Per un Alto più ideale Per un più Alto ideale Periodico trimestrale dell’Istituto «S. Giovanna d’Arco» di Vittorio Veneto - “Poste Italiane s.p.a. - Sped. abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB TV - Anno LXII - N. 2 - Dicembre 2013 In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio di Treviso. Il mittente si impegna a corrispondere la tassa dovuta L’icona proposta alla nostra contemplazione a Natale è quella dolcissima di una famiglia che riceve il dono più bello e desiderato, il dono di un figlio. Il Figlio di Dio, l’Eterno, ha scelto di rivelare a noi il Mistero della sua Incarnazione, in una famiglia, la famiglia di Giuseppe e Maria ed è proprio tra loro che appare nella grotta di Betlemme, in povertà e umiltà, semplicità e amabilità, luogo dove si rivela “la grazia apportatrice di salvezza” (Tt 2,11). L’incanto della notte di Betlemme rapisce tutti, bambini e adulti, ed è la buona notizia che l’Angelo porta ai pastori e a noi, proprio oggi, giorno di Natale: “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore”. (Lc 2,10-12) Ed è proprio nel clima di famiglia che l’immagine del neonato Bambino, fra le braccia di Maria e sotto lo sguardo paterno di Giuseppe si fa sentimento profondo e realtà da godere intensamente e da realizzare in gesti concreti di pacificazione, di solidarietà, di comunione, specialmente in famiglia. A questo ci invita il Natale di Gesù; il suo apparire in mezzo a noi nella persona di un tenero Bambino da accogliere, da proteggere, da rispettare, da amare. A tutti gli Alu nni, ex Alunni E’ ciò che accade nella famiglia quando nasce il figlio…e si fa festa, festa perché è sbocciata una nuova vita, una nuova speranza, e si inizia una nuova ed esaltante cura, o missione, quella di farlo crescere “in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini”. (cf Lc 2, 52). Davanti alla “profanazione” del senso della famiglia e dell’amore, purtroppo tanto diffusa ai nostri giorni, proponiamo, in questo Natale, di assumere il compito di “riconsacrare”, anche nel nostro pensiero e nel nostro linguaggio, nel nostro progetto o sogno di famiglia, il senso che essa ha nel disegno creatore e salvatore di Dio. Il Natale può essere questo momento illuminante e consolatore, decisivo e carico di responsabilità, perché vivere, oggi, in pienezza cristiana la vocazione e la realtà della famiglia è anche una fatica e una sfida. Ce lo ha ricordato Papa Francesco, parlando alle famiglie: “… Lavorare è fatica; cercare lavoro è fatica. E trovare lavoro oggi chiede tanta fatica! Ma quello che pesa di più nella vita non è questo: quello che pesa di più di tutte queste cose è la mancanza di amore. Pesa non ricevere un sorriso, non essere accolti. Pesano certi silenzi, a volte anche in famiglia, tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra fratelli. Senza amore la fatica diventa più pesante, intollerabile. Penso anche agli anziani soli, alle famiglie che fanno fatica perché non sono aiutate a sostenere chi in casa ha bisogno di attenzioni speciali e di cure. «Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi», dice Gesù”. E Papa Francesco continua; “Il Signore conosce le nostre fatiche: le conosce! E conosce i pesi della nostra vita. Ma il Signore conosce anche il nostro profondo desiderio di trovare la gioia del ristoro! Ricordate? Gesù ha detto: «La vostra gioia sia piena» (Gv 15,11). Gesù vuole che la nostra gioia sia piena! Allora questa è la prima cosa che voglio condividere con voi, ed è una parola di Gesù: Venite a me, famiglie di tutto il mondo e io vi (segue a pagina 2) le a t a N , Amici e alle lo ro famiglie l’augurio di un sereno NASCITE Nadalin Amelia di Bertondini Laura Fava Stefano di Pinto Paola Toffoli Stefano di Christian e Silvia Serra Angela del prof. Stefano Soccol Eva di Aliocha De Santis Valerio di Vedaschi Sara Andreetta Mattia di Redio Francesca Sala Carlo di Nardi Lorena NOZZE Zanon Laura con Bisol Luca Insegn.Gagno Beatrice con Marsoni Massimo Barichello Marica (ex insegnante) con Ruffato Matteo Insegn. Dalle Ceste Margherita con Pilat Loris De Noni Marco con De Bortoli Valentina Della Giustina Manuela con Carmine Graziano Tasca Cristiana con Meneghel Stefano Feletti Giulia con De Tata Antonio Bertondini Laura con Lorenzo Nadalin Mattia Andreetta di Francesca Redio Ingrid Slis con il marito e le figlie Maria Charlotte e Chiara Celeste invia saluti da Brema. NATALE E FAMIGLIA (segue da pagina 1) darò ristoro, affinché la vostra gioia sia piena. E questa Parola di Gesù portatela a casa, portatela nel cuore, condividetela in famiglia”. (Discorso di Papa Francesco alle famiglie – 26 ottobre 2013) Condividere la parola di Gesù nel tempo di Natale, tempo di grazia e di autentica comunione in famiglia, perché la gioia sia piena, sia duratura e si manifesti negli atteggiamenti, nelle parole, nei gesti concreti dentro e fuori delle pareti della casa. Molte volte, per riportare l’armonia, la serenità, la reciprocità costruttiva dei propositi, degli sguardi, dei sogni basta tradurre nella quotidianità il significato autentico di queste parole: “Permesso”, “Scusa”, “Grazie”. Anche questo è un consiglio semplice e prezioso di Papa Francesco. Così celebreremo, in famiglia, ogni giorno, il Natale di Gesù, “il Principe della pace”. Sr Alice LUTTI Marito dell’ ex. Ins. Neufischer Jutta Papà dell’ex all. Gnesotto Paola Mamma dell’ex all. Dei Tos Flora Mamma dell’ex all. Santin Emanuela Marito dell’ex all. Talamini Luigina Mies Giorgio ex prof. Marito dell’ex all. Milena Cecchella e papà dell’ex all.Mirizio Giulia Fratello di Suor Maddalena Baro Ex allieva Da Ronch Ivana Prati Mamma dell’ex all. ed insegnante Borsa Annapaola e nonna dell’ex all. Corrado Pietro e Costanza, “dono di felicità” per il prof. Magro Fabio Gioia piena nella famiglia del prof. S. Serra per la nascita della piccola Angela, terzogenita. Gallon Rocco Lorenzo di Salvador Margherita Laura Corocher con i meravigliosi nipotini: (da destra)Eleonora, Riccardo, Zaira, Gabriele Spinello Mamma dell’allieva Bastanzetti Arianna Marito dell’ex allieva Albertina Roveda Rossi Suor Beniamina Mattiello (per molti anni portinaia al Collegio S. Giuseppe) Ex allieva Tosi Alice Marito dell’ex all. ed ex insegn. Marchiori Lina Papà degli ex all. Coan Marco e Francesca Ex allieva Chies Sonia LAUREE E DIPLOMI Vedaschi Sara : seconda Laurea in Relazioni Internazionali Paludetti Francesca: Laurea in Relazioni pubbliche Tonini Alice: Laurea in Tecniche Artistiche e dello Spettacolo Gallonetto Lara Paloma: Laurea in Archittetura ad Udine Raffaella De Giusti: Laurea in Mediazione Linguistica e Interculturale. Giraldi Elena: Laurea in Lingue e civiltà moderne