Rivista scolastica del Liceo Scientifico Statale “Edoardo Amaldi” di Roma
Editoriale
25 novembre 2011 - Anno 3 - No. 19
ecoamaldi.altervista.org
“Sotto forma di stampa il pensiero è imperituro. Diviene volatile, inafferrabile, indistruttibile: si mescola all'aria. Mentre al tempo dell'architettura si faceva montagna e occupava
potentemente un secolo e un luogo, ora si fa stuolo d'uccelli, si diffonde ai quattro venti e
occupa a un tempo tutti i punti dell'aria e dello spazio. Chi non vede che in questa forma
è assai più indelebile? Da solido che era, è divenuto vivente, ed è passato così dalla durata
all'immortalità. Si può demolire una montagna di pietre, ma come estirpare l'ubiquità?”
LA Parola all’Amaldi
Di Chen Laura Sarno (4°E)
La voce degli studenti sarà alla base della web radio in onda da lunedì 28/11.
È partito infatti il progetto “Diversi ma
uguali – la parola ai ragazzi”, che oltre
alla nostra interessa altre 11 scuole di
Roma, in 4 municipi.
Gli studenti coinvolti, una volta fatti
propri i cenni teorici, sono passati subito alla pratica. L’imbarazzo iniziale,
il disagio provato nel riascoltare la
propria voce, hanno presto lasciato il
posto al puro entusiasmo: il risultato
è un gruppo già affiatato (ma sempre
aperto a nuove “reclute”) in cui ci si
scambiano idee e proposte sempre
migliori che non si vede l’ora di realizzare!
Le esperienze reali di noi ragazzi non
Dai Cazzo!!
Di Annibale Damiano (5°H)
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L’Eco di DireGiovani
Di Chen Laura Sarno (4°E)
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si sentono raccontare spesso, eppure
sono una fonte di spunti eccezionale
per affrontare concretamente tematiche attuali. Lo scopo dell’iniziativa,
promossa da Save the Children e
Media Aid (organizzazioni non governative che si occupano rispettivamente
dei diritti dei minori e dei mezzi di
comunicazione e informazione), è
appunto quello di trattare temi come
l’integrazione, la non discriminazione
e la partecipazione in modo diretto.
Il materiale audio inviato dalle scuole
sarà inserito nelle trasmissioni quotidiane che si potranno ascoltare (sentitevi pure obbligati) su
underadio.savethechildren.it
Stay tuned!
Intervista ai
prof. Ascenzo e
Spallone
Di Ioana Loredana Mihoc e
Andra Gabriela Tacea (3°B)
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Monti, Questo
Sconosciuto!
Di Sergio Guazzerotti (4°C)
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PAGINA 1
Di Claudio De Blasio (4°A)
Stare qui, davanti al computer con un foglio
elettronico di Word bianco ormai non mi è
nuovo, ma questa volta è diverso: non si tratta infatti di stendere un articolo, ma di scrivere l’editoriale che inaugura il terzo anno di
vita di Eco.
Sapete, care lettrici e cari lettori, è un compito difficile quello di portare avanti un giornale, rispettare i tempi di consegna, proporre
idee innovative che siano accettate da tutti,
trovare l’ispirazione per scrivere il proprio
pezzo, impaginare, fare le vignette, ascoltare le lamentele di chi vorrebbe il giornale in
un modo ma non capisce che una “sporca
dozzina” di giornalisti in erba non può accontentare tutte le milleduecento anime che
popolano la scuola.
“È uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur
farlo” direbbero in un vecchio film western.
Io sono contento di far parte di questo gruppo che mette tutto sé stesso per far uscire più
o meno una volta a mese questo pezzo di
carta polifunzionale (come non citare infatti
gli ingegnosi modi in cui viene usato Eco, da
ferma banco ad arma impropria contro insetti di ogni tipo).
Nonostante il dispiacere che si prova ogni
volta nel vedere le copie del giornale strappate e fatte coriandoli sul pavimento della
classe, noi andiamo avanti consapevoli di
aver fatto un buon lavoro. No, non stiamo
peccando di presunzione: anche quest’anno
infatti, la Redazione ha vinto un concorso
giornalistico a livello nazionale e tre giornalisti sono stati premiati con la pubblicazione
di un loro articolo in una raccolta.
Ma non vi voglio annoiare oltre, finisco questo lungo editoriale anticipandovi le novità
che vorremmo introdurre quest’anno: oltre
alla rinnovata grafica, che scommetto non
avevate notato, vorremmo integrare la versione on line del giornale con un ricco sito
internet, dove trovare videointerviste, i singoli articoli o anche un blog aperto a tutti.
Ma per fare tutto questo abbiamo bisogno
di nuove persone che ci aiutino a crescere e
migliorare. Partecipare al progetto del giornale d’istituto non significa entrare in una
massoneria, ma collaborare per fare una rivista scolastica il più possibile apprezzata e
variegata. Detto questo, un in bocca al lupo
di rito a tutti per l’anno scolastico. Have fun!
SCUOLA
Gli studenti uniti in un’unica marcia
Di Matteo Boccacci (3°G)
Questa giornata nasce dal lontano 17 novembre del 1939,
quando a Praga, gli occupanti nazisti uccisero 9 studenti e
i loro insegnanti. In occasione del loro funerale ci fu una
giornata di manifestazioni contro il regime nazista. Circa
1200 studenti che scesero
in piazza furono deportati.
Il 17 novembre del 1973
furono tanti gli studenti
che ad Atene riuscirono a
creare i presupposti per la
caduta della dittatura militare.Il 17 Novembre 1989
in Cecoslovacchia una
manifestazione di studenti
universitari a favore della
democrazia fu l’innesto per
la fine del regime comunista. Ad oggi le manifestazioni in Italia hanno avuto molte
adesioni (Napoli 20 mila studenti, Roma 15 mila, Milano
e Torino 10 mila, Bologna e Bari 5 mila) e la violenza
è scaturita solo in alcune piazze (Milano, Napoli e Palermo) e come solitamente accade i mass-media hanno
dato molto spazio a queste piazze a discapito delle altre. A
Roma il corteo si è dato appuntamento alle 10 a piazzale
Aldo Moro; gli studenti medi hanno raggiunto gli universitari e insieme alle 11 e 30 hanno cominciato a camminare verso piazza della Repubblica. È stato bello vedere
come gli studenti siano riusciti a creare un corteo pacifico,
riuscendo a sfilare senza scontri con la polizia, poichè
doveva essere una giornata di festa e perlomeno a Roma
lo è stata. Alla manifestazione di Roma hanno partecipato
anche i cobas, il movimento per l’acqua bene comune e
altri piccoli gruppi che hanno portato il loro sostegno alle
proteste studentesche. Si può notare quindi come a questa manifestazione abbiano
aderito molte persone, ma
per motivi diversi: è stata
una manifestazione contro
la crisi economica, contro
il neonato governo Monti,
contro le banche, contro la
privatizzazione dell’acqua,
contro i tagli e contro Alemanno; si può anche dire
però che probabilmente gli
studenti hanno solo voluto
riconfermare una giornata
così importante, una sorta di riscatto verso tutto quello
che li sta circondando in questi giorni, e per dimostrare
che nelle piazze non ci sono solo “black block”, ma anche
semplici studenti che nel manifestare trovano la possibilità
di far valere le loro idee.
