Bjørn BjørnOkholm OkholmSkaarup Skaarup Il Carnevale degli Animali Il Carnevale degli Animali The Carnival of of thethe Animals The Carnival Animals A Bestiary in Bronze A Bestiary in Bronze copertina bjorn.indd 1 15-05-2013 11:54:16 Bjørn Okholm Skaarup Il Carnevale degli Animali The Carnival of the Animals A Bestiary in Bronze Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals Introduzione Patrizio Cipollini, Direttore Four Seasons Hotel Firenze Ho incontrato il maestro Bjørn soltanto lo scorso anno, ma è stato come se lo conoscessi da sempre. Dalla sua rispettosa timidezza traspare un’anima dolce ed introversa. Sognatore quanto basta per realizzare opere di sublime espressione concreta . Quando mi fu proposto da parte della galleria Frilli, di ospitare una mostra con le opere più recenti di Bjorn, e vidi alcune delle sue sculture, li immaginai immediatamente inseriti nel nostro parco come una stupefacente sfilata allegorica. Da pochi giorni dunque, un magnifico carnevale vivente di animali, provenienti da percorsi allegorici medievali , sono in mostra nel nostro Four Seasons Hotel Firenze. Il sodalizio del nostro bel giardino popolato da una fauna fantastica è una vera celebrazione della natura, che ben si sposa con l’arte rinascimentale del Palazzo della Gherardesca. Questa unione, rappresenta in pieno l’artista e la sua passione. Bjørn infatti, dal suo paese di origine, la Danimarca, ha passato diversi anni a Firenze con l’obiettivo di approfondire le sue conoscenze sul Rinascimento italiano. Sono sicuro che l’umoristica rappresentazione del Carnevale degli Animali, riscuoterà il meritato successo, grazie anche ad un contesto da sempre sensibile all’arte e alla celebrazione di virtuosi e talentuosi artisti come l’amico Skaarup. 3 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals Fantastico o favoloso Fantasy or Fable “La gente ha paura di ciò che non riesce a capire” Joseph Merrick in The Elephant Man di David Lynch “People fear what they do not understand” Joseph Merrick in David Lynch’s The Elephant Man Molti mostri romanici e gotici sono sopravvissuti al Medioevo per arrivare dritti all’immaginario dell’uomo moderno e contemporaneo attraverso forme d’ibridazioni fantastiche e mutazioni genetiche in anticipo sulla scienza. Il grande pittore fiammingo Hieronymus Bosch, nel Cinquecento, disegnava inferni danteschi pullulanti di esserini e mostriciattoli usando il gioco perverso dell’iconografia del “grillo” – una figura umana con aspetto porcino che rappresentava il perfetto mix di antichi culti orientali, idolatrie pagane e moralismi imposti dalla Chiesa. L’aspetto del “grillo” era espressione dello spirito dionisiaco, maschera usata per esorcizzare la natura animale – in senso dispregiativo, brutale e grezza – dell’essere umano. Many Romanesque and Gothic monsters have survived the Middle Ages and reached the modern world, inhabiting the contemporary mind in the form of fantastical hybrid forms and genetic mutations that foreshadow the offspring of scientific experiments. In the sixteenth century, Flemish painter Hieronymus Bosch designed hells that evoked Dante with their little creatures and monsters, playing perversely with the iconography of the “Grillus”– a human figure with piggish features that represents a synthesis of ancient Eastern cults, pagan idolatry, and the moral codes imposed by the Church. * Critico d’arte, curatore della Biennale di Praga (2003-2205) e del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia (2009). * Art critic, curator of the Prague Biennale (2003-2205) and of the Italian Pavillion at the Venice Biennale (2009). Luca Beatrice* di Luca Beatrice* The “Grillus” was a vestige of the Dionysian spirit. This disguise made it possible to exorcize humankind of its animal nature –the word ‘animal’ here being meant in the derogatory sense of ‘brutish’ and ‘base.’ 5 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals Se è vero che “la maschera è un chiarimento, non un modo di nascondere” (Enrico Castelli, Il demoniaco nell’arte), il tema iconografico del “grillo” rivive nel carnevale zoomorfo di Bjørn Okholm Skaarup, attraverso animali umanoidi in vesti di struzzi-aviatori, ghepardi in monopattino ed eroici paladini: il Re dei re (il leone) in groppa a un cavallo a dondolo, l’accoppiata Don Chisciotte/Sancho Panza (ermellino/gallina) alle prese con il drago di San Giorgio (poco più che una lucertola con le ali). L’artista ha origini danesi e alle spalle una laurea in storia e storia dell’arte. Ha studiato anatomia e la pittura del Rinascimento italiano per cui nutre da sempre una passione viscerale e ha vissuto a lungo a Firenze prima di trasferirsi a New York. Skaarup ha esercitato la sua abilità nel disegno illustrando pagine di libri di anatomia, storia e archeologia, collaborando anche con un esperto in medicina legale. Difficile crederlo, ma in arte è autodidatta, uno di quei talenti onnivori in vari campi del sapere con, in più, il dono della sintesi visiva. Che si tratti di illustrazioni o piccole sculture, bassorilievi o ritratti, l’artista ha imparato facendo, divorando manuali di storia dell’arte, nutrendo la vista e l’appetito di musei e mostre. If it is true that “the mask is means of clarification, not obscuring,” (Enrico Castelli, Il demoniaco nell’arte), then the iconography of the “Grillus” lives on in the humanoid animals of Bjørn Okholm Skaarup’s zoomorphic carnival. Its descendants can be found in the guise of aviatorostriches, cheetahs on scooters, and heroic figures like the King of Kings --the lion-- astride a rocking horse; and Don Quixote-ermine and Sancho Panza-rooster capturing the dragon of St, George, who is but a lizard with wings. The Danish creator of these animals has collaborated with an expert in forensic medicine. He studied physical anthropology and Italian Renaissance art - for which he continues to nurture a visceral passion – and he lived in Florence for several years before moving to New York. Skaarup has put his drawing skills to work in the illustration of anatomical, historical and archaeological texts. Though difficult to believe, the artist is self-taught. He has one of those rare talents that draws omnivorously from diverse fields of knowledge, and moreover he is gifted with a visual imagination. Whether working on book illustrations or sculpture, bas-relief or portraits, the artist has learnt by doing, by studying art history, and by nourishing his visionary and cultural appetite with visits to museums and exhibitions. 