+&!"!&!z![ y(7HB5J1*KOMKKR( Venerdì 4 aprile 2014 OPINIONI NUOVE Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004, n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano FONDATORE VITTORIO FELTRI DIRETTORE MAURIZIO BELPIETRO ANNO XLIX NUMERO 80 EURO 1,30 Dal frigo all’aereo per sorvolare la crisi Le buone idee che fanno guadagnare Il colpo di reni della Zoppas. E nell’agricoltura germogliano progetti: ve ne presentiamo sette CLAUDIO ANTONELLI - ATTILIO BARBIERI a pagina 5 ECCO I SENATORI DI RENZI La Camera alta non viene abolita, solo modificata. Risultato? Ci sarà un piccolo risparmio ma guardate chi entrerà a Palazzo Madama: una schiera di «burocratosauri». Tutti rossi Il governo ha cambiato il nome alle Province: aumentano costi e poltrone di MAURIZIO BELPIETRO C’erano una volta il comunismo e il liberalismo, due ideologie che si sono combattute per tutto il secolo scorso. Adesso il nuovo pensiero dominante è il riformismo. Non passa giorno infatti che non si parli di come riformare qualcosa. Una volta è la legge elettorale a dover essere cambiata, l’altra è quella sul lavoro. Non sempre però le riforme riformano davvero: non di rado peggiorano ciò che sembrava il peggio. Un esempio? Ricordate la legge Fornero che riformò la legge Biagi? Le norme ispirate al giuslavorista ucciso dalle Brigate rosse furono sostituite da quelle della professoressa piagnens. Risultato, invece di creare nuovi posti di lavoro sono stati creati nuovi disoccupati. L’Italia ha una lunga tradizione di promesse di cambiamento che hanno prodotto un peggioramento. Solo frugando nel più recente passato basti ricordare la modifica alla Costituzione voluta dal centrosinistra, quando ritoc- Dall’alto: Chiamparino, Crocetta, De Magistris, Errani, Emiliano, Marino, Orlando, Pisapia, Fassino, Doria, Cialente, Burlando, Zedda e Vendola cò le competenze delle Tegioni: invece di più autonomia si è portata più confusione, con una lista di ricorsi alla Corte costituziona- Il Job Act non c’è ancora ma l’han già smontato L’unico testo finora presentato dal governo di Matteo Renzi, e cioè il decreto legge sui contratti a termine e l’apprendistato (...) re, ma anche quella della sanità che ha introdotto l’intramoenia e l’extramoenia. E poi va ricordata ancora una volta l’indimenticata LA QUESTIONE VENETA Il governo sbraca sul suo «gioiello» di FRANCO BECHIS le. Dell’elenco di riforme che hanno fatto guai non possono non far parte quelle della scuola varate da governi di diverso colo- Terrorismo? Processo subito o l’indagine è una burletta di DAVIDE GIACALONE a pagina 10 Rabbia e ironia Il day after della Regione scossa dal blitz di LUIGI BACIALLI a pagina 11 Referendum in Lombardia Grillo ci sta (e vuole la lira) professoressa che affiancò Mario Monti come ministro del Lavoro: con gli esodati ha portato più danni che benefici. Vi chiedete perché faccio la lista di ciò che è andato storto negli ultimi anni? Rispondo subito. In redazione ci siamo divertiti a immaginare come sarà il nuovo Senato della Repubblica il giorno in cui entrerà in vigore la riforma voluta da Matteo Renzi. Premesso che il presidente del Consiglio ha assolutamente ragione a voler modificare il bicameralismo perfetto: anche a un cieco risulterebbe evidente che il ping pong delle leggi tra una Camera e l’altra non solo non ha senso, ma ha anche un costo. Mentre gli onorevoli si rimpallano le decisioni da Montecitorio a Palazzo Madama, il Paese cola a picco. Necessaria anche la scelta di dare un taglio al numero di rappresentanti del popolo: riducendoli si risparmiano tempo e denaro. Meno chiacchiere e meno stipendi. La riforma del Senato (...) segue a pagina 3 Acquisto titoli contro la deflazione Draghi fa l’americano e le Borse festeggiano di UGO BERTONE Non cambiare niente, per cambiare tutto. Ancora una volta Mario Draghi ha adottato la strategia del Gattopardo alla rovescia. All’apparenza, la riunione (...) di FABIO RUBINI a pagina 12 segue a pagina 4 segue a pagina 20 Stia tranquillo Giovanni Floris, non vogliamo metterlo in imbarazzo con un’appassionata difesa sua e di Ballarò: che resta il carrozzone di sempre, un salotto corresponsabile della crisi dei talkshow intesi come Paese irreale, ciacola autoreferenziale tra amici o finti nemici. Però è davvero impossibile non difenderlo dall’attacco di alcuni renziani, gente per niente giovane - nel metodo - che si è scandalizzata perché martedì scorso il conduttore non è apparso sdraiato non tanto sul Pd ma, come da tradizione a Raitre, sul suo segretario. Floris ha sempli- * Con: 3° CD Natale: “Natale Jazz” € 6,00; 2° CD Natale: “Gospel e Spirituals” € 6,0 0. APPUNTO di FILIPPO FACCI #giovannistaiagitato cemente dato spazio anche a delle voci critiche (pazzesco) e, circa l’abolizione del Senato, ha utilizzato un’allegoria con Barabba per ricordare che «si può sbagliare anche se lo vuole il popolo». Oltretutto questa cosa l’ha detta a Nunzia De Girolamo, non a un renziano. Ma questo non è bastato per esempio a Michele Anzaldi (vigilanza Rai) che del resto concepisce l’informazione come può farlo uno che nella vita ha fatto essenzialmente il portavoce di Rutelli: in un’intervista al Fatto Quotidiano ha detto che un conduttore non deve esprimere opinioni su proposte del governo, ha lanciato messaggi decisamente sgradevoli («la gente chiede il sangue... poi con quello che guadagna Floris») e ha tradotto la par condicio nella semplice regola che un presidente del Consiglio non si può criticare, punto. Però ha aggiunto che Renzi, in Rai, non ha ancora mandato via nessuno. Dopo aver letto Anzaldi, ci si potrebbe pensare. Prezzo all’estero: CH Fr. 3.00 / MC & F € 2.00 / SLO € 2.00. 2 PRIMO PIANO Venerdì 4 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it NUOVI EQUILIBRI Anche i rappresentanti nominati dalle Regioni sarebbero in maggioranza del Pd e dei suoi alleati. Solo uno su tre verrebbe dal centrodestra i nostri soldi I nuovi senatori? Tutti «rossi» Se la riforma entrasse in vigore oggi, su 42 amministratori locali portati a Palazzo Madama 29 sarebbero di sinistra. Dai sindaci Marino e Pisapia ai governatori Vendola e Crocetta, ecco l’elenco completo ::: MARCO GORRA Il nuovo Senato delle Autonomie, giurano dal governo i padri dell’epocale riforma, sarà molte cose: sarà snello, sobrio, rappresentativo, moderno. Ma sarà anche e soprattutto - nonostante su questo la propaganda di Palazzo Chigi comprensibilmente taccia - un Senato rosso. L’assemblea di Palazzo Madama che verrà partorita dalla riforma appena licenziata dal governo Renzi, infatti, promette di essere fortemente orientata a sinistra. E per fortemente si intende una maggioranza dei due terzi. Per rendersene conto, basta vedere come sarebbe la proiezione della composizione del Senato “modello Renzi” se oggi la legge voluta dal presidente del Consiglio fosse in vigore. LA LEGGE I criteri con cui si formerà il nuovo Senato - testo del disegno di legge governativo alla mano - sono quelli che seguono: fanno parte dell’assemblea «i Presidenti delle Giunte regionali e delle Province autonome di Trento e Bolzano, i sindaci dei Comuni capoluogo di Regione e di Provincia autonoma, nonché, per ciascuna Regione, due membri eletti, con voto limitato, dal Consiglio regionale tra i propri componenti e due sindaci eletti, con voto limitato, da un collegio elettorale costituito dai sindaci della Regione (...) A questa componente di natura territoriale si affiancano ventuno cittadini che abbiano illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario (i requisiti sono i medesimi attualmente previsti per la nomina a senatori a vita), nominati dal Presidente della Repubblica». L’esistente al momento fotografabile è quello relativo a governatori e sindaci. Se la riforma del Senato fosse in vigore oggi, su quarantadue amministratori a ritrovarsi senatori, ventinove proverrebbero dal Pd o da forze politiche a sinistra di esso. Su diciannove presidenti di Regione, quelli di ::: . LE «NUOVE» LEVE Nicola Zingaretti, Deborah Serracchiani, Nichi Vendola, Marco Doria, Giuliano Pisapia, Dario Nardella [LaPresse] LA SCHEDA IL DDL La riforma del Senato è affidata a un disegno di legge costituzionale, approvato dal consiglio dei ministri. I DUE OBIETTIVI La riforma mira a superare il bicameralismo perfetto e a tagliare le spese. Il nuovo Senato infattinon voterebbelafiducia al governo e sulla maggioranza delle leggi, decreti compresi, si limiterebbe a dare suggerimenti di modifica. Inoltre, i senatori non sarebbero eletti: a Palazzo Madama andrebbero rappresentanti degli enti locali, che non percepirebbero indennità aggiuntive. L’OPPOSIZIONE PD La riforma è avversata dalla sinistra del Pd. Ieri 22 senatori democratici in dissenso con la linea del partito hanno proposto una riforma alternativa: un Senato di 106 membri, eletti dal popolo. sinistra sarebbero dodici: l’ex ministro Claudio Burlando (Liguria), la vicesegretaria del Pd Deborah Serracchiani (Friuli Venezia Giulia), i due ultrà bersaniani Vasco Errani ed Enrico Rossi (Emilia Romagna e Toscana), gli ex diessini Nicola Zingaretti e Catiuscia Marini (Lazio e Umbria), Gian Marco Spacca (Marche), il renziano Paolo Di Laura Frat- tura (Molise), il fratello d’arte Marcello Pittella (Basilicata), il front runner neocomunista Nichi Vendola (Puglia) e gli isolani Rosario Crocetta (Sicilia) e Francesco Pigliaru (Sar- degna). Questo senza contare che, con ogni probabilità, tra qualche settimana anche Piemonte (dove Sergio Chiamparino vola nei pronostici per il dopo-Cota) e Calabria (dove Aumentano costi e poltrone Il governo cambia nome alle Province Brunetta: premiate le caste locali ::: ROMA Per Forza Italia è un «golpe», un colpo di Stato in piena regola. La voce urlante del capogruppo azzurro, Renato Brunetta, è risuonata in tutto l’emiciclo della Camera: «Votiamo compatti no!». Pollice verso contro la cancellazione delle Province, per fare posto alle città metropolitane, anche da parte di Movimento Cinquestelle, Lega e Sel e Fratelli d’Italia. Dunque, opposizioni unite contro il ddl Delrio che però, dopo il Senato (dove il governo aveva posto la fiducia) è passato, senza grandi intoppi, anchea Montecitorio.A favore hanno votato Pd, Scelta Civica, Nuovo Centrodestra e Popolari per l’Italia. Il provvedimento è stato approvato in via definitiva con 260 sì, 158 no e 7 astenuti. Per cui, d’ora in avanti significa che le Province sono morte e sepolte? Neanche per sogno. Più corretto dire che si trasformanoin qualcosad’altro, cioèin città metropolitane come è il caso delle 9 realtà più grandi: Roma, Bari, Bologna, Genova, Firenze, Milano, Napoli, Torino e Venezia e Reggio Calabria, con Roma Capitale a cui è dedicato un capitolo apposito del ddl. Godono i sindaci, quasi tutti di centrosinistra, visto che avranno sempre più poteri. La maggior parte delle Province, tra cui quelle già scadute e commissariate, arriverà a scadenza naturale quest’anno. Saranno dunque ben 63 le Province che, finito il mandato, diranno addio già nel 2014 ai consigli provinciali. A quel punto saranno rette dal presidente e dalla giunta oppure dal commissario, ma comunque entro il 31 dicembre 2014 si trasformeranno nei nuovi enti previsti dal ddl Delrio e andranno al voto con il nuovo sistema elettorale di secondo livello. Insomma, a partire dal primo gennaio 2015 rottamate anche le province e via libera al passaggio delle competenze ai Comuni, o alle Regioni. Durissima la contestazione da parte degli azzurri e del resto dell’opposizione, che vedono nell’abolizione degli enti provinciali, in realtà, una moltiplicazione dei costi (come previsto dagli stessi tecnici del Senato e rivelato daLibero) e delle poltrone agli amici degli amici, alle caste locali. «Chiederemo al presidente della Repubblica di non promulgare il testo della legge Delrio per manifesta incostituzionalità», ha dichiarato Brunetta. «Il Quirinale», ha l’ex ministro, «non si renda complice di questa porcata». B. B. pare difficile che il centrodestra possa riprendersi dalla batosta Scopelliti) saranno passate a sinistra. Ancora più schiacciante il conto dei sindaci. Su ventuno PRIMO PIANO Venerdì 4 aprile 2014 3 @ commenta su www.liberoquotidiano.it NON ILLUDIAMOCI Il premier non sta abolendo il Senato, lo sta modificando. In peggio. Anche i risparmi sono un’inezia. È una grande occasione mancata i nostri soldi L’ennesima riforma-fregatura Quando i governi hanno provato a cambiare scuola, sanità, pensioni e lavoro hanno prodotto il contrario degli obiettivi dichiarati Stessa cosa si sta profilando con la nuova Camera delle autonomie. Rottamato D’Alema, ci ritroveremo i suoi nipotini meno svegli ::: segue dalla prima MAURIZIO BELPIETRO . primi cittadini, non risultano di sinistra appena in quattro. Per il resto, c’è tutto il meglio della nouvelle vague radicalcivista che negli ultimi anni ha portato nei municipi il famoso rinnovamento: sarebbero infatti membri del nuovo Senato delle Autonomie, tra gli altri, Ignazio Marino, Giuliano Pisapia, Luigi De Magistris, Massimo Zedda e Marco Doria. Ma non di solo nuovismo vive la calata dei sindaci rossi su Palazzo Madama: oggi diventerebbero senatori anche reperti d’altra epoca quali Piero Fassino, Leoluca Orlando e Massimo Cialente. PROFONDO ROSSO Con questa operazione, a sinistra possono dire di avere trovato l’uovo di Colombo: tradizionalmente forte sul piano del governo del territorio ed altrettanto tradizionalmente debole su quello del governo nazionale, escogitando il modo per portare gli amministratori locali nelle istituzioni nazionali il Pd ha preso i proverbiali due piccioni con una fava. Piccioni che, considerato come i sindaci si ritrovino anche con i poteri aumentati in virtù dell’abolizione delle Province, rischiano pure di diven- tare tre. Questi i dati, si capisce perché proiettare la accennata ratio dei due terzi all’intero emiciclo del Senato di nuova versione non è peregrino. I consigli regionali chiamati ad eleggere i propri membri avranno infatti una composizione rispecchiante quella della giunta. In soldoni: a governatore di sinistra corrisponde consiglio con maggioranza di sinistra, e a meno di introdurre per legge meccanismi compensativi, le probabilità che un consiglio di sinistra elegga delegati di sinistra sono altine. Discorso sovrapponibile a quello dei sindaci: eccezion fatta per le regioni tradizionalmente ancorate al centrodestra, è facile ipotizzare che i consessi di primi cittadini chiamati a selezionare i propri omologhi da spedire a Roma tenderanno ad essere sbilanciati a sinistra. Anche qui, il rischio che sindaci di sinistra eleggano in larga parte sindaci di sinistra appare elevato. E la prospettiva di ritrovarsi Palazzo Madama con due senatori rossi su tre, a questo punto, inizia a farsi sinistramente concreta. MANOVRE A VIALE MAZZINI In Rai Matteo cala il tris di candidati I giochi di potere, o di Palazzo se preferite, sono uno degli svaghi preferiti dal premier Matteo Renzi. Che ne ha offerto un saggio - già entrato nei libri di storia - in occasione del «siluramento» dell’amico (ormai ex, stando alle voci di corridoio) Enrico Letta. Ora che l’ex rottamatore si è sistemato a Palazzo Chigi, quel metodo potrebbe essere usato anche per trovare la quadra in occasione del valzer delle nomine delle aziende partecipate, o controllate dallo Stato. E fra queste c’è anche la Rai. Partendo dal presupposto che l’attuale direttore generale dell’emittente di Stato, Luigi Gubitosi, ha chiesto di essere spostato ad altro incarico (Enel, Poste in pole position anche se il sogno resta l’Eni), potendo vantare di aver finalmente chiuso in pareggio il bilancio dell’azienda, Renzi e i renziani avrebbero già pronto un tris di nomi per disegnare una Rai a propria immagine e somiglianza, ovvero buona e buonista, con l’obbli- go morale di non disturbare il manovratore, E così al posto dell’attuale Dg dovrebbe andare Paolo Del Brocco, attuale amministratore delegato di Rai Cinema, mentre per il guru della televisione Antonio Campo Dell’Orto [Fotogramma], tanto amato da Matteo, verrebbe creata una posizione ad hoc. Al creativo cinquantenne del piccolo schermo, con un passato a La7, sarebbe stato chiesto di ripensare la tv pubblica. Ovviamente tutti e due sono renziani di ferro, anche se Del Brocco è un convertito dell’ultim’ora, avendo frequentato varie parrocchie politiche. Tutto più semplice, invece, per Luigi De Siervo, da sempre l’uomo Rai di Renzi. Alla terza gamba del tris renziano andrà in dote ciò che ha approvato ieri il cda Rai, ovvero la societarizzazione della Direzione commerciale che ingloba in un’unica struttura Sviluppo Commerciale, Rai Net e Rai Trade. Insomma, la cassaforte di famiglia, grazie alla quale non si fanno solo affari ma si tessono anche rapporti. Necessari per i giochi di potere in salsa renziana. ENRICO PAOLI (...) è dunque da applaudire? No. E vi spiego perché. Renzi non sta abolendo il Senato, Renzi lo sta modificando. È vero che nessun altro governo dopo il suo dovrà presentarsi a Palazzo Madama per chiedere la fiducia (sempre che la riforma venga approvata: per ora siamo solo alla sua calendarizzazione) ed è anche vero che gli italiani non dovranno più remunerare i senatori con lauti stipendi. Tuttavia il Senato resta. Non è cancellato, è soltanto trasformato nella Camera delle autonomie, di cui faranno parte i sindaci delle più importanti città italiane e i rappresentanti delle Regioni. È vero, chi ne farà parte non riceverà alcuna indennità, ma il pendolarismo settimanale fra la periferia e la Capitale avrà un costo di viaggio e alloggio. Dunque si risparmierà qualcosa, ma non quello che si sarebbe potuto risparmiare chiudendo semplicemente il Senato. I commessi, gli impiegati, i funzionari di Palazzo Madama e i rimborsi continueranno ad essere pagati e i saloni, illuminati e riscaldati, invece di diventare uno splendido hotel della Città Eterna continueranno ad essere pagati dai cittadini. Alla fine, tirando le somme, su circa 500 milioni di costi che sopportiamo ogni anno ne risparmieremo forse una cinquantina. Certo, meglio cinquanta che niente, ma si tratta di una occasione sprecata. In fondo, ci sono fior di democrazie che campano con un sistema monocamerale. Roberto D’Alimonte, il professore che per conto di Renzi ha messo a punto la legge elettorale, in un articolo sul Sole 24 Ore ha fatto i conti e, su 17 Paesi Ue, oltre a noi solo uno ha un sistema bicamerale con elezione diretta, mentre in altri 7 esiste una sola camera. Finlandia, Danimarca e Svezia non sono repubbliche delle banane, eppure di un Senato non sentono la mancanza. Ma se ancora qualcuno avesse dubbi e pensasse che la riforma Renzi comunque debba essere giudicata come un passo avanti sulla via dello snellimento delle procedure e del cambiamento, forse dovrebbe dare un’occhiata alla simulazione che abbiamo fatto in redazione. Altro che nuovo che avanza. Guardate le facce dei signori che poggerebbero le terga sulle poltrone di Palazzo Madama. Tra i governatori delle Regioni spiccano Nichi Vendola e Rosario Crocetta, cui si aggiungerebbero Claudio Burlando, Vasco Errani e probabilmente presto Sergio Chiamparino, tre burocrati nati (e rimasti) dentro il Pci. Tuttavia il meglio viene con l’arrivo dei primi cittadini. Dal Piemonte alla Sicilia, si comincia con Piero Fassino, per passare a Marco Doria e Giuliano Pisapia, seguiti da Ignazio Marino, Luigi De Magistris, Michele Emiliano e, colpo finale, Leoluca Orlando. Si tratterebbe dunque di un Senato rosso fuoco. E poi guardate le facce in prima pagina e ditemi che ne pensate. La verità è che avremo anche rottamato D’Alema, ma con la riforma delle riforme lo sostituiremo con i suoi nipotini. E purtroppo neanche con quelli più svegli. [email protected] @BelpietroTweet 4 PRIMO PIANO Venerdì 4 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it MANI IN PASTA Delusione anche sulla riforma del titolo V: i centri di collocamento, gallina delle uova d’oro per i ras politici, continueranno a restare in mano agli enti locali i nostri soldi Retromarcia sul Job Act Il Pd mette sotto Renzi Il gruppo dei democratici alla Camera ottiene che la formazione degli apprendisti torni in mano pubblica. A rischio anche gli 8 rinnovi in tre anni ::: segue dalla prima FRANCO BECHIS . (...) collegati al mitologico Job Act, è già finito gambe all’aria prima ancora dell’esame parlamentare. È bastata una riunione del ministro del Lavoro Giuliano Poletti con il bellicoso gruppo Pd della Camera dei deputati a fare innestare retromarce clamorose al ministro perfino su punti “culturali” che erano divenuti una bandiera per Renzi, come quello della nuova formazione. Naturalmente i punti di vista sono assai diversi. Proprio ieri il vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, Paola De Micheli, che ha presieduto la riunione con Poletti, ne magnificava gli esiti partecipando alla puntata della web trasmissione L’Abitacolo (ancora sul sito Internet di Libero questa mattina all’indirizzo www.liberoquotidiano.it). La De Micheli conferma la decisione di modificare sia la reiterabilità dei contratti a termine (non più 8, ma sei volte massime), sia la retromarcia fatta dal governo sulla formazione, che dovrà restare in mani pubbliche: «I nostri deputati hanno dato un contributo tecnico di alto livello, e quindi il decreto lavoro sarà molto migliorato. Per la formazione hanno fatto presente che se non resta in mani pubbliche, c’è il rischio fortissimo di contestazioni della Commissione europea che potrebbe identificare le agevolazioni concesse per gli apprendistati come aiuti di Stato». Opinioni, appunto. Ma proprio su questo punto Libero ha cercato l’opinione di un tecnico dei consulenti del Lavoro che ha subito scosso la testa: «Non è vero. In tutta Europa la formazione aveva modelli simili a quelli previsti nel testo originario del decreto. Per altro il premier anche nella conferenza stampa di presentazione aveva proprio insistito su quell’aspetto, che era una delle parti più moderne del decreto legge. Certo che se cambia, insieme a tanti altri cedimenti e scricchiolii che si sentono, allora serve a nulla». Proprio sulla formazione si gioca una battaglia di potere, perché non è un mistero la fitta ragnatela di interessi che ci sono in organizzazioni sindacali e cooperative di natura molto politica nelle partnership che hanno con un settore pubblico assai compiacente nei loro confronti. Si contano a decine e forse a centinaia gli scandali in quel settore. Ma dagli operatori e dai tecnici la delusione è venuta proprio dall’idea stessa che in una riunione con un semplice gruppo politico (dove ha pesato molto la sinistra Pd che avrà in mano con Cesare Damiano le forche caudine della commissione Lavoro), già si frantumi l’unico piccolo testo di riforma presentato da Renzi. La marcia indietro da 8 a 6 sui contratti reiterabili fa già pensare a un cedimento al primo giro: magari in Senato, dove il Pd è meno forte, scenderanno a 4. Anche la durata massima di 3 anni che per ora ha retto potrebbe essere messa in discussione al secondo giro di boa. Un brutto inizio, dunque. Che si accompagna da analoga filosofia emersa da provve- dimento solo in apparenza assai simile: quello della riforma del titolo V della Costituzione. Fra i vari settori che si vorrebbe riportare in capo allo Stato non c’è una parola in tema di lavoro. Significa che continueranno a restare in mano agli enti locali tutti i centri di collocamento, altra gallina dalle uova d’oro per gli stessi ras politici della formazione. PREZZI GIÙ DEL 5,6% LA RIPRESA DEGLI ALTRI Case: crolla il valore, cresce la patrimoniale Più consumi nella Ue, ma non in Italia Il patrimonio immobiliare delle famiglie crolla proprio mentre il governo si prepara, attraverso l’arrivo della Tasi e la revisione del catasto, a rincarare la tassazione patrimoniale sul mattone. Secondo l’Istat nel 2013 i prezzi delle abitazioni sono diminuiti del 5,6% rispetto al 2012. Il calo è dovuto a una riduzione del 2,4% dei prezzi delle case nuove e del 7,1% dei prezzi di quelle esistenti. Nel frattempo è sceso del 9,2% il numero di abitazioni compravendute. Dati che, secondo Confedilizia, «dimostrano come il mercato immobiliare e il relativo indotto abbiano bisogno di una forte e immediata riduzione della tassazione». Le intenzioni del governo sono però diverse. Innanzitutto è in arrivo la Tasi, la tassa sui servizi indivisibili, che anche a detta della Corte dei Conti sarà un vero e proprio surrogato dell’Imu. Con la differenza che per molte famiglie (ad esempio quelle che ai tempi dell’Imu potevano approfittare delle detrazioni sulla prima casa) rischia di essere più cara dell’imposta precedente. E poi sta per partire la riforma del catasto (la legge delega è stata approvata, mancano i decreti attuativi), che allineerà il valore degli immobili a quello di mercato. Operazione che molto probabilmente si tradurrà in un aumento della base imponibile. I primi segnali della ripresa iniziano ad avvertirsi nelle spese delle famiglie europee, ma non di quelle italiane. I dati diffusi ieri da Eurostat dicono che a febbraio il volume del commercio al dettaglio nell’area dell’euro è aumentato dello 0,4% rispetto al mese precedente (dopo il rialzo dell’1% messo a segno a gennaio), mentre nella Ue a 28 il volume è aumentato dello 0,5%. Su base annua, cioè rispetto al febbraio 2013, il commercio al dettaglio è cresciuto dello 0,8% nell’Eurozona e dell’1,5% nell’intera Ue. Diversa la situazione in Italia. L’indicatore dei Consumi Confcommercio registra, a febbraio, una diminuzione dello 0,7% in termini tendenziali e una variazione nulla rispetto a gennaio, «confermando l’avvio di una fase di stabilizzazione che però, in assenza di miglioramenti sul versante occupazionale e del reddito disponibile, non riesce ancora a tradursi in una ripresa in grado di far ripartire il ciclo economico». Secondo Confcommercio, dal 2007 a oggi i consumi sono calati di oltre 80 miliardi di euro. Adusbef e Federconsumatori hanno rilanciato l’appello al governo «affinché vengano avviate in tempi rapidissimi le annunciate misure per il rilancio della domanda interna e dell’occupazione». Giuliano Poletti [LaPresse] Spread ai minimi dal 2005 Padoan accelera sul Def ma rinvia gli sgravi Irap ::: FRANCESCO DE DOMINICIS Mario Draghi ha rivelato che la Bce è pronta a usare anche «misure non convenzionali» per sostenere la ripresa dell’Europa e garantire la stabilità dell’euro. Non è la prima volta che il presidente della Banca centrale si esprime in termini così forti. Quando usò questa «arma» il 2 agosto del 2012, il numero uno dell’Eurotower di fatto salvò l’allora premier italiano, Mario Monti. Lo spread proprio quel giorno era tornato sopra quota 500 punti base e, dopo le parole dell’ex governatore della Banca d’Italia, calò di quasi 100 punti in meno di tre settimane. Ora il quadro, sia politico sia finanziario, è assai diverso. Tuttavia, il differenziale di rendimento tra Btp italiani e Bund tedeschi è ancora cruciale per il governo italiano. Lo era per Monti (anche se dopo pochi mesi il suo esecutivo naufragò) e lo è altrettanto per l’attuale inquilino di Palazzo Chigi. Il primo ministro Matteo Renzi infatti ha scommesso proprio sulla contrazione dei tassi una fetta altissima della sua partita. E per sperare di non bruciare l’asso nella manica, cioè lo sconto Irpef in busta paga da 80 euro, deve sperare che la discesa degli interessi prosegua. Nel giro di tre ore, ieri, lo spreadè calato di 5 punti base: era a 170 punti in apertura di seduta e dopo le dichiarazioni di Draghi è calato progressivamente fino a chiudere a 165 punti, ai minimi dal 2005. E più a lungo si manterrà lontano da quota 200 punti (cioè il livello programmato per il 2014 dal predecessore Enrico Letta), più crescerà nelle casse del Tesoro il tesoretto di cui l’esecutivo ha bisogno per assicurare la necessaria copertura finanziaria agli sgravi fiscali promessi ai lavoratori con reddito fino a 25mila euro annui. L’operazione «80 euro» vale 10 miliardi l’anno, ma un po’ meno nel 2014 perché si parte da maggio: servono, perciò, circa 6-7 miliardi. Di questa cifra, 2,5 miliardi, secondo le prime ipotesi realizzate dai tecnici dell’Economia, dovrebbero arrivare proprio dai risparmi sul debito pubblico: sulle nuove emissioni di bot e btp si dovranno riconoscere interessi più bassi agli investitori. Quella dello spread, però, non è la sola incognita del piano economico di Renzi. In totale, tutte le misure che sono state annunciate dall’ex sindaco di Firenze valgono circa 18 miliardi e finora sono stati individuati fondi certi per appena 8 miliardi. Mancano coperture per 10 miliardi e pur volendo escludere i 2,5 legati ai tassi sui titoli di Stato, resterebbe il punto interrogativo su altri 7,5 miliardi. Una cifra enorme che potrebbe creare più di un problema nei rapporti, mai sereni, tra Roma e Bruxelles. Da giorni, esponenti dell’Unione europea si alternano nel ricordare che l’Italia deve rispettare i parametri di bilancio e che non ci saranno favori. Né, dice l’Ue, è ipotizzabile un allungamento dei tempi per l’azzeramento del deficit. Il governo scoprirà le carte definitivamente la prossima settimana. Entro il 10 aprile arriverà sul tavolo del consiglio dei ministri il Documento di economia e finanza. Ieri mattina si è riunita la task force di economisti che collabora alla stesura del Def, con il responsabile economico del Pd Filippo Taddei e Yoram Gutgeld tra gli altri. Mentre, nel pomeriggio, un lungo incontro fra il premier e il titolare dell’Economia, Pier Carlo Padoan, è servito a mettere a punto la strategia definitiva, su cui interverranno i tecnici nelle prossime ore. A partire dalle cifre macro, col Pil che sarà fissato intorno a quota 0,8% più basso rispetto al troppo ambizioso 1,1% lasciato in eredità da Letta nella legge di stabilità. Obiettivo principale, in chiave elettorale, è varare a stretto giro il decreto legge sull’Irpef. Mentre le sforbiciate all’Irap a vantaggio delle imprese dovranno attendere ancora un po’. Quell’imposta va pagata con la dichiarazione dei redditi, dunque c’è tempo. Nonostante sia definito l’impianto delle coperture ( tassazione sulle rendite finanziarie dal 20% al 26%, bot esclusi) il governo non vuole mettere troppa carne al fuoco. Qualcosa potrebbe bruciarsi. twitter@DeDominicisF PRIMO PIANO Venerdì 4 aprile 2014 5 @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: LE IDEE CHE BATTONO LA CRISI Il fatturato vola a 650 milioni Zoppas accende i frigoriferi nello spazio Dopo il 2008 l’azienda di elettrodomestici si è evoluta producendo resistenze per aerei e satelliti e macchinari d’alta gamma ::: CLAUDIO ANTONELLI Sono passati oltre 30 anni da quando alla tivù risuonava il claim «Zoppas li fa e nessuno li distrugge». Le parole sono rimaste nell’immaginario collettivo. Ma la famiglia di «elettrodomesticari» si è evoluta e ha cambiato pelle accelerando sull’innovazione tecnologica proprio durante la curva nera della crisi. Abbandonati frigoriferi e forni la Zoppas Industries ha sviluppato due diversi business. Con la Irca produce resistenze elettriche che finiscono negli elettrodomestici e negli apparecchi di condizionamento, ma soprattutto è riuscita a conquistare il mercato delle applicazioni industriali. I prodotti Zoppas oggi sono sugli aerei che sorvolano il globo e sui satelliti che lo scrutano. Più della metà della stazione spaziale ISS è europea e il controllo termico è studiato e realizzato da Irca. L’altro business va sotto il nome di Sipa. La società si occupa di macchinari per la produzione di contenitori in plastica e relativo imbottigliamento: dall’acqua (tra i clienti c’è anche San Benedetto, di proprietà della stessa famiglia) all’olio, fino al vino. Quello che finisce nelle mini bottiglie imbarcate sugli aerei. Il segreto per bypassare la crisi è stato capire che andava venduto un servizio chiavi in mano. Dai pellet di PET ai bancali di bottiglie riempite ed etichettate. Un peculiarità che negli ultimi anni ha fatto crescere Sipa nei mercati africani e cinesi dove la richiesta partiva da zero. Il gruppo oggi fattura 650 milioni di euro. Il 26% generati in Europa e il rimanente in altri 4 continenti. Impiega 1700 dipendenti in Italia, 1500 in Messico, 2600 in Romania e i rimanenti 1200 negli Usa e in Cina. Insomma, il motto è sempre valido. Nessuno è riuscito a distruggere gli Zoppas. Negli anni 70 l’azienda di famiglia finisce alla Zanussi. Gianfranco Zoppas, dopo un po’ di tempo, torna per favorirne il passaggio agli svedesi dell’Electrolux. Nel frattempo lavora a nuove attività con la Zoppas Industries, di cui oggi è presidente. «Ai tempi negli anni ’80 avevamo un’aziendina che faceva resistenze per forni, lavatrici e altro, con un centinaio di persone», spiega a «Libero» il presidente Gianfranco Zoppas, «Siamo riusciti a farla crescere». L’azienda non è stata travolta dalla profonda crisi che ha colpito il mercato degli elettrodomestici dopo lo “sboom” economico. Anzi, si è riconvertita. Cedendo tutto il prodotto consumer e prevedendo la drammatica situazione odierna, come dimostrano le dure vertenze di Electrolux. Adesso Conegliano e Vittorio Veneto restano il centro del gruppo dove si fa principalmente ricerca e sviluppo. Il cambio di passo è avvenuto ::: LA SCHEDA IRCA Irca produce resistenze elettriche che finiscono negli elettrodomestici, negli apparecchi di condizionamento, sugli aerei e sui satelliti. Più della metà della stazione spaziale ISS è europea eil controllotermico èstudiato e realizzato da Irca SIPA Sipa si occupa di macchinari per la produzione di contenitori in plastica e relativo imbottigliamento: dall’acqua all’olio, fino al vino. Quello che finisce nelle mini bottiglie imbarcate sugli aerei FATTURATO Il gruppo oggi fattura 650 milioni di euro. Il 26% generati in Europa e il rimanente in altri 4 continenti. Impiega 1700 dipendenti in Italia, 1500 in Messico, 2600 in Romania e i rimanenti 1200 negli Usa e in Cina in largo anticipo, ma la decisione di puntare sull’aerospazio è quella che ha consentito al gruppo di superare la crisi post Lehman del 2008. Oggi tutti i satelliti Ue e molti di quelli stranieri montano sistemi di controllo termico ed elementi riscaldanti per il mantenimento della temperatura costante: fondamentali per proteggere le parti elettriche ed elettroniche. L’imballaggio delle bottigliette di plastica con macchinari Sipa [u.s.] «Ci sono voluti anni anche per via delle certificazioni a sviluppare una tecnologia competitiva», prosegue Zoppas, «e adesso si tratta di creare ulteriore valore aggiunto sommando funzioni fino a fornire un sistema completo». Sfida parallela a quella aeronautica. «Ora si punta a utilizzare integralmente gli impianti elettrici per il condizionamento delle cabine. Un modo più evoluto a quello attuale che impiega la componente motoristica. Stesso discorso per l’impianto di deicing». La strategia Zoppas è arrivare prima degli altri competitor, che in realtà sono pochi. Non a caso se la percentuale complessiva di fatturato investita nella ricerca e sviluppo è circa il 4%, nella componente aerospaziale arriva al 15%. Ov- viamente non basta per stare al passo con i tempi. «Gli obiettivi per il futuro sono quelli di mantenere la quota di mercato nel comparto degli elettrodomestici ad uso domestico e incrementare la presenza nel segmento delle applicazioni industriali», aggiunge Zoppas. Mentre il passaggio successivo toccherà governance e assetti aziendali. «Siamo consapevoli che per i prossimi anni», conclude Zoppas, «dovremo creare una struttura forte per catturare le opportunità. Sia per la nostra famiglia che per l’eventuale apertura del capitale ad altri». Il capitalismo familiare, anche dall’alto di 650 milioni di fatturato, sa che per il futuro servirà più massa critica per fare acquisizioni. Non ci sono tante alternative. Il lavoro dei campi si rinnova Le sette meraviglie della nuova agricoltura Dal caviale di lumache al nettare di kiwi: in piena recessione i giovani della Coldiretti hanno aperto business sconosciuti ::: ATTILIO BARBIERI Da chi si è messo ad allevare lumache in Sicilia ricavandone un pregiato caviale a chi ha inventato invece il primo agri beach sulla costa più bella del Salento, da chi ha testato la stravagante ma efficiente coltivazione di ecofunghi su fondi di caffè a chi in Trentino produce insoliti ma richiestissimi cosmetici alla stella alpina. Sono alcune delle idee creative capaci di battere la crisi premiate due mesi or sono al concorso Oscar Green, il premio per l’innovazione dei Giovani Coldiretti. Caviale di lumache. Curioso ma anche redditizio il business avviato in Sicilia da due giovani imprenditori, Davide Merlino e Michelangelo Sansone che hanno dato vita al più grande allevamento di lumache d’Italia, che può vantare una particolare specie di chiocciola frutto dall'incrocio fra una varietà francese e quelle autoctone del territorio siciliano. Da questo particolare allevamento i due giovani imprenditori agricoli, riescono a ricavare e commercializzare un pregiato caviale di lumache che vendono perfino in Francia. Mobili di fico d’india. Decisamente innovativa pure l’idea di Marcello Rossetti che dalla Puiglia ha lanciato la prima linea di agrimobili, interamente rivestiti dalla fibra di fico d’India che viene estratta dalle pale ancora verdi, con un procedimento in gran parte manua- . DAL TRENTINO ALLA SICILIA Moira Donati e Marcello Rossetti si sono inventati ai due capi d’Italia, in Trentino e in Sicilia, due attività capaci di sconfiggere la crisi [u.s.] le. Rossetti fra l’altro ha risolto un problema serio ai coltivatori che non sapevano come smaltire le foglie di fico. Con i sottilissimi fogli di fibra vegetale vengono rivestiti i pannelli multistrato destinati ai mobilifici. I funghi al caffè. L’idea di coltivare funghi sui fondi di caffè è di Daniele Gioia che l’ha sviluppata in Basilicata, per la precisione a Pietragalla, provincia di Potenza. Neolaureato con il cuore verde ha intuito la possibilità di utilizzare un rifiuto comune come il fondo di caffè comune a molte case ma anche a bar e ristoranti. Dopo un periodo di test durato più di un anno ha scoperto che i funghi coltivati così sono più buoni e crescono prima. Ora fatica a soddisfare gli ordini. Ragù di trota. Vicino a Fossano, in Piemonte, Delia Ravelli dell’azienda agricola San Biagio ha avuto un’intuizioni: anziché allevare e venere le trote così come sono le trasforma in gustose preparazioni. Così nascono i filetti di trota affumicata, al moscato e grigliati, il paté e il ragù di trota, il tonno di trota, le guance di trota e tanti altri. Cosmetici alla stella alpina. Moira Donati faceva tutt’altro: una carriera da professionista ben avviata. Poi ha mollato tutto e nel cuore del Trentino ha avviato una produzione di cosmetici ricavati dalle erbe spontanee delle sue montagne. Stelle alpine, arnica e genepy. Ora le spedisce in tutta Italia senza spostarsi da casa, grazie a un sistema di e-shop su internet molto efficace. La dimostrazione che i prodotti legati al territorio possono avere mercati molto vasti. Gli accessori di struzzo. A Tavagnasco, provincia di Torino, Marco Girodo ha sviluppato un intuizione capace di integrare il classico business dell’agriturismo: allevando gli struzzi ricava carne pregiata e ricercatissima perché ha un livello di colesterolo prissimo allo zero. E con la pelle dei bipedi confeziona portafogli, cinture. borsellini e borsette indistruttibili. Il nettare di kiwi. In Veneto i fratelli Breitenbergers hanno sviluppato un’attività redditizia a partire dal kiwi, frutto oramai diffuso in tutta la Penisola che i due giovani imprenditori trasformano in succo, nettare, bevande energetiche, confetture e perfino in omogeneizzati. La Kiwyni, così si chiama l’azienda, ha clienti perfino in Canada, Usa e Sudamerica. 