Per un Alto
più
ideale
Per un più
Alto ideale
Periodico trimestrale dell’Istituto «S. Giovanna d’Arco» di Vittorio Veneto - “Poste Italiane s.p.a. - Sped. abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB TV - Anno LXII - N. 2 - Dicembre 2013
In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio di Treviso. Il mittente si impegna a corrispondere la tassa dovuta
L’icona proposta alla nostra contemplazione a Natale è quella dolcissima di
una famiglia che riceve il dono più bello
e desiderato, il dono di un figlio.
Il Figlio di Dio, l’Eterno, ha scelto di
rivelare a noi il Mistero della sua Incarnazione, in una famiglia, la famiglia di
Giuseppe e Maria ed è proprio tra loro
che appare nella grotta di Betlemme, in
povertà e umiltà, semplicità e amabilità,
luogo dove si rivela “la grazia apportatrice di salvezza” (Tt 2,11).
L’incanto della notte di Betlemme rapisce tutti, bambini e adulti, ed è la buona notizia che l’Angelo porta ai pastori
e a noi, proprio oggi, giorno di Natale:
“Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi
vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore”. (Lc 2,10-12)
Ed è proprio nel clima di famiglia che
l’immagine del neonato Bambino, fra le
braccia di Maria e sotto lo sguardo paterno di Giuseppe si fa sentimento profondo e realtà da godere intensamente e
da realizzare in gesti concreti di pacificazione, di solidarietà, di comunione, specialmente in famiglia.
A questo ci invita il Natale di Gesù; il
suo apparire in mezzo a noi nella persona di un tenero Bambino da accogliere,
da proteggere, da rispettare, da amare.
A tutti gli Alu
nni, ex Alunni
E’ ciò che accade nella famiglia
quando nasce il figlio…e si fa festa,
festa perché è sbocciata una nuova
vita, una nuova speranza, e si inizia
una nuova ed esaltante cura, o missione, quella di farlo crescere “in sapienza, età e grazia davanti a Dio e
agli uomini”. (cf Lc 2, 52).
Davanti alla “profanazione” del
senso della famiglia e dell’amore,
purtroppo tanto diffusa ai nostri giorni, proponiamo, in questo Natale,
di assumere il compito di “riconsacrare”, anche nel nostro pensiero e nel
nostro linguaggio, nel nostro progetto o
sogno di famiglia, il senso che essa ha
nel disegno creatore e salvatore di Dio.
Il Natale può essere questo momento illuminante e consolatore, decisivo e
carico di responsabilità, perché vivere,
oggi, in pienezza cristiana la vocazione
e la realtà della famiglia è anche una fatica e una sfida. Ce lo ha ricordato Papa
Francesco, parlando alle famiglie: “…
Lavorare è fatica; cercare lavoro è fatica.
E trovare lavoro oggi chiede tanta fatica!
Ma quello che pesa di più nella vita non
è questo: quello che pesa di più di tutte queste cose è la mancanza di amore.
Pesa non ricevere un sorriso, non essere
accolti. Pesano certi silenzi, a volte anche in famiglia, tra marito e moglie, tra
genitori e figli, tra fratelli. Senza amore
la fatica diventa più pesante, intollerabile. Penso anche agli anziani soli, alle famiglie che fanno fatica perché non sono
aiutate a sostenere chi in casa ha bisogno
di attenzioni speciali e di cure. «Venite a
me voi tutti che siete affaticati e oppressi», dice Gesù”.
E Papa Francesco continua; “Il Signore conosce le nostre fatiche: le conosce!
E conosce i pesi della nostra vita. Ma il
Signore conosce anche il nostro profondo desiderio di trovare la gioia del ristoro! Ricordate? Gesù ha detto: «La vostra
gioia sia piena» (Gv 15,11). Gesù vuole
che la nostra gioia sia piena! Allora questa è la prima cosa che voglio condividere con voi, ed è una parola di Gesù: Venite a me, famiglie di tutto il mondo e io vi
(segue a pagina 2)
le
a
t
a
N
, Amici e alle lo
ro famiglie l’augurio di un sereno
NASCITE
Nadalin Amelia di Bertondini Laura
Fava Stefano di Pinto Paola
Toffoli Stefano di Christian e Silvia
Serra Angela del prof. Stefano
Soccol Eva di Aliocha
De Santis Valerio di Vedaschi Sara
Andreetta Mattia di Redio Francesca
Sala Carlo di Nardi Lorena
NOZZE
Zanon Laura con Bisol Luca
Insegn.Gagno Beatrice con Marsoni Massimo
Barichello Marica (ex insegnante) con Ruffato Matteo
Insegn. Dalle Ceste Margherita con Pilat Loris
De Noni Marco con De Bortoli Valentina
Della Giustina Manuela con Carmine Graziano
Tasca Cristiana con Meneghel Stefano
Feletti Giulia con De Tata Antonio
Bertondini Laura con Lorenzo Nadalin
Mattia Andreetta
di Francesca Redio
Ingrid Slis con il marito e le figlie Maria Charlotte
e Chiara Celeste invia saluti da Brema.
NATALE E FAMIGLIA
(segue da pagina 1)
darò ristoro, affinché la vostra gioia sia
piena. E questa Parola di Gesù portatela
a casa, portatela nel cuore, condividetela in famiglia”.
(Discorso di Papa Francesco alle famiglie – 26 ottobre 2013)
Condividere la parola di Gesù nel
tempo di Natale, tempo di grazia e di
autentica comunione in famiglia, perché la gioia sia piena, sia duratura e
si manifesti negli atteggiamenti, nelle
parole, nei gesti concreti dentro e fuori
delle pareti della casa.
Molte volte, per riportare l’armonia,
la serenità, la reciprocità costruttiva dei
propositi, degli sguardi, dei sogni basta
tradurre nella quotidianità il significato
autentico di queste parole: “Permesso”,
“Scusa”, “Grazie”. Anche questo è un
consiglio semplice e prezioso di Papa
Francesco. Così celebreremo, in famiglia, ogni giorno, il Natale di Gesù, “il
Principe della pace”.
Sr Alice
LUTTI
Marito dell’ ex. Ins. Neufischer Jutta
Papà dell’ex all. Gnesotto Paola
Mamma dell’ex all. Dei Tos Flora
Mamma dell’ex all. Santin Emanuela
Marito dell’ex all. Talamini Luigina
Mies Giorgio ex prof.
Marito dell’ex all. Milena Cecchella e
papà dell’ex all.Mirizio Giulia
Fratello di Suor Maddalena Baro
Ex allieva Da Ronch Ivana Prati
Mamma dell’ex all. ed insegnante Borsa
Annapaola e nonna dell’ex all. Corrado
Pietro e Costanza, “dono di felicità”
per il prof. Magro Fabio
Gioia piena nella famiglia del prof. S. Serra
per la nascita della piccola Angela, terzogenita.
Gallon Rocco Lorenzo
di Salvador Margherita
Laura Corocher con i meravigliosi nipotini: (da
destra)Eleonora, Riccardo, Zaira, Gabriele
Spinello
Mamma dell’allieva Bastanzetti Arianna
Marito dell’ex allieva Albertina Roveda
Rossi
Suor Beniamina Mattiello (per molti anni
portinaia al Collegio S. Giuseppe)
Ex allieva Tosi Alice
Marito dell’ex all. ed ex insegn. Marchiori
Lina
Papà degli ex all. Coan Marco e
Francesca
Ex allieva Chies Sonia
LAUREE E DIPLOMI
Vedaschi Sara : seconda Laurea in
Relazioni Internazionali
Paludetti Francesca: Laurea in
Relazioni pubbliche
Tonini Alice: Laurea in Tecniche
Artistiche e dello Spettacolo
Gallonetto Lara Paloma: Laurea in
Archittetura ad Udine
Raffaella De Giusti: Laurea
in Mediazione Linguistica e
Interculturale.