7 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals Per il suo repertorio attinge sia dalla tradizione popolare di miti e leggende sia dalla raffinatezza iconografica degli itinerari allegorici della cultura medioevale e rinascimentale; senza escludere l’alterità aulica delle sue fonti, stravolge i simboli dentro a nonsense umoristici e derisori con un impeccabile manierismo formale. Le angosce e le paure cui erano votati gli addobbi di grotte e guglie - teste con gambe, multi e gastrocefali, organi spropositati, chimere, animali bifronti e altre mostruosità - lasciano il posto a incubi minori, più reali e meno ancestrali. Dal millennio dei simboli per eccellenza, il medioevo, si sono radicati tra i mostri contemporanei con il supporto di altre maschere in bilico tra realtà e finzione, tra verità e leggenda, come l’elefante funambolo e la giraffa acrobata plasmati da Skaarup. Alla maniera di un medioevo fantastico, teorizzato dallo storico Jurgis Baltrušaitis, il “bestiario fantastico” di Bjørn Okholm Skaarup è fatto di legami formali con epoche diverse di cui si serve per raccontare le incongruenze del tempo presente. Il connubio tra storie e stili è già nella scelta della location, non a caso, il primo esempio in Italia di quello che sarà poi definito nel tardo Rinascimento il “casino di delizie”: Palazzo della Gherardesca a Firenze (costruito alla fine del Quattrocento) è il prototipo del genere di villa privata dentro a un grande giardino dove si nascondono rarità botaniche e alberi esotici. Un giardino da favola dove ci si aspetta di veder passeggiare i protagonisti delle fiabe di Fedro, magari una volpe inseguita da un grosso lupo, una cicala che si sollazza mentre una formica lavora. Nello scenario fedriano trovano posto i vizi e le virtù del genere umano: la furbizia della volpe, la slealtà del lupo, la volgarità della rana, la vanità del cervo, la stupidità dei caproni, l’impertinenza della mosca, la monotonia stucchevole della formica e tanto altro ancora. 9 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals His repertoire incorporates both folk legends and the refined iconography of the allegorical itineraries of Medieval and Renaissance culture. Without diminishing the rich variety of his sources, he reshapes the symbols within a humorous, nonsensical and mocking framework; this is achieved deftly by means of an impeccable formal mannerism. The anguish and fear inspired by the decorations of the grottos and spires - heads sprouting legs, figures with multiple heads or no heads, disproportionate limbs, chimaeras, Janus-faced animals, and other monstrosities – give way to small dreamworld denizens that are more based in reality than in the past. Rooted in the Middle Ages, a time when symbols played a dominant role, these creatures of the night have managed to emerge as contemporary monsters thanks to the artist’s careful play between reality and fiction and between truth and legend; this balance between opposing forces is evoked by the tightrope-walking elephant and the acrobatic giraffe. Recalling the “fantastic Middle Ages” as theorised by the historian Jurgis Baltrušaitis, Bjørn Okholm Skaarup’s “fantastical bestiary” makes formal references to diverse epochs, serving to express the paradoxes of the present age. The marriage of history and style is already evident in the deliberate choice of the location for the exhibition, the first Italian example of what would come to be defined in the late Renaissance as the “garden of delights.” Palazzo della Gherardesca in Florence, built at the end of the fifteenth century, is the prototype of the genre of private house constructed within a large garden that encloses botanical rarities and exotic trees. It is a storybook garden where one expects to encounter the characters of the fables of Phaedrus, or perhaps a fox followed by a huge wolf, or a cicada who rests while an ant works. In the Phaedrian scenario, all the vices and virtues of humankind find a place: the cunningness of the fox, the disloyalty of the wolf, the vulgarity of the frog, the vanity of the deer, the stupidity of the billy goats, the impertinence of the mosquito, the tedious monotony of the ant, and many others. Likewise, in Skaarup’s bestiary, the universal types rooted in imaginary and iconic fables of the animal world are unravelled in the form of a grotesque carnival. 11 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals Allo stesso modo, nel bestiario di Skaarup, gli stereotipi radicati nell’immaginario fiabesco e iconico del mondo animale sfilano in un carnevale grottesco. “Il medioevo fantastico” si trasforma così in un ironico teatro dell’assurdo, tra Pirandello e Jonesco, che rappresenta con satira e humor noir la rarefazione della specie umana che si riflette nei “costumi” di personaggi ingabbiati in logiche impossibili. Tra le mura disegnate da Giuliano da Sangallo, con i bassorilievi di Bertoldo di Giovanni e gli affreschi dello Stradano, i bronzi di Skaarup trovano la loro naturale cornice e diventano parte di uno storytelling impeccabile. Entrando nel cortile d’onore della Gherardesca ci si imbatte in un complesso statuario di medie e piccole dimensioni, tutte in bronzo, che sembra appena uscito da un romanzo scritto a quattro mani, da un testimone del passato a un artista del presente. Le sculture “meta-letterali” che trovano posto nello spazio sono gli interpreti di un’avventura sullo stile di Nel paese dei mostri selvaggi o clonato sul Manuale di zoologia fantastica. Autori, Maurice Sendak (che proprio quest’anno festeggia il cinquantenario della sua pubblicazione) e Jorge Luis Borges. The “fantastic Middle Ages” is