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Venerdì 4 aprile 2014
OPINIONI NUOVE Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004, n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
FONDATORE VITTORIO FELTRI
DIRETTORE MAURIZIO BELPIETRO
ANNO XLIX NUMERO 80 EURO 1,30
Dal frigo all’aereo per sorvolare la crisi
Le buone idee
che fanno guadagnare
Il colpo di reni della Zoppas. E nell’agricoltura germogliano progetti: ve ne presentiamo sette
CLAUDIO ANTONELLI - ATTILIO BARBIERI a pagina 5
ECCO I SENATORI DI RENZI
La Camera alta non viene abolita, solo modificata. Risultato? Ci sarà un piccolo risparmio
ma guardate chi entrerà a Palazzo Madama: una schiera di «burocratosauri». Tutti rossi
Il governo ha cambiato il nome alle Province: aumentano costi e poltrone
di MAURIZIO BELPIETRO
C’erano una volta il comunismo
e il liberalismo, due ideologie che
si sono combattute per tutto il secolo scorso. Adesso il nuovo pensiero dominante è il riformismo.
Non passa giorno infatti che non
si parli di come riformare qualcosa. Una volta è la legge elettorale a
dover essere cambiata, l’altra è
quella sul lavoro. Non sempre però le riforme riformano davvero:
non di rado peggiorano ciò che
sembrava il peggio. Un esempio?
Ricordate la legge Fornero che riformò la legge Biagi? Le norme
ispirate al giuslavorista ucciso
dalle Brigate rosse furono sostituite da quelle della professoressa piagnens. Risultato, invece di
creare nuovi posti di lavoro sono
stati creati nuovi disoccupati.
L’Italia ha una lunga tradizione
di promesse di cambiamento che
hanno prodotto un peggioramento. Solo frugando nel più recente passato basti ricordare la
modifica alla Costituzione voluta
dal centrosinistra, quando ritoc-
Dall’alto: Chiamparino,
Crocetta, De Magistris,
Errani, Emiliano,
Marino, Orlando,
Pisapia, Fassino, Doria,
Cialente, Burlando,
Zedda e Vendola
cò le competenze delle Tegioni:
invece di più autonomia si è portata più confusione, con una lista
di ricorsi alla Corte costituziona-
Il Job Act non c’è ancora
ma l’han già smontato
L’unico testo finora presentato dal
governo di Matteo Renzi, e cioè il decreto legge sui contratti a termine e
l’apprendistato (...)
re, ma anche quella della sanità
che ha introdotto l’intramoenia e
l’extramoenia. E poi va ricordata
ancora una volta l’indimenticata
LA QUESTIONE VENETA
Il governo sbraca sul suo «gioiello»
di FRANCO BECHIS
le. Dell’elenco di riforme che
hanno fatto guai non possono
non far parte quelle della scuola
varate da governi di diverso colo-
Terrorismo?
Processo subito
o l’indagine
è una burletta
di DAVIDE GIACALONE
a pagina 10
Rabbia e ironia
Il day after
della Regione
scossa dal blitz
di LUIGI BACIALLI
a pagina 11
Referendum
in Lombardia
Grillo ci sta
(e vuole la lira)
professoressa che affiancò Mario
Monti come ministro del Lavoro:
con gli esodati ha portato più
danni che benefici.
Vi chiedete perché faccio la lista di ciò che è andato storto negli
ultimi anni? Rispondo subito. In
redazione ci siamo divertiti a immaginare come sarà il nuovo Senato della Repubblica il giorno in
cui entrerà in vigore la riforma
voluta da Matteo Renzi. Premesso che il presidente del Consiglio
ha assolutamente ragione a voler
modificare il bicameralismo perfetto: anche a un cieco risulterebbe evidente che il ping pong delle
leggi tra una Camera e l’altra non
solo non ha senso, ma ha anche
un costo. Mentre gli onorevoli si
rimpallano le decisioni da Montecitorio a Palazzo Madama, il
Paese cola a picco. Necessaria
anche la scelta di dare un taglio al
numero di rappresentanti del popolo: riducendoli si risparmiano
tempo e denaro. Meno chiacchiere e meno stipendi. La riforma del Senato (...)
segue a pagina 3
Acquisto titoli contro la deflazione
Draghi fa l’americano
e le Borse festeggiano
di UGO BERTONE
Non cambiare niente, per cambiare tutto. Ancora una volta Mario Draghi ha
adottato la strategia del Gattopardo alla
rovescia. All’apparenza, la riunione (...)
di FABIO RUBINI
a pagina 12
segue a pagina 4
segue a pagina 20
Stia tranquillo Giovanni Floris,
non vogliamo metterlo in imbarazzo con un’appassionata difesa sua e
di Ballarò: che resta il carrozzone di
sempre, un salotto corresponsabile
della crisi dei talkshow intesi come
Paese irreale, ciacola autoreferenziale tra amici o finti nemici. Però è
davvero impossibile non difenderlo
dall’attacco di alcuni renziani,
gente per niente giovane - nel metodo - che si è scandalizzata perché
martedì scorso il conduttore non è
apparso sdraiato non tanto sul Pd
ma, come da tradizione a Raitre,
sul suo segretario. Floris ha sempli-
* Con: 3° CD Natale: “Natale Jazz” € 6,00; 2° CD Natale: “Gospel e Spirituals” € 6,0 0.
APPUNTO
di FILIPPO FACCI
#giovannistaiagitato
cemente dato spazio anche a delle
voci critiche (pazzesco) e, circa
l’abolizione del Senato, ha utilizzato un’allegoria con Barabba per ricordare che «si può sbagliare anche
se lo vuole il popolo». Oltretutto
questa cosa l’ha detta a Nunzia De
Girolamo, non a un renziano. Ma
questo non è bastato per esempio a
Michele Anzaldi (vigilanza Rai) che
del resto concepisce l’informazione
come può farlo uno che nella vita
ha fatto essenzialmente il portavoce di Rutelli: in un’intervista al Fatto Quotidiano ha detto che un conduttore non deve esprimere opinioni su proposte del governo, ha lanciato messaggi decisamente sgradevoli («la gente chiede il sangue...
poi con quello che guadagna Floris») e ha tradotto la par condicio
nella semplice regola che un presidente del Consiglio non si può criticare, punto. Però ha aggiunto che
Renzi, in Rai, non ha ancora mandato via nessuno. Dopo aver letto
Anzaldi, ci si potrebbe pensare.
Prezzo all’estero: CH Fr. 3.00 / MC & F € 2.00 / SLO € 2.00.
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PRIMO PIANO
Venerdì 4 aprile 2014
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NUOVI EQUILIBRI Anche i rappresentanti nominati
dalle Regioni sarebbero in maggioranza del Pd e dei suoi
alleati. Solo uno su tre verrebbe dal centrodestra
i nostri soldi
I nuovi senatori? Tutti «rossi»
Se la riforma entrasse in vigore oggi, su 42 amministratori locali portati a Palazzo Madama 29 sarebbero
di sinistra. Dai sindaci Marino e Pisapia ai governatori Vendola e Crocetta, ecco l’elenco completo
::: MARCO GORRA
 Il nuovo Senato delle
Autonomie, giurano dal governo i padri dell’epocale riforma,
sarà molte cose: sarà snello,
sobrio, rappresentativo, moderno. Ma sarà anche e soprattutto - nonostante su questo la
propaganda di Palazzo Chigi
comprensibilmente taccia - un
Senato rosso. L’assemblea di
Palazzo Madama che verrà
partorita dalla riforma appena
licenziata dal governo Renzi,
infatti, promette di essere fortemente orientata a sinistra. E
per fortemente si intende una
maggioranza dei due terzi.
Per rendersene conto, basta
vedere come sarebbe la proiezione della composizione del
Senato “modello Renzi” se oggi la legge voluta dal presidente del Consiglio fosse in vigore.
LA LEGGE
I criteri con cui si formerà il
nuovo Senato - testo del disegno di legge governativo alla
mano - sono quelli che seguono: fanno parte dell’assemblea
«i Presidenti delle Giunte regionali e delle Province autonome di Trento e Bolzano, i
sindaci dei Comuni capoluogo
di Regione e di Provincia autonoma, nonché, per ciascuna
Regione, due membri eletti,
con voto limitato, dal Consiglio regionale tra i propri componenti e due sindaci eletti,
con voto limitato, da un collegio elettorale costituito dai
sindaci della Regione (...) A
questa componente di natura
territoriale si affiancano ventuno cittadini che abbiano illustrato la Patria per altissimi
meriti nel campo sociale,
scientifico, artistico e letterario
(i requisiti sono i medesimi attualmente previsti per la nomina a senatori a vita), nominati dal Presidente della Repubblica».
L’esistente al momento fotografabile è quello relativo a
governatori e sindaci. Se la riforma del Senato fosse in vigore oggi, su quarantadue amministratori a ritrovarsi senatori, ventinove proverrebbero
dal Pd o da forze politiche a sinistra di esso. Su diciannove
presidenti di Regione, quelli di
:::
.
LE «NUOVE»
LEVE
Nicola Zingaretti,
Deborah Serracchiani, Nichi Vendola,
Marco Doria, Giuliano Pisapia, Dario
Nardella [LaPresse]
LA SCHEDA
IL DDL
La riforma del Senato è affidata
a un disegno di legge costituzionale, approvato dal consiglio dei ministri.
I DUE OBIETTIVI
La riforma mira a superare il bicameralismo perfetto e a tagliare le spese. Il nuovo Senato
infattinon voterebbelafiducia
al governo e sulla maggioranza delle leggi, decreti compresi, si limiterebbe a dare suggerimenti di modifica. Inoltre, i
senatori non sarebbero eletti: a
Palazzo Madama andrebbero
rappresentanti degli enti locali, che non percepirebbero indennità aggiuntive.
L’OPPOSIZIONE PD
La riforma è avversata dalla sinistra del Pd. Ieri 22 senatori
democratici in dissenso con la
linea del partito hanno proposto una riforma alternativa: un
Senato di 106 membri, eletti
dal popolo.
sinistra sarebbero dodici: l’ex
ministro Claudio Burlando
(Liguria), la vicesegretaria del
Pd Deborah Serracchiani
(Friuli Venezia Giulia), i due
ultrà bersaniani Vasco Errani
ed Enrico Rossi (Emilia Romagna e Toscana), gli ex diessini
Nicola Zingaretti e Catiuscia
Marini (Lazio e Umbria), Gian
Marco Spacca (Marche), il
renziano Paolo Di Laura Frat-
tura (Molise), il fratello d’arte
Marcello Pittella (Basilicata), il
front runner neocomunista
Nichi Vendola (Puglia) e gli
isolani Rosario Crocetta (Sicilia) e Francesco Pigliaru (Sar-
degna). Questo senza contare
che, con ogni probabilità, tra
qualche settimana anche Piemonte (dove Sergio Chiamparino vola nei pronostici per il
dopo-Cota) e Calabria (dove
Aumentano costi e poltrone
Il governo cambia nome alle Province
Brunetta: premiate le caste locali
::: ROMA
 Per Forza Italia è un «golpe», un
colpo di Stato in piena regola. La voce
urlante del capogruppo azzurro, Renato Brunetta, è risuonata in tutto l’emiciclo della Camera: «Votiamo compatti
no!». Pollice verso contro la cancellazione delle Province, per fare posto alle
città metropolitane, anche da parte di
Movimento Cinquestelle, Lega e Sel e
Fratelli d’Italia. Dunque, opposizioni
unite contro il ddl Delrio che però, dopo il Senato (dove il governo aveva posto la fiducia) è passato, senza grandi
intoppi, anchea Montecitorio.A favore
hanno votato Pd, Scelta Civica, Nuovo
Centrodestra e Popolari per l’Italia. Il
provvedimento è stato approvato in via
definitiva con 260 sì, 158 no e 7 astenuti.
Per cui, d’ora in avanti significa che le
Province sono morte e sepolte? Neanche per sogno. Più corretto dire che si
trasformanoin qualcosad’altro, cioèin
città metropolitane come è il caso delle
9 realtà più grandi: Roma, Bari, Bologna, Genova, Firenze, Milano, Napoli,
Torino e Venezia e Reggio Calabria, con
Roma Capitale a cui è dedicato un capitolo apposito del ddl. Godono i sindaci,
quasi tutti di centrosinistra, visto che
avranno sempre più poteri.
La maggior parte delle Province, tra
cui quelle già scadute e commissariate,
arriverà a scadenza naturale quest’anno. Saranno dunque ben 63 le Province
che, finito il mandato, diranno addio
già nel 2014 ai consigli provinciali. A
quel punto saranno rette dal presidente e dalla giunta oppure dal commissario, ma comunque entro il 31 dicembre
2014 si trasformeranno nei nuovi enti
previsti dal ddl Delrio e andranno al voto con il nuovo sistema elettorale di secondo livello. Insomma, a partire dal
primo gennaio 2015 rottamate anche le
province e via libera al passaggio delle
competenze ai Comuni, o alle Regioni.
Durissima la contestazione da parte
degli azzurri e del resto dell’opposizione, che vedono nell’abolizione degli
enti provinciali, in realtà, una moltiplicazione dei costi (come previsto dagli
stessi tecnici del Senato e rivelato daLibero) e delle poltrone agli amici degli
amici, alle caste locali. «Chiederemo al
presidente della Repubblica di non
promulgare il testo della legge Delrio
per manifesta incostituzionalità», ha
dichiarato Brunetta. «Il Quirinale», ha
l’ex ministro, «non si renda complice di
questa porcata».
B. B.
pare difficile che il centrodestra possa riprendersi dalla batosta Scopelliti) saranno passate a sinistra.
Ancora più schiacciante il
conto dei sindaci. Su ventuno
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NON ILLUDIAMOCI Il premier non sta abolendo il
Senato, lo sta modificando. In peggio. Anche i risparmi
sono un’inezia. È una grande occasione mancata
i nostri soldi
L’ennesima riforma-fregatura
Quando i governi hanno provato a cambiare scuola, sanità, pensioni e lavoro hanno prodotto il contrario degli obiettivi dichiarati
Stessa cosa si sta profilando con la nuova Camera delle autonomie. Rottamato D’Alema, ci ritroveremo i suoi nipotini meno svegli
::: segue dalla prima
MAURIZIO BELPIETRO
.
primi cittadini, non risultano
di sinistra appena in quattro.
Per il resto, c’è tutto il meglio
della nouvelle vague radicalcivista che negli ultimi anni ha
portato nei municipi il famoso
rinnovamento: sarebbero infatti membri del nuovo Senato
delle Autonomie, tra gli altri,
Ignazio Marino, Giuliano Pisapia, Luigi De Magistris, Massimo Zedda e Marco Doria. Ma
non di solo nuovismo vive la
calata dei sindaci rossi su Palazzo Madama: oggi diventerebbero senatori anche reperti
d’altra epoca quali Piero Fassino, Leoluca Orlando e Massimo Cialente.
PROFONDO ROSSO
Con questa operazione, a sinistra possono dire di avere
trovato l’uovo di Colombo:
tradizionalmente forte sul piano del governo del territorio
ed altrettanto tradizionalmente debole su quello del governo nazionale, escogitando il
modo per portare gli amministratori locali nelle istituzioni
nazionali il Pd ha preso i proverbiali due piccioni con una
fava. Piccioni che, considerato
come i sindaci si ritrovino anche con i poteri aumentati in
virtù dell’abolizione delle Province, rischiano pure di diven-
tare tre.
Questi i dati, si capisce perché proiettare la accennata ratio dei due terzi all’intero emiciclo del Senato di nuova versione non è peregrino. I consigli regionali chiamati ad
eleggere i propri membri
avranno infatti una composizione rispecchiante quella della giunta. In soldoni: a governatore di sinistra corrisponde
consiglio con maggioranza di
sinistra, e a meno di introdurre
per legge meccanismi compensativi, le probabilità
che un consiglio di sinistra elegga delegati
di sinistra sono altine. Discorso sovrapponibile a quello dei
sindaci: eccezion fatta per le regioni tradizionalmente ancorate al
centrodestra, è facile ipotizzare che i consessi di primi
cittadini chiamati a selezionare i propri omologhi da spedire a Roma tenderanno ad essere sbilanciati a sinistra. Anche qui, il rischio che sindaci
di sinistra eleggano in larga
parte sindaci di sinistra appare
elevato. E la prospettiva di ritrovarsi Palazzo Madama con
due senatori rossi su tre, a
questo punto, inizia a farsi sinistramente concreta.
MANOVRE A VIALE MAZZINI
In Rai Matteo cala il tris di candidati
I giochi di potere, o di Palazzo se
preferite, sono uno degli svaghi
preferiti dal premier Matteo Renzi.
Che ne ha offerto un saggio - già entrato nei libri di storia - in occasione
del «siluramento» dell’amico (ormai ex, stando alle voci di corridoio)
Enrico Letta. Ora che l’ex rottamatore si è sistemato a Palazzo Chigi,
quel metodo potrebbe essere usato anche per trovare la quadra in occasione del valzer delle
nomine delle aziende partecipate, o
controllate
dallo
Stato. E fra queste c’è
anche la Rai. Partendo dal presupposto che
l’attuale direttore generale
dell’emittente di Stato, Luigi Gubitosi, ha chiesto di essere spostato
ad altro incarico (Enel, Poste in pole
position anche se il sogno resta
l’Eni), potendo vantare di aver finalmente chiuso in pareggio il bilancio dell’azienda, Renzi e i renziani avrebbero già pronto un tris di
nomi per disegnare una Rai a propria immagine e somiglianza, ovvero buona e buonista, con l’obbli-
go morale di non disturbare il manovratore, E così al posto dell’attuale Dg dovrebbe andare Paolo
Del Brocco, attuale amministratore
delegato di Rai Cinema, mentre per
il guru della televisione Antonio
Campo Dell’Orto [Fotogramma],
tanto amato da Matteo, verrebbe
creata una posizione ad hoc. Al
creativo cinquantenne del piccolo
schermo, con un passato a La7, sarebbe stato chiesto di ripensare la tv
pubblica. Ovviamente tutti e due
sono renziani di ferro, anche se Del
Brocco è un convertito dell’ultim’ora, avendo frequentato varie
parrocchie politiche. Tutto più
semplice, invece, per Luigi De Siervo, da sempre l’uomo Rai di Renzi.
Alla terza gamba del tris renziano
andrà in dote ciò che ha approvato
ieri il cda Rai, ovvero la societarizzazione della Direzione commerciale
che ingloba in un’unica struttura
Sviluppo Commerciale, Rai Net e
Rai Trade. Insomma, la cassaforte
di famiglia, grazie alla quale non si
fanno solo affari ma si tessono anche rapporti. Necessari per i giochi
di potere in salsa renziana.
ENRICO PAOLI
(...) è dunque da applaudire? No. E vi spiego perché.
Renzi non sta abolendo il Senato, Renzi lo sta
modificando. È vero che nessun altro governo dopo il suo dovrà presentarsi a Palazzo Madama per
chiedere la fiducia (sempre che la riforma venga
approvata: per ora siamo solo alla sua calendarizzazione) ed è anche vero che gli italiani non dovranno più remunerare i senatori con lauti stipendi. Tuttavia il Senato resta. Non è cancellato, è
soltanto trasformato nella Camera delle autonomie, di cui faranno parte i sindaci delle più importanti città italiane e i rappresentanti delle Regioni.
È vero, chi ne farà parte non riceverà alcuna indennità, ma il pendolarismo settimanale fra la periferia e la Capitale avrà un costo di viaggio e alloggio. Dunque si risparmierà qualcosa, ma non
quello che si sarebbe potuto risparmiare chiudendo semplicemente il Senato. I commessi, gli
impiegati, i funzionari di Palazzo Madama e i rimborsi continueranno ad essere pagati e i saloni, illuminati e riscaldati, invece di diventare uno
splendido hotel della Città Eterna continueranno
ad essere pagati dai cittadini. Alla fine, tirando le
somme, su circa 500 milioni di costi che sopportiamo ogni anno ne risparmieremo forse una cinquantina. Certo, meglio cinquanta che niente, ma
si tratta di una occasione sprecata. In fondo, ci sono fior di democrazie che campano con un sistema monocamerale. Roberto D’Alimonte, il professore che per conto di Renzi ha messo a punto la
legge elettorale, in un articolo sul Sole 24 Ore ha
fatto i conti e, su 17 Paesi Ue, oltre a noi solo uno
ha un sistema bicamerale con elezione diretta,
mentre in altri 7 esiste una sola camera. Finlandia,
Danimarca e Svezia non sono repubbliche delle
banane, eppure di un Senato non sentono la
mancanza.
Ma se ancora qualcuno avesse dubbi e pensasse che la riforma Renzi comunque debba essere
giudicata come un passo avanti sulla via dello
snellimento delle procedure e del cambiamento,
forse dovrebbe dare un’occhiata alla simulazione
che abbiamo fatto in redazione. Altro che nuovo
che avanza. Guardate le facce dei signori che poggerebbero le terga sulle poltrone di Palazzo Madama. Tra i governatori delle Regioni spiccano
Nichi Vendola e Rosario Crocetta, cui si aggiungerebbero Claudio Burlando, Vasco Errani e probabilmente presto Sergio Chiamparino, tre burocrati nati (e rimasti) dentro il Pci. Tuttavia il meglio viene con l’arrivo dei primi cittadini. Dal Piemonte alla Sicilia, si comincia con Piero Fassino,
per passare a Marco Doria e Giuliano Pisapia, seguiti da Ignazio Marino, Luigi De Magistris, Michele Emiliano e, colpo finale, Leoluca Orlando.
Si tratterebbe dunque di un Senato rosso fuoco. E
poi guardate le facce in prima pagina e ditemi che
ne pensate. La verità è che avremo anche rottamato D’Alema, ma con la riforma delle riforme lo
sostituiremo con i suoi nipotini. E purtroppo
neanche con quelli più svegli.
[email protected]
@BelpietroTweet
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MANI IN PASTA Delusione anche sulla riforma del titolo
V: i centri di collocamento, gallina delle uova d’oro per i ras
politici, continueranno a restare in mano agli enti locali
i nostri soldi
Retromarcia sul Job Act
Il Pd mette sotto Renzi
Il gruppo dei democratici alla Camera ottiene che la formazione degli
apprendisti torni in mano pubblica. A rischio anche gli 8 rinnovi in tre anni
::: segue dalla prima
FRANCO BECHIS
.
(...) collegati al mitologico Job
Act, è già finito gambe all’aria
prima ancora dell’esame parlamentare. È bastata una riunione del ministro del Lavoro
Giuliano Poletti con il bellicoso gruppo Pd della Camera dei
deputati a fare innestare retromarce clamorose al ministro perfino su punti “culturali” che erano divenuti una
bandiera per Renzi, come
quello della nuova formazione. Naturalmente i punti di vista sono assai diversi. Proprio
ieri il vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, Paola De
Micheli, che ha presieduto la
riunione con Poletti, ne magnificava gli esiti partecipando
alla puntata della web trasmissione L’Abitacolo (ancora
sul sito Internet di Libero questa
mattina
all’indirizzo
www.liberoquotidiano.it). La
De Micheli conferma la decisione di modificare sia la reiterabilità dei contratti a termine (non più 8, ma sei volte
massime), sia la retromarcia
fatta dal governo sulla formazione, che dovrà restare in
mani pubbliche: «I nostri deputati hanno dato un contributo tecnico di alto livello, e
quindi il decreto lavoro sarà
molto migliorato. Per la formazione hanno fatto presente
che se non resta in mani pubbliche, c’è il rischio fortissimo
di contestazioni della Commissione europea che potrebbe identificare le agevolazioni
concesse per gli apprendistati
come aiuti di Stato». Opinioni,
appunto. Ma proprio su questo punto Libero ha cercato
l’opinione di un tecnico dei
consulenti del Lavoro che ha
subito scosso la testa: «Non è
vero. In tutta Europa la formazione aveva modelli simili a
quelli previsti nel testo originario del decreto. Per altro il
premier anche nella conferenza stampa di presentazione
aveva proprio insistito su
quell’aspetto, che era una delle parti più moderne del decreto legge. Certo che se cambia, insieme a tanti altri cedimenti e scricchiolii che si sentono, allora serve a nulla».
Proprio sulla formazione si
gioca una battaglia di potere,
perché non è un mistero la fitta ragnatela di interessi che ci
sono in organizzazioni sindacali e cooperative di natura
molto politica nelle partnership che hanno con un settore
pubblico assai compiacente
nei loro confronti. Si contano
a decine e forse a centinaia gli
scandali in quel settore. Ma
dagli operatori e dai tecnici la
delusione è venuta proprio
dall’idea stessa che in una riunione con un semplice gruppo politico (dove ha pesato
molto la sinistra Pd che avrà
in mano con Cesare Damiano
le forche caudine della commissione Lavoro), già si frantumi l’unico piccolo testo di
riforma presentato da Renzi.
La marcia indietro da 8 a 6 sui
contratti reiterabili fa già pensare a un cedimento al primo
giro: magari in Senato, dove il
Pd è meno forte, scenderanno
a 4. Anche la durata massima
di 3 anni che per ora ha retto
potrebbe essere messa in discussione al secondo giro di
boa.
Un brutto inizio, dunque.
Che si accompagna da analoga filosofia emersa da provve-
dimento solo in apparenza assai simile: quello della riforma
del titolo V della Costituzione.
Fra i vari settori che si vorrebbe riportare in capo allo Stato
non c’è una parola in tema di
lavoro. Significa che continueranno a restare in mano agli
enti locali tutti i centri di collocamento, altra gallina dalle
uova d’oro per gli stessi ras
politici della formazione.
PREZZI GIÙ DEL 5,6%
LA RIPRESA DEGLI ALTRI
Case: crolla il valore,
cresce la patrimoniale
Più consumi nella Ue,
ma non in Italia
Il patrimonio immobiliare delle famiglie crolla
proprio mentre il governo si prepara, attraverso
l’arrivo della Tasi e la revisione del catasto, a rincarare la tassazione patrimoniale sul mattone.
Secondo l’Istat nel 2013 i prezzi delle abitazioni
sono diminuiti del 5,6% rispetto al 2012. Il calo è
dovuto a una riduzione del 2,4% dei prezzi delle
case nuove e del 7,1% dei prezzi di quelle esistenti.
Nel frattempo è sceso del 9,2% il numero di abitazioni compravendute. Dati che, secondo Confedilizia, «dimostrano come il mercato immobiliare e
il relativo indotto abbiano bisogno di una forte e
immediata riduzione della tassazione».
Le intenzioni del governo sono però diverse. Innanzitutto è in arrivo la Tasi, la tassa sui servizi indivisibili, che anche a detta della Corte dei Conti
sarà un vero e proprio surrogato dell’Imu. Con la
differenza che per molte famiglie (ad esempio
quelle che ai tempi dell’Imu potevano approfittare delle detrazioni sulla prima casa) rischia di essere più cara dell’imposta precedente. E poi sta
per partire la riforma del catasto (la legge delega è
stata approvata, mancano i decreti attuativi), che
allineerà il valore degli immobili a quello di mercato. Operazione che molto probabilmente si tradurrà in un aumento della base imponibile.
I primi segnali della ripresa iniziano ad avvertirsi
nelle spese delle famiglie europee, ma non di
quelle italiane. I dati diffusi ieri da Eurostat dicono che a febbraio il volume del commercio al dettaglio nell’area dell’euro è aumentato dello 0,4%
rispetto al mese precedente (dopo il rialzo dell’1%
messo a segno a gennaio), mentre nella Ue a 28 il
volume è aumentato dello 0,5%. Su base annua,
cioè rispetto al febbraio 2013, il commercio al dettaglio è cresciuto dello 0,8% nell’Eurozona e
dell’1,5% nell’intera Ue.
Diversa la situazione in Italia. L’indicatore dei
Consumi Confcommercio registra, a febbraio,
una diminuzione dello 0,7% in termini tendenziali e una variazione nulla rispetto a gennaio,
«confermando l’avvio di una fase di stabilizzazione che però, in assenza di miglioramenti sul versante occupazionale e del reddito disponibile,
non riesce ancora a tradursi in una ripresa in grado di far ripartire il ciclo economico». Secondo
Confcommercio, dal 2007 a oggi i consumi sono
calati di oltre 80 miliardi di euro. Adusbef e Federconsumatori hanno rilanciato l’appello al governo «affinché vengano avviate in tempi rapidissimi
le annunciate misure per il rilancio della domanda interna e dell’occupazione».
Giuliano Poletti [LaPresse]
Spread ai minimi dal 2005
Padoan accelera sul Def
ma rinvia gli sgravi Irap
::: FRANCESCO DE DOMINICIS
 Mario Draghi ha rivelato
che la Bce è pronta a usare anche
«misure non convenzionali» per
sostenere la ripresa dell’Europa
e garantire la stabilità dell’euro.
Non è la prima volta che il presidente della Banca centrale si
esprime in termini così forti.
Quando usò questa «arma» il 2
agosto del 2012, il numero uno
dell’Eurotower di fatto salvò l’allora premier italiano, Mario
Monti. Lo spread proprio quel
giorno era tornato sopra quota
500 punti base e, dopo le parole
dell’ex governatore della Banca
d’Italia, calò di quasi 100 punti in
meno di tre settimane.
Ora il quadro, sia politico sia
finanziario, è assai diverso. Tuttavia, il differenziale di rendimento tra Btp italiani e Bund tedeschi è ancora cruciale per il
governo italiano. Lo era per
Monti (anche se dopo pochi
mesi il suo esecutivo naufragò) e
lo è altrettanto per l’attuale inquilino di Palazzo Chigi. Il primo ministro Matteo Renzi infatti ha scommesso proprio sulla
contrazione dei tassi una fetta
altissima della sua partita. E per
sperare di non bruciare l’asso
nella manica, cioè lo sconto Irpef in busta paga da 80 euro, deve sperare che la discesa degli
interessi prosegua. Nel giro di
tre ore, ieri, lo spreadè calato di 5
punti base: era a 170 punti in
apertura di seduta e dopo le dichiarazioni di Draghi è calato
progressivamente fino a chiudere a 165 punti, ai minimi dal
2005. E più a lungo si manterrà
lontano da quota 200 punti (cioè
il livello programmato per il
2014 dal predecessore Enrico
Letta), più crescerà nelle casse
del Tesoro il tesoretto di cui
l’esecutivo ha bisogno per assicurare la necessaria copertura
finanziaria agli sgravi fiscali promessi ai lavoratori con reddito
fino a 25mila euro annui.
L’operazione «80 euro» vale
10 miliardi l’anno, ma un po’
meno nel 2014 perché si parte
da maggio: servono, perciò, circa 6-7 miliardi. Di questa cifra,
2,5 miliardi, secondo le prime
ipotesi realizzate dai tecnici
dell’Economia, dovrebbero arrivare proprio dai risparmi sul
debito pubblico: sulle nuove
emissioni di bot e btp si dovranno riconoscere interessi più
bassi agli investitori.
Quella dello spread, però, non
è la sola incognita del piano economico di Renzi. In totale, tutte
le misure che sono state annunciate dall’ex sindaco di Firenze
valgono circa 18 miliardi e finora sono stati individuati fondi
certi per appena 8 miliardi.
Mancano coperture per 10 miliardi e pur volendo escludere i
2,5 legati ai tassi sui titoli di Stato, resterebbe il punto interrogativo su altri 7,5 miliardi. Una
cifra enorme che potrebbe creare più di un problema nei rapporti, mai sereni, tra Roma e
Bruxelles. Da giorni, esponenti
dell’Unione europea si alternano nel ricordare che l’Italia deve
rispettare i parametri di bilancio
e che non ci saranno favori. Né,
dice l’Ue, è ipotizzabile un allungamento dei tempi per l’azzeramento del deficit.
Il governo scoprirà le carte
definitivamente la prossima
settimana. Entro il 10 aprile arriverà sul tavolo del consiglio dei
ministri il Documento di economia e finanza. Ieri mattina si è
riunita la task force di economisti che collabora alla stesura del
Def, con il responsabile economico del Pd Filippo Taddei e Yoram Gutgeld tra gli altri. Mentre,
nel pomeriggio, un lungo incontro fra il premier e il titolare
dell’Economia, Pier Carlo Padoan, è servito a mettere a punto
la strategia definitiva, su cui interverranno i tecnici nelle prossime ore. A partire dalle cifre
macro, col Pil che sarà fissato intorno a quota 0,8% più basso rispetto al troppo ambizioso 1,1%
lasciato in eredità da Letta nella
legge di stabilità.
Obiettivo principale, in chiave elettorale, è varare a stretto giro il decreto legge sull’Irpef.
Mentre le sforbiciate all’Irap a
vantaggio delle imprese dovranno attendere ancora un po’.
Quell’imposta va pagata con la
dichiarazione dei redditi, dunque c’è tempo. Nonostante sia
definito l’impianto delle coperture ( tassazione sulle rendite finanziarie dal 20% al 26%, bot
esclusi) il governo non vuole
mettere troppa carne al fuoco.
Qualcosa potrebbe bruciarsi.
twitter@DeDominicisF
PRIMO PIANO
Venerdì 4 aprile 2014
5
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::: LE IDEE CHE BATTONO LA CRISI
Il fatturato vola a 650 milioni
Zoppas accende i frigoriferi nello spazio
Dopo il 2008 l’azienda di elettrodomestici si è evoluta producendo resistenze per aerei e satelliti e macchinari d’alta gamma
::: CLAUDIO ANTONELLI
 Sono passati oltre 30 anni
da quando alla tivù risuonava il
claim «Zoppas li fa e nessuno li
distrugge». Le parole sono rimaste nell’immaginario collettivo. Ma la famiglia di «elettrodomesticari» si è evoluta e ha
cambiato pelle accelerando
sull’innovazione tecnologica
proprio durante la curva nera
della crisi. Abbandonati frigoriferi e forni la Zoppas Industries
ha sviluppato due diversi business. Con la Irca produce resistenze elettriche che finiscono
negli elettrodomestici e negli
apparecchi di condizionamento, ma soprattutto è riuscita a
conquistare il mercato delle applicazioni industriali. I prodotti
Zoppas oggi sono sugli aerei
che sorvolano il globo e sui satelliti che lo scrutano. Più della
metà della stazione spaziale ISS
è europea e il controllo termico
è studiato e realizzato da Irca.
L’altro business va sotto il nome di Sipa. La società si occupa
di macchinari per la produzione di contenitori in plastica e
relativo
imbottigliamento:
dall’acqua (tra i clienti c’è anche
San Benedetto, di proprietà della stessa famiglia) all’olio, fino al
vino. Quello che finisce nelle
mini bottiglie imbarcate sugli
aerei. Il segreto per bypassare la
crisi è stato capire che andava
venduto un servizio chiavi in
mano. Dai pellet di PET ai bancali di bottiglie riempite ed etichettate. Un peculiarità che negli ultimi anni ha fatto crescere
Sipa nei mercati africani e cinesi dove la richiesta partiva da
zero. Il gruppo oggi fattura 650
milioni di euro. Il 26% generati
in Europa e il rimanente in altri
4 continenti. Impiega 1700 dipendenti in Italia, 1500 in Messico, 2600 in Romania e i rimanenti 1200 negli Usa e in Cina.
Insomma, il motto è sempre
valido. Nessuno è riuscito a distruggere gli Zoppas.
Negli anni 70 l’azienda di famiglia finisce alla Zanussi.
Gianfranco Zoppas, dopo un
po’ di tempo, torna per favorirne il passaggio agli svedesi
dell’Electrolux. Nel frattempo
lavora a nuove attività con la
Zoppas Industries, di cui oggi è
presidente. «Ai tempi negli anni
’80 avevamo un’aziendina che
faceva resistenze per forni, lavatrici e altro, con un centinaio
di persone», spiega a «Libero» il
presidente Gianfranco Zoppas,
«Siamo riusciti a farla crescere».
L’azienda non è stata travolta
dalla profonda crisi che ha colpito il mercato degli elettrodomestici dopo lo “sboom” economico. Anzi, si è riconvertita.
Cedendo tutto il prodotto consumer e prevedendo la drammatica situazione odierna, come dimostrano le dure vertenze
di Electrolux. Adesso Conegliano e Vittorio Veneto restano il
centro del gruppo dove si fa
principalmente ricerca e sviluppo.
Il cambio di passo è avvenuto
:::
LA SCHEDA
IRCA
Irca produce resistenze elettriche che finiscono negli elettrodomestici, negli apparecchi di
condizionamento, sugli aerei e
sui satelliti. Più della metà della stazione spaziale ISS è europea eil controllotermico èstudiato e realizzato da Irca
SIPA
Sipa si occupa di macchinari
per la produzione di contenitori in plastica e relativo imbottigliamento: dall’acqua all’olio,
fino al vino. Quello che finisce
nelle mini bottiglie imbarcate
sugli aerei
FATTURATO
Il gruppo oggi fattura 650 milioni di euro. Il 26% generati in
Europa e il rimanente in altri 4
continenti. Impiega 1700 dipendenti in Italia, 1500 in
Messico, 2600 in Romania e i
rimanenti 1200 negli Usa e in
Cina
in largo anticipo, ma la decisione di puntare sull’aerospazio è
quella che ha consentito al
gruppo di superare la crisi post
Lehman del 2008. Oggi tutti i satelliti Ue e molti di quelli stranieri montano sistemi di controllo termico ed elementi riscaldanti per il mantenimento
della temperatura costante:
fondamentali per proteggere le
parti elettriche ed elettroniche.
L’imballaggio delle bottigliette di plastica con macchinari Sipa [u.s.]
«Ci sono voluti anni anche per
via delle certificazioni a sviluppare una tecnologia competitiva», prosegue Zoppas, «e adesso si tratta di creare ulteriore valore aggiunto sommando funzioni fino a fornire un sistema
completo». Sfida parallela a
quella aeronautica. «Ora si punta a utilizzare integralmente gli
impianti elettrici per il condizionamento delle cabine. Un
modo più evoluto a quello attuale che impiega la componente motoristica. Stesso discorso per l’impianto di deicing». La strategia Zoppas è arrivare prima degli altri competitor, che in realtà sono pochi.
Non a caso se la percentuale
complessiva di fatturato investita nella ricerca e sviluppo è
circa il 4%, nella componente
aerospaziale arriva al 15%. Ov-
viamente non basta per stare al
passo con i tempi. «Gli obiettivi
per il futuro sono quelli di mantenere la quota di mercato nel
comparto degli elettrodomestici ad uso domestico e incrementare la presenza nel segmento delle applicazioni industriali», aggiunge Zoppas. Mentre il passaggio successivo toccherà governance e assetti
aziendali. «Siamo consapevoli
che per i prossimi anni», conclude Zoppas, «dovremo creare
una struttura forte per catturare
le opportunità. Sia per la nostra
famiglia che per l’eventuale
apertura del capitale ad altri». Il
capitalismo familiare, anche
dall’alto di 650 milioni di fatturato, sa che per il futuro servirà
più massa critica per fare acquisizioni. Non ci sono tante alternative.
Il lavoro dei campi si rinnova
Le sette meraviglie della nuova agricoltura
Dal caviale di lumache al nettare di kiwi: in piena recessione i giovani della Coldiretti hanno aperto business sconosciuti
::: ATTILIO BARBIERI
 Da chi si è messo ad allevare lumache in Sicilia ricavandone un pregiato caviale a chi ha inventato invece il
primo agri beach sulla costa più bella
del Salento, da chi ha testato la stravagante ma efficiente coltivazione di ecofunghi su fondi di caffè a chi in Trentino
produce insoliti ma richiestissimi cosmetici alla stella alpina. Sono alcune
delle idee creative capaci di battere la
crisi premiate due mesi or sono al concorso Oscar Green, il premio per l’innovazione dei Giovani Coldiretti.
Caviale di lumache. Curioso ma anche redditizio il business avviato in Sicilia da due giovani imprenditori, Davide Merlino e Michelangelo Sansone
che hanno dato vita al più grande allevamento di lumache d’Italia, che può
vantare una particolare specie di chiocciola frutto dall'incrocio fra una varietà
francese e quelle autoctone del territorio siciliano. Da questo particolare allevamento i due giovani imprenditori
agricoli, riescono a ricavare e commercializzare un pregiato caviale di lumache che vendono perfino in Francia.
Mobili di fico d’india. Decisamente
innovativa pure l’idea di Marcello Rossetti che dalla Puiglia ha lanciato la prima linea di agrimobili, interamente rivestiti dalla fibra di fico d’India che viene estratta dalle pale ancora verdi, con
un procedimento in gran parte manua-
.
DAL TRENTINO ALLA SICILIA
Moira Donati e Marcello Rossetti si
sono inventati ai due capi d’Italia, in
Trentino e in Sicilia, due attività capaci di sconfiggere la crisi [u.s.]
le. Rossetti fra l’altro ha risolto un problema serio ai coltivatori che non sapevano come smaltire le foglie di fico. Con
i sottilissimi fogli di fibra vegetale vengono rivestiti i pannelli multistrato destinati ai mobilifici.
I funghi al caffè. L’idea di coltivare
funghi sui fondi di caffè è di Daniele
Gioia che l’ha sviluppata in Basilicata,
per la precisione a Pietragalla, provincia
di Potenza. Neolaureato con il cuore
verde ha intuito la possibilità di utilizzare un rifiuto comune come il fondo di
caffè comune a molte case ma anche a
bar e ristoranti. Dopo un periodo di test
durato più di un anno ha scoperto che i
funghi coltivati così sono più buoni e
crescono prima. Ora fatica a soddisfare
gli ordini.
Ragù di trota. Vicino a Fossano, in
Piemonte, Delia Ravelli dell’azienda
agricola San Biagio ha avuto un’intuizioni: anziché allevare e venere le trote
così come sono le trasforma in gustose
preparazioni. Così nascono i filetti di
trota affumicata, al moscato e grigliati, il
paté e il ragù di trota, il tonno di trota, le
guance di trota e tanti altri.
Cosmetici alla stella alpina. Moira
Donati faceva tutt’altro: una carriera da
professionista ben avviata. Poi ha mollato tutto e nel cuore del Trentino ha avviato una produzione di cosmetici ricavati dalle erbe spontanee delle sue
montagne. Stelle alpine, arnica e genepy. Ora le spedisce in tutta Italia senza
spostarsi da casa, grazie a un sistema di
e-shop su internet molto efficace. La dimostrazione che i prodotti legati al territorio possono avere mercati molto vasti.
Gli accessori di struzzo. A Tavagnasco, provincia di Torino, Marco Girodo
ha sviluppato un intuizione capace di
integrare il classico business dell’agriturismo: allevando gli struzzi ricava carne pregiata e ricercatissima perché ha
un livello di colesterolo prissimo allo
zero. E con la pelle dei bipedi confeziona portafogli, cinture. borsellini e borsette indistruttibili.
Il nettare di kiwi. In Veneto i fratelli
Breitenbergers hanno sviluppato
un’attività redditizia a partire dal kiwi,
frutto oramai diffuso in tutta la Penisola
che i due giovani imprenditori trasformano in succo, nettare, bevande energetiche, confetture e perfino in omogeneizzati. La Kiwyni, così si chiama
l’azienda, ha clienti perfino in Canada,
Usa e Sudamerica.
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ITALIA
Venerdì 4 aprile 2014
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::: IL FUTURO DEL CENTRODESTRA
Intanto il Guardasigilli sale al Colle
Renzi delude Berlusconi
«Tratto solo sulle riforme»
Il premier riceve gli ambasciatori azzurri Verdini e Letta: «Di giustizia
parliamo a giugno, non ora». Ma poi modifica il testo sul voto di scambio
::: PAOLO EMILIO RUSSO
ROMA
 Prima Giorgio Napolitano,
che ha voluto incontrare di persona, tornando al Colle. Poi Matteo Renzi, che gli ha chiesto la
cortesia di non presentarsi personalmente, ma che ha ricevuto
in veste di ambasciatori i “suoi”
Denis Verdini e Gianni Letta. La
«mission impossible» di Silvio
Berlusconi, che tra dieci giorni
dovrebbe essere assegnato ai
Servizi sociali, si è conclusa però
senza grossi risultati.
Il Cavaliere è preoccupato di
non poter condurre la campagna
elettorale in vista del 25 maggio e,
allo stesso tempo, pensa che il
presidente del consiglio stia
«sbagliando tutto» e il suo governo sia «già uscito dai binari». Un
esempio lo ha fatto lo stesso presidente di Forza Italia ricevendo
ieri pomeriggio un gruppo di senatori: «Vuole fare il Senato delle
autonomie? Sì, delle autonomie
rosse...». Non vanno le riforme ieri sulla cancellazione delle Province Forza Italia è scesa sulle
barricate - non funziona la politica economica, soprattutto l’ex
premier non può accettare che il
governo proceda per la sua strada senza tenere in adeguata considerazione il suo partito e la sua
leadership del centrodestra. «Le
uniche cose che sei riuscito a fare
finora sono quelle che ha votato
anche Forza Italia», ha premesso
Denis Verdini, appena dopo avere fatto il suo ingresso a Palazzo
Chigi. È lui, toscano come Renzi,
l’uomo di Forza Italia che da mesi tiene i rapporti con l’ex sindaco
di Firenze: trattò per l’Italicum
prima, per la formazione del governo poi, e ora è sceso in campo
per le riforme. «Il Senato così
com’è non va», ha detto, «non si
possono cambiare i patti in corsa
e Forza Italia non accetterà testi
preconfezionati, ma vuole discuterne».
