Bjørn
BjørnOkholm
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Skaarup
Il Carnevale
degli
Animali
Il Carnevale
degli
Animali
The
Carnival
of of
thethe
Animals
The
Carnival
Animals
A Bestiary
in Bronze
A Bestiary
in Bronze
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Bjørn Okholm Skaarup
Il Carnevale degli Animali
The Carnival of the Animals
A Bestiary in Bronze
Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
Introduzione
Patrizio Cipollini, Direttore Four Seasons Hotel
Firenze
Ho incontrato il maestro Bjørn soltanto lo scorso anno,
ma è stato come se lo conoscessi da sempre.
Dalla sua rispettosa timidezza traspare un’anima dolce
ed introversa. Sognatore quanto basta per realizzare
opere di sublime espressione concreta .
Quando mi fu proposto da parte della galleria Frilli,
di ospitare una mostra con le opere più recenti di
Bjorn, e vidi alcune delle sue sculture, li immaginai
immediatamente inseriti nel nostro parco come una
stupefacente sfilata allegorica.
Da pochi giorni dunque, un magnifico carnevale
vivente di animali, provenienti da percorsi allegorici
medievali , sono in mostra nel nostro Four Seasons
Hotel Firenze.
Il sodalizio del nostro bel giardino popolato da una
fauna fantastica è una vera celebrazione della natura,
che ben si sposa con l’arte rinascimentale del Palazzo
della Gherardesca. Questa unione, rappresenta in
pieno l’artista e la sua passione. Bjørn infatti, dal suo
paese di origine, la Danimarca, ha passato diversi
anni a Firenze con l’obiettivo di approfondire le sue
conoscenze sul Rinascimento italiano.
Sono sicuro che l’umoristica rappresentazione
del Carnevale degli Animali, riscuoterà il meritato
successo, grazie anche ad un contesto da sempre
sensibile all’arte e alla celebrazione di virtuosi e
talentuosi artisti come l’amico Skaarup.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
Fantastico o favoloso
Fantasy or Fable
“La gente ha paura di ciò che non riesce a capire”
Joseph Merrick in The Elephant Man di David Lynch
“People fear what they do not understand”
Joseph Merrick in David Lynch’s The Elephant Man
Molti mostri romanici e gotici sono sopravvissuti
al Medioevo per arrivare dritti all’immaginario
dell’uomo moderno e contemporaneo attraverso
forme d’ibridazioni fantastiche e mutazioni genetiche
in anticipo sulla scienza.
Il grande pittore fiammingo Hieronymus Bosch, nel
Cinquecento, disegnava inferni danteschi pullulanti
di esserini e mostriciattoli usando il gioco perverso
dell’iconografia del “grillo” – una figura umana con
aspetto porcino che rappresentava il perfetto mix di
antichi culti orientali, idolatrie pagane e moralismi
imposti dalla Chiesa.
L’aspetto del “grillo” era espressione dello spirito
dionisiaco, maschera usata per esorcizzare la natura
animale – in senso dispregiativo, brutale e grezza –
dell’essere umano.
Many Romanesque and Gothic monsters have survived
the Middle Ages and reached the modern world,
inhabiting the contemporary mind in the form of
fantastical hybrid forms and genetic mutations that
foreshadow the offspring of scientific experiments. In the
sixteenth century, Flemish painter Hieronymus Bosch
designed hells that evoked Dante with their little creatures
and monsters, playing perversely with the iconography of
the “Grillus”– a human figure with piggish features that
represents a synthesis of ancient Eastern cults, pagan
idolatry, and the moral codes imposed by the Church.
* Critico d’arte, curatore della Biennale di Praga (2003-2205)
e del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia (2009).
* Art critic, curator of the Prague Biennale (2003-2205) and of
the Italian Pavillion at the Venice Biennale (2009).
Luca Beatrice*
di Luca Beatrice*
The “Grillus” was a vestige of the Dionysian spirit.
This disguise made it possible to exorcize humankind
of its animal nature –the word ‘animal’ here being
meant in the derogatory sense of ‘brutish’ and ‘base.’
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
Se è vero che “la maschera è un chiarimento,
non un modo di nascondere” (Enrico Castelli, Il
demoniaco nell’arte), il tema iconografico del “grillo”
rivive nel carnevale zoomorfo di Bjørn Okholm
Skaarup, attraverso animali umanoidi in vesti di
struzzi-aviatori, ghepardi in monopattino ed eroici
paladini: il Re dei re (il leone) in groppa a un cavallo
a dondolo, l’accoppiata Don Chisciotte/Sancho
Panza (ermellino/gallina) alle prese con il drago di
San Giorgio (poco più che una lucertola con le ali).
L’artista ha origini danesi e alle spalle una laurea
in storia e storia dell’arte. Ha studiato anatomia e
la pittura del Rinascimento italiano per cui nutre
da sempre una passione viscerale e ha vissuto a
lungo a Firenze prima di trasferirsi a New York.
Skaarup ha esercitato la sua abilità nel disegno
illustrando pagine di libri di anatomia, storia e
archeologia, collaborando anche con un esperto
in medicina legale. Difficile crederlo, ma in arte
è autodidatta, uno di quei talenti onnivori in
vari campi del sapere con, in più, il dono della
sintesi visiva. Che si tratti di illustrazioni o piccole
sculture, bassorilievi o ritratti, l’artista ha imparato
facendo, divorando manuali di storia dell’arte,
nutrendo la vista e l’appetito di musei e mostre.
If it is true that “the mask is means of clarification, not
obscuring,” (Enrico Castelli, Il demoniaco nell’arte), then
the iconography of the “Grillus” lives on in the humanoid
animals of Bjørn Okholm Skaarup’s zoomorphic carnival.
Its descendants can be found in the guise of aviatorostriches, cheetahs on scooters, and heroic figures like the
King of Kings --the lion-- astride a rocking horse; and Don
Quixote-ermine and Sancho Panza-rooster capturing
the dragon of St, George, who is but a lizard with wings.