“Son come falchi quei carri appostati, corron parole sui visi
arrossati, corre il dolore bruciando ogni strada e lancia
grida ogni muro di Praga. Quando la piazza fermò la sua
vita, sudava sangue la folla ferita, quando la fiamma col
suo fumo nero lasciò la terra e si alzò verso il cielo, quando
ciascuno ebbe tinta la mano, quando quel fumo si sparse
lontano, Jan Hus di nuovo sul rogo bruciava all’orizzonte
del cielo di Praga...”
Lo Sapevi Che...
Di Giada Cucchi (4°A)
Il Belgio è uno Stato con dieci milioni di abitanti ed è di���
viso in dieci province: cinque di queste sono fiamminghe
e cinque valloni.
In Vallonia e a Bruxelles si parla il francese, nelle Fiandre si parla il fiammingo e in una piccolissima regione della Vallonia si parla
il tedesco. Bruxelles (o Brussel) oltre
ad essere la capitale del Belgio è anche
una regione autonoma. Il Belgio è uno
stato federale formato da tre differenti
entità e lo è da ben trenta anni.
Numerosi dibattiti interni hanno portato negli scorsi mesi a non avere un
reale governo per più di cinquecento
giorni. (Il Premier incaricato di formare
il nuovo Governo, Elio Dirupo, il 21
novembre ha chiesto al re Alberto II di
essere sollevato dall’incarico: il Belgio è
ancora senza Governo. NdR) Una delle città importanti
del Belgio è Liège (Liegi); questa città si sviluppa lungo
la Meuse, fiume che attraversa il Belgio. Liège è una
città moderna; c’è una nuova stazione metropolitana e
una nuovissima Università.
La caratteristica maggiore è un vecchio Palazzo Reale
della famiglia Bishops, la quale governò in quell’area
per molti secoli. Molte persone famose sono nate in
Belgio, come il giornalista George Simenon, la tennista Justine Henin, l’attrice
Marie Gillain e il premio
Nobel per la Pace del 1958
Dominique Pire.
La scuola di Flône è
un’Abbazia (St. Augustine)
fondata nel X secolo, esattamente nel 1139. Sottratta durante la rivoluzione
francese, è appartenuta
a ricchi industriali fino al
XIX secolo. Nel 1921 viene
adibita ad istituto scolastico
secondario col nome di
“Dames de l’Instruction Chrétienne”. Oggi la struttura,
che si è estesa notevolmente, comprende una scuola
primaria e una secondaria, dove gli studenti possono
scegliere anno per anno le materie da approfondire.
PAGINA 2
Amazing Belgio!
Di Alessandro Iannamorelli (5°C)
La placida campagna belga scorre veloce e a un tratto
si ergono le torri di raffreddamento di una centrale
nucleare. Prosegue la campagna con pale eoliche,
un bosco e un castello. La centrale è prospiciente a
un fiume che evapora ogni mattina. L’evento desta
la curiosità di un gruppo di studenti del liceo Amaldi
che a ottobre ha visitato il Belgio, ospitati e guidati
dagli amici di Flône, i corrispondenti dello scambio
culturale.
La curiosità scientifica dei viaggiatori è presto appagata da uno dei motivi dello scambio: assistere a
conferenze a tema scientifico, spaziando dallo studio
dell’Universo sino alla fluorescenza degli insetti.
La scienza vista come disciplina realmente basata
sull’esperimento, richiedente sempre più moderne
tecnologie: stimolante la visita al Centro Spaziale di
Liegi. È difficile immaginare che per accedere ai laboratori dove sono testati i satelliti bisogna indossare
tuta, cuffia e copriscarpe per non compromettere tali
apparecchiature, a volte grandi come il telescopio di
Galileo, ma che permettono perfino di vedere il Sole.
Giovani che osservano come vedere il mondo,
sperimentarlo, comunicando in inglese, lingua
veicolare e ufficiale della scienza. Mentre l’inglese
ha fatto sentire uguali studenti italiani e belgi, condividendo idee e scherzi; in Belgio la varietà linguistica - francese e fiammingo in prevalenza - si ri-
SCUOLA
flette in una diversità politica. Per questi contrasti il
Belgio è senza presidenza dall’aprile 2010, quando
il governo si è dimesso per una questione relativa ai
diritti linguistici nella periferia di Bruxelles.
Lo scambio è stato ricco di stimoli come le visite al
laboratorio di fisica di Namur per lo studio dei gas
atmosferici e il rilevamento dell’inquinamento e le
lezioni di fisica e chimica tenute da brillanti giovani
universitari. Forse però non si può conoscere meglio
un popolo se non sedendosi a tavola. Gli Italiani in
un primo momento con un po’ di negligenza accettano. Non sono rimasti delusi dalla cucina belga, in particolare per le patatine fritte che in inglese sono dette
ingiustamente “French fries” mentre sono di invenzione e genuinità belga. È lecito dire che l’accoglienza
premurosa riservata ai ragazzi dalle famiglie ospitanti
è propria dei Belgi. Non a caso Brussel è una città
a misura d’uomo, con la piazza più bella d’Europa
(la Grand Place) e la sede del Parlamento Europeo.
Visita non scientifica ma d’obbligo per uno dei luoghi
dove si svolge la plenaria del Parlamento: l’altra sede
è a Strasburgo.
Parlamento in cui di recente Roberto Benigni ha letto
Dante. E questo apre l’invito a conoscere l’Italia e
la città di Roma, nella seconda parte dello scambio,
l’episodio italiano, quando a febbraio i ragazzi belgi
saranno ospitati dai loro corrispondenti.
PAGINA 3
L’Eco di DireGiovani
Di Chen Laura Sarno (4°E)
Dal 9 al 12 novembre si è svolto, al Palazzo dei Congressi
dell’Eur, Diregiovani Direfuturo, il Festival delle Giovani
Idee. Studenti delle medie e delle superiori di tutta Italia
hanno partecipato esibendosi, esponendo le proprie creazioni, confrontandosi e, diciamolo, anche divertendosi.
