Dalla biomeccanica alla diagnosi clinica: un percorso obbligato per una corretta ortesizzazione del piede diabetico REZZATO (BS) 11/06/11 Daniele Simonetti DPM Centro interdipartimentale piede diabetico Istituto Clinico Città Studi (Milano) Direttore: Prof. Carlo Maria Ferdinando Caravaggi MD e mail: [email protected] Un percorso obbligato…. Cenni di anatomia Dopo il cervello il piede è la struttura più complessa del corpo umano, è composto da 26 ossa, più di 100 legamenti e da 12 muscoli intrenseci. Le ossa del piede si dividono in ossa del piede propriamente detto e ossa delle dita “Un’opera d’arte, capolavoro di ingegneria” …. Leonardo Da Vinci Articolazione tibio-tarsica Mortaio tibio-peroneale, troclea astragalica Articolazione di Chopart ( astragalo-calcagno, cuboide-scafoide) Articolazione di Linsfranc I-V mtt; I-III cuneiforme e cuboide PIEDE Organo di Moto Organo di Senso Homunculus sensitivo – Wilder Penfield 1891-1971( neurologo canadese) Piede organo di senso…. BIOMECCANICA MECCANICA:parte della fisica che studia il moto e l’equilibrio dei corpi BIOMECCANICA: studia il moto e l’equilibrio degli elementi biologici Piani cardinali del corpo umano in posizione anatomica Piano Sagittale (PS) Divide il corpo, in direzione anteroposteriore, in due parti una di dx e una di sn. Piano Sagittale Mediale (PSM ) Divide il corpo, in direzione anteroposteriore, in due metà uguali una di dx e una di sn. Piani cardinali del corpo umano in posizione anatomica Piano Frontale (PF) Divide il corpo in due parti una anteriore una di posteriore Piano Trasversale (PT) Giace parallelo all’orizzonte e divide il corpo in due parti una superiore e una inferiore Il movimento delle articolazioni del piede A) Ogni movimento avviene su di un piano ed attorno ad un asse di movimento. B) I piani di riferimento sono i Piani Cardinali del corpo C) Il movimento che avviene su di un solo piano è detto monoplanare D) Il movimento che avviene su più piani è un movimento triplanare Movimenti del Piede Flessione Plantare Avviene sul piano sagittale, con la parte distale del piede che si allontana dalla tibia. L’asse del movimento giace sui piani frontale e trasversale Flessione Dorsale Avviene sul piano sagittale, con la parte distale del piede che si avvicina alla tibia. L’asse del movimento giace sui piani frontale e trasversale Movimenti del Piede Adduzione Avviene sul piano trasversale, con il piede che si muove verso la linea mediana del corpo. L’asse del movimento giace sui piani frontale e sagittale Abduzione Avviene sul piano trasversale, con il piede che si allontana dalla linea mediana del corpo. L’asse del movimento giace sui piani frontale e sagittale Movimenti del Piede Supinazione E’ un movimento triplanare con simultanea adduzione, inversione, flessione plantare del piede L’asse del movimento passa attraverso il piede da posteriore, laterale e plantare a anteriore, mediale e dorsale Pronazione E’ un movimento triplanare con simultanea abduzione, eversione, flessione dorsale del piede L’asse del movimento passa attraverso il piede da posteriore, laterale e plantare a anteriore, mediale e dorsale Criteri biofisici di normalità Le relazioni ideali che devono intercorrere tra i segmenti ossei del piede e della gamba. A Il terzo distale della gamba è verticale B Le art. di ginocchio, TT e SA si trovano su piani trasversi paralleli alla superficie d’appoggio C La SA è in posizione neutra D La linea divisoria della superf. post. del calcagno è verticale E La MD è in massima pronazione F Il piano plantare dell’avampiede è parallelo a quello del retropiede ed entrambi sono paralleli alla superficie d’appoggio. Criteri biofisici di normalità G Il II, III e IV metatarso sono in totale flessione dorsale e la superficie plantare delle teste metatarsali descrive un