Territorio
Territorio
Il Circeo ad un bivio
di Carlo Saverio Zanni
Ambiente
Il Parco Nazionale
del Circeo
di Niso
Solo due “vele” a
San Felice Circeo
di Legambiente
a pag. 3
a pag. 4
Territorio
Intervista
Il raddoppio del porto
può attendere
di Rocco
“La Cultura del Mare”
Incontro con F. Agresti
a pag. 7
a pag. 10
a pag. 8, 9
CENTRO STORICO
ASSOCIAZIONE CULTURALE “IL CENRO
sotto
STORICO”
SAN FELICE CIRCEO
BIMESTRALE
GRATUITO
- ANNO 2 N. 7 -
AGOSTO 2004
VUOTI DI MEMORIA
la notizia
Il personaggio
Sic itur ad astra
“Il Circeo, amava dire, è uno dei luoghi di più grande avvenire nelle vicinanze di Roma”
Così si sale alle stelle
Da cittadino civilmente
impegnato commento le
recenti elezioni provinciali e
osservo gli eletti dal popolo,
in particolare il dott.
Giuseppe Schiboni,
clamorosamente confermato
a consigliere provinciale e
attualmente Sindaco di San
Felice Circeo alle ultime
battute di questo suo
mandato.
Quali sono i meriti acquisiti
dal dott. Schiboni nel
precedente quinquennio di
consigliere provinciale, meriti
tali da giustificare un
sostegno elettorale così
elevato? Oppure le sue
capacità sono emerse
durante il suo incarico di
sindaco di San Felice Circeo?
Come originario di questo
Paese, suo frequentatore da
sempre ed anche con
riferimento ad altre realtà
comunali da me conosciute,
posso più facilmente
esaminare l’operato del
Sindaco e della sua “corte”
nell’amministrazione di un
paese che, già avviato ad un
lento degrado, proprio negli
anni del suo mandato ha
accelerato la sua caduta.
Incarichi esterni
Nell’ambito delle indagini
sugli onerosi incarichi esterni
affidati dalla Giunta
presieduta da Schiboni, si è
ormai giunti alla fase critica
dal momento che, da parte
della Procura Regionale della
Corte dei Conti, sono stati
notificati al sindaco e ad
alcuni assessori gli “Inviti a
fornire deduzioni”. Dalla
lettura di questi atti si rileva,
tra l’altro, che “dall’analisi
continua a pag. 6
Luigi Aguet
nel ricordo delle nipoti Maria Cristina, Anna, Estella e Vera Blanc
L
uglio del 1950, suona il telefono, una
voce con un forte accento inglese chiede del signor Luigi Aguet. Una breve
conversazione conduce ad un
incontro sulla terrazza della
villa Aguet al Circeo, davanti
al mare. Con voce
commossa il tenente inglese
racconta della
sua decisione,
durante un’incursione aerea da
lui comandata nei
primi anni quaranta, di non
bombardare la
bellissima villa
circondata da alberi di alto fusto,
che si apriva sul
mare pontino.
Aveva ricevuto un
ordine e lo aveva
trasgredito, ora
voleva vedere da
LUIGI AGUET
vicino il bel posto
che aveva salvato
dalla distruzione.
Villa Aguet, ex casino di caccia costruito dal Principe Poniatowsky, faceva parte della
proprietà comprata da James
Aguet, padre di Luigi, nel
1898, il quale, come riferito
nel precedente numero del
S
o
m
Vuoti di memoria
Luigi Aguet
Territorio
Il Circeo ad un bivio
Territorio
Due “vele” a San Felice Circeo
Territorio
Hotel Punta Rossa
Editoriale
Sic Itur ad astra
Ambiente
Il parco nazionale del Circeo
Territorio
Il raddoppio del porto
Per la serie “vuoti di memoria – i grandi personaggi legati a
San Felice Circeo”, in questo numero parliamo di Luigi Aguet,
figlio del barone James, già conosciuto attraverso l’intervista
alla nipote Lucilla De Fabii Negro, riportata nel precedente numero del nostro giornale. Di Luigi Aguet ci hanno parlato le
quattro nipoti, figlie di Elenita Aguet Blanc, Maria Cristina - Anna - Estella - Vera, soffermandosi in particolare sul suo grande amore per la Villa di famiglia, ex casino di caccia del nonno
James, che Luigi restaurò occupandosi personalmente del parco intorno ad essa. Dai racconti emerge la figura di un uomo
attento e meticoloso, grande esperto di botanica e studioso
della natura del posto con particolare attenzione ai climi stagionali. Le sue ricerche sono raccolte nel suo libro “Il Circeo”,
redatto e pubblicato in tre edizioni, di cui la prima nel 1936.
giornale sull’articolo che riguardava la sua vita, dispose
nel suo testamento che le
proprietà di San Felice andassero tutte all’unico figlio maschio. La villa venne ristrutturata e poi abitata da Luigi
Aguet di ritorno da un lungo
soggiorno nel Sud America
dove lavorava come rappresentante della Nestlè. Avventuroso e intraprendente il giovane Luigi, nato a Torino il 10
m
2
3
4
5
6
7
8,9
a
r
novembre 1879, era partito
per l’Argentina e poi era andato anche in Cile per crearsi
una esperienza internazionale. Durante un breve ritorno,
di passaggio a Donaueschingen (Foresta Nera – Germania), rimase colpito da una
giovanissima fanciulla locale,
Cristina Mack, incontrata casualmente. Se ne innamorò
continua a pag. 2
i
Cultura
La Cultura del Mare
Territorio
Borgo Montenero
Dalla cittàà
Delibere - Lettere
Intrattenimento
Personaggi - Oroscopo
Sport
Canoa - Tempo Libero
Tempo libero
Cucina - Poesia - Cinema
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Editore: Associazione culturale “Il centro storico” di San Felice Circeo (LT). Corso Vittorio Emanuele, 23. Tel. 333 1904459, fax 06 51985217. E-mail: [email protected] - Reg. Trib. di Latina n.
796 del 12/09/2003 - Direttore responsabile: Gloria Gabrielli - Direttore editoriale: Alessandro Cresti . Redazione Carlo Gallone, Tommaso Di Prospero, Maurizio Paolini, Alessia Bravo - Stampato da CSR, via di Pietralata, Roma
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
2
VUOTI DI MEMORIA
Il personaggio
verse pratiche sportive (canottaggio, pesca, sport pedestre, alpinismo, ciclismo ed altro) ed
un’alimentazione fatta di cibi genuini locali, nonché la coltivazione di interessi culturali di vario
follemente e, dopo averne faticosamente convinto i
genere quali la paleontologia, l’archeologia,
genitori, la sposò nell’arco di tre giorni dal primo inla botanica, la pittura e la fotografia, “… è
contro e ripartì con la giovane moglie per il Sud Ameuno dei luoghi di più grande avvenire nelle virica, dove nacquero i due figli, James junior ed Elena
cinanze di Roma.”
(madre di Maria Cristina, Anna, Estella e Vera).
Così cominciò a vendere degli appezzamenti
Alla morte del padre nel 1932, Luigi tornò con la fadi terreno a Punta Rossa, che dovevano rigomiglia al Circeo, apprezzandone con il tempo sempre
rosamente essere di cinquemila metri e le costruzioni che vi venivano fatte non
Luigi Aguet nasce a Torino il 10 novembre 1879, dovevano superare una certa altezza
da giovane parte per l’’Argentina e il Cile per crearsi una per salvaguardare la macchia mediVilla Aguet
terranea. Cercò di vendere a gente
esperienza internazionale
qualificata e nota: alla Magnani, ad
vava con le botti portate dal somaro dalla Bagnaia,
un grosso industriale del tempo che si chiaantica sorgente romana.
di più la bellezza e la particolarità della natura. Decimava Ballesio, all’archiatra Galeazzi Risi e ad un altro
La seconda guerra mondiale arrivò come un fulmine a
se di ristrutturare l’antico casino di caccia per creare
archiatra Rocchi, diventando amico degli acquirenti,
ciel sereno. I tedeschi occuparono la villa e cacciarouna nuova abitazione in mezzo al verde. Questa didi cui seguiva le costruzioni dando loro consigli e
no la famiglia Aguet, che si rifugiò in alcune grotte
mora, piccola ma un gioiello, con un piano di meno
suggerimenti. Si augurava che dopo l’atroce periodo
del bosco sottostante. Incapace di sopportare la
rispetto a quello attuale, aveva una balconata tutta
di sconvolgimento della guerra e del dopo guerra,
grande umidità, Cristina, la dolce moglie di Luigi, amtraforata, colorata di celeste e giallo e
con il ritorno
malata di reni, vi morì nell’inverno del 1944. Il figlio
appariva meravigliosa. Si occupò del
Pensò anche al turismo perché era inco- alla completa James si era già stabilito in Svizzera, dove si era sporestauro del parco intorno alla Villa, minciata la bonifica e si rese conto che il “Pae- normalità, non
sato. La figlia Elena, sposata al barone Alberto Carlo
essendo esperto di botanica, ecologia se”” avrebbe avuto un differente sviluppo
si tardasse
Blanc, aveva vissuto prima al Circeo per trasferirsi poi
e climatologia, sfruttando anche le
“… a vedere
sue esperienze sud americane. Infatti
piantò il mais bianco, dolce e tenero, alberi e piante
la rinascita della tipica villegtropicali, cactus giganti, ecc.. Tra l’ingresso grande e
giatura moderna in luoghi già
l’ingressetto fece costruire un parco giochi per noi niprediletti dagli antichi romani
poti.
perché situati in posizione meravigliosa che ricorda Capri, col
vantaggio di essere una Capri a
meno di due ore di auto da Roma e dove per andarci non c’è
bisogno di attraversare il mare”.
Come nipoti lo ricordiamo uomo alto e forte, estremamente
preciso e metodico, ma anche
molto dolce. Ci comandava a
bacchetta. Se andavamo al
L. Aguet con i nipoti. Da sinistra a destra Vera, Estella, Serge, Anna, Gabriella,
mare (una lunga discesa e riGünther, Maria Cristina
salita a piedi, molto ripida) ci
aspettava di ritorno esattamente a mezzogiorno per il pranzo, l’orologio in
a Roma e si avviava a diventare quattro volte mamma.
mano, e se eravamo in ritardo anche di poco pioFinita la guerra Luigi Aguet riprese il suo lavoro di
vevano punizioni.
Ricordiamo ancora le corse ed il fiato corto! Insisteva
nel darci ogni mattina una cucchiaiata di olio di fegato
Donò al Municipio un pezzo di costiera a
di merluzzo, che noi regolarmente, con l’aiuto della zia
Quarto Caldo e dispose la donazione delAnna, sorella minore della nonna Cristina, davamo al
l’’antico palazzo baronale e della torre dei
grande cane danese Balkis, molto ben nutrito.
L. Aguet con le nipoti Anna, Estella, Vera, e
Templari con relativo cortile
Luigi si fece ben amare dalla popolazione locale. Era
Maria Cristina
semplice e stabilì amicizie a volte profonde con persone del posto, come il dottore Malandrucco e il proagricoltore innovativo e di scrittore (scrisse il libro “Il
Alla morte del padre nel 1932, Luigi torfessore d’italiano don Marcello d’Antrassi.
Circeo – Cenni di agricoltura pratica. Impressioni e
nò con la famiglia al Circeo e decise di ristrutEra pronto ad andare personalmente sul luogo denote diverse intorno al monte Circeo”). Donò al Muturare l’’antico casino di caccia
gli incendi (grave calamità dell’epoca) e bruciarsi le
nicipio un pezzo di costiera a Quarto Caldo che compiante dei piedi per portare acqua e viveri alle squaprendeva la Grotta delle Capre e diversi passaggi a
dre di operai che costruivano gli stradelli anti-inmare, perché ne facessero uso gli abitanti del Paese,
Trasferì al neo Parco Nazionale del Circeo tutte le sue
cendio. Girava a cavallo o in calesse per esplorare la
dato che lentamente la montagna del Circeo veniva
conoscenze in campo botanico, frutto della sua espeselva e controllare la manutenzione degli stradelli
scoperta dai romani come posto di villeggiatura. Disrienza straniera e locale, ma anche della sua sconfiattorno al lago di Sabaudia, assieme al suo amminipose la donazione dell’antico palazzo baronale, resinata passione per la natura unita ad una meticolosità
stratore Giovanni Pol. Era disponibile ed attento ai
denza del padre, della torre dei Templari con relativo
e precisione nella pratica.
bisogni della popolazione locale e dei suoi dipencortile alla Municipalità di San Felice Circeo. Il pasPensò anche al turismo perché era incominciata la
denti. Regolamentava con cura il taglio della legna
saggio avvenne nel 1957 ad opera dei figli di lui, Elebonifica e si rese conto che il “Paese” avrebbe avuper non fare torto a nessuno e c’era sempre un bricna e James junior Aguet, e attualmente quegli immoto un differente sviluppo. Dirà infatti nel suo libro “Il
co di latte fresco delle sue mucche per i dipendenbili sono sedi di un museo e degli uffici comunali.
Circeo”, dopo aver descritto le bellezze naturali, il cliti. Mina, moglie di Nisio il giardiniere, faceva il pama favorevole, la possibilità di una vita sana con dine e impastava le fettuccine. L’acqua da bere arrisegue a pag. 16
segue dalla pag. 1
Luigi Aguet
“
”
“
”
“
“
”
”
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
3
IL TERRITORIO
Turismo
Voi da che parte andreste?
Il
Circeo
ad
un
bivio
Una teoria sui cicli evolutivi delle località turistiche
M
i è stato proposto di scrivere una serie di
articoli. A che titolo vi chiederete, infatti,
il mio arco ha solo due frecce: un forte legame con il Circeo ed una tesi sociologica.
