Rivista scolastica del Liceo Scientifico Statale “Edoardo Amaldi” di Roma Editoriale 25 novembre 2011 - Anno 3 - No. 19 ecoamaldi.altervista.org “Sotto forma di stampa il pensiero è imperituro. Diviene volatile, inafferrabile, indistruttibile: si mescola all'aria. Mentre al tempo dell'architettura si faceva montagna e occupava potentemente un secolo e un luogo, ora si fa stuolo d'uccelli, si diffonde ai quattro venti e occupa a un tempo tutti i punti dell'aria e dello spazio. Chi non vede che in questa forma è assai più indelebile? Da solido che era, è divenuto vivente, ed è passato così dalla durata all'immortalità. Si può demolire una montagna di pietre, ma come estirpare l'ubiquità?” LA Parola all’Amaldi Di Chen Laura Sarno (4°E) La voce degli studenti sarà alla base della web radio in onda da lunedì 28/11. È partito infatti il progetto “Diversi ma uguali – la parola ai ragazzi”, che oltre alla nostra interessa altre 11 scuole di Roma, in 4 municipi. Gli studenti coinvolti, una volta fatti propri i cenni teorici, sono passati subito alla pratica. L’imbarazzo iniziale, il disagio provato nel riascoltare la propria voce, hanno presto lasciato il posto al puro entusiasmo: il risultato è un gruppo già affiatato (ma sempre aperto a nuove “reclute”) in cui ci si scambiano idee e proposte sempre migliori che non si vede l’ora di realizzare! Le esperienze reali di noi ragazzi non Dai Cazzo!! Di Annibale Damiano (5°H) Vai a Pagina 9 L’Eco di DireGiovani Di Chen Laura Sarno (4°E) Vai a Pagina 4 si sentono raccontare spesso, eppure sono una fonte di spunti eccezionale per affrontare concretamente tematiche attuali. Lo scopo dell’iniziativa, promossa da Save the Children e Media Aid (organizzazioni non governative che si occupano rispettivamente dei diritti dei minori e dei mezzi di comunicazione e informazione), è appunto quello di trattare temi come l’integrazione, la non discriminazione e la partecipazione in modo diretto. Il materiale audio inviato dalle scuole sarà inserito nelle trasmissioni quotidiane che si potranno ascoltare (sentitevi pure obbligati) su underadio.savethechildren.it Stay tuned! Intervista ai prof. Ascenzo e Spallone Di Ioana Loredana Mihoc e Andra Gabriela Tacea (3°B) Vai a Pagina 5 Monti, Questo Sconosciuto! Di Sergio Guazzerotti (4°C) Vai a Pagina 7 PAGINA 1 Di Claudio De Blasio (4°A) Stare qui, davanti al computer con un foglio elettronico di Word bianco ormai non mi è nuovo, ma questa volta è diverso: non si tratta infatti di stendere un articolo, ma di scrivere l’editoriale che inaugura il terzo anno di vita di Eco. Sapete, care lettrici e cari lettori, è un compito difficile quello di portare avanti un giornale, rispettare i tempi di consegna, proporre idee innovative che siano accettate da tutti, trovare l’ispirazione per scrivere il proprio pezzo, impaginare, fare le vignette, ascoltare le lamentele di chi vorrebbe il giornale in un modo ma non capisce che una “sporca dozzina” di giornalisti in erba non può accontentare tutte le milleduecento anime che popolano la scuola. “È uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo” direbbero in un vecchio film western. Io sono contento di far parte di questo gruppo che mette tutto sé stesso per far uscire più o meno una volta a mese questo pezzo di carta polifunzionale (come non citare infatti gli ingegnosi modi in cui viene usato Eco, da ferma banco ad arma impropria contro insetti di ogni tipo). Nonostante il dispiacere che si prova ogni volta nel vedere le copie del giornale strappate e fatte coriandoli sul pavimento della classe, noi andiamo avanti consapevoli di aver fatto un buon lavoro. No, non stiamo peccando di presunzione: anche quest’anno infatti, la Redazione ha vinto un concorso giornalistico a livello nazionale e tre giornalisti sono stati premiati con la pubblicazione di un loro articolo in una raccolta. Ma non vi voglio annoiare oltre, finisco questo lungo editoriale anticipandovi le novità che vorremmo introdurre quest’anno: oltre alla rinnovata grafica, che scommetto non avevate notato, vorremmo integrare la versione on line del giornale con un ricco sito internet, dove trovare videointerviste, i singoli articoli o anche un blog aperto a tutti. Ma per fare tutto questo abbiamo bisogno di nuove persone che ci aiutino a crescere e migliorare. Partecipare al progetto del giornale d’istituto non significa entrare in una massoneria, ma collaborare per fare una rivista scolastica il più possibile apprezzata e variegata. Detto questo, un in bocca al lupo di rito a tutti per l’anno scolastico. Have fun! SCUOLA Gli studenti uniti in un’unica marcia Di Matteo Boccacci (3°G) Questa giornata nasce dal lontano 17 novembre del 1939, quando a Praga, gli occupanti nazisti uccisero 9 studenti e i loro insegnanti. In occasione del loro funerale ci fu una giornata di manifestazioni contro il regime nazista. Circa 1200 studenti che scesero in piazza furono deportati. Il 17 novembre del 1973 furono tanti gli studenti che ad Atene riuscirono a creare i presupposti per la caduta della dittatura militare.Il 17 Novembre 1989 in Cecoslovacchia una manifestazione di studenti universitari a favore della democrazia fu l’innesto per la fine del regime comunista. Ad oggi le manifestazioni in Italia hanno avuto molte adesioni (Napoli 20 mila studenti, Roma 15 mila, Milano e Torino 10 mila, Bologna e Bari 5 mila) e la violenza è scaturita solo in alcune piazze (Milano, Napoli e Palermo) e come solitamente accade i mass-media hanno dato molto spazio a queste piazze a discapito delle altre. A Roma il corteo si è dato appuntamento alle 10 a piazzale Aldo Moro; gli studenti medi hanno raggiunto gli universitari e insieme alle 11 e 30 hanno cominciato a camminare verso piazza della Repubblica. È stato bello vedere come gli studenti siano riusciti a creare un corteo pacifico, riuscendo a sfilare senza scontri con la polizia, poichè doveva essere una giornata di festa e perlomeno a Roma lo è stata. Alla manifestazione di Roma hanno partecipato anche i cobas, il movimento per l’acqua bene comune e altri piccoli gruppi che