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Università degli Studi di Sassari
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Progetto d'Ateneo1
GOALS
Giovani Orientati/e AL Successo
Ricerca-intervento per il contrasto della dispersione universitaria e la promozione del
benessere degli/delle studenti
I report2
1. Premessa
Il modello di orientamento promosso dall’Università degli Studi di Sassari si è sviluppato a partire
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2La ricerca è prevista nell'ambito del progetto del contratto da ricercatore "Orientamento alle scelte degli/delle studenti
in un’ottica di governance universitaria, contrasto alla dispersione e strategie di inclusione".2
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Le analisi e la stesura del report sono state curate da Anna Bussu, ricercatrice di psicologia sociale (Dipartimento di
Scienze Politiche, Scienze della Comunicazione e Ingegneria dell'Informazione), referente per la ricerca del Servizio
OrientAzione (Centro Orientamento Studenti) in collaborazione con Claudio Detotto, ricercatore di economia politica
(CRENoS-Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali), con la supervisione di Patrizia Patrizi, ordinaria di
Psicologia giuridica, Delegata del Rettore per l’Orientamento e responsabile del Servizio OrientAzione. L'impostazione
della prima e della seconda fase della ricerca sono state condivise con Camillo Tidore, associato di Sociologia urbana,
Delegato d'Ateneo per l'orientamento in itinere.
Il report è in progress: alcune analisi sono in fase preliminare. Tabelle e descrizioni riportano le denominazioni adottate
dagli Uffici.
La scrittura di questo report ha tenuto conto delle indicazioni per l’utilizzo di un linguaggio non sessista, a partire dalle
Raccomandazioni formulate nel 1986 dalla studiosa Alma Sabatini. Questa scelta ha dovuto confrontarsi con tradizioni,
regole grammaticali che, in molti casi, ne hanno reso problematica la declinazione nel testo. Il risultato delude in parte
intenzioni e aspettative, che le lettrici e i lettori vorranno comprendere. Al contempo il tentativo che è stato fatto può
costituire una sollecitazione e un impegno che riteniamo non più rinviabile, sia nella lingua parlata che in quella scritta.
Nell’uso più continuo di formule non discriminatorie di genere riusciremo, probabilmente a individuare nuovi termini e
composizioni delle frasi in sintonia con le esigenze di stile. Crediamo che la nostra lingua italiana possa evolvere
esprimendo le evoluzioni e la cultura del sociale che rappresenta (Patrizi, 2012).
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dalla centralità della persona e dei suoi sistemi di vita. La prospettiva è quella di un sistema
universitario e di una comunità orientante - Smart Community - in grado di facilitare l’accesso alla
conoscenza e l’avvicinamento al mondo del lavoro, favorire processi di autodeterminazione nelle
scelte, impegno nel corso degli studi, nell'individuazione e progressione di carriera, in vista del
benessere personale, universitario e professionale.
L'orientamento diventa così "occasione" di incontro, di scambio e di crescita, per studenti, docenti,
famiglie, amministratori etc. L’esigenza di creare sistema per gestire le criticità osservate
nell’affrontare la transizione tra scuola, università e mondo del lavoro ha consentito di creare un
sistema innovativo di interventi, sviluppando nel nostro Ateneo un sistema universitario orientante
in grado di facilitare l’accesso alla conoscenza e l’avvicinamento al mondo del lavoro.
In quest’ottica, l’Ateneo, coerentemente con l'articolo 9 dello Statuto dell’Autonomia, considera
l’orientamento un processo continuo, volto a favorire l’acquisizione di competenze lungo tutto
l’arco della vita e la piena realizzazione della persona, garantendo durante la carriera universitaria
servizi ed acquisizione di adeguate competenze di sostegno e di indirizzo per i percorsi formativi
prima e quindi di inserimento lavorativo, promuovendo, al contempo, collaborazioni con il sistema
dell'istruzione scolastica e della formazione professionale.
L’idea di fondo è quella di sostenere le persone nel sentirsi autonome nel fronteggiare il
cambiamento e nel trasformare vincoli strutturali ed emergenti in valore positivo di risorsa. Il
processo orientativo deve, quindi, incentivare in ogni studente un efficace processo di ricerca e
apertura alla dimensione creativa.
Ma orientare significa anche riuscire ad “agganciare” le persone, responsabilizzandole in termini di
impegno e attivazione allo studio, affinché concludano in tempi ragionevoli il loro percorso
universitario, lavorando costantemente sulla loro soddisfazione personale.
Ci riferiamo ad un paradigma dell’orientamento in grado di recepire i principi affermati dalla
strategia di Lisbona e dal processo di Bologna a sostegno di un’economia della conoscenza, per
favorire l’occupabilità, lo sviluppo di capitale umano, l’equità sociale. Principi ulteriormente
promossi e considerati fondamentali dalla strategia “UE 2020” che prevede, tra le sue finalità
prioritarie, il potenziamento dell’istruzione in Europa a tutti i livelli e gradi formativi con il
raggiungimento di due obiettivi principali: la riduzione del 10% dei tassi di abbandono scolastico
precoce e l’aumento del 40% dei 30-34enni con un’istruzione universitaria.
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Tra gli obiettivi del D.M 509/99 era stata enfatizzata l’importanza di ridurre il drop out, quindi gli
abbandoni universitari, specialmente dopo il primo anno, ma come evidenzia il rapporto pubblicato
nel 2011 dal Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario ( Cnvsu)3, organo
istituzionale del Miur, questi propositi non sono stati raggiunti.
Il drop out e la dispersione universitaria in genere costituiscono gli effetti più evidenti di una
difficoltà del sistema universitario di accompagnare lo/la studente in un percorso di formazione che
possa essere considerato efficace e soddisfacente. Si tratta di un fenomeno che, oltre ad evidenziare
difficoltà, disagio e possibile insoddisfazione dello/della studente, preannuncia condizioni di scarsa
competitività delle/dei giovani italiani nei confronti dei loro coetanei e coetanee; rappresenta quindi
un nodo problematico per la nostra università in termini di competitività con gli altri atenei europei.
Problematica che deve essere gestita per non incorrere in penalità relative a finanziamenti
economici adottate dal MIUR per contrastare la dispersione universitaria e il numero di studenti
inattivi/e o non regolari rispetto ai cfu previsti per l’anno di corso frequentato.
Il nostro Ateneo deve gestire il fenomeno della dispersione universitaria nelle sue diverse forme,
principalmente si tratta di irregolari, studenti fuori corso o che non riescono a raggiungere i cfu
previsti per l’anno accademico frequentato, spesso inattivi/e, quindi studenti che non acquisiscono
cfu da almeno 1 anno. Nei casi più estremi si tratta di studenti che hanno di fatto abbandonato
l’Università senza avere formalmente rinunciato. Oppure studenti che a pochi esami dal traguardo
decidono di abbandonare senza conseguire il titolo.
Può incidere sulla regolarità nello studio la scelta o il cambio di corso di laurea quando legato ad
una bassa motivazione agli sbocchi professionali; elemento che, secondo il rapporto AlmaLaurea
2013, rappresenta uno dei principali fattori che possono influenzare la carriera. Si evidenziano
inoltre il genere, il voto e la tipologia di diploma, svolgere un'attività lavorativa nel corso degli studi
e il livello di scolarizzazione dei genitori. L'importanza della motivazione professionale nella scelta
del corso sottolinea l'utilità di un efficace orientamento in ingresso.
