VADEMECUM
colza
Gli innovativi ibridi Pioneer
Note di tecnica colturale
UNA GAMMA COMPLETA
DI IBRIDI DI COLZA
Con grande piacere Le presentiamo la
gamma di ibridi di colza per le semine
2011.
Gli ibridi che troverà descritti in queste pagine sono il risultato di un avanzato ed esclusivo sistema di incrocio e produzione (Pioneer hybridization technology) che permette lo
sviluppo di prodotti innovativi, con caratteri
agronomici superiori e con un’alta potenzialità produttiva sia di granella che di olio, in
grado quindi di soddisfare le esigenze degli agricoltori nei diversi areali di coltivazione e per le diverse destinazioni d’uso.
Pioneer per prima ha introdotto la coltivazione degli ibridi di colza in Italia,
riconoscendo i loro indubbi vantaggi rispetto alle semplici varietà:
Significativo aumento della produttività.
Maggiore stabilità delle rese nei diversi ambienti.
Eccezionale vigore di partenza, per una migliore competizione con le infestanti.
Uniformità di emergenza, sviluppo e maturazione e di conseguenza semplicità
e rapidità di raccolta.
Migliore competitività del colza nel produrre reddito rispetto ad altre colture,
grazie anche agli sbocchi produttivi nelle filiere bioenergetiche.
Con gli ibridi Pioneer, i coltivatori di colza, possono disporre del frutto della migliore
genetica, con prodotti ben collaudati e dal grande potenziale produttivo, in grado di assicurare costanza delle rese, facilità e sicurezza di raccolta, elevate produzioni di olio per ettaro, caratteristiche che, per la maggior parte degli ambienti, trovano la migliore espressione nella classe di ibridi a taglia bassa (semi-dwarf).
Tutti gli ibridi della gamma Pioneer appartengono alla categoria “00” e sono cioè caratterizzati da un basso contenuto di glucosinolati nel seme e dall’assenza di
acido erucico nell’olio.
GLI IBRIDI DI COLZA
®
PIONEER
MAXIMUS
Si tratta di una nuova e affermata
classe di ibridi a taglia bassa che ha reso la
coltura ancora più competitiva ed affidabile in
Italia, diventando un vero riferimento per gli
agricoltori dei diversi ambienti di coltivazione.
Gli ibridi MAXIMUS® sono caratterizzati da uno
sviluppo controllato della pianta, ottenuto attraverso il raccorciamento mirato degli internodi del
fusto, mentre l’apparato radicale risulta vigoroso
e profondo, in grado di esplorare ed utilizzare
pienamente le risorse naturali del terreno.
Oggi, gli ibridi della classe MAXIMUS®, grazie
anche al continuo migliramento genetico e
allo sviluppo di nuovi prodotti, rappresentano
il miglior strumento per massimizzare la
redditività della coltura.
MASSIMA POTENZIALITà PRODUTTIVA
+
• Grazie ad un più favorevole indice di raccolta (Harvest Index), con una minore massa vegetativa sviluppata.
• Più efficiente utilizzazione dell’azoto da parte della coltura.
• Migliore e più elevato contenuto in olio del seme.
MASSIMA ADATTABILITà AMBIENTALE
+
• L’apparato radicale particolarmente sviluppato garantisce una migliore tolleranza agli stress idrici, con un
più efficiente assorbimento dei nutrienti dal suolo.
• L’ampia finestra di semina, rende possibili semine più anticipate, senza incorrere nel rischio di un eccessivo sviluppo vegetativo in autunno.
MASSIMA FLESSIBILITà
+
• E’possibile gestire in maniera più efficiente le concimazioni azotate, in quanto la pianta ha assorbimenti
più graduali e bilanciati.
• Possibilità di entrare in campo per effettuare trattamenti tardivi a protezione della coltura.
MASSIMA SICUREZZA
+
• La taglia contenuta ed il portamento equilibrato sono garanzia di un’elevata resistenza all’allettamento.
• Fioriture estremamente uniformi, con una rapida maturazione delle siliquie.
• Sicurezza di trebbiare sempre in condizioni ottimali e con rapidità, minimizzando le perdite di seme.