hanno portato il loro sostegno alle proteste studentesche. Si può notare quindi come a questa manifestazione abbiano aderito molte persone, ma per motivi diversi: è stata una manifestazione contro la crisi economica, contro il neonato governo Monti, contro le banche, contro la privatizzazione dell’acqua, contro i tagli e contro Alemanno; si può anche dire però che probabilmente gli studenti hanno solo voluto riconfermare una giornata così importante, una sorta di riscatto verso tutto quello che li sta circondando in questi giorni, e per dimostrare che nelle piazze non ci sono solo “black block”, ma anche semplici studenti che nel manifestare trovano la possibilità di far valere le loro idee. “Son come falchi quei carri appostati, corron parole sui visi arrossati, corre il dolore bruciando ogni strada e lancia grida ogni muro di Praga. Quando la piazza fermò la sua vita, sudava sangue la folla ferita, quando la fiamma col suo fumo nero lasciò la terra e si alzò verso il cielo, quando ciascuno ebbe tinta la mano, quando quel fumo si sparse lontano, Jan Hus di nuovo sul rogo bruciava all’orizzonte del cielo di Praga...” Lo Sapevi Che... Di Giada Cucchi (4°A) Il Belgio è uno Stato con dieci milioni di abitanti ed è di��� viso in dieci province: cinque di queste sono fiamminghe e cinque valloni. In Vallonia e a Bruxelles si parla il francese, nelle Fiandre si parla il fiammingo e in una piccolissima regione della Vallonia si parla il tedesco. Bruxelles (o Brussel) oltre ad essere la capitale del Belgio è anche una regione autonoma. Il Belgio è uno stato federale formato da tre differenti entità e lo è da ben trenta anni. Numerosi dibattiti interni hanno portato negli scorsi mesi a non avere un reale governo per più di cinquecento giorni. (Il Premier incaricato di formare il nuovo Governo, Elio Dirupo, il 21 novembre ha chiesto al re Alberto II di essere sollevato dall’incarico: il Belgio è ancora senza Governo. NdR) Una delle città importanti del Belgio è Liège (Liegi); questa città si sviluppa lungo la Meuse, fiume che attraversa il Belgio. Liège è una città moderna; c’è una nuova stazione metropolitana e una nuovissima Università. La caratteristica maggiore è un vecchio Palazzo Reale della famiglia Bishops, la quale governò in quell’area per molti secoli. Molte persone famose sono nate in Belgio, come il giornalista George Simenon, la tennista Justine Henin, l’attrice Marie Gillain e il premio Nobel per la Pace del 1958 Dominique Pire. La scuola di Flône è un’Abbazia (St. Augustine) fondata nel X secolo, esattamente nel 1139. Sottratta durante la rivoluzione francese, è appartenuta a ricchi industriali fino al XIX secolo. Nel 1921 viene adibita ad istituto scolastico secondario col nome di “Dames de l’Instruction Chrétienne”. Oggi la struttura, che si è estesa notevolmente, comprende una scuola primaria e una secondaria, dove gli studenti possono scegliere anno per anno le materie da approfondire. PAGINA 2 Amazing Belgio! Di Alessandro Iannamorelli (5°C) La placida campagna belga scorre veloce e a un tratto si ergono le torri di raffreddamento di una centrale nucleare. Prosegue la campagna con pale eoliche, un bosco e un castello. La centrale è prospiciente a un fiume che evapora ogni mattina. L’evento desta la curiosità di un gruppo di studenti del liceo Amaldi che a ottobre ha visitato il Belgio, ospitati e guidati dagli amici di Flône, i corrispondenti dello scambio culturale. La curiosità scientifica dei viaggiatori è presto appagata da uno dei motivi dello scambio: assistere a conferenze a tema scientifico, spaziando dallo studio dell’Universo sino alla fluorescenza degli insetti. La scienza vista come disciplina realmente basata sull’esperimento, richiedente sempre più moderne tecnologie: stimolante la visita al Centro Spaziale di Liegi. È difficile immaginare che per accedere ai laboratori dove sono testati i satelliti bisogna indossare tuta, cuffia e copriscarpe per non compromettere tali apparecchiature, a volte grandi come il telescopio di Galileo, ma che permettono perfino di vedere il Sole. Giovani che osservano come vedere il mondo, sperimentarlo, comunicando in inglese, lingua veicolare e ufficiale della scienza. Mentre l’inglese ha fatto sentire uguali studenti italiani e belgi, condividendo idee e scherzi; in Belgio la varietà linguistica - francese e fiammingo in prevalenza - si ri- SCUOLA flette in una diversità politica. Per questi contrasti il Belgio è senza presidenza dall’aprile 2010, quando il governo si è dimesso per una questione relativa ai diritti linguistici nella periferia di Bruxelles. Lo scambio è stato ricco di stimoli come le visite al laboratorio di fisica di Namur per lo studio dei gas atmosferici e il rilevamento dell’inquinamento e le lezioni di fisica e chimica tenute da brillanti giovani universitari. Forse però non si può conoscere meglio un popolo se non sedendosi a tavola. Gli Italiani in un primo momento con un po’ di negligenza accettano. Non sono rimasti delusi dalla cucina belga, in particolare per le patatine fritte che in inglese sono dette ingiustamente “French fries” mentre sono di invenzione e genuinità belga. È lecito dire che l’accoglienza premurosa riservata ai ragazzi dalle famiglie ospitanti è propria dei Belgi. Non a caso Brussel è una città a misura d’uomo, con la piazza più bella d’Europa (la Grand Place) e la sede del Parlamento Europeo. Visita non scientifica ma d’obbligo per uno dei luoghi dove si svolge la plenaria del Parlamento: l’altra sede è a Strasburgo. Parlamento in cui di recente Roberto Benigni ha letto Dante. E questo apre l’invito a conoscere l’Italia e la città di Roma, nella seconda parte dello scambio, l’episodio italiano, quando a febbraio i ragazzi belgi saranno ospitati dai loro corrispondenti. PAGINA 3 L’Eco di DireGiovani Di Chen Laura Sarno (4°E) Dal 9 al 12 novembre si è svolto, al Palazzo dei Congressi dell’Eur, Diregiovani Direfuturo, il Festival delle Giovani Idee. Studenti delle medie e delle superiori di tutta Italia hanno partecipato esibendosi, esponendo le proprie creazioni, confrontandosi