Mentre un gruppo accordava i propri strumenti in fondo
a una scala seminascosta, un altro si esibiva davanti al pubblico di genitori commossi e ragazzi piacevolmente incuriositi.
Negli stand, militari e forze
dell’ordine rispondevano alle
domande e mostravano le attrezzature utilizzate, ad esempio, per disinnescare le bombe;
poco lontano si spiegavano le
funzioni di Camera dei Deputati e Senato. Alcuni facevano
gli occhioni dolci per avere una
delle ultime spillette del movimento “Love, no drugs”, altri
si stupivano delle cifre di denaro utilizzate dalla Cotral per riparare i danni fatti dai vandali e
che potrebbero servire invece
ad agevolare i meno abbienti.
Tra recite, commenti sugli elaborati artistici, foto ricordo scattate dallo staff e file per provare il simulatore delle Frecce Tricolori, c’è stato anche modo
di confrontarsi direttamente con esponenti della classe diTERRITORIO
rigente quale il Presidente della Camera Gianfranco Fini.
I ragazzi, per nulla intimoriti, partendo dall’importanza
della memoria della Shoah (argomento trattato in un video realizzato da una delle scuole presenti), hanno posto
domande sulla situazione politica attuale e sui metodi per
riconquistare la fiducia nelle istituzioni. Molta attenzione
è stata dedicata alle prospettive future per
noi giovani, che ora come ora non sono
affatto rosee (<<È da quando siamo nati
che piangiamo per il nostro futuro!>> ha
detto provocatoriamente una ragazza).
Chi passando per di là si affacciava incuriosito nello spazio forum dedicato, aveva
potuto sentire risposte sulla legge elettorale, sui costi degli apparati della politica
(e non della politica in sé), sul meccanismo del vitalizio parlamentare da abolire,
sull’autoimprenditoria giovanile da incentivare e sull’esempio concreto che i
giovani dovrebbero ricevere dagli adulti.
L’incontro si è concluso con il regalo a Fini di una copia della raccolta
dei migliori articoli scritti quest’anno
dagli studenti: tra questi, tre sono firmati dai giornalisti in erba di Eco.
Il festival, già in progetto per l’anno prossimo, si è concluso con la premiazione di
alunni meritevoli e delle redazioni scolastiche migliori, tra
cui (scusate il momento di autocelebrazione) la nostra.
Dolci, Amore e... Fantasia
Di Monica Sanniti (4°E)
Tra gli impegni scolastici, lo sport e lo studio ormai
trovare un modo per svagarsi e rilassarsi diventa sempre
più difficile...Oltre passare il tempo ipnotizzati davanti al
pc, cos'altro si potrebbe fare? L'associazione "Alta Lena" ci offre un'opportunità da cogliere al volo: un corso di cucina pomeridiano, un punto
di incontro per ragazzi della zona e non, per imparare
nuove ricette e proporre nuove idee.
Uno o due appuntamenti al mese, non di più, possono arricchire e rendere sempre più gustoso il nostro
ricettario! Un esempio: al primo
incontro ci si è già dati da fare e son
stati realizzati in pochi minuti dei
deliziosi Ferrero Rocher! Il prossimo appuntamento sarà il
24 novembre, alle 17 in punto, in
via Giovanni Castano, presso il CIS.
Cosa aspettate ? NB: ecco la ricetta semplice e veloce
per i Ferrero Rocher. (Per 10/15
persone)
Ingredienti
- Un barattolo di nutella da 840 gr
-3 pacchetti di wafer alla nocciola
-Nocciole: 300gr
-Burro: 50 gr
Procedimento
- Tritare le nocciole grossolanamente.
-In una ciotola sbriciolare finemente i wafer e mettere in
un'altra la nutella.
-Unire la nutella, i wafer, parte delle nocciole ed il burro
e mescolare il tutto fino ad ottenere
un composto omogeneo ( tutto deve
esser ben sciolto! )
- Realizzare con il composto delle
palline e ricoprirle con la restante
granella di nocciole ( Per evitare che
il composto si appiccichi alle mani,
queste devono essere leggermente
unte di olio ).
-Metter in freezer per 10 minuti e
servirle.
Buon appetito! PAGINA 4
Intervista ai prof. Ascenzo e Spallone
Di Ioana Loredana Mihoc e Andra Gabriela Tacea (3°B)
Cinzia Ascenzo: Chimica e biologia;
Quale materia insegna? Antonio Spallone: Matematica e fisica;
Cos’è per Lei l’insegnamento?
È una cosa difficile da dire. L’insegnamento è un modo
È un lavoro;
per comunicare le informazioni della disciplina
che si insegna; è una forma di relazione;
Da quanto tempo insegna in questa scuola?
11 anni;
Dall'inizio;
Cosa pensa degli studenti e del loro rapporto con lo studio? Eh… con il tempo le cose sono cambiate.
Hm…hm.. no comment;
Gli studenti adesso hanno altre priorità,
hanno il tempo per il computer e per altre distrazioni
e lo studio è passato in secondo luogo; però ci sono
anche persone che studiano e si impegnano molto;
Cosa pensa dei nuovi cambiamenti d’orario? Ritiene sia meglio uscire il sabato in 5° ora per evitare una
6°ora? La sesta ora è pesante sia per gli alunni che per i professori.
Sono per la settimana anglosassone;
Penso sia meglio fare cinque ore il sabato e togliere una sesta;
È d’accordo con le attività pomeridiane che si svolgono a scuola?Le ritiene utili o un modo per togliere tempo allo studio?
Sono d’accordissimo con le attività pomeridiane, molte sono
D’accordo;
formative e alcune di esse sono anche di carattere didattico;
Che parere ha della settimana dello studente? Crede che sia solo una perdita di tempo o una cosa utile? Trova una buona idea farla tra il I e II quadrimestre? E delle feste di Natale e fine anno? Avrebbe
qualche suggerimento da proporre?
No! Non sono d’accordo con la settimana dello
studente perché è difficile da organizzare per gli studenti
e difficile da gestire per i professori. Per quanto riguarda
Potrebbe essere utile, più articolata;
la festa di Natale e fine anno sono d’accordo se
si organizza come festa su piano e non tutta la scuola; Sui rappresentanti d’istituto cosa pensa? Saranno all’altezza della loro carica?
Non conosco i rappresentanti d’istituto, non sono
miei alunni a parte De Blasio. Su di loro non posso dire
Non li conosco i rappresentanti d’istituto;
niente perché ancora non li ho sentiti parlare in consiglio;
Che parere ha del progetto “ECO” – giornalino scolastico presente in questo liceo?
