IL TENNIS:
aspetti traumatologici e preventivi
Franco Combi
Per il tipo di sport:
• le lesioni acute tendono ad essere di
pertinenza degli arti inferiori
• le croniche, per la ripetitività del gesto sportspecifico, tendono a verificarsi agli arti
superiori
Tennis Injuries: Epidemiology, Pathophysiology, and Treatment
JS Dines et al. JAAOS 2015
Tennis Injuries: Epidemiology, Pathophysiology, and Treatment
JS Dines et al. JAAOS 2015
• Per ridurre il carico articolare il tennista deve
essere in possesso di un uso perfetto della
catena cinetica, che dagli arti superiori, passa
attraverso il tronco e agli arti inferiori
• Qualsiasi processo patologico che influenzi il
rachide lombare, l’addome, il bacino e le anche
aumenta il rischio di lesioni alla spalla ed arti
superiori
• In questa zona ‘’ perno ‘’ del gesto, le lesioni
possono essere sia acute che croniche
• The uncoiling and flexing of the
trunk is then initiated by the rectus
abdominus, contralateral internal
and external obliques, trasversus
abdominus and iliopsoas muscles,
while the gluteal muscles drive the
core and take load off the
abdominals.
• Any asynchrony in the evolution of
these events can result in a painful
strain or frank tearing of any one of
these muscles involvement.
Tennis Injuries: Epidemiology, Pathophysiology, and Treatment
JS Dines et al. JAAOS 2015
• Finally, the clinician should check
for an inguinal hernia
J Maquirriain et al, Rectus abdominis muscle strains in tennis players, BJSM 2007
Sport’s hernia
Spondilolisi
Muscoli spinali ed addominali
•
Sistema locale o profondo, che agisce a
livello delle singole articolazioni
intervertebrali in modo in gran parte
automatico, sulla base delle informazioni
propriocettive:
è il vero responsabile della stabilità del
rachide, e dei rapporti tra le vertebre
•
Sistema globale, che provvede ai
movimenti volontari del tronco, ma che da
solo non può assicurare la stabilità, come
non possono assicurarla da sole le
strutture osteo-legamentose
Richardson C et al, Therapeutic Exercise for Lumbopelvic Stabilization, 2004
Muscoli paravertebrali multisegmentari
stabilizzatori lombari (Sistema Locale)
•
•
•
•
•
Lunghissimo del dorso, parte
lombare
Ileo-costale, parte lombare
Quadrato dei lombi, parte mediale
Un ruolo fondamentale nella
stabilizzazione del rachide è
svolto dal muscolo trasverso
dell’addome, con il multifido,
protagonista della stabilità lombare
L’azione dei muscoli
del sistema globale può
destabilizzare il sistema locale
Nei pazienti con lombalgia cronica sono state dimostrate:
• alterazioni delle dimensioni e della composizione dei tessuti a
carico del muscolo multifido, fino all’atrofia, (studio RM),
nonché dell’attivazione muscolare e dell’affaticamento (studi
EMG e metodi meccanici)
• evidenti ritardi di attivazione del muscolo
dell’addome, durante alcuni movimenti degli arti
trasverso
• Sembra quindi che l’alterazione riguardi più il controllo
neuromotorio, che la potenza o la resistenza del muscolo
Sihvonen et al, Archives of Physical Medicine and Rehabilitation 1991
Hides JA et al Spine 1994
Rieducazione con Biofeedback (BFB)
EMG e Pressorio
• Sia il trasverso, sia ancor di più il multifido, sono difficili da
esercitare in modo selettivo, cioè senza coinvolgere i muscoli
del sistema globale
• E’ necessario ottenere una rapida presa di coscienza della
contrazione isolata di questi muscoli, senza coinvolgere i
movimenti globali utilizzando contrazioni isometriche
• La co-contrazione del multifido e del trasverso non provoca
movimenti del rachide
Biological Feedback
• Il Bio-Feedback o retroazione biologica permette
d’instaurare un controllo volontario in tempo reale sui
fenomeni stessi
• Trasforma il rilevamento continuo di eventi biologici in
segnali visivi o acustici e quindi coscientizzandolo
Test Clinici di Valutazione
dei mm.Multifido e Trasverso
• E’ necessario insegnare la contrazione di questi muscoli e
valutare se questa è efficace mediante lo “Stabiliser”:
(Biofeedback pressorio )
attraverso il manometro il paziente riceve
informazioni sullo stato della contrazione
e su eventuali movimenti del rachide
•
Il muscolo multifido viene testato
manualmente dall’operatore con la palpazione
• Il BFB EMG è utile per evitare la contrazione indesiderata di
altri muscoli
Esercizi per trasverso addome
• Stabilizer sotto la reg. lombare
• Manometro a 40 mmHg
• Contrarre i trasversi sentendoli con le mani all’inizio
– La pressione deve sempre
essere mantenuta a
40mmHg
• Il multifido si co-contrae
Esercizi per il multifido
• Paziente prono
• Stabiliser sotto l’addome
• Manometro a 70 mmHg
• La contrazione del m. multifido determina, per la co-contrazione del
trasverso, una diminuzione di 6-10 mmHg
• La co-contrazione può essere constatata anche dall’osservatore premendo
sui mm. paravertebrali
4 a 8 sedute, tenuta singola contrazione 8-10 sec, per 20 min circa per
seduta
• Posizionamento elettrodi per
il m. obliquo esterno e
“Stabilizer”per il m. trasverso
4 - 8 sedute, tenuta singola contrazione
8-10 sec, per 20 min circa per seduta
• L’azione stabilizzatrice è molto più rapida ed efficace con i
biofeedback che con gli esercizi da soli
 mediante questi strumenti il paziente ha un controllo diretto
in tempo reale sulla sua attività muscolare e sulla postura
• Una volta che il paziente ha appreso a stabilizzare la sua
colonna, si aggiungono progressivamente schemi motori
dapprima semplici, poi più complessi, fino ad arrivare a una
vera rieducazione funzionale ed a una riabilitazione ai gesti
della attività sportiva
Facilitazione del m. trasverso con
estensione scapolo-omerale
Facilitazione del m. trasverso con
attivazione muscolatura estensoria
Facilitazione dei m. trasversi ed obliqui
Posizione seduta ed eretta
Facilitazione dei m. trasversi ed obliqui
seduto
genuflesso
eretto
Lateral e Frontal Prank
Contrazione dinamica m. trasversi
Trattamento conservativo
Lavoro eccentrico mirato al tendine
Recupero Funzionale Dinamico
in Co-Contrazione
Grazie
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