=
MASSIMA REDDITIVITà PER L’AZIENDA
TECNICA COLTURALE
PRINCIPI DI BASE
ROTAZIONE E GESTIONE AGRONOMICA
1 minima lavorazione o sodo
2 lavorazione tradizionale o minima
NORD ITALIA
COLZA
1
2
2
SOIA
MAIS
II raccolto
°
COLZA
1
1
2
SOIA
FRUMENTO
II° raccolto
CENTRO - SUD ITALIA
COLZA
1
2
1
FRUMENTO
1
GIRASOLE
COLZA
1
1
FRUMENTO
1
2
LEGUMINOSE
IL COLZA IN ROTAZIONE
Il colza rappresenta un’ottima scelta nella rotazione con cereali vernini, leguminose da granella, girasole e mais. In molti ambienti, caratterizzati da una
rotazione stretta dei cereali vernini, l’inserimento del colza comporta positivi
riflessi sulle rese del frumento in successione, migliorando anche la sanità delle
colture e la qualità della produzione.
Il colza, inoltre, rappresenta un’eccellente coltura da rinnovo. Grazie ad un
apparato radicale profondo, lascia un terreno ben strutturato, arricchito di
sostanza organica ed in condizioni favorevoli per ridurre le lavorazioni nella
preparazione del letto di semina per la coltura successiva. In stretta successione al colza, è possibile prevedere la coltura intercalare di soia, specialmente
nei terreni irrigui; in questo caso la soia deve essere seminata tempestivamente, subito a ridosso della raccolta del colza, adottando la tecnica della semina
diretta su sodo. Il colza predilige terreni profondi e tendenzialmente leggeri,
ma ha capacità di adattarsi anche a quelli pesanti, purché ben drenati.
Da inserire con maggiore prudenza in rotazione con bietola, specie nei terreni
con presenza di nematodi come Heterodera schachtii, in quanto anche il colza
può essere attaccato da questo parassita.
PREPARAZIONE DEL LETTO DI SEMINA
Unitamente alla semina, è una delle operazioni più delicate ed importanti per
raggiungere ottimi risultati produttivi. L'agricoltore, supportato da un’attenta
valutazione delle condizioni del terreno, deve programmare con il dovuto anticipo dove intende seminare colza e mettere quindi in atto tutti gli accorgimenti
tecnici e agronomici per operare nelle condizioni ottimali.
A seconda dell'ordinamento colturale, della struttura del terreno e dell'organizzazione aziendale, la preparazione del terreno può essere effettuata secondo
due modalità principali:
• Lavorazione tradizionale con aratura
Nella maggior parte dei casi è la tecnica da preferire, specialmente nei
terreni più pesanti ed eccessivamente compattati, oppure quando il colza
segue colture che lasciano notevoli quantità di residui in superficie. Poiché
il seme di colza è di piccole dimensioni, è necessaria un’accurata preparazione del letto di semina che favorisca la corretta deposizione del
seme, una giusta adesione al terreno e, di conseguenza, un’emergenza
uniforme. Questo tipo di lavorazione deve essere programmato in anticipo,
identificando per tempo quali saranno gli appezzamenti destinati a colza,
lavorandoli in tempera ed affinandoli adeguatamente anche in funzione
della prevedibile epoca di semina. Nel caso il letto di semina risulti troppo
soffice, può essere conveniente una rullatura presemina, al fine di favorire
sia una più uniforme profondità di semina che il mantenimento dell’umidità
nel terreno.
• Minima lavorazione
E’una tecnica praticabile con successo nei terreni
meglio strutturati e con un buon drenaggio, effettuando le lavorazioni in diverse epoche. In successione
a cereali vernini, dopo aver tolto la paglia, conviene effettuare una tempestiva lavorazione delle stoppie (discatura ecc.) quando il terreno è in tempera.
Questa operazione consente di preservare al meglio
l’umidità nel terreno, favorisce una più rapida degradazione dei residui colturali ed il contenimento delle
erbe infestanti. Il successivo affinamento dello strato
superficiale del terreno, da effettuarsi in prossimità
dell'epoca di semina prevista, consente la preparazione di un adeguato letto di semina. In ogni caso,
devono essere posti in atto tutti gli accorgimenti per evitare la compattazione del terreno. Anche la semina diretta,
può essere possibile e praticabile, se effettuata in terreni caratterizzati da una buona capacità drenante e con
seminatrici idonee ed opportunamente regolate.
SEMINA
E’un operazione da effettuare scrupolosamente e con grande attenzione, in quanto da essa dipende l’uniformità di
emergenza e sviluppo della coltura. Il periodo varia in funzione dell’ambiente e delle caratteristiche dell’ibrido. Una
semina ottimale deve consentire alla pianta di raggiungere lo stadio di “rosetta“ (circa 8 foglie) prima dell’inverno.
