DDL 1324 “Lorenzin” e abbinati, la posizione dei Tecnici di
Radiologia in Senato: disponibilità ma quali garanzie nella fase
transitoria?
di Lorenzo Proia
Incontro ieri al Senato tra la Commissione Sanità ed esponenti della
Federazione nazionale dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica riguardo il
DDL e abbinati che prevedono la costituzione di un nuovo Ordine
professionale che raccoglierà 19 professioni sanitarie; la Federazione
sottolinea la propria consapevole disponibilità, visione multidisciplinare e
apertura in favore della nascita dell'Ordine ma pone anche una domanda:
quali le garanzie nel periodo pre-costitutivo?
Si dibatte a riguardo da tempo, numerosi attori ci lavorano già dal 1997, ma dopo un
arenaggio della delega prevista dalla legge 43/06 ai tempi del secondo governo Prodi, è
da circa due anni che l'iter parlamentare sta proseguendo, tanto nell'odierna quanto nella
precedente legislatura. Obiettivo: non prevedere ulteriori Ordini professionali ma evolvere
l’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica in Ordine dei Tecnici Sanitari di
Radiologia Medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della
prevenzione.
In questo Ordine, non nuovo ma ristrutturato, secondo la proposta del legislatore, saranno
inseriti oltre all’albo dei TSRM, gli albi delle 17 professioni sanitarie regolamentate, ma
attualmente prive di tutela ordinistica (fisioterapisti, dietiste, logopediste, tecnici di
laboratorio, tecnici della prevenzione, etc…) e l’albo degli assistenti sanitari transitando
dall’attuale Collegio Ipasvi e futuro ordine degli infermieri.
L’intera riforma degli Ordini e Collegi professionali in sanità è al centro della proposta di
legge governativa 1324, c.d. Lorenzin, e di proposte di legge di quasi tutte le forze
politiche parlamentari ora all’esame della Commissione Igiene e Sanità del Senato della
Repubblica che sta svolgendo audizioni con gli Ordini, i Collegi e le Associazioni delle
professioni sanitarie interessate. Tra i soggetti istituzionali coinvolti nelle audizioni vi è
anche naturalmente la Federazione nazionale dei Collegi professionali dei Tecnici Sanitari
di Radiologia Medica, la quale ieri 19 giugno ha svolto il confronto con le senatrici ed i
senatori della Commissione Sanità; confronto che è stato costruttivo ed apprezzato.
In particolare è stata sottolineata e riconosciuta la grande apertura dimostrata dalla
Federazione dei Collegi professionali dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica che, con
ampia dimostrazione di reale solidarietà interprofessionale, hanno accettato di far a meno
della propria specifica identità di rappresentanza ordinistica, accogliendosi l’onore e
l’onere di essere il protagonista del nuovo soggetto rappresentativo di 19 professioni
sanitarie con oltre 200.000 operatori: una nuova casa comune nella quale far vivere la
pluralità nell’unità. Si tratta di un nuovo soggetto ordinistico che non ha precedenti in Italia
e che si vuol porre come soggetto che vuol contribuire a difendere e potenziare il nostro
Servizio sanitario nazionale; altro che tutela corporativa, l’esatto contrario, raccogliere la
sfida di coniugare la giusta tutela del professionista con quella del cittadino nella garanzia
dell’esercizio del suo diritto alla salute.
E’ evidente che se questa legislatura saprà, finalmente, dar risposta alla giusta speranza
delle 17 professioni sanitarie prive di albo, questa lo sarà grazie alla disponibilità offerta
dai Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, i quali, però, nel corso del confronto con la
Commissione Sanità del Senato hanno evidenziato la necessità che lo Stato garantisca
loro gli strumenti normativo-regolamentari utili al governo della fase transitoria, dalla
costituzione formale del nuovo Ordine alla concreta realizzazione degli albi e delle relative
Commissioni, anche tenendo conto che nel novembre del 2014 è previsto il rinnovo dei
Consigli direttivi degli attuali Collegi professionali dei TSRM e nel Marzo 2015 l'elezione
del Comitato centrale della attuale Federazione nazionale dei Collegi professionali dei
Tecnici Sanitari di Radiologia Medica. Tale intervento per rendere l'idea della vastità e della
complessità dell’operazione che si sta per avviare: chi non ha una storia istituzionale alle
spalle non può sapere ciò che lo aspetta e potrebbe essere indotto a sottovalutare
l’impegno che dovrà essere affrontato, anche banalizzando ciò che ad altre professioni ha
richiesto molti anni per essere portato a compimento.
La FNCPTSRM ha quindi confermato la possibilità di accogliere specifici albi per le altre
professioni sanitarie nel nuovo Ordine che il Parlamento varerà. “Una scelta politica - si
sottolinea dalla Federazione - che facilita il disegno parlamentare: con senso civico e
profilo istituzionale ci siamo messi a disposizione di un percorso di fattibilità, rendendo
risolvibile più di una criticità, la principale delle quali è l’esigenza soddisfare le legittime
aspettative delle professioni sanitarie prive di albo, senza aumentare il numero dei Collegi
esistenti, quindi dei futuri Ordini”. Questa disponibilità continua però ad essere subordinata
a due imprenscindibili garanzie: la prima, già soddisfatta, che la denominazione del nuovo
Ente sia "Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle professioni
sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione", la seconda, da realizzarsi,
che siano definite dettagliatamente le modalità di gestione della fase transitoria per
mezzo dell'inserimento di una specifica norma transitoria nel DDL, capaci di garantire
la continuità istituzionale dei TSRM.
Come procedere operativamente? Per la Federazione nazionale TSRM bisogna:
1) identificare i professionisti da iscrivere agli albi;
2) attuare una verifica dei titoli abilitanti degli stessi professionisti;
3) predisporre il sistema di riscossione delle quote;
4) formalizzare l’unicità della rappresentatività professionale (a differenza dei TSRM,
attualmente le altre professioni sanitarie hanno una o più Associazioni
maggiormente rappresentative riconosciute con Decreti Ministeriali).
Solo dopo che le singole professioni sanitarie, assistenti sanitari compresi, avranno
contestualmente soddisfatto i quattro suddetti pre-requisiti potranno essere equiparate ai
TSRM, quindi partecipare a pieno titolo alla vita istituzionale del nuovo Ordine.
L'accento della Federazione viene poi posto sulle risorse necessarie al censimento: “Se le
spese di costituzione degli albi - si chiedono i tecnici di radiologia - saranno a totale carico
degli iscritti, all'inizio, tra l’approvazione della legge e il completamento degli albi e la
predisposizione dei sistemi di riscossione delle quote, su quali risorse si pensa di fare
conto?”. Tra la promulgazione della legge e la piena operatività dei singoli albi sarà
necessario un gran lavoro e forse tanto tempo (anni?). Nell’attesa che le altre professioni
sanitarie si attrezzino non è pensabile che la rappresentatività e l’operatività dei TSRM
vengano commissariate, tanto meno bloccate. A garanzia di tutti, la Federazione nazionale
TSRM propone la supervisione di una Cabina di regia ministeriale, formata dal Ministero
della Salute, dalla Conferenza Stato Regioni, dai TSRM e dai rappresentanti delle
associazioni maggiormente rappresentative a cui si affianchino delle Commissioni
straordinarie locali di nomina ministeriale.
In assenza dei suddetti elementi, le buone intenzioni e i propositi formali che le seguono si
realizzerebbero solo parzialmente e in forma distorta.
Lorenzo Proia
pubblicato su www.sossanita.it 21.06.2014
Scarica

legge