INDIVIDUAZIONE DEI TARGET E ORGANIZZAZIONE DELLE SUCCESSIVE FASI DEL PIANO Enti pubblici coordinatori: Regione Toscana. Gruppo Tecnico: Staff WWF (Italia, RP, Toscana) e consulenti esterni (NEMO srl Firenze, LYNX srl Roma) Tavoli di partecipazione: Politiche regionali di settore (Urbanistica, Agricoltura, Foreste, Aree protette e biodiversità, Paesaggio, Acque interne, ecc.). Province, Enti Parco, ARSIA, ARPAT, CFS. Enti scientifici ed università. Associazioni ambientaliste. Enti ed esperti privati Enti pubblici e privati competenti settore “mare”. 1. INTRODUZIONE 2. QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO/METODOLOGICO E STRUTTURA DEL PIANO 3. LE COMPONENTI NATURALISTICHE E IL LORO STATO DI CONSERVAZIONE 4. TARGET DI CONSERVAZIONE ED AREE PRIORITARIE 5. ANALISI DEGLI STAKEHOLDER 6. ANALISI DELLE POLITICHE DI SETTORE 7. FATTORI DI MINACCIA E OBIETTIVI DI CONSERVAZIONE 8. PROBLEMATICHE DI CONSERVAZIONE SOVRAREGIONALI 9. GERARCHIZZAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI CONSERVAZIONE E RAPPORTI CON LA BIODIVERSITY VISION 10. INTERVENTI E AZIONI DI CONSERVAZIONE 11. MONITORAGGIO DEL PIANO 12. QUADRO DEI FINANZIAMENTI DISPONIBILI 13. PRIORITA’ DEGLI INTERVENTI/AZIONI 14. DESCRIZIONE DEL PROCESSO DI CONSULTAZIONE Target nidificati: specie di flora e fauna, habitat Partendo dalle liste di RENATO sono quindi stati inizialmente raggruppati gli habitat di interesse comunitario e regionale in tipologie ambientali omogenee. A ciascun habitat o a ciascuna tipologia ambientale sono quindi state attribuite le 369 specie di flora della lista di attenzione. A tal fine è stato creato un database dove ogni specie di flora è stata associata ad uno o più habitat di riferimento. Relativamente alla fauna vertebrata sono risultate disponibili (RENATO, 2005) le attribuzioni a diverse categorie ambientali (non habitat). Per la fauna invertebrata tali informazioni ad oggi risultavano disponibili in modo organizzato. Nelle liste di attenzione di RENATO per gli invertebrati risultano spesso presenti specie di cui non si conosce esattamente l’ecologia e presenti in una unica o poche stazione/i in Toscana. Il processo ha portato a individuare di 12 AMBIENTI TARGET in grado di rappresentare habitat e specie inserite nelle liste di attenzione di RENATO. I 12 target AMBIENTALI. sono raggruppabili in 6 1) Coste sabbiose e rocciose. 2) Aree umide, ecosistemi fluviali e sistemi delle pozze. 3) Ambienti agricoli. 4) Ambienti rocciosi, praterie naturali e seminaturali, ricolonizzazione arbustiva, macchie. 5) Ambienti forestali. 6) Sistemi ipogei, sorgenti e falde. SISTEMI stadi di COSTE SABBIOSE E ROCCIOSE TARGET N.1: Ambiti costieri sabbiosi caratterizzati da complete serie anteduna / duna / retroduna e da formazioni dunali degradate. TARGET N.2: Coste rocciose calcare e silicee. AREE UMIDE, ECOSISTEMI FLUVIALI E SISTEMA DELLE POZZE TARGET N.3: Aree umide costiere ed interne dulcacquicole e salmastre, con mosaici di specchi d’acqua, pozze, habitat elofitici, steppe salmastre e praterie umide. TARGET N.4: Ambienti fluviali e torrentizi, di alto, medio e basso corso. AMBIENTI AGRICOLI TARGET N.5: Agroecosistemi tradizionali ed altre aree agricole di valore naturalistico AMBIENTI ROCCIOSI, PRATERIE NATURALI E SEMINATURALI, STADI DI RICOLONIZZAZIONE ARBUSTIVA E MACCHIE TARGET N.6: Ambienti rocciosi montani e collinari, calcarei, silicei od ofiolitici, con pareti verticali, detriti di falda e piattaforme rocciose. TARGET N.7: Ambienti aperti montani ed altocollinari, con praterie primarie e secondarie, anche in mosaici con brughiere e torbiere. TARGET N.8: Macchie, stadi di degradazione arbustiva, garighe e prati xerici e temporanei AMBIENTI FORESTALI TARGET N.9: Foreste di latifoglie mesofile e abetine. TARGET N.10: Boschi planiziari e palustri delle pianure alluvionali. TARGET N.11: Foreste a dominanza di sclerofille sempreverdi, latifoglie termofile. SISTEMI IPOGEI, SORGENTI E FALDE TARGET N.12: Ambienti ipogei, grotte e cavità artificiali, campi di lava, sorgenti termali e sistemi di falda Definizione: Coste sabbiose caratterizzate da ambienti dunali ben conservati (cakileto, agropireto, ammofileto, crucianelleto, ginepreto), sistemi alterati con elementi dunali relittuali, permanenze di dune fossili con pinete. HABITAT DI INTERESSE COMUNITARIO O PRIORITARI 1210 Vegetazione effimera nitro-alofila delle linee di deposito marino. 2110° Dune mobili embrionali mediterranee con vegetazione psammofila. 2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria. 2210 Dune stabilizzate mediterranee del Crucianellion maritimae. 2230° Dune con pratelli delle Malcolmietalia. 2240° Dune con vegetazione annua dei Thero-Brachypodietalia. 2250* Dune costiere con vegetazione a ginepri. 