transformed into an ironic theatre of the absurd, reminiscent of both Pirandello and Jonesco, that uses satire and black humour to represent the rarefaction of the human species reflected in the habits of characters trapped in logical impossibilities. Within the walls planned by Giuliano da Sangallo – where one finds Bertoldo di Giovanni’s bas-reliefs and Stradano’s frescoes – the bronzes of Skaarup are perfectly at home and blend in with this impeccable narrative. Entering the main courtyard of Palazzo della Gherardesca, one comes across a bevy of mediumand small-sized sculptures, all in bronze, that seems to have come from a novel written by two authors, one a witness from past and one an artist in the present. The “meta-literal” sculptures dispersed throughout the palace grounds are characters from an adventure tale in the style of Where the Wild Things Are by Maurice Sendak (who celebrates the fiftieth year of his publication this year) or clones from the Book of Imaginary Beings by Jorge Luis Borges. 13 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals Come accade nelle opere di questi due grandi scrittori, Bjørn Okholm Skaarup compie una mirabile sintesi formale su scala visiva: l’enciclopedia dei simboli di ieri e l’estetica contemporanea. La sua parata tragicomica somiglia all’iconografia di Love Saves Life di Maurizio Cattelan con la piramide (asino, cane, gatto, gallo) dei musicanti di Brema. Ancora una volta una fiaba, quella dei fratelli Grimm, e l’utopia di libertà affidata al gruppo di animali, alle prese con la volontà di scappare dai ruoli loro assegnati dal sistema sociale, costruito dall’intelligenza umana, che li assurge a immagine e somiglianza delle più profonde paure con lo scopo di esorcizzarle. Meno spaventosi dei Misfits tassidermici dello scultore tedesco Thomas Gruenfeld, le ibridazioni di Skaarup sono collage tridimensionali che nella perfezione e nella finitura ricordano quel principio di mimesis ricercato persino da Jeff Koons, assemblaggi pop che attirano il pubblico senza bisogno di tanti sottotitoli. Ugualmente canzonatore è lo spirito di Skaarup che sceglie come colonna musicale ideale della sua sfilata Le Carnaval des Animaux di Camille Saint-Saëns, con i 14 componimenti brevi ciascuno dedicato a un animale: la marcia del leone, le galline e i galli, gli emioni selvatici, la tartaruga, l’elefante, il canguro… Questa è la colonna sonora del carnevale di Skaarup che non risparmia di deridere le più autorevoli iconografie di tutti i tempi. Il bestiario enciclopedico – per contenuti e simboli - di Skaarup ricorre quasi in contemporanea con il Palazzo Enciclopedico scelto quest’anno come titolo della Biennale di Venezia. Con fantasia e mirabile esecuzione tecnica, l’artista danese si prefigge di ordinare un vocabolario sterminato di simboli. Usando le parole del curatore Massimiliano Gioni in riferimento al suo progetto per la Biennale, che cita la memoria iconografica ordinata nei palazzi cinquecenteschi veneziani, la mostra di Bjørn Okholm Skaarup si prefigge di ordinare “la cartografia di un’immagine-mondo, componendo un bestiario dell’immaginazione.” As in the works of these two great writers, Bjørn Okholm Skaarup succeeds in creating a wondrous formal synthesis in visual terms: it is the encyclopaedia of yesterday’s symbols and today’s aesthetic. His tragicomic spectacle is reminiscent of Love Saves Life by Maurizio Cattelan with its pyramid of Bremen musicians: a donkey, dog, cat, and rooster. There is yet another a fairytale, written by the Brothers Grimm, that invokes the Utopian liberty entrusted to a group of animals who yearning to escape the roles assigned to them by the society that human intelligence created. They are transformed into expressions of our greatest fears, with the aim of exorcising them. Less disturbing than the taxidermic Misfits of the German sculptor Thomas Gruenfeld, Skaarup’s hybrid solutions are three-dimensional collages that in their perfection and completion recall the principle of mimesis. This is something that even Jeff Koons strove for in his pop assemblages that attract the interest of the public without requiring long explanations. An equally facetious angle in Skaarup’s work is his choice of Le Carnaval des Animaux of Camille Saint-Saëns, as ideal musical accompaniment for his parade. It comprises 14 short compositions, each dedicated to an animal: the march of the lion, the hens and roosters, the wild asses, the tortoise, the elephant, the kangaroo, and so forth. This musical track of Skaarup’s carnival does not spare the most authoritative iconography of all times from derision. Skaarup’s encyclopaedic bestiary overlaps both in terms of chronology and in terms of content and symbolism with the Palazzo Enciclopedico, the title of this year’s Venice Biennale. With fantasy and astonishing technical execution, the Danish artist manages to put order into an immense vocabulary of symbols. Borrowing the words of the curator Massimiliano Gioni, speaking about his own project for the Biennale that cites iconographical memory as it is found in sixteenthcentury Venetian Palaces, Bjørn Okholm Skaarup’s art aims to put order into “the map-making of an imagined world, composing a bestiary of the imagination.” 