La presenza di Gianni Letta,
uomo delle pratiche delicate, dimostra però che all’ordine del
giorno della riunione c’era anche
altro. Per qualcuno si sarebbe
parlato delle imminenti nomine
nelle partecipate statali come
Eni, Snam, Finmeccanica e Poste, per altri, più semplicemente,
gli azzurri avrebbero chiesto al
premier un intervento per mezzo del suo ministro della Giustizia, Andrea Orlando, di modo da
garantire al Cavaliere la possibilità di poter condurre «da uomo
libero» la campagna elettorale
per Strasburgo. Su quest’ultimo
punto, il premier avrebbe ammesso di non poter fare molto.
Ma qualcosa, probabilmente, si
sta muovendo. Il Guardasigilli è
stato infatti chiamato ieri sera al
Colle, si è confrontato a lungo
con Giorgio Napolitano, che lo
ha ricevuto solo 24 ore dopo il
Cavaliere.
Nel frattempo il Cavaliere ha
chiesto ai suoi di non fare sconti:
«Tranne che sull’Italicum, dobbiamo fare opposizione su tutto», ha detto ai senatori e ribadito
a chi lo ha chiamato al telefono.
Già ieri pomeriggio alla Camera
dei deputati il capogruppo azzurro Renato Brunetta ha denunciato un «golpe sull’abolizione delle Province», ha parlato di
«truffa del governo» e usato toni
durissimi.
Il presidente del consiglio ha
prima rassicurato i due ospiti,
poi ha chiesto loro di riferire al
leader di Forza Italia la sua «massima disponibilità» a discutere
sul testo delle riforme. Renzi si è
anche detto disposto a ricevere
personalmente il suo predecessore a Palazzo Chigi: «Ma di giustizia ne parliamo a giugno, non
ora», ha messo in chiaro. Un
nuovo faccia a faccia tra il leader
del Pd e quello di Forza Italia potrebbe essere fissato nel fine settimana: «È normale che si incontrino in un momento delicato
per il Paese», commenta il consigliere politico del Cavaliere, Giovanni Toti. Ma Berlusconi, a causa di un problema al ginocchio,
ieri sera ha lasciato Roma alla
volta del San Raffaele di Milano e,
di conseguenza, l’incontro sembra essere sfumato.
L’ex sindaco di Firenze non
vuole rompere. Ospite di Lilli
Gruber in tv, ha voluto tributare
un riconoscimento pubblico al
presidente azzurro: «Ha fatto
una scelta molto importante,
quella di stare al tavolo delle riforme, nonostante pensi tutto il
male possibile del centrosinistra,
e accetta che le regole del gioco
siano scritte insieme». Un altro
segnale di disgelo del premier è
stato mandato - per tramite del
gruppo parlamentare alla Camera - in occasione del voto di ieri pomeriggio sull’articolo 416ter del codice penale e il disegno
di legge sul voto di scambio politico-elettorale. La Camera ha infatti cambiato in corsa il testo
della legge, già approvata dal Senato, abbassando le pene come
aveva chiesto Forza Italia e modificando alcuni dettagli. Il testo
“corretto”, frutto di tre emendamenti del relatore Pd Davide
Mattiello che riprendono emendamenti identici di Fi, prevede
pene da 4 a 10 anni di carcere a
fronte del range 7-12 previsto da
Palazzo Madama. «Il testo rappresenta il risultato di un importante sforzo congiunto fatto dal
governo e dalle principali forze
parlamentari», ammette il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo
Ferri, che ha promesso il voto definitivo del Senato «prima delle
Europee». I grillini non l’hanno
presa bene e ci scherzano su: «È
un voto di scambio tra Renzi,
Letta e Verdini».
Il senatore azzurro Denis Verdini [Lapresse]
IL NOME DEL BARBONCINO DEPOSITATO DA UN’AZIENDA VETERINARIA
Registrato
il marchio Dudù
Dopo il Bunga Bunga, ecco il
marchio Dudù. Il barboncino bianco più famoso d’Italia,cheè riuscitoafaregiocare perfino Vladimir Putin (foto Ansa), è già un must. Lo vogliono tutti, anche perché il
fattore «canino» è vincente.
Chi ha capito il messaggio, sicuramente, è Giovanni Trabalzini che in passato ha depositato all’ufficio Brevetti il
marchio Bunga Bunga con
cui ha avuto successo fino in
Gran Bretagna: «L’ho venduto a una discoteca di Londra
per 20mila sterline»,ha detto
a «Libero». Ora Trabalzini ha
depositato il marchio Dudù
con un osso al posto dell’accento sulla u e la scritta all’interno di una sagoma in cui
sono disegnati il muso di un
gatto e, accanto, il muso di un
cane barboncino. Si tratta di
prodotti farmaceutici veterinari, ma anche alimenti per
neonati, apparecchi medici e
cure d’igiene e di bellezza,
per gli animali e i padroni.
.
Retroscena
«Ora i nostri voti non sono più gratis»
L’ira del Cavaliere per la chiusura del premier: «Basta fare da ruota di scorta del governo»
 Ci mancava giusto Renzi. Non bastassero i problemi giudiziari, quelli politici e da ultimo quelli ortopedici (nello specifico il riacutizzarsi di una vecchia infiammazione al ginocchio che lo ha costretto
ad anticipare a ieri sera il rientro da Roma
ad Arcore), Silvio Berlusconi deve fare i
conti pure con l’atteggiamento scarsamente collaborativo mostrato dal premier
ai suoi emissari. E rispetto alle bizze della
rotula, quelle dell’inquilino di Palazzo
Chigi preoccupano molto di più il Cavaliere. I pensieri del quale oscillano come un
pendolo tra il tribunale di Milano ed il Palazzo di Roma.
Mancano solo sei giorni all’apertura
dell’udienza in cui i magistrati dovranno
decidere le modalità (domiciliari o servizi
sociali) con cui Berlusconi dovrà scontare
la pena per la condanna Mediaset. Una
decisione da cui dipende moltissimo, a
partire dalla definizione delle liste e della
campagna elettorale per le Europee. Il timore dell’ex premier è che i giudici vogliano fare con comodo, magari prendendosi
una settimana per decidere. Scenario da
tregenda: il termine per depositare le liste
scade il 15, e se i giudici rimandassero la
decisione a dopo quella data obbligherebbero Berlusconi a chiudere al buio la delicatissima partita delle candidature.
Il Cavaliere sa di non potersi aspettare
clemenza dalle arcinemiche toghe milanesi, e sa quanto limitato sia ormai il raggio d’azione della politica. Anche la notizia
che Giorgio Napolitano, all’indomani
dell’incontro con Berlusconi, ha ricevuto il
Guardasigilli Andrea Orlando più di qualche suggestione in un quartier generale
sul disilluso spinto non ha alimentato.
Il nervosismo giudiziario del Cavaliere,
come spesso accade, impiega poco a tra-
il graffio
Due pregiudicati
Scrive Beppe Grillo a proposito
dell’incontro Napolitano-Berlusconi: «Ieri sera in gran segreto Napolitano ha fatto una cosa vergognosa per tutti gli italiani. Un pregiudicato ha chiesto e ottenuto di
essere ricevuto dal presidente della
Repubblica. Che messaggio viene
dato al Paese?». Semplice: lo stesso
messaggio che è stato dato quando
al Quirinale è stato ricevuto il pregiudicato Grillo.
cimare sul versante politico. E a farne le
spese è l’intesa col governo sulle riforme.
Un banco che non va fatto saltare ma dove
bisogna iniziare a fare la faccia feroce e
contrattare su tutto: «Dobbiamo smettere
di essere la ruota di scorta di Renzi». Nel
ragionamento di Berlusconi, l’atteggiamento troppo remissivo di Forza Italia
non sta pagando: il merito delle riforme
(ed i punti nei sondaggi da esso dipendenti) se li prende il Pd, Grillo ingrassa bestemmiando l’inciucio e Forza Italia resta
presa nel mezzo, né carne di lotta né pesce
di governo.
Per questo, l’ex premier ha deciso di
inaugurare la fase dell’opposizione ancora responsabile ma dura e barricadera.
Operazione il cui grido di battaglia è «da
adesso i nostri voti non saranno più gratis». Nel concreto, significa che Forza Italia
dirà la propria su tutto. Dalla riforma del
Senato (ai berlusconiani non vanno giù i
21 senatori di nomina quirinalizia e la non
elettività dell’assemblea) alla legge elettorale (il cui slittamento a dopo l’approvazione di quella del Senato costituisce vulnus del patto del Nazareno) passando per
i provvedimenti su fisco ed economia. Il
momento dell’opposizione morbida e che
fa gli sconti è giunto al termine.
M. G.
ITALIA
Venerdì 4 aprile 2014
7
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::: IL FUTURO DEL CENTRODESTRA
Parla il Renzi del centrodestra
«È ora di mollare la Merkel e il suo Ppe»
Cattaneo, il sindaco più amato d’Italia: «Meglio l’esempio di Cameron. E a Silvio chiedo di favorire la competizione in Fi»
::: FRANCO BECHIS
sentiamo e diamo una sponda a
questo governo. Però attenzione
perché se rimaniamo troppo appiattiti su Renzi, allora per i nostri
elettori tanto vale votare lui».
 Alessandro Cattaneo grazie
ai suoi concittadini di Pavia
nell’ultimo anno è risultato il sindaco più amato di Italia. Cresciuto
in Forza Italia e nel Pdl, era diventato il leader dei formattatori che
proponeva le primarie per la successione a Silvio Berlusconi. Non
gli andò bene quella partita, ma
resta uno delle risorse più interessanti del centrodestra. Se ne è accorto anche il fondatore, che da
qualche tempo l’ha chiamato ai
vertici del partito. Cattaneo è il
protagonista di oggi della web trasmissione L’Abitacolo (sarà sul sito di Libero all’indirizzo www.liberoquotidiano.it dall’ora di
pranzo ), dove commenterà le riforme proposte da Matteo Renzi e
racconterà la sua vita da sindaco.
Ma dove non si tira indietro nemmeno su temi più politici: dalla
successione a Berlusconi, a i rischi
che Forza Italia corre nelle prossime elezioni europee. Lancia due
proposte: la prima è smarcarsi da
Renzi con grande fretta, per non
confondere l’elettorato di centro
destra. La seconda è quella di
smettere di inseguire il partito popolare che in Europa è dominato
da Angela Merkel, cercando invece un’alleanza con i conservatori
liberali di David Cameron. Ecco i
passaggi del colloquio con Libero.
LEADERSHIP
«Io», dice Cattaneo, «continuo
a ripetere che le leadership non si
creano in laboratorio. Né con alchimie chiuse o con lo spadone
sulla testa. I leader nascono in
battaglie cruente all’interno di
una competizione democratica
fatta nel tuo schieramento. E così
sarà anche per il centrodestra.
Non è che nessuno ci ha provato.
Gianfranco Fini ha fallito, e tutto
l’elettorato di centrodestra - ma
penso anch’io così - gli dà la colpa
dell’implosione del governo del
2008, che era una grandissima oc-
VIA DALLA MERKEL
«Dobbiamo ricordarci che
l’Europa è stata una delle cause
della caduta del governo Berlusconi. Non possiamo dimenticarci anche per le prossime elezioni il
celebre risolino tra la Merkel e
Sarkozy. Sull’Europa la distanza
fra noi e Renzi è più ampia. Lui
propone Martin Shulz per la guida della commissione : il simbolo
della socialdemocrazia più vecchia che c’è in Europa. Noi dovremmo invece avere il coraggio
di dimenticarci la Merkel e non
pensare più al partito popolare
europeo».
FORMATTATORE
“
PERICOLO RENZI
 La fascinazione
per Renzi può creare
disastri: se ci
appiattiamo su
Matteo, allora per i
nostri elettori tanto
vale votare lui
ANCORA IL CAV
.
 Tutti i dati
dicono che la nostra
gente vuole il Cav
Il sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo, 35 anni [Fotogramma]
casione. Ci hanno provato Angelino Alfano, Giorgia Meloni, che è
veramente una ragazza in gamba».
SCELTO DAGLI ELETTORI
«Loro hanno strappato, però
oggi tutti i sondaggi e anche i risultati elettorali recenti dicono che la
gente nostra vuole Silvio Berlusconi. Lui e lì non perché impone
una leadership in modo autoritario. È lì perché ancora oggi ha in
tasca milioni di voti. Anche lui ha
come prima preoccupazione la
sua successione. Gli vorrei chiedere di creare un contesto per cui
si giochi una partita con regole e
competizioni tali da poter far
emergere i migliori, la classe dirigente. Il Pd aveva il terreno di gioco dove Renzi poteva cimentarsi.
Noi non abbiamo nemmeno l’indirizzo del campo di calcio dove
allenarci».
L’AMORE PER RENZI
«La fascinazione di alcuni di
noi per Matteo Renzi sta rischiando di provocare un disastro in vista delle prossime urne. Lo vediamo dai sondaggi. Sta diventando
un tema politico importante: noi
con un brutto termine siamo moderati di centro destra, quindi la
responsabilità di fare le riforme le
MODELLO CAMERON
«Dovremmo avvicinarci a liberalismi come quello dei conservatori inglesi. Il nostro modello può
essere David Cameron. Il suo ministro delle finanze George
Osborne sta facendo tagli alla spesa pubblica di 16 miliardi di euro,
in un paese che tutti gli analisti dicono abbia già fatto le grandi riforme. I tagli si fanno per un’idea
liberale secondo cui lo Stato deve
essere solo al servizio dei singoli
cittadini, non esistere per se stesso. Noi questa cosa qua non riusciamo a farla in Italia, non abbiamo nemmeno il coraggio di dirlo.
Perché pensiamo di perdere milioni di voti. Secondo me un dialogo con i conservatori inglesi può
essere veramente la svolta politica decisiva per Forza Italia, anche
incisiva sulle politiche europee».
Le accuse: estorsione e concorrenza sleale
 Estorsione e illecita concorrenza
con l’aggravante del metodo mafioso,
più una seria di contestazioni in merito
alla regolarità dei procedimenti amministrativi in materia di commercio di
prodotti petroliferi. Con questo impianto di accuse è nuovamente finito in carcere Nicola Cosentino, alias «Nick ò
‘mericano» ex sottosegretario all’Economia nei governi Berlusconi ed ex leader del Pdl in Campania. Con lui i fratelli
Giovanni ed Antonio, oltre a figure minori della mala del casertano dal cognome altisonante, un po’ di Zagaria e un
po’ di Schiavone, per intenderci. Ai domiciliari due dirigenti della Q8, Giovanni Adamiano e Bruno Sorrentino e un
paio di tecnici comunali di Casal di Principe, patria dei cosiddetti «Cosentino’s».
Indagato anche un ex prefetto di Caserta
ed ex parlamentare del Pdl, Maria Elena
Stasi. In tutto sono 13 le persone finite in
manette.
Nelle oltre 350 pagine dell’ordinanza
firmata dal Gip Isabella Iaselli su richiesta dei pm della Dda di Napoli, sono descritte le diverse circostanze che hanno
condotto alla retata.
Tutto sarebbe nato da una vicenda
«privata»: tale Luigi Gallo, imprenditore
ed ex socio di un soggetto in odor di camorra finito anche lui in galera ieri, nel
2002 stava per aprire un distributore di
benzina a poca distanza da un terreno
su cui anche la Aversana Petroli (l’azienda madre dei Cosentino) aveva progettato di aprirne un altro. Come spesso capita, la faccenda si ingarbuglia tra ricorsi, controricorsi, denunce incrociate, litigi, pressioni etc. Secondo i magistrati i
Apertura Udc
ad Alfano:
torniamo uniti
In prima battuta è stato battezzato solo Centro, essendo
il luogo «fisico» della politica
di casa nostra in cui avviene
l’aggregazione. Poi, verificato l’avvenuto contatto, il nome ha preso forma: Partito
popolare italiano declinato
in salsa europea. «L’appello
di Angelino Alfano ha il grande pregio di guardare lontano, al futuro dei moderati e
dei popolari italiani», afferma il presidente dell’Udc,
Gianpiero D’Alia, facendo
propria l’idea del leader del
Nuovo Centrodestra rilanciando
contestualmente
l’opzione del Partito Popolare europeo italiano. «L’accordo politico con Ncd è importante», spiega D’Alia,
«non solo oggi, per alzare un
argine contro il populismo
antieuropeo, ma anche per
avviare il progetto di un nuovo grande partito fondato sui
valori del Ppe, al quale dovrebbero partecipare tutte
quelle forze che si riconoscono nella candidatura di JeanClaude Juncker a presidente
della Commissione Ue». Nel
frattempo, però, ci sono le
larghe intese. «Quando sarà
terminata l’esperienza comune al governo e Renzi sceglierà, come è giusto che sia,
la strada del socialismo europeo, i popolari dovranno
farsi trovare pronti con una
nuova proposta politica per
costruire finalmente anche
in Italia un bipolarismo maturo e di stampo europeo».
NICK O ’MERICANO
Nuovi guai per l’ex Pdl Cosentino:
torna in cella assieme ai fratelli
::: PEPPE RINALDI
MOSSE AL CENTRO
:::
LA VICENDA
L’ACCUSA
Nicola Cosentino è stato arrestato con i
fratelli Giovanni e Antonio con le accuse di estorsione e concorrenza sleale.
L’indagine è partita nel 2011 dalla denuncia del titolare di una stazione di
servizio: secondo gli inquirenti, i Cosentino attraverso le società Aversana
Petroli, Aversana Gas e IP Service, e con
l'aiuto di dirigenti pubblici e di funzionari della Kuwait Italia (Q8), avrebbero
ottenuto illecitamente il rilascio di permessi e licenze per nuovi impianti
GLI ARRESTI
Tredici le misure cautelari: con i Cosentino, agli arresti altre 3 persone tra cui
Pasquale e Antonio Zagaria, fratelli del
boss Michele. Ai domiciliari 7 persone,
tra cui un funzionario della Campania e
tre del comune di Casal di Principe
L’ex sottosegretario all’Economia ed ex
leader Pdl in Campania, Nicola Cosentino,
detto Nick o ’mericano. Per lui ora i guai
arrivano dagli affari di famiglia [Ansa]
Cosentino avrebbero esercitato il loro
ascendente dalla triplice natura, politica
(grazie a Nicola), economica (sono notoriamente una famiglia ricca) e mafiosa
(grazie all’appartenenza di Nicola - peraltro finora solo contestata ma mai sancita definitivamente - al clan dei Casalesi e l’intervento nella vicenda di altri soggetti analoghi) al fine di impedire che
Gallo aprisse l’attività. Di qui l’intimazione ad un sindaco di licenziare il tecnico comunale che aveva seguito l’iter autorizzativo per il distributore di Gallo, oltre ad una serie di minacce dirette ed indirette in suo danno operate dal gruppo
facente capo all’ex deputato Pdl. Lo
schema dell’ordinanza è tipico: intercettazioni telefoniche (dalle quali, superate le suggestioni iniziali, non emergerebbe granché), ricostruzione storicosociologica della genesi della camorra
nel Casertano, dichiarazioni multiple di
diversi «pentiti» già in prima linea in altri
processi contro Cosentino, denuncia di
Gallo presentata ai carabinieri di Caserta e alla procura di Napoli, e un ampio
capitolo sull’attuale militanza politica di
Nicola considerata elemento decisivo
per far scattare le manette.
Vanno infine sottolineate due circostanze singolari: la querelle tra i «petrolieri» era già stata definita da un Tar e da
un Consiglio di Stato in senso favorevole
ai Cosentino; Giovanni Cosentino, fratello maggiore e capo dell’impresa, aveva anche denunciato Gallo alla procura
ma la cosa si è ribaltata perché gli inquirenti hanno considerato quell’esposto
strumentale al fine di assoggettare il
concorrente. Di camorristi che si rivolgono alla magistratura, però, non s’era
mai sentito. Almeno finora.
8
ITALIA
Venerdì 4 aprile 2014
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::: IMMIGRATI IN LIBERTÀ
Le contraddizioni del ministro dell’Interno
Clandestino non è più reato: 600mila in arrivo
Dopo aver fatto il danno, Alfano scopre che così si incoraggia l’invasione. Archiviate le inchieste ancora aperte
::: ENRICO PAOLI
 «Secondo le nostre informazioni, in Nordafrica ci sono
tra 300 e 600 mila persone in attesa di transitare nel Mediterraneo». A lanciare l’allarme è il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a margine di un convegno
a Palermo sul tema dei flussi migratori. Problema che il nostro
Paese, nonostante i richiami
all’Europa, affronta sostanzialmente da solo. E non tanto per la
collocazione geografica, quanto
per la logica del doppio binario
seguita dai partner continentali.
Il problema politico, poi, è
che l’allarme di Alfano arriva
all’indomani del voto della Camera che ha depenalizzato il
reato di clandestinità: un modo
per dire agli immigrati che in
Italia le porte sono state aperte.
Un segnale, quello dato dalla
maggioranza, che rischia di produrre effetti devastanti nel breve e medio periodo. Ragione per
la quale l’allarme di Alfano, che
qualcuno ha voluto leggere in
chiave strettamente elettorale,
assume un valore doppio. «Si
tratta di persone che molto
spesso finiscono nelle mani di
trafficanti di morte, trafficanti di
esseri umani», ha aggiunto Alfano, «noi ci batteremo perché
l’Europa difenda le frontiere. Lo
strumento c’è, si chiama Frontex, va potenziato. Se non si difende la frontiera non si risolve il
problema degli sbarchi».
Insomma, di fronte a numeri
da esodo biblico occorrono risposte altrettanto alte e forti e
non soluzioni posticce o pasticciate. E anche la demagogia che
i dibattiti sull’approvazione o
meno di certe leggi produce non
fa bene all’Italia. L’aver voluto
abbassare la guardia è un fatto, e
non certo un atto neutro. Non a
caso uno dei nodi da sciogliere
riguarda proprio la cooperazione: funziona o no? «In questo
momento», ha detto il ministro
dell’Interno, «oltre questo nostro mare ci sono migliaia di
persone che ambiscono a venire e questa vicenda è l’epifenomeno dell’instabilità dei regimi
politici e la grande forza di organizzazioni criminali e trafficanti
di morte. Bisogna chiedersi», ha
aggiunto il leader dell’Ncd, «se
in quei luoghi la Cooperazione internazionale stia
funzionando». Insomma, occorre guardare
oltre il cortile di casa per
cogliere appieno la portata del problema, senza
limitarsi a guardare solo
nell’orto di casa.
Alfano, sempre nel corso del
suo intervento a Palermo al
convegno sulle politiche per
l’immigrazione per l’Europa,
nella sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, ha fatto cenno
ad un altro grave problema legato al fenomeno migratorio, formulando una esplicita richiesta.
«Chiediamo la modifica del trattato di Dublino», ha detto il ministro, «perché l’Italia non può
essere la prigione di chi arriva in
Italia, ma vuole andare da un’altra parte». L’accordo, infatti, impedisce agli stranieri di lasciare
il territorio del primo Stato europeo in cui sono arrivati.
Per avere un idea del problema arrivano in soccorso i numeri del Viminale. Sono 10.962 gli
stranieri sbarcati in Italia nei
primi tre mesi dell’anno. Un numero che supera di ben sette
volte gli arrivi registrati nel pri-
mo trimestre del 2013 (1.524).
Andando verso l’estate, con il
miglioramento delle condizioni
del mare, è prevedibile che gli
sbarchi continuino ad alti ritmi,
viste anche le condizioni di
grande instabilità dei Paesi di
provenienza dei barconi, Libia
in primo luogo. L’aumento sensibile di persone che, attraverso
il mare o superando le frontiere
terrestri, è dovuto a chi fugge
dalla fame, dalla guerra e dalle
violenze per tentare di trovare
accoglienza in Europa.
L’allarme di Alfano rievoca le
tragedie del mare, sempre più
frequenti nel Mediterraneo, soprattutto dopo le rivolte arabe
del 2011 che hanno intensificato i cosiddetti «viaggi della speranza». L’ultima tragedia del
mare è avvenuta lo scorso 3 ottobre, quando in un catastrofico
naufragio a largo di Lampedusa
morirono 336 persone. Una
strage che ha scatenato polemiche e una raccolta firme per
l’abolizione della legge BossiFini e del reato di clandestinità.
Intanto, dopo quanto avvenuto
in Parlamento mercoledì scorso, la procura di Agrigento, che
ha competenza sugli sbarchi a
Lampedusa, ha deciso di archiviare 16.000 casi di clandesinità.
«Saranno archiviati i fascicoli
degli emigrati iscritti nel registro
degli indagati fino a ieri», spiega
il procuratore, Renato Di Natale, «giorno memorabile in cui il
parlamento ha depenalizzato
l’immigrazione clandestina».
Un’invasione di campo, quella
del procuratore, che dimostra
ancora una volta come le toghe
fanno politica e non si limitano
ad applicare la legge.
il graffio
Il teorema
dello sconfitto
I DISPERATI
Il vicepresidente del Senato
Gasparri contro i colleghi di Fi:
legge buonista, sbagliato votarla
::: ROBERTA CATANIA
 A 48 ore dall’approvazione definitiva
del disegno legge delega sulle pene alternative al carcere, Maurizio Gasparri torna ad
attaccare i colleghi di Forza Italia che hanno
votato sì alla norma che prevede l’abolizione del reato di clandestinità. Il vicepresidente del Senato parla di una
legge che «ha più difetti che
pregi». È per questa ragione che lui si è astenuto dal
voto finale (che al Senato
corrisponde a un voto
contrario) e ha votato dichiaratamente «contro
l’articolo 2, quello che depenalizza l’immigrazione
Maurizio Gasparri [Lapr]
clandestina».
Senatore Gasparri, può spiegarci perché l’altro ieri alla
Camera Forza Italia si è spaccata?
«Dovrebbe chiederlo ai deputati, soprattutto ai 14 che mercoledì in Aula hanno votato
“sì”. Ma anche i 19 astenuti hanno sbagliato. Al Senato eravamo stati compatti nel respingere questo testo. Nonostante la legge
contenga anche idee positive».
Che cosa non le è andato giù del testo?
«Noi dovremmo difendere l’Italia e gli ita-
liani. E invece chiudendo caserme e commissariati di carabinieri e polizia, incoraggiando i trafficanti di clandestini, si va nella
direzione sbagliata».
Secondo lei questa legge incoraggia i clandestini?
«Sì, perché una norma ha anche la funzione
di deterrente: una funzione che adesso è
stata lavata via con un colpo di spugna. Si
poteva discutere sui tecnicismi della legge
introdotta da Silvio Berlusconi, ma annullarla del tutto è stato un errore che rischiamo di pagare molto presto».
Si riferisce al monito del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che ieri ha annunciato
il possibile arrivo di 600mila immigrati?
«Sì. Manca il controllo delle coste. Berlusconi, insieme alla legge contro l’immigrazione, aveva anche concluso importanti accordi bilaterali per bloccare la partenza dei
clandestini».
Accordi, come quello con Muammar Gheddafi, che suscitarono polemiche.
«Polemiche sterili. Gheddafi era diventato
un innocuo, pittoresco, personaggio. Veniva a Roma a distribuire il Corano alle ragazze. Montava per due giorni una tenda a Villa
Pamphili e poi smontava tutto. Era un grande fastidio? Non credo. Credo che le lamentele arrivassero da persone ipocrite che tollerano tendopoli e baracche ben più inde-
Un barcone di clandestini
nel Mar di Sicilia. Con
l’arrivo della bella stagione si teme che aumentino gli sbarchi di
clandestini nelle nostre
coste [Ansa]
corose e sottovalutavano l’importanza del
blocco delle partenze che il Rais garantiva».
Cosa le piace, invece, di questa legge?
«Le misure alternativa al carcere, laddove
possibile».
Anche nel caso della coltivazione di droga?
«Questo è un grave equivoco, non è così. Se
qualcuno coltiva droga, finisce in carcere.
L’unica eccezione è per gli studiosi, le università, i laboratori che vengono autorizzati
dal ministero. Se hanno il permesso, dico
un numero tanto per fare un esempio, di
produrre cento grammi di cannabis e ne
producono 110, non rischeranno il carcere,
ma andranno incontro a sanzioni amministrative».
E se uno scienziato spaccia?
«Finisce in carcere. Non c’è spazio per equivoci o tolleranza verso i trafficanti».
Un’ultima domanda. Forza Italia, in questo
governo, è un partito di maggioranza o di
opposizione?
«Di opposizione. Ma non significa stare in
cima a una torre ad osservare che cosa succede od ostacolare la maggioranza a prescindere. Abbiamo una visione di insieme
diversa dalla maggioranza, ma siamo in
campo, partecipiamo attivamente a scrivere le riforme che riteniamo giuste e ad appoggiare i punti del nostro programma che
Matteo Renzi ha fatto suoi».
È tornato Antonio Ingroia (foto Lapresse) e
ha qualcosa di fondamentale da comunicarci: «Tra i destinatari dei
messaggi di Toto Riina
ci sono Silvio Berlusconi e Forza Italia». Ecco,
ora lo sappiamo: «La
mafia ha portato voti in
massa per anni verso
Forza Italia, è una cosa
acclarata, assodata e
accertata». Certo: e anche constatata, verificata, provata, appurata, riscontrata e testata.
Ma quanti sono i «voti
in massa» che la mafia
avrebbe portato a Forza Italia? Non lo sa nessuno: quanti voti sposti
la mafia non l'hanno
mai capito neanche i
mafiologi. Però - osserviamo noi - è acclarato,
assodato e accertato
che nel 1987 i corleonesi per esempio spostarono i voti mafiosi dai
democristiani ai socialisti, e allora c'è chi ha
provato a contare quelli: salvo accorgersi che
furono quattro gatti.
Quindi? «Riina ce l’ha
con la politica dalla
quale si aspettava qualcosa e non ha avuto
abbastanza;
perché
poi, alla fine, Riina, nonostante strepiti così
dal carcere, è l’unico
sconfitto di questa stagione». L'unico? Davvero Riina è l'unico
sconfitto di questa stagione, dottor Ingroia?
(F.F.)
Venerdì 4 aprile 2014
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ITALIA
Venerdì 4 aprile 2014
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::: SECESSIONISTI IN MANETTE
LA RETATA DEI VENETISTI
«Siamo 4 pellegrini, non volevamo sparare»
Il bresciano Orini inizia a parlare. Gli inquirenti puntano sull’«ideologo» Rocchetta anche se «non aveva ruoli»
::: CLAUDIO ANTONELLI
BRESCIA
I venetisti si sfogano su Internet [web]
Non creiamo martiri
O li processate subito
o l’inchiesta è politica
::: DAVIDE GIACALONE
 Evocare il terrorismo è
atto di estrema gravità e pericolosità. Da qualsiasi parte
si voglia esaminare la cosa,
non c’è proprio nulla da ridere o da prendere con leggerezza. Visto che la procura
di Brescia contesta l’associazione terroristica, la cosa va
presa con la massima serietà, traendone subito tutte le
necessarie e dovute conseguenze.
270 BIS
51 cittadini sono indagati,
di cui 24 ristretti in custodia
cautelare. Al contrario di
tante altre vicende giudiziarie, in cui sfugge la ragione
degli arresti e la loro coerenza con quanto disposto dalla
legge, qui i provvedimenti
sono
resi
opportuni
dall’ipotesi d’accusa: se stavano effettivamente organizzando attentati e atti violenti, è giusto averli bloccati.
Solo che di atti terroristici
non ce ne sono stati. Di violenza praticata non c’è traccia nelle cronache. Gli arresti sono avvenuti contestando l’articolo 270 bis del codice penale, che si riferisce a
“associazioni che si propongono il compimento di atti
di violenza con finalità terroristiche”. Il giudice delle
indagini preliminari ha rilevato non solo l’esistenza di
un “disegno eversivo”, ma
che gli arrestati erano
“pronti a deriva violenta per
una rivolta popolare in armi”. Da tutto questo consegue che le indagini non devono essere fatte, ma sono
già alla fase finale. E mentre
gli arresti hanno un senso se
indirizzati a bloccare l’imminenza dell’atto terroristico, non ne hanno alcuno,
anzi, sono dissennati, se mi-
rano a farsi dare le chiavi del
Tanko e rivelare i piani eversivi.
CHI SBAGLIA...
Se gli arresti sono fondati
(e voglio sperare che quel
genere d’accusa non sia stata formulata a cuor leggero e
a favore di telecamera) gli
indizi che li rendono possibili sono anche le prove per
ottenere le condanne. Non
essendoci stato alcun attentato, non dovendosi, quindi,
scoprire il nome degli autori
materiali, dei mandati e dei
fiancheggiatori, la contestazione si riferisce al fatto che
lo stavano organizzando. Se
è così, il processo si può e si
deve fare subito, dato che
l’unico ulteriore atto d’indagine consiste nelle perquisizioni e nei sequestri che sono già stati fatti, mentre il
resto era già disponibile prima degli arresti. Ma se così
non fosse, se gli inquirenti
aspettano dagli arrestati gli
elementi per andare avanti,
allora è la procura a prendersi la delicatissima responsabilità di evocare un
fantasma che ci costò sangue e dolori.
Di tutto sentiamo il bisogno, tranne che di trasformare qualche chiacchierone
a vanvera in martire, facendo sentire perseguitati i suoi
sconclusionati compagni. I
problemi reali ci sono, eccome, ruotando attorno al fulcro fiscale. Ma alla voce “terrorismo” si deve essere chiari e conseguenti: se è fondata, che arrivino subito le
condanne, ma se non lo fosse, o anche solo fantasiosamente esagerata, si chiarisca
a quei magistrati che l’errore
è grosso. E che chi sbaglia
dovrebbe pagare.
www.davidegiacalone.it
@DavideGiac
 Giancarlo Orini, 75 anni
candidato sindaco di Brescia nel
2008, da ieri ai domiciliari con
l’accusa di essere uno dei secessionisti appartenenti all’Alleanza che con il ridicolo Tanko puntava a piazza San Marco, definisce il gruppo composto da quattro pellegrini. A piazza San Marco, «ci avevamo pensato», racconta, «ma doveva essere un episodio che finiva lì. Una goliardata. Quello che mi fa impressione», conclude, «è che si è messo
in moto tutto questo meccanismo. Lo Stato ha la polizia, i carabinieri, la guardia di finanza, la
polizia locale... e si preoccupa di
quattro pellegrini come noi».
L’ex leghista che aveva lasciato il
Carroccio per le critiche di Bossi
ai Serenissimi del ’97, è stato di
fatto il primo presidente dell’associazione nata in un ristorante
di Erbusco nel maggio di due anni fa e dovrà comunque rispondere quando verrà interrogato
forse già domani di associazione
per delinquere, terrorismo e sovversione dell’ordine democratico.
Più di lui sarà però chiamato
in causa Franco Rocchetta definito nelle carte della Procura di
Brescia che hanno portato all'arresto di 24 veneti e lombardi
«ideologo e formatore culturale
politico». Sulla scorta di alcune
intercettazioni ambientali, effettuate dal Ros dei carabinieri, i
pm ritengono infatti che l'ex parlamentare avrebbe tenuto lezioni «finalizzate a formare coloro
che subito dopo l'azione insurrezionale dovranno instaurare i
contatti con gli altri stati». Anche
:::
L’INCHIESTA
LE ACCUSE
Mercoledìmattina blitzdeicarabinieri del Ros, in diverse regioni italiane, contro «un
gruppo riconducibile a diverse
sigle di ideologia secessionista, che aveva progettato varie
iniziative, anche violente, finalizzate a sollecitare l'indipendenza del Veneto» e di altre
parti d’Italia. Le accuse? «Associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine
democratico e fabbricazione e
detenzione di armi da guerra»
GLI ARRESTATI
Ventiquattro le ordinanze di
custodia cautelare emesse dal
Gip del tribunale di Brescia.
Tra gli arrestati, anche un leader dei Forconi, Lucio Chiavegato, l’ex parlamentare della
Lega, Franco Rocchetta, e due
degli ex "Serenissimi", protagonisti del bliz del "Tanko" a
San Marco del '97, Luigi Faccia
e Flavio Contin
se viene escluso «un ruolo diretto nella fase costitutiva, e una
posizione direttiva o organizzativa». Nel frattempo Rocchetta
ha passato la giornata di ieri in
carcere leggendo l’ordinanza
con tutti i capi di accusa. «L’ho
trovato di buonumore: rideva,
scherzava, ha letto tutte le carte e
ha detto che magari può aver
commesso delle ingenuità e che
gli inquirenti hanno frainteso
qualcosa, ma per il resto gli veniva da ridere>, ha sintetizzato
Diego Bottacin, consigliere regionale del Veneto all’uscita dalla casa circondariale. «È riuscito
a portare in cella un libro, ma ha
chiesto un dizionario ungherese
perché uno dei suoi compagni di
cella viene dall’Ungheria e vuole
parlarci», ha aggiunto Bottacin
ai microfoni de La Zanzara. L’ex
parlamentare avrebbe riferito
anche di aver parlato con i carabinieri durante l’ultimo comizio
e di aver spiegato ai militari di lavorare «per una transizione pacifica verso l’indipendenza». È
sembrato più preoccupato del
sostegno leghista avendo più
volte precisato «di essere stato
lui a lasciare la Lega e di non essere mai stato cacciato».
Gli altri due volti noti finiti in
carcere dopo la retata sono Flavio Contin, 72 anni tutti trascorsi
nella sua Casale di Scodosia, e
Luigi Faccia, 60 anni, anche lui
padovano, di Agna. Il primo era
tra i Serenissimi vestiti in mimetica che occuparono la torre di
Piazza San Marco nel 1997, l’altro fu identificato allora come
sedicente Presidente del Veneto
Serenissimo governo. In questa
occasione non hanno fato trapelare alcuna dichiarazione, ma
evidentemente nemmeno dopo
il carcere e i processi sembrano
avere cambiato idea. Un misto
di vaghe idee indipendentiste e
disprezzo per l’Italia supportato
da motivazioni da bar. Più o meno il collante con il pensiero degli altri coinvolti nell’inchiesta. Il
leader dei Forconi di Vicenza,
Gabriele Perucca, imprenditore
e coordinatore della Life Vicenza, dopo che il Ros aveva perquisito la sua abitazione, - come riferisce un quotidiano veneto - si
è sfogato su Facebook. «Sono arrivati alle 5 di mattina per mettermi a soqquadro la casa, con
tutta la famiglia a letto. Hanno
spaventato a morte i bambini.
Poi mi hanno portato via. Questo è un paese letamaio chiamato Italia».
A capo della Lega in Veneto nel 1997
«Trattati da mafiosi. E non è finita»
Comencini: arresteranno anche i politici per sputtanare il Consiglio regionale che ha votato il referendum
::: ALESSANDRO GONZATO
VERONA
 «È evidente che lo Stato non vuole perdere i 21 miliardi che ogni 12 mesi il Veneto gli
dà gratuitamente e che Roma sperpera assieme ai parassiti che ha attorno. Guardi, siamo
solo all’inizio…». Fabrizio Comencini, 61 anni,
nato a Garda (Verona), nel ’97 - l’anno dell’assalto dei Serenissimi al campanile di San Marco - era segretario nazionale della Liga Veneta.
Poco dopo, a causa delle incomprensioni con
Bossi, fu cacciato dal Carroccio e diede vita alla
Liga Veneta Repubblica. Sui recenti arresti degli indipendentisti non ha dubbi. «Che si tratti
di una giustizia a orologeria lo dicono anche i
democristiani. Ho partecipato a una trasmissione con l’ex sindaco di Padova, Settimo Gottardo, poi diventato deputato, e lui non ha avuto difficoltà a dire che quando sente certe cose
pensa sùbito ai servizi segreti».
Lo Stato vuole soffocare la voglia di indipendenza del Veneto?
«Appena la commissione Affari istituzionali
approva la proposta della consultazione referendaria e liquida il provvedimento, passato in
Consiglio regionale (l’assemblea dovrebbe votarlo prima dell’estate, ndr), fatalità scatta il
blitz».
E pochi giorni prima il comitato plebiscito.eu
aveva dichiarato la sovranità del Veneto.
«É da due anni che stiamo spingendo per un referendum ufficiale».
Quindi non crede all’efficacia della consultazione digitale.
«Io ho votato chiaramente per l’indipendenza.
Che poi abbiano votato a favore più di 2 milioni
di persone questo non lo so. Se domani Gianluca Busato (l’organizzatore del referendum,
ndr) mi dice che in casa ha un Monet o un Rembrandt, o meglio ancora un Canaletto o un Tintoretto, che me li faccia vedere».
Nel referendum online ha creduto anche Franco Rocchetta. Cosa pensa del suo arresto?
«Sono rimasto basito. Ho recuperato questo fascicolo di 226 pagine e sto leggendo che per il 90
per cento si basa su intercettazioni ambientali
e telefoniche. I carabinieri del Ros hanno appli-
cato lo stesso metodo riservato ai mafiosi. Lo
hanno fatto con persone che si trovano a parlare di politica, anche di indipendentismo, ma
non è criminale. C’è poi questa cosa della ruspa
blindata. Mi fa ridere. Io il militare l’ho fatto nei
carristi. I carri armati di solito vanno un po’ più
veloce dei 15 all’ora. Dove andavano, a spostare la terra? É stata una leggerezza, ma mi sembra più un gioco».
Rocchetta è così pericoloso per lo Stato italiano?
«Lo conosco dall’82. Rimasi impressionato dai
manifesti “Mi son veneto, e ti?”. Poi c’era scritto
“La Polonia ai polacchi, il Veneto ai veneti”.
Erano i tempi di Wojtyla. Io allora non ero indipendentista, provenivo dalla destra italiana,
ma mi innamorai del personaggio, che con le
sue parole ti travolge. Poi l’ho seguito, ho aderito alla Lega Nord-Liga Veneta. Ci siamo trovati in Regione. Siamo stati anche contro, ma abbiamo sempre mantenuto i rapporti. È un mite, pure se usa parole dure. Come quando l’altra settimana, a Treviso, sul palco ha detto che
lo Stato italiano è stupratore e sodomizzatore.
ITALIA
Venerdì 4 aprile 2014
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::: SECESSIONISTI IN MANETTE
Commento
La parodia si
scatena sui social
network: il tanko
che spara cannoncini [web]
Lo Stato è alla frutta
se vuole vietare
la libertà d’altri
::: GILBERTO ONETO
La pancia del Veneto
 La vicenda dei Serenissimi Bis ha fatto
venire in superficie quanto ci sia di putrescente nello Stato (tanto e maleodorante) e nel
mondo indipendentista (poco ma fastidioso).
Lo Stato ladro e questurino ha reagito come
un pugile suonato al referendum sull’indipendenza veneta e cerca di impedire che la
cosa venga imitata altrove. È duramente colpito anche dalla raccolta leghista di firme per
l’abolizione dei prefetti e della legge Mancino.
Proprio a questa norma liberticida si ispira
per perseguire qualche decina di cittadini che
ha commesso il reato più grave di tutti: il tentativo di ridare alla gente il potere di decidere
del proprio destino. Ha colpito nel mucchio
come un toro impazzito prendendosela con
tre o quattro lunatici degni tutt’al più di un
Trattamento Sanitario Obbligatorio ma certo
non del carcere, ma anche con persone che
hanno solo espresso delle opinioni o forse
delle intenzioni. Neanche questo sarebbe un
reato: potrebbe essere un peccato ma solo nel
caso si potesse dimostrare che, oltre ai dieci
comandamenti con cui era sceso dal Sinai,
Mosé portasse in tasca anche il divieto di rifiutare l’unità dello Stato italiano, ovvero di
“desiderare la libertà di altri”. Così in galera
sono finiti – ad esempio - anche un mite galantuomo come Franco Rocchetta, un imprenditore generoso come Roberto Bernardelli e un genuino movimentista come Lucio
Chiavegato.