Ottima idea! È un progetto che coinvolge gli studenti Non ne ho cognizione, mi dovrei documentare;
Cosa pensa della riforma che ha eliminato il bilingue e lo scientifico sperimentale?
Non sono d’accordo perché l’uso delle lingue è
La riforma Gelmini è come la riforma elettorale
uno strumento fondamentale per il futuro; di Calderoli (una porcata) vedi nota dell’autore NBA;
Cosa pensa della decisione interna della scuola a proposito del bar?
Eh.. è un bando che per legge doveva essere fatto.
Adesso aspettiamo i risultati. Il bando non si poteva non
Se il bar chiude, è un’idiozia;
fare ma magari si poteva fare in modo diverso.
Delle persone che ci lavorano ho molta stima;
Che parere ha dell’attuale crisi economica? E della legge bavaglio?
Il maggior problema sono state le spese.
La crisi era scontata dati gli attori che hanno
Lo Stato non doveva chiedere soldi in prestito.
partecipato (il governo). Il bavaglio serviva a
Con la legge bavaglio non sono d’accordo;
imbavagliare le bocche altrui che non erano di Berlusconi.
PAGINA 5
SCUOLA
Tutti insieme arriveremo lontano! Di Ioana Loredana Mihoc (3°B)
Roma- Parco degli acquedotti
Il giorno 23 novembre al Parco
degli Acquedotti si è svolta la
prima campestre della stagione
2011-12. Come tutti gli anni,
studenti di varie scuole di
Roma si riuniscono per correre tutti insieme per categorie
e cercare di vincere, di passare
di livello e di arrivare più in
alto possibile. In questo giorno
hanno partecipato anche stu-
ATTUALITÀ
denti del liceo Amaldi, e grazie
ai molti sforzi e ai duri allenamenti, in gara sono riusciti
dimostrare ciò che valgono,
classificandosi anche per le
campestri comunali che si terranno a gennaio. È noto come
negli anni precedenti l’Amaldi
si sia classificata in buonissime
posizioni persino alle regionali. Riuscirà il liceo Amaldi a
farsi valere di nuovo?
L’Oasi della Legalità
Di Melissa Randò (4°E)
11 NOVEMBRE 2011- È successo di nuovo. Il presidio di "Libera" di Borgo Sabotino è stato depredato,
leso una seconda volta. La notte dell'11 novembre "ignoti" si sono introdotti nel bene confiscato e hanno
rubato tutti i rubinetti delle fontane e due pompe
idrauliche, utilizzate per l'asservimento dell'acqua
su l'intera struttura, sostituite solo l'agosto scorso.
E sarebbe già questo un motivo valido per indignarci,
se non fosse per il fatto che l'atto non è isolato: solo un
mese fa (21-22 ottobre) altri
"ignoti" entrarono furtivamente
nel presidio e crearono il caos,
spargendo vetri, sedie, tavoli,
computer, casse e amplificatori, ovunque. Un'ignominia.
Esteso per quattro ettari e
inaugurato nel luglio 2011,
il Villaggio della legalità di
Borgo Sabotino (LT), intitolato a Serafino Famà, vittima innocente di Mafia,
è un bene confiscato per abusivismo edilizio e affidato a “Libera”, coordinata da Don Luigi Ciotti, da
anni in prima linea per ciò che riguarda riqualificazione di territori sottratti a tutte le Mafie, e non solo. Borgo Sabotino è un’area strategica a livello regionale,
in quanto è posizionata a pochi chilometri di distanza da
Anzio e Nettuno, famose per la balneazione e infiltrazioni mafiose, dal Parco Nazionale del Circeo e da Borgo
Montello, dove si sono verificati negli ultimi anni episodi legati ad organizzazioni criminali. Qui le eco-mafie
agiscono indisturbate e fanno affari d’oro con il traffico
illecito di rifiuti tossici, in collaborazioni sempre più pericolose con la Camorra. Ed è proprio in questo piccolo
borgo sconosciuto che sedici anni fa moriva nella sua parrocchia nel 1995 Don Cesare Boschin, prete mascrato,
personaggio troppo scomodo e a conoscenza di tanti in-
trighi, che, inevitabilmente, lo hanno portato alla morte.
Anche per questo Libera fatica, lavora strenuamente:
l’ideale comune è portare un segnale, un messaggio profondo e forte di legalità in una terra sempre più affascinata e lanciata verso facili guadagni. Ciò che indigna di
più è la ferocia con cui questi “soliti ignoti” si sono accaniti su un’area così semplice. La ragione va sicuramente
cercata nell'opporsi alla forza e alla volontà di rinascere,
di cambiare di tanti uomini e donne, giovani e non, che
volontariamente contribuiscono a rendere
così grande e produttiva “Libera”. Proprio
questo spirito di non
abbattersi mai è stato
necessario per trovare il
coraggio di incontrarsi
tutti lì, al Presidio, il
12 novembre, ad assistere alla proiezione
della “Quinta Mafia”,
documento prezioso perché racconta la nostra regione
sotto la lente d’ingrandimento delle Mafie, prodotto da
“Libera” insieme a "Rinascita civile" ed altre associazioni.
Non si può non credere che l’assalto notturno non era
mirato a non consentire la proiezione, ma non si posseggono delle prove, purtroppo. Una questione è certa, però:
coloro che hanno sabotato Borgo Sabotino non sono
semplici ladruncoli, valutando soprattutto il fatto che,
al buio, trovare rubinetti e pompe idrauliche risulta un
lavoro impossibile per chi non conosce il luogo. Oltre ai
danni materiali provocati, ciò che strazia di più il cuore è
il valore del gesto: è inammissibile che una struttura nata
dalla coscienza debba essere abbattuta dalla criminalità
che sembra primeggiare con grande successo, e sempre.
Sarebbe una nuova sconfitta inferta alla legalità, nell’oasi
della Legalità. PAGINA 6
Monti, Questo Sconosciuto!
Di Sergio Guazzerotti (4°C)
Mario Monti, classe 1943, economista riconosciutissimo con una carriera radiosa alle spalle e presidente dell’Università Bocconi di Milano, un gran pezzo
grosso. Ma perché è stato scelto proprio lui? Come
mai quando ancora le dimissioni di Berlusconi erano soltanto una congettura, una
previsione, che sì era facilmente
prevedibile, ma pur sempre una
previsione, il sig. Monti era già
sulla bocca di tutti? E prima di
ogni ragionevole dubbio, era fin
da subito il primo candidato a
presiedere il cosiddetto governo
tecnico? Per quale motivo un
individuo dovrebbe prendere in
mano le redini del Paese, senza che il popolo sovrano possa
esprimere il suo parere? Forse
perché ha le carte in regola per
risanare il nostro debito? Forse perché è vicinissimo
alle visioni comunitarie della BCE e dell’Unione Europea?
