R OT IS LE E IA • • AMIC I Num. 6 | Set tembr e 2015 LL A F E R V RO DE AIE–MO L Pubblicazione di informazione riser vata ai soci e collaboratori dell'associazione LeRotaie - Molise. V ietata la dif fusione al pubblico EDITORIALE Per prima cosa vogliamo giustificare il ritardo con cui questo numero è uscito con il fatto che abbiamo deciso di aspettare il 3 ottobre dove l’associazione LeRotaie ha preso parte al convegno di Pietrarsa per poterne dare notizia subito senza aspettare il prossimo numero di dicembre. Nell’articolo di Claudio Colaizzo tutti i dettagli della manifestazione. Intando si è chiuso con una nutrita serie di appuntamenti che hanno tutti fatto registrare il sold out, con circa 1500 viaggiatori in appena due settimane, il mese di agosto con il treno storico sulla ferrovia Sulmona-Carpinone, la “Transiberiana d’Italia”. Le corse turistiche a bordo delle vetture d’epoca, organizzate dai volontari dell’Associazione LeRotaie in collaborazione con la Fondazione FS Italiane, sono state ben quattro nel mese di agosto: Il 9 con il treno nella foresta da Sulmona a San Pietro Avellana per visitare la Riserva Naturale Montedimezzo da poco entrata a far parte del patrimonio Unesco; Giovedì 13 con il treno degli altipiani da Sulmona a Roccaraso dove abbiamo avuto ospite a sorpresa il Presidente di Fondazione FS Italiane Mauro Moretti, Domenica 16 il treno dei borghi con partenza da Isernia alla volta di Campo di Giove visitando anche il borgo di Pescocostanzo e, infine, domenica 23 il treno della tresca da Sulmona a Carovilli. Successivamente a settembre abbiamo inaugurato la stagione autunnale domenica 20 con un treno da Sulmona a Isernia percorrendo eccezionalmente l’ intero tracciato ferroviario. È stata una corsa inserita all’ interno del Settembre Isernino, calendario di eventi del capoluogo pentro e per l’occasione sono stati visitati sia il centro storico della città Continua a pag 9 3 OTTOBRE 2015, MUSEO NAZIONALE FERROVIARIO DI PIETRARSA LEROTAIE RISPONDE “PRESENTE” AGLI STATI GENERALI DEL TURISMO SOSTENIBILE In occasione degli Stati Generali del Turismo Sostenibile svoltisi al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa nei giorni 1/2/3 ottobre, la FIFTM, Federazione Italiana delle Ferrovie Turistiche e Museali, ha partecipato rappresentata dall’Associazione Culturale Le Rotaie Molise, che da anni è parte della federazione insieme a tante altre realtà diffuse su tutto il territorio italiano. Nella giornata di sabato 3 ottobre, alla presenza del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, del Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, del Presidente della Giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca, del Direttore della Fondazione FS Italiane Luigi Cantamessa e ad una platea di 225 partecipanti provenienti dalle diverse realtà associative del settore, sono stati esposti i sei temi trattati e le conclusioni a cui si è giunti dopo l’intensa sessione di lavori, affidate a professori accademici di diversi atenei italiani: I beni culturali come fattore dello sviluppo sostenibile del turismo; Sostenibilità delle destinazioni; New Travel Economy – Come cambia la proposta; Promozione e Territorio; Mobilità e intermodalità; Smart Innovation, le nuove professioni. All’inizio della discussione è stato sottoscritto tra MiBACT e Coldiretti un protocollo d’intesa per la promozione dell’agriturismo e la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche nazionali nei luoghi della cultura statali. I temi trattati hanno permesso di tracciare un percorso che si inserisce all’interno di una nuova prospettiva, quella di un vero e proprio cambio di mentalità nell’intendere il complesso e dinamico mondo del turismo, in continuo mutamento per via della sempre nuova e diversificata domanda proveniente da paesi esteri, a cui necessariamente deve corrispondere un’offerta adeguata ai tempi e sostenibile sia dal punto di vista economico che dal punto di vista ambientale. La linea comune su cui tutte le componenti presenti hanno concordato è stata quella di costruire una azione in sinergia tra i vari attori del campo del turismo, considerato in tutti i suoi diversi settori: dalla filiera dei prodotti agricoli, alla loro trasformazione ed offerta fino alla commercializzazione con la rete delle strutture ricettive, alla valorizzazione dei patrimoni storico artistici visti però in una forma diversa, quella cioè di una piena concatenazione con l’ambiente naturale e 3 ottobre 2015. Passeggiata in bicicletta ferroviario per il Ministro Dario Franceschini e il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, ad accompagnarli, a piedi sulla sinistra, l’Ing. Luigi Francesco Cantamessa Armati Direttore della Fondazione FS Italiane a cui va anche il merito di aver dato nuova vita al museo di Pietrarsa. 