Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici
Centro Studi & Ricerche
Prospettive dell’autotrasporto e
della logistica in Italia e in Europa
Indagine Previsionale 2008-2010
Roma, 17 giugno 2008
CARATTERISTICHE DELL’INDAGINE PREVISIONALE
• Metodologia Delphi, caratterizzata dalla consultazione (in due fasi) di
un gruppo interdisciplinare di esperti, con l’obiettivo di trarre
previsioni centrate sulla convergenza delle opinioni sul futuro dei
problemi/fenomeni presi in considerazione, attraverso alcune
dimensioni conoscitive privilegiate.
• L’indagine è stata ideata e curata da Domenico Barricelli, Responsabile
del Centro Studi & Ricerche ANITA
• L’Indagine si è avvalsa del contributo di esperti nei seguenti ambiti:
Economia, Fiscalità aziendale, Economia dei Trasporti, Diritto dei
trasporti, Politiche pubbliche, Politiche associative, Logistica.
• Gli esperti coinvolti sono: Ruggiero Borgia, Fabrizio Dallari, Giuseppe
Marino, Giuseppe Mele, Clara Ricozzi, Mario Sebastiani, Paolo Zavoli
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Domenico Barricelli – Responsabile Centro Studi & Ricerche ANITA
Le cinque dimensioni conoscitive indagate
1. Valutazione sui nuovi scenari economico-politicocomunitari e impatti sul sistema produttivo
2. Nuovi assetti delle politiche europee in materia di
lavoro e fiscalità e impatti sui processi produttivi
3. Scenari previsionali sul sistema di offerta di trasporto e
logistica in Italia
4. Evoluzione dei principali fattori che incideranno sulla
produttività del settore a livello nazionale
5. Gli effetti dei diversi fattori di cambiamento della
domanda e dell’offerta di trasporto merci su strada
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Domenico Barricelli – Responsabile Centro Studi & Ricerche ANITA
UNO SGUARDO D’INSIEME:
PUNTI DI FORZA DEL SISTEMA
COMPETITIVO
DEL TRASPORTO E DELLA LOGISTICA
ITALIANO
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Domenico Barricelli – Responsabile Centro Studi & Ricerche ANITA
PUNTI DI FORZA DEL SISTEMA COMPETITIVO
DEL TRASPORTO E DELLA LOGISTICA ITALIANO
Punti Di Forza
• Elevato valore aggiunto delle grandi imprese di trasporto italiano €
53.000 - v.a. trasporti terrestri – superiore alla media UE 25 – €
36.600 (e agli altri paesi quali Francia, Germania, Spagna, UK, Olanda)
• Elevato numero (e la relativa modernità) del parco veicoli in uso
(1.070.308 nel 2005) , anche se sotto-utilizzato;
• la disponibilità di aree logistiche a prezzi ancora competitivi rispetto
alle altre localizzazioni europee;
• la disponibilità di importanti porti nel Sud del Paese per
l’intermodale stradale-marittimo;
• una vasta presenza delle microimprese, viste come potenziali e
costanti sub-fornitori, con un elevato valore aggiunto – di € 32.000,
superiore alla media UE 25 (€ 28.000)
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PUNTI DI DEBOLEZZA DEL SISTEMA COMPETITIVO
DEL TRASPORTO E DELLA LOGISTICA ITALIANO
Punti Di Debolezza
• relativa de-specializzazione italiana rispetto a quella europea;
• bassa velocità commerciale del traffico;
• relativo ritardo nell’avanzamento della logistica;
• elevata concentrazione del traffico merci nel Nord e Centro del
Paese.
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LE PREVISIONI IN SINTESI
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1.
SCENARIO ECONOMICO E IMPATTO SUL SISTEMA PRODUTTIVO
1. L’andamento macro-economico
• crescita del PIL per il nostro Paese nel 2008 tra lo 0,6% (FMI) e l’1,1%
(OCSE). L’FMI ha ridotto ulteriormente la stima allo 0,3%:
• criticità: andamento prezzo del greggio, rapporto €/$, inflazione, crisi
agricoltura.