e contemporanee Bonotto Giovanni: Laurea in Scienze Religiose Per un più Dicembre 2013 Alto ideale È iniziato venerdì 20 settembre, complice una bella giornata di sole, il cammino reale e metaforico di questo nuovo anno scolastico, inaugurato ufficialmente dal consueto “pellegrinaggio”, un itinerario che tradizionalmente il nostro istituto propone a tutti gli ordini di scuola ad inizio anno con una meta significativa rispetto al tema educativo scelto, per accompagnare i ragazzi nel loro percorso di crescita non solo in termini di conoscenze e competenze scolastiche, ma anche di maturazione personale e di socializzazione. Il titolo del tema scelto, richiama lo slogan con il quale è intitolata la prossima giornata mondiale per la pace che si terrà nel 2014, e rispecchia un sentimento condiviso da tutto il collegio docenti durante le riunioni dei primi giorni di settembre, quando soffiavano venti di guerra sulla Siria e il conflitto pareva ormai imminente. Ci sembrava opportuno, sulla scia degli avvenimenti recenti riguardanti la primavera Araba e le rivoluzioni più o meno riuscite e cruente che negli ultimi due anni hanno interessato paesi a noi vicini come Tunisia, Libia, Egitto, condurre i ragazzi a riflettere, attraverso i contributi delle varie discipline, sul valore della pace e sulle azioni che possono contribuire a perseguirla concretamente. Anzitutto il dialogo tra i popoli, fortemente incoraggiato anche da Papa Francesco, il quale proprio nei giorni drammatici che abbiamo vissuto in settembre si è fatto promotore di un’iniziativa che ha raccolto consensi a livello mondiale ed ha unito tanti popoli e religioni diverse ma accomunate dalla stessa certezza: la fiducia nel valore tangibile della preghiera comune. La fratellanza è anche e soprattutto questo: credere che se milioni di persone condividono uno stesso obiettivo di ricerca del bene comune, la pace possa essere un’utopia intesa non come ou-topia, cioè non luogo, illusione e vana speranza, ma come eu-topia, felice dimora che sarebbe così bello raggiungere. Il tema educativo proposto persegue dunque un duplice obiettivo: didattico, nel senso di aiutare i ragazzi a comprendere la realtà storico-sociale attuale, i cambiamenti in atto, relative cause e conseguenze, attraverso film, conferenze, attività guidate dagli insegnanti nelle classi, ed educativo, in quanto mira a far cogliere il valore della diversità e della multiculturalità in una prospettiva inclusiva e di accoglienza reciproca, ad aiutare a leggere le sfide del quotidiano con senso critico e responsabilità individuale, a realizzare, a partire dall’ambiente in cui viviamo, un clima di rispetto e di apertura reciproca al fine di costruire relazioni positive. Festa di nozze per la prof. Beatrice Gagno e Massimo Marsoni Margherita Dalle Ceste, ex all. ed insegn., nella gioia delle Nozze con Loris Pilat pag. 3 Avvio del pellegrinaggio verso la prima tappa: Castel S. Martino Ciò che spesso manca, nella nostra cultura occidentale etnocentrica, è la consapevolezza delle potenzialità di crescita ed arricchimento insite nel confronto con l’altro, per guardare all’integrazione tra i popoli non come una minaccia, ma come una sfida che non deve limitarsi ad una malcelata accettazione del diverso e per la quale ciascuno è chiamato a confrontarsi criticamente con i propri pregiudizi e stereotipi, personali e sociali. Per poter iniziare questo cammino è indispensabile partire dalla conoscenza: dei fatti, dei luoghi, delle cause dei conflitti, dei motivi per cui tanti disperati fuggono da realtà che le immagini televisive portano nelle nostre case quotidianamente. Certo sono questioni lontane dalla nostra portata, che chiamano in causa la responsabilità dei governanti, dell’economia e del diritto, e di fronte alle quali singolarmente possiamo sentirci impotenti; però un primo passo importante da fare e al quale intendiamo condurre i ragazzi con il lavoro di quest’anno è quello della consapevolezza e della conoscenza di realtà delle quali spesso sono completamente allo scuro, o conoscono in maniera superficiale: attraverso articoli di giornale, ricerche e con il contributo delle varie discipline proveremo a capire che cos’è un conflitto, come nasce (attraverso i vari contesti extraeuropei che i ragazzi si impegneranno ad approfondire) qual è il rapporto tra politica, culture e religioni diverse, il fenomeno dell’immigrazione e le sue cause, le possibili soluzioni. Cercheremo di trasmettere il valore di uno strumento fondamentale come il dialogo interculturale e interreligioso, premessa per un’autentica fratellanza e via per una pace possibile, anche alla luce di una visione cristiana della vita. Prof.ssa Alessandra Gregoris Nozze per l’ex insegnante Marika Barichello e Matteo Ruffato Laura Bertondini e il marito Lorenzo Nadalin ci presentano la loro piccola Amelia pag. 4 Dicembre 2013 IL GIOCO …PERCHE’? Dell’ex prof. Fabio Magro “Dai Pietro, adesso diciamo la preghiera all’angioletto e poi si dorme”. “Angelo di Dio, che sei mio custode…” “Papà, tu sai dov’è il mio angioletto?” “E’ in cielo, con gli altri angioletti e con Gesù” “E cosa fanno tutto il tempo con Gesù?” “Secondo te cosa fanno?” “Giocano”. Parto da questo piccolo episodio di vita familiare per raccontare qualcosa del mio lavoro e del cambiamento professionale da insegnante a commerciante, o, più precisamente, ricercatore e commerciante di giochi speciali, divertenti ed educativi. Tutto nasce con Pietro. Per questo inizio da un dialogo con lui. Credo che nella vita vi siano degli avvenimenti capaci di rendere felice un uomo in maniera piena, magica, sorprendente. Per me la nascita di Pietro è stata questo: un’esperienza magica, sorprendente; un dono di felicità. Se ripenso al momento della nascita del mio bambino, ai primi minuti con lui e ai primi giorni e ai mesi successivi, mi rivedo e mi risento ebbro di felicità. Ebbro. Con quella componente di pazzia, di entusiasmo senza calcoli e di energia senza misura che porta in sé l’ebbrezza. Ero così. Senza nessun mio merito, senza che avessi fatto nulla: magicamente felice. E’ stato un dono Pietro. Un dono di felicità. Sappiamo, io ed Elisabetta, mia moglie, sappiamo e sentiamo che la nostra vita di coppia ha un prima e un dopo, e in mezzo c’è Pietro. Non c’è niente di più bello che un dono di felicità condiviso. Ho la gioia di condividerlo con la persona che amo. Da qui, da questo dono, tante cose sono cambiate. E’ cambiato il mio modo di vedere la vita: non più come a una prova, temibile, o come a un compito o a un’ardua sfida; con Pietro ho iniziato a viverla e a vederla come accoglienza, come dedizione senza calcoli e misura, come fatica