3 ottobre 2015. La delegazione LeRotaie-Molise a Napoli prima di salire sul treno storico diretto a Pietrarsa. 2 | B I N A R I O T R O N C O le infrastrutture già presenti, a seconda delle esigenze da potenziare o da riconvertire. Agire secondo una linea unica è fondamentale sia per vincere i localismi, che troppo spesso frenano una apertura verso l’esterno, sia perchè non rendono l’idea a chi si approccia al nostro Paese di una offerta turistica che abbia una strategia a tutto tondo. Questa esigenza nasce anche dal fatto che è ormai pienamente constatato che è insostenibile ed anzi dannoso riversare sugli enti locali più piccoli (i comuni) il tema della promozione, specie se va attuato un piano di ampio respiro che debba seguire la linea dell’Italia come museo diffuso, dove è quindi necessario un piano di riconversione territoriale, a cui i comuni sono certamente chiamati a partecipare attivamente, ma non come attori di impulso e regia, bensì come soggetti attuatori e “facilitatori” locali. Per fare ciò è in ogni caso necessario favorire le iniziative locali e nate dal basso, specie quelle già preesistenti e radicate come quelle dell’associazionismo, in modo da permettere che si conservi 3 ottobre 2015. Foto ricordo all’interno del museo di Pietrarsa con la ALn 556.2312 del deposito di Benevento che ha percorso le nostre ferrovie tra Isernia e Campobasso e si implementi quanto di positivo è già stato svolto, ma allo stesso tempo entrare in una logica che si inserisca in una regia unitaria ed a tale proposito è richiesto ed è fondamentale il ruolo del MiBACT, come stimolo, raccordo e supporto di tutte le realtà private e non e in particolar modo come garante di un processo di sburocratizzazione di tutte le attività collegate al turismo che a tutt’ora richiedono procedure amministrative farraginose e troppo spesso lente. Altro tema principe su cui è stata posta l’attenzione è quello dell’autenticità, intesa come patrimonio inestimabile che specie l’Italia interna ancora custodisce, inteso sia in chiave turistica sia come politica di incentivazione di residenze nei piccoli centri. Dal punto di vista che più attiene alle nostre attività, è stato riconosciuto un ruolo importante al settore dei trasporti inteso non in senso classico, ma come mobilità lenta con finalità turistiche, prendendo atto nelle conclusioni di una realtà diffusa che registra sempre maggiore interesse in particolar modo dei turisti stranieri, che nel tempo hanno cambiato volto e che nei loro soggiorni non vivono più la vacanza in modo statico ma sono ormai per buona parte a tutti gli effetti dei viaggiatori, che ricercano la vacanza attiva e il viaggio come meta stessa del loro tempo trascorso nel nostro Paese, soprattutto se legato ad esperienze e testimonianze dirette del territorio fuori dalle grandi concentrazioni. Concludendo la sessione, il Ministro Franceschini ha parlato di una vera e propria “Carta di Pietrarsa sul Turismo Sostenibile”, che farà parte del Piano Strategico Nazionale del Turismo, da redigere entro i primi di dicembre come punto di inizio di una scaletta di lavori che vedrà il secondo appuntamento sempre a Pietrarsa nei giorni 7/8/9 aprile 2016. Claudio Colaizzo 3 ottobre 2015. La delegazione LeRotaie con Domenico Di Nunzio consigliere delegato al turismo della regione Molise. Num. 6 – Set tembre 2015 | 3 UNA STAZIONE “NON STAZIONE” SULLA LINEA CAMPOBASSO-BENEVENTO BOSCOREDOLE Aperta tra il 1881 e il 1882 non è mai stata una vera e propria stazione atta al servizio viaggiatori o merci. Bosco Redole è un bivio dove le due linee da Benevento e da Carpinone si riunivano per proseguire verso Campobasso creando una caratteristica Y. Sul luogo dove le due linee si raccordavano venne creato un piccolo marciapiede con un casello per dirigere il traffico ferroviario denominato inizialmente “P.M. Bivio Bosco Redole” come riportato nell’Ordine di Servizio n. 46 