Giraldi Elena: Laurea in Lingue e
civiltà moderne e contemporanee
Bonotto Giovanni: Laurea in Scienze
Religiose
Per un più
Dicembre 2013
Alto ideale
È iniziato venerdì 20 settembre, complice una bella
giornata di sole, il cammino
reale e metaforico di questo nuovo anno scolastico,
inaugurato ufficialmente dal
consueto “pellegrinaggio”,
un itinerario che tradizionalmente il nostro istituto
propone a tutti gli ordini di
scuola ad inizio anno con una
meta significativa rispetto al
tema educativo scelto, per
accompagnare i ragazzi nel
loro percorso di crescita non
solo in termini di conoscenze
e competenze scolastiche, ma
anche di maturazione personale e di socializzazione.
Il titolo del tema scelto, richiama lo slogan con il quale
è intitolata la prossima giornata mondiale per la pace che
si terrà nel 2014, e rispecchia
un sentimento condiviso da
tutto il collegio docenti durante le riunioni dei primi
giorni di settembre, quando
soffiavano venti di guerra
sulla Siria e il conflitto pareva
ormai imminente. Ci sembrava opportuno, sulla scia degli
avvenimenti recenti riguardanti la primavera Araba e le
rivoluzioni più o meno riuscite e cruente che negli ultimi
due anni hanno interessato
paesi a noi vicini come Tunisia, Libia, Egitto, condurre i
ragazzi a riflettere, attraverso
i contributi delle varie discipline, sul valore della pace
e sulle azioni che possono
contribuire a perseguirla concretamente. Anzitutto il dialogo tra i popoli, fortemente
incoraggiato anche da Papa
Francesco, il quale proprio
nei giorni drammatici che
abbiamo vissuto in settembre si è fatto promotore di
un’iniziativa che ha raccolto
consensi a livello mondiale
ed ha unito tanti popoli e religioni diverse ma accomunate
dalla stessa certezza: la fiducia nel valore tangibile della
preghiera comune. La fratellanza è anche e soprattutto
questo: credere che se milioni
di persone condividono uno
stesso obiettivo di ricerca del
bene comune, la pace possa
essere un’utopia intesa non
come ou-topia, cioè non luogo, illusione e vana speranza,
ma come eu-topia, felice dimora che sarebbe così bello
raggiungere.
Il tema educativo proposto
persegue dunque un duplice obiettivo: didattico, nel
senso di aiutare i ragazzi a
comprendere la realtà storico-sociale attuale, i cambiamenti in atto, relative cause e
conseguenze, attraverso film,
conferenze, attività guidate
dagli insegnanti nelle classi,
ed educativo, in quanto mira
a far cogliere il valore della
diversità e della multiculturalità in una prospettiva inclusiva e di accoglienza reciproca,
ad aiutare a leggere le sfide
del quotidiano con senso critico e responsabilità individuale, a realizzare, a partire
dall’ambiente in cui viviamo,
un clima di rispetto e di apertura reciproca al fine di costruire relazioni positive.
Festa di nozze per la prof.
Beatrice Gagno
e Massimo Marsoni
Margherita Dalle Ceste, ex all.
ed insegn., nella gioia delle
Nozze con Loris Pilat
pag. 3
Avvio del pellegrinaggio verso la
prima tappa: Castel S. Martino
Ciò che spesso manca, nella nostra cultura occidentale
etnocentrica, è la consapevolezza delle potenzialità di
crescita ed arricchimento insite nel confronto con l’altro,
per guardare all’integrazione
tra i popoli non come una
minaccia, ma come una sfida
che non deve limitarsi ad una
malcelata accettazione del diverso e per la quale ciascuno è chiamato a confrontarsi
criticamente con i propri pregiudizi e stereotipi, personali
e sociali.
Per poter iniziare questo
cammino è indispensabile
partire dalla conoscenza: dei
fatti, dei luoghi, delle cause
dei conflitti, dei motivi per
cui tanti disperati fuggono
da realtà che le immagini televisive portano nelle nostre
case quotidianamente. Certo
sono questioni lontane dalla
nostra portata, che chiamano
in causa la responsabilità dei
governanti, dell’economia
e del diritto, e di fronte alle
quali singolarmente possiamo sentirci impotenti; però
un primo passo importante
da fare e al quale intendiamo
condurre i ragazzi con il lavoro di quest’anno è quello
della consapevolezza e della conoscenza di realtà delle
quali spesso sono completamente allo scuro, o conoscono in maniera superficiale:
attraverso articoli di giornale,
ricerche e con il contributo
delle varie discipline proveremo a capire che cos’è un
conflitto, come nasce (attraverso i vari contesti extraeuropei che i ragazzi si impegneranno ad approfondire)
qual è il rapporto tra politica,
culture e religioni diverse, il
fenomeno dell’immigrazione
e le sue cause, le possibili soluzioni.
Cercheremo di trasmettere il valore di uno strumento
fondamentale come il dialogo interculturale e interreligioso, premessa per un’autentica fratellanza e via per
una pace possibile, anche alla
luce di una visione cristiana
della vita.
Prof.ssa Alessandra Gregoris
Nozze per l’ex insegnante
Marika Barichello
e Matteo Ruffato
Laura Bertondini e il marito
Lorenzo Nadalin ci presentano
la loro piccola Amelia
pag. 4
Dicembre 2013
IL GIOCO …PERCHE’?
Dell’ex prof. Fabio Magro
“Dai Pietro, adesso diciamo la preghiera all’angioletto e poi si dorme”.
“Angelo di Dio, che sei mio custode…”
“Papà, tu sai dov’è il mio angioletto?”
“E’ in cielo, con gli altri angioletti e con
Gesù”
“E cosa fanno tutto il tempo con
Gesù?”
“Secondo te cosa fanno?”
“Giocano”.
Parto da questo piccolo episodio di
vita familiare per raccontare qualcosa del
mio lavoro e del cambiamento professionale da insegnante a commerciante, o,
più precisamente, ricercatore e commerciante di giochi speciali, divertenti ed
educativi.
Tutto nasce con Pietro. Per questo inizio da un dialogo con lui.
Credo che nella vita vi siano degli avvenimenti capaci di rendere felice un uomo
in maniera piena, magica, sorprendente.
Per me la nascita di Pietro è stata questo:
un’esperienza magica, sorprendente; un
dono di felicità. Se ripenso al momento
della nascita del mio bambino, ai primi
minuti con lui e ai primi giorni e ai mesi
successivi, mi rivedo e mi risento ebbro
di felicità. Ebbro. Con quella componente di pazzia, di entusiasmo senza calcoli
e di energia senza misura che porta in sé
l’ebbrezza. Ero così. Senza nessun mio
merito, senza che avessi fatto nulla: magicamente felice. E’ stato un dono Pietro.
Un dono di felicità.
Sappiamo, io ed Elisabetta, mia moglie, sappiamo e sentiamo che la nostra
vita di coppia ha un prima e un dopo, e
in mezzo c’è Pietro. Non c’è niente di più
bello che un dono di felicità condiviso.
Ho la gioia di condividerlo con la persona che amo.