Sono nato a Roma a fine Giugno e faceva caldo. Mangiavo e non assimilavo così i miei decisero di portarmi a San Felice e ripresi a crescere. Mi piace pensa-
“
la teoria di Richard W. Butler sulle fasi di
evoluzione di una località turistica sembra
scritta appositamente per il comune di San Felice Circeo
”
re ad una magia e poi come non rimanere affascinati
da questi luoghi, dai colori, dalla storia. Eppure qualcuno insensibile a tanta bellezza sembra ci sia, e qui
arriviamo al secondo dardo. Uno studio che ha cercato di valutare quanto turismo, urbanizzazione invasiS.F. C. Foto aerea anno 1956
va, agricoltura industriale e pesca indiscriminata abmanda e quindi dall’adeguamento dell’offerta. L’ambiano modificato il paesaggio, degradato l’ambiente,
biente comincia a subire importanti trasformazioni e
depauperato le risorse naturali e messo in pericolo i
perde la sua identità originaria. Dalla fine degli anni
beni storici; di risalirne alle responsabilità, spesso riCinquanta, le presenze turistiche crescono vertiginoconducibili alle amministrazioni locali fin qui succesamente fino a far parlare di vero e proprio boom nel
dutesi; di capire quanto residenti e turisti abbiano
decennio 1970-80. Lo
percezione dello stato di
stesso accade per gli aldegrado in cui versa il nola prima fase è quella della scoperta, se- loggi privati, sempre in
stro territorio.
guita dalla fase del decollo che ha inizio con buona parte abusivi, e
In questo articolo vi parleper gli addetti alle attiviil completamento dell’’opera di bonifica
rò di un’interessante teotà del commercio, dell’eria formulata da Richard
dilizia e dei servizi in geW. Butler sulle fasi di evonere.
Sta
nascendo
il
turismo
di massa, concentrato
luzione di una località turistica, dalla sua scoperta finel tempo e nello spazio, tipico di una società induno al possibile declino. Teoria che, confrontata con i
striale. Se da una parte si è cercato di trarre il massidati statistici disponibili presso l’Azienda di Promomo profitto in termini economici, dall’altra pochissizione Turistica della Provincia di Latina, sembra scritmo è stato fatto per minimizzare gli impatti negativi
ta appositamente per il comune di San Felice Circeo.
sul territorio e sulla popolazione locale. Un tipo di
La prima fase è quella della scoppertta. Pochi visitatosviluppo tutt’altro che sostenibile e non supportato
ri, generalmente spinti da motivi di lavoro, cominciada una politica di tutela delle risorse ambientali, stono a frequentare una località priva di attrezzature
d’accoglienza e difficile da raggiungere. Pensiamo ai
bonificatori, ai mercanti, ai medici, ai proprietari terrieri che tra fine Ottocento e primi Novecento misero
piede sulle terre pontine, paludose e malariche.
La fase del decolllo ha inizio con il completamento
dell’opera di bonifica integrale (fine anni Trenta) ed
è caratterizzata dal crescente interesse verso San Felice Circeo: arrivano i primi turisti, si costruiscono le
prime strutture ricettive, quasi esclusivamente abitazioni private abusive, ed inizia il degrado paesaggistico ed ambientale.
San Felice Circeo
entra quindi nella
successiivamente, con fase turistica dello
la terza fase, San Felli- sviiluppo, caratterizce Ciirceo entra nelllo svii- zata da un decisivo
aumento della doS.F. C. anno 2004
lupppo turiistiico
“
”
“
”
A ssociazione c ulturale “ I l C entro S torico”
Sono iniziate le iscrizioni all’Associazione per l’anno 2004-2005
Se vuoi aderire telefona al n. 333 1904459
oppure invia una e-mail a: [email protected]
di Carlo Saverio Zanni
riche e socioculturali.
Gli anni Ottanta hanno costituito il periodo della matturiità per San Felice. Le presenze stagionali sono sempre in crescita ma in misura minore rispetto agli anni precedenti ed arrivano così a superare la popolazione residente; il comparto
turistico ha coinvolto buona parte della
comunità sanfeliciana, dell’economia e
delle risorse locali; il patrimonio storico
ed ambientale risulta di fatto seriamente compromesso.
Siamo ora già nel pieno della fase della
sttagnaziione, la massima espressione di
un turismo in cui le presenze sono ormai
al limite e la domanda turistica ha raggiunto un diverso livello socioculturale.
Le conseguenze che questi flussi hanno
sull’ambiente fisico e sociale sono evidenti: massima concentrazione stagionale, sovraffollamento, inquinamento, traffico, carenza
d’infrastrutture, perdita d’identità culturale soprattutto
nelle fasce più giovani, ecc.
gli anni ottanta hanno
Continuare su que- costituito il periodo della
sta strada porta
maturità per San Felice Cirverso la fase del
ceo
decllino. Bisogna,
invece, spingere
con decisione verso una riinasciita del Circeo. Una piccola grande rivoluzione culturale che coinvolga l’amministrazione comunale, gli enti e le associazioni, la
popolazione ed i turisti: considerare il patrimonio storico ed ambientale non più solo materia prima per l’economia turistica ma anche risorsa limitata da tutelare,
valorizzare e preservare per le generazioni future.
Un esempio ci viene dalla vicina Sperlonga, la cui
amministrazione ha lo stesso colore politico di
quella di San Felice. Da ben sei anni può sventolare la sua Bandiera Blu, riconoscimento europeo
della Fondazione per l’Educazione Ambientale. Il sindaco
Armando Cusani ha così spiegato: «…il segreto sta nell’aver cercato di coniugare le
bellezze dell’ecosistema con
l’economia locale. Abbiamo
puntato tutto sulla balneabilità e abbiamo costretto le attività produttive più importanti
e la maggior parte delle abitazioni a collegarsi con la
condotta fognaria e quindi
con il depuratore. La Bandiera Blu ha un ottimo ritorno da
un punto di vista della presenza turistica, soprattutto
durante la bassa stagione».
“
”
siamo ora nel pieno della fase di
stagnazione, continuare su questa strada porta verso la fase del declino
“
”
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
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TERRITORIO
Ambiente
Pubblicata la “Guida Blu” di Legambiente
Solo due “vele” assegnate a San Felice Circeo
Legambiente risponde alle accuse del Sindaco Schiboni
Pubblichiamo, condividendone le argomentazioni, una nota della Legambiente – Regione Lazio in risposta ad una arbitraria affermazione sul suo operato del sindaco di San Felice Circeo, dott. Giuseppe Schiboni.
P
overe quelle città amministrate da chi non sa
guardare al di là del proprio naso: il sindaco
Schiboni perde una occasione per riflettere
su come amministra San Felice Circeo !!
Legambiente risponde alle accuse presuntuose del
Sindaco di San Felice Circeo Schiboni che, in un comunicato stampa afferma: “ ……..L’ho detto e lo ripeto ancora una volta: nell’aggiudicazione delle due
“vele” a San Felice Circeo da parte di Legambiente
hanno pesato non tanto dati ed elementi oggettivi,
ma anche elementi virtuali. Quello dell’associazione
ambientalista è un voto politico e qualche volta anche
un vero e proprio processo alle intenzioni. Da qui
quindi proporrò attraverso i nostri parlamentari una
interrogazione ai Ministeri competenti per capire se
Legambiente in via autonoma decide di assegnare
vele con criteri politici o valuta l’esatto stato della costa e del mare, come da regolamento proprio della
associazione che, da un conto effettuato dagli uffici
comunali, assegnerebbe al nostro comune quattro
vele. Altresì l’interrogazione chiederà di sospendere
le rilevazioni per l’assegnazione delle vele, qualora le
stesse venissero effettuate con soldi pubblici, oltre a
chiedere la sospensione di qualsiasi corresponsione
di denaro pubblico”.
Basterebbe ricordare al sindaco Schiboni, che accusa
di “voto politico” l’associazione, che ai vertici della
classifica nazionale, con ben cinque vele, figurano località come Otranto e Castiglion della Pescaia, solidamente amministrate da giunte di centrodestra. E del
resto, senza neppure bisogno di cambiare regione e
provincia, basterebbe considerare il numero di vele
Goletta Verde
attribuite a Ventotene e Sperlonga, ben quattro. In
quest’ultimo caso si tratta poi di un’amministrazione
di centrodestra guidata addirittura dal neoeletto presidente della provincia di Latina. Qual è il motivo per
cui dovremmo privilegiare Ventotene e Sperlonga a
San Felice e Sabaudia? Non sarà perchè la qualità
complessivamente offerta da altre località è superiore a quella di San Felice Circeo e perché le iniziative
messe in atto da quelle amministrazioni sono più rispondenti ai criteri trasparenti definiti per l’assegnazione delle vele della Guida Blu?
A questo proposito vale la pena ricordare a Schiboni
cosa è e come si legge la Guida Blu.
Dei 483 comuni definiti “centri balneari” dal Touring
Club, Legambiente insieme ai suoi circoli locali ne ha
selezionati 250, che uniscono un’offerta turistica di
qualità a un buono stato di conservazione dell’ambiente marino e costiero.
In ognuno di questi Comuni sono stati raccolti dati
sulle caratteristiche ambientali e ricettive, integrati
con le valutazioni espresse dai circoli di Legambiente e dall’equipaggio della Goletta Verde, la storica
campagna di Legambiente che da 19 anni tutte le
estati passa al microscopio il mare italiano. Il giudizio
attribuito a ciascuna località, dalle 5 vele assegnate
alle dieci migliori fino a 1 vela, è dunque il frutto di
valutazioni ricche e approfondite.
Grosso modo i parametri presi in esame possono essere suddivisi in due categorie: la qualità dei servizi
ricettivi e la qualità ambientale del territorio del Comune. Così, vi sono certamente località naturalisticamente più significative delle dieci premiate con le 5
vele, ma che non offrono servizi turistici di eccellenza. Come ve ne sono con strutture ricettive impeccabili dove, però, il territorio marino e costiero è stato
più o meno gravemente compromesso.
Complessivamente gli indicatori considerati sono
128, provenienti dalle banche dati di Istat, Ancitel,
Sist, Cerved, Ministero della Sanità, Enit, Touring
Club, Enel, Istituto Ambiente Italia e naturalmente da
Legambiente.
I 128 indicatori sono stati raggruppati nelle seguenti
15 classi:
• Paesaggio Naturale - (aspetti naturalistici di rilievo
su tutto il territorio comunale, stato di integrità,
ecc.)
• Paesaggio Costiero - (aspetti naturalistici di rilievo
limitati alla fascia costiera, erosione delle spiagge,
strutture portuali o cantieri, livello di privatizzazione delle spiagge, ecc.)
• Paesaggio Urbano - (Presenza e conservazione del
centro storico, arredo urbano, aree verdi, lungomare, ecc.)
• Qualità del costruito - (Rapporto fra seconde case e
residenti, speculazioni, abusivismo, scempi edilizi
vecchi e nuovi, ecc.)
• Vivibilità - (Traffico e rumore, livello di congestione,
ecc.)
• Pressione turistica - (Rapporto fra presenze turistiche e residenti, fra presenze turistiche e posti let-
to, ecc.)
• Servizi Turistici
- (Servizi pubblici generali,
pronto soccorso, assistenza
medica, assistenza al turista, ecc.)
• Mobilità
(Aree pedonali, piste ciclabili, qualità del
trasporto pubblico, parcheggi, ecc.)
• Ciclo dei rifiuti
- (Smaltimento
dei rifiuti, presenza di discariche abusive, raccolta differenziata,
ecc.)
• Ciclo delle acque - (Approvigionamento idrico, qualità dell’acqua erogata, distribuzione, presenza e
funzionamento degli impianti fognari e di depurazione, crisi idriche, scarichi a mare abusivi, ecc.)
• Mare e spiaggia - (Qualità delle acque di balneazione, stato delle spiagge, pulizia del litorale, ecc.)
• Oltre il mare - (Percorsi culturali e/o naturalistici,
ecoturismo, presenza di siti archeologici, prodotti
tipici e di qualità, ecc.)
• Disabili - (Rampe d’accesso al mare per disabili, cabine telefoniche attrezzate, servizi sanitari, ecc.)
• Sub - (Qualità dei fondali, ricchezza ittica e faunistica in genere, presenza di scuole sub, ecc.)
• Sostenibilità - (Iniziative ambientali pubbliche o private, convegnistica dedicata all’ambiente, attività di
risparmio energetico, iniziative di destagionalizzazione, ecc.).
A ciascun comune è stato assegnato un punteggio
da 1 a 100, poi sintetizzato nell’assegnazione delle
vele
E’ bene specificare che tutte le località prese in considerazione hanno totalizzato un punteggio superiore alla sufficienza: come dire che ognuna delle 250
località presenti nella Guida Blu merita di essere scelta come meta per una vacanza più o meno breve, per
una gita durante il fine settimana o almeno per una
visita di passaggio.
Tranquillizziamo comunque il sindaco di San Felice
Circeo che neppure un euro di fondi pubblici è stato speso per la realizzazione della Guida Blu che è
e rimane un’iniziativa realizzata in proprio da Legambiente e pubblicata a cura del Touring Club Italiano. L’assegnazione delle vele viene fatta in maniera assolutamente trasparente secondo criteri dichiarati e verificabili. Chiedere la sospensione delle rilevazioni equivale ad invocare una sorta di censura sul legittimo diritto di critica sull’operato dell’amministrazione. E questo sarebbe veramente
inaccettabile.
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
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TERRITORIO
Ambiente
Gli alberghi che hanno fatto la storia al Circeo
L’Hotel Punta Rossa
Una vita per realizzare un’oasi di pace
di Alessandro Cresti
A
lessandra Venuti Battaglia arrivò al Circeo
nei primi anni ’20 con la sua famiglia d’origine e conobbe un paese lontano dalla
civiltà con un promontorio forte e verde che si ergeva dai miasmi delle paludi e stagliava ben visibile il profilo della maga. Diventata adulta conobbe
“un meraviglioso ragazzo dagli occhi grigi”, lo sposò coinvolgendolo nella sua passione per il Circeo
e soprattutto per il suo promontorio. Scelsero il
punto più alto del terreno da dove si vedeva il maHotel Punta Rossa
re per costruire la loro prima casetta, ricordandosi
di un brano del libro “Il promontorio Circeo” di Giuseppe Capponi che indicava quel punto come la
sommità di ”Creta Rossa”. Appena la casina fu ultimata e arredata, venne il divieto di raggiungerla perché era scoppiata la guerra e i confini sul mare interdetti.
Anni di incubo: morti, bombardamenti, privazioni, borsa nera. Un giorno Alessandra decise che, anche se era proibito, avrebbe raggiunto la sua casetta per ritrovare la pace insieme con la figlia Fiorella, il fido Antonio, la cuoca grassa e fedele e l’asino Oreste.