Come risulta dai dati pubblicati dall’Ocse, relativamente al 2008, la percentuale di giovani che si
iscrivono all’università in un percorso di laurea triennale in Italia è pari al 51%, minore rispetto alla
media sia dei Paesi Ocse (56%) che alla media dei paesi europei (55%). Inoltre, dopo la riforma
didattica del 1999, la percentuale di giovani di 19 anni che si immatricolava all’Università è
aumentata fino al 56,5% nell’a.a. 2003/04; negli ultimi anni il dato è in continua diminuzione e nel
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Il CNSU ha il compito di fissare i criteri generali per la valutazione delle attività delle università.
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2009/10 è risultata pari al 47,7%. Meno di un diciannovenne su due si iscrive all’università. Il dato
è in parte spiegabile con il fatto che il numero di studenti che ha conseguito la maturità è passato dal
77,5% del 2006/07 al 72,6% del 2009/10, ma anche con la riduzione di persone attratte
dall’opportunità di proseguire gli studi (dal 74,5 del 2002/03 al 65,7 del 2009/10). Nell’arco di 8
anni si è passati da 338.000 nell’anno accademico 2003/04 a 293.179 nel 2009/10 .
Relativamente alla funzione dei servizi di orientamento universitario, ci sembra opportuno citare
ulteriormente il rapporto Cnvsu (2011) in cui si evidenzia da una parte che a livello nazionale non
sono disponibili dati certi sul ricorso all'orientamento se non nella fase del post laurea, dall'altra
parte si manifesta la carenza della maggior parte degli atenei nel monitorare l’effetto dei servizi di
orientamento sulla regolarità e profitto negli studi.
Gli/le studenti sono i principali stakeholder del sistema universitario, in quanto protagonisti del loro
percorso di formazione, in tal senso lo stesso Cnvsu evidenzia l'importanza di coinvolgere gli/le
studenti nei processi di ricerca e di promuovere e diffondere indagini che vadano in questa
direzione.
In relazione a questo, il Cnvsu fa riferimento ai lavori di due gruppi di ricerca sulla dispersione
universitaria negli atenei italiani4. Diversi sono i dati importanti emersi e dai quali partire in merito
agli sviluppi di ricerca nel nostro Ateneo. In primis gli/le studenti e future matricole non ricorrono
ai servizi di orientamento in modo generalizzato e prima di ogni scelta, bensì se e quando ne
avvertono la necessità.
Spesso, come nel caso degli/delle studenti che fruiscono dei servizi di orientamento del nostro
Ateneo, si tratta di studenti in itinere, che ricorrono ai servizi dell’orientamento (quali per es. il
Servizio OrientAzione)5 perché non sono più sicuri/e della scelta fatta e/o si sono resi conto di aver
difficoltà nella gestione degli esami, sia dal punto di vista organizzativo, del metodo di studi che
della gestione emotiva.
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due gruppi di ricerca sono stati coordinati dai Prof. Santo di Nuovo dell’Università di Catania nel 2009 e Paolo
Feltrin dell’Università di Trieste nel 2010. I risultati delle ricerche sono stati presentati a Roma in un convegno
nazionale organizzato dal MIUR e dal CNVSU il 17 novembre 2010. I contributi al convegno sono reperibili sul sito
del CNVSU (http://www. cnvsu.it/strumenti/eventi/eventi.asp?ID_EVENTO=34). Le Università coinvolte sono quelle
di Basilicata, Catania, Milano Statale, Napoli “Federico II”, Napoli “Orientale”, Napoli “Parthenope”, Seconda
Università di Napoli, Padova e Suor Orsola Benincasa di Napoli. Al riguardo può essere visionata la presentazione dei
risultati del progetto a cura del Prof. Santo di Nuovo (http://www.vsu.it/_library/downloadfile.asp?id=11751).
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Si vedano al riguardo i dati del monitoraggio delle richieste di counseling psicologico e coaching, pubblicate nel sito
dell'Università
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La lettura proposta dal Cnvsu è legata non tanto all’inefficacia dei servizi di orientamento, ma alla
scarsa consapevolezza degli/delle studenti in merito alle potenzialità dell’orientamento per le
decisioni di lungo periodo.
Ma i dati ci dicono anche che chi partecipa ad esperienze di orientamento ha un indice di successo
accademico di 0,68 e chi non vi partecipa di 0,636. In merito a questa ricerca vengono evidenziati
anche altri aspetti importanti che riconosciamo fondamentali nel nostro modello di orientamento
d’Ateneo e che abbiamo rilevato nella prima sperimentazione della IV fase della ricerca (vedi infra
p. 7).
Per esempio è risultato importante il livello di soddisfazione dello/della studente rispetto al
personale rendimento universitario per alcuni fattori logistici e organizzativi quali l’adeguatezza di
aule e laboratori; l’assistenza di tutor come supporto all’apprendimento; le attività di tirocinio e
stage; la qualità della didattica; l’adeguatezza del carico didattico; la comunicazione tra docenti e
studenti; l’organizzazione della didattica, la frequenza di colleghi/e rispetto a quella di sole persone
esterne al contesto universitario.
Inoltre si è evidenziata una correlazione positiva tra l’interesse per il percorso di studi intrapreso e
il successo ottenuto all’università. Elemento che sottolinea l'importanza e la necessità di un servizio
di orientamento in ingresso stabile.
Un ulteriore dato interessante ha riguardato le differenze fra gruppi estremi di studenti. Nello
specifico sono state effettuate delle interviste a studenti considerati di successo rispetto a quelli
fuori corso. Rispetto ai secondi, i primi si riconoscono maggiormente alcune capacità relative ad
una consapevolezza personale come studenti e all’autonomia della gestione del percorso di studi,
quali per esempio: conoscere e rispettare gli aspetti amministrativi; saper acquisire informazioni sul
corso di studi frequentato e saper fruire pienamente delle sue offerte; pianificare lo studio, gestire i
tempi nella frequenza delle lezioni e preparazione degli esami, usare un adeguato metodo di studio,
superare le interferenze emotive nello studio e negli esami, avere consapevolezza di poter riuscire
negli studi (“auto-efficacia”), abilità di studio, in relazione alle richieste del corso di laurea. Fattori
rilevanti di cui il Servizio OrientAzione si occupa sia nell'attività consulenziale che di ricerca per
sostenere lo/la studente in un percorso universitario che sia soddisfacente e produttivo.
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L’indice di successo accademico è calcolato come rapporto tra il numero di crediti acquisiti dallo studente,
moltiplicato per la media dei voti acquisiti e il numero di crediti previsti per l’anno frequentato moltiplicato 30. L’indice
varia tra 0 e 1.91 universitaria e non (http://www.vsu.it/_library/downloadfile.asp?id=11751).
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2. Presentazione del progetto ricerca
In considerazione degli elementi sopra citati, con l'obiettivo di contenere, ma soprattutto prevenire
la problematica della dispersione universitaria, abbiamo attivato il progetto di ricerca-intervento
GOALS (Giovani Orientati/e AL Successo).
Nello specifico la ricerca nasce dall’esigenza di ridurre e prevenire il numero dei fuori corso,
soprattutto nei corsi di laurea triennali e a ciclo unico, e di ottimizzare i servizi di orientamento
dell’Ateneo, attivati in particolar modo dal Centro Orientamento Studenti e dal Servizio
OrientAzione.
Il progetto è previsto dalle linee programmatiche dell’Ateneo ed è stato condiviso nelle sue finalità
generali con la Prorettrice e Delegata alla Didattica, la Prof.ssa Laura Manca. La prima parte della
ricerca è stata realizzata in collaborazione con l’Ufficio Gestione Segreteria Studenti7 e l'Ufficio di
supporto al Nucleo di valutazione e monitoraggio degli indicatori.8
La ricerca si propone in particolar modo tre obiettivi conoscitivi che corrispondono a tre distinte
fasi di ricerca:
1) Definire il profilo degli/delle studenti fuori corso nei corsi di laurea triennali, immatricolati/e9
nell'anno 2008/2009 (DM270-DM509), evidenziando elementi utili per i Dipartimenti per il
contrasto della dispersione. In questa fase si è optato per un target che rientrasse nel post riforma in
modo tale che l'ordinamento considerato fosse uguale in tutte le Facoltà/Dipartimenti e l'anno
accademico di immatricolazione interessato permettesse l'analisi di un intero ciclo di laurea
triennale, quindi almeno un triennio (I fase della ricerca).
