NUOVO SISTEMA ANTINCENDIO
FAP500 (Applicazioni)
CENTRALI FAP500
Il nuovo sistema differisce dai precedenti per le innovazioni software e
hardware, che ne ottimizzano la trasmissione dei dati, e permettono una
migliore flessibilità di programmazione in modo da poter supportare al meglio
le molteplici esigenze installative.
installative.
Tutti i modelli sono contenuti all’interno
della stessa carpenteria composta da un
coperchio in ABS bianco, dove è
posizionata la scheda CPU e il display di
visualizzazione, ed un fondo metallico,
dove è alloggiata la scheda comando e
il modulo backplane che consente la
modularità della centrale da un minimo
di 1 loop, fino a un massimo di 16 loop.
loop.
CENTRALE SERIE
FAP500
Applicazioni
CENTRALI FAP500
Le nuove centrali sono di tipo modulare, cioè si
presentano di base con una configurazione
standard che offre la possibilità di espansione di
periferiche e funzioni.
funzioni.
Versione a 1 loop (FAP 541)
Versione a 2 loop espandibile. a 4 (FAP 544)
Versione a 4 loop espandibile. a 8 (FAP 548)
CENTRALI SERIE FAP500
Versione a 8 loop espandibile. a 16 (FAP 5416)
I nuovi modelli soddisfano interamente le normative:
EN54 parte 2 (centrale di controllo e segnalazione),
EN54 parte 4 (apparecchiature di alimentazione).
Applicazioni
SISTEMA FAP500
Applicazioni
CENTRALI SISTEMA FAP500
CENTRALI FAP500
Modulo di Linea FA128
Il modulo di linea FA128, consente l’acquisizione ed il
controllo di una linea di rivelazione di tipo loop/aperta sulla
quale possono essere connessi un massimo di 128
dispositivi.
Pannello Remoto FKP500
Il Pannello Remoto risulta utile per la ripetizione
degli eventi di tutte le centrali serie FAP500, Ad
ogni centrale possono essere connessi un
numero 16 pannelli remoti massimo,
Scheda RS232/485 per connessione
PANNELLI REMOTI - STAMPANTE
Configurazione centrali MASTER/SLAVE
Interfacciamento PC SOFT/FAP500
Tutte le centrali sono equipaggiate con una porta
USB che offre la possibilità di programmazione
tramite PC via SOFT/FAP500
Applicazioni
DISPOSITIVI SISTEMA FAP500
DISPOSITIVI SISTEMA FAP500
RIVELATORE OTTICO DI FUMO FDO500
RIVELATORE OTTICO/TERMICO FDOT500
RIVELATORE TERMICO FDT500
RIVELATORE TERMOVELOCIMETRICO
FDTD500
BASE STANDARD
SD500
Applicazioni
BASE CON USCITA GEMMA
SD500R
Isolatore di Corto Circuito integrato nel dispositivo
RIVELATORE OTTICO DI FUMO AD EFFETTO TYNDALL FDO500
INDICATO
• Ambienti dove si prevede incendio con
sviluppo di fumo visibile/o chiaro,
Esempi:
C.E.D.
Centrale telefonica
Sala controllo Sala quadri elettrici
Locali fotocopie,FAX,ecc..
Cunicoli cavi
Vano ascensori
Sale macchina
Cabine elettriche e di trasformazione
Contro soffitti e sottopavimenti con passaggio
cavi
Camere di albergo con numerose utenze
elettriche
Applicazioni
CONTROINDICATO
• Ambienti con umidità relativa superiori al 95%
• Ambienti con notevoli correnti d’aria
• Ambienti dove si realizzano lavorazioni con
emissioni di fumo, polvere o vapori acquei o
grassi
• Autorimesse
• Cucine
• Ambienti con riscaldamento ad olio,
kerosene, carbone o legna
• Ambienti con alto tasso di polvere in
sospensione
• Piscine coperte
• Sauna e similari
• Bagni di club e palestre (vapori delle docce)
RIVELATORE OTTICO DI FUMO AD EFFETTO TYNDALL FDO500
Distribuzione dei rivelatori puntiformi di fumo
Soffitti piani o con α<20°, senza elementi sporgenti
Altezza (h) dei locali (m)
h≤6
Tecnologia rivelazione
Rivelatori puntiformi di
fumo (UNI EN 54-7)
6<h≤8
8 < h ≤ 12
12 < h ≤ 16
Raggio di copertura (m)
6,5
6,5
6,5
AS
AS = Applicazioni Speciali previste in ambienti particolari dove è ipotizzabile l'utilizzo
della tecnologia dei rivelatori di fumo, solo ed esclusivamente, se l'efficacia del sistema
viene dimostrata con metodi pratici quali, per esempio, quelli riportati nel punto 8 (verifica
dei sistemi) oppure mediante l'installazione di rivelatori a piani intermedi.