Con il loro ritorno
Alessandra Venuti Battaglia arrivò al Circeo nei
nella casa di latta
primi anni ’20 con la sua famiglia d’’origine
tutto era tornato in
perfetto ordine. E là,
tra il profumo dei fiori a primavera, la pesca subacquea d’estate, i freddi inverni
con il caminetto sempre acceso, i libri, il padre che la raggiunse, i vari amici che
venivano a trovarla, Alessandra trascorse due anni tra i più belli della sua vita.
La popolazione di Punta Rossa, compresa quella animale, viveva una vita tranquilla e beata, meno l’asino Oreste che si era innamorato follemente di una somara che pascolava sulle montagne con le compagne. Un bel giorno, per questo
amore disperato, arrivò ad Alessandra una citazione. Doveva recarsi in pretura a
Terracina, accompagnata dal suo avvocato, per difendersi da un reato non commesso da lei. L’asino Oreste aveva saltato la staccionata di confine per raggiungere la sua amata e mangiava l’erba, che non gli apparteneva. Era un affronto che
il proprietario di tutta la montagna, il barone Luigi Aguet, non poteva sopportare
e così Alessandra si trovò costretta a difendersi legalmente per una causa che fece ridere tutti i presenti.
Finalmente la guerra finì e a Punta Rossa, nella “casetta di latta”, la vita ricominciò a scorrere più intensamente.
Arrivò Nina, una cammella, in piroscafo a Napoli. L’ufficiale cammelliere con il quale
Alessandra si era sposata e poi divisa, soggiornava spesso a Tangeri per ragioni di lavoro e l’avvertì di averle spedito un regalo senza precisarle di cosa si trattasse. Il regalo era un cammello, Nina piccola, che nel viaggio aveva perso la madre. Arrivata a Punta Rossa Nina fece amicizia con la capra Margherita-Bianca, il caprone suo marito, il cane lupo Tref e il somaro Oreste. Quando era inverno Nina si ricopriva di un morbido fitto pelo, aggrumato sulla gobba e sui fianchi. A primavera solo Alessandra poteva rasarla. Agli altri fingeva di mordere e tirava calci, facendo solo un’eccezione con Antonio.
Probabilmente nella sua mente di cammello Alessandra era sua madre e Antonio suo padre. Durante i suoi anni felici a Punta Rossa, Nina divenne celebre dando il suo nome
al night che nacque in quel periodo e che ancora esiste: “Chez Nina”.
Ci saranno ancora persone conosciute e
sconosciute che ricordano quelle serate
d’estate quando andava di moda il twist e
lei, Nina, lo ballava all’ingresso, bilanciandosi e dondolandosi sulle sue lunghe
zampe? La storia di Nina si chiude con tristezza. Quando desiderava accoppiarsi diventava prepotente ed urlava, per cui ve-
“
Nina, una cammella che divenne celebre dando il suo nome
al night “CChez Nina””
“
”
”
La casa di latta
niva rinchiusa in un grande recinto. Il direttore del giardino zoologico di Roma la
fece accoppiare e Nina morì partorendo un piccolo.
Un vecchio cacciatore, amico di Alessandra, giunto a Punta Rossa le consigliò di
scavare in un certo punto perché vi avrebbe trovato l’acqua. Fu scavato a lungo e
in profondità. I lavori furono faticosi e si protrassero per mesi. Quando ormai si
erano perse le speranze, ecco apparire un inequivocabile luccichio nel profondo
pozzo: era l’acqua ed era abbondante. Dopo la scoperta dell’acqua, l’asino Oreste fu messo a riposo e trascorse una dignitosa vecchiaia diventando irascibile e
di cattivo carattere per l’ozio forzato al quale non era abituato, finché il morso di
una vipera non lo mise a riposo per sempre.
Tanti carissimi amici di Alessandra premevano per avere un posto a Punta Rossa. Ormai c’era la strada, c’era l’acqua, e anche se mancava ancora la luce e il telefono, si
poteva vivere sportivamente usando il gas per illuminare e cuocere i cibi. Così fu costruita la prima casetta come quelle che Alessandra aveva visto in Spagna, a Marbella. Un’unica cosa minacciava la pace di Punta
Rossa: le vipere. La montagna ne era piena. Il
Dopo 10 anni di lavori
problema fu risolto allevando e addomesticando
nacque l’’albergo Punta
due cuccioli di manguste in una grande gabbia,
Rikki Tikki e Tavi. In una settimana, appena libe- Rossa con ospiti illustri da
re, bonificarono tutto il terreno dalle vipere. Il tutto il mondo
tempo passava e i lavori delle costruzioni procedevano alacremente, le casine seguitavano a venire su come funghi. Contemporaneamente fu costruito il ristorante e l’albergo vero e proprio, otto camere con bagno e lumi a petrolio comperati nei negozi di ferramenta, perché erano una rimanenza dei lumi a petrolio delle case coloniche mussoliniane. Così nacque l’albergo
Punta Rossa, che coinvolse più di dieci anni della vita di Alessandra. In questo piccolo albergo fuori dal mondo, senza luce, senza telefono, con l’acqua calda nelle
camere data da una grande caldaia azionata a carbone e a legna come le cucine economiche e senza tante altre comodità, piovve la clientela più bella del mondo. Tra
gli ospiti vi furono Brigitte Bardot con uno dei suoi mariti e Faruk d’Egitto, che adorava l’uva fragola delle pergole di Punta Rossa, e ne mangiava quantità enormi. Nel
frattempo che Punta Rossa dilagava, erano arrivate le varie comodità e soprattutto
le licenze per gestire senza ricevere la quotidiana visita dei carabinieri. Il telefono e
la luce cambiarono Punta Rossa in un albergo … quasi serio e aumentarono il desiderio di Alessandra di inventare altri muri. Fu decisa una scala sotterranea che
avrebbe unito il corpo delle camere che era in alto e il ristorante, il bar, cucine, ecc.,
più in basso di una trentina di metri. Finito il sottopassaggio, Alessandra pensò di
costruire un villaggio sul mare a pochi metri dalle onde e portò come al
solito le sue idee all’architetto Antonio Valente, che si faceva coinvolgere nella fantasia e nell’entusiasmo di questa donna intraprendente.
Intanto la figlia di Alessandra, Fiorella, ormai giovane donna, si andava interessando a Punta Rossa. Era per lei un lavoro serio, cui dedicare la vita
con intelligenza e passione, rinnovando l’amore che la legava dall’infanzia a quel luogo stupendo. Quanto ad Alessandra capì che era venuto il
momento di staccarsi, perché Punta Rossa, che aveva costruito con slancio si era trasformata, suo malgrado, in un serio complesso alberghiero.
Sotto la guida di Fiorella, Punta Rossa negli anni cresce, si accomoda, si
restaura, fa capricci, si rompe, si riaccomoda, si sporca, si pulisce, ed è ancora lì a rappresentare nel suo giardino e nelle sue bianche mura il ritratto di Alessandra Venuti Battaglia, che l’ha fortemente voluta e amata.
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”
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
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SOTTO LA NOTIZIA
Editoriale
segue dalla prima
Sic itur ad astra
Così si sale alle stelle
delle delibere emerge il comportamento gravemente colposo degli amministratori del
Comune di San Felice Circeo, per aver conferito tali incarichi in violazione di elementari
norme di economicità, correttezza e trasparenza dell’azione amministrativa”. Ora i presunti
responsabili (così li chiama il Procuratore) sono stati invitati a “depositare le proprie
deduzioni in ordine ai profili di responsabilità innanzi delineati”; e se non saranno
convincenti il loro rinvio a giudizio sembra ormai certo.
Si aggiunga a ciò la sgradevole sorpresa di sapere che alcune di queste decisioni di Giunta
risultano approvate anche da un Assessore assente e dissenziente.
Trattasi di un fatto gravissimo che denota complicità e se ciò è vero la Magistratura
dovrebbe intervenire rapidamente per evitare che vengano inquinate le prove e per
debellare una pericolosa cultura.
Raddoppio del porto
Il Consiglio di Stato, il 18 giugno 2004 ha confermato la sentenza del Tar di Latina, che
boccia il raddoppio del Porto del Circeo, individuando troppe irregolarità nell’iter
fortemente voluto dal Sindaco G. Schiboni. Ventisei anni di incarichi e progetti!
Nomina di Alberto Castagna e sue dimissioni un anno dopo
Incarico inutile e oltretutto oneroso per i cittadini di San Felice Circeo, già da noi criticato,
che si è inevitabilmente risolto con le dimissioni dello stesso Castagna ed un nulla di fatto
nel periodo del suo mandato.
Giudizio di Legambiente a San Felice Circeo
La Legambiente assegna solo “due vele” su cinque a San Felice Circeo. Il Sindaco Schiboni
risponde accusando di faziosità l’Associazione, che, indignata, gli replica con una lunga
risposta, nella quale sono precisati i parametri di giudizio che portano ai riconoscimenti
finali, garantendo una oggettiva neutralità.
Calendario delle manifestazioni estive – Anno 2004
Con una delibera dell’ultima decade di luglio è stato approvato un calendario di manifestazioni estive anno 2004 del tutto inconsistente. Proporre intrattenimenti, spettacoli e divertimenti a cittadini e villeggianti non è un impegno da prendere sottogamba, perché il “consumatore” in questo caso ha delle aspettative ben precise per la sua vacanza e, se deluso,
giudica negativamente il posto scelto soprattutto perché il sogno infranto non è più recuperabile.
Questo per il prossimo futuro, ma noi non dimentichiamo gli innumerevoli flop del passato,
tra tutti il tanto pubblicizzato intervento della Fondazione Giorgio Almirante per commemorare il trentennale della scomparsa di Anna Magnani, che cadeva a settembre del 2003.
Tanto rumore, tante promesse, tante reazioni alle critiche dell’opposizione … e poi nulla,
proprio nulla di fatto!
Parcheggi
L’estate 2004 ha riservato ad abitanti e frequentatori di San Felice Circeo una sgradita sorpresa: quasi tutte le aree di parcheggio sono a pagamento e con un “pedaggio” veramente
salato. E’ chiaramente una nuova tassa per i cittadini a fronte di nessun servizio offerto,
quale ad esempio quello, da anni auspicabile, di una migliore viabilità.
Questi aspetti negativi dell’attuale Amministrazione guidata dal dott. Schiboni sono noti a
me come a tutti gli abitanti che, ciò nonostante, il 12 e 13 giugno scorsi lo hanno
consistentemente sostenuto. E questo non solo dimenticando i gravi aspetti negativi nella
gestione locale, ma anche senza volgere lo sguardo e l’attenzione a ciò che stava
maturando nel resto d’Italia, dove i rappresentanti di questo tipo di politica, che fanno
principalmente riferimento a Forza Italia, sono stati fortemente penalizzati.
Alla consapevolezza analitica dei fatti come quelli che ho ricordato non corrisponde quindi
un ragionevole coinvolgimento di contrasto delle persone in un’azione democratica, qual è
il voto, per affrontare un cammino nuovo; prevale come al solito un ottimistico fatalismo
che induce a non abbandonare facilmente la strada intrapresa invece di essere stimolati da
fatti oggettivamente negativi ad una più lucida passione civile.
E in nome di questo atteggiamento così italiano mi viene da ripetere parafrasando Indro
Montanelli, che lo diceva a proposito di Silvio Berlusconi, che per decidere di liberarsene il
sanfeliciano deve assaggiarlo fino in fondo!
Oppure va riconosciuto al dott. Schiboni il merito di saper nascondere le realtà negative e
rappresentare i fallimenti come dei successi così che i sanfeliciani vedano in lui il dott.
Jekyll elargitore di incarichi ben remunerati, e non anche il mister
Hyde, indagato dalla Corte dei Conti? Amara considerazione: sic
itur ad astra, in questo modo si ottengono alti incarichi!
Noi attenti osservatori dell’Amministrazione di San Felice
conosciamo bene questa doppia personalità dell’uomo in
questione e invitiamo tutti per le prossime sessioni di voto ad
essere più attenti osservatori esercitando il proprio diritto con
maggiore consapevolezza e senso civico.
Ciò nonostante continuiamo ad essere disponibili a riprendere il
dialogo appena iniziato dal punto in cui ci siamo lasciati,
ribadendo la nostra ferma volontà di seguire le strade corrette e
lineari già indicate.
Alessandro Cresti
che anche questa volta una nostra richiesta, inoltrata dal sottoscritto, a nome dell’Associazione Culturale “Il Centro Storico” di San Felice Circeo, il 15 maggio
2004 non ha avuto
seguito.
Con la lettera in questione si chiedeva:
• di essere informati/convocati.
nella
ipotesi venga attivata
la conferenza dei sevizi per gli interventi di cui all’oggetto;
• di acquisire copia della documentazione trasmessa alla Soprintendenza in base alla legge
241/90 e successive integrazioni e modificazioni.;
• di essere informati degli
avanzamenti del procedimento
amministrativo sugli interventi
di cui all’oggetto
Poiché sono trascorsi i termini
previsti dall’art. 2 della legge
241/1990 e dall’art. 10 del Regolamento di attuazione della
suddetta legge, stante il perdurare del silenzio di codesta Amministrazione, il sottoscritto,
diffida e mette in mora la S. V.,
ai sensi dell’art. 328 comma 2°
del c.p., affinché provveda, nei
modi e termini di legge, al soddisfacimento di quanto richiesto, avvertendola che in contrario esporrà denuncia all’Autorità Giudiziaria per omissione di
atti d’ufficio.
In attesa di un riscontro in merito, invio distinti saluti.
Alessandro Cresti
La corrispondenza
con
l’Amministrazione
Comunale
di San Felice
Circeo
10 luglio 2004
Egregio Signor
Dottt. Giiusepppe Schhibonii,
Sindaco di San Felice Circeo
(LT)
p. c.
Salvatore La Rosa
Prefetto di Latina
Archh. Costtanttino Centtronii
Soprintendente Regione Lazio
Signori Capigruppo
Vincenzo Cerasoli
Eugenio Saputo
Maria Grazia Colambrosi
Oggetto: interventi per il recupero architettonico e cromatico del
Centro Storico di
San Felice Circeo.
Legge 241/90.
Atto di messa in
mora
Con rammarico devo constatare
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
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TERRITORIO
Ambiente
Un gioiello che l’Europa ci invidia
Il Parco Nazionale del Circeo
A 70 anni dalla fondazione, il Parco è al centro dell’interesse sia in Italia che in Europa
di Niso
resse comunitario non includono i centri urbani di
San Felice Circeo e di Sabaudia. Includono invece
quelle aree
pregiate dove
c’e’ una modesta presenza di abitazioni, come le dune di Sabaudia e Quarto Caldo.
