s eventi di Sara Giudici Redaelli Wire Ropes Tempo di record! Realizzazione e trasporto di una bobina d’eccezione, dalle dimensioni al trasporto, realizzata per il mercato dell’industria petrolifera, dove qualità e resistenza sono veri e propri “must” o scorso gennaio la Redaelli Wire Ropes ha fabbricato, nel suo stabilimento di Gardone Valtrompia (Bs), una fune dal peso eccezionale, la più pesante mai costruita finora in Italia in tratta unica: una Spin9, di peso netto superiore alle 180 t, il cui peso lordo, comprensivo della bobina di ferro, sfiora le 200 t. Si tratta di una fune con parziali caratteristiche di antigirevolezza, di diametro 109 mm e di lunghezza 3.200 m in unica tratta, con un carico di rot- L tura di 980 t. Alla base della realizzazione di questa fune da record c’è la necessità, a fronte dell’incremento della richiesta di petrolio, di raggiungere profondità di perforazione sempre maggiori, con carichi sempre più elevati. La fune, infatti, sarà montata sull’argano destinato alle manovre di “A&R” (Abbandono e Recupero), operazioni tipiche nelle applicazioni di posa di tubazioni “oilfield”. IL TRASPORTO Il trasporto della bobina è stato marzo/aprile 2006 RIS 11 k s componenti effettuato dalla società Fagioli di Sant’Ilario d’Enza, con un sistema simile a quello che ha portato a Milano il sommergibile Enrico Toti, grazie a due motrici collegate tra loro tramite un doppio carrellone a 22 assi totali, munito di 176 ruote e con una lunghezza superiore a 50 m. L’intero trasporto, dallo stabilimento di Gardone Valtrompia al porto di Marghera, ha richiesto cinque giorni di viaggio ed è stato interamente effettuato su viabilità ordinaria, viaggiando in prevalenza nelle ore notturne, a velocità estremamente ridotta. LA MOVIMENTAZIONE Per la movimentazione della bobina al porto di Marghera e il suo imbarco sulla nave è stata n e c e s s a r i a u n ’ a t t re z z a t u r a d i sollevamento, progettata e costruita “ad hoc” da Teci, società del gruppo Redaelli specializzata in funi, accessori e sistemi per il sollevamento. L’attrezzatura era composta da una trave distanziale di portata 200 t e da un interasse di sollevamento variabile da 2.600 a 4.800 mm ad attacco Il trasporto della bobina è stato effettuato con un sistema simile a quello che ha portato a Milano il sommergibile Enrico Toti: due motrici collegate fra loro tramite un doppio carrellone a 22 assi totali, munito di 176 ruote e con una lunghezza superiore a 50 m superiore e inferiore tramite tiranti di fune e palo da inserire nel foro della bobina. L’alloggiamento dei tiranti è stato realizzato con bussole scorrevoli alle estremità del palo. In particolare, il sistema di sollevamento era corredato, per la parte superiore, di due L’intero trasporto, dallo stabilimento di Gardone Valtrompia al porto di Marghera, ha richiesto cinque giorni di viaggio ed è stato interamente effettuato su viabilità ordinaria g RIS marzo/aprile 2006 12 brache ad anello continuo con radance alle estremità e grilli per la connessione con le orecchie superiori della trave. Anche la parte inferiore era dotata di due brache ad anello continuo con radancia ad un’estremità e asola all’altra, anch’esse corredate di grilli ad una sola estremità per la connessione con le orecchie inferiori della trave. LA DESTINAZIONE La fune sarà utilizzata sulla derrick lay barge Seaway Polaris, una nave della flotta della Acergy-Stolt Offshore, multinazionale che opera nell’industria petrolifera estrattiva. La Seaway Polaris è un’imbarcazione per la posa di pipeline e per l’attività di costruzione in acque profonde, in grado di raggiungere profondità oceaniche superiori a 2.500 m. La fune comincerà ad operare in Congo all’estensione del MohoBilondo Development Field, un progetto offshore per la posa e la messa in servizio di una pipeline da 16” che collegherà la “FPU” (Floating Production Unit) al Djeno Terminal. UN CONTRIBUTO PER LE OLIMPIADI Redaelli ha contribuito alla costruzione della passerella olimpica, realizzata a Torino in occasione delle olimpiadi invernali che si sono tenute dal 10 al 26 febbraio. La passerella, pedonale e ciclabile, lunga 320 m, è stata progettata dall’architetto Hugh Dutton e dallo studio torinese Camerana & Prelievo e successiva prova di strappo cui è stata sottoposta la fune Spin9, la più pesante mai costruita finora in Italia in tratta unica Per la movimentazione della bobina è stata necessaria un’attrezzatura di sollevamento - composta da una trave distanziale da 200 t e da un interasse di sollevamento variabile da 2.600 a 4.800 mm - progettata e costruita da Teci, società del gruppo Redaelli specializzata in funi, accessori e sistemi per il sollevamento IL RECORD MONDIALE DI REDAELLI Nel gennaio 2005, sempre