Raggiunto questo stadio, infatti, la pianta manifesta una notevole resistenza al freddo ed alle avversità invernali. Con
gli ibridi semi-dwarf Pioneer MAXIMUS® vi è il notevole vantaggio di poter effettuare semine più precoci (entro la
prima decade di settembre al Nord), ottenendo un accrescimento della coltura ottimale ed equilibrato nel periodo
autunnale.
Si consiglia una semina di precisione con interfila di 45 cm. Sono praticabili, tuttavia, semine con macchine da
frumento con interfila di 15 cm o meglio di 30 cm. La semina con interfila a 45 cm, presenta anche il vantaggio di
consentire lavorazioni del terreno tra le file a fine inverno (sarchiatura), operazione che può risultare di particolare
utilità nel caso di eccessivi compattamenti del terreno durante l'inverno.
La profondità di semina ideale è di circa 2 - 2,5 cm e il seme deve aderire al meglio al terreno. La densità varia mediamente da 70 a 100 semi/mq, in funzione delle caratteristiche dell'ibrido, dell'epoca di semina e della seminatrice
impiegata. Negli ambienti più fertili e in caso di semine anticipate, sono da preferire le densità più contenute. Per
calcolare la dose di semina, tener presente che il peso di 1.000 semi può variare mediamente tra 4 e 5 grammi.
IBRIDI
IBRIDI
CONVENZIONALI
FERTILITà
DENSITà MEDIA SEMI/M2
ALTA
70 - 80
BASSA
85 - 90
ALTA
65 - 70
BASSA
75 - 85
DISERBO
Il controllo delle infestanti deve essere basato su interventi di pre-emergenza (eventualmente post precoce) con erbicidi
a base di Metazachlor.
A fine inverno - inizio primavera, formulati a base di Clopyralid permettono il controllo di alcune specie di dicotiledoni,
mentre la gestione delle infestanti graminacee è facilmente ottenibile con l’impiego di formulatti specifici. Da considerare, comunque, che la coltura, specie se sviluppata uniformemente, manifesta una forte competizione verso le infestanti
primaverili, rendendo spesso non necessario l’intervento in questa fase.
CONCIMAZIONE
Il colza è un’eccellente coltura miglioratrice grazie all’apporto di sostanza organica e per l’abbondante restituzione
di elementi minerali al terreno. Offre inoltre il vantaggio di poter sfruttare al meglio, nella fase autunnale, la fertilità
residua del terreno e gli apporti di letame - liquami distribuiti in presemina. Il colza, con il suo apparato radicale fittonante, può esplorare il terreno in profondità, riuscendo ad approvvigionarsi di buona parte degli elementi minerali
necessari al proprio sviluppo.
La coltura ha esigenze medie per l’azoto e il fosforo, più elevate per il potassio, che però è restituito in buona parte al
terreno con i residui colturali. Tra gli elementi minori, sono importanti le esigenze di zolfo, (70 - 75 unità di SO3), da
apportare in pre-semina se abbinato ad un concime complesso o preferibilmente, con la prima concimazione a fine
inverno. In genere non sono consigliabili apporti autunnali di azoto.
La concimazione azotata di copertura deve essere opportunamente programmata nei tempi e nelle quantità, tenendo
in considerazione sia la precessione colturale che lo stadio di sviluppo raggiunto dalla coltura in autunno. In linea
generale, se la coltura risulta poco sviluppata a fine inverno, occorre stimolarne la crescita aumentando la quantità di
azoto da distribuire in copertura.
In ogni caso, è opportuno frazionare in due interventi, gli apporti azotati, il primo alla ripresa vegetativa di fine inverno, il secondo nella fase di inizio levata. In una situazione di media fertilità, gli apporti dovrebbero essere di circa
100 - 120 kg N/ha, da distribuire secondo il seguente schema:
• 40 - 45 unità a fine inverno (come solfato/nitrato ammonico)
• 60 - 75 unità ad inizio levata (come nitrato ammonico/urea)
Anche la distribuzione di formulati con azoto a lenta cessione, preferibilmente contenenti zolfo, effettuata in un unico
passaggio a fine inverno, rappresenta una valida soluzione, in grado di assicurare un’adeguata disponibilità di elementi fertilizzanti in linea con le necessità della pianta nelle successive fasi di sviluppo.
Gli ibridi a taglia bassa MAXIMUS® offrono l'indubbio vantaggio di assicurare la migliore resistenza all'allettamento, specie negli ambienti con buona potenzialità produttiva, dove maggiori livelli di concimazione azotata
sono necessari per supportare adeguatamente la produzione.