E’ immaginabile come l’idea di nuovi vincoli possa allarmare chi vive in questi territori
e come questo timore possa essere facilmente utilizzato per alimentare miti e leggende sull’impossibilità di fare qualsiasi cosa nel Parco o,
peggio, sul rischio che attività commerciali esistenti vengano chiuse e così strade o addirittura abita-
I “Siti di Interesse Comunitario”” sono territori
con fauna considerata essenziale per il
mantenimento di
una buona qualità
dell’’ambiente
“
”
Lago di Caprolace del Circeo
O
gni sanfeliciano sa bene quanto sia bello il
suo paese nativo, ma forse la maggior parte
di noi ignora gli importanti riconoscimenti
che il nostro territorio ha ricevuto dalle più svariate entità sopranazionali. Da ultimo l’Unione europea ha inserito buona parte del territorio del Comune di San Felice Circeo (quella stessa parte già ricompressa nel
Parco Nazionale) tra le aree più pregiate d’Europa e
tra le Zone di Protezione Speciale e i Siti di Interesse
comunitario, nel quadro della Rete Natura
L’’Unione euro2000.
pea ha inserito
L’iter normativo che ha
buona
parte del terportato all’inclusione
ritorio del Comune
del Parco del Circeo
di San Felice Circeo
nell’elenco delle aree
tra le aree piùù preprotette dalla legislagiate d’’Europa
zione europea è iniziato addirittura nel 1979:
è in quell’anno che il
Parlamento Europeo approva una direttiva (ossia una
legge europea) che prescrive l’individuazione di una
serie di territori lungo le rotte migratorie degli uccelli
a rischio estinzione. Gli Stati dovranno quindi individuare, all’interno dei propri confini, quelle aree dove
la presenza dei tipi di uccelli indicati dalla stessa direttiva transitano e si riproducono e dovranno mantenere quei territori intatti. Il nome dato a questi territori e’ “zone di protezione speciale”.
Nel 1992 viene adottata una seconda direttiva, che
“
”
Le “zone di protezione speciale”” individuano territori dove determinati
tipi di uccelli transitano e si riproducono
“
”
individua alcune tipologie di territori (denominati
“habitat”) e alcune specie viventi (mammiferi, pesci,
insetti, addirittura alghe) la cui conservazione viene
considerata assolutamente essenziale per il mantenimento di una buona qualità dell’ambiente in cui viviamo. I territori vengono denominati “Siti di Interesse Comunitario”. L’iter previsto per l’applicazione di
questa seconda direttiva è più complesso e le norme
in essa contenuta arrivano a vietare interventi che
non siano adottati per la conservazione degli habitat.
Coerentemente con questa imposizione, i siti di inte-
zioni private. Nulla di più inesatto: le norme europee, al contrario, hanno anche lo scopo di sensibilizzare i cittadini sul fatto che ci sono migliaia di cose che possono essere fatte nel Parco e solo alcune sono vietate e proprio per questo la Regione Lazio sta spendendo milioni di Euro per diffondere
una più corretta conoscenza delle norme e dell’immenso tesoro naturalistico presente nel Parco, perché i cittadini, per primi, siano coscienti di quello
che si può o non si può fare quando si ha la fortuna di vivere in uno dei contesti ambientali più pregiati (e preziosi) d’Europa.
Se ne è parlato proprio al Parco Nazionale lo scorso
19 giugno e ne diamo conto perché l’occasione ha
“rivelato” la vera natura dei vincoli, ben diversi da
quelli che tutti i sanfeliciani temono e, diciamo la verità, mal sopportano.
Infatti, la normativa europea, ben lungi dal vietare a
priori ogni intervento umano sul territorio, suddivide i
progetti in due categorie: quelli necessari per la conservazione dell’habitat e della pregevolezza del territorio protetto (di per sé ammessi) e quelli che alla conservazione non sono invece necessari. Questi ultimi
possono comunque essere realizzati, ma se ne devono
valutare le “incidenze”, ossia le conseguenze concrete
che tali progetti possono avere sul territorio. Quando
queste conseguenze vengono considerate importanti,
ma comunque sopportabili, chi promuove il progetto
(un parcheggio, una nuova strada, una lottizzazione) e
gli enti che l’autorizzano devono farsi carico di trovare
il modo perché le conseguenze dannose siano mitigate
e l’eventuale danno ristorato con l’adozione di misure
che vengono chiamate “compensative”. In sostanza, se
si decide di realizzare un parcheggio nel territorio delle zone protette, si dovrà trovare un’altra area ancora
non protetta, ma comunque simile a quella su cui s’interviene, che andrà a sostituire la precedente, così che
la superficie totale dell’area protetta rimanga sempre
uguale.
Se il ragionamento sembra complesso a dirsi, in
realtà le difficoltà dovrebbero essere risolte da un
monitoraggio delle specie protette e dell’habitat
pregiato che permetterà in futuro di sapere quale
parte del territorio del nostro comune potrà vedere il sorgere di nuove iniziative economiche. Alcuni territori, però, sembrano destinati a restare immodificabili: è il caso di Quarto Freddo, nella
sua parte più prossima al lago di
Paola, che sarebbe l’area più pregiata del nostro promontorio e che difficilmente, quindi, potrà trasformarsi
nel campo da golf di cui si è favoleggiato nel corso della campagna elettorale del 2002. E’ quindi evidente
che per evitare il peggioramento dello stato di conservazione di queste
aree (che potrebbe dare luogo ad
una condanna dell’Italia davanti alla
Corte Europea di Giustizia e quindi ad
una minore disponibilità di fondi da
distribuire tra le iniziative economiche presenti nel Parco) è necessaria non tanto la
mano della legge, i controlli e la repressione,
quanto una crescita civile e la consapevolezza che
la furbizia del singolo potrebbe compromettere il
futuro economico di tutto il territorio. E’ quello che
auspichiamo e che incontri come quelli organizzati
dal Parco in occasione del settantesimo anniversario dalla fondazione certamente produrranno.
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
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TERRITORIO
Ambiente
Il Consiglio di Stato conferma la sentenza del TAR Latina
Il raddoppio del porto
può attendere
Troppe irregolarità nell’iter procedurale su un progetto voluto con determinazione
dall’Amministrazione comunale
di Rocco
ge chiaramente che la creazione di
ssenza del nulla osta dell’Ente Parco,
una nuova darsena priva di qualsivoassenza della certificazione antimafia,
glia servizio non è accettabile. I risulassenza della valutazione di impatto
tati delle commissioni vengono portaambientale: sono questi i tre macigni che hanno
ti in Consiglio Comunale, dove la netta
affondato la corazzata che, a partire dal 1999, ha
opposizione al progetto viene mitigasostenuto e fortemente voluto che il porto del
ta, richiedendosi come sola condizioCirceo venisse raddoppiato prima ancora che si
ne la preventiva garanzia della realizcompletasse quello che già c’è. Una vicenda che
zazione delle opere a terra mediante
ha visto cambi di parere e di progetto; opere a
convenzione.
terra che appaiono e scompaiono; funzionari che
La Penta, allora, predispone uno stucambiano idea o che vengono sostituiti; firme
dio che investe la zona a monte della
apposte al Ministero il 24 dicembre (!) e autorizvecchia darsena, ipotizzando negozi e
zazioni della Corte dei Conti rilasciate il 2 genuffici. Ma a questo punto è la Regione
naio. Insomma, una storia di incredibile efficiena dettare le proprie condizioni: niente
za, in un panorama dove solitamente regnano
prolungamento del molo di sopraflutlentezza e burocrazia, cancellata da due sentento, una più razionale sistemazione dei
ze che non lasciano alcun spazio al dubbio sui
servizi a terra, eliminazione dei parnumerosi errori commessi dall’autorità procedenPorto
Foto M. Isotton
cheggi sui moli e quindi reperimento
te, il Comune di San Felice Circeo: nella fretta di
far fronte alle aspettative della società Penta di Froconcessionaria Mercedes-Benz di Frosinone) presensinone (nata come maglificio, cresciuta come ricamAssenza del nulla osta dell’’Ente
ta un progetto per l’ampliamento del porto esistente.
bista di pezzi d’auto, evoluta come aspirante costrutParco, assenza della certificazioL’intervento prevede il prolungamento del molo di
tore e gestore di porti), il sindaco Schiboni ha conne antimafia, assenza della valutazione
sopraflutto (quello più lungo) di circa 200 metri ed
vocato una conferenza di servizi cui mancava una
di impatto ambientale
un nuovo molo di sottoflutto parallelo a quello esigamba. E se la magistratura penale ha sostenuto che,
stente. Il tutto avrebbe permesso l’attracco di circa
non essendo stata rilasciata alcuna concessione edi200 barche e la messa in funzione di tre traghetti. Il
lizia, non era stato commesso alcun reato, desta coprogetto viene portato in commissione urbanistica e
dei posti auto nell’area portuale a terra.
munque incredulità l’atteggiamento di chi non si è
la reazione, sorprendentemente, non è per nulla enDi nuovo la Penta mette mano ai disegni e nel noposto il problema di quella sedia vuota al tavolo che
tusiastica: dai verbali di due sedute infuocate emervembre del 2000 deposita il progetto definitivo. Queavrebbe dovuto sancire il decollo della nautica d’alto
sta volta tutto dovrebbe filabordo al Circeo: possibile che il Parco, a cui si rimanre liscio: ci sono le strade di
dano tutti gli accidenti di cui soffre questo Comune,
accesso; ci sono le opere a
ritenuto a torto o a ragione la palla al piede dello sviterra per la cantieristica, la
luppo del territorio, il prezzemolo di ogni discussiodelegazione di spiaggia e i
ne sull’immobilismo nei lavori pubblici e nelle iniziapescatori; c’e’ la previsione
tive private, non avrebbe dovuto metter becco in
che le opere stesse saranno
quell’affare?
solo in parte realizzate da
Il dubbio rimane anche perché, se è vero che il Parco
Penta e quelle di servizio a
del Circeo non ha una fascia di rispetto marina e che,
carico del Comune tra cui i
si sa, i porti stanno in mare, é altrettanto vero però
servizi per la darsena esiche i pochissimi fortunati che hanno potuto consultastente, la viabilità e i parre il progetto della Penta assicurano che di terra cocheggi e c’e’ la firma di un
involta ce n’era parecchia: si parla di due edifici di tre
prestigioso progettista, dopiani per circa 7 mila metri cubi da realizzare in zona
cente di Ingegneria MarittiF1 di piano regolatore, di un cantiere nautico e di una
ma all’Università La Sapientorre di controllo con vetri a specchio. E poi c’erano i
za. Eppure qualcosa non va:
parcheggi, previsti nella villa Aguet, che sicuramente
lo sa bene l’ingegnere costa nel Parco del Circeo. Sta di fatto, però, che nesmunale responsabile del
sun rappresentante dell’Ente Parco ha mai partecipaprocedimento che chiede di
to alle riunioni. Ci ha pensato il TAR, la cui interpreessere rimosso dall’incarico.
tazione è stata validata il 18 giugno scorso dal ConIl progetto viene approvato
siglio di Stato, a stabilire in via definitiva la sua comsuccessivamente il 21 giupetenza in materia.
gno 2001.
Ripercorriamo tutta la vicenda: è il maggio del 1999
Progetto del nuovo porto
Passa qualche mese e i proquando la Penta s.r.l. (di proprietà della Autostern,
A
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IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
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TERRITORIO
Ambiente
ture e la Regione
Lazio si preparano a
dare spiegazioni sul
proprio operato.
La società Penta
propone appello,
ma si ritrova appoggiata solo dal Comune: infatti tutti gli altri enti che avevano
approvato il progetuna storia di incredibile efficienza,
to scelgono di ritiin un panorama dove solitamente
rarsi in buon ordine.
regnano lentezza e burocrazia
In maggio i proprietari dei terreni che
sovrastano il porto
completamento del porto esistente viene bloccato
esistente presentaperché non è stata fatta la Valutazione di Impatto
no un nuovo progetAmbientale, mentre per realizzare un intero porto
to di raddoppio,
completamente nuovo, secondo il Comune, la V.I.A.
mentre alcuni soci
non ci vuole? E soprattutto come mai nessuno semEd ora? La Penta si ritrova, grazie all’oculata superdella cooperativa che lo gestisce progettano un altro
bra sapere come questo progetto sia fatto in realtà?
visione procedimentale proposta dal Comune, con un
porto a Torre Olevola, subito impallinato dal Sindaco.
Nell’ottobre 2001 il TAR annulla le elezioni svoltesi
pugno di mosche in mano. Il sindaco Schiboni, che
Un esposto contro ignoti presentato da Rifondazione
a maggio e il Comune viene commissariato. Ma la
sembra ormai vivere la questione come un fatto perComunista e Verdi per i fatti che hanno portato alstrada del raddoppio prosegue liscia come l’olio. Grasonale, ha già fatto sapere che l’iter verrà subito
l’approvazione del raddopzie all’intervento del mimesso nuovamente in moto. Vedremo se questa volpio viene archiviato nell’otnistro Lunardi (così si
ta la Penta o chiunque intenda completare, ampliare
legge in un articolo apnessun rappresentante dell’’Ente tobre 2003, proprio mentre, o raddoppiare il porto del Circeo seguirà i consigli
parso sul Corriere della
Parco ha mai partecipato alle ri- nella confusione generale tecnici di persone più affidabili. Intanto chi si reca al
Sera del 22 maggio
unioni, il TAR ha stabilito, in via definiti- che si è generata, il Consi- porto (quello che si è iniziato a costruire nel 1956)
glio di Stato sceglie di chia2002), la Penta ottiene
continua a trovarsi davanti il solito desolante paeva, la sua competenza in materia
mare una ad una tutte le aututti i permessi necessari
saggio fatto di sterpaglie, cemento, cassonetti stratorità che hanno autorizzato
per cominciare la costrucolmi, acqua maleodorante e barchette abbandonate.
il raddoppio per farsi spiegare cosa sia successo vezione del raddoppio e il giorno successivo la rieleMa restano ancora alcune domande senza risposta:
ramente nel corso delle conferenze di servizi. E a
zione di Schiboni l’Amministrazione comunale annunchi restituirà ai cittadini del Circeo le svariate migliaia
questo punto cade l’ultima foglia di fico con cui l’Amcia l’inizio dei lavori. Arriva la nave per i sondaggi
di euro spese dal Comune per difendere un progetto
ministrazione Comunale ha tentato di giustificare la
geotecnici e il porto brulica per giorni di geometri ed
tutto privato? E come mai invece il Comune si disinsua posizione, quella che il Consiglio di Stato non
ingegneri che a piedi, in macchina e in canotto prenteressa delle sorti del porto esistente, un porto pubesita a definire un “artificio”: lo spezzettamento del
dono misure a tutto spiano.
blico, che gli appartiene?
progetto in più fasi distinte per aggirare la necessità
Ma la convenzione per i servizi a terra continua a non
Ma si sa che al Circeo i progetti portuali fioriscono in
di convocare l’Ente Parco. Il Comune viene escluso
esserci, tanto meno si procede all’esproprio dei terestate. In estate è iniziata la vicenda del raddoppio,
dal giudizio: secondo il Consiglio di Stato, infatti, il
reni della villa Aguet dove sono previsti i parcheggi.
in estate ugualmente è spuntato il progetto di MariComune avrebbe dovuto impugnare la sentenza,
Qualcosa si inceppa e la lunga corsa, fino a quel mona di Torre Olevola. L’estate 2004 è ormai in pieno
mentre si è limitato ad intervenire nel giudizio promento speditissima, della società Penta rallenta e si
svolgimento: aspettiamo, curiosi, di conoscere il
posto dai privati. Dulcis in fundo, la condanna alle
arresta nel dicembre 2002. Tutto da rifare, sentenzia
nuovo coniglio che potrebbe uscire a giorni dal cilinspese processuali.
il TAR di Latina, sposando la tesi della Maga Circe e
dro di Schiboni.
dell’associazione ambientalista Legambiente e sconfessando quella del Comune, della Regione e dell’Avvocatura dello Stato.
