Monitoraggio Investimenti Pubblici (MIP)
e Codice Unico di Progetto (CUP)
Sistema CUP / MIP: sintesi
Teramo, 16 dicembre 2011
Materiale edito a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica
PRESENTAZIONE DEL CUP
Il CUP serve per identificare ogni “progetto d’investimento pubblico”.
Utilizzandolo opportunamente, consente di rintracciare tutte le informazioni relative ad
ogni specifico progetto nelle banche dati, sia esistenti sia nuove.
Ai fini suddetti, come ribadito nella delibera CIPE n. 24/2004, il codice CUP deve essere
riportato:
- su tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici,
- nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati a progetti
d’investimento pubblico.
PRESENTAZIONE DEL CUP
2
Come si presenta il CUP
stringa alfanumerica (15 caratteri)
• e’ un’etichetta stabile, collegata in modo biunivoco al corredo informativo del progetto di investimento
pubblico,
• corrisponde ad una sorta di CODICE FISCALE del progetto, costruito a partire dalle sue caratteristiche:
non è “parlante”,
• é associata al progetto fin dalla nascita e lo accompagna in tutte le fasi del suo ciclo di vita: resta
comunque valida anche dopo la “chiusura” del progetto.
PRESENTAZIONE DEL CUP
3
IL PROGETTO DI INVESTIMENTO PUBBLICO
a. il “progetto di investimento pubblico” è concetto base del MIP (e quindi del CUP) in quanto
è l’unità di rilevazione della “spesa per lo sviluppo” ;
il “progetto di investimento pubblico” raggruppa strumenti, attività, spese ecc intorno a un
obiettivo: il completamento di un ospedale, la progettazione di un nuovo motore a scoppio,
l’utilizzo delle staminali per il miglioramento delle ossa del piede, la produzione di energia
eolica, l’acquisto di nuovi macchinari, ecc.;
b. il corredo informativo del CUP “fotografa” la decisione dell’ente di realizzare lo specifico
progetto: quindi comprende :
l’obiettivo (ovvero la “descrizione” dell’intervento),
gli importi di costo e finanziamento,
la localizzazione ecc;
c. intorno (prima e dopo, cioè, ma essenzialmente dopo) al “progetto di investimento
pubblico” si muovono le modalità con cui si finanzia il progetto e lo si realizza: e quindi – ad
esempio - si “contrattualizzano” le fonti finanziarie e si indicono le gare di appalto previste
per la realizzazione.
Insomma, a monte di tutto, nel MIP, c’è il progetto e la decisione dell’ente di realizzarlo; a
valle, la richiesta del CUP, i contratti con i fornitori e le varie fasi realizzative.
LE DIMENSIONI DELLE BANCHE DATI CUP
Progetti inseriti, soggetti e utenti accreditati
Il sistema CUP è dotato di due banche dati, l’una relativa ai progetti e l’altra ai soggetti e agli
utenti accreditati.
Il 12 dicembre 2011 risultavano presenti nella banca dati CUP quasi un milione e mezzo di
progetti, di cui il 33% costituiti da lavori pubblici, il 22% da acquisto o realizzazione di servizi
da incentivi e il 20% da concessione di contributi a soggetti diversi da imprese.
BANCA DATI CUP
natura
ACQUISTO DI BENI
ACQUISTO DI PARTECIPAZIONI AZIONARIE E CONFERIMENTI DI CAPITALE
ACQUISTO O REALIZZAZIONE DI SERVIZI
CONCESSIONE DI CONTRIBUTI AD ALTRI SOGGETTI (DIVERSI DA UNITA' PRODUTTIVE)
CONCESSIONE DI INCENTIVI AD UNITA' PRODUTTIVE
REALIZZAZIONE DI LAVORI PUBBLICI
Totale v.a.
Totale
%
Totale
v.a.