15 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals Il Carnevale degli Animali The Carnival of the Animals Il bestiario di Bjørn Okholm Skaarup The Bestiary of Bjørn Okholm Skaarup Nelle fiabe, nei libri per bambini, nei cartoni animati, in alcuni documentari naturalistici, e in numerosi racconti allegorici, agli animali sono spesso stati attribuiti tratti umani: dall’alba dell’umanità i nostri amici animali sono stati celebrati come eroi o temuti come creature maligne. Nell’antichità classica gli animali furono spesso usati come simboli della follia umana: la Batracomiomachia, o “Battaglia delle rane e dei topi”, commedia greca un tempo attribuita ad Omero ed ispirata dall’Iliade, ben rappresenta questa tendenza. Le sculture zoomorfe di Bjørn Okholm Skaarup onorano e reinterpretano questa antica tradizione che vede la rappresentazione degli animali quali simboli e allegorie dell’uomo, delle sue aspirazioni ed esperienze. Questi animali citano temi classici quali i quattro elementi e i cinque sensi o temi più moderni quali i sette continenti, alcune identità nazionali o gli imperi passati e presenti. Animals have often been credited with human traits in fables, allegories, children´s books, cartoons, and wildlife documentaries. Since the dawn of humankind, our fellow creatures have been celebrated as heroes or reviled as villains. In classical antiquity they were often used as symbols of human folly, as in the Greek comedy “The War of the Frogs and the Mice” (also known as “The Batrachomyomachia”), a work formerly attributed to Homer and inspired by the Iliad. The animal sculptures by Bjorn Okholm Skaarup at once honor and challenge this long tradition of using animals to represent the human condition, experiences and aspirations. The animals in this series refer to classical themes such as the four elements, the five senses, and the seven continents, as well as to nations and empires. 19 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals A tutti gli animali di questo bestiario sono stati assegnati quegli oggetti ed attributi che l’uomo ha creato per sottolinearne alcune caratteristiche peculiari: per esempio la dignità e maestà del leone e del pinguino imperiale, la natura cavalleresca dell’ermellino, la velocità del ghepardo, la vertiginosa statura della giraffa e le frustrate aspirazioni celesti dello struzzo… Le sculture saranno esposte negli splendidi spazi interni ed esterni del Four Seasons Hotel di Firenze, situato in un prestigioso palazzo rinascimentale ricco di opere d’arte di famosi scultori e pittori fiorentini del Quattrocento e del Cinquecento. Le sculture degli animali poste in questi meravigliosi spazi diventano celebrazioni della vita e della natura nelle loro molteplici declinazioni di forme. Queste opere rappresentano i curiosi e surreali intrecci tra cultura e natura – l’arte che imita la natura, e la natura abbellita ed immortalata attraverso l’arte. All the animals in this bestiary have been given manmade tools and cultural attributes that underline their particular traits : the dignity and superiority of the majestic lion and imperial penguin, the chivalric poise of the ermine, the speed of the cheetah, the height of the giraffe, and the heavenly aspirations of the ostrich... The sculptures are situated in the garden and the halls of the splendid Four Seasons Hotel in Florence, an artfilled Renaissance palace with numerous famous works by fifteenth- and sixteenth-century masters of sculpture and painting. The animal sculptures in these evocative surroundings are a celebration of life and nature and its many intriguing forms. These works embody strikingly surreal encounters between culture and nature: we find art imitating nature, and nature embellished and immortalized through art. 21 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals Il Carnevale degli Animali The Carnival of The Animals Le sculture di animali scherzosi e mascherati sono ispirate alla suite musicale il “Carnevale degli Animali” del compositore francese Camille Saint-Saëns (1835-1921) e rappresentano personaggi tratti dalla composizione, come il leone, l’elefante, il canguro, il gallo e la tartaruga, ed altri animali – la giraffa, la tigre, lo struzzo, l’ermellino, la lepre, la rana e la lucertola. L’autore del “Carnevale”, Camille Saint-Saëns (18351921), era uno dei primi compositori della cosiddetto musica programmatica, una musica senza parole, ma nondimeno capace di esprimere certi umori e di narrare piccole storie. “Il Carnevale degli Animali” è una suite costituita da brevi temi musicali composti per 14 diversi animali, includendo la marcia del maestoso leone, l’elefante lento e pesante, l’aggraziato cigno, piccoli gruppi di pesci, canguri che saltano, il richiamo del cucù, asini selvatici, galli e tartarughe. Some of the sculptures in the present exhibition, such as the lion, elephant, kangaroo, rooster and tortoise are inspired by Camille Saint-Saens’(1835-1921) “Carnival of the Animals” from 1886. Camille Saint-Saens was one of the first creators of so-called “program music:” music without words that is nonetheless able to express certain moods and to narrate short tales. “The Carnival of the Animals” is a suite of brief musical themes composed for 14 different animals, and includes the march of the majestic lion, the slow and heavy elephant, the gracious swan, small groups of fish, jumping kangaroos, wild donkeys, cuckoos, roosters, and tortoises. During his long life and career, Saint-Saens was often criticized for composing works disparagingly viewed as light-hearted and superficial, and this is perhaps why he kept “The Carnival of the Animals” secret from his friends and colleagues. When the composition was finished in 1886, he locked it inside a cupboard that remained closed until after the death of the composer in 1921. Perhaps he also feared the reactions of colleagues whose compositions he had appropriated for use in “The Carnival,” as in the case of the themes of the Elephant and the Tortoises, taken respectively from Hector Berlioz’s “Faust” and Jacques Offenbach’s “Orpheus in the Underworld.” As a result, Saint-Saens himself never witnessed the later enthusiastic reception of his compositions. Nel corso della sua lunga vita e della sua carriera SaintSaëns fu spesso accusato di comporre opere troppo leggere e superficiali e forse per questo tenne segreto ai suoi amici e colleghi il “Carnevale degli Animali”. Quando la composizione fu finita, nel 1886, egli la mise da parte e la chiuse in un armadio, dove rimase serrata fino alla morte del compositore, avvenuta nel 1921. Egli temeva forse le reazioni dei suoi colleghi francesi, le cui composizioni erano state incluse e riutilizzate nel “Carnevale”, come i temi dell’elefante e delle tartarughe, tratti dal “Faust” di Hector Berlioz e dall’Orfeo all’inferno. di Jacques Offenbach. Il risultato di questa decisione fu che Saint-Saëns non vide l’entusiastica ricezione della sua piccola composizione. 