del 25 febbraio 1908 e, in seguito, nel 1908 il P.M. diventa “Bivio Bosco Redole” (Ordine di Servizio n. 46 del 25 febbraio 1908). C’era da considerare che il bivio sorgeva in un’area dove, a parte il vicino casello alla progressiva 0+118 km sulla linea per Carpinone, non era presente alcuna abitazione o località da servire e i treni in transito per il bi- vio dovevano limitare la propria velocità nell’affrontarlo. La ferrovia Benevento–Campobasso con i suoi 66,324 km è una linea ferroviaria secondaria della Campania e del Molise che collegava Benevento con Campobasso, pensata inizialmente come alternativa alla ferrovia Napoli–Foggia per congiungere il Tirreno all’Adriatico, ma mai risultata tale dato che la ferrovia ha sofferto di uno stato di isolamento sin dai suoi albori. Il 1º luglio 1950, in seguito alle richieste di alcuni contadini della zona, il Posto di Movimento venne trasformato in stazione, abilitata al servizio viaggiatori e bagagli (Ordine di Servizio n. 69 del 1950), che tuttavia non riscosse un grande successo. Dal punto di vista ferroviario l’impianto continuava a essere un semplice bivio, quindi senza possibilità di incroci tra convogli. Con il passare degli anni sempre meno convogli fermavano a Bosco Redole (in ultimo solo due e poi una coppia della direttrice Benevento-Campobasso): La fermata di Boscoredole è ricordata principalmente solo da quanti, partendo dalla provincia di Isernia, per raggiungere Foggia in occasione dell’allora tre gioni di visite mediche per il futuro servizio di leva obbligatorio, passavano le ore nella locale sala d’aspetto in attesa della coincidenza per Benevento. Dal 1996 si decise di sopprimere la fermata al servizio viaggiatori per i treni della linea Campobasso - Vairano, Boscoredole prima della trasformazione, biforcazione oggi non più esistente: a destra la linea per Benevento, a sinistra quella per Isernia (© TMF2008 - foto Imperato) 4 | B I N A R I O T R O N C O Boscoredole prima della trasformazione vista con il vecchio fabbricato abbattuto (foto Rosario Serafino). Num. 6 – Set tembre 2015 | 5 6 | B I N A R I O T R O N C O lasciando invece la fermata a uno o due treni della linea per Benevento. Per migliorare il servizio si realizzò un nuovo impianto a pochi metri dal bivio sulla tratta per Campobasso, con un secondo binario d’incrocio ed un fabbricato più consono per il dirigente del movimento e per i passeggeri, anche se in realtà l’impianto, come detto, non venne più abilitato al servizio viaggiatori. Il nuovo impianto consentiva una maggiore razionalizzazione degli incroci ed una maggiore velocità per i convogli nell’affrontare il bivio. Dal 2004 anche l’unico treno sulla linea Campobasso Benevento non effettuò più servizio viaggiatori, chiudendo definitivamente l’impianto al servizio viaggiatori. Dal 2004 la stazione viene chiusa al traffico passeggeri mentre continuò ad essere presenziata da Dirigente Movimento fino al 2012 per gestire il traffico sul bivio. Dal febbraio 2012 la stazione ha subito un evidente cambiamento nella disposizione dei binari. Le funzioni di bivio e di incrocio, prima distinte, ora vengono svolte in un unico impianto (è divenuta così una stazione di bivio), così da permettere la percorrenza di tale impianto a velocità superiori a quanto possibile in precedenza: viene in particolare agevolata la direttrice Vairano-Campabasso per la quale l’impianto è percorribile, trovandosi sul binario di corretto tracciato, alla stessa velocità massima di linea. Bosco Redole attualmente è dotata di un fabbricato viaggiatori chiuso e inu- tilizzato: alcuni locali erano sede della dirigenza del movimento. All’interno si contano due binari passanti per il servizio passeggeri, serviti da due banchine e collegati tramite una passerella. Non è presente scalo merci. Nei pressi della stazione è presente un casello ferroviario recante la chilometrica 0+118. Dal mese di gennaio 2012 la stazione è impresenziata e gestita in telecomando dal DCO avente sede in Bari. La linea che collega Bosco Redole, S. Giuliano del Sannio, Sepino, Sassinoro, S. Croce del Sannio, Morcone, S. Maria Colle di Serra, Pontelandolfo, Campolattaro, Fragneto Monforte, Pescosannita Fragneto l’Abate, Cese, Pietrelcina, Benevento Acquafredda e Benevento oggi si presenta a binario unico e non elettrificato, con un percorso ricco di curve che non la rendono