Introduzione
Riprendendo quanto già espressamente indicato all'art. 12 del D.L.gs. 494/96 e s.m.i. diviene significativo sottolineare che “il Piano di Sicurezza e
Coordinamento” per i cantieri temporanei e mobili deve essere costituito principalmente da:
1)una relazione tecnica descrittiva;
2)Tavole grafiche;
3)Disegni tecnici esplicativi;
4)Prescrizioni correlate alla complessità dell'opera da realizzare ed alle eventuali fasi critiche del processo di costruzione.
Analogamente non possiamo altresì trascurare quanto il recente Regolamento sui contenuti minimi del PSC in attuazione dell'art. 31 c.1 L. 109/94
cita testualmente (capo II art. 2 c.4):” il PSC è corredato di tavole esplicative di progetto relative agli aspetti della sicurezza comprendenti almeno
una planimetria e dove la particolarità dell'opera lo richieda, un progetto altimetrico e una breve descrizione delle caratteristiche del terreno etc.”
E ancora rileviamo dal D.Lgs. 494/96 stesso che tra i contenuti minimi del PSC rientrano prepotentemente dati e informazioni fondamentali e
specifiche inerenti:
1)L'area di cantiere;
2)Il rilievo di fattori esterni ritenuti importanti e significativi per il contesto sicurezza (presenza di altri cantieri limitrofi e interferenze, scuole, edifici
pubblici complessi, infrastrutture, impianti etc.);
3)Rilievo dei veicoli di amplificazione e trasmissione dei rischi (condizioni al contorno di visibilità, geomorfologiche, climatiche, giacitura ed
esposizione, affollamento, condizioni geometrico spaziali, ingombri, illuminazione etc.);
4)La viabilità di cantiere (modalità di accesso e uscita, distinzione dei percorsi pedonali da quelli riservati ai veicoli, vie di esodo e di fuga, postazioni
fisse etc.);
5)Il rilievo di impianti esistenti, condutture e aree tecnologiche in funzione o dismesse.
6)L'organizzazione della segnaletica di cantiere (indicazioni, pericolo, avvertimento, obbligo etc.);
7)Modalità e disposizione da seguire per la segregazione delle aree, delle recinzioni, delle postazioni fisse di lavoro etc.
8)La valutazione degli ingombri e degli spazi disponibili rilevati (dislocazione delle attrezzature e dei macchinari, disposizione delle aree di
stoccaggio, delle aree di raccolta rifiuti, delle postazioni fisse di lavoro, delle postazioni spogliatoio, refettorio, servizi igienici, dormitori etc.).
In risposta dunque alle molteplici richieste di contenuto ormai divenute fondamento di una elaborazione attuale, specifica e tutt'altro che generica
del PSC occorre porre dunque particolare attenzione alla trasformazione delle informazioni di progetto elaborate in messaggi tecnici precisi, semplici
e mirati, volti alla totale comprensione del destinatario finale, l'esecutore materiale dell'opera.
Questo passaggio intermedio, ritenuto purtroppo a volte di secondo piano, dispendioso, oneroso e complesso è da considerarsi ormai destinato
a svolgere nel tempo funzione di fondamento di tutto il complesso apparato destinato al “progetto della sicurezza”.
E' infatti ormai ampiamente riconosciuto dagli addetti ai lavori (tecnici coordinatori, organi di vigilanza, esecutori dell'opera etc.) che la combinazione
di molteplici moderni fattori concomitanti, quali ad esempio:
1)La scarsa collaborazione tra progettisti, coordinatori della sicurezza e committenti, talvolta totalmente assente e ignorata, risultato di una
concezione del lavoro del singolo e del “risparmio”, segno evidente di una mancata occasione di scambio, crescita e sviluppo professionale,
nonché di amplificazione delle lacune palesate dalla genericità di valutazioni scontate e debolmente approfondite.