The Danish creator of these animals has collaborated
with an expert in forensic medicine. He studied physical
anthropology and Italian Renaissance art - for which he
continues to nurture a visceral passion – and he lived in
Florence for several years before moving to New York.
Skaarup has put his drawing skills to work in the
illustration of anatomical, historical and archaeological
texts. Though difficult to believe, the artist is self-taught.
He has one of those rare talents that draws omnivorously
from diverse fields of knowledge, and moreover he is
gifted with a visual imagination. Whether working
on book illustrations or sculpture, bas-relief or
portraits, the artist has learnt by doing, by studying art
history, and by nourishing his visionary and cultural
appetite with visits to museums and exhibitions.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
Per il suo repertorio attinge sia dalla tradizione popolare di miti e leggende sia dalla raffinatezza iconografica
degli itinerari allegorici della cultura medioevale e rinascimentale; senza escludere l’alterità aulica delle sue fonti,
stravolge i simboli dentro a nonsense umoristici e derisori con un impeccabile manierismo formale.
Le angosce e le paure cui erano votati gli addobbi di grotte e guglie - teste con gambe, multi e gastrocefali, organi
spropositati, chimere, animali bifronti e altre mostruosità - lasciano il posto a incubi minori, più reali e meno
ancestrali. Dal millennio dei simboli per eccellenza, il medioevo, si sono radicati tra i mostri contemporanei con
il supporto di altre maschere in bilico tra realtà e finzione, tra verità e leggenda, come l’elefante funambolo e
la giraffa acrobata plasmati da Skaarup. Alla maniera di un medioevo fantastico, teorizzato dallo storico Jurgis
Baltrušaitis, il “bestiario fantastico” di Bjørn Okholm Skaarup è fatto di legami formali con epoche diverse di cui
si serve per raccontare le incongruenze del tempo presente. Il connubio tra storie e stili è già nella scelta della
location, non a caso, il primo esempio in Italia di quello che sarà poi definito nel tardo Rinascimento il “casino di
delizie”: Palazzo della Gherardesca a Firenze (costruito alla fine del Quattrocento) è il prototipo del genere di villa
privata dentro a un grande giardino dove si nascondono rarità botaniche e alberi esotici. Un giardino da favola
dove ci si aspetta di veder passeggiare i protagonisti delle fiabe di Fedro, magari una volpe inseguita da un grosso
lupo, una cicala che si sollazza mentre una formica lavora.
Nello scenario fedriano trovano posto i vizi e le virtù del genere umano: la furbizia della volpe, la slealtà del lupo,
la volgarità della rana, la vanità del cervo, la stupidità dei caproni, l’impertinenza della mosca, la monotonia
stucchevole della formica e tanto altro ancora.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
His repertoire incorporates both folk legends and
the refined iconography of the allegorical itineraries
of Medieval and Renaissance culture. Without
diminishing the rich variety of his sources, he
reshapes the symbols within a humorous, nonsensical
and mocking framework; this is achieved deftly
by means of an impeccable formal mannerism.
The anguish and fear inspired by the decorations of the
grottos and spires - heads sprouting legs, figures with
multiple heads or no heads, disproportionate limbs,
chimaeras, Janus-faced animals, and other monstrosities
– give way to small dreamworld denizens that are more
based in reality than in the past. Rooted in the Middle
Ages, a time when symbols played a dominant role,
these creatures of the night have managed to emerge
as contemporary monsters thanks to the artist’s careful
play between reality and fiction and between truth and
legend; this balance between opposing forces is evoked by
the tightrope-walking elephant and the acrobatic giraffe.
Recalling the “fantastic Middle Ages” as theorised by
the historian Jurgis Baltrušaitis, Bjørn Okholm Skaarup’s
“fantastical bestiary” makes formal references to diverse
epochs, serving to express the paradoxes of the present age.
The marriage of history and style is already evident in the
deliberate choice of the location for the exhibition, the
first Italian example of what would come to be defined in
the late Renaissance as the “garden of delights.” Palazzo
della Gherardesca in Florence, built at the end of the
fifteenth century, is the prototype of the genre of private
house constructed within a large garden that encloses
botanical rarities and exotic trees. It is a storybook
garden where one expects to encounter the characters
of the fables of Phaedrus, or perhaps a fox followed by
a huge wolf, or a cicada who rests while an ant works.
In the Phaedrian scenario, all the vices and virtues of
humankind find a place: the cunningness of the fox, the
disloyalty of the wolf, the vulgarity of the frog, the vanity of
the deer, the stupidity of the billy goats, the impertinence
of the mosquito, the tedious monotony of the ant, and
many others. Likewise, in Skaarup’s bestiary, the universal
types rooted in imaginary and iconic fables of the animal
world are unravelled in the form of a grotesque carnival.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
Allo stesso modo, nel bestiario di Skaarup, gli
stereotipi radicati nell’immaginario fiabesco e iconico
del mondo animale sfilano in un carnevale grottesco.
“Il medioevo fantastico” si trasforma così in un ironico
teatro dell’assurdo, tra Pirandello e Jonesco, che
rappresenta con satira e humor noir la rarefazione
della specie umana che si riflette nei “costumi” di
personaggi ingabbiati in logiche impossibili.
Tra le mura disegnate da Giuliano da Sangallo, con
i bassorilievi di Bertoldo di Giovanni e gli affreschi
dello Stradano, i bronzi di Skaarup trovano la loro
naturale cornice e diventano parte di uno storytelling
impeccabile.
Entrando nel cortile d’onore della Gherardesca ci si
imbatte in un complesso statuario di medie e piccole
dimensioni, tutte in bronzo, che sembra appena
uscito da un romanzo scritto a quattro mani, da un
testimone del passato a un artista del presente. Le
sculture “meta-letterali” che trovano posto nello
spazio sono gli interpreti di un’avventura sullo stile
di Nel paese dei mostri selvaggi o clonato sul Manuale
di zoologia fantastica. Autori, Maurice Sendak (che
proprio quest’anno festeggia il cinquantenario
della sua pubblicazione) e Jorge Luis Borges.