MONITORAGGIO DEI PATOGENI
ALTICA (Psylliodes chrysocephala): coleottero della famiglia dei crisomelidi, particolarmente dannosa dallo stadio di emergenza fino alla levata. Gli adulti, dal colore blu scuro
o brillante, attaccano la coltura già nelle prime fasi di sviluppo, provocando erosioni di
1 - 2 mm su cotiledoni e foglie. Dalle ovature, deposte nel terreno in prossimità dei peduncoli delle Crucifere, fuoriescono larve che penetrano nelle piante attraverso il peduncolo
fogliare, da dove continuano lo sviluppo per tutto l'inverno. Alla ripresa vegetativa di fine
inverno, quando la coltura inizia la fase di levata, le larve minano progressivamente gli
steli fino ad arrivare a distruggere la gemma terminale. Di conseguenza la crescita della
Foto P. Falatico
pianta appare estremamente stentata, con caratteristiche rosure e gallerie negli steli.
PUNTERUOLO dell’apice (Ceuthorrhynchus picitarsis): è un coleottero curculionide i cui adulti compaiono all'inizio dell'autunno, generalmente verso metà ottobre,
periodo in cui le femmine cominciano rapidamente ad ovideporre. In inverno le larve
rimangono localizzate all'interno della gemma apicale, influendo sull'intera struttura
della pianta, che inizia a sviluppare numerose ramificazioni laterali.
I danni possono essere rilevanti, specie se gli attacchi avvengono su piante poco sviluppate ed essere causa di consistenti diradamenti. Le piante colpite sono molto più
esposte all’attacco di patogeni fungini e più sensibili alle basse temperature invernali.
Punteruolo dello stelo (Ceuthorrynchus napi): gli adulti, di 3 - 5 mm di lunghezza presentano un tipico, colore grigio, ovidepongono a fine inverno nello stelo di
diverse specie del genere Brassica, provocando una lacerazione dei tessuti che tende a
divenire via via più consistente con l'allungamento dello stelo. Questo danno comporta
spesso lo sviluppo di una pianta che tende a deformasi man mano che si sviluppa in
altezza. All'inizio della primavera, con temperature tra 14 e 16 gradi, le larve entrano
in piena attività provocando l'alterazione della struttura e della fisiologia della pianta.
Meligete (Meligethes aeneus): coleottero i cui adulti presentano una lunghezza di
2 - 2,5 mm, di colore blu scuro. Gli adulti svernano nel terreno ed emergono all'inizio
della primavera, danneggiando i bottoni fiorali delle crucifere per nutrirsi del polline.
La fertilità dei fiori viene così seriamente compromessa, a causa dei danni riportati
dagli stigmi. Al contrario, gli adulti che si nutrono di polline nella fase di fioritura non
causano danni alla coltura. Tra marzo e aprile, le femmine gravide ovidepongono alla
base dei bottoni fiorali riuniti. Le larve che si svilupperanno attaccano i bottoni fiorali,
danneggiando stigmi ed ovari provocandone l'aborto.
Afide Ceroso (Brevicoryne brassicae): si manifesta in colonie compatte che invadono la pagina inferiore delle foglie e gli steli. Solo quando la colonia raggiunge un'elevata densità compaiono le forme alate (torace verde scuro e addome giallo verdastro
ricoperto da una polvere cerosa grigia), che sono vettori di diffusione dell'infestazione.
Le punture del fitofago compromettono il bilancio idrico della pianta, arrivando a provocare ingiallimenti fogliari e aborti.
DIFESA
Nelle fasi ritenute “critiche” è fondamentale un monitoraggio periodico
della coltura per verificare la presenza degli insetti dannosi più comuni.
L’uso di trappole per la cattura degli insetti risulta spesso determinante per
individuare il momento più opportuno per effettuare i trattamenti. L’impiego
di insetticidi, trova una giustificazione al superamento di valori-soglia di
riferimento:
Trappola a bacinella per meligete
• Stadio emergenza-levata
ALTICA: considerata l’entità del danno, è opportuno trattare alle prime evidenze di danni degli adulti su circa il
60% delle piantine.
Punteruolo dell’apice vegetativo: trattare in autunno dopo circa 8 - 10 gg dalla prima comparsa
degli adulti, generalmente nella seconda metà di ottobre
Punteruolo dello stelo: interventi devono essere programmati dopo 8 - 10 gg dalle prime catture degli
adulti.