Lo Stato da il peggio di sé, sguinzaglia i nipotini del Kgb e dell’Ovra (quelli con la staal Campanile, ben diversi da quello al Campanile
raciana “uniforme da agente in borghese”),
dei Serenissimi di 17 anni fa. Così si vedono Paolo
distrae magistrati ben pagati da cose più serie,
Villaggio e il ragionier Filini che vanno all’assalto su
e nello stesso giorno legalizza l’ingresso clanimprobabili macchine da guerra. «Passiamo dal
destino di qualsiasi mascalzone e impacchetsalame alla dinamite», hanno titolato i giornali rita dei padri di famiglia. Nell’occasione il garportando un’intercettazione telefonica dei separarulo premier fa finta di non esserci (neppure
tisti. «Ma è un modo di dire!», bercia un padovano
un’impresa difficilissima..) e il suo ministro
che vuole l’indipendenza «trovatemi le armi, non
degli Interni è latitante: proprio lo stesso che
ci sono cannoncini ma un tubo di ferro, più facile
aveva approvato la devolution, la Bossi-Fini e
che sui cingolati scoprano vino, polenta e osei!».
il federalismo fiscale! Lo Stato italiano suona
Fioccano gli sms contro Renzi che mette le mani
al campanello dei cittadini alle quattro del
sul titolo quinto per togliere autonomia anche alle
mattino, li tira giù dal letto, perquisisce le case
Regioni virtuose. E al telefono un anziano chiede
e terrorizza le loro famiglie. Uno Stato libero –
quali attentati potrebbe mai poter compiere la cadice un sempre valido principio – è quello in
salinga Maria Marin, cui era andato un assegno del
cui se si sente picchiare alla porta di notte non
Fondo veneti schiacciati dalla crisi, frutto della colsi pensa alla polizia. Appunto, in uno Stato liletta dei telespettatori per le famiglie passate dal
bero.
benessere alla miseria. Il marito
E che dire di un giornalista
viene assediato dai giornalisti:
libero e onesto cui vengono
«Mia moglie capo dell’eversione
sequestrati archivi e compuveneta? Ma non fatemi ridere!».
ter? La polizia ha messo a soqA poche ore dal blitz dei caraquadro l’abitazione di Gianlubinieri che a Casale di Scodosia,
ca Marchi, direttore de lindinel Padovano, ha portato alla
pendenza.com,
associando
scoperta di una ruspa trasformanella stessa accusa chi potrebta in tanko... «Ma quale tanko! È
be aver fatto qualcosa con chi
un carro allegorico per carnevalo ha raccontato. Siamo al lile!», hanno protestato in molti
vello più volgare di attentato
via sms, Busato, Morosin e Canalla libertà di stampa: è triste
tarutti ospiti di Rete Venata hanVeduta di Castelbrando [web]
che – tranne le solite voci isono ipotizzato l’unione dei gruppi
late - nessun “collega” si sia stracche vogliono la secessione. In Consiciato le vesti. Cosa avrebbero fatto i pennaruli
glio regionale è finalmente passata la proposta di
di regime se lo stesso fosse toccato a Stella o a
legge 342 per il referendum consultivo che consenDamilano?
tirà a 5 milioni di veneti di rispondere alla domanIl mondo indipendentista si è alleggerito di
da «Volete una Repubblica Veneta indipendente e
qualche vocazione al pastrocchio e ha ricevusovrana?». Ma ora c’è chi nel veneziano Palazzo
to una salutare dose di anticorpi: i suoi obietFerro Fini, affacciato sul Canal Grande, propone
tivi si raggiungono solo con mitezza e demoun secondo referendum con cui ci si potrà espricrazia, creando consenso, facendo capire alla
mere non sull’indipendenza ma su una maggiore
gente che la libertà non è un privilegio ma un
autonomia locale. Gennaro Marotta, consigliere
diritto naturale e necessario. Se ben gestita,
regionale dell’Italia dei valori, propone addirittura
questa vicenda rafforza le istanze di autodeun’altra soluzione: annettere il Veneto al Trentinoterminazione.
Alto Adige per avere automaticamente uno statuto
Lo Stato rivela invece la sua condizione cospeciale. «Laciateci votare», taglia corto una signomatosa, manifesta il terrore che tutta una
ra vicentina «chi vi dice che non vinca il no all’indimorchia di parassiti, di mantenuti, di ligera, di
pendenza?».
burocrati e professionisti della politica ha di
«Ma questo Stato - twitta un indignato speciale perdere la comoda greppia a cui si ingrassa.
non ha niente di più serio di cui occuparsi? ChiuLa “nuttata” dell’indipendentismo non è pasdono mille aziende al giorno, i giovani se ne vanno
sata, come molti di loro hanno sperato: coall’estero, la gente muore di fame e questi perdono
mincia ora.
tempo a inseguire fantasmi!».
Gli arresti scatenano
rabbia e ironia
«Ora rivolta fiscale»
L’indagine ha riacceso le anime separatiste dopo il boom
del referendum. E ora si muovono pure gli industriali
::: LUIGI BACIALLI
Franco Rocchetta, sulla sinistra, durante il comizio a Treviso che ha sancito la vittoria
dei «sì» al referendum secessionista in Veneto [web]
Fabrizio Comencini [web]
Credo che Franco non abbia mai alzato un dito.
Ricevo chiamate dalle Fiandre per sapere se c’è
bisogno di qualche parlamentare europeo che
venga a trovare le persone incarcerate. Poi ci
chiamano dalla Catalogna, dalla Scozia, dai
Paesi Baschi, dalla Galizia».
Gli arresti non placheranno quindi il sentimento indipendentista.
«La gente ha deciso di alzare la voce, e guarda
caso Befera ha detto che quello che è successo a
Cortina due anni fa è valso 2 milioni di entrate
allo Stato. Poi c’è stata questa cosa militare, e
adesso verranno e arresteranno qualche politico. Finora non sono riusciti a sputtanare il
Consiglio regionale, ma proveranno a fare anche quello, non c’è dubbio».
 Oltre a una vasta notorietà, ai 2milioni 360
mila voti dichiarati e ai guai giudiziari (i 24 arresti
ordinati dalla Procura di Brescia) gli indipendentisti veneti con il plebiscito digitale di Gianluca Busato hanno conquistato anche la loro roccaforte. Su
Castelbrando, un’antica fortezza trasformata in
hotel a 5 stelle nel comune di Cison di Valmarino,
sventolerà presto la bandiera di San Marco. È stato
Massimo Colomban, fondatore del colosso industriale veneto Permasteelisa, a mettere il castello a
disposizione di partiti e movimenti che chiedono la
secessione nel corso del talk serale in diretta di Rete
Veneta cui hanno partecipato, oltre allo stesso Busato, ingegnere trevigiano, anche Alessio Morosin
di Indipendenza veneta e Luca Azzano Cantarutti
di Veneti Indipendenti, entrambi avvocati. Il prossimo primo maggio sarà con tutta probabilità occasione del primo raduno della galassia venetista
nel castello «per festeggiare il lavoro a modo nostro» ha suggerito Cantarutti. Facile prevedere che
saranno molti i militanti dei movimenti che prenderanno parte al grande raduno. Dove i dieci delegati dello Stato veneto e indipendente proclamato
venerdì scorso in Piazza dei Signori a Treviso spiegheranno il loro job act e lanceranno la disobbedienza fiscale totale. «Prima demolisco i miei capannoni con la ruspa per non pagare l’Imu!», annuncia gridando un imprenditore che ha fatto irruzione negli studi dell’emittente, «e poi vengo anch’io a far baldoria!».
La rabbia e l’indignazione per quella che il governatore Luca Zaia ha definito una retata a orologeria avvenuta a poche ore dall’approvazione del
referendum istituzionale stanno montando a vista
d’occhio. I social network (su Facebook la pagina
sarcastica “Artigiani veneti che costruiscono tanki
mortali” ha superato i 10mila mi piace) e le emittenti locali sono lastricati di messaggi che gridano
allo scandalo, che chiedono l’immediata scarcerazione dei “patrioti”, che parlano di uno Stato centrale capace di scendere a patti con la mafia, di abolire il reato di clandestinità e di svuotare le carceri,
terrorizzato dall’onda indipendentista che dal Veneto potrebbe arrivare anche in Friuli Venezia Giulia e in tutto il Nord. Spaventato a tal punto «da lanciare un avvertimento con la cattura di un gruppo
di innocenti e inventandosi reati gravissimi a carico di uomini come Franco Rocchetta che non farebbero male a una mosca». Non mancano sui siti
online le parodie che simulano assalti fantozziani
12
ITALIA
Venerdì 4 aprile 2014
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::: SECESSIONISTI IN MANETTE
Strane alleanze
La Lombardia imita i veneti
Grillo: sì, e torniamo alla lira
Maroni accelera con il referendum indipendentista e trova l’apertura
dei grillini. E Beppe attacca l’euro per recuperare voti alla Lega
CAMERA «ARDENTE»
«Favoritismi alle Europee»
A Roma i cinque stelle
vogliono cacciare Nuti
ROMA Da «talebano» di Beppe Grillo,
cioè fedelissimo del capo, fa molta notizia il fatto che Riccardo Nuti, ex capogruppo M5S alla Camera nonché presidente del gruppo di Montecitorio, sia
nel mirino dei colleghi deputati e senatori che stanno pensando di cacciarlo. Il motivo della sfiducia è che il
siciliano Nuti si è lasciato andare a un
endorsement per una delle candidate
siciliane alle europarlamentarie stellate passata poi al primo turno: Paola
Sobbrio,di Marsala,221 votiall’attivo.
Una decisione, quella di rendere pubbliche le proprie preferenze,che non è
piaciuta ai colleghi, soprattutto senatori M5S, tanto più che Nuti fa parte
dello staff ristretto scelto da Grillo per
vigilare sulle votazioni. Sarà un’assemblea congiunta a decidere su Nuti.
::: FABIO RUBINI
 Dopo il Veneto anche la Lombardia
presenta un referendum per liberarsi dal
giogo di «Roma ladrona» o almeno per dotarsi dello status di regione a Statuto speciale. Lo fa con il «sì» di tutta la maggioranza di centrodestra e con il «ni» del Movimento 5 stelle, che prima di decidere vuol
vedere il dispositivo referendario.
«Se qualcuno pensava di bloccare la richiesta di autonomia con gli arresti in Veneto si è sbagliato. E noi replichiamo con
questa richiesta di referendum e non è
detto che nei prossimi giorni se ne possa
organizzare uno via web sul modello veneto» ha tuonato ieri il lumbard Massimiliano Romeo.
Il piano, studiato dal politologo Stefano
Bruno Galli, prevede che si possa arrivare
a votare nello stesso giorno delle europee,
il 25 maggio. «In questo modo si risparmierebbero i costi di un referendum isolato - spiega Galli-. Anche se di fronte ai
miliardi che mandiamo a Roma 20 milioni non sono poi molti».
La posta in palio in Lombardia è alta,
intanto perché questo potrebbe essere il
primo passo verso la concretizzazione
dello slogan elettorale di Maroni «Il 75%
delle tasse dei lombardi deve restare in
Lombardia». Poi perché la spinta del refeendum, unita alla battaglia per uscire
dall’euro, potrebbe far salire ulteriormente i consensi verso il Carroccio.
Di questo s’è accorto anche Beppe Grillo, che più guarda i sondaggi della Lega
gonfiarsi, più cerca di spostarsi sullo stesso campo di battaglia. E di copiarne i temi.
Poche settimane fa aveva fatto il verso
all’ala secessionista, teorizzando il ritorno
all’Italia preunitaria e ieri, in visita a Pompei, non ha attaccato i secessionisti veneti
(difesi a spada tratta dalla Lega di Salvini),
spiegando che «Gli arresti, che li si condivida o meno, sottolineano la possibilità
che parti dello Stato italiano non trovino
più ragioni per farne parte. Per evitare la
secessione bisognerebbe dare dei motivi
ai cittadini italiani per sentirsi orgogliosi
di esserlo».
Per non parlare poi della battaglia dei
no euro. Beppe prima ha detto di voler
uscire dalla moneta unica poi, tirato per la
giacchetta da Marine Le Pen per formare
un fronte unitario dei No-euro, si è sfilato
Beppe Grillo durante la sua visita a Pompei [Ansa]
facendo retromarcia. I dati della battaglia
del Carroccio, però, devono averlo indotto a un nuovo cambio di rotta, visto che
sempre ieri è tornato a rilanciare «l’idea»
di un referendum per uscire dalla moneta
unica. Referendum per il quale la Lega da
tempo raccoglie firme. «L’Italia ha perso
la sua sovranità monetaria senza che i cittadini fossero interpellati - ha spiegato il
Grillo «verde» -. Hanno espropriato gli italiani della loro moneta trattandoli da sudditi». E ancora: «Potrebbe essere indetto,
con legge costituzionale un nuovo referendum di indirizzo, per sottoporre ai cit-
tadini italiani il seguente quesito: “Ritenete voi che si debba procedere all’uscita
dell’Italia dall’utilizzo dell’euro?”».
Infine Grillo potrebbe saltare sul Carroccio anche in Lombardia, dove i suoi
adepti non hanno affatto chiuso la porta
ad un eventuale appoggio alla richiesta di
consultazione per dotare la regione di
uno Statuto speciale. Manca solo di vederlo sul pratone di Pontida il prossimo 4
maggio e il plagio sarebbe completo. Anche se nel gioco delle similitudini c’è una
differenza bella grossa: il voto favorevole
sull’abolizione del reato di clandestinità.
I paletti del Vaticano
La predica di Bagnasco
«L’Italia resti unita»
 D’accordo, l’autodetermi- «l’unità non solo ideale e storica
nazione dei popoli è un elemento ma effettiva dell’Italia».
importante, così come lo sono
Meno «unitario» è più identiracerte manifestazioni di pensiero. rio il ragionamento del sindaco di
Ma quando si supera certi limiti, Verona, Flavio Tosi. «Fin da subiin grado di mettere in discussione to, quando mi hanno raccontato
l’unità del Paese, anche il Vatica- questa vicenda», dice il primo citno è pronto a mettere dei paletti tadino della città veneta, «penben visibili, in modo da perime- sando all’entità delle cose contetrare il campo della discussione. E state mi è venuto da sorridere,
delle possibili opzioni. «Ogni for- perché sono degli arresti per nulma di violenza è sempre da ripu- la». «Fa rattristare il fatto che vendiare», afferma il cardinaga fatto del male a delle
le Angelo Bagnasco,
persone», continua
presidente della Cei
Tosi, «perché finire
e arcivescovo di
in galera per una
Genova,
compersona che non
mentando l’arreha mai fatto nulla
sto dei 24 secesper finirci, è insionisti veneti a
giusto e spropormargine della trazionato». Insomdizionale messa pama, siamo
squale negli stabilidi fronte ad
Angelo Bagnasco [Ansa]
menti di Ansaldo
una operaEnergia.
zione esaMa il vero nodo è un altro. «Bi- gerata, è il pensiero che domina
sogna ricordare che l’Italia è una all’ interno della Lega, tanto che
sola e quindi la questione della nella sede del movimento, in via
decentralizzazione di alcune fun- Bellerio, si ragiona sul piano polizioni va vista sempre in questa ot- tico. «Mi sembra», sostiene il pretica di non violenza, collabora- sidente della Lombardia, Roberto
zione e unità del Paese». Insom- Maroni «che stiano mettendo in
ma, va bene rivendicare la pro- galera le idee e le opinioni: questa
pria identità e la necessità di non è una prova di debolezza e non faavere tutto al centro, ma senza rà altro che rinfocolare lo spirito
creare tensioni politiche e sociali. indipendentista e separatista dei
«Le difficoltà», ha sottolineato il veneti e non solo». Il segretario lecardinale, «ci sono per tutti, non ghista, Matteo Salvini, ha assicuper una sola parte del nostro Pae- rato di voler essere «vicino agli arse e sono anche gravi. Va fatta sal- restati in qualsiasi maniera». E
va», ha concluso Bagnasco, vuole andare in carcere a trovarli.
ITALIA
Venerdì 4 aprile 2014
13
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::: SOLDI E GIUSTIZIA
Obiettivi sbagliati
Il fisco sa dove sono gli evasori, ma va a Cortina
Befera si vanta del blitz sulle nevi, ma uno studio dell’Agenzia delle entrate dice che le zone critiche sono tutte al Sud
::: CARLO CAMBI
 Attilio Befera ci ha dato
una buona notizia. Siamo
diventati un Paese un po’
meno malandrino. Lo sceriffo dell’imponibile ha comunicato che l’evasione
fiscale in Italia ammonta a
90 miliardi. In un anno siamo passati da 130 miliardi
di tasse non pagate - questa
la stima del medesimo Befera
nel 2012 - a 90: un recupero di
onestà del 30%, non è poco.
Scherziamoci su, perché la verità è che l’evasione fiscale che pure c’è e va combattuta è come l’Araba fenice: che ci sia
ognun lo dice quanto sia nessun lo sa. Tant’è che i signori
dell’Agenzia delle entrate si sono spremuti le meningi per farci capire che esiste il tax gap
(cioè il divario tra quanto lo
Stato dovrebbe incassare e
quanto percepisce) dandoci
un’ulteriore buona novella: la
tendenza è alla riduzione. E allora? Se a questi soldi evasi togliamo i proventi della malavita, tutto il sommerso, alla fine
si scopre che - come confermano pure gli esosi studi di settore
che sono rispettati oltre la soglia del 70% - siamo un popolo
di presunti evasori. Ma in realtà
paghiamo tantissimo per ricevere pochissimo. Il bello è he lo
dicono pure i Befera boys che
ne hanno inventata un’altra:
hanno disegnato una mappa
della presunta evasione battezzando le diverse soglie di rischiosità fiscale con i nomi dei
film. Da questa arlecchinata
(ad ogni soglia infatti corrisponde un colore) si scopre ciò
che si sa già. Il rischio di evasione totale riguarda quatto regioni del Sud: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Poi ci sono le fasce «Niente da dichiarare» concentrate nel centro
Sud, «Metropolis» che riguarda
la provincia di Roma dove il livello di rischio è 4 dunque bello tosto, gli «Equilibristi», gente
da 3 gradi che sta nei distretti
del Centro e nel Nord Ovest e
poi i virtuosi: gli «Industriali» e
gli «Stanno tutti bene» a livello
1 di rischio. Calcoli esatti? Chissà: sembra più roba da sociologi che non da contabili. Una
cosa però è certa: Befera fa tanti danni all’economia almeno
quanti ne produce chi si sottrae ai doveri tributari. La prova? L’ha fornita il medesimo
Attilio. Si è appuntato sul petto
la medaglia di benemerito del
Fisco per aver recuperato nella
famosa retata di Natale di due
anni fa a Cortina d’Ampezzo 2
milioni di evasione. Lo Stato
sulle nevi dei Vip mostrò allora
i muscoli: una cortina di Fiamme Gialle per mettere a ferro e
fuoco la Cortina dorata. Ma
proprio quel blitz, che ha inaugurato una brevissima stagione
di azioni spettacolari, dimostra
quanto il nostro Fisco sia cieco
e stupido. Per due motivi: il primo che ha incassato pochissimo e distrutto tantissima eco-
LO STUDIO
A sinistra, Attilio Befera. Di fianco,
la mappa dei gruppi direzionali
provinciali elaborata dall’Agenzia
delle entrate. Le province sono state aggregate in gruppi omogenei in
base ad alcuni indicatori: numerosità del bacino, pericolosità fiscale, pericolosità sociale, tenore di
vita, maturità della struttura produttiva, livello di tecnologia e servizi, disponibilità di infrastrutture
di trasporto. Ad ogni indicatore
viene associato un numero da 1 a 5
e rappresenta la distanza dalla media nazionale (il livello 3, ad esempio, indica un valore prossimo alla
media nazionale). Nella nostra tabella abbiamo evidenziato solo i
valori relativi alla pericolosità fiscale e al tenore di vita [Lapr]
“
 Dai blitz
anti-evasione
condotti a Cortina
lo Stato ha incassato
oltre 2 milioni di
euro: 1,2 milioni da
imposte dirette (Ires
e altre), 224.000
euro di Iva e 675.000
euro in sanzioni
. ATTILIO BEFERA
nomia (peraltro l’Agenzia delle
Entrate prende torto una volta
su tre in Tribunale), ma il secondo è che a Cortina secondo
la mappa degli 007 della cartella esattoriale «Stanno tutti bene». Che tradotto vuol dire che
hanno una bassissima propensione all’evasione. E allora
l’impressione è che Befera abbia voluto fare del cinema con
quel blitz natalizio e che siccome spesso i suoi scherani intascano una percentuale sulle
tasse in più che riscuotono
vanno a botta sicura. Per
smentirci mister Attilio ha una
formidabile arma: vada a stanare gli evasori totali nelle
quattro regioni della black list,
cominci a ispezionare gli opifici cinesi abusivi (ve la ricordate
il graffio
te del 15%. Siccome valgono
all’incirca 150 milioni di euro lo
Stato ha perso solo di Iva circa
6 milioni. Non c’è male come
bilancio: 224 mila recuperati, 6
milioni persi. Bravo Befera! Gli
italiani che se ne sono andati
da Cortina sono i ricchi o i benestanti che evitano di scottarsi con le Fiamme Gialle e sono
emigrati appena ottanta chilometri più a Nord-Est. A Lienz in
Austria (Alta Pusteria) si è registrato in questi due anni un aula mattanza di Prato?) che fan- intercettato un imponibile di mento di presenze italiane, lo
no concorrenza criminale ai 1,2 milioni di euro. Nulla visto stesso vale per Davos (rotta
nostri industriali. Poi ne ripar- che il fatturato di Cortina è di Nord-Ovest verso la Svizzera).
liamo per decidere se il blitz di circa 500 milioni all’anno. Anzi E le ragioni sono semplici: non
Cortina aveva un senso o no. meglio: era. Perché un po’ per ci sono gli artigli di Attilio e soBefera in quella missione pos- la crisi e molto per le azioni prattutto si paga molto molto
sibilissima tra le boutiques del- spettacolari dello sceriffo Atti- meno di tasse. In Austria l’Iva
la Perla delle Dolomiti ha recu- lio a Cortina il turismo è preci- sui servizi turistici è al 10% ma
perato per sua stessa ammis- pitato. Per ammissione del pre- è possibile recuperarla quasi
sione meno di 250 mila euro di sidente degli albergatori le pre- tutta, in Svizzera è al 3,6% e la
Iva. Tradotto significa che ha senze degli italiani sono crolla- Francia (altro concorrente temibilissimo) la applica al 5,5%.
Come meravigliarsi se il nostro
turismo è in coma. Siamo precipitati al sesto posto della graduatoria mondiale, nonostante
restiamo il paese più desiderato, e la nostra quota di mercato
si riduce inesorabilmente. Ormai il turismo incide sul nostro
Pil per appena il 4,4% e perdia Il criterio di onorabilità per le nomine ai vertici delle società
mo circa il 5% di presenze
pubbliche «non riguarda la condanna in primo grado che Paolo
all’anno. Le cause? Prezzi tropScaroni ha avuto». Lo ha detto il premier Matteo Renzi, ospite di
po alti e scarsa cultura
Lilli Gruber a Otto e mezzo, rivelando che l’amministratore delegadell’ospitalità. È il paradigma di
to di Eni è stato proprio ieri suo ospite: «L’ho visto a pranzo», ha detBefera. La nostra Iva sul turito Renzi.
smo è la più alta d’Europa
Proprio Scaroni ieri aveva fatto notare che il criterio
(e ora - per dirne una - il
di onorabilità non esiste in nessun altro Paese. A suo
sindaco di Roma
parere, attraverso i criteri di nomina, previsti dalla
Ignazio Marino vuodirettiva del ministero dell’Economia, «introduciale un ulteriore aumo una norma che nessuno ha. Se non ce l’ha nesmento dell’incomsuno perché devo averla io?», si è sfogato l’amminiprensibile tassa di
stratore delegato dell’Eni nel corso di un’audizione
soggiorno) e i blitz
nella commissione Industria del Senato. «Naturaldella Finanza certo
mente il Parlamento e il ministero possono fare quello
non sono un
che ritengono di fare», ha aggiunto il manager vicentino.
incentivo al
Paolo Scaroni [Ansa]
Ma, facendo un «ragionamento a 360 gradi, una norma
sorriso.
di questo tipo è nello statuto della Esso, Apple, Total o
Perciò,
Siemens? No. Non ho capito bene perché dobbiamo averla noi».
piuttosto che applaudire BefeA queste parole Renzi ha replicato: «Ha ragione Scaroni, è vero
ra converrà considerare che i
che non c’è in altri Paesi. Ma noi siamo contenti che da noi ci sia».
suoi proclami sul blitz di NataMa alla domanda diretta se dunque Scaroni possa essere riconferle sono una Cortina fumogena
mato, il premier ha risposto con la ormai consueta posizione: «Eni
per nascondere i conti che non
è un pezzo fondamentale della nostra politica energetica, estera, di
tornano e una non più accetintelligence. Le scelte che noi faremo e di cui noi ci assumeremo
tabile tracotanza dello Stato
tutte le responsabilità, partiranno da queste considerazioni. Le
che uccide l’economia per ocnomine sono conseguenze dei progetti che abbiamo».
cultare la propria inefficienza.
Renzi dalla Gruber
«Criterio di onorabilità?
Non riguarda Scaroni»
Carbone dolce
Ci hanno detto che le centrali a carbone sono pericolose, ci hanno fatto capire che si stava sbagliando tutto. Ma adesso, a Repubblica, sono pronti alla marcia indietro. In questi giorni, sul giornale di Mauro, è comparsa una pubblicità del National Geographic(gruppo Espresso) dal titolo fin troppo chiaro: «Carbone pulito?». «Il combustibile tradizionale», si legge, «potrebbe rivelare
un’insospettabile anima verde». Toh, proprio adesso che c’è l’inchiesta su Tirreno Power a Vado, dove è parzialmente coinvolto
anche l’editore di «Repubblica».
14
ESTERI
Venerdì 4 aprile 2014
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L’iniziativa di Cedric Naudon
DOPO LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE
Gastronomia e cultura
Parigi reinventa un quartiere
Tre strade del Marais saranno interamente dedicate a cibo, teatro
e arte francese: «Dobbiamo educare i giovani alle nostre tradizioni»
::: LEONARDO PICCINI
siva di Parigi. Non si tratta di un progetto
avventato, visto che il giovane Naudon è
 È il progetto culturale più innova- impegnato da anni nel settore della ritivo e ambizioso degli ultimi decenni: a storazione: è il proprietario infatti, di
Parigi, nasce un quartiere interamente uno dei ristorani più rinomati della cadedicato alla cultura e alla gastronomia pitale, «Le Sergent Récruteur», un luogo
francese, grazie all'audacia e all'iniziati- molto raffinato e alla moda, in cui si posva di un giovane e rampante imprendi- sono incontrare attori e politici francesi,
tore, Cedric Naudon. Un multimiliona- estasiati dalle ricette dello chef Antonin
rio che ha deciso di progettare un quar- Cofano. Il ristorante è stato arredato daltiere dedicato all'arte, al teatro e al cine- l'estro creativo del designer Jaime Hama francese. L'iniziativa vedrà la rina- yon che parteciperà al varo del nuovo
scita di tre vie della capitale, con la tra- progetto, che si chiamerà “la Jeune rue”
sformazione di rue Notre Dame
(la strada giovane ndr), «il modo
de Nazareth, di rue du Vermigliore - secondo Cedric bois e di rue Volta, situate
per sbarazzarsi delle vecnella zona nord del Machie abitudini, un'idea
rais: una vera rivoluzioper produrre meglio,
ne che coinvolge gli abimangiare meglio e per
tanti di un intero quarvivere meglio», portantiere e che offrirà nuove
do i prodotti francesi, diopportunità di lavoro per i
rettamente dal produttoresidenti. Saranno infatti
re al consumatore.
allestiti due musei, un cine«La “Jeune rue” è
Cedric Naudon [web]
ma, un teatro, e poi ristoun percorso di riranti, caffè, pasticcerie e gacerca, per offrire a
stronomie, tutto dedicato ai sapori e alla tutti, i prodotti migliori della Francia a
cultura francese.
prezzi molto competitivi».
Il progetto vedrà la luce entro i primi
Nel nuovo quartiere dedicato alla culmesi del 2015 e secondo le intenzioni del tura e alla gastronomia francese, i ristosuo ideatore, «contribuirà alla creazione ranti e i locali offiranno ai propri clienti
di un migliaio di posti di lavoro, perché solo prodotti Doc provenienti dalle mila cultura è quanto di più prezioso noi gliori aziende agricole francesi, come la
abbiamo ed è una vera e propria fonte di celebre e blasonata «Ferme du Bec-Helricchezza per tutti». L’idea è venuta al louin» e rivenduti ai parigini a prezzi
giovane multimilionario francese, Ce- speciali per permettere anche ai più giodric Naudon l'anno scorso, quando ha vani di «educarsi a ciò che di buono è
deciso di investire in questa zona esclu- prodotto dalla sapienza e dalla cultura
francese». Cédric Naudon, intervistato
da Libero parla di «un progetto culturale
e umano che unisce in uno stesso luogo
architettura, design, arte e tecnologia. Il
concetto alla base di questa nuova avventura imprenditoriale è che i negozi, il
tetaro, i cinema, possono proporre discussioni su come dobbiamo evolverci
nel nostro modo di consumare e di socializzare. Non vogliamo solo vendere
dei prodotti, ma proporre delle idee attraverso la promozione della nostra cultura e della nostra gastronomia». Cédric
Naudon ha deciso di investire in prima
persona nel progetto, acquistando 25
negozi, ognuno dei quali sarà ristrutturato e arredato dai più grandi designer e
architetti internazionali, come Tom Dixon che si occuperà del progetto riguardante un supermercato e una pescheria; o Japser Morrison per i lounge bar; e
ancora Ingo Maurer e Jamie Hayon che
avranno il compito di recuperare e arredare un vecchio mulino. Tra gli architetti chiamati ad abbellire il quartiere, ci sono anche alcuni giovani talenti italiani,
come i fratelli Campana che avranno il
compito di arredare un bistrot e Franceso Mendini che si occuperà della progettazione di due ristoranti, mentre a
Andrea Branzi è affidato il compito di
progettare una sala cinematografica.
Secondo il giovane imprenditore
francese, i primi negozi apriranno già a
fine marzo: «Si tratta di un progetto faraonico, per dare vita in questo quartiere un tempo degradato, a una sorta di
Mecca della cultura francese».
Erdogan cede alle proteste
Revocato il bando a Twitter
.
Il governo turco ha ordinato la rimozione del blocco del social network
Twitter. La marcia indietro dell'impopolare misura - che ha provocato
proteste in tutto il mondo e ha spaccato anche i vertici del potere in Turchia - è arrivata dopo il pronunciamento della Corte costituzionale
che ne ha stabilito l'illegittimità. Il
governo aveva deciso due settimane
fa di bloccare Twitter in seguito alla
pubblicazione di accuse per corruzione nei confronti dei circoli più vicini al primo ministro Recep Tayyip
Erdogan. La più alta autorità della
giustizia turca, la Corte costituzionale, ha sentenziato mercoledì che
la misura costituiva una violazione
della libertà d’espressione e ne ha
ordinato lo sblocco immediato.
ESTERI
Venerdì 4 aprile 2014
15
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La scossa di magnitudo 8,2
LA PROTESTA
Prevenzione, allarmi e rapidità
Il «terremoto perfetto» del Cile
La lezione del sisma del 2010 ha risparmiato al Paese una nuova catastrofe:
6 morti, di cui 3 di infarto. Sgomberato un milione di persone in un giorno
::: MAURIZIO STEFANINI
 Il 12 gennaio 2010 il terremoto di Haiti ebbe magnitudine 7 della Scala Richter, e
una cifra di vittime variamente
calcolata tra le 100.000 e le
316.000. Un mese e mezzo dopo, il 27 febbraio 2010 il terremoto in Cile arrivò a magnitudine 8,8, ma con 525 morti e 25
dispersi. 500 volte più potente
dunque, ma con tra le 180 e le
575 volte morti in meno. Adesso, il primo aprile la magnitudine del nuovo terremoto in
Cile è stata di 8,2: insomma,
più vicina alla forza dell’altro
sisma in Cile, anche se inferiore, che non a quello di Haiti.
Ma le vittime sono state appena sei: tre per infarto da paura,
uno per un incidente durante
l’evacuazione di un milione di
persone, e appena due come
conseguenza diretta del sisma.
Limitato anche il numero dei
feriti: 13.
L’altra volta presidente era
Michelle Bachelet, ma a fine
mandato. Anzi, nell’intervallo
tra il voto che il 17 gennaio
aveva visto la vittoria del leader
della destra Sebastián Piñera, e
l’insediamento dello stesso Piñera l’11 marzo. Anche stavolta
è presidente Michelle Bachelet, e però appena reinsediata:
sempre l’11 marzo. Si potrebbe
dunque pensare che si tratti di
una leader particolarmente jellata o jettatrice, non fosse che
la forte sismicità del Cile rende
in realtà questo tipo di catastrofi abbastanza regolari. La
stessa comparazione tra il sisma cileno del 2010 e quello di
un Paese invece poco abituato
come Haiti permetteva di
comprendere quanto sia importante una cultura della prevenzione. E il Wall Street Journal aveva pure rilevato il ruolo
dello sviluppo: «Non è per caso
se i cileni vivevano in case di
mattoni e gli haitiani in case di
paglia, quando arrivò il lupo e
Casa distrutta a Iquique nel nord del Cile [Ansa]
:::
LA SCHEDA
IL PRECEDENTE
Il 27 febbraio 2010 il Cile fu
straziato da un terremoto di
magnitudo 8,8, cinquecento
volte più potente di quello di
Haiti che provocò centinaia
di migliaia di morti. In Cile ci
furono 525 morti e 25 dispersi. Molte furono poi le
polemiche per le case costruite abusivamente e senza rispettare le misure antisismiche
VITTIME LIMITATE
Il terremoto del primo aprile
è stato di magnitudo 8,2.
Ma le vittime sono state appena sei: tre per infarto da
paura, uno per un incidente
durante l’evacuazione di un
milione di persone, e appena due come conseguenza
diretta del sisma. Limitato
anche il numero dei feriti:
13
::: GLAUCO MAGGI
NEW YORK.
 È ancora la caserma di Fort
Hood, in Texas, l’epicentro della follia
in divisa. Cinque anni dopo che un ufficiale medico islamico di origini mediorentali, Nidal Hassan, aveva scatenato la jihad contro i commilitoni ammazzandone 13 al grido di «Hallah è
grande», mercoledì sera è stato un soldato autista di bus, Ivan Lopez, 34 anni,
a usare la sua Smith&Wesson privata,
che non avrebbe dovuto avere con sé
nella base, per uccidere tre colleghi e
ferirne una quindicina, alcuni molto
gravemente. Il militante musulmano,
oggi paralizzato e nel braccio della
morte in una galera del Kansas per la
condanna ricevuta l’anno scorso dalla
corte marziale, si era fermato solo dopo
essere stato affrontato e colpito da una
poliziotta militare. E anche per Lopez è
stato fatale l’incontro con una corag-
soffiò per tentare di far cadere
tutto giù», scrisse l’editorialista
Bret Stephens, evocando la favola dei “Tre Porcellini”. Ma
varie cose non avevano comunque funzionato. In particolare, molte aree erano state
fabbricate eludendo le severe
normative anti-sismiche emanate in Cile fin dagli anni 20:
non nelle aree povere, ma ad
esempio nella Ciudad Empresarial di Santiago. E gravi polemiche aveva pure suscitato la
cilecca dei sistemi di allarme
anti-tsunami della Marina,
mentre i Carabeneros si erano
rivelati incapaci di fronteggiare
un’ondata di saccheggi, costringendo la presidentessa a
inviare l’Esercito.
Forse è stata Michelle a imparare, o forse più probabilmente ha imparato tutto il Cile. Ma stavolta il sistema di allarme ha invece funzionato al-
la perfezione, e mettendo a
frutto il lavoro di elaborazione
piani e esercitazioni fatto in
questi anni un milione di persone sono state subito sgomberate dalle aree a rischio verso
luoghi elevati, con inconvenienti minimi. L’esperienza ha
pure permesso di superare
quel complesso del regime militare che aveva impedito di
mobilitare l’esercito subito, nel
timore di evocare le atmosfere
del golpe del 1973. Al contrario,
stavolta i soldati sono stati
mandati a controllare il territorio subito, decretando zona di
catastrofe le regioni di Arica,
Parinacota e Tarapacá. E l’ordine pubblico è stato mantenuto, malgrado gli enormi
danni materiali. L’inconveniente maggiore è stato il carcere femminile di Iquique, da
cui approfittando del panico
sono fuggite 300 detenute. Ma
già più di un centinaio sono
state riprese, o si sono riconsegnate volontariamente, anche
se resta la polemica su
quell’istituzione posta in una
zona inondabile. Si parla poi di
2000 abitazioni danneggiate
nella città di Alto Hospicio, di
quattro porti chiusi, di otto
strade interrotte, di una riduzione della somministrazione di
energia. Ma in
base al nuovo
Protocollo
la
presidentessa si
è isolata nel palazzo presidenziale, da dove ha
monitorato le informazioni fornite dal comitato
di emergenza.
Solo quando
l’allarme è cessato si è mossa, recandosi nella città settentrionale
di Arica per supervisionare i lavori di emergenza. Certo, c’è una
sciame sismico
di almeno una
decina di scosse
all’ora, e un nuovo forte botto da
7,8 gradi Richter
è arrivato alle
23,45 locali, proprio mentre Michelle stava in
una zona a rischio, per cui ha
dovuto
essere
evacuata
dall’hotel a 40 metri dalla costa
in cui si trovava. Ma è da segnalare che stavolta non c’è
stato neanche un morto. E ieri
mattina le autorità cilene hanno revocato l’ordine di evacuazione di tutto il litorale cileno.
«Le persone possono tornare
tranquillamente alle loro case»,
ha detto il ministro dell’Interno Rodrigo Peñailillo, dopo
che il servizio Idrografico e
Oceanografico della Marina
aveva cancellato l’allarme. “La
gente è preparata e le istituzioni stanno funzionando”, ha
commentato la Presidentessa.
Restano alcuni minatori intrappolati in un giacimento di
Cerro Colorado, a 125 km a est
dalla città di Iquique. Ma anche nel recupero dei minatori
il Cile ha dimostrato di avere
un know-how di eccellenza.
La caserma delle stragi
Fort Hood, una poliziotta eroina ha evitato il massacro
giosa agente della base, a conclusione
di un quarto d’ora di delirio assassino
che è stato così ricostruito: il militare,
pare per un alterco con altri soldati, ha
iniziato a far fuoco contro di loro, poi è
salito su un camion e ha sparato dal posto di guida prima di scendere e vagare
da un ufficio a un altro in cerca di bersagli. Quando gli si è parata davanti la
poliziotta, armata, l’uomo ha messo la
mano nella sua giacca, ha estratto la pistola a sua volta, ma l’ha puntata contro
di sé.
Il generale Mark Milley, comandante del centro, nella conferenza stampa
tenuta subito dopo i fatti ha descritto il
comportamento dell’agente come
«chiaramente eroico: ha fatto il suo lavoro, esattamente quello che ci aspettiamo dalla polizia dell’esercito». Sulle
Fort Hood [LaPresse]
motivazioni del killer, il generale ha
escluso in prima battuta ogni legame
con il terrorismo, ma con prudenza ha
aggiunto che «tutto è ancora da chiarire». L’inchiesta dovrà raccogliere le testimonianze dei feriti e di chi ha assistito ai tragici momenti per avere un quadro preciso di ciò che ha detto e fatto
Lopez. Veterano dal 2008, con un tour
di 4 mesi in Iraq nel 2009, l’autista non
aveva partecipato ad azioni di guerra
ma, al suo rientro, aveva lamentato una
ferita al cervello. Milley ha detto che ciò
non risulta da alcun rapporto, ma ha
confermato che Lopez «era sotto valutazione clinica per PDS (Post Traumatic Disorder, disturbi causati da trauma) e che non era ancora stata fatta
una diagnosi definitiva sul suo caso».
Attualmente gli era stato solo prescritto
Gaffe Schaeuble
Mosca convoca
l’ambasciatore
Una nota di protesta per ricordare che quando si parla
del presidente della Federazione Russa bisogna misurare le parole. Così il governo di
Mosca ha notificato a quello
di Berlino il disappunto causato da Wolfgang Schäuble.
«I metodi usati da Putin in
Crimea ricordano quelli usati da Hitler nei Sudeti», aveva
dichiarato il ministro delle
Finanze di Angela Merkel
parlando davanti a una scolaresca. «Consideriamo i riferimenti pseudo-storici del
ministro tedesco una provocazione e una dozzinale manipolazione dei fatti». Questo il gelido benvenuto con
cui la macchina diplomatica
russa ha accolto Rüdiger
Freiherr von Fritsch, neoambasciatore della Repubblica
federale tedesca accreditato
al Cremlino, impegnato nella sua prima visita al ministero degli Esteri a Mosca.
Non si è trattato di una vera e
propria convocazione del
rappresentante diplomatico, hanno precisato a Berlino, ma resta il sapore di uno
schiaffo assestato sulle
guance della cancelliera. Alcune settimane fa Hillary
Clinton aveva azzardato per
prima un paragone simile,
ma l’ex first lady non ricopre
più la carica di Segretario di
Stato Usa e può parlare liberamente. Schäuble invece è il
peso massimo del governo
tedesco e il vero manovratore di tutta l’eurozona. Inaccettabile dunque per Mosca
l’analogia fra Hitler e Putin,
anche se il ministro delle Finanze si era corretto da sé
spiegando: “Non vogliamo
fare paragoni, ma dire ai russi che l’annessione della Crimea è inaccettabile”. Subodorando l’incidente, già
martedì la cancelliera aveva
preso le distanze dal ministro: “La Crimea fa storia a
sé”. Ma Putin si è voluto togliere la soddisfazione di tirare le orecchie a lei e a chi,
oltreoceano, l’ha nominata
sul campo mediatrice fra
Mosca e l’Occidente.
DA. MOS.
un tranquillante anti-depressivo per
aiutarlo contro l’insonnia, esito di una
visita avvenuta un mese fa. Con il senno di poi, è evidente che la situazione
psichica di Lopez, che ha una moglie e
una figlia, avrebbe meritato una assistenza più attenta, vista l’epidemia di
suicidi che affligge l’esercito americani:
nei soli primi tre mesi del 2014 i militari
che si sono tolti la vita sono stati quasi
2000, ad un ritmo di 22 al giorno che è la
norma degli ultimi anni. Fort Hood, dal
nome del generale dei Confederati
John Bell Hood, è una base tra le maggiori d’America: a metà strada tra Austin e Waco, occupa un’area di 870 chilometri quadrati vicino a Killeen e vi risiedeno 45mila soldati e 8900 civili. Costruita nel 1942 per offrire un terreno di
test e addestramento per i carri armati
che stavano per essere impiegati in Europa nella Seconda Guerra Mondiale,
oggi è sede del Terzo Corpo d’armata e
di vari reggimenti, divisioni e brigate.
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ATTUALITÀ
Venerdì 4 aprile 2014
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Il governo dell’inefficienza
PRECISAZIONE
Marino affonda nella monnezza
«E ora che faccio?» Beh, dimettiti
Il sindaco si accorge che Roma è coperta di rifiuti e invece di agire si lamenta. Anzi,
apre una nuova casa per i profughi. Ennesima conferma che è inadeguato al ruolo
::: BRUNELLA BOLLOLI
 La Grande Bellezza è un cumulo di cartacce e schifezze varie
all’angolo di una via. È il cassonetto strapieno, i sacchi neri lasciati lì
in attesa che qualcuno provveda, è
la quasi totale assenza di raccolta
differenziata nella prima città italiana. E il sindaco Ignazio Marino,
che fin qui ha fatto poco o nulla, e
piagnucola in procura invocando
l’intervento del governo o un
qualche miracolo che piova
dall’alto: «Aiuto, non so più dove
mettere i rifiuti. Cosa devo fare?».
A due passi c’è il Tevere, sullo
sfondo si staglia il Cupolone, il
lungo fiume è il solito ingorgo di auto e moto
che sgommano come non mai, ma
almeno, andando
veloce, non si nota la sporcizia dilagante sulle strade di Roma. È
quando ci si ferma e si
prova a camminare
sull’asfalto sconnesso del centro che il grande disgusto sorge
spontaneo. Disgusto perché «ormai i topi fanno capolino e ti salutano anche mentre sei lì a mangiare, in qualche ristorantino dalle
parti di via Veneto o via XX Settembre», denuncia Fabrizio Sequi, portavoce dell’associazione
Ripa, e ci si chiede cosa accade in
periferia se perfino nei quartieri
vip la situazione del decoro è diventata drammatica.
Marino, che va in bicicletta, deve essersi finalmente accorto che
qualcosa non va nella città che
amministra. Dopo quasi un anno
ad annunciare interventi spot e a
sedersi sugli allori per la (finta) pedonalizzazione dei Fori imperiali,
dopo essere riuscito, in extremis, a
strappare una mezza battuta al
presidente Obama con un piede
già sull’Air Force One, Marino deve avere realizzato che la prima
città d’Italia è oggi più simile a una
favela terzomondista, in quanto a
pulizia, che alla celebrata Roma
del cinema e del potere. Lui, che è
sindaco, il potere di cambiare in
meglio le cose ce l’ha. Eppure, finora non si è notato alcun miglioramento. Anzi. Da quando è arrivato in Campidoglio ha sostituito i
vertici delle aziende municipalizzate e messo i suoi uomini nei posti che riteneva chiave. All’Ama, la
società per l’ambiente, hanno già
cambiato vertici due volte. E prima era colpa di Alemanno, poi di
chi c’era prima, poi di un altro ancora. E intanto l’olezzo sale. L’ex
chirurgo Marino si è scelto la sua
squadra, spesso facendo infuriare
il suo partito (il Pd) che sperava in
un maggiore coinvolgimento.
All’Ambiente ha nominato come
assessore una signora, ingegnere,
che di nome fa Estella e di cognome Marino (ma non è parente) e
che vanta nel curriculum il ruolo
di responsabile delle Politiche
ambientali e della sostenibilità del
Pd di Roma. Suo obiettivo è lan-
Spazzatura per strada a Roma. Nel tondo, Ignazio Marino [Ansa, LaPresse]
ciare la rivoluzione green, «oltre a
ripensare e attivare il nuovo ciclo
dei rifiuti che porterà Roma, grazie alla raccolta differenziata diffusa, a divenire sostenibile e autonoma». Bellissime parole, ma l’accoppiata Marino & Marino oltre
non ha prodotto. I romani pagano
una tassa sulla nettezza urbana
più cara a fronte di un servizio
pessimo. E poi quando il Comune
vuole fare in fretta, le cose le fa: vedi l’apertura, vicino al campo rom,
del nuovo centro di accoglienza a
Settecamini, su cui Fratelli d’Italia
ha annunciato un’interrogazione
e i residenti proteste.
“
 Siccome ho
un’intelligenza
media non riesco a
trovare la soluzione
ma sono certo che ce
ne sia una a cui
tutti hanno pensato
.IGNAZIO MARINO
Però, i turisti ci sono e fervono i
preparativi per la canonizzazione
di Giovanni Paolo II dove si prevedono tre milioni di persone. Il primo cittadino è andato nel panico.