23 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals Il Re Leone Il leone, conosciuto come il Re degli Animali, riflette la sua posizione di dominio nel regno animale. Nel mondo classico la posizione di eminenza del leone tra gli animali era considerata speculare a quelle del sole tra i corpi celesti, del cuore tra gli organi vitali e dell’oro tra i metalli. Qui il leone è rappresentato in splendida armatura col capo cinto da una corona aurea tempestata di pietre preziose e montato su di un cavallo a dondolo. The Majestic lion The lion is known as the King of the Animals, which reflects his dominion in the animal kingdom. In classical antiquity, the eminence of the lion was likened to the sun among the heavenly bodies, the heart as the vital organ, and the status of gold among other precious metals. Here, the lion is depicted in a bold, martial pose astride a stern rocking horse, his golden crown adorned with precious stones. 25 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals L’Elefante e la Tigre La tradizione ci dice che l’elefante, il più grande mammifero terrestre, sia fornito di una prodigiosa memoria. Egli è anche rinomato per la sua natura docile e gentile, nonostante, in rare occasioni, l’elefante sia soggetto a terribili eccessi d’ira; in questi momenti la sua grande mole si tramuta in forza distruttiva, travolgendo ogni cosa incontri sul proprio cammino. L’elefante è stato utilizzato sia come animale da lavoro che attrazione circense, destini qui rappresentati in un’unica scultura. Tra i rajadell’India era comune andare alla caccia di tigri montando sul dorso di elefanti. Questa volta, tuttavia, i ruoli sono capovolti ed il ventre rigonfio della tigre sta a testimoniare il trionfo recentemente celebrato sopra l’ avversario umano. The Elephant and the Tiger The elephant, the largest land mammal, has a legendarily good memory. It is also known for its mild and gentle nature, yet occasionally it erupts in rage, destroying everything in its path. The elephant has been used as both a working animal and a circus attraction, both of which are brought together in this rendition. It was once popular to hunt tigers from astride an elephant’s back. This time, however, the tiger has the upper hand, and with stomach replete it can claim victory over its human opponent. 29 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals La Giraffa Curiosamente, il collo della giraffa possiede lo stesso numero di vertebre che si trovano nel collo di un uomo! Ma milioni d’anni di evoluzione hanno allungato le vertebre della giraffa per permetterle di raggiungere i rami più alti degli alberi. In questa scultura, la giraffa è stata dotata di trampoli affinché possa raggiungere vette ancora più alte, aldilà dei propri limiti naturali. The Giraffe The neck of the giraffe consists of the same number of vertebrae as those found in humans, but millions of years of evolution have lengthened it to enable the tall animal to reach even the highest tree branches. In this representation, the giraffe has been given a pair of stilts to enable it to reach even further, beyond its natural limits. 31 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals Lo Struzzo Nonostante egli sia l’uccello più grande del mondo, lo struzzo non può volare. Nel desiderio di poter prendere il volo e congiungersi agli altri membri della sua specie, questo ingegnoso struzzo fa uso di creazioni umane quali ali d’aeroplano e casco d’aviatore. Purtroppo questo non sembra bastare al grande uccello terrestre per spiccare l’agognato volo. The Ostrich Despite being the world’s largest bird, the ostrich cannot fly. In its desire to get off the ground and join the other members of its class, this industrious ostrich makes use of man-made devices such as airplane wings and a pilot’s helmet. It is nonetheless found short of its mark, and even after repeated attempts to take off, the large, flightless bird remains confined to the ground. 33 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals Il Ghepardo Il ghepardo è l’animale terrestre più veloce del pianeta. Anche se non può raggiunge le vertiginose velocità del falco pellegrino, nessun altro animale è morfologicamente disegnato per eseguire fulminee accelerazioni e per raggiungere velocità di carriera come questo agile felino africano. Con la sua piccola testa e l’affusolato corpo muscoloso, questo animale aerodinamico non incontra quasi resistenza quando accelera fino ai 100 chilometri orari nella savana africana. In questa opera, l’elegante velocista ha tuttavia impugnato un attrezzo umano nel tentativo di aumentare la sua velocità massima. The Cheetah The cheetah is the fastest land animal. Even if it is not as fast as the peregrine falcon in flight, no other mammal is so deliberately designed to obtain great speed and acceleration as this slender African feline. With its small head and slim muscular body, the aerodynamic animal meets almost no resistance as it accelerates to 100 kilometers per hour on the African savannah. In this representation, the elegant sprinter has nevertheless embraced a new man-made tool in an attempt to increase its own maximum speed. 37 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals L’Ermellino, il Gallo e la Lucertola L’ermellino è uno spietato predatore, la cui sola presenza basta a scatenare il terrore nei pollai e tra i conigli, ma egli è anche un’elegantissima creatura, presente in natura in molteplici colori. Con la sua reputazione di nobile e cavalleresco combattente, si getta coraggiosamente nelle mischie più pericolose non temendo di cimentarsi in ciascuna sanguinosa tenzone. Come un Don Chisciotte od un San Giorgio del regno degli animali, il piccolo animale nordico è il cavaliere errante senza paura che vaga alla ricerca dei mali del mondo per sconfiggerli. In questa opera l’ermellino è rappresentato come un cavaliere nella sua armatura di piastra mentre carica una lucertola travestita da dragone. The Ermine, The Rooster and The Lizard The ermine is a brutal predator, whose mere presence causes panic in any chicken coop or rabbit hutch, but also an elegant and lissome animal that changes the color of its coat each season. Classical bestiaries refer to the ermine as a gallant creature that throws itself into life-threatening ventures and enterprises, depicting it as a noble and chivalrous warrior. As a Don Quixote or a Saint George of the animal kingdom, the small animal is the lonesome knight on a fearless quest against the evils of this world as shown in this representation of an ermine in full armor that advances boldly towards a lizard dressed up as a dragon. 