Limacce: sono possibili danni nella fase di emergenza, quindi è consigliabile monitorarne l’eventuale presenza
in campo, tenendo presente che il danno inizia dal bordo dei campi.
• Stadio di prefioritura
Meligete: soglia d’intervento con 3 - 6 adulti per pianta a seconda dell’epoca di comparsa del parassita e dello
stadio di sviluppo della coltura. La difesa contro il meligete deve essere condotta con la pianta ancora allo stadio
dei bottoni fiorali.
RACCOLTA
Può essere effettuata quando l’umidità del seme scende sotto il 14%. Dopo il raggiungimento della maturazione fisiologica, la pianta vira di colore ed il seme passa da una tinta verde-giallognola al bruno/nero, arrivando alle condizioni
per la raccolta. La maturazione è leggermente scalare, passando dalle silique sullo stelo principale a quelle sulle ramificazioni. La trebbiatura deve essere effettuata tempestivamente
appena si verificano le condizioni per raccogliere.
La barra di taglio della trebbia deve essere tenuta il più alto
possibile per ridurre le impurità nella granella e per velocizzare i tempi di raccolta. Trebbie con piattaforma di taglio
avanzata consentono di minimizzare le perdite sul fronte di
taglio. Barre laterali di taglio sono di valido supporto, specie
nella raccolta di colture allettate o semi-allettate.
In caso di sovramaturazione (umidità del seme inferiore al
10%) è consigliabile anticipare la trebbiatura al mattino per
minimizzare le perdite. Per la commercializzazione della granella è richiesto di rispettare i parametri del 9% di umidità e
del 2% di impurità.
Per ulteriori informazioni sulla tecnica colturale del colza potete
consultare il sito del Servizio Agronomico di Pioneer Hi-Bred Italia:
www.agronomico.com
IBRIDO
INVERNALE “00”
PR 45D05
NOVITà
Il semi-dwarf dallo straordinario livello produttivo che semplifica la gestione agronomica
della coltura.
2 0 1 1
Un ibrido compatto e molto produttivo, che con il suo
ciclo medio, risulta idoneo anche per le semine più anticipate di inizio Settembre e per la coltivazione nelle
regioni del Centro - Nord. Ottima anche la resistenza
alle gelate invernali.
Caratterizzato da un elevatissimo indice di raccolta, si
distingue per la particolare uniformità nello sviluppo
vegetativo e per l’elevato grado di ramificazione.
Grazie alla grande uniformità di maturazione, consente
trebbiature molto rapide, efficienti con produzioni di granella di alta qualità. Seme con eccellente contenuto in olio.
CARATTERISTICHE
Resistenza all’allettamento: eccellente
Tolleranza alle patologie: Phoma e Cylindrosporiosi
Maturazione molto uniforme e rapida
Contenuto in olio del seme: eccellente
Tenore di glucosinolati <12 micromoli
Potenzialità produttiva: eccellente
Altezza pianta: bassa
Ciclo
• alla fioritura: medio
• alla maturità: medio
Vigore di partenza: medio
Resistenza al freddo: molto elevata
CONSIGLI AGRONOMICI
Epoca di semina: anticipata
Ambienti consigliati: tutti i tipi di terreno
Interfila 15 - 45 cm
Azoto in copertura in due interventi:
• Ripresa vegetativa
• Inizio levata
Densità di semina:
Bassa fertilità e semine più tardive:
80 - 85 semi/mq (3,6 - 4,3 kg/ha)*
Alta fertilità e semine in giusta epoca:
70 - 75 semi/mq (3,2 - 4,0 kg/ha)*
*(in funzione del peso dei 1.000 semi)
In caso di semina con minima lavorazione, aumentare la dose di seme del 10 - 15%
PERIODO DI SEMINA CONSIGLIATO PER AREA GEOGRAFICA
1
Settembre
15
NORD
30 1
Ottobre
15
CENTRO
30 1
SUD
Novembre
15
30
IBRIDO
INVERNALE “00”
PR 44D06
Altissime potenzialità produttive con eccellente
contenuto in olio del seme.
Un ibrido che si distingue per la sua robustezza e stabilità, grazie anche ad un’eccezionale resistenza all’allettamento ed un profilo sanitario superiore.
La grande uniformità di fioritura e la rapidità di maturazione, permettono di semplificare le operazioni di
trebbiatura.
