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di Alberto Moretti
Redaelli Wire Ropes
Un passeggero...
eccezionale
È difficile definire diversamente una bobina da 68 t
destinata a operazioni
sottomarine off-shore, da
trasportare per via aerea
dall’Italia alla Norvegia.
È quanto è successo per
l’allestimento di una gru
installata su una nave appoggio ed equipaggiata
con una fune speciale
realizzata da Redaelli Wire Ropes
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iderurgia e meccanica sono
da sempre due punte di diamante dell’industria nazionale, che in questi ambiti
può vantare interpreti d’eccezione.
Non è un caso, quindi, che siano
numerose le imprese italiane ad essere impegnate come fornitrici di
materiali e tecnologie in contesti
operativi che richiedono il massimo
in termini di qualità, prestazioni e affidabilità. Ed è proprio questo che è
accaduto nell’interessante caso presentato in queste pagine: un’azienda di riconosciuto prestigio, Redaelli
Wire Ropes (divisione del Gruppo
S
Redaelli) alle prese con una fornitura
di notevole complessità tecnica e logistica: la realizzazione di una fune
speciale per impieghi off-shore ad
alte profondità.
UN LAVORO DA SPECIALISTI
Il Gruppo Redaelli è specializzato
nella produzione e nelle applicazioni
dei fili e delle funi d’acciaio fin dal
1819. I principali rami di attività in
cui il Gruppo è impegnato sono demandati a specifiche divisioni: Redaelli Wire Ropes, con sede a Gardone Valtrompia (Bs), si occupa della produzione di funi speciali per sol-
levamento industriale, trasporto di
persone e materiali, industria petrolifera e mineraria, ponti e strutture sospese, ascensori, marina e pesca,
trefoli per linee elettriche; Redaelli
Tecnasud, sita a Caivano (Na), specializzata nella produzione di fili,
trecce e trefoli per cemento armato
precompresso, fili e trefoli per ponti
e strutture sospese; Sodetal, infine,
filiale francese del Gruppo localizzata a Tronville, realizza cordicelle in
acciaio per produttori di pneumatici,
fili di acciaio per taglio wafer al silicio, fili di acciaio ad alto contenuto
di carbonio.
A tali realtà si affiancano Teci, organizzazione di distribuzione sul territorio nazionale di funi di acciaio,
catene e nastri e di una vasta gamma di accessori per il sollevamento
industriale, e la sua divisione Tensoteci Engineering, che svolge
opera di consulenza, progettazione
e produzione di funi in acciaio per
tensostrutture tra cui impianti sportivi, ponti, passerelle strallate e sospese, coperture di grandi spazi
aperti e chiusi.
Nei mesi scorsi la Redaelli Wire Ropes ha gestito un’importante commessa - la produzione e consegna
di una bobina di fune speciale antigiro, destinata all’impiego sottomarino ad alte profondità - per la società
norvegese DOF, fornitrice di servizi
tramite una propria flotta navale noleggiata a industrie petrolifere o a
contractor incaricati della realizzazione di strutture offshore.
UNA SFIDA IMPEGNATIVA
La commessa s’inserisce nel quadro di un’operazione di riconversione che ha interessato una delle navi
della flotta DOF, la Skandi Neptune,
oggetto nel 2005 di un massiccio
intervento. Originariamente adibita
alla posa di cavi sottomarini e perciò
caratterizzata da una specifica configurazione, la nave ha subito una
serie di importanti modifiche finalizzate alla sua trasformazione in nave
appoggio per costruzioni e operazioni off-shore sottomarine.
La riconversione ne consentirà l’utilizzo per operazioni quali l’abban-
dono/recupero di tubazioni e la
posa di vere e proprie strutture, in
particolare destinate all’industria
petrolifera, così come il supporto
di altre navi per la costruzione di
piattaforme off-shore permanenti o
semipermanenti.
In questo quadro s’inserisce l’equipaggiamento della Skandi Neptune,
attualmente noleggiata alla società
SubSea 7, con una gru fabbricata
da un costruttore norvegese di primo piano, acquisita due anni or sono da un Gruppo americano. Il suo
allestimento ha richiesto l’installazio-
Il cavo Flexpack antigirevole a
bassissima rotazione e altissima
capacità di carico realizzato da
Redaelli Wire Ropes ha un
diametro complessivo di 70 mm
Il gruppo fune–bobina ha un peso complessivo di 68 t, di cui 60 t per la
fune e le restanti 8 t per bobina e capocorda
Due barre in acciaio sono state posizionate sulle corsie di scorrimento della
rampa per agevolare lo scivolamento della bobina e limitarne l’attrito
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ne di una fune dalle caratteristiche
idonee ad un impiego fortemente
impegnativo come quello sottomarino ad alte profondità; la sua realizzazione è stata quindi commissionata alla Redaelli Wire Ropes in virtù
della grande esperienza maturata
dall'azienda lombarda in questo
particolare settore.
LA FORNITURA
Le applicazioni off-shore comportano la necessità di utilizzare funi in
acciaio di caratteristiche molto particolari. Negli impieghi ad alta
profondità, infatti, il peso stesso del
cavo rappresenta un notevole carico, che va a sommarsi a quelli implicati dalla tipologia di operazione
in corso: ne deriva l’esigenza di un
sovradimensionamento del cavo
stesso, con una sezione in grado di
sopportare carichi di rottura particolarmente elevati.