La risposta non ci è dato saperla al momento, ma ci
sono alcune cose che possono farci riflettere. Probabilmente non tutti sanno che la crisi finanziaria che stiamo
affrontando in questi mesi, figlia del brutto periodo che
venne avviato con il crollo della Lehman Brothers nel
2008, è stata innescata in parte dalla Goldman Sachs,
una delle più grandi banche d’affari del mondo; dovete
sapere che Mario Monti è dal 2005 consulente internazionale proprio per la stessa Goldman Sachs, il suo
compito è quindi quello di affiancare le operazioni di
una delle più grandi banche del mondo, che è stata se
non causa, quantomeno una delle prime a speculare su
questo periodo nefasto. Crozza ha detto nel suo programma Italialand: I capi delle banche vanno a governare quegli Stati, che le loro stesse banche hanno fatto fallire. Il governo tecnico per definizione dovrebbe essere
super partes, di neutralità assoluta, eppure non sembra
proprio così. Ma non è tutto: nel 1973 David Rockefeller, uno dei più grandi banchieri al mondo, fondò
la commissione trilaterale “Trilateral Commission”, ovvero un’organizzazione internazionale che si promuove
di creare collaborazione
tra Stati Uniti, Europa e
Giappone, un club di
pochi eletti che discutono su ciò che è bene
per il mondo, senza che
la sovranità popolare
venga minimamente interpellata. Il presidente
europeo di questa commissione sapete chi è?
Sempre Mario Monti.
Questo personaggio è
anche uno dei membri
di un’altra associazione molto particolare, il Gruppo
Bilderberg, composto da un’élite strettissima di banchieri, politici, statisti e figure molto influenti che si
riunisce ogni anno, a porte chiuse, per discutere di tematiche di importanza internazionale, senza che nessun
cittadino comune possa conoscere i temi e le discussioni intraprese durante il colloquio. Ebbene, io non posso
assicurarvi che queste nozioni potrebbero determinare
una reale influenza negativa dell’economista per il nostro Paese, ma per logica non posso assolutamente credere che un individuo in stretto legame con i più grandi
banchieri al mondo, possa di fatto volere il bene della
nazione; la democrazia dovrebbe fondarsi sulla trasparenza e sulla collaborazione col popolo sovrano e tutto questo rappresenta proprio l’esatto opposto. Come
disse Henry Ford: Meno male che la popolazione non
capisce il nostro sistema bancario e monetario, perché
se lo capisse, credo che prima di domani scoppierebbe
una rivoluzione.
PAGINA 7
TEATRO
Intervista al Laboratorio di Piero Gabrielli
Di Ioana Loredana Mihoc (3°B)
Il giorno 10 novembre è stato rappresentato al teatro di
Tor bella monaca lo spettacolo “Il soffio delle camere
d’aria”, a cui hanno assistito alcune classi del nostro Liceo. La compagnia che lo ha realizzato ha nel cast anche
ragazzi diversamente abili, cosa che raramente succede. Vi
presentiamo di seguito l’intervista fatta ad uno degli attori.
1)Come ti chiami? Quanti anni hai?
Mi chiamo Danilo Turnaturi e ho 18 anni, a dicembre
19.
2) Da quanto tempo fai teatro? Hai cominciato con il Laboratorio di Piero Gabrielli o già lo facevi prima? Racconta la tua storia.
La mia piccola esperienza teatrale è cominciata 6 anni fa,
se vogliamo con un segno che viene dal Cielo. Al primo
anno di superiori all’ ITCS Sandro Pertini una mia professoressa mi costrinse con la forza a fare una prova di teatro,
strappandomi il telefonino dalle mani e dicendo a mia madre “Suo figlio oggi pomeriggio
rimane qui a scuola per fare teatro!”. Mia madre acconsentì subito, (il dubbioso ero io) e così a
maggio feci questa prova nell’aula
della scuola adibita a teatro: l’allora regista mi fece leggere dei
piccoli monologhi che io provai,
da profano qual ero nel teatro,
ad improvvisare! Per lo spettacolo di giugno che la scuola doveva portare in scena mancava un
personaggio ed alla regista il mio
recitare non dispiacque, così mi
prese per quello spettacolo. Da lì
cominciò l’amore e la passione per il Teatro e soprattutto
i musical. Nell’anno seguente frequentai un corso di scrittura e recitazione al Teatro Tor Bella Monaca dove per la
fine dell’anno si recitava ciò che noi stessi producevamo
sotto ovviamente la supervisione di professionisti. Quattro
anni fa il Pertini mi “adottò” per fare letture e piccoli spettacoli-monologhi in eventi organizzati dallo stesso e nello
stesso anno frequentai il primo vero corso di recitazione.
Dal 2009 lavoro con il Piero Gabrielli, da prima nel laboratorio decentrato nella mia ex scuola e poi dal novembre 2010 nel laboratorio Pilota Piero Gabrielli. A luglio
di quest’anno entrai nella Piccola Compagnia del Piero
Gabrielli, con cui è stato messo in scena Il Soffio delle
Camere d’Aria.
3) In tutta la tua carriera di attore qual è stato lo spettacolo
che ti ha più colpito? Perché?
Be’, ringrazio per la “carriera di attore” ma ancora sono
un allievo-attore e come preferisco chiamarmi un aspirante-attore! Però tra gli spettacoli che ho fatto quello che mi
ha fatto più “dannare” è stato quello con Roberto Gandini
nella Storia di Tutte le Storie dove eseguivo un Cattivo:
Pantalone, il quale aveva una sua caratterizzazione che ho
dovuto fare mia: ho dovuto lavorare molto sul corpo e
sulla voce e ciò mi ha segnato molto e spero mi abbia fatto
crescere! Invece lo spettacolo visto che mi ha segnato di
più è stato il Cyrano de Bergerac di Massimo Popolizio
che mi ha incantato e mi ha dato una carica per creare il
personaggio al meglio e nei minimi particolari!
4) Il Laboratorio di Piero Gabrielli è un laboratorio teatrale speciale rispetto agli altri? Perché?
Premetto che tutti i Laboratori teatrali secondo me sono
in un certo qual modo speciali per la loro unicità, ma con
il Piero Gabrielli si ha la possibilità di lavorare con persone che in altre parti sono “messe da parte” e che qui
sono protagoniste! Con Roberto Gandini poi si lavora
in maniera tale di abbattere le differenze che la società e
la mente umana produce, e poi secondo il mio modesto
parere ognuno di noi è differente e se un ragazzo ha una
disabilità non è da enfatizzare perchè ognuno di noi ha
la propria “disabilità”, chi nel ballo, chi nel canto, chi
nel cucinare, in una materia scolastica... qui con il Piero
Gabrielli ho potuto
scoprire lati che non
conoscevo in me ma
anche lati nascosti
negli altri!