39 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals La Rana La rana saltellante su di una bouncing ball è un animale che – come il canguro e il ghepardo - ha passato molti anni tra gli uomini. A poco a poco, questa rana ha imparato ad utilizzare strumenti umani per portare a termine azioni che un tempo era solita compiere nel suo habitat naturale. The Frog The jumping frog on the bouncing ball is an animal that – like the kangaroo and the cheetah – has spent several years among humans. It has gradually taken to using man-made devices to carry out the things it used to do by itself in its natural habitat. 41 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals La Lepre e la Tartaruga Nella famosa favola di Esopo, la lepre sfida il suo lento amico rettile ad una gara di corsa. La lepre scatta a gran velocità e certa della propria vittoria, decide di concedersi un pisolino prima di terminare la corsa. Purtroppo per lei non si sveglia in tempo e la tartaruga, col suo procedere lento ma costante, le strappa la vittoria. In questa opera la gara è stata trasformata in una corsa nei sacchi nella quale la tartaruga salta in avanti strappando per un soffio la palma della vittoria alla lepre. The Hare and The Tortoise In Aesop’s fable, “The Tortoise and the Hare,” the hare challenges its slow reptile friend to a race, and then rushes away at great speed. Confident about its certain victory, the hare decides to take a short nap before finishing the race, and then oversleeps while the tortoise slowly and steadily walks to victory. In this representation, the competition has been turned into a sack race, in which the tortoise jumps away, and, after a last definitive spurt, reaches the goal only a split second before the hare. 43 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals Il Canguro Anche il canguro, come la rana ed il ghepardo, usa strumenti umani: qui per eseguire un’azione una volta istintiva, il canguro usa un trampolo. The Kangaroo Like the frog and the cheetah, the kangaroo uses a manmade tool -- in this case a pogo stick – to perform a formerly instinctive and natural activity. 45 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals I Quattro Elementi I Quattro Elementi (terra, acqua, aria e fuoco) sono stati ritenuti fin dall’antichità gli elementi costitutivi del mondo. In questa opera, ad ogni elemento corrisponde un animale differente, ognuno dei quali è assistito dalla moderna tecnologia. The Four Elements The Four Elements, earth, water, air and fire, have been seen as the building blocks of the earth and the universe ever since classical antiquity. In this interpretation, each element is represented by a different animal assisted by modern technology. 47 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals I Cinque Sensi I Cinque Sensi sono qui rappresentati da un gruppo di piccoli roditori. Essi se ne vanno in giro per un mondo da cui il genere umano è stato cancellato. Questi topi trafficano incuriositi con alcuni frammenti del San Giorgio di Donatello e con una serie di utensili legati ai cinque sensi: un ditale, degli occhiali, un telefono, una bottiglia vuota di profumo ed una forchetta. The Five Senses The Five Senses are here represented by a group of small rodents. They play around in a post-human world in which a few sculptural fragments remain (in this case, pieces of the Saint George sculpture by Donatello), as well as some other remnants of human material culture: a thimble, glasses, a telephone, an empty perfume bottle, and a fork. 49 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals I Sette Continenti The Seven Continents I Sette Continenti sono rappresentati da sette animali danzanti vestiti in bianco e nero. Ognuno di questi animali abita esclusivamente uno dei sette continenti: essi sono il procione (Nord America), il lama (Sud America), il tasso (Europa), il panda (Asia), il koala (Oceania), il pinguino imperatore (Antartico) e la zebra (Africa). The Seven Continents are represented by seven dancing animals dressed in black and white. Their habitats are restricted to their own native continents, yet they hold hands and embrace their fellow creatures across the planet. The Raccoon (North America), the Tapir (South America), the Badger (Europe), the Panda (Asia), the Koala (Australia), the Emperor Penguin (Antarctica), and the Zebra (Africa). 55 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals La Batracomiomachia La Batracomiomachia (o battaglia delle rane e dei topi) è un’antica parodia greca dei poemi omerici ed è stata a lungo attribuita ad Omero stesso. Il breve testo epico è infatti simile all’Iliade e ricorda la guerra tra Achei e Troiani. Come nel testo omerico, una serie di sfortunati e piccoli eventi portano ad un grande conflitto di proporzioni epiche: tutto comincia quando il topo Rubabriciole incontra il re delle rane Gonfiagote alla riva di un grosso stagno. Gonfiagote invita Rubabriciole a corte, sull’altra riva dello specchio lacustre e gli offre di montare sul suo dorso. Tutto procede per il meglio quando improvvisamente le onde si gonfiano e un grande serpente acquatico attacca i due. Dimenticandosi che il suo amico è un mammifero, Gonfiagote si immerge per salvarsi e il topo che stava sul suo dorso affoga dopo aver maledetto la razza delle rane. I topi vengono quindi raggiunti dalla tragica notizia della morte di Rubabriciole, e dopo una toccante orazione funebre per bocca del padre Rodipane, i topi decidono di andare in guerra