6 ITALIA Venerdì 4 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: IL FUTURO DEL CENTRODESTRA Intanto il Guardasigilli sale al Colle Renzi delude Berlusconi «Tratto solo sulle riforme» Il premier riceve gli ambasciatori azzurri Verdini e Letta: «Di giustizia parliamo a giugno, non ora». Ma poi modifica il testo sul voto di scambio ::: PAOLO EMILIO RUSSO ROMA Prima Giorgio Napolitano, che ha voluto incontrare di persona, tornando al Colle. Poi Matteo Renzi, che gli ha chiesto la cortesia di non presentarsi personalmente, ma che ha ricevuto in veste di ambasciatori i “suoi” Denis Verdini e Gianni Letta. La «mission impossible» di Silvio Berlusconi, che tra dieci giorni dovrebbe essere assegnato ai Servizi sociali, si è conclusa però senza grossi risultati. Il Cavaliere è preoccupato di non poter condurre la campagna elettorale in vista del 25 maggio e, allo stesso tempo, pensa che il presidente del consiglio stia «sbagliando tutto» e il suo governo sia «già uscito dai binari». Un esempio lo ha fatto lo stesso presidente di Forza Italia ricevendo ieri pomeriggio un gruppo di senatori: «Vuole fare il Senato delle autonomie? Sì, delle autonomie rosse...». Non vanno le riforme ieri sulla cancellazione delle Province Forza Italia è scesa sulle barricate - non funziona la politica economica, soprattutto l’ex premier non può accettare che il governo proceda per la sua strada senza tenere in adeguata considerazione il suo partito e la sua leadership del centrodestra. «Le uniche cose che sei riuscito a fare finora sono quelle che ha votato anche Forza Italia», ha premesso Denis Verdini, appena dopo avere fatto il suo ingresso a Palazzo Chigi. È lui, toscano come Renzi, l’uomo di Forza Italia che da mesi tiene i rapporti con l’ex sindaco di Firenze: trattò per l’Italicum prima, per la formazione del governo poi, e ora è sceso in campo per le riforme. «Il Senato così com’è non va», ha detto, «non si possono cambiare i patti in corsa e Forza Italia non accetterà testi preconfezionati, ma vuole discuterne». La presenza di Gianni Letta, uomo delle pratiche delicate, dimostra però che all’ordine del giorno della riunione c’era anche altro. Per qualcuno si sarebbe parlato delle imminenti nomine nelle partecipate statali come Eni, Snam, Finmeccanica e Poste, per altri, più semplicemente, gli azzurri avrebbero chiesto al premier un intervento per mezzo del suo ministro della Giustizia, Andrea Orlando, di modo da garantire al Cavaliere la possibilità di poter condurre «da uomo libero» la campagna elettorale per Strasburgo. Su quest’ultimo punto, il premier avrebbe ammesso di non poter fare molto. Ma qualcosa, probabilmente, si sta muovendo. Il Guardasigilli è stato infatti chiamato ieri sera al Colle, si è confrontato a lungo con Giorgio Napolitano, che lo ha ricevuto solo 24 ore dopo il Cavaliere. Nel frattempo il Cavaliere ha chiesto ai suoi di non fare sconti: «Tranne che sull’Italicum, dobbiamo fare opposizione su tutto», ha detto ai senatori e ribadito a chi lo ha chiamato al telefono. Già ieri pomeriggio alla Camera dei deputati il capogruppo azzurro Renato Brunetta ha denunciato un «golpe sull’abolizione delle Province», ha parlato di «truffa del governo» e usato toni durissimi. Il presidente del consiglio ha prima rassicurato i due ospiti, poi ha chiesto loro di riferire al leader di Forza Italia la sua «massima disponibilità» a discutere sul testo delle riforme. Renzi si è anche detto disposto a ricevere personalmente il suo predecessore a Palazzo Chigi: «Ma di giustizia ne parliamo a giugno, non ora», ha messo in chiaro. Un nuovo faccia a faccia tra il leader del Pd e quello di Forza Italia potrebbe essere fissato nel fine settimana: «È normale che si incontrino in un momento delicato per il Paese», commenta il consigliere politico del Cavaliere, Giovanni Toti. Ma Berlusconi, a causa di un problema al ginocchio, ieri sera ha lasciato Roma alla volta del San Raffaele di Milano e, di conseguenza, l’incontro sembra essere sfumato. L’ex sindaco di Firenze non vuole rompere. Ospite di Lilli Gruber in tv, ha voluto tributare un riconoscimento pubblico al presidente azzurro: «Ha fatto una scelta molto importante, quella di stare al tavolo delle riforme, nonostante pensi tutto il male possibile del centrosinistra, e accetta che le regole del gioco siano scritte insieme». Un altro segnale di disgelo del premier è stato mandato - per tramite del gruppo parlamentare alla Camera - in occasione del voto di ieri pomeriggio sull’articolo 416ter del codice penale e il disegno di legge sul voto di scambio politico-elettorale. La Camera ha infatti cambiato in corsa il testo della legge, già approvata dal Senato, abbassando le pene come aveva chiesto Forza Italia e modificando alcuni dettagli. Il testo “corretto”, frutto di tre emendamenti del relatore Pd Davide Mattiello che riprendono emendamenti identici di Fi, prevede pene da 4 a 10 anni di carcere a fronte del range 7-12 previsto da Palazzo Madama. «Il testo rappresenta il risultato di un importante sforzo congiunto fatto dal governo e dalle principali forze parlamentari», ammette il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri, che ha promesso il voto definitivo del Senato «prima delle Europee». I grillini non l’hanno presa bene e ci scherzano su: «È un voto di scambio tra Renzi, Letta e Verdini». Il senatore azzurro Denis Verdini [Lapresse] IL NOME DEL BARBONCINO DEPOSITATO DA UN’AZIENDA VETERINARIA Registrato il marchio Dudù Dopo il Bunga Bunga, ecco il marchio Dudù. Il barboncino bianco più famoso d’Italia,cheè riuscitoafaregiocare perfino Vladimir Putin (foto Ansa), è già un must. Lo vogliono tutti, anche perché il fattore «canino» è vincente. Chi ha capito il messaggio, sicuramente, è Giovanni Trabalzini che in passato ha depositato all’ufficio Brevetti il marchio Bunga Bunga con cui ha avuto successo fino in Gran Bretagna: «L’ho venduto a una discoteca di Londra per 20mila sterline»,ha detto a «Libero». Ora Trabalzini ha depositato il marchio Dudù con un osso al posto dell’accento sulla u e la scritta all’interno di una sagoma in cui sono disegnati il muso di un gatto e, accanto, il muso di un cane barboncino. Si tratta di prodotti farmaceutici veterinari, ma anche alimenti per neonati, apparecchi medici e cure d’igiene e di bellezza, per gli animali e i padroni. . Retroscena «Ora i nostri voti non sono più gratis» L’ira del Cavaliere per la chiusura del premier: «Basta fare da ruota di scorta del governo» Ci mancava giusto Renzi. Non bastassero i problemi giudiziari, quelli politici e da ultimo quelli ortopedici (nello specifico il riacutizzarsi di una vecchia infiammazione al ginocchio che lo ha costretto ad anticipare a ieri sera il rientro da Roma ad Arcore), Silvio Berlusconi deve fare i conti pure con l’atteggiamento scarsamente collaborativo mostrato dal premier ai suoi emissari. E rispetto alle bizze della rotula, quelle dell’inquilino di Palazzo Chigi preoccupano molto di più il Cavaliere. I pensieri del quale oscillano come un pendolo tra il tribunale di Milano ed il Palazzo di Roma. Mancano solo sei giorni all’apertura dell’udienza in cui i magistrati dovranno decidere le modalità (domiciliari o servizi sociali) con cui Berlusconi dovrà scontare la pena per la condanna Mediaset. Una decisione da cui dipende moltissimo, a partire dalla definizione delle liste e della campagna elettorale per le Europee. Il timore dell’ex premier è che i giudici vogliano fare con comodo, magari prendendosi una settimana per decidere. Scenario da tregenda: il termine per depositare le liste scade il 15, e se i giudici rimandassero la decisione a dopo quella data obbligherebbero Berlusconi a chiudere al buio la delicatissima partita delle candidature. Il Cavaliere sa di non potersi aspettare clemenza dalle arcinemiche toghe milanesi, e sa quanto limitato sia ormai il raggio d’azione della politica. Anche la notizia che Giorgio Napolitano, all’indomani dell’incontro con Berlusconi, ha ricevuto il Guardasigilli Andrea Orlando più di qualche suggestione in un quartier generale sul disilluso spinto non ha alimentato. Il nervosismo giudiziario del Cavaliere, come spesso accade, impiega poco a tra- il graffio Due pregiudicati Scrive Beppe Grillo a proposito dell’incontro Napolitano-Berlusconi: «Ieri sera in gran segreto Napolitano ha fatto una cosa vergognosa per tutti gli italiani. Un pregiudicato ha chiesto e ottenuto di essere ricevuto dal presidente della Repubblica. Che messaggio viene dato al Paese?». Semplice: lo stesso messaggio che è stato dato quando al Quirinale è stato ricevuto il pregiudicato Grillo. cimare sul versante politico. E a farne le spese è l’intesa col governo sulle riforme. Un banco che non va fatto saltare ma dove bisogna iniziare a fare la faccia feroce e contrattare su tutto: «Dobbiamo smettere di essere la ruota di scorta di Renzi». Nel ragionamento di Berlusconi, l’atteggiamento troppo remissivo di Forza Italia non sta pagando: il merito delle riforme (ed i punti nei sondaggi da esso dipendenti) se li prende il Pd, Grillo ingrassa bestemmiando l’inciucio e Forza Italia resta presa nel mezzo, né carne di lotta né pesce di governo. Per questo, l’ex premier ha deciso di inaugurare la fase dell’opposizione ancora responsabile ma dura e barricadera. Operazione il cui grido di battaglia è «da adesso i nostri voti non saranno più gratis». Nel concreto, significa che Forza Italia dirà la propria su tutto. Dalla riforma del Senato (ai berlusconiani non vanno giù i 21 senatori di nomina quirinalizia e la non elettività dell’assemblea) alla legge elettorale (il cui slittamento a dopo l’approvazione di quella del Senato costituisce vulnus del patto del Nazareno) passando per i provvedimenti su fisco ed economia. Il momento dell’opposizione morbida e che fa gli sconti è giunto al termine. M. G. ITALIA Venerdì 4 aprile 2014 7 @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: IL FUTURO DEL CENTRODESTRA Parla il Renzi del centrodestra «È ora di mollare la Merkel e il suo Ppe» Cattaneo, il sindaco più amato d’Italia: «Meglio l’esempio di Cameron. E a Silvio chiedo di favorire la competizione in Fi» ::: FRANCO BECHIS sentiamo e diamo una sponda a questo governo. Però attenzione perché se rimaniamo troppo appiattiti su Renzi, allora per i nostri elettori tanto vale votare lui». Alessandro Cattaneo grazie ai suoi concittadini di Pavia nell’ultimo anno è risultato il sindaco più amato di Italia. Cresciuto in Forza Italia e nel Pdl, era diventato il leader dei formattatori che proponeva le primarie per la successione a Silvio Berlusconi. Non gli andò bene quella partita, ma resta uno delle risorse più interessanti del centrodestra. Se ne è accorto anche il fondatore, che da qualche tempo l’ha chiamato ai vertici del partito. Cattaneo è il protagonista di oggi della web trasmissione L’Abitacolo (sarà sul sito di Libero all’indirizzo www.liberoquotidiano.it dall’ora di pranzo ), dove commenterà le riforme proposte da Matteo Renzi e racconterà la sua vita da sindaco. Ma dove non si tira indietro nemmeno su temi più politici: dalla successione a Berlusconi, a i rischi che Forza Italia corre nelle prossime elezioni europee. Lancia due proposte: la prima è smarcarsi da Renzi con grande fretta, per non confondere l’elettorato di centro destra. La seconda è quella di smettere di inseguire il partito popolare che in Europa è dominato da Angela Merkel, cercando invece un’alleanza con i conservatori liberali di David Cameron. Ecco i passaggi del colloquio con Libero. LEADERSHIP «Io», dice Cattaneo, «continuo a ripetere che le leadership non si creano in laboratorio. Né con alchimie chiuse o con lo spadone sulla testa. I leader nascono in battaglie cruente all’interno di una competizione democratica fatta nel tuo schieramento. E così sarà anche per il centrodestra. Non è che nessuno ci ha provato. Gianfranco Fini ha fallito, e tutto l’elettorato di centrodestra - ma penso anch’io così - gli dà la colpa dell’implosione del governo del 2008, che era una grandissima oc- VIA DALLA MERKEL «Dobbiamo ricordarci che l’Europa è stata una delle cause della caduta del governo Berlusconi. Non possiamo dimenticarci anche per le prossime elezioni il celebre risolino tra la Merkel e Sarkozy. Sull’Europa la distanza fra noi e Renzi è più ampia. Lui propone Martin Shulz per la guida della commissione : il simbolo della socialdemocrazia più vecchia che c’è in Europa. Noi dovremmo invece avere il coraggio di dimenticarci la Merkel e non pensare più al partito popolare europeo». FORMATTATORE “ PERICOLO RENZI La fascinazione per Renzi può creare disastri: se ci appiattiamo su Matteo, allora per i nostri elettori tanto vale votare lui ANCORA IL CAV . Tutti i dati dicono che la nostra gente vuole il Cav Il sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo, 35 anni [Fotogramma] casione. Ci hanno provato Angelino Alfano, Giorgia Meloni, che è veramente una ragazza in gamba». SCELTO DAGLI ELETTORI «Loro hanno strappato, però oggi tutti i sondaggi e anche i risultati elettorali recenti dicono che la gente nostra vuole Silvio Berlusconi. Lui e lì non perché impone una leadership in modo autoritario. È lì perché ancora oggi ha in tasca milioni di voti. Anche lui ha come prima preoccupazione la sua successione. Gli vorrei chiedere di creare un contesto per cui si giochi una partita con regole e competizioni tali da poter far emergere i migliori, la classe dirigente. Il Pd aveva il terreno di gioco dove Renzi poteva cimentarsi. Noi non abbiamo nemmeno l’indirizzo del campo di calcio dove allenarci». L’AMORE PER RENZI «La fascinazione di alcuni di noi per Matteo Renzi sta rischiando di provocare un disastro in vista delle prossime urne. Lo vediamo dai sondaggi. Sta diventando un tema politico importante: noi con un brutto termine siamo moderati di centro destra, quindi la responsabilità di fare le riforme le MODELLO CAMERON «Dovremmo avvicinarci a liberalismi come quello dei conservatori inglesi. Il nostro modello può essere David Cameron. Il suo ministro delle finanze George Osborne sta facendo tagli alla spesa pubblica di 16 miliardi di euro, in un paese che tutti gli analisti dicono abbia già fatto le grandi riforme. I tagli si fanno per un’idea liberale secondo cui lo Stato deve essere solo al servizio dei singoli cittadini, non esistere per se stesso. Noi questa cosa qua non riusciamo a farla in Italia, non abbiamo nemmeno il coraggio di dirlo. Perché pensiamo di perdere milioni di voti. Secondo me un dialogo con i conservatori inglesi può essere veramente la svolta politica decisiva per Forza Italia, anche incisiva sulle politiche europee». Le accuse: estorsione e concorrenza sleale Estorsione e illecita concorrenza con l’aggravante del metodo mafioso, più una seria di contestazioni in merito alla regolarità dei procedimenti amministrativi in materia di commercio di prodotti petroliferi. Con questo impianto di accuse è nuovamente finito in carcere Nicola Cosentino, alias «Nick ò ‘mericano» ex sottosegretario all’Economia nei governi Berlusconi ed ex leader del Pdl in Campania. Con lui i fratelli Giovanni ed Antonio, oltre a figure minori della mala del casertano dal cognome altisonante, un po’ di Zagaria e un po’ di Schiavone, per intenderci. Ai domiciliari due dirigenti della Q8, Giovanni Adamiano e Bruno Sorrentino e un paio di tecnici comunali di Casal di Principe, patria dei cosiddetti «Cosentino’s». Indagato anche un ex prefetto di Caserta ed ex parlamentare del Pdl, Maria Elena Stasi. In tutto sono 13 le persone finite in manette. Nelle oltre 350 pagine dell’ordinanza firmata dal Gip Isabella Iaselli su richiesta dei pm della Dda di Napoli, sono descritte le diverse circostanze che hanno condotto alla retata. Tutto sarebbe nato da una vicenda «privata»: tale Luigi Gallo, imprenditore ed ex socio di un soggetto in odor di camorra finito anche lui in galera ieri, nel 2002 stava per aprire un distributore di benzina a poca distanza da un terreno su cui anche la Aversana Petroli (l’azienda madre dei Cosentino) aveva progettato di aprirne un altro. Come spesso capita, la faccenda si ingarbuglia tra ricorsi, controricorsi, denunce incrociate, litigi, pressioni etc. Secondo i magistrati i Apertura Udc ad Alfano: torniamo uniti In prima battuta è stato battezzato solo Centro, essendo il luogo «fisico» della politica di casa nostra in cui avviene l’aggregazione. Poi, verificato l’avvenuto contatto, il nome ha preso forma: Partito popolare italiano declinato in salsa europea. «L’appello di Angelino Alfano ha il grande pregio di guardare lontano, al futuro dei moderati e dei popolari italiani», afferma il presidente dell’Udc, Gianpiero D’Alia, facendo propria l’idea del leader del Nuovo Centrodestra rilanciando contestualmente l’opzione del Partito Popolare europeo italiano. «L’accordo politico con Ncd è importante», spiega D’Alia, «non solo oggi, per alzare un argine contro il populismo antieuropeo, ma anche per avviare il progetto di un nuovo grande partito fondato sui valori del Ppe, al quale dovrebbero partecipare tutte quelle forze che si riconoscono nella candidatura di JeanClaude Juncker a presidente della Commissione Ue». Nel frattempo, però, ci sono le larghe intese. «Quando sarà terminata l’esperienza comune al governo e Renzi sceglierà, come è giusto che sia, la strada del socialismo europeo, i popolari dovranno farsi trovare pronti con una nuova proposta politica per costruire finalmente anche in Italia un bipolarismo maturo e di stampo europeo». NICK O ’MERICANO Nuovi guai per l’ex Pdl Cosentino: torna in cella assieme ai fratelli ::: PEPPE RINALDI MOSSE AL CENTRO ::: LA VICENDA L’ACCUSA Nicola Cosentino è stato arrestato con i fratelli Giovanni e Antonio con le accuse di estorsione e concorrenza sleale. L’indagine è partita nel 2011 dalla denuncia del titolare di una stazione di servizio: secondo gli inquirenti, i Cosentino attraverso le società Aversana Petroli, Aversana Gas e IP Service, e con l'aiuto di dirigenti pubblici e di funzionari della Kuwait Italia (Q8), avrebbero ottenuto illecitamente il rilascio di permessi e licenze per nuovi impianti GLI ARRESTI Tredici le misure cautelari: con i Cosentino, agli arresti altre 3 persone tra cui Pasquale e Antonio Zagaria, fratelli del boss Michele. Ai domiciliari 7 persone, tra cui un funzionario della Campania e tre del comune di Casal di Principe L’ex sottosegretario all’Economia ed ex leader Pdl in Campania, Nicola Cosentino, detto Nick o ’mericano. Per lui ora i guai arrivano dagli affari di famiglia [Ansa] Cosentino avrebbero esercitato il loro ascendente dalla triplice natura, politica (grazie a Nicola), economica (sono notoriamente una famiglia ricca) e mafiosa (grazie all’appartenenza di Nicola - peraltro finora solo contestata ma mai sancita definitivamente - al clan dei Casalesi e l’intervento nella vicenda di altri soggetti analoghi) al fine di impedire che Gallo aprisse l’attività. Di qui l’intimazione ad un sindaco di licenziare il tecnico comunale che aveva seguito l’iter autorizzativo per il distributore di Gallo, oltre ad una serie di minacce dirette ed indirette in suo danno operate dal gruppo facente capo all’ex deputato Pdl. Lo schema dell’ordinanza è tipico: intercettazioni telefoniche (dalle quali, superate le suggestioni iniziali, non emergerebbe granché), ricostruzione storicosociologica della genesi della camorra nel Casertano, dichiarazioni multiple di diversi «pentiti» già in prima linea in altri processi contro Cosentino, denuncia di Gallo presentata ai carabinieri di Caserta e alla procura di Napoli, e un ampio capitolo sull’attuale militanza politica di Nicola considerata elemento decisivo per far scattare le manette. Vanno infine sottolineate due circostanze singolari: la querelle tra i «petrolieri» era già stata definita da un Tar e da un Consiglio di Stato in senso favorevole ai Cosentino; Giovanni Cosentino, fratello maggiore e capo dell’impresa, aveva anche denunciato Gallo alla procura ma la cosa si è ribaltata perché gli inquirenti hanno considerato quell’esposto strumentale al fine di assoggettare il concorrente. Di camorristi che si rivolgono alla magistratura, però, non s’era mai sentito. Almeno finora. 8 ITALIA Venerdì 4 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: IMMIGRATI IN LIBERTÀ Le contraddizioni del ministro dell’Interno Clandestino non è più reato: 600mila in arrivo Dopo aver fatto il danno, Alfano scopre che così si incoraggia l’invasione. Archiviate le inchieste ancora aperte ::: ENRICO PAOLI «Secondo le nostre informazioni, in Nordafrica ci sono tra 300 e 600 mila persone in attesa di transitare nel Mediterraneo». A lanciare l’allarme è il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a margine di un convegno a Palermo sul tema dei flussi migratori. Problema che il nostro Paese, nonostante i richiami all’Europa, affronta sostanzialmente da solo. E non tanto per la collocazione geografica, quanto per la logica del doppio binario seguita dai partner continentali. Il problema politico, poi, è che l’allarme di Alfano arriva all’indomani del voto della Camera che ha depenalizzato il reato di clandestinità: un modo per dire agli immigrati che in Italia le porte sono state aperte. Un segnale, quello dato dalla maggioranza, che rischia di produrre effetti devastanti nel breve e medio periodo. Ragione per la quale l’allarme di Alfano, che qualcuno ha voluto leggere in chiave strettamente elettorale, assume un valore doppio. «Si tratta di persone che molto spesso finiscono nelle mani di trafficanti di morte, trafficanti di esseri umani», ha aggiunto Alfano, «noi ci batteremo perché l’Europa difenda le frontiere. Lo strumento c’è, si chiama Frontex, va potenziato. Se non si difende la frontiera non si risolve il problema degli sbarchi». Insomma, di fronte a numeri da esodo biblico occorrono risposte altrettanto alte e forti e non soluzioni posticce o pasticciate. E anche la demagogia che i dibattiti sull’approvazione o meno di certe leggi produce non fa bene all’Italia. L’aver voluto abbassare la guardia è un fatto, e non certo un atto neutro. Non a caso uno dei nodi da sciogliere riguarda proprio la cooperazione: funziona o no? «In questo momento», ha detto il ministro dell’Interno, «oltre questo nostro mare ci sono migliaia di persone che ambiscono a venire e questa vicenda è l’epifenomeno dell’instabilità dei regimi politici e la grande forza di organizzazioni criminali e trafficanti di morte. Bisogna chiedersi», ha aggiunto il leader dell’Ncd, «se in quei luoghi la Cooperazione internazionale stia funzionando». Insomma, occorre guardare oltre il cortile di casa per cogliere appieno la portata del problema, senza limitarsi a guardare solo nell’orto di casa. Alfano, sempre nel corso del suo intervento a Palermo al convegno sulle politiche per l’immigrazione per l’Europa, nella sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, ha fatto cenno ad un altro grave problema legato al fenomeno migratorio, formulando una esplicita richiesta. «Chiediamo la modifica del trattato di Dublino», ha detto il ministro, «perché l’Italia non può essere la prigione di chi arriva in Italia, ma vuole andare da un’altra parte». L’accordo, infatti, impedisce agli stranieri di lasciare il territorio del primo Stato europeo in cui sono arrivati. Per avere un idea del problema arrivano in soccorso i numeri del Viminale. Sono 10.962 gli stranieri sbarcati in Italia nei primi tre mesi dell’anno. Un numero che supera di ben sette volte gli arrivi registrati nel pri- mo trimestre del 2013 (1.524). Andando verso l’estate, con il miglioramento delle condizioni del mare, è prevedibile che gli sbarchi continuino ad alti ritmi, viste anche le condizioni di grande instabilità dei Paesi di provenienza dei barconi, Libia in primo luogo. L’aumento sensibile di persone che, attraverso il mare o superando le frontiere terrestri, è dovuto a chi fugge dalla fame, dalla guerra e dalle violenze per tentare di trovare accoglienza in Europa. L’allarme di Alfano rievoca le tragedie del mare, sempre più frequenti nel Mediterraneo, soprattutto dopo le rivolte arabe del 2011 che hanno intensificato i cosiddetti «viaggi della speranza». L’ultima tragedia del mare è avvenuta lo scorso 3 ottobre, quando in un catastrofico naufragio a largo di Lampedusa morirono 336 persone. Una strage che ha scatenato polemiche e una raccolta firme per l’abolizione della legge BossiFini e del reato di clandestinità. Intanto, dopo quanto avvenuto in Parlamento mercoledì scorso, la procura di Agrigento, che ha competenza sugli sbarchi a Lampedusa, ha deciso di archiviare 16.000 casi di clandesinità. «Saranno archiviati i fascicoli degli emigrati iscritti nel registro degli indagati fino a ieri», spiega il procuratore, Renato Di Natale, «giorno memorabile in cui il parlamento ha depenalizzato l’immigrazione clandestina». Un’invasione di campo, quella del procuratore, che dimostra ancora una volta come le toghe fanno politica e non si limitano ad applicare la legge. il graffio Il teorema dello sconfitto I DISPERATI Il vicepresidente del Senato Gasparri contro i colleghi di Fi: legge buonista, sbagliato votarla ::: ROBERTA CATANIA A 48 ore dall’approvazione definitiva del disegno legge delega sulle pene alternative al carcere, Maurizio Gasparri torna ad attaccare i colleghi di Forza Italia che hanno votato sì alla norma che prevede l’abolizione del reato di clandestinità. Il vicepresidente del Senato parla di una legge che «ha più difetti che pregi». È per questa ragione che lui si è astenuto dal voto finale (che al Senato corrisponde a un voto contrario) e ha votato dichiaratamente «contro l’articolo 2, quello che depenalizza l’immigrazione Maurizio Gasparri [Lapr] clandestina». Senatore Gasparri, può spiegarci perché l’altro ieri alla Camera Forza Italia si è spaccata? «Dovrebbe chiederlo ai deputati, soprattutto ai 14 che mercoledì in Aula hanno votato “sì”. Ma anche i 19 astenuti hanno sbagliato. Al Senato eravamo stati compatti nel respingere questo testo. Nonostante la legge contenga anche idee positive». Che cosa non le è andato giù del testo? «Noi dovremmo difendere l’Italia e gli ita- liani. E invece chiudendo caserme e commissariati di carabinieri e polizia, incoraggiando i trafficanti di clandestini, si va nella direzione sbagliata». Secondo lei questa legge incoraggia i clandestini? «Sì, perché una norma ha anche la funzione di deterrente: una funzione che adesso è stata lavata via con un colpo di spugna. Si poteva discutere sui tecnicismi della legge introdotta da Silvio Berlusconi, ma annullarla del tutto è stato un errore che rischiamo di pagare molto presto». Si riferisce al monito del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che ieri ha annunciato il possibile arrivo di 600mila immigrati? «Sì. Manca il controllo delle coste. Berlusconi, insieme alla legge contro l’immigrazione, aveva anche concluso importanti accordi bilaterali per bloccare la partenza dei clandestini». Accordi, come quello con Muammar Gheddafi, che suscitarono polemiche. «Polemiche sterili. Gheddafi era diventato un innocuo, pittoresco, personaggio. Veniva a Roma a distribuire il Corano alle ragazze. Montava per due giorni una tenda a Villa Pamphili e poi smontava tutto. Era un grande fastidio? Non credo. Credo che le lamentele arrivassero da persone ipocrite che tollerano tendopoli e baracche ben più inde- Un barcone di clandestini nel Mar di Sicilia. Con l’arrivo della bella stagione si teme che aumentino gli sbarchi di clandestini nelle nostre coste [Ansa] corose e sottovalutavano l’importanza del blocco delle partenze che il Rais garantiva». Cosa le piace, invece, di questa legge? «Le misure alternativa al carcere, laddove possibile». Anche nel caso della coltivazione di droga? «Questo è un grave equivoco, non è così. Se qualcuno coltiva droga, finisce in carcere. L’unica eccezione è per gli studiosi, le università, i laboratori che vengono autorizzati dal ministero. Se hanno il permesso, dico un numero tanto per fare un esempio, di produrre cento grammi di cannabis e ne producono 110, non rischeranno il carcere, ma andranno incontro a sanzioni amministrative». E se uno scienziato spaccia? «Finisce in carcere. Non c’è spazio per equivoci o tolleranza verso i trafficanti». Un’ultima domanda. Forza Italia, in questo governo, è un partito di maggioranza o di opposizione? «Di opposizione. Ma non significa stare in cima a una torre ad osservare che cosa succede od ostacolare la maggioranza a prescindere. Abbiamo una visione di insieme diversa dalla maggioranza, ma siamo in campo, partecipiamo attivamente a scrivere le riforme che riteniamo giuste e ad appoggiare i punti del nostro programma che Matteo Renzi ha fatto suoi». È tornato Antonio Ingroia (foto Lapresse) e ha qualcosa di fondamentale da comunicarci: «Tra i destinatari dei messaggi di Toto Riina ci sono Silvio Berlusconi e Forza Italia». Ecco, ora lo sappiamo: «La mafia ha portato voti in massa per anni verso Forza Italia, è una cosa acclarata, assodata e accertata». Certo: e anche constatata, verificata, provata, appurata, riscontrata e testata. Ma quanti sono i «voti in massa» che la mafia avrebbe portato a Forza Italia? Non lo sa nessuno: quanti voti sposti la mafia non l'hanno mai capito neanche i mafiologi. Però - osserviamo noi - è acclarato, assodato e accertato che nel 1987 i corleonesi per esempio spostarono i voti mafiosi dai democristiani ai socialisti, e allora c'è chi ha provato a contare quelli: salvo accorgersi che furono quattro gatti. Quindi? «Riina ce l’ha con la politica dalla quale si aspettava qualcosa e non ha avuto abbastanza; perché poi, alla fine, Riina, nonostante strepiti così dal carcere, è l’unico sconfitto di questa stagione». L'unico? Davvero Riina è l'unico sconfitto di questa stagione, dottor Ingroia? (F.F.) Venerdì 4 aprile 2014 9 10 ITALIA Venerdì 4 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: SECESSIONISTI IN MANETTE LA RETATA DEI VENETISTI «Siamo 4 pellegrini, non volevamo sparare» Il bresciano Orini inizia a parlare. Gli inquirenti puntano sull’«ideologo» Rocchetta anche se «non aveva ruoli» ::: CLAUDIO ANTONELLI BRESCIA I venetisti si sfogano su Internet [web] Non creiamo martiri O li processate subito o l’inchiesta è politica ::: DAVIDE GIACALONE Evocare il terrorismo è atto di estrema gravità e pericolosità. Da qualsiasi parte si voglia esaminare la cosa, non c’è proprio nulla da ridere o da prendere con leggerezza. Visto che la procura di Brescia contesta l’associazione terroristica, la cosa va presa con la massima serietà, traendone subito tutte le necessarie e dovute conseguenze. 270 BIS 51 cittadini sono indagati, di cui 24 ristretti in custodia cautelare. Al contrario di tante altre vicende giudiziarie, in cui sfugge la ragione degli arresti e la loro coerenza con quanto disposto dalla legge, qui i provvedimenti sono resi opportuni dall’ipotesi d’accusa: se stavano effettivamente organizzando attentati e atti violenti, è giusto averli bloccati. Solo che di atti terroristici non ce ne sono stati. Di violenza praticata non c’è traccia nelle cronache. Gli arresti sono avvenuti contestando l’articolo 270 bis del codice penale, che si riferisce a “associazioni che si propongono il compimento di atti di violenza con finalità terroristiche”. Il giudice delle indagini preliminari ha rilevato non solo l’esistenza di un “disegno eversivo”, ma che gli arrestati erano “pronti a deriva violenta per una rivolta popolare in armi”. Da tutto questo consegue che le indagini non devono essere fatte, ma sono già alla fase finale. E mentre gli arresti hanno un senso se indirizzati a bloccare l’imminenza dell’atto terroristico, non ne hanno alcuno, anzi, sono dissennati, se mi- rano a farsi dare le chiavi del Tanko e rivelare i piani eversivi. CHI SBAGLIA... Se gli arresti sono fondati (e voglio sperare che quel genere d’accusa non sia stata formulata a cuor leggero e a favore di telecamera) gli indizi che li rendono possibili sono anche le prove per ottenere le condanne. Non essendoci stato alcun attentato, non dovendosi, quindi, scoprire il nome degli autori materiali, dei mandati e dei fiancheggiatori, la contestazione si riferisce al fatto che lo stavano organizzando. Se è così, il processo si può e si deve fare subito, dato che l’unico ulteriore atto d’indagine consiste nelle perquisizioni e nei sequestri che sono già stati fatti, mentre il resto era già disponibile prima degli arresti. Ma se così non fosse, se gli inquirenti aspettano dagli arrestati gli elementi per andare avanti, allora è la procura a prendersi la delicatissima responsabilità di evocare un fantasma che ci costò sangue e dolori. Di tutto sentiamo il bisogno, tranne che di trasformare qualche chiacchierone a vanvera in martire, facendo sentire perseguitati i suoi sconclusionati compagni. I problemi reali ci sono, eccome, ruotando attorno al fulcro fiscale. Ma alla voce “terrorismo” si deve essere chiari e conseguenti: se è fondata, che arrivino subito le condanne, ma se non lo fosse, o anche solo fantasiosamente esagerata, si chiarisca a quei magistrati che l’errore è grosso. E che chi sbaglia dovrebbe pagare. www.davidegiacalone.it @DavideGiac Giancarlo Orini, 75 anni candidato sindaco di Brescia nel 2008, da ieri ai domiciliari con l’accusa di essere uno dei secessionisti appartenenti all’Alleanza che con il ridicolo Tanko puntava a piazza San Marco, definisce il gruppo composto da quattro pellegrini. A piazza San Marco, «ci avevamo pensato», racconta, «ma doveva essere un episodio che finiva lì. Una goliardata. Quello che mi fa impressione», conclude, «è che si è messo in moto tutto questo meccanismo. Lo Stato ha la polizia, i carabinieri, la guardia di finanza, la polizia locale... e si preoccupa di quattro pellegrini come noi». L’ex leghista che aveva lasciato il Carroccio per le critiche di Bossi ai Serenissimi del ’97, è stato di fatto il primo presidente dell’associazione nata in un ristorante di Erbusco nel maggio di due anni fa e dovrà comunque rispondere quando verrà interrogato forse già domani di associazione per delinquere, terrorismo e sovversione dell’ordine democratico. Più di lui sarà però chiamato in causa Franco Rocchetta definito nelle carte della Procura di Brescia che hanno portato all'arresto di 24 veneti e lombardi «ideologo e formatore culturale politico». Sulla scorta di alcune intercettazioni ambientali, effettuate dal Ros dei carabinieri, i pm ritengono infatti che l'ex parlamentare avrebbe tenuto lezioni «finalizzate a formare coloro che subito dopo l'azione insurrezionale dovranno instaurare i contatti con gli altri stati». Anche ::: L’INCHIESTA LE ACCUSE Mercoledìmattina blitzdeicarabinieri del Ros, in diverse regioni italiane, contro «un gruppo riconducibile a diverse sigle di ideologia secessionista, che aveva progettato varie iniziative, anche violente, finalizzate a sollecitare l'indipendenza del Veneto» e di altre parti d’Italia. Le accuse? «Associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra» GLI ARRESTATI Ventiquattro le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del tribunale di Brescia. Tra gli arrestati, anche un leader dei Forconi, Lucio Chiavegato, l’ex parlamentare della Lega, Franco Rocchetta, e due degli ex "Serenissimi", protagonisti del bliz del "Tanko" a San Marco del '97, Luigi Faccia e Flavio Contin se viene escluso «un ruolo diretto nella fase costitutiva, e una posizione direttiva o organizzativa». Nel frattempo Rocchetta ha passato la giornata di ieri in carcere leggendo l’ordinanza con tutti i capi di accusa. «L’ho trovato di buonumore: rideva, scherzava, ha letto tutte le carte e ha detto che magari può aver commesso delle ingenuità e che gli inquirenti hanno frainteso qualcosa, ma per il resto gli veniva da ridere>, ha sintetizzato Diego Bottacin, consigliere regionale del Veneto all’uscita dalla casa circondariale. «È riuscito a portare in cella un libro, ma ha chiesto un dizionario ungherese perché uno dei suoi compagni di cella viene dall’Ungheria e vuole parlarci», ha aggiunto Bottacin ai microfoni de La Zanzara. L’ex parlamentare avrebbe riferito anche di aver parlato con i carabinieri durante l’ultimo comizio e di aver spiegato ai militari di lavorare «per una transizione pacifica verso l’indipendenza». È sembrato più preoccupato del sostegno leghista avendo più volte precisato «di essere stato lui a lasciare la Lega e di non essere mai stato cacciato». Gli altri due volti noti finiti in carcere dopo la retata sono Flavio Contin, 72 anni tutti trascorsi nella sua Casale di Scodosia, e Luigi Faccia, 60 anni, anche lui padovano, di Agna. Il primo era tra i Serenissimi vestiti in mimetica che occuparono la torre di Piazza San Marco nel 1997, l’altro fu identificato allora come sedicente Presidente del Veneto Serenissimo governo. In questa occasione non hanno fato trapelare alcuna dichiarazione, ma evidentemente nemmeno dopo il carcere e i processi sembrano avere cambiato idea. Un misto di vaghe idee indipendentiste e disprezzo per l’Italia supportato da motivazioni da bar. Più o meno il collante con il pensiero degli altri coinvolti nell’inchiesta. Il leader dei Forconi di Vicenza, Gabriele Perucca, imprenditore e coordinatore della Life Vicenza, dopo che il Ros aveva perquisito la sua abitazione, - come riferisce un quotidiano veneto - si è sfogato su Facebook. «Sono arrivati alle 5 di mattina per mettermi a soqquadro la casa, con tutta la famiglia a letto. Hanno spaventato a morte i bambini. Poi mi hanno portato via. Questo è un paese letamaio chiamato Italia». A capo della Lega in Veneto nel 1997 «Trattati da mafiosi. E non è finita» Comencini: arresteranno anche i politici per sputtanare il Consiglio regionale che ha votato il referendum ::: ALESSANDRO GONZATO VERONA «È evidente che lo Stato non vuole perdere i 21 miliardi che ogni 12 mesi il Veneto gli dà gratuitamente e che Roma sperpera assieme ai parassiti che ha attorno. Guardi, siamo solo all’inizio…». Fabrizio Comencini, 61 anni, nato a Garda (Verona), nel ’97 - l’anno dell’assalto dei Serenissimi al campanile di San Marco - era segretario nazionale della Liga Veneta. Poco dopo, a causa delle incomprensioni con Bossi, fu cacciato dal Carroccio e diede vita alla Liga Veneta Repubblica. Sui recenti arresti degli indipendentisti non ha dubbi. «Che si tratti di una giustizia a orologeria lo dicono anche i democristiani. Ho partecipato a una trasmissione con l’ex sindaco di Padova, Settimo Gottardo, poi diventato deputato, e lui non ha avuto difficoltà a dire che quando sente certe cose pensa sùbito ai servizi segreti». Lo Stato vuole soffocare la voglia di indipendenza del Veneto? «Appena la commissione Affari istituzionali approva la proposta della consultazione referendaria e liquida il provvedimento, passato in Consiglio regionale (l’assemblea dovrebbe votarlo prima dell’estate, ndr), fatalità scatta il blitz». E pochi giorni prima il comitato plebiscito.eu aveva dichiarato la sovranità del Veneto. «É da due anni che stiamo spingendo per un referendum ufficiale». Quindi non crede all’efficacia della consultazione digitale. «Io ho votato chiaramente per l’indipendenza. Che poi abbiano votato a favore più di 2 milioni di persone questo non lo so. Se domani Gianluca Busato (l’organizzatore del referendum, ndr) mi dice che in casa ha un Monet o un Rembrandt, o meglio ancora un Canaletto o un Tintoretto, che me li faccia vedere». Nel referendum online ha creduto anche Franco Rocchetta. Cosa pensa del suo arresto? «Sono rimasto basito. Ho recuperato questo fascicolo di 226 pagine e sto leggendo che per il 90 per cento si basa su intercettazioni ambientali e telefoniche. I carabinieri del Ros hanno appli- cato lo stesso metodo riservato ai mafiosi. Lo hanno fatto con persone che si trovano a parlare di politica, anche di indipendentismo, ma non è criminale. C’è poi questa cosa della ruspa blindata. Mi fa ridere. Io il militare l’ho fatto nei carristi. I carri armati di solito vanno un po’ più veloce dei 15 all’ora. Dove andavano, a spostare la terra? É stata una leggerezza, ma mi sembra più un gioco». Rocchetta è così pericoloso per lo Stato italiano? «Lo conosco dall’82. Rimasi impressionato dai manifesti “Mi son veneto, e ti?”. Poi c’era scritto “La Polonia ai polacchi, il Veneto ai veneti”. Erano i tempi di Wojtyla. Io allora non ero indipendentista, provenivo dalla destra italiana, ma mi innamorai del personaggio, che con le sue parole ti travolge. Poi l’ho seguito, ho aderito alla Lega Nord-Liga Veneta. Ci siamo trovati in Regione. Siamo stati anche contro, ma abbiamo sempre mantenuto i rapporti. È un mite, pure se usa parole dure. Come quando l’altra settimana, a Treviso, sul palco ha detto che lo Stato italiano è stupratore e sodomizzatore. ITALIA Venerdì 4 aprile 2014 11 @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: SECESSIONISTI IN MANETTE Commento La parodia si scatena sui social network: il tanko che spara cannoncini [web] Lo Stato è alla frutta se vuole vietare la libertà d’altri ::: GILBERTO ONETO La pancia del Veneto La vicenda dei Serenissimi Bis ha fatto venire in superficie quanto ci sia di putrescente nello Stato (tanto e maleodorante) e nel mondo indipendentista (poco ma fastidioso). Lo Stato ladro e questurino ha reagito come un pugile suonato al referendum sull’indipendenza veneta e cerca di impedire che la cosa venga imitata altrove. È duramente colpito anche dalla raccolta leghista di firme per l’abolizione dei prefetti e della legge Mancino. Proprio a questa norma liberticida si ispira per perseguire qualche decina di cittadini che ha commesso il reato più grave di tutti: il tentativo di ridare alla gente il potere di decidere del proprio destino. Ha colpito nel mucchio come un toro impazzito prendendosela con tre o quattro lunatici degni tutt’al più di un Trattamento Sanitario Obbligatorio ma certo non del carcere, ma anche con persone che hanno solo espresso delle opinioni o forse delle intenzioni. Neanche questo sarebbe un reato: potrebbe essere un peccato ma solo nel caso si potesse dimostrare che, oltre ai dieci comandamenti con cui era sceso dal Sinai, Mosé portasse in tasca anche il divieto di rifiutare l’unità dello Stato italiano, ovvero di “desiderare la libertà di altri”. Così in galera sono finiti – ad esempio - anche un mite galantuomo come Franco Rocchetta, un imprenditore generoso come Roberto Bernardelli e un genuino movimentista come Lucio Chiavegato. Lo Stato da il peggio di sé, sguinzaglia i nipotini del Kgb e dell’Ovra (quelli con la staal Campanile, ben diversi da quello al Campanile raciana “uniforme da agente in borghese”), dei Serenissimi di 17 anni fa. Così si vedono Paolo distrae magistrati ben pagati da cose più serie, Villaggio e il ragionier Filini che vanno all’assalto su e nello stesso giorno legalizza l’ingresso clanimprobabili macchine da guerra. «Passiamo dal destino di qualsiasi mascalzone e impacchetsalame alla dinamite», hanno titolato i giornali rita dei padri di famiglia. Nell’occasione il garportando un’intercettazione telefonica dei separarulo premier fa finta di non esserci (neppure tisti. «Ma è un modo di dire!», bercia un padovano un’impresa difficilissima..) e il suo ministro che vuole l’indipendenza «trovatemi le armi, non degli Interni è latitante: proprio lo stesso che ci sono cannoncini ma un tubo di ferro, più facile aveva approvato la devolution, la Bossi-Fini e che sui cingolati scoprano vino, polenta e osei!». il federalismo fiscale! Lo Stato italiano suona Fioccano gli sms contro Renzi che mette le mani al campanello dei cittadini alle quattro del sul titolo quinto per togliere autonomia anche alle mattino, li tira giù dal letto, perquisisce le case Regioni virtuose. E al telefono un anziano chiede e terrorizza le loro famiglie. Uno Stato libero – quali attentati potrebbe mai poter compiere la cadice un sempre valido principio – è quello in salinga Maria Marin, cui era andato un assegno del cui se si sente picchiare alla porta di notte non Fondo veneti schiacciati dalla crisi, frutto della colsi pensa alla polizia. Appunto, in uno Stato liletta dei telespettatori per le famiglie passate dal bero. benessere alla miseria. Il marito E che dire di un giornalista viene assediato dai giornalisti: libero e onesto cui vengono «Mia moglie capo dell’eversione sequestrati archivi e compuveneta? Ma non fatemi ridere!». ter? La polizia ha messo a soqA poche ore dal blitz dei caraquadro l’abitazione di Gianlubinieri che a Casale di Scodosia, ca Marchi, direttore de lindinel Padovano, ha portato alla pendenza.com, associando scoperta di una ruspa trasformanella stessa accusa chi potrebta in tanko... «Ma quale tanko! È be aver fatto qualcosa con chi un carro allegorico per carnevalo ha raccontato. Siamo al lile!», hanno protestato in molti vello più volgare di attentato via sms, Busato, Morosin e Canalla libertà di stampa: è triste tarutti ospiti di Rete Venata hanVeduta di Castelbrando [web] che – tranne le solite voci isono ipotizzato l’unione dei gruppi late - nessun “collega” si sia stracche vogliono la secessione. In Consiciato le vesti. Cosa avrebbero fatto i pennaruli glio regionale è finalmente passata la proposta di di regime se lo stesso fosse toccato a Stella o a legge 342 per il referendum consultivo che consenDamilano? tirà a 5 milioni di veneti di rispondere alla domanIl mondo indipendentista si è alleggerito di da «Volete una Repubblica Veneta indipendente e qualche vocazione al pastrocchio e ha ricevusovrana?». Ma ora c’è chi nel veneziano Palazzo to una salutare dose di anticorpi: i suoi obietFerro Fini, affacciato sul Canal Grande, propone tivi si raggiungono solo con mitezza e demoun secondo referendum con cui ci si potrà espricrazia, creando consenso, facendo capire alla mere non sull’indipendenza ma su una maggiore gente che la libertà non è un privilegio ma un autonomia locale. Gennaro Marotta, consigliere diritto naturale e necessario. Se ben gestita, regionale dell’Italia dei valori, propone addirittura questa vicenda rafforza le istanze di autodeun’altra soluzione: annettere il Veneto al Trentinoterminazione. Alto Adige per avere automaticamente uno statuto Lo Stato rivela invece la sua condizione cospeciale. «Laciateci votare», taglia corto una signomatosa, manifesta il terrore che tutta una ra vicentina «chi vi dice che non vinca il no all’indimorchia di parassiti, di mantenuti, di ligera, di pendenza?». burocrati e professionisti della politica ha di «Ma questo Stato - twitta un indignato speciale perdere la comoda greppia a cui si ingrassa. non ha niente di più serio di cui occuparsi? ChiuLa “nuttata” dell’indipendentismo non è pasdono mille aziende al giorno, i giovani se ne vanno sata, come molti di loro hanno sperato: coall’estero, la gente muore di fame e questi perdono mincia ora. tempo a inseguire fantasmi!». Gli arresti scatenano rabbia e ironia «Ora rivolta fiscale» L’indagine ha riacceso le anime separatiste dopo il boom del referendum. E ora si muovono pure gli industriali ::: LUIGI BACIALLI Franco Rocchetta, sulla sinistra, durante il comizio a Treviso che ha sancito la vittoria dei «sì» al referendum secessionista in Veneto [web] Fabrizio Comencini [web] Credo che Franco non abbia mai alzato un dito. Ricevo chiamate dalle Fiandre per sapere se c’è bisogno di qualche parlamentare europeo che venga a trovare le persone incarcerate. Poi ci chiamano dalla Catalogna, dalla Scozia, dai Paesi Baschi, dalla Galizia». Gli arresti non placheranno quindi il sentimento indipendentista. «La gente ha deciso di alzare la voce, e guarda caso Befera ha detto che quello che è successo a Cortina due anni fa è valso 2 milioni di entrate allo Stato. Poi c’è stata questa cosa militare, e adesso verranno e arresteranno qualche politico. Finora non sono riusciti a sputtanare il Consiglio regionale, ma proveranno a fare anche quello, non c’è dubbio». Oltre a una vasta notorietà, ai 2milioni 360 mila voti dichiarati e ai guai giudiziari (i 24 arresti ordinati dalla Procura di Brescia) gli indipendentisti veneti con il plebiscito digitale di Gianluca Busato hanno conquistato anche la loro roccaforte. Su Castelbrando, un’antica fortezza trasformata in hotel a 5 stelle nel comune di Cison di Valmarino, sventolerà presto la bandiera di San Marco. È stato Massimo Colomban, fondatore del colosso industriale veneto Permasteelisa, a mettere il castello a disposizione di partiti e movimenti che chiedono la secessione nel corso del talk serale in diretta di Rete Veneta cui hanno partecipato, oltre allo stesso Busato, ingegnere trevigiano, anche Alessio Morosin di Indipendenza veneta e Luca Azzano Cantarutti di Veneti Indipendenti, entrambi avvocati. Il prossimo primo maggio sarà con tutta probabilità occasione del primo raduno della galassia venetista nel castello «per festeggiare il lavoro a modo nostro» ha suggerito Cantarutti. Facile prevedere che saranno molti i militanti dei movimenti che prenderanno parte al grande raduno. Dove i dieci delegati dello Stato veneto e indipendente proclamato venerdì scorso in Piazza dei Signori a Treviso spiegheranno il loro job act e lanceranno la disobbedienza fiscale totale. «Prima demolisco i miei capannoni con la ruspa per non pagare l’Imu!», annuncia gridando un imprenditore che ha fatto irruzione negli studi dell’emittente, «e poi vengo anch’io a far baldoria!». La rabbia e l’indignazione per quella che il governatore Luca Zaia ha definito una retata a orologeria avvenuta a poche ore dall’approvazione del referendum istituzionale stanno montando a vista d’occhio. I social network (su Facebook la pagina sarcastica “Artigiani veneti che costruiscono tanki mortali” ha superato i 10mila mi piace) e le emittenti locali sono lastricati di messaggi che gridano allo scandalo, che chiedono l’immediata scarcerazione dei “patrioti”, che parlano di uno Stato centrale capace di scendere a patti con la mafia, di abolire il reato di clandestinità e di svuotare le carceri, terrorizzato dall’onda indipendentista che dal Veneto potrebbe arrivare anche in Friuli Venezia Giulia e in tutto il Nord. Spaventato a tal punto «da lanciare un avvertimento con la cattura di un gruppo di innocenti e inventandosi reati gravissimi a carico di uomini come Franco Rocchetta che non farebbero male a una mosca». Non mancano sui siti online le parodie che simulano assalti fantozziani 12 ITALIA Venerdì 4 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: SECESSIONISTI IN MANETTE Strane alleanze La Lombardia imita i veneti Grillo: sì, e torniamo alla lira Maroni accelera con il referendum indipendentista e trova l’apertura dei grillini. E Beppe attacca l’euro per recuperare voti alla Lega CAMERA «ARDENTE» «Favoritismi alle Europee» A Roma i cinque stelle vogliono cacciare Nuti ROMA Da «talebano» di Beppe Grillo, cioè fedelissimo del capo, fa molta notizia il fatto che Riccardo Nuti, ex capogruppo M5S alla Camera nonché presidente del gruppo di Montecitorio, sia nel mirino dei colleghi deputati e senatori che stanno pensando di cacciarlo. Il motivo della sfiducia è che il siciliano Nuti si è lasciato andare a un endorsement per una delle candidate siciliane alle europarlamentarie stellate passata poi al primo turno: Paola Sobbrio,di Marsala,221 votiall’attivo. Una decisione, quella di rendere pubbliche le proprie preferenze,che non è piaciuta ai colleghi, soprattutto senatori M5S, tanto più che Nuti fa parte dello staff ristretto scelto da Grillo per vigilare sulle votazioni. Sarà un’assemblea congiunta a decidere su Nuti. ::: FABIO RUBINI Dopo il Veneto anche la Lombardia presenta un referendum per liberarsi dal giogo di «Roma ladrona» o almeno per dotarsi dello status di regione a Statuto speciale. Lo fa con il «sì» di tutta la maggioranza di centrodestra e con il «ni» del Movimento 5 stelle, che prima di decidere vuol vedere il dispositivo referendario. «Se qualcuno pensava di bloccare la richiesta di autonomia con gli arresti in Veneto si è sbagliato. E noi replichiamo con questa richiesta di referendum e non è detto che nei prossimi giorni se ne possa organizzare uno via web sul modello veneto» ha tuonato ieri il lumbard Massimiliano Romeo. Il piano, studiato dal politologo Stefano Bruno Galli, prevede che si possa arrivare a votare nello stesso giorno delle europee, il 25 maggio. «In questo modo si risparmierebbero i costi di un referendum isolato - spiega Galli-. Anche se di fronte ai miliardi che mandiamo a Roma 20 milioni non sono poi molti». La posta in palio in Lombardia è alta, intanto perché questo potrebbe essere il primo passo verso la concretizzazione dello slogan elettorale di Maroni «Il 75% delle tasse dei lombardi deve restare in Lombardia». Poi perché la spinta del refeendum, unita alla battaglia per uscire dall’euro, potrebbe far salire ulteriormente i consensi verso il Carroccio. Di questo s’è accorto anche Beppe Grillo, che più guarda i sondaggi della Lega gonfiarsi, più cerca di spostarsi sullo stesso campo di battaglia. E di copiarne i temi. Poche settimane fa aveva fatto il verso all’ala secessionista, teorizzando il ritorno all’Italia preunitaria e ieri, in visita a Pompei, non ha attaccato i secessionisti veneti (difesi a spada tratta dalla Lega di Salvini), spiegando che «Gli arresti, che li si condivida o meno, sottolineano la possibilità che parti dello Stato italiano non trovino più ragioni per farne parte. Per evitare la secessione