Da qui, da questo dono, tante cose
sono cambiate. E’ cambiato il mio modo
di vedere la vita: non più come a una
prova, temibile, o come a un compito o
a un’ardua sfida; con Pietro ho iniziato
a viverla e a vederla come accoglienza,
come dedizione senza calcoli e misura, come fatica gioiosa.
Ed è cambiato, tra le altre cose, anche il mio modo di pensare alla mia professione. Ho iniziato, da Pietro in poi,
ad avvertire il bisogno di fare qualcosa
di mio, come se sentissi il desiderio di
creare ancora e diversamente, tramite
il mio lavoro stavolta. Da qui l’esigenza
e l’idea di un’attività che fosse mia, in
proprio. E poi, insieme, è sorto in me
il desiderio di un’attività lavorativa che
esprimesse ciò che stavo scoprendo:
l’amore, condiviso con mia moglie, per
il nostro bambino, la magia dell’infanzia,
il gusto della tenerezza, la bellezza del
gioco.
Da tutte queste esperienze, da questo
vissuto e da queste e da molte altre intuizioni, allora, è nato il progetto di un negozio speciale, che ho aperto assieme a un
mio caro amico ed ex-compagno di classe, a Conegliano, in Corte delle Rose,
nel 2010. Lo abbiamo pensato e voluto
come un negozio di giocattoli in legno
e in stoffa selezionati uno ad uno, con
cura, passione, amore e con attenzione
per ogni particolare. Abbiamo chiamato
il negozio “La Casa sull’Albero”, ricordando il sogno che avevamo da bambini, di
giocare sopra l’albero, a qualche metro
da terra, distanti dal mondo dei grandi e
più vicini al cielo, cioè al mondo dei sogni
e della fantasia. La Casa sull’Albero inoltre racconta anche di un altro sogno, che
abbiamo oggi, da grandi: il sogno di un
mondo in cui vi sia un rapporto nuovo tra
uomo e natura, in cui l’opera dell’uomo
(la “Casa”) si costruisca in armonia con
la natura (“sull’Albero”), e non a scapito
di essa.
Da questa esperienza e da questo
sogno è nato poi nel 2012 un nuovo negozio, virtuale, che mette in rete i
frutti della nostra ricerca.. Lo abbiamo
chiamato“www.giochiecologici.it”, dando al termine “ecologico” un significato
più ampio del solito e, a nostro avviso,
più vero.
Per ecologico intendiamo infatti il gioco fatto con rispetto per ogni vita da
esso coinvolta: per quella della natura,
che non va mutilata o avvelenata per
costruire il giocattolo, ma coltivata; per
quella dei lavoratori, che sono persone
che non vanno usate per ottenere giochi a basso costo, ma tutelate nella loro
dignità e nei loro diritti; per quella dei
genitori che desiderano offrire al proprio
figlio un gioco sicuro, sano, educativo;
per quella dei bimbi che vogliono un gioco che li diverta, li esprima, li avvicini agli
altri, che sia bello e che duri nel tempo,
per potercisi affezionare e un giorno, da
grandi, poterlo ricordare.
Nel frattempo, nel 2011, è nata Costanza, la nostra amata Costanza. Amata
e coccolata anche da Pietro, oltre che
da mamma e papà.
E ora che guardo tutto quello che è
successo come da lontano, mi viene da
pensare che davvero la felicità, la passione e l’amore, che hanno riempito questi ultimi eventi della mia vita, sono forze
incontenibili, coinvolgenti e creative. E
che tutto nasce da un dono, immeritato,
sorprendente, improvviso. Tutto nasce
con un bambino.
A Budapest la 5ª LL e la 5ª LC
Peccato non poter descrivere in dettaglio, per mancanza di spazio, tutta la nostra soddisfazione per la gita di fine percorso liceale! Budapest, cittadina meravigliosa, in netta concorrenza con Praga, ci ha affascinati e stupiti con le sue molteplici, meravigliose architetture in
stile neoclassico. Emozionante l’atmosfera magica creata dalle mille luci che si riflettevano
sul Danubio e che ci avvolse, già la prima sera su uno dei ponti che congiungono Buda a
Pest.
L’escursione guidata della città, ci ha condotti dalle meravigliose colline di Buda con il
Palazzo reale, il Bastione dei Pescatori e il Monte Gerardo, a Pest con la sua mitica Vaci Utca
(isola pedonale) e l’ imponente, maestoso palazzo del Parlamento (lunghezza
260m.!) che ogni volta ci lasciava
ammirati.
Indimenticabile il paese periferico
di Szantendre (S. Andrea) che vanta
origini pre-romaniche ed è caratterizzato da stile barocco e numerosi
musei, ma soprattutto indimenticabile la piccola crocera notturna sul
Danubio, talmente bella, da non
farci avvertire, almeno per un po’,
il vento e il freddo pungente. Niente si può paragonare al fascino della Città vista dal battello lungo il
percorso del “bel Danubio blu”!
Carolina Fava – 5ª LC
Budapest. Ai piedi della statua della Libertà, alta 26 m.!
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Dicembre 2013
Incontro ex allieve diplomate nel 1967
Le cose sono andate così: da un bel po’
di tempo non ricevevo il Giornalino del
Collegio, ma non me ne ero accorta, fresca dalle cose che la vita ci presenta. A
febbraio scorso trovo una copia dell’ultimo numero, mi sorprendo piacevolmente e in quel momento mi rendo conto che
da anni non lo ricevevo più. Lo scorro
velocemente perché voglio vedere tutto
e subito e vedo un articolo firmato da
Suor Alice. Lo leggo e capisco che Madre Alice è rientrata a Vittorio dal Brasile. Telefono e parlo con lei che mi riconosce subito e le prometto di farmi viva
al più presto.
Da qui nasce il desiderio di rivedere e
rincontrare le mie ex
compagne di scuola e con loro fare, a
sorpresa, una festa a
Madre Alice.
Ho contattato subito Sr Beatrice che
mi ha dato piena disponibilità, Luigina
Talamini che vive a
Conegliano e che di
tanto in tanto vedo
e sento, Francesca
Andreetta che spesso incontro al supermercato, Ines Rizzo
che, almeno una volta l’anno, sorprendo
con una telefonata e le ho rese partecipi
della mia intenzione. Ho chiesto poi a
Mariuccia Merlo di contattate quelle di
Vittorio Veneto.
Telefonando di qua e di là, sono
riuscita ad ottenere l’adesione di undici
su ventidue. Con grande dispiacere ho
saputo che Toscana Valese non c’è più.
Ci siamo trovate il 26 maggio u.s.;
qualcuna non è potuta venire(gli impegni della vita anche ora talvolta ostacolano la realizzazione di un desiderio!) ma
per quelle che sono venute è stato davvero un incontro piacevole e gioioso.
Il tempo ci ha cambiate fisicamente,
Editore:
COLLEGIO S. GIUSEPPE
Via C. Cenedese, 2 - 31029 Vittorio Veneto (TV)
Casa filiale dell’Istituto delle suore
Figlie di S. Giuseppe del Caburlotto
Dorsoduro, 1690/A 30123 VENEZIA
Direttore responsabile:
Suor FRANCISCA PIOVESANA
Iscritto al n. 729 del Registro Stampa con decreto del Presidente del
Tribunale di Treviso in data 3-11-1988.
Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto
tuttavia ci siamo riconosciute pur, in
qualche caso, con un attimo di incertezza. Ecco le convenute, in ordine alfabetico, come nei registri di un tempo:
Francesca Andreetta, Anna Maria Baratto, Paola Ciprian, Mariangela Follador (Sr Carmelita) Millj Grumati, Linda
Longiarù,(che non compare nelle foto
perché è dovuta partire presto), Sabina
Maniero, Mariuccia Merlo, Ines Rizzo,
Mara Santon e Luigina Talamini
Le suore ci hanno accolte con grande
gioia ed affetto; hanno pregato con noi
nella santa messa, ci hanno preparato un
. …per far festa
a Sr. Alice!
delizioso pranzetto ed alcune sono rimaste in nostra compagnia a lungo, nel pomeriggio. Sorprendentemente ricordavano ciascuna come se avessimo finito la
scuola l’altro ieri e non quarantasei anni
fa!.
Questa è stata una bella sorpresa che ci
ha profondamente toccato.
Dopo il pranzo abbiamo percorso gli
ambienti del nostro grande Collegio ed
abbiamo visto com’è cambiato e quanto
hanno lavorato le nostre suore per migliorarlo. E’ stato commovente entrare
nei luoghi che ci hanno visto ragazze
e soprattutto sentire la calda vicinanza
di Sr Alice, Sr Francisca, Sr Beatrice, Sr
Silvia, Sr Maddalena (che si è egregiamente occupata del momento conviviale).
Tutto il Collegio era in festa per il nostro ritorno. Abbiamo notato con gioia
che la nostra scuola, nel tempo ha saputo
aggiornarsi ed essere davvero all’avanguardia per la formazione e l’istruzione,
a tutti i livelli. Abbiamo visto una modernissima aula di informatica ed un altrettanto funzionante laboratorio lingui-
Primi emozionanti incontri
stico; aule della Scuola di musica perfettamente insonorizzate, una gigantesca,
modernissima palestra (sala multiuso),
una ricca biblioteca, aule luminose…
Il tempo è passato velocemente. Davvero un peccato che il gruppo classe non
fosse al completo! Ma non ci siamo raccontate tutto; è stata solo la prima puntata!
Ci siamo promesse altri incontri per
il futuro. Fatevi sentire! Sr Francisca è
fornita di tutti i nostri numeri telefonici.
Millj Grumati
INCONTRARE,
RICORDARE,
COMUNICARE
Carissime/i alunne/i di altri tempi!
Siete stati affettuosi e generosi con me. Non avevo dubbi sulla vostra benevolenza, ma veramente
avete passato ogni aspettativa! Siete venuti numerosi a salutarmi, a riallacciare l’amicizia, a ritessere ricordi, a raccontare la vostra vita, fatta di
gioie e soddisfazioni e anche di dolori e delusioni.
Gli incontri sono stati per me motivo di ripensare
i molti anni (40) passati con voi, le speranze e le
fatiche vissute insieme, le vittorie di cui abbiamo
goduto e le sconfitte sulle quali abbiamo pianto…e, per me, ripensare anche agli errori e alle
omissioni nell’impegno educativo...
La vita mi ha riportato su queste “sponde” e qui
ho potuto incontrarvi, anche solo fuggevolmente
lungo la strada, e riconoscervi con la rivelazione
inconfondibile dei vostri occhi, del vostro sorriso,
della vostra voce e anche di qualche lacrima.
E’ stato bello incontrarvi, uomini e donne mature,
con carichi di responsabilità famigliari e sociali, ed
è ancora impegnativo per me accogliere le vostre
storie e portarvi nella preghiera con l’affetto di
sempre, con la certezza di affidarvi a mani sicure, le mani di Dio che vi sostiene, vi protegge, vi
accarezza.
A tutte/i voi l’abbraccio natalizio e l’augurio di
Anno nuovo benedetto da Dio.
Suor Alice
Per un più
pag. 6
Alto ideale
Dicembre 2013
IV CONFERENZA EPISCOPALE TRIVENETO SULLA
E FORMAZIONE PROFESSIONALE
VERONA 24 novembre 2013
Anche noi, Scuola “S. Giovanna D’Arco di Vittorio Veneto, abbiamo partecipato, con
un gruppo di genitori, alcuni
insegnanti ed alcuni alunni,
alla dimostrazione in favore
della scuola paritaria che ha
avuto luogo a Verona il g. 24
novembre scorso.
Nel gigantesco auditorium
del palazzo della “GRANDE
GUARDIA” eravamo in circa 1500 persone provenienti
da tutto il Triveneto e appartenenti a tutte le associazioni
che rappresentano la Scuola
paritaria.
L’incontro promosso dai
vescovi del Triveneto, in continuazione del cammino intrapreso da alcuni anni, ( siamo
alla IV dimostrazione) aveva
come tema “La Chiesa per la
Scuola nella Comunità” ed ha
in vista la grande manifestazione di popolo che avrà luogo
il 10 maggio 2014 in piazza S.
Pietro a Roma, con la presenza
di Papa Francesco.
Sul palco del gremito auditorium si sono alternate varie
personalità rappresentanti del
mondo politico e scolastico regionale e nazionale, con interventi che hanno messo a fuoco
ancor una volta la precaria situazione in cui versa la scuola paritaria. Ancor una volta è
stata sottolineata l’urgenza di
risposte concrete per l’adeguamento del sistema scolastico
italiano a quello europeo, anche sul piano del trattamento
finanziario.
Al centro degli interventi si è collocata la Consegna
alle Istituzioni di un pressante
“Appello” sottoscritto dalle
associazioni scolastiche e dalle
realtà ecclesiali dell’intero Triveneto, che, tra l’altro, ribadiva
i principi cui si ispira la scuola
paritaria cattolica e alla luce
dei quali essa opera nell’ambi-
to della società civile.
E’ stata sottolineata la necessità di opportune scelte politiche, familiari, scolastiche e
formative.
Si è chiesto a chi di competenza, di sostenere e valorizzare tutta la scuola, pubblica
statale e pubblica paritaria,
sia sotto l’aspetto culturale
ed educativo, che economicofinanziario con tutte le risorse
necessarie.
Ha concluso gli interventi
il Patriarca di Venezia, mons.
Francesco Moraglia con un
ampio, toccante discorso di cui
riportiamo passi significativi:
“Non siamo qui – ha introdotto il presule - a chiedere
sconti o a rivendicare privilegi
di parte in nome di una fede o,
gioco è altissima e decisiva per
il futuro delle nostre famiglie,
delle nostre comunità locali,
del nostro Nordest, del nostro
Paese. Soprattutto in questo
tempo di crisi prolungata.
C’è in gioco, innanzitutto,
una grande questione di libertà. Una libertà peraltro riconosciuta e tutelata dalla Costituzione italiana che riconosce
alla famiglia il dovere e il diritto di educare e istruire i figli,
secondo una linea educativa
liberamente scelta”.
Mons. Moraglia ha sottolineato il carattere pubblico
delle scuole paritarie, già ufficialmente affermato dal Parlamento italiano con la legge n.
62 del 2000 ed ha aggiunto:
“ la possibilità che in Italia
nel finale della “marcia”,
prima di entrare nella cattedrale
tanto meno, di un’ideologia.
Siamo qui perché ci sta a
cuore la scuola, impegnati
a costruire concretamente il
bene comune in quello che è
uno degli ambiti più importanti del vivere sociale, l’educazione e la formazione, e che
rappresenta, senza retorica, il
futuro delle nostre comunità…
Siamo arrivati oggi a Verona
ben consapevoli che la posta in
coesistano istituzioni scolastiche non statali è garanzia
di libertà, di pluralismo e di
democrazia; la loro presenza
non si pone in termini di antagonismo e ostilità rispetto alla
scuola statale ma, piuttosto, di
reciprocità, collaborazione e
sinergia perché entrambe svolgono una funzione pubblica
per il bene comune”.