affatto competitiva contro la concorrenza dei trasporti su gomma: inoltre molte città si trovano a una notevole distanza dalle loro stazioni. Lungo la ferrovia sorgono centri di una buona importanza turistica come Morcone, Sepino e, primo tra tutti, Pietrelcina, città natale di padre Pio: nonostante questo non si è mai riusciti a sfruttare in pieno questo potenziale e la situazione rimane critica, sempre a rischio chiusura. Dal febbraio 2013 la linea è interrotta tra Bosco Redole e Benevento per problemi all’infrastruttura. Tali problemi si erano già palesati in precedenza, tant’è che era in vigore un rallentamento a 30 km/h su tutta la tratta (65 km). Al mo- mento della chiusura era rimasta in circolazione una sola coppia di treni, le corse attualmente sono effettuate da autobus e l’impianto è presenziato per il solo servizio di bivio. Il nuovo impianto non è direttamente raggiungibile a causa della mancanza di strade: occorre pertanto raggiungere, tramite una stradina sterrata, il casello al km 0+118 e poi da questo percorrere circa 300 metri a piedi su un piccolo sentiero affianco alle rotaie, transitando per il vecchio edificio del bivio. Oggi, dopo anni di totale abbandono la linea si trova letteralmente sommersa dalla vegetazione. Come si può ben vedere dalle immagini nella pagina a fianco, i primi chilometri di bianrio, a partire da Boscoredole sono stati preda del verde circostante, in alcuni tratti si fa addirittura fatica a intravedere il binario; praticamente è un bosco rigoglioso da dove di tanto in tanto appare un pezzo di binario, un segnale o altro elemento caratterisco da far pensare che forse siamo nei pressi di una linea ferroviaria che non c’è più. Fabrizio Minichetti Num. 6 – Set tembre 2015 | 7 STANCHI, MA FELICI: in viaggio sulla Campobasso-Termoli Domenica 13 settembre 2015, alle ore 11.00 ci incontriamo alla stazione ferroviaria di Isernia per intraprendere, dopo mesi di attesa, il viaggio inaugurale sulla linea CampobassoTermoli. Siamo in tre: io, Giovanni Bartimoccia e il nostro vice Michele Perpetua, pronti a partire per questa gita lungo i binari molisani. Trepidanti acquistiamo i biglietti e alle 11:13 la campanella inizia a squillare avvisando i viaggiatori che il treno R2353, proveniente da Roma Termini e diretto a Campobasso, è in arrivo, stranamente in orario! Il Minuetto diesel sfreccia alla volta del capoluogo e il nostro viaggio è allietato dalla presenza di due nostre vecchie conoscenze, il capotreno Sabatino Mannello, veterano delle ferrovie, e il macchinista Giampiero Moscatiello. Il viaggio procede al meglio, senza imprevisti o incidenti lungo il percorso. In orario giungiamo alla stazione di Campobasso, dove ci aspetta l’Aln 663.1126 (R8124) ferma al secondo binario, pronta per partire alla volta di Termoli. Anche sull’R8124 incontriamo altri amici ferrovieri: il macchinista Costantino Vitagliano e il capotreno Renato Calandrella. I passeggeri sono una decina: c’è chi legge, chi parla o gioca al cellulare e chi invece preferisce ammirare il paesaggio del Basso Molise, come del resto facciamo noi. La partenza avviene senza ritardi. Lasciata Campobasso, già ci inoltriamo nella campagna e osserviamo alcune particolarità della linea: i raggi di curvatura molto stretti. Il treno “sferraglia” sui binari dovendo superare curve strette e salite spesso impervie. Oltrepassiamo così varie stazioni, chiuse e abbandonate a se stesse: Ripalimosani, Matrice-Montagano, Campolieto-Monacilioni. Il treno impassibile continua la sua corsa verso la costa rompendo il silenzio della campagna e di quei luoghi un tempo abitati. Il tempo sembra 8 | B I N A R I O T R O N C O essersi fermato per quanto vecchie e spesso cadenti sono le strutture ferroviarie inglobate dalla vegetazione circostante. Osservando il percorso si possono fin da subito notare alcune particolarità dell’opera di ricostruzione che ha interessato la linea per mesi: binari lucidi e traversine di cemento pre-compresso, ad esempio. Il paesaggio è magnifico: si passa da meravigliosi scorci montuosi a distese di colline man mano degradanti verso il mare. Il cielo è sereno e inonda di luce le campagne dorate dal grano maturo. Il destino tuttavia ci riserva delle brutte sorprese. Dopo la fermata di Bonefro Santa Croce il treno inizia a rallentare la sua corsa fino ad arrestarsi completamente. Il segnale del