e, diciamolo, anche divertendosi. Mentre un gruppo accordava i propri strumenti in fondo a una scala seminascosta, un altro si esibiva davanti al pubblico di genitori commossi e ragazzi piacevolmente incuriositi. Negli stand, militari e forze dell’ordine rispondevano alle domande e mostravano le attrezzature utilizzate, ad esempio, per disinnescare le bombe; poco lontano si spiegavano le funzioni di Camera dei Deputati e Senato. Alcuni facevano gli occhioni dolci per avere una delle ultime spillette del movimento “Love, no drugs”, altri si stupivano delle cifre di denaro utilizzate dalla Cotral per riparare i danni fatti dai vandali e che potrebbero servire invece ad agevolare i meno abbienti. Tra recite, commenti sugli elaborati artistici, foto ricordo scattate dallo staff e file per provare il simulatore delle Frecce Tricolori, c’è stato anche modo di confrontarsi direttamente con esponenti della classe diTERRITORIO rigente quale il Presidente della Camera Gianfranco Fini. I ragazzi, per nulla intimoriti, partendo dall’importanza della memoria della Shoah (argomento trattato in un video realizzato da una delle scuole presenti), hanno posto domande sulla situazione politica attuale e sui metodi per riconquistare la fiducia nelle istituzioni. Molta attenzione è stata dedicata alle prospettive future per noi giovani, che ora come ora non sono affatto rosee (<<È da quando siamo nati che piangiamo per il nostro futuro!>> ha detto provocatoriamente una ragazza). Chi passando per di là si affacciava incuriosito nello spazio forum dedicato, aveva potuto sentire risposte sulla legge elettorale, sui costi degli apparati della politica (e non della politica in sé), sul meccanismo del vitalizio parlamentare da abolire, sull’autoimprenditoria giovanile da incentivare e sull’esempio concreto che i giovani dovrebbero ricevere dagli adulti. L’incontro si è concluso con il regalo a Fini di una copia della raccolta dei migliori articoli scritti quest’anno dagli studenti: tra questi, tre sono firmati dai giornalisti in erba di Eco. Il festival, già in progetto per l’anno prossimo, si è concluso con la premiazione di alunni meritevoli e delle redazioni scolastiche migliori, tra cui (scusate il momento di autocelebrazione) la nostra. Dolci, Amore e... Fantasia Di Monica Sanniti (4°E) Tra gli impegni scolastici, lo sport e lo studio ormai trovare un modo per svagarsi e rilassarsi diventa sempre più difficile...Oltre passare il tempo ipnotizzati davanti al pc, cos'altro si potrebbe fare? L'associazione "Alta Lena" ci offre un'opportunità da cogliere al volo: un corso di cucina pomeridiano, un punto di incontro per ragazzi della zona e non, per imparare nuove ricette e proporre nuove idee. Uno o due appuntamenti al mese, non di più, possono arricchire e rendere sempre più gustoso il nostro ricettario! Un esempio: al primo incontro ci si è già dati da fare e son stati realizzati in pochi minuti dei deliziosi Ferrero Rocher! Il prossimo appuntamento sarà il 24 novembre, alle 17 in punto, in via Giovanni Castano, presso il CIS. Cosa aspettate ? NB: ecco la ricetta semplice e veloce per i Ferrero Rocher. (Per 10/15 persone) Ingredienti - Un barattolo di nutella da 840 gr -3 pacchetti di wafer alla nocciola -Nocciole: 300gr -Burro: 50 gr Procedimento - Tritare le nocciole grossolanamente. -In una ciotola sbriciolare finemente i wafer e mettere in un'altra la nutella. -Unire la nutella, i wafer, parte delle nocciole ed il burro e mescolare il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo ( tutto deve esser ben sciolto! ) - Realizzare con il composto delle palline e ricoprirle con la restante granella di nocciole ( Per evitare che il composto si appiccichi alle mani, queste devono essere leggermente unte di olio ). -Metter in freezer per 10 minuti e servirle. Buon appetito! PAGINA 4 Intervista ai prof. Ascenzo e Spallone Di Ioana Loredana Mihoc e Andra Gabriela Tacea (3°B) Cinzia Ascenzo: Chimica e biologia; Quale materia insegna? Antonio Spallone: Matematica e fisica; Cos’è per Lei l’insegnamento? È una cosa difficile da dire. L’insegnamento è un modo È un lavoro; per comunicare le informazioni della disciplina che si insegna; è una forma di relazione; Da quanto tempo insegna in questa scuola? 11 anni; Dall'inizio; Cosa pensa degli studenti e del loro rapporto con lo studio? Eh… con il tempo le cose sono cambiate. Hm…hm.. no comment; Gli studenti adesso hanno altre priorità, hanno il tempo per il computer e per altre distrazioni e lo studio è passato in secondo luogo; però ci sono anche persone che studiano e si impegnano molto; Cosa pensa dei nuovi cambiamenti d’orario? Ritiene sia meglio uscire il sabato in 5° ora per evitare una 6°ora? La sesta ora è pesante sia per gli alunni che per i professori. Sono per la settimana anglosassone; Penso sia meglio fare cinque ore il sabato e togliere una sesta; È d’accordo con le attività pomeridiane che si svolgono a scuola?Le ritiene utili o un modo per togliere tempo allo studio? Sono d’accordissimo con le attività pomeridiane, molte sono D’accordo; formative e alcune di esse sono anche di carattere didattico; Che parere ha della settimana dello studente? Crede che sia solo una perdita di tempo o una cosa utile? Trova una buona idea farla tra il I e II quadrimestre? E delle feste di Natale e fine anno? Avrebbe qualche suggerimento da proporre? No! Non sono d’accordo con la settimana dello studente perché è difficile da organizzare per gli studenti e difficile da gestire per i professori. Per quanto riguarda Potrebbe essere utile, più articolata; la festa di Natale e fine anno sono d’accordo se si organizza come festa su piano e non tutta la scuola; Sui rappresentanti d’istituto cosa pensa? Saranno all’altezza della loro carica? Non conosco i rappresentanti d’istituto, non sono miei alunni a parte De Blasio. Su di loro non posso dire Non li conosco i rappresentanti d’istituto; niente perché ancora non li ho sentiti parlare in consiglio; Che parere ha del progetto “ECO” – giornalino scolastico presente in questo liceo? Ottima idea! È un progetto