Prima ha sparato: «Mi permetterò
di suggerire a Papa Francesco di
non dare l’indulgenza plenaria a
chi non farà la differenziata quel
giorno», poi, tornato in sé, è andato di corsa dal procuratore capo,
Giuseppe Pignatone, a chiedere
rinforzi «perché non so più dove
smaltire i rifiuti». La ragione del
passaggio del sindaco negli uffici
di piazzale Clodio è dovuta al fatto
che la grande discarica di Mala-
grotta, la più ampia e contestata
d’Europa che, da sola, gestiva tutto il ciclo dell’immondizia di Roma e provincia, è stata chiusa. Il
patron, Manlio Cerroni, è stato arrestato in una maxi-inchiesta che
ha coinvolto anche l’ex presidente
della Regione Lazio, Piero Marrazzo e altri dirigenti locali, per cui
a febbraio Ignazio Marino ha firmato un’ordinanza per conferire
ai due Tmb di Colari (società su
cui pende una misura interdittiva)
lo smaltimento. L’ordinanza
scade il 26
maggio, per
questo l’ex chirurgo dei trapianti ha lanciato l’allarme:
«Prevenire è
meglio che curare». Ancora:
«Dove li conferisco così i rifiuti visto che
adesso le istituzioni, nella figura del prefetto Pecoraro, dicono che non
possiamo portarli in quelle
aziende di Cerroni e il ministro dice che
non si può nominare
un
commissario?
Siccome
ho
un’intelligenza
media», ha ammesso, «non
riesco da solo a
trovare la soluzione, ma sono
certo che ce ne
sia una a cui tutti hanno pensato.
Basta che il governo e il prefetto
me la indichino e io la seguo». A
stretto giro gli ha risposto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. «Sono pronto a un incontro
con le parti senza però accettare
alcuno scaricabarile su un tema
che è di completa competenza regionale e comunale». Galletti ha
dunque richiamato sindaco Marino e governatore Zingaretti, alle
rispettive responsabilità. Perché
ok l’inchiesta (il processo per Cerroni è fissato per il 5 giugno), ma
evitare di lasciare Roma nel degrado è affare tuo, caro sindaco.
La rabbia dei famigliari delle vittime di attentati
Se il comune Pd patrocina l’ex Br
Ruvo di Puglia sponsorizza il libro della Balzerani, la primula rossa condannata a 6 ergastoli
::: SALVATORE GARZILLO
 Una volta i brigatisti facevano
paura. Parlavano poco, sparavano molto. Odiavano lo Stato e tutte le sue rappresentazioni. Oggi lo Stato, precisamente il comune del Pd di Ruvo di Puglia, accoglie una ex brigatista in casa,
patrocina un’iniziativa per la presentazione del libro di Barbara Balzerani, la
primula rossa delle Br, condannata a sei
ergastoli (ha scontato 25 anni di carcere,
è libera dal 2011), coinvolta anche nella
strage di via Fani, e mai pentitasi. L’appuntamento è per domani, ma già da
giorni le associazioni dei famigliari delle
vittime stanno sottolineando l’inopportunità di un tale invito. «Il nostro appello proviene dai diretti interessati, dai familiari delle vittime colpite dalla cieca
arroganza e violenza di terroristi che
Barbara Balzerani [Oly]
hanno distrutto le vite di Giovanni Berardi, Ambra Minervini e Adriana Zizzi»
- scrive in una nota Emanuela Piantadosi, presidente dell’associazione Vittime del Dovere.
La contestazione è semplice: «Do-
vrebbero dire qualcosa alla signora Balzerani i nomi del magistrato Giralamo
Minervini, ucciso a Roma dalle brigate
rosse nel 1980, e quello di Francesco
Zizzi, vice brigadiere della polizia di Stato morto a 30 anni nella strage di via Fani il 16 marzo 1978». C’è anche una strana coincidenza che rende il tutto ancora più grottesco. Rosario Berardi, il maresciallo Medaglia d’Oro al Merito Civile assassinato dalle Br il 10 marzo 1978 a
Torino, è originario proprio di Ruvo di
Puglia, dove tra l’altro esistono una
strada e un’aula del liceo Scientifico
Statale Orazio Tedone intitolate alla sua
memoria. La Balzerani, dunque, potrebbe transitare proprio per quella via
per raggiungere una sala messa a disposizione dal comune di centrosinistra.
Barbara Balzerani è stata arrestata
nel 1985, a 36 anni, dieci anni dopo aver
Reggio Emilia
e il bilancio
del Comune
 A smentita di quanto
pubblicato il 2 aprile da Libero, si sottolinea che nel Bilancio del Comune di Reggio
Emilia non esiste alcun «buco», né «crac» e il sindaco Graziano Delrio ha lasciato i conti
in ordine, grazie a un’azione
virtuosa che ha portato al dimezzamento del debito dal
2005 a oggi. Riguardo al debito pro capite comunale, nel
corso dei nove anni di amministrazione Delrio, esso è passato dai 1.150 euro del 2005 ai
687 dei 2012 e poi ai 628 del
2013 e si prevede che nel 2014
il debito pro capite scenderà
ancora, a 565 euro. Si stima
inoltre che il debito pro capite
scenderà a 500 euro a testa a
fine 2015. Il quadro complessivo è di un debito più che dimezzato rispetto al 2005: da
poco più di 181 milioni di euro del 2005 a 108.364.883 del
2013 e, si prevede, a
97.552.833 a fine 2014. Questo
grazie all’impostazione e
all’attuazione sistematica di
politiche virtuose di razionalizzazione della spesa riguardo ad esempio all’amministrazione generale, agli acquisti, ai tagli ai costi della politica e alle spese di personale. E
nel contempo confermando
e implementando i servizi ai
cittadini, da quelli educativi a
quelli sociali e culturali, e proseguendo le azioni strategiche per una crescita sostenibile della città e delle sue imprese. Si ricorda infine che la
lotta all’evasione attuata dal
Comune di Reggio Emilia ha
portato all’accertamento di
5,6 milioni di euro nel 2012.
Prendiamo atto di quanto
scritto dal Comune di Reggio,
ma la fonte dei dati citati è
l’ufficio Ragioneria dei certificati consuntivi 2012, pubblicati nel sito del Ministero
dell’Interno, alla sezione Finanza locale, così come elaborati dal Comune di Cavriago.
FI. MAN.
sposato la causa delle Br. Da studentessa nata a Colleferro, si è trasformata in
terrorista: ha gestito il covo di via Gradoli a Roma, ha partecipato al sequestro del presidente Dc Aldo Moro in via
Fani, nel quale hanno perso la vita gli
agenti di scorta. Le sono stati attribuiti
anche l’omicidio del direttore generale
degli Istituti di Prevenzione e Pena Girolamo Minervini (1980) e il sequestro
del generale della Nato James Lee Dozier (1981). Con l’arresto di Moretti e la
scissione delle Brigate, ha capeggiato
l’ala delle BR-PCC (Partito Comunista
Combattente), fino all’arresto.
«È innegabile che, avendo scontato la
pena inflittale, anche la Balzerani abbia
ora il diritto di rientrare nella società e
vivere la vita - spiega la Piantedosi, figlia
del maresciallo capo dei carabinieri
Stefano Piantadosi, ucciso ad Opera nel
1980 da un ergastolano in permesso
premio - ma è un’assassina, e rimane e
rimarrà sempre un’assassina. Allo stesso modo, mio padre, che la sua vita non
ha potuto viverla, e mia madre, che da
quel maledetto giorno è come se fosse
morta, sono le sue vittime, e rimangono
e rimarranno sempre vittime».
ATTUALITÀ
Venerdì 4 aprile 2014
17
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Sotto inchiesta altre 40 persone
il graffio
Il grande bluff dell’aviaria
Indagata scienziata di Monti
La «politica»
di Vannoni
Ilaria Capua sospettata di traffico di virus: l’epidemia del 2005 costruita ad arte
Allora il governo acquistò farmaci per 50 milioni di euro, rimasti inutilizzati
::: ROBERTA CATANIA
ROMA
 L’aviaria, la famigerata influenza
che nel 2005 fece sopprimere un numero incalcolato (e altissimo) di polli e volatili, non sarebbe mai esistita. Peggio.
Qualcosa ci sarebbe stato, ma quel virus
che non aveva nulla di allarmante, fu
mediaticamente e ad arte trasformato
in un’epidemia in procinto di esplodere
proprio per generare la psicosi. Sarebbe
stata messa in piedi una vera e propria
attività terroristica, dunque. Un finto allarme orchestrato da ricercatori e industrie farmaceutiche. Il risultato più evidente sono i 50 milioni di euro spesi dal
governo Berlusconi per i vaccini e rimasti inutilizzati. Ma nel retroscena di
un’indagine scattata nella procura di
Roma si parla (e si scrive) anche di convegni pagati «quattromila euro al giorno
in contanti, in nero, per comprare il divano e l’armadio». Questa ammissione
sconvolgente è agli atti del procuratore
aggiunto Giancarlo Capaldo ed è riferita
a «uno dei 50 scienziati più importanti
del mondo» (secondo Scientific American) e «tra i personaggi più importanti
del pianeta» (a leggere l’Economist): Ilaria Capua, virologa di fama internazionale e, soprattutto, deputato della Repubblica in quota Scelta Civica, oltre
che vice presidente della Commissione
Cultura alla Camera.
La notizia dell’inchiesta, rimasta fino
a ora segreta, la dà l’Espresso in edicola
da oggi. Secondo il settimanale, negli
anni passati ci furono spedizioni di pacchi imbottiti di ghiaccio e con una fialetta adagiata al centro della scatola:
all’interno, un pericoloso virus.
Dell’aviaria, ma non solo. In ballo, secondo i carabinieri del Nas, ci sarebbero
stati la fama per i ricercatori e montagne di soldi per le aziende farmaceutiche che correvano contro il tempo per
trovare prima delle altre un vaccino.
Una soluzione a un problema reale, in
qualche caso, ma addirittura il palliativo
per un terrore scatenato ad hoc, per fare
cassa e gonfiare il fatturato.
I dettagli più inquietanti di questo
business delle epidemie le fornisce un
“pentito”. Paolo Candoli, secondo l’articolo dell’Espresso, «manager italiano
della Merial, la branca veterinaria del
::: GIACOMO AMADORI
 L’altro ieri l’ex premier ed ex segretario dei Ds Massimo D’Alema si trovava
a Bari per presentare il suo nuovo libro
Non solo euro. Per lui il capoluogo pugliese è quasi una seconda casa. Ma a volte
Bari gli riserva pure qualche dispiacere.
Soprattutto a livello giudiziario, dove i
suoi uomini non mancano di infilarsi nei
guai. Proprio due giorni fa il pm barese
Francesco Bretone ha ordinato un sequestro preventivo delle casse e dei conti
correnti della società Kentron, ipotizzando per sei indagati i reati di appropriazione indebita e un’evasione fiscale di 8 milioni di euro. L’inchiesta ruota intorno a
Francesco Ritella, per gli inquirenti
l’«amministratore di fatto» dell’azienda
che controlla la clinica privata Giovanni
Paolo II di Putignano.
Ritella, 40 anni, figlio di un camionista
e di una casalinga, ha iniziato a lavorare
nel settore sanitario quando era militan-
colosso Sanofi», è il testimone chiave:
«ha patteggiato l’immunità in cambio
delle rivelazioni sul contrabbando batteriologico». L’inchiesta «è stata aperta
dagli investigatori americani, che hanno ottenuto le confessioni di Candoli
sui ceppi patogeni di aviaria spediti illegalmente a casa sua in Italia e poi venduti ad aziende statunitensi. Nel 2005 la
Homeland Security Usa ha trasmesso i
documenti ai carabinieri del Nas, che
già si erano occupati a Bologna di una
organizzazione criminale dedita al traffico di virus ed alla produzione clandestina di vaccini. La nuova inchiesta
dell’Arma si è allargata, seguendo le intercettazioni disposte dai magistrati di
Roma». Candoli, molto attivo a Roma,
«riesce a far cambiare parere alla commissione consultiva del farmaco veterinario per mettere in commercio prodotti della Merial. Tra i suoi referenti
più stretti», spiega l’Espresso, «c’è Ilaria
Capua. Fino all’elezione alla Camera, la
I DONI DELLA REGINA ELISABETTA
Whisky «reale» per il Papa
Forse lo ha gradito ma certo il Papa è apparso sconcertato per il dono di una
grande bottiglia di whisky, in mostra tra i regali portati dai reali inglesi, ieri in
visita nella capitale, dove hanno incontrato anche il presidente Napolitano.
Inequivocabile il gesto di Bergoglio, che ha fatto un paso indietro con un sorriso interrogativo. La bottiglia faceva parte di un cesto che conteneva miele,
birra, uova, pane, sidro: tutti prodotti provenienti dalle tenute della Regina
Elisabetta in Inghilterra e Scozia. Tra i doni di Papa Francesco a sua Maestà,
uno per il piccolo George di Cambridge: un globo, composto da una sfera di
lapislazzulo sormontata da una «croce di Sant’Edoardo» in argento [Ansa]
Ilaria Capua [Fotogramma]
ricercatrice era responsabile del Dipartimento di scienze biomediche comparate dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale (Izs) delle Venezie con sede a
Padova». La Capua e alcuni funzionari
dell’Izs «sono indagati per associazione
per delinquere finalizzata alla corruzione, all’abuso di ufficio e per il traffico illecito di virus. Stessa contestazione per
tre manager della Merial. Tra coloro finiti nel registro degli indagati - in totale
40 persone - c’è anche il marito della
Capua, ex manager della Fort Dodge
Animal di Aprilia, attiva nella produzione veterinaria, e da quegli anni d’oro
passato a dedicarsi a tempo pieno alla
nuova attività. Una tale dedizione che
gli aveva sfruttato il soprannome di
“The Company”, l’uomo che chiude affari in tutto il mondo». Nell’elenco figurano altri nomi importanti: funzionari e
direttori generali del mistero della Salute e alcuni componenti della commissione consultiva del farmaco veterinario. Sarebbe coinvolta anche Rita Pasquarelli, direttore generale dell’Unione
nazionale avicoltura.
GIU. POL.
.
L’imprenditore della sanità pugliese
Gioielli e vini coi soldi dei malati: nei guai l’amico di D’Alema
te Ds. Secondo un’informativa della
Guardia di finanza del 2011 sarebbe legato direttamente a D’Alema. Nel documento si legge che Ritella si presentava
come «persona vicina all’allora presidente dei Ds, a cui ha espresso il proprio
cordoglio per la scomparsa della madre».
Per le fiamme gialle «ha avuto contatti su
Roma con il segretario particolare di
D’Alema Giuseppe Fortunato» e «ha occupato in tribuna d’onore allo stadio
olimpico di Roma posti riservati a suo
nome». Inoltre «ha incaricato il suo amico Mimmo (Domenico Di Cintio, caposcorta di D’Alema ndr), usuario di
un’utenza intestata ai Ds, di provvedere
al regalo del Presidente». La compagna
Katia Dalena è amica della moglie di
D’Alema, Linda Giuva, con cui si è presentata anche a un comizio barese del
È proprio vero che in Italia si finisce sempre per
buttarla in politica. Anzi,
per buttarsi. Lo conferma Davide Vannoni,
l’ideatore dell’improbabile sistema terapeutico
noto come «metodo Stamina», il quale ha annunciato di volersi candidare alle elezioni europee del prossimo maggio. «A propormelo sono
stati
Daniele
Toto
dell’Alde e Claudio Morganti di Io Cambio», ha
affermato il presunto
«guru», il quale non ha
mancato di ammantare
di nobili propositi la sua
decisione: «Sono pronto
a scendere in campo per
riuscire finalmente a
cambiare le cose dall’Europa, facendo pressione
sul nostro Paese nel rispetto e nell’interesse
dei pazienti». Se dall’aggregazione di liste civiche che va sotto il nome
di Io Cambio non sono
per adesso pervenute dichiarazioni, da parte del
vicepresidente dell’Alde
(Alleanza dei Liberali e
dei Democratici italiani),
Niccolò Rinaldi, è giunta
una secca smentita.
Quella di Vannoni, insomma, sembra più che
altro
un’aspirazione,
presumibilmente motivata dal fatto che il 47enne torinese si appresta a
fare i conti con la giustizia. Il procuratore Raffaele Guariniello sta infatti formulando i capi
d’imputazione che a
breve saranno comunicati a 19 indagati, tra cui
lo stesso Vannoni, il quale deve inoltre rispondere di tentata truffa per
aver chiesto alla Regione
Piemonte un finanziamento di mezzo milione
di euro. Il timore, a questo punto, è che alle fregature che gli italiani ricevono abitualmente
dalla politica, Vannoni
abbia deciso di aggiungere le sue.
D’Alema e Vendola [Ansa]
leader Maximo. Per Ritella non c’è, però,
solo D’Alema. Per esempio «dispone di
un appartamento - a spese della Kentron
s.r.l. - in pieno centro a Roma gestito dal
suo amico Mimmo, che a sua volta, sembra lo “amministri”, mettendolo a dispo-
sizione (sempre dopo l’avvallo di Ritella)
per il personaggio del momento».
L’imprenditore è stato uomo di fiducia anche dell’ex vicegovernatore pugliese Sandro Frisullo, altro dalemiano doc,
recentemente condannato per turbativa
d’asta. I due hanno trascorso insieme le
vacanze estive e nel 2007, quando Ritella
ottiene l’accreditamento regionale per la
sua clinica (incredibilmente ancora da
terminare e senza macchinari), Frisullo
lo chiama sul cellulare per felicitarsi e poi
gli passa il governatore Nichi Vendola
che si congratula per il successo.
Nel 2013 Ritella è stato rinviato a giudizio per quell’accreditamento ed è sotto
accusa anche per il crac della Ilcam,
azienda di carni che sarebbe stata svuotata di 25 milioni di euro. Con parte di
quei soldi sarebbe stata realizzata Ken-
tron. I cui bilanci ora sono sotto inchiesta
per spese che nulla hanno a che fare con i
malati. Nei conti spiccano 222 mila euro
di fatture per beni di lusso: borse e portafogli di Cartier; orologi Baume Mercier,
Frank Muller e Girard Perregaux; penne
e altri accessori Montblanc; bracciali e
orecchini Gucci; anelli con brillanti. Cinquantamila euro sono stati spesi in una
boutique di Putignano e altre migliaia di
euro in rum, cognac e vini pregiati come
Barbaresco, Sassicaia e champagne Krug
e Roederer. Gli uomini di Kentron avrebbero persino spillato all’azienda 600 mila
euro per conciliare cause di lavoro fittizie
(210 mila il solo Ritella).
Per gli inquirenti un altro «metodo di
svuotamento del patrimonio della società» era «quello del prelievo di denaro
contante e assegni» e il «compagno» Ritella si sarebbe fatto anticipare dalla clinica, con i soldi dei ticket, 1 milione di euro. Il signor Bonaventura della gauche au
caviar.
18
ATTUALITÀ
Venerdì 4 aprile 2014
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VIOLATA LA PRIVACY
Un milione di multa
a Google Street
::: GIORDANO TEDOLDI
 Nelle nostre scuole con il
tramonto dell’autorità degli insegnanti, e nessuna autorevolezza a prenderne il posto, si è
diffuso un malcostume preoccupante: l’insulto al professore.
Ma non da parte degli scolari,
le cui irritazioni, trattenute tra i
denti o borbottate o scagliate a
piena voce ricevono inevitabilmente il castigo di una sanzione disciplinare o della bocciatura. No, qui trattiamo del ben
più insidioso insulto, che spesso pretende di restare impunito, pronunciato da un genitore
a tutela del figlio vittima di reali
o presunte ingiustizie. Già in
passato la giustizia si era occupata di questi casi, ad esempio
nel 2010, quando la Cassazione
confermò una sentenza di condanna per ingiurie a carico
di Rosaria S.,
una mamma
che
aveva
scritto una lettera denigratoria a una
professoressa
dell’istituto
“Vitruvio” di
Formia, apostrofandola
come «indegna di aver
avuto
un
alunno» come
suo figlio, il
quale naturalmente era stato appena bocciato. Ma se una condanna per
ingiuria, emessa da un giudice
di pace, è tutto sommato poca
cosa, di ben altra portata è una
condanna, in tribunale, per oltraggio a pubblico ufficiale. Il
professore è un pubblico ufficiale? Sotto certe condizioni sì,
ha stabilito ieri la quinta sezione penale della Cassazione. Il
fatto riguarda gli insulti che
una madre aveva rivolto alla
docente di scuola media della
figlia, a Rosignano Solvay (Livorno). Il giudice di pace di Cecina aveva dichiarato il non
luogo a procedere ma la procura di Firenze aveva presentato
ricorso argomentando che
l’imputazione da contestare
non era ingiurie, ma oltraggio a
pubblico ufficiale, per cui è
competente non il giudice di
pace ma il tribunale di Livorno,
e la Cassazione ha dato ragione
alla procura: «Sussistono tutti
gli elementi di oltraggio a pubblico ufficiale […] l’offesa
all’onore e al prestigio del pub-
.
Se siete un comune mortale, un vip super
esposto, un calciatore abituato a frequentare sempre gli stessi posti, magari con
compagnie diverse, con il desiderio di preservare i propri angoli di vita, è arrivato il
giornodelgiudizioper chihaattentatoalla privacy. In questo caso Google, per violazione della privacy nel suo servizio di
Street View, è chiamata a versare allo Stato italiano la somma di un milione di euro
per aver violato le norme relative alla tutela dei dati personali, erogata dal Garante
della privacy. Multa record, mai inflitta
prima. Il provvedimento è dello scorso dicembre, ma della vicenda non è stato fatto
cenno se non attraverso una pubblicazione istituzionale, rintracciabile digitando il
nome «Google» nel box di ricerca del sito
del Garante. E pensare che Google pubblica qualunque soffio di vento. Ma sulla sentenza che investe in prima persona uno
tra i più grandi motori di ricerca è silenzio.
Le foto più strane di Google [web]
A quelli che «il figlio ha sempre ragione»
A RAVENNA
Avviso ai genitori: basta insulti ai prof
Sono oltraggio a pubblico ufficiale
Una madre si scaglia contro una docente durante l’ora di ricevimento. Il giudice di pace
dichiara il non luogo a procedere ma la Procura ricorre. E la Cassazione: va processata
blico ufficiale che deve avvenire alla presenza di più persone,
essere realizzata in luogo pubblico o aperto al pubblico e avvenire in un momento nel quale il pubblico ufficiale compie
un atto d’ufficio ed a causa o
nell’esercizio delle sue funzioni». La madre che, a colloquio
con la professoressa, l’aveva
insultata, secondo la sentenza
depositata ieri non l’aveva soltanto offesa, ma ne aveva compromesso l’onore di pubblico
ufficiale nonché turbato, se
non ostacolato, il compito.
La Cassazione per la prima
volta ha inquadrato l’insulto
non come una lite comune,
ma come una minaccia per il
sistema scolastico, e l’imputazione di oltraggio a pubblico
ufficiale è un tentativo di conferire agli insegnanti l’autorevolezza necessaria a svolgere il
loro incarico, visto che, come
abbiamo detto, l’autorità del
passato è stata, giustamente, liquidata come diseducativa e
iniqua. Si rischiava infatti di
passare da un eccesso all’altro:
dal professore che spezza le righe sulle palme distese degli
alunni, o che si lascia sfuggire
un ceffone, a quello che nelle
ore di colloquio deve subire le
umiliazioni di genitori inferociti per la mancata promozione dei figli. La Cassazione specifica che non si sarebbe potuto contestare il reato di oltraggio se l’insulto della mamma
non fosse stato pronunciato
apertamente «nei locali scolastici in modo da essere percepito da più persone», sottolineando quindi l’esigenza che
la scuola, come presidio di
istruzione, non diventi un luogo di diverbi o risse. Si può anche pensare che estendere il
reato di oltraggio a pubblico
ufficiale anche agli insegnanti
sia eccessivo, e che, così facendo, la Cassazione crei una pericolosa equivalenza tra i pro-
RICERCA E INNOVAZIONE
Presentata a Bruxelles “Neurobiotech”
comunità per neuroscienze e biotecnologie
Nasce Neurobiotech, una comunità di ricerca e innovazione per le
neuroscienze e le biotecnologie. L’iniziativa, presentata a Bruxelles presso la sede del Parlamento europeo, si pone l’obiettivo di
creare una rete scientifica internazionale per l’eccellenza e l’innovazione in biomedicina. Neurobiotech è un network internazionale che nasce dal basso, dove realtà scientifiche, accademiche e imprenditoriali si aggregheranno spontaneamente per portare avanti progetti innovativi. Hanno già aderito: l’Università del Molise, La
Sapienza e Tor Vergata e il Consiglio nazionale delle ricerche.
fessori e le figure pubbliche
che, comunemente, consideriamo pubblici ufficiali, come
agenti di polizia o carabinieri.
L’insegnante non veste una divisa, le sue uniche armi dovrebbero essere la conoscenza
della sua materia e la predisposizione a trasmetterla agli allievi. C’era bisogno di arrivare a
intimidire i genitori che se lo
troveranno davanti, ricordando loro che sono al cospetto di
un pubblico ufficiale? Ma se
pure fosse esagerato, le mamme e i papà non possono che
biasimare se stessi per questa
evoluzione giuridica: se avessero accettato con maggiore
autocontrollo la bocciatura dei
figli, comprendendo che, tra
l’altro, ripetere l’anno non è la
fine del mondo (per molti ragazzi apatici, al contrario, è
uno stimolo salutare a mostrare un po’ di grinta) non si sarebbe arrivati a proteggere gli
insegnanti dietro lo scudo
dell’oltraggio, sanzionato dal
tribunale.
Scooterista
investe ciclisti:
9 feriti, 3 gravi
Una donna su uno scooter ha
travolto un gruppo di ciclisti
impegnati in una gara amatoriale autorizzata a San Bartolo, in provincia di Ravenna.
Nove atleti sono rimasti feriti e
sono stati trasportati nei vicini
ospedali: tre di loro versano in
gravi condizioni. La polizia
municipale è intervenuta per i
rilievi del caso e per cercare di
ricostruire quanto accaduto.
La scooterista è piombata
all’improvviso sul gruppo delle biciclette, che erano scortate dai vigili urbani. Tre dei ciclisti, quelli in gravi condizioni, sono stati portati all’ospedale di Cesena, gli altri sei, feriti lievemente, a Lugo e Ravenna. Lo scooter ha travolto il
gruppo all’altezza di una semicurva, mentre procedeva
nella direzione di marcia opposta a quella dei ciclisti.
Sembra che la donna abbia
cercato disperatamente di frenare, ma così facendo avrebbe
perso il controllo. Coinvolta
nello scontro anche una moto
della polizia municipale, impegnata nel servizio di scorta.
Quattro le ambulanze, accorse, oltre all’auto medica e
all’elimedica. In condizioni
molto gravi anche la donna
che era a bordo dello scooter.
ATTUALITÀ
Venerdì 4 aprile 2014
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Partirà a novembre dal Kazakistan
::: TOMMASO LORENZINI
 Quando a metà conversazione cade la linea telefonica, il capitano Samantha Cristoforetti,
astronauta dell’ESA, la prende con
una risata. Ma se capitasse quando sarà lassù? «Non sarebbe un
problema, potrebbero succedere
avarie ben più gravi, qualche incendio, una perdita
d’ammoniaca. Ormai non abbiamo
paura di rimanere
isolati per un po’».
“Lassù” è la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), quella
che da novembre e
per sei mesi sarà la
casa di Samantha,
prima italiana nello
spazio. Con lei, a bordo della Soyuz, taxi
spaziale di prima
classe che la porterà
tra i 278 e i 460 km di
altitudine, il russo
Anton Shkaplerov e
lo statunitense Terry
Virts.
Capitano, cosa significa essere una donna
astronauta?
«Dal punto di vista
della
professione
niente, se lei si trovasse in sala operatoria
vorrebbe solo che il
chirurgo fosse bravo.
Chiaro che il genere è
una cosa molto importante della
nostra identità e l’astronauta donna ha risonanza mediatica diversa, forse suscita più curiosità. Ma
le competenze richieste sono le
stesse per chiunque».
Ha realizzato un sogno.
«È vero, ne sono stata sempre
molto convinta. Le stelle, l’avventura... Poi crescendo ho toccato
con manoquanto siafaticoso emi
sono trovata a dire che “avrei provato” a fare l’astronauta. Però ammetto di aver avuto fortuna,
nell’ottica di una crescita umana e
professionale».
L’astronauta è un superman?
«Non credo, nessuno di noi è un
premio Nobel o un atleta olimpico. L’astronauta è una persona
che sa fare abbastanza bene un
po’ tutto. Una delle grosse sfide è
aver imparato a fare rapidamente
cose diverse, è un bombardamento di nozioni e skills che bisogna
metabolizzare. Tutto il sistema fa
affidamento sul fatto che l’astronauta apprenda in modo veloce,
altrimenti un addestramento come il nostro durerebbe 15 anni invece che tre».
Non vi sentite un po’macchine?
«È tutto molto intenso, a volte serve darsi un pizzicotto per rallentare, “ehi, sono un essere umano”.
Però conta tanto l’interazione col
pubblico, parlare magari ai ragazzi delle scuole e vedere i loro occhi
che brillano ti riporta tutto nella
prospettiva che sì, per te è un lavoro di tutti i giorni, ma è davvero un
lavoro eccezionale».
Insomma l’astronauta non è un
avventuriero alla Star Trek...
«È un lavoro di professionalità dove non si improvvisa, un ambiente
operativo molto simile al mondo
militare da cui provengo (capitano dell’AeronauticaMilitare, ndr):
ogni operazione coinvolge decine
di persone, che devono lavorare
con il massimo dell’affidabilità».
E a quanto pare gli italiani - lei sarà
la settima - sono fra i migliori.
La prima italiana nello spazio:
«Basta saper fare un po’ di tutto»
Samantha Cristoforetti salirà sulla Stazione Internazionale: «Per vivere sei mesi
lassù mi alleno in piscina. La mia storia? La porto con me, in una scatola da 1 kg»
Samantha Cristoforetti nella Hydrolab, la superpiscina a Mosca dove si addestrano i cosmonauti russi e gli astronauti europei [web]
«Vero, con Missione Futura proseguirò in qualche modo il lavoro dei
colleghi che mi hanno preceduta
sulla ISS, Paolo Nespoli, Roberto
Vittori e Luca Parmitano. Grazie
all’impegno a lungo termine
dell’Agenzia Spaziale Italiana abbiamo tante opportunità di volo».
Negli ultimi anni, intanto, la sua
casa è stata Baikonur, la “Città delle stelle”sovietica in Kazakistan.
«Un posto mitico, i primi tempi
ero sopraffatta dalle sensazioni:
Gagarin, la Tereskova, la cosmonautica sovietica. Giri per strada e
ti aspetti di vedere uno di questi
personaggi: la Tereskova per
esempio, prima donna nello spazio nel 1963, abita lì».
E lei, visto che parla russo, tedesco,
inglese e francese, non avrà avuto
problemi ad ambientarsi. Ma nello
spazio qual’è la lingua ufficiale?
«Inglese e russo, anche se spesso si
parla un divertente mix che è stato
ribattezzato russlish».
Cosa si aspetta dalla nuova casa?
«Sarà eccezionale, io la chiamo la
casa dell’umanità nello spazio,
anche se meno poeticamente è un
grandelaboratoriodi ricercaamicrogravità. Il nostro lavoro consi-
ste in esperimenti e ricerca, oltre
ovviamente a tenere in buona salute lastruttura: seserve, diventiamo elettricisti, idraulici... ».
Scienziati e casalinghi...
«Più o meno. Abbiamo turni di
manutenzione stabiliti, pulizia ordinaria ogni settimana. Mentre le
mansioni straordinarie (pannelli,
filtri, valvole, ventole) sono programmate ogni tre/quattro mesi:
tutto monitorato da terra».
Non è un ambiente sterile?
«No, non è una sala operatoria. Per
certi esperimenti ci sono zone dedicate, ma la struttura è una casa a
tutti gli effetti, ci vivono continuamente in 6 già da più di 13 anni: si
mangia, si va in bagno... Ed è grande come un campo da calcio».
E la sua stanza?
«Le nostre camerette sono grandi
come una cabina del telefono,
l’unico spazio veramente personale: dormiamo nel nostro sacco a
pelo, qui abbiamo una sorta di armadietto, qualcuno attacca le foto
di amici, parenti».
Avrete altri oggetti personali?
«Soprattutto piccoli ricordi di famiglia e amici, come catenine,
pendagli. Tutto però è contingen-
“
 Parlo quattro
lingue e piloto
aerei da caccia, ma
noi astronauti non
siamo Superman:
abbiamo solo
imparato a fare
bene tante cose.
Sulla ISS la mia
cameretta sarà
grande come una
cabina telefonica.
La pasta nello
spazio? Viene male.
«Gravity» è un bel
film, ma al cinema
ridevo per tutte
quelle scene
. inverosimili
tato per peso e volume, arriviamo
al massimo a 1,5 kg per persona. E
poi riceviamo piccoli pacchetti
dalla famiglia, come si mandano
ai militari in missione».
Posta spaziale, dunque, magari c’è
anche qualche pacco di pasta?
«Purtroppo nello spazio viene
male, c’hanno provato alla Nasa
ma pare non sia un granché cucinata a microgravità».
A proposito, come ci si addestra
all’assenza di peso (e non - erroneamente - assenza di gravità)?
«Esistono un paio di modi. Sfruttiamo un aeroplano approntato
ad hoc che simula esattamente
l’assenza di peso. Una trentina di
parabole, di circa venti secondi, e
gli oggetti fluttuano. È divertentissimo, non succede spesso da
adulti di sperimentare sensazioni
nuove: uno arriva a un certa età e
crede di aver provato tutto, poi si
trova in assenza di peso... Io sono
pilota di aerei da caccia però è stato bellissimo anche per me».
Come al luna park?
«All’inizio, forse, quando i ritmi
erano molto più lenti. Ora c’è da
pedalare, è una continua valutazione su quello che apprendi. Però
La Missione Futura
Stampa 3D e analisi biologiche. In assenza di peso
::: MILANO
mo azzurro in orbita, a novembre raggiungerà la Stazione Spaziale (oltre il
 Pilota di aerei da caccia
50% dei moduli abitabili sono
della nostra Aeronautica, laustati costruiti dall’Italia)
reata in ingegneria all’Uninell’ambito di “Missione
versità Tecnica di Monaco
Futura” in qualità di Flight
di Baviera, Samantha CriEngineer
e
membro
stoforetti ha 36 anni, è nata a
dell’equipaggio della spediMalè (Trentino Alto Adige)
zione ISS 42/43. «Futura» si
ed è entrata nel Corpo degli
basa su un accordo bilaterale
astronauti dell’ESA (Agenzia
ASI/NASA e duranSpaziale Europea) nel 2009, quante la sua permanenSamantha Cristoforetti [LaP]
do è stata selezionata in una classe
za nella Stazione,
di sei nuovi astronauti, che comSamantha i sarà
prende anche Luca Parmitano. Sarà il setti- impegnata in molti esperimenti che saran-
no condotti in condizioni di microgravità.
Cinque progetti saranno dedicati allo studio di vari aspetti della fisiologia umana in
condizioni di assenza di peso, due effettueranno analisi biologiche su campioni cellulari portati in microgravità; verrà infine portato e sperimentato a bordo della ISS un dimostratore per un processo di produzione
automatizzato per la realizzazione di oggetti 3D in assenza di peso (stampa 3D). I progetti sono stati ideati da università, centri di
ricerca, aziende e PMI italiane, e selezionati
dall’ASI con i Bandi nazionali di Volo Umano per la utilizzazione della ISS.
LOTO
non chiamerei i voli parabolici un
vero addestramento, piuttosto familiarizzazione con quello che ci
aspetta. Non sono quei 5/6 voli in
assenza di peso che ci abituano alla ISS. Non è una critica, naturalmente: quel “giochino” che si vede su Youtube, con l’astronauta
che si dà una spinta e attraversa tre
moduli, le prime volte non viene,
anzi, spesso si batte
una capocciata. Ci
vuole un po’di tempo
per acquisire la necessaria sensibilità».
Per simulare lo spazio
esiste pure la piscina.
«Ma è diverso. Qui
l’obiettivo è poter lavorare in tre dimensioni, con l’aiuto di
subacquei e contrappesi che vengono
messi in varie tasche
dello scafandro, che
simula la tuta spaziale. Si crea un assetto
neutro, ma non si elimina l’effetto del peso: se sono in piedi
nella piscina sento il
mio peso che mi porta in basso nello scafandro; se sono a testa
in giù sento il sangue
che va verso la testa.
La condizione ideale
non si raggiunge, ma
si avvicina».
I suoi compiti però
non prevedono la
passeggiata spaziale.
«Effettuerò esperimenti sulla fisiologia umana, analisi biologiche
e sperimenterò la stampa di oggetti 3D - che già esiste sulla Terra in assenza di peso».
Ce lo spiega?
«Si usa un filamento polimerico
che viene depositato da una testina mobile, strato per strato, per
creare in tre dimensioni l’oggetto
desiderato. Esempio, se si vuol ricreare una mini Torre di Pisa, si
depositano gli strati successivi, dal
basso verso l’alto, con tutti i dettagli inclusi nel programma: archi,
colonne... Perfezionare il sistema
nello spazio sarebbe importante,
permetterebbe agli astronauti di
“stampare” in orbita degli interi
pezzi di ricambio,senza il bisogno
di stoccare materiale di riserva o
farselo mandare da Terra».
La ISS è dunque sempre più un
avamposto terrestre: ma perché
non c’è più interesse per la Luna?
«Negli ultimi decenni abbiamo
perseguito obiettivi diversi, consolidato una presenza robusta in
orbita e imparato a operare in maniera continuativa in questo ambiente».
Eppure si sogna ancora Marte.
«Tutto deve essere relativo al tempo in cui se ne parla. Prima bisogna essere realistici e sviluppare
tecnologie consolidate per andarci. Ma se penso all’umanità fra 500
anni, stento ad immaginarla senza una colonia marziana. Presto
faremo i primi passi in tal senso».
Per adesso ci limitiamo ai film.
«Sì, però sono uno spasso. Ho visto Gravity, molto bello, per carità,
soprattutto nell’accuratezza della
riproduzione della Stazione Spaziale, ma mi veniva da ridere perché succedevano cose inverosimili. Credo che in sala ho dato un
po’fastidio, la gente era tutta presa
dal dramma e io ridevo».
E un film su «Missione Futura»?
«Con me? Volentieri, ma non credo che verrebbe un granché».
Borsa Milano-FTSE Mib
Gli indici
grafica a cura di centimetri.it
Borsa Londra-FTSE 100
21.992,08
+1,38%
-0,15%
6.649,14
Borsa Parigi-CAC 40
Petrolio - al barile
4.449,33
+0,42%
Euro/Dollaro
105,82 $
-0,17%
+1,30%
1,3771
Superato l’ostracismo della Bundesbank
Alle Borse piace Draghi l’americano
Il numero uno Bce tiene fermi i tassi ma dice che vuole battere la «stagnazione prolungata» acquistando
titoli dal mercato come la Federal Reserve. E Piazza Affari, prima negativa, rimbalza dell’1,38%
::: segue dalla prima
terminati nel mantenere un elevato grado
La calata degli stranieri
UGO BERTONE
BOTTA E RISPOSTA
di accomodamento monetario e ad agire
.
(...) del direttorio della Bce si è chiusa con
un nulla di fatto: i tassi di riferimento restano allo 0,25%, non ci sono state misure tecniche per aprire fin da subito i rubinetti
della liquidità. Eppure super Mario, nonostante l’irritazione degli economisti Usa
(«stavolta le parole potrebbero non bastare, ci vogliono i fatti» aveva ammonito il
premio Nobel Paul Krugman), ancora una
volta è riuscito a riscuotere il consenso dei
mercati: dopo la sua conferenza stampa
sono salite le Borse (Milano +1,38%, Madrid +1,42%, Parigi +0,42%) mentre l’euro
è sceso sotto la barriera di 1,38 sul dollaro.
Intanto lo spread scende ancora: siamo a
quota 165 ai minimi dal luglio 2010. Ma per
ritrovare il rendimento del decennale, calato ieri al 3,25%, bisogna risalire addirittura all’ottobre 2005.
Numeri eccezionali, ancor di più se si
pensa che Draghi, nel frattempo, non ha
impegnato un euro, alla faccia delle critiche preventive dei falchi tedeschi. E l’esibizione di ieri non ha deluso i mercati,
stregati dal carisma del banchiere romano. Stavolta, infatti, Draghi ha convinto i
mercati che le preoccupazioni sul tasso di
disoccupazione ed il rischio deflazione sono condivise anche dai banchieri centrali
europei, Germania compresa. Il numero
uno della Bce parla di stagnazione piuttosto che di deflazione, per evitare paragoni
scomodi con la lunga crisi giapponese. Ma
il risultato, in termini pratici, è lo stesso:
«La stagnazione - ammette Draghi - si è rivelata assai più lunga e profonda del nostro scenario di base» e si è accompagnata
a «tassi di disoccupazione molto elevati» e
quel che è peggio, minacciano di assumere «carattere strutturale».
In questa cornice non ha più senso discutere sul futuro dell’inflazione, in attesa
che, chissà perché, i prezzi tornino a a salire per qualche legge di natura o per effetto delle vacanze di Pasqua. E non basta
nemmeno confermare, come ha fatto da
diversi mesi a questa parte il presidente
della Bce, «tassi ai livelli attuali o più bassi
per un periodo prolungato di tempo».
Bisogna fare di più, insomma. Ma come? «Prenderemo in considerazione tutti
gli strumenti disponibili», ha risposto Draghi aggiungendo che «siamo risoluti e de-
 L’Italia è al 44° posto per la diffusione dell’educazione finanziaria
(World Competitiveness Index) e al
37° posto per gli investimenti sul capitale umano. Dal 2008 le banche e
le associazioni dei consumatori, insieme a molti altri attori, hanno svolto il ruolo di diffusori delle competenze economiche di base a costo
zero per il Paese investendo nella
crescita culturale dell’Italia. Le imprese bancarie condividono la convinzione che uno degli elementi per
uscire dalla crisi sia l’investimento
nella scuola e nella cultura. Il percorso, iniziato in modo sistematico e
continuativo già nel 2008, ha coinvolto 18 regioni, 79 province, 1.600
scuole e 3.500 docenti. Ma non ba-
con prontezza». «Abbiamo avuto un’ampia discussione su tutti gli strumenti nel
nostro mandato», ha rivelato Draghi, «abbiamo parlato di tassi di interesse più bassi, di un prolungamento delle operazioni
di finanziamento senza limiti e di allentamento quantitativo», una misura quest’ultima, ha aggiunto Draghi, che «non
era stata discussa esplicitamente nel direttivo precedente». Insomma, non ci sono
più tabù. E, cosa ancor più importante,
non si ha notizia del solito veto di Jens
Weidmann, il presidente della Bundesbank che a sorpresa, una settimana fa,
aveva aperto la strada a possibili soluzioni
all’americana per contrastare «la discesa
dell’euro e le conseguenti minacce» sui
prezzi . Certo, al di là della volontà «unanime» sottolineata da Draghi, i punti di vista
restano diversi. Mario Draghi, infatti, ha
sottolineato ieri che il problema più urgente è quella di affrontare la stagnazione
e la disoccupazione. Per la Germania il nodo più preoccupante riguarda la competitività dell’area euro in un momento di tensioni internazionali. L’apertura della Bundesbank agli acquisti di titoli, obbligazioni
ed azioni, per accelerare la ripresa della liquidità nell’eurozona discende dalla paura che l’euro troppo forte possa creare problemi all’industria d’oltre Reno, automobili in testa, già alle prese con l’allarme
Russia, ovvero il primo mercato d’esportazione dopo la Cina. Di qui l’apertura alle
colombe, dopo aver fatto orecchie da mercante quando il cambio era soprattutto un
problema per noi italiani e la Francia.
Non sarà facile, poi, passare dalle parole
ai fatti. I mercati danno per probabile, salvo complicazioni improvvise, l’avvio del
quantitative easing europeo (o comunque
di altre misure simili) all’inizio dell’estate,
magari in occasione dell’anniversario
dell’intervento di Draghi a difesa dell’euro
che fece decollare il programma Omt. Ma
prima di allora sarà necessario definire
quali titoli e di quali Paesi dovranno essere
oggetto degli acquisti della banca centrale.
Sembra, ancora una volta, una missione
impossibile. Ma è di ieri la notizia che entro aprile la Grecia tornerà ad offrire i suoi
titoli a lungo termine sui mercati. Dopo un
miracolo del genere è doveroso dar credito ad herr Draghi.
