La missione spaziale Cassini Lo studio di saturno e delle sue lune La sonda spaziale Cassini http://brlcad.org/gallery/s/screensh ots/cassini-1.png.html Lo studio di Titano • Uno degli scopi della missione Cassini è lo studio del satellite naturale di Saturno Titano Scoperta e caratteristiche di Titano Scoperto dal fisico ed astronomo olandese Christiaan Huygens, Titano è, per dimensioni, il secondo satellite del sistema solare. È, inoltre, l’unico satellite noto con una atmosfera densa. Christiaan Huygens Missioni spaziali Il passo avanti decisivo nelle conoscenze fu compiuto con l’avvento della era spaziale. • Pioneer 11 (settembre ’79) » Avvicinamento a Titano a 36300 Km Missioni spaziali • Voyager 1 e Voyager 2 » Novembre 1980 avvicinamento a Titano a 4394 km • Cassini-Huygens » Luglio 2004 flyby di Saturno » Dicembre 2004 sganciamento della sonda Huygens Motivi di studio Probabilmente Titano non ha mai ospitato vita, ma gioca un ruolo importante nella nostra comprensione dello sviluppo di condizioni adatte alla genesi di sistemi viventi. Infatti, i processi fotochimici, ora in atto nella sua atmosfera, possono dare luogo alla formazione di varie molecole organiche. L’atmosfera di Titano L’atmosfera di Titano si estende per centinaia di chilometri sopra alla superficie. La foschia della regione superiore è visibile in UV. Negli strati inferiori è presente uno smog di molecole organiche, che assorbono la luce visibile. Questa fotografia, che mostra l’atmosfera a lunghezze d’onda UV ed IR, è composta da quattro immagini realizzate con filtri diversi. Il rosso ed il verde rappresentano le lunghezze d’onda IR dove CH4 assorbe la luce. Il blu evidenzia l’alta atmosfera vista in UV. L’atmosfera di Titano Reazioni nell’atmosfera L’assorbimento della luce solare da parte delle molecole dell’atmosfera gioca un ruolo fondamentale nelle reazioni chimiche. Infatti, in seguito a processi di fotodissociazione, possono essere prodotti: • Composti del carbonio che non sarebbero presenti se l’atmosfera fosse in equilibrio chimico • N2 che risulta da reazioni che coinvolgono NH3 L’atmosfera di Titano Aerosol In esperimenti di laboratorio, azoto e metano gassosi sono stati raccolti in una ampolla di vetro e sono stati sottoposti a scariche elettriche. Dopo un periodo di qualche mese, nell’ampolla, si è formato uno strato marrone – arancio contenente idrocarburi e nitrili. Questi esperimenti tentano di riprodurre le condizioni presenti su Titano e possono dare una spiegazione qualitativa dell’aspetto del satellite. L’atmosfera di Titano Immagini dell’atmosfera La sonda Cassini ha realizzato questa immagine di Saturno attraverso la foschia della alta atmosfera di Titano. L’atmosfera di Titano Strati di foschia dell’atmosfera: L’atmosfera di Titano Immagine della alta atmosfera : Movimento di strati di foschia: nella zona più brillante dell’immagine si nota un merging di livelli diversi di atmosfera. L’atmosfera di Titano Nubi Nubi fotografate dalla Cassini. Il persistente moto convettivo di sistemi nuvolosi, durante l’estate di Titano, ha portato a pensare che sul satellite possa cadere una pioggia di metano. Nubi Questa sequenza di immagini mostra l’evoluzione di un sistema di nubi nell’arco di cinque ore. La Superficie di Titano Una delle prime immagini della superficie di Titano, ottenute dalla sonda Huygens, mostra blocchi di ghiaccio. Le superficie di Titano Queste immagini, ottenute dalla sonda Huygens, mostrano una fitta rete di canali che sembrano formare una linea costiera. Immagini della superficie Colline e crinali brillanti circondati da una zona scura senza asperità: Immagini della superficie La struttura lineare e brillante, che si nota in figura, sembra scavata da ghiaccio di acqua. I brevi canali scuri possono segnalare la presenza di una sorgente di CH4 liquido. La superficie di Titano • • • • Dati recenti confermano che Titano ha una superficie giovane e dinamica modificata da i quattro processi geologici principali: Attività vulcanica Attività tettonica Erosione Craterizzazione da impatto Immagini della superficie Esempi di crateri da impatto che segnano la superficie di Titano: Le superficie di Titano Serbatoio di Metano Se il CH4 distrutto, causa la dissociazione, non venisse