gioiosa. Ed è cambiato, tra le altre cose, anche il mio modo di pensare alla mia professione. Ho iniziato, da Pietro in poi, ad avvertire il bisogno di fare qualcosa di mio, come se sentissi il desiderio di creare ancora e diversamente, tramite il mio lavoro stavolta. Da qui l’esigenza e l’idea di un’attività che fosse mia, in proprio. E poi, insieme, è sorto in me il desiderio di un’attività lavorativa che esprimesse ciò che stavo scoprendo: l’amore, condiviso con mia moglie, per il nostro bambino, la magia dell’infanzia, il gusto della tenerezza, la bellezza del gioco. Da tutte queste esperienze, da questo vissuto e da queste e da molte altre intuizioni, allora, è nato il progetto di un negozio speciale, che ho aperto assieme a un mio caro amico ed ex-compagno di classe, a Conegliano, in Corte delle Rose, nel 2010. Lo abbiamo pensato e voluto come un negozio di giocattoli in legno e in stoffa selezionati uno ad uno, con cura, passione, amore e con attenzione per ogni particolare. Abbiamo chiamato il negozio “La Casa sull’Albero”, ricordando il sogno che avevamo da bambini, di giocare sopra l’albero, a qualche metro da terra, distanti dal mondo dei grandi e più vicini al cielo, cioè al mondo dei sogni e della fantasia. La Casa sull’Albero inoltre racconta anche di un altro sogno, che abbiamo oggi, da grandi: il sogno di un mondo in cui vi sia un rapporto nuovo tra uomo e natura, in cui l’opera dell’uomo (la “Casa”) si costruisca in armonia con la natura (“sull’Albero”), e non a scapito di essa. Da questa esperienza e da questo sogno è nato poi nel 2012 un nuovo negozio, virtuale, che mette in rete i frutti della nostra ricerca.. Lo abbiamo chiamato“www.giochiecologici.it”, dando al termine “ecologico” un significato più ampio del solito e, a nostro avviso, più vero. Per ecologico intendiamo infatti il gioco fatto con rispetto per ogni vita da esso coinvolta: per quella della natura, che non va mutilata o avvelenata per costruire il giocattolo, ma coltivata; per quella dei lavoratori, che sono persone che non vanno usate per ottenere giochi a basso costo, ma tutelate nella loro dignità e nei loro diritti; per quella dei genitori che desiderano offrire al proprio figlio un gioco sicuro, sano, educativo; per quella dei bimbi che vogliono un gioco che li diverta, li esprima, li avvicini agli altri, che sia bello e che duri nel tempo, per potercisi affezionare e un giorno, da grandi, poterlo ricordare. Nel frattempo, nel 2011, è nata Costanza, la nostra amata Costanza. Amata e coccolata anche da Pietro, oltre che da mamma e papà. E ora che guardo tutto quello che è successo come da lontano, mi viene da pensare che davvero la felicità, la passione e l’amore, che hanno riempito questi ultimi eventi della mia vita, sono forze incontenibili, coinvolgenti e creative. E che tutto nasce da un dono, immeritato, sorprendente, improvviso. Tutto nasce con un bambino. A Budapest la 5ª LL e la 5ª LC Peccato non poter descrivere in dettaglio, per mancanza di spazio, tutta la nostra soddisfazione per la gita di fine percorso liceale! Budapest, cittadina meravigliosa, in netta concorrenza con Praga, ci ha affascinati e stupiti con le sue molteplici, meravigliose architetture in stile neoclassico. Emozionante l’atmosfera magica creata dalle mille luci che si riflettevano sul Danubio e che ci avvolse, già la prima sera su uno dei ponti che congiungono Buda a Pest. L’escursione guidata della città, ci ha condotti dalle meravigliose colline di Buda con il Palazzo reale, il Bastione dei Pescatori e il Monte Gerardo, a Pest con la sua mitica Vaci Utca (isola pedonale) e l’ imponente, maestoso palazzo del Parlamento (lunghezza 260m.!) che ogni volta ci lasciava ammirati. Indimenticabile il paese periferico di Szantendre (S. Andrea) che vanta origini pre-romaniche ed è caratterizzato da stile barocco e numerosi musei, ma soprattutto indimenticabile la piccola crocera notturna sul Danubio, talmente bella, da non farci avvertire, almeno per un po’, il vento e il freddo pungente. Niente si può paragonare al fascino della Città vista dal battello lungo il percorso del “bel Danubio blu”! Carolina Fava – 5ª LC Budapest. Ai piedi della statua della Libertà, alta 26 m.! pag. 5 Dicembre 2013 Incontro ex allieve diplomate nel 1967 Le cose sono andate così: da un bel po’ di tempo non ricevevo il Giornalino del Collegio, ma non me ne ero accorta, fresca dalle cose che la vita ci presenta. A febbraio scorso trovo una copia dell’ultimo numero, mi sorprendo piacevolmente e in quel momento mi rendo conto che da anni non lo ricevevo più. Lo scorro velocemente perché voglio vedere tutto e subito e vedo un articolo firmato da Suor Alice. Lo leggo e capisco che Madre Alice è rientrata a Vittorio dal Brasile. Telefono e parlo con lei che mi riconosce subito e le prometto di farmi viva al più presto. Da qui nasce il desiderio di rivedere e rincontrare le mie ex compagne di scuola e con loro fare, a sorpresa, una festa a Madre Alice. Ho contattato subito Sr Beatrice che mi ha dato piena disponibilità, Luigina Talamini che vive a Conegliano e che di tanto in tanto vedo e sento, Francesca Andreetta che spesso incontro al supermercato, Ines Rizzo che, almeno una volta l’anno, sorprendo con una telefonata e le ho rese partecipi della mia intenzione. Ho chiesto poi a Mariuccia Merlo di contattate quelle di Vittorio Veneto. Telefonando di qua e di là, sono riuscita ad ottenere l’adesione di undici su ventidue. Con grande dispiacere ho saputo che Toscana Valese non c’è più. Ci siamo trovate il 26 maggio u.s.; qualcuna non è potuta venire(gli impegni della vita anche ora talvolta ostacolano la realizzazione di un desiderio!) ma per quelle che sono venute è stato davvero un incontro piacevole e gioioso. Il tempo ci ha cambiate fisicamente, Editore: COLLEGIO S. GIUSEPPE Via C. Cenedese, 2 - 31029 Vittorio Veneto (TV) Casa filiale dell’Istituto delle suore Figlie di S. Giuseppe del Caburlotto Dorsoduro, 1690/A 30123 VENEZIA Direttore responsabile: Suor FRANCISCA PIOVESANA Iscritto al n. 729 del Registro Stampa con decreto del Presidente del Tribunale di Treviso in data 3-11-1988. Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto tuttavia ci siamo riconosciute pur, in qualche caso, con un attimo di incertezza. Ecco le convenute, in ordine alfabetico, come nei registri di un tempo: Francesca Andreetta, Anna Maria Baratto, Paola Ciprian, Mariangela Follador (Sr Carmelita) Millj Grumati, Linda Longiarù,(che non compare nelle foto perché è dovuta partire presto), Sabina Maniero, Mariuccia Merlo, Ines Rizzo, Mara Santon e Luigina Talamini Le suore ci hanno accolte con grande gioia ed affetto; hanno pregato con noi nella santa messa, ci hanno preparato un . …per far festa a Sr. Alice! delizioso pranzetto ed alcune sono rimaste in nostra compagnia a lungo, nel pomeriggio. Sorprendentemente ricordavano ciascuna come se avessimo finito la scuola l’altro ieri e non quarantasei anni fa!. Questa è stata una bella sorpresa che ci ha profondamente toccato. Dopo il pranzo abbiamo percorso gli ambienti del nostro grande Collegio ed abbiamo visto com’è cambiato e quanto hanno lavorato le nostre suore per migliorarlo. E’ stato commovente entrare nei luoghi che ci hanno visto ragazze e soprattutto sentire la calda vicinanza di Sr Alice, Sr Francisca, Sr Beatrice, Sr Silvia, Sr Maddalena (che si è egregiamente occupata del momento conviviale). Tutto il Collegio era in festa per il nostro ritorno. Abbiamo notato con gioia che la nostra scuola, nel tempo ha saputo aggiornarsi ed essere davvero all’avanguardia per la formazione e l’istruzione, a tutti i livelli. Abbiamo visto una modernissima aula di informatica ed un altrettanto funzionante laboratorio lingui- Primi emozionanti incontri stico; aule della Scuola di musica perfettamente insonorizzate, una gigantesca, modernissima palestra (sala multiuso), una ricca biblioteca, aule luminose… Il tempo è passato velocemente. Davvero un peccato che il gruppo classe non fosse al completo! Ma non ci siamo raccontate tutto; è stata solo la prima puntata! Ci siamo promesse altri incontri per il futuro. Fatevi sentire! Sr Francisca è fornita di tutti i nostri numeri telefonici. Millj Grumati INCONTRARE, RICORDARE, COMUNICARE Carissime/i alunne/i di altri tempi! Siete stati affettuosi e generosi con me. Non avevo dubbi sulla vostra benevolenza, ma veramente avete passato ogni aspettativa! Siete venuti numerosi a salutarmi, a riallacciare l’amicizia, a ritessere ricordi, a raccontare la vostra vita, fatta di gioie e soddisfazioni e anche di dolori e delusioni. Gli incontri sono stati per me motivo di ripensare i molti anni (40) passati con voi, le speranze e le fatiche vissute insieme, le vittorie di cui abbiamo goduto e le sconfitte sulle quali abbiamo pianto…e, per me, ripensare anche agli errori e alle omissioni nell’impegno educativo... La vita mi ha riportato su queste “sponde” e qui ho potuto incontrarvi, anche solo fuggevolmente lungo la strada, e riconoscervi con la rivelazione inconfondibile dei vostri occhi, del vostro sorriso, della vostra voce e anche di qualche lacrima. E’ stato bello incontrarvi, uomini e donne mature, con carichi di responsabilità famigliari e sociali, ed è ancora impegnativo per me accogliere le vostre storie e portarvi nella preghiera con l’affetto di sempre, con la certezza di affidarvi a mani sicure, le mani di Dio che vi sostiene, vi protegge, vi accarezza. A tutte/i voi l’abbraccio natalizio e l’augurio di Anno nuovo benedetto da Dio. Suor Alice Per un più pag. 6 Alto ideale Dicembre 2013 IV CONFERENZA EPISCOPALE TRIVENETO SULLA E FORMAZIONE PROFESSIONALE VERONA 24 novembre 2013 Anche noi, Scuola “S. Giovanna D’Arco di Vittorio Veneto, abbiamo partecipato, con un gruppo di genitori, alcuni insegnanti ed alcuni alunni, alla dimostrazione in favore della scuola paritaria che ha avuto luogo a Verona il g. 24 novembre scorso. Nel gigantesco auditorium del palazzo della “GRANDE GUARDIA” eravamo in circa 1500 persone provenienti da tutto il Triveneto e appartenenti a tutte le associazioni che rappresentano la Scuola paritaria. L’incontro promosso dai vescovi del Triveneto, in continuazione del cammino intrapreso da alcuni anni, ( siamo alla IV dimostrazione) aveva come tema “La Chiesa per la Scuola nella Comunità” ed ha in vista la grande manifestazione di popolo che avrà luogo il 10 maggio 2014 in piazza S. Pietro a Roma, con la presenza di Papa Francesco. Sul palco del gremito auditorium si sono alternate varie personalità rappresentanti del mondo politico e scolastico regionale e nazionale, con interventi che hanno messo a fuoco ancor una volta la precaria situazione in cui versa la scuola paritaria. Ancor una volta è stata sottolineata l’urgenza di risposte concrete per l’adeguamento del sistema scolastico italiano a quello europeo, anche sul piano del trattamento finanziario. Al centro degli interventi si è collocata la Consegna alle Istituzioni di un pressante “Appello” sottoscritto dalle associazioni scolastiche e dalle realtà ecclesiali dell’intero Triveneto, che, tra l’altro, ribadiva i principi cui si ispira la scuola paritaria cattolica e alla luce dei quali essa opera nell’ambi- to della società civile. E’ stata sottolineata la necessità di opportune scelte politiche, familiari, scolastiche e formative. Si è chiesto a chi di competenza, di sostenere e valorizzare tutta la scuola, pubblica statale e pubblica paritaria, sia sotto l’aspetto culturale ed educativo, che economicofinanziario con tutte le risorse necessarie. Ha concluso gli interventi il Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia con un ampio, toccante discorso di cui riportiamo passi significativi: “Non siamo qui – ha introdotto il presule - a chiedere sconti o a rivendicare privilegi di parte in nome di una fede o, gioco è altissima e decisiva per il futuro delle nostre famiglie, delle nostre comunità locali, del nostro Nordest, del nostro Paese. Soprattutto in questo tempo di crisi prolungata. C’è in gioco, innanzitutto, una grande questione di libertà. Una libertà peraltro riconosciuta e tutelata dalla Costituzione italiana che riconosce alla famiglia il dovere e il diritto di educare e istruire i figli, secondo una linea educativa liberamente scelta”. Mons. Moraglia ha sottolineato il carattere pubblico delle scuole paritarie, già ufficialmente affermato dal Parlamento italiano con la legge n. 62 del 2000 ed ha aggiunto: “ la possibilità che in Italia nel finale della “marcia”, prima di entrare nella cattedrale tanto meno, di un’ideologia. Siamo qui perché ci sta a cuore la scuola, impegnati a costruire concretamente il bene comune in quello che è uno degli ambiti più importanti del vivere sociale, l’educazione e la formazione, e che rappresenta, senza retorica, il futuro delle nostre comunità… Siamo arrivati oggi a Verona ben consapevoli che la posta in coesistano istituzioni scolastiche non statali è garanzia di libertà, di pluralismo e di democrazia; la loro presenza non si pone in termini di antagonismo e ostilità rispetto alla scuola statale ma, piuttosto, di reciprocità, collaborazione e sinergia perché entrambe svolgono una funzione pubblica per il bene comune”. “La scuola paritaria collabo- S.E. Mons. F. Maraglia, patriarca di Venezia tra S.E. Mons. G. Zenti e S.E. Mons. A. Tessarollo ra al bene comune. La libertà