a cura di Giusi Ferré
iecchezze ìtanane: la provocazione ca Rosso
Quattro griffe nella top ten. II patron di Diesel: facciamola classifica di chi pagale tasse
ono sempre un'interessan
te radiografia dell'Italia, le
ricerche del Censis che,
questa volta, hanno catalogato i
dieci imprenditori più ricchi del
Paese, i cui patrimoni nel loro
complesso equivalgono a quelli
di mezzo milione di operai.
Un'immagine a effetto, lanciata per sottolineare le diseguaglianze crescenti anche da noi
durante la Grande Crisi, che ha
colpito la, parte debole della popolazione più di quella agiata,
favorita dai mercati finanziari e
dalle loro immissioni di liquidilà. Definiti immediatamente «i
Paperoni d'Italia», etichetta che
ha irritato Patrizio Bertelli, am
ministratore delegato del gruppo Prada, i magnifici dieci riservano più di una sorpresa.
Aprono la, rassegna Michele
Ferrero e famiglia, con 20,4 miliardi di dollari. Seguono Leonardo Del Vecchio (di Luxottica,
16,3), Miuccia Prada (12,4),
Giorgio Armani (8,5), Patrizio
Bertelli (6,7), Stefano Pessina
(Alliance Boots, 6,4), Silvio Berlusconi e figli (6,2), Paolo e
Gianfelice Mario Rocca (Techint, 6,1), Angelo e Giuseppe
Perfetti (Brooklyn, La gomma
del Ponte, 5), Renzo Rosso
(gruppo Otb, 3). Sono quattro
gli industriali della moda che ventando un sistema ad alto vadominano l'hit parade, ai quali lore industriale e di immagine,
va aggiunto il patron di Luxotti- con la capacità di applicare tecca, gigante che pronologie avanzate alla produzioduce i più bei marne di singoli oggetti. Anche quechi dell'occhialeria
sta particolare dislocazione, che
mondiale. Come ha
aggiorna in termini attuali l'Itadichiarato Patrizio
lia delle 100 città rinascimentali,
Bertelli: «noi siamo
ha contribuito a costruire una
degli industriali che
realtà politica molto diversa da
operano in vari setquella francese con i suoi due
tori dell'economia
grandi poli del lusso, Lvmh della
famiglia Arnault e Kering della
reale, che vanno a
lavorare anche il safamiglia Pinault. Nati come probato e che danno lagetti economici di concentraziovoro a migliaia di
ne di griffe e sostenuti da appoggi bancari lungimiranti, oltre
persone».
E quello che la
che dall'attenzione del governo.
Così politica e moda coincipolitica non ha mai notato per
l'incapacità di analizzare i muta- dono con Parigi, mentre la lonmenti sociali e per un'estraneità tananza di Roma dal fashion ne
storica al settore, sottolinea la distanza di reputache non ha mai con- zione e di interessi. Ma è proprio
tato su lobby e la top ten del Censis a mettere in
gruppi di pressione risalto come la struttura dell'abe si è sempre man- bigliamento sia solidamente intenuta in disparte. dustriale e radicata nell'econoUna caratteristica mia dei territori.
Renzo Rosso che con la sua
accentuata dal fatto
che dopo il debutto Otb sta creando una piattaforma
dell'alta moda nella del lusso sofisticato comprenRoma del dopo- dente Martin Margiela,
guerra, il nucleo vi- Victor&Rolf e Marni, proprio al
tale del fashion si è Corriere della Sera ha detto: «Io
stabilizzato tra Fi- sono ricco perché pago le tasse».
renze e Milano, di- Con umorismo ha aggiunto:
-'-ono anche l'ultimo in classific, > e ha lanciato una sfida: perché non facciamo una classifica,
di chi di noi ne paga di più? È
un'idea così insolita che potrebbe arrivare da un economista
americano e da un Paese protestante dove chi paga le tasse è rispettato perché mantiene il suo
patto verso la nazione. Mentre in
Italia, per antica convinzione e
opinione comune, si tratta semplicemente di un fesso.
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Renzo Rosso, ha fondato il gruppo Otb
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