Italia
In questo numero
Teva Italia S.r.l.
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4-5
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6
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La ricerca. Commento di Massimo Sumberesi
Patrizia Franchini: indagine qualitativa
La parola ai medici e ai farmacisti:
Giuseppe Nielfi e Claudio Distefano
l
La parola alla scienza: Silvio Garattini
Terzo Premio Giornalistico
“La Cultura Equivalente”
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7
2
La parola alla comunicazione:
Alessandro Cecchi Paone e Pier Luigi Vercesi
l Teva e la comunicazione
l
anno 4 - dicembre 2014
www.tevaitalia.it
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Teva è impegnata da oltre un secolo nel rendere accessibili in tutto
il mondo le cure migliori e più efficaci. Ecco perché è nostro dovere
individuare una strada condivisa e collettiva che ci permetta di
continuare a perseguire i nostri obiettivi senza mai perdere di vista la sostenibilità e l’accessibilità alle terapie. Per fare questo abbiamo voluto rilevare, attraverso l’indagine commissionata a Doxa,
come e quanto l’impegno di Teva venga percepito dagli italiani e,
soprattutto, qual è il contributo dei cittadini e dei professionisti
della salute alla sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale.
Se l’anno scorso abbiamo chiesto ai cittadini quali fossero i loro
desiderata, e porli al centro del sistema salute, quest’anno abbiamo voluto completare l’opera. Solamente attraverso l’individuazione di comportamenti attivi e collaborativi è possibile infatti
costruire davvero un cammino verso un percorso terapeutico condiviso, efficace e personalizzato.
Come avrete modo di leggere nelle pagine di questo numero speciale, i farmaci equivalenti sono una delle risorse che, secondo gli
italiani, può contribuire alla sostenibilità del sistema sanitario.
Un segnale positivo e un’acquisizione di responsabilità che da solo
però non basta. Gli italiani hanno infatti messo in evidenza il bisogno “di saperne di più” e lo stesso hanno chiesto farmacisti e medici. Insomma, i cittadini devono ricevere maggiori informazioni dai
camici bianchi; i camici bianchi, a loro volta, chiedono a Istituzioni
e Asl una maggiore partecipazione e un maggior aiuto nel difficile
compito di comunicare con i pazienti.
Un’esigenza tanto più forte nell’epoca 2.0, in cui il paziente è sempre più “bombardato” da informazioni spesso in contrapposizione
fra loro e, a volte, fuorvianti.
Informare il paziente e il medico sui vantaggi degli equivalenti è
un compito che spetta anche ai media perché significa offrire alla
Società più consapevolezza sulle cure disponibili e favorire anche
una maggior aderenza alle terapie nell’interesse dei pazienti e di
tutta la collettività.
edizione speciale:
Ricerca Doxa: da dove
parte la sostenibilità?
“La sostenibilità della cura” è l’indagine quali/quantitativa
condotta da Doxa, in collaborazione con Teva Italia, su un
campione di 600 soggetti ambosessi di età compresa tra
i 18 e i 64 anni.
L’indagine ha fotografato attraverso interviste online e
focus group non solo la percezione spontanea relativa al
concetto di responsabilità personale e civica dei pazienti,
ma anche quella dei Medici di Medicina Generale e dei
farmacisti attraverso tre fasi ben distinte.
In prima battuta infatti è stata presa in esame la responsabilità sociale dei pazienti - o di chi ha un parente malato -,
la seconda fase invece ha coinvolto i cittadini italiani; la
terza fase, infine, ha condotto un approfondimento qualitativo sulla responsabilità percepita da farmacisti e Medici
di Medicina Generale.
Hubert Puech d’Alissac
AD Teva Italia
Italia
Teva Italia S.r.l.
Supplemento speciale di ratiopharm news
reg. Tribunale di Milano n. 790 del 22 dicembre 2006
Direttore responsabile: Massimo Cherubini
Direttore editoriale: Hubert Puech d’Alissac
In redazione: Silvia Coltellaro, Eleonora Cossa,
Angela Del Giudice, Cristina Depaoli,
Antonella Martucci, Chiara Merli, Debora Orrico,
Maria Luisa Paleari, Gabriella Papale,
Angela Sirago
Editore: Teva Italia s.r.l.