che coinvolge gli studenti Non ne ho cognizione, mi dovrei documentare; Cosa pensa della riforma che ha eliminato il bilingue e lo scientifico sperimentale? Non sono d’accordo perché l’uso delle lingue è La riforma Gelmini è come la riforma elettorale uno strumento fondamentale per il futuro; di Calderoli (una porcata) vedi nota dell’autore NBA; Cosa pensa della decisione interna della scuola a proposito del bar? Eh.. è un bando che per legge doveva essere fatto. Adesso aspettiamo i risultati. Il bando non si poteva non Se il bar chiude, è un’idiozia; fare ma magari si poteva fare in modo diverso. Delle persone che ci lavorano ho molta stima; Che parere ha dell’attuale crisi economica? E della legge bavaglio? Il maggior problema sono state le spese. La crisi era scontata dati gli attori che hanno Lo Stato non doveva chiedere soldi in prestito. partecipato (il governo). Il bavaglio serviva a Con la legge bavaglio non sono d’accordo; imbavagliare le bocche altrui che non erano di Berlusconi. PAGINA 5 SCUOLA Tutti insieme arriveremo lontano! Di Ioana Loredana Mihoc (3°B) Roma- Parco degli acquedotti Il giorno 23 novembre al Parco degli Acquedotti si è svolta la prima campestre della stagione 2011-12. Come tutti gli anni, studenti di varie scuole di Roma si riuniscono per correre tutti insieme per categorie e cercare di vincere, di passare di livello e di arrivare più in alto possibile. In questo giorno hanno partecipato anche stu- ATTUALITÀ denti del liceo Amaldi, e grazie ai molti sforzi e ai duri allenamenti, in gara sono riusciti dimostrare ciò che valgono, classificandosi anche per le campestri comunali che si terranno a gennaio. È noto come negli anni precedenti l’Amaldi si sia classificata in buonissime posizioni persino alle regionali. Riuscirà il liceo Amaldi a farsi valere di nuovo? L’Oasi della Legalità Di Melissa Randò (4°E) 11 NOVEMBRE 2011- È successo di nuovo. Il presidio di "Libera" di Borgo Sabotino è stato depredato, leso una seconda volta. La notte dell'11 novembre "ignoti" si sono introdotti nel bene confiscato e hanno rubato tutti i rubinetti delle fontane e due pompe idrauliche, utilizzate per l'asservimento dell'acqua su l'intera struttura, sostituite solo l'agosto scorso. E sarebbe già questo un motivo valido per indignarci, se non fosse per il fatto che l'atto non è isolato: solo un mese fa (21-22 ottobre) altri "ignoti" entrarono furtivamente nel presidio e crearono il caos, spargendo vetri, sedie, tavoli, computer, casse e amplificatori, ovunque. Un'ignominia. Esteso per quattro ettari e inaugurato nel luglio 2011, il Villaggio della legalità di Borgo Sabotino (LT), intitolato a Serafino Famà, vittima innocente di Mafia, è un bene confiscato per abusivismo edilizio e affidato a “Libera”, coordinata da Don Luigi Ciotti, da anni in prima linea per ciò che riguarda riqualificazione di territori sottratti a tutte le Mafie, e non solo. Borgo Sabotino è un’area strategica a livello regionale, in quanto è posizionata a pochi chilometri di distanza da Anzio e Nettuno, famose per la balneazione e infiltrazioni mafiose, dal Parco Nazionale del Circeo e da Borgo Montello, dove si sono verificati negli ultimi anni episodi legati ad organizzazioni criminali. Qui le eco-mafie agiscono indisturbate e fanno affari d’oro con il traffico illecito di rifiuti tossici, in collaborazioni sempre più pericolose con la Camorra. Ed è proprio in questo piccolo borgo sconosciuto che sedici anni fa moriva nella sua parrocchia nel 1995 Don Cesare Boschin, prete mascrato, personaggio troppo scomodo e a conoscenza di tanti in- trighi, che, inevitabilmente, lo hanno portato alla morte. Anche per questo Libera fatica, lavora strenuamente: l’ideale comune è portare un segnale, un messaggio profondo e forte di legalità in una terra sempre più affascinata e lanciata verso facili guadagni. Ciò che indigna di più è la ferocia con cui questi “soliti ignoti” si sono accaniti su un’area così semplice. La ragione va sicuramente cercata nell'opporsi alla forza e alla volontà di rinascere, di cambiare di tanti uomini e donne, giovani e non, che volontariamente contribuiscono a rendere così grande e produttiva “Libera”. Proprio questo spirito di non abbattersi mai è stato necessario per trovare il coraggio di incontrarsi tutti lì, al Presidio, il 12 novembre, ad assistere alla proiezione della “Quinta Mafia”, documento prezioso perché racconta la nostra regione sotto la lente d’ingrandimento delle Mafie, prodotto da “Libera” insieme a "Rinascita civile" ed altre associazioni. Non si può non credere che l’assalto notturno non era mirato a non consentire la proiezione, ma non si posseggono delle prove, purtroppo. Una questione è certa, però: coloro che hanno sabotato Borgo Sabotino non sono semplici ladruncoli, valutando soprattutto il fatto che, al buio, trovare rubinetti e pompe idrauliche risulta un lavoro impossibile per chi non conosce il luogo. Oltre ai danni materiali provocati, ciò che strazia di più il cuore è il valore del gesto: è inammissibile che una struttura nata dalla coscienza debba essere abbattuta dalla criminalità che sembra primeggiare con grande successo, e sempre. Sarebbe una nuova sconfitta inferta alla legalità, nell’oasi della Legalità. PAGINA 6 Monti, Questo Sconosciuto! Di Sergio Guazzerotti (4°C) Mario Monti, classe 1943, economista riconosciutissimo con una carriera radiosa alle spalle e presidente dell’Università Bocconi di Milano, un gran pezzo grosso. Ma perché è stato scelto proprio lui? Come mai quando ancora le dimissioni di Berlusconi erano soltanto una congettura, una previsione, che sì era facilmente prevedibile, ma pur sempre una previsione, il sig. Monti era già sulla bocca di tutti? E prima di ogni ragionevole dubbio, era fin da subito il primo candidato a presiedere il cosiddetto governo tecnico? Per quale motivo un individuo dovrebbe prendere in mano le redini del Paese, senza che il popolo sovrano possa esprimere il suo parere? Forse perché ha le carte in regola per risanare il nostro debito? Forse perché è vicinissimo alle visioni comunitarie della