2) Conoscere la tipologia di studenti in itinere che ha fruito delle consulenza del Servizio
OrientAzione tra il luglio 2010 e dicembre 2011, rilevando i dati socio-anagrafici e sulla carriera
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2Si ringraziano la Dott.ssa Franca Carmela Sanna per i dati sulle carriere degli studenti che hanno fruito delle
consulenze e il Dott. Paolo Deledda per la collaborazione nel reperimento dei dati sulla popolazione studentesca.
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Si ringrazia la Dott.ssa Paola Cocco per i dati sui laureati/e.2
2Con questa definizione intendiamo l'"immatricolato/a generico/a", cioè lo/la studente a cui viene attribuito un nuovo
numero di matricola dal nostro Ateneo, compresi/e coloro che si iscrivono ad un corso di laurea specialistica o
magistrale. È importante evidenziare la differenza esistente tra "immatricolato/a generico/a" e "immatricolata/a
“MIUR”; quest'ultima tipologia è utilizzata dal Ministero per il calcolo di alcuni degli indicatori per l'assegnazione del
FFO e riguarda coloro che si immatricolano per la prima volta nel sistema universitario nazionale e regolarizzano la
loro posizione, in merito al pagamento delle tasse universitarie entro il 31 luglio dell’a.a. in corso. Sono pertanto
esclusi/e coloro che non sono in regola con il pagamento delle tasse. Inoltre, da tale computo sono esclusi/e coloro che
ottengono abbreviazioni di corso in quanto già laureati/e in altre Facoltà nonché gli/le studenti provenienti da altri
Atenei che arrivano per trasferimento o, ancora, gli/le studenti che effettuano il passaggio di corso anche all’interno
della stessa Facoltà, come pure i/le laureati/e di corsi triennali che si iscrivono a corsi di laurea specialistica o
magistrale.
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dello/della studente. Studiare l’impatto del Servizio sulla carriera dello studente prima e dopo la
consulenza di counseling psicologico e coaching. Allo stato attuale è stato considerato questo arco
temporale per poter monitorare la carriera dello/della studente post consulenza per almeno un anno
accademico 10 (II fase della ricerca).
3) Analizzare le carriere universitarie di un campione di studenti che ha fruito della consulenza e al
contempo confrontarle con quelle di un campione con caratteristiche simili (ragionato), che non ha
fruito della consulenza (III fase della ricerca).
La valutazione dell’impatto del Servizio OrientAzione sulla carriere degli/delle studenti è
importante per rilevare se e quali cambiamenti si sono verificati in termini di performance e di
autonomia. Ai fini dell'analisi verrà adottato il modello econometrico "treatment effect model".
4) Un ultimo step della ricerca-intervento (IV fase della ricerca) risulta particolarmente importante
per la prevenzione e il contenimento della dispersione universitaria.
L'ipotesi progettuale, da condividere con i singoli Dipartimenti relativamente alle priorità e alla
concreta fattibilità nell'implementazione, prevede il monitoraggio degli/delle studenti che si
immatricoleranno nell'anno accademico 2013/2014. La finalità principale è quella di rilevare sin dal
primo anno eventuali difficoltà e ostacoli legati all'università che possono incidere sulla regolarità
del percorso.
Il modello prevede che, una volta monitorata la carriera studentesca delle matricole, vengano
contattati/e gli/le studenti che entro il loro primo anno di iscrizione non avranno raggiunto almeno
12 cfu. Il non raggiungimento, infatti, di un numero congruo di cfu sin dal primo anno evidenzia la
difficoltà dello/della studente nella gestione del suo piano di studi e preannuncia la possibilità di un
fuori corso, dovendo lo/la stesso/a maturare annualmente 60 cfu.
Verificati interesse e disponibilità dei Dipartimenti a implementare questa azione di ricerca, potrà
essere condivisa una modalità di contatto dello/la studente per conoscere le motivazioni legate al
non aver sostenuto/superato gli esami del primo anno e potrà essere proposto un colloquio
individuale presso il Servizio OrientAzione per un supporto e un sostegno mirati.
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1 2Per definire le carriere sono stati considerati i seguenti dati (Nome – Cognome, Genere, Luogo di nascita, Data di
nascita, Residenza, Numero di matricola, Scuola di provenienza - Voto di diploma, Anno di immatricolazione
all’Università, Contatti (email e telefono), Corso di laurea - Facoltà di appartenenza/Dipartimento di appartenenza,
Cambi dei corsi di laurea (dentro la stessa Facoltà o in altre), Trasferimento d’Ateneo /rinunce. In questa fase non è
stato possibile considerare i cfu, che verranno trattati nelle analisi successive. L'analisi completa prenderà in
considerazione non solo gli/le studenti in itinere che hanno fruito della consulenza del Servizio OrientAzione, ma anche
quelli/e in ingresso e in uscita.
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Una prima sperimentazione del modello, anche se rivolta a fuori corso e non a matricole in
difficoltà, è stata effettuata con il Dipartimento di Scienze Politiche, Scienze della Comunicazione e
Ingegneria dell’Informazione 11 , che ha richiesto al Servizio un sostegno per affrontare la
problematica. Sono stati/e coinvolti/e 422 studenti fuori corso, di questi/e 166 hanno accettato di
rispondere a un'intervista telefonica o in presenza. L'intento è stato quello di conoscere le principali
problematiche che possono aver contribuito all'irregolarità negli studi e raccogliere dalle/dagli stessi
studenti proposte utili per un sostegno finalizzato a conseguire la laurea nei tempi previsti. A ogni
partecipante è stata poi data la possibilità di accedere a un percorso di consulenza per un sostegno
individuale o di gruppo volto a individuare le strategie più efficaci per concludere al meglio il
percorso di studio.
L’intento finale del progetto GOALS è quello di condividere con i Dipartimenti un modello di
contenimento della dispersione universitaria, attivando una procedura di monitoraggio e
intervento costanti per i prossimi anni accademici.
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112Si possono visionare i risultati del report OrientAzione va in Dipartimento nel sito dell'Orientamento "Cose che
parlano di noi".
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3. Descrizione della popolazione studentesca dell’Ateneo
Fig.1 Andamento degli/delle iscritti/e totali ai corsi DM509, DM270 e ante riforma negli ultimi
5 anni
(Fonte: Notizie sull'Ateneo. Aprile 2013, a cura dell’ufficio di supporto al Nucleo di valutazione e monitoraggio degli
indicatori 67789AABBBCDEFCF7A"DE7FA#$%&'#(#)*7F+F),7E)8F)3 14C8"-)
Il numero complessivo di studenti iscritti/e (DM270-DM509 e Ante riforma) nell’anno accademico
2011/2012 è di 15.125, 2600 in meno rispetto all’anno accademico 2007/2008; riferito allo stesso
arco di tempo il numero di immatricolati/e si attesta su 2126, circa 800 in meno rispetto al
2007/2008. Le persone laureate invece aumentano, passando da 1815 a 2192 (+380 circa).
Nell'anno accademico 2008/2009, oggetto specifico della nostra indagine, gli/le studenti iscritti/e
nel nostro Ateneo sono stati/e 17.463. Si precisa che le elaborazioni svolte dall'ufficio di supporto al
Nucleo di Valutazione si riferiscono agli/alle immatricolati/e “MIUR”, cioè quelli considerati/e dal
Ministero per il calcolo degli indicatori utilizzati per l'assegnazione del FFO (Cfr. supra nota 8).