Via Messina, 38 - 20154 Milano
Redazione: Value Relations®
tel. 02-20241357 – fax 02-29528200
[email protected]
Coordinamento editoriale: Massimo Cherubini
Art & Graphic design: Stefania Costa
Edizione Speciale: Ricerca Doxa
farmaci eq
Italia
Teva Italia S.r.l.
Italiani passivi
Se si parla di sostenibilità i farmaci
Lo e v id e nz ia un’indag i n e D ox a co mmi ssi o n a t a d a Te va It alia
Massimo Sumberesi
Managing Director, DOXA Marketing Advice
La congiuntura economica attuale determina l’esigenza di fare maggiore attenzione al tema della sostenibilità. Se
si parla di Salute, poi, il meccanismo
diventa ancora più complicato perché
il concetto di sostenibilità si declina
non solo nella rappresentazione di
“risparmio del sistema pubblico”, ma
anche in quella di “vantaggio personale”. Gli italiani identificano nella “prevenzione” e nell’impiego di “farmaci
equivalenti” due strumenti efficaci per
combattere gli sprechi e per garantire
al Servizio Sanitario Nazionale sostenibilità ed efficienza. A dirlo l’indagine
quali/quantitativa di Doxa, “Sostenibilità delle cure, chi è il responsabile?”,
presentata il 30 ottobre a Milano e
commissionata da Teva Italia, azienda
leader nel settore farmaceutico.
In generale gli italiani intervistati ritengono che “lo sperpero di risorse da
parte della Pubblica Amministrazio-
ne” (64%), “la scarsa equità sociale”
(63%) e “l’opportunismo e la scarsa
onestà di chi è al potere” (59%) siano
le principali minacce alla sostenibilità
del sistema. Proprio l’utilizzo dei farmaci equivalenti è stato poi indicato
dal campione come uno tra i “comportamenti virtuosi” a garanzia di cure più
accessibili per tutti.
A pensarlo è il 29% degli intervistati,
mentre il 38% ritiene che “le autorità sanitarie dovrebbero effettuare più
controlli sul SSN” e il 30% che “sarebbe necessaria una maggiore prevenzione, soprattutto se si parla di certe
malattie”.
“La percezione del cittadino di esser lasciato solo” spiega Massimo
Sumberesi, Managing Director di
La sostenibilità del sistema sanitario: profili attitudinali dei cittadini
EGORIFERITO
IL PARTECIPATIVO
La sostenibilità economica del Sistema Sanitario
Nazionale dipende molto da noi stessi:
possiamo fare molto come cittadini
attraverso i nostri atteggiamenti e i nostri
comportamenti quotidiani.
APPROCCIO
ATTIVO
L’ARRABBIATO
L’AUTO-INDULGENTE
35%
16%
37% 13%
La sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale
dipende innanzitutto da come i medici,
i farmacisti, le Istituzioni, fanno il proprio
lavoro: devono farlo con coscienza e nel miglior
modo possibile! Noi cittadini già facciamo molto
pagando le tasse.
Edizione Speciale: Ricerca Doxa
APPROCCIO
PASSIVO
IL FATALISTA
È triste da dire, ma è poco utile darsi tanto da
fare o cercare soluzioni per contribuire alla
sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale:
nel sistema italiano alla fine le cose
non cambiano mai.
ETERORIFERITO
2
È vero: è importante preoccuparsi
della sostenibilità economica del
Sistema Sanitario Nazionale, ma come singoli
individui possiamo fare molto poco.
quivalenti
Italia
Teva Italia S.r.l.
o partecipativi?