Blackrock sale al 6,8%
del Banco Popolare
Derby americano in Mps
::: FRANCESCO DE DOMINICIS
SuperMario polemico con Fmi
«Lagarde dia consigli alla Fed»
«Mi piacerebbe che il Fondo monetario rilasciasse dei comunicati anche prima di una riunione della Federal Reserve». Così il
presidente della Bce, Mario Draghi polemizza con il Fmi e la sua
numero uno Christine Lagarde (nella foto), i quali mercoledì
hanno raccomandato all’istituto di fare di più per aiutare l’economia europea. «Recentemente - dice Draghi - il Fmi è stato
molto generoso nel suggerirci quello che dovremmo fare, e gli
siamo grati di questo. Ma il punto di vista del nostro direttivo va
in un’altra direzione». «E poi, francamente mi piacerebbe che il
Fmi sia così generoso anche rispetto ad altre giurisdizioni di politica monetaria, per esempio rilasciando comunicati il giorno
. prima che si tenga una riunione del Fomc» [Ansa]
 Quando è stata fondata, nel 1472, l’America ancora non era stata scoperta. E quello che sta
accadendo oggi al Monte dei paschi di Siena - la
banca più antica del mondo - era ovviamente
inimmaginabile.Fatto stache,adistanza diquasi
600 anni dal viaggio di Cristoforo Colombo, Rocca Salimbeni sta per finire al centro di una contesa
tutta americana. Da una parte gli yankee, dall’altra i latinos. Sì, perché il controllo del terzo gruppo
creditizio italiano potrebbe essere oggetto di un
braccio di ferro tra colossi della finanza d’Oltreoceano: con Blackrock (Usa) contrapposto all’alleanza composta da Fintech Advisory (Messico) e
Btg Pactual (Brasile). Altro che contrade senesi e
Palio.
Se i contendenti decidessero di giocarsela su
un campo di calcio, non ci sarebbe partita: maghi
del pallone, i sudamericani sarebbero favoriti e il
risultato finale scontato. Il match, però, si disputa
su un terreno strettamente finanziario e qui entrano in gioco altri fattori: i quattrini, soprattutto.
Ma non solo. Fintech e Btg sembrano avere, in effetti, un vantaggio tecnico sugli avversari. Il fondo
messicano e quello brasiliano hanno insieme il
6,5% di Mps e, grazie a un patto di sindacato con
la Fondazione Monte paschi (scesa dal 15% al
5,5%, ma destinata a rimanere col 2,5%), potranno controllare in tutto il 9%. I tre soci costituirebbero il «nocciolo duro», con l’obiettivo di definire
linea aziendale e governance, cioè le poltrone (gli
accordi assegnerebbero alla Fondazione, che fa
sempre capo al Partito democratico, l’indicazione del presidente). E gli yankee? Blackrock è ufficialmente al 5,7%, ma secondo indiscrezioni che
rimbalzano da giorni, sarebbe salito già all’8,5%.
Quota che non solo porterebbe il fondo Usa - da
ieri azionista principale del Banco Popolare col
6,8% - a ridosso del patto tra sudamericani e democrat italiani, ma lo farebbe diventare il primo
socio del Monte. E gli basterebbe solo un altro
piccolissimo sforzo per far saltare i piani marchiati col «made in» di Messico e Brasile, ma che
stanno a cuore soprattutto dalle parti del Pd.
Imparare a investire
Abi lancia la Fondazione per l’educazione al risparmio
sta. Per questo l’altro ieri è stata presentata a Roma dal presidente
dell’Abi, Antonio Patuelli, la «Fondazione per l’Educazione Finanziaria e
al Risparmio», il nuovo organismo
costituito per diffondere l’educazione finanziaria nel Paese. Un progetto
che riparte dopo l’esperienza di Pattichiari.
La «Fondazione per l’Educazione
Finanziaria e al Risparmio», che sta
realizzando l'iter per il riconoscimento della personalità giuridica,
nasce su espressa volontà del mondo bancario di promuovere un ap-
proccio condiviso all’educazione finanziaria e al risparmio. Promuoverà la diffusione dell’educazione finanziaria su tutto il territorio nazionale, nel più ampio concetto di educazione alla cittadinanza economica
attiva e alla legalità, e svilupperà la
conoscenza finanziaria e la cultura
del risparmio nei cittadini tramite
l’organizzazione di eventi sul territorio, strumenti innovativi e in prospettiva grazie alla creazione di contenuti originali. «Migliorare la comprensibilità dei concetti di base
dell’economia è un passo cruciale
per innalzare il livello di consapevolezza e responsabilità di ciascuno ha commentato Patuelli - È fondamentale per avvicinare i cittadini al
mondo economico, alle istituzioni,
agli intermediari, al mondo dell’informazione».
Una delle principali novità della
Fondazione riguarda l’apertura anche a soggetti diversi dalle banche.
«La Fondazione opererà in stretta
relazione con le scuole, le famiglie, le
università, le istituzioni e le numerose Associazioni dei consumatori per
diffondere l’educazione finanziaria
twitter@DeDominicisF
sul territorio - commenta Andrea
Beltratti, Presidente della Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al
Risparmio - In prospettiva si specializzerà anche nella produzione di
contenuti originali ed innovativi di
educazione finanziaria da mettere a
disposizione dei partecipanti che
vorranno aderire all’iniziativa. Uno
sforzo comune e trasversale, che
agevoli un maggiore dialogo tra tutti
gli attori per quanto riguarda i contenuti e la diffusione degli stessi tramite canali innovativi, potrà consentire di raggiungere la massa critica necessaria per influenzare realmente il processo di crescita
dell’educazione finanziaria nel nostro Paese».
Venerdì 4 aprile 2014
21
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Turkish Airlines rinnova offerte e rotte
Stop alle tasse sulle sigarette elettroniche
 Turkish Airlines, eletta migliore compagnia d’Europa per tre anni di fila, ha annunciato
le nuove offerte e ha completamente rinnovato i
servizi del catering di bordo. Le nuove proposte
sono state presentate a Milano dal general manager Mehmet Fatih Ozluk, e della Console Tur-
 Le aziende italiane aderenti ad Anafe-Confindustria hanno appreso ieri il contenuto dell’ordinanza del Tar del Lazio che ha accolto le loro istanze,
confermando la sospensiva del dm che stabilisce le
procedure di autorizzazione per la commercializzazione e quelle per il versamento dell’imposta di con-
ca, Aylin Sekizkök. Turkish Airlines attualmente
vola da sette città italiane (Milano, Roma, Venezia, Bologna, Genova, Torino e Napoli) e collega
ben 246 destinazioni in 106 nazioni del mondo.
La compagnia di bandiera turca inaugurerà voli
da Catania il 23 maggio e da Pisa il 26 giugno.
sumo del 58,5% del prezzo di vendita rimettendo la
decisione della legittimità della tassa alla Corte Costituzionale. Una vittoria su tutta la linea dei produttori
di liquidi per sigarette elettroniche che chiedono al
governo di riaprire il tavolo di attuazione della delega
fiscale per rivedere la normativa.
NUOVA COLLEZIONE
ACCORDO TRA NTV E RFI PER L’UTILIZZO DELLA STAZIONE
Italia Independent
di Lapo Elkann
si allea con Adidas
Roma Termini
anche a Italo
::: NINO SUNSERI
 Il Colosseo fa scuola. Dinanzi all’incapacità dello Stato
di curare l’immenso patrimonio italiano la parola passa ai
privati. Anche se, a differenza
dell’anfiteatro di Roma, stavolta
si tratta di un privato un po’
particolare. Ieri, infatti è stato
annunciato che Pompei verrà
“adottata” da Finmeccanica, il
cui azionista di maggioranza
resta lo Stato.
La holding pubblica metterà
a disposizione le tecnologie di
Selex e Telespazio. Il valore del
“regalo” è di 1,7 milioni. Le apparecchiature avranno il compito di tenere sotto controllo il
più grande sito archeologico
del mondo. A svolgere il lavoro,
a partire da dicembre, saranno
i satelliti dal cielo, una rete wireless da terra, sensori per controllare crolli e smottamenti, telerilevamenti per sondare la salute di intonaci e affreschi. La
tecnologia prova a frenare il degrado in attesa che partano i
cantieri del progetto cofinanziato dalla Ue per il restauro.
Spiega il ministro per i Beni
culturali Dario Franceschini:
«Non è una sponsorizzazione,
che avrebbe caratteristiche giuridiche diverse, ma un atto di liberalità da parte di Finmeccanica». Ma soprattutto un primo
passo per aprire la strada ai privati. Provando magari ad aggirare il pregiudizio che proprio a
Pompei blocca l’intervento di
Impregilo. Il colosso delle costruzioni è pronto a regalare
venti milioni ma la burocrazia,
in quasi un anno, non ha trovato il modo di accettare il dono.
«Spero che questa soluzione ha aggiunto il ministro dando
una risposta indiretta a Pietro
Salini, patron di Impregilo venga allargata ad altri siti culturali e colgo l’occasione per
invitare altri gruppi a farsi
avanti, senza ricorrere all’alibi
dei ritardi burocratici, perché
con questa soluzione non ci sono».
Per Gianni Di Gennaro, presidente di Finmeccanica il pro-
Accordo tra Ntv e Rfi, la società che gestisce la rete
ferroviaria. Il treno veloce
Italo (di Ntv) utilizzerà anche la stazione di Roma
Termini, finora utilizzata
soltanto dalle Ferrovie dello Stato. Questa modifica
soddisfa la richiesta di Ntv
di utilizzare anche la stazione Roma Termini, in
precedenza non scelta dalla stessa impresa ferroviaria per sue esigenze di tipo
industriale [Lapresse]
.
Archeologia da salvare
Finmeccanica adotta Pompei
e regala 2 milioni in tecnologia
Il colosso italiano della Difesa fornirà gratuitamente servizi satellitari e una
rete di sensori per monitorare la struttura del sito e i movimenti del terreno
getto consente «non solo di impegnare il soggetto privato a
occuparsi del patrimonio collettivo ma anche di crescita culturale dell’azienda».
Non è la prima volta che Fin-
meccanica presta la sua tecnologia per la salvaguardia di beni
culturali. Ci sono precedenti a
Santa Maria Novella a Firenze e
nel restauro dei Bronzi di Riace.
Anche se certo a Pompei il lavo-
ro sarà enorme. Si tratta di controllare una superficie di 66 ettari, 45 dei quali scavati, con
1500 edifici, 2 milioni di metri
cubi di strutture murarie, 17
mila metri quadri di dipinti, 20
mila metri quadri di intonaci,
12 mila metri quadrati di pavimento e 20 mila di coperture
protettive. Controllare tutto
quanto non sarà facile nemmeno per gli occhi elettronici.
MERCATINO
Biffi inaugura due nuovi impianti
Punta sull’export in Usa e Giappone
AGROINDUSTRIA Formec Biffi, azienda leader nel campo
delle salse e dei sughi ha inaugurato due nuovi impianti
nello stabilimento del lodigiano dedicate ai prodotti freschi
da esportare in Usa e Giappone. Il fatturato 2014 è previsto
a 85 milioni. «Il mercato richiede sempre più prodotti che
puntano alla leggerezza, alla salubrità e al gusto tradizionale
– ha spiegato Pietro Casella Presidente di Formec Biffi – Per
questo abbiamo creato una linea di sughi vegetali che ha già
incontrato interesse da parte della grande distribuzione».
Presentato il nuovo catalogo
Onorato. «Molte delle cose che presentiamo oggi sono state già decise e programmate prima del mio arrivo, il mio contributo
però è su una visione dell’azienda dal 2017
in poi».
In particolare, proprio dal 2017 arriveranno la prima nuova grande nave da crociera, che però, a differenza delle rivali, «potrà andare dappertutto, senza limitazioni.
La seconda delle 2 imbarcazioni realizzate
in Francia arriverà nel 2019, con un’opzione
per altre 2 navi, mentre è in fase di preparazione il programma “Rinascimento” relativo all’ampliamento di alcune navi dell’attuale flotta».
TELEFONIA MOBILE
L’Europarlamento
abolisce il roaming
dal dicembre 2015
Il Parlamento europeo ha
approvato l’abolizione dal
15 dicembre 2015 delle tariffe sul roaming, i costi aggiuntivi per l’utilizzo del telefono cellulare in un altro
paese dell’Unione europea.
La misura fa parte del nuovo
pacchetto sulle telecomunicazioni che ha ricevuto il via
libera da parte degli eurodeputati. Gli eurodeputati
hanno aggiunto che nel caso
di uso abusivo dei servizi di
roaming, tuttavia, potrebbero eccezionalmente essere imposti costi ridotti. Inoltre l’Europarlamento ha
chiesto norme chiare per
evitare che i fornitori di accesso a internet promuovano alcuni servizi a scapito di
altri, ad esempio i programmi per telefonare gratuitamente attraverso la rete.
La prua della Msc Preziosa [Ansa]
Msc Crociere punta a 2 milioni di passeggeri
 Msc Crociere punta a raggiungere
quota 2 milioni di passeggeri nel 2017 a
fronte degli 1,65 milioni previsti per l’anno
in corso. È quanto ha affermato l’amministratore delegato, Gianni Onorato, presentando il nuovo catalogo delle crociere valido
dall’ottobre di quest’anno fino ad aprile
2016. Proprio le date del nuovo catalogo indicano la novità introdotta da Msc Crociere,
che consente di programmare già da quest’anno le prossime vacanze e quelle del
2016 con una indicazione precisa dei prezzi.
«Sono arrivato in Msc sette mesi fa dopo
27 anni che opero nel settore», ha spiegato
Accordo tra Adidas Originals e
Italia Independent per una
nuova collezione i cui prodotti
saranno disponibili nell’autunno/inverno 2014 in tutto il
mondo.
«Sono fiero - commenta Lapo
Elkann, presidente di Italia Independent - di questa collaborazione tra due aziende europee e di respiro globale. Italia
Independent - dice - ha portato la sua energia, creatività e
innovazione all’heritage e
know-how di adidas Originals.
Ilrisultatoè unacollezioneaccattivante con forte identità e
colore capace di giocare su un
terreno di distribuzione mondiale». Un anno «elettrizzante» il 2014 invece, per Stephen
Pierpoint, adidas Brand Director South Europe. «È stato
un piacere per noi dare il via
alla partnership con Italia Independent»
Il nuovo catalogo per la prima volta in assoluto illustrerà le destinazioni e gli itinerari
proposti da Msc Crociere nel corso di 18
mesi e permette ai viaggiatori di scoprire
più di 1.000 itinerari.
«Siamo l’unico operatore turistico che
guarda già al 2016, consentendo alle persone di prenotare una vacanza da qui ai prossimi due anni», ha detto Leonardo Massa,
country manager Italia della compagnia.
«Grazie all’ampia programmazione presente nel catalogo, abbiamo creato nuove
opportunità di business per gli agenti di
viaggio». Per valutare l’impatto e il gradimento del precedente catalogo, la compa-
gnia ha condotto un’analisi a livello globale
e i risultati hanno mostrato che questo andava già incontro alle esigenze sia degli
agenti di viaggio che dei viaggiatori. Tuttavia Msc ha potenziato ulteriormente la propria comunicazione per raggiungere un risultato finale ancora migliore. Alcuni esempi concreti sono la suddivisione delle crociere per stagione o il fatto che ogni categoria di cabina è ora associata a una o più
esperienze - Bella, Fantastica, Aurea o Yacht
Club - e ai vari servizi inclusi. Ulteriore risalto è stato dato all’importanza di prenotare
in anticipo e al sistema tariffario che premia
chi pianifica le proprie vacanze in anticipo.
22
Venerdì 4 aprile 2014
Mercato Azionario
AZIONI
A
PREZZO
VAR% PREZZO
CHIUSURA SU PR. RIF. MED. PON.
MINIMO
2013/2014
MASSIMO
2013/2014
VAR% PR. UF.
DAL 30/12/13
DIVIDENDO CAPITALIZZAZIONE
DATA
(MLN/EURO)
ACEA
ACOTEL GROUP
ACQUE POTABILI
ACSM-AGAM
AEDES
AEFFE
AEGON
AEROPORTO DI FIRENZE
AGEAS
AHOLD KON
AION RENEWABLES
ALCATEL-LUCENT
ALERION
ALLIANZ
AMBIENTHESIS
AMPLIFON
ANSALDO STS
ANTICHI PELLETTIERI
ARENA
ASCOPIAVE
ASTALDI
ASTM
ATLANTIA
AUTOGRILL
AUTOS MERIDIONALI
AXA
AZIMUT
A2A
10,9
21
1,046
1,329
0,0515
0,851
6,76
13,36
32,64
13,26
0,621
3,034
3,698
123
0,579
4,758
8,4
0,082
0,0058
2,29
7,64
12,21
19,05
7,64
16,88
19,54
25,96
0,9305
0,55
1,35
0,68
0,19
-0,58
0,07
-0,3
0,43
1,27
-2,68
-0,16
1,05
-0,04
0,48
1,33
0,99
0,26
1,73
2,3
0,98
0,08
0,05
10,7866
20,7188
1,0459
1,325
0,052
0,851
6,759
13,3955
32,8385
13,26
0,6221
3,0474
3,7018
123,6715
0,5774
4,7366
8,3819
0,082
0,0059
2,2817
7,5963
12,1857
19,0049
7,6272
16,6641
19,4325
25,9515
0,9281
7,995
19,86
0,756
1,05
0,04
0,737
6,23
9,63
30,75
12,4
0,621
2,698
3,234
119
0,49
3,996
7,755
0,082
0,0054
1,781
6,61
10,7
16,52
6,12
15
17,8
19,82
0,7835
10,9
23,16
1,121
1,375
0,057
0,906
6,96
13,68
33,37
14,05
0,621
3,388
3,958
134
0,6
4,89
8,52
0,082
0,007
2,314
7,665
12,95
19,05
7,645
17,33
20,53
26,15
1,029
31,72
6,71
39,65
26,57
28,43
21,4
-1,53
39,24
4,95
1,77
-7,1
12,74
-5,31
18,07
17,83
7,01
5,45
27,86
-0,2
6,17
16,8
24,43
6,7
-2,83
30,91
9,41
23/12/13
26/05/03
02/05/06
26/05/14
07/05/07
18/05/09
15/08/13
12/05/14
26/04/13
19/04/13
24/05/10
04/06/07
16/06/14
08/05/13
11/06/12
12/05/14
19/05/14
26/05/08
24/07/00
12/05/14
03/06/13
05/05/14
19/05/14
21/05/12
14/04/14
09/05/13
B CARIGE
B CARIGE RSP
B DESIO BRIA RNC
B DESIO E BRIANZA
B IFIS
B INTERMOBILIARE
B M.PASCHI SIENA
B P DI SONDRIO
B P EMILIA ROMAGNA
B POP ETRURIA E LAZIO
B POP MILANO
B POP SPOLETO
B PROFILO
B SANTANDER
B SARDEGNA RSP
BANCA GENERALI
BANCO POPOLARE
BASF
BASICNET
BASTOGI
BAYER
BB BIOTECH
B&C SPEAKERS
BCA FINNAT
BE
BEGHELLI
BENI STABILI
BEST UNION COMPANY
BIALETTI INDUSTRIE
BIANCAMANO
BIESSE
BIOERA
BMW
BNP PARIBAS
BOERO
BOLZONI
BON FERRARESI
BORGOSESIA
BORGOSESIA RSP
BREMBO
BRIOSCHI
BRUNELLO CUCINELLI
BUZZI UNICEM
BUZZI UNICEM RSP
0,6525
1,78
3,044
3,38
16,22
3,516
0,2845
5,32
9,645
0,948
0,74
1,794
0,4749
7,125
11,16
23,52
15,6
80,35
2,384
2,976
98,5
129,3
7,89
0,583
0,386
0,5135
0,643
2,162
0,719
0,781
6,485
0,4238
93,4
58,85
20,9
4,07
31,24
0,913
1,132
27,71
0,1206
20,12
13,44
7,6
-2,61
13,09
1,47
0,18
1,31
1,33
2,26
3,1
2,12
0,37
4,23
-0,13
1,93
0,9
-0,93
2,3
-0,12
-0,17
-0,2
1,18
-2,05
3,82
-0,68
-2,15
0,1
1,58
-0,73
0,42
-1,14
0,31
0,55
0,65
1,47
0,97
-1,45
0,61
3,16
13,2
1,13
7,49
1,21
0,75
-
0,6679
1,7192
3,0597
3,3329
16,19
3,4926
0,2818
5,2631
9,5286
0,9545
0,7235
1,7955
0,4755
7,1181
11,2967
23,5679
15,3607
80,1617
2,3784
2,9819
98,535
130,2039
7,8033
0,5828
0,3873
0,5137
0,6488
2,1559
0,7199
0,775
6,4726
0,4243
93,5325
58,6577
20,9
4,0764
31,0617
0,9168
1,071
27,712
0,1169
20,0355
13,3659
7,5395
0,39
1,037
2,038
2,2
11,57
3,112
0,1655
4,028
6,5
0,51
0,43
1,794
0,2012
6,245
9,53
21,33
8,9731
75,7
2,12
0,823
93,7
115,5
6,49
0,4
0,259
0,4152
0,4913
1,489
0,224
0,498
5,13
0,3785
79,55
55,5
20
2,928
28
0,8425
0,95
18,88
0,078
19,1
12,94
6,73
0,67
1,78
3,044
3,38
16,3
3,69
0,2845
5,32
9,645
0,952
0,74
1,794
0,4755
7,125
11,16
25,11
15,78
83,5
2,546
3,87
104,3
147,4
8,14
0,599
0,395
0,654
0,66
2,236
0,93
0,845
6,83
0,45
93,4
60,85
21,48
4,13
38,98
0,934
1,132
28
0,147
26,25
15,15
7,68
46,63
65,74
49,36
54,06
25,25
12,76
62,2
27,03
38,98
84,44
64,44
138,16
9,11
15,05
4,49
47,79
2,62
2,67
261,6
-3,81
12,05
25,24
83,91
48,35
20,88
31,22
45,2
220,27
57,78
23,17
10,14
9,24
4,16
4,5
41,81
-10,41
1,56
18,04
41,52
59,52
-22,11
2,52
7,19
21/05/12
21/05/12
05/05/14
05/05/14
28/04/14
05/05/08
18/05/09
05/05/14
21/05/12
16/04/12
23/05/11
09/05/11
06/05/13
15/01/14
05/05/14
19/05/14
23/05/11
29/04/13
18/06/12
CAD IT
CAIRO COMMUNICATION
CALEFFI
CALTAGIRONE
CALTAGIRONE EDITORE
CAMPARI
CAPE LIVE
CARRARO
CARREFOUR
CATTOLICA ASSICURAZIONI
CELL THERAPEUTICS
CEMBRE
CEMENTIR HOLDING
CENTRALE DEL LATTE TO
CHL
CIA
CICCOLELLA
CIR
CLASS EDITORI
CNH INDUSTRIAL
COBRA
COFIDE
COGEME SET
CONAFI PRESTITO’
CR BERGAMASCO
CR VALTELLINESE
CREDEM
CREDIT AGRICOLE
CRESPI
CSP INTERNATIONAL
5,225
6,71
1,59
2,818
1,18
5,99
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3,27
28,93
19
2,498
10,02
6,73
4,22
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B
C
D
DADA
DAIMLER
DAMIANI
D’AMICO
DANIELI & C
DANIELI & C RSP
DANONE
DATALOGIC
DEA CAPITAL
DELCLIMA
DE’LONGHI
DEUTSCHE BANK
DEUTSCHE TELEKOM
DIASORIN
DIGITAL BROS
DMAIL GROUP
E
EDISON RSP
EEMS
30/04/14
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6,5
112,9
20,6
PREZZO
VAR% PREZZO
CHIUSURA SU PR. RIF. MED. PON.
MINIMO
2013/2014
MASSIMO
2013/2014
VAR% PR. UF.
DAL 30/12/13
DIVIDENDO CAPITALIZZAZIONE
DATA
(MLN/EURO)
EI TOWERS
EL EN
ELICA
EMAK
ENEL
ENEL GREEN POWER
ENERVIT
ENGINEERING
ENI
E.ON
ERG
ERGYCAPITAL
ESPRESSO
ESPRINET
EUKEDOS
EUROTECH
EXOR
EXPRIVIA
42,65
25
2,03
0,91
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1,999
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02/05/14
19/05/14
FALCK RENEWABLES
FIAT
FIDIA
FIERA MILANO
FINMECCANICA
FNM
FULLSIX
1,47
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-
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JUVENTUS FC
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04/11/02
244,9
KERING
KINEXIA
K.R.ENERGY
149,7
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-1,01
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21/01/14
21/05/12
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LANDI RENZO
LAZIO S.S.
L’OREAL
LUXOTTICA GROUP
LVENTURE GROUP
LVMH
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1,464
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23/05/11
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MAIRE TECNIMONT
MARR
M&C
MEDIACONTECH
MEDIASET
MEDIOBANCA
MEDIOLANUM
MERIDIE
MID INDUSTRY CAPITAL
MITTEL
MOLESKINE
MOLMED
MONCLER
MONDADORI
MONDO TV
MONRIF
MONTEFIBRE
MONTEFIBRE RSP
MOVIEMAX
MUNICH RE
MUTUIONLINE
2,782
14,33
0,1644
6,5
4,288
8,28
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0,1612
10,34
1,694
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1,437
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-0,38
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-3,32
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6,4481
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6,165
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1,216
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12,4
1,311
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4,05
2,782
14,33
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8,41
7,02
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5,2
70,67
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3,14
3,26
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30,19
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110,44
12,03
-2,64
-22,06
2,95
-20,7
2,35
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6,11
-8,01
-4,46
24,03
16/05/11
26/05/14
NICE
NOEMALIFE
NOKIA CORPORATION
NOVA RE
3,336
6,06
5,585
0,935
0,48
19,41
0,9
-
3,3135
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2,726
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5
0,69
3,566
6,06
6,02
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-3,87
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26/05/14
04/05/12
04/06/07
387
46,3
21.228,3
12,6
OLIDATA
ORANGE
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10/05/04
06/12/13
17,2
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9,925
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-10,02
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54,92
2,3
11/05/09
19/05/14
07/05/13
20/05/13
23/05/05
05/08/13
20/05/13
20/05/13
08/05/00
21/05/07
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21/04/08
20/06/11
26/05/08
22/04/14
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4.545,7
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73,1
150,2
4.107,3
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0,41
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1,6832
2,194
1,29
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10,76
27,35
19/05/14
19/05/08
66,5
714,3
F
G
GABETTI
GAS PLUS
GDF SUEZ
GEFRAN
GENERALI
GEOX
GTECH
H
HERA
I
I GRANDI VIAGGI
IGD
IL SOLE 24 ORE
IMA
IMMSI
INDESIT
INDESIT RSP
INDUSTRIA E INNOVAZIONE
ING GROEP
INTEK GROUP
INTEK GROUP RSP
INTERPUMP
INTESA SANPAOLO
INTESA SANPAOLO RSP
INVEST E SVILUPPO
IRCE
IREN
ISAGRO
IT WAY
ITALCEMENTI
ITALCEMENTI RSP
ITALMOBILIARE
ITALMOBILIARE RSP
IVS GROUP
J
K
L
M
N
O
P
PANARIAGROUP
PARMALAT
PHILIPS
PIAGGIO
PIERREL
PININFARINA
PIQUADRO
PIRELLI E C.
PIRELLI E C. RSP
POLIGRAFICA S.FAUSTINO
POLIGRAFICI EDITORIALE
POLTRONA FRAU
PRELIOS
PREMUDA
PRIMA INDUSTRIE
PRYSMIAN
R
RATTI
RCS MEDIAGROUP
21/05/12
05/05/14
24/06/13
23/04/12
14/08/08
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09/05/11
19/05/14
20/05/13
20/05/13
18/06/01
26/05/14
01/07/13
28/05/12
02/02/09
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02/06/14
06/06/11
06/06/11
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19/05/14
29/04/02
28/11/13
22/04/02
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05/05/14
1.205,4
120,6
128,5
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675
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1.830,9
28
677
414,5
14,1
93,8
8.000
48
850
953,3
78
12,1
5.065,1
7.130,1
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43,6
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264,4
171,6
3.132,5
354,2
24,7
70
4,7
4,4
1,3
32.756,3
201,5
Titoli di stato
FTSE Mib
Titolo
23/06/14
2.321,3
87,6
37,7
101,8
52,2
91,4
1.066,9
120,7
76.758,2
1.580,4
10,8
7.031,3
161,2
55.829,7
53,7
1.066,8
1.512
3,7
10,2
536,8
752
1.074,5
15.731,2
1.943,6
73,9
40.822,2
3.718,9
2.915,2
AZIONI
Rif. in €
ATLANTIA
19,05
AUTOGRILL
7,64
AZIMUT
25,96
A2A
0,9305
B M.PASCHI SIENA
0,2845
B P EMILIA ROMAGNA
9,645
B POP MILANO
0,74
BANCO POPOLARE
15,6
BUZZI UNICEM
13,44
CAMPARI
5,99
CNH INDUSTRIAL
8,32
ENEL
4,11
ENEL GREEN POWER
1,999
ENI
18,2
EXOR
32,49
FIAT
8,615
FINMECCANICA
7,19
GENERALI
16,88
GTECH
22,46
INTESA SANPAOLO
2,552
LUXOTTICA GROUP
41,6
MEDIASET
4,288
MEDIOBANCA
8,28
MEDIOLANUM
7,015
MONCLER
12,53
PIRELLI E C.
11,32
PRYSMIAN
19,14
SAIPEM
17,86
SALVATORE FERRAGAMO 21,74
SNAM
4,18
STMICROELECTRONICS
6,765
TELECOM ITALIA
0,852
TENARIS
16,2
TERNA
3,886
TOD’S
96,3
UBI BANCA
7,185
UNICREDIT
6,77
UNIPOLSAI
2,83
WORLD DUTY FREE
10,39
24,25
YOOX
Var.% Titolo
0,26
1,73
0,08
0,05
2,26
2,12
4,23
2,3
0,75
2,39
0,18
1,93
-0,55
0,17
0,4
0,76
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2,74
0,4
3,24
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0,89
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1,86
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1,12
0,1
1,32
2,06
2,81
2,54
0,39
-2,34
Ultima rilev.
Ren. Titolo
99,993
99,976
99,957
99,934
99,923
99,892
99,86
99,847
99,826
99,8
99,764
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99,69
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99,917
0,4
0,38
0,4
0,45
0,4
0,42
0,42
0,42
0,44
0,45
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0,52
0,49
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0,59
0,37
BTP
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PREZZO
VAR% PREZZO
CHIUSURA SU PR. RIF. MED. PON.
100,444
100,879
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103,258
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108,99
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101,16
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0,52
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0,99
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BTP 01.05.2031 6%
BTP 1.2.2033 5,75%
BTP 01.08.2034 5%
Ultima rilev.
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110,47
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107,05
110,81
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112,29
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112,41
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107,24
107,16
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118,13
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110,87
116,33
125,76
123,18
113,59
Ren. Titolo
1,04
1,2
1,27
1,3
1,38
1,48
1,61
1,64
1,74
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1,78
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4,03
Ultima rilev.
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BTP 01.08.2039 5%
BTP 01.09.2040 5% EUR
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CCT 01.09.2015
CCT-EU 15.12.2015
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CCT 1.03.2017
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2,41
BTP INDICIZZATI
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38,9
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2.660,1
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1,659
30,6
86,48
111,18
21,61
22,7
20,83
15,38
25,8
98,37
-1,75
2,56
17,38
10,02
SABAF
SAES GETTERS
SAES GETTERS RSP
SAFILO GROUP
SAIPEM
SAIPEM RCV
SALINI IMPREGILO
SALINI IMPREGILO RSP
SALVATORE FERRAGAMO
SANOFI
SAP
SARAS
SAT
SAVE
SCREEN SERVICE
SEAT PAGINE GIALLE
SEAT PAGINE GIALLE RSP
SERVIZI ITALIA
SESA
SIAS
SIEMENS
SINTESI
SNAI
SNAM
SOCIETE GENERALE
SOGEFI
SOL
SORIN
SPACE
STEFANEL
STEFANEL RSP
STMICROELECTRONICS
14,91
8,7
7,14
14,95
17,86
17,42
4,374
12,28
21,74
75,9
58,8
1,268
13,14
13,6
0,1625
0,0017
0,92
5,64
12,95
8,8
99,6
0,109
2,09
4,18
47,55
4,936
6,45
2,218
10,05
0,4155
146
6,765
-0,47
-0,68
0,07
-1,64
1,42
0,55
-0,08
-0,55
1
-0,25
2,26
-0,08
0,74
-3,33
-5,56
4,55
2,27
0,39
0,92
1,22
0,93
1,36
-0,43
1,23
1,11
1,02
-0,09
-0,99
-0,36
-0,22
14,7904
8,7465
7,0953
15,0067
17,8771
17,42
4,379
12,2848
21,8356
75,6077
58,8
1,239
13,14
13,5775
0,1623
0,0018
0,92
5,6129
12,867
8,7925
99,4672
0,1088
2,0699
4,1894
47,3303
4,9204
6,3946
2,215
10,1399
0,4141
146
6,7595
12,42
6,88
6,7
14,43
15,43
16,22
4,288
12,2
20,5
69,3
53,9
0,8325
10,8
12,35
0,0605
0,0016
0,48
4,08
11,38
7,235
89,65
0,107
1,359
3,974
41,2
3,87
5,735
2,1
9,8
0,365
146
5,47
14,98
8,85
7,805
19,03
17,94
18,5
4,98
13,14
27,68
76,25
62,65
1,3
13,39
13,6
0,178
0,002
0,95
5,64
13,36
8,875
101,1
0,12
2,09
4,25
48,52
4,936
6,57
2,306
10,89
0,462
146
6,865
14,87
24,55
7,21
-12,06
14,78
1,87
-10,48
-2,92
-21,37
-7,4
52,59
19,45
9,41
171,29
2,22
41,64
9,47
21,97
-0,6
1,49
51,12
2,8
12,7
13
13,66
6,94
2,55
13,52
17,14
26/05/14
05/05/14
05/05/14
12/05/08
20/05/13
19/05/14
20/05/13
26/05/14
19/05/14
09/05/13
05/06/13
18/05/09
19/05/14
05/05/14
28/02/11
21/05/07
19/05/08
28/04/14
TAMBURI
TAS
TELECOM ITALIA
TELECOM ITALIA RSP
TELECOM ITALIA MEDIA
TELECOM ITALIA MEDIA RSP
TELEFONICA
TENARIS
TERNA
TERNIENERGIA
TESMEC
TISCALI
TOD’S
TOTAL
TREVI
TXT E-SOLUTIONS
2,774
0,609
0,852
0,684
0,125
0,3911
11,65
16,2
3,886
2,198
0,7165
0,0759
96,3
48,1
8,2
9,945
-0,29
0,35
-0,15
0,56
2,89
1,84
1,12
0,1
-0,27
0,63
2,29
1,32
0,21
-0,18
0,1
2,7829
0,6027
0,8458
0,6806
0,1263
0,3911
11,5594
16,1021
3,8887
2,2027
0,7198
0,0768
95,754
47,7899
8,2605
9,946
2,174
0,4731
0,7085
0,564
0,1223
0,1711
10,89
14,8
3,56
2,044
0,7
0,0422
90,7
41,54
6,19
9,095
2,81
0,65
0,8745
0,6865
0,1405
0,43
12,5
17,16
3,932
2,364
0,9195
0,0795
120,1
48,1
8,215
22,82
21,14
28,75
18,17
20,21
-1,19
123,49
-0,94
2,02
6,99
1,29
-3,83
77,34
-20,68
8,07
30,37
9,65
26/05/14
05/05/03
22/04/13
22/04/14
24/04/06
24/04/06
18/05/12
19/05/14
23/06/14
27/05/13
26/05/14
19/05/14
02/06/14
07/07/14
19/05/14
396
25,4
11.431,3
4.121,9
180,8
2,1
54.813,2
19.124,7
7.810,8
82,7
76,7
141,3
2.947,7
114.084
575,6
117,6
UBI BANCA
UNICREDIT
UNICREDIT RSP
UNILEVER
UNIPOL
UNIPOL P
UNIPOLSAI
UNIPOLSAI RSP A
UNIPOLSAI RSP B
7,185
6,77
8,95
29,65
5,6
4,966
2,83
279,2
2,78
2,06
2,81
0,62
-0,5
-0,27
0,16
2,54
1,53
1,61
7,1212
6,7026
8,9198
29,6492
5,6265
4,9781
2,8061
277,0215
2,7629
4,84
5,36
7,8
27,46
4,086
3,63
2,182
173,2
2,022
7,185
6,77
9,5
30
5,74
5,07
2,832
279,2
2,798
45,56
25,84
14,38
0,71
28,91
35,31
20,63
55,54
35,21
19/05/14
19/05/14
19/05/14
05/02/14
19/05/14
19/05/14
19/05/14
19/05/14
19/05/14
6.479,1
39.250,5
21,7
50.841,7
2.486,4
1.358,1
6.370,1
356,5
1.048,6
VALSOIA
VIANINI INDUSTRIA
VIANINI LAVORI
VITTORIA ASS
VIVENDI
11,96
1,5
6,3
10,66
20,15
0,59
1,35
1,04
-0,05
11,8967
1,494
6,271
10,5866
20,15
10,4
1,192
4,99
8,6
18,61
11,96
1,5
6,465
10,75
21,26
18,89
24,07
21,86
24,24
5,17
05/05/14
19/05/14
19/05/14
12/05/14
14/05/13
125,1
45,2
275,9
718,3
23.579,7
0,0013
0,344
0,1299
0,624
0,1169
0,93
0,0273
0,0696
0,0499
0,0319
0,8995
0,3995
0,2669
0,4599
1,442
3,39
0,175
0,4885
0,53
3,43
1,48
0,787
0,48
0,0007
0,0027
1,476
0,3885
0,36
0,025
10,39
4,88
-7,54
5,58
0,17
0,16
12,3
0,63
2,69
53,3
-0,89
-2,19
5,64
5,05
-0,29
-1,33
0,58
-4,19
-10
18,08
0,1
0,39
0,0012
0,3407
0,129
0,6375
0,1163
0,9182
0,0283
0,0665
0,0499
0,0296
0,8995
0,3813
0,2605
0,3728
1,4507
3,2743
0,1753
0,4768
0,5249
3,4086
1,4951
0,7897
0,48
0,0008
0,0027
1,3653
0,3885
0,36
0,025
10,3969
0,0008
0,09
0,0725
0,1585
0,099
0,791
0,0255
0,049
0,028
0,01
0,55
0,2
0,1574
0,085
1,411
0,76
0,135
0,3851
0,245
2,248
0,6115
0,304
0,224
0,0003
0,0027
0,25
0,148
0,03
0,025
9,3
0,0019
0,344
0,147
0,624
0,1199
1,06
0,032
0,087
0,0899
0,0406
0,8995
0,4395
0,38
0,4599
1,488
3,728
0,23
1,118
0,53
3,44
1,8
0,8
0,501
0,001
0,008
1,479
0,4299
0,36
0,025
10,83
54,64
264,91
7,25
-14,68
-4,21
42,04
91,92
161,48
63,55
33,61
77,93
251,07
-1,57
9,38
-45,11
126,5
33,98
142,03
94,32
71,49
75
-15,63
122
13,68
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
23.579,7
2.644,5
24,25
-2,34
24,4088
24,25
34,75
-25,61
6,31
0,1147
0,25
2,69
-0,69
-
6,2452
0,1148
0,2429
4,998
0,0723
0,185
6,31
0,145
0,308
27,73
57,12
35,14
S
T
U
V
W
WAR AEDES 09-2014
WAR AMBROMOBIL 14
WAR COMPAGNIA D RUOTA 2017
WAR CREVAL 2014
WAR D’AMICO 12-16
WAR ENERTRONICA 13-15
WAR ERGYCAPIT 16
WAR FIRST CAPITAL 2016
WAR HI REAL 2015
WAR IKF 10-14
WAR INDUSTRIAL STARS OF ITALY
WAR IVS GROUP
WAR MC-LINK 13-15
WAR NOEMALIFE 12-15
WAR PARMALAT 2015
WAR PRIMI SUI MOTORI 2015
WAR SACOM 13-16
WAR SAFE BAG 13-16
WAR SERV ITA 12-15
WAR SESA
WAR SPACE 12-2015
WAR TAMBURI 2015
WAR TE WIND 18
WAR TISCALI 14
WAR ZUCCHI 11-14
WARR GGP 16
WARR GREENITALY1
WARR INNOVATEC 17
WARR SUN CAP 16
WARR VALORE IT H 15
WORLD DUTY FREE
Y
YOOX
Z
ZIGNAGO VETRO
ZUCCHI
ZUCCHI RSP
28/04/14
10/05/13
13/05/02
22/04/14
19/05/08
19/06/06
17/04/14
28/04/14
29/01/14
18/03/93
24/07/00
19/05/14
29/05/13
29/04/13
20/05/13
08/05/06
08/05/06
24/03/14
172
127,6
52,7
931,2
7.881,6
2
1.957,1
19,8
3.661,2
99.848,4
72.074,9
1.205,9
129,6
752,6
22,5
27,3
0,6
154,6
182,2
2.002
91.054,7
4,6
244,2
14.135,2
27.613,6
582,7
585
1.061,8
130,6
35,1
0,3
6.160,9
1.422,8
12/05/14
01/08/05
19/05/08
555,3
43,7
0,9
Euribor
Titolo
CTZ
DIVIDENDO CAPITALIZZAZIONE
DATA
(MLN/EURO)
1,3307
0,9351
12,6747
70,855
0,3237
64,8252
0,7007
0,372
0,2134
1,1621
1,5918
29,1893
ORO FINO (EURO/GR)
28.88
ARGENTO (EURO/KG)
402.95
LONDRA ($/ONCIA)
1285.04
ARGENTO LONDRA ($/ONCIA)
19.81
STERLINA V.C.
209.05
STERLINA N.C. (ANT.73)
216.05
STERLINA (POST.74)
216.05
KRUGERRAND
926.85
MARENGO ITALIANO
172.04
MARENGO SVIZZERO
171.41
MARENGO FRANCESE
170.95
MARENGO BELGA
170.95
MARENGO AUSTRIACO
170.43
20 MARCHI
216.08
0,63
0,69
0,7
1,1
0,87
1,16
1,05
1,17
1,32
1,3
VAR% PR. UF.
DAL 30/12/13
-0,68
-0,85
0,63
-0,42
1,4
2,5
0,5
-1,59
0,38
0,34
2,5
-0,88
Ren.
100,135
100,09
100,77
99,99
99,55
105,27
100,18
100,47
103,51
101,03
MASSIMO
2013/2014
1,324
0,929
12,72
71,35
0,326
65,65
0,7045
0,365
0,2138
1,164
1,56
29,31
3,92
4,16
4,22
2,67
4,28
CCT
MINIMO
2013/2014
RCS MEDIAGROUP RSP
RCS MEDIAGROUP RSP B
RECORDATI
RENAULT
RENO DE MEDICI
REPLY
RETELIT
RICCHETTI
RISANAMENTO
ROMA A.S.
ROSSS
RWE
Oro e monete
BOT
BOT 14.04.2014 (367)
BOT 30.04.2014 (180)
BOT 14.05.2014 (365)
BOT 30.05.2014 (182)
BOT 13.06.2014 (364)
BOT 14.07.2014 (367)
BOT 31.07.2014 (181)
BOT 14.08.2014 (365)
BOT 29.08.2014 (182)
BOT 12.09.2014 (364)
BOT 30.09.2014 (183)
BOT 14.10.2014 (365)
BOT 14.11.2014 (365)
BOT 12.12.2014 (364)
BOT 14.01.2015 (365)
BOT 13.02.2015 (364)
BOT 13.03.2015 (364)
BOT 30.06.2014 (179)
AZIONI
Denaro Lettera Titolo
31.14
467.91
1285.39
19.86
247.33
254.28
254.28
1022.22
196.31
194.86
190.88
190.73
190.73
242.42
360
365
1 SETT.
0.204
0.207
2 SETT.
0.215
0.218
3 SETT.
0.12
0.319
1 MESE
0.24
0.243
2 MESI
0.281
0.285
3 MESI
0.319
0.323
6 MESI
0.423
0.429
9 MESI
0.508
0.515
0.6
0.608
12 MESI
Cross rates
Euro
Euro
Gran
Bretagna Giappone Svizzera Danimarca Canada Norvegia Svezia
USA
1,000
1,205
0,699
0,819
0,134
0,659
0,122
0,112
0,726
G. Bretagna 0,830
1,000
0,580
0,680
0,111
0,547
0,101
0,093
0,602
1,172
0,192
0,943
0,174
0,160
103,928
Giappone
143,120 172,497 100,000
Svizzera
1,221
1,471
0,853
1,000
0,164
0,805
0,148
0,136
0,887
Danimarca
7,465
8,997
5,216
6,114
10,000
4,920
0,907
0,834
5,421
Canada
1,517
1,829
1,060
1,243
0,203
1,000
0,184
0,169
1,102
Norvegia
8,230
9,920
5,750
6,741
1,103
5,424
10,000
0,919
5,976
Svezia
8,955
10,793 6,257
7,335
1,200
5,902
1,088
10,000
6,503
Usa
1,377
1,660
1,128
0,184
0,908
0,167
0,154
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SPECIALI
Venerdì 4 aprile 2014
23
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Lavoro
mercato, tendenze e offerte
email: [email protected]
Scolliniamo
di STEFANO COLLI LANZI*
La stagione delle riforme
È giunto il momento
della flexicurity
La discussione sul Decreto Poletti
Più spazio alla somministrazione
per combattere la precarietà
In audizione alla Camera Brugnaro (Assolavoro) lancia la sfida:
«Il lavoro tramite agenzia va distinto dai contratti a termine»
::: ADRIANO BASCAPÈ
 Le agenzie per il lavoro e perfino i sindacati di categoria lamentano che la riforma Poletti abbia
appiattito le differenza fra il lavoro
a tempo determinato e quello tramite agenzia. Nel testo arrivato in
questi giorni in Parlamento non vi
sarebbe quella necessaria distinzione funzionale e pure normativa
fra il lavoro in somministrazione e i
contratti a tempo determinato stipulati direttamente fra agenzie e
lavoratori. Anche perché la somministrazione rappresenta la punta più avanzata della flexicuritygrazie alla capacità di rispondere alle
esigenze di flessibilità delle imprese e tutelare i diritti dei lavoratori. È
questa, in sostanza, la posizione
espressa da Assolavoro nel corso
dell’audizione svoltasi lunedì scorso alla Camera. La decisione di inserire la somministrazione fra i tre
istituti da promuovere, insieme ad
apprendistato e contratto a termine, spiega l’associazione delle
agenzie private, è un segnale positivo, ma il Decreto Poletti dovrebbe
rappresentare il primo tassello di
una riforma più vasta. Assieme ai
contratti vanno rivisti l’assetto del
mercato del lavoro e gli ammortizzatori sociali.