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Fig.2 Andamento degli/delle immatricolati/e e laureati/e nell’Ateneo negli ultimi 5 anni
(Fonte: Notizie sull'Ateneo. Aprile 2013, a cura dell’ufficio di supporto al Nucleo di valutazione e monitoraggio
degli indicatori 67789AABBBCDEFCF7A"DE7FA#$%&'#(#)*7F+F),7E)8F)3 14C8"-)
Il numero dei/delle laureati/e ha superato negli ultimi anni il numero degli/delle iscritti/e.
Bisogna considerare che il dato può essere legato al fatto che l’impatto della riduzione delle
immatricolazioni degli studenti non è immediatamente osservabile sulla curva del numero delle
persone laureate, quindi nel breve periodo potrebbe essere possibile osservare una convergenza o
persino una sovrapposizione delle due serie storiche. Ipotizziamo inoltre che possa avere inciso sul
dato l'aumento delle iniziative del nostro Ateneo e dei singoli Dipartimenti per contrastare la
dispersione universitaria e incentivare la chiusura delle carriere studentesche dei fuori corso e
dall’altra la contrazione delle immatricolazioni.
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Fig.3 Studenti attivi/e
(Fonte: Notizie sull'Ateneo. Aprile 2013, a cura dell’ufficio di supporto al Nucleo di valutazione e monitoraggio degli
indicatori 67789AABBBCDEFCF7A"DE7FA#$%&'#(#)*7F+F),7E)8F)3 14C8"-)
Come si evince dal grafico gli/le studenti attivi (che danno esami) sono circa il 75,5% sul totale
degli/delle iscritti/e. Circa il 24,5% non ha sostenuto esami.
Sono considerati attivi/e gli/le studenti iscritti/e in un dato anno accademico che nel periodo che va
dal 1 gennaio al 31 dicembre dell’anno successivo abbiano acquisito almeno 5 cfu.
Fig.4 Numero degli/delle studenti fuori corso e percentuale dei regolari
(Fonte: Notizie sull'Ateneo. Aprile 2013, a cura dell’ufficio di supporto al Nucleo di valutazione e monitoraggio degli
indicatori 67789AABBBCDEFCF7A"DE7FA#$%&'#(#)*7F+F),7E)8F)3 14C8"-)
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Nel raffronto fra studenti in regola e fuori corso, si evidenzia come negli ultimi 5 anni la
popolazione studentesca si è divisa in due: circa una metà di studenti è in regola e l'altra è fori
corso. Il dato più positivo si è registrato nell'anno accademico 2009/2010 con il 50,4% di studenti in
regola. Al riguardo, come abbiamo affermato all'inizio sarebbe interessante capire quali sono le
differenze auto-percepite dagli/dalle studenti in regola e fuori corso come nel caso della ricerca
nazionale precedentemente citata del Cnvsu.
Fig.5 Soddisfazione complessiva degli/delle studenti sulla didattica
(Fonte: Notizie sull'Ateneo. Aprile 2013, a cura dell’ufficio di supporto al Nucleo di valutazione e monitoraggio degli
indicatori 67789AABBBCDEFCF7A"DE7FA#$%&'#(#)*7F+F),7E)8F)3 14C8"-)
Tra le informazioni importanti da esplorare sull'auto- valutazione degli/delle studenti è stato
rilevato il dato della soddisfazione personale per l'attività didattica. Nell'ultimo anno accademico si
è registrato un aumento della soddisfazione per lo svolgimento degli insegnamenti (84,8%).
Nell'anno accademico 2011/2012 secondo la relazione sulla valutazione della didattica, oltre alla
soddisfazione per la stessa, sono state evidenziate situazioni di criticità riguardanti alcuni
insegnamenti e proteste relative, in modo particolare, all'inadeguatezza di aule e laboratori e
all'organizzazione dei corsi di studio (orari, distribuzione del carico didattico tra semestri etc.).
Informazioni di questo tipo sullo stato di soddisfazione dei/delle nostre studenti sulla didattica e
sulla vita universitaria possono essere utili per cogliere punti di forza e di debolezza in merito ai
servizi del nostro ateneo e indagare le difficoltà e le risorse percepite come tali.
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4. Ricerca sulla dispersione universitaria
In questa prima fase della ricerca, come accennato in premessa, sono stati analizzati12 in particolar
modo i dati relativi agli/alle immatricolati/te generici/che del 2008/2009 nei corsi di laurea triennali.
Abbiamo scelto l’anno accademico 2008/2009 perché è relativo a un triennio che rientra
interamente nel post riforma e quindi l’offerta didattica né ha già recepito le indicazioni e siamo
quindi in grado di fotografare un ciclo completo del corso di laurea triennale. Non abbiamo
considerato gli/le studenti iscritti/e in corsi di laurea a ciclo unico perché allo stato attuale non
entrerebbero in fuori corso. Faremo riferimento alle Facoltà e non ai Dipartimenti proprio in
relazione all'anno accademico considerato.
Abbiamo circoscritto l'osservazione a studenti full-time dei corsi di laurea triennali perché alla data
di chiusura del nostro intervallo (2011-2012) sia gli/le studenti part time che quelli/e iscritti/e ai
cicli unici di Giurisprudenza, Medicina e Chirurgia e Veterinaria non possono ancora essere entrati
in fuori corso.
Nell’anno accademico 2008/2009 gli/le immatricolati/e generici in corsi di laurea triennali sono
stati 2258. Gli/le immatricolati/e ai corsi di laurea triennale full-time, che non hanno cambiato
Facoltà nell’Ateneo sassarese e che non hanno abbandonato il corso di laurea, sono stati 1174.
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I dati sono stati analizzati con il software statistico Stata12.
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Fig. 1 Età degli/delle studenti iscritti/e in corsi triennali (anno accademico 2008/2009)
L'età media delle persone immatricolate nei corsi di laurea triennale nell'anno accademico
2008/2009 è 21 anni (vedi fig.1). Nel nostro Ateneo evidenziamo la presenza rilevante di
immatricolati/e di età superiore ai 30 anni iscritti in modalità full-time.
152
2
Fig. 2 Sesso degli/delle studenti iscritti/e al primo anno delle triennali nel 2008/2009
2
2
Circa il 70% è di sesso femminile (816 casi) e il 30% degli studenti (358 casi) è di sesso maschile.
Fig. 3 Istituti di provenienza degli/delle studenti iscritti/e al primo anno delle triennali nel
2008/2009
12
2
Fig. 4 Istituti di provenienza degli/delle studenti iscritti /e al primo anno delle triennali nel
2008/2009
Gli/le studenti provengono per il 56,7% dai licei (di cui 29,4% licei scientifici, il 13,5% licei
classici e 12,8% licei linguistici), il 24,4% dagli istituti tecnici, per il 9,1% dagli istituti magistrali e
il 6% dagli istituti professionali e il 3,7% da altri istituti (istituti artistici e musicali, diplomi
stranieri e altre maturità non incluse nelle precedenti categorie (fig. 3 e 4).
Sul nostro campione selezionato di 1174 iscritti/e dall'anno accademico 2008/2009, 738 (62,9%)
sono fuori corso e di questi/e prioritariamente gli/le studenti dei licei classico, linguistico e
scientifico perché rappresentanti il 53,8% del campione che si iscrive nel nostro Ateneo.