89.759
370
328.750
296.489
284.600
495.267
1.495.235
100,0
%
6,00
0,02
21,99
19,83
19,03
33,12
100,00
Stato Progetto
ATTIVO
CHIUSO
84.008
5.751
311
59
320.105
8.645
293.553
2.936
200.148
84.452
428.282
66.985
1.326.407
168.828
88,7
11,3
Nella banca dati CUP si mantiene traccia anche dei progetti cancellati o revocati.
La situazione complessiva è la seguente:
BANCA DATI CUP
natura
ACQUISTO DI BENI
ACQUISTO DI PARTECIPAZIONI AZIONARIE E CONFERIMENTI DI CAPITALE
ACQUISTO O REALIZZAZIONE DI SERVIZI
CONCESSIONE DI CONTRIBUTI AD ALTRI SOGGETTI (DIVERSI DA UNITA' PRODUTTIVE)
CONCESSIONE DI INCENTIVI AD UNITA' PRODUTTIVE
REALIZZAZIONE DI LAVORI PUBBLICI
Totale v.a.
Totale
%
Totale
v.a.
91.311
387
334.851
297.382
299.564
509.165
1.532.660
100,0
Stato Progetto
%
5,96
0,03
21,85
19,40
19,55
33,22
100,00
ATTIVO
CHIUSO
CANCELLATO
REVOCATO
84.008
311
320.105
293.553
200.148
428.282
1.326.407
5.751
59
8.645
2.936
84.452
66.985
168.828
936
12
4.591
562
1.868
8.739
16.708
616
5
1.510
331
13.096
5.159
20.717
86,5
11,0
1,1
1,4
LE DIMENSIONI DELLE BANCHE DATI CUP
3
I dati relativi a questi progetti sono contenuti in una banca dati, chiamata “anagrafe
progetti” o “sistema indice”, accessibile a tutti gli utenti accreditati, che possono interrogare
il sistema sia per conoscere i dati relativi ad uno specifico progetto, inserendo il suo CUP,
sia per conoscere tutti i progetti che presentino certe caratteristiche (in termini di tipologia,
e / o di localizzazione e / o di periodo, ecc).
I soggetti titolari di almeno un progetto sono oltre 20.600;
gli utenti sono oltre 51.000.
Nel prospetto seguente sono evidenziati soggetti e utenti ripartiti per Regione.
Regione utente
Dati
soggetti
ABRUZZO
utenti
soggetti
BASILICATA
utenti
soggetti
CALABRIA
utenti
soggetti
CAMPANIA
utenti
soggetti
EMILIA ROMAGNA
utenti
FRIULI-VENEZIA soggetti
GIULIA
utenti
soggetti
LAZIO
utenti
soggetti
LIGURIA
utenti
soggetti
LOMBARDIA
utenti
soggetti
MARCHE
utenti
soggetti
MOLISE
utenti
Totale
v.a.
%
570
2,8
1.371
2,7
225
1,1
598
1,2
1.249
6,1
2.483
4,9
2.280
11,0
4.921
9,6
949
4,6
2.798
5,5
495
2,4
1.687
3,3
1.136
5,5
4.612
9,0
441
2,1
1.239
2,4
3.107
15,1
6.647
13,0
493
2,4
1.192
2,3
259
1,3
527
1,0
Regione utente
Dati
soggetti
PIEMONTE
utenti
PROV. AUT. DI soggetti
BOLZANO
utenti
PROV. AUT. DI soggetti
TRENTO
utenti
soggetti
PUGLIA
utenti
soggetti
SARDEGNA
utenti
soggetti
SICILIA
utenti
soggetti
TOSCANA
utenti
soggetti
UMBRIA
utenti
soggetti
VALLE D'AOSTA
utenti
soggetti
VENETO
utenti
totale soggetti
totale utenti
Totale
v.a.
%
1.847
8,9
3.758
7,3
269
1,3
601
1,2
442
2,1
980
1,9
1.570
7,6
3.401
6,6
665
3,2
2.106
4,1
1.979
9,6
5.006
9,8
758
3,7
2.777
5,4
223
1,1
686
1,3
218
1,1
457
0,9
1.468
7,1
3.305
6,5
20.643 100,0
51.152 100,0
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Il CUP si avvale di un apposito sito, raggiungibile via Internet, all’indirizzo:
http://www.cipecomitato.it/it/in_primo_piano/mip_cup/
a questo sito è possibile richiedere informazioni sul funzionamento del sistema,
accreditarsi al sistema stesso, richiedere i codici CUP e interrogare l’anagrafe dei
progetti.