equivalenti mettono tutti d’accordo
c he indica nella maggiore informazione una delle chiavi di vo l t a
Doxa Marketing Advice “si ripercuote nell’atteggiamento adottato
nei confronti del Sistema Sanitario
Nazionale”. Evidenzia: “La ricerca ha fotografato quattro atteggiamenti riferiti alla sostenibilità della
cura (vedi immagine a pagina 2): ‘il
partecipativo’, ‘l’arrabbiato’, ‘l’autoindulgente’, e ‘il fatalista’ rappresentano infatti il ruolo attivo o passivo che gli italiani, in particolare
in questo forte momento di crisi,
assumono”. “Qualunque sia la loro
‘categoria’ di appartenenza,” conti-
nua Sumberesi “gli italiani chiedono di avere più notizie sul farmaco
equivalente: sebbene il trend di
consumo dei generici sia in crescita, il 26% del campione intervistato
sostiene “di non averne mai parlato
con il proprio medico curante”. “Non
va meglio in farmacia” sottolinea ancora Sumberesi “cala infatti rispetto
al 2013 la percentuale di farmacisti
(dal 58 al 53%) che “spesso o con
una certa frequenza” propone la
sostituzione del griffato con il suo
equivalente. In generale, comunque,
La responsabilità dell’informazione per i cittadini
rispetto all’anno scorso, la diffusione e, dunque, la cultura relativa
ai farmaci equivalenti non ha fatto
registrare variazioni sostanziali, e
diventa quindi importante una forte presa di coscienza da parte delle
Istituzioni”. Istituzioni che, d’altro
canto, secondo i cittadini non sono
le uniche a dover garantire una maggiore informazione: anche, e soprattutto, Medici di Medicina Generale
(65%), Farmacisti (24%) e mezzi di
informazione (34%) devono fare la
loro parte.
La responsabilità dell’informazione per i pazienti
Strutture ospedaliere e ASL
CITTADINI
37%
Strutture ospedaliere e ASL
PAZIENTI
52%
Organi di Governo e Politica
27%
Organi di Governo e Politica
15%
Amm. pubbliche locali
33%
Amm. pubbliche locali
20%
Aziende farmaceutiche
4%
Aziende farmaceutiche
5%
Medici specialisti
18%
Medici specialisti
37%
Medici di Medicina Generale
65%
Medici di Medicina Generale
70%
Pronto Soccorso
6%
Pronto Soccorso
12%
Farmacisti
24%
Farmacisti
19%
Mezzi di informazione
34%
Mezzi di informazione
16%
5%
Guardia Medica
7%
Guardia Medica
Rispondenti:600
Equivalenti, timori e paure
Rispondenti:600
Equivalenti, pregiudizi
I farmaci generici sono meno sicuri, perché non sono stati
ancora fatti studi approfonditi per certificarne la qualità
Alcune aziende produttrici di farmaci generici investono
anche nello sviluppo di farmaci innovativi
ACCORDO
del tutto+parzialmente
21%
18%
ACCORDO
del tutto+parzialmente
DISACCORDO
del tutto+parzialmente
67%
70%
DISACCORDO
del tutto+parzialmente
INCERTEZZA
non sa rispondere
Rispondenti:680/600
12%
12%
INCERTEZZA
non sa rispondere
2013
2014
Rispondenti:680/600
50%
51%
10%
15%
39%
34%
2013
2014
Edizione Speciale: Ricerca Doxa
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Italia
Teva Italia S.r.l.
Sostenibilità, sugli equivalenti anche MMG
e Farmacisti chiedono più informazione
Medici preoccupati dal poco tempo che la burocrazia lascia al rapporto
diretto con il paziente e farmacisti sempre più convinti che gli sprechi
si possano arginare
Patrizia Franchini
Qualitative Research Manager DOXA
Marketing Advice
Sostenibilità. Anche i medici di famiglia e i farmacisti possono fare molto.
Ne abbiamo parlato con Patrizia Franchini, Qualitative Research Manager
di Doxa Marketing Advice.
Medici di Medicina Generale: quali
loro comportamenti possono sostenere
l’accessibilità delle cure?
Anzitutto occorre precisare che i MMG
sono sempre più preoccupati del “peggioramento del proprio lavoro”. Denunciano
un’eccessiva burocratizzazione che spesso si declina in visite lampo e, in seconda
battuta, all’eccessivo ricorso alla medicina difensiva che spesso conduce alla prescrizione di esami clinici superflui. Per
poter garantire sostenibilità al sistema
sanitario nazionale, secondo i medici di
famiglia occorre “recuperare il rapporto
medico – paziente” e potenziare la “collaborazione interdisciplinare”, strumento essenziale per garantire continuità
alla cura. Infine alle Istituzioni, i medici
curanti richiedono sia uno strumento che
consenta una comunicazione più rapida
con i medici ospedalieri, sia una veloce
dematerializzazione delle ricette rosse.