bisognerebbe dare dei motivi ai cittadini italiani per sentirsi orgogliosi di esserlo». Per non parlare poi della battaglia dei no euro. Beppe prima ha detto di voler uscire dalla moneta unica poi, tirato per la giacchetta da Marine Le Pen per formare un fronte unitario dei No-euro, si è sfilato Beppe Grillo durante la sua visita a Pompei [Ansa] facendo retromarcia. I dati della battaglia del Carroccio, però, devono averlo indotto a un nuovo cambio di rotta, visto che sempre ieri è tornato a rilanciare «l’idea» di un referendum per uscire dalla moneta unica. Referendum per il quale la Lega da tempo raccoglie firme. «L’Italia ha perso la sua sovranità monetaria senza che i cittadini fossero interpellati - ha spiegato il Grillo «verde» -. Hanno espropriato gli italiani della loro moneta trattandoli da sudditi». E ancora: «Potrebbe essere indetto, con legge costituzionale un nuovo referendum di indirizzo, per sottoporre ai cit- tadini italiani il seguente quesito: “Ritenete voi che si debba procedere all’uscita dell’Italia dall’utilizzo dell’euro?”». Infine Grillo potrebbe saltare sul Carroccio anche in Lombardia, dove i suoi adepti non hanno affatto chiuso la porta ad un eventuale appoggio alla richiesta di consultazione per dotare la regione di uno Statuto speciale. Manca solo di vederlo sul pratone di Pontida il prossimo 4 maggio e il plagio sarebbe completo. Anche se nel gioco delle similitudini c’è una differenza bella grossa: il voto favorevole sull’abolizione del reato di clandestinità. I paletti del Vaticano La predica di Bagnasco «L’Italia resti unita» D’accordo, l’autodetermi- «l’unità non solo ideale e storica nazione dei popoli è un elemento ma effettiva dell’Italia». importante, così come lo sono Meno «unitario» è più identiracerte manifestazioni di pensiero. rio il ragionamento del sindaco di Ma quando si supera certi limiti, Verona, Flavio Tosi. «Fin da subiin grado di mettere in discussione to, quando mi hanno raccontato l’unità del Paese, anche il Vatica- questa vicenda», dice il primo citno è pronto a mettere dei paletti tadino della città veneta, «penben visibili, in modo da perime- sando all’entità delle cose contetrare il campo della discussione. E state mi è venuto da sorridere, delle possibili opzioni. «Ogni for- perché sono degli arresti per nulma di violenza è sempre da ripu- la». «Fa rattristare il fatto che vendiare», afferma il cardinaga fatto del male a delle le Angelo Bagnasco, persone», continua presidente della Cei Tosi, «perché finire e arcivescovo di in galera per una Genova, compersona che non mentando l’arreha mai fatto nulla sto dei 24 secesper finirci, è insionisti veneti a giusto e spropormargine della trazionato». Insomdizionale messa pama, siamo squale negli stabilidi fronte ad Angelo Bagnasco [Ansa] menti di Ansaldo una operaEnergia. zione esaMa il vero nodo è un altro. «Bi- gerata, è il pensiero che domina sogna ricordare che l’Italia è una all’ interno della Lega, tanto che sola e quindi la questione della nella sede del movimento, in via decentralizzazione di alcune fun- Bellerio, si ragiona sul piano polizioni va vista sempre in questa ot- tico. «Mi sembra», sostiene il pretica di non violenza, collabora- sidente della Lombardia, Roberto zione e unità del Paese». Insom- Maroni «che stiano mettendo in ma, va bene rivendicare la pro- galera le idee e le opinioni: questa pria identità e la necessità di non è una prova di debolezza e non faavere tutto al centro, ma senza rà altro che rinfocolare lo spirito creare tensioni politiche e sociali. indipendentista e separatista dei «Le difficoltà», ha sottolineato il veneti e non solo». Il segretario lecardinale, «ci sono per tutti, non ghista, Matteo Salvini, ha assicuper una sola parte del nostro Pae- rato di voler essere «vicino agli arse e sono anche gravi. Va fatta sal- restati in qualsiasi maniera». E va», ha concluso Bagnasco, vuole andare in carcere a trovarli. ITALIA Venerdì 4 aprile 2014 13 @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: SOLDI E GIUSTIZIA Obiettivi sbagliati Il fisco sa dove sono gli evasori, ma va a Cortina Befera si vanta del blitz sulle nevi, ma uno studio dell’Agenzia delle entrate dice che le zone critiche sono tutte al Sud ::: CARLO CAMBI Attilio Befera ci ha dato una buona notizia. Siamo diventati un Paese un po’ meno malandrino. Lo sceriffo dell’imponibile ha comunicato che l’evasione fiscale in Italia ammonta a 90 miliardi. In un anno siamo passati da 130 miliardi di tasse non pagate - questa la stima del medesimo Befera nel 2012 - a 90: un recupero di onestà del 30%, non è poco. Scherziamoci su, perché la verità è che l’evasione fiscale che pure c’è e va combattuta è come l’Araba fenice: che ci sia ognun lo dice quanto sia nessun lo sa. Tant’è che i signori dell’Agenzia delle entrate si sono spremuti le meningi per farci capire che esiste il tax gap (cioè il divario tra quanto lo Stato dovrebbe incassare e quanto percepisce) dandoci un’ulteriore buona novella: la tendenza è alla riduzione. E allora? Se a questi soldi evasi togliamo i proventi della malavita, tutto il sommerso, alla fine si scopre che - come confermano pure gli esosi studi di settore che sono rispettati oltre la soglia del 70% - siamo un popolo di presunti evasori. Ma in realtà paghiamo tantissimo per ricevere pochissimo. Il bello è he lo dicono pure i Befera boys che ne hanno inventata un’altra: hanno disegnato una mappa della presunta evasione battezzando le diverse soglie di rischiosità fiscale con i nomi dei film. Da questa arlecchinata (ad ogni soglia infatti corrisponde un colore) si scopre ciò che si sa già. Il rischio di evasione totale riguarda quatto regioni del Sud: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Poi ci sono le fasce «Niente da dichiarare» concentrate nel centro Sud, «Metropolis» che riguarda la provincia di Roma dove il livello di rischio è 4 dunque bello tosto, gli «Equilibristi», gente da 3 gradi che sta nei distretti del Centro e nel Nord Ovest e poi i virtuosi: gli «Industriali» e gli «Stanno tutti bene» a livello 1 di rischio. Calcoli esatti? Chissà: sembra più roba da sociologi che non da contabili. Una cosa però è certa: Befera fa tanti danni all’economia almeno quanti ne produce chi si sottrae ai doveri tributari. La prova? L’ha fornita il medesimo Attilio. Si è appuntato sul petto la medaglia di benemerito del Fisco per aver recuperato nella famosa retata di Natale di due anni fa a Cortina d’Ampezzo 2 milioni di evasione. Lo Stato sulle nevi dei Vip mostrò allora i muscoli: una cortina di Fiamme Gialle per mettere a ferro e fuoco la Cortina dorata. Ma proprio quel blitz, che ha inaugurato una brevissima stagione di azioni spettacolari, dimostra quanto il nostro Fisco sia cieco e stupido. Per due motivi: il primo che ha incassato pochissimo e distrutto tantissima eco- LO STUDIO A sinistra, Attilio Befera. Di fianco, la mappa dei gruppi direzionali provinciali elaborata dall’Agenzia delle entrate. Le province sono state aggregate in gruppi omogenei in base ad alcuni indicatori: numerosità del bacino, pericolosità fiscale, pericolosità sociale, tenore di vita, maturità della struttura produttiva, livello di tecnologia e servizi, disponibilità di infrastrutture di trasporto. Ad ogni indicatore viene associato un numero da 1 a 5 e rappresenta la distanza dalla media nazionale (il livello 3, ad esempio, indica un valore prossimo alla media nazionale). Nella nostra tabella abbiamo evidenziato solo i valori relativi alla pericolosità fiscale e al tenore di vita [Lapr] “ Dai blitz anti-evasione condotti a Cortina lo Stato ha incassato oltre 2 milioni di euro: 1,2 milioni da imposte dirette (Ires e altre), 224.000 euro di Iva e 675.000 euro in sanzioni . ATTILIO BEFERA nomia (peraltro l’Agenzia delle Entrate prende torto una volta su tre in Tribunale), ma il secondo è che a Cortina secondo la mappa degli 007 della cartella esattoriale «Stanno tutti bene». Che tradotto vuol dire che hanno una bassissima propensione all’evasione. E allora l’impressione è che Befera abbia voluto fare del cinema con quel blitz natalizio e che siccome spesso i suoi scherani intascano una percentuale sulle tasse in più che riscuotono vanno a botta sicura. Per smentirci mister Attilio ha una formidabile arma: vada a stanare gli evasori totali nelle quattro regioni della black list, cominci a ispezionare gli opifici cinesi abusivi (ve la ricordate il graffio te del 15%. Siccome valgono all’incirca 150 milioni di euro lo Stato ha perso solo di Iva circa 6 milioni. Non c’è male come bilancio: 224 mila recuperati, 6 milioni persi. Bravo Befera! Gli italiani che se ne sono andati da Cortina sono i ricchi o i benestanti che evitano di scottarsi con le Fiamme Gialle e sono emigrati appena ottanta chilometri più a Nord-Est. A Lienz in Austria (Alta Pusteria) si è registrato in questi due anni un aula mattanza di Prato?) che fan- intercettato un imponibile di mento di presenze italiane, lo no concorrenza criminale ai 1,2 milioni di euro. Nulla visto stesso vale per Davos (rotta nostri industriali. Poi ne ripar- che il fatturato di Cortina è di Nord-Ovest verso la Svizzera). liamo per decidere se il blitz di circa 500 milioni all’anno. Anzi E le ragioni sono semplici: non Cortina aveva un senso o no. meglio: era. Perché un po’ per ci sono gli artigli di Attilio e soBefera in quella missione pos- la crisi e molto per le azioni prattutto si paga molto molto sibilissima tra le boutiques del- spettacolari dello sceriffo Atti- meno di tasse. In Austria l’Iva la Perla delle Dolomiti ha recu- lio a Cortina il turismo è preci- sui servizi turistici è al 10% ma perato per sua stessa ammis- pitato. Per ammissione del pre- è possibile recuperarla quasi sione meno di 250 mila euro di sidente degli albergatori le pre- tutta, in Svizzera è al 3,6% e la Iva. Tradotto significa che ha senze degli italiani sono crolla- Francia (altro concorrente temibilissimo) la applica al 5,5%. Come meravigliarsi se il nostro turismo è in coma. Siamo precipitati al sesto posto della graduatoria mondiale, nonostante restiamo il paese più desiderato, e la nostra quota di mercato si riduce inesorabilmente. Ormai il turismo incide sul nostro Pil per appena il 4,4% e perdia Il criterio di onorabilità per le nomine ai vertici delle società mo circa il 5% di presenze pubbliche «non riguarda la condanna in primo grado che Paolo all’anno. Le cause? Prezzi tropScaroni ha avuto». Lo ha detto il premier Matteo Renzi, ospite di po alti e scarsa cultura Lilli Gruber a Otto e mezzo, rivelando che l’amministratore delegadell’ospitalità. È il paradigma di to di Eni è stato proprio ieri suo ospite: «L’ho visto a pranzo», ha detBefera. La nostra Iva sul turito Renzi. smo è la più alta d’Europa Proprio Scaroni ieri aveva fatto notare che il criterio (e ora - per dirne una - il di onorabilità non esiste in nessun altro Paese. A suo sindaco di Roma parere, attraverso i criteri di nomina, previsti dalla Ignazio Marino vuodirettiva del ministero dell’Economia, «introduciale un ulteriore aumo una norma che nessuno ha. Se non ce l’ha nesmento dell’incomsuno perché devo averla io?», si è sfogato l’amminiprensibile tassa di stratore delegato dell’Eni nel corso di un’audizione soggiorno) e i blitz nella commissione Industria del Senato. «Naturaldella Finanza certo mente il Parlamento e il ministero possono fare quello non sono un che ritengono di fare», ha aggiunto il manager vicentino. incentivo al Paolo Scaroni [Ansa] Ma, facendo un «ragionamento a 360 gradi, una norma sorriso. di questo tipo è nello statuto della Esso, Apple, Total o Perciò, Siemens? No. Non ho capito bene perché dobbiamo averla noi». piuttosto che applaudire BefeA queste parole Renzi ha replicato: «Ha ragione Scaroni, è vero ra converrà considerare che i che non c’è in altri Paesi. Ma noi siamo contenti che da noi ci sia». suoi proclami sul blitz di NataMa alla domanda diretta se dunque Scaroni possa essere riconferle sono una Cortina fumogena mato, il premier ha risposto con la ormai consueta posizione: «Eni per nascondere i conti che non è un pezzo fondamentale della nostra politica energetica, estera, di tornano e una non più accetintelligence. Le scelte che noi faremo e di cui noi ci assumeremo tabile tracotanza dello Stato tutte le responsabilità, partiranno da queste considerazioni. Le che uccide l’economia per ocnomine sono conseguenze dei progetti che abbiamo». cultare la propria inefficienza. Renzi dalla Gruber «Criterio di onorabilità? Non riguarda Scaroni» Carbone dolce Ci hanno detto che le centrali a carbone sono pericolose, ci hanno fatto capire che si stava sbagliando tutto. Ma adesso, a Repubblica, sono pronti alla marcia indietro. In questi giorni, sul giornale di Mauro, è comparsa una pubblicità del National Geographic(gruppo Espresso) dal titolo fin troppo chiaro: «Carbone pulito?». «Il combustibile tradizionale», si legge, «potrebbe rivelare un’insospettabile anima verde». Toh, proprio adesso che c’è l’inchiesta su Tirreno Power a Vado, dove è parzialmente coinvolto anche l’editore di «Repubblica». 14 ESTERI Venerdì 4 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it L’iniziativa di Cedric Naudon DOPO LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE Gastronomia e cultura Parigi reinventa un quartiere Tre strade del Marais saranno interamente dedicate a cibo, teatro e arte francese: «Dobbiamo educare i giovani alle nostre tradizioni» ::: LEONARDO PICCINI siva di Parigi. Non si tratta di un progetto avventato, visto che il giovane Naudon è È il progetto culturale più innova- impegnato da anni nel settore della ritivo e ambizioso degli ultimi decenni: a storazione: è il proprietario infatti, di Parigi, nasce un quartiere interamente uno dei ristorani più rinomati della cadedicato alla cultura e alla gastronomia pitale, «Le Sergent Récruteur», un luogo francese, grazie all'audacia e all'iniziati- molto raffinato e alla moda, in cui si posva di un giovane e rampante imprendi- sono incontrare attori e politici francesi, tore, Cedric Naudon. Un multimiliona- estasiati dalle ricette dello chef Antonin rio che ha deciso di progettare un quar- Cofano. Il ristorante è stato arredato daltiere dedicato all'arte, al teatro e al cine- l'estro creativo del designer Jaime Hama francese. L'iniziativa vedrà la rina- yon che parteciperà al varo del nuovo scita di tre vie della capitale, con la tra- progetto, che si chiamerà “la Jeune rue” sformazione di rue Notre Dame (la strada giovane ndr), «il modo de Nazareth, di rue du Vermigliore - secondo Cedric bois e di rue Volta, situate per sbarazzarsi delle vecnella zona nord del Machie abitudini, un'idea rais: una vera rivoluzioper produrre meglio, ne che coinvolge gli abimangiare meglio e per tanti di un intero quarvivere meglio», portantiere e che offrirà nuove do i prodotti francesi, diopportunità di lavoro per i rettamente dal produttoresidenti. Saranno infatti re al consumatore. allestiti due musei, un cine«La “Jeune rue” è Cedric Naudon [web] ma, un teatro, e poi ristoun percorso di riranti, caffè, pasticcerie e gacerca, per offrire a stronomie, tutto dedicato ai sapori e alla tutti, i prodotti migliori della Francia a cultura francese. prezzi molto competitivi». Il progetto vedrà la luce entro i primi Nel nuovo quartiere dedicato alla culmesi del 2015 e secondo le intenzioni del tura e alla gastronomia francese, i ristosuo ideatore, «contribuirà alla creazione ranti e i locali offiranno ai propri clienti di un migliaio di posti di lavoro, perché solo prodotti Doc provenienti dalle mila cultura è quanto di più prezioso noi gliori aziende agricole francesi, come la abbiamo ed è una vera e propria fonte di celebre e blasonata «Ferme du Bec-Helricchezza per tutti». L’idea è venuta al louin» e rivenduti ai parigini a prezzi giovane multimilionario francese, Ce- speciali per permettere anche ai più giodric Naudon l'anno scorso, quando ha vani di «educarsi a ciò che di buono è deciso di investire in questa zona esclu- prodotto dalla sapienza e dalla cultura francese». Cédric Naudon, intervistato da Libero parla di «un progetto culturale e umano che unisce in uno stesso luogo architettura, design, arte e tecnologia. Il concetto alla base di questa nuova avventura imprenditoriale è che i negozi, il tetaro, i cinema, possono proporre discussioni su come dobbiamo evolverci nel nostro modo di consumare e di socializzare. Non vogliamo solo vendere dei prodotti, ma proporre delle idee attraverso la promozione della nostra cultura e della nostra gastronomia». Cédric Naudon ha deciso di investire in prima persona nel progetto, acquistando 25 negozi, ognuno dei quali sarà ristrutturato e arredato dai più grandi designer e architetti internazionali, come Tom Dixon che si occuperà del progetto riguardante un supermercato e una pescheria; o Japser Morrison per i lounge bar; e ancora Ingo Maurer e Jamie Hayon che avranno il compito di recuperare e arredare un vecchio mulino. Tra gli architetti chiamati ad abbellire il quartiere, ci sono anche alcuni giovani talenti italiani, come i fratelli Campana che avranno il compito di arredare un bistrot e Franceso Mendini che si occuperà della progettazione di due ristoranti, mentre a Andrea Branzi è affidato il compito di progettare una sala cinematografica. Secondo il giovane imprenditore francese, i primi negozi apriranno già a fine marzo: «Si tratta di un progetto faraonico, per dare vita in questo quartiere un tempo degradato, a una sorta di Mecca della cultura francese». Erdogan cede alle proteste Revocato il bando a Twitter . Il governo turco ha ordinato la rimozione del blocco del social network Twitter. La marcia indietro dell'impopolare misura - che ha provocato proteste in tutto il mondo e ha spaccato anche i vertici del potere in Turchia - è arrivata dopo il pronunciamento della Corte costituzionale che ne ha stabilito l'illegittimità. Il governo aveva deciso due settimane fa di bloccare Twitter in seguito alla pubblicazione di accuse per corruzione nei confronti dei circoli più vicini al primo ministro Recep Tayyip Erdogan. La più alta autorità della giustizia turca, la Corte costituzionale, ha sentenziato mercoledì che la misura costituiva una violazione della libertà d’espressione e ne ha ordinato lo sblocco immediato. ESTERI Venerdì 4 aprile 2014 15 @ commenta su www.liberoquotidiano.it La scossa di magnitudo 8,2 LA PROTESTA Prevenzione, allarmi e rapidità Il «terremoto perfetto» del Cile La lezione del sisma del 2010 ha risparmiato al Paese una nuova catastrofe: 6 morti, di cui 3 di infarto. Sgomberato un milione di persone in un giorno ::: MAURIZIO STEFANINI Il 12 gennaio 2010 il terremoto di Haiti ebbe magnitudine 7 della Scala Richter, e una cifra di vittime variamente calcolata tra le 100.000 e le 316.000. Un mese e mezzo dopo, il 27 febbraio 2010 il terremoto in Cile arrivò a magnitudine 8,8, ma con 525 morti e 25 dispersi. 500 volte più potente dunque, ma con tra le 180 e le 575 volte morti in meno. Adesso, il primo aprile la magnitudine del nuovo terremoto in Cile è stata di 8,2: insomma, più vicina alla forza dell’altro sisma in Cile, anche se inferiore, che non a quello di Haiti. Ma le vittime sono state appena sei: tre per infarto da paura, uno per un incidente durante l’evacuazione di un milione di persone, e appena due come conseguenza diretta del sisma. Limitato anche il numero dei feriti: 13. L’altra volta presidente era Michelle Bachelet, ma a fine mandato. Anzi, nell’intervallo tra il voto che il 17 gennaio aveva visto la vittoria del leader della destra Sebastián Piñera, e l’insediamento dello stesso Piñera l’11 marzo. Anche stavolta è presidente Michelle Bachelet, e però appena reinsediata: sempre l’11 marzo. Si potrebbe dunque pensare che si tratti di una leader particolarmente jellata o jettatrice, non fosse che la forte sismicità del Cile rende in realtà questo tipo di catastrofi abbastanza regolari. La stessa comparazione tra il sisma cileno del 2010 e quello di un Paese invece poco abituato come Haiti permetteva di comprendere quanto sia importante una cultura della prevenzione. E il Wall Street Journal aveva pure rilevato il ruolo dello sviluppo: «Non è per caso se i cileni vivevano in case di mattoni e gli haitiani in case di paglia, quando arrivò il lupo e Casa distrutta a Iquique nel nord del Cile [Ansa] ::: LA SCHEDA IL PRECEDENTE Il 27 febbraio 2010 il Cile fu straziato da un terremoto di magnitudo 8,8, cinquecento volte più potente di quello di Haiti che provocò centinaia di migliaia di morti. In Cile ci furono 525 morti e 25 dispersi. Molte furono poi le polemiche per le case costruite abusivamente e senza rispettare le misure antisismiche VITTIME LIMITATE Il terremoto del primo aprile è stato di magnitudo 8,2. Ma le vittime sono state appena sei: tre per infarto da paura, uno per un incidente durante l’evacuazione di un milione di persone, e appena due come conseguenza diretta del sisma. Limitato anche il numero dei feriti: 13 ::: GLAUCO MAGGI NEW YORK. È ancora la caserma di Fort Hood, in Texas, l’epicentro della follia in divisa. Cinque anni dopo che un ufficiale medico islamico di origini mediorentali, Nidal Hassan, aveva scatenato la jihad contro i commilitoni ammazzandone 13 al grido di «Hallah è grande», mercoledì sera è stato un soldato autista di bus, Ivan Lopez, 34 anni, a usare la sua Smith&Wesson privata, che non avrebbe dovuto avere con sé nella base, per uccidere tre colleghi e ferirne una quindicina, alcuni molto gravemente. Il militante musulmano, oggi paralizzato e nel braccio della morte in una galera del Kansas per la condanna ricevuta l’anno scorso dalla corte marziale, si era fermato solo dopo essere stato affrontato e colpito da una poliziotta militare. E anche per Lopez è stato fatale l’incontro con una corag- soffiò per tentare di far cadere tutto giù», scrisse l’editorialista Bret Stephens, evocando la favola dei “Tre Porcellini”. Ma varie cose non avevano comunque funzionato. In particolare, molte aree erano state fabbricate eludendo le severe normative anti-sismiche emanate in Cile fin dagli anni 20: non nelle aree povere, ma ad esempio nella Ciudad Empresarial di Santiago. E gravi polemiche aveva pure suscitato la cilecca dei sistemi di allarme anti-tsunami della Marina, mentre i Carabeneros si erano rivelati incapaci di fronteggiare un’ondata di saccheggi, costringendo la presidentessa a inviare l’Esercito. Forse è stata Michelle a imparare, o forse più probabilmente ha imparato tutto il Cile. Ma stavolta il sistema di allarme ha invece funzionato al- la perfezione, e mettendo a frutto il lavoro di elaborazione piani e esercitazioni fatto in questi anni un milione di persone sono state subito sgomberate dalle aree a rischio verso luoghi elevati, con inconvenienti minimi. L’esperienza ha pure permesso di superare quel complesso del regime militare che aveva impedito di mobilitare l’esercito subito, nel timore di evocare le atmosfere del golpe del 1973. Al contrario, stavolta i soldati sono stati mandati a controllare il territorio subito, decretando zona di catastrofe le regioni di Arica, Parinacota e Tarapacá. E l’ordine pubblico è stato mantenuto, malgrado gli enormi danni materiali. L’inconveniente maggiore è stato il carcere femminile di Iquique, da cui approfittando del panico sono fuggite 300 detenute. Ma già più di un centinaio sono state riprese, o si sono riconsegnate volontariamente, anche se resta la polemica su quell’istituzione posta in una zona inondabile. Si parla poi di 2000 abitazioni danneggiate nella città di Alto Hospicio, di quattro porti chiusi, di otto strade interrotte, di una riduzione della somministrazione di energia. Ma in base al nuovo Protocollo la presidentessa si è isolata nel palazzo presidenziale, da dove ha monitorato le informazioni fornite dal comitato di emergenza. Solo quando l’allarme è cessato si è mossa, recandosi nella città settentrionale di Arica per supervisionare i lavori di emergenza. Certo, c’è una sciame sismico di almeno una decina di scosse all’ora, e un nuovo forte botto da 7,8 gradi Richter è arrivato alle 23,45 locali, proprio mentre Michelle stava in una zona a rischio, per cui ha dovuto essere evacuata dall’hotel a 40 metri dalla costa in cui si trovava. Ma è da segnalare che stavolta non c’è stato neanche un morto. E ieri mattina le autorità cilene hanno revocato l’ordine di evacuazione di tutto il litorale cileno. «Le persone possono tornare tranquillamente alle loro case», ha detto il ministro dell’Interno Rodrigo Peñailillo, dopo che il servizio Idrografico e Oceanografico della Marina aveva cancellato l’allarme. “La gente è preparata e le istituzioni stanno funzionando”, ha commentato la Presidentessa. Restano alcuni minatori intrappolati in un giacimento di Cerro Colorado, a 125 km a est dalla città di Iquique. Ma anche nel recupero dei minatori il Cile ha dimostrato di avere un know-how di eccellenza. La caserma delle stragi Fort Hood, una poliziotta eroina ha evitato il massacro giosa agente della base, a conclusione di un quarto d’ora di delirio assassino che è stato così ricostruito: il militare, pare per un alterco con altri soldati, ha iniziato a far fuoco contro di loro, poi è salito su un camion e ha sparato dal posto di guida prima di scendere e vagare da un ufficio a un altro in cerca di bersagli. Quando gli si è parata davanti la poliziotta, armata, l’uomo ha messo la mano nella sua giacca, ha estratto la pistola a sua volta, ma l’ha puntata contro di sé. Il generale Mark Milley, comandante del centro, nella conferenza stampa tenuta subito dopo i fatti ha descritto il comportamento dell’agente come «chiaramente eroico: ha fatto il suo lavoro, esattamente quello che ci aspettiamo dalla polizia dell’esercito». Sulle Fort Hood [LaPresse] motivazioni del killer, il generale ha escluso in prima battuta ogni legame con il terrorismo, ma con prudenza ha aggiunto che «tutto è ancora da chiarire». L’inchiesta dovrà raccogliere le testimonianze dei feriti e di chi ha assistito ai tragici momenti per avere un quadro preciso di ciò che ha detto e fatto Lopez. Veterano dal 2008, con un tour di 4 mesi in Iraq nel 2009, l’autista non aveva partecipato ad azioni di guerra ma, al suo rientro, aveva lamentato una ferita al cervello. Milley ha detto che ciò non risulta da alcun rapporto, ma ha confermato che Lopez «era sotto valutazione clinica per PDS (Post Traumatic Disorder, disturbi causati da trauma) e che non era ancora stata fatta una diagnosi definitiva sul suo caso». Attualmente gli era stato solo prescritto Gaffe Schaeuble Mosca convoca l’ambasciatore Una nota di protesta per ricordare che quando si parla del presidente della Federazione Russa bisogna misurare le parole. Così il governo di Mosca ha notificato a quello di Berlino il disappunto causato da Wolfgang Schäuble. «I metodi usati da Putin in Crimea ricordano quelli usati da Hitler nei Sudeti», aveva dichiarato il ministro delle Finanze di Angela Merkel parlando davanti a una scolaresca. «Consideriamo i riferimenti pseudo-storici del ministro tedesco una provocazione e una dozzinale manipolazione dei fatti». Questo il gelido benvenuto con cui la macchina diplomatica russa ha accolto Rüdiger Freiherr von Fritsch, neoambasciatore della Repubblica federale tedesca accreditato al Cremlino, impegnato nella sua prima visita al ministero degli Esteri a Mosca. Non si è trattato di una vera e propria convocazione del rappresentante diplomatico, hanno precisato a Berlino, ma resta il sapore di uno schiaffo assestato sulle guance della cancelliera. Alcune settimane fa Hillary Clinton aveva azzardato per prima un paragone simile, ma l’ex first lady non ricopre più la carica di Segretario di Stato Usa e può parlare liberamente. Schäuble invece è il peso massimo del governo tedesco e il vero manovratore di tutta l’eurozona. Inaccettabile dunque per Mosca l’analogia fra Hitler e Putin, anche se il ministro delle Finanze si era corretto da sé spiegando: “Non vogliamo fare paragoni, ma dire ai russi che l’annessione della Crimea è inaccettabile”. Subodorando l’incidente, già martedì la cancelliera aveva preso le distanze dal ministro: “La Crimea fa storia a sé”. Ma Putin si è voluto togliere la soddisfazione di tirare le orecchie a lei e a chi, oltreoceano, l’ha nominata sul campo mediatrice fra Mosca e l’Occidente. DA. MOS. un tranquillante anti-depressivo per aiutarlo contro l’insonnia, esito di una visita avvenuta un mese fa. Con il senno di poi, è evidente che la situazione psichica di Lopez, che ha una moglie e una figlia, avrebbe meritato una assistenza più attenta, vista l’epidemia di suicidi che affligge l’esercito americani: nei soli primi tre mesi del 2014 i militari che si sono tolti la vita sono stati quasi 2000, ad un ritmo di 22 al giorno che è la norma degli ultimi anni. Fort Hood, dal nome del generale dei Confederati John Bell Hood, è una base tra le maggiori d’America: a metà strada tra Austin e Waco, occupa un’area di 870 chilometri quadrati vicino a Killeen e vi risiedeno 45mila soldati e 8900 civili. Costruita nel 1942 per offrire un terreno di test e addestramento per i carri armati che stavano per essere impiegati in Europa nella Seconda Guerra Mondiale, oggi è sede del Terzo Corpo d’armata e di vari reggimenti, divisioni e brigate. 16 ATTUALITÀ Venerdì 4 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Il governo dell’inefficienza PRECISAZIONE Marino affonda nella monnezza «E ora che faccio?» Beh, dimettiti Il sindaco si accorge che Roma è coperta di rifiuti e invece di agire si lamenta. Anzi, apre una nuova casa per i profughi. Ennesima conferma che è inadeguato al ruolo ::: BRUNELLA BOLLOLI La Grande Bellezza è un cumulo di cartacce e schifezze varie all’angolo di una via. È il cassonetto strapieno, i sacchi neri lasciati lì in attesa che qualcuno provveda, è la quasi totale assenza di raccolta differenziata nella prima città italiana. E il sindaco Ignazio Marino, che fin qui ha fatto poco o nulla, e piagnucola in procura invocando l’intervento del governo o un qualche miracolo che piova dall’alto: «Aiuto, non so più dove mettere i rifiuti. Cosa devo fare?». A due passi c’è il Tevere, sullo sfondo si staglia il Cupolone, il lungo fiume è il solito ingorgo di auto e moto che sgommano come non mai, ma almeno, andando veloce, non si nota la sporcizia dilagante sulle strade di Roma. È quando ci si ferma e si prova a camminare sull’asfalto sconnesso del centro che il grande disgusto sorge spontaneo. Disgusto perché «ormai i topi fanno capolino e ti salutano anche mentre sei lì a mangiare, in qualche ristorantino dalle parti di via Veneto o via XX Settembre», denuncia Fabrizio Sequi, portavoce dell’associazione Ripa, e ci si chiede cosa accade in periferia se perfino nei quartieri vip la situazione del decoro è diventata drammatica. Marino, che va in bicicletta, deve essersi finalmente accorto che qualcosa non va nella città che amministra. Dopo quasi un anno ad annunciare interventi spot e a sedersi sugli allori per la (finta) pedonalizzazione dei Fori imperiali, dopo essere riuscito, in extremis, a strappare una mezza battuta al presidente Obama con un piede già sull’Air Force One, Marino deve avere realizzato che la prima città d’Italia è oggi più simile a una favela terzomondista, in quanto a pulizia, che alla celebrata Roma del cinema e del potere. Lui, che è sindaco, il potere di cambiare in meglio le cose ce l’ha. Eppure, finora non si è notato alcun miglioramento. Anzi. Da quando è arrivato in Campidoglio ha sostituito i vertici delle aziende municipalizzate e messo i suoi uomini nei posti che riteneva chiave. All’Ama, la società per l’ambiente, hanno già cambiato vertici due volte. E prima era colpa di Alemanno, poi di chi c’era prima, poi di un altro ancora. E intanto l’olezzo sale. L’ex chirurgo Marino si è scelto la sua squadra, spesso facendo infuriare il suo partito (il Pd) che sperava in un maggiore coinvolgimento. All’Ambiente ha nominato come assessore una signora, ingegnere, che di nome fa Estella e di cognome Marino (ma non è parente) e che vanta nel curriculum il ruolo di responsabile delle Politiche ambientali e della sostenibilità del Pd di Roma. Suo obiettivo è lan- Spazzatura per strada a Roma. Nel tondo, Ignazio Marino [Ansa, LaPresse] ciare la rivoluzione green, «oltre a ripensare e attivare il nuovo ciclo dei rifiuti che porterà Roma, grazie alla raccolta differenziata diffusa, a divenire sostenibile e autonoma». Bellissime parole, ma l’accoppiata Marino & Marino oltre non ha prodotto. I romani pagano una tassa sulla nettezza urbana più cara a fronte di un servizio pessimo. E poi quando il Comune vuole fare in fretta, le cose le fa: vedi l’apertura, vicino al campo rom, del nuovo centro di accoglienza a Settecamini, su cui Fratelli d’Italia ha annunciato un’interrogazione e i residenti proteste. “ Siccome ho un’intelligenza media non riesco a trovare la soluzione ma sono certo che ce ne sia una a cui tutti hanno pensato .IGNAZIO MARINO Però, i turisti ci sono e fervono i preparativi per la canonizzazione di Giovanni Paolo II dove si prevedono tre milioni di persone. Il primo cittadino è andato nel panico. Prima ha sparato: «Mi permetterò di suggerire a Papa Francesco di non dare l’indulgenza plenaria a chi non farà la differenziata quel giorno», poi, tornato in sé, è andato di corsa dal procuratore capo, Giuseppe Pignatone, a chiedere rinforzi «perché non so più dove smaltire i rifiuti». La ragione del passaggio del sindaco negli uffici di piazzale Clodio è dovuta al fatto che la grande discarica di Mala- grotta, la più ampia e contestata d’Europa che, da sola, gestiva tutto il ciclo dell’immondizia di Roma e provincia, è stata chiusa. Il patron, Manlio Cerroni, è stato arrestato in una maxi-inchiesta che ha coinvolto anche l’ex presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo e altri dirigenti locali, per cui a febbraio Ignazio Marino ha firmato un’ordinanza per conferire ai due Tmb di Colari (società su cui pende una misura interdittiva) lo smaltimento. L’ordinanza scade il 26 maggio, per questo l’ex chirurgo dei trapianti ha lanciato l’allarme: «Prevenire è meglio che curare». Ancora: «Dove li conferisco così i rifiuti visto che adesso le istituzioni, nella figura del prefetto Pecoraro, dicono che non possiamo portarli in quelle aziende di Cerroni e il ministro dice che non si può nominare un commissario? Siccome ho un’intelligenza media», ha ammesso, «non riesco da solo a trovare la soluzione, ma sono certo che ce ne sia una a cui tutti hanno pensato. Basta che il governo e il prefetto me la indichino e io la seguo». A stretto giro gli ha risposto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. «Sono pronto a un incontro con le parti senza però accettare alcuno scaricabarile su un tema che è di completa competenza regionale e comunale». Galletti ha dunque richiamato sindaco Marino e governatore Zingaretti, alle rispettive responsabilità. Perché ok l’inchiesta (il processo per Cerroni è fissato per il 5 giugno), ma evitare di lasciare Roma nel degrado è affare tuo, caro sindaco. La rabbia dei famigliari delle vittime di attentati Se il comune Pd patrocina l’ex Br Ruvo di Puglia sponsorizza il libro della Balzerani, la primula rossa condannata a 6 ergastoli ::: SALVATORE GARZILLO Una volta i brigatisti facevano paura. Parlavano poco, sparavano molto. Odiavano lo Stato e tutte le sue rappresentazioni. Oggi lo Stato, precisamente il comune del Pd di Ruvo di Puglia, accoglie una ex brigatista in casa, patrocina un’iniziativa per la presentazione del libro di Barbara Balzerani, la primula rossa delle Br, condannata a sei ergastoli (ha scontato 25 anni di carcere, è libera dal 2011), coinvolta anche nella strage di via Fani, e mai pentitasi. L’appuntamento è per domani, ma già da giorni le associazioni dei famigliari delle vittime stanno sottolineando l’inopportunità di un tale invito. «Il nostro appello proviene dai diretti interessati, dai familiari delle vittime colpite dalla cieca arroganza e violenza di terroristi che Barbara Balzerani [Oly] hanno distrutto le vite di Giovanni Berardi, Ambra Minervini e Adriana Zizzi» - scrive in una nota Emanuela Piantadosi, presidente dell’associazione Vittime del Dovere. La contestazione è semplice: «Do- vrebbero dire qualcosa alla signora Balzerani i nomi del magistrato Giralamo Minervini, ucciso a Roma dalle brigate rosse nel 1980, e quello di Francesco Zizzi, vice brigadiere della polizia di Stato morto a 30 anni nella strage di via Fani il 16 marzo 1978». C’è anche una strana coincidenza che rende il tutto ancora più grottesco. Rosario Berardi, il maresciallo Medaglia d’Oro al Merito Civile assassinato dalle Br il 10 marzo 1978 a Torino, è originario proprio di Ruvo di Puglia, dove tra l’altro esistono una strada e un’aula del liceo Scientifico Statale Orazio Tedone intitolate alla sua memoria. La Balzerani, dunque, potrebbe transitare proprio per quella via per raggiungere una sala messa a disposizione dal comune di centrosinistra. Barbara Balzerani è stata arrestata nel 1985, a 36 anni, dieci anni dopo aver Reggio Emilia e il bilancio del Comune A smentita di quanto pubblicato il 2 aprile da Libero, si sottolinea che nel Bilancio del Comune di Reggio Emilia non esiste alcun «buco», né «crac» e il sindaco Graziano Delrio ha lasciato i conti in ordine, grazie a un’azione virtuosa che ha portato al dimezzamento del debito dal 2005 a oggi. Riguardo al debito pro capite comunale, nel corso dei nove anni di amministrazione Delrio, esso è passato dai 1.150 euro del 2005 ai 687 dei 2012 e poi ai 628 del 2013 e si prevede che nel 2014 il debito pro capite scenderà ancora, a 565 euro. Si stima inoltre che il debito pro capite scenderà a 500 euro a testa a fine 2015. Il quadro complessivo è di un debito più che dimezzato rispetto al 2005: da poco più di 181 milioni di euro del 2005 a 108.364.883 del 2013 e, si prevede, a 97.552.833 a fine 2014. Questo grazie all’impostazione e all’attuazione sistematica di politiche virtuose di razionalizzazione della spesa riguardo ad esempio all’amministrazione generale, agli acquisti, ai tagli ai costi della politica e alle spese di personale. E nel contempo confermando e implementando i servizi ai cittadini, da quelli educativi a quelli sociali e culturali, e proseguendo le azioni strategiche per una crescita sostenibile della città e delle sue imprese. Si ricorda infine che la lotta all’evasione attuata dal Comune di Reggio Emilia ha portato all’accertamento di 5,6 milioni di euro nel 2012. Prendiamo atto di quanto scritto dal Comune di Reggio, ma la fonte dei dati citati è l’ufficio Ragioneria dei certificati consuntivi 2012, pubblicati nel sito del Ministero dell’Interno, alla sezione Finanza locale, così come elaborati dal Comune di Cavriago. FI. MAN. sposato la causa delle Br. Da studentessa nata a Colleferro, si è trasformata in terrorista: ha gestito il covo di via Gradoli a Roma, ha partecipato al sequestro del presidente Dc Aldo Moro in via Fani, nel quale hanno perso la vita gli agenti di scorta. Le sono stati attribuiti anche l’omicidio del direttore generale degli Istituti di Prevenzione e Pena Girolamo Minervini (1980) e il sequestro del generale della Nato James Lee Dozier (1981). Con l’arresto di Moretti e la scissione delle Brigate, ha capeggiato l’ala delle BR-PCC (Partito Comunista Combattente), fino all’arresto. «È innegabile che, avendo scontato la pena inflittale, anche la Balzerani abbia ora il diritto di rientrare nella società e vivere la vita - spiega la Piantedosi, figlia del maresciallo capo dei carabinieri Stefano Piantadosi, ucciso ad Opera nel 1980 da un ergastolano in permesso premio - ma è un’assassina, e rimane e rimarrà sempre un’assassina. Allo stesso modo, mio padre, che la sua vita non ha potuto viverla, e mia madre, che da quel maledetto giorno è come se fosse morta, sono le sue vittime, e rimangono e rimarranno sempre vittime». ATTUALITÀ Venerdì 4 aprile 2014 17 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Sotto inchiesta altre 40 persone il graffio Il grande bluff dell’aviaria Indagata scienziata di Monti La «politica» di Vannoni Ilaria Capua sospettata di traffico di virus: l’epidemia del 2005 costruita ad arte Allora il governo acquistò farmaci per 50 milioni di euro, rimasti inutilizzati ::: ROBERTA CATANIA ROMA L’aviaria, la famigerata influenza che nel 2005 fece sopprimere un numero incalcolato (e altissimo) di polli e volatili, non sarebbe mai esistita. Peggio. Qualcosa ci sarebbe stato, ma quel virus che non aveva nulla di allarmante, fu mediaticamente e ad arte trasformato in un’epidemia in procinto di esplodere proprio per generare la psicosi. Sarebbe stata messa in piedi una vera e propria attività terroristica, dunque. Un finto allarme orchestrato da ricercatori e industrie farmaceutiche. Il risultato più evidente sono i 50 milioni di euro spesi dal governo Berlusconi per i vaccini e rimasti inutilizzati. Ma nel retroscena di un’indagine scattata nella procura di Roma si parla (e si scrive) anche di convegni pagati «quattromila euro al giorno in contanti, in nero, per comprare il divano e l’armadio». Questa ammissione sconvolgente è agli atti del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo ed è riferita a «uno dei 50 scienziati più importanti del mondo» (secondo Scientific American) e «tra i personaggi più importanti del pianeta» (a leggere l’Economist): Ilaria Capua, virologa di fama internazionale e, soprattutto, deputato della Repubblica in quota Scelta Civica, oltre che vice presidente della Commissione Cultura alla Camera. La notizia dell’inchiesta, rimasta fino a ora segreta, la dà l’Espresso in edicola da oggi. Secondo il settimanale, negli anni passati ci furono spedizioni di pacchi imbottiti di ghiaccio e con una fialetta adagiata al centro della scatola: all’interno, un pericoloso virus. Dell’aviaria, ma non solo. In ballo, secondo i carabinieri del Nas, ci sarebbero stati la fama per i ricercatori e montagne di soldi per le aziende farmaceutiche che correvano contro il tempo per trovare prima delle altre un vaccino. Una soluzione a un problema reale, in qualche caso, ma addirittura il palliativo per un terrore scatenato ad hoc, per fare cassa e gonfiare il fatturato. I dettagli più inquietanti di questo business delle epidemie le fornisce un “pentito”. Paolo Candoli, secondo l’articolo dell’Espresso, «manager italiano della Merial, la branca veterinaria del ::: GIACOMO AMADORI L’altro ieri l’ex premier ed ex segretario dei Ds Massimo D’Alema si trovava a Bari per presentare il suo nuovo libro Non solo euro. Per lui il capoluogo pugliese è quasi una seconda casa. Ma a volte Bari gli riserva pure qualche dispiacere. Soprattutto a livello giudiziario, dove i suoi uomini non mancano di infilarsi nei guai. Proprio due giorni fa il pm barese Francesco Bretone ha ordinato un sequestro preventivo delle casse e dei conti correnti della società Kentron, ipotizzando per sei indagati i reati di appropriazione indebita e un’evasione fiscale di 8 milioni di euro. L’inchiesta ruota intorno a Francesco Ritella, per gli inquirenti l’«amministratore di fatto» dell’azienda che controlla la clinica privata Giovanni Paolo II di Putignano. Ritella, 40 anni, figlio di un camionista e di una casalinga, ha iniziato a lavorare nel settore sanitario quando era militan- colosso Sanofi», è il testimone chiave: «ha patteggiato l’immunità in cambio delle rivelazioni sul contrabbando batteriologico». L’inchiesta «è stata aperta dagli investigatori americani, che hanno ottenuto le confessioni di Candoli sui ceppi patogeni di aviaria spediti illegalmente a casa sua in Italia e poi venduti ad aziende statunitensi. Nel 2005 la Homeland Security Usa ha trasmesso i documenti ai carabinieri del Nas, che già si erano occupati a Bologna di una organizzazione criminale dedita al traffico di virus ed alla produzione clandestina di vaccini. La nuova inchiesta dell’Arma si è allargata, seguendo le intercettazioni disposte dai magistrati di Roma». Candoli, molto attivo a Roma, «riesce a far cambiare parere alla commissione consultiva del farmaco veterinario per mettere in commercio prodotti della Merial. Tra i suoi referenti più stretti», spiega l’Espresso, «c’è Ilaria Capua. Fino all’elezione alla Camera, la I DONI DELLA REGINA ELISABETTA Whisky «reale» per il Papa Forse lo ha gradito ma certo il Papa è apparso sconcertato per il dono di una grande bottiglia di whisky, in mostra tra i regali portati dai reali inglesi, ieri in visita nella capitale, dove hanno incontrato anche il presidente Napolitano. Inequivocabile il gesto di Bergoglio, che ha fatto un paso indietro con un sorriso interrogativo. La bottiglia faceva parte di un cesto che conteneva miele, birra, uova, pane, sidro: tutti prodotti provenienti dalle tenute della Regina Elisabetta in Inghilterra e Scozia. Tra i doni di Papa Francesco a sua Maestà, uno per il piccolo George di Cambridge: un globo, composto da una sfera di lapislazzulo sormontata da una «croce di Sant’Edoardo» in argento [Ansa] Ilaria Capua [Fotogramma] ricercatrice era responsabile del Dipartimento di scienze biomediche comparate dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale (Izs) delle Venezie con sede a Padova». La Capua e alcuni funzionari dell’Izs «sono indagati per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, all’abuso di ufficio e per il traffico illecito di virus. Stessa contestazione per tre manager della Merial. Tra coloro finiti nel registro degli indagati - in totale 40 persone - c’è anche il marito della Capua, ex manager della Fort Dodge Animal di Aprilia, attiva nella produzione veterinaria, e da quegli anni d’oro passato a dedicarsi a tempo pieno alla nuova attività. Una tale dedizione che gli aveva sfruttato il soprannome di “The Company”, l’uomo che chiude affari in tutto il mondo». Nell’elenco figurano altri nomi importanti: funzionari e direttori generali del mistero della Salute e alcuni componenti della commissione consultiva del farmaco veterinario. Sarebbe coinvolta anche Rita Pasquarelli, direttore generale dell’Unione nazionale avicoltura. GIU. POL. . L’imprenditore della sanità pugliese Gioielli e vini coi soldi dei malati: nei guai l’amico di D’Alema te Ds. Secondo un’informativa della Guardia di finanza del 2011 sarebbe legato direttamente a D’Alema. Nel documento si legge che Ritella si presentava come «persona vicina all’allora presidente dei Ds, a cui ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa della madre». Per le fiamme gialle «ha avuto contatti su Roma con il segretario particolare di D’Alema Giuseppe Fortunato» e «ha occupato in tribuna d’onore allo stadio olimpico di Roma posti riservati a suo nome». Inoltre «ha incaricato il suo amico Mimmo (Domenico Di Cintio, caposcorta di D’Alema ndr), usuario di un’utenza intestata ai Ds, di provvedere al regalo del Presidente». La compagna Katia Dalena è amica della moglie di D’Alema, Linda Giuva, con cui si è presentata anche a un comizio barese del È proprio vero che in Italia si finisce sempre per buttarla in politica. Anzi, per buttarsi. Lo conferma Davide Vannoni, l’ideatore dell’improbabile sistema terapeutico noto come «metodo Stamina», il quale ha annunciato di volersi candidare alle elezioni europee del prossimo maggio. «A propormelo sono stati Daniele Toto dell’Alde e Claudio Morganti di Io Cambio», ha affermato il presunto «guru», il quale non ha mancato di ammantare di nobili propositi la sua decisione: «Sono pronto a scendere in campo per riuscire finalmente a cambiare le cose dall’Europa, facendo pressione sul nostro Paese nel rispetto e nell’interesse dei pazienti». Se dall’aggregazione di liste civiche che va sotto il nome di Io Cambio non sono per adesso pervenute dichiarazioni, da parte del vicepresidente dell’Alde (Alleanza dei Liberali e dei Democratici italiani), Niccolò Rinaldi, è giunta una secca smentita. Quella di Vannoni, insomma, sembra più che altro un’aspirazione, presumibilmente motivata dal fatto che il 47enne torinese si appresta a fare i conti con la giustizia. Il procuratore Raffaele Guariniello sta infatti formulando i capi d’imputazione che a breve saranno comunicati a 19 indagati, tra cui lo stesso Vannoni, il quale deve inoltre rispondere di tentata truffa per aver chiesto alla Regione Piemonte un finanziamento di mezzo milione di euro. Il timore, a questo punto, è che alle fregature che gli italiani ricevono abitualmente dalla politica, Vannoni abbia deciso di aggiungere le sue. D’Alema e Vendola [Ansa] leader Maximo. Per Ritella non c’è, però, solo D’Alema. Per esempio «dispone di un appartamento - a spese della Kentron s.r.l. - in pieno centro a Roma gestito dal suo amico Mimmo, che a sua volta, sembra lo “amministri”, mettendolo a dispo- sizione (sempre dopo l’avvallo di Ritella) per il personaggio del momento». L’imprenditore è stato uomo di fiducia anche dell’ex vicegovernatore pugliese Sandro Frisullo, altro dalemiano doc, recentemente condannato per turbativa d’asta. I due hanno trascorso insieme le vacanze estive e nel 2007, quando Ritella ottiene l’accreditamento regionale per la sua clinica (incredibilmente ancora da terminare e senza macchinari), Frisullo lo chiama sul cellulare per felicitarsi e poi gli passa il governatore Nichi Vendola che si congratula per il successo. Nel 2013 Ritella è stato rinviato a giudizio per quell’accreditamento ed è sotto accusa anche per il crac della Ilcam, azienda di carni che sarebbe stata svuotata di 25 milioni di euro. Con parte di quei soldi sarebbe stata realizzata Ken- tron. I cui bilanci ora sono sotto inchiesta per spese che nulla hanno a che fare con i malati. Nei conti spiccano 222 mila euro di fatture per beni di lusso: borse e portafogli di Cartier; orologi Baume Mercier, Frank Muller e Girard Perregaux; penne e altri accessori Montblanc; bracciali e orecchini Gucci; anelli con brillanti. Cinquantamila euro sono stati spesi in una boutique di Putignano e altre migliaia di euro in rum, cognac e vini pregiati come Barbaresco, Sassicaia e champagne Krug e Roederer. Gli uomini di Kentron avrebbero persino spillato all’azienda 600 mila euro per conciliare cause di lavoro fittizie (210 mila il solo Ritella). Per gli inquirenti un altro «metodo di svuotamento del patrimonio della società» era «quello del prelievo di denaro contante e assegni» e il «compagno» Ritella si sarebbe fatto anticipare dalla clinica, con i soldi dei ticket, 1 milione di euro. Il signor Bonaventura della gauche au caviar. 