Per mostrare come è strutturato tale sito, e quali sono le sue principali
funzionalità, di seguito ne è riportata la schermata di apertura.
IL SISTEMA MIP
Nel 2007 è iniziata la progettazione del sistema MIP, procedendo, come deliberato dal
CIPE:
- per tipologia di progetti, iniziando dai lavori pubblici,
- organizzando gruppi di lavoro con altre Amministrazioni.
La collaborazione delle altre Amministrazioni facilita il rispetto, in particolare, di tre vincoli
previsti dal documento base del progetto del MIP:
- le informazioni da comunicare al MIP devono costituire il “set minimo” di dati necessari e
sufficienti per seguire l’evoluzione di ciascun progetto,
-dette informazioni (“informazioni MIP”) devono essere disponibili nelle strutture del
soggetto responsabile,
-le schede di presentazione devono essere “chiare” e “significative”, comprensibili anche
ai non addetti ai lavori.
IL SISTEMA MIP
Altri rilevanti vincoli progettuali del MIP sono:
-
le informazioni devono essere “comunicate ad evento”, quando avviene, cioè, il
fatto di cui l’informazione deve dar conto,
-
Il soggetto responsabile deve dare questa comunicazione una volta sola,
provvedendo poi i sistemi informatici – MIP compreso – a fornire questa
informazioni ai vari sistemi di monitoraggio interessati.
Lo schema del sistema MIP prevede due diverse funzioni:
-la funzione “raccolta dati”,
- la funzione “elaborazione dati e reportistica”.
Nel seguente schema è presentata la struttura del sistema MIP a regime.
Sistema MIP soluzione di regime
Ambiente
di cooperazione
SI
Ambiente
conoscitivo
SI
COMUNE
1…n
Soggetti
Fruitori
EDW
SI
dominio
cooperazione
MIP
SI
CIPE
Data Mart MIP
REGIONE
1…n
Report
CIPE
SI
PUB.AMMIN
1…n
SI
altri
SOGGETTI
SI = sistema informativo
EDW = enterprise data warehouse
SOGGETTI
senza SI
Report
Camera
Senato
CdC
Report
fruitori
Report
partecipanti
L’ambiente di cooperazione deve consentire il raggiungimento dell’obiettivo / vincolo del
MIP, per cui, come già accennato, l’informazione relativa all’evoluzione del progetto è resa
disponibile una volta sola dal “proprietario del dato”, provvedendo il sistema MIP –
tramite le regole di funzionamento di questo ambiente – a rendere disponibile il dato ai vari
sistemi informativi interessati.
Tutti i soggetti che partecipano al MIP possono dotarsi – come fa il CIPE - di un ambiente
conoscitivo, in cui raccogliere i dati MIP di proprio interesse e produrre una propria
reportistica.
Di seguito è presentato - a titolo di esempio - un “prodotto” del sistema, e cioè la “scheda
informativa” del MIP lavori pubblici, che il sistema renderà disponibile per i soggetti
accreditati (e che, comunque, ciascun soggetto può produrre per suo conto).
Nel seguito saranno presentate anche alcune schede redatte per casi concreti relativi a
specifici interventi dei Comuni a favore dei cittadini le cui abitazioni sono state danneggiate
dal sisma del 2009.