2260 Dune con vegetazione delle Cisto-Lavanduletalia. 2270* Dune con vegetazione alto arborea a dominanza di P.pinea e/o P.pinaster. SPECIE DI FLORA LISTA DI ATTENZIONE RENATO Specie di flora liste di attenzione RENATO Centaurea paniculata L. ssp. subciliata (DC.) Arrigoni Daucus guttatus S. et S. Euphorbia serrata L. Hypecoum procumbens L. Limonium etruscum Arrigoni et Rizzotto Malcolmia ramosissima (Desf.) Thell. Matthiola tricuspidata (L.) R.Br. in Aiton Ononis mitissima L. Ononis variegata L. Romulea rollii Parl. Silene nicaeensis All. Solidago litoralis Savi Stachys maritima Gouan Tipo amb. Cod. Habitat 2250 2210 2210 1 2110 2230 2230 2110 2110‐2120 2230 2120‐2230 2110‐2120‐2210 2120 Specie di fauna vertebrata lista di attenzione RENATO Testudo hermanni Caretta caretta Dermochelys coriacea Podarcis sicula Elaphe quatuorlineata Burhinus oedicnemus Charadrius alexandrinus Calandrella brachydactyla Anthus campestris ALCUNE SPECIE DI FAUNA INVERTEBRATA Polloneriella contermina (Mollusco); Coleotteri Carabidi fortemente minacciati (come ad es. Scarites buparius, Eurinebria complanata). La conservazione di alcune specie risulta legata non solo alla gestione di una particolare tipologia ambientale ma a particolari aree geografiche. E’ il caso dell’ Arcipelago Toscano o del sistema Alpi Apuane e App. Settent., ove molte specie inoltre risultano legate al complessivo sistema delle isole o ad singole isole (mosaico di ambienti di costa rocciosa, garighe, macchie, incolti, ecc.) o al complessivo paesaggio alto montano ed alpino (mosaici di praterie primarie e secondarie, pareti rocciose e cenge, brughiere, pascoli, ecc.). L’individuazione dell’area target dell’Arcipelago Toscano permette inoltre di individuare come target il processo della migrazione degli uccelli, processo per il quale le isole rivestono una notevole importanza. Per l’area del Monte Argentario oltre alle motivazioni di cui sopra è da segnalare come, al contrario delle altre aree ad elevata concentrazione di specie ed habitat di interesse, l’Argentario risulta attualmente non interno al sistema di aree protette. AREE TARGET TARGET N.13: Arcipelago Toscano. TARGET N.14: Alpi Apuane ed Appennino Tosco Emiliano. TARGET N.15: Monte Argentario. Sistema ambientale e target forestali Specie/habitat nidificati Aree prioritarie Rapporto con Aree protette Rapporto con Natura 2000 Rapporto con Pianificazione paesaggistica del PIT AZIONI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Sist. ambientale Target nidif n. Target nidif 8 Target nidif 7 Target nidif 6 Target nidif 5 Target nidif 4 Target nidif 3 Target nidif 2 Target nidif 1 Target 3 Target 2 Target 1 Il totale delle azioni di conservazione individuate dal Piano sarà diviso nelle diverse tipologie di misure e gerarchizzato sulla base della loro priorità, fattibilità, finanziabilità, ecc. TOTALE (tot. Num. ) Misure regolamentari ed amministrative (tot. Num. ) Incentivazioni (tot. Num. ) Programmi di monitoraggio e/o ricerca (tot. Num. ) Programmi didattici (tot. Num. ) Interventi attivi (tot. Num. ) LUNIGIANA, GARFAGNANA E PISTOIESE PADULE DI FUCECCHIO ALPI APUANE MIGLIARINO S.ROSSORE MASSACIUCCOLI MONTI DELLA CALVANA SETTORE APPENNINICO DEL CASENTINO SASSO DI SIMONE E SIMONCELLO ALPE DELLA LUNA ARCIPELAGO TOSCANO PADULE DI CASTIGLION DELLA PESCAIA LAGUNA DI ORBETELLO FOCE DELL’OMBRONE E MONTI DELL’UCCELLINA MONTE ARGENTARIO E ISOLOTTI SATELLITI LAGO DI BURANO Suddivisione in classi di priorità in base ai seguenti criteri: Status in Toscana (categoria IUCN da RENATO) Contributo toscano all’areale nazionale della specie. Rarità (punteggio aggiuntivo per i non endemismi rari a livello assoluto). Contributo toscano agli obiettivi comunitari (specie di interesse comunitario e prioritarie). Suddivisione in classi di priorità. Agli habitat della lista di attenzione saranno associati punteggi di priorità di conservazione sulla base dei seguenti criteri: Vulnerabilità (Fonte dato: RENATO) Qualità (Fonte dato: RENATO) Contributo toscano all’areale nazionale (Fonte dato: Libro rosso degli habitat d’Italia, WWF Italia, Ministero dell’Istruzione, 2005) Status in Italia (Fonte dato: Stato conservazione habitat – Ministero Ambiente, 2008) Contributo toscano agli obiettivi comunitari (habitat di interesse comunitario e prioritarie) Al fine di meglio far comprendere i contenuti del piano regionale della biodiversità ed aumentarne il suo carattere anche divulgativo, può risultare utile individuare specie bandiera per ogni target o per ogni sistema ambientale. “Ambienti ipogei, grotte… ” Rhinolophus ferrumequinum “Ambiti costieri sabbiosi …” Charadrius alexandrinus “Aree umide costiere ed interne…” Nymphoides peltata “Foreste di latifoglie mesofile… ” Rosalia alpina