Applicazioni
RIVELATORE OTTICO DI FUMO AD EFFETTO TYNDALL FDO500
Distribuzione dei rivelatori puntiformi di fumo
Soffitti piani o con α<20°, senza elementi sporgenti
Altezza (h) dei locali (m)
h≤6
Inclinazione
6<h≤8
8 < h ≤ 12
12 < h ≤ 16
Raggio di copertura (m)
20° ≤ α ≤45°
7
7
7
AS
α>45°
7,5
7,5
7,5
AS
AS = Applicazioni Speciali previste in ambienti particolari dove è ipotizzabile l'utilizzo
della tecnologia dei rivelatori di fumo, solo ed esclusivamente, se l'efficacia del sistema
viene dimostrata con metodi pratici quali, per esempio, quelli riportati nel punto 8 (verifica
dei sistemi) oppure mediante l'installazione di rivelatori a piani intermedi.
Applicazioni
RIVELATORE OTTICO DI FUMO AD EFFETTO TYNDALL FDO500
Esempi di copertura rivelatori puntiformi di fumo
Applicazioni
RIVELATORE TERMICO FDT500
RIVELATORE TERMOVELOCIMETRICO FDTD500
INDICATO
• Ambienti dove si svolgono processi lavorativi
con sviluppo di fumo ma non di calore
• Depositi di materiale infiammabile con
temperatura ambiente poco variabile
• Autorimesse
Esempi:
Magazzini di stoccaggio capi d’abbigliamento
in fibra poliammidica
Laboratori di chimica e fisica
Depositi di alcolici
Ripostigli con articoli per pulizia infiammabili
Applicazioni
CONTROINDICATO
• Ambienti con altezza superiore a 8 m
• Ambienti con sviluppi istantanei ed intensi di
vapore (TERMOVELOCIMETRICO)
TEMPERATURE CLASSIFICAZIONE DEI RIVELATORI
Classe del
rivelatore
Temperatura normale di
esercizio °C
Temperatura
massima di
esercizio °C
Temperatura di
risposta statica
minima °C
Temperatura di
risposta statica
massima °C
A1
25
50
54
65
A2
25
50
54
70
B
40
65
69
85
C
55
80
84
100
D
70
95
99
115
E
85
110
114
130
F
100
125
129
145
G
115
140
144
160
I rivelatori Elkron si collocano tutti in classe A1 o superiori
Applicazioni
RIVELATORE TERMICO FDT500
RIVELATORE TERMOVELOCIMETRICO FDTD500
Distribuzione dei rivelatori puntiformi di calore
Altezza (h) dei locali (m)
h≤6
Tecnologia rivelazione
Rivelatori puntiformi di
calore (UNI EN 54-5)
NU = Non Utilizzabile
Applicazioni
6<h≤8
8 < h ≤ 12
12 < h ≤ 16
Raggio di copertura (m)
4,5
4,5
NU
NU
RIVELATORE TERMICO FDT500
RIVELATORE TERMOVELOCIMETRICO FDTD500
Esempi di copertura rivelatori puntiformi di calore
Applicazioni
Esempio di dimensionamento e distribuzione rivelatori fumo
e calore secondo la Norma UNI 9795:2010
Capannone piano terra
Applicazioni
RIVELATORE LINEARE DI FUMO
Modelli: S/2-100, SF-100
INDICATO
• Ambienti con soffitti molto irregolari (travi molto
fitte , dente di sega, ecc…)
• Incendi con sviluppo di fumo scuro
• Ambienti con soffitti di valore artistico
• Ambienti dove per esigenze estetiche non si
possono installare i rivelatori puntiformi
• Ambienti dove per la forma e/o altezza del soffitto
risulti più economica l’installazione e/o
manutenzione in confronto ai rivelatori puntiformi
• Cunicoli cavi
• Corridoi e gallerie
• Open space
• Capannoni
• Ambienti con correnti d’aria
• Hall di stazioni ferroviarie, Aeroporti, Centri
Commerciali
Applicazioni
CONTROINDICATO
• Ambienti dove il raggio può essere interrotto (da
carrelli elevatori, gru, mezzi di trasporto, ecc…)
• Autorimesse
• Ambienti dove si realizzano lavorazioni con
permanente emissioni di fumi e polveri
•Ambienti in cui ci possono essere disturbi di altri
raggi infrarossi, oppure di rifrazioni impropie
(soprattutto per sistemi a riflessione).
Modelli: ES 25/50/80
RIVELATORE LINEARE DI FUMO
Modelli: S/2-100, SF-100
Rivelatori ottici lineari di fumo
Devono essere conformi alla Norma UNI EN 54-12
Per rivelatore ottico lineare di fumo si intende un dispositivo di rivelazione incendio che utilizza
l’attenuazione e/o i cambiamenti di uno o più raggi ottici.
Il rivelatore consiste di almeno un trasmettitore e di uno o più ricevitori.