18 ATTUALITÀ Venerdì 4 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it VIOLATA LA PRIVACY Un milione di multa a Google Street ::: GIORDANO TEDOLDI Nelle nostre scuole con il tramonto dell’autorità degli insegnanti, e nessuna autorevolezza a prenderne il posto, si è diffuso un malcostume preoccupante: l’insulto al professore. Ma non da parte degli scolari, le cui irritazioni, trattenute tra i denti o borbottate o scagliate a piena voce ricevono inevitabilmente il castigo di una sanzione disciplinare o della bocciatura. No, qui trattiamo del ben più insidioso insulto, che spesso pretende di restare impunito, pronunciato da un genitore a tutela del figlio vittima di reali o presunte ingiustizie. Già in passato la giustizia si era occupata di questi casi, ad esempio nel 2010, quando la Cassazione confermò una sentenza di condanna per ingiurie a carico di Rosaria S., una mamma che aveva scritto una lettera denigratoria a una professoressa dell’istituto “Vitruvio” di Formia, apostrofandola come «indegna di aver avuto un alunno» come suo figlio, il quale naturalmente era stato appena bocciato. Ma se una condanna per ingiuria, emessa da un giudice di pace, è tutto sommato poca cosa, di ben altra portata è una condanna, in tribunale, per oltraggio a pubblico ufficiale. Il professore è un pubblico ufficiale? Sotto certe condizioni sì, ha stabilito ieri la quinta sezione penale della Cassazione. Il fatto riguarda gli insulti che una madre aveva rivolto alla docente di scuola media della figlia, a Rosignano Solvay (Livorno). Il giudice di pace di Cecina aveva dichiarato il non luogo a procedere ma la procura di Firenze aveva presentato ricorso argomentando che l’imputazione da contestare non era ingiurie, ma oltraggio a pubblico ufficiale, per cui è competente non il giudice di pace ma il tribunale di Livorno, e la Cassazione ha dato ragione alla procura: «Sussistono tutti gli elementi di oltraggio a pubblico ufficiale […] l’offesa all’onore e al prestigio del pub- . Se siete un comune mortale, un vip super esposto, un calciatore abituato a frequentare sempre gli stessi posti, magari con compagnie diverse, con il desiderio di preservare i propri angoli di vita, è arrivato il giornodelgiudizioper chihaattentatoalla privacy. In questo caso Google, per violazione della privacy nel suo servizio di Street View, è chiamata a versare allo Stato italiano la somma di un milione di euro per aver violato le norme relative alla tutela dei dati personali, erogata dal Garante della privacy. Multa record, mai inflitta prima. Il provvedimento è dello scorso dicembre, ma della vicenda non è stato fatto cenno se non attraverso una pubblicazione istituzionale, rintracciabile digitando il nome «Google» nel box di ricerca del sito del Garante. E pensare che Google pubblica qualunque soffio di vento. Ma sulla sentenza che investe in prima persona uno tra i più grandi motori di ricerca è silenzio. Le foto più strane di Google [web] A quelli che «il figlio ha sempre ragione» A RAVENNA Avviso ai genitori: basta insulti ai prof Sono oltraggio a pubblico ufficiale Una madre si scaglia contro una docente durante l’ora di ricevimento. Il giudice di pace dichiara il non luogo a procedere ma la Procura ricorre. E la Cassazione: va processata blico ufficiale che deve avvenire alla presenza di più persone, essere realizzata in luogo pubblico o aperto al pubblico e avvenire in un momento nel quale il pubblico ufficiale compie un atto d’ufficio ed a causa o nell’esercizio delle sue funzioni». La madre che, a colloquio con la professoressa, l’aveva insultata, secondo la sentenza depositata ieri non l’aveva soltanto offesa, ma ne aveva compromesso l’onore di pubblico ufficiale nonché turbato, se non ostacolato, il compito. La Cassazione per la prima volta ha inquadrato l’insulto non come una lite comune, ma come una minaccia per il sistema scolastico, e l’imputazione di oltraggio a pubblico ufficiale è un tentativo di conferire agli insegnanti l’autorevolezza necessaria a svolgere il loro incarico, visto che, come abbiamo detto, l’autorità del passato è stata, giustamente, liquidata come diseducativa e iniqua. Si rischiava infatti di passare da un eccesso all’altro: dal professore che spezza le righe sulle palme distese degli alunni, o che si lascia sfuggire un ceffone, a quello che nelle ore di colloquio deve subire le umiliazioni di genitori inferociti per la mancata promozione dei figli. La Cassazione specifica che non si sarebbe potuto contestare il reato di oltraggio se l’insulto della mamma non fosse stato pronunciato apertamente «nei locali scolastici in modo da essere percepito da più persone», sottolineando quindi l’esigenza che la scuola, come presidio di istruzione, non diventi un luogo di diverbi o risse. Si può anche pensare che estendere il reato di oltraggio a pubblico ufficiale anche agli insegnanti sia eccessivo, e che, così facendo, la Cassazione crei una pericolosa equivalenza tra i pro- RICERCA E INNOVAZIONE Presentata a Bruxelles “Neurobiotech” comunità per neuroscienze e biotecnologie Nasce Neurobiotech, una comunità di ricerca e innovazione per le neuroscienze e le biotecnologie. L’iniziativa, presentata a Bruxelles presso la sede del Parlamento europeo, si pone l’obiettivo di creare una rete scientifica internazionale per l’eccellenza e l’innovazione in biomedicina. Neurobiotech è un network internazionale che nasce dal basso, dove realtà scientifiche, accademiche e imprenditoriali si aggregheranno spontaneamente per portare avanti progetti innovativi. Hanno già aderito: l’Università del Molise, La Sapienza e Tor Vergata e il Consiglio nazionale delle ricerche. fessori e le figure pubbliche che, comunemente, consideriamo pubblici ufficiali, come agenti di polizia o carabinieri. L’insegnante non veste una divisa, le sue uniche armi dovrebbero essere la conoscenza della sua materia e la predisposizione a trasmetterla agli allievi. C’era bisogno di arrivare a intimidire i genitori che se lo troveranno davanti, ricordando loro che sono al cospetto di un pubblico ufficiale? Ma se pure fosse esagerato, le mamme e i papà non possono che biasimare se stessi per questa evoluzione giuridica: se avessero accettato con maggiore autocontrollo la bocciatura dei figli, comprendendo che, tra l’altro, ripetere l’anno non è la fine del mondo (per molti ragazzi apatici, al contrario, è uno stimolo salutare a mostrare un po’ di grinta) non si sarebbe arrivati a proteggere gli insegnanti dietro lo scudo dell’oltraggio, sanzionato dal tribunale. Scooterista investe ciclisti: 9 feriti, 3 gravi Una donna su uno scooter ha travolto un gruppo di ciclisti impegnati in una gara amatoriale autorizzata a San Bartolo, in provincia di Ravenna. Nove atleti sono rimasti feriti e sono stati trasportati nei vicini ospedali: tre di loro versano in gravi condizioni. La polizia municipale è intervenuta per i rilievi del caso e per cercare di ricostruire quanto accaduto. La scooterista è piombata all’improvviso sul gruppo delle biciclette, che erano scortate dai vigili urbani. Tre dei ciclisti, quelli in gravi condizioni, sono stati portati all’ospedale di Cesena, gli altri sei, feriti lievemente, a Lugo e Ravenna. Lo scooter ha travolto il gruppo all’altezza di una semicurva, mentre procedeva nella direzione di marcia opposta a quella dei ciclisti. Sembra che la donna abbia cercato disperatamente di frenare, ma così facendo avrebbe perso il controllo. Coinvolta nello scontro anche una moto della polizia municipale, impegnata nel servizio di scorta. Quattro le ambulanze, accorse, oltre all’auto medica e all’elimedica. In condizioni molto gravi anche la donna che era a bordo dello scooter. ATTUALITÀ Venerdì 4 aprile 2014 19 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Partirà a novembre dal Kazakistan ::: TOMMASO LORENZINI Quando a metà conversazione cade la linea telefonica, il capitano Samantha Cristoforetti, astronauta dell’ESA, la prende con una risata. Ma se capitasse quando sarà lassù? «Non sarebbe un problema, potrebbero succedere avarie ben più gravi, qualche incendio, una perdita d’ammoniaca. Ormai non abbiamo paura di rimanere isolati per un po’». “Lassù” è la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), quella che da novembre e per sei mesi sarà la casa di Samantha, prima italiana nello spazio. Con lei, a bordo della Soyuz, taxi spaziale di prima classe che la porterà tra i 278 e i 460 km di altitudine, il russo Anton Shkaplerov e lo statunitense Terry Virts. Capitano, cosa significa essere una donna astronauta? «Dal punto di vista della professione niente, se lei si trovasse in sala operatoria vorrebbe solo che il chirurgo fosse bravo. Chiaro che il genere è una cosa molto importante della nostra identità e l’astronauta donna ha risonanza mediatica diversa, forse suscita più curiosità. Ma le competenze richieste sono le stesse per chiunque». Ha realizzato un sogno. «È vero, ne sono stata sempre molto convinta. Le stelle, l’avventura... Poi crescendo ho toccato con manoquanto siafaticoso emi sono trovata a dire che “avrei provato” a fare l’astronauta. Però ammetto di aver avuto fortuna, nell’ottica di una crescita umana e professionale». L’astronauta è un superman? «Non credo, nessuno di noi è un premio Nobel o un atleta olimpico. L’astronauta è una persona che sa fare abbastanza bene un po’ tutto. Una delle grosse sfide è aver imparato a fare rapidamente cose diverse, è un bombardamento di nozioni e skills che bisogna metabolizzare. Tutto il sistema fa affidamento sul fatto che l’astronauta apprenda in modo veloce, altrimenti un addestramento come il nostro durerebbe 15 anni invece che tre». Non vi sentite un po’macchine? «È tutto molto intenso, a volte serve darsi un pizzicotto per rallentare, “ehi, sono un essere umano”. Però conta tanto l’interazione col pubblico, parlare magari ai ragazzi delle scuole e vedere i loro occhi che brillano ti riporta tutto nella prospettiva che sì, per te è un lavoro di tutti i giorni, ma è davvero un lavoro eccezionale». Insomma l’astronauta non è un avventuriero alla Star Trek... «È un lavoro di professionalità dove non si improvvisa, un ambiente operativo molto simile al mondo militare da cui provengo (capitano dell’AeronauticaMilitare, ndr): ogni operazione coinvolge decine di persone, che devono lavorare con il massimo dell’affidabilità». E a quanto pare gli italiani - lei sarà la settima - sono fra i migliori. La prima italiana nello spazio: «Basta saper fare un po’ di tutto» Samantha Cristoforetti salirà sulla Stazione Internazionale: «Per vivere sei mesi lassù mi alleno in piscina. La mia storia? La porto con me, in una scatola da 1 kg» Samantha Cristoforetti nella Hydrolab, la superpiscina a Mosca dove si addestrano i cosmonauti russi e gli astronauti europei [web] «Vero, con Missione Futura proseguirò in qualche modo il lavoro dei colleghi che mi hanno preceduta sulla ISS, Paolo Nespoli, Roberto Vittori e Luca Parmitano. Grazie all’impegno a lungo termine dell’Agenzia Spaziale Italiana abbiamo tante opportunità di volo». Negli ultimi anni, intanto, la sua casa è stata Baikonur, la “Città delle stelle”sovietica in Kazakistan. «Un posto mitico, i primi tempi ero sopraffatta dalle sensazioni: Gagarin, la Tereskova, la cosmonautica sovietica. Giri per strada e ti aspetti di vedere uno di questi personaggi: la Tereskova per esempio, prima donna nello spazio nel 1963, abita lì». E lei, visto che parla russo, tedesco, inglese e francese, non avrà avuto problemi ad ambientarsi. Ma nello spazio qual’è la lingua ufficiale? «Inglese e russo, anche se spesso si parla un divertente mix che è stato ribattezzato russlish». Cosa si aspetta dalla nuova casa? «Sarà eccezionale, io la chiamo la casa dell’umanità nello spazio, anche se meno poeticamente è un grandelaboratoriodi ricercaamicrogravità. Il nostro lavoro consi- ste in esperimenti e ricerca, oltre ovviamente a tenere in buona salute lastruttura: seserve, diventiamo elettricisti, idraulici... ». Scienziati e casalinghi... «Più o meno. Abbiamo turni di manutenzione stabiliti, pulizia ordinaria ogni settimana. Mentre le mansioni straordinarie (pannelli, filtri, valvole, ventole) sono programmate ogni tre/quattro mesi: tutto monitorato da terra». Non è un ambiente sterile? «No, non è una sala operatoria. Per certi esperimenti ci sono zone dedicate, ma la struttura è una casa a tutti gli effetti, ci vivono continuamente in 6 già da più di 13 anni: si mangia, si va in bagno... Ed è grande come un campo da calcio». E la sua stanza? «Le nostre camerette sono grandi come una cabina del telefono, l’unico spazio veramente personale: dormiamo nel nostro sacco a pelo, qui abbiamo una sorta di armadietto, qualcuno attacca le foto di amici, parenti». Avrete altri oggetti personali? «Soprattutto piccoli ricordi di famiglia e amici, come catenine, pendagli. Tutto però è contingen- “ Parlo quattro lingue e piloto aerei da caccia, ma noi astronauti non siamo Superman: abbiamo solo imparato a fare bene tante cose. Sulla ISS la mia cameretta sarà grande come una cabina telefonica. La pasta nello spazio? Viene male. «Gravity» è un bel film, ma al cinema ridevo per tutte quelle scene . inverosimili tato per peso e volume, arriviamo al massimo a 1,5 kg per persona. E poi riceviamo piccoli pacchetti dalla famiglia, come si mandano ai militari in missione». Posta spaziale, dunque, magari c’è anche qualche pacco di pasta? «Purtroppo nello spazio viene male, c’hanno provato alla Nasa ma pare non sia un granché cucinata a microgravità». A proposito, come ci si addestra all’assenza di peso (e non - erroneamente - assenza di gravità)? «Esistono un paio di modi. Sfruttiamo un aeroplano approntato ad hoc che simula esattamente l’assenza di peso. Una trentina di parabole, di circa venti secondi, e gli oggetti fluttuano. È divertentissimo, non succede spesso da adulti di sperimentare sensazioni nuove: uno arriva a un certa età e crede di aver provato tutto, poi si trova in assenza di peso... Io sono pilota di aerei da caccia però è stato bellissimo anche per me». Come al luna park? «All’inizio, forse, quando i ritmi erano molto più lenti. Ora c’è da pedalare, è una continua valutazione su quello che apprendi. Però La Missione Futura Stampa 3D e analisi biologiche. In assenza di peso ::: MILANO mo azzurro in orbita, a novembre raggiungerà la Stazione Spaziale (oltre il Pilota di aerei da caccia 50% dei moduli abitabili sono della nostra Aeronautica, laustati costruiti dall’Italia) reata in ingegneria all’Uninell’ambito di “Missione versità Tecnica di Monaco Futura” in qualità di Flight di Baviera, Samantha CriEngineer e membro stoforetti ha 36 anni, è nata a dell’equipaggio della spediMalè (Trentino Alto Adige) zione ISS 42/43. «Futura» si ed è entrata nel Corpo degli basa su un accordo bilaterale astronauti dell’ESA (Agenzia ASI/NASA e duranSpaziale Europea) nel 2009, quante la sua permanenSamantha Cristoforetti [LaP] do è stata selezionata in una classe za nella Stazione, di sei nuovi astronauti, che comSamantha i sarà prende anche Luca Parmitano. Sarà il setti- impegnata in molti esperimenti che saran- no condotti in condizioni di microgravità. Cinque progetti saranno dedicati allo studio di vari aspetti della fisiologia umana in condizioni di assenza di peso, due effettueranno analisi biologiche su campioni cellulari portati in microgravità; verrà infine portato e sperimentato a bordo della ISS un dimostratore per un processo di produzione automatizzato per la realizzazione di oggetti 3D in assenza di peso (stampa 3D). I progetti sono stati ideati da università, centri di ricerca, aziende e PMI italiane, e selezionati dall’ASI con i Bandi nazionali di Volo Umano per la utilizzazione della ISS. LOTO non chiamerei i voli parabolici un vero addestramento, piuttosto familiarizzazione con quello che ci aspetta. Non sono quei 5/6 voli in assenza di peso che ci abituano alla ISS. Non è una critica, naturalmente: quel “giochino” che si vede su Youtube, con l’astronauta che si dà una spinta e attraversa tre moduli, le prime volte non viene, anzi, spesso si batte una capocciata. Ci vuole un po’di tempo per acquisire la necessaria sensibilità». Per simulare lo spazio esiste pure la piscina. «Ma è diverso. Qui l’obiettivo è poter lavorare in tre dimensioni, con l’aiuto di subacquei e contrappesi che vengono messi in varie tasche dello scafandro, che simula la tuta spaziale. Si crea un assetto neutro, ma non si elimina l’effetto del peso: se sono in piedi nella piscina sento il mio peso che mi porta in basso nello scafandro; se sono a testa in giù sento il sangue che va verso la testa. La condizione ideale non si raggiunge, ma si avvicina». I suoi compiti però non prevedono la passeggiata spaziale. «Effettuerò esperimenti sulla fisiologia umana, analisi biologiche e sperimenterò la stampa di oggetti 3D - che già esiste sulla Terra in assenza di peso». Ce lo spiega? «Si usa un filamento polimerico che viene depositato da una testina mobile, strato per strato, per creare in tre dimensioni l’oggetto desiderato. Esempio, se si vuol ricreare una mini Torre di Pisa, si depositano gli strati successivi, dal basso verso l’alto, con tutti i dettagli inclusi nel programma: archi, colonne... Perfezionare il sistema nello spazio sarebbe importante, permetterebbe agli astronauti di “stampare” in orbita degli interi pezzi di ricambio,senza il bisogno di stoccare materiale di riserva o farselo mandare da Terra». La ISS è dunque sempre più un avamposto terrestre: ma perché non c’è più interesse per la Luna? «Negli ultimi decenni abbiamo perseguito obiettivi diversi, consolidato una presenza robusta in orbita e imparato a operare in maniera continuativa in questo ambiente». Eppure si sogna ancora Marte. «Tutto deve essere relativo al tempo in cui se ne parla. Prima bisogna essere realistici e sviluppare tecnologie consolidate per andarci. Ma se penso all’umanità fra 500 anni, stento ad immaginarla senza una colonia marziana. Presto faremo i primi passi in tal senso». Per adesso ci limitiamo ai film. «Sì, però sono uno spasso. Ho visto Gravity, molto bello, per carità, soprattutto nell’accuratezza della riproduzione della Stazione Spaziale, ma mi veniva da ridere perché succedevano cose inverosimili. Credo che in sala ho dato un po’fastidio, la gente era tutta presa dal dramma e io ridevo». E un film su «Missione Futura»? «Con me? Volentieri, ma non credo che verrebbe un granché». Borsa Milano-FTSE Mib Gli indici grafica a cura di centimetri.it Borsa Londra-FTSE 100 21.992,08 +1,38% -0,15% 6.649,14 Borsa Parigi-CAC 40 Petrolio - al barile 4.449,33 +0,42% Euro/Dollaro 105,82 $ -0,17% +1,30% 1,3771 Superato l’ostracismo della Bundesbank Alle Borse piace Draghi l’americano Il numero uno Bce tiene fermi i tassi ma dice che vuole battere la «stagnazione prolungata» acquistando titoli dal mercato come la Federal Reserve. E Piazza Affari, prima negativa, rimbalza dell’1,38% ::: segue dalla prima terminati nel mantenere un elevato grado La calata degli stranieri UGO BERTONE BOTTA E RISPOSTA di accomodamento monetario e ad agire . (...) del direttorio della Bce si è chiusa con un nulla di fatto: i tassi di riferimento restano allo 0,25%, non ci sono state misure tecniche per aprire fin da subito i rubinetti della liquidità. Eppure super Mario, nonostante l’irritazione degli economisti Usa («stavolta le parole potrebbero non bastare, ci vogliono i fatti» aveva ammonito il premio Nobel Paul Krugman), ancora una volta è riuscito a riscuotere il consenso dei mercati: dopo la sua conferenza stampa sono salite le Borse (Milano +1,38%, Madrid +1,42%, Parigi +0,42%) mentre l’euro è sceso sotto la barriera di 1,38 sul dollaro. Intanto lo spread scende ancora: siamo a quota 165 ai minimi dal luglio 2010. Ma per ritrovare il rendimento del decennale, calato ieri al 3,25%, bisogna risalire addirittura all’ottobre 2005. Numeri eccezionali, ancor di più se si pensa che Draghi, nel frattempo, non ha impegnato un euro, alla faccia delle critiche preventive dei falchi tedeschi. E l’esibizione di ieri non ha deluso i mercati, stregati dal carisma del banchiere romano. Stavolta, infatti, Draghi ha convinto i mercati che le preoccupazioni sul tasso di disoccupazione ed il rischio deflazione sono condivise anche dai banchieri centrali europei, Germania compresa. Il numero uno della Bce parla di stagnazione piuttosto che di deflazione, per evitare paragoni scomodi con la lunga crisi giapponese. Ma il risultato, in termini pratici, è lo stesso: «La stagnazione - ammette Draghi - si è rivelata assai più lunga e profonda del nostro scenario di base» e si è accompagnata a «tassi di disoccupazione molto elevati» e quel che è peggio, minacciano di assumere «carattere strutturale». In questa cornice non ha più senso discutere sul futuro dell’inflazione, in attesa che, chissà perché, i prezzi tornino a a salire per qualche legge di natura o per effetto delle vacanze di Pasqua. E non basta nemmeno confermare, come ha fatto da diversi mesi a questa parte il presidente della Bce, «tassi ai livelli attuali o più bassi per un periodo prolungato di tempo». Bisogna fare di più, insomma. Ma come? «Prenderemo in considerazione tutti gli strumenti disponibili», ha risposto Draghi aggiungendo che «siamo risoluti e de- L’Italia è al 44° posto per la diffusione dell’educazione finanziaria (World Competitiveness Index) e al 37° posto per gli investimenti sul capitale umano. Dal 2008 le banche e le associazioni dei consumatori, insieme a molti altri attori, hanno svolto il ruolo di diffusori delle competenze economiche di base a costo zero per il Paese investendo nella crescita culturale dell’Italia. Le imprese bancarie condividono la convinzione che uno degli elementi per uscire dalla crisi sia l’investimento nella scuola e nella cultura. Il percorso, iniziato in modo sistematico e continuativo già nel 2008, ha coinvolto 18 regioni, 79 province, 1.600 scuole e 3.500 docenti. Ma non ba- con prontezza». «Abbiamo avuto un’ampia discussione su tutti gli strumenti nel nostro mandato», ha rivelato Draghi, «abbiamo parlato di tassi di interesse più bassi, di un prolungamento delle operazioni di finanziamento senza limiti e di allentamento quantitativo», una misura quest’ultima, ha aggiunto Draghi, che «non era stata discussa esplicitamente nel direttivo precedente». Insomma, non ci sono più tabù. E, cosa ancor più importante, non si ha notizia del solito veto di Jens Weidmann, il presidente della Bundesbank che a sorpresa, una settimana fa, aveva aperto la strada a possibili soluzioni all’americana per contrastare «la discesa dell’euro e le conseguenti minacce» sui prezzi . Certo, al di là della volontà «unanime» sottolineata da Draghi, i punti di vista restano diversi. Mario Draghi, infatti, ha sottolineato ieri che il problema più urgente è quella di affrontare la stagnazione e la disoccupazione. Per la Germania il nodo più preoccupante riguarda la competitività dell’area euro in un momento di tensioni internazionali. L’apertura della Bundesbank agli acquisti di titoli, obbligazioni ed azioni, per accelerare la ripresa della liquidità nell’eurozona discende dalla paura che l’euro troppo forte possa creare problemi all’industria d’oltre Reno, automobili in testa, già alle prese con l’allarme Russia, ovvero il primo mercato d’esportazione dopo la Cina. Di qui l’apertura alle colombe, dopo aver fatto orecchie da mercante quando il cambio era soprattutto un problema per noi italiani e la Francia. Non sarà facile, poi, passare dalle parole ai fatti. I mercati danno per probabile, salvo complicazioni improvvise, l’avvio del quantitative easing europeo (o comunque di altre misure simili) all’inizio dell’estate, magari in occasione dell’anniversario dell’intervento di Draghi a difesa dell’euro che fece decollare il programma Omt. Ma prima di allora sarà necessario definire quali titoli e di quali Paesi dovranno essere oggetto degli acquisti della banca centrale. Sembra, ancora una volta, una missione impossibile. Ma è di ieri la notizia che entro aprile la Grecia tornerà ad offrire i suoi titoli a lungo termine sui mercati. Dopo un miracolo del genere è doveroso dar credito ad herr Draghi. Blackrock sale al 6,8% del Banco Popolare Derby americano in Mps ::: FRANCESCO DE DOMINICIS SuperMario polemico con Fmi «Lagarde dia consigli alla Fed» «Mi piacerebbe che il Fondo monetario rilasciasse dei comunicati anche prima di una riunione della Federal Reserve». Così il presidente della Bce, Mario Draghi polemizza con il Fmi e la sua numero uno Christine Lagarde (nella foto), i quali mercoledì hanno raccomandato all’istituto di fare di più per aiutare l’economia europea. «Recentemente - dice Draghi - il Fmi è stato molto generoso nel suggerirci quello che dovremmo fare, e gli siamo grati di questo. Ma il punto di vista del nostro direttivo va in un’altra direzione». «E poi, francamente mi piacerebbe che il Fmi sia così generoso anche rispetto ad altre giurisdizioni di politica monetaria, per esempio rilasciando comunicati il giorno . prima che si tenga una riunione del Fomc» [Ansa] Quando è stata fondata, nel 1472, l’America ancora non era stata scoperta. E quello che sta accadendo oggi al Monte dei paschi di Siena - la banca più antica del mondo - era ovviamente inimmaginabile.Fatto stache,adistanza diquasi 600 anni dal viaggio di Cristoforo Colombo, Rocca Salimbeni sta per finire al centro di una contesa tutta americana. Da una parte gli yankee, dall’altra i latinos. Sì, perché il controllo del terzo gruppo creditizio italiano potrebbe essere oggetto di un braccio di ferro tra colossi della finanza d’Oltreoceano: con Blackrock (Usa) contrapposto all’alleanza composta da Fintech Advisory (Messico) e Btg Pactual (Brasile). Altro che contrade senesi e Palio. Se i contendenti decidessero di giocarsela su un campo di calcio, non ci sarebbe partita: maghi del pallone, i sudamericani sarebbero favoriti e il risultato finale scontato. Il match, però, si disputa su un terreno strettamente finanziario e qui entrano in gioco altri fattori: i quattrini, soprattutto. Ma non solo. Fintech e Btg sembrano avere, in effetti, un vantaggio tecnico sugli avversari. Il fondo messicano e quello brasiliano hanno insieme il 6,5% di Mps e, grazie a un patto di sindacato con la Fondazione Monte paschi (scesa dal 15% al 5,5%, ma destinata a rimanere col 2,5%), potranno controllare in tutto il 9%. I tre soci costituirebbero il «nocciolo duro», con l’obiettivo di definire linea aziendale e governance, cioè le poltrone (gli accordi assegnerebbero alla Fondazione, che fa sempre capo al Partito democratico, l’indicazione del presidente). E gli yankee? Blackrock è ufficialmente al 5,7%, ma secondo indiscrezioni che rimbalzano da giorni, sarebbe salito già all’8,5%. Quota che non solo porterebbe il fondo Usa - da ieri azionista principale del Banco Popolare col 6,8% - a ridosso del patto tra sudamericani e democrat italiani, ma lo farebbe diventare il primo socio del Monte. E gli basterebbe solo un altro piccolissimo sforzo per far saltare i piani marchiati col «made in» di Messico e Brasile, ma che stanno a cuore soprattutto dalle parti del Pd. Imparare a investire Abi lancia la Fondazione per l’educazione al risparmio sta. Per questo l’altro ieri è stata presentata a Roma dal presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, la «Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio», il nuovo organismo costituito per diffondere l’educazione finanziaria nel Paese. Un progetto che riparte dopo l’esperienza di Pattichiari. La «Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio», che sta realizzando l'iter per il riconoscimento della personalità giuridica, nasce su espressa volontà del mondo bancario di promuovere un ap- proccio condiviso all’educazione finanziaria e al risparmio. Promuoverà la diffusione dell’educazione finanziaria su tutto il territorio nazionale, nel più ampio concetto di educazione alla cittadinanza economica attiva e alla legalità, e svilupperà la conoscenza finanziaria e la cultura del risparmio nei cittadini tramite l’organizzazione di eventi sul territorio, strumenti innovativi e in prospettiva grazie alla creazione di contenuti originali. «Migliorare la comprensibilità dei concetti di base dell’economia è un passo cruciale per innalzare il livello di consapevolezza e responsabilità di ciascuno ha commentato Patuelli - È fondamentale per avvicinare i cittadini al mondo economico, alle istituzioni, agli intermediari, al mondo dell’informazione». Una delle principali novità della Fondazione riguarda l’apertura anche a soggetti diversi dalle banche. «La Fondazione opererà in stretta relazione con le scuole, le famiglie, le università, le istituzioni e le numerose Associazioni dei consumatori per diffondere l’educazione finanziaria twitter@DeDominicisF sul territorio - commenta Andrea Beltratti, Presidente della Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio - In prospettiva si specializzerà anche nella produzione di contenuti originali ed innovativi di educazione finanziaria da mettere a disposizione dei partecipanti che vorranno aderire all’iniziativa. Uno sforzo comune e trasversale, che agevoli un maggiore dialogo tra tutti gli attori per quanto riguarda i contenuti e la diffusione degli stessi tramite canali innovativi, potrà consentire di raggiungere la massa critica necessaria per influenzare realmente il processo di crescita dell’educazione finanziaria nel nostro Paese». Venerdì 4 aprile 2014 21 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Turkish Airlines rinnova offerte e rotte Stop alle tasse sulle sigarette elettroniche Turkish Airlines, eletta migliore compagnia d’Europa per tre anni di fila, ha annunciato le nuove offerte e ha completamente rinnovato i servizi del catering di bordo. Le nuove proposte sono state presentate a Milano dal general manager Mehmet Fatih Ozluk, e della Console Tur- Le aziende italiane aderenti ad Anafe-Confindustria hanno appreso ieri il contenuto dell’ordinanza del Tar del Lazio che ha accolto le loro istanze, confermando la sospensiva del dm che stabilisce le procedure di autorizzazione per la commercializzazione e quelle per il versamento dell’imposta di con- ca, Aylin Sekizkök. Turkish Airlines attualmente vola da sette città italiane (Milano, Roma, Venezia, Bologna, Genova, Torino e Napoli) e collega ben 246 destinazioni in 106 nazioni del mondo. La compagnia di bandiera turca inaugurerà voli da Catania il 23 maggio e da Pisa il 26 giugno. sumo del 58,5% del prezzo di vendita rimettendo la decisione della legittimità della tassa alla Corte Costituzionale. Una vittoria su tutta la linea dei produttori di liquidi per sigarette elettroniche che chiedono al governo di riaprire il tavolo di attuazione della delega fiscale per rivedere la normativa. NUOVA COLLEZIONE ACCORDO TRA NTV E RFI PER L’UTILIZZO DELLA STAZIONE Italia Independent di Lapo Elkann si allea con Adidas Roma Termini anche a Italo ::: NINO SUNSERI Il Colosseo fa scuola. Dinanzi all’incapacità dello Stato di curare l’immenso patrimonio italiano la parola passa ai privati. Anche se, a differenza dell’anfiteatro di Roma, stavolta si tratta di un privato un po’ particolare. Ieri, infatti è stato annunciato che Pompei verrà “adottata” da Finmeccanica, il cui azionista di maggioranza resta lo Stato. La holding pubblica metterà a disposizione le tecnologie di Selex e Telespazio. Il valore del “regalo” è di 1,7 milioni. Le apparecchiature avranno il compito di tenere sotto controllo il più grande sito archeologico del mondo. A svolgere il lavoro, a partire da dicembre, saranno i satelliti dal cielo, una rete wireless da terra, sensori per controllare crolli e smottamenti, telerilevamenti per sondare la salute di intonaci e affreschi. La tecnologia prova a frenare il degrado in attesa che partano i cantieri del progetto cofinanziato dalla Ue per il restauro. Spiega il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini: «Non è una sponsorizzazione, che avrebbe caratteristiche giuridiche diverse, ma un atto di liberalità da parte di Finmeccanica». Ma soprattutto un primo passo per aprire la strada ai privati. Provando magari ad aggirare il pregiudizio che proprio a Pompei blocca l’intervento di Impregilo. Il colosso delle costruzioni è pronto a regalare venti milioni ma la burocrazia, in quasi un anno, non ha trovato il modo di accettare il dono. «Spero che questa soluzione ha aggiunto il ministro dando una risposta indiretta a Pietro Salini, patron di Impregilo venga allargata ad altri siti culturali e colgo l’occasione per invitare altri gruppi a farsi avanti, senza ricorrere all’alibi dei ritardi burocratici, perché con questa soluzione non ci sono». Per Gianni Di Gennaro, presidente di Finmeccanica il pro- Accordo tra Ntv e Rfi, la società che gestisce la rete ferroviaria. Il treno veloce Italo (di Ntv) utilizzerà anche la stazione di Roma Termini, finora utilizzata soltanto dalle Ferrovie dello Stato. Questa modifica soddisfa la richiesta di Ntv di utilizzare anche la stazione Roma Termini, in precedenza non scelta dalla stessa impresa ferroviaria per sue esigenze di tipo industriale [Lapresse] . Archeologia da salvare Finmeccanica adotta Pompei e regala 2 milioni in tecnologia Il colosso italiano della Difesa fornirà gratuitamente servizi satellitari e una rete di sensori per monitorare la struttura del sito e i movimenti del terreno getto consente «non solo di impegnare il soggetto privato a occuparsi del patrimonio collettivo ma anche di crescita culturale dell’azienda». Non è la prima volta che Fin- meccanica presta la sua tecnologia per la salvaguardia di beni culturali. Ci sono precedenti a Santa Maria Novella a Firenze e nel restauro dei Bronzi di Riace. Anche se certo a Pompei il lavo- ro sarà enorme. Si tratta di controllare una superficie di 66 ettari, 45 dei quali scavati, con 1500 edifici, 2 milioni di metri cubi di strutture murarie, 17 mila metri quadri di dipinti, 20 mila metri quadri di intonaci, 12 mila metri quadrati di pavimento e 20 mila di coperture protettive. Controllare tutto quanto non sarà facile nemmeno per gli occhi elettronici. MERCATINO Biffi inaugura due nuovi impianti Punta sull’export in Usa e Giappone AGROINDUSTRIA Formec Biffi, azienda leader nel campo delle salse e dei sughi ha inaugurato due nuovi impianti nello stabilimento del lodigiano dedicate ai prodotti freschi da esportare in Usa e Giappone. Il fatturato 2014 è previsto a 85 milioni. «Il mercato richiede sempre più prodotti che puntano alla leggerezza, alla salubrità e al gusto tradizionale – ha spiegato Pietro Casella Presidente di Formec Biffi – Per questo abbiamo creato una linea di sughi vegetali che ha già incontrato interesse da parte della grande distribuzione». Presentato il nuovo catalogo Onorato. «Molte delle cose che presentiamo oggi sono state già decise e programmate prima del mio arrivo, il mio contributo però è su una visione dell’azienda dal 2017 in poi». In particolare, proprio dal 2017 arriveranno la prima nuova grande nave da crociera, che però, a differenza delle rivali, «potrà andare dappertutto, senza limitazioni. La seconda delle 2 imbarcazioni realizzate in Francia arriverà nel 2019, con un’opzione per altre 2 navi, mentre è in fase di preparazione il programma “Rinascimento” relativo all’ampliamento di alcune navi dell’attuale flotta». TELEFONIA MOBILE L’Europarlamento abolisce il roaming dal dicembre 2015 Il Parlamento europeo ha approvato l’abolizione dal 15 dicembre 2015 delle tariffe sul roaming, i costi aggiuntivi per l’utilizzo del telefono cellulare in un altro paese dell’Unione europea. La misura fa parte del nuovo pacchetto sulle telecomunicazioni che ha ricevuto il via libera da parte degli eurodeputati. Gli eurodeputati hanno aggiunto che nel caso di uso abusivo dei servizi di roaming, tuttavia, potrebbero eccezionalmente essere imposti costi ridotti. Inoltre l’Europarlamento ha chiesto norme chiare per evitare che i fornitori di accesso a internet promuovano alcuni servizi a scapito di altri, ad esempio i programmi per telefonare gratuitamente attraverso la rete. La prua della Msc Preziosa [Ansa] Msc Crociere punta a 2 milioni di passeggeri Msc Crociere punta a raggiungere quota 2 milioni di passeggeri nel 2017 a fronte degli 1,65 milioni previsti per l’anno in corso. È quanto ha affermato l’amministratore delegato, Gianni Onorato, presentando il nuovo catalogo delle crociere valido dall’ottobre di quest’anno fino ad aprile 2016. Proprio le date del nuovo catalogo indicano la novità introdotta da Msc Crociere, che consente di programmare già da quest’anno le prossime vacanze e quelle del 2016 con una indicazione precisa dei prezzi. «Sono arrivato in Msc sette mesi fa dopo 27 anni che opero nel settore», ha spiegato Accordo tra Adidas Originals e Italia Independent per una nuova collezione i cui prodotti saranno disponibili nell’autunno/inverno 2014 in tutto il mondo. «Sono fiero - commenta Lapo Elkann, presidente di Italia Independent - di questa collaborazione tra due aziende europee e di respiro globale. Italia Independent - dice - ha portato la sua energia, creatività e innovazione all’heritage e know-how di adidas Originals. Ilrisultatoè unacollezioneaccattivante con forte identità e colore capace di giocare su un terreno di distribuzione mondiale». Un anno «elettrizzante» il 2014 invece, per Stephen Pierpoint, adidas Brand Director South Europe. «È stato un piacere per noi dare il via alla partnership con Italia Independent» Il nuovo catalogo per la prima volta in assoluto illustrerà le destinazioni e gli itinerari proposti da Msc Crociere nel corso di 18 mesi e permette ai viaggiatori di scoprire più di 1.000 itinerari. «Siamo l’unico operatore turistico che guarda già al 2016, consentendo alle persone di prenotare una vacanza da qui ai prossimi due anni», ha detto Leonardo Massa, country manager Italia della compagnia. «Grazie all’ampia programmazione presente nel catalogo, abbiamo creato nuove opportunità di business per gli agenti di viaggio». Per valutare l’impatto e il gradimento del precedente catalogo, la compa- gnia ha condotto un’analisi a livello globale e i risultati hanno mostrato che questo andava già incontro alle esigenze sia degli agenti di viaggio che dei viaggiatori. Tuttavia Msc ha potenziato ulteriormente la propria comunicazione per raggiungere un risultato finale ancora migliore. Alcuni esempi concreti sono la suddivisione delle crociere per stagione o il fatto che ogni categoria di cabina è ora associata a una o più esperienze - Bella, Fantastica, Aurea o Yacht Club - e ai vari servizi inclusi. Ulteriore risalto è stato dato all’importanza di prenotare in anticipo e al sistema tariffario che premia chi pianifica le proprie vacanze in anticipo. 