passaggio a livello è in “via impedita”; il personale attende istruzioni e dopo molto tempo arriva il permesso per procedere a passo d’uomo verso il passaggio a livello aperto. Non è tutto. Dobbiamo aspettare le forze dell’ordine e gli addetti di RFI per poter procedere. I passeggeri sono nervosi, alcuni di loro hanno coincidenze a Termoli o altri impegni inderogabili. Solo l’intervento del personale di macchina, che spiega l’accaduto, placa la rabbia dei viaggiatori. L’intelligenza ha la meglio sull’impulsività. Dopo questo inconveniente vediamo scorgere davanti a noi il paese di Casacalenda disteso sopra un crinale, attraversiamo una breve galleria e compaiono davanti a noi la piccola stazioncina (dove stanno effettuando dei lavori di consolidamento) e, sul binario 2, il regionale che proviene da Termoli. Ripartiamo e attraversiamo un altro tunnel che attraversa il paese che ora si trova sulle nostre teste. il viaggio procede tranquillo tra le colline molisane finché Larino non compare dietro una collina. A Larino il treno sosta per diversi mi- nuti accumulando ulteriore ritardo. Gli animi di “surriscaldano” scandalizzati per il disagio. Noi invece ne approfittiamo per scattare qualche foto. Riprendiamo il viaggio finalmente e la ferrovia si snoda tra le dolci colline del Basso Molise. A Ururi queste dolcemente lasciano il posto alla pianura e qui il treno acquista velocità cercando di recuperare la tabella di marcia. All’orizzonte si intravede la città di Termoli, il suo porto e il centro abitato. Dopo diverse ore di viaggio siamo in vista della nostra meta. Finalmente facciamo ingresso al binario 5 della stazione termolese. La nostra sosta è breve. Il ritardo ha costretto il personale ad effettuare una rapida partenza alla volta di Campobasso. Abbiamo il tempo di ristorarci con i nostri amici ferrovieri, di scattare qualche foto e subito si riparte per il capoluogo. A bordo dell’R8131 il viaggio di ritorno procede tranquillamente. Il personale RFI ha provveduto a riparare i punti critici sulla linea che hanno creato non pochi problemi all’andata. Arriviamo con un’ora di ritardo alla stazione di Campobasso. Salutiamo i nostri amici e riprendiamo il treno alla volta di Isernia, stanchi, ma contenti per la giornata. Mattia Biasella Continua da pag 1 – Editoriale con i suoi sotterranei dell’antica colonia latina di Aesernia sia al Museo Nazionale del Paleolitico, con varie soste lungo il viaggio nelle stazioni di montagna all’ interno del Parco Nazionale della Majella. L’11 ottobre è stato di scena il treno dell’arte e del gusto da Sulmona a Castel di Sangro con visite guidate alla pinacoteca Patiniana e al Museo civico. Un plauso va sicuramente a chi, nel mese di agosto soprattutto, ha dato una mano fondamentale all’organizzazione: Claudio Colaizzo il quale si è sorbito centinaia di telefonate di vario genere dalla mattina alla sera per oltre un mese intero!!! Alla fine ne è uscito indenne pronto ad affrontare gli ultimi appuntamenti rimasti per quest’anno Ricordiamo che tutte le informazioni sulle prossime date sono disponibili sul sito web www.lerotaie.com. dove a breve verrà annunciato e pubblicato il nuovo calendario per le corse del 2016. Ma la nostra associazione non è solo “treno turistico”, ma anche modellismo, anzi, LeRotaie-Molise nasce proprio come associazione di model- lismo ferroviario che poi, lungo il suo cammino, ha incontrato anche i treni storici e la collaborazione della Fondazione FS Italiane. E bene, proprio questa natura fermodellistica che negli ultimi tempi è stata un po’ sacrificata proprio a favore dei treni turistici, è nuovamente tornata fuori e il 17 e 18 ottobre siamo presenti all’Hobby Model Show di Città Sant’Angelo a Pescara con la riproduzione in scala H0 della stazione di Campo di Giove. Una relazione dettagliata sarà sicuramente argomento del prossimo numero di Binario tronco. Palena, 13 agosto 2015. Poco prima di partire per andare a pranzo, riusciamo a rubare qualche minuto Al presidente e al direttore di Fondazione FS Italiane per una foto con tutto lo staff: Mattia Biasella, Sergio De Spirito, Claudio Colaizzo, dott. Mauro Moretti, Ing. Luigi Cantamessa, Fabrizio Minichetti, Gianluca Scarselli e Gianluca Di Lonardo che ci ha raggiunti a Palena per un saluto. Num. 6 – Set tembre 2015 | 9 ALn 663: LE “ULTIME” AUTOMOTRICI Le automotrici leggere a