28 news blue blue news Cronache dagli abissi Chronicle from the Photo by Adriano Penco Jada C. Ferrero Abyss Ci siamo immersi nel relitto della Haven, la petroliera adagiata sul fondale a 40 metri di profondità. Ora è diventata un’oasi di vita ricoperta di organismi e avvolta in sciami di pesci. E a Portofino è tornato il corallo rosso We dove in the underwater wreck of the Haven, the oil tanker that sunk to the bottom, 40 meters deep. Now it’s become an oasis of life, covered in organisms and wrapped in schools of fish. And in Portofino, the red coral has returned. 29 news blue blue news embra di essere dentro un videogioco. In immersione, nel profondo blu in cui riposa la fu superpetroliera Haven, un miglio al largo di Arenzano (Genova). Gigantesca - era lunga 344 metri - giace sul fondo, nel fango, fra i 33 e gli 80 metri. Non è una visita per debuttanti, che sono abilitati a scendere “soltanto” fino a 18 metri. Serve non solo il brevetto subacqueo successivo, fino ai 40 metri, ma anche la specializzazione in immersioni profonde, ed è possibile soltanto con la scorta di un istruttore autorizzato. Spesso, come per chi scrive, è il battesimo per l’”abisso”. Per i gradi ancor più alti dei brevettati è invece banco di prova per testare bombole contenenti miscele, non la solita aria, per durare più a lungo, ottenere performance migliori, pur in sicurezza. Il nostro cicerone è l’istruttore Piero Piccini, coordinatore del circolo Europa 2000, che nei fondali della “palestra sub” di Quinto ha formato generazioni di subacquei. Dà ebbrezza la discesa, vertigine, e non è l’azoto che crea talvolta “scherzi” al subacqueo: chi scende, con l’unico punto di riferimento della cima della boa che si inabissa, nel blu totale, capisce dove stanno il S Al circolo subacqueo "Europa 2000" di Genova Quinto. A sinistra, l'istruttore Piero Piccini The "Europa 2000" diving club in Quinto, Genoa. Instructor Piero Piccini left t looks like you are in a video game. Diving in the deep blue sea where the super oil tanker Haven rests, one mile off the coast of Arenzano (Genoa). It is huge – it was 344 meters long – and it lies on the bottom, in the mud, between 33 and 80 meters. It is no visit for amateurs, who can only dive to 18 meters. You need not only the license to scuba dive, up to 40 meters, but also the specialization for deepwater diving, and it is possible to go only with an escort of an authorized instructor. Often, like for this author, it is the baptism for ‘the abyss’. For those who are of a higher ability, it is a benchmark for testing tanks with mixes, not jus the usual air, to last longer, to obtain better performance, but in safety. Our guide was the instructor Piero Piccini, coordinator of the club Europa 2000, that on the sea bottom at Quinto made an underwater gym that formed generations of scuba divers. The descent is thrilling, and gives a sense of vertigo, and it’s not the azote that sometimes ‘jokes’ with the scuba diver. Whoever goes down has only one point of reference, the line from the buoy in the total blue, and only this tells you what is up and what is down – the little bubbles that go up toward I sopra e il sotto solo per le file di infinite bolle, che vanno in su, verso la luce. Da relitto potenzialmente pericoloso, comunque scomodo, la Haven, bonificata, si è trasformata in un’oasi di vita, meta subacquea pregiata. Riposa ricoperta di organismi, avvolta in sciami di pesci: un dinosauro addormentato che decomponendosi si amalgama di nuovo con la Natura. Sui 30 metri ecco la sagoma, che mai si riesce a cogliere per intero: immensa, ha i confini che si perdono in una tendenziale oscurità. Ci si inoltra negli ambienti che furono il castello di comando, una struttura a piramide con diversi ponti e terrazze. Surreale. Impressiona, traccia dell’enorme calore (9001.000 gradi) che il rogo del ‘91 sprigionò, la deformazione assunta da entrambe le alette di plancia. Calpestabili in condizioni normali - prolungamento orizzontale del ponte di comando e massima larghezza della nave, oltre 50 metri – sembrano le orecchie di un cocker, afflosciate, semifuse. Molto più giù, su una fiancata, spicca nero un enorme squarcio. Ammàlia questa immersione, che consente di scendere di ponte in ponte, una passeggiata in “volo”, senza peso, entrando dai finestroni orbi, fra nuvole rosse di castagnole. Si può toccare quota -40 raggiungendo l’ex alloggio del comandante: più giù solo gli espertissimi. Metalli contorti colonizzati dalla vita, microrganismi, polipi di “anemoni gioiello”. Nei giorni scorsi si è conclusa l’annuale campagna di monitoraggio sugli effetti della bonifica (l’ultima nel 2010), da parte dei tecnici