12
2
Fig. 5 Studenti fuori corso per istituto di provenienza
933
833
733
633
DE2DF
533
E2DF
433
133
3
ABCDE2EFCECCE EFCECCE2CEE
EFCECCE
EFCECCE
BEE2278
2995
286
DFFEABE AEFCDABE2
943
284
2
Gli/le studenti provenienti da altri istituti (77,3%) sono quelli/e che entrano maggiormente fuori
corso, seguiti/e da quelli che hanno frequentato istituti magistrali (72%), istituti tecnici (64,8%) e
professionali (62,8%).
12
2
Fig. 6 Studenti fuori corso per Facoltà di provenienza
473
433
173
133
73
DE2DF
3
E2DF
Dal grafico si evince che gli/le studenti, che nell’anno accademico 2011-2012 sono entrati/e fuori
corso, sono iscritti/e prevalentemente nelle Facoltà di Lettere e Filosofia, Agraria, Lingue e Scienze
Politiche. Si ricorda che per Giurisprudenza e Medicina e Chirurgia sono stati considerati solo gli/le
iscritti/e ai corsi di laurea triennale. Inoltre Veterinaria e Farmacia non sono presenti perché,
nell'anno accademico considerato hanno attivato solo corsi di laurea a ciclo unico.
I valori medi dei fuori corso vanno da un minimo registrato dai corsi di laurea di SMFN (il 38% dei
fuori corso) ad un massimo registrato dalle Facoltà di Lettere e Filosofia (84%) e Agraria (82%).
Anche Architettura presenta un dato sotto la media dei fuori corso del campione che è 62,9%.
1!2
2
Fig. 7 Studenti fuori corso "in sede" e "fuori sede" (immatricolati/e nel 2008/2009)
Gli/le studenti fuori sede sono 830 e quelli/e in sede 344 (fig. 7). In proporzione la componente
dei/delle fuori corso è più elevata nei fuori sede che negli/nelle studenti in sede. La percentuale dei
fuori corso in sede è del 54,9% (189 su 344, totale degli studenti in sede). La percentuale dei fuori
corso non in sede è del 66,1% (549 su 830, totale studenti fuori sede).
12
2
Fig. 8 Studenti provenienti da diversi istituti divisi per Facoltà
Gli/Le studenti di Agraria provengono prevalentemente dagli istituti tecnici (51,5%) e licei (38,2%),
quelli/e di Architettura prevalentemente dai licei (43,9%) e dai tecnici (38,6%). Per quanto riguarda
Economia prioritariamente dai licei (52,0 %) e dai tecnici (35,3%). Relativamente a Giurisprudenza,
la maggior parte proviene dalle magistrali (35,3%); rispetto ai tecnici e ai licei si rileva la stessa
percentuale 29,4%. Per Lettere e Filosofia il 54,7% proviene dai licei e il 21,4% dalle magistrali.
Per Lingue e Letterature straniere la percentuale di studenti che proviene dai licei è del 64,4% e il
20% dai tecnici.
Per quanto riguarda Medicina e Chirurgia il 58,7% è costituito da liceali e il 27,3% da diplomati in
altri istituti tecnici. Lo stesso vale per gli/le studenti di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, il
72,6% proviene dai licei e il 15,3% dai tecnici. Per Scienze Politiche il 53,6% proviene dai licei e il
23,2% dai tecnici. Per gli/le studenti che si iscrivono in percorsi di Interfacoltà l’85,2% proviene dai
licei e l’11,1% dalle magistrali.
3 2
2
Fig. 9 Trasferimenti degli/delle studenti dal 2009-2010 al 2011-2012
11
11
F56E31
2345671E7F4CB5DC3B71
2345671893A7BC7BD51
ECDABCA02
2FE.2BECE,2
11
2FE.2AC2EF22AC2
2-EEA2/C2
2-EEA22,ED2
2BE22BC2FC2
2BCCD22EB2
2EDEFD-.A2
2ADAEA2
2EA2
22
2AD,ECCCDA2
22
!"#$%2&'2&()$'* +'"*(2
2ADADEA2
22
222222222 !"#$ 02&'212"3(*'(*+
22
2ADADEA2
32
32
12
12
12
12
42
12
32
12
52
32
1
1
1
2AD,ECCCDA2
32
32
12
32
32
32
32
32
32
32
32
32
1
1
1
2EA2
32
42
32
12
62
12
42
82
32
42
82
32
1
1
1
2ADAEA2
32
12
32
32
12
32
12 132
12
32
12
32
1
1
1
2EDEFD-.A2
32
12
12
32
32
92
52
82
32
42 142
32
1
1
1
2BCCD22EB2
32
12
62
32
42
32
62
82
32
32
72
32
1
1
1
2BE22BC2FC2
2-EEA22,ED2
32
32
32
32
52
32
32
42
12
12
42
52
32
32
32
32
32
32
42
72
12
12
32
32
1
1
1 1
1 1
2-EEA2/C2
32
32
32
32
32
32
32
52
32
32
32
32
1
2FE.2AC2EF22AC2
62
12
62
52
2
2
42 782
12
32
2
32
1
1 1
2FE.2BECE,2
32
32
72
32
52
52
12
52
12
32
32
32
1
1 1
ECDABCA02
32
12
42
32
42
12
32
2
32
42
32
32
1
1 1
2345671
1
1 1
1 1 1 1 1
1 1 1
1 1 11
1
1
11
La tabella mostra i trasferimenti degli/delle studenti immatricolati/e ai corsi triennali e ciclo unico
nell'anno accademico 2008/2009 nel triennio 2009-2012 da una Facoltà ad un'altra. Nel periodo
osservato si evince che la Facoltà che perde il maggior numero di studenti è Scienze Matematiche
Fisiche e Naturali (ne perde 96; 56 dei quali si iscrivono in Medicina e Chirurgia. Il saldo negativo
è pari a 82 studenti).
Sarebbe utile testare in che percentuale gli/le studenti che non superano al primo anno i test previsti
dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia decidano di iscriversi in un corso di Scienze Mat. Fis. e Nat.,
al fine di poter sostenere esami convalidabili nel percorso di laurea considerato come "prima
scelta", avendo la speranza di poter superare il test l'anno successivo.
L'aspetto da rilevare non è tanto il trasferimento verso Medicina e Chirurgia, ma l'orientamento
degli/delle studenti ad iscriversi in Facoltà molte diverse quali Lettere e Filosofia, Giurisprudenza,
Scienze politiche.
Rileviamo che le Facoltà con saldo negativo, cioè dove gli/le studenti in uscita sono maggiori degli
studenti in entrata, sono: Agraria, Economia, Farmacia, Giurisprudenza, Scienze Mat. Fis. e Nat., e
312
2
Interfacoltà. Non possiamo escludere che nelle matricole una scarsa consapevolezza e conoscenza
del percorso formativo in cui si sono iscritte possa aver determinato l'anno successivo la volontà di
cambiare corso di laurea. Anche in questo caso un adeguato sostegno di orientamento in ingresso
potrebbe aiutare lo/la studente e esplorare in maniera più attenta le diverse opportunità formative.
Al riguardo sarebbe interessante continuare a monitorare le carriere di questi/e studenti per
verificare se le "seconde scelte" dei/delle nostri/e studenti determinano un effettivo rallentamento
nella loro carriera, anche in considerazione del tempo perso nel passaggio da un corso ad un altro.
