UNINA
UNIversità di NApoli “Federico II”
Costruire con l’Acciaio:
dal materiale ai sistemi
costruttivi
Prof. Raffaele Landolfo
II.1
Generalità e scelta tecnologica
Rendimento o grado di efficienza del materiale (m)
L0 
fd

free breaking length
• fd resistenza di progetto [FL-2]
G1k
•  peso specifico [FL-3]
L0
N.B. L0 rappresenta l’altezza teorica che può raggiungere una torre realizzata
con un preassegnato materiale prima che il suo peso la porti a rottura
Chi vincerà ?
M15; fbk40
300
Muratura
C40/50
1000
2500
C.a. ordinario
NSC
C90/105
C.a. alta
resistenza
HPC
GL36h
3800
NTC
Tecnologie
costruttive
fk
Proprietà meccaniche
fd

M
(Mpa)
Muratura M15-fbk40
cls NSC
C40/50
cls HPC
C90/105
GL36h
S460
S960
14
40
90
31
460
960
2,50
1,50
1,50
1,81
1,05
1,05
Legno
S460
S960
5500
L0
(Mpa)
(kN/m 3 )
(m)
6
27
60
17
438
914
18,0
24,0
24,0
4,5
78,5
78,5
318
1111
2500
3801
5581
11647
11000
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
II.1
Generalità e scelta tecnologica
Prerogative delle costruzioni in acciaio
Le prerogative di un sistema costruttivo sono intrinsecamente legate alle caratteristiche fisicomeccaniche del materiale impiegato per la realizzazione dei suoi componenti strutturali
Strutturali
• Elevata leggerezza
• Buona resistenza
Firmitas
• Duttilità
TecnologicheCostruttive
• Prefabbricabili
• Uso differenziato dei
materiali
• Design e qualità
dei componenti e
dei sistemi
• Rapidà di trasporto,
montaggio e messa
in opera
Vantaggi
Utilitas e Venustas
Ambientali
Sostenibilità
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
• Ridotti impatti nella
fase di produzione
ed istallazione
(inizio vita)
• Riutilizzo di
elementi e
materiale riciclabile
a fine vita
Strutture di
Grande luce
Strutture
Sismosistenti
Riduzione costi
• Costi diretti
• Costi indiretti
Strutture
High-Tech
Svantaggi
• Bassa resistenza al fuoco
• Elevata deformabilità dovuto
all’alto rapporto tra resistenza
e rigidità f0/E ovvero all’alta
def a limite elastico
Strutture
Ecosostenib.
• Problemi di instabilità dell’eq.
dovuti alla elevata snellezza
• Maggiore accuratezza nella
concezione e nella
modellazione della struttura
Prof. Raffaele Landolfo
Prestazioni nel ciclo di vita
Strutture e sostenibilità
Lo scopo di una progettazione strutturale sostenibile è quello di massimizzare le prestazioni
meccaniche, di durabilità, economiche ed ambientali nel corso del ciclo di vita riducendo, allo
stesso tempo, gli impatti negativi prodotti sull’ambiente, l’economia e la società
Requisiti AMBIENTALI
• Hygiene, health and environment
• High recycling rates of structural components
• Reduced energy and water consumption
• Reduced waste disposal
• …
Requisiti SOCIALI
• Mechanical resistance and stability
• Safety in case of fire
• Safety in use
• Protection against noise
• Structural resistance
• Robustness & resiliency
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Requisiti ECONOMICI
• Raw material cost
• Production costs
• Reduced construction cost
• Reduced operational costs,
• Reduced maintenance costs
• Increase revenue
• …
Prof. Raffaele Landolfo
Prestazioni nel ciclo di vita
Approccio progettuale
APPROCCIO INTEGRATO
DESIGN
1 MULTI-PERFORMANCE
CONSTRUCTION
PRODUCTION
• Enhanced safety and reliability
• Reduced environmental impacts
• Optimized life-cycle costs
• ...
2 LIFE-CYCLE ORIENTED
END OF LIFE
IN USE
The basic requirements shall be achieved
during the whole life-cycle of the
construction
3 BASED ON QUANTITATIVE
DISMANTLMENT
MAINTENANCE
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
METHODOLOGIES
Performance requirements shall be verified
according to quantitative methodologies
Prof. Raffaele Landolfo
Prestazioni nel ciclo di vita
Approccio progettuale
METODI DI VALUTAZIONE
DESIGN
CONSTRUCTION
PRODUCTION
LCA
END OF LIFE
IN USE
+
LCC
DISMANTLMENT
MAINTENANCE
(ISO 14040:2006; ISO 14044:2006)
LIFE CYCLE COST
(ISO 15685-5:2008)
+
LCP
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
LIFE CYCLE ENVIRONMENTAL
ASSESSMENT
LIFE CYCLE PERFORMANCE
(EN 1990-1999; ISO
13823:2008)
Prof. Raffaele Landolfo
Prestazioni nel ciclo di vita