Ricominciano le grandi manovre: nel febbraio 2003 la
Giunta Schiboni predispone una bozza di convenzione con l’ipotetico futuro costruttore del raddoppio,
Collegato alla realizzazione del raddoppio del porto è lo sbancamento di 1,2 ettari di bosco nel parco
ma dimentica di cancellare il nome della società Pendi Villa Aguet, in pieno Parco del Circeo ed in area di immodificabilità prevista dal Piano Paesistico Reta dalle premesse della delibera. Scoppia il putiferio
gionale. Il progetto, già presente nella proposta di piano regolatore del 1974, è stato cancellato dalla
e la delibera viene ritirata dall’ordine del giorno. InRegione Lazio in sede di approvazione per la presenza documentata dei resti di due ville romane. Setanto Rifondazione Comunista, Democratici di sinicondo il Libro Bianco della Rifondazione Comunista il terreno in questione è stato acquistato da una sostra, Margherita e Verdi presentano interrogazioni a
cietà collegata alla Penta subito dopo l’elezione del sindaco Schiboni nel giugno 2002. Nonostante petutti i livelli, fino ad arrivare all’apertura di una prorò le segnalazioni fatte dal consigliere di minoranza al Comune Maria Grazia Colambrosi, né la Sovrincedura di infrazione davanti alla Commissione Eurotendenza né il competente Ministero hanno sollevato la questione all’attenzione degli amministratori lopea guidata da Romano Prodi. Bonelli, consigliere recali, che hanno approvato il parcheggio in sede di variante di piano regolatore nell’aprile 2004.
gionale d’assalto, esulta; il Ministero delle Infrastrutprietari dell’hotel Maga Circe presentano un ricorso
contro il raddoppio. Intanto si comincia a parlare di
strane incongruenze: come mai il progetto parla di
200 posti barca, mentre il sito internet della società
che ha progettato il porto dichiara un ampliamento di
300 posti barca? Come mai ancora non è stata portata in consiglio comunale la “preventiva” convenzione
per la realizzazione dei servizi a terra? Come mai il
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”
“
”
Archeo-parcheggio
Ventisei anni di incarichi e progetti
È
il 1978 quando gli ingegneri Ferruccio Scalzi e Vincenzo Ceccarelli vengono incaricati dal Comune di progettare il “completamento” del porto del Circeo. Il progetto, che prevede il prolungamento del molo di sopraflutto e una nuova darsena a levante di quella esistente, riceve dure critiche dallo Studio Volta che, su incarico della Regione Lazio, individua nella realizzazione del porto del Circeo la causa scatenante del rovinoso fenomeno erosivo
della costa tra Capo Circeo e Terracina. Dieci anni dopo il medesimo progetto, con piccoli aggiustamenti, arriva in consiglio comunale: vengono approvati solo
il banchinamento del molo di sopraflutto e i servizi a terra, mentre viene stralciata la previsione del raddoppio della bacino. Per dieci anni, inspiegabilmente, i
lavori non vengono iniziati, fino a quando quello stesso progetto viene messo in concorrenza con una richiesta di concessione trentennale presentata dalla cooperativa che gestisce il porto. L’iter è bloccato dal 2001 davanti al TAR di Latina.
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CULTURA
Intervista
Premio Internazionale di Letteratura
La Cultura del Mare
Una breve storia dolce e amara
di Alessandro Cresti
D
opo ben quindici edizioni il Premio Internazionale di Letteratura La Cultura del Mare, gestito dalla Associazione “Gli Amici del Mare” passa all’Amministrazione comunale. A prima vista, la notizia potrebbe far pensare ad un risvolto del tutto positivo, invece il Premio, evento culturale di grande
spessore internazionale, che era riuscito a veicolare il nome del Circeo nel mondo
e ad ospitare sul nostro territorio i più bei nomi della letteratura internazionale, ha
già cominciato a perdere il suo smalto.
Chiediamo spiegazioni al fondatore ed ex segretario generale Francesco Agresti.
“L’associazione “Gli Amici del Mare”, - esordisce Agresti - sin dalla sua fondazione si è occupata, come ancora si occupa, oltre che di varie iniziative di carattere
culturale e letterario, essenzialmente del Premio Internazionale di Letteratura “La
Cultura del Mare” ed ha tra i suoi scopi precipui quello di sensibilizzare le nuove
generazioni ad un maggior rispetto dell’ambiente marino e paesaggistico attraverso la voce dei maggiori scrittori e poeti contemporanei. Il Premio, la cui giuria
era composta, oltre che dal sottoscritto (segretario generale) da Martha Canfield,
Rino Icardi, Dacia Maraini e Stanislao Nievo, è nato a Sabaudia nel 1988, nella casa di Alberto Moravia, e si è sempre svolto al Circeo per l’enorme patrimonio ambientale e paesaggistico del Paese che sorge a ridosso del Parco Nazionale del
Circeo, oltre che per il suo passato storico e mitologico. Il Circeo è anche ricco di
presenze archeologiche, risalenti alla Roma Imperiale, ed antropologiche legate
essenzialmente all’Uomo di Neanderthal. Tra i vincitori delle passate edizioni figurano tra gli italiani Piero Ottone, Raffaele La Capria, Folco Quilici, Cesare de Seta, Enzo Siciliano, Alessandro Baricco, Piero Angela, Ermanno Rea, Raffaele Nigro,
Fabrizia Remondino, Maria Luisa Spaziani, Nico Orengo e Corrado Calabrò e tra gli
stranieri Dava Sobel (Stati Uniti), Alvaro Mutis (Colombia), Mario Benedetti (Uruguay ), Nasos Vaghenàs (Grecia), Vasco Graça Moura (Portogallo), Juan Picheras
Spagna) e Bjorn Larsson (Svezia). Premi per 1’ambiente sono stati assegnati a
Gianfranco Merli, Enzo Maiorca ed Alessandro Cecchi Paone. Per il giornalismo a
Clemente Mimun, Alberto Ronchey, Indro Montanelli ed Enzo Biagi. Per il teatro a
Maurizio Scaparro. Il Premio, sin dalla sua prima edizione, si era sempre svolto in
collaborazione con il Comune di San Felice Circeo e con l’Azienda di Promozione
Turistica di Latina e, da diversi anni, si era avvalso del contributo e della collaborazione della Regione Lazio e del Parco Nazionale del Circeo, godendo anche del
Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.
A maggior ragione, dopo questi trascorsi così illustri non si riesce a capire il motivo di un suo disimpegno cosi drastico. Ci spieghi.
“Purtroppo, tutte le cose, quindi anche i premi letterari, nascono e muoiono. Per quanto mi riguarda, non vorrei innescare
delle polemiche, ma, per amore
della verità, penso che alcune
cose vadano dette. Era da tempo, e più precisamente, dall’epoca dell’Amministrazione retta
da Norberto Campioni - 1’unico
ad aver veramente capito il reale spessore letterario del Premio
- che andavo dicendo quanto la
Cultura del Mare avesse bisogno
di mani forti, nel senso che una
semplice associazione non era
più in grado di poterlo gestire a
livello internazionale. Campioni
mi aveva promesso tutto 1’appoggio dell’Amministrazione comunale e suo personale per reperire insieme i mezzi necessari
a far decollare realmente la Cultura del Mare. Purtroppo, tutti a
Francesco Agresti
San Felice sanno come andò a finire 1’esperienza Campioni: tradito
dai suoi stessi fedelissimi in una
serena notte d’estate. Con Giuseppe Schiboni, per alcuni anni l’intesa
si rivelò perfetta. Mi misi totalmente a sua disposizione pensando
unicamente a far crescere il Premio.
Durò poco. L’intesa si ruppe e lui
non fu in grado di tutelarmi, soprattutto in seno all’Amministrazione
provinciale di Latina, della quale
Schiboni era membro, la quale per
alcuni anni, pur avendomi promesso
solennemente sostegno e collaborazione, sistematicamente, in assestamento di bilancio, trasferiva
quanto promessomi, ad altre manifestazioni, non consentendomi di
onorare gli impegni assunti in fase
di programmazione. A quel punto
ho capito che né Schiboni, né i suoi più stretti collaboratori, desideravano che il
premio crescesse ulteriormente sotto la mia responsabilità e pur di salvare il
Premio l’ho ceduto
gratuitamente al Comune, convinto che
La Cultura del Mare,
fuori dal Circeo, non
ha proprio motivo di
esistere. Quindi, auguro lunga vita al
Premio e a Giuseppe Schiboni”
Dai suoi toni, ci pare
di cogliere del risentimento nei confronti dell’Amministrazione Schiboni? Per
il futuro, c’è la possibilità che lei torni
alla guida del PreFrancesco Agresti con la poetessa Valeria Bordoni
mio?
“Si metta per un attimo nei panni di uno che ha creduto ad un progetto, che per raggiungere questo
obiettivo aveva messo in campo tutte le sue migliori energie e che, per dei motivi
ancora sconosciuti, soprattutto in questi ultimi anni, era stato costretto a lavorare
in solitudine e tra mille difficoltà.
Ciò premesso, se cambiano
radicalmente le condizioni, considerando
ssociazione
il Premio una mia
creatura, davanti
ulturale
a proposte serie e non seml
entro
torico
plicemente
chiacchiere, riSe vuoi aderire all’Associazione
prenderei
il
telefona al n. 333 1904459
cammino da dooppure invia una e-mail a: centrostorive sono stato [email protected]
stretto a interromperlo.”
A
c
“I C
S
”
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
11
TERRITORIO
I borghi del Circeo
Borgo Montenero
Le colture cicliche diventano una realtà con l’arrivo
degli agricoltori dalle province di Napoli e Salerno
di Bi. Gi.
N
el primo articolo sulla nascita di Borgo Montenero ho ricordato che i primi gruppi di persone, che vi si insediarono, furono prettamente
d’origine veneta, friulana, toscana ed emiliana.
“
Intorno agli anni ’50 si verificò un cambiamento nella nostra comunità di Borgo
Montenero
”
Furono anni di miseria, di tenacia e di speranza. Uomini, donne e bambini tutti insieme lavoravano per
migliorare la propria condizione di vita.
Ed era la famiglia e nella famiglia la forza da dove si
traeva la volontà per andare avanti.
Con la guerra e la mancanza di braccia maschili, si era
fatta ancora più dura la lotta per la sopravvivenza familiare e le condizioni erano ancora più penose per
le donne con figli piccoli che si vedevano costrette a
lasciarli soli per ore nei lettini, per andare a lavorare
nei campi, e ritrovarli al loro ritorno piangenti e in
condizioni indicibili.
Tempi duri … durissimi … quanta sofferenza! E chi,
come me, non li ha vissuti fa fatica ad immaginare come genitori e nonni abbiano potuto resistere a quegli eventi, ma forse proprio l’aver affrontato queste
difficoltà ha temprato i loro caratteri.
Finita la guerra, il ritorno degli uomini nelle campagne segnò l’inizio della ripresa, faticosa, ma piena di
tante speranze.
Intorno agli anni ‘50, si verificò un cambiamento nella nostra comunità, interi nuclei familiari sono stati
sostituiti con altri provenienti dal meridione.
La nostra terra
è stata sempre
La Cassa del Mezzogiorno molto sabbiosa,
nel 1952 fece realizzare il per poterla colprimo impianto di irrigazione a tivare ed ottepioggia a Borgo Montenero in nere un buon
Via Duca d’Aosta
raccolto era necessaria tanta
acqua, non si poteva continuare con i secchi, le colture erano limitate agli orti di casa; bisognava ampliare e migliorare le coltivazioni. Solo in zone circoscritte c’erano sorgenti naturali e il terreno era più
fertile.
Per rimediare a questa situazione si ricorse alla Cassa del Mezzogiorno, in particolare al prof. Gabriele
Pescatore, il quale, dietro insistenza della locale se-
“
”
Borgo Montenero - Veduta d’insieme anno 1935
zione dei coltivatori diretti, nel 1952 fece realizzare
il primo impianto di irrigazione a pioggia in Provincia
di Latina proprio a Montenero in Via Duca d’Aosta. La
rete di irrigazione delle terre in tempi successivi fu
delle proprie oriallargata fino a coprire l’intero territorio.
I poderi furono comgini, del proprio
Poco tempo prima, l’Opera Nazionale combattenti
prati soprattutto da
dialetto, convinti
aveva deciso il passaggio della proprietà dei terreni
napoletani e salernitani,
entrambi di non riagricoli ai concessionari occupanti con il cosiddetto
che portarono la loro espeuscire mai ad acriscatto: il colono diventava a tutti gli effetti proprierienza di agricoltori
cettare un altro
tario della terra e, coltivandola, cominciava a costruimodo di pensare
re il suo benessere.
se non il loro, unico ed infallibile.