Area specifica di copertura:
max 1600 m2
Larghezza dell’area specifica di copertura: max 15 m
Applicazioni
RIVELATORE LINEARE DI FUMO
Modelli: S/2-100, SF-100
Rivelatori ottici lineari di fumo
Soffitti con copertura piana
Posizionamento rispetto al piano di copertura compreso entro il 10% dell’altezza totale del
locale da terra: indicazioni soggette a variazione discrezionale del progettista in funzione
delle reali condizioni d’uso e ambientali dell’area
h
h = 10% H
H
Prescrizione base: posizionamento
h<=10% H
Applicazioni
SISTEMA DI ASPIRAZIONE
Modello: ASD
CARATTERISTICHE
• Sistema di rivelazione fumi ad aspirazione
• Lunghezza massima tubazione 100 mt.
• Cartucce filtrazione aria all’interno
• Velocità dell’aspirazione e gestione flussi regolabili
Rilevatori: 2 max.
Alimentazione: 24 Vcc.
Applicazioni
INDICATO
• Alberghi
• Banche
• Ospedali
• Stalle
• Prigioni
• Stazione metropolitana
• Ambienti ove è richiesto un basso impatto estetico
• Ambienti con atmosfera inquinata o impraticabile
• Aree inaccessibili
RIV. TERMICO LINEARE A CAVO TERMOSENSIBILE: RLB/1, RLB/2
INDICATO
• Passerelle cavi (aperte e chiuse)
• Cunicoli cavi e cavedi vari
• Nastri trasportatori
• Serbatoi a tetto galleggiante
• Trasformatori all’intemperie
• Pensiline di carico di depositi combustibili
• Protezione di oggetti su scaffalature di
stoccaggio di liquidi altamente infiammabili
• Cabine di verniciatura
• Autorimesse
• Gallerie
• Ambienti angusti con notevole sporcizia
Applicazioni
CONTROINDICATO
• Protezione ambientali se non studiate
specificatamente
RIVELATORE DI FIAMMA
INDICATO
CONTROINDICATO
• Ambienti con materiale altamente infiammabile e
di altezze fino a 6 m
• Protezione d’oggetti di materiale infiammabile
• Rivelazione in incendi a sviluppo lento
• Ambienti con possibilità di insudiciamento continuo
della lente
• Rivelazione incendi con sviluppo di fiamma e
molto fumo molto denso
• Ambienti dove si effettuano lavorazioni con fiamme
(anche temporanee)
• Ambienti soggetti a vibrazioni
• Ambienti con fattori di perturbazione quali luce
solare diretta o riflessa, archi elettrici di saldatura,
ecc…
Rivelatore di Fiamma
• Rivelatore di fiamma UV
• Angolo di lettura 90°
90°aacono
cono
• Tensione di funzionamento da 12 a 30 Vdc
Applicazioni
Modello: RU/205
Pulsanti Manuali
FM500 – FM 500R
Lunghezza massima del percorso utile per raggiungere un
punto di segnalazione manuale:
- max. 30 mt. (per Attività a Rischio Basso e Medio)
- max. 15 mt. (per Attività a Rischio Elevato).
Obbligo di un Pulsante in prossimità di ciascuna Uscita di
Sicurezza.
Minimo n°2 punti di segnalazione manuale per zona.
Obbligo di un Cartello Segnalatore secondo pittogramma
conforme alla UNI7546-16 in prossimità di ciascun Pulsante.
Altezza di installazione del Pulsante (tra 1 e 1,60 mt.).
Applicazioni
Dispositivi di Allarme Acustici e Luminosi
TM24 (monofacciale)
TB24 (bifacciale)
Il livello acustico percepibile deve essere di 5 dB(A) al di sopra
del rumore ambientale.
Il livello Acustico percepito dagli occupanti deve essere
comunque compreso tra 65 dB(A) e 120 dB(A).
Nel caso di occupanti che dormono il Livello Acustico alla
testata letto deve essere garantito a 75 dB(A).
Applicazioni
ELEMENTI DI CONNESSIONE - CAVI
I cavi devono essere del tipo utilizzato per gli impianti elettrici.
Caratteristiche come indicate dal fabbricante.
Conduttore alimentazione dei componenti (rivelatori, punti
manuali,ecc) sezione minima 0,5 mm2.
I cavi utilizzati nel sistema rivelazione incendio devono essere:
- resistenti al fuoco per almeno 30 min secondo la CEI EN 50200
- a bassa emissione di fumo
-zero alogeni o comunque protetti per tale periodo.
La CEI 20-105 (pubblicata in data 1 agosto 2011) è la norma di
prodotto per i cavi da utilizzare nei sistemi di rivelazione incendi.
Applicazioni
ELEMENTI DI CONNESSIONE - CAVI
Nei casi in cui venga utilizzato un sistema di connessione ad anello
chiuso, (più zone o più di 32 punti sul medesimo circuito) il percorso
dei cavi deve essere realizzato in modo tale che possa essere
danneggiato un solo ramo dell’anello.
Per uno stesso anello il percorso cavi in uscita dalla centrale deve
essere differenziato rispetto al percorso di ritorno in modo tale che il
danneggiamento (per esempio fuoco) di uno dei due rami non
coinvolga anche l’altro ramo.
