Universale 38: in presenza di un sistema di casi, l’unico caso che può (ndr. attenzione: può, non deve!) essere espresso mediante un affisso zero (cioè che può essere privo di una desinenza specifica) è quello che include tra le sue funzioni quella di soggetto del verbo intransitivo. In altri termini, l'unico caso che può prevedere una marca zero è quello che include tra le sue funzioni quella di Sintrans Nota: l’espressione 'tra le sue funzioni' significa che lo stesso caso, a marca zero, può svolgere anche altre funzioni (vale a dire anche A in un sistema nominativo-accusativo o A in un sistema ergativo-assolutivo). Coordinazione di due frasi con omissione di soggetto nella seconda 1) The man hit the woman 2) The man came here 3) The woman came here 4) The man hit the woman and came here (4) = (1) + (2) In order to permit omission of a noun phrase from a second conjunct, English makes two requirements: (a) the semantic requirement that the two noun phrases be coreferential; (b) the syntactic requirment that the two noun phrases be either S or A (p. 112) Dyirbal (Australian, Pama-Nyungan, Dyirbalic) 1) Balan dyugumbil CLF woman:ABS ‘the man hit the woman’ baŋgul CLF 2) Bayi yaŗa CLF man:ABS ‘The man came here’ baninyu came here 3) Balan dyugumbil CLF woman:ABS ‘The woman came here’ baninyu came here 4) Balan dyugumbil baŋgul yaŗaŋgu balgan, baninyu ‘The man hit the woman, and came here’ yaŗaŋgu man:ERG balgan hit (4) = (1)+(3)!!!!! (‘the man hit the woman, and the woman came here’) “In Dyirbal, the coreferential noun phrases must be S or P. Thus for syntactic purposes Dyirbal trats S and P alike, as opposed to A” (p. 113) “Both English and Dyirbal have different syntactic means of encoding the same semantic roles” (p. 114) Funzioni fondamentali della frase (soggetto, oggetto diretto, ecc.) Ruoli tematici: agente, paziente, beneficiario, strumento, ecc. Nicola Grandi (2011), Diatesi, in R. Simone (dir.), Enciclopedia dell’Italiano, Vol. 1, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana – Treccani, 368-369. Con il termine diatesi si intende una categoria propria dei verbi che serve a esprimere le correlazioni tra le funzioni fondamentali della frase (soggetto, oggetto diretto, ecc.) e i ruoli semantici richiesti dall’azione che esso esprime. Nella descrizione di una frase si può prevedere, da una parte, una struttura di superficie, che concerne i rapporti formali tra il verbo e gli elementi nominali correlati e, dall’altra, una struttura profonda, che incorpora le relazioni logicosemantiche tra un predicato ed i suoi argomenti, cioè gli elementi obbligatori perche l’azione o l’evento descritti dal verbo si possano compiere. La diatesi riguarda appunto la codifica delle rispondenze tra gli argomenti del livello logico e gli elementi nominali del livello formale. In questo senso, le diverse diatesi (passiva e media: vedi sotto) sono processi che alterano la relazione naturale tra gli elementi che, a livello logico-semantico, fungono da argomenti e le funzioni grammaticali codificate sul piano della forma. La diatesi attiva esprime una azione o un evento che, a livello logico, pone in risalto la prospettiva del partecipante più ‘dinamico’ (o, appunto, attivo), cioè l’agente. Le altre diatesi (marcate rispetto a quella attiva) si caratterizzano per: (a) un’alterazione del legame ‘naturale’ tra la funzione logica dei ruoli tematici del verbo e la loro funzione grammaticale; (b) l’omissione di uno degli argomenti del verbo ‘Si’ passivante: In Africa si uccidono 360 elefanti ogni giorno e non restano che 200 oranghi nelle foreste Diatesi media, che condivide tratti dell’una e dell’altra. Nel medio, la prospettiva e attiva, nel senso che pone in risalto il partecipante dinamico, che avvia consapevolmente l’azione espressa dal verbo. Ma questo partecipante presenta anche i tratti del paziente, in quanto ricadono su di esso gli effetti dell’azione. Il medio dispone di una serie di marche indipendenti greco antico: lóuō ‘lavo’ louomai ‘io mi lavo’ Se c’e un oggetto diretto, l’agente assume anche la funzione di beneficiario (formalmente sottinteso): loumai tas kheiras ‘mi lavo le mani’, cioè ‘lavo le mie mani’