5) Perché secondo
te il regista ha deciso
di rappresentare lo
spettacolo “Il soffio
delle camere d’aria”?
Pensi sia uno spettacolo costruttivo?
La motivazione della
scelta proprio del
Soffio delle Camere
D’Aria è intrinseca. Roberto Gandini da molti anni cercava la maniera di rappresentare il tema della morte in
uno spettacolo e parlando con gli autori Attilio Marangon
e Giuseppe Manfridi si trovò l’idea di congeniare tutto
in un cimitero fantasioso (infatti il titolo iniziale era il
Cimitero della Fantasia). Idea porta idea ed hanno creato
a mio avviso un testo stupefacente che racchiude molta
modernità con un pizzico di ironia e semplicità che non
guasta mai!
6) Nella rappresentazione tu eri il Fonografo, come ti sei
sentito a rappresentare un oggetto?
A primo impatto quando Roberto disse che dovevo
rappresentare un fonografo ero titubante, [sapevo che
voleva un personaggio che fosse carismatico e che desse
“frizzantezza” allo spettacolo, soprattutto cantando]
nell’interpretare un oggetto che non faceva parte della
mia epoca e generazione, così mi andai ad informare
-all’inizio dovetti capire la differenza tra grammofono e
fonografo!- e ho avuto simpatia per il mio personaggio,
che poi si è trasformata in amore quando oltre al testo
crearono anche le meravigliose canzoni scritte da Simone
Maggio! La difficoltà che ebbi con questo strampalato
personaggio fu capire in che maniera Roberto lo volesse
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(carismatico e che desse “frizzantezza” allo spettacolo)
per poterlo plasmare su di me. La postura, gli atteggiamenti, il modo di cantare… formai questo personaggio,
fino a completarne lo studio iniziale una volta che le sarte
mi ebbero cucito il vestito addosso (scomodissimo!), per
poi passare allo studio dei movimenti e dell’approccio
con il pubblico... non si finisce mai di capire e studiare il
proprio personaggio!
7) Pensi che “Il soffio della camere d’aria” sia piaciuto a
chi l’ha visto? A chi invece non l’ha visto lo consiglieresti?
Se sì, perché?
Secondo me ha suscitato molte domande e molta simpatia
questo spettacolo! Da quanto ho potuto vedere la storia
pur se arcana è riuscita ad entrare nella gente, quindi buona parte del lavoro è riuscito! Per chi non l’ha visto spero sia per una buona ragione! Scherzo, spero potremmo
replicare ancora così potranno venire a vederci per poi
giudicare secondo il proprio pensiero!
8) Di questi tempi i giovani frequentano sempre meno i
teatri, cosa diresti loro per convinvìcerli ad andarci?
Le scuole in questi ultimi anni stanno incentivando molto
il teatro e ne sono felicissimo, anche perché per un ragazzo un modo che non sia violento, invasivo, fastidioso,
... di vivere la propria giornata sarebbe proprio quello
di andare a teatro per gustare un opera e commentarla
magari con i propri amici. So che è facile da dire ma
speriamo che il teatro viva e non sopravviva così che tutti,
ragazzi e non, possano rispecchiarsi o scoprire attraverso
il teatro parte di se stessi, di una realtà, della storia che
il cinema o la televisione non danno perché non c’è il
contatto diretto attore-ubblico, che rende il Teatro vivo
e sano! Il Teatro se fatto bene è Cultura da Preservare.
Cari ragazzi io, da ragazzo, vi invito a scoprire un mondo
attraverso il Teatro!
“Dai, Cazzo!!”
CINEMA
Di Annibale Damiano (5°H)
“Gianluca il gnignigni. Non hai fatto il gnignigni che è la cosa più importante. Scusa, e certo che te pija l’embolo,
Gianluca. Dai, svegliate, che papà te porta a mignotte. Dai, cazzo! E’ nà giornata popopopopopopopo de merda. Io
‘o porto a mignotte e questo me fa muro. Ma vaffanculo!”
Uscito il 4 novembre, è da subito in testa ai botteghini incurante del vero scopo del padre che vuole vederlo
per il maggior incasso del fine settimana “I soliti idioti “smutandare” la Sorcicova.
il film”, tratto dal fortunato programma di MTV “I so- Nel frattempo, alcuni invitati al matrimonio vivono le
liti idioti” con Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio. Il loro personali disavventure.
film ha come protagonisti i due personaggi di maggior Un ritratto impietoso del peggio della società contemsuccesso del programma, Ruggero De Ceglie e suo figlio poranea che non fa sconti a nessuno. E che diventa così
Gianluca. Sono presenti anche altri personaggi del pro- eccessivo, accentuato ed esasperante da strapparti una rigramma che fanno da contorno alla storia come i finti sata. Questa è la forza intrinseca di “I soliti idioti il film”,
moralisti e gli omoche, reduce dal successo tesessuali.
levisivo, sbarca ora al cineL’incubo del volgama. La pellicola vanta una
re imprenditore rocomicità grottesca e mette
mano Ruggero De
in scena una satira grafCeglie (Francesco
fiante veicolata attraverso
Mandelli) sta per
un linguaggio sicuramente
realizzarsi quando
volgare. Ma sotto a questo
il figlio Gianluca
pesante strato di volgarità,
(Fabrizio Bigio) è in
assistiamo a quello che reprocinto di sposarsi
almente accade nel nostro
con la sua fidanzaPaese. Dal sociale, al costuta Fabiana. Per lui,
me, dalla burocrazia, al dosessantenne donnavere civico, ognuno dei periolo arricchitosi sui
sonaggi in questo film dice
panini coi wurstel,
la sua, sul come si vive in
avere un figlio colto e sensibile, determinato a sposarsi terra italica. Entrando nel merito dell’opera filmica non
per amore con una ragazza poco attraente, è un’onta in- si può che constatare, però, l’aspetto zoppicante del passopportabile, a cui decide di rimediare scommettendo saggio dal piccolo al grande schermo de “I soliti idioti”
con il suo amico Chicco che Gianluca finirà a letto con che non riesce nel tentativo di discostarsi dalla struttura
la Sorcicova, una famosa top model di biancheria intima a sketch del serial tv per diventare un film in senso prodi Smutandissimi. Per vincere la scommessa Ruggero prio. Consigliato ai fan della serie tv che vogliono ritrodecide di boicottare il matrimonio e trascinare Gianluca vare Ruggero, Gianluca e gli altri prototipi umani anche
a Roma facendogli credere che vuole portarlo a vedere al cinema. E a chi vuole guardare in faccia certe brutture
il luogo in cui è nato perché gli rimane poco tempo da della società e accettare le conseguenti risate dal retroguvivere a causa della “rontolite seborroica” malattia inven- sto amaro.“Dai, cazzo!”
tata sul momento. Gianluca accetta di andare a Roma
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musica
Diversa da chi?