piano comune parallelo alla superficie d’appoggio H Il I e il V metatarso sono disposti con la superficie plantare delle loro teste che giace sullo stesso piano trasversale della II, II e IV testa metatarsale RANGE DI MOVIMENTO Tibio-tarsica : 20° - 50° Sottoastragalica : 5° - 10° Mesopiede : 5° - 5° Primo metatarso-falangea: 80° - 45° Piede- Passo Il piede durante il passo ha un compartamento ritmico struttura elicoidale, alternando fasi di rilassamento a fasi di irrigidimento. Ciò avviene grazie alla sua morfologia che permette alle strutture ossee di incastrarsi (irrigidimento) e srotolarsi (assorbimento) Contatto Appoggio intermedio propulsione TRASFERIMENTO IDEALE DEL CARICO Il ciclo completo del cammino E’ l’intervallo di tempo che trascorre dall’appoggio del tallone di un piede all’appoggio del tallone dello stesso piede nel passo successivo. E’ suddiviso in ciascun piede in una fase di appoggio e in una fase di oscillazione La fase di appoggio inizia con l’appoggio del tallone, finisce con il distacco delle dita e occupa circa il 62% del ciclo. La fase di oscillazione si verifica dal distacco delle dita all’appoggio del tallone e occupa circa il 38% del ciclo. La fase di appoggio 1. il contatto Inizia con l’appoggio del tallone e finisce (l’altro piede ha appena distaccato le dita dal suolo) con lo spostamento del carico sull’avampiede, rappresenta il 27% della fase di appoggio. Fattori biomeccanici contatto Pronazione s-a ( adattatore mobile), un piede normale non prona oltre il periodo di contatto 27% della fase d’appoggio Rotazione interna tibia Flessione plantare TT, poi flessione dorsale Movimento articolare durante la fase di appoggio Movimento della sotto-astragalea fig. 6-10/11 pag. 135 MIDSTANCE 40% del tempo di appoggio carico trasferito dal retropiede all’avampiede preparazione del piede alla fase di spinta Fattori biomeccanici supinazione della sottoastragalica extrarotazione della tibia e del bacino blocco dell’articolazione di Chopart flessione della tibio-tarsica Aumento altezza arco longitudinale mediale Carico monopodalico PROPULSIONE 37% del tempo di appoggio inizia con il distacco del calcagno dal terreno termina con il distacco delle dita Fattori biomeccanici propulsione continua la supinazione della sottoastragalica eversione dell’avampiede dita aumentano la superficie di appoggio e il braccio di leva esercitato dal piede ANDAMENTO IDEALE DEL VETTORE CORPOREO Perché piede diabetico ? Ottiche Renali Cardiache Ortopediche Un milione di diabetici vivi oggi, prima o poi, andranno incontro ad una amputazione all’arto inferiore CAUSE Vascolari Neurologiche articolari (CHARCOT) Neurologiche perforanti (ULCERA) Neuropatia Periferica Motoria Sensitiva vibratoria, tattile, termica, dolorifica Autonoma sudorazione Fattori meccanici Riduzione della mobilità articolare (ROM) elevata pressione dinamica plantare deformità strutturali del piede ridotta resistenza dei tessuti (Delbridge) alterata deambulazione Atrofia cuscinetto adiposo plantare Rigidità tendinea IL PIEDE NEUROPATICO MODIFICAZIONI MORFO-FUNZIONALI POLINEUROPATIA DISTALE STIMOLI MOTORI IPOTROFIA MUSCOLARE STIMOLI PROPRIOCETTIVI DISSINERGIE MUSCOLARI ALTERATI EQUILIBRI OSTEO-ARTICOLARI DEFORMAZIONI 30/05/96 42 IL PIEDE NEUROPATICO MODIFICAZIONI MORFO-FUNZIONALI DEFORMAZIONI DA CARICO ORTOSTATISMO CAMMINO PERMANENTI DITA AD ARTIGLIO PROMINENZE METATARSALI COLLASSO VOLTA PLANTARE APPOGGIO PLANTARE ALTERATO 30/05/96 43 DIABETE MELLITO VASCULOPATIA PERIFERICA Arteriosclerosi Emboli di Ridotto rilascio obbliterante colesterolo di ossigeno farmaci nutrienti NEUROPATIA AUTONOMICA Apertura shunt AV Sudorazione Pelle secca fissurata NEUROPATIA PERIFERICA Auto simpatectomia osseo Collasso articolare GANGRENA Atrofia interossea Prominenze ossee Dita ad artiglio Cuscinetto