Applicazioni
DISPOSITIVI SISTEMA FAP500
PULSANTE A RIARMO FM500
PULSANTE A ROTTURA FM500 R
MODULO POLIVALENTE 1 IN 1 OUT IO 500
MODULO POLIVALENTE 4 IN 4 OUT IOM 500
RIPETITORI OTTICI FUORI PORTA
LR500SI
Applicazioni
LR500
TARGA OTTICO/ACUSTICA
TB 24 - TARGA
BIFACCIALE
Disponibili per tutte le targhe i pittogrammi:
- Allarme Incendio,
- Evacuare il locale,
- Spegnimento in corso,
- Allarme gas,
- Fire Alarm.
Alarm.
Applicazioni
TM24 - TARGA
MONOFACCIALE
CENTRALE DI SPEGNIMENTO
CDS
La centrale di spegnimento CDS
CDS,, è una centrale monoloop, che condivide
tutti i dispositivi del sistema FAP500
FAP500,, con in più al suo interno un modulo di
spegnimento con possibilità di espansione a 2.
La CSD è progettata nel pieno rispetto della normativa UNI EN 1209412094-1
e delle norme CE.
CE.
La centrale integra queste principali funzionalità:
Applicazioni
- Configurazione dei dispositivi tramite centrale o autoindirizzamento
sia per linea chiusa che per linea aperta
- Linea indirizzata da 128 dispositivi
- Completamente programmabile da tastiera
- Comunicazione con il sistema FAP500 mediante linea RS485 in modalità
MASTER/SLAVE
- Uscita sirena evacuazione dedicata
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Presentazione di alcuni progetti e relative
soluzioni tecniche adottate
1 - Struttura alberghiera
2 - Capannone industriale
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
IL CONTESTO NORMATIVO
PRINCIPALI DISPOSIZIONI NORMATIVE IN TEMA DI PREVENZIONE INCENDI
INERENTI LE ATTIVITÀ RICETTIVE TURISTICO ALBERGHIERE
ATTO
TITOLO
G.U.
CONTENUTO
D.M. 9/04/94
Approvazione della regola
tecnica di prevenzione incendi
per la costruzione e l’esercizio
delle attività ricettive turistico
alberghiere.
n. 95 del
26/04/94
Rappresenta il testo di base per la costruzione e l’esercizio delle
attività ricettive turistico alberghiere allo scopo di tutelare l’incolumità
delle persone e la salvaguardia dei beni contro i rischi di incendio.
Regolamenta:
- le attività di nuova costruzione (titolo II, parte I) e le attività esistenti
(titolo II, parte II) con oltre 25 posti letto;
- le attività fino a 25 posti letto (titolo III);
- i rifugi alpini (titolo IV).
Per le attività esistenti i tempi di adeguamento sono fissati dal punto
21.2 in:
a) 2 anni per le disposizioni gestionali (non più prorogati);
b) 5 anni per le restanti disposizioni;
c) 8 anni per l’adeguamento dei materiali all’interno delle camere.
D.M. 7/04/99
Modificazioni dell’allegato al
D.M. 9/04/94 recante
l’approvazione della regola
tecnica di prevenzione incendi
per la costruzione e l’esercizio
delle attività ricettive turistico
alberghiere.
n. 91 del
20/04/99
Procrastina al 31/12/99 il termine previsto al punto 21.2, lettera b), del
D.M. 9/4/94 per l’adeguamento delle attività esistenti.
Legge n. 140
del 11/05/99
Norme in materia di attività
produttive.
n. 117 del
21/05/99
Al comma 10 dell’art. 6 dispone che le attività ricettive esistenti
possono completare gli adeguamenti alle norme transitorie di cui alla
lettera b) del punto 21.2 del D.M. 9/4/94, entro 8 anni come previsto
alla lettera c) del medesimo punto, previa acquisizione entro il
31/12/99, termine introdotto dal D.M. 7/4/99, del parere di conformità
sui progetti.
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
PRINCIPALI DISPOSIZIONI NORMATIVE IN TEMA DI PREVENZIONE INCENDI
INERENTI LE ATTIVITÀ RICETTIVE TURISTICO ALBERGHIERE
ATTO
TITOLO
G.U.
CONTENUTO
Legge n. 463
del 31/12/01
Conversione in legge, con
modificazioni del decreto-legge
23/11/01, n. 411, recante
proroghe e differimenti di termini
n. 7 del
9/01/02
Stabilisce che le attività ricettive con oltre 25 posti letto possano
completare le opere di adeguamento entro il 31/12/2004 e che il
Ministro dell’interno provveda ad aggiornare le disposizioni di
prevenzione incendi per le strutture esistenti con proprio decreto.