contro le rane. Queste, sentito della mobilitazione dei roditori, si preparano anch’esse alla guerra. Nel frattempo, sul Monte Olimpo gli dei discutono se intervenire. Atena prende la parola e dichiara che non offrirà aiuto a nessuno dei contendenti. La dea è infatti stanca dei topi che le rosicchiano gli abiti e che si bevono l’olio delle sue lampade. Atena ha anche problemi con le rane, le quali, con il loro gracidare, le impediscono di prendere sonno. Così gli dei decidono di guardar la battaglia tra topi e rane senza prender parte. La battaglia comincia e dura per tutto il giorno. Quando i topi stanno per prendere il sopravvento, Zeus si preoccupa per la prossima sconfitta delle rane e lancia la sua folgore sui roditori. Ma i topi resistono, finché Zeus non lancia i granchi a fianco delle rane. A questo punto i topi rompono le fila e voltano le spalle al nemico fuggendo in preda al panico alla vista di queste strane creature corazzate. Così ebbe termine questa memorabile guerra. 57 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals The Battle of the Frogs and the Mice The Batrachomyomachia (Battle of the Frogs and the Mice) is an ancient Greek parody of the Homeric poems, and was formerly attributed to Homer himself. The little epic is very similar to the account in the Illiad of the war between Greeks and Trojans. Once again a series of unfortunate, minor events lead to a large-scale confrontation of epic proportions. It all begins when the mouse, Crumb-snatcher, meets the frog king, Puffjaw, at the edge of a big lake. Puff-jaw invites Crumbsnatcher to his court across the pond, and asks him to jump onto his back. Everything goes well, until the waves start to get bigger, and a large sea-snake attacks the two companions. Forgetting his mammal friend, Puff-jaw dives to safety, and the mouse drowns on his back after having cursed the frogs. News of Crumb-snatcher‘s death reaches the mice, and after a moving funeral oration by his father, Bread-nibbler, the mice decide to go to war. The frogs hear of the mobilization and prepare for war as well. On Mount Olympus, the gods discuss whether to intervene or not, but Athena will not support any of the combatants. She is tired of the mice, who gnaw her dresses and drink her lamp oil. She also has trouble falling asleep because of the croak of the frogs. Instead, the gods decide to watch the battle between frogs and mice unfold without supporting any of them. The battle starts evenly and lasts throughout the day, but in the end the mice have the upper hand. Zeus who watches from afar becomes increasingly apprehensive about the possibility of the frogs’ defeat, so he strikes the mice with his thunderbolt. Still they fight on, but they are stricken with panic when Zeus unleashes the crabs to fight alongside the frogs. The unfamiliar sight of these heavily armed and tanklike creatures causes the mice to flee, and the war to end. 59 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals Capricorno - Dopo il Diluvio In un mondo completamente sommerso dalle acque, un capricorno solitario si trova abbarbicato sull’ultimo cocuzzolo di montagna emerso. Due industriosi roditori, grazie alle loro menti flessibili, intelligenti padroni di ogni situazione, giungono in aiuto del capricorno. Capricorn – After the Flood In a flooded world entirely covered by water, a lonely Capricorn is stranded on a mountain peak above the sea. He is finally saved by two small, ingenious rodents, the intelligent and resilient masters of any situation. 61 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals Sic transit gloria mundi Questa scultura rappresenta i popoli imperialisti che negli ultimi cinquecento anni si sono battuti per il dominio sul mondo. Essi sono il toro spagnolo, il gallo francese, l’aquila tedesca, il bulldog inglese, l’orso sovietico e colei che (per ora) ha avuto la meglio in questa lunga battaglia: l’aquila americana dalla testa bianca. Questo rapace si erge trionfante sulla montagna di carcasse inanimate e sconfitte dei suoi rivali, ma non si accorge che alle spalle le si sta avvicinando il dragone cinese. Sic transit Gloria Mundi! – Così se ne va la gloria di questa terra! Una visione del destino, declino e caduta di imperi e civilizzazioni Sic transit gloria mundi This sculpture represents the leading protagonists in the struggle for world supremacy over the course of the last five centuries: the Spanish bull, French rooster, German eagle, English bulldog, Soviet bear, and the American bald eagle. The eagle observes its erstwhile competitors, without noticing the Chinese dragon approaching from the rear. “Sic transit gloria mundi” – “Thus passes the glory of the world” -- is a contemplation on the fate of great powers and civilizations. 63 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals Il Pinguino Imperatore Il più grande tra i pinguini ha affascinato la mente umana fin dai primi avvistamenti di questo nobile uccello terrestre – e continua ad affascinare anche oggi, come dimostrano documentari e cartoni animati aventi per protagonista questo animale. L’opera, che rappresenta questo imperatore del continente più freddo e desertico del mondo, imita l’Augusto Primaporta, il ritratto statuario più famoso del primo imperatore romano. Emperor Penguin The largest of the penguins have fascinated humans since the first sighting of these noble, flightless birds, and they continue to enthrall audiences in documentaries and animated feature films. The representation of this “emperor” from the world´s coldest and most deserted continent echoes the Augustus of Primaporta statue, the most famous sculpture of the first Roman emperor. 