dell’Arpal: lasciano per un mese 5 stazioni con organismi che filtrano l’acqua: grappoli di ostriche. Nei tessuti di questi “biomarkers” naturali “leggono” poi indicazioni sullo stato di salute del “convalescente”. Ci vorranno molti anni perché cessino del tutto gli spillamenti di idrocarburi ancora intrappolati in micro quantità. L’incendio determinò una sorta di sterilizzazione delle strutture metalliche, ripulendole da sostanze come vernici, cromature e plastica che normalmente si oppongono alla colonizzazione da parte degli organismi viventi, animali o vegetali. the surface and the light. The Haven is a potentially dangerous wreck, and even if it has been cleaned up it is still uncomfortable. Now it is transformed in an oasis of life, a special destination for divers. It rests, covered with organisms, wrapped in schools of fish: a sleeping dinosaur that while decomposing is amalgamated with new things in Nature. At about 30 meters we find the shape, that we will never be able to see in its entirety, it is enormous, and loses its definition in the almost total darkness. We go further in the environment that was the command tower, a pyramid-shaped structure with various bridges and terraces. Surreal. Awesome. The traces of the enormous heat (900 – 1000 degrees Celsius) that the fire in ’91 unleashed, the deformation of both sides of the deck. It would be walkable in normal conditions – a horizontal length from the command tower and the widest point of the ship, over 50 meters – seem to be the ears of a cocker spaniel, they hang down. Further down, on one side, an enormous black hole shows the rip in the side. This dive allows for moving from bridge to bridge, a walk ‘in air,’ weightless, entering through round windows, among the red clouds of fish. You can touch the 40 meter mark by reaching the commander’s old quarters: to go deeper, you must be a real expert. Metal, contorted in shape, filled with life, micro-organisms, octopus and sea daisies. Just recently the annual campaign for monitoring the ship concluded with the effects of the clean-up (the last one will be in 2010), on the part of the technical crew from ARPAL: they leave 5 stations for a month with organisms that filter the water: groups of oysters. The state of convalescence or health can be read in th fabric of these ‘natural biomarkers.’ It will take many more years until the spills of fuel that is still trapped there in small quantities completely stops. The fire created a sort of sterilization of the metal structures, cleaning them of substances such as paint, chrome finish and plastic, that normally would block the colonization of living organisms, be they plant or animal. In one of the closest environments to the 31 Photo by Adriano Penco 30 In immersione Diving news blue blue news 32 33 Da disastro ambientale a opportunità From environmental disaster to opportunity ome trasformare un disastro ecologico in opportunità. Nell’aprile 1991 la nave cisterna Haven esplose per cause imprecisate e si incendiò al largo del porto petroli di Genova Multedo. Fu il più grave inquinamento da idrocarburi della storia del Mediterraneo. L’intervento di bonifica al relitto è ora un caso-pilota a livello internazionale. Tutti i Comuni litoranei al tempo più colpiti, Albissola Marina, Arenzano, Celle, Cogoleto, Varazze, sono oggi certificati Iso 14001, se non addirittura Emas. In arrivo dal Golfo Persico stipata di 220mila tonnellate di greggio iraniano, la superpetroliera, battente bandiera cipriota, lasciò a Multedo parte del carico, e se ne ripartì verso la Sicilia, con 144mila tonnellate ancora nei serbatoi. Lo scoppio, a 4 miglia e mezzo dalla costa, su un fondale di 98 metri. Persero la vita 5 membri dell’equipaggio, fra cui il comandante, greco. Il rogo durò 70 ore. Si prese la ferale decisione di non trainare lontano dalla costa turistica l’infernale emergenza ma, al contrario di quanto l’istinto poteva suggerire, di avvicinarla. Si rivelò la scelta giusta. La Haven affondò infine il 14 aprile. Si calcola che molto del carico (66-77%) sia bruciato durante l’incendio. La marea nera fu di 25-33mila tonnellate, oltre 1.500 delle quali “incatramarono” il litorale. Ma il mancato inabissamento a enormi profondità ha consentito l’intervento dei sommozzatori, e quindi una bonifica più accurata. Furono tra l’altro usate speciali “aspirapolveri” per risucchiare il greggio ancora intrappolato. Un pezzo di nave, la prora lunga quasi 100 metri, si trova ancora a circa 500 metri di profondità, laddove la Haven fu agganciata dai rimorchiatori per essere trainata verso terra. Il resto del relitto, 240 metri, è affondato in assetto di navigazione, leggermente