MIP, SETTORE LAVORI PUBBLICI
SCHEDA INFORMATIVA
data di stampa:
data di riferimento:
data dell'ultimo evento:
CUP:
NATURA:
REALIZZAZIONE DI LAVORI PUBBLICI
TIPOLOGIA:
CATEGORIA:
OGGETTO PROGETTUALE:
DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO:
SOGGETTO RESPONSABILE:
UNITA' ORGANIZZATIVA:
ANNO DI DECISIONE:
LOCALIZZAZIONE:
STRUMENTO DI PROGRAMMAZIONE
SOGGETTO ATTUATORE
(1)
:
COSTO TOTALE ATTUALE:
IVA IMPUTABILE COME COSTO:
SI
NO
IN PARTE
COSTO TOTALE INIZIALE:
QUOTA FINANZIAMENTO PUBBLICO:
%
PREVISTI PIU' APPALTI:
STATO DEL PROGETTO:
FASE SUPERATA/CONCLUSA:
data superamento/conclusione fase
SI
NO
nome stato
nome fase
(2)
:
gg/mm/aa
COLLAUDO ESEGUITO:
SI
NO
AVANZAMENTO FISICO:
%
AVANZAMENTO FINANZIARIO:
%
DATA INIZIO LAVORI
DATA ULTIMAZIONE LAVORI
gg/mm/aa
(3)
:
PREVISTA INIZIALMENTE:
DA CONTRATTO IN ESSERE:
EFFETTIVA (4):
gg/mm/aa
gg/mm/aa
gg/mm/aa
(1): se diverso dal soggetto responsabile
(2): indicare la data in cui la fase è avvenuta o si è conclusa
(3) in caso di appalti di "pari importanza", vanno indicate le date relative all'appalto che si completa per ultimo
(4) corrisponde alla data di approvazione della fase "conclusione lavori"
MIP, SETTORE LAVORI PUBBLICI
SCHEDA INFORMATIVA
data di stampa:
data di riferimento:
data dell'ultimo evento:
CUP:
NATURA:
TIPOLOGIA:
CATEGORIA:
OGGETTO PROGETTUALE:
DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO:
SOGGETTO RESPONSABILE:
UNITA' ORGANIZZATIVA:
ANNO DI DECISIONE:
LOCALIZZAZIONE:
STRUMENTO DI PROGRAMMAZIONE
REALIZZAZIONE DI LAVORI PUBBLICI
MIP, SETTORE LAVORI PUBBLICI
SOGGETTO ATTUATORE (1):
COSTO TOTALE ATTUALE:
IVA IMPUTABILE COME COSTO:
SI
NO
IN PARTE
COSTO TOTALE INIZIALE:
QUOTA FINANZIAMENTO PUBBLICO:
%
PREVISTI PIU' APPALTI:
STATO DEL PROGETTO:
FASE SUPERATA/CONCLUSA:
data superamento/conclusione fase
SI
NO
nome stato
nome fase
(2)
:
gg/mm/aa
COLLAUDO ESEGUITO:
SI
NO
AVANZAMENTO FISICO:
%
AVANZAMENTO FINANZIARIO:
%
DATA INIZIO LAVORI
DATA ULTIMAZIONE LAVORI
gg/mm/aa
(3)
:
PREVISTA INIZIALMENTE:
DA CONTRATTO IN ESSERE:
EFFETTIVA (4):
gg/mm/aa
gg/mm/aa
gg/mm/aa
(1): se diverso dal soggetto responsabile
(2): indicare la data in cui la fase è avvenuta o si è conclusa
(3) in caso di appalti di "pari importanza", vanno indicate le date relative all'appalto che si completa per ultimo
(4) corrisponde alla data di approvazione della fase "conclusione lavori"
Monitoraggio Investimenti Pubblici (MIP)
e Codice Unico di Progetto (CUP)
Normativa sul CUP e cenno alla tracciabilità
Teramo, 16 dicembre 2011
Materiale edito a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica
LA NORMATIVA
Alla base del sistema CUP / MIP ci sono essenzialmente due leggi:
- la legge n. 144/1999, che, all’art. 1, prevede, tra l’altro, la realizzazione del sistema di
Monitoraggio degli Investimenti Pubblici (MIP) e della relativa banca dati, da costituire presso
il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica - CIPE - ;
- la legge n. 3/2003, che, all’art. 11, prevede l’obbligatorietà del codice CUP per tutti i
progetti d’investimento pubblico e dà mandato al CIPE di stabilire con proprie delibere i criteri
e la modalità occorrenti per l’attuazione di quanto previsto dalla stessa norma.