European COoperazion in the field of Scientific and Techical research
COST ACTION C25:
Sustainability of Constructions
Integrated Approach to Life-time Structural Engineering
“…to promote science-based developments in sustainable
construction in Europe through the collection and collaborative
analysis of scientific results concerning life-time structural
engineering and especially the integration of environmental
assessment methods and tools for structural engineering…”
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
Prestazioni nel ciclo di vita
European COoperazion in the field of Scientific and Techical research
COST ACTION C25:
Sustainability of Constructions
Integrated Approach to Life-time Structural Engineering
“…to promote science-based developments in sustainable
construction in Europe through the collection and collaborative
analysis of scientific results concerning life-time structural
engineering and especially the integration of environmental
assessment methods and tools for structural engineering…”
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
COST Action C25_ Sustainability of Constructions
Summary Report of the WG3
Volume 2: Integrated Approach
to Life-time structural
engineering
Publisher(s): University of Malta
ISBN/ISSN: 978-99957-816-2-0
Pages: 398
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
COST Action C25 - Sustainability of Constructions - WG3
Principles of the structural design for
deconstruction
• Use as wide of structural grid as
possible to maximize the nonstructural wall elements
• Use prefabricated
subassemblies and a system of
mass production
• Use an open building system
where parts of the building are
more freely interchangeable and
less unique to one application
• Minimize the number of different
types of components for
simplification of sorting
• Simply supported beams should
be used in concrete structures
• Design modular structures
O. Hechler, O. P. Larsen & S. Nielsen Design for Deconstruction
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
COST Action C25 - Sustainability of Constructions - WG3
Some examples of best practices of structures designed for deconstructions
Restaurant of Cz pavilion
left: EXPO ’58 right: reused as Office building in
Praha, Cz, 2008
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
O. Hechler, O. P. Larsen & S. Nielsen Design for Deconstruction
Prof. Raffaele Landolfo
COST Action C25 - Sustainability of Constructions - WG3
Some examples of best practices of structures designed for deconstructions
Footbridge to
the German
pavilion
(left:
EXPO’58;
right: reused
in Duisburg,
Germany,
2008.
O. Hechler, O. P. Larsen & S. Nielsen Design for Deconstruction
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
II.2.1
Dalla ghisa all’acciaio
Classificazione
In base al principale elemento metallico contenuto nella lega (aggregato cristallino tra elementi
chimici diversi di cui almeno uno metallico) possiamo differenziare le leghe in ferrose e non
ferrose
Leghe FERROSE
Ghisa
C > 2%
Acciaio
C < 2%
Fe
UNI EN 10020
Definizione e classificazione
dei tipi di acciaio
Ad es. Acciai Strutturali
Acciai da carpenteria
Acciai da c.a. e c.a.p.
Diagramma di Stato delle Leghe Fe - C
T°
Fe (CCC)
Acciaio
Ghise
N.B.
Entro un certo range (1%),
al crescere del tenore di
carbonio la durezza e la
resistenza
della
lega
aumentano a scapito della
duttilità e saldabilità
Liquido L
1538
Liquido
Austenite 
1148
Solido
727
Ferrite  + perlite
Fe3C
Trasformazione
ipoeutettoidica
% in peso
0
C
Fe
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
0%
0.8 %
2%
4.3 %
6.67 %
100 %
99.2 %
98.2 %
95.7 %
93,33 %
Prof. Raffaele Landolfo
II.2.1
Dalla ghisa all’acciaio
Classificazione
In base al principale elemento metallico contenuto nella lega (aggregato cristallino tra elementi
chimici diversi di cui almeno uno metallico) possiamo differenziare le leghe in ferrose e non
ferrose
Leghe FERROSE
Ghisa
C > 2%
Acciaio
C < 2%
Fe
Ad es. Acciai Strutturali
Acciai da carpenteria
Acciai da c.a. e c.a.p.
Fe (CCC)
Cu, … Leghe pesanti Ad es.
UNI EN 10020
Leghe NON FERROSE