inclinato a dritta, a un miglio dal Capo. La bonifica coordinata dalla Regione Liguria, svolta in più fasi, in ultimo appaltata a una ditta olandese specializzata, si è conclusa nelle sue ultime fasi esattamente un anno fa: il 12 giugno 2008 la Haven ha “riaperto” alle visite. La vicenda del risarcimento danni si è conclusa, dopo 8 anni di contenzioso, nel 1998, con una transazione tra lo Stato, l’Oil Pollution Compensation Found, un fondo internazionale che interviene in casi simili, l’armatore, Troodos Maritime International, e la compagnia assicurativa. L’Italia ha ricevuto come compensazione quasi 61 milioni di euro, di cui 48,5 destinati dal Ministero dell’Ambiente agli interventi di bonifica e riqualificazione ambientale. ow to transform an ecological disaster in opportunity. In April 1991, the oil tanker the Haven exploded for unascertained reasons and burned off the coast of the petrol port of Genoa Multedo. It was the worst pollution of fuel in the history of the Mediterranean. The work of cleaning up the relic is now a pilot case study on an international level. All of the towns along the coast that were hit at the time, Albissola Marina, Arenzano, Celle, Cogoleto, Varazze, are today certified ISO 14001 if not also EMAS. Coming from the Persian Gulf, with a 220,000 ton cargo of Iranian crude, the supertanker with a Cypriot flag, left Multedo part of the load and was heading toward Sicily with 144,000 tons still in the tanks. The explosion took place at 4 and a half miles from the coast, on a sea bottom of 98 meters. Five members of the crew lost their lives, among which the Greek commander. The blaze lasted 70 hours. The fatal decision to not drag the infernal emergency far from the tourist coast was made, but on the contrary to what instinct might have suggested, to drag it closer. It proved to be the right decision. The Haven went down finally on April 14th. It is calculated that most of the load (66-77%) burned during the fire. The black tide was of about 25-33,000 tons, more than 1,500 of which ‘tarred’ the shoreline. But since it did not go down in a deep abyss allowed the divers to intervene, and therefore perform a better clean-up. Special “vacuum cleaners” were used to suck up the crude that was still trapped inside. A piece of the ship, the prow that was almost 100 meters long, was still found at about 500 meters deep where the Haven was tied up by the divers to be dragged toward land. The rest of the wreck, 240 meters, went down in the position of navigation, slightly inclined to the side, a mile from the Cape. The clean-up coordinated by the Region of Liguria was performed in several phases, in the end, a specialized Dutch team won the bid, and ended up its last phase exactly one year ago: on June 12, 2008 the Have was “reopened” to visitors. The events of payment of damages concluded after 8 years of litigation in 1998, with a transaction between the State, the Oil Pollution Compensation Fund, an international fund that intervenes in such cases, the shipbuilder Troodos Maritime International and the insurance company. Italy received almost 61 million euros compensation of which 48.5 were designated for the Ministry of the Environment for clean-up interventions and environmental protection. J.C.F. H Photo by Nucleo Carabinieri subacquei C In uno degli ambienti più vicini alla superficie, e quindi più “facile”, i sub hanno collocato una statuetta, un clone del Bambin Gesù di Praga, situato in linea d’aria poco lontano, sulle alture di Arenzano, nell’omonimo santuario dei Carmelitani Scalzi, a sua volta copia dell’originale ceco, oggetto di culto devoto, protettore dell’infanzia violata. Una consuetudine dei sub, questa: “pellegrinaggi” con bombole. Sotto il pelo d’acqua di molti siti d’immersione liguri (e non solo) c’è un santino: a Quinto un san Pietro, a Boccadasse un san Giuseppe, a Zoagli una Madonnina, fino naturalmente allo spettacolare Cristo degli Abissi nella baia di San Fruttuoso, a Portofino, opera dello scultore Guido Galletti, posta sui fondali nel 1954: alta 2,5 metri, sta benedicente – braccia al cielo a 17 metri di profondità. L’area ma ri na pro tet ta di Porto fi no Meta sub d’elezione, l’Area marina protetta (Amp), istituita il 26 aprile ’99, ha appena compiuto 10 anni. Gestita da un consorzio di enti (Provincia e Università di Genova, Comuni di Camogli, Portofino, S.Margherita, tutti al 20%), è divisa in tre parti e la A è integralmente off limits, anche solo per un bagno. Nella zona B (a ingresso regolamentato), fra punta Chiappa e punta del Faro, si contano oltre 20 siti d’immersione. Nelle acque dell’Amp ormai surface, and therefore the “easiest,” the divers left a statue, a clone of the Baby Jesus of Prague, found in a line, as the crow flies, with the sanctuary of the same name of the Barefoot Carmelites on the hills of Arenzano. This, in its turn, is a copy of the Czech original, an object of devotion, and protector of violated childhood. This is a usual pilgrimage for the scuba divers with tanks. Just under the surface of the water of many Ligurian diving sites (and not only Ligurian) there are statues of a saint: in Quinto there is Saint Peter, in Boccadasse there is a Saint Joseph, in Zoagli a little Madonna, up to naturally, the spectacular Christ of the Depths in the bay of San Fruttuoso near Portofino, work of the sculptor Guido Galletti and placed on the sea bottom in 1954: 2.5 meters high, he is blessing – with his arms outstretched and upwards - at 17 meters deep. The Protected Marina Area of Portofino A preferred destination for scuba divers, the Protected Marine Area (AMP) was created on April 26, 1999, and is barely 10 years old. Managed by a consortium of local agencies (Province and University of Genoa, Towns of Camogli, Portofino, Santa Margherita, all with 20%), it is divided in three parts. A is completely off limits, even only for a swim. In the B area (with controlled access) between Punta Chiappa and Punta del Faro, there are over 20 diving sites. In the waters Il rogo della Haven e il relitto visitato dai sub in immersione The Haven fire and the wreck visited by divers 34 blue news Curiosità e cifre Quarantacinque immersioni d’autore. La Regione Liguria promuove le sue eccellenze sottomarine su un sito (www.liguriadiving.it) che offre filmati, ricostruzioni in 3D, informazioni utili per i subacquei. Nel 2008 ha rivisitato le proprie leggi in materia e censito gli attori dello scenario. La disciplina si rivela tonica rispetto al 2001, anno in cui entrò in vigore la legge regionale precedente: in questo 2009 risultano operativi 3.226 istruttori (erano 416), 2.730 guide (178), 77 diving (42), e 136 fra circoli e associazioni no profit (39). L’attività è d’altronde nel dna locale. Non è un caso se parecchie “grandi firme” tecniche, come Mares, Cressi, Technisub, Scuba Pro, hanno tuttora sede in Liguria. Forty-five signed dives. The Region of Liguria is promoting its underwater excellence in the site (www.liguriadiving.it) that offers films, re-enactments in 3D, useful information for divers. In 2008, it reviewed its laws on the subject and got the main players on the scene together. The area appears to be in good shape with respect to 2001, the year in which the preceding regional law came into effect. Now in 2009, there are 3,226 instructors operative (there were 416), 2730 guides (178), 77 diving (42), and 136 clubs and non-profit associations (39). This kind of activity is in the local DNA. It is not just by chance that many “big names” in the field like Mares, Cressi, Technisub, Scuba Pro, still have headquarters in Liguria. Links www.portofinoamp.it www.haven.it www.palestrasubarenzano.com news blue tutelate da due lustri – a vigilare in concreto è la Capitaneria di Porto – il ripopolamento avanza. Un solo esempio: il classico corallo rosso – non tutti sanno che cresce a testa in giù, sul soffitto buio di certi anfratti – è ormai alto alcuni centimetri, e ben ramificato. “Stimiamo che l’Amp oggi – racconta il direttore Giorgio Fanciulli – sia annualmente il teatro di circa 60mila “tuffi”, singole immersioni, un trend in crescita. Dalle nostre rilevazioni risulta uno zoccolo di circa 300 abituèe, che compie orientativamente 3mila immersioni l’anno, mentre il resto arriva coi diving, in un grande turnover. Infatti è un pubblico poco fidelizzato: in media, un paio di immersioni a testa e via. C’è molto da lavorare su questo. Riteniamo che attualmente si aggiri intorno ai 10 milioni di euro l’indotto generato dall’Amp. La riserva è finanziata dallo Stato, nel 2008 per circa 390mila euro, mentre purtroppo per il 2009 si profilano tagli ingenti. All’incirca ammontano invece a 100mila euro gli introiti dovuti al rilascio delle autorizzazioni”. Il singolo abbonamento d’ingresso, diving e circoli a parte, costa 40 o 60 euro, semestrale o annuale. Molte speciali iniziative in programma quest’estate, per il decennale, fra cui una caccia al tesoro fotografica, naturalmente sub, fra giugno e settembre. Fra le novità 2009, il miglio riservato ai nuotatori, una corsia protetta che dalla spiaggia, sotto San Rocco di Camogli, va fino a Porto Pidocchio, alla cosiddetta Casa del Generale. L’Amp, grazie alle varie collaborazioni scientifiche, con l’Acquario di Genova piuttosto che con il mondo accademico, è un laboratorio