nello stabilimento di Gardone Valtrompia, il gruppo Redaelli ha fabbricato la più grossa fune antigirevole mai costruita al mondo, in grado di garantire la stabilità rotazionale del carico sollevato a qualsiasi altezza e a qualsiasi valore di peso. La fune, con diametro di 120 mm, in formazione antigirevole Flexpack classe 35x7, zincata con un carico di rottura di 1.200 t, era destinata alla NFM Technologies, azienda che progetta e costruisce attrezzature speciali di sollevamento per il settore petrolifero. L’antigirevolezza di questa fune garantisce un “torque factor” pari a 0,024, unitamente a una particolare resistenza ai carichi radiali causati dall’avvolgimento a più strati sul tamburo, ottenuta grazie al tipo di formazione e al numero dei fili che compongono i trefoli. Controllo dimensionale della fune diametro 120 mm, di formazione antigirevole Flexpack 35x7, con carico di rottura di 1.200 t marzo/aprile 2006 RIS 13 k s componenti La passerella olimpica, alla cui costruzione ha collaborato la Redaelli, è sorretta da un arco strallato di 65 m d’altezza a mezzo di 38 stralli in funi chiuse Partners. La passerella è sorretta da un arco strallato di 65 m d’altezza a mezzo di 38 stralli in funi chiuse (di diametro 55 e 75 mm, con lunghezze comprese tra i 20 e i 130 m) ed è stabilizzata da tre funi chiuse di 60 mm di diametro e 163 m di lunghezza ciascuna. Scavalcando con una luce di oltre 150 m le linee ferroviarie torinesi, la passerella rappresenta sia il simbolo strutturale dell'evento olimpico, sia un nuovo ingresso permanente alla città. Per la realizzazione di quest’opera, la Redaelli ha fabbricato i cavi di acciaio con i relativi capicorda di estremità, mentre la Tensoteci, divisione di engineering del gruppo, è stata parte attiva nel corso del sollevamento, della tesatura e del controllo delle tensioni dei cavi. L’operazione di sollevamento, controllata interamente con un sistema di strandjacks, è stata eseguita impiegando due enormi gru semoventi. L’arco è stato quindi posto in condizioni di assoluta e permanente sicurezza con l’ancoraggio e il tensionamento dei quattro stralli permanenti. Il tensionamento è stato ottenuto e controllato mediante un complesso sistema oleodinamico. La passerella è solo una delle “opere olimpiche” a cui ha partecipato Redaelli, che negli ultimi due anni, ha fornito tutte le funi di acciaio per la realizzazione dei 18 nuovi impianti di risalita realizzati, in vista dei giochi invernali. o g RIS marzo/aprile 2006 14 Scavalcando con una luce di oltre 150 m le linee ferroviarie torinesi, la passerella rappresenta sia il simbolo strutturale dell'evento olimpico, sia un nuovo ingresso permanente alla città Redaelli Wire Ropes Redaelli Wire Ropes è una delle divisioni di Redaelli, gruppo industriale che ha concentrato la sua attività in tre settori strategici, articolando la propria struttura societaria in altrettante “business unit” operanti nella lavorazione di fili di acciaio al carbonio ad alta resistenza e funi speciali di acciaio (Redaelli Wire Ropes), trefoli e fili per cemento armato precompresso (Redaelli Tecnasud) e cavetti di acciaio per armatura di pneumatici (Redaelli Sodetal). Oggi il Gruppo svolge la propria attività prevalentemente all’estero, pur conservando una forte presenza produttiva in Italia negli stabilimenti di Gardone Valtrompia (Bs) e di Caivano (Na). Redaelli Wire Ropes occupa 150 addetti e fabbrica oltre 12.000 t di funi di acciaio l’anno. La gamma di produzione è esclusivamente dedicata a funi speciali per le applicazioni più diverse: offshore, sollevamento industriale, tensostrutture, strutture sospese, tesatura di linee elettriche e impianti di risalita per il trasporto di persone e di materiali. Tutte le funi sono progettate e sviluppate nello stabilimento di Gardone Valtrompia per mezzo di un programma computerizzato, in grado di offrire una tecnologia veloce e flessibile. Redaelli Wire Ropes offre anche un servizio tecnico per la risoluzione di problemi legati al sollevamento o all’applicazione delle funi. Redaelli Tecnasud è il principale produttore italiano di acciaio per cemento armato precompresso ed è in grado di fornire un’ampia e completa gamma di prodotti quali fili, trecce e trefoli a basso rilassamento utilizzati per la realizzazione di ponti, viadotti, autostrade, strutture ferroviarie ad alta velocità, acquedotti, grattacieli e centrali nucleari. La Sodetal è il più importante produttore francese di cavetti di acciaio per il rinforzo degli pneumatici. Acquisita nel 1988 da Redaelli, in una strategia di diversificazione delle attività produttive, la società arriva a produrre, grazie a sofisticate tecnologie di trafilatura, bobine di filo, senza saldatura, di oltre 1.000 km di lunghezza.