BCE e dell’Unione Europea? La risposta non ci è dato saperla al momento, ma ci sono alcune cose che possono farci riflettere. Probabilmente non tutti sanno che la crisi finanziaria che stiamo affrontando in questi mesi, figlia del brutto periodo che venne avviato con il crollo della Lehman Brothers nel 2008, è stata innescata in parte dalla Goldman Sachs, una delle più grandi banche d’affari del mondo; dovete sapere che Mario Monti è dal 2005 consulente internazionale proprio per la stessa Goldman Sachs, il suo compito è quindi quello di affiancare le operazioni di una delle più grandi banche del mondo, che è stata se non causa, quantomeno una delle prime a speculare su questo periodo nefasto. Crozza ha detto nel suo programma Italialand: I capi delle banche vanno a governare quegli Stati, che le loro stesse banche hanno fatto fallire. Il governo tecnico per definizione dovrebbe essere super partes, di neutralità assoluta, eppure non sembra proprio così. Ma non è tutto: nel 1973 David Rockefeller, uno dei più grandi banchieri al mondo, fondò la commissione trilaterale “Trilateral Commission”, ovvero un’organizzazione internazionale che si promuove di creare collaborazione tra Stati Uniti, Europa e Giappone, un club di pochi eletti che discutono su ciò che è bene per il mondo, senza che la sovranità popolare venga minimamente interpellata. Il presidente europeo di questa commissione sapete chi è? Sempre Mario Monti. Questo personaggio è anche uno dei membri di un’altra associazione molto particolare, il Gruppo Bilderberg, composto da un’élite strettissima di banchieri, politici, statisti e figure molto influenti che si riunisce ogni anno, a porte chiuse, per discutere di tematiche di importanza internazionale, senza che nessun cittadino comune possa conoscere i temi e le discussioni intraprese durante il colloquio. Ebbene, io non posso assicurarvi che queste nozioni potrebbero determinare una reale influenza negativa dell’economista per il nostro Paese, ma per logica non posso assolutamente credere che un individuo in stretto legame con i più grandi banchieri al mondo, possa di fatto volere il bene della nazione; la democrazia dovrebbe fondarsi sulla trasparenza e sulla collaborazione col popolo sovrano e tutto questo rappresenta proprio l’esatto opposto. Come disse Henry Ford: Meno male che la popolazione non capisce il nostro sistema bancario e monetario, perché se lo capisse, credo che prima di domani scoppierebbe una rivoluzione. PAGINA 7 TEATRO Intervista al Laboratorio di Piero Gabrielli Di Ioana Loredana Mihoc (3°B) Il giorno 10 novembre è stato rappresentato al teatro di Tor bella monaca lo spettacolo “Il soffio delle camere d’aria”, a cui hanno assistito alcune classi del nostro Liceo. La compagnia che lo ha realizzato ha nel cast anche ragazzi diversamente abili, cosa che raramente succede. Vi presentiamo di seguito l’intervista fatta ad uno degli attori. 1)Come ti chiami? Quanti anni hai? Mi chiamo Danilo Turnaturi e ho 18 anni, a dicembre 19. 2) Da quanto tempo fai teatro? Hai cominciato con il Laboratorio di Piero Gabrielli o già lo facevi prima? Racconta la tua storia. La mia piccola esperienza teatrale è cominciata 6 anni fa, se vogliamo con un segno che viene dal Cielo. Al primo anno di superiori all’ ITCS Sandro Pertini una mia professoressa mi costrinse con la forza a fare una prova di teatro, strappandomi il telefonino dalle mani e dicendo a mia madre “Suo figlio oggi pomeriggio rimane qui a scuola per fare teatro!”. Mia madre acconsentì subito, (il dubbioso ero io) e così a maggio feci questa prova nell’aula della scuola adibita a teatro: l’allora regista mi fece leggere dei piccoli monologhi che io provai, da profano qual ero nel teatro, ad improvvisare! Per lo spettacolo di giugno che la scuola doveva portare in scena mancava un personaggio ed alla regista il mio recitare non dispiacque, così mi prese per quello spettacolo. Da lì cominciò l’amore e la passione per il Teatro e soprattutto i musical. Nell’anno seguente frequentai un corso di scrittura e recitazione al Teatro Tor Bella Monaca dove per la fine dell’anno si recitava ciò che noi stessi producevamo sotto ovviamente la supervisione di professionisti. Quattro anni fa il Pertini mi “adottò” per fare letture e piccoli spettacoli-monologhi in eventi organizzati dallo stesso e nello stesso anno frequentai il primo vero corso di recitazione. Dal 2009 lavoro con il Piero Gabrielli, da prima nel laboratorio decentrato nella mia ex scuola e poi dal novembre 2010 nel laboratorio Pilota Piero Gabrielli. A luglio di quest’anno entrai nella Piccola Compagnia del Piero Gabrielli, con cui è stato messo in scena Il Soffio delle Camere d’Aria. 3) In tutta la tua carriera di attore qual è stato lo spettacolo che ti ha più colpito? Perché? Be’, ringrazio per la “carriera di attore” ma ancora sono un allievo-attore e come preferisco chiamarmi un aspirante-attore! Però tra gli spettacoli che ho fatto quello che mi ha fatto più “dannare” è stato quello con Roberto Gandini nella Storia di Tutte le Storie dove eseguivo un Cattivo: Pantalone, il quale aveva una sua caratterizzazione che ho dovuto fare mia: ho dovuto lavorare molto sul corpo e sulla voce e ciò mi ha segnato molto e spero mi abbia fatto crescere! Invece lo spettacolo visto che mi ha segnato di più è stato il Cyrano de Bergerac di Massimo Popolizio che mi ha incantato e mi ha dato una carica per creare il personaggio al meglio e nei minimi particolari! 4) Il Laboratorio di Piero Gabrielli è un laboratorio teatrale speciale rispetto agli altri? Perché? Premetto che tutti i Laboratori teatrali secondo me sono in un certo qual modo speciali per la loro unicità, ma con il Piero Gabrielli si ha la possibilità di lavorare con persone che in altre parti sono “messe da parte” e che qui sono protagoniste! Con Roberto Gandini poi si lavora in maniera tale di abbattere le differenze che la società e la mente umana produce, e poi secondo il mio modesto parere ognuno di noi è differente e se un ragazzo ha una disabilità non è da enfatizzare perchè ognuno di noi ha la propria “disabilità”, chi nel ballo, chi nel canto, chi nel cucinare, in una materia scolastica... qui con il Piero Gabrielli ho potuto scoprire lati che non conoscevo in me ma anche lati nascosti negli altri! 