2)L'aumentato proliferare di software magici supportati da potenti data base tanto rapidi nella redazione del documento quanto generici e scontati,
abbondantemente ricolmi di contenuti normativi spesso di difficile interpretazione e comprensione, primogeniti del Dio “tempo = denaro” e
inequivocabile esempio di strumento tecnologico che riduce il potere di elaborazione e verifica del tecnico coordinatore, sempre più raro e
prezioso valore aggiunto.
3)L'incremento significativo di manovalanza extracomunitaria anche specializzata, con difficoltà spesso eclatanti di comunicazione concreta
e talvolta invece imposta.
Quanti di noi in passato, nelle vesti di Direttori dei lavori o tecnici di cantiere per conto impresa ci siamo ritrovati ingenuamente ad approfondire
o mutare informazioni tecniche di progetto aiutandoci semplicemente con uno spezzone di gesso ed una parete più o meno pulita di cantiere
per facilitare una trasmissione delle informazioni tecniche alle maestranze in difficoltà con i precedenti elaborati più complessi?
Proviamo inoltre ad immaginare un operaio volenteroso alle prese con un “mattone” di carta firmata ricca di normative e prescrizioni incomprensibili
nell'intento di attuare i contenuti di un PSC?
Difficile illudersi che quei documenti molto presto non diverranno utili “alza sedile” piuttosto che originali soprammobili da cantiere.
Valutati quale “carta scomoda e onerosa” e di semplice formalità burocratica in primis dalle committenze e per finire dai diretti esecutori dell'opera,
questi PSC se tali possono ancora essere definiti, perdono abbondantemente la fondamentale caratteristica di “progetto” della sicurezza per
rivestire invece quella di compendio del diritto.
Non dimentichiamo inoltre che alla base del successo di questi “PSC data base” risalta sicuramente l'incentivo a non dedicare tempo “superfluo”
sia alla fase di rilievo preliminare, di studio delle problematiche che di confronto con il progettista stesso.
Noi riteniamo invece di poter rafforzare l'idea che il PSC debba ritornare ad essere prioritariamente strumento di “progetto” a tutti gli effetti, così
come il legislatore stesso lo ha recepito, anche e soprattutto grazie all'introduzione moderna di strumenti grafici semplici, comprensibili e veloci.
Riteniamo che come in tutte le buone progettazioni si debba ridare il giusto valore alle fasi preliminari di rilievo, studio, analisi delle condizioni al
contorno, così come dovrebbero già tradizionalmente essere per la progettazione vera propria dell'opera.
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E' risaputo che partendo da buona fondamenta tutto il complesso si erige e si concretizza con estremo vantaggio in termini organizzativi ed
economici, soprattutto anche volgendo lo sguardo alla successiva e futura manutenzione dell'opera e dei loro utilizzatori finali.
Del resto, lo abbiamo già anticipato a monte, il PSC ricerca per natura e concezione nella soluzione grafica la sua massima espressione di
comunicazione universale. La stessa normativa di riferimento infatti, nel richiamare i contenuti minimi del PSC e ritenuti fondamentali, richiama
con frequenza elaborazioni grafiche progettuali, sicuramente con il duplice intento di favorire e stimolare da un lato la contemporanea sinergia
Progettisti - Coordinatori e dall'altro di snellire, a vantaggio di una immediata e facile comprensione finale, le informazioni pertinenti ai diretti esecutori
dell'opera.
In questo modo oggi è ancora possibile riportare prima di tutto un importante strumento di progetto al suo scopo originale, ritornando efficacia,
concretezza e dignità ad un ruolo ancor troppo spesso considerato superfluo, scomodo, talvolta estraneo al moderno processo edilizio quale quello
del Coordinatore della Sicurezza in Fase di Progettazione.