dei genitori, la libertà delle associazioni e la libertà della Chiesa si realizzano ed offrono il loro contributo al bene comune attraverso il principio della sussidiarietà e tale principio esclude ogni forma di monopolio scolastico, che contraddice il diritto della persona di trasmettere e generare cultura in modo libero. I monopoli sono sempre delle strade pericolose”…… Ma “i gravi problemi derivanti dall’ancora non effettivo e concreto riconoscimento della parità scolastica, in particolare sul piano economico, stanno minando e mettendo a dura prova il sistema delle scuole paritarie… molte delle quali sono già state costrette a chiudere. Stiamo così perdendo e rischiamo di smantellare, inermi, un ingente patrimonio costruito in tanti anni, specialmente in queste terre del Nordest.” Riferendo poi dati precisi, il presule ha affermato che “le scuole paritarie non sono un onere nei confronti dello Stato ed è molto di più quanto fanno risparmiare alla collettività rispetto a quanto ricevono da essa…e, in cambio, si sentono tartassate e maltrattate anche fiscalmente”. “A livello italiano le scuole paritarie rappresentano il 24% delle scuole italiane. Nel nostro Paese le scuole paritarie educano circa il 10% della popolazione scolastica, ma ricevono dallo Stato solo l’1% pag. 7 Dicembre 2013 LA SCUOLA della quota stanziata per gli istituti statali. E nelle nostre regioni questi numeri diventano ancora più rilevanti poiché nel Veneto, ad esempio, frequenta una scuola paritaria il 20% degli allievi… E’ stato calcolato che le scuole paritarie fanno risparmiare allo Stato non meno di 6 miliardi di euro l’anno… Il patriarca ha definito “ingiustizia” il pagamento della retta scolastica da parte dei genitori della scuola paritaria, dopo aver già contribuito alle spese dello stato con il pagamento delle tasse. “Le buone intenzioni non bastano più”….. Ha ricordato anche che“già nel 1984 (quasi trent’anni fa!), una risoluzione del Parlamento Europeo sanciva che “il diritto alla libertà di insegnamento implica per sua natura l’obbligo per gli Stati membri di rendere possibile l’esercizio di tale diritto anche sotto il profilo finanziario”… Richiamo ripetuto dallo stesso Consiglio Europeo nel 2012! Monsignor Moraglia ha parlato anche della necessità di «superare ideologie che tanto danno hanno prodotto e continuano a produrre» indicando ad esempio quel «mito della neutralità educativa cui solo gli ingenui possono dar credito». Ed ha concluso rigettando ogni accusa di «trattamenti speciali» per le scuole cattoliche, ripetendo: «Il nostro è un appello di libertà, di giustizia e di civiltà, di democrazia». La mattinata ha avuto seguito con la Marcia dei numerosi partecipanti attraverso il centro di Verona e si è conclusa nella cattedrale della città con la partecipazione alla solenne Eucarestia celebrata da mons. Zenti, vescovo della diocesi di Verona. A cura di Sr Francisca Ricordiamo il prof. Giorgio Mies Ricordiamo con affetto, simpatia e rimpianto il prof. Giorgio Mies che ci ha lasciato improvvisamente ed immaturamente il giorno 4 agosto 2013, stroncato da infarto cardiaco. Il professore ha insegnato per diversi anni nella nostra scuola ed ha sempre conservato con noi un rapporto di amicizia sincera, anche quando è passato alla scuola statale e ad altri ambiti di lavoro. Ricordiamo con ammirazione la sua professionalità come docente di Lettere, assieme alla sua umanità di educatore. Non possiamo dimenticare la sua passione di ricercatore nell’ambito dell’arte confluita in varie opere da lui curate, con particolare attenzione all’arte sacra nel nostro territorio vittoriose. Ci piace ricordare la rivisitazione degli affreschi del soffitto della nostra Chiesa, già attribuiti a Nicolò Bambini e da lui ristudiati, l’attribuzione all’Arnosti della pala dell’Altar maggiore. Il suo studio del Ghirlanduzzi lo portò a riconoscerne la mano in due angeli che decorano l’altare di S. Giuseppe. Con riconoscenza ricordiamo ancora il contributo offertoci non appena venne a sapere che l’autore della pala dedicata a S. Giuseppe è Demetrio Alpago, pittore sul quale aveva condotto studi particolari. La sua morte ci ha dolorosamente sorpreso. Alla signora Lucia, anche lei docente per qualche tempo da noi, la vivissima vicinanza d’affetto e di preghiera. Il Signor Beniamino Scattolin Sposo della nostra ex Allieva ed ex insegnante Lina Marchioro, padre dell’ex alunna Maria Chiara Scattolin e nonno dell’ex alunno Francesco Scattolin. Lo ricordiamo nelle pagine del nostro “Per un più alto ideale” per la sua dedizione negli Organi collegiali scolastici, al loro nascere, per la sua fattiva partecipazione alla vita della no- l iin qualità li à di rappresentante della stra scuola, componente genitori e per la sua continua disponibilità a mettere le sue competenze professionali a servizio dell’amministrazione della Scuola, ma lo ricordiamo, anche, per la sua bontà e benevolenza, la sua serenità e onestà negli interventi di aiuto e di consiglio. Lo ricordiamo per la sua vita esemplare di credente e di cittadino. NUOVO CONSIGLIO DI ISTITUTO Molto vivace l’ Assemblea di Istituto tenutasi il g.8 novembre 2013 in preparazione alle votazioni per i nuovi rappresentanti al Consiglio di Istituto. Gianmarco Dei Cont, Alberto Campodell’Orto, Alberto (da destra) Alberto A., Astori e Stefano Falchetta hanno saputo interessare i compagni Gianmarco D. C., Alberto C.., Stefano F., animatori dell’Assemblea. del triennio ai problemi della vita scolastica, proponendo iniziative varie e nuove modalità di partecipazione. E’ seguita la brillante autopresentazione dei candidati che ha creato l’imbarazzo della scelta nel momento di dare il voto. Dalla votazione delle varie componenti che ha avuto luogo nei giorni 10 e 11 successivi, è uscito il nuovo Consiglio di Istituto, così composto: MEMBRI DI DIRITTO Suor Ancilla Stefani - superiora del Collegio Suor Beatrice Forin - preside della Scuola Suor Maddalena Baro - economa GENITORI: Scuola primaria: Vidori Michela Possamai e Barbirati Lisa Da Rios Suola second. Iªgrado: Peruch Domenico e Rosada Ottaviano Scuola second. IIª grado: Baccichet Roberto e Belliotti Giovanna DOCENTI: Scuola primaria: Coan Michela e Tomasi Diego Scuola sec. Iª grado:Conte Massimo e Ida Simona Scuola sec. IIª grado: Canal Patrizia e Gregoris Alessandra ALUNNI: Liceo d. Comunic.: Campodall’Orto Alberto Liceo Linguistico: Carlet Anna Chiara Per un più Dicembre 2013 Alto ideale Leonardo, un genio universale a Vittorio Veneto pag. 8 Noi ragazzini della scuola media, lunedì quattordici ottobre abbiamo avuto l’occasione di incontrare il poliedrico Leonardo da Vinci. Sì, proprio quel Leonardo che, mentre