“La scuola paritaria collabo-
S.E. Mons. F. Maraglia, patriarca
di Venezia tra S.E. Mons. G. Zenti
e S.E. Mons. A. Tessarollo
ra al bene comune. La libertà
dei genitori, la libertà delle
associazioni e la libertà della
Chiesa si realizzano ed offrono il loro contributo al bene
comune attraverso il principio
della sussidiarietà e tale principio esclude ogni forma di
monopolio scolastico, che contraddice il diritto della persona
di trasmettere e generare cultura in modo libero. I monopoli
sono sempre delle strade pericolose”……
Ma “i gravi problemi derivanti dall’ancora non effettivo e concreto riconoscimento
della parità scolastica, in particolare sul piano economico,
stanno minando e mettendo
a dura prova il sistema delle
scuole paritarie… molte delle
quali sono già state costrette a
chiudere.
Stiamo così perdendo e rischiamo di smantellare, inermi, un ingente patrimonio
costruito in tanti anni, specialmente in queste terre del Nordest.”
Riferendo poi dati precisi, il
presule ha affermato che
“le scuole paritarie non sono
un onere nei confronti dello
Stato ed è molto di più quanto
fanno risparmiare alla collettività rispetto a quanto ricevono
da essa…e, in cambio, si sentono tartassate e maltrattate
anche fiscalmente”.
“A livello italiano le scuole paritarie rappresentano il
24% delle scuole italiane. Nel
nostro Paese le scuole paritarie educano circa il 10% della
popolazione scolastica, ma ricevono dallo Stato solo l’1%
pag. 7
Dicembre 2013
LA SCUOLA
della quota stanziata per gli istituti statali. E nelle nostre regioni
questi numeri diventano ancora
più rilevanti poiché nel Veneto,
ad esempio, frequenta una scuola
paritaria il 20% degli allievi…
E’ stato calcolato che le scuole
paritarie fanno risparmiare allo
Stato non meno di 6 miliardi di
euro l’anno…
Il patriarca ha definito “ingiustizia” il pagamento della retta
scolastica da parte dei genitori
della scuola paritaria, dopo aver
già contribuito alle spese dello
stato con il pagamento delle tasse.
“Le buone intenzioni non bastano più”…..
Ha ricordato anche che“già nel
1984 (quasi trent’anni fa!), una
risoluzione del Parlamento Europeo sanciva che “il diritto alla
libertà di insegnamento implica
per sua natura l’obbligo per gli
Stati membri di rendere possibile l’esercizio di tale diritto anche
sotto il profilo finanziario”… Richiamo ripetuto dallo stesso Consiglio Europeo nel 2012!
Monsignor Moraglia ha parlato anche della necessità di «superare ideologie che tanto danno
hanno prodotto e continuano a
produrre» indicando ad esempio
quel «mito della neutralità educativa cui solo gli ingenui possono
dar credito».
Ed ha concluso rigettando ogni
accusa di «trattamenti speciali»
per le scuole cattoliche, ripetendo: «Il nostro è un appello di libertà, di giustizia e di civiltà, di
democrazia».
La mattinata ha avuto seguito
con la Marcia dei numerosi partecipanti attraverso il centro di
Verona e si è conclusa nella cattedrale della città con la partecipazione alla solenne Eucarestia celebrata da mons. Zenti, vescovo
della diocesi di Verona.
A cura di Sr Francisca
Ricordiamo
il prof. Giorgio Mies
Ricordiamo con affetto, simpatia e rimpianto il prof. Giorgio
Mies che ci ha lasciato improvvisamente ed immaturamente il
giorno 4 agosto 2013, stroncato
da infarto cardiaco.
Il professore ha insegnato per diversi anni nella nostra
scuola ed ha sempre conservato con noi un rapporto
di amicizia sincera, anche quando è passato alla scuola
statale e ad altri ambiti di lavoro. Ricordiamo con ammirazione la sua professionalità come docente di Lettere,
assieme alla sua umanità di educatore. Non possiamo
dimenticare la sua passione di ricercatore nell’ambito
dell’arte confluita in varie opere da lui curate, con particolare attenzione all’arte sacra nel nostro territorio
vittoriose.
Ci piace ricordare la rivisitazione degli affreschi del soffitto della nostra Chiesa, già attribuiti a Nicolò Bambini e da
lui ristudiati, l’attribuzione all’Arnosti della pala dell’Altar
maggiore.
Il suo studio del Ghirlanduzzi lo portò a riconoscerne
la mano in due angeli che decorano l’altare di S. Giuseppe. Con riconoscenza ricordiamo ancora il contributo
offertoci non appena venne a sapere che l’autore della
pala dedicata a S. Giuseppe è Demetrio Alpago, pittore
sul quale aveva condotto studi particolari.
La sua morte ci ha dolorosamente sorpreso.
Alla signora Lucia, anche lei docente per qualche tempo
da noi, la vivissima vicinanza d’affetto e di preghiera.
Il Signor Beniamino
Scattolin
Sposo della nostra ex Allieva ed ex insegnante Lina Marchioro, padre dell’ex alunna Maria
Chiara Scattolin e nonno dell’ex alunno Francesco Scattolin.
Lo ricordiamo nelle pagine del nostro “Per
un più alto ideale” per la sua dedizione negli
Organi collegiali scolastici, al loro nascere, per
la sua fattiva partecipazione alla vita della no-
l iin qualità
li à di rappresentante della
stra scuola,
componente genitori e per la sua continua disponibilità a mettere le sue competenze professionali a servizio dell’amministrazione della Scuola, ma lo ricordiamo, anche, per la sua
bontà e benevolenza, la sua serenità e onestà
negli interventi di aiuto e di consiglio.
Lo ricordiamo per la sua vita esemplare di
credente e di cittadino.
NUOVO CONSIGLIO DI ISTITUTO
Molto vivace l’ Assemblea di Istituto tenutasi il g.8 novembre 2013
in preparazione alle votazioni per i nuovi rappresentanti al Consiglio
di Istituto. Gianmarco Dei Cont, Alberto Campodell’Orto, Alberto (da destra) Alberto A.,
Astori e Stefano Falchetta hanno saputo interessare i compagni Gianmarco D. C., Alberto C..,
Stefano F., animatori dell’Assemblea.
del triennio ai problemi della vita scolastica, proponendo iniziative
varie e nuove modalità di partecipazione.
E’ seguita la brillante autopresentazione dei candidati che ha creato l’imbarazzo della scelta nel momento di dare il voto.