5) Perché secondo te il regista ha deciso di rappresentare lo spettacolo “Il soffio delle camere d’aria”? Pensi sia uno spettacolo costruttivo? La motivazione della scelta proprio del Soffio delle Camere D’Aria è intrinseca. Roberto Gandini da molti anni cercava la maniera di rappresentare il tema della morte in uno spettacolo e parlando con gli autori Attilio Marangon e Giuseppe Manfridi si trovò l’idea di congeniare tutto in un cimitero fantasioso (infatti il titolo iniziale era il Cimitero della Fantasia). Idea porta idea ed hanno creato a mio avviso un testo stupefacente che racchiude molta modernità con un pizzico di ironia e semplicità che non guasta mai! 6) Nella rappresentazione tu eri il Fonografo, come ti sei sentito a rappresentare un oggetto? A primo impatto quando Roberto disse che dovevo rappresentare un fonografo ero titubante, [sapevo che voleva un personaggio che fosse carismatico e che desse “frizzantezza” allo spettacolo, soprattutto cantando] nell’interpretare un oggetto che non faceva parte della mia epoca e generazione, così mi andai ad informare -all’inizio dovetti capire la differenza tra grammofono e fonografo!- e ho avuto simpatia per il mio personaggio, che poi si è trasformata in amore quando oltre al testo crearono anche le meravigliose canzoni scritte da Simone Maggio! La difficoltà che ebbi con questo strampalato personaggio fu capire in che maniera Roberto lo volesse PAGINA 8 (carismatico e che desse “frizzantezza” allo spettacolo) per poterlo plasmare su di me. La postura, gli atteggiamenti, il modo di cantare… formai questo personaggio, fino a completarne lo studio iniziale una volta che le sarte mi ebbero cucito il vestito addosso (scomodissimo!), per poi passare allo studio dei movimenti e dell’approccio con il pubblico... non si finisce mai di capire e studiare il proprio personaggio! 7) Pensi che “Il soffio della camere d’aria” sia piaciuto a chi l’ha visto? A chi invece non l’ha visto lo consiglieresti? Se sì, perché? Secondo me ha suscitato molte domande e molta simpatia questo spettacolo! Da quanto ho potuto vedere la storia pur se arcana è riuscita ad entrare nella gente, quindi buona parte del lavoro è riuscito! Per chi non l’ha visto spero sia per una buona ragione! Scherzo, spero potremmo replicare ancora così potranno venire a vederci per poi giudicare secondo il proprio pensiero! 8) Di questi tempi i giovani frequentano sempre meno i teatri, cosa diresti loro per convinvìcerli ad andarci? Le scuole in questi ultimi anni stanno incentivando molto il teatro e ne sono felicissimo, anche perché per un ragazzo un modo che non sia violento, invasivo, fastidioso, ... di vivere la propria giornata sarebbe proprio quello di andare a teatro per gustare un opera e commentarla magari con i propri amici. So che è facile da dire ma speriamo che il teatro viva e non sopravviva così che tutti, ragazzi e non, possano rispecchiarsi o scoprire attraverso il teatro parte di se stessi, di una realtà, della storia che il cinema o la televisione non danno perché non c’è il contatto diretto attore-ubblico, che rende il Teatro vivo e sano! Il Teatro se fatto bene è Cultura da Preservare. Cari ragazzi io, da ragazzo, vi invito a scoprire un mondo attraverso il Teatro! “Dai, Cazzo!!” CINEMA Di Annibale Damiano (5°H) “Gianluca il gnignigni. Non hai fatto il gnignigni che è la cosa più importante. Scusa, e certo che te pija l’embolo, Gianluca. Dai, svegliate, che papà te porta a mignotte. Dai, cazzo! E’ nà giornata popopopopopopopo de merda. Io ‘o porto a mignotte e questo me fa muro. Ma vaffanculo!” Uscito il 4 novembre, è da subito in testa ai botteghini incurante del vero scopo del padre che vuole vederlo per il maggior incasso del fine settimana “I soliti idioti “smutandare” la Sorcicova. il film”, tratto dal fortunato programma di MTV “I so- Nel frattempo, alcuni invitati al matrimonio vivono le liti idioti” con Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio. Il loro personali disavventure. film ha come protagonisti i due personaggi di maggior Un ritratto impietoso del peggio della società contemsuccesso del programma, Ruggero De Ceglie e suo figlio poranea che non fa sconti a nessuno. E che diventa così Gianluca. Sono presenti anche altri personaggi del pro- eccessivo, accentuato ed esasperante da strapparti una rigramma che fanno da contorno alla storia come i finti sata. Questa è la forza intrinseca di “I soliti idioti il film”, moralisti e gli omoche, reduce dal successo tesessuali. levisivo, sbarca ora al cineL’incubo del volgama. La pellicola vanta una re imprenditore rocomicità grottesca e mette mano Ruggero De in scena una satira grafCeglie (Francesco fiante veicolata attraverso Mandelli) sta per un linguaggio sicuramente realizzarsi quando volgare. Ma sotto a questo il figlio Gianluca pesante strato di volgarità, (Fabrizio Bigio) è in assistiamo a quello che reprocinto di sposarsi almente accade nel nostro con la sua fidanzaPaese. Dal sociale, al costuta Fabiana. Per lui, me, dalla burocrazia, al dosessantenne donnavere civico, ognuno dei periolo arricchitosi sui sonaggi in questo film dice panini coi wurstel, la sua, sul come si vive in avere un figlio colto e sensibile, determinato a sposarsi terra italica. Entrando nel merito dell’opera filmica non per amore con una ragazza poco attraente, è un’onta in- si può che constatare, però, l’aspetto zoppicante del passopportabile, a cui decide di rimediare scommettendo saggio dal piccolo al grande schermo de “I soliti idioti” con il suo amico Chicco che Gianluca finirà a letto con che non riesce nel tentativo di discostarsi dalla struttura la Sorcicova, una famosa top model di biancheria intima a sketch del serial tv per diventare un film in senso prodi Smutandissimi. Per vincere la scommessa Ruggero prio. Consigliato ai fan della serie tv che vogliono ritrodecide di boicottare il matrimonio e trascinare Gianluca vare Ruggero, Gianluca e gli altri prototipi umani anche a Roma facendogli credere che vuole portarlo a vedere al cinema. E a chi vuole guardare in faccia certe brutture il luogo in cui è nato perché gli rimane poco tempo da della società e accettare le conseguenti risate dal retroguvivere a causa della “rontolite seborroica” malattia inven- sto amaro.