The “fantastic Middle Ages” is transformed into an ironic
theatre of the absurd, reminiscent of both Pirandello and
Jonesco, that uses satire and black humour to represent
the rarefaction of the human species reflected in the
habits of characters trapped in logical impossibilities.
Within the walls planned by Giuliano da Sangallo
– where one finds Bertoldo di Giovanni’s bas-reliefs
and Stradano’s frescoes – the bronzes of Skaarup are
perfectly at home and blend in with this impeccable
narrative. Entering the main courtyard of Palazzo della
Gherardesca, one comes across a bevy of mediumand small-sized sculptures, all in bronze, that seems to
have come from a novel written by two authors, one
a witness from past and one an artist in the present.
The “meta-literal” sculptures dispersed throughout
the palace grounds are characters from an adventure
tale in the style of Where the Wild Things Are by
Maurice Sendak (who celebrates the fiftieth year
of his publication this year) or clones from the
Book of Imaginary Beings by Jorge Luis Borges.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
Come accade nelle opere di questi due grandi
scrittori, Bjørn Okholm Skaarup compie una
mirabile sintesi formale su scala visiva: l’enciclopedia
dei simboli di ieri e l’estetica contemporanea.
La sua parata tragicomica somiglia all’iconografia di
Love Saves Life di Maurizio Cattelan con la piramide
(asino, cane, gatto, gallo) dei musicanti di Brema.
Ancora una volta una fiaba, quella dei fratelli Grimm,
e l’utopia di libertà affidata al gruppo di animali,
alle prese con la volontà di scappare dai ruoli loro
assegnati dal sistema sociale, costruito dall’intelligenza
umana, che li assurge a immagine e somiglianza delle
più profonde paure con lo scopo di esorcizzarle.
Meno spaventosi dei Misfits tassidermici dello scultore
tedesco Thomas Gruenfeld, le ibridazioni di Skaarup
sono collage tridimensionali che nella perfezione
e nella finitura ricordano quel principio di mimesis
ricercato persino da Jeff Koons, assemblaggi pop che
attirano il pubblico senza bisogno di tanti sottotitoli.
Ugualmente canzonatore è lo spirito di Skaarup che
sceglie come colonna musicale ideale della sua sfilata
Le Carnaval des Animaux di Camille Saint-Saëns, con
i 14 componimenti brevi ciascuno dedicato a un
animale: la marcia del leone, le galline e i galli, gli
emioni selvatici, la tartaruga, l’elefante, il canguro…
Questa è la colonna sonora del carnevale di Skaarup
che non risparmia di deridere le più autorevoli
iconografie di tutti i tempi.
Il bestiario enciclopedico – per contenuti e simboli
- di Skaarup ricorre quasi in contemporanea con il
Palazzo Enciclopedico scelto quest’anno come titolo
della Biennale di Venezia. Con fantasia e mirabile
esecuzione tecnica, l’artista danese si prefigge di
ordinare un vocabolario sterminato di simboli.
Usando le parole del curatore Massimiliano Gioni
in riferimento al suo progetto per la Biennale, che
cita la memoria iconografica ordinata nei palazzi
cinquecenteschi veneziani, la mostra di Bjørn Okholm
Skaarup si prefigge di ordinare “la cartografia di
un’immagine-mondo, componendo un bestiario
dell’immaginazione.”
As in the works of these two great writers, Bjørn Okholm
Skaarup succeeds in creating a wondrous formal synthesis
in visual terms: it is the encyclopaedia of yesterday’s
symbols and today’s aesthetic. His tragicomic spectacle
is reminiscent of Love Saves Life by Maurizio Cattelan
with its pyramid of Bremen musicians: a donkey, dog,
cat, and rooster. There is yet another a fairytale, written
by the Brothers Grimm, that invokes the Utopian liberty
entrusted to a group of animals who yearning to escape
the roles assigned to them by the society that human
intelligence created. They are transformed into expressions
of our greatest fears, with the aim of exorcising them.
Less disturbing than the taxidermic Misfits of the
German sculptor Thomas Gruenfeld, Skaarup’s hybrid
solutions are three-dimensional collages that in their
perfection and completion recall the principle of
mimesis. This is something that even Jeff Koons strove
for in his pop assemblages that attract the interest of the
public without requiring long explanations. An equally
facetious angle in Skaarup’s work is his choice of Le
Carnaval des Animaux of Camille Saint-Saëns, as ideal
musical accompaniment for his parade. It comprises 14
short compositions, each dedicated to an animal: the
march of the lion, the hens and roosters, the wild asses,
the tortoise, the elephant, the kangaroo, and so forth.
This musical track of Skaarup’s carnival does not spare the
most authoritative iconography of all times from derision.
Skaarup’s encyclopaedic bestiary overlaps both in terms
of chronology and in terms of content and symbolism
with the Palazzo Enciclopedico, the title of this year’s
Venice Biennale. With fantasy and astonishing technical
execution, the Danish artist manages to put order into
an immense vocabulary of symbols. Borrowing the
words of the curator Massimiliano Gioni, speaking
about his own project for the Biennale that cites
iconographical memory as it is found in sixteenthcentury Venetian Palaces, Bjørn Okholm Skaarup’s art
aims to put order into “the map-making of an imagined
world, composing a bestiary of the imagination.”
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
Il Carnevale degli Animali
The Carnival of the Animals
Il bestiario di Bjørn Okholm Skaarup
The Bestiary of Bjørn Okholm Skaarup
Nelle fiabe, nei libri per bambini, nei cartoni animati,
in alcuni documentari naturalistici, e in numerosi
racconti allegorici, agli animali sono spesso stati
attribuiti tratti umani: dall’alba dell’umanità i nostri
amici animali sono stati celebrati come eroi o temuti
come creature maligne. Nell’antichità classica gli
animali furono spesso usati come simboli della follia
umana: la Batracomiomachia, o “Battaglia delle rane
e dei topi”, commedia greca un tempo attribuita ad
Omero ed ispirata dall’Iliade, ben rappresenta questa
tendenza.
