali Somiglianze apparenti e differenze sostanziali Differenze Se il grado di apertura commerciale non è dissimile nelle due ondate, la composizione dei flussi commerciali lo è in modo rilevante: la I ondata era caratterizzata dallo scambio tra manufatti e beni primari, la II ondata dal commercio intra-industriale Nella II ondata dominano i movimenti di capitale a breve a differenza della I ondata Nella I ondata, i movimenti di persone erano più consistenti rispetto alla II ondata Nella I ondata il Nord si industralizza e il Sud si de-industrializza. Nella seconda ondata avviene il contrario Somiglianze apparenti e differenze sostanziali Differenze L’aggiustamento strutturale nella I ondata ha prodotto effetti redistributivi a vantaggio del lavoro e a svantaggio della rendita nel Nord (il contrario nel Sud) mentre nella II ondata ha ampliato i differenziali di reddito tra lavoro qualificato e lavoro non qualificato nel Nord Mentre la riduzione delle barriere artificiali ha riguardato entrambe le ondate, la riduzione delle barriere naturali si è manifestata diversamente nelle due ondate: la II ondata è stata contraddistinta soprattutto dal calo dei costi di trasmissione delle informazioni Conclusioni La maggior parte della globalizzazione nell’età vittoriana avvenne sotto la cosiddetta “pax britannica” e senza alcuna reale istituzione internazionale o regole formali. Nella fase attuale, istituzioni sostenute da tutte nazioni avanzate (come WTO/GATT e il FMI) contribuiscono a stabilizzare il sistema economico internazionale attraverso un insieme solido di regole Secondo Baldwin e Martin, la sfida principale nel disegno di una governance globale è quello di legare strettamente le nazioni emergenti (come Cina, Russia, India) nel sistema globale del commercio e dell’investimento.