Fig. 10Trasferimenti degli studenti nel 2009/2010
11
32
32
32
32
32
32
32
32
32
52
32
32
1
32 12
32 12
42 32
12 32
12 12
12 42
32 52
32 32
32 32
12 62
32 52
12 12
1 1
32 12 12 42 32
32 32 32 32 32
32 42 12 12 72
32 12 32 12 82
32 32 82 12 62
32 42 32 42 52
32 12 32 32 32
12 32 42 32 32
32 32 32 32 42
52 92 2 42 612
32 42 52 12 12
32 42 32 32 82
1 1 1 1 1
32
32
32
12
32
32
32
32
32
12
12
32
1
12 52
32 32
12 82
32 32
42 2
32 72
12 12
62 12
32 32
32 82
32 32
32 32
1 1
32
1
32
1
32 1
32 1
32 1
32 1
32
1
32
1
32
1
32 1
32 1
32 1
1 1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
11
F56E31
11
2345671E7F4CB5DC3B71
2345671893A7BC7BD51
ECDABCA02
2FE.2BECE,2
11
2FE.2AC2EF22AC2
2-EEA2/C2
2-EEA22,ED2
2BE22BC2FC2
2BCCD22EB2
2EDEFD-.A2
2ADAEA2
2EA2
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2ADADEA2
2AD,ECCCDA2
2EA2
2ADAEA2
2EDEFD-.A2
2BCCD22EB2
2BE22BC2FC2
2-EEA22,ED2
2-EEA2/C2
2FE.2AC2EF22AC2
2FE.2BECE,2
ECDABCA02
2345671
2AD,ECCCDA2
22
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2ADADEA2
22
222222222 !"#$ 02&'212"3(*'(*+
22
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
11
Il 73,5% degli/delle studenti immatricolati/e nel 2008/2009, che ha optato per un trasferimento tra il
2009 e il 2012 (189 su 257), decide di farlo al secondo anno.
Le Facoltà con saldo positivo, cioè dove gli/le studenti in entrata sono maggiori di quelli in uscita,
sono: Medicina e Chirurgia (60 studenti), Scienze politiche (19 studenti), Architettura (6 studenti),
Lettere e Filosofia (6 studenti), Lingue e Letterature straniere (4 studenti) e Medicina Veterinaria (1
studente).
L' 8,4% degli/delle immatricolati/e nel 2008/2009 ha effettuato un trasferimento al secondo
anno e l'11,4% in tre anni. Al riguardo possiamo leggere il dato come una scelta poco
332
2
consapevole effettuata al primo anno di università che ricorda l'esigenza di un orientamento in
ingresso più mirato, effettuato non a ridosso della scelta e in raccordo con le scuole.13
È importante ricordare che il dato è relativo agli/alle immatricolati/e generici/che (precedentemente
definito) del 2008/2009, quindi non possiamo escludere che alcuni/e studenti del campione abbiano
già optato per un trasferimento di facoltà negli anni precedenti. Pertanto il dato da noi osservato sul
trasferimento di facoltà al secondo anno potrebbe essere sottostimato.
Sempre secondo la ricerca condotta nei diversi Atenei e presentata dal Cnvsu, in merito alle
differenze relative all’esperienza di non aver superato le prove a corsi a numero programmato, la
media dell’indice di successo accademico di studenti che hanno ripiegato su altri corsi è
significativamente inferiore a quella generale (0,58 contro 0,65 dell’intero campione) come pure il
grado di soddisfazione (6,20 contro 6,80) e di interesse (7,44 contro 8,22) (p<0,001).
Quindi chi sceglie un corso diverso da quello che aveva inizialmente desiderato studia in una
condizione di minore interesse e motivazione, con conseguente contrazione del rendimento e della
soddisfazione.
In conclusione, in considerazione di questi aspetti, dovremo seguire con attenzione i flussi
degli/delle studenti e prestare maggiore attenzione a quelli/e che non avendo passato i test a numero
programmato ripiegano su altri corsi di laurea, per esempio il caso più evidente di Medicina e
Chirurgia con Scienze Matematiche Fisiche e Naturali. Al riguardo, per prevenire la dispersione,
sarebbe importante monitorare gli/le studenti che hanno optato per un trasferimento, in relazione
anche al mancato superamento dei test di ingresso14 in alcuni corsi di laurea. Difatti come abbiamo
precedentemente detto la mancata motivazione agli sbocchi professionali può determinare
irregolarità negli studi (AlmaLaurea, 2013).
22222222222222222222222222222222222222222222222222222222
142In quest'ottica oltre all'attività consulenziale per gli/le studenti in ingresso, il Servizio Orientazione ha progettato e
implementato "OrientAzione va a scuola", volto a sostenere gli/le studenti delle classi quinte, aderenti all'iniziativa, in
un percorso di auto-orientamento per la scelta. Quello di Sassari è il primo Ateneo italiano ad accompagnare la
somministrazione a scuola di AlmaOrièntati (il percorso di orientamento proposto dall’Associazione AlmaDiploma del
Consorzio AlmaLaurea) con una restituzione dei risultati agli/alle studenti effettuata da esperti/e dell'orientamento. Il
progetto, nelle sue due edizioni annuali, ha coinvolto 1264 diplomandi/e. In occasione degli incontri di orientamento
alla scelta formativa-professionale è stato somministrato il test "Il mio lavoro futuro" che ha fatto emergere delle
differenze di genere significative in merito alle professioni scelte dalle/gli studenti. Ai fini dell'orientamento in ingresso
il Servizio OrientAzione ha sviluppato un strumento innovativo Play Your Professional Future (PProF). Il gioco è stato
brevettato per l’esplorazione del futuro prossimo immaginato all’università o nel mondo del lavoro.
È possibile visionare il report sul sito dell'orientamento.
http://www.uniss.it/php/proiettoreTesti.php?cat=1326&item=4&xml=/xml/testi/testi45296.xml&tl=OrientAzione%20v
a%20a%20scuola
14
Allo stato attuale non è stato possibile reperire il dato.
342
2
Analisi Probit
Al fine di stimare l'effetto di alcune caratteristiche individuali degli/delle studenti (quali l'età, il
sesso e la residenza) sulla probabilità di entrare nella condizione di fuori corso, è stato adottato il
modello Probit. Si tratta di una tecnica econometrica che consente di analizzare l’effetto k regressori
(X1, X2, ..., Xk) su una variabile Y dipendente binaria (ossia che assume soltanto i valori 0 e 1).
Mediante il metodo della Massima Verosimiglianza è possibile stimare il vettore di parametri 1 che
misura l’impatto di ciascun regressore Xi sulla probabilità di osservare Y = 1, cioè il caso in cui
uno/una studente della triennale immatricolato nel 2008/2009 entri fuori corso nel periodo 20112013.
Fig. 11 Analisi Probit. Variabile dipendente: stato di fuori corso
Variabile
Età
Età^2
Maschi
Fuori sede
Voto maturità
Altri istituti
Istituti tecnici
Istituti Prof.
Istituti Mag
Costante
Number of obs.
Log likelihood
LR chi2(7)
Prob > chi2
Coefficiente Std. Err. P>|z|
9.78
5.28
0.06*
0.79
0.06*
-1.49
-0.02
0.09
0.81
0.30
0.09 0.00***
-1.05
0.27 0.00***
0.42
0.25
0.08*
0.10
0.05*
0.20
0.16
0.18
0.38
0.07
0.15
0.66
-11.30
8.99
0.21
1174
-680.81
166.17
0.00
Dall'analisi Probit (fig.11) si evincono le variabili che incidono sulla probabilità di entrare fuori
corso. Il primo fattore significativo è l’età; più precisamente con l'aumentare dell'età al momento
dell'iscrizione aumenta la probabilità di entrare/essere fuori corso; come si evince dalla fig.11 il
rapporto è il quadrato dell'età (Età^2), ma tale effetto diminuisce con l’avanzare degli anni.
Il punto di svolta lo si osserva ai 26,5 anni, superato il quale la probabilità di entrare nello status di
fuori corso diminuisce. Sarebbe importante effettuare indagini più specifiche per verificare se gli/le
studenti "adulti/e" siano maggiormente consapevoli e motivati al momento dell' iscrizione e grazie a
questo aspetto riescano a superare il gap.