nafta (ALn) tipo 663 sono vetture ferroviarie costruite dall’allora Fiat ferroviaria con stabilimento a Savigliano dal 1983 al 1993. Ultime di una gloriosa seria vennero costruite per sostituire sulle linee dette “secondarie” a trazione Diesel le più antiche ma gloriose Aln tipo 668 rendendole più moderne ed efficienti con meccaniche ed elettroniche nuove. Esaminiamo l’automotrice nel suo dettaglio: Le automotrici in questione sono discendenti diretti delle Aln 668, mantengono in parte la meccanica delle vecchie “sorelle” ma con un stile totalmente rivisto cosi da renderle più moderne. Hanno una capacità di 63 posti per automotrici,51 di seconda classe e 12 di prima classe (le aln 668 hanno a differenza 68 posti totali) il salottino interno è stato completamente aggiornato tale d’assomigliare a quello delle carrozze tipo MDVC,la linea della cassa è più spigoloso e squadrata al contrario delle aln 668 che mantengono una linea più tondeggiante. La Spinta è data da un motore Fiat 8217.32 con una potenza di taratura pari a 2x200 kw (272 cv) a 1.850 giri/min con un cambio a 5 velocità con giunto idraulico che permette una velocità massima di 120 km/h nella prima serie e 130 km/h nella seconda. Le Automotrice 663 nascono in due serie la prima che va dal numero 1001-1016 e la seconda serie dal 1011-1204. La prima serie si distingue dalla seconda perché dotata di un tipo di cambio a rapporto corto,cioè al contrario della seconda serie queste automotrici erano più adatte a superare dislivelli maggiori ma a discapito della velocità massima che invece di essere di 130 km/h era limitata a 120 km/h. Infatti questa serie poteva essere accoppiata esclusivamente alle Aln668 serie 3300 presenti in maniera quasi totalitaria presso il Deposito locomotive di Sulmona (AQ). La seconda serie con presenza maggiori in Italia mantiene la meccanica delle Aln 668 3000-3100 infatti possono essere accoppiate dato lo stesso rapporto di trasmissione e di potenza. Le Automotrici Aln 663 prestano ancora servizio nella maggior parte delle linee secondarie in Italia, in alcuni casi come in Molise queste “macchine” come vengono chiamate in gergo dai ferrovieri espletano quello che una volta era classificato interregionale perché effettuano giornalmente corse che vanno dal capoluogo molisano (Campobasso) fino a raggiungere sia Roma che Napoli. Fino a poco tempo fa da Roma Termini alle ore 17:35 partiva un treno formato da 6 automotrici; una volta raggiunta la stazione di Cassino queste venivano divise in tre unità, 3 per Avellino e le restanti per Campobasso. Oltre che dalle Ferrovie dello Stato allora e da Trenitalia adesso, queste automotrici furono acquistate e usate anche da compagnie private come sulla Brescia-IseoEdolo, dalle quattro società venete, sulla Suzzara-Ferrara, dall’Alifana e sulla FerraraCodigoro. Vi furono anche modelli che derivarono da queste vetture come la Aln DAp usata per il trasporto di detenuti e poi automotrici di nuova generazione come le automotrici TCDD MT 5700, ACT ALn 067-082 e FSE Ad 81-88. Purtroppo a causa di una scarsa manutenzione e l’età, queste automotrici stanno diventando obsolete soprattutto nei periodi estivi date le alte temperature i motori “accaldati” causano forti ritardi e quindi danno poco apprezzamento da parte di passeggeri a queste macchine straordinarie, infatti Trenitalia sta procedendo alla sostituzione con il più moderno Minuetto Diesel, classificato Aln501/502 e a loro volta sostituiti dai nuovi treni Swing costituiti dal gruppo Pesa. Speriamo che non sia un triste calvario per queste macchine stupende, tecnologie come quelle create dall’allora Fiat ferroviaria non ve ne sono più, qualcuno ancora si stupisce nel vedere come queste macchine siano state realizzate; tanto che gli Stati Uniti vollero in prova un aln 668 per usarle sulle loro linee Diesel così come pure in Slovenia. Mattia Biasella 10 | B I N A R I O T R O N C O BINARIO TRONCO Pubblic azione di informazione riser vata ai soci e collaboratori dell’associazione LeRotaie - M olise. V ietata la dif fusione al pubblico a cura della redazione LeRotaie Per collaborare con noi: [email protected] a.c.a.f. LeRotaie–Molise Via Giovanni XXIII, 71 – 86170 Isernia www.lerotaie.com [email protected] a cura della redazione LeRotaie AVVISI in breve • Ringraziamo Michelangelo Rucci che ci fa scoprire le ferrovie turistiche