Di Vanessa Trimani (5°H)
Siamo sempre stati abituati a vedere in televisione
cantanti con fisici scolpiti, gambe chilometriche, fianchi
scheletrici e visi incavati.
Nella nostra società, più si è magre, più si è belle.
Più si è belle, più aumentano le probabilità di diventare
famose.
Questo è stato più o meno il destino di tutte le cantanti
che ora navigano nell'oro: da Lady Gaga a Katy Perry,
dalle Pussycat dolls a Britney Spears. E così via.
Eppure, c'è quel 1% di artisti che hanno ottenuto la
notorietà proprio grazie alla loro diversità.
Contraddizione?
Sì. Ma non c'è da meravigliarsene. Il mondo della musica è una continua
contraddizione.
In questo scenario
contorto, ultimamente, una delle
protagoniste, che
ormai fa invidia alle
sue colleghe e fa gola
a molti discografici,
è la giovanissima
Adele.
Quest'ultima non
solo ha una voce
da far rabbrividire
chiunque l'ascolti
anche solo per un
secondo, ma è la
personificazione della ragazza comune.
Ed è proprio quest'
ultimo insignificante particolare, che l'ha resa a soli 23
anni un'icona della musica soul.
Ma chi è questa strana ma, allo stesso tempo, comune
ragazza?Adele Laurie Blue Adkins nasce a Londra, il 5
maggio dell'1988. Nel 2008 riscuote un discreto successo con il suo primo album, 19, e soprattutto con il singolo Chasing Pavements.Ma la vera e propria fama, la
giovane Adele, la otterrà nel 2011, con l'album 21. Specialmente con tre dei singoli contenuti in questo album:
Rolling in the Deep, Set Fire to the Rain e Someone
Like You, che, dopo pochissimo tempo, scaleranno le
vette delle più grandi classifiche musicali.
Il suo entusiasmo e la sua ingenuità, il suo commuoversi
dopo una canzone cantata da lei stessa hanno entusiasmato il pubblico. Portando alcuni critici musicali a considerarla addirittura la nuova Amy Whinehouse.
Esagerazione? Forse sì. Anche perché basta solo vederla per accorgersi che con la Whinehouse ha ben poco
in comune. E non c'entrano i chili che Adele ha in più!
Pur non soffermandosi solo sull'esteriorità, ci si accorge
benissimo che la Whinehouse cantava la sua sofferenza
e la tristezza di una donna adulta che affogava il suo
dolore nell'alcool e nella droga.
L'altra, invece, parla della sua voglia, forse un po' adolescenziale, di non soffrire più per amore, e di trovare il
famoso Principe azzurro che tutte le ragazze desiderano.
Ed è forse stato proprio quest'ultimo particolare a scatenare un po' di polemiche nei confronti di Adele.
Il suo ex fidanzato, infatti, sarebbe intenzionato ad
intentare causa contro di lei per ottenere una parte
dei proventi relativi ai diritti delle canzoni dell'album
19 ispirate alla loro storia d'amore, sostenendo che la
sofferenza da lui causata ad Adele è stata alla base della
composizione dei brani.
Un vero e proprio
sciacallo, insomma.
Ma la giovane
Adele ha continuato imperterrita, nonostante
tutto, la sua strada
verso il successo.
E questo non può
farle altro che
onore.
Nel novembre
2011, però, Adele
purtroppo è stata
costretta a cancellare le date
del suo tour in
America per via
di un'emorragia
alle corde vocali, che l'ha costretta a sottoporsi ad un
intervento chirurgico.
Ovviamente tutti i suoi fans, ma anche le persone che
semplicemente la conoscono, pregano per lei e sperano
che torni presto su un palco, ancora più brava e più
sicura di se stessa.
Scatenando così le invidie di tutte quelle persone che
le avevano sbattutto la porta in faccia, a causa del suo
fisico un po' abbondante.
In conclusione, si potrebbe pensare che tutta questa notorietà che in poco tempo ha travolto la giovane ragazza
sia scaturita dal fatto che le persone si siano stancate
di vedere sempre il solito stereotipo di cantante: alta,
magra, bella. Ed inevitabilmente triste e spenta.
Ora il pubblico, soprattutto quello femminile, ha bisogno di riscontrare nei propri idoli i difetti e le incertezze
che caratterizzano le persone comuni.
Ormai vedere la tristezza delle ossa che escono fuori dal
bacino non fa più moda.
Ora si preferisce qualcuno che non ha paura di mostrare al mondo la propria bellezza nell'essere diversa.
Ma poi, diversa da chi?
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televisione
GLEE
Di Andrea Bilardi (4°M)
“Don’t stop believing” e capisci subito che si sta
parlando di Glee. “Don’t stop believing” è la
famosa canzone dei Journey che Glee ha utilizzato per farne il suo cavallo di battaglia. Glee
nasce dalla mente creativa di Ryan Murphy (Nip/
tuck) , corrisponde al genere Musical-comedy
Drama e narra le vicende di alcuni ragazzi sfigati
( in americano Geek) di un liceo in Ohio acco-
munati tutti dalla passione per la musica. Glee
si presenta inizialmente come una classica serie
televisiva con i soliti stereotipi americani, per poi
sfatarli e proporli in situazioni diverse rispetto a
quelle tradizionali. Con questi requisiti Glee ha
subito conquistato il cuori di moltissimi ragazzi e
non solo, infatti nel corso delle puntate gli ascolti
sono aumentati raggiungendo livelli record. Inizialmente l’idea di trasportare il genere musical in
una serie televisiva non era visto di buon occhio,
ma ha lasciato tutti a bocca aperta. Ma uno dei
fattori principali della riuscita di questo telefilm è il
talentuoso cast formato da attori che si destreggiano in modo ottimale nelle tre arti per eccellenza:
recitazione, canto e musica. Infatti la maggior parte
degli attori ha recitato nel famoso teatro Broadway
di New York. Glee cerca di avvicinare i ragazzi
alla musica ed di scoprire nuovi talenti, seguendo
questa linea d’onda è nato The Glee Project,
un reality show, che scova dei talenti tra ragazzi
normali; il premio in palio: la partecipazione alla
serie televisiva. Questa serie ha ispirato anche un
altro talent-show britannico chiamato “Don’t stop
believing”, che è una sorta di unione tra Glee e Xfactor, dove diversi gruppi corali si sfidano. Dalla
serie è stato prodotto anche un film “ The 3D glee
concert Movie” dei spezzoni dei concerti svolti
dai ragazzi del cast in Usa e Inghilterra. Oltre alle
canzoni, nel film ci vengono raccontate delle storie
di tre ragazzi con diversi problemi, che vengono
superati grazie alla serie televisiva. Una storia parla
di una ragazza affetta da nanismo che è entrata
a far parte del corpo cheerleader della scuola, la
seconda narra di una ragazza affetta da sindrome
di Asperger che lotta quotidianamente con le sue
paure e infine la storia di un ragazzo omosessuale,
che dopo una serie di eventi sfortunati è riuscito a
fare outing. Il punto di forza del telefilm è proprio
quello di toccare questione delicate come appunto
l’omosessualità e il bullismo. Infatti alcuni attori
e uno dei registi sono stati vittime di bullismo e
cercano, attraverso questa serie, un riscatto. La serie ha ricevuto anche molte critiche soprat-
tutto dai conservatori e dal Parental television
Council, ritenendola una serie non adeguata per
dei ragazzi. Comunque la serie è riuscita ad ottenere moltissimi premi e nomination, trai più
importanti vi sono i 4 Golden globe e 4 Emmy
awards. Ultimamente ha avuto un calo d’ascolti,
ma è riuscita a conquistare le vette di Itunes con
la loro ultima performance “Rumours has sit/
Someone like you”, un mash up tra le due famose
canzoni di Adele.