D.M. 6/10/03
Approvazione della regola tecnica
recante l’aggiornamento delle
disposizioni di prevenzione
incendi per le attività ricettive
turistico-aberghiere esistenti di cui
al D.M. 9/04/94.
n. 239 del
14/10/03
In ottemperanza a quanto stabilito dalla legge n. 463/01 prevede misure
di sicurezza alternative ed integrative rispetto a quelle contenute
nell’allegato al D.M. 9/04/94 applicabili alle attività esistenti.
Legge n. 306
27/12/04
Conversione in legge, con
modificazioni, del decreto-legge
9/11/04, n. 266, recante proroga o
differimento di termini previsti da
disposizioni legislative.
n. 302 del
27/12/04
Fissa al 31/12/05 il termine ultimo per il completamento dei lavori
di adeguamento presso le attività ricettive turistico-alberghiere con
oltre 25 posti letto preesistenti alla data di entrata in vigore del
D.M. 9/04/94, previa acquisizione, entro il 30/06/05, del parere di
conformità sul progetto ai sensi dell’art. 2 del D.P.R. n. 37/98.
Legge n. 51
del
23/02/2006
Conversione in legge, con
modificazioni, del decretolegge 30/12/05, n. 273, recante
“Definizione e proroga di termini,
nonché conseguenti disposizioni
urgenti. Proroga di termini relativi
all’esercizio di deleghe
legislative”.
n. 49 del
28/02/06
Proroga ulteriormente il termine introdotto dalla Legge n. 306/04
per il completamento delle opere di adeguamento delle attività
ricettive esistenti al 31 dicembre 2006.
Legge n. 17
del
26/02/2007
Conversione in legge, con
modificazioni, del decreto-legge
28/12/2006, n. 300, recante
proroga dei termini previsti da
disposizioni legislative.
n. 47 del
26/02/07
L’art. 3, comma 4, prevede l’ulteriore proroga al 31 dicembre 2007
del termine introdotto dalla Legge n. 306/04 per il completamento
delle opere di adeguamento delle attività ricettive esistenti con oltre 25
posti letto che abbiamo presentato richiesta di parere al Comando VVF
entro il 30 giugno 2005.
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
IL CONTESTO NORMATIVO
Struttura alberghiera
Estratto dai D.M. del 9 aprile 1994 e D.M. del 6 ottobre 2003
Omissis
12. IMPIANTI DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE DEGLI INCENDI
12.1 Generalità
Nelle attività ricettive con capienza superiore a 100 posti letto deve essere prevista
l’installazione di un impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi
in grado di rivelare e segnalare a distanza un principio d’incendio che possa verificarsi
nell’ambito dell’attività. Nei locali deposito, indipendentemente dal numero di posti letto,
devono essere comunque installati tali impianti, come previsto dal precedente punto 8.1.
12.2 Caratteristiche
L’impianto deve essere progettato e realizzato a regola d’arte.
La segnalazione di allarme proveniente da uno qualsiasi dei rivelatori utilizzati dovrà sempre
determinare una segnalazione ottica ed acustica di allarme incendio nella centrale
di controllo e segnalazione, la quale deve essere ubicata in ambiente presidiato…
Omissis
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
IL CONTESTO NORMATIVO
Struttura alberghiera
Estratto dai D.M. del 9 aprile 1994 e D.M. del 6 ottobre 2003
Omissis…
l’impianto di rivelazione dovrà consentire l’attivazione automatica di una o più delle
seguenti azioni:
- chiusura automatica di eventuali porte tagliafuoco, normalmente aperte, appartenenti
al compartimento antincendio da cui è pervenuta la segnalazione, tramite l’attivazione
degli appositi dispositivi di chiusura;
- disattivazione elettrica dell’eventuale impianto di ventilazione o condizionamento esistente;
- attivazione degli eventuali filtri in sovrappressione;
- chiusura di eventuali serrande tagliafuoco esistenti poste nelle canalizzazioni degli
impianti di ventilazione o condizionamento, riferite al compartimento da cui proviene la
segnalazione;
- eventuale trasmissione a distanza delle segnalazioni di allarme in posti predeterminati
in un piano operativo interno di emergenza.
Inoltre, nelle attività ricettive con oltre 300 posti letto o con numero superiore a 100 posti
letto ubicate all’interno di edifici di altezza superiore a 24 m, dovranno essere installati
dispositivi ottici di ripetizione di allarme lungo il corridoio, per i rivelatori ubicati nelle camere
e nei depositi. Tali ripetitori, inoltre, dovranno essere previsti per quei rivelatori che sorvegliano
aree non direttamente visibili…Omissis
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Struttura alberghiera
(piano tipo)
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Struttura alberghiera
(particolare)
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Capannone industriale piano terra
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Capannone industriale piano primo
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Capannone industriale sezioni
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione secondo la norma UNI 9795
CRITERI DI INSTALLAZIONE
5.4.3 RILEVATORI PUNTIFORMI DI FUMO – ELKRON FDO500
Prospetto 3 – Distribuzione dei rivelatori puntiformi di fumo
Soffitti piani o con α<20°, senza elementi sporgenti
Altezza (h) dei locali (m)
h≤6
Applicazioni
6<h≤8
8 < h ≤ 12
Raggio Copertura
6,5 m
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione secondo la norma UNI 9795
ESTENSIONE DELLA SORVEGLIANZA
All’interno di un’area sorvegliata, devono essere direttamente sorvegliate dai rivelatori anche
le seguenti parti :
- locali tecnici di elevatori, ascensori e montacarichi, condotti di trasporto e comunicazione,
nonché vani corsa degli elevatori, ascensori e montacarichi;
-cortili interni coperti;
-cunicoli, cavedi e passerelle per cavi elettrici;
-condotti di condizionamento dell’aria, e condotti di aerazione e di ventilazione;
- spazi nascosti sopra i controsoffitti e sotto i pavimenti sopraelevati.