adiposo NeuroartropatiaTrauma indolore (Charcot) •Meccanico •Termico •Chimico Prominenze ossee INFEZIONE Sindrome del dito blu Motoria h flusso ematico Sensibilità h Riassorbimento Ostacolo alla guarigione Sensitiva Callo ULCERA NEUROPATICA GANGRENA AMPUTAZIONE Modificato da Levin M.E: the diabetic foot •Alterato trofismo muscolare •Ipotrofia m. tibiale anteriore e m. interossei •Predominio m. tricipite •Prevalenza dei m. flessori/deficit m. estensori •Pronazione •Aumento rigidità piede Piston effect Per l‘effetto „pistone“, la scarpa inadatta spinge le dita deformate in basso creando una iper-pressione sulla pianta, provocando borsiti, callosità e dolore Biomeccanica piede diabetico piede struttura elicoidale Neuropatia sensitivo-motoria Una pressione di 207 kPa (misurata con una pedana baropodometrica) può predisporre al rischio ulcerativo Cavanagh. Diabetic Medicine 2009 PIEDE NEUROPATICO QUADRO CLINICO dita a martello dita ad artiglio sovrapposizione delle dita arco plantare accentuato ipercheratosi plantare teste metatarsali prominenti C. Giacomozzi et Al. DC 25;1451, 2002 Biomeccanica del piede diabetico Piede piatto funzionale Fattori biomeccanici nel piede diabetico Superficie plantare più ampia con carico maggiore a livello delle TMT Spostamento tra retropiede e avampiede più veloce Aumento di tempo-pressione mesopiede Strategia d’anca Ridotta mobilità sotto-astragalica Windlass Mechanism Ridotta mobilità sotto astragalica La pronazione si SA trasforma il piede in un adattatore in quanto sblocca le articolazioni del piede permettendogli di adattarsi alla irregolarità del terreno e alla variazioni di posizione del tronco. Il piede inizia a pronare a livello di SA nel momento in cui il calcagno prende contatto con il suolo e continua per tutto il periodo di contatto iniziale. ADATTATORE MOBILE Windlass Mechanism La flessione dorsale dell’alluce mette in tensione la fascia plantare che aumenta l’arco longitudinale mediale. Questo rende la Chopart ancora più incongruente e il mesopiede ancora più stabile, con conseguente aumento pressione a livello delle TMT TIPI DI FORZA NORMALE: perpendicolare alla superficie di applicazione TANGENZIALE: parallela alla superficie di applicazione N T DISTRIBUZIONE DELLE FORZE PIEDE STABILE DISTRIBUZIONE DELLE FORZE PIEDE INSTABILE SCOPO STUDIO MECCANICO Prevenzione Livello di Rischio Trattamento Valutazione nel tempo SOLUZIONE Per ridurre il fattore di rischio di ulcerazione bisogna ridurre le pressioni esercitate sulla superficie plantare soluzione Ortesica chirurgica ortesica Calzature da prevenzione primaria e secondaria Ortesi plantari SUOLA BIOMECCANICA Test clinici hanno dimostrato che l‘utilizzo di una suola biomeccanica semi-rocker riduce del 25% la pressione sull‘avampiede PIEDE DIABETICO PREVENZIONE: SCARPE PROTETTIVE SCARPE TERAPEUTICHE Calzate calibrate Calzata 13 Calzata 14 * Nei casi più gravi su misura Calzata 16 CALZATURA PROTETTIVA CALZATA CALIBRATA M XL L XL Characteristc • Rigid rocker outsole • Extra volume ( extra deep) • Heat mouldable or streachable upper • Custom moulded insole Heat mouldable SCARPE TERAPEUTICHE SUOLA RIGIDA CALZATURE A SUOLA RIGIDA 100 80 60 40 Pressione 20 0 Normale Biomeccanica Biomeccanica Flex Rigid Dr. Toffolo, Dr. Uccioli, Helsinki, Luglio 1997 LA FASE DI PREVENZIONE …SENZA PREVENZIONE… ENTRO 12 MESI RIULCERAZIONE !!! ORTESI Prevenzione Riequilibrare i picchi di pressione (Plantari) Alloggiare le deformità (Calzature automodellanti) Seguire l’evoluzione della malattia FUNZIONE ORTESI PLANTARI 1,3 1,5/2 P = F/S (t,v) Riequilibrio e protezione Plantari Protettivo Flebologico Protettivo Automodellante Su Misura Su Calco PLANTARI PROTETTIVI VANTAGGI: EFFETTO POMPA: •MIGLIORANO LA CIRCOLAZIONE STIMOLA AD OGNI PASSO LA •PROTEGGONO I METATARSI SOLETTA