2. Aspetti di contesto e conseguenze sullo scenario evolutivo nei processi di
delocalizzazione, che dipendono prevalentemente:
• dalla ricerca di aree disponibili per la localizzazione di impianti produttivi
e di piattaforme logistiche, reperibili al di fuori di sistemi territoriali
fortemente urbanizzati;
• dalla disponibilità di forza lavoro facilmente impiegabile e “rinnovabile”;
• dai margini di flessibilità nell’organizzazione e implementazione dei
sistemi produttivi, sia in senso verticale che orizzontale;
• dalle reti di comunicazione (e, quindi, dai progetti nazionali ed europei di
sviluppo delle reti di comunicazione).
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(continua…) 1. SCENARIO ECONOMICO E IMPATTO SUL SISTEMA PRODUTTIVO
3. Previsioni di andamento del settore
• aumento della domanda di trasporto (+40% al 2014), sia su scala
internazionale, sia interna (1%-2% incremento su base annua);
• “complessificazione” e sviluppo ulteriore del sistema della logistica
(legato ai processi di global sourcing);
• impatto ambientale delle emissioni stabilizzato (a seguito del rinnovo
del parco veicoli) ma ancora congestionato (per la saturazione delle
reti stradali e autostradali e la difficoltà di gestione dei flussi di traffico
urbano).
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(continua….) 1. SCENARIO ECONOMICO E IMPATTO SUL SISTEMA PRODUTTIVO
ma….
(in Italia) la mobilità delle merci continua ad essere
caratterizzata da pesanti disarmonie: perdurante
monomodalità e assetto del mercato;
dunque…
in prospettiva, sarà strategico modernizzare l’intero
sistema logistico italiano e internazionale, che sempre più
rappresenta il vero driver della crescita.
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2. LE POLITICHE EUROPEE
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Politiche europee dei prezzi
aumento dei prezzi di trasporto (causa: energia, lavoro, i nuovi assetti
fiscali e normativi, - liberalizzazione tariffe e riorganizzazione legislativa del
settore), in parte assorbiti dalla domanda di servizi su lungo raggio
(integrando trasporto e logistica).
Fiscalità e costo del lavoro: i processi di armonizzazione europei
definitivo abbandono di politiche protezionistiche e di logiche di
incentivo (se non mirate); effetti negativi di una “liberalizzazione regolata”,
soluzione tutta italiana);
tendenziale convergenza di fiscalità e costo del lavoro e progressivo
allineamento agli standard europei (che erode la concorrenza fatta sui
margini di “elusione/evasione regolatoria”);
individuazione di soluzioni fiscali di tipo “mirato”, in particolare per
gestire gli impatti ambientali (“tassa ambientale”);
credito d’imposta per le imprese di trasporti “virtuose”: sgravio fiscale
proporzionale al numero dei tragitti a pieno carico sul totale di quelli effettuati
in un anno.
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(continua…) 2. LE POLITICHE EUROPEE
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Offerta di lavoro per conducenti
Già oggi le PMI di autotrasporto (ad esclusione dei monoveicolari) lamentano
carenza di manodopera qualificata.
Il fenomeno della “importazione di manodopera” a più basso costo, dovrebbe
tendenzialmente esaurirsi per i conducenti UE; non è da escludere una persistenza
alimentata da conducenti extra-UE, o addirittura extra-europei.