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione secondo la norma UNI 9795
ESTENSIONE DELLA SORVEGLIANZA
Possono non essere direttamente sorvegliate dai rivelatori le seguenti parti, qualora non
contengano sostanze infiammabili, rifiuti, materiali combustibili e cavi elettrici ad eccezione,
per questi ultimi, di quelli strettamente indispensabili all’utilizzazione delle parti medesime:
[…]
spazi nascosti, compresi quelli sopra i controsoffitti e sotto i pavimenti sopraelevati, che:
- abbiano altezza minore di 800 mm, e
- abbiano superficie non maggiore di 100 mq, e
- abbiano dimensioni lineari non maggiori di 25 m, e
- siano totalmente rivestiti all’interno con materiale incombustibile di classe A1, e
-non contengano cavi che abbiano a che fare con sistemi di emergenza (a meno che i cavi
non siano resistenti al fuoco per almeno 30 min)
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione secondo la norma UNI 9795
ESTENSIONE DELLA SORVEGLIANZA
I rivelatori installati in spazi nascosti (sotto i pavimenti sopraelevati, sopra i controsoffitti,
nei cunicoli e nelle canalette per cavi elettrici, nelle condotte di condizionamento dell’aria, di
aerazione e di ventilazione, ecc.) devono appartenere a zone distinte. Deve inoltre essere
possibile individuare in modo semplice e senza incertezze dove i rivelatori sono intervenuti. Si
deve prevedere localmente una segnalazione luminosa visibile.
Ad integrazione di quanto specificato nel punto 5.2.6, se i rivelatori non sono direttamente
visibili (per esempio: rivelatori sopra il controsoffitto, nei canali di condizionamento, all’interno
dei macchinari, ecc.), si deve prevedere una segnalazione luminosa in posizione visibile in
modo che possa immediatamente essere individuato il punto da cui proviene l’eventuale
allarme.
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Testo coordinato del D.M. 9 APRILE 1994
con il D.M. 6 OTTOBRE 2003
(G.U. N. 239 del 14 OTTOBRE 2003)
Omissis…
Inoltre, nelle attività ricettive con oltre
300 posti letto o con numero superiore
a 100 posti letto ubicate all’interno
di edifici di altezza superiore a 24 m,
dovranno essere installati dispositivi
ottici di ripetizione di allarme lungo il
corridoio, per i rivelatori ubicati nelle
camere e nei depositi.
Tali ripetitori, inoltre, dovranno essere
previsti per quei rivelatori che
sorvegliano aree non direttamente
visibili.
Omissis…
Omissis
…
Progettazione
secondo la norma UNI 9795
Applicazioni
Struttura alberghiera (piano tipo)
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione secondo la norma
UNI 9795
Capannone industriale
piano terra
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione secondo la norma
UNI 9795
Capannone industriale
piano primo
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione secondo la norma UNI 9795
CRITERI DI INSTALLAZIONE
5.4.5 RILEVATORE OTTICI LINEARI DI FUMO
•
I rivelatori ottici lineari di fumo devono essere conformi alla UNI EN 54-12.
• 5.4.5.2 L’area a pavimento massima sorvegliata da un rivelatore trasmettitore-ricevitore o
trasmittente/ricevente e riflettore/i non può essere maggiore di 1600 mq. La larghezza
dell’area coperta indicata convenzionalmente come massima non deve essere maggiore di 15
m.
• 5.4.5.2 Nel caso di soffitto con copertura piana, la collocazione dei rivelatori ottici lineari
rispetto al piano di copertura deve essere compresa entro il 10% dell’altezza del locale da
proteggere. […]
Applicazioni
Capannone industriale: esempio di installazione
Riv. Lineari tipo Elkron ES 25/50/80 o S/2-100 o SF-100
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione secondo la norma UNI 9795
CRITERI DI INSTALLAZIONE
RILEVATORE OTTICI LINEARI DI FUMO
• 5.4.5.4 Nel caso di soffitto con coperture a falde inclinate o a shed, i rivelatori ottici lineari
possono essere installati in senso parallelo all’andamento dello shed o della copertura a
doppia falda oppure in senso trasversale.