Le sculture zoomorfe di Bjørn Okholm Skaarup
onorano e reinterpretano questa antica tradizione
che vede la rappresentazione degli animali quali
simboli e allegorie dell’uomo, delle sue aspirazioni ed
esperienze. Questi animali citano temi classici quali i
quattro elementi e i cinque sensi o temi più moderni
quali i sette continenti, alcune identità nazionali o gli
imperi passati e presenti.
Animals have often been credited with human traits
in fables, allegories, children´s books, cartoons, and
wildlife documentaries. Since the dawn of humankind,
our fellow creatures have been celebrated as heroes or
reviled as villains. In classical antiquity they were often
used as symbols of human folly, as in the Greek comedy
“The War of the Frogs and the Mice” (also known as “The
Batrachomyomachia”), a work formerly attributed to
Homer and inspired by the Iliad.
The animal sculptures by Bjorn Okholm Skaarup at once
honor and challenge this long tradition of using animals
to represent the human condition, experiences and
aspirations.
The animals in this series refer to classical themes such
as the four elements, the five senses, and the seven continents, as well as to nations and empires.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
A tutti gli animali di questo bestiario sono stati
assegnati quegli oggetti ed attributi che l’uomo
ha creato per sottolinearne alcune caratteristiche
peculiari: per esempio la dignità e maestà del leone
e del pinguino imperiale, la natura cavalleresca
dell’ermellino, la velocità del ghepardo, la vertiginosa
statura della giraffa e le frustrate aspirazioni celesti
dello struzzo…
Le sculture saranno esposte negli splendidi spazi
interni ed esterni del Four Seasons Hotel di Firenze,
situato in un prestigioso palazzo rinascimentale ricco
di opere d’arte di famosi scultori e pittori fiorentini
del Quattrocento e del Cinquecento. Le sculture
degli animali poste in questi meravigliosi spazi
diventano celebrazioni della vita e della natura nelle
loro molteplici declinazioni di forme. Queste opere
rappresentano i curiosi e surreali intrecci tra cultura e
natura – l’arte che imita la natura, e la natura abbellita
ed immortalata attraverso l’arte.
All the animals in this bestiary have been given manmade tools and cultural attributes that underline their
particular traits : the dignity and superiority of the
majestic lion and imperial penguin, the chivalric poise
of the ermine, the speed of the cheetah, the height of
the giraffe, and the heavenly aspirations of the ostrich...
The sculptures are situated in the garden and the halls
of the splendid Four Seasons Hotel in Florence, an artfilled Renaissance palace with numerous famous works
by fifteenth- and sixteenth-century masters of sculpture
and painting.
The animal sculptures in these evocative surroundings are
a celebration of life and nature and its many intriguing
forms. These works embody strikingly surreal encounters
between culture and nature: we find art imitating nature,
and nature embellished and immortalized through art.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
Il Carnevale degli Animali
The Carnival of The Animals
Le sculture di animali scherzosi e mascherati sono
ispirate alla suite musicale il “Carnevale degli Animali”
del compositore francese Camille Saint-Saëns
(1835-1921) e rappresentano personaggi tratti dalla
composizione, come il leone, l’elefante, il canguro, il
gallo e la tartaruga, ed altri animali – la giraffa, la tigre,
lo struzzo, l’ermellino, la lepre, la rana e la lucertola.
L’autore del “Carnevale”, Camille Saint-Saëns (18351921), era uno dei primi compositori della cosiddetto
musica programmatica, una musica senza parole,
ma nondimeno capace di esprimere certi umori e di
narrare piccole storie. “Il Carnevale degli Animali” è
una suite costituita da brevi temi musicali composti
per 14 diversi animali, includendo la marcia del
maestoso leone, l’elefante lento e pesante, l’aggraziato
cigno, piccoli gruppi di pesci, canguri che saltano, il
richiamo del cucù, asini selvatici, galli e tartarughe.
Some of the sculptures in the present exhibition, such
as the lion, elephant, kangaroo, rooster and tortoise are
inspired by Camille Saint-Saens’(1835-1921) “Carnival
of the Animals” from 1886. Camille Saint-Saens was one
of the first creators of so-called “program music:” music
without words that is nonetheless able to express certain
moods and to narrate short tales. “The Carnival of the
Animals” is a suite of brief musical themes composed
for 14 different animals, and includes the march of the
majestic lion, the slow and heavy elephant, the gracious
swan, small groups of fish, jumping kangaroos, wild
donkeys, cuckoos, roosters, and tortoises. During his
long life and career, Saint-Saens was often criticized for
composing works disparagingly viewed as light-hearted
and superficial, and this is perhaps why he kept “The
Carnival of the Animals” secret from his friends and
colleagues. When the composition was finished in 1886,
he locked it inside a cupboard that remained closed until
after the death of the composer in 1921. Perhaps he also
feared the reactions of colleagues whose compositions
he had appropriated for use in “The Carnival,” as in the
case of the themes of the Elephant and the Tortoises,
taken respectively from Hector Berlioz’s “Faust” and
Jacques Offenbach’s “Orpheus in the Underworld.” As
a result, Saint-Saens himself never witnessed the later
enthusiastic reception of his compositions.
Nel corso della sua lunga vita e della sua carriera SaintSaëns fu spesso accusato di comporre opere troppo
leggere e superficiali e forse per questo tenne segreto
ai suoi amici e colleghi il “Carnevale degli Animali”.
