DAGBATI: ARRIVANO LE PICCOLE SUORE! Il giorno 18 ottobre 2015 è stata aperta la nuova comunità togolese a Dagbati. Per il solenne ingresso, il parroco P. Patrick Gaba, ha tenuto il discorso di accoglienza qui riportato. - Rev.Vicario Generale, rappresentante del nostro Vescovo - Rev. Madre Vicaria dell’Istituto, rappresentante della Superiora Generale - Rev. Madre Gabriella Maranza, superiora delle Piccole Suore della Sacra Famiglia in Togo - Onorevole Togbui Michel N’Soukpoé Noudoukou, Capo cantone di Dagbati - Onorevoli capi villaggio del nostro cantone - Reverende Suore - Reverendi Fratelli - Care Novizie, Postulanti e Aspiranti dell’Istituto delle Piccole Suore della Sacra Famiglia - Cari figli e figlie del cantone di Dagbati riuniti all’interno dell’ADECAD a Lomé - Miei cari parrocchiane e parrocchiani Dio solo è grande! Dio solo è degno di lode e di azione di grazie! Tre mesi fa, il 23 settembre 2012, sono stato nominato curato-fondatore della parrocchia Santa Maria Regina del Mondo di Dagbati dal nostro vescovo mons. Isaac-Jogues Gaglo. Molto presto ho avvertito che qualcosa mancava alla nostra giovane fondazione: delle religiose per l’educazione di adolescenti e bambini, per l’organizzazione e la formazione umana e cristiana delle donne cattoliche. Di fronte a questa amara esperienza dei miei limiti pastorali, ho deciso di porre la mia fiducia in Dio e di partire con la ricerca di religiose. Ho condiviso la mia preoccupazione pastorale con una giovanissima amica con la quale ho militato insieme all’interno della gioventù parrocchiale d’Agadji nella diocesi di Atakpamé. Si tratta di suor Blandine Koutchava. Dopo un tempo di preghiera e di confronto, lei mi ha introdotto alla sua superiora, suor Gabriella Maranza nel mese di novembre 2012. Ho incontrato suor Gabriella. È una religiosa dal cuore di madre con grande senso di accoglienza; entusiasta per la causa della Chiesa e radicata nel carisma del Fondatore, mi rivelò che 120 anni fa, un parroco di un piccolo paese del nord Italia ebbe la stessa preoccupazione; cercava delle religiose che partecipassero alla sua missione. Non trovandone, fece ricorso al suo Vescovo che gli diede una risposta lapidaria: “Non hai che fartele tu stesso”. Prese alla lettera queste parole e fondò lui stesso un istituto religioso il 6 novembre 1892 perché lo aiutasse a “popolare il paradiso di santi”. Giuseppe Nascimbeni è il suo nome. Alla famiglia religiosa da lui fondata diede il nome di “Piccole suore della Sacra famiglia” Cari amici. Questa è la bella storia che segnò l’inizio di una avventura fino allora sogno. Qualche settimana più tardi, suor Gabriella ha cominciato a mandare le sue suore da noi una domenica al mese per l’apostolato. Oggi, 18 ottobre 2015, domenica dedicata alle missioni, il sogno è passato in fase di realizzazione: l’Istituto delle Piccole Suore apre una comunità a Dagbati. Io sono profondamente commosso e altrettanto lo è la mia comunità parrocchiale. Un giorno, il beato Giuseppe Nascimbeni diceva alle sue figlie spirituali: “I giochi della Divina Provvidenza stupiscono ogni giorno. È una cosa che strappa le lacrime”. Care sorelle, l’inizio della storia della vostra nuova fondazione a Dagbati è come il ripetersi della storia del vostro nobile Istituto. Sono convinto che il Signore vorrebbe dirvi ancora qualcosa, a voi e anche a noi oggi stesso, in queste fasi di storia dell’unica famiglia religiosa che si rassomigliano tanto. Del resto, certi segni confermano le mie intuizioni: - la scelta della data di apertura della vostra fondazione a Dagbati: una domenica di missione. Voi fondate la vostra missione nella domenica delle missioni. Scegliendo la data suor gabriella ed io, ignoravamo questa coincidenza; tenevamo in conto della visita della madre vicaria senza renderci conto che la data coincideva con la domenica delle missioni - Questo giorno 18 ottobre è anche la festa di San Luca, l’evangelista della misericordia, medico di professione. La figura di Luca ci ricorda la vostra spiritualità francescana e l’ideale del vostro Fondatore: il servizio di quelli che egli chiama “il povero popolo”. Dagbati è un piccolo villaggio come il paesino di Castelletto ieri. - Il vostro Istituto è nato nel 1892. In questo stesso anno è ufficialmente fondata la Chiesa in Togo. In Dio non c’è il caso, c’è la Provvidenza. Personalmente, credo profondamente che Dio vuole realizzare qualcosa in questo villaggio per la sua Gloria. Sono persuaso che Dio non vuole portare a termine quello che non vuole realizzare, non lo comincia neppure. Ricordiamoci di quello che diceva il vostro Fondatore: “Preghiamo forte la Sacra Famiglia e vedremo dei miracoli. La sacra Famiglia, quando comincia, ha l’abitudine di continuare”. Care Piccole Suore della Sacra Famiglia, la parrocchia di Dagbati ha fiducia in voi e vi ringrazia. Grazie alla vostra Superiora generale per la fiducia, la stima, la generosità. Grazie a suor Gabriella, anima di questa missione. Grazie di tutto. Noi dobbiamo a Dio la fondazione di Dagbati attraverso lei. Grazie per quello che è la sua persona; non la dimenticheremo mai. A voi, carissime suor Esher, suor Blandine e suor Justine, prime pioniere di questa missione. I cristiani e tutto il popolo di Dagbati vi sono grati. Voi avete saputo mettere nei nostri cuori una bella immagine della vostra famiglia religiosa. Avete dato una bella testimonianza e ve ne siamo grati. Care sorelle suor Cyprienne, suor Catherine, suor Sylvie e suor Véronique, grazie d’aver accettato di venire a servire questo “povero popolo”. Noi abbiamo piena fiducia in voi, crediamo al carisma del vostro Fondatore e alla spiritualità francescana. Vi auguriamo una fruttuosa missione. Grazie al nostro Vescovo mons. Gaglo che ha accompagnato le tappe di fondazione di questa nuova missione con particolare attenzione. Reverendo padre Richard Amegnimon. Nostro Vicario generale, grazie per la vostra amicizia e per la vostra presenza. La storia della nostra parrocchia continua nel soffio dello Spirito e vi inscrive nelle sue pagine importanti. Chi a? Forse un giorno, lei sarà uno dei miei successori. Onorevole capo Noudoukou II e voi onorevoli capi dei villaggi confinanti. Grazie per la vostra presenza che ci dimostra il vostro desiderio di accogliere la missione delle Piccole Suore nella vostra terra. Grazie per l fiducia che avete sempre manifestato alla Chiesa cattolica. Contiamo sempre sulla vostra collaborazione per il bene della nostra gente: “Che ora è? È ora di far bene”. Carissimi parrocchiani, vi ringrazio per la vostra disponibilità. Sono convinto che, dopo Dio e il mio ministero sacerdotale, voi siete la mia sola e unica ricchezza. Siete quanto ho di più caro oggi. Servire voi è l’unico senso della mia vita in questo momento. Il nostro cammino continua. Oggi le Piccole Suore sono qui; sono ormai vostre madri nella fede. Amatele, ascoltatele, rispettatele, sostenetele. Tutto per la gloria di Dio e la salvezza degli uomini.