La soluzione adottata, quando possibile, deve privilegiare soluzioni che prevedano
l’installazione delle unità di rivelazione prossime alla linea di falda o di colmo del tetto e
parallele alla linea di colmo. […]
• 5.4.5.5 Nel caso di soffitto con coperture con elementi sporgenti, devono applicarsi i criteri
installativi previsti nel punto 5.4.5.4.
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione secondo la norma UNI 9795
Applicazioni
Capannone industriale: esempio di installazione
Riv. Lineari tipo Elkron ES 25/50/80 o S/2-100 o SF-100
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Capannone industriale:
esempio di installazione
Riv. Lineari tipo linea ES 25/50/80 o
S/2-100 o SF-100
Distanza massima dal soffitto 10%
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione secondo la norma UNI 9795
SISTEMI FISSI DI SEGNALAZIONE MANUALE
• 5.4.6 I sistemi fissi automatici di rivelazione d’incendio devono essere completati con un
sistema di segnalazione manuale costituito da punti di segnalazione manuale.
• 6.1.2 In ciascuna zona deve essere installato un numero di punti di segnalazione manuale
tale che almeno uno possa essere raggiunto da ogni parte della zona stessa con un percorso
non maggiore di 30 m (attività a rischio basso o medio) 15 m /attività a rischio elevato).
In ogni caso i punti di segnalazione manuale devono essere almeno due per zona e devono
essere posizionati in prossimità di tutte le uscite di sicurezza.
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione secondo la norma UNI 9795
DISPOSITIVI DI ALLARME ACUSTICI E LUMINOSI
•
5.5.3.1 Ai fini della presente norma, i dispositivi di allarme vengono distinti in:
a) […]
b) Dispositivi di allarme di incendio acustici e luminosi distribuiti qualora
necessari, ai fini della sicurezza, all’interno e/o all’esterno dell’area sorvegliata
c) […]
•
5.5.3.3 I dispositivi di allarme devono essere costruiti con componenti aventi
caratteristiche adeguate all’ambiente in cui si trovano ad operare. I dispositivi acustici
devono inoltre essere conformi alla UNI EN 54-3. […]
•
5.5.3.4 Le segnalazioni acustiche e luminose dei dispositivi di allarme di incendio
devono essere chiaramente riconoscibili come tali e non confuse con altre.
•
5.5.3.4 Il sistema di segnalazione di allarme deve essere concepito in modo da evitare
rischi indebiti di panico.
Esempio: targhe ottico acustiche Elkron modelli TM24/220 o TB24/224
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione secondo la norma UNI 9795
SUDDIVISIONE DELL’AREA IN ZONE
5.2.7 Se una medesima linea di rivelazione serve più zone o più di 32 punti, la linea deve
essere ad anello chiuso e dotata di opportuni dispositivi di isolamento in grado di
assicurare che un corto circuito o una interruzione della linea medesima, non impedisca
la segnalazione di allarme incendio per più di una zona.
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione
secondo la norma UNI 9795
Applicazioni
Struttura alberghiera (piano tipo)
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione
secondo la norma UNI 9795
Struttura alberghiera
(particolare)
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione secondo la norma UNI 9795
Applicazioni
Capannone industriale piano terra
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione secondo la norma UNI 9795
Applicazioni
Capannone industriale piano primo
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione secondo la norma UNI 9795
APPENDICE A – DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO
La documentazione di progetto deve essere come indicato
nell’appendice A.
A1) Generalità
Nella redazione del progetto, si deve tener conto di tutte le
condizioni, che possono influenzare la prestazione dell’impianto di
rivelazione.
Si deve tenere conto altresì delle possibili interazioni tra l’impianto di
rivelazione e le altre misure di protezione previste.
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione secondo la norma UNI 9795
APPENDICE A – DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO
A2) Fase preliminare (progetto preliminare e/o di massima)
Devono essere forniti almeno i seguenti elaborati:
a) una relazione tecnico-descrittiva sulla tipologia e consistenza degli impianti,
comprensiva dello schema a blocchi;
b) un insieme di tavole grafiche del fabbricato che illustri:
1) il tipo di installazione e la classe di pericolo;
2) l’estensione del sistema con l’indicazione di ogni area non protetta;
3) la destinazione d’uso delle aree da proteggere;
4) una sezione trasversale dell’intera altezza dell’edificio con la posizione dei
rivelatori;
Un elaborato che rappresenta un esempio di situazione di montaggio per ogni caso
specifico di posa (locale, area, piano, ecc.) è considerato sufficiente.
c) la dichiarazione che il progetto preliminare e/o di massima, si basa sulla conformità
dell’impianto di rivelazione alla norma UNI 9795, oppure che fornisca le informazioni
di ogni scostamento dai requisiti della stessa e le relative motivazioni, sulla base
delle informazioni disponibili.