Grazie all’ampio periodo di semina, PR44D06, è consigliato per gli ambienti tendenzialmente fertili del Centro
e Nord Italia. Manifesta una spiccata resistenza al freddo
invernale.
CARATTERISTICHE
Resistenza all’allettamento: molto elevata
Ripresa vegetativa: medio - tardiva
Tolleranza alle patologie: Phoma e Cylindrosporiosi
Maturazione molto uniforme e rapida
Contenuto in olio del seme: molto elevato
Tenore di glucosinolati <12 micromoli
Potenzialità produttiva: eccellente
Altezza pianta: bassa
Ciclo
• alla fioritura: medio
• alla maturità: medio - precoce
Vigore di partenza: medio
Resistenza al freddo: molto elevata
CONSIGLI AGRONOMICI
Epoca di semina:
• NORD: ottimale entro la seconda decade di Settembre
• CENTRO: da fine Settembre a metà Ottobre
Densità di semina:
Bassa fertilità e semine più tardive:
80 - 85 semi/mq (3,6 - 4,3 kg/ha)*
Ambienti consigliati: terreni a media e buona fertilità
Alta fertilità e semine in giusta epoca:
Interfila 15 - 45 cm
70 - 75 semi/mq (3,2 - 4,0 kg/ha)*
Azoto in copertura in due interventi:
*(in funzione del peso dei 1.000 semi)
• Ripresa vegetativa
In caso di semina con minima lavorazione, aumentare la dose di seme del 10 - 15%
• Inizio levata
PERIODO DI SEMINA CONSIGLIATO PER AREA GEOGRAFICA
1
Settembre
15
NORD
30 1
Ottobre
15
CENTRO
30 1
SUD
Novembre
15
30
IBRIDO
INVERNALE “00”
PR 45D04
L’ibrido Pioneer Maximus® che offre
potenzialità produttiva, resistenza al freddo
ed elevato contenuto in olio del seme.
Compatto e molto produttivo, è la scelta ideale per gli
ambienti fertili e per le diverse tipologie di terreno.
La spiccata resistenza all’allettamento, il ridotto sviluppo vegetativo e l’uniformità di maturazione consentono raccolte tempestive e di qualità, ottimizzando
i tempi e i costi di trebbiatura.
CARATTERISTICHE
Resistenza all’allettamento: eccellente
Tolleranza alle patologie: Phoma e Cylindrosporiosi
Maturazione molto uniforme e rapida
Contenuto in olio del seme: elevato
Tenore di glucosinolati del seme: <12 micromoli
Potenzialità produttiva: eccellente
Altezza pianta: bassa
Ciclo
• alla fioritura: medio - tardivo
• alla maturità: medio
Vigore di partenza: medio
Resistenza al freddo: molto elevata
CONSIGLI AGRONOMICI
Epoca di semina:
• NORD: ottimale entro la seconda decade di Settembre
• CENTRO: da fine Settembre a metà Ottobre
Densità di semina:
Bassa fertilità e semine più tardive:
85 - 90 semi/mq (3,8 - 4,5 kg/ha)*
Ambienti consigliati: buona fertilità e per tutti i tipi di terreno
Alta fertilità e semine in giusta epoca:
Interfila 15 - 45 cm
75 - 80 semi/mq (3,4 - 4,2 kg/ha)*
Azoto in copertura in due interventi:
*(in funzione del peso dei 1.000 semi)
• Ripresa vegetativa
In caso di semina con minima lavorazione, aumentare la dose di seme del 10 - 15%
• Inizio levata
PERIODO DI SEMINA CONSIGLIATO PER AREA GEOGRAFICA
1
Settembre
15
NORD
30 1
Ottobre
15
CENTRO
30 1
SUD
Novembre
15
30
IBRIDO
INVERNALE “00”
PR 45D03
L’ibrido dalle grandi potenzialità per i massimi
obiettivi di resa.
Ibrido idoneo per le semine precoci di Settembre e per gli
ambienti del Centro - Nord Italia. Di taglia particolarmente
contenuta, PR45D03 rappresenta la soluzione ideale
contro i rischi dell’allettamento in ambienti ad elevata
fertilità.
Si caratterizza, inoltre, per una notevole efficienza
nell’utilizzo dell’azoto, grazie alla particolare regolarità
nello sviluppo primaverile.
PR45D03 manifesta una grande uniformità di maturazione ed un alto indice di raccolta, favorendo le operazioni
di trebbiatura e la qualità della produzione. Elevatissimo il
contenuto in olio del seme.