rifornito si esaurirebbe in 1 Ma. È stata, dunque, avanzata l’ipotesi della presenza di un serbatoio di CH4 sulla superficie. Gli Oceani Sulla superficie di Titano, le condizioni sono molto vicine a quelle che individuano il punto triplo del CH4. Questo porta a credere che ci siano mari od oceani di CH4 sulla superficie di Titano. Una conferma di questa ipotesi venne dal profilo di temperatura attraverso l’atmosfera ottenuto da Voyager. Gli Oceani Una atmosfera, che giaccia su un corpo liquido e sia in equilibrio con esso, è saturata dal vapore ed il suo profilo di temperatura è diverso da quello di una atmosfera non saturata. In particolare, il gradiente di temperatura di una atmosfera satura è il wet adiabatic lapse rate, che per un oceano di metano ed etano è 1.4 K km-1 , compatibile con (1.38 ± 0.1) K km-1 osservato da Voyager. Gli Oceani Modelli per gli oceani Esistono due modelli estremi per gli oceani: • Oceano freddo e ricco di etano • Oceano più caldo e ricco di metano • Costituirebbe il serbatoio che, per circa 1 Ga, rifornisce alla atmosfera il metano perduto. Gli Oceani Vento e moto ondoso Ci sono evidenze indirette a favore dell’esistenza di vento nella atmosfera di Titano. Ad esempio: • Voyager 1 ha osservato una differenza di temperatuta di 15 K tra l’equatore e la latitudine 60°. Gli Oceani Se è presente un corpo liquido sulla superficie del satellite, è ragionevole pensare che in esso si generi moto ondoso. Su Titano la gravità è circa il 15% di quella terrestre, si pensa dunque che le onde raggiungano altezze molto elevate rispetto a quelle terrestri a parità di condizioni. Vento e moto ondoso Le immagini dimostrano che la superficie di Titano è modificata da flusso di materiali liquidi e da detriti trasportati dal vento. Gli Oceani Esperimenti sulla presenza di Oceani Nel ’90 la NASA inviò un segnale di λ = 3.5 cm verso Titano, con lo scopo di analizzare l’intensità del segnale riflesso. La radiazione di quella lunghezza non subisce l’influenza di nebbia o nubi nell’atmosfera, dunque, l’intensità del segnale di ritorno è sensibile al tipo di materiale presente sulla superficie che lo riflette. Gli Oceani L’esperimento, ripetuto in diverse zone del satellite, ha dato esiti differenti. In particolare sono state individuate : • Una zone Radar Bright, in cui sembra predominante uno strato di acqua ghiacciata, pulita. • Una zona circostante, in cui può essere presente un oceano di idrocarburi che, per avere riflettività compatibile con le osservazioni, deve essere schiumoso, a causa del moto ondoso, o inquinato da elementi solidi. Immagini di continenti L a Cassini ha fotografato questa regione brillante che costituisce un continente chiamato Xanadu. Le macchie bianche vicino al polo Sud sono nubi. • Uno zoom sulla regione Xanadu • Un crinale sopraelevato rispetto ad una pianura. Le diverse zone di Titano sono evidenti in questa immagine Laghi su Titano In questa fotografia appare una regione scura che probabilmente è un lago. Ipotesi per la formazione di Titano Titano può essersi formato dalla contrazione della nube protosaturno, attorno ad un nucleo solido. Per la conservazione del momento angolare si deve essere formato un disco di gas, ricco di CH4, NH3 e polvere attorno al protopianeta. Nelle prime fasi della formazione, Titano sarebbe stato un oggetto caldo e di composizione omogenea. In seguito al raffreddamento, gli elementi più pesanti tendono a cadere verso il centro, lasciando in superficie quelli più leggeri. Formazione della atmosfera L’irraggiamento da parte di radiazione ultravioletta solare, raggi cosmici e particelle cariche dalla magnetosfera di Saturno può avere causato una dissociazione della NH3 ed una conseguente formazione di una densa atmosfera di azoto. Bibliografia • Conway et al. “An Introduction to Astrobiology” Cambridge University Press E sito web: • http://www.nasa.gov Concludendo, leggiamo le parole di Flammarion, 1880: “Se gli uomini sapessero quale piacere intimo e profondo attende colui che contempla il cielo, allora la Francia e l’Europa intera si coprirebbero di telescopi invece che di baionette, con immenso vantaggio per la pace e la felicità universali.” Cassini’s photo gallery Dione Teti Encelado Iperione Phoebe Epimeteo