«Le novità introdotte con il decreto per apprendistato, lavoro a
termine e lavoro in somministrazione», spiega a Libero il presidente di Assolavoro, Luigi Brugnaro,
«di là da miglioramenti possibili,
indicano che il governo parte col
piede giusto per la nuova disciplina
del mercato del lavoro». C’è però il
rischio di frammentare gli interventi, perdendo di vista il punto
d’arrivo. Vale a dire una nuova disciplina capace di riformare tutti gli
“
 È il momento di
separare il grano
dalla crusca. Da una
parte la flessibilità
«buona» che
garantisce la
retribuzione e i diritti
previsti dai contratti
collettivi, dall’altra le
innumerevoli forme
di precarietà
. LUIGI BRUGNARO
aspetti più rilevanti della materia.
Dando alla somministrazione una
casa normativa autonoma. Il lavoro tramite agenzia, su questo gli
operatori privati non hanno dubbi,
può davvero rappresentare il terreno ideale per offrire alle aziende la
flessibilità in più che chiedono,
senza però ridurre le garanzie dei
lavoratori. Che anzi devono avere
stessi diritti, stesse tutele e stessa
retribuzione dei dipendenti delle
aziende presso le quali vengono
mandati in missione. «Le agenzie
per il lavoro», aggiunge Brugnaro,
«hanno esperienza, know how e
specializzazione nell’offerta di servizi integrati e favoriscono concretamente l’accesso al lavoro: nel
2013 i lavoratorisomministrati sono stati in media 277mila al mese,
in crescita del 4,5% sull’anno precedente. Contemporaneamente le
agenzie favoriscono la competiti-
Luigi Brugnaro [u.s.]
vità delle imprese. Sono le aziende
che sperimentano i nostri servizi e
in particolare la somministrazione
a registrare le migliori performance sui mercati, anche nei periodi di
crisi. Per questa ragione una riforma che punti a qualificare il mercato dellavoro non può chevedere in
prima linea le agenzie per il lavoro».
D’altronde è proprio l’Europa a
chiederci di privilegiare il lavoro
somministrato rispetto ai contratti
a termine. E non è un caso se nel
Vecchio Continente, ogni anno,
circa 12 milioni di lavoratori entrano (o rientrano) nelmercato del lavoro, cambiano occupazione o
passano a posizioni a tempo indeterminato, proprio passando attraverso le agenzie.
E proprio dall’Europa arriva una
nuova opportunità per rilanciare
questa flessibilità buona con il programma di contrasto alla disoccupazione giovanile, la Youth Guarantee. Assolavoro ha già chiesto di
prevedere un sistema di premi e
bonus per chi raggiunge risultati
concreti, vale a dire per chi riesce
ad offrire una reale occasione di la-
voro per i giovani. Un modello già
ampiamente sperimentato in
Lombardia con il sistema della “
dote unica” che consentirebbe di
aggredire davvero la disoccupazione giovanile. Al Pirellone puntavano a collocare almeno 50mila under 30 con il sistema dei voucher
pagati agli intermediari solo a risultato raggiunto.
Intanto sul versante del sistema
delle relazioni industriali e del dialogo sociale la somministrazione
italiana è già all’avanguardia con
uno standard tra i più avanzati a livello europeo. Il nuovo contratto
collettivo, da poco rinnovato da
Assolavoro con le diverse sigle sindacali, ha introdotto la sperimentazione del monte ore garantito:
una modalità di impiego che punta
proprio a ricondurre alcuni tipi di
contratti precari - è il caso ad esempio del lavoro intermittente, ripartito, a progetto, occasionale o accessorio - nell’ambito della somministrazione. Una forma contrattuale ritenuta da operatori e sindacati più tutelante del lavoro spot. E
ora anche con una nuova semplificazione in vista: il superamento
delle causali, un’altra novità normativa vista con favore. «Le semplificazioni previste dal decreto
Poletti, in particolare il superamento totale delle causali, rispondono a quanto le agenzie per il lavoro chiedono da tempo», spiega
Brugnaro, «con un percorso che
punta a dividere in maniera netta,
anche in tema di lavoro, il grano
dalla crusca. Da una parte la flessibilità “buona” che garantisce la retribuzione e i diritti previsti dalla
legge e dai contratti collettivi e che
ha nella somministrazione la forma più qualificata, dall’altra le forme di precarietà».
 Una nuova stagione di riforme del lavoro è alle
porte. Il Decreto legge 34/2014, con cui il governo ha dichiarato di voler perseguire l’obiettivo di favorire nuova
occupazione, ha l’innegabile pregio di aver inserito il
contratto di somministrazione, attribuendogli in tal
modo il giusto valore di unico contratto “flexicuro” presente nell’ordinamento.
Tuttavia, questo decreto non rappresenta che il primo tassello di un impianto riformatore ben più articolato che auspicabilmente darà luogo ad una disciplina organica e autonoma anche per il contratto di somministrazione. Occorre infatti, a nostro avviso, superare l’approccio parcellizzante degli ultimi interventi normativi,
caratterizzati da una certa mancanza di visione complessiva da parte del Legislatore, sia per ciò che concerne la natura giuridica e fattuale della somministrazione
–istituto diverso dal contratto a termine –sia per quanto
riguarda il prezioso ruolo svolto dalle agenzie per il lavoro, spesso ricordato anche da queste pagine.
Ecco perchè il Disegno di legge di conversione del Decreto, ora in via di approfondimento in Parlamento, costituisce una preziosa opportunità affinché la somministrazione di lavoro trovi una “casa normativa” propria,
in cui venga riconosciuto il contributo decisivo che questo contratto, erogato attraverso le agenzie per il lavoro,
permette di dare a imprese e lavoratori. Le agenzie infatti – è bene ricordarlo – offrono alle aziende la flessibilità
di cui hanno bisogno senza ridurre le garanzie dei lavoratori. E questo avviene perché il “datore di lavoroagenzia” ha tutto l’interesse a
prendere in carico il candidato,
a moltiplicare le sue occasioni
di lavoro e a dotare le persone
delle competenze necessarie
per consentire loro di progredire durante la vita lavorativa e
trovare sempre nuove opportunità professionali.
La dinamica descritta –come
si evince dai fatti – è quindi
estremamente diversa da quella intrapresa dal lavoratore assunto a termine direttamente dall’azienda utilizzatrice.
Infatti, nel caso del contratto a termine, il lavoratore non
potrà ottenere gratuitamente una valutazione delle proprie competenze professionali, rapportandole alle prospettive occupazionali del territorio, né potrà avvalersi
di percorsi di formazione e riqualificazione, o essere costantemente contattato per ulteriori occasioni lavorative che si venissero a creare nel territorio di riferimento.
L’esigenza di valorizzare la somministrazione in modo diverso dalle altre forme di flessibilità è affermata, infine, anche dalla vigente normativa comunitaria che la
distingue chiaramente dal contratto di lavoro a termine,
disciplinando i due istituti con due differenti direttive
che esprimono, appunto, finalità distinte. La direttiva
1999/70 pone al Legislatore nazionale specifici limiti
all’utilizzo del contratto a tempo determinato «per prevenire gli abusi derivanti dall’utilizzo di una successione
di contratti» e, a questo scopo, consiglia di introdurre un
quadro normativo specifico, inserendo una o più misure quali l’indicazione di ragioni obiettive per giustificare
il rinnovo dei suddetti contratti, la durata massima totale dei contratti a termine e, da ultimo, il numero massimo dei rinnovi.
La seconda normativa (2008/104), al contrario, promuove il lavoro in somministrazione imponendo agli
Stati membri il riesame delle eventuali restrizioni o divieti imposti al lavoro tramite agenzia indicando di tenere in vita solo quelli che hanno ragion d’essere nella
tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. Tant’è vero
che, da parecchio tempo, l’ordinamento europeo riconosce il ruolo fondamentale del lavoro tramite agenzia
interinale proprio nel dare corpo al concetto di flexicurity, quale pilastro dello sviluppo nella strategia di Lisbona del 2000. Il nostro Paese sarà finalmente capace di valorizzare la somministrazione come strumento fondamentale per la gestione delle esigenze di flessibilità degli
organici legati all’andamento del mercato, anziché affidarla impropriamente a strumenti contrattuali pensati
per altre finalità?
*Ceo Gi Group e vicepresidente Assolavoro
24
Lavoro
SPECIALI
Venerdì 4 aprile 2014
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Flessibilità e sicurezza
Per rilanciare l’occupazione
non bastano i nuovi contratti
Cassa integrazione e mercato del lavoro: dopo il decreto Poletti il governo
non potrà più esimersi dall’affrontare il secondo tempo delle riforme
::: GIANCAMILLO PALMERINI*
 Nei giorni scorsi si sono
tenute presso la Commissione
Lavoro della Camera una serie di
audizioni all’interno del processo che dovrà portare alla conversione del Decreto Poletti in legge. Tra le parti invitate a portare
il proprio contributo vi è stata
anche Assolavoro, l’associazione nazionale di rappresentanza
delle agenzie per il lavoro. Tale
convocazione rappresenta certamente un riconoscimento del
ruolo, sempre più importante,
assunto dalle agenzie sia sul versante della flessibilità “di qualità” in entrata sia nella costruzione di un mercato del lavoro più
efficiente ed equo nel nostro
paese.
Le agenzie, presenti con oltre
2500 sportelli operativi su tutto il
territorio nazionale, infatti, appaiono oggi come una fondamentale infrastruttura del nostro mercato del lavoro a disposizione sia delle aziende, per sostenerle in questa difficile crisi
incrementandone i livelli di efficienza e produttività, sia dei lavoratori, prendendosi carico dei
candidati e moltiplicandone le
possibili occasioni di lavoro con
una forma contrattuale estremamente garantista. Le agenzie
sono, inoltre, con le loro attività,
uno strumento fondamentale
della lotta al lavoro nero e sottopagato nel nostro Paese.
L’avvio operativo, anche in
Italia, della Youth Guarantee
potrà quindi rappresentare un
ulteriore terreno sul quale le
agenzie saranno chiamate a dimostrare, e mettere a disposizione delle comunità in cui operano, le proprie capacità di accompagnamento delle persone
verso percorsi di vero inserimento e reinserimento lavorativo.
In questo quadro Assolavoro
ha così evidenziato come nel decreto 34 sia riconosciuto il valore
di questo ruolo delle agenzie e
dell’istituto della somministrazione quale unico contratto «flexicuro» presente nell’ordinamento. Da questa valutazione
deriva, quindi, un giudizio sostanzialmente positivo del testo.
Le agenzie sottolineano, tuttavia, come questo debba rappresentare solamente il primo tassello di un processo riformatore
più complessivo e articolato che
si dovrà avviare, già a partire dai
prossimi giorni, con la presentazione da parte del governo di un
disegno di legge delega per la riforma delle regole relative al
mercato del lavoro e al sistema
degli ammortizzatori sociali.
Le agenzie auspicano, infatti,
che questa nuova stagione di riforme sia anche l’occasione per
definire un’organica e autonoma disciplina per la somministrazione superando così l’approccio frammentario che ha
caratterizzato, secondo Assola-
PER SAPELLI È UN ANTIDOTO ALLA DEFLAZIONE
«Bene il salario
alla tedesca»
«La Germania che aumenta il salario minimo
orario a 8,50 euro è una
notizia positiva. La misura potrebbe essere applicata anche in Italia, indipendentemente dagli 80
euro promessi in busta
paga dal governo». Giulio
Sapelli [Fotogramma],
docente di Storia economica all’Università di Milano, propone a Renzi di
seguire l’esempio di Berlino «Abbiamo una deflazione terribile per il calo
dei consumi ed è bene
produrre un innalzamento reale del reddito».
.
voro, gli ultimi interventi normativi. Si denuncia, infatti, come questi si siano caratterizzati
per una mancanza di visione
complessiva da parte del Legislatore sia della specifica natura
giuridica della somministrazione sia del ruolo svolto dalle
agenzie per il lavoro.
È auspicabile, quindi, che il
progetto di riforma si faccia carico delle preoccupazioni e delle
sollecitazioni presentate da
questi importanti e qualificati
operatori del mercato del lavoro
sia in questa fase di consultazione che in altre sedi sia a livello
nazionale che europeo.
Eurociett (l’associazione delle agenzie a livello europeo a cui
anche Assolavoro aderisce) ha
lanciato, ad esempio, in occa-
sione delle elezioni europee del
prossimo maggio, un manifesto
in cui avanza alcune concrete
proposte delle agenzie per la
promozione di politiche finalizzate al sostegno alle persone durante tutta la loro vita lavorativa,
all’accesso al mercato del lavoro
per i giovani, all’aggiornamento
delle competenze dei lavoratori,
alla creazione di nuovi posti di
lavoro ed al sostegno alle imprese.
Nel documento si sottolinea
in particolare come la modernizzazione delle regole di funzionamento del mercato del lavoro sia condizione necessaria
per includervi nuove realtà produttive che altrimenti rischiano
di rimanere ai margini. Per far
ciò si propone, tra le altre cose,
di rimuovere tutte quelle ingiustificate restrizioni che ancora
limitano le potenzialità delle
agenzie e impediscono di valorizzare al massimo il contributo
che questi operatori potrebbero
portare alla competitività del sistema delle imprese ed alla crescita economica.
Muoversi in questa direzione
sarebbe certamente un segnale
importante per dimostrare la
reale capacità riformista del governo e allo stesso tempo rappresenterebbe un passo fondamentale per la concreta declinazione, anche nel nostro paese, di
quel modello della flexicurity di
cui da troppi anni si parla senza,
tuttavia, aver mai operato conseguentemente.
*Alumni Adapt
L’esperimento a Milano
Con l’organizzazione agile
si risparmia un’ora al giorno
 In una giornata di «lavoro agile» le 104 organizzazioni che si sono messe in gioco tra 7
enti e 97 aziende hanno risparmiato in tutto
2.600 ore, circa 108 giorni lavorativi: si rimettono così a disposizione 324 giornate lavorative di
otto ore ciascuna, in una sola giornata. Sono alcuni dei risultati della giornata sperimentale
del 6 febbraio di lavoro agile registrata a Milano.
Tra le 97 aziende che hanno aderito all’iniziativa 56 avevano già attive forme di lavoro
agile, mentre 48 lo hanno sperimentato per la
prima volta. L’adesione nelle piccolissime
aziende, sotto i 10 dipendenti, è stata pari al
73,4% dei lavoratori; il 29,2% nelle imprese tra
gli 11 e i 100 dipendenti. In totale, l’81% ha lavorato agilmente per la prima volta. Tra quanti
hanno risposto al questionario è stato registrato un alto apprezzamento dell’iniziativa: votato
4,7 su scala di 5. Le motivazioni del gradimento
sono legate proprio all’uso del tempo e degli
orari: il 69% dei lavoratori coinvolti indica vantaggi per la persona, il 19% effetti positivi sull'organizzazione del lavoro, il 9% possibili benefici su mobilità e ambiente. Solo il 3% del totale delle motivazioni dichiarate esprimono
criticità, quali l’inadeguatezza della strumentazione informatica in dotazione o la lentezza di
alcuni collegamenti, il rischio di isolamento e
quello di ridurre i rapporti umani con i colleghi.
In media ciascuno delle persone coinvolte
ha risparmiato 112 minuti. Il tempo risparmiato per gli spostamenti è stato prevalentemente
trascorso a casa dall’83% dei lavoratori agili ma
un 16% lo ha utilizzato fuori casa nella propria
città. Se osservato rispetto all’età, il tempo risparmiato è stato usato da chi ha meno di 30
anni per il riposo e le attività domestiche, mentre le persone over 35 lo hanno diviso tra la cura
della famiglia (con una grande dominanza nei
35-50enni), le attività domestiche e il lavoro.
Lavoro
SPECIALI
Venerdì 4 aprile 2014
25
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Il punto
Un vizio italiano
Non funzionano
le riforme
in laboratorio
::: GIANNI BOCCHIERI
Le aperture del sindacato
«Basta battaglie ideologiche
L’importante è il lavoro»
Maurelli (Uil Temp): «Il no alla somministrazione è costato caro. Chi viene
collocato dalle agenzie ha un sistema di tutele e un welfare simile ai colleghi»
::: GIULIA CAZZANIGA
 Sentirsi raccontare che nel
nostro Paese accade già ora qualcosa di positivo in tema di lavoro e
che, anzi, «rappresentiamo un modello a livello europeo» è di questi
tempi raro. Se te lo dice una sindacalista come Magda Maurelli, segretario generale in prima linea di Uil
Temp, che difende lavoratori autonomi atipici e partite Iva, ti sorprendi ancora di più. L'ambito a cui
guardare è quello del lavoro in somministrazione. All'interno del quale,
spiega, «in Italia c'è già un sistema
di regole che prevedono una rete di
garanzie per il lavoratore che un
tempo si chiamava interinale. Garanzie vere, non fasulle: con Ebitemp si può avere accesso al credito, richiedere la maternità e un aiuto sull'asilo nido. Per non parlare
della capacità di ricollocazione che
hanno i soggetti che operano in
questo settore».
Maurelli, di somministrazione si
parla ben poco nei titoli dei giornali
come nei decreti o nei proclami governativi. Eppure lei la indica come
un modello. Come se lo spiega?
«Probabilmente siamo abituati a
raccontare solo della precarietà e
delle cose negative, che pur ci sono.
Peccato che esista già un sistema
che definisce il diritto individuale
all'interno di una rete collettiva di
sicurezza sociale».
Nei fatti cosa accade?
«Per il lavoratore somministrato vige il principio della parità di trattamento quando opera nell'azienda
utilizzatrice. Ma ha il vantaggio che
viene formato prima di accedervi.
Aggiungo che con Formatemp la
formazione funge da vero accompagnamento e aggiornamento, che
dota la persona di un bagaglio di conoscenze mirate, spendibili e adattabili al contesto in cui lavora. Altra
cosa di cui non si parla: il welfare.
Non pesa sulla collettività ed è a tutti gli effetti privato. Perché le agenzie devono versare da contratto il
OLTRE GLI STECCATI
Magda Maurelli, segretario di Uiltemp
[Imagoecononmica]
4% per ogni lavoratore in missione
a Formatemp e lo 0,20% a Ebitemp».
Già, i privati. Oggi Assolavoro chiede
che la somministrazione sia valorizzata e distinta dal contratto a termine. Che cosa pensa delle richieste
fatte alla Camera? Pensa che si incorra in qualche rischio affidando a
soggetti non pubblici una così grande fetta di contratti?
«No, anzi. L'istituto del contratto in
somministrazione deve essere chiarito il più possibile nel nostro ordinamento, all'interno del quale non
ha mai trovato lo spazio che merita.
Il punto è che la domanda è cambiata e la flessibilità è il principio
cardine che dobbiamo accettare nel
mercato del lavoro. Basta con le posizioni ideologiche. Sono 20 anni
che qualcuno grida a una deriva
orientale dei diritti e intanto ci sia-
mo fatti passare addosso di tutto: la
precarizzazione delle false partite
Iva, dei cocopro, eccetera. Il mercato è cambiato e la questione principale è dare lavoro e dare tutele, con
il sostegno al reddito e con la possibilità di formazione. Auspico che
chi sa fare bene le cose venga coinvolto il più possibile, il Paese ha bisogno di efficienza e non può più
perdere tempo».
Nell’ottica di una riforma si parla
oggi di un'Agenzia nazionale per il
lavoro. È la direzione giusta?
«Siamo ancora alla letteratura e non
ai fatti. Se si tratterà di un organismo che informa realmente sulla
domanda i lavoratori ed eroga anche ammortizzatori e prestazioni
ben venga. Occorre quindi riformare la pubblica amministrazione: i ritardi di comunicazione tra enti, Regioni e Province sono un altro pro-
blema di chi cerca lavoro. E pensare
che siamo nell'era di internet... In
ogni caso, rispetto a quel che si sta
facendo sul lavoro mi meraviglia
che si sia data precedenza a strumenti di flessibilità quando ne esistevano già invece di pensare a un
sistema che possa accompagnare la
persona nel suo percorso lavorativo, anche con degli ammortizzatori
quando ne esce».
Le agenzie per il lavoro chiedono
anche che si escluda la somministrazione a tempo determinato dall'applicazione del contributo aggiuntivo Aspi dell'1,4%, che è stato
introdotto dalla Legge Fornero. Cosa ne pensa?
«In questo momento non sappiamo
ancora come il governo affronterà la
partita ammortizzatori. Con Assolavoro ci stiamo confrontando, noi
sindacati. È forse presto per parlarne. Siamo favorevoli alla riduzione
del cuneo fiscale ma il tema centrale resta come tutelare le persone.
Bisognerà capire quali ammortizzatori saranno messi in campo e come
quell’1,4% verrebbe utilizzato».
E rispetto infine al contratto a termine? Pensa si debba cambiare
qualcosa in termini di numero di
rinnovo e durata?
«Se il governo pensa di produrre occupazione con il contratto a termine si sbaglia. Non è uno strumento
nemmeno concorrenziale con il
contratto di somministrazione: nella vacatio tra un posto e l'altro non
ci sono strumenti di tutela e sostegno. Oggi bisogna preoccuparsi delle reti tra imprese, sono loro a creare occupazione, e fare un piano di
sviluppo per il Paese. Capiamo prima di tutto su quali settori dobbiamo investire per trainare l'economia».
 Secondo l'ultima rilevazione Istat, la
disoccupazione ha raggiunto il livello record
del 13%. Nemmeno nei primi anni della grande crisi si erano contati tanti disoccupati. Ciò
che in America viene definita jobless recovery
ossia la ripresa economica senza incremento
occupazionale, non sembra riguardare l’Italia, che pure ha fronteggiato la crisi con soluzioni che hanno favorito la sospensione dei
rapporti di lavoro anziché la loro risoluzione.
Da noi, manca la «recovery», la ripresa e ci rimane il «jobless». Assieme al dato che circa il
70% delle assunzioni fatte nel 2013 sono state
a tempo determinato, questo scenario dovrebbe certificare il preannunciato fallimento della riforma Fornero, che puntava sul contratto a tempo indeterminato. Al di là dei buoni propositi, la legge Fornero ha così irrigidito
la flessibilità in entrata da scoraggiare ogni
forma di assunzione diversa dai contratti a
tempo determinato.
L’unico errore che la Fornero non ha commesso è stato quello di non cedere a quanti
insistevano per introdurre il contratto unico a
tutele crescenti, nominalmente a tempo indeterminato ma sostanzialmente risolvibile
in qualunque momento entro i primi tre anni. Gli stessi intellettuali che hanno promosso
questa tipologia contrattuale due anni fa sono tornati ora a rilanciare la proposta contro il
decreto che ha liberalizzato il contratto a termine. La differenza non irrilevante è che almeno due anni or sono, l’alternativa era tra la
riduzione della flessibilità in entrata e l’ampliamento di quella in uscita. Ora invece lo
scambio pare essere tra la riduzione della rigidità del contratto a tempo indeterminato e
il mantenimento della rigidità del contratto a
tempo determinato, con una riduzione delle
forme contrattuali flessibili. Per questi stessi
intellettuali, gli esiti della Fornero evidentemente non rilevano. Continuano a pensare
che la realtà si cambi per decreto e che le scelte delle imprese debbano essere forzate con
norme costruite in laboratorio. Mesi di dibattito sul presunto smantellamento dell’articolo 18 sono stati sotterrati dal semplice fatto
che le imprese hanno scelto di assumere a
tempo determinato, dimostrando che hanno
più bisogno di flessibilità in entrata senza verificare la tenuta della nuova flessibilità in
uscita davanti al giudice del lavoro.
È più che legittimo rimanere fermi nelle
proprie convinzioni. Ma onestà intellettuale
imporrebbe di non sostenere le proprie tesi
con affermazioni false. In questi giorni, autorevoli oppositori della liberalizzazione del
contratto a termine hanno sostenuto che col
provvedimento le imprese assumeranno solo a tempo determinato, licenzieranno quando vorranno, addirittura le donne incinte. A
parte che le imprese assumono quasi completamente a tempo determinato già ora, le
altre due dichiarazioni sono palesemente false. Infatti il contratto a tempo determinato è
un contratto a tempo di lavoro che ha una durata predeterminata, non risolvibile prima
della sua scadenza. Fissata la data di termine,
l’impresa non può risolvere il contratto a suo
piacimento, meno che mai nel caso di donne
incinte. Considerata l’autorevolezza di chi ha
fatto simili affermazioni, siamo costretti a
pensare che abbia voluto usare un’iperbole
per sostenere l’opportunità di ridurre il numero di otto proroghe, introdotto dal decreto
Poletti. Ma anche in tal caso la tesi non regge,
a parte la scelta comunque infelice di usare il
caso delle donne incinte.
A quanti hanno sostenuto queste tesi,
scendendo sul loro stesso terreno, occorrerebbe chiedere: è più precario un contratto a
termine non risolvibile prima della sua scadenza, prorogabile per otto volte oppure un
contratto a tempo indeterminato risolvibile
in ogni momento nei primi tre anni?
26
Venerdì 4 aprile 2014
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A tu per tu
di MATTIAS MAINIERO
::: le lettere
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ELEZIONI
All’Europa
non piace
risparmiare
Mainiero mio carissimo, furtive, si aggirano in questi giorni le Ore
sull’Olimpo, timorose non basti loro
neppure l’influenza del padre Zeus
onde togliere quell’alone di «illegalità» che grava su di loro per sette mesi
l’anno. Qualche magistrato - un umano, dunque - in pieno delirio giuridico
potrebbe sempre saltar fuori, e, ragionano loro, divine o non divine, accusarle e condannarle perché «illegali». E tutto per chi poi? Per colpa di
quell’usurpatrice che si arroga una
qualità usucapita a loro. Ma meglio
tacere, pensano le Ore: dovessero fare
la fine di Fetonte…
Maria Luisa Mazzocchi
San Marino
* * *
Abbastanza complicato, gentile
lettrice. Ovviamente, lei si riferisce all’ora legale e a quella solare. Ma procediamo con ordine.
Fetonte, il punto è tutto lì. Fetonte che era figlio di Apollo, dio
del Sole, e che un bel giorno decise l’impossibile: avrebbe guidato il carro del Sole. Come se
uno di noi decidesse di guidare
un’astronave. Andò troppo in alto, Fetonte, e bruciò il cielo. Da
quella scia nacque la via Lattea. E
poi andò troppo in basso, bruciò
tutto e fece nascere il deserto libico. E Zeus, scomodato dagli umani,
intervenne e fulminò Fetonte. Il poveretto precipitò e
stramazzò al suolo.
C’è anche chi dice
che, dietro il mito, si
nasconde il racconto di
un asteroide caduto sulla
terra. E veniamo a noi: ma sì,
aboliamole del tutto, queste ore
solari, e consegniamo l’intero
anno all’ora legale, un’ora di luce
in più, un’ora in meno di energia
sprecata. La società Terna ha fatto qualche calcolo: tra il 2004 e il
2007 grazie all’ora legale l’Italia
ha risparmiato più di 2,5 miliardi di kilowattora. Sono 300 milioni di euro. Se avessimo moltiplicato il risparmio per due, o
anche per uno e mezzo, non sarebbe stato un male, non le pare?
Altrove si fa così. Ma l’Europa è
l’Europa. L’Europa decide come
muovere le lancette, stabilisce i
protocolli, fissa i minuti e i secondi del cambio. E non guarda
più in là della sua rigidità burocratica. L’Europa si illude di
guidare il carro del Sole, e brucia
risorse anche quando potrebbe
facilmente risparmiare. L’Europa, questa Europa qui, dovrebbe
fare la fine di Fetonte. Peccato
che in circolazione non ci sia uno
Zeus capace di incenerirla e trasformarla in qualcosa di più utile
e serio. (Fotogramma)
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segui la rubrica anche su
www.
del mondo abbia una fifa matta
di 24 secessionisti che stavano
trasformando un trattore in
carro armato. Ma allora siamo
veramente alle comiche finali?
A me fa più paura la Merkel.
Renato Mancini
Fiuminata (Macerata)
Aiuto, non so
chi votare
Da un po’ di tempo, con mio
grande rammarico, non mi riconosco più in Silvio Berlusconi e in Forza Italia (mi do
ragione da sola, specialmente
oggi, quando ho saputo che
anche loro hanno votato il ddl
che elimina il reato di clandestinità), tantomeno voterei
Angelino Alfano e il suo Ncd.
Era rimasta la Lega, da me scelta in altre occasioni, ma le sue
ispirazioni secessioniste iniziano a spaventarmi. L’indecisione regna sovrana: non vorrei di
certo ingrossare le file degli
astensionisti, quindi mi piacerebbe continuare ad esercitare
il mio diritto/dovere al voto,
trovando un partito da sostenere e nel quale riconoscermi.
Mi aiutate?
Anna Manco
e.mail
RIFORME/1
Ecco le novità
italiane
Alla Camera sono passati il decreto «svuota carceri» e l’abolizione della Bossi-Fini. Questi
sono i fatti! Nel frattempo Renzi
continua a delirare su oramai
fantomatiche riforme sempre
più lontane dall’essere votate.
Elisabeth Carles
Milano
RIFORME/2
Abolire la Camera
non il Senato
Il Consiglio dei ministri ha approvato il ddl sulla riforma del
Senato. Bene! Ammesso che
riesca a passare. Ma, mi chiedo,
se lo si è fatto per velocizzare
l'iter legislativo ed apportare un
certo risparmio alle casse dello
Stato, perché non si è pensato,
visto che il Senato ha radici che
affondano nella notte dei tempi, a riformare la Camera dei
Deputati, e non il Senato, la
qual cosa avrebbe comportato
un ben più ampio risparmio
come abbattimento di costi?
Adriano Lucariello
e.mail
RENZI
Lasciamo
lavorare il premier
E se lo lasciassimo lavorare? E
se lo lasciassero un pochino in
pace? Questo continuo tirarlo
per la giacchetta, soffiargli nel
collo, coi giornali, con i talk
show, coi cabarettisti sempre
impegnati a prenderlo in mezzo ad ogni loro apparizione in
tv non giova al suo lavoro. Il
Premier ce la sta mettendo tutta per tirarci fuori da queste
morte gore. Diamogli una fiducia controllata, osserviamo i
suoi movimenti senza intervenire ogni volta e pesantemente
sui vari mezzi d’informazione.
Matteo Renzi ha bisogno di lavorare in serenità. L’abbiamo
messo alla prova? Lasciamolo
provare. È solo agli inizi. Se
sbaglierà grossolanamente allora giù con critiche a tutto
tondo.
Aldo Bersellini
e.mail
RIFORME/3
La Costituzione
non è intoccabile
SECESSIONE
La Merkel peggio
dei Serenissimi
Come è possibile che una delle
prime potenze economiche al
mondo, con un esercito di volontari, dotato di armi moderne
e tecnologicamente avanzate, e
che opera in molte zone calde
I signori Rodotà o Zagrebelski,
che si autodefiniscono difensori della Costituzione, stanno
combattendo una battaglia di
retroguardia come gli ultimi
giapponesi nelle sperdute isole
del Pacifico a difesa del Senato,
sostenendo che la sua abolizione sarebbe un attentato alla
Costituzione ed uno stravolgimento dei principi fissati dai
nobili Padri costituenti. Ma lo
sanno gli «autorevoli» costituzionalisti che la Costituzione si
può cambiare (rispettando naturalmente le norme fissate dallo stesso «sacro testo»)? Lo sanno che il governo Prodi cambiò
il «sacro testo» senza che la loro
voce si alzasse a difesa delle
norme abolite o modificate?
Gianluigi De Marchi
Pino Torinese (Torino)
FISCO
Chi può pagare
le tasse
Ai lontani politicamente, ma
vicini economicamente, si potrebbe obiettare che i vincitori
della lotta di classe possono
pagare le tasse, i vinti non più.
Giovanni Romeo
e.mail
RISPETTATE GLI ANZIANI
Largo ai giovani
ma senza esagerare
È vero che si dovrebbe dare
spazio ai giovani, ma non credo
che si possa risolvere il problema della disoccupazione
giovanile eliminando i malati e
gli anziani, che, oltre ad essere
già in pensione, spesso sono
costretti a mantenere figli e nipoti. I sistemi sono vari: iniezione letale secondo l’uso di
LOTTO
Estrazione del 3/4/2014
BARI
16
27
22
58
35
CAGLIARI
69
2
9
27
6
FIRENZE
84
61
75
6
51
GENOVA
21
8
18
69
65
MILANO
18
23
25
51
74
NAPOLI
60
50
68
44
54
PALERMO
74
16
63
85
49
ROMA
37
4
6
49
66
TORINO
12
61
43
88
85
VENEZIA
59
31
87
85
26
NAZIONALE
11
89
9
61
79
10eLOTTO
2 4 8 9 12 16 18 21 22 23
27 31 37 50 59 60 61 69 74 84
SUPERENALOTTO
La combinazione vincente:
40 47 59 64 79 89
Numero jolly: 66
Numero SuperStar: 18
QUOTE SUPERENALOTTO
• Nessun ”6” (jackpot 11.191.600,58) •
Nessun ”5+1” • Ai 6 ”5” vanno € 37.544,75 •
Ai 519 “4” vanno € 444,14 • Ai 19.530 ”3”
vanno € 23,33.
QUOTE SUPERSTAR
• Nessun “5 stella” • Ai 2 “4 stella” vanno €
44.414,00 • Ai 117 “3 stella” vanno €
2.333,00 • Ai 1.631 “2 stella” vanno € 100,00
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alcuni infermieri killer, estenuanti code agli sportelli delle
Usl, informazioni inesatte, inadeguatezza dei macchinari per
cui si è costretti a percorrere
chilometri fuori della sede per
una fotocopia, da ultimo attribuzione di un codice indecifrabile, almeno a detta del
medico curante e del patronato
di zona.
Alba Maria Palieri
e.mail
BERLUSCONI/1
La storia
premierà Silvio
Mandela venne messo in carcere ma le sue idee non furono
arrestate. Con il presidente
Berlusconi i nipotini dei partigiani hanno indossato la toga
e ci stanno provando in tutti i
modi da oltre vent’anni. Grazie
a Dio la storia farà pulizia e
renderà il giusto merito a questo gigante del nostro tempo.
Don Mimmo Paolino
Roma
BERLUSCONI/2
Cavaliere,
attento
Il nostro Silvio deve preoccuparsi per le prossime elezioni
europee non tanto perché i magistrati, quasi con certezza, gli
impediranno di fare la campagna elettorale, ma piuttosto
perché da troppo tempo gli girano attorno sempre gli stessi
personaggi, che danno l’impressione di pensare più al proprio tornaconto che a quello
del Paese. Un altro aspetto negativo è che il partito non ha
ancora preso una posizione
forte contro l’euro e contro la
deriva lassista di questo governo e questo Parlamento nei
confronti della immigrazione
incontrollata, che contribuisce
a sfasciare le nostre finanze
pubbliche e a far lievitare le
tasse comunali.
Santino Schiavini
e.mail
LORSIGNORI
La Casta
è unita
La Lega Nord vuole riaprire,
mediante via referendaria, le
case chiuse; gli altri partiti invece hanno mandato a putt…
tutta l'Italia: mai come in que-
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27
Venerdì 4 aprile 2014
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Posta prioritaria
di MARIO GIORDANO
La burocrazia è il potere più forte d’Italia
Carissimo Giordano, credo proprio che l’unica
salvezza per questo nostro Paese sia il fallimento. La burocrazia ci sta uccidendo. Le racconto in breve le vicissitudini vissute per togliere una canalina elettrica della lunghezza di
ml 13 da una casa normale che dev’essere ristrutturata. Tutto inizia con una richiesta formale datata 13 gennaio 2014 all’Enel. Dopo
innumerevoli solleciti e telefonate (ogni volta
hai un interlocutore diverso, un centralino
nuovo, una nuova musichetta... «l’Italia delle
canzonette»), finalmente lunedì 24 marzo, dopo ben 2 mesi e mezzo, viene fissato l’intervento. Non si vede nessuno, solo due gocce
d’acqua, che evidentemente impediscono il
sto momento il Parlamento è
stato più unito.
Roberto Colombo
Milano
ECONOMIA
Il lavoro aumenta
se aumenta il Pil
Da tempo osservo come i politici e i loro consulenti tecnici
sostengano la previsione di un
prossimo modesto aumento
del Pil e contemporaneamente
la ripresa dell'occupazione. I
primi, è comprensibile, hanno
necessità di consenso, ma i
secondi perché lo fanno? L’accoppiata mi pare un risultato
improbabile. La Pubblica Amministrazione, ove il Pil è valutato al costo, se dovesse raggiungere una efficienza soddisfacente, provocherebbe la
riduzione di centinaia di migliaia di posti di lavoro e, di
conseguenza, anche la quota
parte di Pil. I settori economici, il cui Pil deriva dalla reale
produzione, per progredire e
rimanere competitivi sui mercati non possono che puntare
sull'aumento della produttività. In tale quadro l'incremento
dell'occupazione può risultare
«pronto intervento». («l’Italia delle previsioni»...
mancate!). Giovedì 27 marzo, il grande giorno:
arrivano i tecnici, due ore in tutto e vanno via.
Credo a questo punto che finalmente siamo a
posto e convoco per il 28 marzo la ditta per il
ponteggio. Ferma tutto! Giunge comunicazione che gli operai dell’Enel dovranno ritornare
per lo stacco della corrente. Nel frattempo non
è che le banche interrompano il tasso d’interesse, tanto meno le spese per l’occupazione
temporanea del suolo pubblico e per i permessi
di costruzione. «L’Italia della burocrazia»…
Giuseppe Puggina
Grado (Go)
* * *
Cento giorni per rimuovere una minuscola canalina da una casa sono davvero
tanti. Caro Giuseppe, lei si firma «un imprenditore stanco», e la capisco. Adesso
l’Enel ci risponderà, forse prenderà provvedimenti, controllerà il lavoro dei suoi
dirigenti di Grado. Ma il problema è più
vasto di una canalina elettrica. Il pro-
figli, significa duplicare il costo
del lavoro in maniera indiretta. Gli oneri a carico del bilancio pubblico sarebbero
enormemente superiori al gettito derivato dal lavoro giovanile. Una società di anziani
in attesa della «pappa» dell’Inps. Non sarebbe meglio, ministra Madia, rivisitare il pubblico impiego in ottica di efficienza e utilizzare i pre-pensionandi per semplificare la
vita ai cittadini con servizi più
veloci, utili e vicini ai cittadini,
città pulite, giardini, scuole?
Marco Gladiatore
e.mail
solo con crescite economiche
consistenti e certamente non
con uno zero virgola.
Eugenio Pilotto
Padova
GIOCHI
La bisca
di Stato
Dalla bisca di Stato entrano
nelle casse dell’Erario miliardi
e miliardi, ed altrettanti vanno
ad ingrassare un mercato sordido che vive sulla disperazione della gente. Buona parte
di questi soldi vanno a soddisfare le brame delle Caste.
Dovrebbero,
quantomeno,
erigere un «monumento al giocatore», a forma di pollo, ovviamente.
Moreno Sgarallino
e.mail
blema è che, come dice lei, la burocrazia
ci uccide e ogni tentativo di ridurla finisce in nulla. Qualche giorno fa il collega
Sergio Rizzo del Corriere ha calcolato che
ogni 10 leggi cancellate ne nascono 12,
negli ultimi vent’anni ci sono stati 5.868
leggi sulla semplificazione a cui però sono seguite 6.655 leggi di complicazione.
La burocrazia, secondo un calcolo di Federdistributori, si mangia solo nel commercio l’1,14 per cento del Pil, cioè 1,4
miliardi di euro l’anno. Basti pensare che
per un’operazione di export in Italia servono come minimo 19 giorni, contro i 9
della Germania. Potremmo andare avanti all’infinito con gli esempi, i numeri e i
paragoni, ma a che serve? La realtà la
conosciamo tutti. Ci resta purtroppo
l’impressione che nessuno voglia davvero cambiare perché troppi ci guadagnano nel disastro. È chiaro, no? La burocrazia è diventata il potere più forte d’Italia, grazie ad essa gli incapaci comandano e i soliti fessi pagano. Anche se sono
stanchi come lei.
LO STUPIDOMETRO
Uno strumento
da inventare
STAFFETTE
Il lavoro
di padre in figlio
La staffetta generazionale è
un’altra cavolata dei Renzi boys and girls. Semplice. Mandare a riposo lavoratori di meno di 60 anni per assumere i
I nomi degli strumenti per misurare terminano normalmente in «metro». Ce ne accorgemmo fin da piccoli quando, febbricitanti, vedevamo la
mamma premurosa avvicinarsi col termometro. Per la misurazione delle (residue) facoltà mentali potrebbe trovare
utilità lo «stupidometro», sulla
cui adozione sarebbe stato verosimilmente d’accordo nien-
temeno che Albert Einstein.
Infatti, lo scienziato per antonomasia asserì che la stupidità umana è infinita; quindi
tutt’altro che limitata, circoscritta, e riguardante solamente gli altri.
Lucio Postacchini
M. del Tronto (Ascoli Piceno)
NUOVE PAROLE
NORD: Molte nubi e piogge diffuse su Centro-Sud Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna e localmente sulle basse pianure. Diffusa nuvolosità altrove, ma senza piogge. Temperature sempre miti.
CENTRO: Precipitazioni diffuse e frequenti temporali un po' su tutti
i settori, specie su Toscana, Lazio, Marche e Sardegna occidentale.
Neve sopra i 1500/1700 metri circa. Temperature in calo.
SUD: Nubi e precipitazioni inizialmente sulla Campania e sul Nord
Puglia poi le piogge raggiungono buona parte dei settori al pomeriggio eccetto i versanti ionici. Temperature in calo.
NORD: Più nubi e deboli piogge sparse sulle aree centro-orientali,
specie sui settori prealpini centrali ed occidentali. Più sole sulle pianure. Qualche raro temporale sull'Emilia Romagna.
CENTRO: Nuvolosità diffusa con piogge e temporali sulle regioni
adriatiche, specie Abruzzo, Marche e Umbria. Altrove piogge e rovesci più irregolari e alternate a schiarite.
SUD: Nubi e piogge diffuse un po' ovunque ma più intense sulle
aree tirreniche, anche forti sulla Sicilia centro-occidentale. Piogge
più deboli e schiarite sulla Puglia e sui settori ionici.
Il linguaggio
per truffare
Specialmente in politica e/o
negli ambienti professorali, è
diffuso un linguaggio anglofono e che abbiamo collezionato abbondantemente: spending review, slides, jobs act e
via dicendo. Mi ricorda quando nelle varie aziende si dovevano fare accettare cambiamenti non sempre graditi agli
interessati e si cercava, almeno, di ammorbidire e “camuffare” l’impatto! Così il Capo
Magazzino si chiamò e si trasformò in Material Manager!
Ora, attualizzando e traducendo in semplice e palese italiano, si chiamava e si chiama:
inganno, truffa.
Alessandro Giusti
e.mail
NORD: Torna l'alta pressione con bel tempo prevalente, salvo un
po' più di nubi sui settori alpini e prealpini di Nordest con occasionali piovaschi pomeridiani. Temperature molto miti.
CENTRO: Pressione in aumento e tempo soleggiato e stabile su
tutte le regioni salvo una locale parziale nuvolosità e qualche nebbia o foschia mattutina. Temperature in aumento e molto miti.
SUD: Ancora bassa pressione sulle nostre regioni con molte nubi e
piogge diffuse e temporali tra la Puglia, la Lucania e la Calabria. Più
sole su Ovest Campania e Ovest Sicilia.
Temperature previste oggi
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 6
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mesi: 6 giorni
mesi: 6 giorni
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mesi: 5 giorni
mesi: 4 giorni
mesi: 4 giorni
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CAGLIARI
CAMPOBASSO
FIRENZE
GENOVA
L'AQUILA
MILANO
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NAPOLI
PALERMO
PERUGIA
POTENZA
PRATO
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TORINO
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TRIESTE
VENEZIA
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Dati meteo a cura de iLMeteo.it,elaborazione grafica centimetri.it
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Finmeccanica dona tecnologie a Pompei
Morto lo scrittore svizzero Urs Widmer
Tecnologie e formazione per vigilare dallo spazio, e da terra, su Pompei. È quanto ha offerto, a titolo gratuito,
Finmeccanica al Mibac. Ieri il ministro Franceschini ha firmato con il presidente dell’azienda Gianni De
Gennaro una convenzione per la donazione da parte del gruppo di tecnologie e servizi innovativi per il
monitoraggio e la tutela di Pompei, per un valore complessivo «che non supera i 2 milioni di euro».