a “mare aperto”. Ogni tanto chiama a raccolta la comunità dei sub. Risale esattamente a un anno fa il Cernia Day, in cui 235 subacquei, divisi in piccole squadre – a ognuna la sua porzione di fondale - effettuarono una battuta di censimento per capire l’ordine di grandezza del numero odierno di tali grossi e timidi pesci. Furono contate 174 cernie (quattro dalla scrivente), le veterane lunghe anche un metro, complessi- of the AMP there are two agencies that protect the area – the Harbor Office is officially the agency that controls things. Repopulation is continuing. One example: the classic red coral – not everyone knows that it grows head down on the ceiling of certain crevices – is now a few centimeters high, and well branched. “We estimate that the AMP today,” says director Giorgio fanciulli, “is the area where about 60,000 dives are made each year, with solo dives that is a trend on the rise. From our studies, it shows that there are about 300 habitual divers, who account for about 3000 dives per year. The rest come for diving with local agencies, which means a lot of turnover. In fact, the public isn’t very loyal. On an average, they do a couple of dives per person and go on. We have a lot of work to do. We think that currently there is about a 10 million euro benefit generated by the AMP. The reserve was financed by the State in 2008 for about 390,000 euros, while unfortunately, in 2009 there are big cuts. The revenues amount to about 100,000 euros due to the granting of authorizations.” A single diving pass, with diving groups excluded, costs about 40 to 60 euros for a semester or the year. Many special initiatives are on the program this summer for the ten-year anniversary among which a treasure hunt, naturally done underwater, between June and September. Among the new things for 2009, the best is reserved for swimmers, a protected lane that from the beach under San Rocco di Camogli goes as far as Porto Pidocchio, to the so-called Casa del Generale or the General’s House. The AMP, thanks to the various scientific collaborations with the Aquarium of Genoa, or with the academic world, is a laboratory in the ‘open sea’. Every so often it brings the scuba diving community together. It was exactly one year ago on Cernia (Sea Bass) Day, in which 235 divers participated, divided into small teams – each one with its portion of sea bottom – made a census to understand how big the current number of fish was, divided into big and small fish. They counted 174 sea bass (four by this author), the veterans were even a meter long, overall vamente abbastanza giovani, ma probabilmente già in grado di riprodursi. Le cernie sono animali strani. Nascono (quasi) tutte femmine. Solo verso l’“adolescenza”, alcune si trasformano in maschi, che hanno poi un harem variabile da tre a quindici. In fondo la Liguria ha un suo doppio sottomarino. Come in terra, le rocce e gli stessi profili scabri visibili in superficie si ritrovano sotto il pelo d’acqua. Da Ventimiglia alle Bocche del Magra, la costa pullula di opportunità subacquee, di scorci peculiari, praterie di Posidonie, affascinanti relitti. C’è chi ha definito il Mar Ligure, subito profondo, come un piccolo oceano in miniatura: raggruppa tutti i fenomeni idrodinamici che caratterizzano quelle gigantesche masse acquee. Ognuna delle quattro province liguri ha poi il suo gioiello: nello Spezzino l’Area marina protetta delle Cinque Terre, nel Savonese l’Amp dell’isola di Bergeggi, fra Imperiese e Francia il Santuario internazionale dei cetacei. b relatively young, but probably already able to reproduce. The sea bass is a strange animal. They are almost all born female. Only during adolescence do some of them transform to males, that then have a veritable harem between three and fifteen. On the seabed Liguria has its double underwater world. Like on the earth, the rocks and the same visible rough profiles on the surface can be found underwater. From Ventimiglia to Bocca del Magra, the coast is full of underwater opportunities with special views, meadows of Posidonia, fascinating relics. There are those who have defined the sea in Liguria which is deep right away as a small ocean, bringing together all the hydrodynamic phenomena that characterize thos gigantic expanses of water. Each of the four Ligurian provinces has its jewel: in the area of La Spezia the protected marine area of the Cinque Terre, in the area of Savona, the AMP of the island of Bergeggi, between Imperia and France, the international Sanctuary of whales. b Fondali di Liguria: dalla riserva di Bergeggi al parco di Portofino Liguria's seabottom: from the Bergeggi reserve to the Portofino park 35