“Dai, cazzo!” tata sul momento. Gianluca accetta di andare a Roma PAGINA 9 musica Diversa da chi? Di Vanessa Trimani (5°H) Siamo sempre stati abituati a vedere in televisione cantanti con fisici scolpiti, gambe chilometriche, fianchi scheletrici e visi incavati. Nella nostra società, più si è magre, più si è belle. Più si è belle, più aumentano le probabilità di diventare famose. Questo è stato più o meno il destino di tutte le cantanti che ora navigano nell'oro: da Lady Gaga a Katy Perry, dalle Pussycat dolls a Britney Spears. E così via. Eppure, c'è quel 1% di artisti che hanno ottenuto la notorietà proprio grazie alla loro diversità. Contraddizione? Sì. Ma non c'è da meravigliarsene. Il mondo della musica è una continua contraddizione. In questo scenario contorto, ultimamente, una delle protagoniste, che ormai fa invidia alle sue colleghe e fa gola a molti discografici, è la giovanissima Adele. Quest'ultima non solo ha una voce da far rabbrividire chiunque l'ascolti anche solo per un secondo, ma è la personificazione della ragazza comune. Ed è proprio quest' ultimo insignificante particolare, che l'ha resa a soli 23 anni un'icona della musica soul. Ma chi è questa strana ma, allo stesso tempo, comune ragazza?Adele Laurie Blue Adkins nasce a Londra, il 5 maggio dell'1988. Nel 2008 riscuote un discreto successo con il suo primo album, 19, e soprattutto con il singolo Chasing Pavements.Ma la vera e propria fama, la giovane Adele, la otterrà nel 2011, con l'album 21. Specialmente con tre dei singoli contenuti in questo album: Rolling in the Deep, Set Fire to the Rain e Someone Like You, che, dopo pochissimo tempo, scaleranno le vette delle più grandi classifiche musicali. Il suo entusiasmo e la sua ingenuità, il suo commuoversi dopo una canzone cantata da lei stessa hanno entusiasmato il pubblico. Portando alcuni critici musicali a considerarla addirittura la nuova Amy Whinehouse. Esagerazione? Forse sì. Anche perché basta solo vederla per accorgersi che con la Whinehouse ha ben poco in comune. E non c'entrano i chili che Adele ha in più! Pur non soffermandosi solo sull'esteriorità, ci si accorge benissimo che la Whinehouse cantava la sua sofferenza e la tristezza di una donna adulta che affogava il suo dolore nell'alcool e nella droga. L'altra, invece, parla della sua voglia, forse un po' adolescenziale, di non soffrire più per amore, e di trovare il famoso Principe azzurro che tutte le ragazze desiderano. Ed è forse stato proprio quest'ultimo particolare a scatenare un po' di polemiche nei confronti di Adele. Il suo ex fidanzato, infatti, sarebbe intenzionato ad intentare causa contro di lei per ottenere una parte dei proventi relativi ai diritti delle canzoni dell'album 19 ispirate alla loro storia d'amore, sostenendo che la sofferenza da lui causata ad Adele è stata alla base della composizione dei brani. Un vero e proprio sciacallo, insomma. Ma la giovane Adele ha continuato imperterrita, nonostante tutto, la sua strada verso il successo. E questo non può farle altro che onore. Nel novembre 2011, però, Adele purtroppo è stata costretta a cancellare le date del suo tour in America per via di un'emorragia alle corde vocali, che l'ha costretta a sottoporsi ad un intervento chirurgico. Ovviamente tutti i suoi fans, ma anche le persone che semplicemente la conoscono, pregano per lei e sperano che torni presto su un palco, ancora più brava e più sicura di se stessa. Scatenando così le invidie di tutte quelle persone che le avevano sbattutto la porta in faccia, a causa del suo fisico un po' abbondante. In conclusione, si potrebbe pensare che tutta questa notorietà che in poco tempo ha travolto la giovane ragazza sia scaturita dal fatto che le persone si siano stancate di vedere sempre il solito stereotipo di cantante: alta, magra, bella. Ed inevitabilmente triste e spenta. Ora il pubblico, soprattutto quello femminile, ha bisogno di riscontrare nei propri idoli i difetti e le incertezze che caratterizzano le persone comuni. Ormai vedere la tristezza delle ossa che escono fuori dal bacino non fa più moda. Ora si preferisce qualcuno che non ha paura di mostrare al mondo la propria bellezza nell'essere diversa. Ma poi, diversa da chi? PAGINA 10 televisione GLEE Di Andrea Bilardi (4°M) “Don’t stop believing” e capisci subito che si sta parlando di Glee. “Don’t stop believing” è la famosa canzone dei Journey che Glee ha utilizzato per farne il suo cavallo di battaglia. Glee nasce dalla mente creativa di Ryan Murphy (Nip/ tuck) , corrisponde al genere Musical-comedy Drama e narra le vicende di alcuni ragazzi sfigati ( in americano Geek) di un liceo in Ohio acco- munati tutti dalla passione per la musica. Glee si presenta inizialmente come una classica serie televisiva con i soliti stereotipi americani, per poi sfatarli e proporli in situazioni diverse rispetto a quelle tradizionali. Con questi requisiti Glee ha subito conquistato il cuori di moltissimi ragazzi e non solo, infatti nel corso delle puntate gli ascolti sono aumentati raggiungendo livelli record. Inizialmente l’idea di trasportare il genere musical in una serie televisiva non era visto di buon occhio, ma ha lasciato tutti a bocca aperta. Ma uno dei fattori principali della riuscita di questo telefilm è il talentuoso cast formato da attori che si destreggiano in modo ottimale nelle tre arti per eccellenza: recitazione, canto e musica. Infatti la maggior parte degli attori ha recitato nel famoso teatro Broadway di New York. Glee cerca di avvicinare i ragazzi alla musica ed di scoprire nuovi talenti, seguendo questa linea d’onda è nato The Glee Project, un reality show, che scova dei talenti tra ragazzi normali; il premio in palio: la