Revisione della politica nazionale di sostegno al settore
Misure di governance del sistema trasporto, vista la centralità nell’economia
(obiettivo: razionalizzare e ammodernare l’assetto organizzativo di settore, in un
contesto di libera concorrenza e di regole condivise, anche per ciò che riguarda la
sicurezza stradale e sociale):
(sul piano economico finanziario) incentivare la terziarizzazione delle operazioni di
trasporto; una più efficace applicazione delle tecniche di logistica nella
movimentazione delle merci; nonché sviluppare forme di multimodalità e processi
di aggregazione ed integrazione fra imprese, anche a livello intersettoriale;
(a livello normativo) miglioramenti, a breve termine, della disciplina sulla
liberalizzazione dei prezzi dei servizi;
(a breve termine) avviare una riforma dell’assetto del mercato dell’autotrasporto,
con un duplice obiettivo: trasparenza (es.: emersione del sommerso) e correttezza
dei rapporti contrattuali (es.: rigorosa disciplina dell’intermediazione)
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3. PREVISIONI SUL SISTEMA DI OFFERTA DI TRASPORTO
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Concentrazione del settore
struttura polverizzata del settore (su 120.000 imprese, il 75% sono ditte
individuali, il 64% dispone da 1 a 3 veicoli; mentre appena il 4% ha più di 25 veicoli);
debole terziarizzazione logistica (il peso del settore in Italia è circa la metà di quello
francese e tedesco
le imprese più piccole sono sempre più destinate a svolgere un’attività
aleatoria, subordinata alle esigenze delle grandi aziende del settore e prive di
garanzie e prospettive future, salvo l’alternativa di aggregarsi in cooperative che, ad
oggi, non ha certamente avuto il successo auspicato;
eccessiva “delega” del ciclo logistico alle strutture dei Paesi importatori (il 75% delle
imprese italiane esporta “franco fabbrica”);
margini bassissimi dell’outsourcing logistico, con difficoltà a raggiungere
economie di scala e di scopo;
difficoltà delle imprese italiane a partecipare ai processi di sviluppo del
trasporto internazionale;
nuove nicchie di mercato per nuovi operatori di PMI: logistica distrettuale, city
logistics e reverse logistics;
lento, ma progressivo, ridimensionamento del conto proprio a favore del
conto terzi (a condizione che i processi di liberalizzazione non subiscano
contraccolpi);
aumento del ricorso al rapporto contrattuale per un maggior controllo
dell’oscillazione dei costi.
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4. IMPATTI SULLA PRODUTTIVITA’ DI SETTORE
Evoluzione dei principali fattori che incideranno sulla produttività del
settore a livello nazionale e sugli standard qualitativi di servizio:
•
riduzione dei “perditempo” (gestione in forma programmata
delle fasi di scambio della merce, da una modalità ad un’altra);
•
economia di scala e di garanzia di resa (attraverso
l’implementazione dei servizi logistici, dove l’operatore ha il controllo
dell’intero ciclo del trasporto, dalla presa alla consegna);
•
miglioramento delle prestazioni e dei rischi di incidentalità
(adottando processi di formazione continua per gestori e conducenti);
•
innovazione e riqualificazione del servizio (attraverso un
maggior ricorso a supporti telematici).
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Domenico Barricelli – Responsabile Centro Studi & Ricerche ANITA
(continua…) 4. IMPATTI SULLA PRODUTTIVITA’ DI SETTORE
Modifiche nel sistema di comodalità/intermodalità e condizioni per lo sviluppo:
A. (a livello internazionale) Dall’incremento del peso degli scambi commerciali con
l’Est Europa, la Cina e l’India, nonché dall’ulteriore delocalizzazione industriale in
questi stessi Paesi; a livello nazionale, dal potenziamento portuale del Mezzogiorno
italiano).
B. Dall’integrazione tra le diverse modalità, con imprese in grado di governare tutte
le fasi del ciclo di servizio(fornitrici di servizi multimodali, attraverso un “reticolo
logistico”), gestendo tempi, modalità, scelte dei vettori e di percorso, assicurando
inoltre la programmazione degli scambi, attraverso l’impiego alternativo di strada,
ferrovia, mare e talvolta dell’aereo
C. Dalla programmazione infrastrutturale, in funzione delle priorità modali e della
connessa crescente domanda di intermodalità
D. Dal coerente ed efficace sistema di tariffazione dell’uso delle infrastrutture e di
imposizione di oneri (anche fiscali), teso a “internalizzare” i costi esterni relativi alle
diverse modalità
E. Dalla programmazione di una rete di interporti a dimensione europea e il
parallelo affermarsi dei modelli di logistica con le merci stoccate in pochi punti,
lavorate e trasferite verso i clienti mediante network distributivi basati sul principio
dell’Hub & Spoke, lo sfruttamento di tecnologie telematiche per il monitoraggio dei
flussi e tracciamento delle merci.