Quando la composizione fu finita, nel 1886, egli la
mise da parte e la chiuse in un armadio, dove rimase
serrata fino alla morte del compositore, avvenuta nel
1921. Egli temeva forse le reazioni dei suoi colleghi
francesi, le cui composizioni erano state incluse e
riutilizzate nel “Carnevale”, come i temi dell’elefante e
delle tartarughe, tratti dal “Faust” di Hector Berlioz e
dall’Orfeo all’inferno. di Jacques Offenbach. Il risultato
di questa decisione fu che Saint-Saëns non vide
l’entusiastica ricezione della sua piccola composizione.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
Il Re Leone
Il leone, conosciuto come il Re degli Animali, riflette
la sua posizione di dominio nel regno animale. Nel
mondo classico la posizione di eminenza del leone
tra gli animali era considerata speculare a quelle del
sole tra i corpi celesti, del cuore tra gli organi vitali
e dell’oro tra i metalli. Qui il leone è rappresentato
in splendida armatura col capo cinto da una corona
aurea tempestata di pietre preziose e montato su di
un cavallo a dondolo.
The Majestic lion
The lion is known as the King of the Animals, which reflects
his dominion in the animal kingdom. In classical antiquity,
the eminence of the lion was likened to the sun among
the heavenly bodies, the heart as the vital organ, and the
status of gold among other precious metals. Here, the lion
is depicted in a bold, martial pose astride a stern rocking
horse, his golden crown adorned with precious stones.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
L’Elefante e la Tigre
La tradizione ci dice che l’elefante, il più grande
mammifero terrestre, sia fornito di una prodigiosa
memoria. Egli è anche rinomato per la sua natura
docile e gentile, nonostante, in rare occasioni, l’elefante
sia soggetto a terribili eccessi d’ira; in questi momenti
la sua grande mole si tramuta in forza distruttiva,
travolgendo ogni cosa incontri sul proprio cammino.
L’elefante è stato utilizzato sia come animale da lavoro
che attrazione circense, destini qui rappresentati
in un’unica scultura. Tra i rajadell’India era comune
andare alla caccia di tigri montando sul dorso di
elefanti. Questa volta, tuttavia, i ruoli sono capovolti
ed il ventre rigonfio della tigre sta a testimoniare il
trionfo recentemente celebrato sopra l’ avversario
umano.
The Elephant and the Tiger
The elephant, the largest land mammal, has a legendarily
good memory. It is also known for its mild and gentle
nature, yet occasionally it erupts in rage, destroying
everything in its path. The elephant has been used as both
a working animal and a circus attraction, both of which
are brought together in this rendition. It was once popular
to hunt tigers from astride an elephant’s back. This time,
however, the tiger has the upper hand, and with stomach
replete it can claim victory over its human opponent.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
La Giraffa
Curiosamente, il collo della giraffa possiede lo stesso
numero di vertebre che si trovano nel collo di un uomo!
Ma milioni d’anni di evoluzione hanno allungato le
vertebre della giraffa per permetterle di raggiungere
i rami più alti degli alberi. In questa scultura, la giraffa
è stata dotata di trampoli affinché possa raggiungere
vette ancora più alte, aldilà dei propri limiti naturali.
The Giraffe
The neck of the giraffe consists of the same number of
vertebrae as those found in humans, but millions of years
of evolution have lengthened it to enable the tall animal
to reach even the highest tree branches. In this representation, the giraffe has been given a pair of stilts to enable it to reach even further, beyond its natural limits.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
Lo Struzzo
Nonostante egli sia l’uccello più grande del mondo, lo
struzzo non può volare. Nel desiderio di poter prendere
il volo e congiungersi agli altri membri della sua specie,
questo ingegnoso struzzo fa uso di creazioni umane
quali ali d’aeroplano e casco d’aviatore. Purtroppo
questo non sembra bastare al grande uccello terrestre
per spiccare l’agognato volo.
The Ostrich
Despite being the world’s largest bird, the ostrich cannot
fly. In its desire to get off the ground and join the other
members of its class, this industrious ostrich makes
use of man-made devices such as airplane wings and
a pilot’s helmet. It is nonetheless found short of its
mark, and even after repeated attempts to take off, the
large, flightless bird remains confined to the ground.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
Il Ghepardo
Il ghepardo è l’animale terrestre più veloce del
pianeta. Anche se non può raggiunge le vertiginose
velocità del falco pellegrino, nessun altro animale
è morfologicamente disegnato per eseguire
fulminee accelerazioni e per raggiungere velocità
di carriera come questo agile felino africano. Con
la sua piccola testa e l’affusolato corpo muscoloso,
questo animale aerodinamico non incontra quasi
resistenza quando accelera fino ai 100 chilometri
orari nella savana africana. In questa opera, l’elegante
velocista ha tuttavia impugnato un attrezzo umano
nel tentativo di aumentare la sua velocità massima.
The Cheetah
The cheetah is the fastest land animal. Even if it is
not as fast as the peregrine falcon in flight, no other
mammal is so deliberately designed to obtain great
speed and acceleration as this slender African feline.
With its small head and slim muscular body, the
aerodynamic animal meets almost no resistance as it
accelerates to 100 kilometers per hour on the African
savannah. In this representation, the elegant sprinter
has nevertheless embraced a new man-made tool
in an attempt to increase its own maximum speed.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
L’Ermellino, il Gallo e la Lucertola
L’ermellino è uno spietato predatore, la cui sola
presenza basta a scatenare il terrore nei pollai e tra i
conigli, ma egli è anche un’elegantissima creatura,
presente in natura in molteplici colori. Con la sua
reputazione di nobile e cavalleresco combattente, si
getta coraggiosamente nelle mischie più pericolose
non temendo di cimentarsi in ciascuna sanguinosa
tenzone. Come un Don Chisciotte od un San
Giorgio del regno degli animali, il piccolo animale
nordico è il cavaliere errante senza paura che vaga
alla ricerca dei mali del mondo per sconfiggerli.
In questa opera l’ermellino è rappresentato
come un cavaliere nella sua armatura di piastra
mentre carica una lucertola travestita da dragone.