partecipazione alla serie televisiva. Questa serie ha ispirato anche un altro talent-show britannico chiamato “Don’t stop believing”, che è una sorta di unione tra Glee e Xfactor, dove diversi gruppi corali si sfidano. Dalla serie è stato prodotto anche un film “ The 3D glee concert Movie” dei spezzoni dei concerti svolti dai ragazzi del cast in Usa e Inghilterra. Oltre alle canzoni, nel film ci vengono raccontate delle storie di tre ragazzi con diversi problemi, che vengono superati grazie alla serie televisiva. Una storia parla di una ragazza affetta da nanismo che è entrata a far parte del corpo cheerleader della scuola, la seconda narra di una ragazza affetta da sindrome di Asperger che lotta quotidianamente con le sue paure e infine la storia di un ragazzo omosessuale, che dopo una serie di eventi sfortunati è riuscito a fare outing. Il punto di forza del telefilm è proprio quello di toccare questione delicate come appunto l’omosessualità e il bullismo. Infatti alcuni attori e uno dei registi sono stati vittime di bullismo e cercano, attraverso questa serie, un riscatto. La serie ha ricevuto anche molte critiche soprat- tutto dai conservatori e dal Parental television Council, ritenendola una serie non adeguata per dei ragazzi. Comunque la serie è riuscita ad ottenere moltissimi premi e nomination, trai più importanti vi sono i 4 Golden globe e 4 Emmy awards. Ultimamente ha avuto un calo d’ascolti, ma è riuscita a conquistare le vette di Itunes con la loro ultima performance “Rumours has sit/ Someone like you”, un mash up tra le due famose canzoni di Adele. Glee è a tutti gli effetti una serie-evento, che ha conquistato il pubblico e nello stesso ha elogiato la musica, sia quella antica che quello moderna, e i musical come “West side Story” e l’irriverente “Rocky horror picture show”. Non solo, ma è anche una fonte di ispirazione per molti ragazzi che cercano la ribalta e dimostrare a tutti quanto valgono veramente. PAGINA 11 Assassin’s Creed Revelations Di Annibale Damiano (5°H) “Quando ho iniziato questa battaglia non immaginavo che avrebbe richiesto una vita intera. E ho presto scoperto…che ne avrebbe coinvolte molte altre. La verità cercata dagli assassini che mi hanno preceduto …è ancora nascosta e i loro nemici sono ancora in vita. Così la mia ricerca continua. Non avrò tregua fino a quando tutto verrà rivelato e i segreti del mio mentore saranno finalmente scoperti. Le cinque chiavi della biblioteca di Altair. Niccolò le ha portate qui e le ha nascoste. Forse il destino ha stabilito che io muoia prima che tutto abbia una risposta. Ma un assassino non prende ordini da nessuno” Il 15 novembre è uscito in tutti i negozi di videogiochi Assassin’s Creed Revelations, il quarto capitolo della saga di “Assassin’s Creed” sviluppato da Ubisof. Il videogioco, come dicono i suoi sviluppatori non è il capitolo conclusivo di quello che in origine doveva essere una trilogia ma chiude le avventure di Ezio Auditore da Firenze protagonista dei due precedenti capitoli “Assassin’s Creed 2” e “Brotherhood”. 1511, Ezio Auditore è ormai cinquantenne e anche se nei suoi occhi si legge il segno dell’età, il suo corpo e la sua mente restano armi letali. Dopo la sua avventura romana in Brotherhood, Ezio attraversa il mare per raggiungere le coste dell’Impero Ottomano deciso a recuperare l’eredità spirituale di Altair l’assassino di GeR edazione Se vuoi esprimere un parere, dare consigli, proporre argomenti, contatta la redazione all’indirizzo e-mail: [email protected] Hanno partecipato a questo numero i seguenti “giornalisti in erba”: Andrea Bilardi (4°M) Matteo Boccacci (3°G) Giada Cucchi (4°A) Annibale Damiano (5°H) Claudio De Blasio (4°A) Sergio Guazzerotti (4°C) Alessandro Iannamorelli (5°C) Ioana Loredana Mihoc (3°B) Melissa Randò (4°E) Monica Sanniti (4°E) Chen Laura Sarno (4°E) Andra Gabriela Tacea (3°B) Vanessa Trimani (5°H) Vignetta di Roberto Bors (4°C) Un rigraziamento speciale alle prof. Mattarocci e Maron- videogame rusalemme (protagonista del primo capitolo) che si dice abbia custodito in una biblioteca segreta nella fortezza di Masyaf preziosi codici miniati che sopportano il peso del sapere. Per raggiungere la biblioteca Ezio dovrà trovare dei sigilli attraverso i quali sarà in grado di rivivere i ricordi di Altair così che nel gioco saranno giocabili entrambi gli assassini. Arrivato a destinazione, Ezio scopre che un manipolo di templari è attratto dal suo stesso obiettivo. Anzi, i nemici di una vita hanno già recuperato una delle cinque chiavi necessarie per raggiungere la biblioteca. Ed ecco allora che inizia l’avventura verso la verità. Il gioco, ambientato a Costantinopoli dove sarà possibile visitare i quattro quartieri in cui è divisa la città e la Cappadocia , presenta varie novità dal miglioramento della grafica a nuove armi che cattureranno il giocatore per tutta la durate del gioco e nel suo compito: riuscire a sincronizzare i ricordi di Altair, Ezio e Desmond. Sospesa tra realismo storico-architettonico e invenzione fantastica, la serie di Assassin’s Creed è divenuta un cult per gli appassionati di videogiochi, che in Revelations vedranno infine risolti gli intrighi e le congiure che si sono accumulate come nubi tempestose. Non ci resta che giocare questo nuovo capitolo che di certo non deluderà tutti i fan della serie e ricordate “Nulla è reale, tutto è lecito”. celli. Si ringraziano per la disponibilità Danilo Turnaturi e i prof. Cinzia Ascenzo e Antonio Spallone. Professore referente del progetto: Alvaro Vellei Redattrice: Melissa Randò; Grafico: Manuel Secci Cerchiamo giornalisti! Se ti piace scrivere e vuoi partecipare a questo progetto, non esitare a contattarci. La redazione di Eco è aperta a tutti. Il giornalino d’Istituto è un progetto scolastico aperto a tutti, coordinato dal gruppo Eco-Amaldi. Gli articoli e le foto in questo numero non possono essere utilizzati o rielaborati senza il permesso degli autori. Visitate il sito del gruppo Eco-Amaldi, nel quale scaricare le copie digitali a colori anche dei numeri precedenti: ecoamaldi.altervista.org PAGINA 12