352
2
Secondo il rapporto AlmaLaurea (2013) quasi il 60 % degli/delle immatricolati/e con oltre 10 anni
di ritardo rispetto all’età standard (19/20) fa parte della categoria dei/delle lavoratori/trici studenti.
Un altro dato interessante che circa il 50 % degli/delle studenti adulti/e ritiene di avere concluso un
percorso di studi decisamente sostenibile, mentre fra gli/le iscritti/e in età regolare tale percentuale è
inferiore al 30%. Probabilmente siamo di fronte ad una maggior motivazione interna legata ad una
presa di coscienza del sacrificio legata a "studiare" e "lavorare" in relazione ai potenziali effetti dal
punto di vista professionale.
Non evinciamo nessuna differenza statisticamente significativa tra studenti di sesso maschile e
femminile nella probabilità di concludere la loro carriera in corso.
Gli studenti fuori sede hanno maggior probabilità di entrare fuori corso. Per questa categoria di
studenti possiamo ipotizzare una maggior difficoltà di accesso ai servizi proposti dall’ateneo,
minori informazioni per orientarsi nel mondo universitario e maggiori difficoltà a costruirsi una rete
amicale rispetto agli studenti in sede.
Questa tendenza non può essere motivata con le minori competenze scolastiche di base in quanto
nel confronto tra il voto medio di studenti in sede (78,08) e fuori sede (79,20) non si evince una
differenza statisticamente significativa (Il t test sulla differenza delle medie è pari a 1,44, quindi al
di sotto del valore critico del 5%). Potrebbe essere utile, al riguardo, indagare lo stile di vita
dello/della studente fuori sede nel nostro Ateneo per es. l'accesso ai servizi e alle informazioni,
legate sia all’Ateneo che alla fruibilità della città universitaria, la network amicale di riferimento
etc.
Al contempo secondo la ricerca nazionale presentata dal Cnvsu (2011) l’interesse verso il corso è
maggiore negli/nelle studenti che scelgono di abitare nella sede del corso, pur non essendovi
residenti; mentre proprio chi è residente parrebbe meno interessato. Si potrebbe ipotizzare che ciò
sia legato al fatto che lo/la studente abbia dovuto scegliere in base alla presenza dei corsi nella
propria città. Risulta minore anche l’interesse in chi studia da fuori sede non pendolare.
Il fattore del "voto di maturita/diploma" incide positivamente riducendo la probabilità per lo
studente di entrare fuori corso. Gli/Le studenti provenienti da “altri istituti” e dagli “istituti tecnici”
entrano mediamente più fuori corso rispetto a coloro che hanno conseguito la maturità classica,
scientifica o linguistica. Bisognerebbe al riguardo progettare e implementare attività in raccordo con
le scuole, quali per es. realizzazione test di ingresso per valutare le competenze potenziando il
32
2
lavoro svolto fino ad ora nell’ambito del progetto STUD.I.O, pensare a dei pre - corsi di
riallineamento delle competenze etc.
Fig. 12 Regressione lineare. Variabile dipendente: voto di Laurea
Variabile
Fuori corso
Età
Maschi
Fuori sede
Voto maturità
Altri istituti
Istituti tecnici
Istituti Prof.
Istituti Mag
Costante
Number of obs.
R2
F(18, 555)
Prob > F
Coefficiente Std. Err. P>|z|
-0.03
0.00 0.00***
0.00
0.01
0.793
0.00
0.09*
-0.01
0.00
0.00
0.874
0.01 0.00***
0.13
-0.01
0.01
0.36
-0.01
0.01
0.08*
-0.01
0.01
0.32
-0.03
0.01 0.00***
4.10
0.08 0.00***
574
0.5077
31.80
0.00***
La figura 12 presenta i fattori che possono incidere sul voto finale di Laurea.
Nel primo caso, mediante la tecnica econometrica dei Minimi Quadrati Ordinari, osserviamo che
gli/le studenti fuori corso in media ottengono un voto finale più basso rispetto a quelli/e in corso.
Chiaramente bisogna tenere in considerazione che gli/le studenti in regola in alcuni corsi di laurea
(per es. Scienze Politiche, Economia etc.) ricevono dei punti in più in sede di discussione dell'esame
finale di tesi. Tale politica è stata adottata al fine di incentivare la regolarità delle carriere.
L’età e la condizione di fuori sede non parrebbero avere alcun effetto sulla valutazione finale.
Relativamente al genere, gli studenti maschi mostrano una votazione finale media più bassa delle
loro colleghe. Il voto di diploma è positivamente correlato con il voto di laurea. Inoltre gli/le
studenti degli istituti tecnici e delle magistrali mostrano, in media, una valutazione finale più bassa
dei/delle colleghi/e provenienti dai licei.
32
2
Fig. 13 Voti di laurea distribuiti per Facoltà
Relativamente ai risultati finali degli/delle studenti immatricolati nell'anno 2008/2009, la figura 13
mostra la distribuzione dei voti di laurea finali per Facoltà. La presenza di picchi nella distribuzione
evidenzia un'elevata concentrazione associata a tale valore. A tal riguardo, evidenziamo che sono
presenti alcune Facoltà caratterizzate da un'alta concentrazione di voti massimi. Per esempio nei
corsi di laurea triennali delle Facoltà di Architettura e di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali
più del 40% ha ottenuto valutazioni pari a 110/110. Le Facoltà in cui si osserva una maggiore
varianza sono Economia, Scienze Politiche, Lettere e Filosofia e Agraria.
32
2
5. Analisi preliminare sull’impatto del Servizio OrientAzione sulle carriere
Abbiamo effettuato un'analisi esplorativa sulle carriere di un campione di studenti che ha fruito di
counseling psicologico e coaching. Precisiamo che l'attività consulenziale del Servizio
OrientAzione è fruibile oltre che da studenti già iscritti nel nostro Ateneo anche da
diplomati/diplomandi dell''ultimo anno delle scuole superiori che necessitano di un orientamento in
ingresso.15
Relativamente alla nostra analisi, si tratta di studenti già iscritti/e all'Università che prioritariamente
richiedono la consulenza per problematiche legate alla preparazioni degli esami e al metodo di
studio, all'organizzazione dei tempi dello studio e alla gestione delle emozioni legate al loro ruolo di
studenti. In questa fase abbiamo deciso di analizzare i dati solo di studenti in itinere perché con
gli/le stessi/e abbiamo fatto un lavoro direttamente legato alle problematiche sopra citate e che
maggiormente incidono sul ritardo negli studi.
Il campione analizzato è costituito da 82 studenti, di cui abbiamo potuto ricostruire le carriere16. Il
Servizio OrientAzione è stato contattato dal campione considerato per una consulenza individuale
tra luglio 2010 e dicembre 2011. Si è deciso di esaminare questo arco temporale in modo tale da
poter analizzare almeno un anno accademico intero dello/della studente dopo la consulenza.
Fig. 14 Fase dell’orientamento in cui è collocata la nostra utenza
22222222222222222222222222222222222222222222222222222222
possono visionare al riguardo i dati del monitoraggio delle richieste di consulenze di counseling psicologico e
coaching, pubblicate nel sito dell'Università.
16
Allo stato attuale non è stato possibile ottenere il numero dei cfu per singolo esame. Dato che verrà considerato nelle
successive analisi, con un relativo ampliamento del campione.
12Si
3!2
2
Dal grafico 14 si evince che in generale la nostra utenza, dal luglio 2010 ad oggi, è costituita
prevalentemente da studenti in itinere per un totale di 194 studenti. Fino a luglio 2013 abbiamo
ricevuto 351 richieste per il counseling psicologico e il coaching. Il campione specifico della nostra
analisi è costituito dal 66% di donne e dal 24% di uomini, con una età media di 28 anni. L’età del
campione va dai 19 ai 46 anni, con la moda pari a 24 anni (fig. 15).