CARATTERISTICHE
Resistenza all’allettamento: molto elevata
Tolleranza alle patologie: Phoma e Cylindrosporiosi
Maturazione molto uniforme e rapida
Contenuto in olio del seme: elevato
Tenore di glucosinolati <12 micromoli
Potenzialità produttiva: molto elevata
Altezza pianta: bassa
Ciclo
• alla fioritura: medio
• alla maturità: medio
Vigore di partenza: medio
Resistenza al freddo: molto elevata
CONSIGLI AGRONOMICI
Epoca di semina: anticipata
Ambienti consigliati: buona fertilità e
per tutti i tipi di terreno
Interfila 15 - 45 cm
Azoto in copertura in due interventi:
• Ripresa vegetativa
• Inizio levata
Densità di semina:
Bassa fertilità e semine più tardive:
85 - 90 semi/mq (3,8 - 4,5 kg/ha)*
Alta fertilità e semine in giusta epoca:
75 - 80 semi/mq (3,4 - 4,2 kg/ha)*
*(in funzione del peso dei 1.000 semi)
In caso di semina con minima lavorazione, aumentare la dose di seme del 10 - 15%
PERIODO DI SEMINA CONSIGLIATO PER AREA GEOGRAFICA
1
Settembre
15
NORD
30 1
Ottobre
15
CENTRO
30 1
SUD
Novembre
15
30
IBRIDO
INVERNALE “00”
PR 44W29
NOVITà
Selezionato per le eccezionali performance
produttive, costanti in ogni ambiente.
2 0 1 1
PR44W29 è un nuovo ibrido a ciclo medio-precoce, in
grado di raggiungere straordinari livelli produttivi. Il
suo punto di forza è la spiccata adattabilità ai diversi
ambienti.
Ottima stabilità e resistenza all’allettamento.
Con un buon vigore di partenza, l’elevata resistenza
al freddo e la rapida ripresa vegetativa a fine inverno,
assicura una buona uniformità della coltura al variare
degli ambienti e della tipologia di terreno.
Indicato per gli ambienti del Centro e Sud Italia.
CARATTERISTICHE
Ripresa vegetativa: precoce
Resistenza all’allettamento: elevata
Tolleranza alle patologie: Phoma e Cylindrosporiosi
Maturazione molto uniforme e rapida
Contenuto in olio del seme: eccellente
Tenore di glucosinolati: <12 micromoli
Potenzialità produttiva: elevata
Altezza pianta: medio - alta
Ciclo
• alla fioritura: medio - precoce
• alla maturità: precoce
Vigore di partenza: medio
Resistenza al freddo: molto elevata
CONSIGLI AGRONOMICI
Epoca di semina: medio - tardiva
Ambienti consigliati: tutti i tipi di terreno
Interfila 15 - 45 cm
Azoto in copertura in due interventi:
• Ripresa vegetativa
• Inizio levata
Densità di semina:
Bassa fertilità e semine più tardive:
80 - 85 semi/mq (3,8 - 4,6 kg/ha)*
Alta fertilità e semine in giusta epoca:
60 - 65 semi/mq (2,8 - 3,6 kg/ha)*
*(in funzione del peso dei 1.000 semi)
In caso di semina con minima lavorazione, aumentare la dose di seme del 10 - 15%
PERIODO DI SEMINA CONSIGLIATO PER AREA GEOGRAFICA
1
Settembre
15
30 1
NORD
Ottobre
15
CENTRO
30 1
Novembre
15
SUD
30
IBRIDO
INVERNALE “00”
PR 46W10
L’ibrido che unisce la grande resistenza agli
stress con livelli produttivi straordinari.
PR46W10 è un ibrido convenzionale di ciclo medio
- tardivo, caratterizzato da un prolungato periodo di
fioritura.
Risulta particolarmente indicato per i terreni con buona
fertilità del Centro e del Nord Italia.
La pianta è di taglia contenuta, con ottima resistenza
all’allettamento ed è dotata di una straordinaria tolleranza agli stress ambientali.