Potendo ora anche vendere i poderi, parecchie famiEppure, anche se diffidenti si sono sempre rispettati,
glie decisero di cambiare zona, trasferendosi sopratnon ci sono mai stati gravi episodi d’intolleranza, latutto nel nord pontino, dove le opere di ricostruziovoravano la terra tutti con grande zelo e forza d’anine richiedevano mano d’opera e l’allargamento delle
mo, i piedi rovinati e i calli alle mani testimoniavano
città offriva più opportunità di lavoro.
che erano tutte persone oneste, semplici, che voleI poderi furono comprati soprattutto da napoletani,
vano lavorare per le proprie famiglie, accomunate dal
più precisamente da famiglie provenienti dalle prodesiderio di dare ai propri figli un futuro migliore. A
vince di Napoli e di Salerno, che portarono la loro
poco a poco, grazie anche all’impegno di Don Capiesperienza di coltivatori, consentendo lo sfruttamentanio e degli altri parroci che si sono succeduti, i rapto del terreno tutto l’anno con le colture cicliche.
porti tra i due gruppi sono andati stringendosi. La
Sarebbe stato più logico che fossero stati i Sanfelispinta ad ottenere servizi comuni ha fatto dimenticaciani ad acquistare questi appezzamenti di terra, ma
re tanti piccoli dissapori, i matrimoni tra settentrionai soldi erano pochi e, soprattutto, non c’era in loro la
li e meridionali hanno facilitato ancor di più il procultura del lavoro della terra come nei napoletani.
cesso d’integrazione: oggi non si capisce più chi è
Probabilmente a diffondere la notizia che in questa
napoletano e chi no.
zona si vendevano dei poderi a prezzi molto più conA questo punto viene spontanea un’osservazione:
venienti rispetto ai terreni della Campania, furono dei
perché con i nativi del posto questa comunione d’incommercianti, che giungevano sul posto per vendere
tenti si è realizzata molto più lentamente e faticosaolio e noccioline americane, i cosiddetti “bagigi”.
mente?
Certo è che l’insediamento di questa gente non deve essere stato facile all’inizio: terra asciutta, poca erba per le
bestie, niente soldi perché o avevano
acquistato il podere, o dovevano l’afIl Centro Anziani di Borgo Montenero
fitto all’O.N.C. Inoltre, si ritrovarono a
convivere con gente completamente
Caro Direttore,
diversa per cultura e tradizioni.
anch’io sono un pensionato di Borgo Montenero
I nuclei si divisero praticamente in
regolarmente iscritto all’Associazione Pensionati,
due: da una parte i napoletani dall’ale mi dispiace esser venuto a conoscenza dello svolgimento
tra i polentoni, così definiti perché il
cibo forte dei settentrionali era la podelle votazioni per la nomina del Presidente,
lenta, e poi tra loro c’erano anche i
senza esser stato convocato.
sanfeliciani, detti i marocchini.
E’ stata una dimenticanza solo per il mio nominativo?
Inutile nascondere che all’inizio i rapDesidererei un chiarimento.
porti furono alquanto freddi, ognuno
Grazie
era geloso delle proprie tradizioni, or(segue firma)
goglioso della propria cultura, fiero
“
”
L e t t e r e
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
12
CENTRO STORICO
Lettere - Delibere
Schiamazzi
notturni
✉
Diritto di replica
Egregio direttore,
in relazione alla lettera
pubblicata dal suo
giornale, numero 6 di
giugno 2004, dal titolo
“schiamazzi notturni”, mi
permetto di fare alcune
considerazioni e
precisazioni in quanto
direttamente riferita alla
mia attività.
Preliminarmente vorrei
suggerire per i suoi
prossimi articoli, anche se
sotto forma di lettere al
direttore, di verificare la
veridicità di quanto
asserito.
Infatti, non credo che il
mio locale abbia tolto pace
e tranquillità agli abitanti
di Piazza Dante, semmai,
credo, stia offrendo un
servizio agli abitanti stessi
di Piazza Dante ai cittadini
di San Felice Circeo e ai
numerosi turisti che
frequentano il nostro
centro storico. La attività si
svolge in modo tranquillo e
sereno, con musica di
sottofondo all’interno, non
percepibile all’esterno del
locale, come è facilmente
verificabile da chiunque
abbia la fortuna di
passeggiare la sera lungo
Piazza Dante.
Posso dimostrare di non
aver mai (neanche una
volta!) acquistato o
venduto lattine contenenti
una qualsiasi bevanda.
E’ ridicolo pensare che il
servizio di vigilanza possa
cessare ad una certa ora
dopo la quale ognuno può
sfogare liberamente la
propria natura criminale
senza rischiare nulla, ma
se dovesse avere qualche
dubbio in merito potrà
avere conferma dai
rappresentanti delle forze
dell’ordine, o collegarsi ai
loro siti internet scoprendo
che la vigilanza sul
territorio viene effettuata
24 ore su 24.
La mia richiesta di
prolungamento di orario di
apertura è stata effettuata
al solo ed unico scopo di
incrementare il livello
qualitativo del servizio
reso, venendo incontro ai
bisogni di clienti, cittadini
(segue pagina 14)
Delibbere dell’’Amminisstrazione Comuunale di San Felice Circeo
N.
36/G.C.
69/G.C.
70/G.C.
71/G.C.
72/G.C.
73/G.C.
74/G.C.
75/G.C.
76/G.C.
77/G.C.
78/G.C.
79/G.C.
80/G.C.
81/G.C.
82/G.C.
83/G.C.
84/G.C.
85/G.C.
86/G.C.
87/G.C.
88/G.C.
89/G.C.
90/G.C.
91/G.C.
92/G.C.
93/G.C.
94/G.C.
95/G.C.
96/G.C.
97/G.C.
98/G.C.
99/G.C.
100/G.C.
101/G.C.
102/G.C.
103/G.C.
104/G.C.
105/G.C.
106/G.C.
107/G.C.
108/G.C.
109/G.C.
110/G.C.
111/G.C.
112/G.C.
113/G.C.
114/G.C.
115/G.C.
116/G.C.
33/C.C.
34/C.C.
35/C.C.
36/C.C.
37/C.C.
38/C.C.
39/C.C.
40/C.C.
41/C.C.
42/C.C.
43/C.C.
44/C.C.
45/C.C.
46/C.C.
47/C.C.
Data
01/03/04
Oggetto
Approvazione progetto preliminare lavori completamento e ampliamento struttura sportiva Ballarin. Presentazione domanda per
l’ammissione ai benefici di cui all’art.1 legge 65/87
07/05/04 Elezioni amministrative Consiglio Provinciale. Determinazione e delimitazione spazi propaganda indiretta.
07/05/04 Elezioni Parlamento Europeo. Determinazione e delimitazione spazi propaganda diretta.
07/05/04 Patrocinio e contributo Ass.ne Turino HI FI Competition manifestazione del 16.05.2004 (200 €)).
07/05/04 Patrocinio manifestazione sportiva “Circeo natura” del 23.05.2004.
07/05/04 Creazione logo e sito internet del premio internazionale di letteratura “La cultura del Mare” (2320 €)).
07/05/04 Progetto “Centro servizi integrato per immigrati” (chiesto finanziamento di 25.000 € alla Provincia).
07/05/04 Contributo Ass.ne “Lions Club” Sabaudia S. F. Circeo Corso didattico informativo per insegnanti (1.500 €)).
07/05/04 Proroga concessione locale comunale Ass.ne “Il collezionista” fino al 31.12.2004.
07/05/04 Nomina componenti segreteria del premio di letteratura “La cultura del mare”.
13/05/04 Elezioni Parlamento Europeo. Assegnazione spazi propaganda indiretta
13/05/04 Elezioni Consiglio Provinciale. Assegnazione spazi propaganda diretta
13/05/04 Risoluzione conciliativa della controversia di lavoro Cambio Lorenzo
14/05/04 Distacco dipendente Rosina Giuseppe presso Ufficio UMA Comune di Terracina fino al 31/12/2004
15/05/04 Parlamento Europeo. Assegnazione spazi propaganda elettorale diretta
21/05/04 Elezione del Presidente della Provincia e di n. 30 consiglieri prov.li. Assegnazione spazi propaganda elettorale diretta
21/05/04
Erogazione finanziamento per decennale fondazione complesso “Santa Maria degli Angeli” anno giubilare 2004 (10.000 €))
21/05/04 Conferimento incarico professionale avv. Giada Gervasi Studio fattibilità per la costituzione di aziende speciali e miste (500 €))
28/05/04 Assunzione a tempo pieno e determinato per tre mesi di n. 4 agenti P.M. categ.. C per esigenze estive (14.220+2.336 €))
28/05/04 Cnferma approvazione progetto CSL e finanziamento a totale carico del bilancio comunale (37.164,37 €))
28/05/04 Modifica ed integrazione programma di esercizio linea trasporto urbano. Linea speciale servizio Prontobus
28/05/04 Rideterminazione emolumento di cui all’art. 90, comma 3 D. Lgs. 267/2000 dipendente Pica Viziano ((1135 €))
28/05/04 Approvazione convenzione Istituto Filosi di Terracina per stage formativo presso gli uffici comunali
28/05/04 Affidamento di servizio di segretariato sociale Cooperativa Calypso a.r.l. (6.050 €))
28/05/04 Patrocinio e contributo al concorso “Circeo 2000”V edizione organizzato dall’Istituto Comprensivo “L. da Vinci” di S.F C. (3.000 €))
28/05/04
Variazione n. 1 al Bilancio di previsione anno 2004
28/05/04
Art. 16 D. Lgs. 503/92 e successive modifiche: Trattenimento in servizio dipendente D’Argenio Pellegrino fino al 10/11/2006
28/05/04
Presa d’atto del disciplinare contenente le modalità, le condizioni e le procedure per le affrancazioni dei canoni enfiteutici
05/06/04
Patrocinio e contributo all’ass.ne amici del cane per primo raduno del cane meticcio (200 €)
05/06/04
Idem “Il Collezionista” per la realizzazione di mostre di disegnoe numismatica (500 €)
05/06/04
Assistenza legale al Resp. Settore urbanistico. Nomina legale. Prelievo dal Fondo di Riserva (1.505 €)
05/06/04
Conferma delibera G.C. n. 179/03 ed integrazione a proposta ricorso in opposizione di terzo ex art. 404 c.p.c. c/o Commissariato Usi Civici
09/06/04
Ulteriore contributo Ass.ne “Il Collezionista” per mostre di disegno e numismatica (500 €)
09/06/04
Erogazione finanziamento per ristrutturazione Parrocchia S. Francesco d’Assisi Borgo Montenero (8.000 €)
09/06/04
Preso d’atto decreto Presidente Repubblica in data 27/04/2004. De Bellis Gianni
10/06/04
Patrocinio contributo all’infiorata del Corpus Domini 13.06.2004 (200 €)
17/06/04
Approvazione protocollo d’intesa tra Comune di San Felice Circeo e il Lions Club Sabaudia San Felice Circeo
17/06/04
Nomina commissione per alloggi edilizia residenziale pubblica destinata all’assistenza abitativa. Prelievo dal fondo di riserva
(500 €)
17/06/04
Patrocinio contributo al centro danza Giselle per saggio del 12 e 13 giugno 2004. Prelievo dal fondo di riserva (1.000 €)
17/06/04
Patrocinio alla A.R.L.I. Ass.ne regionale leucemie infantili per campagna di informazione in data 3 luglio 2004
17/06/04
Concessione gratuita suolo pubblico alla coop. Laudari per campagna di prevenzione sul problema droga aids
17/06/04
Assistenza legale al Sindaco. Prelievo dal fondo di riserva (1.505 €)
30/04/04
Approvazione della relazione illustrativa della gestione dell’esercizio finanziario 2003
30/04/04
Richiesta inserimento biblioteca “M. Insogna nell’O.B.R. L.R. 42/97
30/04/04
Richiesta contributi economici da parte di persone disagiate. Prelievo fondo di riserva per fini sociali (4.000 €)
25/06/04
Patrocinio e contributo alla scuola di danza “La Sylphide” per saggio fine anno (1.000 €)
25/06/04
Cantiere scuola-lavoro L. R. 29/96. Approvazione bando pubblico per reclutamento n. 6 addetti al controllo (37.164,37 € di cui
il 50% a carico del Comune)
25/06/04
Acquisto palco modulare prefabbricato (16.800 €)
25/06/04
Concessione gratuita suolo pubblico alla Coop. Laudari in p.zza Ceccarelli per campagna prevenzione droga e aids
078/05/04 Verbale di seduta deserta
13/05/04
Interrogazioni
13/05/04
Annullamento delibera C.C. n. 62/2001 perizia di stima foglio 16, particelle 1148p, 371p, 381p, 425p, e atto di alienazione repertorio 1358/02
13/05/04
Annullamento delibera C.C. n. 69/2001 perizia di stima foglio 15, particelle 709p, 711, 712, e atto di alienazione repertorio
1359/02
13/05/04
Annullamento delibera C.C. n. 63/2001 perizia di stima foglio 17, particelle 16 e atto di alienazione repertorio 1365/02
13/05/04
Annullamento delibera C.C. n. 31/2000 perizia di stima foglio 16, particelle 271p, 1149 e atto di alienazione repertorio 1378/03
13/05/04
Annullamento delibera C.C. n. 17/2003 perizia di stima foglio 16, particella 1325 e atto di alienazione repertorio 1384/03
13/05/04
Annullamento delibera C.C. n. 15/2003 perizia di stima foglio 15, particelle 41, 233 e atto di alienazione repertorio 1387/03
28/05/04
Interrogazione. Verbale di seduta
28/05/04
Acquisto immobile località porto turistico di proprietà poste italiane (53.004,40 €)
28/05/04
Reiterazione vincoli villa M.E. Lepido
28/05/04
Approvazione piani di recupero in variante al P.R.G. per recupero nuclei abusivi sorti spontaneamente legge 47/85 e D.L. 55/94
e successive modifiche ed integrazioni
28/05/04
Approvazione convezione e affidamento area sportiva in via Acropoli all’Ass.ne Sportiva Circolo Club “The Core”
28/05/04
Approvazione protocollo d’intesa per applicazione canone COSAP area mercato
28/05/04
Concessione della cittadinanza onoraria ad Ambrogina Nardelli (suor Amabilis)
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
13
PERSONAGGI TIPICI
Anneddoti
Ju’ giuuddi de “Munnezza”
G
iuseppe detto Munnézza”, forse perché saltuariamente faceva lo spazzino. Un
giorno, di domenica, si trovava nella piazza principale del paese, Principessa
Elena, ora P.zza V. Veneto. Era giù di corda, perché completamente squattrinato. Ad un certo punto intravide Gigge jù pustine, che usciva dalla stalla, dove aveva rimesso il suo carretto con il suo cavallo. Gigge (Luigi), jù postine, perché portava la corrispondenza da San Felice a Terracina e viceversa.