Dalla votazione delle varie componenti che ha avuto luogo nei giorni 10 e 11 successivi, è
uscito il nuovo Consiglio di Istituto, così composto:
MEMBRI DI DIRITTO
Suor Ancilla Stefani - superiora del Collegio
Suor Beatrice Forin - preside della Scuola
Suor Maddalena Baro - economa
GENITORI:
Scuola primaria: Vidori Michela Possamai e Barbirati Lisa Da Rios
Suola second. Iªgrado: Peruch Domenico e Rosada Ottaviano
Scuola second. IIª grado: Baccichet Roberto e Belliotti Giovanna
DOCENTI:
Scuola primaria: Coan Michela e Tomasi Diego
Scuola sec. Iª grado:Conte Massimo e Ida Simona
Scuola sec. IIª grado: Canal Patrizia e Gregoris Alessandra
ALUNNI:
Liceo d. Comunic.: Campodall’Orto Alberto
Liceo Linguistico: Carlet Anna Chiara
Per un più
Dicembre 2013
Alto ideale
Leonardo, un genio universale a Vittorio Veneto
pag. 8
Noi ragazzini della scuola media, lunedì
quattordici ottobre abbiamo avuto l’occasione di incontrare il poliedrico Leonardo da
Vinci. Sì, proprio quel Leonardo che, mentre
prendeva lezioni di scultura e pittura, scriveva con una grafia originalissima alla rovescia
ed in ogni momento prendeva appunti sulle
sue osservazioni ed annotava i suoi pensieri,
si è presentato a noi nella maniera più
simpatica: non sui libri di scuola, ma
attraverso le magiche macchine che ha
tentato di progettare. Macchine vere,
dalle fogge più strane, da toccare, da
provare, anche da rompere; macchine
belliche e macchine per volare, alcune
così piccole da stare in una mano, altre
più grandi di noi; catapulte dal facile
funzionamento o congegni complicati ideati dalle mente più geniale del 1400, ma mai
costruite forse perché Da Vinci non amava
la guerra. Le ha realizzate oggi in legno, per
amore di sperimentazione e a scopo didattico, basandosi sul disegno di Leonardo e
utilizzando le misure precise impostate dall’
Macchine
umanista inventore, un professore di Revigrandi e
ne , curioso, paziente, caparbio e generoso.
piccole….
Le ha costruite per noi studenti ( ma hanno
catturato l’attenzione anche dei nostri insegnanti), perché potessimo capirne il fascino ed
essere spronati a non lasciare in cantina la nostra
creatività: missione compiuta! Grazie Leonardo,
grazie, prof.Girolamo Covolan, grazie professori
Macchine
che avete accettato di proporre una lezione diversa.
da poter
toccare.
(per la classe 3ªMedia, la prof. Cristina Gallo)
A proposito di …Storia
tra bianca, consueto nell’architettura cistercense, che si
illumina vivamente al sole, ha
appunto questa finalità) per
Nell’ambito della didattica
i nuovi metodi di lavorazione
chi vi arriva oppresso dalla
della storia, disciplina alla
della terra, il conseguente
fatica, dall’ignoranza, dallo
quale alcuni alunni sembramiglioramento delle condiziosfruttamento e lì riscopre la
no negati e incapaci di suni economiche della vallata
propria dignità di uomo…la
perare un apprendimento
denominata poi Sanavalle. Il
sua vicinanza a Dio, magari
esclusivamente mnemonico,
tutto scaturito dalla profonspecchiandosi nell’acqua del
l’esperienza conferpozzo in cui si rima l’efficacia, ai fini
flette l’azzurro del
dell’apprendimento,
c
cielo.
Nel chiodel contatto diretto
s
stro
i
ragazzi
hancon il documento
no
ammirato
la
storico, l’analisi di
f
forza
del
linguagoggetti apparteneng simbolico delgio
ti all’epoca oggetto
le
raffigurazioni
di studio, raccolti in
c
che
abbelliscono
un museo, la visii capitelli delle
ta ad un ambiente
e
eleganti
e significhe riporti alla vita
c
cative
colonnine
politica o religiosa
c
che
rimandano
di quel tempo. Si
a
alle
consuetudini
tratta di uscire dalle
d
della
vita monanozioni astratte apDopo l’attento ascolto e l’immersione nel passato.
s
stica.
prese nel manuale
Per ricordare.
Anche l’essenscolastico e di calarci,
zialità
dell’interno
in un certo senso, conda spiritualità di Bernardo da
della
basilica
romanica,
la
cretamente in un’epoca, in un
Chiaravalle fedele prosecutocui
bellezza
è
tutta
affi
data
ambiente, tra personaggi….
re dell’”Ora et labora” beneall’effetto luce, ha offerto un
Così è stato per gli studenti
dettino. Specchio di quella
momento gradito ai ragazzi
di 3ª LL e do 3ªLSU visitando,
spiritualità è anche il merache, tra l’altro, hanno
nel novembre scorso, l’Abbaesso
viglioso complesso
zia Cistercense di Follina.
Alle parole di un’esperta
guida, ha preso vita ai loro
occhi la vallata di quando,
nel 1146, vi giunsero i monaci cistercensi: la loro opera di
bonifica, l’incremento dell’attività della follatura della lana,
monastico che
offre
ancor
oggi al visitatore atmosfera di
pace, di armonia, di bellezza;
un punto luce
(l’uso della pie-
sentito il fascino della ricca e
splendente “ancona” sovrastante il tabernacolo e racchiudente l’antica statua della
Vergine. “Un ambiente che
conduce a pensare, a prendere contatto con se stessi”.
Il ritorno dunque, nella Storia del passato, è risultato interessante e piacevole.
I ragazzi hanno capito che
un’epoca in cui fioriscono simili opere, forse non è
un’epoca di “oscurantismo e
di barbarie”.
Con la stessa finalità didattica è stata offerta, ancora
agli alunni di 3ª, l’opportunità
di visitare la mostra: “19151918 – IL CORRIERE DEI
PICCOLI RACCONTA UNA
GUERRA VALOROSA UNA
GUERRA TOTALE UNA
GUERRA GIUSTA”.
La mostra, allestita nei locali del municipio di Vittorio Veneto, “apre una finestra su un
aspetto inusuale della grande
guerra: la propaganda bellica
rivolta all’infanzia.
La visita guidata ha certamente contribuito a maturare
la capacità di giudizio critico negli studenti.
P.V.
Alla mostra
“Il Corriere
dei Piccoli racconta…..”
pag. 9
Dicembre 2013
Un viaggio,
un’avventura…
L’aria era serena il 21 settembre 2013, fresca e profumata intorno alla chiesa di
Sant’Andrea, luogo d’incontro dove famiglie, docenti e
dirigenti della scuola primaria Santa Giovanna d’Arco
hanno dato il via alla consueta ed attesa apertura del nuovo anno scolastico.
Ad accoglierci e a celebrare la Santa Messa è stato Don
Andrea Sech che ha saputo
incantare i bambini con il
racconto del vangelo, animato da due simpatici burattini.
Con semplici gesti e signi-
ficative parole è stato capace
di adeguare il testo ai bambini suscitando il loro interesse
e l’attenzione degli adulti.
Al termine della gioiosa
e partecipata celebrazione
ci attendeva una piacevole
camminata, fianco a fianco,
insegnanti e alunni con meta
il santuario di Sant’Augusta;
il sole sembrava splendere
tutto per noi quella mattina,
valorizzando i meravigliosi
panorami che attorniavano il
sentiero in salita che ci apprestavamo a superare.
Giunti in cima al monte,
“Evento inaspettato: il lancio di una grande lanterna colorata”.
Prima tappa nella bella chiesa di S. Andrea
sul piazzale della chiesetta,
tutti i bambini della scuola
primaria si sono uniti in un
grande cerchio; la sorpresa
è stata tanta quando i nostri
piccoli protagonisti hanno
scoperto che le insegnanti
avevano serbato per loro un
evento davvero inaspettato.
Ogni classe, a turno, doveva
lanciare in aria una grande
lanterna colorata…
Eh sì, proprio i nostri bambini stavano idealmente per
salire a bordo di vivaci palloni aerostatici e cominciare
così un nuovo anno scolastico animati da un grande entusiasmo, salendo sempre più
in alto per avvicinarsi al Dio
della vita, al Dio che ogni
giorno si fa presente nella
“nostra” vita come compagno di viaggio per sostenerci
nel nostro cammino.