Lo scrittore e drammaturgo svizzero Urs Widmer, uno dei più raffinati autori di lingua tedesca, è morto ieri
a Zurigo all’età di 75 anni dopo una breve malattia. Paragonato a Max Frisch e Friedrich Durrenmatt,
Widmer è stato un autore estroso e fecondo. Ha pubblicato numerose opere di teatro, narrativa e
saggistica. In Italia è noto per il romanzo L'uomo amato da mia madre (Bompiani, 2002).
Nuova traduzione
I giorni perduti che stregarono Billy Wilder
L’editore Nutrimenti pubblica la versione integrale del capolavoro «maledetto» di Charles Jackson
sul dramma dell’alcolismo. Divenuto uno dei lavori più tesi e tragici del cineasta americano
::: GEMMA GAETANI
 Nel 1944 Charles Jackson pubblica The lost weekend (ora tradotto dall’editore
Nutrimenti col titolo Giorni
perduti, pp. 352, euro 18). Un
lungo, polposo romanzo autobiografico. Inanellato su cinque giorni tipici della vita di
un aspirante scrittore che adora Shakespeare, la musica
classica, la Garbo e che, soprattutto, è un long-time alcoholic (nonché un figlio di
padre assente e madre ipertrofica, con confuse manifestazioni da omosessuale latente, in adolescenza, che, da
adulto, lo perseguitano come
ricordi angoscianti).
Il suo selezionato micromondo consiste nell’amorevole fidanzata Helen e nel retto fratello Wick, artefici di tutte le azioni caratterizzanti la
missione dei co-dipendenti (i
familiari dei dipendenti da sostanze). Decisi a portarlo fuori
per un lungo weekend, non ci
riescono. I cinque giorni, che
sono i «giorni perduti» della titolazione italiana di romanzo
e film, che Don trascorre in
balia di se stesso e del whisky,
in una New York ridotta a
sfondo teatrale dalla concentrazione totale sui suoi luoghi
innanzitutto psichici, sono
uno zoom al microscopio
dell’inferno, con rari momenti
paradisiaci, che è la dipendenza per il dipendente.
Il senso di colpa, in difesa
degli altri, e quello di allontanamento degli altri, in difesa
di sé; le meschinerie (mentire,
rubare, impegnare, vendere);
l’onore (pagare i whisky uno
alla volta, sottrarsi alla visione
di Helen quando è sbronzo); i
segreti (nascondere fiaschette
in casa per gabbare chi crede
che lì sia al riparo); lo psichiatra che non lo aiuta, perché
non lo fa sentire un uomo con
un problema, ma solo un problema, approccio adatto a una
mente senza personalità, ma
non a Don, intellettuale prepotentemente consapevole
del baratro in cui è caduto,
che anela eccome la disintossicazione nella quale, ancora,
non riesce; le fasi del bere, ovvero bere un po’ e sentirsi
tranquilli, ma entrando in
esaltazione da inibizione allentata, allora bere sempre di
più, non percependo il pericolo, allora essere talmente
ubriachi da commettere gesti
.
SULLO SCHERMO
Nella foto, Ray Milland e Jane Wyman nel film. Sopra,
la copertina del libro [web]
:::
L’AUTORE
CHI ERA
Charles Jackson (1903-1968), scrittore statunitense, è noto
soprattutto per il romanzo «The Lost Weekend», tradotto in
italiano come «Giorni perduti» e appena pubblicato da Nutrimenti in versione integrale.
IL FILM
La lettura del romanzo ha conquistato il cineasta Billy Wilder,
che nel 1945 ne ha tratto un film con Ray Milland.
da padroni dell’universo ma
anche auto ed eterolesivi, il
delirium tremens, la notte
all’ospedale, uscirne, bere per
diminuire i sintomi dell’astinenza e quelli residui della
sbornia, allora continuare a
bere, perché nuovamente
brilli.
Sapientemente resa in ogni
dettaglio della triturante altalena che la dipendenza è, fusa
con quell’esame di coscienza
di un aspirante scrittore che
ricorda, ma in chiave quasi
tragica, l'Arturo Bandini di
Chiedi alla polvere di John
Fante, la materia del libro, altamente realistica e letteraria
insieme, era da best seller. Ciò
fu. Tradotto in quattordici lingue, diventò il prototipo piuttosto immortale dell’addiction
novel, genere allora nascente,
di PAOLO NORI
Come la coda del maiale
 Al lunedì, di solito, quando vado a prendere mia figlia, che chiameremo, convenzionalmente, la
Battaglia (l’altro giorno, sia detto per
inciso, ho scoperto qual è il suo dolce preferito, le fragole con panna
senza fragole), al lunedì, quando alle
quattro e un quarto arrivo a scuola,
un quarto d’ora prima dell’uscita dei
bambini, ci son sempre due o tre genitori di bambini che fanno le elementari con la Battaglia che parlano
delle partite del campionato di calcio
del giorno prima e io mi metto lì ad
ascoltare e quasi sempre mi stupisco
della cura e dell’attenzione con le
quali questi genitori hanno seguito
la giornata di campionato, della pro-
fondità dell’analisi, sia tecnica che
tattica che strategica che psicologica
e dei futuri sviluppi che lì, nel cortile
della scuola, sembrano certi, inevitabili, cosa dovuta, credo, al tono quasi
scientifico di queste conversazioni
del lunedì che mi fanno pensare al
fatto che, quel giorno, all’uscita di
tutte le scuole di tutt’Italia, sta succedendo una cosa del genere e che
se una parte anche minima di questa
intelligenza e di questa capacità di
analisi fosse dirottata, non so, sullo
studio della lingua etrusca, probabilmente nel periodo di tempo corrispondente a un girone di ritorno
avremmo la risposta a molti misteri
che, credo, da secoli tormentano i
linguisti di mezzo mondo. Poi arrivano le quattro e mezza, i bambini
escono, e tra loro la Battaglia che è
così contenta, di solito, di uscire da
scuola, che delle volte mi torna in
mente una sera che si era messa a
parlare di felicità e io, che non ho
molta dimestichezza, con la parola
felicità, perché in dialetto non esiste
(in dialetto parmigiano non si è felici, si è contenti), e tutte le volte che
penso alla felicità mi viene in mente
Gianni Celati che una volta deve aver
scritto che la felicità è un concetto
americano, io, dicevo, quella sera
che ho sentito la Battaglia che parlava di felicità le ho chiesto cosa voleva dire, felicità, e lei ci ha pensato
un po’ e poi mi ha risposto: «Io sarò
felice l’ultimo secondo dell’ultimo
minuto dell’ultimo giorno dell’ultimo mese dell’ultimo anno di scuola».
che non traboccava di seriali
addiction memoir come oggi
(oltre l’alcolista, anche lo psichiatra inascoltato è figura
narrativa alla sua epifania).
Billy Wilder lesse il libro.
Folgorato, nel 1945 ne fece
quel capolavoro espressionista (Giorni perduti, appunto),
il più «germanico» dei suoi
film, che, nella storia del cinema, nobilitò il personaggio
dell’alcolizzato: da macchietta
comica, alla Stanlio e Ollio, a
protagonista di spessore
drammatico.
Inizialmente
osteggiato dai produttori d’alcolici, per paura che ne avrebbe limitato il consumo, vinse
quattro Oscar.
Fu un’opera, tuttavia, che
pagò forte pegno all’edulcorazione hollywoodiana di soggetti tratti da romanzi, già in
voga in quegli anni. Accadrà,
per mano di Blake Edwards,
anche a Colazione da Tiffany
di Truman Capote, la cui Holly verrà de-bisessualizzata,
esattamente come il Don cinematografico, e il cui finale
«ribelle» (Holly non sceglie affatto Paul, così come Don non
smette ancora di bere, a fine
romanzo) sarà pacificato in
un edificante lieto fine.
A settant’anni dall'uscita
americana, Nutrimenti ritraduce il romanzo, per la prima
volta in versione integrale, facendo giustizia filologica a
quegli adattamenti cinematograficamente meravigliosi, e
forse eticamente necessari
(non sia mai detto che i lieti finali sono banditi dalla gamma
delle possibilità), ma, di fatto,
parziali. La vera storia di Don
era nelle parole di Jackson, ora
tutte in libreria.
CULTURA
Venerdì 4 aprile 2014
29
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Il premio Nobel
García Márquez
ricoverato in Messico
per polmonite
Il romanziere Gabriel García Márquez è stato
ricoverato in un ospedale di Città del Messico
per una polmonite. Lo ha confermato nella
serata di ieri un potavoce del ministero della
Sanità messicano, che ha aggiunto: «La famiglia ci ha chiesto di non fornire informazioni
sulle condizioni di salute».
Lo scrittore colombiano, vincitore del premio
Nobel per la Letteratura e autore di numerosi
bestseller, ha compiuto 87 anni lo scorso 6
marzo.
E pochi giorni dopo, l’11 marzo scorso, è venuto a mancare suo fratello minore, Gustavo
García Márquez, ex diplomatico, che aveva 78
anni ed era da tempo malato.
In occasione del suo compleanno, García
Márquez, che da alcuni anni è malato, era
uscito qualche minuto da casa di Città del
Messico per salutare i giornalisti ed i fotografi
che l’aspettavano, ma non aveva pronunciato
nessuna parola. Secondo una radio locale, a
provocare il ricovero non sarebbe stata una
polmonite bensì un problema neurologico.
Gabo, come viene chiamato l’amatissimo
scrittore di Cento anni di solitudine, è ricoverato all’Istituto nazionale di scienza mediche Salvador Zubiran.
ZEFFIRELLI
::: VALENTINA PRINCIC
 Si guarda intorno quasi incredulo, tra le mani le
pagine fresche di stampa.
L’emozione è sempre tanta,
anche per un uomo di spettacolo del suo calibro che a
novant’anni passati non
vuole ancora fermarsi.
Si chiama Francesco il
nuovo libro fotografico di
Franco Zeffirelli, edito e distribuito da De Luca Editori
d’Arte (pp. 124, euro 40),
che è stato presentato ieri
mattina nella villa del maestro sull’Appia Pignatelli. Per
onorare la figura esemplare
di Papa Bergoglio, l’artista
toscano ha deciso di raccontare la vita di Francesco
d’Assisi. Attraverso le immagini memorabili del suo film
capolavoro girato nel 1972,
Fratello sole, Sorella luna, e
restaurato nel 2011 dalla Minerva Rarovideo nella sezione «A memoria del cinema
italiano», Zeffirelli ripropone
il cammino del santo in
un’Europa avida e senza
credo.
«In Sud America Francesco era stato tradotto in
Francisco e a tutti era piaciuto. Perfino Papa Bergoglio
aveva espresso molta simpatia per me quando era arcivescovo del suo Paese», ha
raccontato Zeffirelli. «Vide il
mio lavoro, Francesco, e ne
restò colpito. Mi disse: “Finalmente qualcuno che ha
l’atteggiamento giusto verso
noi preti”». Ed essendo molto legato ad alcuni suoi film,
Zeffirelli non poteva far altro
che riprendere in mano la figura di uno dei santi più noti
e venerati in tutto il mondo.
«Il mio libro su San Francesco
per celebrare il Papa umile»
Il grande regista presenta il volume fotografico che raccoglie le più belle
immagini del suo capolavoro. «Con Bergoglio ho ritrovato la purezza»
.
GLI SCATTI
A sinistra, alcune delle più
belle immagini tratte dal
libro «Francesco», dedicato al Papa e presentato ieri. Le foto sono riprese dal
film capolavoro del 1972
girato da Franco Zeffirelli
[u.s.]
dace degli scatti convince
per l’angolatura adottata:
colpiscono le molte panoramiche girate nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini e
nell’Abbazia di Sant’Antimo
a Castelnuovo dell’Abate, in
frazione di Montalcino (provincia di Siena), anche se la
scena finale è quella più
spettacolare, girata nel Duomo di Monreale, in provincia di Palermo, in cui Francesco incontra il Papa.
I primi piani
Dall’infanzia
«Fin da bambino ho imparato a rispettare la figura
di San Francesco e con l’arrivo di questo Pontefice ho
riscoperto lo spirito puro
della religione. Per questo
ho deciso di dedicare a Bergoglio questo mio ultimo lavoro. Mi piace la sua semplicità e se la Chiesa ha partorito quest’uomo così fuori
dagli schemi, è perché c’era
la necessità di umanizzare la
vita dei cristiani».
Il regista appare entusia-
Franco Zeffirelli [Ansa]
:::
sta del fatto che al Soglio
pontificio sia salito l’argentino: «Stavo attraversando un
periodo della mia vita colmo
di dubbi e di incertezze su
cosa amare e a cosa dedicare i miei sogni. Un giorno,
però, Dio volle farmi un regalo per confortarmi: la decisione della Chiesa di eleggere Papa un personaggio fino ad allora poco conosciuto che mi attrasse con la sua
decisione inaspettata di
chiamarsi Francesco», ha
scritto nella dedica per il Papa che apre il libro fotografico.
La scelta degli scatti catapulta letteralmente dentro le
scene girate nel 1972, mentre il commento introduttivo
di Francesco Alberoni accompagna il lettore pagina
dopo pagina nel percorso di
sofferenza e gloria eterna di
San Francesco. Ad Annamaria Piacentini, collaboratrice
di Libero, è affidata la parte
critica, in cui vengono spie-
IL LIBRO
LE FOTOGRAFIE
«Francesco» è il titolo del
volume fotografico di
Franco Zeffirelli presentato ieri nella villa del
grande regista. Contiene
alcune delle più belle immagini tratte dal film capolavoro del 1972, «Fratello sole, sorella luna».
Il libro è pubblicato da
De Luca editori d’Arte
(pp. 127, euro 40)
I CONTRIBUTI
Oltre a uno scritto introduttivo del sociologo
Francesco Alberoni, il libro contiene un contributi critico di Annamaria
Piacentini
gati con chiarezza e puntualità i retroscena della versione cinematografica di questo importante progetto. La
premessa invece è stata lasciata a Don Felice Accocca
e a Padre Enzo Fortunato
(direttore della rivista San
Francesco), entrambi entusiasti per aver presentato «il
film che ha contribuito a fare la storia del francescanesimo».
Un caso cinematografico
che - oltre aver invogliato
molti giovani a indossare la
tonaca negli anni 70 - ha saputo imprimere nella mente
di più di una generazione la
vicenda religiosa di Assisi.
Molte le zone d’Italia
coinvolte nell’opera di Zeffirelli, che nella selezione au-
Ma a fare la differenza, in
un libro per la gran parte fotografico, sono i primi piani,
sempre intensi e originali.
«Tra gli scatti che più mi
piacciono, ce n’è uno, quello
di Francesco con il pane tra
le mani, che mi entra
nell’anima», ha detto Zeffirelli. « La pioggia battente e
la grandezza del suo gesto
mi colpiscono ogni volta che
guardo questa foto».
Ma per concludere, il regista, senza aver mai smesso
di stringere il suo motivo
d’orgoglio tra le mani, porta
un’ultima dedica (ovviamente nel suo stile) a Bergoglio, il Papa che gli ha dato la
spinta giusta per creare questa fantastica raccolta fotografica: «San Francesco è il
santo che Dio mette sulla
nostra strada per soccorrerci
e da lui ha preso il nome un
Papa che parla come una
comare, ma che sa arrivare a
tutti».
30
SPETTACOLI
Venerdì 4 aprile 2014
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Complimenti per la trasmissione di FRANCESCO SPECCHIA
Se «The Voice», da dietro, è meglio di «XFactor»
 Osservando, l’altra sera, l’immarcescibile Raffaella Carrà che battutteggiava; che danzava con un’energia
pulita che neanche Matteo Renzi; che
salvava una tale Francesca avvolta nel
soul dalla trombatura; che abbracciava
un ragazzo toscano con la voce da soprano (che per entrare nel suo team
avrebbe ucciso a mani nude); che insufflava in una gara in teoria ferocissima
una rara umanità; be’, ho realizzato che
The Voice of Italy (Raidue, mercoledì
prime time) è meglio di XFactor. E lo dico da cultore di XFactor. Mi supporta il
fatto, al di là della storia potente di Sorella Cristina che canta come Anastacia
(botta mediatica planetaria) e che sceglie come coach J-Ax, ben 3.465.000 telespettatori con uno share 14,33% han
seguito Raffa, Pelù, Ax e Noemi e le loro
scelte tecniche estratte tra talenti al
buio. Non tanto la seconda (The battle),
quanto la prima parte di The Voice, infatti, con quella sua selezione di spalle aiutata solo dal suono della voce, dal
timbro, dall’empatia canora del candidato, che non di rado spinge il vip selezionatore di fare la figura del pirla, è uno
dei più spietati meccanismi di immedesimazione della tv. L’altra sera, per contendersi uno dei 99 Posse che ha trasformato Like a Virgin di Madonna in un
reggae, e un ragazzotto di 27 anni in tuta
da ginnastica (veramente bravi!), Pelù si
è prodotto in acrobatiche ruffianerie:
«In questo studio ci costruivano gli aeroplani, e tu mi hai fatto decollare».
Mentre per giustificarsi di scelte inopinate Ax ha sparato metafore da film: «Mi
sento come un americano di fronte a un
bidè: lo guardo con interesse ma non so
cosa farci». I personaggi a The Voices’alternano frenetici ognuno con una sua
storia: la filippina di seconda generazio-
ne a tracolla di una chitarra più grande
di lei, il cantautore scafato ma supponente, la 17enne buzzica ma con una
voce che «fa esplodere le teste in prima
fila...», ecc. Tutti bravi i coach, anche se
Noemi - la meno simpatica - dovrebbe
cambiare sarto e ricordarsi che non è
Mina. Qualche errore di scrittura (alcuni dei concorrenti non vengono inquadrati, senza un perché), buona regia,
astutissimo Teodoli di Raidue nella
confezione del palinsesto attorno. Ma
se non ci fosse l’umanità di Raffa…
Intervista a Michael Dobbs
POLITICA SHOW
Parla il creatore di «House of cards»
«La Merkel? È talmente noiosa...»
::: TOMMASO LABRANCA
David Wenham e Elisabeth Moss in «Top of the lake» [u.s.]
Dal nove aprile Sky Atlantic
Da «Gomorra» a «Diabolik»
un canale di sole serie
::: ANTONELLA LUPPOLI
 Novantasei
statuette
vinte, più di venti vincitori di
premi Oscar e nomi altisonanti come Martin Scorsese,
Steven Spielberg, Matthew
McConaughey,
Penelope
Cruz, David Fincher e Zach
Galifianakis. Tutto questo grazie anche a un accordo in
esclusiva firmato con la Hbo in unico canale, Sky Atlantic.
Il nuovo progetto, ideato dalla
scuderia televisiva targata
Murdoch, è pensato per coloro che sono dipendenti dalle
serie tv (molti) o più in generale per quanti amano le grandi storie (ancor di più).
Sky Atlantic apre i battenti il
prossimo 9 aprile alla posizione 110 del telecomando (visibile anche su SkyGo!) e lo fa
con sceneggiati pensati ad
hoc (le produzioni originali
targate Sky), con prodotti inediti per l’Italia (serie tv americane ed europee firmate da
Hbo, 20th Century Fox, Starz,
Bbc, Zdf) e con un po’ di library.
Molto orgogliosi della nascita di Sky Atlantic sono
l’amministratore delegato del
gruppo Andrea Zappia, il VP
cinema, intrattenimento e news Andrea Scrosati e il direttore di rete Antonio Visca.
Zappia ha dichiarato: «La nascita di questo canale assume
grande importanza perché è il
primo nel panorama televisivo italiano, conferma il ruolo
importante che la pay tv riveste oggi in Italia e infine, ci
consente di appagare maggiormente i nostri abbonati».
Gli fa eco Scrosati che spiega:
«Ciò che maggiormente ci
inorgoglisce è la qualità dei
prodotti». E anche il direttore
Visca gongola: «Abbiamo racchiuso il top della serialità
mondiale in un solo canale».
Dicevamo poco fa che l’offer-
ta è declinata secondo tre direzioni principali: le produzioni originali Sky, le serie tv
di
successo
importate
dall’estero e infine la library.
Tra le prime Sky annovera Venuto al mondo - Extended
Version scritta, diretta e interpretata da Sergio Castellitto
(volto del canale) e in onda
dal 15 aprile. L’attore ha raccontato: «È un prodotto qualitativamente adatto al cinema ma impossibile da portare
sul grande schermo per la sua
lunghezza». Precisa ancora
scherzoso: «Eppure, qualcosa
anche qui l’ho dovuta tagliare». Nella serie tv, scandita in
cinque episodi, si ritrovano
tutti i temi del best seller,
scritto dalla signora Castellitto
Margaret Mazzantini, da cui
lo sceneggiato trae ispirazione.
Inoltre, arriva a maggio Gomorra - La serie. Dal libro di
Roberto Saviano, ma non direttamente collegata alle pagine che hanno fatto, la serie tv dodici episodi sul piccolo
schermo da maggio - racconta
le dinamiche perverse e sanguinose che la camorra detta
in Campania e non solo.
Poi ci sarà - da novembre 1992, dieci episodi con Stefano Accorsi, in cui si racconterà
la nascita di Tangentopoli attraverso la vita di sei persone.
Infine, Diabolik ispirato
all’eroe creato dalle sorelle
Giussani e la seconda stagione
di In Treatment. Da oltreoceano arrivano House of Cards, ispirata al celebre romanzo di Michael Dobbs e la
quarta stagione de Il trono di
spade. Queste ultime in onda
già dal primo giorno di programmazione. Ad arricchire il
palinsesto ci saranno una po’
di scripted come Top of the
lake, True detective, Master of
Sex, The Fall, solo per dirne
alcuni.
 Ecco un buon motivo per
non credere nell’astrologia: Michael Dobbs, nonostante sia nato nello stesso giorno di Carlo
d’Inghilterra, è un uomo intelligente e di successo.
Giovanissimo, si trasfersce in
America e lavora al Boston Globe
durante il Watergate. Tornato in
Gran Bretagna, dopo un incontro fortuito al pub, si ritrova a lavorare a fianco di Margaret
Thatcher, sfuggendo per miracolo all’attentato del 1987. Oggi è
life peer, carica che corrisponde
vagamente a quella dei nostri senatori e che anche oltremanica
vorrebbero abolire.
Nel 1989 Dobbs pubblica
House of Cards, un romanzo appena tradotto in italiano da Fazi
Editore in contemporanea con
la messa in onda della versione
televisiva americana su Sky
Atlantic. È un successo globale.
Un qualunque italiano si sarebbe montato la testa, un anglosassone non rinuncia allo humour.
«Oggi a Londra si discuteva un
progetto di legge importantissimo, spero che nessuno dirà che
intanto me lo godo a Milano in
un albergo di lusso».
In realtà Lord Dobbs ha poco
dell’assenteista. Ha appena passato tre settimane intense discutendo del referendum con cui gli
inglesi tra un paio di anni dovranno decidere se restare o meno nell’Unione Europea.
Mr Dobbs, ricorderà come iniziava il famoso Manifesto: «Uno
spettro si aggira per l’Europa: il
comunismo». Oggi potremmo
dire: «Uno spettro si aggira per
l’Europa: l’Europa». Un’entità
che spaventa tutti.
«L’errore è stato tutto politico. Si
è consumato una specie di tradimento dello spirito europeista
iniziale. Sono convinto che dovremmo tornare ai principi di
base, quelli definiti nei Trattati di
Roma. Troppa attenzione alla
politica e poca alle persone e
all’armonia tra di loro. Io sono
nato subito dopo la Seconda
guerra mondiale e a differenza di
mio padre e dei miei antenati, io
non ho mai vissuto un conflitto.
E non voglio che i miei figli lo vivano. Questa dovrebbe essere la
prima preoccupazione dell’Europa: unire i popoli. Tutti i nemici dell’Europa in realtà avversa-
no un’unione basata solo su interessi politici e monetari».
Parliamo dell’America. Come
hanno trasformato il suo libro?
«L’unica differenza riguarda il
nome del protagonista. Nel libro
si chiama Urquhart, un nome
scozzese che ha un suono misterioso anche per gli inglesi, ma
che gli americani proprio non
riuscivano a pronunciare e hanno modificato in Underwood. Al
di là di quello, tutto è rimasto
uguale perché uguale è la politica. L’essere umano con grande
ambizioni che aspira al potere si
comporta allo stesso modo in
ogni luogo e in ogni tempo.
Spesso mi paragonano allo Shakespeare del Riccardo III. In realtà anche Shakespeare trattava
una materia eterna perché insita
nel nostro Dna».
Sono passati 25 anni da quando è
uscito il suo libro. In cosa sarebbe diversa la storia se scritta oggi?
«Essenzialmente nell’apporto
tecnologico che ha modificato la
politica. Pensi solo alla scomparsa dei comizi, che da noi si tenevano nei pub e non nelle piazze
come in Italia. Il politico è in contatto diretto con il suo elettorato
24 ore al giorno, attraverso Twitter. E poi ci sarebbe il lato oscuro,
.
PROTAGONISTI
Sopra, l’ex consigliere
politico e romanziere
Michael Dobbs. A fianco, Kevin Spacey nella
serie «House of Cards»
[uff.stampa]
lo spionaggio e il boicottaggio informatici».
Avrà visto il film The Iron Lady
con Maryl Streep. Quanto di vero
c’è su Margaret Thatcher?
«In quel caso la verità non è necessaria, perché non si tratta di
un documentario. È un film che
vuole narrare la storia di una persona e lo fa presentandola in un
momento drammatico della sua
vita, quando la sua mente si fa
confusa. Devo dire che è stato
fatto un ottimo lavoro dal punto
di vista dello spettacolo. Per
quanto riguarda le parti politiche, la Thatcher mi è sembrata
ritratta in maniera reale. Io sono
stato a lungo al suo fianco, le
scrivevo i discorsi, abbiamo persino litigato duramente e per
questo sono stato allontanato
dallo Scacchiere. Quando è morta era ormai una figura odiata da
La commedia e il fumetto «Quai d’Orsay»
Come ridere di un ministro
senza dimenticare l’amor patrio
::: ADRIANO SCIANCA
 Il senso dello Stato di una nazione si
misura anche da particolari minori. Anche
da produzioni pop, che ritraggono il potere
senza pagare dazio alla propaganda ma anche senza indulgere nella più trita retorica
antinazionale. Per capirlo dobbiamo rivolgere gli occhi alla Francia e alla commedia brillante Quai d’Orsay del regista Bertrand Tavernier, presentata nei giorni scorsi al Festival del nuovo cinema francese di Roma. La
pellicola, ambientata alla Farnesina d’oltralpe, mostra il mondo della diplomazia vista
dal di dentro, attraverso l’occhio di un giovane funzionario, sullo sfondo dell’era Bush
e della democrazia post 11 settembre.
Ancor più interessante del film, tuttavia, è
la graphic novel in due volumi da cui la pellicola è tratta. Parliamo de I segreti del Quai
d’Orsay, di Christophe Blain e Abel Lanzac,
pubblicato in Italia da Coconino Press - Fandango. Un vero e proprio caso editoriale in
Francia, con oltre 300mila copie vendute. La
particolarità del fumetto, al di là del tratto
caratteristico di Blain, e che Lanzac è lo
pseudonimo di un vero ex funzionario ministeriale.
Protagonista de I segreti del Quai d’Orsay è
Arthur Vlaminck, neoassunto consigliere
«per il linguaggio» del vulcanico ministro
degli Esteri Taillard de Vorms, figura di fantasia ispirata a Dominique de Villepin. Una
cosa del genere, in Italia, finirebbe immediatamente a tarallucci e vino: un corrotto di
qua, un puttaniere di là, un accenno di indignazione per tranquillizzare la coscienza e
tanto fatalismo qualunquista. In Francia
no.
Non che la graphic novel offra un ritratto
idealista, retorico o autocompiaciuto delle
stanze del potere. Tavola dopo tavola, tutta-
SPETTACOLI
Venerdì 4 aprile 2014
31
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 «Dal 15 aprile su SkyAtlantic arriva Venuto al mondo - Extended Version,
ma stiamo anche pensando a un film
ispirato a Nessuno si salva da solo».
Margaret Mazzantini lo dice come fosse una madre felice e impaurita nel vedere i propri figli mentre spiccano il volo. Quando scrisse Il catino di zinco
(Marsilio, 1994) era una autrice come
tante. Poi sono arrivati Manola (Mondadori, 1998) e Non ti muovere (Mondadori, 2001) ed è iniziata l’ascesa
all’Olimpo. La consacrazione della
Mazzantini è segnata però da Venuto al
mondo (Mondadori, 2008), il bestseller
che racconta la storia di Gemma, Pietro
Il progetto sul piccolo schermo
Castellitto e Mazzantini firmano «Venuto al mondo»
(suo figlio), Gojko (il padre naturale del
bambino) e Diego (il padre «legalmente riconosciuto»). Sullo sfondo la Sarajevo degli anni Novanta, quella dilaniata dalla Guerra dei Balcani. Poi, ci sono
Nessuno si salva da solo e l’ultimo
Splendore, entrambi editi Mondadori.
Ieri mattina, la signora Mazzantini
sedeva di fianco al marito Sergio Castellito, che presentava la versione seriale per il piccolo schermo di Venuto al
mondo. La sua è una presenza costan-
te, ma delicata. E ingombrante non lo è
stata nemmeno quando si è seduta a
un tavolo con Castellitto per scrivere la
sceneggiatura o quando era sul set.
«Ho aiutato mio marito a scrivere la
trama e a scegliere quali parti, per esigenze di copione, era necessario tralasciare. Sono stata anche sul set con lui e
Penelope Cruz [u.s.]
gli attori». Ma vuole rimanere lontana
dai riflettori televisivi e cinematografici. «Scrivere rimane la mia passione. Mi
piace l’idea che il romanzo possa estraniare momentaneamente il lettore per
poi farlo tornare a se stesso con qualcosa in più, arricchito. Girare alcune
scene non è stato per niente facile, d’altronde non lo era neppure stare a Sarajevo in quegli anni».
La Mazzantini è felice della «versione allungata» confezionata per Sky e
conclude: «Sono contenta perché la serialità concede maggiore completezza».
ANT. LUP.
ALESSANDRO HABER
«Racconto la pietà
per l’uomo Bettino»
L’attore nei panni di Craxi nella pièce «Una notte in Tunisia»
::: LEONARDO IANNACCI
tutti. Oggi è iniziata la classica fase revisionista. Però la Gran Bretagna non la rimpiange, in quanto adesso non servirebbe. Era
perfetta per il suo tempo, così
come Churchill lo era per il suo».
Qual è la sua opinione, ammesso
che ne abbia una, sul nostro Matteo Renzi?
«Non lo conosco abbastanza.
Conosco meglio personaggi di
maggiore spessore, Hollande,
Putin, Berlusconi. Politici particolari, le cui azioni extrapolitiche
spesso superano la fantasia.
Quale scrittore sarebbe stato
tanto perverso da immaginarsi
un presidente che va a trovare
l’amante scappando dall’Eliseo
in motoretta? Di sicuro la Merkel
lavora di più e con maggiore serietà. Ma è così noiosa...».
STANZA DEI BOTTONI
Thierry Lhermitte è il ministro
Taillard de Vorms in «Quay d’Orsay», commedia di Bertrand Tavernier [u.s.]
via, si avverte costantemente l’impressione
che sputare sulla Francia, anche quando si
tratta solo di un fumetto, non sia affatto uno
degli sport più praticati in riva alla Senna.
Il ministero è un microcosmo di personaggi, caratteri e gag ma nonostante tutto ci
si prende comunque sul serio. Lo staff ministeriale non è una corte dei miracoli, ma
un vero commando operativo. Talora sgangherato e casinista, ma sempre degno di patriottico rispetto.
Taillard de Vorms, il ministro, è un ciclone. I tratti sono appena abbozzati, il suo naso si allunga in una proiezione quasi futuristica, sembra quasi un uomo-proiettile.
Entra ed esce dalle situazioni accompagnato
da una sorta di rombo, ragiona e parla a una
velocità doppia rispetto a chiunque gli sia
accanto. Il suo attivismo sfrenato è caricaturale, ma la matita non è intinta nel fiele.
Al contrario, sia pur dipinto con forti tratti
satirici, l’alter ego di Villepin ne esce come
una figura affascinante. Uno, per dire, che
alterna le riunioni ufficiali alla lettura di Eraclito, Democrito, Mao, Ignazio di Loyola.
Parlando con quelli del suo staff usa il familiare «compagno» (bando agli equivoci: in
francese è camarade, una parola unica per
rossi e neri). I suoi ordini sono contraddittori
e talvolta un po’ pazzoidi, ma il fumetto lascia intendere che la contraddizione è solo
nell’osservatore che pensa più lentamente
dell’uomo di genio.
Insomma, un modo di guardare dentro al
Palazzo per noi piuttosto inedito e istruttivo,
da cui traspare una diversa visione della politica e dello Stato. Unico appunto: c’era
davvero bisogno di inserire il cammeo di un
Berlusconi galante e sopra le righe, che finisce per prendersi del «coglione» dal protagonista? Ma si sa, in fondo sono pur sempre
francesi.
 Chi siamo noi per giudicare un uomo? Soprattutto se
quell’uomo si chiama Bettino
Craxi, già messo all’indice come un «mostro» negli ultimi
anni di vita? Un personaggio
pubblico con precise responsabilità di governo che si è macchiato di reati e ha pagato con
un esilio volontario, scelta che
lo ha portato lontano dall’Italia
e lo ha reso prigioniero di rimorsi e di sensi di colpa?
Questo dubbio è la riflessione che la pièce Una notte in
Tunisia ingenera, alla fine, nel
pubblico. La scommessa artistica che Alessandro Haber ha
voluto giocare nel luogo a lui
più congeniale, quello del teatro e che abbiamo visto al Duse
di Bologna, dove la figura di
Craxi ha aleggiato per due ore
pur non manifestandosi in modo diretto: il 67enne attore
molto amato da Pupi Avati,
nelle mistificanti vesti del leader socialista che ha spadroneggiato politicamente negli
anni 70 e 80, non è mai stato
Bettino ma un allusivo «mister
X», accovacciato dietro una
scrivania, tra i dubbi e le scartoffie di un’esistenza che è stata prima trionfale e alfine
drammatica.
Un anti-eroe solo e sconfitto
sotto una tenda berbera che fa
da sfondo agli ultimi giorni di
vita di un uomo politico, in una
finta Hammamet dove il vero
Craxi trovò la morte il 19 gennaio del 2000.
Spiega Haber: «Nella mia vita non ho mai votato per il Partito Socialista e ho giudicato
Craxi senza pietà quando si è
scoperto quel che aveva fatto.
Tuttavia l’errore che abbiamo
cercato di non commettere
nella costruzione di questa recita era quello di voler giudicare il politico. La riabilitazione
finale è umana e non rappresenta un perdono per il leader
di un’Italia che ha attraversato
gli anni di piombo e l’edonismo degli anni 80. Craxi è stato
un personaggio che ha fatto
parte della storia del nostro
paese, un tipo carismatico e
beckettiano, certamente sco-
Alessandro Haber è Bettino Craxi [u.s.]
“
 La decisione
di andare ad
Hammamet è stata
una scelta coraggiosa
dell’uomo e non una
fuga del politico.
La gente, alla fine di
questa recita, torna
a casa spaesata.
Consapevole che
il senso di pietà è per
l’uomo Bettino e non
per il leader Craxi
.
ALESSANDRO HABER
modo. Un interprete, però, della stagione di Mani Pulite, anni
che hanno generato quel senso
di sfiducia degli italiani verso la
politica».
Scritta da Vitaliano Trevisan
e diretta da Andrée Ruth
Shammah, Una notte in Tunisia è l’immaginifico racconto di
un Re Lear o di Ricardo III del
nuovo millennio: «Preparare
uno spettacolo, oggi, sui sacri
testi di Shakespeare o di Goldoni è fin troppo semplicistico.
Ho provato ad andare oltre, a
costruire una vicenda teatrale
su fatti contemporanei. Rispol-
verare una personalità così
complessa come quella di Craxi poteva non essere una scelta
indovinata, invece si è rivelata
giusta perché mettere in scena
i suoi ultimi giorni ha creato
curiosità, discussioni e suscitato dibattiti. Lei, come hanno
fatto altri giornalisti, mi chiede:
che effetto le ha fatto interpretare uno dei maggiori esponenti della politica corrotta italiana? Le rispondo: un effetto
grandioso se anche lei è stato
colpito da questa pièce come
gran parte del pubblico. Fare
teatro è anche ipnotizzare chi ti
viene a vedere».
Accanto a un Haber da tempo non così brillante e fisico in
scena, ecco la brava Maria Ariis
nel ruolo della moglie, Pietro
Micci in quello del maggiordomo e Roberto Trifirò nei panni
del dottore. «Cerco di non mistificare l’uomo Craxi: lo tratteggio duro e antipatico ma, alla fine, lo raffiguro solo e abbandonato ma ancora dedito
alla passione della sua vita, la
politica», continua Haber. «La
decisione di andare ad Hammamet è stata una scelta coraggiosa dell’uomo e non una
fuga del politico. In Italia sarebbe stato condannato a qualche mese di arresti domiciliari,
mica gli avrebbero tagliato la
testa... La gente, alla fine di
questa recita, torna a casa
spaesata. Consapevole che il
senso di pietà è per l’uomo
Bettino e non per il leader Craxi».
32
Venerdì 4 aprile 2014
PALINSESTI
Venerdì 4 aprile 2014
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18.50
20.00
20.30
21.10
21.15
23.45
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Unomattina caffè “Le
università italiane”
TG1 - Previsioni sulla
viabilità CCISS Viaggiare informati
Unomattina. Condotto
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ed Elisa Isoardi
Unomattina Storie Vere
“Il terremoto de
L’Aquila del 2009”
Unomattina Verde “La
rinascita economica
dell’Abruzzo”
Che tempo fa
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decaduti”. Condotto
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Mare e Paola Perego
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Flavio Insinna. In giuria Rita Pavone, Gigi
Proietti e Claudia Gerini
TV7 Settimanale del
TG1 “Il comizio e lo
show”
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8.15
8.35
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14.00
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17.45
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20.30
21.00
21.10
23.20
23.35
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Julia: la strada per la
felicità
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Due uomini e mezzo
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“Il buon vicino”
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da Giancarlo Magalli,
Adriana Volpe
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stella” “Pin-up Girl”
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delle idee “L’Italia tra
resistenze e cambiamento”. Condotto da
Nicola Porro
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vista
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Condotto da Federico
Russo con Valentina
Correani. In giuria Raffaella Carrà, Noemi
Meteo 2
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10.00
11.10
11.15
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12.25
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14.00
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15.00
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16.40
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19.30
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23.10
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TGR Buongiorno
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L’Aquila”
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rimedi”
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Noemi Ciceri”. Condotto da Barbara De
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“Protagonista Daniele
Mazzuccato”
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2.30
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voce del’irruenza.
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SuperCinema “Le lacrime di Angelina Jolie
per le vittime degli stupri etnici di Srebrenica”
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Stampa - Meteo 5
Striscia la Notizia - La
voce dell’irruenza
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Uomini e Donne (Repl.)
Off the Map “E’ solo
una foglia” “Non tutto
guarisce”
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19.25 Furia cieca
SCM
Con Rutger Hauer
19.30 Il primo amore di
Anne
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Con Maria Annette
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Con R. Wieckiewicz SCU
21.00 Venerdì 13
Con Jared Padalecki SCM
21.00 Prima tv Giustizia imperfetta
SCP
Con Rob Lowe
21.00 Hook - Capitan Uncino
Con Dustin Hoffman SCF
21.00 Mia moglie è una
bestia
Con Massimo Boldi SCC
21.10 Kill Bill - Volume 1
Con Uma Thurman SC1
21.10 Una bugia di troppo
Con Eddie Murphy SCH
22.40 Cooper: un angelo
inaspettato
Con J. Michael Davis SCP
22.45 Red Lights
Con Cillian Murphy SCM
22.45 La fredda luce del
giorno
SCH
Con Henry Cavill
22.45 Head of State
SCC
Con Chris Rock
23.05 Facciamola finita
SC1
Con James Franco
23.25 Zampa 2 - I cuccioli di
Natale
SCF
Con Cheryl Ladd
23.30 Zatoichi
Con Takeshi Kitano SCU
0.15 Sognando l'Africa
SCP
Con Kim Basinger
0.25 Neil Young
SCH
Journeys
LEGENDA
CN Cartoon Network
D
Discovery Chan. HD
DY Disney Channel
ES
Eurosport HD
F - FR Fox HD - Fox Retro
10.40 Rugby, Super 15 2014
Brumbies - Blues
SP2
(Diretta)
13.30 Biliardo, Snooker China
Open 2014 Da Pechino
Quarti di finale (Dir.) ES
18.30 I Signori del Calcio
SP1
Franco Baresi
18.30 Nissan the Quest SP3
20.00 Rubrica sportiva Serie B
prepartita (Diretta) SP1
20.30 Calcio, Serie B Anticipo
33a giornata Palermo SP1
Avellino (Diretta)
21.00 Golf, US PGA Tour 2014
Da Humble (Texas) Shell
Houston Open: 2a
SP3
giornata (Diretta)
21.45 Calcio femminile, Mondiali
Under 17 Da San Jose
(Costa Rica) Finale 3°
posto: Italia - Venezuela (Diretta)
ES
22.30 Rubrica sportiva Serie B
postpartita (Diretta) SP1
22.45 Basket, NBA 2013/2014
Oklahoma City Thunder - San Antonio
SP2
Spurs (Replica)
HD
15.50
16.35
17.25
18.30
19.20
21.10
0.00
1.50
9.40
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11.30
12.00
12.55
14.00
15.30
15.45
18.55
19.35
20.30
21.15
0.05
2.20
Rai 4
Rai 5
20.55 I fantasmi di casa Hathaway "Operazione:
NCK
fattorino"
21.00 La famiglia Addams
"Natale con la famiglia
FR
Addams"
21.00 Prima tv Criminal Minds
FC
"Il frutto dell'odio"
21.00 C'era una volta
F
"Ragazza sperduta"
21.05 I maghi di Waverly
DY
"Alex si ritira"
21.20 I fantasmi di casa
Hathaway "A cena col
NCK
preside"
21.30 La famiglia Addams
"Lo zio Fester, il
FR
magnate"
21.30 I maghi di Waverly
"Con un po' di
DY
fortuna"
NCK
21.45 Drake & Josh
21.50 C.S.I. "L'incendiario" FC
21.50 New Girl "Cena cinese" F
21.55 Life Bites "Nuovi inconDY
tri" "Il venditore"
22.05 La famiglia Addams
"Morticia e Gomez contro
FR
Fester e Mama"
21.10 The Moth Diaries (Horror,
2011) con Sarah Bolger,
Sarah Gadon, Lily Cole
22.40 Wonderland
23.05 The Descent - Discesa nelle
tenebre (Horror, 2005) con
MyAnna Buring, Craig
Conway
0.45 Appuntamento al cinema
21.20 Film Doc Cave of Forgotten
Dreams (Doc., 2010) Regia
di Werner Herzog.
22.50 Scaramouche Scaramouche
DOCUMENTARI
RAGAZZI
19.10 I Simpson “Bart infarF
tato”
NCK
19.10 Spongebob
19.35 CN Vip - Nuovi episodi
Ben 10: Omniverse CN
19.35 I Simpson “Nascerà una
F
stellina”
NCK
19.35 Spongebob
20.25 CN Vip Transformers
Prime Beast
CN
Hunters
CN
21.15 Regular Show
CN
21.40 Adventure Time
Canale disponibile anche in alta definizione
SCC
SCF
SCH
SCM
SCP
13.00
13.40
14.10
14.35
15.00
8.15
TELEFILM
21.00 Quattro matrimoni in
Italia
FL
“Seconda puntata”
21.00 Miti da sfatare
D
“Speciale Zombie”
21.00 JFK: 3 spari che sconvolsero il mondo
THC
“Prima parte”
21.10 Prima tv The Face “Terza
SKU
puntata”
21.25 Esperimenti esplosivi
“Bomba alla
NGC
caffeina”
FC-FLFox Crime HD - Life HD
NCK Nickelodeon
NGC National Geo.HD
RS1 Raisport 1 HD
SC1 Cinema 1 HD
12.25
7.20
Mediashopping
Chips “La ragazza del
carro attrezzi” con Erik
Estrada
Miami Vice “Storie di
ragazzi” con Don Johnson
Hunter “Violenza a
domicilio - seconda
parte” con Fred Dryer
Carabinieri “Un collega da aiutare” con
Manuela Arcuri
Ricette all’italiana
TG4 - Meteo.it
Un detective in corsia
“Un crimine quasi perfetto” con Dick Van
Dyke
La signora in giallo
“Per sempre” con Angela Lansbury
Lo sportello di Forum.
Condotto da Barbara
Palombelli
Ieri e oggi in tv
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Intrigo internazionale
(Spionaggio, 1959)
con Cary Grant, Eva
Marie Saint
TG4 - Meteo.it
Il segreto
Tempesta d’amore
Quarto Grado
“Il giallo di Garlasco”.