prendeva lezioni di scultura e pittura, scriveva con una grafia originalissima alla rovescia ed in ogni momento prendeva appunti sulle sue osservazioni ed annotava i suoi pensieri, si è presentato a noi nella maniera più simpatica: non sui libri di scuola, ma attraverso le magiche macchine che ha tentato di progettare. Macchine vere, dalle fogge più strane, da toccare, da provare, anche da rompere; macchine belliche e macchine per volare, alcune così piccole da stare in una mano, altre più grandi di noi; catapulte dal facile funzionamento o congegni complicati ideati dalle mente più geniale del 1400, ma mai costruite forse perché Da Vinci non amava la guerra. Le ha realizzate oggi in legno, per amore di sperimentazione e a scopo didattico, basandosi sul disegno di Leonardo e utilizzando le misure precise impostate dall’ Macchine umanista inventore, un professore di Revigrandi e ne , curioso, paziente, caparbio e generoso. piccole…. Le ha costruite per noi studenti ( ma hanno catturato l’attenzione anche dei nostri insegnanti), perché potessimo capirne il fascino ed essere spronati a non lasciare in cantina la nostra creatività: missione compiuta! Grazie Leonardo, grazie, prof.Girolamo Covolan, grazie professori Macchine che avete accettato di proporre una lezione diversa. da poter toccare. (per la classe 3ªMedia, la prof. Cristina Gallo) A proposito di …Storia tra bianca, consueto nell’architettura cistercense, che si illumina vivamente al sole, ha appunto questa finalità) per Nell’ambito della didattica i nuovi metodi di lavorazione chi vi arriva oppresso dalla della storia, disciplina alla della terra, il conseguente fatica, dall’ignoranza, dallo quale alcuni alunni sembramiglioramento delle condiziosfruttamento e lì riscopre la no negati e incapaci di suni economiche della vallata propria dignità di uomo…la perare un apprendimento denominata poi Sanavalle. Il sua vicinanza a Dio, magari esclusivamente mnemonico, tutto scaturito dalla profonspecchiandosi nell’acqua del l’esperienza conferpozzo in cui si rima l’efficacia, ai fini flette l’azzurro del dell’apprendimento, c cielo. Nel chiodel contatto diretto s stro i ragazzi hancon il documento no ammirato la storico, l’analisi di f forza del linguagoggetti apparteneng simbolico delgio ti all’epoca oggetto le raffigurazioni di studio, raccolti in c che abbelliscono un museo, la visii capitelli delle ta ad un ambiente e eleganti e significhe riporti alla vita c cative colonnine politica o religiosa c che rimandano di quel tempo. Si a alle consuetudini tratta di uscire dalle d della vita monanozioni astratte apDopo l’attento ascolto e l’immersione nel passato. s stica. prese nel manuale Per ricordare. Anche l’essenscolastico e di calarci, zialità dell’interno in un certo senso, conda spiritualità di Bernardo da della basilica romanica, la cretamente in un’epoca, in un Chiaravalle fedele prosecutocui bellezza è tutta affi data ambiente, tra personaggi…. re dell’”Ora et labora” beneall’effetto luce, ha offerto un Così è stato per gli studenti dettino. Specchio di quella momento gradito ai ragazzi di 3ª LL e do 3ªLSU visitando, spiritualità è anche il merache, tra l’altro, hanno nel novembre scorso, l’Abbaesso viglioso complesso zia Cistercense di Follina. Alle parole di un’esperta guida, ha preso vita ai loro occhi la vallata di quando, nel 1146, vi giunsero i monaci cistercensi: la loro opera di bonifica, l’incremento dell’attività della follatura della lana, monastico che offre ancor oggi al visitatore atmosfera di pace, di armonia, di bellezza; un punto luce (l’uso della pie- sentito il fascino della ricca e splendente “ancona” sovrastante il tabernacolo e racchiudente l’antica statua della Vergine. “Un ambiente che conduce a pensare, a prendere contatto con se stessi”. Il ritorno dunque, nella Storia del passato, è risultato interessante e piacevole. I ragazzi hanno capito che un’epoca in cui fioriscono simili opere, forse non è un’epoca di “oscurantismo e di barbarie”. Con la stessa finalità didattica è stata offerta, ancora agli alunni di 3ª, l’opportunità di visitare la mostra: “19151918 – IL CORRIERE DEI PICCOLI RACCONTA UNA GUERRA VALOROSA UNA GUERRA TOTALE UNA GUERRA GIUSTA”. La mostra, allestita nei locali del municipio di Vittorio Veneto, “apre una finestra su un aspetto inusuale della grande guerra: la propaganda bellica rivolta all’infanzia. La visita guidata ha certamente contribuito a maturare la capacità di giudizio critico negli studenti. P.V. Alla mostra “Il Corriere dei Piccoli racconta…..” pag. 9 Dicembre 2013 Un viaggio, un’avventura… L’aria era serena il 21 settembre 2013, fresca e profumata intorno alla chiesa di Sant’Andrea, luogo d’incontro dove famiglie, docenti e dirigenti della scuola primaria Santa Giovanna d’Arco hanno dato il via alla consueta ed attesa apertura del nuovo anno scolastico. Ad accoglierci e a celebrare la Santa Messa è stato Don Andrea Sech che ha saputo incantare i bambini con il racconto del vangelo, animato da due simpatici burattini. Con semplici gesti e signi- ficative parole è stato capace di adeguare il testo ai bambini suscitando il loro interesse e l’attenzione degli adulti. Al termine della gioiosa e partecipata celebrazione ci attendeva una piacevole camminata, fianco a fianco, insegnanti e alunni con meta il santuario di Sant’Augusta; il sole sembrava splendere tutto per noi quella mattina, valorizzando i meravigliosi panorami che attorniavano il sentiero in salita che ci apprestavamo a superare. Giunti in cima al monte, “Evento inaspettato: il lancio di una grande lanterna colorata”. Prima tappa nella bella chiesa di S. Andrea sul piazzale della chiesetta, tutti i bambini della scuola primaria si sono uniti in un grande cerchio; la sorpresa è stata tanta quando i nostri piccoli protagonisti hanno scoperto che le insegnanti avevano serbato per loro un evento davvero inaspettato. Ogni classe, a turno, doveva lanciare in aria una grande lanterna colorata… Eh sì, proprio i nostri bambini stavano idealmente per salire a bordo di vivaci palloni aerostatici e cominciare così un nuovo anno scolastico animati da un grande entusiasmo, salendo sempre più in alto per avvicinarsi al Dio della vita, al Dio che ogni giorno si fa presente nella “nostra” vita come compagno di viaggio per sostenerci nel nostro cammino. Con questa uscita di inizio anno scolastico invitiamo Apertura ufficiale dell’anno scolastico 2013-14 Riesce sempre piacevole avviare un nuovo anno di lavoro scolastico e dare il “la”allo svolgimento del Progetto educativo, immersi nella bella natura vittoriose o dintorni. Il tema educativo dell’anno: Fraternità, fondamento e via per la pace aveva