Con questa uscita di inizio
anno scolastico invitiamo
Apertura ufficiale dell’anno scolastico 2013-14
Riesce sempre piacevole avviare un
nuovo anno di lavoro scolastico e dare il
“la”allo svolgimento del Progetto educativo, immersi nella bella natura vittoriose o dintorni.
Il tema educativo dell’anno: Fraternità, fondamento e via per la pace aveva
suggerito come meta finale, per la celebrazione della S. Messa, l’ambiente dei
missionari della Consolata, in Vittorio
Veneto, luogo che avrebbe offerto particolari spunti per una riflessione sulla
pace, frutto della fraternità fra tutti i popoli.
Vi siamo giunti con un percorso, per qualcuno un po’ faticoso,
tuttavia divertente, attraverso le
colline e le vie della nostra città, fatto con spirito di pellegrini,
in discreto silenzio e segnato da
tre tappe, dopo una sosta iniziale
nella chiesa del Collegio: 1. Nel piazzale
del Castello S. Martino, sede del vescovo 2) Nel cortile del patronato della parrocchia di Salsa, 3) sul prato del convento di S. Francesco.
Sono stati tre momenti di riflessione
vissuti con sincera partecipazione dai ragazzi che si sono lasciati coinvolgere ed
interpellare dalle vicende narrate di alcuni loro coetanei: un italiano, una israeliana e un’indonesiana, giovani “controcorrente” fortemente impegnati nella
battaglia per la pace. Pace con se stessi,
pace con il nemico, pace con chi ci odia.
Nel verde del vasto parco
dei missionari della Consolata.
tutti ad imbarcarsi in mongolfiera e ci auguriamo che
questo viaggio sia UN’AVVENTURA FANTASTICA:
e allora….buon giorno signori passeggeri, la preside e tutto il personale insegnanti vi
danno il benvenuto a bordo e
vi ringraziano per aver scelto
questa scuola.
Prima di iniziare, diamo
uno speciale benvenuto a tutti
coloro che provengono da altre scuole e che si sono uniti
alla nostra fantastica avventura. La durata del viaggio è
di nove mesi. Vi preghiamo
di tenere in ordine il vostro
materiale nello zaino personale lasciando libero il corridoio e le uscite di emergenza.
Per qualsiasi informazione
il personale di bordo è a vostra completa disposizione.
Grazie per la vostra attenzione, buon viaggio!
Ins. Laura Artico
E’ risuonato nel cuore di tutti l’invito di Papa Francesco a promuovere la
“cultura dell’in-contro” per camminare
verso un mondo più giusto e pacifico ed
è maturata la convinzione che attraverso
la fraternità possiamo collaborare alla
pace.
Il lavoro di preparazione a vivere nella consapevolezza questo momento ha
visto la partecipazione delle varie classi ed è confluito in un quadro costruito
gradualmente dai ragazzi, prima della
celebrazione, davanti all’assemblea, in
cui variopinti simboli ben illustravano il
significato del motto “Fraternità, fondamento e via per la pace”.
Davvero
solenne e gioiosa la celeD
brazione
della S. Messa all’ombra di
bra
grandi
alberi, sull’esteso prato vergra
de,
de dove spesso i religiosi del beato
Comboni
raccolgono gruppi numeCo
rosi
ros di giovani attratti dall’ideale
missionario.
Sr Fr.
m
Per un più
Alto ideale
pag. 10
My American dream come true
a cura della prof. Ariella Bellet
Sono migliaia di studenti europei che
ogni anno decidono di partecipare ad un
progetto di scambio culturale all’estero.
Ecco cosa ci raccontano Alessia Da
Ros (5 LL) e Gianmarco Dei Cont
(5LdC), che lo scorso anno scolastico
hanno vissuto in prima persona l’esperienza di exchange student negli Stati
Uniti, rispettivamente in California e nel
Tennessee. Leggendo le loro testimonianze ci si accorge che c’è uno stesso
filo conduttore: il desiderio di stringere
amicizie, di viaggiare, di confrontarsi
con altre culture e di mettersi in gioco,
nonostante le difficoltà incontrate inizialmente, da cui hanno tratto la forza per
continuare a vivere fino in fondo e con
maggiore consapevolezza un periodo
così intenso e stimolante del loro percorso scolastico.
When Alessia begins to tell
ell
me about her high school
year experience in Califonia, her eyes brighten. ‘The
first weeks were really exciting: everything was new
and it was just like being in
an American movie: the cheeerleaders, the bonfires, the palm
trees and sandy beaches, the football games’, she says. ‘After some time
it all became everyday life and California soon became my second home. My
host family was so loving, they treated
me like their own daughter. I felt really
lucky to take part in their daily life, to
get acquainted with their way of living
and their culture. During my exchange
year, I had the chance to experience a
completely new school system: in Italy
teachers typically move from one classroom to another, for instance, while
students stay in one classroom. In America, it’s the other way round. Unlike the
Italian school system, in American high
schools students have the possibility to
choose some subjects for themselves
and there is no school on Saturdays. I
must say I really enjoyed the campus life
and the school spirit, not to mention the
outdoor trips and the sleepovers. I really
had the time of my life! Time flew so fast
I couldn
couldn’tt imagine going back to
Italy! T
Travelling around California was
w a real eye-opener for
me.
me It broadened my mind
towards
American culture
to
and
an its society. Every place I travelled, every class
I aattended, every person I
met, every minute I spent
me
there helped me become
more aaware of diversity. I highly
recommend such an experience. It’s
an opportunity of a lifetime. A piece of
my heart will always be in California!’,
she exclaims.
Dicembre 2013
Studying abroad is not all plain sailing, though. It involves emotional highs
and lows. ‘Everyone thinks living abroad is simply awesome’, says Gianmarco. ‘Well, it isn’t all fun and games!’, he
adds. ‘At first everything seems exciting.
You are buoyed up by the
thrill of the challenge
enge
and the wonders of
the new world you
are about to embrace. You really
have the feeling
that you’re on top
of the world! Butt
eventually a new reality dawns on you.. The
reality that, actually, you are alone in a
different country, trying to adjust to a
new way of life, coping with the waves
of homesickness and the culture shock”.
When I ask Gianmarco whether his experience as an exchange student was
worthwhile or not, he nods. ‘Well, I went
through tough times but, on the whole,
my year abroad was definitely worth it.
At times I certainly felt like being on an
emotional roller coaster, but it was greatly fulfilling to see things get sorted out
in the end. Now that I am back home, I
often look back on the good times and
smile. I will never forget walking on stage
to get my high school diploma in front of
a cheering crowd and dancing with my
date at my first-ever senior prom!’
...PER SEMPRE NELLA MIA MENTE
La studentessa australiana, Anna Kirkwood, anni 16,
Cairns State High School,
che nell’anno scol. 20122013, ha frequentato per
cinque mesi la terza classe
del Liceo Ling. nella nostra
scuola, esprime il suo entusiasmo per questa esperienza, nella stampa locale della
sua città. Ecco la traduzione
di alcuni passi del suo articolo:
“Ogni volta che penso alla
mia esperienza di scambio
studentesco in Italia mi domando: “E’ successo davvero?
………Ricevuto il permesso dei genitori … assieme ad
altri 30 studenti australiani,
tutti pronti all’avventura, ho
volato da Brisbane a Roma.
Dopo 4 giorni di orientamento e visita alla indimenticabile Capitale, io ho raggiunto, in treno, la città di
Vittorio Veneto, piccola, ma
con molta storia, ma anche
un buon compromesso tra
storia e modernizzazione.