VENOSA DI •RIEQUILIBRANO I PICCHI DI LEJARS, LA MUSCOLATURA PRESSIONE E LA SPREMITURA DELLE VENE PROFONDE LIVELLI DI PROTEZIONE PLANTARI Helsinki, luglio 1997 MATERIALI COPERTURA RESISTENZA = durata nel tempo AUTOMODELLABILITA’ = capacità di modellarsi con il peso/calore corporeo DERMOCOMPATIBILITA’ = a) dermocompatibilità b) batteri-fungistaticità c) batteri-fungicidità Maschio di 63 aa Diabete Mellito tipo 2 da 17 aa Polsi periferici + Retinopatia non proliferativa Non storia di ulcere del piede Come classificheresti questo piede? Neuropatico Vasculopatico Neuroischemico Risposta Neuropatico Vasculopatico Neuroischemico A quale classe di rischio assoceresti questo piede? Grado 1 Grado 2 Grado 3 Risposta Grado 1 Grado 2 Grado 3 Soluzione ortesica Quale tipo di plantare consiglieresti per la massima protezione ? Protettivo finito Lavorazione ad asporto Lavorazione su calco Quale tipo di plantare consiglieresti per la massima protezione ? Protettivo finito Lavorazione ad asporto Lavorazione su calco Quale tipo di calzatura consiglieresti Comfort Protettiva Su misura A suola rigida A suola flessibile Quale tipo di calzatura consiglieresti Comfort Protettiva Su misura A suola rigida A suola flessibile Piede diabetico Caso clinico n. 2 Donna di 54 aa D.M. tipo 2 da 12 aa Amputazione 1 dito per gang. Diabetica Pregressa PTA distale Come classificheresti questo piede? Neuropatico Vasculopatico Neuroischemico Risposta Neuropatico Vasculopatico Neuroischemico A quale classe di rischio assoceresti questo piede? Grado 1 Grado 2 Grado 3 Risposta Grado 1 Grado 2 Grado 3 Soluzione ortesica Quale tipo di plantare consiglieresti ? Protettivo finito Lavorazione ad asporto Lavorazione su calco Quale tipo di plantare consiglieresti ? Protettivo finito Lavorazione ad asporto Lavorazione su calco Quale tipo di calzatura consiglieresti Comfort Terapeutica Su misura A suola rigida A suola flessibile Quale tipo di calzatura consiglieresti Comfort Terapeutica Su misura A suola rigida A suola flessibile Piede diabetico Caso clinico n. 3 Uomo 65 anni D.M. tipo 2 da 20 aa, terapia Ins. Da circa 2 anni grave deformità piede destro (rocker botton) con ulcerazione mesopiede Trattamento: esostectomia plantare e app. di scarico guarigione Come classificheresti questo piede? Neuropatico Vasculopatico Charcot Neuroischemico Risposta Neuropatico Vasculopatico Charcot Neuroischemico Quale zona del piede e’ prevalentemente e’ stata interessata dal processo osteodistruttivo? Avampiede Mesopiede Retropiede Risposta Avampiede Mesopiede Retropiede A quale classe di rischio assoceresti questo piede? Grado 1 Grado 2 Grado 3 Risposta Grado 1 Grado 2 Grado 3 Soluzione ortesica Quale tipo di plantare consiglieresti ? Protettivo finito Lavorazione ad asporto Lavorazione su calco Quale tipo di plantare consiglieresti ? Protettivo finito Lavorazione ad asporto Lavorazione su calco Quale tipo di calzatura consiglieresti Comfort Protettiva Su misura A suola rigida A suola flessibile Quale tipo di calzatura consiglieresti Comfort Protettiva Su misura A suola rigida A suola flessibile Piede diabetico Caso clinico n. 4 Uomo 68 anni D.M. tipo 2 da 20 aa, terapia Ins., arteriopatia obliterante , neuropatia esiti di amputazione Chopart bilaterale Come classificheresti questo piede? Neuropatico Vasculopatico Charcot Neuroischemico Risposta Neuropatico Vasculopatico Charcot Neuroischemico Definitive Prosthesis A quale classe di rischio assoceresti questo piede? Grado 1 Grado 2 Grado 3 Risposta Grado 1 Grado 2 Grado 3 Transmetatarsal Amputation Characteristic • Rigid rocker outsole • Extra volume • Extra deep • Boot shoes • Medial and lateral reinforced back counter The custom moulded insole should be: 1) Perfect fitting • Shock absorbent on the stump, during the gait ….grazie…………. DANIELE SIMONETTI