Per contatti e approfondimenti:
Marco Occhi Ingegnere libero professionista
docente a contratto del Corso Laboratorio di Costruzioni alla Facoltà di architettura dell’Università degli Studi di Parma
Studio professionale in Parma Via Federico II, 10 Tel. 0521/959561 - telefax 0521/950599 e.mail: [email protected]
Esempi di Elaborazione Grafica per PSC
In questa sezione possiamo evidenziare attraverso la comparazione sequenziale grafica dello stato di rilievo e di quello di progetto come sia
possibile raccogliere numerose informazioni specifiche sull'organizzazione del cantiere in poche immagini. E' infatti partendo da una definizione
attenta degli spazi, degli accessi, delle condizioni al contorno, della viabilità e della segnaletica, degli impianti etc. che diviene possibile elaborare
sulla medesima traccia fotografica i contenuti del PSC che il Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione ritiene indispensabili per un
corretto allestimento del cantiere.
Nella restituzione progettuale del PSC occorre sempre però tenere ben distinte quelli che sono gli aspetti organizzativi di competenza dell'impresa
esecutrice (prossimi contenuti del POS) da quelli che per ragioni di progetto particolari non possono essere rimandati alla discrezione dell'impresa
ma solo indirizzati alla loro eventuale analisi critica da parte della stessa, e che divengono contenuto fondamentale del PSC fin dalle prime fasi.
Nella fattispecie dal rilievo in sito infatti risulta evidente la presenza di diverse abitazioni limitrofe all'area oggetto di intervento, così come la
presenza dell'uscita principale di un Istituto Scolastico (portone a destra). Analogamente risultano visibili i marciapiedi stretti (L<1,50 mt) l'assenza
inoltre di rampe di mobilità per disabili, ed il senso unico di marcia originario per i veicoli in transito. In quota invece compare la presenza di impianti
significativi (lampade in sospensione al centro della carreggiata), così come la scarsa illuminazione de Vicolo interessato ai prossimi lavori.
Non in secondo piano infine la restituzione fotografica fissa le normali abitudini dei frequentatori della zona (modalità di transito, parcheggio, etc.)
talvolta preziosi elementi di suggerimento nelle valutazioni di progetto del tecnico per cercare di considerare nelle proprie valutazioni anche il
minor disagio possibile alla collettività.
L'esempio riportato sulla base di un progetto attualmente in corso d'opera, rivela i suoi benefici sia in termini di facilità di elaborazione grafica che
di comunicazione con le maestranze nelle riunioni di coordinamento anche con il CSE.
I prodotti del PSC divengono così fondamentali promemoria grafici da custodire soprattutto in cantiere a disposizione di tutti i coinvolti nell'esecuzione
dell'opera, soggetti talvolta anche a modifiche e aggiornamenti significativi come spesso accade ai contenuti dei PSC e dei POS ma indubbiamente
strumenti semplici e concreti, traccia significativa dell'organizzazione di cantiere.
La sequenza grafica dunque, partendo dallo stato di fatto, riporta le soluzioni intese dal CSP dopo una attenta analisi del contesto ambientale in
collaborazione non solo con il Progettista, piuttosto anche dell'amministrazione Comunale per le problematiche di modifica alla viabilità e di
inquinamento acustico, con i responsabili dell'istituto Scolastico principalmente per le problematiche inerenti l'aflusso ed il deflusso dell'istituto stesso,
con i residenti limitrofi per i disagi potenzialmente inevitabili dovuti alla prossima apertura di un cantiere limitrofo (polveri, rumori, modifica alla
viabilità etc.), con l'azienda municipalizzata per la modifica all'impianto di illuminazione esistente al fine di consentire il posizionamento di un mezzo
di sollevamento meccanico idoneo.
Questi e altri diversi contenuti del PSC possono semplicemente essere riportati in termini grafici con estrema semplicità e snellezza.
Dopo essersi dotati di una discreta macchina fotografica digitale, di un programma per elaborazioni grafiche tra i più comuni ecco possibile la
trasformazione rapida dei contenuti del PSC in formato grafico facilmente comprensibile e di supporto agli altri elaborati tecnici di progetto.