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Edizione Speciale: Ricerca Doxa
Abbiamo in queste pagine spesso
parlato di informazione. Quanto conta
per i MMG?
Moltissimo. Chiedono infatti ai media di
diffondere una corretta informazione e
non un’informazione sensazionalistica
e allarmista che inevitabilmente conduce a un sovraffollamento degli studi.
L’azione dei giornalisti deve tendere a
diffondere la cultura della prevenzione a largo spettro: non solamente stili
di vita sani, ma anche l’importanza di
svolgere nei tempi opportuni gli esami
diagnostici.
Passiamo ai farmacisti. Quali sono
secondo loro i comportamenti virtuosi
a sostegno della sostenibilità?
Premettiamo che, in generale, i farmacisti hanno un ruolo piuttosto attivo nel
combattere gli sprechi.
Detto questo il loro obiettivo è quello
di “educare i pazienti all’uso corretto
del farmaco”; fino all’idea che un giorno sarà possibile usare a pieno il sistema della ricetta elettronica per evitare
sprechi.
E i comportamenti da evitare?
Secondo i farmacisti, i medici di famiglia e i cittadini si devono impegnare
maggiormente sia per garantire l’aderenza al trattamento sia per evitare
inutili scorte.
Veniamo dunque agli equivalenti...
Sì perché per i farmacisti sono un requisito essenziale per la sostenibilità del SSN.
Tuttavia, sebbene la bioequivalenza dei
generici sia certa e garantita dall’AIFA,
solamente parte dei farmacisti la accoglie senza riserve.
Italia
Teva Italia S.r.l.
Una maggior informazione sui farmaci equivalenti. La chiedono a gran voce gli italiani e non solamente per sé, ma anche
per tutti gli attori del sistema salute. L’indagine Doxa lo dice forte e chiaro: cittadini, pazienti, medici di famiglia,
specialisti e farmacisti hanno bisogno di saperne di più sul generico e la fonte di informazione deve essere scelta in funzione
del soggetto coinvolto. Per esempio sia i Medici di Medicina Generale, sia i Farmacisti dovrebbero ricevere informazioni
principalmente da “strutture ospedaliere e Asl”, “organi di governo e politica” e “Amministrazioni pubbliche locali”.
I cittadini invece possono approfondire la conoscenza sui farmaci equivalenti sia attraverso “il prezioso consiglio di medici
e farmacisti”, sia attraverso i media. A tutte queste categorie vogliamo lasciare spazio in queste pagine.
La parola ai medici
Favorire la conoscenza per rafforzare
il rapporto con i pazienti
Giuseppe Nielfi
Presidente SUMAI
Sindacato Unico di Medicina Ambulatoriale Italiana
Informazioni adeguate sono sempre più
necessarie a tutti i livelli per superare pregiudizi e affinché notizie non complete o
addirittura errate vadano a impattare negativamente sulla salute dei cittadini e sul
lavoro dei camici bianchi. In particolare,
con la diffusione dell’informazione 2.0, il
cosiddetto “Doctor Web” si afferma sempre più come primo referente dei pazienti
di tutte le età e come veicolo per la formazione degli operatori sanitari.
Certamente una minore burocratizzazione
e dunque una maggiore disponibilità di
tempo per rinforzare il rapporto medico
- paziente, così importante nella pratica
clinica, sarebbe essenziale per garantire
cure sempre più mirate e ridurre gli spre-
chi e per promuovere un’informazione corretta sui farmaci equivalenti. Sono proprio
questi che sono stati indicati come strumento in grado di favorire la sostenibilità
del Sistema Sanitario Nazionale.
Una garanzia che spesso i nostri pazienti,
prevalentemente di una classe d’età over
65, non sempre sono in grado di cogliere:
ancora non hanno ben chiaro che cosa realmente sia il “farmaco generico”.