LE PRINCIPALI DELIBERE CIPE
Per quanto riguarda l’attuazione del sistema CUP / MIP, sono di particolare rilievo
queste delibere CIPE:
- DELIBERA n. 143 del novembre 2002, che disciplina le modalità e le procedure per
l’avvio a regime del sistema CUP,
- DELIBERA n. 24 del settembre 2004, che istituisce il CUP cumulativo ed esplicita
l’obbligatorietà dell’utilizzo del codice su tutta la documentazione inerente il progetto
d’investimento,
- DELIBERA n. 34 del giugno 2009, che estende l’obbligo della richiesta del CUP anche
a progetti realizzati con operazioni di finanza di progetto “pura”,
- DELIBERA n. 45 del maggio 2011, che, fra l’altro, fa il punto sul concetto di “soggetto
responsabile” in funzione della natura del progetto.
IL RAPPORTO CON SIOPE
E’ opportuno fare un cenno anche al SIOPE: l’art. 28 della legge 289/2002, legge
finanziaria 2003, prevede l’obbligatorietà della codificazione della spesa pubblica,
per garantire la rispondenza dei conti pubblici all’art. 104 del trattato istitutivo della
Comunità europea, e che le banche incaricate dei servizi di tesoreria e di cassa, e gli
uffici postali che svolgono analoghi servizi, non possono accettare disposizioni di
pagamento prive della codificazione prevista dalla stessa norma (l’unico codice
attualmente obbligatorio è il cosiddetto “codice gestionale”).
Da questo articolo trae origine il progetto SIOPE (Sistema Informativo sulle Operazioni
degli Enti pubblici), ideato per rilevare ed elaborare informazioni sulle riscossioni e sui
pagamenti delle Amministrazioni pubbliche senza incidere sui diversi sistemi di
bilancio adottati dagli enti.
Tramite i codici – tra i quali il CUP – presenti sul mandato informatico, é possibile
disporre tempestivamente delle informazioni su incassi e pagamenti delle
Amministrazioni pubbliche, mediante un archivio informatico gestito da Banca d’Italia.
Le singole amministrazioni saranno quindi agevolate nella rilevazione di dati necessari
per la conoscenza dei flussi finanziari di loro competenza.
LA DELIBERA CIPE n. 151/2006
Al punto 2 del deliberato si dice:
“2. In coerenza con la propria delibera 29 settembre 2004, n. 25 (G.U. n. 24/2004), il
Servizio centrale di segreteria del CIPE attiverà un’opportuna fase di sperimentazione
del MIP, basata sul collegamento tra il sistema CUP, il SIOPE e i principali sistemi di
monitoraggio che seguono le infrastrutture d’interesse nazionale, stipulando specifici
protocolli d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze - Dipartimento della
Ragioneria Generale dello Stato -, il Ministero delle infrastrutture e con le
Amministrazioni che gestiscono i predetti sistemi.
A tal fine, il Ministero dell’economia e delle finanze attiverà la fase sperimentale relativa
all’inserimento del CUP nel SIOPE, in coerenza con quanto previsto dal comma 5,
articolo 28 della legge 27 novembre 2002, n. 289 (legge finanziaria 2003).”
Oggi è attivo il rapporto tra i due sistemi SIOPE / CUP
RGS fornisce dei flussi periodici a MIP, con le informazioni di interesse MIP
desumibili dai mandati di pagamento con il campo CUP compilato.
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE E ATTUAZIONE del decreto legislativo 12
aprile 2006, n. 163, RECANTE CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI RELATIVI
A LAVORI, SERVIZI E FORNITURE – DPR 207/5.10.2010
Art. 10
Funzioni e compiti del responsabile del procedimento
(art. 8, d.P.R. n. 554/1999)
1. Il responsabile del procedimento fra l’altro:
…………………
c) redige, secondo quanto previsto dall’articolo 93, commi 1 e 2 del codice, il documento
preliminare alla progettazione e cura che sia richiesto il codice unico di progetto (CUP) di
cui all’articolo 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3 e che lo stesso sia riportato su tutti i
documenti amministrativi e contabili concernenti il progetto;
…………………………………
Art. 13
Programma triennale ed elenchi annuali
(art. 13, d.P.R. n. 554/1999)
................................
