Attività 2010-2011 del Centro Orticolo Campano Area Tematica ‘Tecniche Innovative Ecosostenibili’ Introduzione di film biodegradabili a base di Mater bi per la pacciamatura del suolo Risultati delle prove condotte da: CRA CAT di Scafati Responsabile della prova: Dr. E. Cozzolino (tel. 0818563615; mail: [email protected]) Altro personale coinvolto: P.A. E. Leone Prova su melone Il Mater-Bi®, un polimero ottenuto da amido complessato con poliesteri, certificato biodegradabile e compostabile, è impiegato per diversi prodotti biodegradabili, tra cui teli per pacciamatura dello spessore di 12-15 micrometri, che si degradano in pochi mesi, ma possono consentire una protezione sufficiente per colture ortive a breve-medio ciclo. A fine coltura si possono incorporare nel terreno e quindi non comportano oneri di rimozione e smaltimento. Dopo un prima prova condotta in pieno campo nel 2009, in una seconda prova nel 2010, sono stati confrontati diversi tipi di film in Mater-bi sempre per una coltura di melone retato. I livelli di produzione commerciabile e precoce per tipo di telo pacciamante sono variati tra 40 e 45 t/ha per il prodotto commerciabile e tra 4 e 12 t/ha per quello precoce (Fig. 1). La resa media più alta è stata ottenuta con il telo verde V6 e con il telo nero N12, ma solo con il primo si è avuta una consistente produzione precoce. Con i teli scuri N2, N3 e N5 si sono avuti livelli medi di resa in prodotto commerciabile e precoce di poco inferiori a quelli rilevati con il film polietilenico (PE). Sotto l'aspetto qualitativo i trattamenti si sono differenziati in modo sensibile per il grado Brix, che è risultato più alto per la pacciamatura con teli Mater-Bi, meno per gli altri indici. L'effetto positivo di questi teli sul grado Brix era stato già riportato in altre note, come pure una minore luminosità e un'accentuazione del rosso della polpa, rilevate anche in questo caso per i teli scuri della serie N, mentre per il telo verde non c'è stata riduzione di luminosità rispetto al polietilene. Il costo per unità di peso dei teli in MaterBi® è superiore a quello del telo polietilenico, nonostante la minore aliquota IVA, ma la capacità di copertura è due volte e mezza più grande e il loro uso non comporta oneri di smaltimento, ragione per cui il costo per ettaro è di poco superiore per i tipi da 15 micron (N2, N3, N5, V6) e sensibilmente inferiore per il tipo N12 da 12 micron (Tab. 1). La pacciamatura con teli degradabili MaterBi® ha fornito complessivamente livelli di produzione del melone MACIGNO comparabili e livelli di qualità tendenzialmente superiori rispetto a quella con telo polietilenico. I teli V6 ed N12 si sono distinti per gli effetti positivi sulla qualità della produzione. Veduta del campo sperimentale Telo biodegradabile N3 a fine ciclo Figura 1. Indici di resa e qualità dei meloni della cultivar Macigno in relazione al tipo di telo impiegato per la pacciamatura nel biennio 2009/2010. I valori rilevati sono rappresentati da cerchi per il 2009, triangoli per il 2010. Le stime medie con intervalli predittivi al 95% sono rappresentate dai segmenti. Tabella 1. Confronto dei costi della pacciamatura con teli in Mater-Bi e in polietilene. Caratteristiche e voci di spesa Mater-Bi® Mater-Bi® Polietilene Spessore (mm) Peso (g/mq) Resa (mq/kg) Impiego (kg/ha) Costo unitario (€/kg) Costo acquisto (€/ha) Aliquota IVA (%) Costo rimoz. e smaltim. (€/ha) Costo totale (€/ha) 0,015 18 55 108 6 648 0,012 14 70 84 6 504 0,045 45 22 270 1,15 310 4 674 4 524 20 250 622 Dettagli operativi Le dimostrazioni sono state condotte a Scafati (SA) nell’azienda sperimentale del CRA-CAT, su terreno franco-limoso. I trattamenti differivano soltanto per il tipo di telo pacciamante e sono stati in tutto sei: cinque con teli in Mater-Bi® e uno con telo in polietilene a bassa densità: N2, telo nero sperimentale e non ancora commercializzato, spesso 15 µm; N3, telo nero in commercio contenente amido e oli vegetali, spesso 15 µm; N5, simile a N3, ma con un anno di stoccaggio in magazzino; V6, telo verde, spesso 15 µm; N12, telo nero spesso 12 µm; PE, telo nero in polietilene, spesso 45 µm, come testimone. La varietà di melone retato cv MACIGNO è stata trapiantata il 3 maggio 2010 a densità di 10000 piante per ettaro (distanze di 1,5 x 0,66 m). La coltura è stata fertirrigata con ala gocciolante T-Tape, ricevendo 120, 100, 100 e 20 kg/ha rispettivamente di azoto, ossido di fosforo, ossido di potassio e ossido di magnesio. I meloni sono stati raccolti in 4 passaggi a partire dal 9 di luglio.