Fig. 15 Età del campione
32
2
Fig.16 Facoltà in cui sono iscritti/e gli/le studenti
Fig. 17 Facoltà in cui è iscritta l'utenza
Facoltà
Freq.
%
Agraria
1
1.22
Economia
3
3,66
Giurisprudenza
6
7,32
Lettere e filosofia
17
20,73
Lingue e letterature straniere
12
14,63
Medicina e chirurgia
18
21,95
Medicina veterinaria
1
1,22
Scienze matematiche, fisiche e naturali
7
8,54
Scienze politiche
13
15,85
n.r.
4
4,88
Gli/Le studenti provengono prevalentemente da Medicina e Chirurgia (21, 95%), Lettere e Filosofia
(20, 73%), Scienze Politiche (15,85%) e Lingue e Letterature straniere (14,63%).
4 2
2
Fig. 18 Periodo in giorni della consulenza
Il periodo in giorni delle consulenze considerate va da un minimo di 1 giorno ad un massimo 569
giorni. Difatti diversi studenti sono tornati per problematiche legate allo studio dopo una prima
consulenza, per esempio per il sostegno nella preparazione e organizzazione di esami diversi o per
altre problematiche inerenti la gestione emotiva dell'esame, il senso di inefficacia personale, la
scarsa motivazione allo studio etc.
412
2
Fig. 19 Giorni intercorsi dall'ultimo esame superato dallo/dalla studente alla prima
consulenza
Fig. 20 Giorni intercorsi dall'inizio della consulenza al primo esame superato
432
2
Il tempo intercorso tra l’ultimo esame e il contatto del Servizio, quindi l’inizio del trattamento, è
mediamente di 672 giorni, la mediana è 232. Il 50% del nostro campione, al momento della prima
consulenza, era inattivo (quindi non aveva dato esami) mediamente da 7,5 mesi (fig. 19).
È interessante notare che dal momento in cui gli/ le studenti hanno iniziato la consulenza, in media i
giorni che sono intercorsi dal primo giorno alla data del primo esame sostenuto sono 115. Quindi il
50% delle persone, dopo la consulenza, è rimasto inattivo per un tempo non superiore ai 3 mesi (fig.
20).
Facendo il t-test sulla differenza delle medie dei due valori relativi ai giorni, si evince che la stessa è
statisticamente significativa.
Fig. 21 Media degli esami prima della consulenza
Confrontando le media degli esami sostenuti prima e dopo l’inizio del trattamento, la media relativa
al pre consulenza è pari a 25,7/ 30 (fig. 21), quella dopo la consulenza è 25,2/30 (fig.22).
Facendo il t-test sulla differenza delle medie dei due valori, si evince che la differenza non è
statisticamente significativa. Bisogna considerare che la media del 25,7/30 è relativa a tutta la
carriera dello/a studente pre- consulenza.
442
2
Al fine di rendere più corretto metodologicamente il raffronto, analizzando due periodi
temporalmente uguali, abbiamo deciso di confrontare il periodo relativo ad un anno prima e un anno
dopo l'inizio della consulenza. Dall'analisi è emerso che se un anno prima le persone davano in
media 1,82 esami con un voto medio di 25,2; dopo il trattamento il numero di esame è 2,39 e il
voto medio è 25, 34.
Fig. 22 Media degli esami dopo la consulenza
452
2
Conclusioni e implicazioni
Gli/le studenti rappresentano la categoria primaria di stakeholder del sistema formativo
universitario, essendo al tempo stesso fruitori diretti e compartecipi del loro processo di formazione.
Il sistema universitario deve pertanto rivolgere loro una attenzione mirata, rendendo fruibili servizi
e promuovendoli in modo tale che un numero sempre maggiore di studenti possa utilizzarli per
effettuare scelte di orientamento più consapevoli ed efficaci, in base alle proprie attitudini e
competenze e tenuto conto delle opportunità professionali.
Per prevenire la dispersione universitaria, i risultati della nostra ricerca, ma anche le argomentazioni
proposte dal Cnvsu, evidenziano la necessità, da una parte, di realizzare attività di orientamento in
ingresso finalizzate al supporto alla scelta per contenere la demotivazione e l'inattività di studenti
che si iscrivono in corsi di laurea non adeguatamente conosciuti in termini formativi e lavorativi o
per ripiego, e dall'altra, di monitorare costantemente i percorsi degli/delle studenti che fruiscono dei
servizi di orientamento per valutare il reale impatto degli stessi sulla loro carriera.
In merito al primo punto si potrebbero somministrare test di ingresso e prevedere colloqui
motivazionali per valutare non solo le conoscenze di base degli/delle studenti, ma anche le loro
competenze personali, importanti per la gestione della vita universitaria. Tali progettualità devono
essere il prodotto della condivisione tra il mondo della Scuola e quello dell’Università se vogliono
raggiungere concretamente l'obiettivo di formare "giovani di successo".
Usiamo il termine "successo" per indicare la consapevolezza di un risultato che viene dopo l'azione,
la soddisfazione personale nella scelta maturata di un percorso formativo e/o professionale, coerente
con le attitudini e le competenze che la persona si riconosce e ha saputo valorizzare; elementi che,
come abbiamo visto, incidono positivamente sulla regolarità universitaria. Quindi orientare al
successo significa per noi orientare ogni studente a raggiungere obiettivi e risultati personali.
In quest'ottica pensiamo che dovrebbero essere attivamente coinvolte le associazioni studentesche e
i rappresentanti istituzionali degli/delle studenti per la condivisione delle finalità e
l'implementazione delle proposte progettuali.
Relativamente al secondo aspetto si potrebbero monitorare le carriere di studenti che hanno fruito di
consulenze individuali prima dell'iscrizione universitaria e come matricole analizzandole in
raffronto a quella dei/delle loro colleghi/e che non hanno fruito dei servizi di orientamento in
ingresso. In generale conoscere l’impatto di un'attività di orientamento permetterebbe di effettuare
42
2
proposte migliorative in termini di regolarità delle carriere. In questa direzione si sta muovendo
anche l’Associazione AlmaDiploma del Consorzio AlmaLaurea che sta avviando prime
sperimentali valutazioni d’impatto dei propri interventi di orientamento.
Per supportare gli/le studenti nel raggiungimento degli obiettivi formativi, le ricerche nazionali
citate e i primi risultati del nostro progetto evidenziano l'utilità di conoscere meglio gli/le studenti e
di incentivare in loro un processo di auto-conoscenza, sostenendo la valorizzazione delle loro
risorse personali e l'allenamento delle life skills (autoefficacia, decision making, problem solving,
critical thinking, pensiero creativo, comunicazione efficace etc.). Molto spesso lo/la studente non sa
di avere competenze e conoscenze implicite che potrebbero essere molti utili per il superamento
delle difficoltà emergenti all'università. Potrebbe essere utile in tal senso fare una survey sull'autorappresentazione dei nostri studenti: come si vedono, quali competenze e risorse si riconoscono e
come vivono il loro ruolo di studente, potenziando al contempo i servizi che intendono incentivare e
allenare le skills personali.
Infine abbiamo evinto come lo stile di vita degli/delle studenti, in relazione anche al contesto
urbano del loro Ateneo dovrebbe essere maggiormente indagato. Potrebbe essere interessante
esplorare le differenze tra lo stile di vita e le difficoltà dello/della studente fuori sede in merito per
esempio alla rete amicale di riferimento, all'accesso ai servizi e alle informazioni fornite
dall’Ateneo, alla fruibilità delle proposte formative e ricreative attivate dalla città in generale etc.
42
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Report GOALS - Università degli Studi di Sassari