22 Venerdì 4 aprile 2014 Mercato Azionario AZIONI A PREZZO VAR% PREZZO CHIUSURA SU PR. RIF. MED. PON. MINIMO 2013/2014 MASSIMO 2013/2014 VAR% PR. UF. DAL 30/12/13 DIVIDENDO CAPITALIZZAZIONE DATA (MLN/EURO) ACEA ACOTEL GROUP ACQUE POTABILI ACSM-AGAM AEDES AEFFE AEGON AEROPORTO DI FIRENZE AGEAS AHOLD KON AION RENEWABLES ALCATEL-LUCENT ALERION ALLIANZ AMBIENTHESIS AMPLIFON ANSALDO STS ANTICHI PELLETTIERI ARENA ASCOPIAVE ASTALDI ASTM ATLANTIA AUTOGRILL AUTOS MERIDIONALI AXA AZIMUT A2A 10,9 21 1,046 1,329 0,0515 0,851 6,76 13,36 32,64 13,26 0,621 3,034 3,698 123 0,579 4,758 8,4 0,082 0,0058 2,29 7,64 12,21 19,05 7,64 16,88 19,54 25,96 0,9305 0,55 1,35 0,68 0,19 -0,58 0,07 -0,3 0,43 1,27 -2,68 -0,16 1,05 -0,04 0,48 1,33 0,99 0,26 1,73 2,3 0,98 0,08 0,05 10,7866 20,7188 1,0459 1,325 0,052 0,851 6,759 13,3955 32,8385 13,26 0,6221 3,0474 3,7018 123,6715 0,5774 4,7366 8,3819 0,082 0,0059 2,2817 7,5963 12,1857 19,0049 7,6272 16,6641 19,4325 25,9515 0,9281 7,995 19,86 0,756 1,05 0,04 0,737 6,23 9,63 30,75 12,4 0,621 2,698 3,234 119 0,49 3,996 7,755 0,082 0,0054 1,781 6,61 10,7 16,52 6,12 15 17,8 19,82 0,7835 10,9 23,16 1,121 1,375 0,057 0,906 6,96 13,68 33,37 14,05 0,621 3,388 3,958 134 0,6 4,89 8,52 0,082 0,007 2,314 7,665 12,95 19,05 7,645 17,33 20,53 26,15 1,029 31,72 6,71 39,65 26,57 28,43 21,4 -1,53 39,24 4,95 1,77 -7,1 12,74 -5,31 18,07 17,83 7,01 5,45 27,86 -0,2 6,17 16,8 24,43 6,7 -2,83 30,91 9,41 23/12/13 26/05/03 02/05/06 26/05/14 07/05/07 18/05/09 15/08/13 12/05/14 26/04/13 19/04/13 24/05/10 04/06/07 16/06/14 08/05/13 11/06/12 12/05/14 19/05/14 26/05/08 24/07/00 12/05/14 03/06/13 05/05/14 19/05/14 21/05/12 14/04/14 09/05/13 B CARIGE B CARIGE RSP B DESIO BRIA RNC B DESIO E BRIANZA B IFIS B INTERMOBILIARE B M.PASCHI SIENA B P DI SONDRIO B P EMILIA ROMAGNA B POP ETRURIA E LAZIO B POP MILANO B POP SPOLETO B PROFILO B SANTANDER B SARDEGNA RSP BANCA GENERALI BANCO POPOLARE BASF BASICNET BASTOGI BAYER BB BIOTECH B&C SPEAKERS BCA FINNAT BE BEGHELLI BENI STABILI BEST UNION COMPANY BIALETTI INDUSTRIE BIANCAMANO BIESSE BIOERA BMW BNP PARIBAS BOERO BOLZONI BON FERRARESI BORGOSESIA BORGOSESIA RSP BREMBO BRIOSCHI BRUNELLO CUCINELLI BUZZI UNICEM BUZZI UNICEM RSP 0,6525 1,78 3,044 3,38 16,22 3,516 0,2845 5,32 9,645 0,948 0,74 1,794 0,4749 7,125 11,16 23,52 15,6 80,35 2,384 2,976 98,5 129,3 7,89 0,583 0,386 0,5135 0,643 2,162 0,719 0,781 6,485 0,4238 93,4 58,85 20,9 4,07 31,24 0,913 1,132 27,71 0,1206 20,12 13,44 7,6 -2,61 13,09 1,47 0,18 1,31 1,33 2,26 3,1 2,12 0,37 4,23 -0,13 1,93 0,9 -0,93 2,3 -0,12 -0,17 -0,2 1,18 -2,05 3,82 -0,68 -2,15 0,1 1,58 -0,73 0,42 -1,14 0,31 0,55 0,65 1,47 0,97 -1,45 0,61 3,16 13,2 1,13 7,49 1,21 0,75 - 0,6679 1,7192 3,0597 3,3329 16,19 3,4926 0,2818 5,2631 9,5286 0,9545 0,7235 1,7955 0,4755 7,1181 11,2967 23,5679 15,3607 80,1617 2,3784 2,9819 98,535 130,2039 7,8033 0,5828 0,3873 0,5137 0,6488 2,1559 0,7199 0,775 6,4726 0,4243 93,5325 58,6577 20,9 4,0764 31,0617 0,9168 1,071 27,712 0,1169 20,0355 13,3659 7,5395 0,39 1,037 2,038 2,2 11,57 3,112 0,1655 4,028 6,5 0,51 0,43 1,794 0,2012 6,245 9,53 21,33 8,9731 75,7 2,12 0,823 93,7 115,5 6,49 0,4 0,259 0,4152 0,4913 1,489 0,224 0,498 5,13 0,3785 79,55 55,5 20 2,928 28 0,8425 0,95 18,88 0,078 19,1 12,94 6,73 0,67 1,78 3,044 3,38 16,3 3,69 0,2845 5,32 9,645 0,952 0,74 1,794 0,4755 7,125 11,16 25,11 15,78 83,5 2,546 3,87 104,3 147,4 8,14 0,599 0,395 0,654 0,66 2,236 0,93 0,845 6,83 0,45 93,4 60,85 21,48 4,13 38,98 0,934 1,132 28 0,147 26,25 15,15 7,68 46,63 65,74 49,36 54,06 25,25 12,76 62,2 27,03 38,98 84,44 64,44 138,16 9,11 15,05 4,49 47,79 2,62 2,67 261,6 -3,81 12,05 25,24 83,91 48,35 20,88 31,22 45,2 220,27 57,78 23,17 10,14 9,24 4,16 4,5 41,81 -10,41 1,56 18,04 41,52 59,52 -22,11 2,52 7,19 21/05/12 21/05/12 05/05/14 05/05/14 28/04/14 05/05/08 18/05/09 05/05/14 21/05/12 16/04/12 23/05/11 09/05/11 06/05/13 15/01/14 05/05/14 19/05/14 23/05/11 29/04/13 18/06/12 CAD IT CAIRO COMMUNICATION CALEFFI CALTAGIRONE CALTAGIRONE EDITORE CAMPARI CAPE LIVE CARRARO CARREFOUR CATTOLICA ASSICURAZIONI CELL THERAPEUTICS CEMBRE CEMENTIR HOLDING CENTRALE DEL LATTE TO CHL CIA CICCOLELLA CIR CLASS EDITORI CNH INDUSTRIAL COBRA COFIDE COGEME SET CONAFI PRESTITO’ CR BERGAMASCO CR VALTELLINESE CREDEM CREDIT AGRICOLE CRESPI CSP INTERNATIONAL 5,225 6,71 1,59 2,818 1,18 5,99 0,0767 3,27 28,93 19 2,498 10,02 6,73 4,22 0,0549 0,2971 0,3953 1,119 0,4099 8,32 1,06 0,5355 0,0481 0,611 22 1,711 7,475 11,88 0,0257 1,698 -0,29 1,05 0,06 2,85 1,72 2,39 -0,39 -0,91 1,33 1,33 -1,58 -1,09 0,3 -0,71 0,55 0,51 1,38 0,54 -0,82 0,18 -1,03 -0,65 -0,81 1,15 2,89 0,07 0,93 1,68 5,2994 6,6439 1,585 2,78 1,1623 5,9258 0,077 3,2977 28,8304 18,8411 2,5102 10,0627 6,7285 4,2729 0,0548 0,2935 0,3971 1,117 0,4098 8,3038 1,0771 0,5372 0,049 0,6012 21,7263 1,7167 7,4699 11,8523 0,0251 1,676 4,6 5,89 1,429 1,995 1,05 5,71 0,055 2,926 25,23 18,19 1,47 8,6 4,238 1,751 0,044 0,2521 0,3015 1,032 0,2101 7,57 0,5635 0,5215 0,0481 0,598 14,37 1,13 5,66 9,195 0,0257 1,31 5,28 7,72 1,67 2,818 1,287 6,31 0,0874 3,332 28,93 19,68 3,11 10,24 6,88 6 0,061 0,3096 0,4149 1,183 0,422 8,8 1,09 0,571 0,0481 0,6475 22,07 1,711 7,475 11,9 0,0257 1,844 13,83 12,68 8,16 38,95 9,46 -1,48 36,96 7,99 1,3 -3,06 86,84 11,46 61,7 141,83 23,65 17,85 31,77 -2,1 98,12 0,42 89,45 -4,29 1,08 35,38 25,26 28,55 28,22 28,93 06/05/13 12/05/14 19/05/14 19/05/14 21/05/12 19/05/14 3,938 70,1 1,68 0,69 24,19 16,65 51,35 9,2 1,345 1,409 16,02 32,92 11,62 30,64 3,67 4,242 1,49 0,79 -1,75 2,37 -0,17 0,54 0,88 0,99 -0,74 -0,77 -1,11 -1,35 -0,09 -0,81 -0,16 1 3,9259 69,7763 1,6967 0,684 24,1617 16,5767 51,35 9,1063 1,3487 1,4026 16,1396 32,8363 11,5805 30,5489 3,6635 4,1798 3,382 60,35 1,239 0,633 22,91 16,07 48,8 7,7 1,207 1,18 11,86 31,16 11,27 29,96 2,18 3,888 4,2 70,1 1,8 0,7335 26,83 18,07 52,95 9,56 1,38 1,449 16,41 40,1 12,83 35,69 3,802 4,69 15,69 10,74 36,59 6,65 -3,05 2,46 -1,25 11,11 5,91 10,86 34,96 -5,35 -6,52 -10,12 64,72 6,58 1,025 0,4732 0,49 0,04 1,0239 0,4743 0,976 0,3072 1,053 0,534 4,86 50,99 B C D DADA DAIMLER DAMIANI D’AMICO DANIELI & C DANIELI & C RSP DANONE DATALOGIC DEA CAPITAL DELCLIMA DE’LONGHI DEUTSCHE BANK DEUTSCHE TELEKOM DIASORIN DIGITAL BROS DMAIL GROUP E EDISON RSP EEMS 30/04/14 24/03/14 28/04/14 19/05/14 06/05/02 25/06/12 12/05/14 04/07/11 19/05/14 05/08/13 15/05/13 21/05/13 26/04/10 19/05/14 19/05/14 19/08/81 04/02/08 12/05/14 19/05/03 19/05/14 20/05/13 20/05/13 05/05/08 02/05/13 19/05/14 19/05/14 19/05/14 05/05/14 11/05/09 21/05/01 21/05/12 10/05/10 22/04/14 21/05/12 06/05/13 14/04/14 07/05/12 19/05/14 20/06/11 19/05/03 10/06/13 10/04/14 07/04/14 04/11/13 04/11/13 02/05/13 12/05/14 28/04/14 23/05/14 17/05/13 19/05/14 03/12/12 19/05/08 14/04/14 1.419 4,5 40,2 395,5 872,8 549,2 3.284,5 1.639,3 3.219,8 205,9 2.389,9 53,4 321,5 82.372,6 73,7 2.714,3 2.751,4 74.173,4 145,4 52,9 75.287,7 1.532,2 86,8 211,6 52,1 102,7 1.232,2 20,2 53,9 26,6 177,6 15,3 56.226,4 53.676,9 90,7 105,8 175,7 34,6 1 1.850,6 95 1.368,2 2.222,3 309,4 46,9 525,7 19,9 338,5 147,5 3.479 24,9 150,4 20.392,8 1.079,1 373,7 170,3 1.070,9 42,2 12,4 27,4 71,4 888,8 43,3 11.232,6 102,9 385,1 3 28,4 1.358 805,8 2.484,6 26.448,9 4,1 56,5 65,7 67.616,9 138,8 291,1 988,9 673,1 26.383,7 537,7 412,4 210,8 2.395 18.792,7 50.678,5 1.714,3 51,8 6,5 112,9 20,6 PREZZO VAR% PREZZO CHIUSURA SU PR. RIF. MED. PON. MINIMO 2013/2014 MASSIMO 2013/2014 VAR% PR. UF. DAL 30/12/13 DIVIDENDO CAPITALIZZAZIONE DATA (MLN/EURO) EI TOWERS EL EN ELICA EMAK ENEL ENEL GREEN POWER ENERVIT ENGINEERING ENI E.ON ERG ERGYCAPITAL ESPRESSO ESPRINET EUKEDOS EUROTECH EXOR EXPRIVIA 42,65 25 2,03 0,91 4,11 1,999 4,82 54 18,2 14,2 12,18 0,1676 1,649 7,91 0,793 2,642 32,49 0,926 -0,72 2,04 1,5 0,05 1,93 -0,55 2,51 0,75 0,17 -0,7 1,16 -0,06 0,86 2,2 -0,13 0,53 0,4 0,87 42,7159 24,8263 2,0263 0,9084 4,0669 2,0113 4,7859 53,7405 18,1702 14,1641 12,1115 0,1683 1,6443 7,8306 0,7897 2,6224 32,4244 0,9318 33,95 15,93 1,689 0,806 3,134 1,835 3,14 43,8 16,25 13,09 9,835 0,1642 1,353 5,265 0,6185 1,829 28,16 0,7975 44 25 2,036 0,91 4,13 2,064 5,94 54 18,21 14,39 12,18 0,1879 1,952 8,045 0,855 2,642 32,87 0,995 27,5 59,13 21,27 10,98 29,49 9,18 51,1 24,17 4,06 5,5 24,99 -3,68 21,25 47,3 26,07 45,24 12,38 11,77 20/05/13 19/05/14 26/05/14 02/06/14 23/06/14 19/05/14 05/05/14 07/07/14 19/05/14 02/05/14 19/05/14 FALCK RENEWABLES FIAT FIDIA FIERA MILANO FINMECCANICA FNM FULLSIX 1,47 8,615 3,544 7,25 7,19 0,672 2,758 2,08 0,76 0,74 -0,34 0,63 -0,07 1,4596 8,5942 3,4803 7,2623 7,1717 0,6717 2,7241 1,332 6,58 2,42 7,19 5,445 0,486 2,624 1,49 8,765 3,57 8,56 7,355 0,688 3,198 13,43 44,91 50,17 7,41 30,61 39,42 5,19 19/05/14 18/04/11 20/05/02 07/05/12 23/05/11 03/06/13 428,4 10.775,7 18,2 305,6 4.156,9 292,3 30,8 0,0403 4,832 19,62 4,128 16,88 3,37 22,46 2,03 -0,08 -1,16 -3,05 2,74 1,81 0,4 0,0404 4,849 19,6403 4,1755 16,8234 3,3549 22,4458 0,0311 4,53 16,25 2,8 15,59 2,714 21,94 0,0435 5,025 19,93 4,336 17,43 3,486 23,98 16,81 1,73 14,47 49,46 -1,29 27,65 1,35 15/05/06 26/05/14 15/11/13 30/04/12 19/05/14 20/05/13 19/05/14 86,9 217 43.039,3 59,4 26.280 873,5 3.908,8 2,078 0,39 2,0766 1,63 2,12 25,94 02/06/14 2.953,5 0,7 1,322 0,974 36,99 0,755 11,1 11,4 0,866 10,75 0,4755 0,5915 10,71 2,552 2,124 0,766 2,1 1,293 3 1,918 9 5,795 29,28 20,97 8,95 1,6 -1,34 7,74 3,21 5,67 -0,45 1,33 -0,52 0,66 2,02 0,25 -0,74 3,24 2,91 -0,78 -1,22 1,25 7,07 -1,18 -1,1 -0,43 -0,95 0,58 - 0,6884 1,3293 0,9584 36,6221 0,7435 11,2212 11,3314 0,86 10,7632 0,4717 0,583 10,6864 2,5175 2,0983 0,7726 2,1137 1,2704 3,0378 1,9382 8,9796 5,7678 29,4133 20,9064 8,8434 0,3803 0,86 0,609 27,7 0,4632 9,39 8,165 0,665 9,67 0,315 0,4121 8,77 1,783 1,457 0,6675 1,675 1,04 2,298 1,489 6,285 3,45 25,1 14,68 7,23 0,86 1,36 0,974 39,22 0,755 11,26 11,56 1,02 10,9 0,4755 0,61 11,23 2,552 2,124 0,83 2,126 1,34 3 2,11 9,1 5,82 30,8 20,97 9,025 83,73 52,83 61,53 32,11 62,02 15,63 43,58 34,37 7,5 48,78 45,12 22,82 42,25 45,18 16,06 24,85 16,17 32,74 28,72 44,69 69,44 19,27 45,02 23,45 07/04/08 19/05/14 28/04/08 26/05/14 21/05/12 20/05/13 19/05/14 31,5 460,1 42,2 1.362,3 257,1 1.261,7 5,8 20,3 22.159 164,3 29,6 1.166,1 39.577,5 1.980,6 4,9 59,1 1.528 52,7 15,2 1.594,1 611 649,5 342,7 348,6 JUVENTUS FC 0,243 0,33 0,2436 0,2203 0,2544 8,24 04/11/02 244,9 KERING KINEXIA K.R.ENERGY 149,7 2,362 1,619 -1,01 0,06 149,7 2,4034 1,6077 138,1 1,963 1,569 154,7 2,5 1,893 -3,11 7,07 -16,55 21/01/14 21/05/12 18.945,3 50,4 53,6 LA DORIA LANDI RENZO LAZIO S.S. L’OREAL LUXOTTICA GROUP LVENTURE GROUP LVMH 6,36 1,464 0,585 118,8 41,6 0,1512 133,5 0,39 1,46 0,69 0,25 -0,5 -0,2 -0,07 6,3379 1,4557 0,5841 119,5439 41,6124 0,152 133,6811 3,924 1,197 0,4872 114,8 37,41 0,0496 121,5 6,36 1,492 0,64 128,9 42,52 0,1785 137,9 63,24 22,2 17,94 -6,46 6,8 209,2 0,68 30/06/14 23/05/11 197,2 164,7 39,6 71.566,6 19.870,7 16,1 65.406,6 MAIRE TECNIMONT MARR M&C MEDIACONTECH MEDIASET MEDIOBANCA MEDIOLANUM MERIDIE MID INDUSTRY CAPITAL MITTEL MOLESKINE MOLMED MONCLER MONDADORI MONDO TV MONRIF MONTEFIBRE MONTEFIBRE RSP MOVIEMAX MUNICH RE MUTUIONLINE 2,782 14,33 0,1644 6,5 4,288 8,28 7,015 0,1612 10,34 1,694 1,247 0,77 12,53 1,437 0,933 0,4669 0,0362 0,171 0,0609 158,7 5,1 5,22 2,5 0,86 -0,38 0,89 1,91 0,29 -0,37 -1,51 -0,95 1,99 -1,18 0,07 -3,32 2,59 -0,98 -1,45 2,7546 14,2727 0,1632 6,4481 4,3076 8,2199 6,9796 0,1609 10,3411 1,7008 1,2464 0,7681 12,5353 1,4286 0,9388 0,4653 0,0373 0,1671 0,0609 158,7 5,047 1,485 11,62 0,1564 0,6305 3,444 6,31 6,165 0,078 8,5 1,609 1,216 0,5721 12,4 1,311 0,502 0,441 0,0362 0,171 0,0602 150,4 4,05 2,782 14,33 0,1685 7,3 4,306 8,41 7,02 0,1877 10,8 1,794 1,738 0,8487 16,35 1,539 0,965 0,6155 0,0362 0,171 0,0673 159,6 5,2 70,67 18,63 3,14 3,26 24,43 30,19 11,35 110,44 12,03 -2,64 -22,06 2,95 -20,7 2,35 85,86 6,11 -8,01 -4,46 24,03 16/05/11 26/05/14 NICE NOEMALIFE NOKIA CORPORATION NOVA RE 3,336 6,06 5,585 0,935 0,48 19,41 0,9 - 3,3135 5,4285 5,5908 0,935 2,726 3,464 5 0,69 3,566 6,06 6,02 0,943 21,31 68,8 -3,87 29,86 26/05/14 04/05/12 04/06/07 387 46,3 21.228,3 12,6 OLIDATA ORANGE 0,506 10,81 -1,17 0,46 0,5108 10,8048 0,3776 8,755 0,532 10,81 29,02 19,25 10/05/04 06/12/13 17,2 28.261,1 1,567 2,49 25,72 2,92 0,754 4,868 2,102 11,32 9,925 7,86 0,4235 2,95 0,7445 0,3894 14,33 19,14 -0,06 -0,32 0,9 7,51 -0,33 -1,06 -1,04 0,25 0,38 4,59 4,42 -0,03 -1,17 1,86 1,5519 2,4931 25,6658 2,8868 0,7577 4,8987 2,107 11,32 9,8775 7,8152 0,4214 2,9504 0,7308 0,3907 14,3036 18,9976 1,26 2,46 24,04 2,122 0,517 3,198 1,8 10,92 8,8 5,9 0,2951 2,284 0,573 0,284 9,355 17,46 1,6 2,554 28,12 2,92 0,7715 5,33 2,358 12,93 10,46 8,375 0,4534 2,954 0,764 0,4065 14,5 19,54 23,58 0,57 -2,72 21,06 49,6 57,54 17,3 -10,02 9,55 31,88 41,64 25,53 28,92 34,65 54,92 2,3 11/05/09 19/05/14 07/05/13 20/05/13 23/05/05 05/08/13 20/05/13 20/05/13 08/05/00 21/05/07 26/05/08 21/04/08 20/06/11 26/05/08 22/04/14 71,1 4.545,7 25.010,4 1.053,8 35,7 146,9 105,1 5.385,4 121,6 9,4 55,9 413,8 206,4 73,1 150,2 4.107,3 2,43 1,681 0,41 0,06 2,4132 1,6832 2,194 1,29 2,608 1,806 10,76 27,35 19/05/14 19/05/08 66,5 714,3 F G GABETTI GAS PLUS GDF SUEZ GEFRAN GENERALI GEOX GTECH H HERA I I GRANDI VIAGGI IGD IL SOLE 24 ORE IMA IMMSI INDESIT INDESIT RSP INDUSTRIA E INNOVAZIONE ING GROEP INTEK GROUP INTEK GROUP RSP INTERPUMP INTESA SANPAOLO INTESA SANPAOLO RSP INVEST E SVILUPPO IRCE IREN ISAGRO IT WAY ITALCEMENTI ITALCEMENTI RSP ITALMOBILIARE ITALMOBILIARE RSP IVS GROUP J K L M N O P PANARIAGROUP PARMALAT PHILIPS PIAGGIO PIERREL PININFARINA PIQUADRO PIRELLI E C. PIRELLI E C. RSP POLIGRAFICA S.FAUSTINO POLIGRAFICI EDITORIALE POLTRONA FRAU PRELIOS PREMUDA PRIMA INDUSTRIE PRYSMIAN R RATTI RCS MEDIAGROUP 21/05/12 05/05/14 24/06/13 23/04/12 14/08/08 09/05/11 09/05/11 19/05/14 20/05/13 20/05/13 18/06/01 26/05/14 01/07/13 28/05/12 02/02/09 02/06/14 02/06/14 06/06/11 06/06/11 03/06/13 07/05/13 19/05/14 29/04/02 28/11/13 22/04/02 21/05/12 19/11/12 19/03/14 11/05/09 28/02/11 23/05/11 28/02/05 22/05/06 20/05/02 19/05/03 02/05/14 05/05/14 1.205,4 120,6 128,5 149,2 38.647,8 9.995 85,8 675 66.142,2 28.414,2 1.830,9 28 677 414,5 14,1 93,8 8.000 48 850 953,3 78 12,1 5.065,1 7.130,1 5.163,5 8,3 43,6 148,9 264,4 171,6 3.132,5 354,2 24,7 70 4,7 4,4 1,3 32.756,3 201,5 Titoli di stato FTSE Mib Titolo 23/06/14 2.321,3 87,6 37,7 101,8 52,2 91,4 1.066,9 120,7 76.758,2 1.580,4 10,8 7.031,3 161,2 55.829,7 53,7 1.066,8 1.512 3,7 10,2 536,8 752 1.074,5 15.731,2 1.943,6 73,9 40.822,2 3.718,9 2.915,2 AZIONI Rif. in € ATLANTIA 19,05 AUTOGRILL 7,64 AZIMUT 25,96 A2A 0,9305 B M.PASCHI SIENA 0,2845 B P EMILIA ROMAGNA 9,645 B POP MILANO 0,74 BANCO POPOLARE 15,6 BUZZI UNICEM 13,44 CAMPARI 5,99 CNH INDUSTRIAL 8,32 ENEL 4,11 ENEL GREEN POWER 1,999 ENI 18,2 EXOR 32,49 FIAT 8,615 FINMECCANICA 7,19 GENERALI 16,88 GTECH 22,46 INTESA SANPAOLO 2,552 LUXOTTICA GROUP 41,6 MEDIASET 4,288 MEDIOBANCA 8,28 MEDIOLANUM 7,015 MONCLER 12,53 PIRELLI E C. 11,32 PRYSMIAN 19,14 SAIPEM 17,86 SALVATORE FERRAGAMO 21,74 SNAM 4,18 STMICROELECTRONICS 6,765 TELECOM ITALIA 0,852 TENARIS 16,2 TERNA 3,886 TOD’S 96,3 UBI BANCA 7,185 UNICREDIT 6,77 UNIPOLSAI 2,83 WORLD DUTY FREE 10,39 24,25 YOOX Var.% Titolo 0,26 1,73 0,08 0,05 2,26 2,12 4,23 2,3 0,75 2,39 0,18 1,93 -0,55 0,17 0,4 0,76 0,63 2,74 0,4 3,24 -0,5 0,89 1,91 0,29 -1,18 1,86 1,42 -0,55 -0,43 -0,22 0,35 1,12 0,1 1,32 2,06 2,81 2,54 0,39 -2,34 Ultima rilev. Ren. Titolo 99,993 99,976 99,957 99,934 99,923 99,892 99,86 99,847 99,826 99,8 99,764 99,737 99,69 99,664 99,575 99,505 99,44 99,917 0,4 0,38 0,4 0,45 0,4 0,42 0,42 0,42 0,44 0,45 0,49 0,5 0,52 0,49 0,55 0,58 0,59 0,37 BTP BTP 01.06.2014 3,5% BTP 01.07.2014 4,25% BTP 1.8.2014 4,25% BTP 15.11.2014 6% BTP 1.2.2015 4,25% BTP 01.03.2015 2,5% BTP 15.04.2015 3% BTP 15.06.2015 3% BTP 15.07.2015 4,5% BTP 1.8.2015 3,75% BTP 01.11.2015 3% BTP 01.12.2015 2,75% BTP 15.04.2016 3,75% BTP 15.05.2016 2,25% BTP 1.08.2016 3,75% BTP 15.09.2016 4,75% BTP 15.11.2016 2,75% BTP 15.12.2016 1,5% PREZZO VAR% PREZZO CHIUSURA SU PR. RIF. MED. PON. 100,444 100,879 101,188 103,258 102,975 101,679 102,392 102,752 104,8 103,999 103,569 103,29 105,8 102,83 106,4 108,99 104,36 101,16 0,46 0,41 0,51 0,52 0,58 0,57 0,62 0,64 0,69 0,65 0,67 0,66 0,75 0,82 0,89 0,92 0,97 0,99 BTP 01.02.2017 4% BTP 01.05.2017 4,75% BTP 01.06.2017 4,75% BTP 1.8.2017 5,25% BTP 01.11.2017 3,50% BTP 01.02.2018 4,5% BTP 01.06.2018 3,5% BTP 01.08.2018 4,5% BTP 01.12.2018 3,5% BTP 1.2.2019 4,25% BTP 01.03.2019 4,5% BTP 01.05.2019 2,5% BTP 01.09.2019 4,25% BTP 1.2.2020 4,5% BTP 01.03.2020 4,25% BTP 01.09.2020 4% BTP 01.03.2021 3,75% BTP 01.05.2021 3,75% BTP 1.8.2021 3,75% BTP 01.09.2021 4,75% BTP 01.03.2022 5% BTP 01.09.2022 5,5% BTP 01.11.2022 5,5% BTP01.05.2023 4,5% BTP 01.08.2023 4,75% BTP 15.09.2023 2,6% BTP 1.11.2023 9% BTP 22.12.2023 8,5% BTP 01.03.2024 4,5% BTP 01.09.2024 3,75% BTP 01.03.2025 5% BTP 01.03.2026 4,5% BTP 1.11.2026 7,25% BTP 1.11.2027 6,5% BTP 01.09.2028 4,75% BTP 1.11.2029 5,25 BTP 01.05.2031 6% BTP 1.2.2033 5,75% BTP 01.08.2034 5% Ultima rilev. 107,96 110,37 110,47 112,52 107,05 110,81 107,24 111,54 107,49 110,99 112,29 102,7 111,25 112,41 111,04 109,67 107,5 107,24 107,16 113,55 114,86 118,1 118,13 110,49 112,73 104,81 147,55 149,26 110,11 103,54 114,02 109,55 137,2 130,14 110,87 116,33 125,76 123,18 113,59 Ren. Titolo 1,04 1,2 1,27 1,3 1,38 1,48 1,61 1,64 1,74 1,78 1,78 1,87 1,96 2,15 2,17 2,3 2,49 2,56 2,61 2,66 2,83 2,98 3,04 3,12 3,13 1,93 3,16 2,71 3,26 3,32 3,42 3,49 3,54 3,65 3,76 3,84 3,92 3,99 4,03 Ultima rilev. 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0,0759 96,3 48,1 8,2 9,945 -0,29 0,35 -0,15 0,56 2,89 1,84 1,12 0,1 -0,27 0,63 2,29 1,32 0,21 -0,18 0,1 2,7829 0,6027 0,8458 0,6806 0,1263 0,3911 11,5594 16,1021 3,8887 2,2027 0,7198 0,0768 95,754 47,7899 8,2605 9,946 2,174 0,4731 0,7085 0,564 0,1223 0,1711 10,89 14,8 3,56 2,044 0,7 0,0422 90,7 41,54 6,19 9,095 2,81 0,65 0,8745 0,6865 0,1405 0,43 12,5 17,16 3,932 2,364 0,9195 0,0795 120,1 48,1 8,215 22,82 21,14 28,75 18,17 20,21 -1,19 123,49 -0,94 2,02 6,99 1,29 -3,83 77,34 -20,68 8,07 30,37 9,65 26/05/14 05/05/03 22/04/13 22/04/14 24/04/06 24/04/06 18/05/12 19/05/14 23/06/14 27/05/13 26/05/14 19/05/14 02/06/14 07/07/14 19/05/14 396 25,4 11.431,3 4.121,9 180,8 2,1 54.813,2 19.124,7 7.810,8 82,7 76,7 141,3 2.947,7 114.084 575,6 117,6 UBI BANCA UNICREDIT UNICREDIT RSP UNILEVER UNIPOL UNIPOL P UNIPOLSAI UNIPOLSAI RSP A UNIPOLSAI RSP B 7,185 6,77 8,95 29,65 5,6 4,966 2,83 279,2 2,78 2,06 2,81 0,62 -0,5 -0,27 0,16 2,54 1,53 1,61 7,1212 6,7026 8,9198 29,6492 5,6265 4,9781 2,8061 277,0215 2,7629 4,84 5,36 7,8 27,46 4,086 3,63 2,182 173,2 2,022 7,185 6,77 9,5 30 5,74 5,07 2,832 279,2 2,798 45,56 25,84 14,38 0,71 28,91 35,31 20,63 55,54 35,21 19/05/14 19/05/14 19/05/14 05/02/14 19/05/14 19/05/14 19/05/14 19/05/14 19/05/14 6.479,1 39.250,5 21,7 50.841,7 2.486,4 1.358,1 6.370,1 356,5 1.048,6 VALSOIA VIANINI INDUSTRIA VIANINI LAVORI VITTORIA ASS VIVENDI 11,96 1,5 6,3 10,66 20,15 0,59 1,35 1,04 -0,05 11,8967 1,494 6,271 10,5866 20,15 10,4 1,192 4,99 8,6 18,61 11,96 1,5 6,465 10,75 21,26 18,89 24,07 21,86 24,24 5,17 05/05/14 19/05/14 19/05/14 12/05/14 14/05/13 125,1 45,2 275,9 718,3 23.579,7 0,0013 0,344 0,1299 0,624 0,1169 0,93 0,0273 0,0696 0,0499 0,0319 0,8995 0,3995 0,2669 0,4599 1,442 3,39 0,175 0,4885 0,53 3,43 1,48 0,787 0,48 0,0007 0,0027 1,476 0,3885 0,36 0,025 10,39 4,88 -7,54 5,58 0,17 0,16 12,3 0,63 2,69 53,3 -0,89 -2,19 5,64 5,05 -0,29 -1,33 0,58 -4,19 -10 18,08 0,1 0,39 0,0012 0,3407 0,129 0,6375 0,1163 0,9182 0,0283 0,0665 0,0499 0,0296 0,8995 0,3813 0,2605 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23.579,7 23.579,7 23.579,7 23.579,7 23.579,7 23.579,7 23.579,7 23.579,7 23.579,7 23.579,7 23.579,7 23.579,7 23.579,7 23.579,7 23.579,7 23.579,7 23.579,7 23.579,7 2.644,5 24,25 -2,34 24,4088 24,25 34,75 -25,61 6,31 0,1147 0,25 2,69 -0,69 - 6,2452 0,1148 0,2429 4,998 0,0723 0,185 6,31 0,145 0,308 27,73 57,12 35,14 S T U V W WAR AEDES 09-2014 WAR AMBROMOBIL 14 WAR COMPAGNIA D RUOTA 2017 WAR CREVAL 2014 WAR D’AMICO 12-16 WAR ENERTRONICA 13-15 WAR ERGYCAPIT 16 WAR FIRST CAPITAL 2016 WAR HI REAL 2015 WAR IKF 10-14 WAR INDUSTRIAL STARS OF ITALY WAR IVS GROUP WAR MC-LINK 13-15 WAR NOEMALIFE 12-15 WAR PARMALAT 2015 WAR PRIMI SUI MOTORI 2015 WAR SACOM 13-16 WAR SAFE BAG 13-16 WAR SERV ITA 12-15 WAR SESA WAR SPACE 12-2015 WAR TAMBURI 2015 WAR TE WIND 18 WAR TISCALI 14 WAR ZUCCHI 11-14 WARR GGP 16 WARR GREENITALY1 WARR INNOVATEC 17 WARR SUN CAP 16 WARR VALORE IT H 15 WORLD DUTY FREE Y YOOX Z ZIGNAGO VETRO ZUCCHI ZUCCHI RSP 28/04/14 10/05/13 13/05/02 22/04/14 19/05/08 19/06/06 17/04/14 28/04/14 29/01/14 18/03/93 24/07/00 19/05/14 29/05/13 29/04/13 20/05/13 08/05/06 08/05/06 24/03/14 172 127,6 52,7 931,2 7.881,6 2 1.957,1 19,8 3.661,2 99.848,4 72.074,9 1.205,9 129,6 752,6 22,5 27,3 0,6 154,6 182,2 2.002 91.054,7 4,6 244,2 14.135,2 27.613,6 582,7 585 1.061,8 130,6 35,1 0,3 6.160,9 1.422,8 12/05/14 01/08/05 19/05/08 555,3 43,7 0,9 Euribor Titolo CTZ DIVIDENDO CAPITALIZZAZIONE DATA (MLN/EURO) 1,3307 0,9351 12,6747 70,855 0,3237 64,8252 0,7007 0,372 0,2134 1,1621 1,5918 29,1893 ORO FINO (EURO/GR) 28.88 ARGENTO (EURO/KG) 402.95 LONDRA ($/ONCIA) 1285.04 ARGENTO LONDRA ($/ONCIA) 19.81 STERLINA V.C. 209.05 STERLINA N.C. (ANT.73) 216.05 STERLINA (POST.74) 216.05 KRUGERRAND 926.85 MARENGO ITALIANO 172.04 MARENGO SVIZZERO 171.41 MARENGO FRANCESE 170.95 MARENGO BELGA 170.95 MARENGO AUSTRIACO 170.43 20 MARCHI 216.08 0,63 0,69 0,7 1,1 0,87 1,16 1,05 1,17 1,32 1,3 VAR% PR. UF. DAL 30/12/13 -0,68 -0,85 0,63 -0,42 1,4 2,5 0,5 -1,59 0,38 0,34 2,5 -0,88 Ren. 100,135 100,09 100,77 99,99 99,55 105,27 100,18 100,47 103,51 101,03 MASSIMO 2013/2014 1,324 0,929 12,72 71,35 0,326 65,65 0,7045 0,365 0,2138 1,164 1,56 29,31 3,92 4,16 4,22 2,67 4,28 CCT MINIMO 2013/2014 RCS MEDIAGROUP RSP RCS MEDIAGROUP RSP B RECORDATI RENAULT RENO DE MEDICI REPLY RETELIT RICCHETTI RISANAMENTO ROMA A.S. ROSSS RWE Oro e monete BOT BOT 14.04.2014 (367) BOT 30.04.2014 (180) BOT 14.05.2014 (365) BOT 30.05.2014 (182) BOT 13.06.2014 (364) BOT 14.07.2014 (367) BOT 31.07.2014 (181) BOT 14.08.2014 (365) BOT 29.08.2014 (182) BOT 12.09.2014 (364) BOT 30.09.2014 (183) BOT 14.10.2014 (365) BOT 14.11.2014 (365) BOT 12.12.2014 (364) BOT 14.01.2015 (365) BOT 13.02.2015 (364) BOT 13.03.2015 (364) BOT 30.06.2014 (179) AZIONI Denaro Lettera Titolo 31.14 467.91 1285.39 19.86 247.33 254.28 254.28 1022.22 196.31 194.86 190.88 190.73 190.73 242.42 360 365 1 SETT. 0.204 0.207 2 SETT. 0.215 0.218 3 SETT. 0.12 0.319 1 MESE 0.24 0.243 2 MESI 0.281 0.285 3 MESI 0.319 0.323 6 MESI 0.423 0.429 9 MESI 0.508 0.515 0.6 0.608 12 MESI Cross rates Euro Euro Gran Bretagna Giappone Svizzera Danimarca Canada Norvegia Svezia USA 1,000 1,205 0,699 0,819 0,134 0,659 0,122 0,112 0,726 G. Bretagna 0,830 1,000 0,580 0,680 0,111 0,547 0,101 0,093 0,602 1,172 0,192 0,943 0,174 0,160 103,928 Giappone 143,120 172,497 100,000 Svizzera 1,221 1,471 0,853 1,000 0,164 0,805 0,148 0,136 0,887 Danimarca 7,465 8,997 5,216 6,114 10,000 4,920 0,907 0,834 5,421 Canada 1,517 1,829 1,060 1,243 0,203 1,000 0,184 0,169 1,102 Norvegia 8,230 9,920 5,750 6,741 1,103 5,424 10,000 0,919 5,976 Svezia 8,955 10,793 6,257 7,335 1,200 5,902 1,088 10,000 6,503 Usa 1,377 1,660 1,128 0,184 0,908 0,167 0,154 1,000 su www.liberoquotidiano.it l'aggiornamento delle borse ogni venti minuti 0,962 SPECIALI Venerdì 4 aprile 2014 23 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Lavoro mercato, tendenze e offerte email: [email protected] Scolliniamo di STEFANO COLLI LANZI* La stagione delle riforme È giunto il momento della flexicurity La discussione sul Decreto Poletti Più spazio alla somministrazione per combattere la precarietà In audizione alla Camera Brugnaro (Assolavoro) lancia la sfida: «Il lavoro tramite agenzia va distinto dai contratti a termine» ::: ADRIANO BASCAPÈ Le agenzie per il lavoro e perfino i sindacati di categoria lamentano che la riforma Poletti abbia appiattito le differenza fra il lavoro a tempo determinato e quello tramite agenzia. Nel testo arrivato in questi giorni in Parlamento non vi sarebbe quella necessaria distinzione funzionale e pure normativa fra il lavoro in somministrazione e i contratti a tempo determinato stipulati direttamente fra agenzie e lavoratori. Anche perché la somministrazione rappresenta la punta più avanzata della flexicuritygrazie alla capacità di rispondere alle esigenze di flessibilità delle imprese e tutelare i diritti dei lavoratori. È questa, in sostanza, la posizione espressa da Assolavoro nel corso dell’audizione svoltasi lunedì scorso alla Camera. La decisione di inserire la somministrazione fra i tre istituti da promuovere, insieme ad apprendistato e contratto a termine, spiega l’associazione delle agenzie private, è un segnale positivo, ma il Decreto Poletti dovrebbe rappresentare il primo tassello di una riforma più vasta. Assieme ai contratti vanno rivisti l’assetto del mercato del lavoro e gli ammortizzatori sociali. «Le novità introdotte con il decreto per apprendistato, lavoro a termine e lavoro in somministrazione», spiega a Libero il presidente di Assolavoro, Luigi Brugnaro, «di là da miglioramenti possibili, indicano che il governo parte col piede giusto per la nuova disciplina del mercato del lavoro». C’è però il rischio di frammentare gli interventi, perdendo di vista il punto d’arrivo. Vale a dire una nuova disciplina capace di riformare tutti gli “ È il momento di separare il grano dalla crusca. Da una parte la flessibilità «buona» che garantisce la retribuzione e i diritti previsti dai contratti collettivi, dall’altra le innumerevoli forme di precarietà . LUIGI BRUGNARO aspetti più rilevanti della materia. Dando alla somministrazione una casa normativa autonoma. Il lavoro tramite agenzia, su questo gli operatori privati non hanno dubbi, può davvero rappresentare il terreno ideale per offrire alle aziende la flessibilità in più che chiedono, senza però ridurre le garanzie dei lavoratori. Che anzi devono avere stessi diritti, stesse tutele e stessa retribuzione dei dipendenti delle aziende presso le quali vengono mandati in missione. «Le agenzie per il lavoro», aggiunge Brugnaro, «hanno esperienza, know how e specializzazione nell’offerta di servizi integrati e favoriscono concretamente l’accesso al lavoro: nel 2013 i lavoratorisomministrati sono stati in media 277mila al mese, in crescita del 4,5% sull’anno precedente. Contemporaneamente le agenzie favoriscono la competiti- Luigi Brugnaro [u.s.] vità delle imprese. Sono le aziende che sperimentano i nostri servizi e in particolare la somministrazione a registrare le migliori performance sui mercati, anche nei periodi di crisi. Per questa ragione una riforma che punti a qualificare il mercato dellavoro non può chevedere in prima linea le agenzie per il lavoro». D’altronde è proprio l’Europa a chiederci di privilegiare il lavoro somministrato rispetto ai contratti a termine. E non è un caso se nel Vecchio Continente, ogni anno, circa 12 milioni di lavoratori entrano (o rientrano) nelmercato del lavoro, cambiano occupazione o passano a posizioni a tempo indeterminato, proprio passando attraverso le agenzie. E proprio dall’Europa arriva una nuova opportunità per rilanciare questa flessibilità buona con il programma di contrasto alla disoccupazione giovanile, la Youth Guarantee. Assolavoro ha già chiesto di prevedere un sistema di premi e bonus per chi raggiunge risultati concreti, vale a dire per chi riesce ad offrire una reale occasione di la- voro per i giovani. Un modello già ampiamente sperimentato in Lombardia con il sistema della “ dote unica” che consentirebbe di aggredire davvero la disoccupazione giovanile. Al Pirellone puntavano a collocare almeno 50mila under 30 con il sistema dei voucher pagati agli intermediari solo a risultato raggiunto. Intanto sul versante del sistema delle relazioni industriali e del dialogo sociale la somministrazione italiana è già all’avanguardia con uno standard tra i più avanzati a livello europeo. Il nuovo contratto collettivo, da poco rinnovato da Assolavoro con le diverse sigle sindacali, ha introdotto la sperimentazione del monte ore garantito: una modalità di impiego che punta proprio a ricondurre alcuni tipi di contratti precari - è il caso ad esempio del lavoro intermittente, ripartito, a progetto, occasionale o accessorio - nell’ambito della somministrazione. Una forma contrattuale ritenuta da operatori e sindacati più tutelante del lavoro spot. E ora anche con una nuova semplificazione in vista: il superamento delle causali, un’altra novità normativa vista con favore. «Le semplificazioni previste dal decreto Poletti, in particolare il superamento totale delle causali, rispondono a quanto le agenzie per il lavoro chiedono da tempo», spiega Brugnaro, «con un percorso che punta a dividere in maniera netta, anche in tema di lavoro, il grano dalla crusca. Da una parte la flessibilità “buona” che garantisce la retribuzione e i diritti previsti dalla legge e dai contratti collettivi e che ha nella somministrazione la forma più qualificata, dall’altra le forme di precarietà». Una nuova stagione di riforme del lavoro è alle porte. Il Decreto legge 34/2014, con cui il governo ha dichiarato di voler perseguire l’obiettivo di favorire nuova occupazione, ha l’innegabile pregio di aver inserito il contratto di somministrazione, attribuendogli in tal modo il giusto valore di unico contratto “flexicuro” presente nell’ordinamento. Tuttavia, questo decreto non rappresenta che il primo tassello di un impianto riformatore ben più articolato che auspicabilmente darà luogo ad una disciplina organica e autonoma anche per il contratto di somministrazione. Occorre infatti, a nostro avviso, superare l’approccio parcellizzante degli ultimi interventi normativi, caratterizzati da una certa mancanza di visione complessiva da parte del Legislatore, sia per ciò che concerne la natura giuridica e fattuale della somministrazione –istituto diverso dal contratto a termine –sia per quanto riguarda il prezioso ruolo svolto dalle agenzie per il lavoro, spesso ricordato anche da queste pagine. Ecco perchè il Disegno di legge di conversione del Decreto, ora in via di approfondimento in Parlamento, costituisce una preziosa opportunità affinché la somministrazione di lavoro trovi una “casa normativa” propria, in cui venga riconosciuto il contributo decisivo che questo contratto, erogato attraverso le agenzie per il lavoro, permette di dare a imprese e lavoratori. Le agenzie infatti – è bene ricordarlo – offrono alle aziende la flessibilità di cui hanno bisogno senza ridurre le garanzie dei lavoratori. E questo avviene perché il “datore di lavoroagenzia” ha tutto l’interesse a prendere in carico il candidato, a moltiplicare le sue occasioni di lavoro e a dotare le persone delle competenze necessarie per consentire loro di progredire durante la vita lavorativa e trovare sempre nuove opportunità professionali. La dinamica descritta –come si evince dai fatti – è quindi estremamente diversa da quella intrapresa dal lavoratore assunto a termine direttamente dall’azienda utilizzatrice. Infatti, nel caso del contratto a termine, il lavoratore non potrà ottenere gratuitamente una valutazione delle proprie competenze professionali, rapportandole alle prospettive occupazionali del territorio, né potrà avvalersi di percorsi di formazione e riqualificazione, o essere costantemente contattato per ulteriori occasioni lavorative che si venissero a creare nel territorio di riferimento. L’esigenza di valorizzare la somministrazione in modo diverso dalle altre forme di flessibilità è affermata, infine, anche dalla vigente normativa comunitaria che la distingue chiaramente dal contratto di lavoro a termine, disciplinando i due istituti con due differenti direttive che esprimono, appunto, finalità distinte. La direttiva 1999/70 pone al Legislatore nazionale specifici limiti all’utilizzo del contratto a tempo determinato «per prevenire gli abusi derivanti dall’utilizzo di una successione di contratti» e, a questo scopo, consiglia di introdurre un quadro normativo specifico, inserendo una o più misure quali l’indicazione di ragioni obiettive per giustificare il rinnovo dei suddetti contratti, la durata massima totale dei contratti a termine e, da ultimo, il numero massimo dei rinnovi. La seconda normativa (2008/104), al contrario, promuove il lavoro in somministrazione imponendo agli Stati membri il riesame delle eventuali restrizioni o divieti imposti al lavoro tramite agenzia indicando di tenere in vita solo quelli che hanno ragion d’essere nella tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. Tant’è vero che, da parecchio tempo, l’ordinamento europeo riconosce il ruolo fondamentale del lavoro tramite agenzia interinale proprio nel dare corpo al concetto di flexicurity, quale pilastro dello sviluppo nella strategia di Lisbona del 2000. Il nostro Paese sarà finalmente capace di valorizzare la somministrazione come strumento fondamentale per la gestione delle esigenze di flessibilità degli organici legati all’andamento del mercato, anziché affidarla impropriamente a strumenti contrattuali pensati per altre finalità? *Ceo Gi Group e vicepresidente Assolavoro 24 Lavoro SPECIALI Venerdì 4 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Flessibilità e sicurezza Per rilanciare l’occupazione non bastano i nuovi contratti Cassa integrazione e mercato del lavoro: dopo il decreto Poletti il governo non potrà più esimersi dall’affrontare il secondo tempo delle riforme ::: GIANCAMILLO PALMERINI* Nei giorni scorsi si sono tenute presso la Commissione Lavoro della Camera una serie di audizioni all’interno del processo che dovrà portare alla conversione del Decreto Poletti in legge. Tra le parti invitate a portare il proprio contributo vi è stata anche Assolavoro, l’associazione nazionale di rappresentanza delle agenzie per il lavoro. Tale convocazione rappresenta certamente un riconoscimento del ruolo, sempre più importante, assunto dalle agenzie sia sul versante della flessibilità “di qualità” in entrata sia nella costruzione di un mercato del lavoro più efficiente ed equo nel nostro paese. Le agenzie, presenti con oltre 2500 sportelli operativi su tutto il territorio nazionale, infatti, appaiono oggi come una fondamentale infrastruttura del nostro mercato del lavoro a disposizione sia delle aziende, per sostenerle in questa difficile crisi incrementandone i livelli di efficienza e produttività, sia dei lavoratori, prendendosi carico dei candidati e moltiplicandone le possibili occasioni di lavoro con una forma contrattuale estremamente garantista. Le agenzie sono, inoltre, con le loro attività, uno strumento fondamentale della lotta al lavoro nero e sottopagato nel nostro Paese. L’avvio operativo, anche in Italia, della Youth Guarantee potrà quindi rappresentare un ulteriore terreno sul quale le agenzie saranno chiamate a dimostrare, e mettere a disposizione delle comunità in cui operano, le proprie capacità di accompagnamento delle persone verso percorsi di vero inserimento e reinserimento lavorativo. In questo quadro Assolavoro ha così evidenziato come nel decreto 34 sia riconosciuto il valore di questo ruolo delle agenzie e dell’istituto della somministrazione quale unico contratto «flexicuro» presente nell’ordinamento. Da questa valutazione deriva, quindi, un giudizio sostanzialmente positivo del testo. Le agenzie sottolineano, tuttavia, come questo debba rappresentare solamente il primo tassello di un processo riformatore più complessivo e articolato che si dovrà avviare, già a partire dai prossimi giorni, con la presentazione da parte del governo di un disegno di legge delega per la riforma delle regole relative al mercato del lavoro e al sistema degli ammortizzatori sociali. Le agenzie auspicano, infatti, che questa nuova stagione di riforme sia anche l’occasione per definire un’organica e autonoma disciplina per la somministrazione superando così l’approccio frammentario che ha caratterizzato, secondo Assola- PER SAPELLI È UN ANTIDOTO ALLA DEFLAZIONE «Bene il salario alla tedesca» «La Germania che aumenta il salario minimo orario a 8,50 euro è una notizia positiva. La misura potrebbe essere applicata anche in Italia, indipendentemente dagli 80 euro promessi in busta paga dal governo». Giulio Sapelli [Fotogramma], docente di Storia economica all’Università di Milano, propone a Renzi di seguire l’esempio di Berlino «Abbiamo una deflazione terribile per il calo dei consumi ed è bene produrre un innalzamento reale del reddito». . voro, gli ultimi interventi normativi. Si denuncia, infatti, come questi si siano caratterizzati per una mancanza di visione complessiva da parte del Legislatore sia della specifica natura giuridica della somministrazione sia del ruolo svolto dalle agenzie per il lavoro. È auspicabile, quindi, che il progetto di riforma si faccia carico delle preoccupazioni e delle sollecitazioni presentate da questi importanti e qualificati operatori del mercato del lavoro sia in questa fase di consultazione che in altre sedi sia a livello nazionale che europeo. Eurociett (l’associazione delle agenzie a livello europeo a cui anche Assolavoro aderisce) ha lanciato, ad esempio, in occa- sione delle elezioni europee del prossimo maggio, un manifesto in cui avanza alcune concrete proposte delle agenzie per la promozione di politiche finalizzate al sostegno alle persone durante tutta la loro vita lavorativa, all’accesso al mercato del lavoro per i giovani, all’aggiornamento delle competenze dei lavoratori, alla creazione di nuovi posti di lavoro ed al sostegno alle imprese. Nel documento si sottolinea in particolare come la modernizzazione delle regole di funzionamento del mercato del lavoro sia condizione necessaria per includervi nuove realtà produttive che altrimenti rischiano di rimanere ai margini. Per far ciò si propone, tra le altre cose, di rimuovere tutte quelle ingiustificate restrizioni che ancora limitano le potenzialità delle agenzie e impediscono di valorizzare al massimo il contributo che questi operatori potrebbero portare alla competitività del sistema delle imprese ed alla crescita economica. Muoversi in questa direzione sarebbe certamente un segnale importante per dimostrare la reale capacità riformista del governo e allo stesso tempo rappresenterebbe un passo fondamentale per la concreta declinazione, anche nel nostro paese, di quel modello della flexicurity di cui da troppi anni si parla senza, tuttavia, aver mai operato conseguentemente. *Alumni Adapt L’esperimento a Milano Con l’organizzazione agile si risparmia un’ora al giorno In una giornata di «lavoro agile» le 104 organizzazioni che si sono messe in gioco tra 7 enti e 97 aziende hanno risparmiato in tutto 2.600 ore, circa 108 giorni lavorativi: si rimettono così a disposizione 324 giornate lavorative di otto ore ciascuna, in una sola giornata. Sono alcuni dei risultati della giornata sperimentale del 6 febbraio di lavoro agile registrata a Milano. Tra le 97 aziende che hanno aderito all’iniziativa 56 avevano già attive forme di lavoro agile, mentre 48 lo hanno sperimentato per la prima volta. L’adesione nelle piccolissime aziende, sotto i 10 dipendenti, è stata pari al 73,4% dei lavoratori; il 29,2% nelle imprese tra gli 11 e i 100 dipendenti. In totale, l’81% ha lavorato agilmente per la prima volta. Tra quanti hanno risposto al questionario è stato registrato un alto apprezzamento dell’iniziativa: votato 4,7 su scala di 5. Le motivazioni del gradimento sono legate proprio all’uso del tempo e degli orari: il 69% dei lavoratori coinvolti indica vantaggi per la persona, il 19% effetti positivi sull'organizzazione del lavoro, il 9% possibili benefici su mobilità e ambiente. Solo il 3% del totale delle motivazioni dichiarate esprimono criticità, quali l’inadeguatezza della strumentazione informatica in dotazione o la lentezza di alcuni collegamenti, il rischio di isolamento e quello di ridurre i rapporti umani con i colleghi. In media ciascuno delle persone coinvolte ha risparmiato 112 minuti. Il tempo risparmiato per gli spostamenti è stato prevalentemente trascorso a casa dall’83% dei lavoratori agili ma un 16% lo ha utilizzato fuori casa nella propria città. Se osservato rispetto all’età, il tempo risparmiato è stato usato da chi ha meno di 30 anni per il riposo e le attività domestiche, mentre le persone over 35 lo hanno diviso tra la cura della famiglia (con una grande dominanza nei 35-50enni), le attività domestiche e il lavoro. Lavoro SPECIALI Venerdì 4 aprile 2014 25 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Il punto Un vizio italiano Non funzionano le riforme in laboratorio ::: GIANNI BOCCHIERI Le aperture del sindacato «Basta battaglie ideologiche L’importante è il lavoro» Maurelli (Uil Temp): «Il no alla somministrazione è costato caro. Chi viene collocato dalle agenzie ha un sistema di tutele e un welfare simile ai colleghi» ::: GIULIA CAZZANIGA Sentirsi raccontare che nel nostro Paese accade già ora qualcosa di positivo in tema di lavoro e che, anzi, «rappresentiamo un modello a livello europeo» è di questi tempi raro. Se te lo dice una sindacalista come Magda Maurelli, segretario generale in prima linea di Uil Temp, che difende lavoratori autonomi atipici e partite Iva, ti sorprendi ancora di più. L'ambito a cui guardare è quello del lavoro in somministrazione. All'interno del quale, spiega, «in Italia c'è già un sistema di regole che prevedono una rete di garanzie per il lavoratore che un tempo si chiamava interinale. Garanzie vere, non fasulle: con Ebitemp si può avere accesso al credito, richiedere la maternità e un aiuto sull'asilo nido. Per non parlare della capacità di ricollocazione che hanno i soggetti che operano in questo settore». Maurelli, di somministrazione si parla ben poco nei titoli dei giornali come nei decreti o nei proclami governativi. Eppure lei la indica come un modello. Come se lo spiega? «Probabilmente siamo abituati a raccontare solo della precarietà e delle cose negative, che pur ci sono. Peccato che esista già un sistema che definisce il diritto individuale all'interno di una rete collettiva di sicurezza sociale». Nei fatti cosa accade? «Per il lavoratore somministrato vige il principio della parità di trattamento quando opera nell'azienda utilizzatrice. Ma ha il vantaggio che viene formato prima di accedervi. Aggiungo che con Formatemp la formazione funge da vero accompagnamento e aggiornamento, che dota la persona di un bagaglio di conoscenze mirate, spendibili e adattabili al contesto in cui lavora. Altra cosa di cui non si parla: il welfare. Non pesa sulla collettività ed è a tutti gli effetti privato. Perché le agenzie devono versare da contratto il OLTRE GLI STECCATI Magda Maurelli, segretario di Uiltemp [Imagoecononmica] 4% per ogni lavoratore in missione a Formatemp e lo 0,20% a Ebitemp». Già, i privati. Oggi Assolavoro chiede che la somministrazione sia valorizzata e distinta dal contratto a termine. Che cosa pensa delle richieste fatte alla Camera? Pensa che si incorra in qualche rischio affidando a soggetti non pubblici una così grande fetta di contratti? «No, anzi. L'istituto del contratto in somministrazione deve essere chiarito il più possibile nel nostro ordinamento, all'interno del quale non ha mai trovato lo spazio che merita. Il punto è che la domanda è cambiata e la flessibilità è il principio cardine che dobbiamo accettare nel mercato del lavoro. Basta con le posizioni ideologiche. Sono 20 anni che qualcuno grida a una deriva orientale dei diritti e intanto ci sia- mo fatti passare addosso di tutto: la precarizzazione delle false partite Iva, dei cocopro, eccetera. Il mercato è cambiato e la questione principale è dare lavoro e dare tutele, con il sostegno al reddito e con la possibilità di formazione. Auspico che chi sa fare bene le cose venga coinvolto il più possibile, il Paese ha bisogno di efficienza e non può più perdere tempo». Nell’ottica di una riforma si parla oggi di un'Agenzia nazionale per il lavoro. È la direzione giusta? «Siamo ancora alla letteratura e non ai fatti. Se si tratterà di un organismo che informa realmente sulla domanda i lavoratori ed eroga anche ammortizzatori e prestazioni ben venga. Occorre quindi riformare la pubblica amministrazione: i ritardi di comunicazione tra enti, Regioni e Province sono un altro pro- blema di chi cerca lavoro. E pensare che siamo nell'era di internet... In ogni caso, rispetto a quel che si sta facendo sul lavoro mi meraviglia che si sia data precedenza a strumenti di flessibilità quando ne esistevano già invece di pensare a un sistema che possa accompagnare la persona nel suo percorso lavorativo, anche con degli ammortizzatori quando ne esce». Le agenzie per il lavoro chiedono anche che si escluda la somministrazione a tempo determinato dall'applicazione del contributo aggiuntivo Aspi dell'1,4%, che è stato introdotto dalla Legge Fornero. Cosa ne pensa? «In questo momento non sappiamo ancora come il governo affronterà la partita ammortizzatori. Con Assolavoro ci stiamo confrontando, noi sindacati. È forse presto per parlarne. Siamo favorevoli alla riduzione del cuneo fiscale ma il tema centrale resta come tutelare le persone. Bisognerà capire quali ammortizzatori saranno messi in campo e come quell’1,4% verrebbe utilizzato». E rispetto infine al contratto a termine? Pensa si debba cambiare qualcosa in termini di numero di rinnovo e durata? «Se il governo pensa di produrre occupazione con il contratto a termine si sbaglia. Non è uno strumento nemmeno concorrenziale con il contratto di somministrazione: nella vacatio tra un posto e l'altro non ci sono strumenti di tutela e sostegno. Oggi bisogna preoccuparsi delle reti tra imprese, sono loro a creare occupazione, e fare un piano di sviluppo per il Paese. Capiamo prima di tutto su quali settori dobbiamo investire per trainare l'economia». Secondo l'ultima rilevazione Istat, la disoccupazione ha raggiunto il livello record del 13%. Nemmeno nei primi anni della grande crisi si erano contati tanti disoccupati. Ciò che in America viene definita jobless recovery ossia la ripresa economica senza incremento occupazionale, non sembra riguardare l’Italia, che pure ha fronteggiato la crisi con soluzioni che hanno favorito la sospensione dei rapporti di lavoro anziché la loro risoluzione. Da noi, manca la «recovery», la ripresa e ci rimane il «jobless». Assieme al dato che circa il 70% delle assunzioni fatte nel 2013 sono state a tempo determinato, questo scenario dovrebbe certificare il preannunciato fallimento della riforma Fornero, che puntava sul contratto a tempo indeterminato. Al di là dei buoni propositi, la legge Fornero ha così irrigidito la flessibilità in entrata da scoraggiare ogni forma di assunzione diversa dai contratti a tempo determinato. L’unico errore che la Fornero non ha commesso è stato quello di non cedere a quanti insistevano per introdurre il contratto unico a tutele crescenti, nominalmente a tempo indeterminato ma sostanzialmente risolvibile in qualunque momento entro i primi tre anni. Gli stessi intellettuali che hanno promosso questa tipologia contrattuale due anni fa sono tornati ora a rilanciare la proposta contro il decreto che ha liberalizzato il contratto a termine. La differenza non irrilevante è che almeno due anni or sono, l’alternativa era tra la riduzione della flessibilità in entrata e l’ampliamento di quella in uscita. Ora invece lo scambio pare essere tra la riduzione della rigidità del contratto a tempo indeterminato e il mantenimento della rigidità del contratto a tempo determinato, con una riduzione delle forme contrattuali flessibili. Per questi stessi intellettuali, gli esiti della Fornero evidentemente non rilevano. Continuano a pensare che la realtà si cambi per decreto e che le scelte delle imprese debbano essere forzate con norme costruite in laboratorio. Mesi di dibattito sul presunto smantellamento dell’articolo 18 sono stati sotterrati dal semplice fatto che le imprese hanno scelto di assumere a tempo determinato, dimostrando che hanno più bisogno di flessibilità in entrata senza verificare la tenuta della nuova flessibilità in uscita davanti al giudice del lavoro. È più che legittimo rimanere fermi nelle proprie convinzioni. Ma onestà intellettuale imporrebbe di non sostenere le proprie tesi con affermazioni false. In questi giorni, autorevoli oppositori della liberalizzazione del contratto a termine hanno sostenuto che col provvedimento le imprese assumeranno solo a tempo determinato, licenzieranno quando vorranno, addirittura le donne incinte. A parte che le imprese assumono quasi completamente a tempo determinato già ora, le altre due dichiarazioni sono palesemente false. Infatti il contratto a tempo determinato è un contratto a tempo di lavoro che ha una durata predeterminata, non risolvibile prima della sua scadenza. Fissata la data di termine, l’impresa non può risolvere il contratto a suo piacimento, meno che mai nel caso di donne incinte. Considerata l’autorevolezza di chi ha fatto simili affermazioni, siamo costretti a pensare che abbia voluto usare un’iperbole per sostenere l’opportunità di ridurre il numero di otto proroghe, introdotto dal decreto Poletti. Ma anche in tal caso la tesi non regge, a parte la scelta comunque infelice di usare il caso delle donne incinte. A quanti hanno sostenuto queste tesi, scendendo sul loro stesso terreno, occorrerebbe chiedere: è più precario un contratto a termine non risolvibile prima della sua scadenza, prorogabile per otto volte oppure un contratto a tempo indeterminato risolvibile in ogni momento nei primi tre anni? 26 Venerdì 4 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it A tu per tu di MATTIAS MAINIERO ::: le lettere [email protected] Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere”. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano; via fax al n. 02.999.66.264. ELEZIONI All’Europa non piace risparmiare Mainiero mio carissimo, furtive, si aggirano in questi giorni le Ore sull’Olimpo, timorose non basti loro neppure l’influenza del padre Zeus onde togliere quell’alone di «illegalità» che grava su di loro per sette mesi l’anno. Qualche magistrato - un umano, dunque - in pieno delirio giuridico potrebbe sempre saltar fuori, e, ragionano loro, divine o non divine, accusarle e condannarle perché «illegali». E tutto per chi poi? Per colpa di quell’usurpatrice che si arroga una qualità usucapita a loro. Ma meglio tacere, pensano le Ore: dovessero fare la fine di Fetonte… Maria Luisa Mazzocchi San Marino * * * Abbastanza complicato, gentile lettrice. Ovviamente, lei si riferisce all’ora legale e a quella solare. Ma procediamo con ordine. Fetonte, il punto è tutto lì. Fetonte che era figlio di Apollo, dio del Sole, e che un bel giorno decise l’impossibile: avrebbe guidato il carro del Sole. Come se uno di noi decidesse di guidare un’astronave. Andò troppo in alto, Fetonte, e bruciò il cielo. Da quella scia nacque la via Lattea. E poi andò troppo in basso, bruciò tutto e fece nascere il deserto libico. E Zeus, scomodato dagli umani, intervenne e fulminò Fetonte. Il poveretto precipitò e stramazzò al suolo. C’è anche chi dice che, dietro il mito, si nasconde il racconto di un asteroide caduto sulla terra. E veniamo a noi: ma sì, aboliamole del tutto, queste ore solari, e consegniamo l’intero anno all’ora legale, un’ora di luce in più, un’ora in meno di energia sprecata. La società Terna ha fatto qualche calcolo: tra il 2004 e il 2007 grazie all’ora legale l’Italia ha risparmiato più di 2,5 miliardi di kilowattora. Sono 300 milioni di euro. Se avessimo moltiplicato il risparmio per due, o anche per uno e mezzo, non sarebbe stato un male, non le pare? Altrove si fa così. Ma l’Europa è l’Europa. L’Europa decide come muovere le lancette, stabilisce i protocolli, fissa i minuti e i secondi del cambio. E non guarda più in là della sua rigidità burocratica. L’Europa si illude di guidare il carro del Sole, e brucia risorse anche quando potrebbe facilmente risparmiare. L’Europa, questa Europa qui, dovrebbe fare la fine di Fetonte. Peccato che in circolazione non ci sia uno Zeus capace di incenerirla e trasformarla in qualcosa di più utile e serio. (Fotogramma) [email protected] segui la rubrica anche su www. del mondo abbia una fifa matta di 24 secessionisti che stavano trasformando un trattore in carro armato. Ma allora siamo veramente alle comiche finali? A me fa più paura la Merkel. Renato Mancini Fiuminata (Macerata) Aiuto, non so chi votare Da un po’ di tempo, con mio grande rammarico, non mi riconosco più in Silvio Berlusconi e in Forza Italia (mi do ragione da sola, specialmente oggi, quando ho saputo che anche loro hanno votato il ddl che elimina il reato di clandestinità), tantomeno voterei Angelino Alfano e il suo Ncd. Era rimasta la Lega, da me scelta in altre occasioni, ma le sue ispirazioni secessioniste iniziano a spaventarmi. L’indecisione regna sovrana: non vorrei di certo ingrossare le file degli astensionisti, quindi mi piacerebbe continuare ad esercitare il mio diritto/dovere al voto, trovando un partito da sostenere e nel quale riconoscermi. Mi aiutate? Anna Manco e.mail RIFORME/1 Ecco le novità italiane Alla Camera sono passati il decreto «svuota carceri» e l’abolizione della Bossi-Fini. Questi sono i fatti! Nel frattempo Renzi continua a delirare su oramai fantomatiche riforme sempre più lontane dall’essere votate. Elisabeth Carles Milano RIFORME/2 Abolire la Camera non il Senato Il Consiglio dei ministri ha approvato il ddl sulla riforma del Senato. Bene! Ammesso che riesca a passare. Ma, mi chiedo, se lo si è fatto per velocizzare l'iter legislativo ed apportare un certo risparmio alle casse dello Stato, perché non si è pensato, visto che il Senato ha radici che affondano nella notte dei tempi, a riformare la Camera dei Deputati, e non il Senato, la qual cosa avrebbe comportato un ben più ampio risparmio come abbattimento di costi? Adriano Lucariello e.mail RENZI Lasciamo lavorare il premier E se lo lasciassimo lavorare? E se lo lasciassero un pochino in pace? Questo continuo tirarlo per la giacchetta, soffiargli nel collo, coi giornali, con i talk show, coi cabarettisti sempre impegnati a prenderlo in mezzo ad ogni loro apparizione in tv non giova al suo lavoro. Il Premier ce la sta mettendo tutta per tirarci fuori da queste morte gore. Diamogli una fiducia controllata, osserviamo i suoi movimenti senza intervenire ogni volta e pesantemente sui vari mezzi d’informazione. Matteo Renzi ha bisogno di lavorare in serenità. L’abbiamo messo alla prova? Lasciamolo provare. È solo agli inizi. Se sbaglierà grossolanamente allora giù con critiche a tutto tondo. Aldo Bersellini e.mail RIFORME/3 La Costituzione non è intoccabile SECESSIONE La Merkel peggio dei Serenissimi Come è possibile che una delle prime potenze economiche al mondo, con un esercito di volontari, dotato di armi moderne e tecnologicamente avanzate, e che opera in molte zone calde I signori Rodotà o Zagrebelski, che si autodefiniscono difensori della Costituzione, stanno combattendo una battaglia di retroguardia come gli ultimi giapponesi nelle sperdute isole del Pacifico a difesa del Senato, sostenendo che la sua abolizione sarebbe un attentato alla Costituzione ed uno stravolgimento dei principi fissati dai nobili Padri costituenti. Ma lo sanno gli «autorevoli» costituzionalisti che la Costituzione si può cambiare (rispettando naturalmente le norme fissate dallo stesso «sacro testo»)? Lo sanno che il governo Prodi cambiò il «sacro testo» senza che la loro voce si alzasse a difesa delle norme abolite o modificate? Gianluigi De Marchi Pino Torinese (Torino) FISCO Chi può pagare le tasse Ai lontani politicamente, ma vicini economicamente, si potrebbe obiettare che i vincitori della lotta di classe possono pagare le tasse, i vinti non più. Giovanni Romeo e.mail RISPETTATE GLI ANZIANI Largo ai giovani ma senza esagerare È vero che si dovrebbe dare spazio ai giovani, ma non credo che si possa risolvere il problema della disoccupazione giovanile eliminando i malati e gli anziani, che, oltre ad essere già in pensione, spesso sono costretti a mantenere figli e nipoti. I sistemi sono vari: iniezione letale secondo l’uso di LOTTO Estrazione del 3/4/2014 BARI 16 27 22 58 35 CAGLIARI 69 2 9 27 6 FIRENZE 84 61 75 6 51 GENOVA 21 8 18 69 65 MILANO 18 23 25 51 74 NAPOLI 60 50 68 44 54 PALERMO 74 16 63 85 49 ROMA 37 4 6 49 66 TORINO 12 61 43 88 85 VENEZIA 59 31 87 85 26 NAZIONALE 11 89 9 61 79 10eLOTTO 2 4 8 9 12 16 18 21 22 23 27 31 37 50 59 60 61 69 74 84 SUPERENALOTTO La combinazione vincente: 40 47 59 64 79 89 Numero jolly: 66 Numero SuperStar: 18 QUOTE SUPERENALOTTO • Nessun ”6” (jackpot 11.191.600,58) • Nessun ”5+1” • Ai 6 ”5” vanno € 37.544,75 • Ai 519 “4” vanno € 444,14 • Ai 19.530 ”3” vanno € 23,33. QUOTE SUPERSTAR • Nessun “5 stella” • Ai 2 “4 stella” vanno € 44.414,00 • Ai 117 “3 stella” vanno € 2.333,00 • Ai 1.631 “2 stella” vanno € 100,00 • Ai 12.595 “1 stella” vanno € 10,00 • Ai 32.447 “0 stella” vanno € 5,00. • Montepremi: € 1.501.790,01 DISTRIBUTORE PER L’ITALIA E L’ESTERO DIRETTORE RESPONSABILE Maurizio Belpietro VICE DIRETTORI Massimo de’ Manzoni (vicario) - Franco Bechis Fausto Carioti - Pietro Senaldi DIRETTORE GENERALE Stefano Cecchetti PRESS-DI Distribuzione Stampa e Multimedia Srl STAMPA LITOSUD SRL - Via Aldo Moro 2 - Pessano con Bornago (Mi) CENTRO SERVIZI EDITORIALI Srl - Via del Lavoro, 18 - Grisignano (Vi) alcuni infermieri killer, estenuanti code agli sportelli delle Usl, informazioni inesatte, inadeguatezza dei macchinari per cui si è costretti a percorrere chilometri fuori della sede per una fotocopia, da ultimo attribuzione di un codice indecifrabile, almeno a detta del medico curante e del patronato di zona. Alba Maria Palieri e.mail BERLUSCONI/1 La storia premierà Silvio Mandela venne messo in carcere ma le sue idee non furono arrestate. Con il presidente Berlusconi i nipotini dei partigiani hanno indossato la toga e ci stanno provando in tutti i modi da oltre vent’anni. Grazie a Dio la storia farà pulizia e renderà il giusto merito a questo gigante del nostro tempo. Don Mimmo Paolino Roma BERLUSCONI/2 Cavaliere, attento Il nostro Silvio deve preoccuparsi per le prossime elezioni europee non tanto perché i magistrati, quasi con certezza, gli impediranno di fare la campagna elettorale, ma piuttosto perché da troppo tempo gli girano attorno sempre gli stessi personaggi, che danno l’impressione di pensare più al proprio tornaconto che a quello del Paese. Un altro aspetto negativo è che il partito non ha ancora preso una posizione forte contro l’euro e contro la deriva lassista di questo governo e questo Parlamento nei confronti della immigrazione incontrollata, che contribuisce a sfasciare le nostre finanze pubbliche e a far lievitare le tasse comunali. Santino Schiavini e.mail LORSIGNORI La Casta è unita La Lega Nord vuole riaprire, mediante via referendaria, le case chiuse; gli altri partiti invece hanno mandato a putt… tutta l'Italia: mai come in que- EDITORIALE LIBERO S.r.l. - Società Unipersonale SEDE LEGALE: Viale Luigi Majno, 42 - 20129 Milano CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE: Arnaldo Rossi CONSIGLIERI: Carlo Lancella - Stefano Cecchetti LITOSUD SRL - Via Carlo Pesenti 130 - Roma MARTANO EDITRICE S.r.l. - Viale delle Magnolie - Modugno (BA) L’UNIONE SARDA S.p.A. - Centro stampa Via Omodeo, 5 - 09030 Elmas (CA) CERTIFICATO N. 7761 DEL 18/12/2013 ISSN 1591-0423 S.t.s. 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Le racconto in breve le vicissitudini vissute per togliere una canalina elettrica della lunghezza di ml 13 da una casa normale che dev’essere ristrutturata. Tutto inizia con una richiesta formale datata 13 gennaio 2014 all’Enel. Dopo innumerevoli solleciti e telefonate (ogni volta hai un interlocutore diverso, un centralino nuovo, una nuova musichetta... «l’Italia delle canzonette»), finalmente lunedì 24 marzo, dopo ben 2 mesi e mezzo, viene fissato l’intervento. Non si vede nessuno, solo due gocce d’acqua, che evidentemente impediscono il sto momento il Parlamento è stato più unito. Roberto Colombo Milano ECONOMIA Il lavoro aumenta se aumenta il Pil Da tempo osservo come i politici e i loro consulenti tecnici sostengano la previsione di un prossimo modesto aumento del Pil e contemporaneamente la ripresa dell'occupazione. I primi, è comprensibile, hanno necessità di consenso, ma i secondi perché lo fanno? L’accoppiata mi pare un risultato improbabile. La Pubblica Amministrazione, ove il Pil è valutato al costo, se dovesse raggiungere una efficienza soddisfacente, provocherebbe la riduzione di centinaia di migliaia di posti di lavoro e, di conseguenza, anche la quota parte di Pil. I settori economici, il cui Pil deriva dalla reale produzione, per progredire e rimanere competitivi sui mercati non possono che puntare sull'aumento della produttività. In tale quadro l'incremento dell'occupazione può risultare «pronto intervento». («l’Italia delle previsioni»... mancate!). Giovedì 27 marzo, il grande giorno: arrivano i tecnici, due ore in tutto e vanno via. Credo a questo punto che finalmente siamo a posto e convoco per il 28 marzo la ditta per il ponteggio. Ferma tutto! Giunge comunicazione che gli operai dell’Enel dovranno ritornare per lo stacco della corrente. Nel frattempo non è che le banche interrompano il tasso d’interesse, tanto meno le spese per l’occupazione temporanea del suolo pubblico e per i permessi di costruzione. «L’Italia della burocrazia»… Giuseppe Puggina Grado (Go) * * * Cento giorni per rimuovere una minuscola canalina da una casa sono davvero tanti. Caro Giuseppe, lei si firma «un imprenditore stanco», e la capisco. Adesso l’Enel ci risponderà, forse prenderà provvedimenti, controllerà il lavoro dei suoi dirigenti di Grado. Ma il problema è più vasto di una canalina elettrica. Il pro- figli, significa duplicare il costo del lavoro in maniera indiretta. Gli oneri a carico del bilancio pubblico sarebbero enormemente superiori al gettito derivato dal lavoro giovanile. Una società di anziani in attesa della «pappa» dell’Inps. Non sarebbe meglio, ministra Madia, rivisitare il pubblico impiego in ottica di efficienza e utilizzare i pre-pensionandi per semplificare la vita ai cittadini con servizi più veloci, utili e vicini ai cittadini, città pulite, giardini, scuole? Marco Gladiatore e.mail solo con crescite economiche consistenti e certamente non con uno zero virgola. Eugenio Pilotto Padova GIOCHI La bisca di Stato Dalla bisca di Stato entrano nelle casse dell’Erario miliardi e miliardi, ed altrettanti vanno ad ingrassare un mercato sordido che vive sulla disperazione della gente. Buona parte di questi soldi vanno a soddisfare le brame delle Caste. Dovrebbero, quantomeno, erigere un «monumento al giocatore», a forma di pollo, ovviamente. Moreno Sgarallino e.mail blema è che, come dice lei, la burocrazia ci uccide e ogni tentativo di ridurla finisce in nulla. Qualche giorno fa il collega Sergio Rizzo del Corriere ha calcolato che ogni 10 leggi cancellate ne nascono 12, negli ultimi vent’anni ci sono stati 5.868 leggi sulla semplificazione a cui però sono seguite 6.655 leggi di complicazione. La burocrazia, secondo un calcolo di Federdistributori, si mangia solo nel commercio l’1,14 per cento del Pil, cioè 1,4 miliardi di euro l’anno. Basti pensare che per un’operazione di export in Italia servono come minimo 19 giorni, contro i 9 della Germania. Potremmo andare avanti all’infinito con gli esempi, i numeri e i paragoni, ma a che serve? La realtà la conosciamo tutti. Ci resta purtroppo l’impressione che nessuno voglia davvero cambiare perché troppi ci guadagnano nel disastro. È chiaro, no? La burocrazia è diventata il potere più forte d’Italia, grazie ad essa gli incapaci comandano e i soliti fessi pagano. Anche se sono stanchi come lei. LO STUPIDOMETRO Uno strumento da inventare STAFFETTE Il lavoro di padre in figlio La staffetta generazionale è un’altra cavolata dei Renzi boys and girls. Semplice. Mandare a riposo lavoratori di meno di 60 anni per assumere i I nomi degli strumenti per misurare terminano normalmente in «metro». Ce ne accorgemmo fin da piccoli quando, febbricitanti, vedevamo la mamma premurosa avvicinarsi col termometro. Per la misurazione delle (residue) facoltà mentali potrebbe trovare utilità lo «stupidometro», sulla cui adozione sarebbe stato verosimilmente d’accordo nien- temeno che Albert Einstein. Infatti, lo scienziato per antonomasia asserì che la stupidità umana è infinita; quindi tutt’altro che limitata, circoscritta, e riguardante solamente gli altri. Lucio Postacchini M. del Tronto (Ascoli Piceno) NUOVE PAROLE NORD: Molte nubi e piogge diffuse su Centro-Sud Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna e localmente sulle basse pianure. Diffusa nuvolosità altrove, ma senza piogge. Temperature sempre miti. CENTRO: Precipitazioni diffuse e frequenti temporali un po' su tutti i settori, specie su Toscana, Lazio, Marche e Sardegna occidentale. Neve sopra i 1500/1700 metri circa. Temperature in calo. SUD: Nubi e precipitazioni inizialmente sulla Campania e sul Nord Puglia poi le piogge raggiungono buona parte dei settori al pomeriggio eccetto i versanti ionici. Temperature in calo. NORD: Più nubi e deboli piogge sparse sulle aree centro-orientali, specie sui settori prealpini centrali ed occidentali. Più sole sulle pianure. Qualche raro temporale sull'Emilia Romagna. CENTRO: Nuvolosità diffusa con piogge e temporali sulle regioni adriatiche, specie Abruzzo, Marche e Umbria. Altrove piogge e rovesci più irregolari e alternate a schiarite. SUD: Nubi e piogge diffuse un po' ovunque ma più intense sulle aree tirreniche, anche forti sulla Sicilia centro-occidentale. Piogge più deboli e schiarite sulla Puglia e sui settori ionici. Il linguaggio per truffare Specialmente in politica e/o negli ambienti professorali, è diffuso un linguaggio anglofono e che abbiamo collezionato abbondantemente: spending review, slides, jobs act e via dicendo. Mi ricorda quando nelle varie aziende si dovevano fare accettare cambiamenti non sempre graditi agli interessati e si cercava, almeno, di ammorbidire e “camuffare” l’impatto! Così il Capo Magazzino si chiamò e si trasformò in Material Manager! Ora, attualizzando e traducendo in semplice e palese italiano, si chiamava e si chiama: inganno, truffa. Alessandro Giusti e.mail NORD: Torna l'alta pressione con bel tempo prevalente, salvo un po' più di nubi sui settori alpini e prealpini di Nordest con occasionali piovaschi pomeridiani. Temperature molto miti. CENTRO: Pressione in aumento e tempo soleggiato e stabile su tutte le regioni salvo una locale parziale nuvolosità e qualche nebbia o foschia mattutina. Temperature in aumento e molto miti. SUD: Ancora bassa pressione sulle nostre regioni con molte nubi e piogge diffuse e temporali tra la Puglia, la Lucania e la Calabria. Più sole su Ovest Campania e Ovest Sicilia. Temperature previste oggi PUBBLICITÀ Direzione Generale Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02.3022 1/3837/3820 Fax 02.30223214 e-mail: [email protected] Per le filiali di competenza territoriale: www.system24.ilsole24ore.com PUBBLICITÀ ONLINE Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02 30223003 Fax 02 30223058 e-mail: [email protected] www.websystem.ilsole24ore.com Modalità di pagamento: Abbonamenti nazionali 12 6 3 12 6 3 12 6 3 mesi: 6 giorni mesi: 6 giorni mesi: 6 giorni mesi: 5 giorni mesi: 5 giorni mesi: 5 giorni mesi: 4 giorni mesi: 4 giorni mesi: 4 giorni .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. Il versamento dovrà essere intestato a: Editoriale Libero S.r.l. Viale L. Majno, 42 - 20129 Milano Numero verde 800-984824 versamento su C/C Postale n. 41953050 € 290 € 155 € 85 € 250 € 130 € 70 € 205 € 105 € 60 Bonifico banc. Unicredit s.p.a. Largo Angelo Fochetti 16, Roma IBAN: IT43B0200805346000500035665 MIN MAX ANCONA AOSTA BARI BOLOGNA Per l’attivazione si prega di inviare i dati precisi dell’intestatario dell’abbonamento, unitamente alla ricevuta del versamento effettuato, al Fax 02.999.66.279 Ufficio Abbonamenti e arretrati del quotidiano: Tel. 02.999.666 e-mail: [email protected] Orario: 10.00-12.30 (dal lunedì al venerdì) Arretrati del solo quotidiano: disponibili, salvo esaurimento scorte, le copie dell’ultimo anno. € 3,00 cad. con richiesta scritta, accompagnata dall’importo in valori bollati, indirizzata a Libero - Uff. Arretrati Viale L. Majno, 42 20129 Milano CAGLIARI CAMPOBASSO FIRENZE GENOVA L'AQUILA MILANO 13 8 13 12 13 7 13 13 9 12 15 13 19 14 15 15 16 15 13 16 MIN MAX NAPOLI PALERMO PERUGIA POTENZA PRATO ROMA FIUMICINO TORINO TRENTO TRIESTE VENEZIA 12 14 10 6 13 13 11 12 11 11 Dati meteo a cura de iLMeteo.it,elaborazione grafica centimetri.it 18 19 12 15 15 15 14 20 20 17 Finmeccanica dona tecnologie a Pompei Morto lo scrittore svizzero Urs Widmer Tecnologie e formazione per vigilare dallo spazio, e da terra, su Pompei. È quanto ha offerto, a titolo gratuito, Finmeccanica al Mibac. Ieri il ministro Franceschini ha firmato con il presidente dell’azienda Gianni De Gennaro una convenzione per la donazione da parte del gruppo di tecnologie e servizi innovativi per il monitoraggio e la tutela di Pompei, per un valore complessivo «che non supera i 2 milioni di euro». Lo scrittore e drammaturgo svizzero Urs Widmer, uno dei più raffinati autori di lingua tedesca, è morto ieri a Zurigo all’età di 75 anni dopo una breve malattia. Paragonato a Max Frisch e Friedrich Durrenmatt, Widmer è stato un autore estroso e fecondo. Ha pubblicato numerose opere di teatro, narrativa e saggistica. In Italia è noto per il romanzo L'uomo amato da mia madre (Bompiani, 2002). Nuova traduzione I giorni perduti che stregarono Billy Wilder L’editore Nutrimenti pubblica la versione integrale del capolavoro «maledetto» di Charles Jackson sul dramma dell’alcolismo. Divenuto uno dei lavori più tesi e tragici del cineasta americano ::: GEMMA GAETANI Nel 1944 Charles Jackson pubblica The lost weekend (ora tradotto dall’editore Nutrimenti col titolo Giorni perduti, pp. 352, euro 18). Un lungo, polposo romanzo autobiografico. Inanellato su cinque giorni tipici della vita di un aspirante scrittore che adora Shakespeare, la musica classica, la Garbo e che, soprattutto, è un long-time alcoholic (nonché un figlio di padre assente e madre ipertrofica, con confuse manifestazioni da omosessuale latente, in adolescenza, che, da adulto, lo perseguitano come ricordi angoscianti). Il suo selezionato micromondo consiste nell’amorevole fidanzata Helen e nel retto fratello Wick, artefici di tutte le azioni caratterizzanti la missione dei co-dipendenti (i familiari dei dipendenti da sostanze). Decisi a portarlo fuori per un lungo weekend, non ci riescono. I cinque giorni, che sono i «giorni perduti» della titolazione italiana di romanzo e film, che Don trascorre in balia di se stesso e del whisky, in una New York ridotta a sfondo teatrale dalla concentrazione totale sui suoi luoghi innanzitutto psichici, sono uno zoom al microscopio dell’inferno, con rari momenti paradisiaci, che è la dipendenza per il dipendente. Il senso di colpa, in difesa degli altri, e quello di allontanamento degli altri, in difesa di sé; le meschinerie (mentire, rubare, impegnare, vendere); l’onore (pagare i whisky uno alla volta, sottrarsi alla visione di Helen quando è sbronzo); i segreti (nascondere fiaschette in casa per gabbare chi crede che lì sia al riparo); lo psichiatra che non lo aiuta, perché non lo fa sentire un uomo con un problema, ma solo un problema, approccio adatto a una mente senza personalità, ma non a Don, intellettuale prepotentemente consapevole del baratro in cui è caduto, che anela eccome la disintossicazione nella quale, ancora, non riesce; le fasi del bere, ovvero bere un po’ e sentirsi tranquilli, ma entrando in esaltazione da inibizione allentata, allora bere sempre di più, non percependo il pericolo, allora essere talmente ubriachi da commettere gesti . SULLO SCHERMO Nella foto, Ray Milland e Jane Wyman nel film. Sopra, la copertina del libro [web] ::: L’AUTORE CHI ERA Charles Jackson (1903-1968), scrittore statunitense, è noto soprattutto per il romanzo «The Lost Weekend», tradotto in italiano come «Giorni perduti» e appena pubblicato da Nutrimenti in versione integrale. IL FILM La lettura del romanzo ha conquistato il cineasta Billy Wilder, che nel 1945 ne ha tratto un film con Ray Milland. da padroni dell’universo ma anche auto ed eterolesivi, il delirium tremens, la notte all’ospedale, uscirne, bere per diminuire i sintomi dell’astinenza e quelli residui della sbornia, allora continuare a bere, perché nuovamente brilli. Sapientemente resa in ogni dettaglio della triturante altalena che la dipendenza è, fusa con quell’esame di coscienza di un aspirante scrittore che ricorda, ma in chiave quasi tragica, l'Arturo Bandini di Chiedi alla polvere di John Fante, la materia del libro, altamente realistica e letteraria insieme, era da best seller. Ciò fu. Tradotto in quattordici lingue, diventò il prototipo piuttosto immortale dell’addiction novel, genere allora nascente, di PAOLO NORI Come la coda del maiale Al lunedì, di solito, quando vado a prendere mia figlia, che chiameremo, convenzionalmente, la Battaglia (l’altro giorno, sia detto per inciso, ho scoperto qual è il suo dolce preferito, le fragole con panna senza fragole), al lunedì, quando alle quattro e un quarto arrivo a scuola, un quarto d’ora prima dell’uscita dei bambini, ci son sempre due o tre genitori di bambini che fanno le elementari con la Battaglia che parlano delle partite del campionato di calcio del giorno prima e io mi metto lì ad ascoltare e quasi sempre mi stupisco della cura e dell’attenzione con le quali questi genitori hanno seguito la giornata di campionato, della pro- fondità dell’analisi, sia tecnica che tattica che strategica che psicologica e dei futuri sviluppi che lì, nel cortile della scuola, sembrano certi, inevitabili, cosa dovuta, credo, al tono quasi scientifico di queste conversazioni del lunedì che mi fanno pensare al fatto che, quel giorno, all’uscita di tutte le scuole di tutt’Italia, sta succedendo una cosa del genere e che se una parte anche minima di questa intelligenza e di questa capacità di analisi fosse dirottata, non so, sullo studio della lingua etrusca, probabilmente nel periodo di tempo corrispondente a un girone di ritorno avremmo la risposta a molti misteri che, credo, da secoli tormentano i linguisti di mezzo mondo. Poi arrivano le quattro e mezza, i bambini escono, e tra loro la Battaglia che è così contenta, di solito, di uscire da scuola, che delle volte mi torna in mente una sera che si era messa a parlare di felicità e io, che non ho molta dimestichezza, con la parola felicità, perché in dialetto non esiste (in dialetto parmigiano non si è felici, si è contenti), e tutte le volte che penso alla felicità mi viene in mente Gianni Celati che una volta deve aver scritto che la felicità è un concetto americano, io, dicevo, quella sera che ho sentito la Battaglia che parlava di felicità le ho chiesto cosa voleva dire, felicità, e lei ci ha pensato un po’ e poi mi ha risposto: «Io sarò felice l’ultimo secondo dell’ultimo minuto dell’ultimo giorno dell’ultimo mese dell’ultimo anno di scuola». che non traboccava di seriali addiction memoir come oggi (oltre l’alcolista, anche lo psichiatra inascoltato è figura narrativa alla sua epifania). Billy Wilder lesse il libro. Folgorato, nel 1945 ne fece quel capolavoro espressionista (Giorni perduti, appunto), il più «germanico» dei suoi film, che, nella storia del cinema, nobilitò il personaggio dell’alcolizzato: da macchietta comica, alla Stanlio e Ollio, a protagonista di spessore drammatico. Inizialmente osteggiato dai produttori d’alcolici, per paura che ne avrebbe limitato il consumo, vinse quattro Oscar. Fu un’opera, tuttavia, che pagò forte pegno all’edulcorazione hollywoodiana di soggetti tratti da romanzi, già in voga in quegli anni. Accadrà, per mano di Blake Edwards, anche a Colazione da Tiffany di Truman Capote, la cui Holly verrà de-bisessualizzata, esattamente come il Don cinematografico, e il cui finale «ribelle» (Holly non sceglie affatto Paul, così come Don non smette ancora di bere, a fine romanzo) sarà pacificato in un edificante lieto fine. A settant’anni dall'uscita americana, Nutrimenti ritraduce il romanzo, per la prima volta in versione integrale, facendo giustizia filologica a quegli adattamenti cinematograficamente meravigliosi, e forse eticamente necessari (non sia mai detto che i lieti finali sono banditi dalla gamma delle possibilità), ma, di fatto, parziali. La vera storia di Don era nelle parole di Jackson, ora tutte in libreria. CULTURA Venerdì 4 aprile 2014 29 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Il premio Nobel García Márquez ricoverato in Messico per polmonite Il romanziere Gabriel García Márquez è stato ricoverato in un ospedale di Città del Messico per una polmonite. Lo ha confermato nella serata di ieri un potavoce del ministero della Sanità messicano, che ha aggiunto: «La famiglia ci ha chiesto di non fornire informazioni sulle condizioni di salute». Lo scrittore colombiano, vincitore del premio Nobel per la Letteratura e autore di numerosi bestseller, ha compiuto 87 anni lo scorso 6 marzo. E pochi giorni dopo, l’11 marzo scorso, è venuto a mancare suo fratello minore, Gustavo García Márquez, ex diplomatico, che aveva 78 anni ed era da tempo malato. In occasione del suo compleanno, García Márquez, che da alcuni anni è malato, era uscito qualche minuto da casa di Città del Messico per salutare i giornalisti ed i fotografi che l’aspettavano, ma non aveva pronunciato nessuna parola. Secondo una radio locale, a provocare il ricovero non sarebbe stata una polmonite bensì un problema neurologico. Gabo, come viene chiamato l’amatissimo scrittore di Cento anni di solitudine, è ricoverato all’Istituto nazionale di scienza mediche Salvador Zubiran. ZEFFIRELLI ::: VALENTINA PRINCIC Si guarda intorno quasi incredulo, tra le mani le pagine fresche di stampa. L’emozione è sempre tanta, anche per un uomo di spettacolo del suo calibro che a novant’anni passati non vuole ancora fermarsi. Si chiama Francesco il nuovo libro fotografico di Franco Zeffirelli, edito e distribuito da De Luca Editori d’Arte (pp. 124, euro 40), che è stato presentato ieri mattina nella villa del maestro sull’Appia Pignatelli. Per onorare la figura esemplare di Papa Bergoglio, l’artista toscano ha deciso di raccontare la vita di Francesco d’Assisi. Attraverso le immagini memorabili del suo film capolavoro girato nel 1972, Fratello sole, Sorella luna, e restaurato nel 2011 dalla Minerva Rarovideo nella sezione «A memoria del cinema italiano», Zeffirelli ripropone il cammino del santo in un’Europa avida e senza credo. «In Sud America Francesco era stato tradotto in Francisco e a tutti era piaciuto. Perfino Papa Bergoglio aveva espresso molta simpatia per me quando era arcivescovo del suo Paese», ha raccontato Zeffirelli. «Vide il mio lavoro, Francesco, e ne restò colpito. Mi disse: “Finalmente qualcuno che ha l’atteggiamento giusto verso noi preti”». Ed essendo molto legato ad alcuni suoi film, Zeffirelli non poteva far altro che riprendere in mano la figura di uno dei santi più noti e venerati in tutto il mondo. «Il mio libro su San Francesco per celebrare il Papa umile» Il grande regista presenta il volume fotografico che raccoglie le più belle immagini del suo capolavoro. «Con Bergoglio ho ritrovato la purezza» . GLI SCATTI A sinistra, alcune delle più belle immagini tratte dal libro «Francesco», dedicato al Papa e presentato ieri. Le foto sono riprese dal film capolavoro del 1972 girato da Franco Zeffirelli [u.s.] dace degli scatti convince per l’angolatura adottata: colpiscono le molte panoramiche girate nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini e nell’Abbazia di Sant’Antimo a Castelnuovo dell’Abate, in frazione di Montalcino (provincia di Siena), anche se la scena finale è quella più spettacolare, girata nel Duomo di Monreale, in provincia di Palermo, in cui Francesco incontra il Papa. I primi piani Dall’infanzia «Fin da bambino ho imparato a rispettare la figura di San Francesco e con l’arrivo di questo Pontefice ho riscoperto lo spirito puro della religione. Per questo ho deciso di dedicare a Bergoglio questo mio ultimo lavoro. Mi piace la sua semplicità e se la Chiesa ha partorito quest’uomo così fuori dagli schemi, è perché c’era la necessità di umanizzare la vita dei cristiani». Il regista appare entusia- Franco Zeffirelli [Ansa] ::: sta del fatto che al Soglio pontificio sia salito l’argentino: «Stavo attraversando un periodo della mia vita colmo di dubbi e di incertezze su cosa amare e a cosa dedicare i miei sogni. Un giorno, però, Dio volle farmi un regalo per confortarmi: la decisione della Chiesa di eleggere Papa un personaggio fino ad allora poco conosciuto che mi attrasse con la sua decisione inaspettata di chiamarsi Francesco», ha scritto nella dedica per il Papa che apre il libro fotografico. La scelta degli scatti catapulta letteralmente dentro le scene girate nel 1972, mentre il commento introduttivo di Francesco Alberoni accompagna il lettore pagina dopo pagina nel percorso di sofferenza e gloria eterna di San Francesco. Ad Annamaria Piacentini, collaboratrice di Libero, è affidata la parte critica, in cui vengono spie- IL LIBRO LE FOTOGRAFIE «Francesco» è il titolo del volume fotografico di Franco Zeffirelli presentato ieri nella villa del grande regista. Contiene alcune delle più belle immagini tratte dal film capolavoro del 1972, «Fratello sole, sorella luna». Il libro è pubblicato da De Luca editori d’Arte (pp. 127, euro 40) I CONTRIBUTI Oltre a uno scritto introduttivo del sociologo Francesco Alberoni, il libro contiene un contributi critico di Annamaria Piacentini gati con chiarezza e puntualità i retroscena della versione cinematografica di questo importante progetto. La premessa invece è stata lasciata a Don Felice Accocca e a Padre Enzo Fortunato (direttore della rivista San Francesco), entrambi entusiasti per aver presentato «il film che ha contribuito a fare la storia del francescanesimo». Un caso cinematografico che - oltre aver invogliato molti giovani a indossare la tonaca negli anni 70 - ha saputo imprimere nella mente di più di una generazione la vicenda religiosa di Assisi. Molte le zone d’Italia coinvolte nell’opera di Zeffirelli, che nella selezione au- Ma a fare la differenza, in un libro per la gran parte fotografico, sono i primi piani, sempre intensi e originali. «Tra gli scatti che più mi piacciono, ce n’è uno, quello di Francesco con il pane tra le mani, che mi entra nell’anima», ha detto Zeffirelli. « La pioggia battente e la grandezza del suo gesto mi colpiscono ogni volta che guardo questa foto». Ma per concludere, il regista, senza aver mai smesso di stringere il suo motivo d’orgoglio tra le mani, porta un’ultima dedica (ovviamente nel suo stile) a Bergoglio, il Papa che gli ha dato la spinta giusta per creare questa fantastica raccolta fotografica: «San Francesco è il santo che Dio mette sulla nostra strada per soccorrerci e da lui ha preso il nome un Papa che parla come una comare, ma che sa arrivare a tutti». 30 SPETTACOLI Venerdì 4 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Complimenti per la trasmissione di FRANCESCO SPECCHIA Se «The Voice», da dietro, è meglio di «XFactor» Osservando, l’altra sera, l’immarcescibile Raffaella Carrà che battutteggiava; che danzava con un’energia pulita che neanche Matteo Renzi; che salvava una tale Francesca avvolta nel soul dalla trombatura; che abbracciava un ragazzo toscano con la voce da soprano (che per entrare nel suo team avrebbe ucciso a mani nude); che insufflava in una gara in teoria ferocissima una rara umanità; be’, ho realizzato che The Voice of Italy (Raidue, mercoledì prime time) è meglio di XFactor. E lo dico da cultore di XFactor. Mi supporta il fatto, al di là della storia potente di Sorella Cristina che canta come Anastacia (botta mediatica planetaria) e che sceglie come coach J-Ax, ben 3.465.000 telespettatori con uno share 14,33% han seguito Raffa, Pelù, Ax e Noemi e le loro scelte tecniche estratte tra talenti al buio. Non tanto la seconda (The battle), quanto la prima parte di The Voice, infatti, con quella sua selezione di spalle aiutata solo dal suono della voce, dal timbro, dall’empatia canora del candidato, che non di rado spinge il vip selezionatore di fare la figura del pirla, è uno dei più spietati meccanismi di immedesimazione della tv. L’altra sera, per contendersi uno dei 99 Posse che ha trasformato Like a Virgin di Madonna in un reggae, e un ragazzotto di 27 anni in tuta da ginnastica (veramente bravi!), Pelù si è prodotto in acrobatiche ruffianerie: «In questo studio ci costruivano gli aeroplani, e tu mi hai fatto decollare». Mentre per giustificarsi di scelte inopinate Ax ha sparato metafore da film: «Mi sento come un americano di fronte a un bidè: lo guardo con interesse ma non so cosa farci». I personaggi a The Voices’alternano frenetici ognuno con una sua storia: la filippina di seconda generazio- ne a tracolla di una chitarra più grande di lei, il cantautore scafato ma supponente, la 17enne buzzica ma con una voce che «fa esplodere le teste in prima fila...», ecc. Tutti bravi i coach, anche se Noemi - la meno simpatica - dovrebbe cambiare sarto e ricordarsi che non è Mina. Qualche errore di scrittura (alcuni dei concorrenti non vengono inquadrati, senza un perché), buona regia, astutissimo Teodoli di Raidue nella confezione del palinsesto attorno. Ma se non ci fosse l’umanità di Raffa… Intervista a Michael Dobbs POLITICA SHOW Parla il creatore di «House of cards» «La Merkel? È talmente noiosa...» ::: TOMMASO LABRANCA David Wenham e Elisabeth Moss in «Top of the lake» [u.s.] Dal nove aprile Sky Atlantic Da «Gomorra» a «Diabolik» un canale di sole serie ::: ANTONELLA LUPPOLI Novantasei statuette vinte, più di venti vincitori di premi Oscar e nomi altisonanti come Martin Scorsese, Steven Spielberg, Matthew McConaughey, Penelope Cruz, David Fincher e Zach Galifianakis. Tutto questo grazie anche a un accordo in esclusiva firmato con la Hbo in unico canale, Sky Atlantic. Il nuovo progetto, ideato dalla scuderia televisiva targata Murdoch, è pensato per coloro che sono dipendenti dalle serie tv (molti) o più in generale per quanti amano le grandi storie (ancor di più). Sky Atlantic apre i battenti il prossimo 9 aprile alla posizione 110 del telecomando (visibile anche su SkyGo!) e lo fa con sceneggiati pensati ad hoc (le produzioni originali targate Sky), con prodotti inediti per l’Italia (serie tv americane ed europee firmate da Hbo, 20th Century Fox, Starz, Bbc, Zdf) e con un po’ di library. Molto orgogliosi della nascita di Sky Atlantic sono l’amministratore delegato del gruppo Andrea Zappia, il VP cinema, intrattenimento e news Andrea Scrosati e il direttore di rete Antonio Visca. Zappia ha dichiarato: «La nascita di questo canale assume grande importanza perché è il primo nel panorama televisivo italiano, conferma il ruolo importante che la pay tv riveste oggi in Italia e infine, ci consente di appagare maggiormente i nostri abbonati». Gli fa eco Scrosati che spiega: «Ciò che maggiormente ci inorgoglisce è la qualità dei prodotti». E anche il direttore Visca gongola: «Abbiamo racchiuso il top della serialità mondiale in un solo canale». Dicevamo poco fa che l’offer- ta è declinata secondo tre direzioni principali: le produzioni originali Sky, le serie tv di successo importate dall’estero e infine la library. Tra le prime Sky annovera Venuto al mondo - Extended Version scritta, diretta e interpretata da Sergio Castellitto (volto del canale) e in onda dal 15 aprile. L’attore ha raccontato: «È un prodotto qualitativamente adatto al cinema ma impossibile da portare sul grande schermo per la sua lunghezza». Precisa ancora scherzoso: «Eppure, qualcosa anche qui l’ho dovuta tagliare». Nella serie tv, scandita in cinque episodi, si ritrovano tutti i temi del best seller, scritto dalla signora Castellitto Margaret Mazzantini, da cui lo sceneggiato trae ispirazione. Inoltre, arriva a maggio Gomorra - La serie. Dal libro di Roberto Saviano, ma non direttamente collegata alle pagine che hanno fatto, la serie tv dodici episodi sul piccolo schermo da maggio - racconta le dinamiche perverse e sanguinose che la camorra detta in Campania e non solo. Poi ci sarà - da novembre 1992, dieci episodi con Stefano Accorsi, in cui si racconterà la nascita di Tangentopoli attraverso la vita di sei persone. Infine, Diabolik ispirato all’eroe creato dalle sorelle Giussani e la seconda stagione di In Treatment. Da oltreoceano arrivano House of Cards, ispirata al celebre romanzo di Michael Dobbs e la quarta stagione de Il trono di spade. Queste ultime in onda già dal primo giorno di programmazione. Ad arricchire il palinsesto ci saranno una po’ di scripted come Top of the lake, True detective, Master of Sex, The Fall, solo per dirne alcuni. Ecco un buon motivo per non credere nell’astrologia: Michael Dobbs, nonostante sia nato nello stesso giorno di Carlo d’Inghilterra, è un uomo intelligente e di successo. Giovanissimo, si trasfersce in America e lavora al Boston Globe durante il Watergate. Tornato in Gran Bretagna, dopo un incontro fortuito al pub, si ritrova a lavorare a fianco di Margaret Thatcher, sfuggendo per miracolo all’attentato del 1987. Oggi è life peer, carica che corrisponde vagamente a quella dei nostri senatori e che anche oltremanica vorrebbero abolire. Nel 1989 Dobbs pubblica House of Cards, un romanzo appena tradotto in italiano da Fazi Editore in contemporanea con la messa in onda della versione televisiva americana su Sky Atlantic. È un successo globale. Un qualunque italiano si sarebbe montato la testa, un anglosassone non rinuncia allo humour. «Oggi a Londra si discuteva un progetto di legge importantissimo, spero che nessuno dirà che intanto me lo godo a Milano in un albergo di lusso». In realtà Lord Dobbs ha poco dell’assenteista. Ha appena passato tre settimane intense discutendo del referendum con cui gli inglesi tra un paio di anni dovranno decidere se restare o meno nell’Unione Europea. Mr Dobbs, ricorderà come iniziava il famoso Manifesto: «Uno spettro si aggira per l’Europa: il comunismo». Oggi potremmo dire: «Uno spettro si aggira per l’Europa: l’Europa». Un’entità che spaventa tutti. «L’errore è stato tutto politico. Si è consumato una specie di tradimento dello spirito europeista iniziale. Sono convinto che dovremmo tornare ai principi di base, quelli definiti nei Trattati di Roma. Troppa attenzione alla politica e poca alle persone e all’armonia tra di loro. Io sono nato subito dopo la Seconda guerra mondiale e a differenza di mio padre e dei miei antenati, io non ho mai vissuto un conflitto. E non voglio che i miei figli lo vivano. Questa dovrebbe essere la prima preoccupazione dell’Europa: unire i popoli. Tutti i nemici dell’Europa in realtà avversa- no un’unione basata solo su interessi politici e monetari». Parliamo dell’America. Come hanno trasformato il suo libro? «L’unica differenza riguarda il nome del protagonista. Nel libro si chiama Urquhart, un nome scozzese che ha un suono misterioso anche per gli inglesi, ma che gli americani proprio non riuscivano a pronunciare e hanno modificato in Underwood. Al di là di quello, tutto è rimasto uguale perché uguale è la politica. L’essere umano con grande ambizioni che aspira al potere si comporta allo stesso modo in ogni luogo e in ogni tempo. Spesso mi paragonano allo Shakespeare del Riccardo III. In realtà anche Shakespeare trattava una materia eterna perché insita nel nostro Dna». Sono passati 25 anni da quando è uscito il suo libro. In cosa sarebbe diversa la storia se scritta oggi? «Essenzialmente nell’apporto tecnologico che ha modificato la politica. Pensi solo alla scomparsa dei comizi, che da noi si tenevano nei pub e non nelle piazze come in Italia. Il politico è in contatto diretto con il suo elettorato 24 ore al giorno, attraverso Twitter. E poi ci sarebbe il lato oscuro, . PROTAGONISTI Sopra, l’ex consigliere politico e romanziere Michael Dobbs. A fianco, Kevin Spacey nella serie «House of Cards» [uff.stampa] lo spionaggio e il boicottaggio informatici». Avrà visto il film The Iron Lady con Maryl Streep. Quanto di vero c’è su Margaret Thatcher? «In quel caso la verità non è necessaria, perché non si tratta di un documentario. È un film che vuole narrare la storia di una persona e lo fa presentandola in un momento drammatico della sua vita, quando la sua mente si fa confusa. Devo dire che è stato fatto un ottimo lavoro dal punto di vista dello spettacolo. Per quanto riguarda le parti politiche, la Thatcher mi è sembrata ritratta in maniera reale. Io sono stato a lungo al suo fianco, le scrivevo i discorsi, abbiamo persino litigato duramente e per questo sono stato allontanato dallo Scacchiere. Quando è morta era ormai una figura odiata da La commedia e il fumetto «Quai d’Orsay» Come ridere di un ministro senza dimenticare l’amor patrio ::: ADRIANO SCIANCA Il senso dello Stato di una nazione si misura anche da particolari minori. Anche da produzioni pop, che ritraggono il potere senza pagare dazio alla propaganda ma anche senza indulgere nella più trita retorica antinazionale. Per capirlo dobbiamo rivolgere gli occhi alla Francia e alla commedia brillante Quai d’Orsay del regista Bertrand Tavernier, presentata nei giorni scorsi al Festival del nuovo cinema francese di Roma. La pellicola, ambientata alla Farnesina d’oltralpe, mostra il mondo della diplomazia vista dal di dentro, attraverso l’occhio di un giovane funzionario, sullo sfondo dell’era Bush e della democrazia post 11 settembre. Ancor più interessante del film, tuttavia, è la graphic novel in due volumi da cui la pellicola è tratta. Parliamo de I segreti del Quai d’Orsay, di Christophe Blain e Abel Lanzac, pubblicato in Italia da Coconino Press - Fandango. Un vero e proprio caso editoriale in Francia, con oltre 300mila copie vendute. La particolarità del fumetto, al di là del tratto caratteristico di Blain, e che Lanzac è lo pseudonimo di un vero ex funzionario ministeriale. Protagonista de I segreti del Quai d’Orsay è Arthur Vlaminck, neoassunto consigliere «per il linguaggio» del vulcanico ministro degli Esteri Taillard de Vorms, figura di fantasia ispirata a Dominique de Villepin. Una cosa del genere, in Italia, finirebbe immediatamente a tarallucci e vino: un corrotto di qua, un puttaniere di là, un accenno di indignazione per tranquillizzare la coscienza e tanto fatalismo qualunquista. In Francia no. Non che la graphic novel offra un ritratto idealista, retorico o autocompiaciuto delle stanze del potere. Tavola dopo tavola, tutta- SPETTACOLI Venerdì 4 aprile 2014 31 @ commenta su www.liberoquotidiano.it «Dal 15 aprile su SkyAtlantic arriva Venuto al mondo - Extended Version, ma stiamo anche pensando a un film ispirato a Nessuno si salva da solo». Margaret Mazzantini lo dice come fosse una madre felice e impaurita nel vedere i propri figli mentre spiccano il volo. Quando scrisse Il catino di zinco (Marsilio, 1994) era una autrice come tante. Poi sono arrivati Manola (Mondadori, 1998) e Non ti muovere (Mondadori, 2001) ed è iniziata l’ascesa all’Olimpo. La consacrazione della Mazzantini è segnata però da Venuto al mondo (Mondadori, 2008), il bestseller che racconta la storia di Gemma, Pietro Il progetto sul piccolo schermo Castellitto e Mazzantini firmano «Venuto al mondo» (suo figlio), Gojko (il padre naturale del bambino) e Diego (il padre «legalmente riconosciuto»). Sullo sfondo la Sarajevo degli anni Novanta, quella dilaniata dalla Guerra dei Balcani. Poi, ci sono Nessuno si salva da solo e l’ultimo Splendore, entrambi editi Mondadori. Ieri mattina, la signora Mazzantini sedeva di fianco al marito Sergio Castellito, che presentava la versione seriale per il piccolo schermo di Venuto al mondo. La sua è una presenza costan- te, ma delicata. E ingombrante non lo è stata nemmeno quando si è seduta a un tavolo con Castellitto per scrivere la sceneggiatura o quando era sul set. «Ho aiutato mio marito a scrivere la trama e a scegliere quali parti, per esigenze di copione, era necessario tralasciare. Sono stata anche sul set con lui e Penelope Cruz [u.s.] gli attori». Ma vuole rimanere lontana dai riflettori televisivi e cinematografici. «Scrivere rimane la mia passione. Mi piace l’idea che il romanzo possa estraniare momentaneamente il lettore per poi farlo tornare a se stesso con qualcosa in più, arricchito. Girare alcune scene non è stato per niente facile, d’altronde non lo era neppure stare a Sarajevo in quegli anni». La Mazzantini è felice della «versione allungata» confezionata per Sky e conclude: «Sono contenta perché la serialità concede maggiore completezza». ANT. LUP. ALESSANDRO HABER «Racconto la pietà per l’uomo Bettino» L’attore nei panni di Craxi nella pièce «Una notte in Tunisia» ::: LEONARDO IANNACCI tutti. Oggi è iniziata la classica fase revisionista. Però la Gran Bretagna non la rimpiange, in quanto adesso non servirebbe. Era perfetta per il suo tempo, così come Churchill lo era per il suo». Qual è la sua opinione, ammesso che ne abbia una, sul nostro Matteo Renzi? «Non lo conosco abbastanza. Conosco meglio personaggi di maggiore spessore, Hollande, Putin, Berlusconi. Politici particolari, le cui azioni extrapolitiche spesso superano la fantasia. Quale scrittore sarebbe stato tanto perverso da immaginarsi un presidente che va a trovare l’amante scappando dall’Eliseo in motoretta? Di sicuro la Merkel lavora di più e con maggiore serietà. Ma è così noiosa...». STANZA DEI BOTTONI Thierry Lhermitte è il ministro Taillard de Vorms in «Quay d’Orsay», commedia di Bertrand Tavernier [u.s.] via, si avverte costantemente l’impressione che sputare sulla Francia, anche quando si tratta solo di un fumetto, non sia affatto uno degli sport più praticati in riva alla Senna. Il ministero è un microcosmo di personaggi, caratteri e gag ma nonostante tutto ci si prende comunque sul serio. Lo staff ministeriale non è una corte dei miracoli, ma un vero commando operativo. Talora sgangherato e casinista, ma sempre degno di patriottico rispetto. Taillard de Vorms, il ministro, è un ciclone. I tratti sono appena abbozzati, il suo naso si allunga in una proiezione quasi futuristica, sembra quasi un uomo-proiettile. Entra ed esce dalle situazioni accompagnato da una sorta di rombo, ragiona e parla a una velocità doppia rispetto a chiunque gli sia accanto. Il suo attivismo sfrenato è caricaturale, ma la matita non è intinta nel fiele. Al contrario, sia pur dipinto con forti tratti satirici, l’alter ego di Villepin ne esce come una figura affascinante. Uno, per dire, che alterna le riunioni ufficiali alla lettura di Eraclito, Democrito, Mao, Ignazio di Loyola. Parlando con quelli del suo staff usa il familiare «compagno» (bando agli equivoci: in francese è camarade, una parola unica per rossi e neri). I suoi ordini sono contraddittori e talvolta un po’ pazzoidi, ma il fumetto lascia intendere che la contraddizione è solo nell’osservatore che pensa più lentamente dell’uomo di genio. Insomma, un modo di guardare dentro al Palazzo per noi piuttosto inedito e istruttivo, da cui traspare una diversa visione della politica e dello Stato. Unico appunto: c’era davvero bisogno di inserire il cammeo di un Berlusconi galante e sopra le righe, che finisce per prendersi del «coglione» dal protagonista? Ma si sa, in fondo sono pur sempre francesi. Chi siamo noi per giudicare un uomo? Soprattutto se quell’uomo si chiama Bettino Craxi, già messo all’indice come un «mostro» negli ultimi anni di vita? Un personaggio pubblico con precise responsabilità di governo che si è macchiato di reati e ha pagato con un esilio volontario, scelta che lo ha portato lontano dall’Italia e lo ha reso prigioniero di rimorsi e di sensi di colpa? Questo dubbio è la riflessione che la pièce Una notte in Tunisia ingenera, alla fine, nel pubblico. La scommessa artistica che Alessandro Haber ha voluto giocare nel luogo a lui più congeniale, quello del teatro e che abbiamo visto al Duse di Bologna, dove la figura di Craxi ha aleggiato per due ore pur non manifestandosi in modo diretto: il 67enne attore molto amato da Pupi Avati, nelle mistificanti vesti del leader socialista che ha spadroneggiato politicamente negli anni 70 e 80, non è mai stato Bettino ma un allusivo «mister X», accovacciato dietro una scrivania, tra i dubbi e le scartoffie di un’esistenza che è stata prima trionfale e alfine drammatica. Un anti-eroe solo e sconfitto sotto una tenda berbera che fa da sfondo agli ultimi giorni di vita di un uomo politico, in una finta Hammamet dove il vero Craxi trovò la morte il 19 gennaio del 2000. Spiega Haber: «Nella mia vita non ho mai votato per il Partito Socialista e ho giudicato Craxi senza pietà quando si è scoperto quel che aveva fatto. Tuttavia l’errore che abbiamo cercato di non commettere nella costruzione di questa recita era quello di voler giudicare il politico. La riabilitazione finale è umana e non rappresenta un perdono per il leader di un’Italia che ha attraversato gli anni di piombo e l’edonismo degli anni 80. Craxi è stato un personaggio che ha fatto parte della storia del nostro paese, un tipo carismatico e beckettiano, certamente sco- Alessandro Haber è Bettino Craxi [u.s.] “ La decisione di andare ad Hammamet è stata una scelta coraggiosa dell’uomo e non una fuga del politico. La gente, alla fine di questa recita, torna a casa spaesata. Consapevole che il senso di pietà è per l’uomo Bettino e non per il leader Craxi . ALESSANDRO HABER modo. Un interprete, però, della stagione di Mani Pulite, anni che hanno generato quel senso di sfiducia degli italiani verso la politica». Scritta da Vitaliano Trevisan e diretta da Andrée Ruth Shammah, Una notte in Tunisia è l’immaginifico racconto di un Re Lear o di Ricardo III del nuovo millennio: «Preparare uno spettacolo, oggi, sui sacri testi di Shakespeare o di Goldoni è fin troppo semplicistico. Ho provato ad andare oltre, a costruire una vicenda teatrale su fatti contemporanei. Rispol- verare una personalità così complessa come quella di Craxi poteva non essere una scelta indovinata, invece si è rivelata giusta perché mettere in scena i suoi ultimi giorni ha creato curiosità, discussioni e suscitato dibattiti. Lei, come hanno fatto altri giornalisti, mi chiede: che effetto le ha fatto interpretare uno dei maggiori esponenti della politica corrotta italiana? Le rispondo: un effetto grandioso se anche lei è stato colpito da questa pièce come gran parte del pubblico. Fare teatro è anche ipnotizzare chi ti viene a vedere». Accanto a un Haber da tempo non così brillante e fisico in scena, ecco la brava Maria Ariis nel ruolo della moglie, Pietro Micci in quello del maggiordomo e Roberto Trifirò nei panni del dottore. «Cerco di non mistificare l’uomo Craxi: lo tratteggio duro e antipatico ma, alla fine, lo raffiguro solo e abbandonato ma ancora dedito alla passione della sua vita, la politica», continua Haber. «La decisione di andare ad Hammamet è stata una scelta coraggiosa dell’uomo e non una fuga del politico. In Italia sarebbe stato condannato a qualche mese di arresti domiciliari, mica gli avrebbero tagliato la testa... La gente, alla fine di questa recita, torna a casa spaesata. Consapevole che il senso di pietà è per l’uomo Bettino e non per il leader Craxi». 