4. Sulla base dell'aggiornamento di cui al comma 3 è redatto, entro la stessa data, l'elenco dei
lavori da avviare nell'anno successivo, con l’indicazione del codice unico di progetto,
previamente richiesto dai soggetti competenti per ciascun lavoro.
LEGGI 136/2010 E 217/2010: TRACCIABILITA’ FINANZIARIA
Questa legge prevede all’art. 3:
comma 1: Per assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari finalizzata a prevenire
infiltrazioni criminali, gli appaltatori, i subappaltatori e i subcontraenti della filiera delle imprese
………….. devono utilizzare …… conti correnti bancari o postali ….. dedicati anche non in
via esclusiva ;…
comma 5: Ai fini della tracciabilità dei flussi finanziari, gli strumenti di pagamento
devono riportare, in relazione a ciascuna transazione posta in essere dalla stazione appaltante
e dagli altri soggetti di cui al comma 1, …. e, ove obbligatorio ai sensi dell’art. 11 della
legge 16 gennaio 2003, n. 3, il codice unico di progetto (CUP). In regime transitorio, sino
all’adeguamento dei sistemi telematici delle banche e della società Poste italiane SpA, il CUP
può essere inserito nello spazio destinato alla trascrizione della motivazione del pagamento.
.
SANZIONI ex art. 6, legge n. 136/2010 e s.m.i.
L’art. 6, comma 2, recita:
•“… l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria dal 2 al 10 per cento del
valore della transazione stessa. La medesima sanzione si applica anche nel caso in cui
nel bonifico bancario postale, ovvero in altri strumenti di incasso o di pagamento idonei a
consentire la piena tracciabilità delle operazioni, venga omessa l’indicazione del CUP o del
CIG di cui all’articolo 3, comma 5.”
L’alternativa indicata dalla norma “CUP o CIG” si è resa necessaria perché per alcune
spese di relative a progetti di investimento pubblico, che vengono prima di una gara
d’appalto (come ad esempio per gli espropri), si dispone solo del CUP e non del CIG, che
viene richiesto solo successivamente, all’atto della gara o comunque della firma dei
contratti.
Viceversa, per le spese di funzionamento (come l’appalto per i servizi di pulizia) si deve
indicare solo il CIG (e non il CUP, che non può essere richiesto per questo tipo di
interventi).
SVILUPPO E GESTIONE
L’obiettivo di queste slide è presentare alcune riflessioni su cosa si intende con
“interventi di gestione” e con “spesa di sviluppo”, ai fini dell’applicazione delle leggi n.
3/2003 e, anche, n. 136/2010, come modificata dalla legge 217/2010, presentando
alcuni esempi.
Una prima riflessione rilevante va centrata sul fatto che la distinzione suddetta deve
tener presente il fatto che:
- un “progetto di investimento pubblico” può comprendere anche “spese di parte
corrente” (esempio: compensi a personale),
- e un intervento di gestione può comprendere anche “spese in conto capitale”
(esempio: sostituzione di un computer per rottura del disco fisso).
Quindi, occorre sempre “osservare” non tanto la spesa ma il suo obiettivo, il
contesto in cui si inquadra, e desumere se detta spesa fa parte o meno di un
progetto di investimento pubblico. E, quindi, se va indicato il CUP sui documenti ad
essa relativi.
Le spese che rientrano nell’area dello sviluppo sono quelle che:
- fanno capo a progetti di investimento pubblico,
- apportano miglioramenti funzionali o strutturali all’Ente che ha deciso di
realizzarli, e alla capacità di produrre servizi, dell’Ente stesso o più in generale,
- aumentano il patrimonio dell’Ente interessato o del Paese,
sono
finanziate
con
risorse
comunitarie
o
con
fondi
FAS,
- sono realizzate con risorse finanziarie derivanti da concessioni (esempio: lavori
pubblici realizzati con operazioni di finanza di progetto “pura”).