Potenzialità produttiva: elevata
Altezza pianta: media
Ciclo
• alla fioritura: medio - tardivo
• alla maturità: medio - tardivo
Vigore di partenza: elevato
Resistenza al freddo: molto elevata
CARATTERISTICHE
Ripresa vegetativa: medio - precoce
Resistenza all’allettamento: ottima
Tolleranza alle patologie: Phoma e Cylindrosporiosi
Maturazione uniforme e rapida, con ottima resistenza
delle silique alla deiscenza
Contenuto in olio del seme: elevato
Tenore di glucosinolati: 12 - 13 micromoli
CONSIGLI AGRONOMICI
Epoca di semina: medio - tardiva
Ambienti: mediamente fertili e per tutti i tipi di terreno
Interfila 15 - 45 cm
Azoto in copertura in due interventi:
• Ripresa vegetativa
• Inizio levata
Densità di semina:
Bassa fertilità e semine più tardive:
80 - 85 semi/mq (3,8 - 4,6 kg/ha)*
Alta fertilità e semine in giusta epoca:
65 - 70 semi/mq (3,0 - 3,8 kg/ha)*
*(in funzione del peso dei 1.000 semi)
In caso di semina con minima lavorazione, aumentare la dose di seme del 10 - 15%
PERIODO DI SEMINA CONSIGLIATO PER AREA GEOGRAFICA
1
Settembre
15
30 1
NORD
Ottobre
15
CENTRO
30 1
Novembre
15
SUD
30
IBRIDO
INVERNALE “00”
PR 46W14
L’ibrido di riferimento per la massima resa in
olio/ha.
Ibrido convenzionale di ciclo medio - precoce, coniuga
altissime rese e grande qualità. è la soluzione ideale
per massimizzare la produzione di olio per ettaro, particolarmente nel Centro - Sud Italia.
Per lo spiccato “early vigor”, PR46W14 può essere
impiegato anche a basse densità di semina nei terreni
più fertili, ed è adatto per le semine su sodo o con minima lavorazione.
La regolarità di altezza dei palchi produttivi e l’uniformità
di maturazione delle silique permettono raccolte tempestive e la massima efficienza nella trebbiatura.
CARATTERISTICHE
Ripresa vegetativa: precoce
Resistenza all’allettamento: buona
Tolleranza alle patologie: Phoma e Cylindrosporiosi
Maturazione molto uniforme
Contenuto in olio del seme: molto elevato
Tenore di glucosinolati: 12 - 13 micromoli
Potenzialità produttiva: molto elevata
Altezza pianta: media
Ciclo
• alla fioritura: medio - precoce
• alla maturità: medio - precoce
Vigore di partenza: elevato
Resistenza al freddo: molto elevata
CONSIGLI AGRONOMICI
Epoca di semina: medio - tardiva
Ambienti: media fertilità, terreni pesanti
Interfila 15 - 45 cm
Azoto in copertura in due interventi:
• Ripresa vegetativa
• Inizio levata
Densità di semina:
Bassa fertilità e semine più tardive:
80 - 85 semi/mq (3,8 - 4,6 kg/ha)*
Alta fertilità e semine in giusta epoca:
60 - 65 semi/mq (2,8 - 3,6 kg/ha)*
*(in funzione del peso dei 1.000 semi)
In caso di semina con minima lavorazione, aumentare la dose di seme del 10 - 15%
PERIODO DI SEMINA CONSIGLIATO PER AREA GEOGRAFICA
1
Settembre
15
30 1
NORD
Ottobre
15
CENTRO
30 1
Novembre
15
SUD
30
B8
Dicembre
B - Formazione della rosetta
B4
Bn
Inverno
D2
E
F1 F2
G1
G4
insetti/pianta.
Controllo prima dell’apertura dei
Meligete fiori alla soglia di 3-6
Eventuale trattamento
Aprile
Raccolta
Con umidità < 14%
Giugno
D - Bottoni uniti E - Bottoni separati F - Fioritura G - Maturazione e Raccolta
D1
Dicotiledonicidi - Graminicidi
Diserbo
Marzo-Aprile
C - Levata
C1 C2
2a Concimazione
Azoto
Controllo limacce
Controllo ADULTI: con danni su circa il 60% delle piantine.
Altica LARVE: se più del 70% delle piante presenta una galleria.
Controllo Punteruolo dell’apice vegetativo
B1
1a Concimazione
Azoto / Zolfo*
* lo zolfo è da distribuire in pre-semina o in alternativa con la 1a concimazione di fine inverno, anche con formulati contenenti azoto a lenta cessione e zolfo
Pre-semina
Pre-emergenza
Diserbo
Settembre
Ottobre
A - Stadio cotiledonare
Emergenza A
Fosforo, Potassio + Zolfo*
Concimazione di base
Fonte CETIOM
STADI DI SVILUPPO DEL COLZA E OPERAZIONI COLTURALI
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Gli innovativi ibridi Pioneer Note di tecnica colturale