I successivi cinque mesi
sono stati pieni di cose bellissime : imparare una delle più
belle lingue che io abbia mai
sentito, tentare di sciare sulle Dolomiti, frequentare una
scuola italiana, fare amici per
la vita, mangiare cibo meraviglioso, frequentare lezioni
di nuoto…., tutto in uno dei
posti più incredibili in cui io
sia mai stata. La famiglia in
cui ero ospite, mi ha
trattata con calore
e ha voluto che io
sperimentassi molto:
con loro sono andata
in Austria, a Venezia
e in montagna a Santo
Stefano.
Ho avuto anche la
fortuna di passare una notte
a Firenze, una città piena di
cultura e storia. ..
Questa esperienza mi aiuterà sicuramente nei prossimi
due anni a studiare per il mio
diploma : mi ha aperto all’internazionalità.
Quale è stata la cosa più
bella?
Dai miei dolci insegnanti italiani, ad una famiglia
che mi ha accolto a braccia
aperte, insieme a posti, cibo,
persone e cultura stupendi, è
impossibile dire quale sia la
cosa migliore. Posso onestamente dire che è stata la più
incredibile esperienza della
mia vita.
La raccomando a chiunque
voglia imparare qualcosa di
nuovo e scoprire qualcosa di
grandioso!
Anna K.
Per un più
Alto ideale
Visita alla diga del Vajont
Dicembre 2013
pag. 11
ll 28 ottobre 2013 noi alunni della
scuola secondaria di primo grado ci
siamo recati in visita didattica presso la
diga del Vajont per celebrare da vicino il
50° anniversario della terribile tragedia
accaduta il 9 ottobre 1963. Quel giorno,
infatti, alle 22.39 dal monte Toc si staccò
una grande massa di rocce e detriti che
precipitò nel sottostante bacino lacustre
creando un’onda devastatrice alta quasi
duecento metri che distrusse alcune
frazioni sulle pendici della montagna
e in meno di un minuto raggiunse
Longarone spazzando via tutto quello
che incontrava.
Appena arrivati nei pressi della
diga abbiamo notato che lungo una
staccionata c’era una fila interminabile
di bandierine sulle quali erano riportati
i nomi di tutti i bambini e ragazzi fino
Emozionante il racconto dei fatti….
ai 15 anni morti in quell’occasione: ben
487, di cui 30 mai nati, su 1917 vittime
totali; l’impatto emotivo è stato davvero
forte.
Siamo poi stati divisi in due gruppi ed
abbiamo iniziato la visita con le nostre due
guide che, grazie all’ausilio di fotografie
e pannelli esplicativi, ci hanno parlato
della conformazione del territorio e della
costruzione della diga, sottolineandone
...in attesa del taglio del nastro
sia gli aspetti tecnici che quelli
economici. Abbiamo poi provato
l’indescrivibile
emozione
di
percorrere tutto il coronamento
di quella monumentale opera, da
dove lo spettacolo era davvero
fantastico: la montagna franata
da un lato e la città di Longarone,
oggi completamente ricostruita,
a fondo valle dall’altro! Infine
abbiamo proseguito il nostro
cammino nel bosco, proprio sulla
frana.
Questa esperienza ci ha permesso di
toccare con mano l’imponenza di quella
che era la diga più grande del mondo e
che doveva essere il vanto dei progettisti,
ma soprattutto ci ha fatto tanto riflettere:
quella del Vajont non è stata una tragedia
naturale, ma un disastro provocato
dall’uomo!
Prof. Alessia Marchetti.
Martina Mometti, 3ª media
DIPLOMATI MATURITA’ 2012/2013
Felicitazioni ed auguri per il prossimo futuro ai nuovi ex allievi!!
Liceo Linguistico Europeo:
Azzalini Martina, Bernardi Alice, Cereser Eleonora, Da Ros Eleonora, Dei
Pieri Deborah, Dei Tos Irene, Furlan Antonella, Mirante Chiara, Piccin
Chiara, Poser Costanza, Rossoni Melanie, Scotton Irene, Soldan Chiara,
Tonegutti Giulia, Maruotti Ilaria.
Sono ritornati con gioia,
il g. 16/11/2013
per la solenne
consegna dei Diplomi!
Liceo della Comunicazione:
Benedet Davide, Casagrande Andrea, Cecchetto Mauro, Collot Antonio,
Dal Cin Sara, Dal Puppo Arianna, Errante Lorenzo, Fiume Riccardo,
Miatto Ilaria, Perin Alice, Poser Greta, Sitton Anna Maria, Soccol Aliocha,
Spano Celeste, Tempini Beatrice.
SCUOLA APERTA
www.campusgiovannadarco.it
SCUOLA
PRIMARA
SCUOLA
SECONDARIA 1° Grado
Domenica 15 dicembre
sabato 18 gennaio
Domenica 15 dicembre
Sabato 11 gennaio
Domenica 19 gennaio
LICENZA Iª grado 2012/2013:
Hanno felicemente superato gli esami di stato gli alunni:
Aurighi Vittoria, Baro Paola Ylenia, Bertolin Francesco, Bonfanti Giovanni, Borca Laura,
Bottan Marco, Bottan Michele, Dal Vecchio Alberto, De Nardi Giada, Ferri Alberto, Foda
Gaia, Gazzarin Giorgio, Nicaretta Elisabetta, Ongaro Benedetta, Perenzin Valentina, Petrelli
Mattia, Possamai Francesca, Zaia Paola, Zanin Lucrezia, Zilli Alberto.
Alloro per
Alice Tonini
Raffaella De Giusti
ORARIO
dalle 9.00 alle 12.00
dalle 15.00 alle 19.00
Ti aspettiamo !
Francesca Plaudetti
Girardi Elena Nardari
tra le due figlie; Martina è ex allieva
CONVEGNO EX ALLIEVI DELLA SCUOLA MEDIA
Finalmente è giunto il giorno tanto atteso! Sabato 23 novembre 2013, si è
svolto nella nostra Aula Magna l’incontro degli ex-alunni di 3^ Media degli
ultimi quattro anni. I Professori hanno
partecipato con gioia alla preparazione
della festa, ed il loro entusiasmo è stato
ricompensato dalla presenza di numerosi ex-allievi, che si sono lasciati coinvolgere nella serie di giochi organizzati,
per fare memoria dei “vecchi” tempi
con allegria.
Contatto ravvicinato con chi li ha accompagnati
nella crescita
ssa Gasparetto, che hanno aderito volentieri a questa iniziativa, con il desiderio di mantenere un legame di amicizia
con i nostri cari ex-alunni, che abbiamo
accompagnato per alcuni anni e che
continuiamo ad accompagnare con la
preghiera e sentimenti di affetto. Li affidiamo alla protezione del nostro amato
Padre Luigi, perché li guidi e li sostenga
nel loro cammino di crescita! Arrivederci alla prossima volta… speriamo prima
della fine dell’anno scolastico!
Sr Simona
Ringraziamo di cuore
i ragazzi che hanno
accolto l’invito e sono
tornati esprimendo affetto e riconoscenza
alla loro scuola. Grazie
anche per aver contribuito ad arricchire il
buffet con dolci e bibite
Quasi donne, ormai
che hanno accresciuto l’allegria del momento finale.
Un grazie infinito ai Prof. Conte,
Prof.ssa Albrizio, Prof. Serra, Prof.
P
Pienamente coinvolti, in una gara di giochi organizzati dai proff.
sssa Marchetti, Prof. Tandura e Prof.
Sono cresciuti, ma non ancora troppo seri
Scarica

Per un più Alto Ideale - dicembre 2013