Poter spiegare loro perché questo prodotto costa meno e perché offre le medesime
garanzie del suo originator è un punto di
partenza essenziale non solamente per sostenere il Sistema Sanitario, ma anche per
rafforzare il rapporto di fiducia con i nostri
assistiti.
La parola ai farmacisti
Generici, intervengano anche le Istituzioni
Claudio Distefano
Past President FENAGIFAR
Federazione Nazionale Associazioni Giovani Farmacisti
Il ruolo del farmacista è essenziale per garantire prevenzione e accessibilità ai farmaci sul territorio.
Tuttavia il nostro impegno non sempre è
sufficiente: occorre infatti che a livello
centrale siano dettate linee guida e forniti
strumenti in grado di tutelare giorno dopo
giorno il lavoro del farmacista. Se si parla
di sostenibilità e di farmaci equivalenti,
poi, l’intervento delle Istituzioni appare
ancora più rilevante. Noi farmacisti facciamo spesso fatica a far accettare al paziente
la sostituzione del farmaco: qualora fosse
potenziata l’informazione, possibilmente
anche attraverso media quali tv o radio,
l’equivalente sarebbe effettivamente valutato qual è: un farmaco a tutti gli effetti.
Edizione Speciale: Ricerca Doxa
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Italia
Teva Italia S.r.l.
La parola alla scienza
Farmaci generici: diversi nel nome,
equivalenti nella sostanza
Il nome più diffuso è “generico”, aggettivo che
in italiano ha però una connotazione poco
positiva e un significato che indica qualcosa
di approssimativo e non specifico. In realtà il
nome corretto è farmaco equivalente, oppure
ancora meglio “farmaco dal nome generico”,
e contiene lo stesso identico principio attivo
di quello di marca. Questa ambiguità linguistica ha generato parecchia confusione che
merita alcune spiegazioni in più da parte dei
Professor Silvio Garattini
media. I farmaci equivalenti infatti contengoFarmacologo e Direttore dell’Istituto
no la stessa quantità di principio attivo di un
di Ricerche Farmacologiche Mario Negri farmaco di marca con brevetto scaduto e se
questo aspetto fondamentale venisse final-
mente compreso dagli italiani, molti equivoci
verrebbero risolti. Imparare a leggere sulle
confezioni il nome del principio attivo e non
solamente quello “di fantasia” non solo può
accrescere la nostra cultura relativa ai farmaci,
ma può anche aiutarci a superare i pregiudizi. In fondo, nel corso della nostra carriera
universitaria, abbiamo studiato solamente il
nome del principio attivo e solamente in un
secondo tempo abbiamo imparato a conoscere quello di fantasia ideato dalle aziende
produttrici. In linea generale si tratta di una
cultura farmacologica, e di buon senso, che
sarebbe opportuno non perdere.
Garattini premia la “cultura equivalente”
La cerimonia in coda alla presentazione dei risultati dell’indagine Doxa di fronte
a una platea “d’eccezione”
In conclusione dell’evento che ha
presentato i dati Doxa, sono stati premiati i vincitori della III edizione del
Premio giornalistico bandito da Teva
Italia, “La cultura equivalente”.
Paolo Giorgi (AGI) è risultato vincitore
per la categoria “Agenzie di stampa”,
Roberta Raviolo (Come stai) per la
categoria “Quotidiani e periodici”,
Stefano Di Marzio (AboutPharma)
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Edizione Speciale: Ricerca Doxa
per la categoria “Testate specializzate”, Maria Covotta (TG LA7 Cronache)
per la categoria “Siti Internet, radio,
tv e web tv” e, infine, Stefano Rizzato
(La Sestina) si è aggiudicato il primo
posto per la categoria “under 30”.
D’eccezione la Giuria, presieduta da
Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri: Claudio Distefano,
past president di Fenagifar; Giuseppe
Nielfi, presidente Sumai; Pier Luigi
Vercesi, direttore responsabile del
settimanale Sette, Corriere della Sera
e Alessandro Cecchi Paone, docente
di Comunicazione.
I giurati hanno valutato gli elaborati
sulla base della chiarezza espositiva, dell’originalità, della correttezza
scientifica e della capacità divulgativa.