in Australia con le sue innumerevoli e graditissime cartoline che instancabilmente ci invia. In un prossimo numero parleremo anche di questo pubblicando tutto ciò che ci arriva dall’altra perte del mondo. . • Appassionata e numerosa, la comitiva di Bellante che ha partecipato a un viaggio in treno storico durante il mese di agosto ha voluto ringraziarci pubblicando alcune foto durante il viaggio su un locale quotidiano e che viene riportato sulla nostra pagina Facebook. Grazie a loro per l’entusiasmo, specie per aver colto in pieno lo spirito di avventura e spensieratezza con cui queste giornate tra ferrovia, storia e natura vanno vissute! • Domenica 13 settembre alle ore 9:40 su Rai3, è andato in onda la sesta puntata di Fuori Binario, documentario realizzato da Giuseppe SANSONNA che illustra il viaggio attraverso un’Italia fuori dai soliti itinerari, lungo linee ferroviarie minori o secondarie che esplorano i territori e i suoi abitanti. Nella puntata sarà protagonista proprio la Transiberiana d’Italia, tra Abruzzo e Molise, con riprese e testimonianze esclusive di una delle linee ferroviarie più belle d’Italia e d’Europa. • Sarà rinnovato il parco rotabili storici a disposizione nel deposito di Sulmona, con la novità di un carro bagagliaio che potrà essere utilizzato per promuovere i viaggi in treno storico con bici al seguito. Continuano a riscuotere successo i Treni Storici sulla Transiberiana d’Italia, organizzati dall’associazione Le Rotaie. Dopo il successo dei tanti appuntamenti che hanno arricchito il 2015 sui binari della Sulmona-Carpinone, è pronto il calendario 2016, con 20 treni storici (da Sulmona e da Isernia) organizzati in tutti i mesi con la consueta regia della Fondazione FS Italiane, organismo del gruppo FS che con competenza e lungimiranza ha restituito a questa linea ferroviaria una nuova vita, assumendone la gestione e mostrandosi al momento l’unico soggetto disponibile a fornire un fondamentale supporto materiale all’attività di turismo su rotaia in Abruzzo e Molise promossa dall’associazione di volontariato. • Appena due anni fa il rischio di chiusura definitiva della ferrovia e successiva dismissione era concreto, con l’imminente taglio del binario di Carpinone, che avrebbe isolato l’intera linea dal resto della rete. L’attività di stimolo e di studio di soluzioni concrete presso i competenti tavoli istituzionali, portato avanti negli anni dall’associazione Le Rotaie, mantenendo sempre alta l’attenzione degli enti locali interessati e nel rigoroso rispetto dei ruoli, ha dato i propri frutti consentendo ora di guardare con ottimismo al futuro, come emerso dagli Stati Generali del Turismo Sostenibile, nella intensa tre giorni di studio svoltasi ad inizio ottobre presso il rinnovato Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa sulle nuove sfide del settore, cui Le Rotaie ha partecipato in rappresentanza della Federazione Italiana delle Ferrovie Turistiche e Museali (FIFTM). Alla presenza del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, al quale è stato consegnato l’invito a partecipare ad uno dei prossimi treni storici, del Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e del Direttore della Fondazione FS Italiane Luigi Cantamessa sono stati tanti i punti cruciali emersi nei tavoli di lavoro, con oltre 225 partecipanti provenienti dalle diverse realtà associative del settore per l’istituenda “Carta di Pietrarsa sul Turismo Sostenibile”, che farà parte del Piano Strategico Nazionale del Turismo, da redigere entro i primi di dicembre come punto di inizio di una scaletta di lavori che vedrà il secondo appuntamento sempre a Pietrarsa nei giorni 7/8/9 aprile 2016. Intanto continuano le richieste per gli ultimi tre treni storici dell’anno sulla Transiberiana d’Italia, con il prossimo in occasione della Fiera del Tartufo Bianco Pregiato di San Pietro Avellana, in programma domenica 1 novembre con partenza da Sulmona, dopo il grande successo dell’edizione dello scorso anno (informazioni suwww.lerotaie.com e alla mail [email protected]). Successivamente, a dicembre (domenica 6 e sabato di Santo Stefano), i treni natalizi per Campo di Giove e Carovilli chiuderanno un 2015 impegnativo ma ricco di soddisfazioni per i volontari dell’associazione Le Rotaie. • AVVISO a tutti gli appassionati della Transiberiana d’Italia! Stiamo cercando le più belle foto