The Ermine, The Rooster and The Lizard
The ermine is a brutal predator, whose mere presence
causes panic in any chicken coop or rabbit hutch, but
also an elegant and lissome animal that changes
the color of its coat each season. Classical bestiaries
refer to the ermine as a gallant creature that throws
itself into life-threatening ventures and enterprises,
depicting it as a noble and chivalrous warrior. As a
Don Quixote or a Saint George of the animal kingdom,
the small animal is the lonesome knight on a fearless
quest against the evils of this world as shown in this
representation of an ermine in full armor that advances
boldly towards a lizard dressed up as a dragon.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
La Rana
La rana saltellante su di una bouncing
ball è un animale che – come il canguro
e il ghepardo - ha passato molti anni tra
gli uomini. A poco a poco, questa rana ha
imparato ad utilizzare strumenti umani per
portare a termine azioni che un tempo era
solita compiere nel suo habitat naturale.
The Frog
The jumping frog on the bouncing ball is
an animal that – like the kangaroo and the
cheetah – has spent several years among
humans. It has gradually taken to using
man-made devices to carry out the things
it used to do by itself in its natural habitat.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
La Lepre e la Tartaruga
Nella famosa favola di Esopo, la lepre sfida il
suo lento amico rettile ad una gara di corsa. La
lepre scatta a gran velocità e certa della propria
vittoria, decide di concedersi un pisolino prima di
terminare la corsa. Purtroppo per lei non si sveglia
in tempo e la tartaruga, col suo procedere lento
ma costante, le strappa la vittoria. In questa opera
la gara è stata trasformata in una corsa nei sacchi
nella quale la tartaruga salta in avanti strappando
per un soffio la palma della vittoria alla lepre.
The Hare and The Tortoise
In Aesop’s fable, “The Tortoise and the Hare,” the hare
challenges its slow reptile friend to a race, and then rushes
away at great speed. Confident about its certain victory,
the hare decides to take a short nap before finishing
the race, and then oversleeps while the tortoise slowly
and steadily walks to victory. In this representation, the
competition has been turned into a sack race, in which
the tortoise jumps away, and, after a last definitive spurt,
reaches the goal only a split second before the hare.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
Il Canguro
Anche il canguro, come la rana ed il ghepardo, usa
strumenti umani: qui per eseguire un’azione una volta
istintiva, il canguro usa un trampolo.
The Kangaroo
Like the frog and the cheetah, the kangaroo uses a manmade tool -- in this case a pogo stick – to perform a
formerly instinctive and natural activity.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
I Quattro Elementi
I Quattro Elementi (terra, acqua, aria e fuoco) sono
stati ritenuti fin dall’antichità gli elementi costitutivi
del mondo. In questa opera, ad ogni elemento
corrisponde un animale differente, ognuno dei quali
è assistito dalla moderna tecnologia.
The Four Elements
The Four Elements, earth, water, air and fire, have been
seen as the building blocks of the earth and the universe
ever since classical antiquity. In this interpretation, each
element is represented by a different animal assisted by
modern technology.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
I Cinque Sensi
I Cinque Sensi sono qui rappresentati da un gruppo di
piccoli roditori. Essi se ne vanno in giro per un mondo
da cui il genere umano è stato cancellato. Questi topi
trafficano incuriositi con alcuni frammenti del San
Giorgio di Donatello e con una serie di utensili legati
ai cinque sensi: un ditale, degli occhiali, un telefono,
una bottiglia vuota di profumo ed una forchetta.
The Five Senses
The Five Senses are here represented by a group of small
rodents. They play around in a post-human world in
which a few sculptural fragments remain (in this case,
pieces of the Saint George sculpture by Donatello), as
well as some other remnants of human material culture:
a thimble, glasses, a telephone, an empty perfume bottle,
and a fork.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
I Sette Continenti
The Seven Continents
I Sette Continenti sono rappresentati da sette animali
danzanti vestiti in bianco e nero. Ognuno di questi
animali abita esclusivamente uno dei sette continenti:
essi sono il procione (Nord America), il lama (Sud
America), il tasso (Europa), il panda (Asia), il koala
(Oceania), il pinguino imperatore (Antartico) e la zebra
(Africa).
The Seven Continents are represented by seven dancing
animals dressed in black and white. Their habitats are
restricted to their own native continents, yet they hold
hands and embrace their fellow creatures across the
planet. The Raccoon (North America), the Tapir (South
America), the Badger (Europe), the Panda (Asia), the
Koala (Australia), the Emperor Penguin (Antarctica), and
the Zebra (Africa).
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
La Batracomiomachia
La Batracomiomachia (o battaglia delle rane e dei
topi) è un’antica parodia greca dei poemi omerici
ed è stata a lungo attribuita ad Omero stesso. Il
breve testo epico è infatti simile all’Iliade e ricorda la
guerra tra Achei e Troiani. Come nel testo omerico,
una serie di sfortunati e piccoli eventi portano ad un
grande conflitto di proporzioni epiche: tutto comincia
quando il topo Rubabriciole incontra il re delle rane
Gonfiagote alla riva di un grosso stagno. Gonfiagote
invita Rubabriciole a corte, sull’altra riva dello
specchio lacustre e gli offre di montare sul suo dorso.
Tutto procede per il meglio quando improvvisamente
le onde si gonfiano e un grande serpente acquatico
attacca i due. Dimenticandosi che il suo amico è un
mammifero, Gonfiagote si immerge per salvarsi e il topo
che stava sul suo dorso affoga dopo aver maledetto la
razza delle rane. I topi vengono quindi raggiunti dalla
tragica notizia della morte di Rubabriciole, e dopo
una toccante orazione funebre per bocca del padre
Rodipane, i topi decidono di andare in guerra contro
le rane.
Queste, sentito della mobilitazione dei roditori, si
preparano anch’esse alla guerra. Nel frattempo, sul
Monte Olimpo gli dei discutono se intervenire. Atena
prende la parola e dichiara che non offrirà aiuto a
nessuno dei contendenti. La dea è infatti stanca dei
topi che le rosicchiano gli abiti e che si bevono l’olio
delle sue lampade. Atena ha anche problemi con le
rane, le quali, con il loro gracidare, le impediscono
di prendere sonno. Così gli dei decidono di guardar
la battaglia tra topi e rane senza prender parte. La
battaglia comincia e dura per tutto il giorno.