suggerito come meta finale, per la celebrazione della S. Messa, l’ambiente dei missionari della Consolata, in Vittorio Veneto, luogo che avrebbe offerto particolari spunti per una riflessione sulla pace, frutto della fraternità fra tutti i popoli. Vi siamo giunti con un percorso, per qualcuno un po’ faticoso, tuttavia divertente, attraverso le colline e le vie della nostra città, fatto con spirito di pellegrini, in discreto silenzio e segnato da tre tappe, dopo una sosta iniziale nella chiesa del Collegio: 1. Nel piazzale del Castello S. Martino, sede del vescovo 2) Nel cortile del patronato della parrocchia di Salsa, 3) sul prato del convento di S. Francesco. Sono stati tre momenti di riflessione vissuti con sincera partecipazione dai ragazzi che si sono lasciati coinvolgere ed interpellare dalle vicende narrate di alcuni loro coetanei: un italiano, una israeliana e un’indonesiana, giovani “controcorrente” fortemente impegnati nella battaglia per la pace. Pace con se stessi, pace con il nemico, pace con chi ci odia. Nel verde del vasto parco dei missionari della Consolata. tutti ad imbarcarsi in mongolfiera e ci auguriamo che questo viaggio sia UN’AVVENTURA FANTASTICA: e allora….buon giorno signori passeggeri, la preside e tutto il personale insegnanti vi danno il benvenuto a bordo e vi ringraziano per aver scelto questa scuola. Prima di iniziare, diamo uno speciale benvenuto a tutti coloro che provengono da altre scuole e che si sono uniti alla nostra fantastica avventura. La durata del viaggio è di nove mesi. Vi preghiamo di tenere in ordine il vostro materiale nello zaino personale lasciando libero il corridoio e le uscite di emergenza. Per qualsiasi informazione il personale di bordo è a vostra completa disposizione. Grazie per la vostra attenzione, buon viaggio! Ins. Laura Artico E’ risuonato nel cuore di tutti l’invito di Papa Francesco a promuovere la “cultura dell’in-contro” per camminare verso un mondo più giusto e pacifico ed è maturata la convinzione che attraverso la fraternità possiamo collaborare alla pace. Il lavoro di preparazione a vivere nella consapevolezza questo momento ha visto la partecipazione delle varie classi ed è confluito in un quadro costruito gradualmente dai ragazzi, prima della celebrazione, davanti all’assemblea, in cui variopinti simboli ben illustravano il significato del motto “Fraternità, fondamento e via per la pace”. Davvero solenne e gioiosa la celeD brazione della S. Messa all’ombra di bra grandi alberi, sull’esteso prato vergra de, de dove spesso i religiosi del beato Comboni raccolgono gruppi numeCo rosi ros di giovani attratti dall’ideale missionario. Sr Fr. m Per un più Alto ideale pag. 10 My American dream come true a cura della prof. Ariella Bellet Sono migliaia di studenti europei che ogni anno decidono di partecipare ad un progetto di scambio culturale all’estero. Ecco cosa ci raccontano Alessia Da Ros (5 LL) e Gianmarco Dei Cont (5LdC), che lo scorso anno scolastico hanno vissuto in prima persona l’esperienza di exchange student negli Stati Uniti, rispettivamente in California e nel Tennessee. Leggendo le loro testimonianze ci si accorge che c’è uno stesso filo conduttore: il desiderio di stringere amicizie, di viaggiare, di confrontarsi con altre culture e di mettersi in gioco, nonostante le difficoltà incontrate inizialmente, da cui hanno tratto la forza per continuare a vivere fino in fondo e con maggiore consapevolezza un periodo così intenso e stimolante del loro percorso scolastico. When Alessia begins to tell ell me about her high school year experience in Califonia, her eyes brighten. ‘The first weeks were really exciting: everything was new and it was just like being in an American movie: the cheeerleaders, the bonfires, the palm trees and sandy beaches, the football games’, she says. ‘After some time it all became everyday life and California soon became my second home. My host family was so loving, they treated me like their own daughter. I felt really lucky to take part in their daily life, to get acquainted with their way of living and their culture. During my exchange year, I had the chance to experience a completely new school system: in Italy teachers typically move from one classroom to another, for instance, while students stay in one classroom. In America, it’s the other way round. Unlike the Italian school system, in American high schools students have the possibility to choose some subjects for themselves and there is no school on Saturdays. I must say I really enjoyed the campus life and the school spirit, not to mention the outdoor trips and the sleepovers. I really had the time of my life! Time flew so fast I couldn couldn’tt imagine going back to Italy! T Travelling around California was w a real eye-opener for me. me It broadened my mind towards American culture to and an its society. Every place I travelled, every class I aattended, every person I met, every minute I spent me there helped me become more aaware of diversity. I highly recommend such an experience. It’s an opportunity of a lifetime. A piece of my heart will always be in California!’, she exclaims. Dicembre 2013 Studying abroad is not all plain sailing, though. It involves emotional highs and lows. ‘Everyone thinks living abroad is simply awesome’, says Gianmarco. ‘Well, it isn’t all fun and games!’, he adds. ‘At first everything seems exciting. You are buoyed up by the thrill of the challenge enge and the wonders of the new world you are about to embrace. You really have the feeling that you’re on top of the world! Butt eventually a new reality dawns on you.. The reality that, actually, you are alone in a different country, trying to adjust to a new way of life, coping with the waves of homesickness and the culture shock”. When I ask Gianmarco whether his experience as an exchange student was worthwhile or not, he nods. ‘Well, I went through tough times but, on the whole, my year abroad was definitely worth it. At times I certainly felt like being on an emotional roller coaster, but it was greatly fulfilling to see things get sorted out in the end. Now that I am back home, I often look back on the good times and smile. I will never forget walking on stage to get my high school diploma in front of a cheering crowd and dancing with my date at my first-ever senior prom!’ ...PER SEMPRE NELLA MIA MENTE La studentessa australiana, Anna Kirkwood, anni 16, Cairns State High School, che nell’anno scol. 20122013, ha frequentato per cinque mesi la terza classe del Liceo Ling. nella nostra scuola, esprime il suo entusiasmo per questa esperienza, nella stampa locale della sua città. Ecco la traduzione di alcuni passi del suo articolo: “Ogni volta che penso alla mia esperienza di scambio studentesco in Italia mi domando: “E’ successo davvero? ………Ricevuto il permesso dei genitori … assieme ad altri 30 studenti australiani, tutti pronti all’avventura, ho volato da Brisbane a Roma. Dopo 4 giorni di orientamento e visita alla indimenticabile Capitale, io ho raggiunto, in treno, la città di Vittorio Veneto, piccola, ma con molta storia, ma anche un buon compromesso tra storia e modernizzazione. I successivi cinque mesi sono stati pieni di cose bellissime : imparare una delle più belle lingue che io abbia mai sentito, tentare di sciare sulle Dolomiti, frequentare una scuola italiana, fare amici per la vita, mangiare cibo meraviglioso, frequentare lezioni di nuoto…., tutto in uno dei posti più incredibili in cui io sia mai stata. La famiglia in cui ero ospite, mi ha trattata con calore e ha voluto che io sperimentassi molto: con loro sono andata in Austria, a Venezia e in montagna a Santo Stefano. Ho avuto anche la fortuna di passare una notte a Firenze, una città piena di cultura e storia. .. Questa esperienza mi aiuterà sicuramente nei prossimi due anni a studiare per il mio diploma : mi ha aperto all’internazionalità. Quale è stata la cosa più bella? Dai miei dolci insegnanti italiani, ad una famiglia che mi ha accolto a braccia aperte, insieme a posti, cibo, persone e cultura stupendi, è impossibile dire quale sia la cosa migliore. Posso onestamente dire che è stata la più incredibile esperienza della mia vita. La raccomando a chiunque voglia imparare qualcosa di nuovo e scoprire qualcosa di grandioso! Anna K. Per un più Alto ideale Visita alla diga del Vajont Dicembre 2013 pag. 11 ll 28 ottobre 2013 noi alunni della scuola secondaria di primo grado ci siamo recati in visita didattica presso la diga del Vajont per celebrare da vicino il 50° anniversario della terribile tragedia accaduta il 9 ottobre 1963. Quel giorno, infatti, alle 22.39 dal monte Toc si staccò una grande massa di rocce e detriti che precipitò nel sottostante bacino lacustre creando un’onda devastatrice alta quasi duecento metri che distrusse alcune frazioni sulle pendici della montagna e in meno di un minuto raggiunse Longarone spazzando via tutto quello che incontrava. Appena arrivati nei pressi della diga abbiamo notato che lungo una staccionata c’era una fila interminabile di bandierine sulle quali erano riportati i nomi di tutti i bambini e ragazzi fino Emozionante il racconto dei fatti…. ai 15 anni morti in quell’occasione: ben 487, di cui 30 mai nati, su 1917 vittime totali; l’impatto emotivo è stato davvero forte. Siamo poi stati divisi in due gruppi ed abbiamo iniziato la visita con le nostre due guide che, grazie all’ausilio di fotografie e pannelli esplicativi, ci hanno parlato della conformazione del territorio e della costruzione della diga, sottolineandone ...in attesa del taglio del nastro sia gli aspetti tecnici che quelli economici. Abbiamo poi provato l’indescrivibile emozione di percorrere tutto il coronamento di quella monumentale opera, da dove lo spettacolo era davvero fantastico: la montagna franata da un lato e la città di Longarone, oggi completamente ricostruita, a fondo valle dall’altro! Infine abbiamo proseguito il nostro cammino nel bosco, proprio sulla frana. Questa esperienza ci ha permesso di toccare con mano l’imponenza di quella che era la diga più grande del mondo e che doveva essere il vanto dei progettisti, ma soprattutto ci ha fatto tanto riflettere: quella del Vajont non è stata una tragedia naturale, ma un disastro provocato dall’uomo! Prof. Alessia Marchetti. Martina Mometti, 3ª media DIPLOMATI MATURITA’ 2012/2013 Felicitazioni ed auguri per il prossimo futuro ai nuovi ex allievi!! Liceo Linguistico Europeo: Azzalini Martina, Bernardi Alice, Cereser Eleonora, Da Ros Eleonora, Dei Pieri Deborah, Dei Tos Irene, Furlan Antonella, Mirante Chiara, Piccin Chiara, Poser Costanza, Rossoni Melanie, Scotton Irene, Soldan Chiara, Tonegutti Giulia, Maruotti Ilaria. Sono ritornati con gioia, il g. 16/11/2013 per la solenne consegna dei Diplomi! Liceo della Comunicazione: Benedet Davide, Casagrande Andrea, Cecchetto Mauro, Collot Antonio, Dal Cin Sara, Dal Puppo Arianna, Errante Lorenzo, Fiume Riccardo, Miatto Ilaria, Perin Alice, Poser Greta, Sitton Anna Maria, Soccol Aliocha, Spano Celeste, Tempini Beatrice. SCUOLA APERTA www.campusgiovannadarco.it SCUOLA PRIMARA SCUOLA SECONDARIA 1° Grado Domenica 15 dicembre sabato 18 gennaio Domenica 15 dicembre Sabato 11 gennaio Domenica 19 gennaio LICENZA Iª grado 2012/2013: Hanno felicemente superato gli esami di stato gli alunni: Aurighi Vittoria, Baro Paola Ylenia, Bertolin Francesco, Bonfanti Giovanni, Borca Laura, Bottan Marco, Bottan Michele, Dal Vecchio Alberto, De Nardi Giada, Ferri Alberto, Foda Gaia, Gazzarin Giorgio, Nicaretta Elisabetta, Ongaro Benedetta, Perenzin Valentina, Petrelli Mattia, Possamai Francesca, Zaia Paola, Zanin Lucrezia, Zilli Alberto. Alloro per Alice Tonini Raffaella De Giusti ORARIO dalle 9.00 alle 12.00 dalle 15.00 alle 19.00 Ti aspettiamo ! Francesca Plaudetti Girardi Elena Nardari tra le due figlie; Martina è ex allieva CONVEGNO EX ALLIEVI DELLA SCUOLA MEDIA Finalmente è giunto il giorno tanto atteso! Sabato 23 novembre 2013, si è svolto nella nostra Aula Magna l’incontro degli ex-alunni di 3^ Media degli ultimi quattro anni. I Professori hanno partecipato con gioia alla preparazione della festa, ed il loro entusiasmo è stato ricompensato dalla presenza di numerosi ex-allievi, che si sono lasciati coinvolgere nella serie di giochi organizzati, per fare memoria dei “vecchi” tempi con allegria. Contatto ravvicinato con chi li ha accompagnati nella crescita ssa Gasparetto, che hanno aderito volentieri a questa iniziativa, con il desiderio di mantenere un legame di amicizia con i nostri cari ex-alunni, che abbiamo accompagnato per alcuni anni e che continuiamo ad accompagnare con la preghiera e sentimenti di affetto. Li affidiamo alla protezione del nostro amato Padre Luigi, perché li guidi e li sostenga nel loro cammino di crescita! Arrivederci alla prossima volta… speriamo prima della fine dell’anno scolastico! Sr Simona Ringraziamo di cuore i ragazzi che hanno accolto l’invito e sono tornati esprimendo affetto e riconoscenza alla loro scuola. Grazie anche per aver contribuito ad arricchire il buffet con dolci e bibite Quasi donne, ormai che hanno accresciuto l’allegria del momento finale. Un grazie infinito ai Prof. Conte, Prof.ssa Albrizio, Prof. Serra, Prof. P Pienamente coinvolti, in una gara di giochi organizzati dai proff. sssa Marchetti, Prof. Tandura e Prof. Sono cresciuti, ma non ancora troppo seri