Definizione e classificazione
dei tipi di acciaio
Bronzo (Stagno Sn 16%)
Ottone (Zinco Zn 45%)
Al… Leghe leggere Ad es.
Alluminio
Titanio
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
II.2.2
Classificazione degli acciai da carpenteria
UNI EN 10020
Definizione e classificazione
dei tipi di acciaio
Composizione Chimica
Rispetto al tenore di Carbonio
• Acciai extra dolci (ferro) <0.15 %
• Acciai dolci
0.15  0.25 %
• Acciai semi duri
0.25  0.50 %
• Acciai duri
0.50  0.75 %
• Acciai durissimi
>0.75 %
Metodologie
di classificazione
N.B. Gli acciai per
carpenteria
metallica sono in
genere dolci e non
legati
Rispetto ad altri elementi di lega
•Acciai non legati < X %
•Acciai legati
micro o basso
alto legati (inox)
< 5%
> 5%
Al
Cr
Ni
Mn
Ti
0,3
0,3
0,3
1,65
0,05
Nomenclatura
X + %C*100 + Simboli elem in lega + %
Condizioni di impiego e
Processo
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
II.2.2
Classificazione degli acciai da carpenteria
Classificazione in base al processo
Tipo di acciaio
Prodotti laminati a caldo di acciai per impieghi
strutturali (UNI EN 10025)
Classificazione delle leghe ferrose
in base al processo
• Acciai non legati
• Acciai a grano fine allo
stato normalizzato
• Acciai a grano fina allo
stato di laminazione
termomeccanica
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Standard di riferimento
EN 10025-2
EN 10025-3
EN 10025-4
Esempio
S235
S275
S355
S275N
S355N
S420N
S460N
S275NL
S355NL
S420NL
S460NL
S275M
S355M
S420M
S460M
S275ML
S355ML
S420ML
S460ML
Prof. Raffaele Landolfo
II.2.2
Classificazione degli acciai da carpenteria
Classificazione in base al processo
Tipo di acciaio
Prodotti laminati a caldo di acciai per impieghi
strutturali (UNI EN 10025)
Classificazione delle leghe ferrose
in base al processo
• Acciai autopassivanti (*)
• Acciai ad alta resilienza
ed alta resistenza
Standard di riferimento
Esempio
EN 10025-5
S235 W
S355 W
EN 10025-6
S460 Q
S460 QLN
S460QL1
(*)
Gli acciai autopassivanti detti Weathering steel (ad es. tipo Corten) si caratterizzano
per la presenza di % discrete (acciaio basso legato) rame (0,20,5%Cu) che
conferiscono al materiale un colore marrone
Gli acciai inox presentano di contro % elevate (acciaio legato) di cromo (1012%Cr)
che conferiscono al materiale il tipico colore cromato
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
II.2.2
Classificazione degli acciai da carpenteria
Le proprietà meccaniche del materiale possono essere migliorate (in termini di resistenza e
soprattutto di resilienza) agendo non soltanto sulla composizione chimica, ma anche effettuando
durante il processo di produzione specifici trattamenti termici e/o meccanici che ne modificano la
microstruttura (ad es. riduzione della dimensione dei grani)
Bordi dei grani
Grani
T (°C)
AR nessuno
N normalizzazione
M termomeccanico
1600
Q bonificato
1200
AR
900 °C
800
M
400
700 °C
N
Q
0
Tempo (h)
Normalizzazione (N)
Il processo è ottenuto riscaldando e mantenendo a
circa 900°C il prodotto da trattare per un tempo
determinato, al termine del quale si procede al suo
naturale raffreddamento
Laminazione termomeccanica (M)
Il processo, avvenendo a temperature prossime a
quella di ricristallizzazione (700°C), richiede laminatoi
in grado di sviluppare elevate forze di rotolamento
che deformano plasticamente i singoli grani,
riducendone la dimensione.
Trattamenti termici nelle condizioni di
fornitura
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
II.2.2
Classificazione degli acciai da carpenteria
Nomenclatura
Attuale
UNI EN 10027-1 (Gruppo 1) e UNI EN 10025
Precedente Italiana UNI 7070
Prodotti lam. a caldo di acciai per impieghi strutturali
S
235
J2 (AR + Z15)
Usata fino al 1992
Fe 360 D
Gruppo Acciai
Acciaio strutturale
El. principale della lega
Acciaio strutturale
Carat. meccaniche (resistenza)
Tensione di snervamento fy (235, 275, 355, 420, 460)
Carat. meccaniche I
Tensione di rottura fu o ft
Carat. meccaniche (tenacità-saldabilità)
Classi di resilienza (JR, J0, J2, K2)
Carat. meccaniche II
Classi di riesilienza (B, C, D, DD)
Cond di fornitura e/o speciali richieste
Ad es.