Quando i topi stanno per prendere il sopravvento,
Zeus si preoccupa per la prossima sconfitta delle rane
e lancia la sua folgore sui roditori. Ma i topi resistono,
finché Zeus non lancia i granchi a fianco delle rane. A
questo punto i topi rompono le fila e voltano le spalle
al nemico fuggendo in preda al panico alla vista di
queste strane creature corazzate.
Così ebbe termine questa memorabile guerra.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
The Battle of the Frogs and the Mice
The Batrachomyomachia (Battle of the Frogs and
the Mice) is an ancient Greek parody of the Homeric
poems, and was formerly attributed to Homer himself.
The little epic is very similar to the account in the Illiad
of the war between Greeks and Trojans. Once again a
series of unfortunate, minor events lead to a large-scale
confrontation of epic proportions. It all begins when
the mouse, Crumb-snatcher, meets the frog king, Puffjaw, at the edge of a big lake. Puff-jaw invites Crumbsnatcher to his court across the pond, and asks him to
jump onto his back. Everything goes well, until the waves
start to get bigger, and a large sea-snake attacks the two
companions. Forgetting his mammal friend, Puff-jaw
dives to safety, and the mouse drowns on his back after
having cursed the frogs. News of Crumb-snatcher‘s death
reaches the mice, and after a moving funeral oration by
his father, Bread-nibbler, the mice decide to go to war.
The frogs hear of the mobilization and prepare for war
as well. On Mount Olympus, the gods discuss whether
to intervene or not, but Athena will not support any of
the combatants. She is tired of the mice, who gnaw her
dresses and drink her lamp oil. She also has trouble falling
asleep because of the croak of the frogs. Instead, the gods
decide to watch the battle between frogs and mice unfold
without supporting any of them. The battle starts evenly
and lasts throughout the day, but in the end the mice have
the upper hand. Zeus who watches from afar becomes
increasingly apprehensive about the possibility of the
frogs’ defeat, so he strikes the mice with his thunderbolt.
Still they fight on, but they are stricken with panic when
Zeus unleashes the crabs to fight alongside the frogs.
The unfamiliar sight of these heavily armed and tanklike creatures causes the mice to flee, and the war to end.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
Capricorno - Dopo il Diluvio
In un mondo completamente sommerso dalle acque,
un capricorno solitario si trova abbarbicato sull’ultimo
cocuzzolo di montagna emerso. Due industriosi
roditori, grazie alle loro menti flessibili, intelligenti
padroni di ogni situazione, giungono in aiuto del
capricorno.
Capricorn – After the Flood
In a flooded world entirely covered by water, a lonely
Capricorn is stranded on a mountain peak above the
sea. He is finally saved by two small, ingenious rodents,
the intelligent and resilient masters of any situation.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
Sic transit gloria mundi
Questa scultura rappresenta i popoli imperialisti che
negli ultimi cinquecento anni si sono battuti per il
dominio sul mondo. Essi sono il toro spagnolo, il
gallo francese, l’aquila tedesca, il bulldog inglese,
l’orso sovietico e colei che (per ora) ha avuto la
meglio in questa lunga battaglia: l’aquila americana
dalla testa bianca. Questo rapace si erge trionfante
sulla montagna di carcasse inanimate e sconfitte dei
suoi rivali, ma non si accorge che alle spalle le si sta
avvicinando il dragone cinese. Sic transit Gloria Mundi!
– Così se ne va la gloria di questa terra! Una visione
del destino, declino e caduta di imperi e civilizzazioni
Sic transit gloria mundi
This sculpture represents the leading protagonists in the
struggle for world supremacy over the course of the last
five centuries: the Spanish bull, French rooster, German
eagle, English bulldog, Soviet bear, and the American
bald eagle. The eagle observes its erstwhile competitors,
without noticing the Chinese dragon approaching from
the rear. “Sic transit gloria mundi” – “Thus passes the
glory of the world” -- is a contemplation on the fate of
great powers and civilizations.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
Il Pinguino Imperatore
Il più grande tra i pinguini ha affascinato la mente
umana fin dai primi avvistamenti di questo nobile
uccello terrestre – e continua ad affascinare anche
oggi, come dimostrano documentari e cartoni animati
aventi per protagonista questo animale. L’opera,
che rappresenta questo imperatore del continente
più freddo e desertico del mondo, imita l’Augusto
Primaporta, il ritratto statuario più famoso del primo
imperatore romano.
Emperor Penguin
The largest of the penguins have fascinated humans
since the first sighting of these noble, flightless birds, and
they continue to enthrall audiences in documentaries
and animated feature films. The representation of this
“emperor” from the world´s coldest and most deserted
continent echoes the Augustus of Primaporta statue, the
most famous sculpture of the first Roman emperor.
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Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
L’Ippopotamo Colombina
e il Rinoceronte Arlecchino
Colombina ed Arlecchino sono due maschere della
Commedia dell’Arte tardo-rinascimentale, ed hanno
mantenuto la loro aura come soggetti fortunati nelle
arti figurative dal Cinquecento fino ai nostri giorni.
La grazia femminile e la virtù maschile dell’amorosa
coppia hanno ispirato questa interpretazione del
timido e buono rinoceronte Arlecchino e della
sensuale ed agile ippopotamo Colombina.
Hippo Columbine and Rhino Harlequin
Columbine and Harlequin are two characters from
the late-Renaissance commedia dell´arte and have
maintained their allure as popular motifs for painters
and sculptors ever since. That loving couple´s masculine
virtue and feminine grace inspired this rendition of
the timid and good-hearted rhino Harlequin and the
sensuous and agile hippo Columbine.
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Primavera/Spring
Incisione su rame/Copper engraving
Estate/Summer
Incisione su rame/Copper engraving
Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
Autunno/Autumn
Bozzetto preparatorio/Pencil sketch
Inverno/Winter
Bozzetto preparatorio/Pencil sketch
Le Quattro Stagioni
Dai tempi dell’antichità greco-romana, le quattro
stagioni sono state rappresentate da diverse figure
allegoriche quali divinità, esseri umani, segni zodiacali
ma anche animali: l’Agnello (la Primavera), il Leone
(l’Estate), la Lepre (l’Autunno) e l’Anatra (l’Inverno).