Con il suo carrettino, trainato da un solo cavallo, scendeva dal paese e prima di arrivare
alla Cona, imboccava sulla destra Via del Principe, diretto a Torre Vittoria. Da qui proseguiva lungo la spiaggia fino a Terracina.
Quasi sempre lo accompagnavano dei passeggeri, quattro, massimo cinque, che dovevano
recarsi a Terracina per affari. Al ritorno, i viaggiatori scendevano a “Funtana Cupella”, dove
iniziava la salita e proseguivano a piedi, dietro il calesse.
Dunque Giuseppe si avvicinò a Gigge e lo salutò: “Bon giorne sor Gì!” e Gigge: “Bon giorne
Giusè! Comme va?” – “Eh! Care sor Gigge ! Va propeta male. A uéglie ne ntènghe manche
nu bocche; nem me pozze accattà nemméne lu tabbacche! (Oggi non ho alcun soldo e non
posso comprarmi nemmeno il tabacco). Perché nem me priste cinche lire, ca po’ te vènghe a
scuntà?”.
“Perché no?! Ecchete na palombella (moneta da cinque lire); po’, quande te fa commede, me vié a dà na jurnata alla vigna a jù Prate”. – Grazie sor Gi! Giuuddì prossime te
vanghe a scuntà”. - “Vabbè! Giusè!, allora giuuddì t’aspette. Se pe case nen ce stanghe
i, truéve sèmpe quachedune de la famiglia mia.”
Giovedì Giuseppe non si presentò alla vigna e, la domenica, incontrandolo nella stessa
piazza, Gigge lo rimproverò. Giuseppe si giustificò adducendo motivi vari e promettendo
di non mancare il giovedì seguente.
Passa il secondo giovedì ed il terzo e Giuseppe non si vede.
Un giorno Gigge lo incontrò e l’apostrofò: “A Giusè! E che te credive ca giuuddì nen venéva maie?! Da qui jù giuuddi de Munnézza.
Ancora oggi, quando qualcuno stabilisce una data, un orario con un operaio o un artigiano,
gli raccomanda: “Mò nen fa comme a jù giuuddì de Munnezza|” E cioè, sii puntuale.
da O’KEA’MUS
di Andrea De Sisti
Oroscopo di Agosto 2004
Usi e Costumi
Tempo libero e proposte
di matrimonio
al tempo dei nostri nonni
di Alessia Bravo
A
nnoiati dalla televisione,
insoddisfatti dai videogames, saturi di pubblicità
che bombardano di aspettative i ragazzi di oggi, ci chiediamo spesso,
come facevano i nostri nonni a passare il loro tempo libero, sempre
che ne avessero a disposizione.
Perché non sono passati secoli, ma
solo una cinquantina di anni e la società è cambiata radicalmente. Se oggi i ragazzi sono impegnati tra la
scuola, lo sport, i videogames, e altro,
anni addietro i nostri nonni, allora
bambini ed adolescenti avevano impegni ben maggiori, quali la casa, il
lavoro, e nel loro tempo libero gli unici divertimenti che potevano permettersi erano giochi semplici.
Bastava una corda, o una trottola
costruita artigianalmente con un
pezzo di legno di forma piramidale
ed un chiodo come punta, per trascorrere alcuni momenti di svago;
ma come oggi anche allora, i bambini sognavano.Ed allora si giocava
a nascondere pezzi di vetro colorati e fingere che fosse il proprio tesoro.
Ma la giovinezza sfuggiva con eccessiva rapidità, ed ecco che dalle bambole di pezza ed i vestitini cuciti a
mano, si era pronti per il matrimonio.
Generalmente si chiedeva la mano
della ragazza al capo famiglia, il quale a sua discrezione decideva se il
“partito” meritava la illibata fanciulla.
Più inusuale, ma altrettanto tipico
dell’epoca era usanza dello spasimante mettere la sera, un ciocco di
legno (nu ciuecche) fuori dalla
porta della fanciulla che si intendeva prendere in moglie.
La mattina se il padre accettava la
proposta matrimoniale per la figlia,
il ciocco veniva portato in casa, come simbolo di accettazione del giovane nel nucleo familiare.
Da qui il detto: “fijema s’anciuccata”.
cantonate i sentimenti: siete troppo confusi. (dal 24/8 al 22/9)
di Aldebaran
Bilancia
Ariete
Tranne la prima settimana di agosto, eccitante ed intrigante, non siete in vena di
storie sentimentali. E’ preferibile coltivare simpatiche amicizie. Evitate la tendenza a spendere troppo. Siate pratici. (dal 23/9 al 22/10)
Toro
In questo periodo estivo dovete ritemprarvi in vista degli impegni professionali
futuri. Non soffocate il vostro fascino e le vostre emozioni: anche in amore la fortuna vi sorride. Un problema troverà la sua soluzione in maniera insperata. (dal
23/10 al 21/11)
Gemelli
Protagonisti nel vostro settore, sarete in grado di affrontare positivamente anche
una questione delicata. Le critiche vi possono deprimere invece di stimolarvi. In
compenso l’amore va bene soprattutto se si tratta di una storia recente. (dal
22/11 al 21/12)
Il mese di Agosto inizia bene, ma senza particolari stimoli. Per qualcuno gli amori estivi saranno deludenti; vi rifarete in autunno. Miglioreranno le condizioni di
lavoro o il tipo di lavoro che svolgete abitualmente. Salute ottima. (dal 21/3 al
20/4)
Le energie sono ottime in questo periodo, ma potrete ugualmente mostrarvi un
po’ polemici e litigiosi … cercate di evitare! Ogni tanto … cedete su qualcosa,
sarà una vittoria su voi stessi. L’amore vi suscita un momento magico ed indimenticabile: vi cambierà profondamente. (dal 21/4 al 21/5)
La situazione finanziaria è soddisfacente, la salute in generale è buona: che cosa aspettate per programmare un bel viaggio? In amore? Abbandonatevi al sentimento e ad un periodo di grosse sorprese! (dal 22/5 al 21/6)
Cancro
Nella settimana di agosto Venere sarà con voi: vi sentirete affettuosi e socievoli poiché il magnetismo del pianeta vi renderà irresistibili. Se avete capacità artistiche, la creatività sarà al massimo. (dal 22/6 al 22/7)
Leone
Il cielo d’agosto sta lavorando a vostro favore. Marte vi Trasmette forza ed entusiasmo e voi cercate di realizzare cose valide. Un viaggio d’affari verso la fine
del mese vi aprirà una nuova strada per il futuro. (dal 23/7 al 23/8)
Vergine
Avete grinta e ottimismo: Mercurio, Marte e Giove vi accompagnano per quasi tutto il mese e per farvi lavorare con la mente meglio del solito. Per il momento ac-
Scorpione
Sagittario
Capricorno
Senza troppa fatica otterrete ciò che vi interessa, ma non siate eccessivamente
ostinati su una questione economica. Se siete in vacanza, lontani dal solito ambiente, superate le delusioni e ritrovate l’ottimismo necessario per ripartire più
grintosi di prima. Attenti ai possibili dolori muscolari. (dal 22/12 al 20/1)
Acquario
La seconda parte di agosto sarà decisamente migliore e favorevole per il vostro umore e per i cambiamenti che farete al rientro delle vacanze. Lasciatevi trasportare dalla vostra sensibilità: i rapporti sentimentali miglioreranno. (dal 21/1 al 19/2)
Pesci
In questo momento c’è bisogno di guardare dentro di voi: solo così troverete la
soluzione dei vostri problemi. Sostituite le parole con le coccole per instaurare
una dolcissima intesa amorosa. Gioverà ai nativi ascoltare molta buona musica.
(dal 20/2 al 20/3)
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
14
SPORT
Canoa e Tempo Libero
Eleonora e Denise Di Matteo
Le sorelle vincenti
di Tommaso Di Prospero
Le nuove generazioni
non hanno la cultura del movimento
Educazione motoria
nei bambini
a canoa è da sempre considerata la parente povera del
canottaggio, ma non per questo è priva di quel fascino
egli ultimi anni abcomune agli sport che si praticano in acqua. Nel nostro
biamo lamentato una
paese possiamo vantare la presenza delle sorelle Di Matteo che
carenza di talenti in
nella loro breve carriera possono già ostentare una bacheca ricquella
che
viene considerata
ca di trofei. Denise, nata nel 1989, è la più piccola ma anche
come
la
regina
di tutti gli sport
quella su cui gli addetti ai lavori stanno puntando maggiormene
cioè
l’atletica.
te per il suo indubbio talento e per la razzia di premi fatta lo
I motivi possono essere i più
scorso anno, quando ha lasciato pochissime briciole per le sue
svariati, poca voglia di soffrire
dirette avversarie. Reclutata con occhi sapienti dai preparatori
nelle sedute di allenamento
delle Fiamme Gialle, la sua è stata una crescita esponenziale,
giornaliero, una certa mancanza
surrogata da alcuni successi di grande prestigio. Su tutti ricordi vocazione per le discipline
diamo nel 2001 la gara regionale di Castel Gandolfo dove si è
dell’atletica con una fuga geneclassificata prima sui 2000 metri nel K1, nel 2002, in provincia
ralizzata verso sport che da
di Catania, l’Interrequalche tempo hanno un maggior seguito (pallavolo, pallacagionale dove si è
nestro e nuoto su tutti), metodipiazzata seconda
che di allenamento non sempre
sempre nei 2000
azzeccate per carenza di attrezmetri, nel 2003 con
zature e per mancanza di mateil primo posto nel
riale umano su cui lavorare.
K1 sui 200 e 2000
Il vero problema è che le nuometri, nell’Interreve generazioni non hanno
gionale in provincia
quella cultura del movimento
di Messina e Cosenche in passato veniva coltivata
za e nel Meeting di
attraverso i giochi all’aperto
che ora non si praticano più. I
Caccamo in provinbambini di una volta erano
cia di Macerata, nel
molto più dinamici, soprattutto
2004 prima classifiin una realtà rurale come quelcata a Castel Ganla italiana degli anni 40-50,
dolfo, sui 1000 ed i
quando anche per esigenze fa5000 metri sempre
miliari si dava una mano nei
nel K1 e soprattutto
campi, si andava a scuola a
Denise ed Eleonora Di Matteo
i tre titoli italiani otpiedi, a volte percorrendo
tenuti a Mantova sui
qualche chilometro. I bambini
500-1000-5000 metri. L’unico cruccio per l’atleta delle Fiamme
avevano gia sviluppato premaGialle sta nel non aver centrato la qualificazione per i Mondiali di
turamente una base aerobica e
quelle capacità coordinative
Bochum in Germania, dove però ha dovuto lottare con delle atche sono ancora oggi il prelete più grandi. Eleonora, nata nel 1987 ha ottenuto risultati imsupposto fondamentale per otportanti soprattutto nelle gare a squadra ed in particolare nel K2
tenere risultati di “alta qualifie nel K4. Nel 2001 a Castel Gandolfo, terza classificata nei 200
cazione personale”. Oggi,
metri nel K1, nel 2003 sempre a Castel Gandolfo prima nel K2 sui
quegli stessi esercizi fatti in
1000 metri, a Mantova nel K4 prima classificata e seconda nei
modo ludico e disimpegnato
5000 metri nel K2, a Torino sui 12 km settimo posto nel camvengono proposti ai bambini di
pionato italiano nel K1, a Verbania sui 500 metri seconda clasetà compresa tra i 5 ed i 10 ansificata nel K2, nel 2004 sul
lago Trasimeno, seconda
classificata nella 24 Km nel
K1. Da sottolineare che la
crescita della più grande delIl concorso “Lo Spazio della Memoria. San Felice Circeo …
… un mare di ricordi” che si è concluso con la cerimonia di
le sorelle Di Matteo è stata
premiazione del 30 aprile 2004, presso l’hotel Maga Circe,
condizionata da una serie di
avrà un seguito.
problemi fisici che comunque
Una delegazione di ragazzi dell’Istituto Comprensivo “L. da
non gli hanno impedito di toVinci” sarà invitata a visitare la Camera dei Deputati – Mongliersi più di una soddisfaziotecitorio, un’altra a trascorrere una giornata presso la tenuta
ne. Il nostro auspicio è quello
Presidenziale di Castel Porziano.
di vederle vogare in coppia
Inoltre, il Presidente della Regione Lazio, on.le Francesco Stotra qualche anno, magari a
race, rammaricandosi di non essere potuto intervenire alla mafianco delle migliori di questo
nifestazione conclusiva del concorso, ha inviato una lettera che
rende merito a tutti coloro che vi hanno partecipato, contrisport, a caccia di medaglie
buendo alla sua buona riuscita.
olimpiche!
L
N
Lo spazio della Memoria
ni, esercizi di coordinazione, di
controllo della forza, di percezione (capacità di percepire la
tecnica) attraverso il semplice
lancio di una pallina da tennis
e via dicendo. Fondamentali gli
esercizi per l’equilibrio, sia esso statico o dinamico (es: su
una trave o nel salto in lungo),per l’orientamento, per
reazione a stimoli sonori o visivi, per il ritmo; esercizi veramente importanti in un periodo
nel quale è molto sviluppato il
sistema nervoso centrale ed i
bambini recepiscono con grande facilità; gli stessi esercizi
dopo i 10 anni d’età non danno i stessi risultati. Quando ho
acquisito la qualifica di “Istruttore d’atletica leggera”, sono
rimasto affascinato da una lezione del professor Paci, docente universitario e multispecialista nell’insegnamento dell’atletica alla facoltà di scienze
motorie a Roma, che, attraverso un semplice esempio, mi fece capire quanto sia facile insegnare ai bambini. Se, per
esempio, un atleta evoluto effettua un salto in lungo con
18-20 appoggi di rincorsa, accelera il suo corpo provocando
uno spostamento, anche un
bambino con un salto da fermo(un gesto molto naturale)
accelera il suo corpo con susseguente spostamento. Ed è
proprio il salto in lungo da fermo nella sua prima essenza
quello che noi andremo ad insegnare, perché i salti, così come i lanci e la corsa sono tutti
gesti naturali. Il lancio della
pallina da tennis, con l’impostazione del braccio nelle varie
posizioni, può simulare il diritto ed il rovescio nel tennis, il
lancio del peso, del disco, del
giavellotto, creando così un
primo stadio di memorie che
torna utile quando, dopo qualche anno, i ragazzi saranno
pronti per cimentarsi con attrezzatura più idonea. L’amore
per lo sport viene costruito durante l’infanzia, mai perdere di
vista nella crescita di un bambino l’importanza del gioco all’aria aperta, i futuri campioni
si formano in questa età.