scattate durante le tante le corse a bordo dei treni storici già effettuate in questo 2015 sulla ferrovia Sulmona-Carpinone, per realizzare il nuovo calendario che la nostra associazione realizza ogni anno. Saranno scelte 13 foto (12 mesi + 1 copertina): è possibile inviarle, in alta risoluzione, all’indirizzo [email protected]! Grazie a tutti per il vostro entusiasmo! • ULTIMI APPUNTAMENTI CON I TRENI STORICI DEL 2015: 01 NovembreSulmona-San Pietro Avellana Treno del tartufo bianco 06 DicembreSulmona-Roccaraso Treno dei mercatini di Natale 26 DicembreSulmona-Carovilli Treno del presepe vivente Info e prenotazioni: [email protected] www.lerotaie.com – Tel. 340.0906221 MARIAROSARIA DI VITTO Amministrazione Isernia Phone: +39 0865 26178 - Fax: +39 0865 29382 [email protected] www.assideadelta.it Num. 5 – Giugno 2015 | 11 La pagina del M O D E L L I S TA a cura di Fabrizio Minichetti IL PL RIVAROSSI DEL 1960 Un pezzo di storia del modellismo italiano è stato da poco acquisito nella nostra collezione: il passaggio a livello automatico di Rivarossi. Ne riportiamo di seguito una descrizione con il contributo del sito www.rivarossi-memory.it a cui va un plasuo non solo nostro ma credo di tutti i fermodellisti per i contenuti che tengono ancora viva la memoria della grande e indimenticabile Rivarossi. Straordinario per bellezza ed eleganza riproduceva l’omonimo “Cosio-Traona” al km 12 sulla linea Colico-Sondrio. Si componeva di tre elementi il cui centrale, dotato di “controrotaia di contatto”, poteva anche essere acquistato separatamente per ottenere una soluzione con più binari. Anche la controrotaia di contatto era venduta separatamente per ottenere un più realistico anticipo della chiusura delle sbarre sull’arrivo del treno. Due elettromagneti, nascosti in casse dietro le sbarre, si incaricavano si sollevarle con un movimento, a dire il vero, un po’ brusco ma che la tolleranza dei fermodellisti del tempo non evidenziava, come faremmo invece noi oggi, viziati da servomeccanismi a motore lento o da cavetti metallici “a memoria”. È interessante notare come il deposito di ghiaia copra la stessa superficie dell’opposto casello; dunque lo stesso stampo della base ma con l’applicazione a colla del casello da un lato e dal deposito ghiaia dall’altro. Anche le sbarre contribuivano al realismo complessivo del modello: in plastica pigmentata bianca erano decorate con le classiche strisce rosse. Una realizzazione straordinaria per il tempo se pensate che occorrerà attendere gli anni ‘90 per ottenere dal mercato un’altra riproduzione modellisticamente corretta. Il casello fu commercializzato anche separatamente dal PL: singolarmente o corredato da un pozzo e da un palo telegrafico che apparve anche nella serie “rr” (catalogo generale1962/63). CURIOSITÀ Spesso capitava che il definitivo approntamento di stampi e modelli non coincidesse con l’uscita di informative a carattere giornalistico o con l’approntamento del catalogo generale e che dunque fosse necessario approntare dei premodelli per uso fotografico, sia di integrale autocostruzione sia completati dalle prime stampate esistenti. Ma un proposta anticipata serviva anche a saggiare il reale interesse del pubblico e della rete di vendita evitando sgradevoli “tonfi” economici con l’offerta di modelli non ben accetti. 12 | B I N A R I O T R O N C O Nella foto a fondo pagina il PL, ripreso dal catalogo 1959 (dove era proposto come “novità”) è completamente autocostruito dalle maestranze RR ed inoltre rispecchia pochissimo la versione definitiva. Il casello risulta dal lato opposto rispetto alla versione finale, costruito con i serramenti delle stazioni della seconda serie, è presente un inutile cespuglio e le casse per gli elettromagneti sono risolte a mattoni. Inoltre la strada è pavimentata con grosse pietre e manca il deposito di ghiaia, che nella versione definitiva coprirà l’opposta superficie del casello. Evidentemente un progetto ancora in fase di evoluzione Probabilmente solo le sbarre derivano direttamente dagli stampi di prova ma già pochi mesi dopo, su HOrivarossi dell’aprile 1960, il PL appare nella sua veste definitiva, nella sezione “vetrina delle novità” e due mesi dopo, sempre sulla stessa rivista, è presentato in un redazionale di tre pagine. Veramente anni frenetici per Alessandro Rossi e le sue maestranze Da: www.rivarossi-memory.it