The Four Seasons
Since antiquity, the four seasons have been represented
by many different allegorical figures: deities, humans,
zodiac signs, as well as various animals. In classical Greek
antiquity these animals were the Lamb (Spring), the Lion
(Summer), the Hare (Autumn), and the Duck (Winter).
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Caribbean Flamingo
Phoenicopterus ruber
Bahamas
Keel-billed Toucan
Ramphastos sulfuratus
Belize
Giant Ibis
Thaumatibis gigantea
Cambodia
Gallic Rooster
Gallus gallus
France
Little Owl
Athene noctua
Greece
Scarlet Macaw
Ara macao
Honduras
Rhinoceros Hornbill
Buceros rhinoceros
Malaysia
Dodo
Raphus cucullatus
Mauritius
Kiwi
Apteryx mantelli
New Zealand
Black Crowned-Crane
Balearica pavonina
Nigeria
Spanish Imperial Eagle
Aquila adalberti
Spain
Brown Pelican
Pelecanus occidentalis
Saint Kitts and Nevis
Bjørn Okholm Skaarup - Il Carnevale degli Animali/The Carnival of the Animals
Secretary Bird, Sagittarius serpentarius, Sudan
Bald Eagle, Haliaeetus leucocephalus,United States
Uccelli nazionali
National Birds
Gli uccelli sono tra i più popolari simboli nazionali, e
più di 80 Paesi del mondo hanno scelto i loro uccelli
nazionali ufficiali. Queste incisioni colorate a mano
sono le prime di una serie che rappresenta tutti
gli uccelli assurti a simboli nazionali. Essi sono qui
rappresentati nel loro specifico contesto geografico
e con alcuni dei loro attributi reali ed immaginari.
Birds are among the most popular national symbols,
and more than 80 countries around the world have
chosen an official national bird. These hand-coloured
engravings are the first in a series that depicts all of the
world´s national birds in their geographic contexts, and
with real or imagined cultural traits and characteristics.
71
Bjørn Okholm Skaarup è un artista danese che, dopo
essersi laureato in storia nel 2001, ha conseguito
un dottorato di ricerca presso l’istituto Universitario
Europeo di Fiesole (2009). Quindi ha lavorato come
ricercatore al Warburg Institute di Londra e presso la
Columbia University di New York, dove si trova tuttora
impegnato nelle sue ricerche accademiche. Dal 1994 al
2004, Bjørn ha lavorato come illustratore e come scultore
presso il Museo Nazionale di Danimarca (Copenaghen)
dove ha eseguito numerosi disegni e ricostruzioni
facciali. Sempre nella veste di artista scientifico egli ha
poi lavorato per il Dipartimento di Medicina Forense
ed Antropologia dell’Università di Copenaghen. Bjørn
è inoltre un rinomato autore ed illustratore di libri di
storia, archeologia ed anatomia.
Ha tenuto mostre individuali di scultura in diversi istituti
museali, tra i quali il Museo Nazionale di Danimarca
(Copenaghen), l’antica residenza reale danese di
Koldinghus, e il Refettorio di Ognissanti a Firenze, dove
si trova il famoso Cenacolo di Domenico Ghirlandaio.
In Danimarca gli sono state commissionate numerose
sculture tra le quali, di recente, quattro grandi
bassorilievi bronzei raffiguranti la vita di re Cristiano
IV, ora esposti al museo di Koldinhus. Gallerie italiane,
inglesi, statunitensi e danesi hanno esposto sue opere.
Dal 2009 Bjørn è membro della Royal British Society of
Sculptors, e nel 2011 è stato inserito in “101 Artists” (101
Kunstnere), un’antologia che raccoglie i migliori artisti
contemporanei danesi.
Bjørn Okholm Skaarup is a Danish artist. He received an
MA in Art History from the University of Copenhagen in
2001, and a PhD in History from the European University
Institute, Florence in 2009. He conducted post-doctoral
research in Art History at the Warburg Institute and
Columbia University. From 1994-2004, he was an artist in
residence at the Danish National Museum and scientific
artist at the Department of Forensic Medicine and
Anthropology, University of Copenhagen.
Skaarup is an author and illustrator of books on history,
archaeology, and anatomy. In 2011, he was featured
in 101 Kunstnere, an anthology of top contemporary
artists in Denmark. In 2012, the Koldinghus Museum
commissioned four large, bronze reliefs depicting scenes
from the life of Christian IV of Denmark. He has exhibited
in galleries in Denmark, the United Kingdom, Italy, and
the United States. Bjørn Okholm Skaarup is a member of
The Royal British Society of Sculptors.
Mostre personali/Solo Exhibitions:
The Koldinghus Museum, Kolding, Denmark (2011)
Cenacolo di Ognissanti, Florence (2010)
Utzon Centre, Skagen, Denmark (2010)
Opus Gallery, London, UK (2010)
Utzon Centre, Skagen, Denmark (2009)
Galerie Nielsen, Kolding, Denmark (2008)
The National Museum of Denmark, Copenhagen (2003)
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Ringrazio di cuore:
Heartfelt thanks go to:
Four Seasons Hotel Firenze
Frilli Gallery
Ciglia e Carrai
Eugenia Valacchi
Luca Beatrice
Daniela e Steno Bevilacqua
Constance Milstein e Jehan-Christophe de la Saint-Hilaire
Alessio Assonitis
Sheila Barker
Cristiano Zanetti
Guido Laschi
Allestimento mostra e progetto grafico del catalogo/
Layout of the exhibition and catalogue: Eugenia Valacchi - Alfaprogetti
Realizzazione dell’allestimento/Implementation: Artec; Atlas e Livelux
Foto/Photos: Serge Domingie; Francesco Alessandra
Stampa del catalogo/Print: Lory
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Bjørn Okholm Skaarup