AR semplicemente laminato, M lam. Termomecanica, N lam. Normalizzata etc..
W resistente alla corrosione, L per basse temperature etc
Z proprietà attraverso lo spessore (strizione%)
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
N.B. Gli acciai S235 e Fe360 sono, a parità di
resilienza, lo stesso materiale
Prof. Raffaele Landolfo
II.2.3
Indagini sperimentali e principali proprietà meccaniche
Generalità
Essendo l’acciaio un prodotto di tipo industriale, il controllo di qualità dell’acciaio è eseguito in primo luogo in
stabilimento (prodotti qualificati ai sensi della norma UNI EN 9001) secondo le specifiche dell’ Allegato 8 del D.M.
Min. LL.PP. 9 Gennaio 1996 o del par.11.3 del D.M. del 14/01/2008
Obiettivi
Tipi di prove std
• Idoneità del processo produttivo
• Prove a Trazione
(EN 10002 Parte I)
• Determinazione delle proprietà
meccaniche
• Prove di Resilienza
statiche
dinamiche
• Analisi Chimiche
Controllo statistico della qualità
Par. 11.3.4
NTC 08
fk = fm (1 - k)
Acciaio qualificato (da parte del produttore)
Per la realizzazione di strutture metalliche e di strutture composte si dovranno utilizzare acciai certificati conformi alle norme
armonizzate della serie UNI EN 10025 (per i laminati), UNI EN 10210 (per i tubi senza saldatura) e UNI EN 10219-1 (per i tubi saldati),
recanti la Marcatura CE secondo il DPR n.246/93, cui si applica il sistema di attestazione della conformità 2+, e per i quali si rimanda
a quanto specificato al punto A del par. 11.1 delle NTC08
Obblighi del Direttore dei Lavori
Le forniture effettuate da un commerciante intermedio devono essere accompagnate da copia dei documenti rilasciati dal
Produttore e completati con il riferimento al documento di trasporto del commerciante stesso.
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
II.2.3
Indagini sperimentali e principali proprietà meccaniche
Generalità
Essendo l’acciaio un prodotto di tipo industriale, il controllo di qualità dell’acciaio è eseguito in primo luogo in
stabilimento (prodotti qualificati ai sensi della norma UNI EN 9001) secondo le specifiche dell’ Allegato 8 del D.M.
Min. LL.PP. 9 Gennaio 1996 o del par.11.3 del D.M. del 14/01/2008
Obiettivi
Tipi di prove std
• Idoneità del processo produttivo
• Determinazione delle proprietà
meccaniche
• Prove a Trazione
(EN 10002 Parte I)
• Prove di Resilienza
statiche
dinamiche
• Analisi Chimiche
Controllo statistico della qualità
Par. 11.3.4
NTC 08
fk = fm (1 - k)
Controllo in cantiere
Il Direttore dei Lavori è obbligato ad eseguire i controlli di accettazione sull'acciaio consegnato in cantiere, in conformità con le
indicazioni contenute nel D.M. 14/01/2008 al punto 11.3.4.11.3.
Per l'effettuazione delle prove meccaniche previste dalla normativa Il Direttore dei Lavori deve effettuare un prelievo per ogni lotto
di spedizione con una massimo di 30 t.
Un prelievo è costituito da almeno 3 saggi/provette che vengono prelevati, per i profilati più comuni, in corrispondenza dei punti
della sezione indicati in appendice alla norma UNI EN 10025 – V.
Le provette saranno sottoposte a prove di trazione e resilienza
E’ consentito che i controlli in cantiere possano essere effettuati dal DL presso il Centro di Trasformazione affidando al Direttore
Tecnico del
il prelievo dei
campioni
al loro invio al Laboratorio Ufficiale
Modulo
I -CTCostruire
con
l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
II.2.3
Indagini sperimentali e principali proprietà meccaniche
La prova a trazione
Preparazione provini
(UNI EN ISO 6892-1 e UNI EN 10002-1)
a)
S0
d
Cilindrico
d  4mm
L0
Lc
a
S0
b
L0
Lc
Prismatico
a 1
b
8
L0  k  S0  5,65  S0
b)
Calibro
Micrometro
N.B. I provini proporzionali si caratterizzano per una relazione
di proporzionalità (non diretta) tra la lunghezza L0 e l’area
della sezione trasversale S0
Geometria tipo delle provette proporzionali
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Dettaglio Provini a) e Strumenti di Misura b)
Prof. Raffaele Landolfo
II.2.3
Indagini sperimentali e principali proprietà meccaniche
La prova a trazione
F
Interpretazione
Parametri misurati (ingegneristici)
F