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(continua…) 4. IMPATTI SULLA PRODUTTIVITA’ DI SETTORE
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•
•
Evoluzione dei servizi complementari e logistici
passare da servizi elementari a servizi di logistica integrata: l’azienda di
autotrasporto come “integratrice” della supply chain dei loro clienti, in grado di
pianificare e controllare i flussi di merce (tracking & tracing) in arrivo e in
partenza nei vari nodi della rete logistica.
Formazione continua
La crescita e l’adeguamento della manodopera dedicata al settore, nodo
strutturale per la sua evoluzione: ipotizzabile uno sviluppo della formazione
ancora più incisivo, con percorsi formativi innovativi centrati anche sulla figura
del fornitore di servizi logistici a valore aggiunto, attraverso l’uso delle ITC e
dell’e-business.
Evoluzione dei supporti telematici
- auspicabile (e difendibile a livello comunitario) una politica di sostegno (anche
attraverso incentivi pubblici) degli investimenti per l’innovazione tecnologica
applicata al trasporto e logistica;
- ampliare le conoscenze delle aziende di servizi logistici nell’area della gestione
dei processi e dell’ICT, sino a proporsi come integratori della supply chain;
- sviluppo di nuove tipologie di intermediari on-line, i cosiddetti e-marketplace,
che conferiscono valore aggiunto al business del trasporto e della logistica.
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Domenico Barricelli – Responsabile Centro Studi & Ricerche ANITA
…in conclusione
5. EFFETTI DELLO SCENARIO SULLA DOMANDA E
SULL’OFFERTA DI TRASPORTO
A.
B.
C.
D.
E.
F.
G.
H.
Aumento tendenziale della domanda complessiva di trasporto merci (1-2%
annuo) che non dovrebbe conoscere interruzioni, a meno di shock esogeni
(energia, terrorismo, etc.).
Probabile ridimensionamento del conto proprio a favore del conto terzi (se i
processi di liberalizzazione non subiranno contraccolpi).
Prevalenza delle brevi-medie distanze di percorrenza.
Composizione merceologica del trasporto: crescita verso merci deperibili definite
time sensitive; consegne sempre più frammentate (data la produzione orientata
al just in time), merci sempre più self explaining, ovvero capaci di interfacciarsi
con i sistemi moderni di RFID (radio frequenza); unità di carico dotate di apparati
per il rilevamento della posizione via GPS.
Diversificazione dell’offerta verso funzioni logistiche.
Quota di traffico del Mezzogiorno fortemente dipendente dallo sviluppo
infrastrutturale (e al relativo potenziamento delle infrastrutture e della
portualità).
Debolezze e vulnerabilità permangono sulla partecipazione italiana al trasporto
internazionale (data l’elevata vocazione all’export, e la configurazione strutturele
del tessuto imprenditoriale, l’Italia sarà destinata a comprare sempre più servizi di
trasporto da aziende estere).
Fattori potenziali di cambiamento dipenderanno dal comportamento che medi e
grandi operatori, sia pubblici che privati, metteranno in atto nei prossimi anni per
ampliare la capacità di offerta su servizi logistici.
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Domenico Barricelli – Responsabile Centro Studi & Ricerche ANITA
…un’ultima suggestione…
Serve forse insomma a capire dove bisogna far
caderi gli accenti, e perché no, a rendersi conto
che basta certe volte cambiare gli accenti per
imparare a “vedere” e a “leggere” diversamente.
Donata Fabbri*
“La memoria della Regina. Pensiero, complessità, formazione” (1990)
*Psicologa, insegna presso le Università di Ginevra e Friburgo. Si occupa di
epistemologia operativa e con Alberto Munari ha fondato il movimento della
psicologia culturale
Roma, 17 giugno 2008
Domenico Barricelli – Responsabile Centro Studi & Ricerche ANITA
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