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione secondo la norma UNI 9795
APPENDICE A – DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO
A. 3 Fase successiva (progetto definitivo e/o esecutivo)
A. 3.1 Generalità
Le informazioni fornite devono comprendere una scheda riassuntiva, la relazione tecnicodescrittiva dell’impianto, lo schema a blocchi dell’impianto, i disegni completi dell’impianto
ed i dati dettagliati dell’alimentazione.
A. 3.2 Scheda riassuntiva
La scheda riassuntiva deve fornire le seguenti informazioni:
a) il nome del progetto e del progettista;
b) i numeri di riferimento di tutti i disegni o documenti;
c) i numeri di emissione di tutti i disegni o documenti;
d) le date di emissione di tutti i disegni o documenti;
e) i titoli di tutti i disegni o documenti;
f) il tipo(i) di impianto(i) e il tipo di centrale(i) di controllo e segnalazione;
g) il numero o i riferimenti di ogni centrale(i) di controllo del sistema;
k) la dichiarazione che l’impianto è stato progettato e sarà installato in conformità alla
norma UNI 9795 oppure che fornisca le informazioni di ogni scostamento dai requisiti
della stessa e le relative motivazioni, sulla base delle informazioni disponibili;
i) un elenco dei componenti inclusi nel sistema, con le relative specifiche.
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione secondo la norma UNI 9795
APPENDICE A – DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO
A. 3.3 Relazione tecnico-descrittiva
La relazione tecnico-descrittiva deve fornire le seguenti informazioni:
- consistenza dell’impianto ed identificazione delle zone in cui è stata eventualmente
suddivisa ciascuna area sorvegliata e dei relativi sensori ad esse associati;
- criterio di scelta dei dispositivi;
- dimensionamento;
- calcolo delle autonomie;
- definizione dei limiti dell’applicazione specifica;
- normativa e legislazione applicabile;
- dimensionamento cavi; in particolare deve contenere un calcolo relativo ai cavi
principali dell’impianto di rivelazione:
- linee di rivelazione e/o loop,
- linee degli avvisatori di allarme,
- linee di alimentazione primaria e secondaria.
Deve altresì essere fornita una indicazione tecnica precisa circa la tipologia di cavi
ammessi per ciascun tipo di collegamento, tenendo conto anche di quanto previsto dalle
norme in materia di impianti elettrici e dalle disposizioni legislative vigenti.
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione secondo la norma UNI 9795
APPENDICE A – DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO
A. 3.4 Schema a blocchi
Lo schema a blocchi deve rappresentare:
- tutte le tipologie di apparati impiegati;
- la loro interconnessione logica;
- la funzionalità complessiva del sistema.
Inoltre deve essere implementato con lo schema funzionale particolareggiato del sistema
(tabelle causa-effetto).
A. 3.5 Disegni di layout (Elaborati grafici) dell’impianto
I disegni di layout devono includere le seguenti informazioni:
Applicazioni
a) orientamento della planimetria;
b) caratteristiche di pavimenti, soffitti, tetti, muri esterni e pareti di separazione delle
aree protette con impianto da quelle non protette;
c) sezioni verticali di ogni piano di ciascun edificio, con l’indicazione della distanza dei
rivelatori da soffitti, elementi strutturali, ecc. che influenzano la loro collocazione;
d) la posizione e la dimensione degli spazi nascosti di coperture, soffitti o pavimenti di
ambienti e altri vani chiusi ;
e) indicazione di condotti, passerelle, piattaforme, macchinari, ecc., che possono influenzare la
distribuzione dei componenti (rivelatori, pulsanti, ecc.);
f) tipologia e ubicazione di tutti i componenti costituenti il sistema;
g) tipologia e l’ubicazione delle connessioni tra i componenti dell’impianto;
h) la posizione e le caratteristiche di ogni collegamento;
i) una legenda dei simboli utilizzati.
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazione secondo la norma UNI 9795
APPENDICE A – DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO
A. 3.6 Alimentazione elettrica
A. 3.6.1 Disegni dell’alimentazione elettrica primaria
I disegni devono raffigurare la posizione dell’origine dell’alimentazione primaria e il
collegamento fino alla(e) centrale(i) di controllo e segnalazione e a tutte le eventuali
stazioni ausiliarie di alimentazione.
Devono essere indicati anche la posizione e il tipo dei dispositivi di sezionamento e delle
protezioni.
Deve essere inclusa una legenda dei simboli.
A. 3.6.2 Disegni dell’alimentazione elettrica secondaria
I disegni devono raffigurare le modalità e tipologia di alimentazione secondaria e il
collegamento fino alla(e) centrale(i) di controllo e segnalazione e a tutte le eventuali
stazioni ausiliarie di alimentazione.
Applicazioni
CONTATTI
Sede Centrale : Via Bologna, 188/C – 10154 TORINO
Tel. 0113986700 - Fax 011 3499434
Sede di Milano : Via Gadames, 109 – 20151 MILANO
Tel. 02 334491 – Fax. 02 33449213
http://www.elkron.it
[email protected]
Scarica

ESEMPI REALIZZATIVI