Italia
Teva Italia S.r.l.
Equivalenti, sulla mancanza di informazioni
anche i media hanno responsabilità
Alessandro Cecchi Paone
Docente di Comunicazione
Se il tema da trattare sono i farmaci generici, e più in generale la Salute, una parte
di media italiani si tira un po’ indietro. C’è
qualche reticenza, da parte degli editori, a
trattare alcuni temi, considerati troppo delicati o inadatti a fare audience. La conseguenza è, ovviamente, un grave danno per
il pubblico, la cui informazione sul tema
‘Salute’ resta piuttosto lacunosa oppure influenzata da ambigui blog a portata di click.
In particolare, la mancanza di informazione
sui farmaci equivalenti, ha creato grande
confusione nei pazienti che a oggi sono
poco propensi a utilizzarli. Con la conseguenza che ai farmacisti tocca sobbarcarsi
quasi in autonomia il compito di colmare il
gap informativo che consiste principalmente nello spiegare che l’efficacia terapeutica
del branded e del suo equivalente sono le
stesse e che entrambi rispondono ai medesimi standard di qualità. Quest’azione da
sola, tuttavia, non può bastare. È davvero
necessario che i media contribuiscano a
creare una cultura sui generici e che, sulla
base della loro profonda conoscenza dello
strumento comunicativo, trovino la strada
più semplice – e dunque migliore – per
spiegare al cittadino come un solo acquisto
in farmacia possa influenzare il futuro del
Servizio Sanitario Nazionale.
Difficile destreggiarsi tra i media:
medici e farmacisti siano una guida
Pier Luigi Vercesi
Direttore di Sette
Se è vero che in generale gli editori non riservano al tema Salute lo spazio che meriterebbe - probabilmente talvolta preoccupati dell’impatto che notizie collegate a patologie
severe o gravi possa suscitare nel lettore - è anche vero che gli italiani non sono in
media assidui lettori di quotidiani. La ricerca di informazioni è principalmente condotta
attraverso il web: un mezzo di informazione che ha il vantaggio di essere immediato, ma
che riserva all’approfondimento spazi molto limitati. Senza contare che non tutti i siti
internet diffondono informazioni affidabili, opportunamente filtrate da una redazione
competente e che, ad oggi, non esiste un sistema di certificazione delle pagine web.
Da direttore di una rivista di approfondimento e informazione, mi appello alle figure di
riferimento dei pazienti, medici e farmacisti: il loro compito è anche quello di insegnare
agli italiani a diffidare della moltitudine di informazioni da cui ogni giorno sono bombardati e a chiedere sempre ai professionisti della salute un riscontro autorevole e un
consiglio sicuro.
Puntare sulla comunicazione per far conoscere
le due “anime” di Teva
Hubert Puech d’Alissac
AD Teva Italia
L’evento del 30 ottobre è stato per Teva un importante momento di riflessione. Il bisogno di una comunicazione corretta non si lega solamente ai farmaci equivalenti.
Per la nostra azienda infatti comunicare in maniera puntuale e ragionata attraverso
i media significa far sapere al grande pubblico chi siamo e di che cosa ci occupiamo.
Teva infatti non è solamente l’azienda leader mondiale nei farmaci equivalenti, ma
anche un’azienda profondamente impegnata nella ricerca e sviluppo di farmaci specialistici innovativi in importanti aree terapeutiche quali il Sistema Nervoso Centrale
e l’apparato Respiratorio, l’Oncologia e la Salute della Donna. A testimoniare il nostro
impegno a fianco dei pazienti, e più in generale dei cittadini, i cinque stabilimenti sul
territorio italiano che producono principi attivi. Una presenza importante per Teva
che fa dell’Italia e del suo mercato un’eccellenza.
Edizione Speciale: Ricerca Doxa
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Tra le prime aziende al mondo nel settore farmaceutico, Teva è da sempre
impegnata nel rendere accessibili terapie di alta qualità attraverso lo
sviluppo, la produzione e la commercializzazione di farmaci equivalenti,
farmaci innovativi, specialità farmaceutiche e principi attivi.
Con i nostri farmaci
curiamo il presente
per sostenere il futuro.
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