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STATO DI FATTO
PRIMA DELL’INIZIO LAVORI
1
INGRESSO
CIVICO N°7
INGRESSO ISTITUTO
LA SALLE
Senso unico di marcia
per i veicoli: fronte con
divieto di accesso
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE STRADALE
INGRESSO
GARAGE DI CONFINE
MODIFICA DELLA VIABILITA’
E DELL’ILLUMINAZIONE VIARIA
COPRIRE IL SEGNALE DI
DIVIETO DI ACCESSO LO
STESSO GIORNO DELLA POSA
DEL SEGNALE DI SENSO UNICO
ALTERNATO
2
ISTITUIRE IL DIVIETO
DI SOSTA CON RIMOZIONE
FORZATA SU ENTRAMBI
I TRATTI DI VICOLO SCUTELLARI
GARANTIRE UN TRATTO DI
VIABILITA’ PEDONALE SUL
LATO DELL’ISTITUTO LA SALLE
DI LARGHEZZA ALMENO 1,5 mt
SPECIFICARE GLI ESTREMI
DELL’ORDINANZA COMUNALE
Ordinanza del......
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PROTEGGERE L’USCITA DELLA
SCUOLA CON IMPALCATO SOLIDO
FINO ALLA SOMMITA’ DEL PORTONE.
SEGNALARE E ILLUMINARE IL
PERCORSO REALIZZATO
3
INSTALLAZIONE DELL’IMPALCATO
A PROTEZIONE DEL PASSAGGIO
PEDONALE SUL LATO LA SALLE
COPRIRE IL SEGNALE DI
DIVIETO DI ACCESSO LO
STESSO GIORNO DELLA POSA
DEL SEGNALE DI SENSO UNICO
ALTERNATO
Lampada di
illuminazione
passaggio
Telo di protezione
polveri, impurità
acqua etc.
Protezioni antiurto
degli spigoli vivi
del ponteggio
Tavolato in legno
accostato a
protezione del
passaggio pedonale
1,5 mt
Creare un percorso
privo di dislivelli con
attenzione anche ai
portatori di handicapp
considerando una
larghezza di almeno
1,5 mt.
Ordinanza del......
PORTONE DI ACCESSO ALLISTITUTO
SCOLASTICO CONFINANTE
INSTALLAZIONE DELLE MANTOVANE
PARASASSI IN PROSSIMITA’ DI TUTTE
LE ZONE A RISCHIO CADUTA OGGETTI
DALL’ALTO
INSTALLAZIONE RECINZIONI
PONTEGGIO LATO CIVICO N°7
MANTOVANE PARASASSI
4
Tavolato in legno
accostato a
protezione del
passaggio pedonale
Ordinanza del......
VISTA DELL’IMPIANTO DI
ILLUMINAZIONE STRADALE E
RELATIVI ANCORAGGI
DISPOSIZIONE DELLA RECINZIONE D CANTIERE
E RELATIVI ELEMENTI DI SEGNALAZIONE
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ACCANTIERAMENTO COMPLETO
INSTALLAZIONE BARACCA E GRU
5
Lampada di
illuminazione
passaggio
Protezioni antiurto
degli spigoli vivi
del ponteggio
Tavolato in legno
accostato a
protezione del
passaggio pedonale
Ordinanza del......
Concludiamo con un ultimo esempio rapido di organizzazione di cantiere stradale per lavori di posa attraversamenti pedonali in materiale elastoplastico ad
alta visibilità in area di centro urbano abitato con limite di velocità inferiore ai 50 km/h.
Larghezza compresa tra 2,75 mt e 5,60 mt
Lavori di breve durata
su strada urbana
Transito alternato a vista
BARRIERA CON RINFRANGENTE
E SEGNALE LUMINOSO
OSTACOLO
SUPERARE A SX
Doppio senso di marcia
OBBLIGO
DI DARE LA PRECEDENZA
Larghezza compresa tra 2,75 mt e 5,60 mt
RESTRINGIMENTO
CARREGGIATA
LIMITE
30 KM/H
30
DIVIETO DI
SORPASSO
30
LAVORI
IN CORSO
Tra 50 e 150 mt dal cantiere
30
LARGHEZZA COMPRESA
TRA 2,75 mt E 5,60 mt
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113 PSC grafico