32 Venerdì 4 aprile 2014 PALINSESTI Venerdì 4 aprile 2014 RAI UNO RAI DUE RAI TRE CANALE 5 ITALIA UNO RETE QUATTRO LA 7 6.00 6.10 6.00 6.00 7.00 7.30 6.00 7.55 6.10 6.10 6.25 6.00 6.30 6.45 10.00 10.30 10.50 10.55 11.00 11.25 12.00 13.30 14.10 15.20 18.50 20.00 20.30 21.10 21.15 23.45 0.50 Euronews Unomattina caffè “Le università italiane” TG1 - Previsioni sulla viabilità CCISS Viaggiare informati Unomattina. Condotto da Duilio Giammaria ed Elisa Isoardi Unomattina Storie Vere “Il terremoto de L’Aquila del 2009” Unomattina Verde “La rinascita economica dell’Abruzzo” Che tempo fa Rai Player TG1 Unomattina Magazine La prova del cuoco. Condotto da Antonella Clerici TG1 - TG1 Economia Verdetto Finale “Nobili decaduti”. Condotto da Veronica Maya La vita in diretta. Condotto da Franco Di Mare e Paola Perego L’eredità. Condotto da Carlo Conti TG1 Affari tuoi. Condotto da Flavio Insinna Carosello Reloaded La pista. Condotto da Flavio Insinna. In giuria Rita Pavone, Gigi Proietti e Claudia Gerini TV7 Settimanale del TG1 “Il comizio e lo show” TG1 Notte - Che tempo fa 6.45 8.15 8.35 10.00 11.00 13.00 13.30 13.50 14.00 16.15 17.45 17.50 17.55 18.15 18.45 20.30 21.00 21.10 23.20 23.35 2.05 2.10 Julia: la strada per la felicità Cartoon Flakes Due uomini e mezzo “Crisi matrimoniale” Desperate Housewives “Il tempo vola” “Il buon vicino” TG2 Insieme “Intervista a Giorgio Pasotti” I Fatti Vostri. Condotto da Giancarlo Magalli, Adriana Volpe TG2 Giorno TG2 Eat Parade TG2 Sì, Viaggiare Detto fatto. Condotto da Caterina Balivo Cold Case “E’ nata una stella” “Pin-up Girl” TG2 Flash L.I.S. Meteo 2 Rai Player Rai TG Sport TG2 Squadra Speciale Cobra 11 “Gli ostaggi” “L’ora della verità” TG2 - 20.30 Lol:-) con Réal Bossé Virus - Il contagio delle idee “L’Italia tra resistenze e cambiamento”. Condotto da Nicola Porro TG2 - TG2 Punto di vista The Voice of Italy 2. Condotto da Federico Russo con Valentina Correani. In giuria Raffaella Carrà, Noemi Meteo 2 Appuntamento al cinema 8.00 10.00 11.10 11.15 12.00 12.25 12.45 13.00 14.00 14.20 14.50 15.00 15.05 15.10 15.15 16.05 16.40 19.00 19.30 20.00 20.10 20.35 21.05 23.10 RAI News Morning TGR Buongiorno Italia TGR Buongiorno Regione Agorà Mi manda Raitre “Puntata dedicata a L’Aquila” TG3 Minuti Elisir “Russare, cause e rimedi” TG3 TG3 Fuori TG Kilimangiaro Album Dal Senato delle Repubblica Cerimonia finale dell’iniziativa formativa “Testimoni dei diritti” TG Regione - Meteo TG3 - Meteo 3 TGR Leonardo TG3 L.I.S. TGR Piazza Affari Rai Player Terra nostra Aspettando Geo Geo TG3 TG Regione - Meteo Blob Sconosciuti Un posto al sole Rai3 contro la violenza sulle donne - Ultima puntata Amore criminale “La storia di Noemi Ciceri”. Condotto da Barbara De Rossi È stata lei con Claudio Santamaria (a seguire) I Dieci Comandamenti “Protagonista Daniele Mazzuccato” 8.00 8.45 11.00 13.00 13.40 14.05 14.10 14.45 16.05 16.15 17.10 18.50 20.00 20.40 21.10 23.30 24.00 0.30 1.00 2.30 Prima Pagina Traffico - Borsa e Monete - Meteo.it TG5 Mattina Mattino Cinque. Condotto da Federica Panicucci e Federico Novella TG5 - Ore 10 Meteo.it (all’interno) Forum. Condotto da Barbara Palombelli TG5 - Meteo.it Beautiful Grande Fratello CentoVetrine Uomini e Donne Grande Fratello Il segreto Pomeriggio Cinque. Condotto da Barbara d’Urso TG5 Minuti (all’interno) Avanti un altro TG5 - Meteo.it Striscia la Notizia - La voce del’irruenza. Condotto da Ficarra e Picone Prima tv Le mani dentro la città. Con Simona Cavallari, Giuseppe Zeno SuperCinema “Le lacrime di Angelina Jolie per le vittime degli stupri etnici di Srebrenica” TG5 Notte - Rassegna Stampa - Meteo 5 Striscia la Notizia - La voce dell’irruenza (Repl.) Uomini e Donne (Repl.) Off the Map “E’ solo una foglia” “Non tutto guarisce” SPORT 19.25 Monsieur Lazhar Con Mohamed Fellag SCU 19.25 Furia cieca SCM Con Rutger Hauer 19.30 Il primo amore di Anne SCF Con Maria Annette 21.00 In Darkness Con R. Wieckiewicz SCU 21.00 Venerdì 13 Con Jared Padalecki SCM 21.00 Prima tv Giustizia imperfetta SCP Con Rob Lowe 21.00 Hook - Capitan Uncino Con Dustin Hoffman SCF 21.00 Mia moglie è una bestia Con Massimo Boldi SCC 21.10 Kill Bill - Volume 1 Con Uma Thurman SC1 21.10 Una bugia di troppo Con Eddie Murphy SCH 22.40 Cooper: un angelo inaspettato Con J. Michael Davis SCP 22.45 Red Lights Con Cillian Murphy SCM 22.45 La fredda luce del giorno SCH Con Henry Cavill 22.45 Head of State SCC Con Chris Rock 23.05 Facciamola finita SC1 Con James Franco 23.25 Zampa 2 - I cuccioli di Natale SCF Con Cheryl Ladd 23.30 Zatoichi Con Takeshi Kitano SCU 0.15 Sognando l'Africa SCP Con Kim Basinger 0.25 Neil Young SCH Journeys LEGENDA CN Cartoon Network D Discovery Chan. HD DY Disney Channel ES Eurosport HD F - FR Fox HD - Fox Retro 10.40 Rugby, Super 15 2014 Brumbies - Blues SP2 (Diretta) 13.30 Biliardo, Snooker China Open 2014 Da Pechino Quarti di finale (Dir.) ES 18.30 I Signori del Calcio SP1 Franco Baresi 18.30 Nissan the Quest SP3 20.00 Rubrica sportiva Serie B prepartita (Diretta) SP1 20.30 Calcio, Serie B Anticipo 33a giornata Palermo SP1 Avellino (Diretta) 21.00 Golf, US PGA Tour 2014 Da Humble (Texas) Shell Houston Open: 2a SP3 giornata (Diretta) 21.45 Calcio femminile, Mondiali Under 17 Da San Jose (Costa Rica) Finale 3° posto: Italia - Venezuela (Diretta) ES 22.30 Rubrica sportiva Serie B postpartita (Diretta) SP1 22.45 Basket, NBA 2013/2014 Oklahoma City Thunder - San Antonio SP2 Spurs (Replica) HD 15.50 16.35 17.25 18.30 19.20 21.10 0.00 1.50 9.40 10.45 11.30 12.00 12.55 14.00 15.30 15.45 18.55 19.35 20.30 21.15 0.05 2.20 Rai 4 Rai 5 20.55 I fantasmi di casa Hathaway "Operazione: NCK fattorino" 21.00 La famiglia Addams "Natale con la famiglia FR Addams" 21.00 Prima tv Criminal Minds FC "Il frutto dell'odio" 21.00 C'era una volta F "Ragazza sperduta" 21.05 I maghi di Waverly DY "Alex si ritira" 21.20 I fantasmi di casa Hathaway "A cena col NCK preside" 21.30 La famiglia Addams "Lo zio Fester, il FR magnate" 21.30 I maghi di Waverly "Con un po' di DY fortuna" NCK 21.45 Drake & Josh 21.50 C.S.I. "L'incendiario" FC 21.50 New Girl "Cena cinese" F 21.55 Life Bites "Nuovi inconDY tri" "Il venditore" 22.05 La famiglia Addams "Morticia e Gomez contro FR Fester e Mama" 21.10 The Moth Diaries (Horror, 2011) con Sarah Bolger, Sarah Gadon, Lily Cole 22.40 Wonderland 23.05 The Descent - Discesa nelle tenebre (Horror, 2005) con MyAnna Buring, Craig Conway 0.45 Appuntamento al cinema 21.20 Film Doc Cave of Forgotten Dreams (Doc., 2010) Regia di Werner Herzog. 22.50 Scaramouche Scaramouche DOCUMENTARI RAGAZZI 19.10 I Simpson “Bart infarF tato” NCK 19.10 Spongebob 19.35 CN Vip - Nuovi episodi Ben 10: Omniverse CN 19.35 I Simpson “Nascerà una F stellina” NCK 19.35 Spongebob 20.25 CN Vip Transformers Prime Beast CN Hunters CN 21.15 Regular Show CN 21.40 Adventure Time Canale disponibile anche in alta definizione SCC SCF SCH SCM SCP 13.00 13.40 14.10 14.35 15.00 8.15 TELEFILM 21.00 Quattro matrimoni in Italia FL “Seconda puntata” 21.00 Miti da sfatare D “Speciale Zombie” 21.00 JFK: 3 spari che sconvolsero il mondo THC “Prima parte” 21.10 Prima tv The Face “Terza SKU puntata” 21.25 Esperimenti esplosivi “Bomba alla NGC caffeina” FC-FLFox Crime HD - Life HD NCK Nickelodeon NGC National Geo.HD RS1 Raisport 1 HD SC1 Cinema 1 HD 12.25 7.20 Mediashopping Chips “La ragazza del carro attrezzi” con Erik Estrada Miami Vice “Storie di ragazzi” con Don Johnson Hunter “Violenza a domicilio - seconda parte” con Fred Dryer Carabinieri “Un collega da aiutare” con Manuela Arcuri Ricette all’italiana TG4 - Meteo.it Un detective in corsia “Un crimine quasi perfetto” con Dick Van Dyke La signora in giallo “Per sempre” con Angela Lansbury Lo sportello di Forum. Condotto da Barbara Palombelli Ieri e oggi in tv Specialee Intrigo internazionale (Spionaggio, 1959) con Cary Grant, Eva Marie Saint TG4 - Meteo.it Il segreto Tempesta d’amore Quarto Grado “Il giallo di Garlasco”. Condotto da Gianluigi Nuzzi con Alessandra Viero (Diretta) Basic Instinct (Thriller, 1992) con Michael Douglas, Sharon Stone Il sole buio (Drammatico, 1989) con Michael Paré CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE SATELLITI FILM 7.00 7.50 8.45 10.30 Quelli dell’intervallo con Matteo Leoni Friends Le regole dell’amore Una mamma per amica Dr. House - Medical Division “Infedele” “Il lato più tenero” con Hugh Laurie Studio Aperto Meteo.it Sport Mediaset Grande Fratello I Simpson Dragon Ball GT The Big Bang Theory “Nel covo del nemico”“L’eccitazione lunare” Due uomini e mezzo “Buona notte paperina!” “Lezione di balletto” How I Met Your Mother “Sinfonia di luminarie” “Grigliata al cimitero” Nikita “Operazione Looking Glass” con Maggie Q Studio Aperto Meteo.it C.S.I. “Il narcisista” “Raptus violento” Colorado “Terza puntata - Ospite: Rossella Brescia”. Condotto da Diego Abatantuono e Chiara Francini True Justice - La Vendetta (Azione, 2011) con Steven Seagal, William Stewart, Sarah Lind Grande Fratello Cinema Comedy HD Cinema Family HD Cinema Hits HD Cinema Max HD Cinema Passion HD SCU Cinema Cult HD SF1 Sky Formula 1 HD SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD SKU Sky Uno HD THC The History Channel HD Rai Storia 20.50 Il tempo e la storia (Repl.) 21.35 I giorni che hanno scosso il mondo 22.25 Res Tore 23.00 Diario Civile Rai Movie 21.15 Sex List - Omicidio a tre (Thriller, 2008) con Ewan McGregor, Hugh Jackman 23.00 Precious (Drammatico, 2009) con Gabourey Sidibe Iris 21.05 L’ultimo boy scout - Missione sopravvivere (Azione, 1991) con Bruce Willis. 23.15 Adesso cinema!. Condotto da Marta Perego 23.45 In the Name of the King (Avventura, 2007) con Jason Statham. Cielo 21.10 X Factor 7 “Il Live - Quarta serata - Ospiti Tom Odell, Luca Carboni e Tiziano Ferro” 0.15 Il risolutore (Azione, 2003) con Vin Diesel, Larenz Tate, Timothy Olyphant 6.55 7.00 7.30 7.50 7.55 9.45 11.00 13.30 14.00 14.40 16.40 18.10 20.00 20.30 21.10 22.40 0.30 33 TGLa7 - Meteo - Oroscopo - Traffico - Informazione Movie flash Omnibus - Rassegna Stampa TG La7 Omnibus meteo Omnibus. Condotto da Andrea Pancani, Alessandra Sardoni Coffee Break. Condotto da Tiziana Panella L’aria che tira. Condotto da Myrta Merlino TG La7 TG La7 Cronache. Condotto da Bianca Caterina Bizzarri Le strade di San Francisco “Una possibilità di vivere” “La guerra è finita” con Karl Malden Il Commissario Cordier “Spari oltre la porta” con Pierre Mondy L’ispettore Barnaby “Il club della lettura” con John Nettles TG La7 Otto e mezzo. Condotto da Lilli Gruber Crozza nel paese delle meraviglie. Condotto da Maurizio Crozza (Diretta) Bersaglio Mobile. Condotto da Enrico Mentana (Diretta) TG La7 Night Desk. Condotto da Flavia Fratello, Edgardo Gulotta CLASS TV Class TV (Canale 27 del digitale terrestre) 16.30 17.00 18.10 20.35 22.30 TG Sport Prometeo Law & Order I Cesaroni Lo Schiaffo Class Cnbc (Canale 507 di Sky) 18.00 Report - Il TG della Finanza 19.10 I Vostri Soldi 21.05 5 Giorni sui Mercati 22.00 Linea Mercati Notte 22.30 Desk China Class Horse (Canale 221 di Sky) 20.05 Special Class: A spasso con Giovanni Veronesi 20.30 Class Horse TG 20.45 Class Horse TG Weekend 21.00 Longines FEI World Cup CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE Joi Action Mya 20.25 Psych "La lista d'attesa" con James Roday 21.15 Prima tv Mom 22.05 The Big Bang Theory "L'insufficienza da Hofstadter" "La verifica dell'inganno" 23.00 Chuck "Chuck vs Il licenziamento" "Chuck vs Le tre parole" 21.15 Prima tv I signori della fuga "Le regole della banda" con Domenick Lombardozzi 22.00 Grimm "El Cucuy" con David Giuntoli 22.50 Almost Human "Fratelli di sangue" con Karl Urban 23.40 Fringe "Nemico del mio nemico" 21.15 E.R. - Medici in prima linea "Qualcosa in cui credere" con Noah Wyle 22.05 Parenthood "Un viaggio per mamma" con Peter Krause 23.00 Nip/Tuck "Christian Troy" con Dylan Walsh 23.50 Dracula "La fine dell'ordine" con Robert Bathurst Premium Cinema Studio Universal Premium Calcio 21.00 Zoom 21.15 Prima tv Anna Karenina (Drammatico, 2012) con Keira Knightley, Matthew Macfadyen, Jude Law 23.25 Houdini - L'ultimo Mago (Drammatico, 2007) con Guy Pearce, Catherine Zeta-Jones, Timothy Spall 20.40 A noi piace corto 21.15 Sahara (Avventura, 2005) con Matthew McConaughey, Penelope Cruz, Steve Zahn 23.25 Tango & Cash (Poliziesco, 1989) con Kurt Russell, Sylvester Stallone, Teri Hatcher. Regia di Andrei Konchalovsky 19.25 Highlights Uefa Champions League 20.00 Highlights Lega Pro 20.25 Calcio, Serie B 2013/2014 Anticipo 33a giornata Palermo - Avellino (Diretta) 22.30 Magazine Champions League 23.00 La tribù del calcio 0.00 Sport Mediaset Cuper: «Mancini tornerà all’Inter» Qatar, Mondiali 2022: già morti 400 operai Schumi, la manager: «Dà segnali positivi» L’ex tecnico nerazzurro Hector Cuper, oggi all’Al-Wasl, a margine di un evento pubblicitario a Istanbul ha parlato del futuro di Roberto Mancini: «Lui non è felice al Galatasaray e l’Inter è pronta a chiedergli di tornare. A breve potrebbe anche arrivare una proposta formale». Sono già 400 i lavoratori, in gran parte immigrati nepalesi, morti durante la realizzazione degli stadi per il Mondiale 2022. La federazione dei lavoratori edili (Bwi) ha lanciato la campagna «Red Card for Fifa» per dire no a una Coppa del mondo senza diritti per i lavoratori. Sabine Kehm, manager di Schumacher, ha dichiarato alla Bild che l’ex pilota, in coma dal 29 dicembre, sembra dare segnali di miglioramento e che la famiglia e i medici sono ottimisti per il suo futuro. Smentito invece il trasferimento di Michael in una struttura di riabilitazione. E-LEAGUE, BIANCONERI AVANTI 1-0 ::: NICCOLÒ GAETANI Una Juve non brillantissima passa con il minimo sforzo allo Stade de Gerland. Basta un gol di Bonucci per avere la meglio del Lione e ipotecare il passaggio alle semifinali. Una vittoria importante anche per il morale, la giusta risposta dopo le critiche piovute sui bianconeri all’indomani del ko di Napoli. Conte dovrà però lavorare molto per rimettere in forma i suoi, specialmente Pirlo e Pogba, apparsi sulle gambe e nervosi. Senza le loro invenzioni la Juve fatica a creare gioco e a trovare la via del gol. Tevez infatti non è l’Apache del campionato e, vista la serata no di Osvaldo e Vucinic, la Juve è riuscita a costruire qualcosa solo dopo l’ingresso di Giovinco. Giovedì prossimo il ritorno a Torino, lunedì sfida da vincere contro il Livorno. JUVENTUS (3-5-2) ::: BUFFON 6.5:risponde presente quando viene chiamato in causa. Il Lione si fa vedere dalle sue parti ma non viene mai impensierito. ::: CACERES 6.5: costretto agli straordinari visto il poco filtro del centrocampo. Se la cava bene e non fa rimpiangere Barzagli. ::: BONUCCI 7: puntuale nelle chiusure e in fase di impostazione. Con i centrocampisti che fanno poco movimento è lui il vero regista della squadra: tanti lanci lunghi ma gli attaccanti non riescono a sfruttare i suoi assist. Allora decide di risolvere la partita da solo, suo il gol che vale mezza qualificazione. ::: CHIELLINI 6.5:deciso nelle chiusure come al solito. Dalle sue parti il Lione non passa. Si fa vedere anche in avanti ma sbaglia l’assist che poteva mandare Bonucci in porta. ::: ISLA 5.5: non è lo stesso giocatore ammirato quando vestiva la maglia dell’Udinese. Sbroglia un paio di situazioni pericolose ma non salta mai l’uomo e non arriva (quasi) mai sul fondo (dal 33’ st Lichtsteiner sv). ::: POGBA 5: meno dominante del solito. Il francese paga la stanchezza e si muove poco, più utile in fase di contenimento che di costruzione del gioco. ::: PIRLO 5.5: al 5’ ha l’occasione di ripetere la punizione con cui ha eliminato la Fiorentina. Questa volta tenta di far passare la palla sotto la barriera ma il trucco non gli riesce. Soffre il pressing dei transalpini e risulta meno decisivo del solito. In affanno come quattro giorni fa a Napoli, a questa Juve mancano le sue invenzioni. ::: MARCHISIO 5.5: sembra correre a vuoto, lo si vede coprire ogni parte di campo ma non è mai incisivo. Ci si aspetta più qualità da un giocatore del ge- Bonucci cuor di Lione La Juve passa in Francia con un gol del difensore all’85’. È un’ipoteca sulla semifinale ma per Conte restano i problemi: scarsa forma e attaccanti a secco. E Tevez si infortuna LIONE-JUVENTUS 0-1 RETE: 40’ st Bonucci La gioia di Leonardo Bonucci: è il suo primo gol europeo in stagione. A destra, il mister Antonio Conte [LaP] LIONE (4-4-2): Lopes; Tolisso, Umtiti, Koné, Bedimo; Gonalons, Ferri, Mvuemba; Malbranque, Lacazette; Brand. All. Garde. JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini; Isla, Pogba, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Tevez (10’ st Vucinic), Osvaldo (17’ Giovinco). All. Conte. SEEDORF PERDE PEZZI Milan coi cerotti Anche Essien fuori 20 giorni ARBITRO: Collum (Sco). NOTE: ammoniti Tolisso, Lopees, Giovinco. LE ALTRE: Gli altri quarti di finale di Europa League: Az Alkmaar-Benfica 0-1, Basilea-Valencia 3-0, Porto-Siviglia 1-0. Ritorno giovedì 10 aprile. nere, soprattutto quando manca Vidal. ::: ASAMOAH 6: corre più di tutti, sempre propositivo e attento nelle diagonali. Gli manca il guizzo negli ultimi 20 metri. ::: OSVALDO 5: vince il ballottaggio con Vucinic e Llorente, tanto impegno ma poca sostan- za. Mai pericoloso, ha una buona occasione nella ripresa ma si fa rimpallare il tiro. Davvero vuole andare al Mondiale? (dal 17’ st Giovinco 6.5: Dà vivacità alla fase offensiva bianconera. È l’unico che cerca di saltare l’uomo e uno dei pochi a correre). ::: TEVEZ 5.5: l’Apache cerca invano di interrompere il digiuno europeo che dura ormai da cinque anni esatti. Spreca una ghiotta occasione nel primo tempo e a inizio ripresa esce per un affaticaticamento all’adduttore (dal 10’ st Vucinic 5: entra e sembra nascondersi. Non si vede quasi mai e, quando lo fa, sbaglia un occasione colossale). LIONE (4-4-2) A. Lopes 7 ; Tolisso 6, Umtiti 6.5, Koné 6, Bedimo 6; Gonalons 6, Ferri 5.5, Mvuemba 6; Malbranque 7 (41’st Fekir sv), Lacazette 6 (dal 30’ st Gomis sv); Brand 6,5. MILANO C’è sempre troppo movimento nell’infermeria del Milan, nelmomento in cui Clarence Seedorf sta pianificando la risalita. Mentre si aspetta con ansia il recupero quasi ultimato di Stephan El Shaarawy, ecco arrivare nuove tegole a ripetizione. Dopo il match con il Chievo si è fermato Sulley Muntari, per un guaio muscolare al polpaccio destro: stop per non meno di 2 settimane. Ieri la coscia destra ha tradito Michael Essien. La prognosi non si conosce ancora, servono dieci giorni per capire l’evoluzione del problema ma si ipotizzano in totale almeno 20 giorni di stop. La rimonta scudetto L’incubo della Roma e di Garcia: finire secondi ma col record di punti ::: MATTEO SPAZIANTE Rudi Garcia come Frederick Frankensteinin Frankenstein Juniordeve lottare contro il fato, il fato della Roma. Perché per i giallorossi le ultime sette giornate di campionato sono una corsa contro il proprio destino, quello di eterni secondi. Anche se, almeno stavolta, secondi da record. Dopo 31 giornate la Roma sta tenendo ritmi da scudetto: 2,36 punti di media, 73 punti già in banca. Con questa regolarità l’obiettivo a portata di mano sono i 90 punti, anche se si può arrivare potenzialmente a 94. Peccato che la Juve stia andando ancora più forte e punta al record dell’Inter nel 2006/07 (ad oggi è davanti, con 80 punti in tasca ed una media di 2,6 a gara). E il rimpianto giallorosso aumenta ancora di più se guardiamo alle cifre delle ultime stagioni in serie A. Da quando infatti il massimo campionato è a 20 squadre, soltanto la già citata Inter ha superato i 90 punti (oltre alla Juve 2005/06, ma il tricolore venne tolto per Calciopoli): in generale le squadre scudettate nelle ultime nove stagioni hanno avuto una media di 86 punti. Ovviamente più basse le cifre per le seconde, che si assestano sui 79 punti con un picco massimo di 88 per il Milan nel 2005/06, risultato però cancellato a tavolino. Chiudendo ipoteticamente a 94 la Roma sarebbe 8 lunghezze davanti alla media di chi ha vinto il tricolore e addirittura 15 davanti alla media di chi si è piazzato secondo. Una stagione da record che però probabilmente Garcia chiuderà a «zeru tituli». Perché la rimonta alla Juve non è impossibile, ma certamente è cosa molto diffici- le. Non solo per i precedenti o il calendario, ma anche per il fatto che i bianconeri dovrebbero perdere 8 punti in 7 giornate dopo averne lasciati per strada soltanto 12 nelle prime 31. SPORT Venerdì 4 aprile 2014 35 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Oggi le libere (Rai e Sky) ::: SAKHIR (BAHRAIN) Formula 1 in Bahrain fra le proteste e l’incubo consumi Come ogni anno, dal 2011, quando venne annullato per la clamorosa escalation di violenze (foto Ansa), il Gp del Bahrain è la cassa di risonanza attesa dagli oppositori del regime per denunciare ingiustizie e soprusi. Si stimano in 89 i morti negli ultimi tre anni, la F1 però continua a venire nel Golfo e mettere in scena il suo carrozzone. Oggi si scende in pista per le prime libere, c’è attesa per vedere se la Ferrari sarà capace per lo meno di un guizzo, un segnale che pos- sa invertire la tendenza dei primi due gran premi, dominati dalla Mercedes con una Red Bull non al top ma comunque davanti alla Rossa. Se Raikkonen condensa in un «servirà partire bene» il senso del suo weekend, Alonso avverte: «Dovremo stare più attenti ai consumi rispetto alla Malesia». Facendo purtroppo intendere che può essere un altro Gp in difesa. Oggi. Prove libere: ore 13 e 17 Domani. Prove libere ore 14. Qualifiche ore 17. Domenica. Gran Premio ore 17. Tutto il week-end in diretta su Rai e Sky Sport F1. COPPA DAVIS L’Italia cerca l’oro a Napoli Fognini & C. ospitano l’Inghilterra di Murray (febbre): in palio c’è la semifinale ::: NICOLA BORGHI NAPOLI L’azzurro Fabio Fognini, 26 anni, è salito da poco al 13° posto del ranking Atp: è il suo miglior piazzamento di sempre [LaPresse] L’oro di Napoli, in questi giorni, è di colore rosso. Rosso come la terra su cui poggiano le speranze del tennis azzurro, che nel weekend si gioca l’accesso alle semifinali di Coppa Davis contro l’Inghilterra. Non superiamo i quarti da 13 anni, ma finalmente abbiamo le carte giuste per provare a centrare l’impresa: giochiamo in casa sulla nostra superficie preferita, abbiamo una squadra dalla pellaccia dura, schieriamo un top 15, quel Fabio Fognini che quest’anno ha già vinto un titolo, con una striscia vincente di 10 partite di fila. Dove? Sul rosso, ovviamente. È soprattutto al ligure che si chiede di esorcizzare lo spauracchio Andy Murray, uno che l’oro, quello olimpico, l’ha vinto per davvero. A Wimbledon, per giunta. L’anno dopo la stessa erba londinese gli regalò il suo trionfo più grande, perché erano 77 anni che un britannico non si aggiudicava il torneo di casa. L’ultimo era stato Fred Perry, sì, proprio quello delle polo. Per questo, Murray in patria è una sorta di totem, l’albero maestro cui aggrapparsi per continuare a sognare. Lui, per la verità, non se l’è passata benissimo ultimamente: ha saltato il finale della scorsa stagione per operarsi alla schiena, agli Australian Open di quest’anno è uscito di scena ai quarti senza regalare momenti memorabili, a marzo ha chiuso con il coach ::: IL PROGRAMMA OGGI Ore 11.30: Fognini (n. 13 del mondo) c. Ward (161), nessun precedente; a seguire Seppi (34) c. Murray (8), precedenti 1-5. DOMANI Ore 14 (le coppie possono essere cambiate fino a un’ora prima del match): Bolelli-Lorenzi c. Fleming-Hutchins. DOMENICA Ore 11.30: Fognini c. Murray (precedenti 1-1), a seguire Seppi c. Ward (nessun precedente). TV La tre giorni napoletana di Coppa Davis sarà trasmessa in diretta su Supertennis (canale 224 Sky e 64 del digitale terrestre). Ivan Lendl, dopo due anni di fortune, perché il ceco non poteva seguirlo quanto voleva. E a Napoli Murray è arrivato con la febbre: sfighe che solamente un ex incompiuto come lui può comprendere. Ma oggi Murray è bello e compiuto, perciò, febbre o non febbre, farà di tutto per essere in campo. Anche se ieri non si è allenato, il numero 8 del mondo dovrebbe esserci contro Andreas Seppi, già battuto 5 volte su 6 incontri. La terra non è la sua superficie preferita e, con le previsioni che minacciano pioggia, i rimbalzi saranno ancora più lenti. Ma, di tutto ciò, in casa Inghilterra se ne fregano abbastanza, anzi pensano positivo: “Siamo fiduciosi nel recupero di Andy, non ha nulla di serio”, dispensa tranquillità il capitano britannico Smith. Ma nella guerra psicologica della vigilia vinciamo noi. Barazzutti fa lo spavaldo: “Anche se i valori sono vicini, siamo noi i favoriti”, vaticina. Confidiamo maledettamente in Fognini, che ha recuperato da una botta alle costole patita a Miami: “Mi sento abbastanza bene, poi la Davis ti carica di emozioni forti”. A 26 anni ha raggiunto la maturità tecnica (e anche mentale, ce lo permetta) per affrontare sfide da batticuore di questo tipo. È numero 13 al mondo, mai così bene in carriera, primo italiano da 35 anni a questa parte ad entrare nel G15. L’ultimo era stato, ma pensa un po’, proprio Corrado Basket, Armani inarrestabile MILANO Era da tanto tempo che il Forum di Assago non si scatenava in una ola irrefrenabile. O meglio, non accadeva dalla prima impresa di questa incredibile stagione dell’EA7: la vittoria sull’Olympiacos bicampione d’Europa. Ma se allora andavano considerate crisi e rinnovamento del team greco, la prestazione delle scarpette rosse contro il Barcellona merita un’esultanza “da stadio”. Come quella che scatta a 5 minuti dal termine: sul canestro del +33, i 12.331 presenti si scatenano e trascinano pure Giorgio Armani. Saranno poi 28 i punti finali di vantaggio sui catalani (91-63), imbattuti da 16 partite e mai sconfitti finora nella Top 16. Pesante l’assenza di Navarro tra i blaugrana, mentre la prestazione dell’Armani ha cancellato persino l’infortunio di Langford. Ci ha pensato uno straordinario Gentile: 24 punti, 7 rimbalzi e 6 assist, quarta partita consecutiva in doppia cifra per il 21enne capitano. E la giusta ammissione: «Ora siamo una grande squadra». Come quella di papà Nando. Maccabi, Galatasaray e Lokomotiv - possibile avversarie nei quarti - adesso non fanno quasi paura. E anche i marziani di Real Madrid e Cska Mosca sembrano più umani pensando al “fattore campo”. Perché le corazzate d’Europa - con budget e rosters degni degli sceicchi pallonari - dovranno venire proprio a Milano a giocarsila coppa.La FinalFour, inprogramma dal 16 al 18 maggio ad Forum di Assago, sarà l’evento sportivo dell’anno per una Milano frustrata dagli alti e bassi dell’Inter e dall’affannosa rimonta del Milan: nell’anno più nero per il pallone meneghino, è arrivato finalmente il salto di qualità del progetto Armani dopo quat- tro anni di delusioni. Il pubblico ha risposto alla grande: 6.600 spettatori di media in un campionato dominato (+41%. E domenica arriva Cantù) e oltre 100mila presenze in Eurolega. Sotto la Madonnina è insomma basket-mania e ieri la squadra è stata ospite di Eataly. Unfenomenoche fasembraregiàobsoleto il progetto del PalArmani da 5.500 posti. Con i lavori appena partiti dopo anni di accelerazioni e frenate (compresa la bonifica dall’amianto), è difficile immaginare l’apertura entro la scadenza prevista di ottobre 2014. Ma comunque il Palalido rinascerà ben prima del nuovo stadio dei rossonerazzurri. Anche se l’ex casa della gloriosaSimmenthal potràospitare solo una parte dei match di campionato e l’attività delle giovanili. Ai tifosi, però, interessa solo che vi ritornino gli scudetti e le coppe. Barazzutti. Per questo “Fogna”, che oggi apre la tre giorni con Ward, numero 161 del mondo, si permette pure di fare lo snob: “Ward è un buon giocatore, ma io devo pensare solo al mio tennis”. Come dire: con tutto il rispetto io sono numero 13 del mondo, tu numero vattelappesca. Se Fabio gioca come sa, problemi all’orizzonte non se ne vedono. Poi, certo, gli si dovrà chiedere il partitone della vita domenica, quando incrocerà Murray: “Ma se la febbre dura, per noi non è affatto male…” In mezzo, domani, ci sarà il doppio, che potrebbe sparigliare le carte in modo decisivo. Quelle carte che ad ora rimangono scoperte: con Bolelli ci sarà Fognini o Lorenzi? Gli inglesi dovrebbero schierare Fleming e Hutchins: “Una buona coppia, ma non amano molto la terra”, fa notare Bolelli. Noi invece sì: per questo, da noi, l’oro è di colore rosso. ::: La Milano che vince ha la palla a spicchi ::: FRANCESCO PERUGINI Il ct azzurro Barazzutti [Ansa] I NUMERI SUPER GENTILE Alessandro Gentile, 22 anni, ha disputato contro il Barcellona la sua miglior prestazione in Eurolega: 24 punti (battuto il suo record di 19 contro l’Efes). CHE VITTORIA I 28 punti rifilati dall’Armani al Barcellona, sono la peggior sconfitta dei blaugrana in Europa dal - 32 incassato contro l’Olimpia Lubiana nel 1998. Daniel Hackett, 26 anni, stella di Milano [LaP] FILOTTO Sette le vittorie consecutive di Milano in Eurolega, miglior striscia positiva dell’Olimpia in questa manifestazione. LE FINALI La Final Four 2014 è in programma al Mediolanum Forum di Assago (Milano) dal 16 al 18 maggio. Venerdì 4 aprile 2014 23 24 Venerdì 4 aprile 2014 Venerdì 4 aprile 2014 25 26 Venerdì 4 aprile 2014 36 Venerdì 4 aprile 2014 [TRAGEDIA A SEGRATE] I NUMERI DI IERI Non gli comprano l’azienda Uccide il socio e la moglie ::: ::: ::: ::: servizio a pagina 43 3 rapine 48 borseggi 24 furti in appartamenti e negozi 34 furti a bordo di auto ::: ::: ::: ::: 2 scippi 14 truffe 8 furti di autovetture 20 arresti [L’INDAGINE POLFER] Vendevano biglietti falsi alla Stazione Centrale DINO BONDAVALLI a pagina 38 Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]; Pubblicità: SYSTEM24, via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano; Tel. 02.3022 1/3837/3820 - Fax 02.30223214 ::: Scontro sul piano di riorganizzazione Evento ignorato RENZI GIRA MEZZO MONDO MA NON TROVA IL TEMPO PER PASSARE DALL’EXPO ::: FABIO RUBINI Da quando è stato nominato premier Matteo Renzi pare una trottola. Un giorno è a Berlino, l’altro è Parigi, la mattina è Londra e il pomeriggio a Bruxelles. Dei suoi viaggi in Italia poi abbiamo perso il conto: il tour per le scuole a salutare i giovani «renzini» è talmente ricco di tappe da far invidia perfino agli spostamenti di Benito Mussolini quando girava a ispezionare i cantieri delle bonifiche dell’Agro Pontino e metteva in fila i suoi «giovani balilla». In questa prima parte di mandato Matteo Renzi una visita non l’ha negata a nessuno. Fatta eccezione per Milano dove, così tanto per dire, tra poco più di un anno ci sarà l’Expo, l’evento più importante che il nostro Paese abbia ospitato dai tempi dei mondiali di calcio del 1990. Ebbene a 41 giorni dalla sua nomina al soglio di Palazzo Chigi il Matteo, per dirla alla milanese, di venire a Milano a occuparsi di Expo ghe pensa minga. E pensare che di cose da fare ce ne sarebbero una marea, come gli ricorda un giorno sì e l’altro pure il governatore Roberto Maroni, a partire dai fondi per salvare i cantieri della Pedemontana. Quisquilie penserà il Nostro, impegnato com’è a cazzeggiare con Obama e gli altri leader mondiali, ai quali - ironia della sorte - non smette di magnificare l’Expo e i suoi tempi. Anche l’altro giorno a Bruxelles ha partecipato a una tavola rotonda sui temi dell’esposizione. L’unico posto nel quale non vuol parlare di Expo (forse perché lo inchioderebbero alle sue responsabilità senza via di fuga) è Milano, dove nessuno sa nulla. Anche da Expo Spa non hanno sue notizie ufficiali. Qualcuno dice che forse verrà la prossima settimana, ma sono rumors che valgono per quel che valgono. Ad ogni modo da oggi noi terremo il conto. Del resto Maurizio Martina nella sua prima visita milanese da ministro l’aveva detto: «Renzi verrà a Milano appena trova un buco nella sua agenda che come potete immaginare è molto complessa». Evidentemente il buco non l’ha ancora trovato. E dire che Renzi subito dopo gli scandali che avevano coinvolto Infrastrutture lombarde e molto marginalmente Expo, aveva scaldato i cuori dei suoi «renzini» promettendo che sarebbe partito subito alla volta di Milano per sistemare la questione con una bella mitragliata di slide. Ma si sa le promesse di Renzi sull’Expo sono un po’ come quelle sulle riforme istituzionali. Il toscano doveva farne una al mese, ma fin qui s’è visto poco o nulla. Maremma espositiva! Rivolta a mensa contro Pisapia I bambini restano senza pranzo Milano Ristorazione in sciopero per la prima volta da 14 anni. L’azienda: portate i panini L’INIZIATIVA IN VIA MONTENAPOLEONE PER IL SALONE DEL MOBILE Ieri il menù medio orientale, con cous cous e pollo al miele, oggi panini fatti dalla mamma. Milano Ristorazione fa sciopero e il pasto in mensa salta. È il primo sciopero in 14 anni. Nel mirino dei sindacati, che oggi sfileranno fin sotto Palazzo Marino affiancati dai dipendenti e anche da una rappresentanza di genitori, c’è la presidente di MiRi, Gabriella Iacono. In particolare, accusano Cgil e Csa, la dirigente ha la colpa di decidere troppo in autonomia, senza convocare i sindacati, e soprattutto di non rispondere alle richieste di aumento delle ore del personale che lavora nei refettori. Tra poche settimane il sindaco dovrà scegliere se confermare Iacono. Per i sindacati la sfiducia è totale. MICHELA RAVALICO a pagina 39 OGGI LA PROTESTA Una mostra a cielo aperto sulle Maserati . Dall’8 al 13 aprile via Montenapoleone apre al grande design nel segno della solidarietà. È stata presentata ieri la quarta edizione di “Montenapoleone Design Experience”: la Maserati mostrerà al pubblico la sua intera gamma e in particolar modo il recente modello Ghibli. Alla fine dell’evento tutte le vetture verranno messe all’asta: il ricavato andrà in beneficenza. MASSIMO DE ANGELIS a pagina 41 Nuovo stop Atm Ma la giunta non ferma Area C di a pagina 39 Il Pirellone accelera sulle autonomie L’indagine sulla cessione delle quote Via al referendum per lo statuto «Al voto per le elezioni europee» Caos Sea, la sinistra accusa Tabacci «Ha tradito». Ma il sindaco lo difende Andare al voto in Consiglio regionale il 15 aprile per riuscire a portare il referendum alle urne in coincidenza con le elezioni europeee. È questo il piano della Lega Nord per cercare di minimizzare i costi del referendum per rendere la Lombardia una regione a statuto speciale. Il costo dell’operazione, Si è svolta ieri in Comune una commissione sull’inchiesta della Procura che vede coinvolta F2i per l’acquisto della quota Sea dal Comune. Il sindaco Giuliano Pisapia ha partecipato, nonostante la febbre, e spiegato la sua versione dei fatti. Tra l’altro ha difeso l’ex assessore al Bilancio, Bruno Tabacci. «Chi mi conosce sa infatti, sarebbe di venti milioni di euro se non si riuscisse ad abbinare le due consultazioni. La mozione è stata presentata ieri al Pirellone. I lumbard avvisano: «Se qualcuno pensava di spaventarci con gli arresti in Veneto si sbaglia di grosso». servizio a pagina 38 Partita di basket maledetta S’appende al canestro e cade: 20enne rischia la vita ::: SALVATORE GARZILLO Doveva essere una partitella di basket tra amici, invece è finita con una corsa in ospedale e un'operazione d'urgenza. Un intervento alla testa, per la precisione, necessario per contenere un'emorragia cerebrale dovuta a una caduta durante un'azione di gioco. Marco, uno studente di 20 anni originario di Lecce ma a Milano da diverso tempo, si è risvegliato alcune ore dopo in un letto del San Carlo e non sarebbe in pericolo di vita. Però la paura è stata tanta. I suoi compagni hanno raccontato che attorno alla mezzanotte di mercoledì si trovavano al campetto di basket in viale Famagosta, un appuntamento fisso del gruppo ripreso con la primavera. Due tiri, qualche tentativo di schiacciata, spintoni e prese in giro. Tutto come al solito, fino a quando Marco ha battuto la testa sull'asfalto ricadendo all'indietro dopo un'azione. È stato chiaro a tutti dal primo momento che non si trattava di uno scherzo: il ragazzo non ha mai ripreso conoscenza, restando immobile sul campo davanti agli occhi terrorizzati degli amici. In pochi minuti sul posto è arrivata un'ambulanza che lo ha trasportato d'urgenza all'ospedale San Carlo. Al pronto soccorso i medici non hanno avuto dubbi: «Portatelo subito in sala operatoria». che ho scelto Tabacci in piena autonomia e sono contento di averlo scelto perché sono convinto che ci ha permesso di superare momenti difficili». Di tutt’altro avviso il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo. «Io dal punto di vista politico mi sento tradito dall’assessore Tabacci». servizio a pagina 39 38 CRONACA Venerdì 4 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Lo «spaccio» in stazione Stampavano in casa falsi biglietti Trenord Fermati due studenti I biglietti sequestrati [Fotogramma] ::: DINO BONDAVALLI Il governatore Roberto Maroni vuole uno statuto come quello siciliano [Ftg] Anche i Grillini pronti a dare il via libera Parte l’iter per il referendum «Al voto per le europee» Mozione per lo statuto speciale: abbinando le consultazioni si risparmiano 20 milioni ::: FABIO RUBINI «Se qualcuno pensava di bloccare la richiesta di autonomia con gli arresti in Veneto si è sbagliato. La nostra replica è questa richiesta di referendum». L’attacco lo ha sferrato Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega, durante la conferenza di presentazione della proposta di consultazione per una «Lombardia, Regione a Statuto speciale». Una richiesta che sembra aver ricompattato la maggioranza e che potrebbe trovare sponde anche all’opposizione. Tanto da far dire al primo firmatario Stefano Bruno Galli (Lista Maroni): «Se la calendarizziamo subito e per il 15 aprile la votiamo in Consiglio, potremmo fare il referendum insieme alle elezioni europee». L’iniziativa è in pista da qualche mese e non c’entra nulla con gli arresti in Veneto, anche se davanti al tavolo sventola bello grande il Leone di San Marco, dietro al quale siedono i già citati Romeo e Galli, oltre a Claudio Pedrazzini di Forza Italia e Riccardo De Corato di Fratelli d’Italia. In pratica tutta la maggioranza con l’esclusione del Ncd, assente ieri, ma che in Commissione e in aula voterà a favore. «Quando nacquero, le regioni a Statuto speciale erano giustificate dalle specificità linguistiche e sociali - spiega Stefano Bruno Galli -. Oggi le specificità economiche della Lombardia sono molto più forti e meritano di essere trattate in maniera speciale. Stiamo parlando di metterci alla pari di regioni che si tengono le tasse con percentuali che vanno dal 75% del Friuli Venezia Giulia al 100% della Sicilia». Poi Galli ha spiegato l’iter per arrivare al referendum: «Depositeremo la proposta e la discuteremo in Commissione Affari istituzionali. Poi passerà in Consiglio e se otterrà il via libera la giunta potrà fissare la data della consultazione». Per essere valida la proposta dovrà passare coi due terzi dei voti del Consiglio, cioè 54 degli 80 consiglieri. Se la maggioranza voterà compatta potrà contare su 49 voti e ne servirebbero ancora cinque. «Io spero che i voti siano 80 su 80 - dice Galli -. Voglio vedere chi voterà contro ad una Lombardia a Statuto speciale». In effetti l’impresa non sembra impossibile. Nel Pd ci sono anime autonomiste (anche se ieri hanno bollato “ Se qualcuno pensava di bloccare la richiesta di autonomia con gli arresti in Veneto si è sbagliato. E noi replichiamo con questa richiesta di referendum . MASSIMILIANO ROMEO CAPOGRUPPO LEGA NORD l’iniziativa come «velleitaria») e anche i grillini non hanno chiuso la porta. «Una volta arrivata in Commissione studieremo la proposta e decideremo» spiega Silvana Carcano. Anche perché i grillini teorizzano la partecipazione diretta del popolo e cosa meglio di un referendum? Ad ogni modo se tutto dovesse andare come previsto «la Lombardia dovrà aprire una trattativa con lo Stato centrale per modificare l’articolo 116 della Costituzione per aggiungere all’elenco delle regioni a Statuto speciale anche quella lombarda». Solidali con l’iniziativa anche le altre forze di maggioranza. Claudio Pedrazzini, capogruppo di Fi, si è scagliato contro il decreto Del Rio: «Vogliono cancellare le regioni ordinarie, lasciando intatte quelle a a Statuto speciale. È giunto il momento che la Lombardia rivendichi più autonomia». Per il leghi- sta Romeo: «Lo Statuto speciale non significherebbe solo più soldi ai lombardi, ma anche maggiori competenze in materia di disciplina del credito, previdenza complementare, trasporti e sicurezza». Per De Corato: «An voleva lo Statuto