A0
A0
Tensione
[FL-2]
L  L0 L


L0
L0
Materiali duttili
A
L
L0
Sono i materiali il cui collasso avviene a
seguito una elevata escursione in campo
plastico ovvero per elevati valori della
deformazione ultima (ad esempio gli acciai da
carpenteria, le leghe di alluminio)
Deformazione

[%]
F
Materiali incrudenti (ad
es. leghe di alluminio)
Materiali snervanti
(ad es. Acciai dolci)
Dove:
A0 è l’area [L2] iniziale del campione
testato
Prova di Trazione
L è l’allungamento ottenuto come
differenza tra la lunghezza iniziale L0
e quella attuale L

 è la tensione normale ingegneristica
[FL-2]
Comportamento
sperimentale
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
II.2.3
Indagini sperimentali e principali proprietà meccaniche
La prova a trazione
Legge  -  per acciaio dolci e materiali incrudenti
Interpretazione
EC3
• Resistenza allo snervamento
effettiva fy o convenzionale allo
0.2% f0.2 (MPa o N/mm2)
N.B. In assenza di specifici studi statistici di documentata affidabilità, ed in
favore di sicurezza, le norme europee e NTC08 par.11.3.4 associano fy a
ReH ed impongono il controllo di qualità rispetto al valore minimo misurato
= ReH
fy.max
1.20fyk
Fase Snervam
Elast
ento
= Rm
• Rapporto di incrudimento fu/fy
 1.10
fu
 1.20
f 0.2

 15 y
εy = fy / E
• Allungamento percentuale
dopo la rottura A
(%)
 15 %
 20 %
• Strizione percent. a rottura Z
(%)
Proprietà meccaniche
misurate
Zone dissipative (cfr §11.3.4.9 NTC)
Tensione
(N/mm2)
• Allungamento percentuale
uniforme u
(%)
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Strizione
ReH
• Resistenza a rottura ft o fu
(MPa o N/mm2)
• Modulo di elasticità normale E;
(MPa o N/mm2)
Fase
Incrudente
fy sup
fy
 fy
ReL
Rottura
1÷2%
E=tan()
0.2%
y 0.1÷0.2%
p
u
Acciai dolci
A 2025%  (%)
Deformazione
Acciai altoresistenziali,
inossidabili e leghe leggere
Prof. Raffaele Landolfo
II.2.3
Indagini sperimentali e principali proprietà meccaniche
La prova a trazione
Interpretazione

= ReH
S960
S690
800
• Resistenza a rottura ft o fu
(MPa o N/mm2)
= Rm
• Rapporto di incrudimento fu/fy
 1.10
• Modulo di elasticità normale E;
(MPa o N/mm2)
1000
600
400
 15 y
200
εy = fy / E
• Allungamento percentuale
dopo la rottura A
(%)
 15 %
 20 %
S460
S355
 1.20
• Allungamento percentuale
uniforme u
(%)
Acciai ad alta
resistenza
• Resistenza allo snervamento
effettiva fy o convenzionale allo
0.2% f0.2 (MPa o N/mm2)
(MPa)
NTC
Acciai normali
EC3
S275
S235
=atan(E)
0
0
5
10
15
20
25
30
 (%)
• Strizione percent. a rottura Z
(%)
Proprietà meccaniche
misurate
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
II.2.3
Indagini sperimentali e principali proprietà meccaniche
Proprietà meccaniche degli acciai da c.a. e da carpenteria
La prova a trazione
Interpretazione
S235
F
F
fy
(N/mm2)
ft
– fu
(N/mm2)
fu / fy
E
(N/mm2)
F
F
S235
Feb-B
Acciai a grano
fine temomecc.
(M) o
normalizzati (N)
Acciai normali
(AR)
t – A
S275
S355
Acciai da c.a.
S420
S460
FeB38k
B450C
(Feb44k)
(Fe360)
(Fe430)
(Fe510)
235
275
355
420
460
375
450
360
430
Proprietà
510
500
530
450
540
1.53
1.56
1.47
1.19
1.15
1.20
1.26
210000
210000
210000
210000
210000
200000
200000
28  24
24  21
22  20
20
20
14
12
78.5
78.5
78.5
78.5
78.5
78.5
78.5
110-5
110-5
110-5
110-5
110-5
110-5
110-5
(%)

(KN / m3)
 (°C-1)
N.B. 1N0.1Kgf ; 1N/mm2=1MPa  10 Kgf/cm2
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
II.2.3
Indagini sperimentali e principali proprietà meccaniche
Risparmio in peso rispetto strutturale normalizzato al variare del grado dell’acciaio
G1k 
G1k _ Si
G1k _ S 235
(%)
Gli acciai strutturali ad alta resistenza risultano particolarmente convenienti,
anche dal punto di vista economico, soprattutto nei sistemi per i quali la
progettazione strutturale non è governata dal controllo della deformabilità
100
Elementi
inflessi
80
60
Elementi
compressi
40
NTC
Elementi
tesi
20
235
355
690
460
Acciai normali
960
Regime
di
sollecitazi
one
Grado fy
(Mpa)
Acciai ad alta resistenza
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
II.2.3
Indagini sperimentali e principali proprietà meccaniche
Influenza del fuoco
Curve di riduzione per profilati in
acciaio (by EN 1993-1-2)
Interpretazione
Diagramma - di un acciaio al
carbonio al variare della temperatura
k= P()/P0
F
F

T=20°C
𝑘𝑦,𝜃 =
T=400°C T=600°C
𝑘𝑝,𝜃 =
𝑓𝑦,𝜃
𝑓𝑦
𝑘𝐸,𝜃 =
𝑓𝑝,𝜃
𝑓𝑦
𝐸𝜃
𝐸
 [°C]
Curve di riduzione per cold-formed
F
F
S235
Feb-B
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio

N.B. Si ha un degrado della
resistenza (fy e fu) e della rigidità
(E) del materiale
(cfr. Unità Iib.2 Verifica al fuoco)
Prof. Raffaele Landolfo
Corso di Teoria e Progetto delle Costruzioni di Acciaio
II.2.3
Indagini sperimentali e principali proprietà meccaniche
La prova di resilienza
Esecuzione della prova
Provini e Interpretazione
Resilienza su provini con intaglio
a V al variare della temperatura
AV
(J)
Zona di
transizione
Limite superiore
JR
J0
J2
K2
40J
27J
Limite inferiore
T40=-20°
0
T27=20°
T (°C)
H
W=mg
N.B Vale il principio di conservazione dell’energia meccanica
che in generale è dato: E+T=Lnc
“Per sistemi conservativi il lavoro compiuto dalle forze è pari
alla variazione di energia cinetica del sistema”
dove
Pendolo di
Charpy
E=mgh è l’energia potenziale
(mg=W
forza peso)
T=1/2 mv2 Macchina
è l’energia cinetica
dueSteel
config.)
di Prova(nulla
dellanella
British
Lnc è il lavoro compiuto da forze non conservative (Lnc=0 in
assenza di energia dissipata)”
AV  E0  E  W  H 0  H 
KV  AV (T27J )
Lavoro Speso durante la Prova (*)
(J)
Resilienza KV
(J)
Modulo II Costruzioni in accaio – Parte I Costruire in acciaio
Proprietà meccaniche misurate
Ing. Gianmaria Di Lorenzo
II.2.3
Indagini sperimentali e principali proprietà meccaniche
La prova di resilienza
Interpretazione
KV-value
Temperatur
a di prova
(J)
(°C)
JR
27
20
J0
27
0
J2
27
-20
Acciai W, UNI EN 10025-5
K2
40
-20
Acciai N,
N
40
-20
UNI EN 10025-3
NL
27
-50
M
40
-20
ML
27
-50
Q
30
-20
QL
30
-40
QL1
30
-60
Tipo di acciaio e norma di
prodotto
Acciai AR, UNI EN 100252
Acciai M, UNI EN 100254
Acciai Q, UNI EN 10025-6
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Sub grado
Prof. Raffaele Landolfo
Indagini sperimentali: Analisi chimiche
La prova
Max Tenore Elementi
Min
Finalità
Ha lo scopo di limitare la (%)
di carbonio e di contenere
entro limiti ristretti le impurità
di zolfo S e fosforo P.
Max
Obiettivo
Controllo sulla saldabilità
CEV  C 
Mn ( Cr  Mo  V ) ( Cu  Ni )


6
5
15
Max
Carbonio
Equivalente
Resistenze di progetto e modelli meccanici
Metodo semiprob. Agli Stati Limite (Liv.I)
Parametri meccanici di progetto
Identificazione
sperimentale
Fase I)

F
Diagramma  di un
acciaio al carbonio
fu
1
fd 
fy è la
tensione di
snervamento
[FL-2]
fy
 =arctg (Es)
y


u
Fase II)
fd
y è la
deformazione
al limite elastico
pari al rapporto
tra fy/Es
  fd

0 
 
fd
fd
E
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
2
E
Legge elastica
perfettamente
plastica o di Pradtl
m
Tensione di
progetto allo SLU
(MPa)
M= 1.05 ÷ 1.10
Spes.
S235
(Fe 360)
S275
(Fe 430)
S355
(Fe 510)
t 40 mm
223
261
338
t>40 mm
210
250
315
N.B. Il coefficiente di sicurezza m tiene
conto di eventuali incertezze sulla posa in
opera e dipende dal tipo di Stato Limite
considetato
M0=1.05 Verifica di resistenza
M1=1.05 Verifica di stabilità
Legge
costitutiva
  E 
 =arctg (Es)
F
f y ,k
1875-1953
3
E  210000
  0.30
Modulo di elasticità
normale (MPa)
Modulo di Poisson
Prof. Raffaele Landolfo
Corso di Teoria e Progetto delle Costruzioni di Acciaio
Il modello meccanico del materiale