Per soddisfare tali richieste, Redaelli Wire Ropes ha realizzato nel
proprio stabilimento di Gardone
Valtrompia una fune speciale, avvolta in una bobina di dimensioni
particolarmente compatte per agevolarne il trasporto. Si tratta di un
cavo Flexpack antigirevole a bassissima rotazione e altissima capacità di carico, del diametro complessivo di 70 mm, con anima in
acciaio indipendente, per una lunghezza totale di circa 2.600 m, caratterizzato da una capacità di carico di 4.454 kN equivalente a una
forza minima di rottura pari a 454 t.
Destinata ad impieghi in profondità
marine importanti (oltre 1.5002.000 m), la fune è realizzata con
avvolgimento dei trefoli in senso
parallelo, soluzione atta a migliorarne l’avvolgimento su tamburi
multistrato ed evitare problemi di
usura e abrasione reciproca tra i
trefoli, garantendo al tempo stesso
un’elevata resistenza anche in
condizioni di forte carico laterale.
Il gruppo fune–bobina, caratterizzato da un peso complessivo di 68 t di cui 60 t per la fune e 8 t per bobina e capocorda - è destinato all’installazione su una gru montata
a bordo della Skandi Neptune.
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Una volta in opera, la fune potrà
svolgersi o direttamente dalla bobina sull’argano, con una tensione
massima applicata alla fune di 5 t,
o dalla bobina su un cabestano
intermedio e, quindi, sull’argano
della gru stessa. La fune, commissionata nel mese di gennaio
2006, è stata approntata in tempi
molto rapidi grazie alla collaudata
struttura produttiva di Redaelli Wire Ropes, oggi in grado di realizzare cavi e bobine di peso lordo
complessivo sino a 200 t. Già alla
metà di maggio, infatti, il gruppo
cavo–bobina era pronto ad affrontare l’ultimo cruciale passaggio
prima della definitiva entrata in
servizio: il trasporto sino al cantiere di allestimento.
Per il trasporto della bobina in aeroporto è stato utilizzato un
semirimorchio a 8 assi Capperi, agganciato a una motrice Iveco
Eurotrakker 520
Posizionamento del rimorchio in corrispondenza della rampa approntata
per il trasferimento della bobina sul velivolo
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LE OPERAZIONI DI TRASPORTO
I pesi e le dimensioni coinvolte hanno imposto un attento studio delle
modalità di trasporto e la scelta di
attrezzature e veicoli idonei a garantirne lo svolgimento in condizioni di
assoluta sicurezza. In particolare, al
fine di agevolare il carico e consentirne il trasferimento per via aerea,
Redaelli Wire Ropes ha utilizzato
una bobina di dimensioni molto
compatte, appositamente progettata per questo tipo di applicazioni, il
cui ingombro, una volta completata
di armature, è limitato a 3,3 m in altezza per 3,2 m in larghezza.
La scelta del velivolo è caduta su un
classico protagonista del trasporto
aereo con una consolidata esperienza di servizio: un Antonov 124-100,
della capacità di carico di ben 120 t,
che si è fatto preferire per le generose dimensioni del vano di carico interno (1.160 m3, per una lunghezza
di 36,5 m, larghezza di 6,4 m e altezza di 4,4 m). Una volta individuato
il velivolo, rimaneva da risolvere il
non trascurabile problema del trasporto della bobina presso la struttura aeroportuale di partenza. Le operazioni sono state in questo caso affidate alla società specializzata Züst
Ambrosetti, che ha gestito il trasporto tramite la Noventa Trasporti Eccezionali di Brescia. Date le caratteristiche del carico, per il trasferimento si
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Il trasferimento della bobina sulla rampa è avvenuto per mezzo di due
autogrù EuroGru Amici, della portata rispettivamente di 70 e 130 t.
Sotto, fasi del carico della bobina sul velivolo
è deciso di utilizzare un semirimorchio ribassato modulare Capperi a 8
assi agganciato a una motrice Iveco
Eurotrakker 520 a 4 assi, su cui è
stata caricata la bobina e assicurata
per mezzo di catene.
Una volta raggiunta l’aerostazione, il rimorchio è stato posizionato in corrispondenza di un’apposita rampa approntata per consentire il trasferimento
sul velivolo; due barre di acciaio inossidabile, realizzate su misura, sono state
posizionate sulle corsie di scorrimento
della rampa stessa, al fine di agevolare
lo scivolamento della bobina e limitare
l’attrito dovuto ai consistenti pesi in
gioco. Ha quindi avuto inizio il trasferimento vero proprio della bobina, sollevata dal semirimorchio e posizionata
sulle barre tramite due autogrù - di
marchio EuroGru Amici - della portata
rispettivamente di 70 e 130 t.
Al trascinamento della stessa all’interno della stiva hanno invece provveduto
i quattro argani da 12 t l’uno di cui è
equipaggiato il velivolo.
Questa fase, di particolare delicatezza,
ha richiesto notevole attenzione per
collocare la bobina nel punto più idoneo del vano di carico, al fine di evitare
il prodursi di eccessive sollecitazioni
meccaniche a carico della fusoliera.
Una volta completate le operazioni di
trasferimento, la bobina è stata assicu-
rata con reti, cinghie e catene per evitarne lo spostamento durante le operazioni di decollo, atterraggio e virata.
Terminate le operazioni di carico, l’Antonov 124-100 è potuto decollare. E
non si può dire che fosse con la “pancia piena”.
o
Al trasporto della bobina all’interno della stiva hanno provveduto i quattro argani da 12 t l’uno di cui è
equipaggiato il velivolo, un Antonov 124-100, della capacità di carico di ben 120 t
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Un passeggero... eccezionale - Eurogruamici dal 1967 nel settore