65 Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals L’Ippopotamo Colombina e il Rinoceronte Arlecchino Colombina ed Arlecchino sono due maschere della Commedia dell’Arte tardo-rinascimentale, ed hanno mantenuto la loro aura come soggetti fortunati nelle arti figurative dal Cinquecento fino ai nostri giorni. La grazia femminile e la virtù maschile dell’amorosa coppia hanno ispirato questa interpretazione del timido e buono rinoceronte Arlecchino e della sensuale ed agile ippopotamo Colombina. Hippo Columbine and Rhino Harlequin Columbine and Harlequin are two characters from the late-Renaissance commedia dell´arte and have maintained their allure as popular motifs for painters and sculptors ever since. That loving couple´s masculine virtue and feminine grace inspired this rendition of the timid and good-hearted rhino Harlequin and the sensuous and agile hippo Columbine. 67 Primavera/Spring Incisione su rame/Copper engraving Estate/Summer Incisione su rame/Copper engraving Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals Autunno/Autumn Bozzetto preparatorio/Pencil sketch Inverno/Winter Bozzetto preparatorio/Pencil sketch Le Quattro Stagioni Dai tempi dell’antichità greco-romana, le quattro stagioni sono state rappresentate da diverse figure allegoriche quali divinità, esseri umani, segni zodiacali ma anche animali: l’Agnello (la Primavera), il Leone (l’Estate), la Lepre (l’Autunno) e l’Anatra (l’Inverno). The Four Seasons Since antiquity, the four seasons have been represented by many different allegorical figures: deities, humans, zodiac signs, as well as various animals. In classical Greek antiquity these animals were the Lamb (Spring), the Lion (Summer), the Hare (Autumn), and the Duck (Winter). 69 Caribbean Flamingo Phoenicopterus ruber Bahamas Keel-billed Toucan Ramphastos sulfuratus Belize Giant Ibis Thaumatibis gigantea Cambodia Gallic Rooster Gallus gallus France Little Owl Athene noctua Greece Scarlet Macaw Ara macao Honduras Rhinoceros Hornbill Buceros rhinoceros Malaysia Dodo Raphus cucullatus Mauritius Kiwi Apteryx mantelli New Zealand Black Crowned-Crane Balearica pavonina Nigeria Spanish Imperial Eagle Aquila adalberti Spain Brown Pelican Pelecanus occidentalis Saint Kitts and Nevis Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals Secretary Bird, Sagittarius serpentarius, Sudan Bald Eagle, Haliaeetus leucocephalus,United States Uccelli nazionali National Birds Gli uccelli sono tra i più popolari simboli nazionali, e più di 80 Paesi del mondo hanno scelto i loro uccelli nazionali ufficiali. Queste incisioni colorate a mano sono le prime di una serie che rappresenta tutti gli uccelli assurti a simboli nazionali. Essi sono qui rappresentati nel loro specifico contesto geografico e con alcuni dei loro attributi reali ed immaginari. Birds are among the most popular national symbols, and more than 80 countries around the world have chosen an official national bird. These hand-coloured engravings are the first in a series that depicts all of the world´s national birds in their geographic contexts, and with real or imagined cultural traits and characteristics. 71 Bjørn Okholm Skaarup è un artista danese che, dopo essersi laureato in storia nel 2001, ha conseguito un dottorato di ricerca presso l’istituto Universitario Europeo di Fiesole (2009). Quindi ha lavorato come ricercatore al Warburg Institute di Londra e presso la Columbia University di New York, dove si trova tuttora impegnato nelle sue ricerche accademiche. Dal 1994 al 2004, Bjørn ha lavorato come illustratore e come scultore presso il Museo Nazionale di Danimarca (Copenaghen) dove ha eseguito numerosi disegni e ricostruzioni facciali. Sempre nella veste di artista scientifico egli ha poi lavorato per il Dipartimento di Medicina Forense ed Antropologia dell’Università di Copenaghen. Bjørn è inoltre un rinomato autore ed illustratore di libri di storia, archeologia ed anatomia. Ha tenuto mostre individuali di scultura in diversi istituti museali, tra i quali il Museo Nazionale di Danimarca (Copenaghen), l’antica residenza reale danese di Koldinghus, e il Refettorio di Ognissanti a Firenze, dove si trova il famoso Cenacolo di Domenico Ghirlandaio. In Danimarca gli sono state commissionate numerose sculture tra le quali, di recente, quattro grandi bassorilievi bronzei raffiguranti la vita di re Cristiano IV, ora esposti al museo di Koldinhus. Gallerie italiane, inglesi, statunitensi e danesi hanno esposto sue opere. Dal 2009 Bjørn è membro della Royal British Society of Sculptors, e nel 2011 è stato inserito in “101 Artists” (101 Kunstnere), un’antologia che raccoglie i migliori artisti contemporanei danesi. Bjørn Okholm Skaarup is a Danish artist. He received an MA in Art History from the University of Copenhagen in 2001, and a PhD in History from the European University Institute, Florence in 2009. He conducted post-doctoral research in Art History at the Warburg Institute and Columbia University. From 1994-2004, he was an artist in residence at the Danish National Museum and scientific artist at the Department of Forensic Medicine and Anthropology, University of Copenhagen. Skaarup is an author and illustrator of books on history, archaeology, and anatomy. In 2011, he was featured in 101 Kunstnere, an anthology of top contemporary artists in Denmark. In 2012, the Koldinghus Museum commissioned four large, bronze reliefs depicting scenes from the life of Christian IV of Denmark. He has exhibited in galleries in Denmark, the United Kingdom, Italy, and the United States. Bjørn Okholm Skaarup is a member of The Royal British Society of Sculptors. Mostre personali/Solo Exhibitions: The Koldinghus Museum, Kolding, Denmark (2011) Cenacolo di Ognissanti, Florence (2010) Utzon Centre, Skagen, Denmark (2010) Opus Gallery, London, UK (2010) Utzon Centre, Skagen, Denmark (2009) Galerie Nielsen, Kolding, Denmark (2008) The National Museum of Denmark, Copenhagen (2003) 73 Ringrazio di cuore: Heartfelt thanks go to: Four Seasons Hotel Firenze Frilli Gallery Ciglia e Carrai Eugenia Valacchi Luca Beatrice Daniela e Steno Bevilacqua Constance Milstein e Jehan-Christophe de la Saint-Hilaire Alessio Assonitis Sheila Barker Cristiano Zanetti Guido Laschi Allestimento mostra e progetto grafico del catalogo/ Layout of the exhibition and catalogue: Eugenia Valacchi - Alfaprogetti Realizzazione dell’allestimento/Implementation: Artec; Atlas e Livelux Foto/Photos: Serge Domingie; Francesco Alessandra Stampa del catalogo/Print: Lory Tutti i diritti riservati