Tommaso Di Prospero
notturni
✉ Schiamazzi
Diritto di replica
(segue da pagina 12)
e turisti, ospiti del nostro
territorio.
Certamente
l’amministrazione dovrebbe
dimostrare un maggiore
senso di responsabilità
difendendo in modo più
efficace il territorio dai suoi
detrattori, in particolare
difendendo le strutture
ricettive di qualità come la
Corte Pub da attacchi
terroristici come quello
effettuato per mezzo del
suo giornale, magari
mediante querele puntuali.
Il centro storico di San
Felice Circeo ha dei
problemi da risolvere,
relativi alla sicurezza e
certamente la situazione
può e deve essere
migliorata, ma non si può
dipingere come un luogo in
mano a bande di
delinquenti, come in alcuni
films americani, tutti tra
l’altro raccolti nel mio
locale; si rischia: di
palesare la propria
faziosità politica, il senso
del ridicolo, ma soprattutto
di allontanare chi ancora
non è giunto in quello che
può senza dubbio essere
definito un paradiso in
terra.
Allfredo Ciicconii
Titolare del Pub - La Corte
n..d..r.. Il conttenuuto dellla
letttera cii sembbra riiferiirsii ad
alltre realltà e non a San
Fellice Ciirceo,, dove i diisagii
sono nuumerosii legatti anchhe
alll’eserciiziio dii allcuune
atttiviità commerciialli, chhe
nessuuno conttestta,, ma chhe
eviidenttementte priima dii
essere auutoriizzatte vanno
preceduute da adeguuatte
organiizzaziionii terriitoriialli.
L’Ammiiniisttraziione dii San
Fellice Ciirceo,, e lo abbbiamo
dettto più vollte,, non ha
chhiara la viisiione dii tutte le
probblemattichhe dell Paese e
procede nellla suua atttiviità,,
ivii comppreso il riilasciio dii
auutoriizzaziionii a svollgere
atttiviità commerciialli, con
tropppa suuperfiiciiallità e
indiifferenza..
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
15
TEMPO LIBERO
Lo spazio della città
Papencole
I film più visti
50 volte .... il primo bacio
di Alessia Bravo
Incredienti
500 grammi di papencole* , 200 grammi di pomodori rossi, aglio, olio, prezzemolo
In una casseruola fate imbiondire nell’olio uno spicchio d’aglio e il peperoncino, versate le papencole e lasciate cuocere a fuoco vivace per 5 minuti. Aggiungete il pomodoro e mezzo bicchiere d’acqua, salate e fate cuocere per 10 minuti.
Cospargete di prezzemolo tritato e servite.
*le “papencole” sono granchi che i sanfeliciani pescano nelle acque salmastre del lago di Paola.
da LA VISCOTTA
Ricette di S. Felice Circeo
di Angela Bassani
Piste ciclabili - Raccolta Firme
Sul numero di Aprile abbiamo pubblicato la lettera del Sig. Marinelli che chiedeva la realizzazione di una piccola ma importante rete di piste ciclabili. L’Associazione Culturale “Il Centro Storico”, certa del sostegno di molti residenti e turisti che amerebbero utilizzare la loro
bicicletta in sicurezza, si fa promotrice di una raccolta di firme per chiedere al Comune di San
Felice Circeo di procedere in tempi ragionevoli alla progettazione e quindi alla realizzazione
di una serie di marciapiedi che prevedano anche la possibilità d’utilizzo per i ciclisti. Un segnale di civiltà che darebbe prestigio al nostro territorio e che ci collocherebbe tra quelle località che sanno...pedalare.
La raccolta delle firme avverrà presso tutte quelle attività che vorranno dare il loro appoggio all’iniziativa. Tali attività saranno opportunamente segnalate da un cartello posto all’ingresso.
Per informazioni e contatti telefona al 333.1904459
S
e fate parte del club delle donne il cui uomo puntualmente scorda il giorno del primo appuntamento e, ancora peggio, il giorno del compleanno o semplicemente
è troppo indaffarato per pensare a piccoli gesti romantici, non
preoccupatevi è arrivato nelle sale il film che capovolge il ruolo
di eterno smemorato, con un tocco di sano romanticismo.
50 volte il primo bacio di Peter Segal, vede come protagonisti
una splendida Drew Barrimore, una ragazza che soffre di una strana forma di
amnesia a breve termine per cui ogni
mattina scorda ciò che le è successo il
giorno precedente, e un sorprendente
Adam Sandler veterinario e scapolo
impenitente che scopertosi innamorato della fanciulla, dovrà corteggiarla e
riconquistarla ogni giorno come fosse
il loro primo incontro.
Ambientato alle Hawaii, il film gode dell’eccezionale bravura dei protagonisti che
riescono a rendere anche le più piccole sfumature degne di nota.
Ma non è la solita commedia romantica strappalacrime, anzi è il
giusto connubio tra romanticismo e risate, perché, al contrario
di che se ne dica, l’amore non è bello se è “ litigarello”.
Poesie
ORA LEGALE
di Fabio Serrecchia e Antonio di Salvo
… sono in affitto in una casa a San Felice Circeo, dove si è verificato all’improvviso un grave
guasto idraulico, che richiedeva un immediato intervento per evitare danni ingenti. Ciò mi ha
indotto a fare eseguire tempestivamente i lavori di riparazione senza il dovuto preavviso al
padrone di casa, che ora mi crea problemi per il rimborso delle spese da me sostenute.
Gradirei un suo parere. (firma)
Si segnala all’attenzione del lettore una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sez. III,
23.10.2003 n. 16089 in Foro It. aprile 2004, 1155) in materia di locazione/riparazioni urgenti.
La Corte di Cassazione ha affermato che «… il diritto del conduttore al rimborso della spesa
per le riparazioni urgenti da lui direttamente effettuate nell’immobile locato, riconosciutegli
dall’art. 1577 c.c. non è escluso in caso di mancato previo avviso al locatore …».
La norma richiamata recita: «… Quando la cosa locata abbisogna di riparazioni che non sono
a carico del conduttore, questi è tenuto a darne avviso al locatore. Se si tratta di riparazioni
urgenti, il conduttore può eseguirle direttamente, salvo rimborso, purché ne dia contemporaneamente avviso al locatore. …» (cfr. art. 1577 c.c.).
Il codice civile, quindi, sembra subordinare il diritto al rimborso spettante al conduttore che
effettui direttamente le riparazioni urgenti, all’avviso al locatore. Tale interpretazione ristrettiva è stata, però, “corretta” dalla giurisprudenza nel senso di cui alla massima (cfr. da ultimo: Cass. 23.10.2003 n. 16089) osservando, da un lato, che l’avviso non è prescritto a pena di decadenza e, dall’altro che la norma non richiede la preventiva autorizzazione del locatore. Analogamente la dottrina ha rilevato che il mancato avviso non priva il conduttore del diritto al rimborso, ma, eventualmente, può soltanto limitarne la misura, qualora un tempestivo
avviso avrebbe consentito al locatore di effettuare le riparazioni urgenti e necessarie con minore spesa (cfr. da ultimo: F. Lazzaro – M. Di Marzio, “Le Locazioni per uso abitativo”, Milano, 2002, 704 e ss. dove si segnala, peraltro, la difforme opinione espressa sul punto dal Tribunale Civile di Roma in data 18.07.2001, inedita).
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Immunità
Guardanno er video, sento ‘na matina,
che più d’un tizzio della maggioranza
se sta a da fa, co tutta na manfrina,
p’allontanà dar gabbio l’alleanza.1
P’allontanà de più de ‘nindagato,
“che guarda caso” n’ha mollato er posto,
anzi, tanto ha magnato ner passato2
che grazzie alla poltrona, stà nascosto.
Er primo e quello che mo stà ar ‘governo
che me conzenta non è tanto matto
-da fasse mette n’gatta in sempiternodoppo d’avé zompato come er gatto.3
Tutta stà gente vo sumà4 a misura,
‘na legge che già er popolo italiano
aveva messo ‘a degna sepoltura,
ma questi che te fanno? Caso strano
la vonno riciclà facendo un coro –
dicono: famo questo per paese!
Quale paese? Pe li c… loro!
Pasquino di S. Felice
1 Per allontanare dai processi i presunti colpevoli della
maggioranza.
2 Copertura politica che gli permette di godere il maltolto.
3 Dopo aver eluso, glissato, schivato.
4 Ricominciare, riportare alla luce.
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PAG .
16
VARIE
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segue dalla pag. 2
Luigi Aguet
Ricordiamo che noi quattro nipoti Blanc accompagnavamo il nonno al Quarto Freddo, sotto la punta Circe,
insieme a vari operai, alla ricerca del resto della statua di Circe, figlia del Sole, di cui era stata trovata solo la testa, attualmente esposta ai musei capitolini.
Ricordiamo quando, durante i picnic nella selva, ci
mostrava i pezzettini di mosaici colorati caduti nel
lago, oppure ci illustrava le rovine della villa di Lucullo e quelle della vicina piscina romana di Paolo,
detta di Lucullo, perché era un uomo sempre pieno
di interessi e di curiosità.
La villa Aguet era diventata per noi un giardino incantato. D’estate arrivavano tutti i nipoti di nonno
Luigi e tutti insieme giocavamo a ping pong o palla a
volo, raccoglievamo le carrube per gli animali ed il
nonno ci pagava a sacco, pochi soldini per il gelato;
ci arrampicavamo sui cespugli di more e giocavamo a
nascondino tra fienili. Si facevano anche grandi raccolte di mandorle dolci ed amare e di pinoli che poi
sgranocchiavamo con grande soddisfazione. Era
quello un mondo di aria, di sole e di amore della natura, che il nonno ci trasmetteva ogni giorno coinvolgendoci nell’osservazione e cura delle piante esotiche fatte venire da lontano e facendoci partecipare
alle sue sperimentazioni e scoperte.
Luigi Aguet morì il 20 giugno 1955, a settantacinque
anni, in un incidente stradale ad Orbetello, di ritorno
dalla Svizzera, nel quale rimase gravemente ferito il
giovane e fedele autista Luigi Cinquegranelli e la zia
Annie Mack. E’ sepolto nella tomba di famiglia, dov’era già il padre James, al cimitero degli stranieri al
quartiere Testaccio di Roma.
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Laurea
Il 23 aprile 2004 si è brillantemente laureata in sociologia Alessia Bravo discutendo una tesi su “Turismo e
società a San Felice Circeo”. Auguri da papà, mamma e Stefano
Anniversario
Il 4 agosto è un felice anniversario per Fulvio e Anna Matrone. Auguri da Giovanni e Nunzia.
Compleanni
• Auguri da Graziella, Riccardo e Federico a Manuel Marin, il 27 giugno ha compiuto 33 anni.
• Il 18 luglio ha compiuto 51 anni Pino Nocella. Auguri da Graziella, Riccardo e Federico
• Il 21 luglio, Flavia ha compiuto 14 anni. Auguri da Federico
• Il 26 luglio Fernando D’Auria ha festeggiato 65 anni. Auguri da tutta la famiglia
• Amelia Monetti il 6 agosto compie 76 anni. Auguri dai figli Renzo, Giuliana e Luciano, dalla nuora Licia e da
tutti i nipoti.
• Il 6 agosto è il compleanno di nonna Amelia. Auguri da Giordana e cugini.
• L’8 agosto compie gli anni Monica. Auguri da Annarita.
• Giovanni e Nunzia augurano buon compleanno (18 agosto) ad Assunta Rognoni.
• Buon compleanno (28 agosto) Vittorio per i tuoi 29 anni. Auguri affettuosi da Fabiana.
• Marco Marini compie 3 anni il 23 agosto e Chiara Cerasoli il 30 agosto compie 4 anni. Auguri dai nonni e
dagli zii Stefano e Marco
• Il 31 agosto è il compleanno di Serena Gatti. Auguri da zio Luciano e zia Licia.
• Elenia compie 21 anni il 1° settembre. Auguri da Stefano e Alessia
Cerco / offro
• Vendo film amatoriale, formato VHS o DVD, girato a San Felice Circeo anni ’60. Oscar 333.7961105
• Regalo cuccioli di gatto. Poca razza ma tanta simpatia. Pina 0773.597978
• Cedo antico servizio da dodici di piatti anni ’50 decorati a mano dalla pittrice “Buttari del Circeo”. Luigi
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• Cedo gratuitamente cuccioli di pastore tedesco. Maria Grazia 335.6407980
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Numeri utili
• Comune
• Vigili Urbani
• Carabinieri
• Guardia Medica Notturna
• Parr. S. Maria degli Angeli
• Parrocchia S. Felice Martire
• Parr. S. Francesco d’Assisi
• Chiesa dell’Immacolata
• Farmacie
Bonomi (La Cona)
Di Pasquale (Centro Storico)
Persichini (Borgo Montenero)
• A.S.L.
Via XX Settembre, 13
S. Felice Circeo
Centro storico
tel. 0773-5221
tel. 0773-547549
tel. 0773-548003
tel. 0773-662175
tel. 0773-661038
tel. 0773-540566
tel. 0773-546178
tel. 0773-597188
tel. 0773-548002
tel. 0773-546398
tel. 0773-549100
tel. 0773-597957
tel. 0773-520885
tel. 0773-548074
tel. 0773.546454
PAOLA
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Al Circeo
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S Felice Circeo
La Cona
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Piazza Vittorio Veneto - S. Felice Circeo
Centro Storico tel. 0773.548292
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tel. 0773-7081
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Piazza Dante (Centro Storico) tel. 0773-546602
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Piazza Lanzuisi
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• Parco Nazionale del Circeo tel. 0773-511385
fax 0773-510503
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n7 giugno - San Felice Circeo