Tendinopatia calcifica La tendinopatia calcifica è costituta da un deposito di calcio nei tendini della spalla, più frequente nelle donne, ed è oggetto di evoluzione con possibile riassorbimento del tessuto calcifico. La diagnosi è strumentale (Rx eseguiti con rotazione del braccio, ecografia ed RMN). Nella fase evolutiva è indicato il trattamento conservativo comprensivo di trattamento fisioterapico e possibile utilizzo di onde d’urto. Questa terapia con “bombardamento ad ultrasuoni simile a quello eseguito per i calcoli renali” può offrire risultati positivi sulla riduzione del tessuto calcifico. La linea di confine del trattamento conservativo, oltre alla persistenza del quadro, è la netta riduzione della funzionalità tendinea e articolare associata a una documentata e persistente presenza del tessuto calcifico che può arrivare anche a “colonizzare” buona parte del tessuto tendineo inserzionale. In questo caso sono evidenti i vantaggi offerti dal trattamento chirurgico artroscopico che, oltre a rimuovere il tessuto calcifico, può permettere la reinserzione del tessuto tendineo bonificato dal tessuto calcifico. Immagine radiografica di calcificazione e immagine intraoperatoria di asportazione di tessuto calcifico