speciale già nel ’98». A favore anche l’Ncd, spiega il capogruppo Mauro Parolini: «È una nostra battaglia che abbiamo portato avanti da sempre. Ma non possiamo prestarci a strumentalizzazioni alimentate da posizioni equivoche. Non comprendiamo, infatti, il motivo per cui davanti al tavolo della conferenza stampa sia stata esposta una bandiera che richiama la Serenissima». Scaramucce a parte l’iter referendario è partito. Ultimo scoglio: i costi. Un referendum vale 20 milioni di euro. Per questo in maggioranza vogliono arrivare al voto unitamente alle europee. Si spacciavano per due incaricati di Trenord alle prese con un sondaggio commissionato dall’azienda. E, dopo aver utilizzato questa scusa per avvicinare gli studenti universitari che per i propri spostamenti utilizzano il sistema ferroviario regionale, vendevano loro biglietti falsificati con uno sconto del 30% sul prezzo regolare. Per questo due giovani di 23 anni sono stati denunciati per truffa dalla Polfer, che il mese scorso aveva avviato un’indagine su un giro di biglietti ferroviari falsi dopo la denuncia partita dalla security di Trenord. Il meccanismo della truffa era piuttosto ingegnoso. I due denunciati avvicinavano gli studenti sui treni in Stazione Centrale a Milano, facendo loro compilare un questionario con la promessa di usufruire di eventuali sconti sui biglietti. Successivamente agli universitari veniva offerta la possibilità di acquistare un carnet da 10 biglietti, il cui costo è di 80 euro, per soli 55 euro. Peccato che il carnet in questione fosse prodotto in casa dai due giovani, entrambi studenti del Politecnico, ai quali sono stati sequestrati circa 3 mila carnet falsi, oltre a scanner e stampanti utilizzati per la falsificazione. Per essere più credibili al momento della consegna dei carnet, i due avevano anche creato dei finti tesserini da dipendenti Trenord. Tesserini che avrebbero esibito anche di fronte all’agente sotto copertura che ha svelato il loro trucco, e che li ha colti in flagranza di reato, bloccandoli con i finti carnet ancora in tasca. Gli altri materiali sequestrati sono invece stati rinvenuti durante la perquisizione del loro appartamento. Un’operazione per la quale «siamo soddisfatti», ha commentato l’ad di Trenord, Luigi Legnani. «L’indagine, attivata dopo la segnalazione di alcuni clienti, ha permesso alla Polfer di sventare una truffa ai danni non solo di Trenord ma dell’intera collettività». Il gossip al Pirellone. Ma lui nega E per Infrastrutture Lombarde spunta il nome di Di Pietro Se confermata la notizia che stiamo per raccontarvi avrebbe del clamoroso. Da qualche giorno nei corridoi del Pirellone gira con una certa insistenza il nome di Antonio Di Pietro per un ruolo di rilievo in Infrastrutture lombarde, la partecipata di Regione Lombardia recentemente finita al centro di un’inchiesta per l’affidamento di alcune perizie legali, che ha portato anche all’arresto di due persone. Subito dopo lo scandalo, il governatore Roberto Maroni si è messo alla caccia dei nuovi vertici della partecipata. Secondo le voci proprio Di Pietro avrebbe tastato il terreno, forte del suo passato di magistrato nel pool di Mani Pulite. Sempre secondo le voci raccolte, però, un primo giro di pareri sul suo nome non sarebbe andato a buon fine. Anche il presidente Maroni avrebbe stortato il naso di fronte a una sua eventuale candidatura. Così Di Pietro, avrebbe incassato senza particolari malumori il «niet» lombardo e avrebbe mollato il colpo, decidendo di concentrarsi sulla campagna elettorale per le Europee. Campagna particolarmente importante per l’Idv che nelle ultime tornate elet- ::: LA VICENDA GLI ARRESTI Il 20 marzo la Gdf arresta Antonio Giulio Rognoni, Dg di Infrastrutture Lombarde, partecipata di Regione Lombardia che, in vista dell’Expo, gestisce investimenti per 11 miliardi di euro. In manette finiscono altre sette persone, tra cui il capo dell’ufficio gare e appalti della società operativa Infrastrutture lombarde società per azioni (Ilspa), Pierpaolo Perez LE ACCUSE Le accuse contestate dal gip Andrea Ghinetti sono di associazione a delinquere, turbativa d’asta, truffa alla Regione e falso. Gli indagati, dal 2008 a oggi, avrebbero affidato illecitamente incarichi esterni di consulenza legale e controlli degli appalti LA COMMISSIONE Il 28 marzo viene istituita la commissione d’inchiesta voluta dal governatore lombardo Roberto Maroni. La commissione, presieduta dall’avvocato Filippo Bongiovanni, ha il compito di effettuare precise verifiche relativamente all’attività di Infrastrutture Lombarde Da ministro Antonio Di Pietro si è occupato a lungo di infrastrutture [Ftg] torali non si è segnalata per particolari performance. Come detto della notizia che vi abbiamo riportato non ci sono conferme ufficiali. Solo voci di corridoio molto insistenti. E una smentita secca, quella dello stesso Antonio di Pietro, che interpellato da Libero ha risposto in maniera chiara e netta: «Infrastrutture lombarde? Non è vero e non so di cosa stiate parlando». Resta comunque il fatto che Maroni stia cercando uomini da mettere a capo di una delle partecipate più importanti della Regione. Il governatore ha assicurato che la scelta arriverà tramite bando e che i curricula verranno valutati seguendo il merito e la competenza e non l’appartenenza politica. F. RUB. CRONACA Venerdì 4 aprile 2014 39 @ commenta su www.liberoquotidiano.it L’azienda: «Portate i panini» Rivolta a mensa: bambini senza pranzo L’organizzazione di Pisapia non piace ai dipendenti: oggi lo sciopero di Milano Ristorazione. Non succedeva da 14 anni ::: MICHELA RAVALICO Ieri era il giorno del menù mediorientale: cous cous mediterraneo con verdure; bocconcini di pollo arancia e miele e arancia. Oggi sarà quello dello sciopero. Non c’è pace per Milano Ristorazione e nemmeno per il sindaco Giuliano Pisapia. In 14 anni di vita l’azienda partecipata al 100% dal Comune, che si occupa di preparare i pasti per tutte le scuole di Milano e per le case di cura e altri enti comunali, non aveva mai intrapreso la strada estrema dello sciopero. «È una decisione grave che danneggia le famiglie», accusa la presidente Gabriella Iacono. «I genitori sono con noi, e sfileranno al nostro fianco in corteo - ribatte Aldo Tritto, del sindacato Csa - i responsabili della commissione mensa ci hanno mandato anche un attestato di solidarietà». Il punto dolente è l’organizzazione del lavoro, ma anche un modello di gestione aziendale che ai sindacati proprio non piace. Al punto da rimpiangere l’epoca in cui a guidare MiRi era Roberto Predolin. «Con Predolin, anche se eravamo in fase pre elettorale, avevamo siglato un primo accordo sulle politiche occupazionali» ricorda la sindacalista della Cgil, Tatiana Cazzaniga. La nuova gestione, tutta in mano alla Iacono (oltre a essere presidente riveste ad interim anche la carica di direttore generale dopo aver rimosso a gennaio dall’incarico Serenella Campana, che era arrivata solo a maggio), non piace proprio. «Sono due anni che chiediamo a MiRi di trovare soluzioni per i problemi occupazionali - denuncia Cazzaniga della Cgil - c’è il problema del personale a orario ridotto, quello della distribuzione dei pasti. Ma la dirigenza non ci ascolta. Continua a fare riorganizzazioni senza consultarci, chiude centri cucina». «Iacono ha chiuso i ponti con i sindacati - gli fa eco Aldo Tritto di Csa - trasferiscono il personale dall’oggi al domani, e il livello di straordinari è diventato ingestibile. Senza contare che proprio lei ha scelto, per risparmiare, di lasciare a casa 100 interinali nell’estate di un anno e mezzo fa». Respinge le accuse la presidente Iacono, che in una lunga nota ribatte: «Ribadiamo che tutti i centri cucina resteranno aperti e che il pieno utilizzo del Sammartini non avrà alcuna ricaduta sull’occupazione». Aggiunge, che «Comune e Milano Ristorazione erano pronti a firmare il protocollo d’intesa». Rassicurazioni che, a quanto pare, non sono bastate. Dopo un vertice in Comune mercoledì, presente anche l’assessore Chiara Bisconti, i sindacati attendevano un accordo d’intesa. «Ma quanto ci è stato consegnato stamattina (ieri, ndr) era l’esatto contrario» insiste Tritto del Csa. «Per questo abbiamo confermato lo sciopero». Così oggi nelle scuole di Milano, dalle materne alle elementari, non sarà servito il pasto, ma gli allievi potranno portare un pranzo al sacco (panini, frutta). Scatta il menù d’emergenza, invece, per i nidi dove ai bambini da uno a 3 anni verrà servito omogeneizzato di carne, un bicchiere di latte e fet- ::: I CASI «PIÙ FONDI ALLA SCUOLA»: PROTESTA IN VIA PERGOLESI Atm si ferma: possibili disagi dalle 18 alle 22 RAVIOLI AL METALLO A febbraio in una porzione di ravioli di magro servita nelle scuole elementari King è stato ritrovato un frammento di metallo. La Milano Ristorazione ha riferito di aver sospeso la fornitura in attesa di chiarimenti. Finora i ravioli non sono stati più reinseriti nel menu LARVE NELLA PASTA A dicembre un bambino delle elementari di via Bocconi aveva chiamato la maestra per mostrarle nel suo piatto di pasta integrale una larva. L’animaletto è stato immortalato in una foto che ha fatto il giro della rete. La Miri ha assicurato che non c’erano problemi per la salute MOZZARELLE BLU Risale a quasi due anni fa il caso delle mozzarelle blu. Il formaggio, contaminato da un batterio giudicato non nocivo dagli esperti di Miri, assumeva uno strano colorito tra l’azzurro e il bluastro POLLO PIUMATO In una scuola elementare alcuni bambini hanno segnalato la presenza di piumette sulle ossa delle cosce di pollo servite in mensa. L’azienda ha spiegato che piccole piume o penne possono scappare, ma è tutto a norma di legge RETTE EVASE In dieci anni la Milano Ristorazione ha accumulato un buco per mancati incassi di rette da 35 milioni di euro. Solo negli ultimi due anni, complice la crisi, la somma per rette non pagate ha raggiunto i 5 milioni ATTIVA L’AREA C La sede Pd occupata dai precari . Alcuni insegnanti precari ieri hanno occupato simbolicamente la sede del Partito Democratico di via Pergolesi. Obiettivo della te biscottate. «È il primo sciopero dei dipendenti di Miri in 14 anni di attività dell’azienda» ci tiene a sottolineare la delegata Cgil, Cazzaniga. «Noi non siamo soddisfatti di questo management» conclude. Dello stesso parere Tritto: «Per noi la Iacono è da sostituire». Un punto chiave, visto che tra poche settimane il sindaco, Giuliano Pisapia, dovrà annunciare le nomi- protesta era il governo Renzi e in particolare i tagli all’istruzione e le mancate assunzioni nel settore. [Fotogramma] ne per i posti di amministratori e sindaci nelle partecipate, tra cui compare MiRi. A quanto risulta ai sindacati Iacono sarà confermata; e come si legge sul sito del Comune, la sua candidatura per un secondo mandato è stata giudicata idonea dalla commissione del Comune. «Non è strano che una giunta di sinistra debba subire il primo sciopero della Miri, con Cgil e Csa sul piede di guerra?», domanda ilconsigliere dell’opposizione Riccardo De Corato. «Iacono ha dimostrato di avere idee molto confuse, basti pensare che ha servito ai bambini un pasto vegano», ricorda De Corato. «Ma non solo, si era opposta ai controlli dei genitori, vietando le fotografie durante le ispezioni. Una scelta su cui è dovuta tornare indietro». A giudicare dalla decisione di Palazzo Marino di non sospendere Area C, i disagi non dovrebbero essere paragonabili a quelli registrati in occasione dell’ultimo sciopero del trasporto pubblico locale, che aveva costretto alla chiusura due linee della metropolitana. Ma la mobilitazione di 4 ore proclamata da Fast Confsal, che oggi dalle 18 alle 22 coinvolgerà i dipendenti di Atm, rischia comunque di creare non poche difficoltà al traffico cittadino. L’orario dello sciopero, in piena ora di rientro dal lavoro e di partenze per il weekend, è infatti uno dei più critici per gli spostamenti in città. Dove è facile prevedere che stasera muoversi sarà più complicato del solito. Come se non bastasse, per settimana prossima sono già previste altre due mobilitazioni. Da un lato, venerdì 11 dalle 13 alle 17, quella dei lavoratori di Sea Handling negli scali di Linate e Malpensa. Dall’altro, per 24 ore tra le 21 di sabato 12 aprile e la stessa ora di domenica 13, quella dell’Orsa, che interesserà il trasporto ferroviario di Trenord, mettendo a rischio centinaia di treni regionali. A.CON. L’indagine sulla cessione di Sea La sinistra accusa: «Traditi da Tabacci». Ma Pisapia lo difende Una commissione per fare luce sull’inchiesta della Procura, quella che vede nel mirino Sea e in particolare l’operazione di vendita a F2i del 29% delle quote del Comune. Di risposte chiare, però, non ne sono arrivate. Il sindaco Giuliano Pisapia, convocato dall’opposizione in consiglio, ha detto di aver assunto le notizie giudiziarie dai giornali. Ha difeso la «piena correttezza dell’amministrazione, della giunta e del consiglio», ha speso parole di ringraziamento per la funzionaria del Comune, Mariangela Rimoldi, che si era occupata del bando e che è stata interrogata dai magistrati. Infine ha rivendicato l’operazione di cessione delle quote Sea, «indispensabile sia per pareggiare il bilancio, ed evitare di sforare il patto di stabilità, ma anche per sanare le colpe di chi ha governato prima». Ma soprattutto si è schierato a spada tratta con l’ex assessore al Bilancio, Bruno Tabacci. «Chi mi conosce sa che ho scelto Tabacci in piena autonomia e sono contento di averlo scelto perché sono convinto che ci ha permesso di superare momenti difficili». Di tutt’altro avviso il presidente del Consiglio comunale, e anima storica della sinistra milanese, Basilio Rizzo. «Io dal punto di vista politico mi sento tradito dall’assessore Tabacci, ma devo anche dire SOTTO ACCUSA Pisapia e l’ex assessore Bruno Tabacci [Ftg] che nella situazione in cui eravamo nel 2011 era impossibile non vendere». Il sindaco ha reso noto di aver telefonato, poche settimane fa, a Tabacci per chiedergli chiarezza sul caso del suo collaboratore Luca Ungaro. «Ho chiesto a Tabacci se sapeva che Ungaro aveva fatto quelle richieste e mi ha confermato che mai ha autorizzato Ungaro a farle». Pisapia si riferisce a quanto emerso in un interrogatorio del dirigente settore partecipate, Mariangela Rimoldi, rispetto alle richieste di Ungaro, assistente a titolo gratuito dell’allora assessore Tabacci. Ricorda ancora Pisapia, «la stessa dottoressa Rimoldi ha detto di non avere mai avuto sollecitazioni da Tabacci rispetto alla sua decisione di non accettare presenze estranee in camera di valutazione del bando». Per quanto riguarda l’intercettazione che ha dato il la all’inchiesta, quella che riferisce di un dialogo tra Vito Gamberale (ad di F2i) e il consigliere di F2i Mauro Maia su un presunto bando su misura, il sindaco azzarda un’altra interpretazione. Vista la data della telefonata intercettata, che risale a luglio 2011, «è del tutto evidente, o almeno è una mia intuizione, che la telefonata riguardava ipotesi di precedenti amministrazioni». Secondo Pisapia, infatti, quella telefonata risale a una data in cui «in giunta neanche si parlava della possibilità di cessione di quote Sea, perché si sperava ancora di cedere le quote di Serravalle». Insorgono i consiglieri dell’opposizione: «Un sindaco come Alice nel paese delle meraviglie - denuncia Giulio Gallera di Forza Italia - Come fa a non accorgersi di niente e a non sapere cosa fanno i suoi assessori? Meglio se se ne va a casa». «Evidentemente Pisapia non vuole rispondere, dunque attenderemo risposte dalla magistratura», conclude Riccardo De Corato (Fdi). M.RAV. 40 Venerdì 4 aprile 2014 CRONACA Venerdì 4 aprile 2014 41 @ commenta su www.liberoquotidiano.it L’iniziativa per il Salone del Mobile VIA PALLAVICINO Via Montenapoleone diventa il museo delle nuove Maserati Apre a Milano la galleria di WinArts Cinque giorni di esposizione a cielo aperto nel Quadrilatero Le auto verranno messe all’asta: in beneficenza tutti i ricavi ::: MASSIMO DE ANGELIS La via regina del Quadrilatero milanese omaggia, dall’8 al 13 aprile, il grande design nel segno della solidarietà. È stata presentata ieri a Palazzo Marino la quarta edizione di “Montenapoleone Design Experience”, un tributo alle icone mondiali del design, con un pensiero speciale rivolto all’Associazione benefica Oxfam. Il tutto all’insegna del Made in Italy, perché il prestigioso partner Maserati, azienda leader nel settore dell’eccellenza motoristica, sosterrà l’iniziativa, e coglierà l’occasione per mostrare al pubblico l’intera gamma e in particolar modo il recente modello Ghibli, protagonista della mostra che, partendo da piazzetta Croce Rossa, si svilupperà per l’intera via Montenapoleone. Il progetto espositivo sarà composto inoltre da importanti sculture distribuite lungo i punti cruciali della strada, mentre il sottofondo musicale è riservato a Radio Monte Carlo con una colonna sonora adeguata al contesto. «Siamo decisamente . LA VIA DEL LUSSO A sinistra, il presidente dell’associazione Montenapoleone Guglielmo Miani con l’assessore Cristina Tajani. Sopra, uno degli ultimi modelli Maserati [Ftg] soddisfatti, - afferma Guglielmo Miani, presidente dell’Associazione Montenapoleone, - perché quest’anno la collaborazione con Oxfam Italia rende il progetto un’occasione d’incontro legata a fini nobili di respiro internazionale. La via diverrà un museo a cielo aperto, dove i singoli oggetti esibiti potranno essere acquistati attraverso un’asta silenziosa. Chiunque potrà nel corso dei prossimi giorni fare una proposta per i pezzi esposti, e al termine della settimana verranno aggiudicati al miglior offerente. Il ricavato andrà all’Associazione Oxfam Italia per sostenere il microcredito e aiutare le persone in difficoltà». Inoltre per questa edizione, l’Associazione Montenapoleone promuove il nuovo format “Architecture in Luxury”, che vede alcuni famosi brand del lusso ospitare nelle boutique progetti di validi architetti. Se- condo Guglielmo Miani «risulta fondamentale aprire un dialogo costruttivo e sinergico tra questi due mondi creativi capaci di condividere da sempre valori e linguaggi. Siamo sicuri che in futuro tale rapporto potrà essere implementato, garantendo notevoli soddisfazioni reciproche». In passato l’Associazione Montenapoleone si era affidata, nel periodo del Salone del Mobile, alle opere di un artista di grido, come il francese Ora Ito nel 2012, mentre adesso ha preferito una strategia diversa. Innanzitutto un partner di assoluto livello come Maserati, poi il coinvolgimento concreto di numerose maison di moda e infine un'iniziativa benefica in grado di coinvolgere le migliori aziende del design italiano, che hanno donato ognuna un oggetto di alto valore. Tre ingredienti per un progetto di successo. L’arte di qualità, ma a prezzi accessibili, ha trovato una nuova casa. È stata inaugurata ieri, in via Pallavicino 21, la nuova sede di WinArts, un progetto tutto milanese con l’obiettivo di promuovere giovani talenti e di diffondere l’arte tra appassionati e non addetti ai lavori. La formula ideata da Benedetta Crippa e Martina Moglia è semplice e innovativa: con la collaborazione di esperti e professori d’arte incontrano gli artisti e i giovani diplomati in accademie d’arte, seguendoli nel loro percorso accademico e selezionando le loro opere. I loro lavori vengono poi esposti per un’unica serata. Che si tratti di un lunch, di un vernissage o di una serata culturale poco importa: quello che conta è avvicinare l’arte alla gente. L’obiettivo del progetto WinArts, oltre a promuovere giovani talenti, è infatti quello di far percepire l’arte come valore di tutti i giorni, alla portata di tutti quelli che, con passione e sensibilità, la sanno cogliere e apprezzare. Anche per questo, tutte le opere esposte sono vendute a prezzi accessibili. Ad oggi gli artisti WinArts sono Nyx, Sanja Milenkovic, Federico Vescovo, Diana Perez, Valerio Murri, Negro, Golsa Golchini, Raffaele Barbuto e Christian Taliento. Nomi per ora sconosciuti, ma di cui magari si sentirà parlare presto. 42 CRONACA Venerdì 4 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it TuttoMilano Mercati ■ MARCO AURELIO - Via M. Aurelio - zona 2 ■ NEERA - Via Neera - zona 5 ■ PAGANO - Largo V Alpini - zona 1 ■ PISTOIA - Via Pistoia - zona 7 ■ STRESA - Via Stresa - zona 2 Oggi ■ BENACO - Via Benaco - zona 4 ■ BONOLA - Via Cechov - zona 8 ■ CANALETTO - Via Canaletto - zona 3 ■ CATONE - Via Catone - zona 9 ■ CITTADINI-ARSIA - V. Cittadini - zona 8 ■ CREMA - Via Crema - zona 5 ■ CURIEL - Via Curiel - zona 6 ■ DEI GUARNIERI - Via Dei Guarnieri - zona 5 ■ FRATELLI DI DIO - Via F. di Dio - zona 7 ■ GRATOSOGLIO NORD - Via Baroni - zona 5 Domani ■ ARCANGELI - Via Arcangeli - zona 7 ■ ARDISSONE - Via Ardissone - zona 8 ■ ASMARA - Via Asmara - zona 9 ■ BENEDETTO M. - Via Benedetto M. - zona 3 ■ BORDIGHERA - Via Bordighera - zona 5 ■ CICCOTTI - Via Ciccotti - zona 9 ■ DARSENA - Zona Darsena - zona 1 ::: le lettere Emergenza azzardo Ormai non passa settimana senza la consueta protesta di qualche categoria di lavoratori, in particolare quelle del trasporto pubblico. Capisco che in questa maniera questi signori cerchino di far valere le loro ragioni, ma è mai possibile, mi chiedo, che non si accorgano che così danneggiano solo i cittadini, utilizzatori di metro, tram e autobus, mentre chi dovrebbe ascoltare la loro protesta, cioè i politici (che ignorano cosa significhi muoversi con i mezzi pubblici) continuano tranquillamente ad ignorarli? Venerdì (che strano!) ci sarà un nuovo sciopero dei mezzi. E a questo punto inizio a chiedermi: a quando un bello sciopero dei cittadini esasperati? Luisa Piersantelli e.mail MOSCHEE Una proposta indecente Questa la proposta dell'Imam al sindaco Pisapia: «Caro sindaco non si crei inutili problemi per trovare due spazi idonei alle nostre moschee. Abbiamo già individuato un’area , secondo noi perfetta, che permette di costruirne una grande invece di due piccole. Questa vasta area si trova esattamente tra via Torino, corso Emanuele e via Dante». Maurizio Oberti e.mail Allacciate le cinture Mr. Peabody e Sherman MILANO 15.00-20.20-22.45 17.15 MEXICO ANTEO SPAZIOCINEMA 14.45-16.40-18.35-20.30-22.30 15.00-16.45-18.30-20.30-22.30 15.30-17.50-20.15-22.30 15.10-17.40-20.10-22.30 GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390 Nymphomaniac - Volume 1 13.00-15.00-17.30-20.00-22.30 Ida 13.00-15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 Yves Saint Laurent 13.00-15.30-17.50-20.15-22.30 The Special Need 13.00-18.40-22.30 15.00-16.50-20.30 La luna su Torino Noi 4 13.00-15.40-18.10 Lei 20.10-22.30-V.O.SOTT. ARCOBALENO FILMCENTER VIALE TUNISIA 11 - TEL. 199208002 Nymphomaniac - Volume 1 Storia di una ladra di libri Lei ARIOSTO 15.00-17.15-19.30-21.40 18.15-21.00 15.00-17.15-19.30-21.40 Smetto quando voglio 18.20-21.00 ARLECCHINO VIA S. PIETRO ALL’ORTO, 9 - TEL. 0276001214-899678903 Father and Son BELTRADE 15.15-17.40-20.05-22.30 CENTRALE MULTISALA VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826 CINEMAX SAN CARLO 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 VIA ENRICO MOROZZO DELLA ROCCA, 12 - TEL. 02 48199689 16.30 18.30-21.00 Tarzan 12 anni schiavo COLOSSEO V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903 Divergent 14.30-17.10-19.50-22.30 Storia di una ladra di libri 14.45-17.20-19.55-22.30 Captain America: The Winter Soldier 14.45-17.20-19.55-22.30 Ti ricordi di me? 15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 Yves Saint Laurent 15.30-17.50 Lei 20.00-22.30 DUCALE MULTISALA PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002 Nymphomaniac - Volume 1 Yves Saint Laurent Divergent Quando c’era Berlinguer Lei ELISEO MULTISALA 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-17.15-19.20-21.30 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-19.20 17.00-21.40 VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903 In grazia di Dio Lei Quando c’era Berlinguer Il pretore GLORIA MULTISALA 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 15.15-17.40-20.05-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908 Captain America: The Winter Soldier 22.00 16.00-18.00 ODEON - THE SPACE CINEMA VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111 Divergent 12.05-15.05-18.05-21.15 Captain America: The Winter Soldier 12.10-15.10-18.10-21.20 Ti ricordi di me? 12.40-15.00-17.20-20.00-22.20 Mr. Peabody e Sherman 14.30-16.50 22.00 Non buttiamoci giu’ Ti ricordi di me? 19.30 Divergent 19.05-22.10 Captain America: The Winter Soldier 3D 19.10-22.15 Tarzan 12.10-14.30 17.20-19.40 Non buttiamoci giu’ Lei 22.00 Cuccioli - Il paese del vento 12.40-14.50-17.00 Amici come noi 12.50-15.10-17.30-19.50-22.10 300 - L’alba di un impero 12.20-14.50-17.20-19.50-22.20 Storia di una ladra di libri 13.00-16.00-19.00-22.00 VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039 Captain America: The Winter Soldier 14.45-17.20-19.55 Captain America: The Winter Soldier 3D 22.30 Storia di una ladra di libri 15.00-17.30-20.00-22.30 Divergent 14.30-17.10-19.50-22.30 PALESTRINA VIA OXILIA, 10 - TEL. 0226820592 I fratelli Karamazov 14.00 Dans un ocean d'images, Sculpture Constantin Brancusi e Open Field - Gabriel Orozco 16.00 The Toxic Camera, The Role of a Lifetime e My Name is Janez Jansa 20.00 Regina Jose’ Galingo - La Verdad V.O. 22.00 Saving Mr. Banks A proposito di Davis The Rocky Horror Picture Show I corpi estranei ORFEO MULTISALA VIA ARIOSTO, 16 - TEL. 0248003901 14.50-17.30-20.10-22.30 VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 026702700 12 anni schiavo PLINIUS MULTISALA 16.30-18.45-21.00 VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103 Captain America: The Winter Soldier Storia di una ladra di libri Divergent Ti ricordi di me? Allacciate le cinture Non buttiamoci giu’ UCI CINEMAS BICOCCA ______________________ Oggi, ore 20.30, via Bianchi 94 Ingresso libero Divergent Supercondriaco - Ridere fa bene alla salute Captain America: The Winter Soldier 3D 00.50 22.15 15.50-19.05 UCI CINEMAS CERTOSA VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802 VIA MILAZZO, 9 - TEL. 026597732 CLASSICA Parte questa sera la prima edizione di «Milano Giovani In Concert», un’iniziativa del centro culturale Roberto Ronchi, dedicata alle giovani generazioni. Saranno tutti giovani, infatti, i musicisti che al Teatro Pime eseguiranno brani di Bach, Beethoven, Chopin, Mozart, Rota e altri mostri sacri della musica classica. Un modo per avvicinare le nuove generazioni ai grandi compositori, del passato e contemporanei, e una ghiotta occasione per chiunque voglia ascoltare musica classica dal vivo. Sul palco si alterneranno diversi artisti: Andrea Bevilacqua al piano, Margherita Chiesa alla chitarra classica, Flora Fontanelli al violino, Valentina Tecilla al flauto traverso, Yu Linn Humm al violoncello, Julia Barreiro al piano e Albertina Del Bo al canto. Cresce il numero dei centri scommesse a Milano: in arrivo altre 5 sale che si aggiungono alle 131 già esistenti in città. Che sia centro o periferia, non fa differenza. L’importante è coinvolgere il maggior numero di soggetti deboli nel vortice del gioco. Dunque la battaglia condotta dal Comune contro la ludopatia è già persa in partenza? A quanto pare, non sono bastati i divieti e le leggi ad impedire la nascita di questi nuovi locali che continueranno inesorabilmente a mangiare i soldi dei cittadini. Monica Stefanini e.mail Commenta anche su Fb e su Twitter @liberomilano 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-17.50-20.30 15.30-17.50-20.10-22.30 15.00-17.30-20.20-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960 Storia di una ladra di libri 14.00-16.50-19.45-22.40 14.30-18.30-21.40 Captain America: The Winter Soldier Divergent 16.15-19.25-22.35 Tarzan 14.00 Ti ricordi di me? 15.00-17.35-20.05-22.20 Amici come noi 14.25-17.20-20.10-22.30 Il pretore 14.40-17.00-20.05-22.25 Lei 14.00-16.50-19.55-22.45 Nymphomaniac - Volume 1 14.30-17.10-19.50-22.20 Divergent 14.05-17.10-20.15-23.30 La bella e la bestia 14.35-17.15 Need for Speed 22.45 Yves Saint Laurent 19.50 Captain America: The Winter Soldier 21.10-00.10 Cuccioli - Il paese del vento 14.50-16.50 Non buttiamoci giu’ 19.00 Nottetempo 14.00-16.50-19.45-22.50 14.20 The Lego Movie 12 anni schiavo 16.45-19.40-22.40 300 - L’alba di un impero 14.20-17.25-20.00-22.35-01.05 Divergent 15.45-19.00-22.10 Ti ricordi di me? 01.05 14.40-17.10-19.40 Mr. Peabody e Sherman Nymphomaniac - Volume 1 01.05 Captain America: The Winter Soldier 3D 22.10 Captain America: The Winter Soldier 16.15-19.30-22.40 piazzale Lotto. Da sabato 22 marzo al 15 luglio 2014. Via Gavirate: per lavori cantiere M5. Il traffico in direzione centro città viene deviato sull'itinerario Gignese, Caprilli, Lotto. Traffico difficoltoso in: Viale Forlanini Enrico (tratto da Repetti a Cavriana): traffico difficoltoso in entrambi i sensi di marcia. Termine lavori previsto: 30 aprile 2015. S.S. 33 Del, Via Gallarate, Molino Dorino: traffico difficoltoso in ingresso dal Comune di Pero e dalla Tangenziale Ovest, per modifica della viabilità, nell'ambito dei lavori Expo 2015 (realizzazione sottopasso veicolare). Probabili accodamenti nella fascia oraria 07.00 - 09.30. Termine previsto: 31 dicembre 2014. V.le Umbria/V.le Piceno (tratto da P.za Cappelli a P.le Dateo): istituzione carreggiata centrale preferenziale a senso unico di marcia in direzione P.le Dateo Piccoli musicisti crescono al Pime SALE SLOT VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960 Divergent Captain America: The Winter Soldier 3D Captain America: The Winter Soldier Mr. Peabody e Sherman Cuccioli - Il paese del vento Divergent Ti ricordi di me? Captain America: The Winter Soldier Non buttiamoci giu’ Storia di una ladra di libri Amici come noi 17.15-20.30 18.15-21.20 19.30-22.35 17.00 17.00 19.10-22.25 17.30-19.45-22.00 17.00 20.10-22.30 17.00-19.50-22.40 17.20-20.00-22.30 HINTERLAND ASSAGO VIALE FIORI - TEL. 892960 Allacciate le cinture Captain America: The Winter Soldier Ti ricordi di me? Cuccioli - Il paese del vento Divergent Storia di una ladra di libri 300 - L’alba di un impero Captain America: The Winter Soldier Ti ricordi di me? Divergent Captain America: The Winter Soldier Ti ricordi di me? Captain America: The Winter Soldier 3D Divergent Non buttiamoci giu’ Amici come noi Mr. Peabody e Sherman Captain America: The Winter Soldier 3D BELLINZAGO LOMBARDO UCI CINEMAS FIORI 20.00 17.00 22.30 17.10 19.20-22.25 17.00-19.50-22.35 17.20-20.00-22.30 19.40-22.35 17.20 18.30-21.45 22.00 19.55 17.00 17.00 20.00-22.10 17.30-20.00-22.15 17.10 19.25-22.20 C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445 ARCADIA 17.40-20.50 Storia di una ladra di libri 22.35 Non buttiamoci giu’ 17.00-18.10-20.00-21.10-22.20 Divergent 17.20-20.10 Mr. Peabody e Sherman Captain America: The Winter Soldier16.50-18.00-19.50-21.0022.30 Ti ricordi di me? 17.30-20.20-22.45 Il pretore 20.15 Yves Saint Laurent 17.50-22.25 Quando c’era Berlinguer 17.05-19.55 Nymphomaniac - Volume 1 17.10-20.05-22.40 Amici come noi 22.50 BUSNAGO MOVIE PLANET C/O CENTRO COMMERCIALE IL GLOBO - TEL. 039 695182 (PREN.) 039 6956516 (PROGRAMMAZIONE) Mr. Peabody e Sherman Amici come noi Storia di una ladra di libri Divergent Captain America: The Winter Soldier Ti ricordi di me? Captain America: The Winter Soldier 3D CERRO MAGGIORE VIA TURATI, 62 - TEL. 892111 Divergent Storia di una ladra di libri Mr. Peabody e Sherman 300 - L’alba di un impero Turno diurno (dalle ore 8,30 alle ore 21,00) ■ CENTRO v. Larga, 6; v. Dante, 17; c.so Genova, 27. ■ NORD v. S. Lopez, 3; p.le Maciachini, 24; v. Forni, 34; v.le Suzzani, 273; v. Pellini, 1; v.le Monte Grappa, 7. ■ SUD c.so Lodi, 19; v. Alamanni, 2; v.le Tibaldi, 15; v. De Ruggiero, 8. ■ EST p.za Duca d'Aosta, 4; v. Stradivari, 1; v.le Monza, 226; p.za Martesana, 4; v. Atene, 2; v. Crescenzago, 36; c.so Plebisciti, 7; p.za Cinque Giornate, 7; v. Varsavia, 4. ■ OVEST v. Vetta d'Italia, 18; v. Giambellino, 64; p.za T. Olivelli, 1; v. Monte Rosa, 27; v. Paravia, 75; v. Quarenghi, 21/23; v. R. di Lauria, 22; v. Paolo Sarpi, 62. Turno notturno (dalle ore 21 alle ore 8,30) v. Boccaccio, 26; p.za Cinque Giornate, 6; c.so Magenta, 96; p.za Clotilde, 1; Ripa di Porta Ticinese, 33; C.so P.ta Ticinese, 50 v.le Zara, 38; v. Stradivari, 1; v.le Lucania, 10; c.so S. Gottardo, 1; v. Buonarroti, 5; v. Canonica, 32; v.le Ranzoni, 2. p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45. Aperte 24h: p.za Duomo, 21; Stazione Centrale (Gall. Delle partenze); Stazione Garibaldi (P.za S, Freud); v. R. Di Lauria, 22; v.le Testi, 90; ::: appuntamenti Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi. Adesso tocca ai cittadini APOLLO SPAZIOCINEMA Chiusura al traffico: Viale Lodovico Scarampo: rallentamenti causa lavori stradali per Metropolitana linea 5 secondo tratto. Termine dei lavori previsti per il l’inizio del 2015. Via Nicola Fabrizi: Chiusura al traffico della per l'effettuazione di strada di collegamento "Zara-Expo" - Termine dei lavori previsto: 30/11/14. Piazza XXIV Maggio: chiusura al traffico delle vie Gorizia/Manusardi/Scoglio di Quarto/Ascanio Sforza, che verranno disposte a fondo chiuso. Sulla Cerchia dei Bastioni il traffico sarà difficoltoso causa modifica della viabilità. Termine lavori 30 settembre 2014. Via Vigliani intersezione p.le Lotto sarà chiusa al traffico per lavori metro 5 (realizzazione scale nuova stazione). Il traffico verrà deviato all'intersezione con via Albani sui seguenti itinerari: 1- via Masaccio - via Monte Bianco - piazzale Lotto; 2 - via Veniero - Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected] sottolineando nell’oggetto: “lettere a LiberoMilano”. Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42 - 20129 Milano; via fax al n. 02.999.66.227. SCIOPERO DEI MEZZI Yves Saint Laurent Ida Quando c’era Berlinguer Father and Son ■ DELLA RONDINE - Via Rondine - zona 6 ■ FALCK - Via Falck - zona 8 ■ FAUCHE’ - Via Fauchè - zona 8 ■ GARIGLIANO - Piazzale Minniti - zona 9 ■ MARTESANA - Piazzale Martesana - zona 2 ■ OGLIO - Largo Oglio - zona 4 ■ OLMI - Via degli Ulivi - zona 7 ■ OSOPPO - Via Osoppo - zona 7 ■ PAPINIANO - Piazza S. Agostino - zona 1 ■ P. NUOVA - Bastioni di P.ta Nuova - zona 1 ■ ROGOREDO - Via Rogoredo - zona 4 ■ TABACCHI - Via Tabacchi - zona 5 ■ TRASIMENO - Via Trasimeno - zona 2 ■ V. PERONI - Via Pascal - zona 3 Farmacie 20,00 22,30 19,50-22,30 19,45-22,30 19,45-22,30 20,00-22,30 19,45-22,30 THE SPACE CINEMA 16.00-19.00-22.10 16.15-19.15-22.15 17.00 19.45-22.20-0.45 Comicità e risate allo Zelig Cabaret SPETTACOLO Dopo la partecipazione a Zelig 1, Maria Pia Timo torna a Zelig Cabaret con lo spettacolo «Bionda zabaione». Una felice mescolanza di forme e tipi di comicità diversi, capace di vita ad un misto di teatro-cabaret variegato. Un recital esilarante che unisce il meglio del suo repertorio. EVENTO Il venerdì notte all’Alcatraz si chiama Notorius. Una serata divisa in due: prima il live dei Dejavu, cover band italiana attiva da 10 anni con un repertorio pop-rock, scalderà l’atmosfera. Poi, dopo la mezzanotte, musica al ritmo della pop house, dance anni 90 e 2000 e reggaeton. ______________________ ______________________ Oggi, ore 21.30, v.le Monza 140 Ingresso: 10-12 euro Oggi, ore 23, via Valtellina 25 Ingresso: 8-18 euro Gli Infinity Quartet L’arte di Angelini live al Blue Note in mostra a Milano CONCERTO Questa sera saliranno sul palco del Blue Note, a Milano, David Murray e il suo gruppo: gli «Infinity Quartet». La band è composta dal sax di Murray, dal contrabbasso di Jaribu Shahid, dalla batteria di Nasheet Waits e dal piano di Orrin Evans. ARTE Luce, colore e armonia sono gli elementi che caratterizzano il percorso artistico di Alessandra Angelini, emiliana di origine e lombarda d’adozione. Le sue opere saranno esposte oggi e domani presso la sede della galleria milanese Made4Art in via Voghera. ______________________ Oggi, ore 21, via Borsieri 37 Ingresso: 30-35 euro ______________________ Oggi, ore 10, via Voghera 14 Ingresso libero Divergent 18.05-21.10-0.15 Cuccioli - Il paese del vento 16.00 17.15-19.30-21.50 Amici come noi Captain America: The Winter Soldier 16.15-19.15-22.15 Captain America: The Winter Soldier 3D 18.15-21.15-0.15 Captain America: The Winter Soldier 17.45-20.45-23.45 Cuccioli - Il paese del vento 17.20 Non buttiamoci giu’ 19.45-22.10-0.30 Ti ricordi di me? 17.20-19.40-22.00-0.20 Mr. Peabody e Sherman 19.00 16.30-21.30 Yves Saint Laurent LISSONE VIA MADRE TERESA - TEL. 892.960 UCI CINEMAS LISSONE Divergent Amici come noi Storia di una ladra di libri Mr. Peabody e Sherman Ti ricordi di me? Captain America: The Winter Soldier 3D Captain America: The Winter Soldier Captain America: The Winter Soldier Divergent Nymphomaniac - Volume 1 Cuccioli - Il paese del vento Need for Speed Non buttiamoci giu’ Ti ricordi di me? 300 - L’alba di un impero MELZO 18.00-21.20 17.40-20.10-22.40 17.10-19.55-22.40 17.20 20.00-22.20 19.00-22.00 16.45-19.40-22.35 18.00-21.30 16.45-19.40-22.35 17.20-19.50-22.20 17.40 22.30 20.20 17.30 19.45-22.20 ARCADIA MULTIPLEX VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444 Yves Saint Laurent 21.00 Storia di una ladra di libri 17.20-20.00-22.30 17.40 Mr. Peabody e Sherman Captain America: The Winter Soldier 17.10-20.10-22.50 Captain America: The Winter Soldier 3D 18.10-21.10 Divergent 17.30-19.50-21.00-22.40 PADERNO DUGNANO LE GIRAFFE VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250 Divergent 300 - L’alba di un impero Captain America: The Winter Soldier Non buttiamoci giu’ Captain America: The Winter Soldier 3D Storia di una ladra di libri Amici come noi Divergent La bella e la bestia Il pretore Need for Speed 47 Ronin Allacciate le cinture Divergent Ti ricordi di me? Captain America: The Winter Soldier PIOLTELLO Serata Notorius all’Alcatraz 16.30-19.15-22.00 17.00-19.15-21.30 17.10-20.00-22.50 18.00-21.00 17.30-20.30 18.15-21.15 17.30-20.30-22.45 17.10-20.00-22.50 16.30-19.00 21.15 17.20 20.00 22.40 18.15-21.15 17.50-20.30-22.30 18.00-21.00 UCI CINEMAS PIOLTELLO VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960 Non buttiamoci giu’ Yves Saint Laurent Nymphomaniac - Volume 1 Ti ricordi di me? Captain America: The Winter Soldier 3D Captain America: The Winter Soldier Storia di una ladra di libri Captain America: The Winter Soldier Divergent Amici come noi Divergent 17.45-22.40 20.00 17.00-19.40-22.20 17.30-20.00-22.30 18.30-21.30 18.00-21.00 17.00-19.50-22.40 19.30-22.30 19.30-22.30 18.20-20.30-22.40 17.30-20.30 Divergent Mr. Peabody e Sherman 12 anni schiavo Cuccioli - Il paese del vento 47 Ronin 300 - L’alba di un impero ROZZANO 18.30-21.30 17.20-19.45 22.15 17.30 19.45-22.30 17.05-19.45-22.15 THE SPACE CINEMA ROZZANO C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111 Divergent 15.50-18.55-22.05 Ti ricordi di me? 16.35-18.50-21.10 Captain America: The Winter Soldier 17.30-20.30 Storia di una ladra di libri 15.30-18.30-21.30 Divergent 17.35-20.40 17.00-19.20-21.40 Amici come noi Cuccioli - Il paese del vento 15.15-17.25 Non buttiamoci giu’ 19.45-22.10 Mr. Peabody e Sherman 17.00 300 - L’alba di un impero 19.20-21.50 Supercondriaco - Ridere fa bene alla salute 16.55-19.30-22.20 Ti ricordi di me? 15.10-17.25-19.55-22.15 Captain America: The Winter Soldier 16.00-19.00-22.00 Captain America: The Winter Soldier 15.10-18.15-21.20 Divergent 15.00-18.05-21.15 SAN GIULIANO MILANESE MOVIE PLANET S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 02 98245409 - 899 552578 (PREN.) Mr. Peabody e Sherman Amici come noi Divergent Storia di una ladra di libri Captain America: The Winter Soldier Ti ricordi di me? SESTO SAN GIOVANNI C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547 20,00 22,30 19,45-22,30 19,45-22,30 19,45-22,30 20,00-22,30 SKYLINE MULTIPLEX Quando c’era Berlinguer 15.00-17.30-20.00-22.30 Nymphomaniac - Volume 1 15.10-19.30-22.10 Ti ricordi di me? 15.15-17.35-20.10-22.20 Divergent 15.10-16.35-18.00-19.25-20.50-22.15 16.25-19.00-21.35 Captain America: The Winter Soldier Mr. Peabody e Sherman 17.45 The Special Need 15.45-20.30-22.30 Amici come noi 15.15-17.45-20.30-22.35 Storia di una ladra di libri 15.10-19.40-22.30 Captain America: The Winter Soldier 3D 15.00-17.30-20.00-22.35 VIMERCATE THE SPACE CINEMA TORRIBIANCHE VIA TORRI BIANCHE, 16 - TEL. 892111 Captain America: The Winter Soldier 3D Tarzan 12 anni schiavo Cuccioli - Il paese del vento Allacciate le cinture Non buttiamoci giu’ Captain America: The Winter Soldier Captain America: The Winter Soldier Mr. Peabody e Sherman Captain America: The Winter Soldier Divergent Storia di una ladra di libri Amici come noi Ti ricordi di me? Supercondriaco - Ridere fa bene alla salute Ti ricordi di me? 300 - L’alba di un impero Divergent Captain America: The Winter Soldier Il passato Divergent 18.40-21.40 16.30 18.50-21.50 17.10 19.15-21.50 16.55-19.20-21.45 19.10-22.10 17.45-20.45 16.45-19.00 21.15 18.50-22.00 18.45-21.40 17.00-19.15-21.35 16.50-19.05-21.25 22.15 17.40-20.00 17.05-19.35-22.05 18.25-21.30 17.15 21.00 17.35-20.40 CRONACA Venerdì 4 aprile 2014 43 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Tragedia a Segrate LA SPARATORIA Non riesce a vendere l’azienda Ammazza il socio e la moglie Si toglie la vita dopo gli omicidi: da tempo cercava di disfarsi di quelle quote ::: SALVATORE GARZILLO È uscito da casa con la pistola in tasca, rassicurando la moglie che sarebbe tornato presto. Non mentiva, un’ora dopo è rientrato e l’ha uccisa con un colpo in fronte. Domenico Magrì, imprenditore catanese di 82 anni, alle 10.20 aveva incontrato a Segrate il suo socio, il 69enne Carmelo Orifici, a cui ha sparato alla nuca nel parcheggio di un cantiere dove la loro ditta sta eseguendo dei lavori di costruzione. Dopo l’omicidio è salito sulla sua Nissan Qashqai ed è tornato alla villetta a Cerro di Bottanuco (Bergamo), dove ha ammazzato la consorte costretta da 15 anni su una sedia a rotelle a causa di un ictus e poi si è tolto la vita con la stessa arma, una Ruger 7.65 che deteneva regolarmente. Il movente sono i soldi, quei soldi che avrebbero dovuto coprire la sua liquidazione e che il socio gli ha negato per troppo tempo, in un tira e molla che alla fine gli è stato fatale. Magrì, partito dalla Sicilia quand’era solo un ragazzino, a 82 anni era un uomo provato. Stanco di lavorare e stanco di combattere contro i problemi di salute della consorte, Maria Artale, sua coetanea, originaria di Regalbuto (Enna). Così aveva detto a Orifici di voler cedere le proprie quote per dedicarsi solo a lei. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del nucleo investigativo ::: Non sembra avesse problemi di soldi Domenico Magrì, l’imprenditore che ieri mattina ha ucciso due persone prima di togliersi la vita. Le trattative con il socio, tuttavia, l’avevano esasperato. Sotto, i rilievi della scientifica sul luogo del primo delitto, in un cantiere dove i due si erano dati appuntamento [Ansa] I FATTI L’APPUNTAMENTO Ieri mattina, Domenico Magrì, un imprenditore di 82 anni ha prima ucciso un collega a Segrate. Una volta tornato a casa - a Bottanuco, un paesino del Bergamasco, ha sparato alla moglie e si è tolto la vita. Il primo omicidio è avvenuto in un cantiere edile dove Magrì e la sua vittima Carmelo Orifici, 69 anni, si erano dati appuntamento per parlare di lavoro MACABRA SCOPERTA A lanciare l’allarme è stato il figlio di Orifici che ha avvertito i carabinieri fornendo il numero di targa dell’auto e l’indirizzo di casa di Magrì. Giunte sul posto, le forze dell’ordine hanno trovato i cadaveri di Maria Artale, moglie di Magrì, da tempo costretta sulla sedia a rotelle, e quello dell’assassino IL RETROSCENA Carmelo Orifici, negli anni 90, era stato coinvolto nell’inchiesta Mani Pulite, insieme al fratello Achille, sindaco di Segrate a metà degli anni 70. L’indagine riguardava presunte tangenti pagate da imprenditori edili ad ex amministratori comunali per alcune concessioni edilizie di Milano e Bergamo, il socio non ha accettato subito, iniziando un balletto di rimandi che avrebbe esasperato Magrì fino al punto da spingerlo ad ammazzarlo come il peggiore dei nemici. Nei giorni scorsi gli ha chiesto di presentarsi al cantiere in via Monviso alle 10.20 perché doveva parlargli di lavoro. Orifici ha accettato, ma forse ha sospettato qualcosa, tant’è vero che ieri mattina ha chiesto a suo figlio Antonino, di 39 anni, di accompagnarlo all’incontro. Il figlio, per sua fortuna, ha tardato di 10 minuti, e ciò lo ha salvato. In questo tempo, infatti, i due soci sono arrivati al cantiere prima di lui e Magrì ha sparato alla nuca alla sua vittima senza essere visto. Antonino lo ha incrociato lungo la strada per il cantiere. Gli è sembrato strano vederlo tornare indietro così presto e senza suo padre, che poi ha trovato senza vita poco dopo. È stato lui a chiamare i carabinieri della stazione di San Donato, ai quali ha fornito numero di targa e indirizzo dell’assassino. Eppure i militari non hanno fatto in tempo. Un’ora dopo, alle 11.20, l’82enne aveva già completato il suo piano: è tornato alla villetta in via Pietro Kolbe 10, ha chiesto alla badante di sua moglie di uscire per sbrigare una commissione, ha puntato l’arma alla fronte della consorte e ha tirato il grilletto. Infine, ha tenuto il terzo colpo della giornata per sé. A NOVATE È di Casa Pound, la sinistra ordina «Va cacciata» In consiglio comunale a Novate Milanese, tra i gruppi all’opposizione c’è anche quello di Casa Pound. Il primo in tutta Italia. A portare la voce del movimento nel Comune a nord di Milano è Angela De Rosa, candidata sindaco alle scorse Amministrative e poi eletta come esponente del Pdl. Dopo la scissione del partito ha fondato il gruppo, chiamato appunto Casa Pound, di cui è unica rappresentante. Ma la sua decisione non è andata giù alle associazioni antifasciste della zona. Dopo le manifestazioni contro di lei delle scorse settimane, ora la maggioranza in Consiglio comunale, con una delibera, è arrivata a chiedere la revoca della presidenza alla Commissione pubblica istruzione e cultura che le era stata affidata. Il motivo? Il gruppo di Casa Pound Italia si ispirerebbe a principi antitetici a quelli costituzionali. «Una follia», ha commentato De Rosa. «La delibera è una chiara violazione dell’articolo 3 della Costituzione che vieta le discriminazioni per le opinioni politiche. Secondo i consiglieri io non garantirei l’imparzialità da presidente perché appartenente a Casa Pound». Ora la capogruppo sta valutando se agire per vie legali e chiedere l’intervento delle sedi competenti affinché questa delibera non venga applicata. M. BAR. Venerdì 4 aprile 2014