Le spese che rientrano nell’area della gestione sono tutte quelle occorrenti a
consentire il funzionamento dell’ENTE e che non rientrano in “progetti di
investimento pubblico”.
Alcuni esempi di “spesa di sviluppo”
-
-
1
acquisizione di terreni,
acquisizione, realizzazione e manutenzione straordinaria di infrastrutture
scolastiche,
acquisizione, realizzazione e manutenzione straordinaria di infrastrutture
telematiche,
acquisizione, realizzazione e manutenzione straordinaria impianti sportivi,
acquisizione macchinari e attrezzature tecnico scientifico,
acquisizione impianti e attrezzature,
acquisizione e manutenzione straordinaria hardware,
acquisizione, realizzazione e manutenzione straordinaria software,
acquisizione e manutenzione straordinaria mezzi di trasporto,
acquisizione e manutenzione straordinaria mobili e arredi,
alcuni esempi di spesa di sviluppo
-
2
acquisizione opere artistiche,
acquisizione opere d’ingegno, brevetti, diritti d’autore e diritti reali di
godimento,
acquisto di partecipazioni azionarie e conferimenti di capitale in imprese
pubbliche o private,
corsi di formazione esternalizzata,
organizzazione manifestazioni e convegni (con finalità di sviluppo),
studi, consulenze e indagini finalizzate alla realizzazione di un progetto
d’investimento.
Alcuni esempi di spese di gestione
-
1
acquisto di buoni pasto, servizio mensa,
acquisto di cancelleria,
acquisto giornali, riviste e pubblicazioni (queste ultime se non rientranti
fra i costi di un progetto di sviluppo),
acquisto di materiale di consumo,
acquisto di servizi di pulizia, di gestione calore, di smaltimento rifiuti,
acquisto di servizi di gestione di tesoreria, di copertura assicurativa,
acquisto di servizi di manutenzione ordinaria di automezzi,
acquisto di servizi per il trasporto,
acquisto beni per referendum,
pagamento di utenze,
spese di rappresentanza,
alcuni esempi di spese di gestione
-
2
interventi assistenziali: borse di studio (al personale o ai figli);
spacci aziendali, convenzioni con centri sportivi, culturali;
spese per indennità per causa di servizio o situazioni di bisogno;
acquisto materiale di consumo per i laboratori,
pubblicità (solo se finalizzata a far conoscere l’attività istituzionale
dell’Ente e non è legata ad uno specifico progetto),
attività part time a favore degli studenti (ex lege 390/91),
spese per iniziative e attività culturali gestite dagli studenti (se non
finalizzate ad uno specifico progetto di sviluppo),
programmi di mobilità e scambi culturali relativi agli studenti,
compensi per commissioni di concorso (se non rientranti fra i costi di un
progetto di investimento pubblico),
alcuni esempi di spese di gestione
-
3
spese di missione (se non rientranti fra i costi di un progetto di
investimento pubblico),
- spese per studi, consulenze e indagini finalizzati ad attività di supporto
dei compiti assegnati istituzionalmente all’Ente;
manutenzione ordinaria di immobili, macchinari, attrezzature tecnico
scientifiche,
noleggi, locazioni (se non rientranti fra i costi di un progetto di
investimento pubblico),
- leasing (solo se non comprende la spesa per il riscatto finale del bene)
- spese per patrocinio legale,
- assicurazioni,
- spese per traslochi e facchinaggio,
- spese postali,
- imposte e tasse.
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
STRUTTURA DI SUPPORTO CUP
•
•
•
SITO http://www.cipecomitato.it/it/in_primo_piano/mip_cup/
HELP DESK: [email protected]
NUMERO VERDE 800-961966
Presidenza del Consiglio
Dipartimento per la programmazione
e il coordinamento della politica economica
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