ft
fy,max
incrudimento
aleatorietà
fy,d
 amm
E=tan()
e
 (%)
Ing. Gianmaria Di Lorenzo
Corso di Teoria e Progetto delle Costruzioni di Acciaio
Proprietà dell’acciaio richieste
PROPRIETA’
DEL MATERIALE
Stimare la tensione di snervamento
degli elementi/connessioni dissipativi,
che può essere maggiore di quella
nominale.
fy,max ≤ 1,1 ov fy
fy,max : La tenzione massima di snervamento
dell’acciaio nelle zone dissipative
fy :
VALORE RACCOMANDATO DALL’EC8
OV = 1.25
La tensione nominale di snervamento
ov : Fattore di sovraresistenza
Ing. Gianmaria Di Lorenzo
Corso di Teoria e Progetto delle Costruzioni di Acciaio
Proprietà dell’acciaio richieste
NTC 08 - Prerequisiti delle zone dissipative per il progetto
duttile
1. Il materiale
 Rd 
f y ,m
f y ,k
coefficiente di sovraresistenza del
materiale
Acciaio
Rd
S235
1.20
S275
1.15
S355
1.10
S420
1.10
S460
1.10
Se nelle zone non dissipative e nelle connessioni
f y ,k  f y ,max
si assume
 Rd  1,00
Ing. Gianmaria Di Lorenzo
Corso di Teoria e Progetto delle Costruzioni di Acciaio
Proprietà dell’acciaio richieste
Resistenza del materiale
Scegliere il materiale, evitando rotture fragili, è la
chiave per il progetto delle strutture in acciaio in
zona sismica.
EC8 richiede che la resistenza degli acciai dovrebbe
soddisfare i requisiti per l’azione sismica per un
valore di temperatura di servizio quasi permanente
secondo EN 1993-1- 10.
Studi recenti hanno dimostrato che il limite dato da
EC8 è garantito per i terremoti in Europa.
Ing. Gianmaria Di Lorenzo
Classificazione e cenni sui processi produttivi
Processo
Laminati
piani e coils
Lamiere (t>3mm)
Lamierini (t 3 mm)
Profilati
laminati a
caldo
Prodotti
siderurgici
industrializzati
•Laminazione a caldo
•Laminazione a freddo
• Laminazione a caldo
• Trafilatura (*)
• Lavorazione a freddo
con saldatura (*)
HE
IPE
UPN
OHS (*)
Profilati per
composizione
saldata
• Laminazione a caldo
con saldatura (*)
Alveolate
IFB
SFB
• Piegatura a freddo
Profili
formati a
freddo
- Profilatura
- Pressopiegatura
- Stampaggio
Lamiere grecate
Profili a Z o C
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
I.2.3.1 Classificazione e cenni sui processi produttivi
Laminazione
a caldo
Laminazione
Laminazione
a freddo
Processi di
produzione
I prodotti siderurgici
presentano
delle
imperfezioni legate
al
processo
di
produzione
Profilatura
Pressopiegat.
e stampaggio
Lavorazione plastica delle lamiere
con
dipositivo
oliodinamico
(pressopiegatrice) composto da un
punzone che spinge la lamiera verso
la matrice in modo da piegarla in
direzione long.
Trafilatura e
estrusione
Forgiatura e
getti
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Lavorazione plastica dei metalli a
caldo (1200°C) o a freddo
attraverso
una
serie
di
rulli
(laminatoio) disposti in continuo che
tendono a ridurre lo spessore del
materiale di base e/o modificare la
forma di partenza
Lavorazione plastica delle lamiere o
coils
a
temperatura
ambiente
attraverso
una
serie
di
rulli
(profilatrice)
scalanati
atti
a
modificare progressivamente la forma
del laminato di partenza
Piegatura a
freddo
Altri
Definizioni
Processo di produzione di profilati
ottenuti
forzando
per
trazione
(trafilatura)
o
compressione
(estrusione)
il
passaggio
del
materiale di base attraverso una
forma (matrice)
Processo
di
produzione
di
componenti
speciali
ottenuti
lavorando l’acciaio allo stato plastico
(1000 °C forgiatura) o liquido (1500
°C getto)
Prof. Raffaele Landolfo
I.2.3.1 Classificazione e cenni sui processi produttivi
N.B. I profili devono rispettare norme di
prodotto, come ad es.:
UNI 5397:1978: Prodotti finiti di acciaio laminati a caldo.
Travi HE ad ali larghe parallele. Dimensioni e tolleranze.
1/100 B
• Variabilità dello spessore
Della sezione • Inclinazione
degli elementi
della sezione (flangia e/o
anima)
UNI 5398:1978: Prodotti finiti di acciaio laminati a caldo.
Travi IPE ad ali strette parallele. Dimensioni e tolleranze.
Geometriche
1/1000 L
Dell’elemento • Rettilinità
 = 0.2°
La presenza delle
imperfezioni modifica il
comportamento
strutturale sia a livello
di
elemento
(vedi
instabilità) che
di
sistema
(forze
orizzontali equivalenti
by EC3)