Glee è a tutti gli effetti una serie-evento, che ha
conquistato il pubblico e nello stesso ha elogiato
la musica, sia quella antica che quello moderna,
e i musical come “West side Story” e l’irriverente
“Rocky horror picture show”. Non solo, ma è
anche una fonte di ispirazione per molti ragazzi
che cercano la ribalta e dimostrare a tutti quanto
valgono veramente.
PAGINA 11
Assassin’s Creed Revelations
Di Annibale Damiano (5°H)
“Quando ho iniziato questa battaglia non immaginavo
che avrebbe richiesto una vita intera. E ho presto scoperto…che ne avrebbe coinvolte molte altre. La verità cercata dagli assassini che mi hanno preceduto …è ancora
nascosta e i loro nemici sono ancora in vita. Così la mia
ricerca continua. Non avrò tregua fino a quando tutto verrà rivelato e i segreti del mio mentore saranno finalmente
scoperti. Le cinque
chiavi della biblioteca di Altair. Niccolò
le ha portate qui e le
ha nascoste. Forse il
destino ha stabilito
che io muoia prima
che tutto abbia una
risposta. Ma un assassino non prende
ordini da nessuno”
Il 15 novembre è
uscito in tutti i negozi di videogiochi Assassin’s Creed Revelations, il quarto
capitolo della saga di “Assassin’s Creed” sviluppato da
Ubisof. Il videogioco, come dicono i suoi sviluppatori
non è il capitolo conclusivo di quello che in origine doveva essere una trilogia ma chiude le avventure di Ezio
Auditore da Firenze protagonista dei due precedenti
capitoli “Assassin’s Creed 2” e “Brotherhood”.
1511, Ezio Auditore è ormai cinquantenne e anche se
nei suoi occhi si legge il segno dell’età, il suo corpo e
la sua mente restano armi letali. Dopo la sua avventura
romana in Brotherhood, Ezio attraversa il mare per
raggiungere le coste dell’Impero Ottomano deciso a
recuperare l’eredità spirituale di Altair l’assassino di GeR edazione
Se vuoi esprimere un parere, dare consigli, proporre argomenti, contatta la redazione all’indirizzo e-mail:
[email protected]
Hanno partecipato a questo numero i seguenti
“giornalisti in erba”:
Andrea Bilardi (4°M)
Matteo Boccacci (3°G)
Giada Cucchi (4°A)
Annibale Damiano (5°H)
Claudio De Blasio (4°A)
Sergio Guazzerotti (4°C)
Alessandro Iannamorelli (5°C)
Ioana Loredana Mihoc (3°B)
Melissa Randò (4°E)
Monica Sanniti (4°E)
Chen Laura Sarno (4°E)
Andra Gabriela Tacea (3°B)
Vanessa Trimani (5°H)
Vignetta di Roberto Bors (4°C)
Un rigraziamento speciale alle prof. Mattarocci e Maron-
videogame
rusalemme (protagonista del primo capitolo) che si dice
abbia custodito in una biblioteca segreta nella fortezza
di Masyaf preziosi codici miniati che sopportano il peso
del sapere. Per raggiungere la biblioteca Ezio dovrà trovare dei sigilli attraverso i quali sarà in grado di rivivere
i ricordi di Altair così che nel gioco saranno giocabili
entrambi gli assassini. Arrivato a destinazione, Ezio
scopre che un manipolo
di templari è attratto
dal suo stesso obiettivo.
Anzi, i nemici di una vita
hanno già recuperato
una delle cinque chiavi
necessarie per raggiungere la biblioteca. Ed ecco
allora che inizia l’avventura verso la verità.
Il gioco, ambientato a
Costantinopoli dove sarà
possibile visitare i quattro quartieri in cui è divisa la città e la Cappadocia
, presenta varie novità dal miglioramento della grafica a
nuove armi che cattureranno il giocatore per tutta la durate del gioco e nel suo compito: riuscire a sincronizzare
i ricordi di Altair, Ezio e Desmond.
Sospesa tra realismo storico-architettonico e invenzione
fantastica, la serie di Assassin’s Creed è divenuta un cult
per gli appassionati di videogiochi, che in Revelations
vedranno infine risolti gli intrighi e le congiure che si
sono accumulate come nubi tempestose. Non ci resta
che giocare questo nuovo capitolo che di certo non
deluderà tutti i fan della serie e ricordate “Nulla è reale,
tutto è lecito”.
celli. Si ringraziano per la disponibilità Danilo Turnaturi
e i prof. Cinzia Ascenzo e Antonio Spallone.
Professore referente del progetto: Alvaro Vellei
Redattrice: Melissa Randò; Grafico: Manuel Secci
Cerchiamo giornalisti! Se ti piace scrivere e vuoi partecipare a questo progetto, non esitare a contattarci.
La redazione di Eco è aperta a tutti.
Il giornalino d’Istituto è un progetto scolastico aperto a
tutti, coordinato dal gruppo Eco-Amaldi.
Gli articoli e le foto in questo numero non possono essere
utilizzati o rielaborati senza il permesso degli autori.
Visitate il sito del gruppo Eco-Amaldi, nel quale scaricare
le copie digitali a colori anche dei numeri precedenti:
ecoamaldi.altervista.org
PAGINA 12
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