• Non verticalità delle colonne
Tipi
Dell’sistema
Imperfezioni
B
1
1
 0.5  
200
nc
1
 0.2  by
nsEC3
nc= num colonne
per piano
ns= num piani
Tensioni
residue
Meccaniche
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Disomogenità
meccanica
Stati coattivi
che nascono
seguito del
lavorazione
termoplastico
autoequilibrati
nel profilo a
processo di
in
campo
Incremento localizzato della
resistenza (anche > 30% per
fy) e riduzione della duttilità
in corrispondeza di zone
incrudite a seguito di
lavorazione a freddo
T
C
T
C
Zona di piega
incrudita
r 1.5 t
Prof. Raffaele Landolfo
Considerazioni sulla scelta e uso del sagomario
Sagomario
HE
Utilizzo
Assegnato (progetto) o noto (verifica) il
tipo di profilo ed il materiale
Progetto
• Dalle formule di progetto si risale alla
richiesta
teorica
(strettamente
necessaria) in termini di area A
(progetto a sforzo normale) o modulo
di resistenza W (progetto a flessione) o
momento d’inerzia I (progetto a
deformazione)
• Si sceglie il profilo con proprièta
geometrica appena superiore
Verifica o controllo
Noto il profilo e le sue proprità geometriche
occorre distinguere:
•SLU La resistenza di progetto della
sezione Rd (capacità) da conforntare
con le sollecitazioni di progetto Sd
(domanda)
•TA Lo stato tensionale id da
confrontare con le tensioni ammissibili
Pag. 1
Pag. 2
adm
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
N.B. IL DM entra in vigore 30 gg
dopo la pubblicazione sulla
gazzetta ufficiale
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
CNR UNI 10011
DM. LL. PP. 14/01/2008
Gazzetta Ufficiale
n. 29 del 4 febbraio 2008
Prof. Raffaele Landolfo
DM. LL. PP. 14/01/2008
Le norme tecniche per costruzioni metalliche
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
DM. LL. PP. 14/01/2008
Le norme tecniche per costruzioni metalliche
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
Eurocodice 3
Le norme tecniche per costruzioni metalliche
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
Eurocodice 3 – Progettazione delle strutture in acciaio – PARTE 1
• EN 1993-1-1:2005 Parte 1-1: Regole generali e regole per gli edifici
• EN 1993-1-2:2005 Parte 1-2: Regole generali -Progettazione strutturale contro
l'incendio
• EN 1993-1-3:2007 Parte 1-3: Regole generali- Regole supplementari per l'impiego
dei profilati e delle lamiere sottili piegati a freddo
• EN 1993-1-4:2007 Parte 1-4: Regole generali - Regole supplementari per acciai
inossidabili
• EN 1993-1-5:2007 Parte 1-5: Elementi strutturali a lastra
• EN 1993-1-6:2007 Parte 1-6: Resistenza e stabilità delle strutture a guscio
• EN 1993-1-7:2007 Parte 1-7: Strutture a lastra ortotropa caricate al di fuori del
piano
• EN 1993-1-8:2005 Parte 1-8: Progettazione dei collegamenti
• EN 1993-1-9:2005 Parte 1-9: Fatica
• EN 1993-1-10:2005 Parte 1-10: Resilienza del materiale e proprietà attraverso
lo spessore
• EN 1993-1-11:2007 Parte 1-11: Progettazione di strutture con elementi tesi
• EN 1993-1-12:2007 Parte 1-12: Regole aggiuntive per l'estensione della EN
1993 fino agli acciai di grado S 700
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
Eurocodice 3 – Progettazione delle strutture in acciaio- Altre parti
• EN 1993-2:2007 Parte 2:
Ponti di acciaio
• EN 1993-3-1:2007 Parte 3-1:
• EN 1993-3-2:2007 Parte 3-2:
Torri, pali e ciminiere - Torri e pali
Torri, pali e ciminiere – Ciminiere
• EN 1993-4-1:2007 Parte 4-1:
• EN 1993-4-2:2007 Parte 4-2:
• EN 1993-4-3:2007 Parte 4-3:
Silos
Serbatoi
Condotte
• EN 1993-5:2007 Parte 5:
Pali e palancole
• EN 1993-6:2007 Parte 6:
Strutture per apparecchi di sollevamento
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
Eurocodice 8 – Progettazione delle strutture in zona sismica
• EN 1998-1:2005 Parte 1: Regole generali, azioni sismiche e regole per gli edifici
• EN 1998-2:2009 Parte 2: Ponti
• EN 1998-3:2005 Parte 3: Valutazione e adeguamento degli edifici
• EN 1998-4:2006 Parte 4: Silos, serbatoi e condotte
• EN 1998-6:2005 Parte 6: Torri, pali e camini
Eurocodice 9 – Progettazione delle strutture in alluminio
• EN 1999-1-1:2007 Parte 1-1: Regole strutturali generali
• EN 1999-1-2:2007 Parte 1-2: Progettazione strutturale contro l'incendio
• EN 1999-1-3:2007 Parte 1-3: Strutture sottoposte a fatica
• EN 1999-1-4:2007 Parte 1-4: Lamiere sottili piegate a freddo
• EN 1999-1-5:2007 Parte 1-5: Strutture a guscio
Modulo I - Costruire con l’ Acciaio
Prof. Raffaele Landolfo
Scarica

(%) f - Eucentre