Condotto da Gianluigi
Nuzzi con Alessandra
Viero (Diretta)
Basic Instinct (Thriller,
1992) con Michael
Douglas, Sharon Stone
Il sole buio (Drammatico, 1989) con Michael Paré
CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE
SATELLITI
FILM
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7.50
8.45
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Quelli dell’intervallo
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Friends
Le regole dell’amore
Una mamma per amica
Dr. House - Medical
Division “Infedele”
“Il lato più tenero” con
Hugh Laurie
Studio Aperto Meteo.it
Sport Mediaset
Grande Fratello
I Simpson
Dragon Ball GT
The Big Bang Theory
“Nel covo del nemico”“L’eccitazione
lunare”
Due uomini e mezzo
“Buona notte paperina!” “Lezione di balletto”
How I Met Your Mother “Sinfonia di luminarie” “Grigliata al
cimitero”
Nikita “Operazione
Looking Glass” con
Maggie Q
Studio Aperto Meteo.it
C.S.I. “Il narcisista”
“Raptus violento”
Colorado “Terza puntata - Ospite: Rossella
Brescia”. Condotto da
Diego Abatantuono e
Chiara Francini
True Justice - La Vendetta (Azione, 2011)
con Steven Seagal,
William Stewart, Sarah
Lind
Grande Fratello
Cinema Comedy HD
Cinema Family HD
Cinema Hits HD
Cinema Max HD
Cinema Passion HD
SCU Cinema Cult HD
SF1 Sky Formula 1 HD
SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD
SKU Sky Uno HD
THC The History Channel HD
Rai Storia
20.50 Il tempo e la storia (Repl.)
21.35 I giorni che hanno scosso il
mondo
22.25 Res Tore
23.00 Diario Civile
Rai Movie
21.15 Sex List - Omicidio a tre
(Thriller, 2008) con Ewan
McGregor, Hugh Jackman
23.00 Precious (Drammatico,
2009) con Gabourey Sidibe
Iris
21.05 L’ultimo boy scout - Missione sopravvivere (Azione,
1991) con Bruce Willis.
23.15 Adesso cinema!. Condotto
da Marta Perego
23.45 In the Name of the King
(Avventura, 2007) con
Jason Statham.
Cielo
21.10 X Factor 7 “Il Live - Quarta
serata - Ospiti Tom Odell,
Luca Carboni e Tiziano
Ferro”
0.15 Il risolutore (Azione, 2003)
con Vin Diesel, Larenz Tate,
Timothy Olyphant
6.55
7.00
7.30
7.50
7.55
9.45
11.00
13.30
14.00
14.40
16.40
18.10
20.00
20.30
21.10
22.40
0.30
33
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Movie flash
Omnibus - Rassegna
Stampa
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L’aria che tira. Condotto da Myrta Merlino
TG La7
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Caterina Bizzarri
Le strade di San Francisco “Una possibilità di
vivere” “La guerra è finita” con Karl Malden
Il Commissario Cordier
“Spari oltre la porta”
con Pierre Mondy
L’ispettore Barnaby
“Il club della lettura”
con John Nettles
TG La7
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Crozza nel paese delle
meraviglie. Condotto
da Maurizio Crozza
(Diretta)
Bersaglio Mobile. Condotto da Enrico Mentana (Diretta)
TG La7 Night Desk.
Condotto da Flavia
Fratello, Edgardo Gulotta
CLASS TV
Class TV
(Canale 27 del digitale terrestre)
16.30
17.00
18.10
20.35
22.30
TG Sport
Prometeo
Law & Order
I Cesaroni
Lo Schiaffo
Class Cnbc
(Canale 507 di Sky)
18.00 Report - Il TG della Finanza
19.10 I Vostri Soldi
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22.00 Linea Mercati Notte
22.30 Desk China
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con Giovanni Veronesi
20.30 Class Horse TG
20.45 Class Horse TG Weekend
21.00 Longines FEI World Cup
CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE
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Mya
20.25 Psych "La lista d'attesa"
con James Roday
21.15 Prima tv Mom
22.05 The Big Bang Theory
"L'insufficienza da Hofstadter" "La verifica dell'inganno"
23.00 Chuck "Chuck vs Il licenziamento" "Chuck vs Le
tre parole"
21.15 Prima tv I signori della
fuga "Le regole della
banda" con Domenick
Lombardozzi
22.00 Grimm "El Cucuy" con
David Giuntoli
22.50 Almost Human "Fratelli di
sangue" con Karl Urban
23.40 Fringe "Nemico del mio
nemico"
21.15 E.R. - Medici in prima
linea "Qualcosa in cui credere" con Noah Wyle
22.05 Parenthood "Un viaggio
per mamma" con Peter
Krause
23.00 Nip/Tuck "Christian Troy"
con Dylan Walsh
23.50 Dracula "La fine dell'ordine" con Robert Bathurst
Premium Cinema
Studio Universal
Premium Calcio
21.00 Zoom
21.15 Prima tv Anna Karenina
(Drammatico, 2012) con
Keira Knightley, Matthew
Macfadyen, Jude Law
23.25 Houdini - L'ultimo Mago
(Drammatico, 2007) con
Guy Pearce, Catherine
Zeta-Jones, Timothy Spall
20.40 A noi piace corto
21.15 Sahara (Avventura, 2005)
con Matthew McConaughey, Penelope Cruz,
Steve Zahn
23.25 Tango & Cash (Poliziesco,
1989) con Kurt Russell,
Sylvester Stallone, Teri
Hatcher. Regia di Andrei
Konchalovsky
19.25 Highlights Uefa Champions League
20.00 Highlights Lega Pro
20.25 Calcio, Serie B 2013/2014
Anticipo 33a giornata Palermo - Avellino (Diretta)
22.30 Magazine Champions
League
23.00 La tribù del calcio
0.00 Sport Mediaset
Cuper: «Mancini tornerà all’Inter»
Qatar, Mondiali 2022: già morti 400 operai
Schumi, la manager: «Dà segnali positivi»
L’ex tecnico nerazzurro Hector Cuper, oggi all’Al-Wasl, a margine di
un evento pubblicitario a Istanbul ha parlato del futuro di Roberto
Mancini: «Lui non è felice al Galatasaray e l’Inter è pronta a chiedergli
di tornare. A breve potrebbe anche arrivare una proposta formale».
Sono già 400 i lavoratori, in gran parte immigrati nepalesi, morti
durante la realizzazione degli stadi per il Mondiale 2022. La federazione dei lavoratori edili (Bwi) ha lanciato la campagna «Red Card for
Fifa» per dire no a una Coppa del mondo senza diritti per i lavoratori.
Sabine Kehm, manager di Schumacher, ha dichiarato alla Bild che l’ex
pilota, in coma dal 29 dicembre, sembra dare segnali di miglioramento
e che la famiglia e i medici sono ottimisti per il suo futuro. Smentito
invece il trasferimento di Michael in una struttura di riabilitazione.
E-LEAGUE, BIANCONERI AVANTI 1-0
::: NICCOLÒ GAETANI
Una Juve non brillantissima passa
con il minimo sforzo allo Stade de
Gerland. Basta un gol di Bonucci
per avere la meglio del Lione e ipotecare il passaggio alle semifinali.
Una vittoria importante anche per
il morale, la giusta risposta dopo le
critiche piovute sui bianconeri
all’indomani del ko di Napoli.
Conte dovrà però lavorare molto
per rimettere in forma i suoi, specialmente Pirlo e Pogba, apparsi
sulle gambe e nervosi. Senza le loro
invenzioni la Juve fatica a creare
gioco e a trovare la via del gol. Tevez
infatti non è l’Apache del campionato e, vista la serata no di Osvaldo
e Vucinic, la Juve è riuscita a costruire qualcosa solo dopo l’ingresso di Giovinco. Giovedì prossimo il ritorno a Torino, lunedì sfida
da vincere contro il Livorno.
JUVENTUS
(3-5-2)
::: BUFFON 6.5:risponde presente quando viene chiamato in
causa. Il Lione si fa vedere dalle
sue parti ma non viene mai impensierito.
::: CACERES 6.5: costretto
agli straordinari visto il poco filtro del centrocampo. Se la cava
bene e non fa rimpiangere Barzagli.
::: BONUCCI 7: puntuale nelle
chiusure e in fase di impostazione. Con i centrocampisti che
fanno poco movimento è lui il
vero regista della squadra: tanti
lanci lunghi ma gli attaccanti
non riescono a sfruttare i suoi
assist. Allora decide di risolvere
la partita da solo, suo il gol che
vale mezza qualificazione.
::: CHIELLINI 6.5:deciso nelle
chiusure come al solito. Dalle
sue parti il Lione non passa. Si fa
vedere anche in avanti ma sbaglia l’assist che poteva mandare
Bonucci in porta.
::: ISLA 5.5: non è lo stesso
giocatore ammirato quando vestiva la maglia dell’Udinese.
Sbroglia un paio di situazioni
pericolose ma non salta mai
l’uomo e non arriva (quasi) mai
sul fondo (dal 33’ st Lichtsteiner
sv).
::: POGBA 5: meno dominante del solito. Il francese paga la
stanchezza e si muove poco, più
utile in fase di contenimento
che di costruzione del gioco.
::: PIRLO 5.5: al 5’ ha l’occasione di ripetere la punizione
con cui ha eliminato la Fiorentina. Questa volta tenta di far passare la palla sotto la barriera ma
il trucco non gli riesce. Soffre il
pressing dei transalpini e risulta
meno decisivo del solito. In affanno come quattro giorni fa a
Napoli, a questa Juve mancano
le sue invenzioni.
::: MARCHISIO 5.5: sembra
correre a vuoto, lo si vede coprire ogni parte di campo ma non è
mai incisivo. Ci si aspetta più
qualità da un giocatore del ge-
Bonucci cuor di Lione
La Juve passa in Francia con un gol del difensore all’85’. È un’ipoteca sulla semifinale
ma per Conte restano i problemi: scarsa forma e attaccanti a secco. E Tevez si infortuna
LIONE-JUVENTUS
0-1
RETE: 40’ st Bonucci
La gioia di Leonardo Bonucci: è il suo
primo gol europeo
in stagione. A destra, il mister Antonio Conte [LaP]
LIONE (4-4-2): Lopes;
Tolisso, Umtiti, Koné, Bedimo; Gonalons, Ferri,
Mvuemba; Malbranque,
Lacazette; Brand. All. Garde.
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci,
Chiellini; Isla, Pogba, Pirlo,
Marchisio, Asamoah; Tevez (10’ st Vucinic), Osvaldo (17’ Giovinco). All.
Conte.
SEEDORF PERDE PEZZI
Milan coi cerotti
Anche Essien
fuori 20 giorni
ARBITRO: Collum (Sco).
NOTE: ammoniti Tolisso,
Lopees, Giovinco.
LE ALTRE: Gli altri quarti
di finale di Europa League:
Az Alkmaar-Benfica 0-1,
Basilea-Valencia 3-0, Porto-Siviglia 1-0. Ritorno
giovedì 10 aprile.
nere, soprattutto quando manca Vidal.
::: ASAMOAH 6: corre più di
tutti, sempre propositivo e attento nelle diagonali. Gli manca
il guizzo negli ultimi 20 metri.
::: OSVALDO 5: vince il ballottaggio con Vucinic e Llorente,
tanto impegno ma poca sostan-
za. Mai pericoloso, ha una buona occasione nella ripresa ma si
fa rimpallare il tiro. Davvero
vuole andare al Mondiale? (dal
17’ st Giovinco 6.5: Dà vivacità
alla fase offensiva bianconera. È
l’unico che cerca di saltare l’uomo e uno dei pochi a correre).
::: TEVEZ 5.5: l’Apache cerca
invano di interrompere il digiuno europeo che dura ormai da
cinque anni esatti. Spreca una
ghiotta occasione nel primo
tempo e a inizio ripresa esce per
un affaticaticamento all’adduttore (dal 10’ st Vucinic 5: entra e
sembra nascondersi. Non si vede quasi mai e, quando lo fa,
sbaglia un occasione colossale).
LIONE
(4-4-2)
A. Lopes 7 ; Tolisso 6, Umtiti 6.5,
Koné 6, Bedimo 6; Gonalons 6,
Ferri 5.5, Mvuemba 6; Malbranque 7 (41’st Fekir sv), Lacazette 6
(dal 30’ st Gomis sv); Brand 6,5.
MILANO C’è sempre troppo
movimento nell’infermeria
del Milan, nelmomento in cui
Clarence Seedorf sta pianificando la risalita. Mentre si
aspetta con ansia il recupero
quasi ultimato di Stephan El
Shaarawy, ecco arrivare nuove tegole a ripetizione. Dopo il
match con il Chievo si è fermato Sulley Muntari, per un
guaio muscolare al polpaccio
destro: stop per non meno di 2
settimane. Ieri la coscia destra
ha tradito Michael Essien. La
prognosi non si conosce ancora, servono dieci giorni per
capire l’evoluzione del problema ma si ipotizzano in totale almeno 20 giorni di stop.
La rimonta scudetto
L’incubo della Roma e di Garcia:
finire secondi ma col record di punti
::: MATTEO SPAZIANTE
 Rudi Garcia come Frederick Frankensteinin Frankenstein Juniordeve lottare contro il fato, il fato della Roma. Perché
per i giallorossi le ultime sette giornate di
campionato sono una corsa contro il proprio destino, quello di eterni secondi. Anche se, almeno stavolta, secondi da record.
Dopo 31 giornate la Roma sta tenendo
ritmi da scudetto: 2,36 punti di media, 73
punti già in banca. Con questa regolarità
l’obiettivo a portata di mano sono i 90 punti, anche se si può arrivare potenzialmente
a 94. Peccato che la Juve stia andando ancora più forte e punta al record dell’Inter
nel 2006/07 (ad oggi è davanti, con 80 punti
in tasca ed una media di 2,6 a gara). E il rimpianto giallorosso aumenta ancora di più
se guardiamo alle cifre delle ultime stagioni in serie A. Da quando infatti il massimo
campionato è a 20 squadre, soltanto la già
citata Inter ha superato i 90 punti (oltre alla
Juve 2005/06, ma il tricolore venne tolto
per Calciopoli): in generale le squadre scudettate nelle ultime nove stagioni hanno
avuto una media di 86 punti. Ovviamente
più basse le cifre per le seconde, che si assestano sui 79 punti con un picco massimo
di 88 per il Milan nel 2005/06, risultato però
cancellato a tavolino. Chiudendo ipoteticamente a 94 la Roma sarebbe 8 lunghezze
davanti alla media di chi ha vinto il tricolore e addirittura 15 davanti alla media di chi
si è piazzato secondo. Una stagione da record che però probabilmente Garcia chiuderà a «zeru tituli».
Perché la rimonta alla Juve non è impossibile, ma certamente è cosa molto diffici-
le. Non solo per i precedenti o il calendario,
ma anche per il fatto che i bianconeri dovrebbero perdere 8 punti in 7 giornate dopo averne lasciati per strada soltanto 12
nelle prime 31.
SPORT
Venerdì 4 aprile 2014
35
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Oggi le libere (Rai e Sky)
::: SAKHIR (BAHRAIN)
Formula 1 in Bahrain
fra le proteste
e l’incubo consumi
 Come ogni anno, dal 2011, quando venne annullato per la clamorosa escalation di violenze (foto
Ansa), il Gp del Bahrain è la cassa di risonanza attesa
dagli oppositori del regime per denunciare ingiustizie e soprusi. Si stimano in 89 i morti negli ultimi tre
anni, la F1 però continua a venire nel Golfo e mettere
in scena il suo carrozzone. Oggi si scende in pista per
le prime libere, c’è attesa per vedere se la Ferrari sarà
capace per lo meno di un guizzo, un segnale che pos-
sa invertire la tendenza dei primi due gran premi, dominati dalla Mercedes con una Red Bull non al top
ma comunque davanti alla Rossa. Se Raikkonen
condensa in un «servirà partire bene» il senso del suo
weekend, Alonso avverte: «Dovremo stare più attenti
ai consumi rispetto alla Malesia». Facendo purtroppo intendere che può essere un altro Gp in difesa.
Oggi. Prove libere: ore 13 e 17
Domani. Prove libere ore 14. Qualifiche ore 17.
Domenica. Gran Premio ore 17.
Tutto il week-end in diretta su Rai e Sky Sport F1.
COPPA DAVIS
L’Italia cerca l’oro a Napoli
Fognini & C. ospitano l’Inghilterra di Murray (febbre): in palio c’è la semifinale
::: NICOLA BORGHI
NAPOLI
L’azzurro Fabio
Fognini, 26 anni,
è salito da poco al
13° posto del ranking Atp: è il suo
miglior piazzamento di sempre
[LaPresse]
 L’oro di Napoli, in
questi giorni, è di colore
rosso. Rosso come la terra su cui poggiano le speranze del tennis azzurro,
che nel weekend si gioca l’accesso alle semifinali di Coppa
Davis contro l’Inghilterra. Non
superiamo i quarti da 13 anni,
ma finalmente abbiamo le carte
giuste per provare a centrare
l’impresa: giochiamo in casa
sulla nostra superficie preferita,
abbiamo una squadra dalla pellaccia dura, schieriamo un top
15, quel Fabio Fognini che quest’anno ha già vinto un titolo,
con una striscia vincente di 10
partite di fila. Dove? Sul rosso,
ovviamente.
È soprattutto al ligure che si
chiede di esorcizzare lo spauracchio Andy Murray, uno che
l’oro, quello olimpico, l’ha vinto
per davvero. A Wimbledon, per
giunta. L’anno dopo la stessa
erba londinese gli regalò il suo
trionfo più grande, perché erano 77 anni che un britannico
non si aggiudicava il torneo di
casa. L’ultimo era stato Fred
Perry, sì, proprio quello delle
polo.
Per questo, Murray in patria è
una sorta di totem, l’albero
maestro cui aggrapparsi per
continuare a sognare. Lui, per
la verità, non se l’è passata benissimo ultimamente: ha saltato il finale della scorsa stagione
per operarsi alla schiena, agli
Australian Open di quest’anno
è uscito di scena ai quarti senza
regalare momenti memorabili,
a marzo ha chiuso con il coach
:::
IL PROGRAMMA
OGGI
Ore 11.30: Fognini (n. 13 del mondo) c. Ward (161), nessun precedente; a seguire Seppi (34) c. Murray (8), precedenti 1-5.
DOMANI
Ore 14 (le coppie possono essere cambiate fino a un’ora prima del
match): Bolelli-Lorenzi c. Fleming-Hutchins.
DOMENICA
Ore 11.30: Fognini c. Murray (precedenti 1-1), a seguire Seppi c. Ward
(nessun precedente).
TV
La tre giorni napoletana di Coppa Davis sarà trasmessa in diretta su
Supertennis (canale 224 Sky e 64 del digitale terrestre).
Ivan Lendl, dopo due anni di
fortune, perché il ceco non poteva seguirlo quanto voleva. E a
Napoli Murray è arrivato con la
febbre: sfighe che solamente un
ex incompiuto come lui può
comprendere.
Ma oggi Murray è bello e
compiuto, perciò, febbre o non
febbre, farà di tutto per essere
in campo. Anche se ieri non si è
allenato, il numero 8 del mondo dovrebbe esserci contro Andreas Seppi, già battuto 5 volte
su 6 incontri. La terra non è la
sua superficie preferita e, con le
previsioni che minacciano
pioggia, i rimbalzi saranno ancora più lenti. Ma, di tutto ciò,
in casa Inghilterra se ne fregano
abbastanza, anzi pensano positivo: “Siamo fiduciosi nel recupero di Andy, non ha nulla di
serio”, dispensa tranquillità il
capitano britannico Smith.
Ma nella guerra psicologica della vigilia vinciamo
noi. Barazzutti fa lo
spavaldo: “Anche se i
valori sono vicini,
siamo noi i favoriti”, vaticina.
Confidiamo maledettamente
in Fognini, che ha recuperato
da una botta alle costole patita a
Miami: “Mi sento abbastanza
bene, poi la Davis ti carica di
emozioni forti”. A 26 anni ha
raggiunto la maturità tecnica (e
anche mentale, ce lo permetta)
per affrontare sfide da batticuore di questo tipo. È numero 13
al mondo, mai così bene in carriera, primo italiano da 35 anni
a questa parte ad entrare nel
G15. L’ultimo era stato, ma
pensa un po’, proprio Corrado
Basket, Armani inarrestabile
MILANO
 Era da tanto tempo che il Forum di Assago non si scatenava in una ola irrefrenabile. O
meglio, non accadeva dalla prima impresa di
questa incredibile stagione dell’EA7: la vittoria
sull’Olympiacos bicampione d’Europa. Ma se
allora andavano considerate crisi e rinnovamento del team greco, la prestazione delle
scarpette rosse contro il Barcellona merita
un’esultanza “da stadio”.
Come quella che scatta a 5 minuti dal termine: sul canestro del +33, i 12.331 presenti si scatenano e trascinano pure Giorgio Armani. Saranno poi 28 i punti finali di vantaggio sui catalani (91-63), imbattuti da 16 partite e mai sconfitti finora nella Top 16. Pesante l’assenza di
Navarro tra i blaugrana, mentre la prestazione
dell’Armani ha cancellato persino l’infortunio
di Langford. Ci ha pensato uno straordinario
Gentile: 24 punti, 7 rimbalzi e 6 assist, quarta
partita consecutiva in doppia cifra per il 21enne capitano. E la giusta ammissione: «Ora siamo una grande squadra». Come quella di papà
Nando.
Maccabi, Galatasaray e Lokomotiv - possibile avversarie nei quarti - adesso non fanno
quasi paura. E anche i marziani di Real Madrid
e Cska Mosca sembrano più umani pensando
al “fattore campo”. Perché le corazzate d’Europa - con budget e rosters degni degli sceicchi
pallonari - dovranno venire proprio a Milano a
giocarsila coppa.La FinalFour, inprogramma
dal 16 al 18 maggio ad Forum di Assago, sarà
l’evento sportivo dell’anno per una Milano frustrata dagli alti e bassi dell’Inter e dall’affannosa rimonta del Milan: nell’anno più nero per il
pallone meneghino, è arrivato finalmente il
salto di qualità del progetto Armani dopo quat-
tro anni di delusioni.
Il pubblico ha risposto alla grande: 6.600
spettatori di media in un campionato dominato (+41%. E domenica arriva Cantù) e oltre
100mila presenze in Eurolega. Sotto la Madonnina è insomma basket-mania e ieri la
squadra è stata ospite di Eataly.
Unfenomenoche fasembraregiàobsoleto
il progetto del PalArmani da 5.500 posti. Con i
lavori appena partiti dopo anni di accelerazioni e frenate (compresa la bonifica dall’amianto), è difficile immaginare l’apertura entro la
scadenza prevista di ottobre 2014. Ma comunque il Palalido rinascerà ben prima del nuovo
stadio dei rossonerazzurri. Anche se l’ex casa
della gloriosaSimmenthal potràospitare solo
una parte dei match di campionato e l’attività
delle giovanili. Ai tifosi, però, interessa solo che
vi ritornino gli scudetti e le coppe.
Barazzutti.
Per questo “Fogna”, che oggi
apre la tre giorni con Ward, numero 161 del mondo, si permette pure di fare lo snob:
“Ward è un buon giocatore, ma
io devo pensare solo al mio tennis”. Come dire: con tutto il rispetto io sono numero 13 del
mondo, tu numero vattelappesca. Se Fabio gioca come sa,
problemi all’orizzonte non se
ne vedono. Poi, certo, gli si dovrà chiedere il partitone della
vita domenica, quando incrocerà Murray: “Ma se la febbre
dura, per noi non è affatto male…”
In mezzo, domani, ci sarà il
doppio, che potrebbe sparigliare le carte in modo decisivo.
Quelle carte che ad ora rimangono scoperte: con Bolelli ci sarà Fognini o Lorenzi? Gli inglesi
dovrebbero schierare Fleming e
Hutchins: “Una buona coppia,
ma non amano molto la terra”,
fa notare Bolelli. Noi invece sì:
per questo, da noi, l’oro è di colore rosso.
:::
La Milano che vince ha la palla a spicchi
::: FRANCESCO PERUGINI
Il ct azzurro Barazzutti [Ansa]
I NUMERI
SUPER GENTILE
Alessandro Gentile, 22 anni,
ha disputato contro il Barcellona la sua miglior prestazione in
Eurolega: 24 punti (battuto il
suo record di 19 contro l’Efes).
CHE VITTORIA
I 28 punti rifilati dall’Armani al
Barcellona, sono la peggior
sconfitta dei blaugrana in Europa dal - 32 incassato contro
l’Olimpia Lubiana nel 1998.
Daniel
Hackett,
26 anni,
stella di
Milano [LaP]
FILOTTO
Sette le vittorie consecutive di
Milano in Eurolega, miglior
striscia positiva dell’Olimpia
in questa manifestazione.
LE FINALI
La Final Four 2014 è in programma al Mediolanum Forum di Assago (Milano) dal 16
al 18 maggio.
Venerdì 4 aprile 2014
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Venerdì 4 aprile 2014
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26
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Venerdì 4 aprile 2014
[TRAGEDIA A SEGRATE]
I NUMERI DI IERI
Non gli comprano l’azienda
Uccide il socio e la moglie
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servizio a pagina 43
3 rapine
48 borseggi
24 furti in appartamenti e negozi
34 furti a bordo di auto
:::
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:::
:::
2 scippi
14 truffe
8 furti di autovetture
20 arresti
[L’INDAGINE POLFER]
Vendevano biglietti falsi
alla Stazione Centrale
DINO BONDAVALLI a pagina 38
Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]; Pubblicità: SYSTEM24, via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano; Tel. 02.3022 1/3837/3820 - Fax 02.30223214
:::
Scontro sul piano di riorganizzazione
Evento ignorato
RENZI GIRA MEZZO MONDO
MA NON TROVA IL TEMPO
PER PASSARE DALL’EXPO
::: FABIO RUBINI
 Da quando è stato nominato premier Matteo Renzi pare una trottola. Un giorno è a Berlino,
l’altro è Parigi, la mattina è Londra e il pomeriggio
a Bruxelles. Dei suoi viaggi in Italia poi abbiamo
perso il conto: il tour per le scuole a salutare i giovani «renzini» è talmente ricco di tappe da far invidia perfino agli spostamenti di Benito Mussolini
quando girava a ispezionare i cantieri delle bonifiche dell’Agro Pontino e metteva in fila i suoi «giovani balilla». In questa prima parte di mandato
Matteo Renzi una visita non l’ha negata a nessuno.
Fatta eccezione per Milano dove, così tanto per
dire, tra poco più di un anno ci sarà l’Expo, l’evento più importante che il nostro Paese abbia ospitato dai tempi dei mondiali di calcio del 1990.
Ebbene a 41 giorni dalla sua nomina al soglio di
Palazzo Chigi il Matteo, per dirla alla milanese, di
venire a Milano a occuparsi di Expo ghe pensa
minga. E pensare che di cose da fare ce ne sarebbero una marea, come gli ricorda un giorno sì e
l’altro pure il governatore Roberto Maroni, a partire dai fondi per salvare i cantieri della Pedemontana. Quisquilie penserà il Nostro, impegnato
com’è a cazzeggiare con Obama e gli altri leader
mondiali, ai quali - ironia della sorte - non smette
di magnificare l’Expo e i suoi tempi. Anche l’altro
giorno a Bruxelles ha partecipato a una tavola rotonda sui temi dell’esposizione.
L’unico posto nel quale non vuol parlare di
Expo (forse perché lo inchioderebbero alle sue responsabilità senza via di fuga) è Milano, dove nessuno sa nulla. Anche da Expo Spa non hanno sue
notizie ufficiali. Qualcuno dice che forse verrà la
prossima settimana, ma sono rumors che valgono per quel che valgono. Ad ogni modo da oggi noi
terremo il conto.
Del resto Maurizio Martina nella sua prima visita milanese da ministro l’aveva detto: «Renzi
verrà a Milano appena trova un buco nella sua
agenda che come potete immaginare è molto
complessa». Evidentemente il buco non l’ha ancora trovato. E dire che Renzi subito dopo gli scandali che avevano coinvolto Infrastrutture lombarde e molto marginalmente Expo, aveva scaldato i
cuori dei suoi «renzini» promettendo che sarebbe
partito subito alla volta di Milano per sistemare la
questione con una bella mitragliata di slide.
Ma si sa le promesse di Renzi sull’Expo sono un
po’ come quelle sulle riforme istituzionali. Il toscano doveva farne una al mese, ma fin qui s’è visto poco o nulla. Maremma espositiva!
Rivolta a mensa contro Pisapia
I bambini restano senza pranzo
Milano Ristorazione in sciopero per la prima volta da 14 anni. L’azienda: portate i panini
L’INIZIATIVA IN VIA MONTENAPOLEONE PER IL SALONE DEL MOBILE
 Ieri il menù medio orientale, con cous cous e pollo al miele,
oggi panini fatti dalla mamma.
Milano Ristorazione fa sciopero e
il pasto in mensa salta. È il primo
sciopero in 14 anni. Nel mirino dei
sindacati, che oggi sfileranno fin
sotto Palazzo Marino affiancati
dai dipendenti e anche da una
rappresentanza di genitori, c’è la
presidente di MiRi, Gabriella Iacono. In particolare, accusano Cgil e
Csa, la dirigente ha la colpa di decidere troppo in autonomia, senza convocare i sindacati, e soprattutto di non rispondere alle richieste di aumento delle ore del personale che lavora nei refettori. Tra
poche settimane il sindaco dovrà
scegliere se confermare Iacono.
Per i sindacati la sfiducia è totale.
MICHELA RAVALICO a pagina 39
OGGI LA PROTESTA
Una mostra a cielo aperto sulle Maserati
.
 Dall’8 al 13 aprile via Montenapoleone apre al
grande design nel segno della solidarietà. È stata presentata ieri la quarta edizione di “Montenapoleone
Design Experience”: la Maserati mostrerà al pubblico
la sua intera gamma e in particolar modo il recente modello Ghibli. Alla fine dell’evento tutte le vetture verranno messe all’asta: il ricavato andrà in beneficenza.
MASSIMO DE ANGELIS a pagina 41
Nuovo stop Atm
Ma la giunta
non ferma Area C
di
a pagina 39
Il Pirellone accelera sulle autonomie
L’indagine sulla cessione delle quote
Via al referendum per lo statuto
«Al voto per le elezioni europee»
Caos Sea, la sinistra accusa Tabacci
«Ha tradito». Ma il sindaco lo difende
 Andare al voto in Consiglio
regionale il 15 aprile per riuscire a
portare il referendum alle urne in
coincidenza con le elezioni europeee. È questo il piano della Lega
Nord per cercare di minimizzare i
costi del referendum per rendere
la Lombardia una regione a statuto
speciale. Il costo dell’operazione,
 Si è svolta ieri in Comune una
commissione sull’inchiesta della
Procura che vede coinvolta F2i per
l’acquisto della quota Sea dal Comune. Il sindaco Giuliano Pisapia ha partecipato, nonostante la febbre, e spiegato la sua versione dei fatti. Tra l’altro ha difeso l’ex assessore al Bilancio,
Bruno Tabacci. «Chi mi conosce sa
infatti, sarebbe di venti milioni di
euro se non si riuscisse ad abbinare le due consultazioni. La mozione è stata presentata ieri al Pirellone. I lumbard avvisano: «Se qualcuno pensava di spaventarci con
gli arresti in Veneto si sbaglia di
grosso».
servizio a pagina 38
Partita di basket maledetta
S’appende al canestro e cade: 20enne rischia la vita
::: SALVATORE GARZILLO
 Doveva essere una partitella di basket tra amici, invece è finita con una corsa in ospedale e un'operazione d'urgenza. Un intervento alla testa, per la
precisione, necessario per contenere un'emorragia
cerebrale dovuta a una caduta durante un'azione di
gioco. Marco, uno studente di 20 anni originario di
Lecce ma a Milano da diverso tempo, si è risvegliato
alcune ore dopo in un letto del San Carlo e non sarebbe in pericolo di vita. Però la paura è stata tanta. I
suoi compagni hanno raccontato che attorno alla
mezzanotte di mercoledì si trovavano al campetto di
basket in viale Famagosta, un appuntamento fisso
del gruppo ripreso con la primavera. Due tiri, qualche tentativo di schiacciata, spintoni e prese in giro.
Tutto come al solito, fino a quando Marco ha battuto
la testa sull'asfalto ricadendo all'indietro dopo un'azione. È stato chiaro a tutti dal primo momento che
non si trattava di uno scherzo: il ragazzo non ha mai
ripreso conoscenza, restando immobile sul campo
davanti agli occhi terrorizzati degli amici. In pochi
minuti sul posto è arrivata un'ambulanza che lo ha
trasportato d'urgenza all'ospedale San Carlo. Al
pronto soccorso i medici non hanno avuto dubbi:
«Portatelo subito in sala operatoria».
che ho scelto Tabacci in piena autonomia e sono contento di averlo scelto perché sono convinto che ci ha
permesso di superare momenti difficili». Di tutt’altro avviso il presidente
del consiglio comunale Basilio Rizzo.
«Io dal punto di vista politico mi sento
tradito dall’assessore Tabacci».
servizio a pagina 39
38
CRONACA
Venerdì 4 aprile 2014
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Lo «spaccio» in stazione
Stampavano in casa
falsi biglietti Trenord
Fermati due studenti
I biglietti sequestrati [Fotogramma]
::: DINO BONDAVALLI
Il governatore Roberto Maroni vuole uno statuto come quello siciliano [Ftg]
Anche i Grillini pronti a dare il via libera
Parte l’iter per il referendum
«Al voto per le europee»
Mozione per lo statuto speciale: abbinando le consultazioni si risparmiano 20 milioni
::: FABIO RUBINI
 «Se qualcuno pensava di bloccare la richiesta di autonomia con gli
arresti in Veneto si è sbagliato. La nostra replica è questa richiesta di referendum». L’attacco lo ha sferrato Massimiliano Romeo, capogruppo della
Lega, durante la conferenza di presentazione della proposta di consultazione per una «Lombardia, Regione a Statuto speciale». Una richiesta che sembra aver ricompattato la maggioranza e
che potrebbe trovare sponde anche
all’opposizione. Tanto da far dire al primo firmatario Stefano Bruno Galli (Lista Maroni): «Se la calendarizziamo subito e per il 15 aprile la votiamo in Consiglio, potremmo fare il referendum insieme alle elezioni europee».
L’iniziativa è in pista da qualche mese e non c’entra nulla con gli arresti in
Veneto, anche se davanti al tavolo
sventola bello grande il Leone di San
Marco, dietro al quale siedono i già citati Romeo e Galli, oltre a Claudio Pedrazzini di Forza Italia e Riccardo De
Corato di Fratelli d’Italia. In pratica tutta la maggioranza con l’esclusione del
Ncd, assente ieri, ma che in Commissione e in aula voterà a favore.
«Quando nacquero, le regioni a Statuto speciale erano giustificate dalle
specificità linguistiche e sociali - spiega
Stefano Bruno Galli -. Oggi le specificità economiche della Lombardia sono
molto più forti e meritano di essere
trattate in maniera speciale. Stiamo
parlando di metterci alla pari di regioni
che si tengono le tasse con percentuali
che vanno dal 75% del Friuli Venezia
Giulia al 100% della Sicilia». Poi Galli ha
spiegato l’iter per arrivare al referendum: «Depositeremo la proposta e la
discuteremo in Commissione Affari
istituzionali. Poi passerà in Consiglio e
se otterrà il via libera la giunta potrà fissare la data della consultazione». Per
essere valida la proposta dovrà passare
coi due terzi dei voti del Consiglio, cioè
54 degli 80 consiglieri. Se la maggioranza voterà compatta potrà contare su 49
voti e ne servirebbero ancora cinque.
«Io spero che i voti siano 80 su 80 - dice
Galli -. Voglio vedere chi voterà contro
ad una Lombardia a Statuto speciale».
In effetti l’impresa non sembra impossibile. Nel Pd ci sono anime autonomiste (anche se ieri hanno bollato
“
 Se qualcuno
pensava di bloccare la
richiesta di
autonomia con gli
arresti in Veneto si è
sbagliato. E noi
replichiamo con
questa richiesta di
referendum
.
MASSIMILIANO ROMEO
CAPOGRUPPO LEGA NORD
l’iniziativa come «velleitaria») e anche i
grillini non hanno chiuso la porta.
«Una volta arrivata in Commissione
studieremo la proposta e decideremo»
spiega Silvana Carcano. Anche perché
i grillini teorizzano la partecipazione
diretta del popolo e cosa meglio di un
referendum? Ad ogni modo se tutto
dovesse andare come previsto «la
Lombardia dovrà aprire una trattativa
con lo Stato centrale per modificare
l’articolo 116 della Costituzione per aggiungere all’elenco delle regioni a Statuto speciale anche quella lombarda».
Solidali con l’iniziativa anche le altre
forze di maggioranza. Claudio Pedrazzini, capogruppo di Fi, si è scagliato
contro il decreto Del Rio: «Vogliono
cancellare le regioni ordinarie, lasciando intatte quelle a a Statuto speciale. È
giunto il momento che la Lombardia
rivendichi più autonomia». Per il leghi-
sta Romeo: «Lo Statuto speciale non significherebbe solo più soldi ai lombardi, ma anche maggiori competenze in
materia di disciplina del credito, previdenza complementare, trasporti e sicurezza». Per De Corato: «An voleva lo
Statuto speciale già nel ’98». A favore
anche l’Ncd, spiega il capogruppo
Mauro Parolini: «È una nostra battaglia
che abbiamo portato avanti da sempre. Ma non possiamo prestarci a strumentalizzazioni alimentate da posizioni equivoche. Non comprendiamo,
infatti, il motivo per cui davanti al tavolo della conferenza stampa sia stata
esposta una bandiera che richiama la
Serenissima».
Scaramucce a parte l’iter referendario è partito. Ultimo scoglio: i costi. Un
referendum vale 20 milioni di euro. Per
questo in maggioranza vogliono arrivare al voto unitamente alle europee.
 Si spacciavano per due incaricati di Trenord alle prese con un sondaggio commissionato
dall’azienda. E, dopo aver utilizzato questa scusa
per avvicinare gli studenti universitari che per i
propri spostamenti utilizzano il sistema ferroviario regionale, vendevano loro biglietti falsificati
con uno sconto del 30% sul prezzo regolare.
Per questo due giovani di 23 anni sono stati denunciati per truffa dalla Polfer, che il mese scorso
aveva avviato un’indagine su un giro di biglietti
ferroviari falsi dopo la denuncia partita dalla security di Trenord. Il meccanismo della truffa era
piuttosto ingegnoso. I due denunciati avvicinavano gli studenti sui treni in Stazione Centrale a
Milano, facendo loro compilare un questionario
con la promessa di usufruire di eventuali sconti
sui biglietti. Successivamente agli universitari veniva offerta la possibilità di acquistare un carnet
da 10 biglietti, il cui costo è di 80 euro, per soli 55
euro. Peccato che il carnet in questione fosse prodotto in casa dai due giovani, entrambi studenti
del Politecnico, ai quali sono stati sequestrati circa 3 mila carnet falsi, oltre a scanner e stampanti
utilizzati per la falsificazione. Per essere più credibili al momento della consegna dei carnet, i
due avevano anche creato dei finti tesserini da dipendenti Trenord. Tesserini che avrebbero esibito anche di fronte all’agente sotto copertura che
ha svelato il loro trucco, e che li ha colti in flagranza di reato, bloccandoli con i finti carnet ancora in
tasca. Gli altri materiali sequestrati sono invece
stati rinvenuti durante la perquisizione del loro
appartamento. Un’operazione per la quale «siamo soddisfatti», ha commentato l’ad di Trenord,
Luigi Legnani. «L’indagine, attivata dopo la segnalazione di alcuni clienti, ha permesso alla Polfer di sventare una truffa ai danni non solo di Trenord ma dell’intera collettività».
Il gossip al Pirellone. Ma lui nega
E per Infrastrutture Lombarde spunta il nome di Di Pietro
 Se confermata la notizia che
stiamo per raccontarvi avrebbe del
clamoroso. Da qualche giorno nei corridoi del Pirellone gira con una certa
insistenza il nome di Antonio Di Pietro
per un ruolo di rilievo in Infrastrutture
lombarde, la partecipata di Regione
Lombardia recentemente finita al centro di un’inchiesta per l’affidamento di
alcune perizie legali, che ha portato
anche all’arresto di due persone.
Subito dopo lo scandalo, il governatore Roberto Maroni si è messo alla
caccia dei nuovi vertici della partecipata. Secondo le voci proprio Di Pietro
avrebbe tastato il terreno, forte del suo
passato di magistrato nel pool di Mani
Pulite. Sempre secondo le voci raccolte, però, un primo giro di pareri sul suo
nome non sarebbe andato a buon fine.
Anche il presidente Maroni avrebbe
stortato il naso di fronte a una sua
eventuale candidatura.
Così Di Pietro, avrebbe incassato
senza particolari malumori il «niet»
lombardo e avrebbe mollato il colpo,
decidendo di concentrarsi sulla campagna elettorale per le Europee. Campagna particolarmente importante
per l’Idv che nelle ultime tornate elet-
:::
LA VICENDA
GLI ARRESTI
Il 20 marzo la Gdf arresta Antonio
Giulio Rognoni, Dg di Infrastrutture
Lombarde, partecipata di Regione
Lombardia che, in vista dell’Expo,
gestisce investimenti per 11 miliardi
di euro. In manette finiscono altre
sette persone, tra cui il capo dell’ufficio gare e appalti della società operativa Infrastrutture lombarde società per azioni (Ilspa), Pierpaolo Perez
LE ACCUSE
Le accuse contestate dal gip Andrea
Ghinetti sono di associazione a delinquere, turbativa d’asta, truffa alla
Regione e falso. Gli indagati, dal
2008 a oggi, avrebbero affidato illecitamente incarichi esterni di consulenza legale e controlli degli appalti
LA COMMISSIONE
Il 28 marzo viene istituita la commissione d’inchiesta voluta dal governatore lombardo Roberto Maroni. La commissione, presieduta
dall’avvocato Filippo Bongiovanni,
ha il compito di effettuare precise
verifiche relativamente all’attività di
Infrastrutture Lombarde
Da ministro Antonio Di Pietro si è occupato a lungo di infrastrutture [Ftg]
torali non si è segnalata per particolari
performance.
Come detto della notizia che vi abbiamo riportato non ci sono conferme
ufficiali. Solo voci di corridoio molto
insistenti. E una smentita secca, quella
dello stesso Antonio di Pietro, che interpellato da Libero ha risposto in maniera chiara e netta: «Infrastrutture
lombarde? Non è vero e non so di cosa
stiate parlando».
Resta comunque il fatto che Maroni
stia cercando uomini da mettere a capo di una delle partecipate più importanti della Regione. Il governatore ha
assicurato che la scelta arriverà tramite bando e che i curricula verranno valutati seguendo il merito e la competenza e non l’appartenenza politica.
F. RUB.
CRONACA
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L’azienda: «Portate i panini»
Rivolta a mensa: bambini senza pranzo
L’organizzazione di Pisapia non piace ai dipendenti: oggi lo sciopero di Milano Ristorazione. Non succedeva da 14 anni
::: MICHELA RAVALICO
 Ieri era il giorno del menù
mediorientale: cous cous mediterraneo con verdure; bocconcini
di pollo arancia e miele e arancia.
Oggi sarà quello dello sciopero.
Non c’è pace per Milano Ristorazione e nemmeno per il sindaco
Giuliano Pisapia. In 14 anni di vita
l’azienda partecipata al 100% dal
Comune, che si occupa di preparare i pasti per tutte le scuole di Milano e per le case di cura e altri enti
comunali, non aveva mai intrapreso la strada estrema dello sciopero. «È una decisione grave che
danneggia le famiglie», accusa la
presidente Gabriella Iacono. «I genitori sono con noi, e sfileranno al
nostro fianco in corteo - ribatte Aldo Tritto, del sindacato Csa - i responsabili della commissione
mensa ci hanno mandato anche
un attestato di solidarietà».
Il punto dolente è l’organizzazione del lavoro, ma anche un
modello di gestione aziendale che
ai sindacati proprio non piace. Al
punto da rimpiangere l’epoca in
cui a guidare MiRi era Roberto
Predolin. «Con Predolin, anche se
eravamo in fase pre elettorale,
avevamo siglato un primo accordo sulle politiche occupazionali»
ricorda la sindacalista della Cgil,
Tatiana Cazzaniga.
La nuova gestione, tutta in mano alla Iacono (oltre a essere presidente riveste ad interim anche la
carica di direttore generale dopo
aver rimosso a gennaio dall’incarico Serenella Campana, che era
arrivata solo a maggio), non piace
proprio. «Sono due anni che chiediamo a MiRi di trovare soluzioni
per i problemi occupazionali - denuncia Cazzaniga della Cgil - c’è il
problema del personale a orario
ridotto, quello della distribuzione
dei pasti. Ma la dirigenza non ci
ascolta. Continua a fare riorganizzazioni senza consultarci, chiude
centri cucina». «Iacono ha chiuso i
ponti con i sindacati - gli fa eco Aldo Tritto di Csa - trasferiscono il
personale dall’oggi al domani, e il
livello di straordinari è diventato
ingestibile. Senza contare che
proprio lei ha scelto, per risparmiare, di lasciare a casa 100 interinali nell’estate di un anno e mezzo
fa».
Respinge le accuse la presidente Iacono, che in una lunga nota ribatte: «Ribadiamo che tutti i centri
cucina resteranno aperti e che il
pieno utilizzo del Sammartini non
avrà alcuna ricaduta sull’occupazione». Aggiunge, che «Comune e
Milano Ristorazione erano pronti
a firmare il protocollo d’intesa».
Rassicurazioni che, a quanto
pare, non sono bastate. Dopo un
vertice in Comune mercoledì,
presente anche l’assessore Chiara
Bisconti, i sindacati attendevano
un accordo d’intesa. «Ma quanto
ci è stato consegnato stamattina
(ieri, ndr) era l’esatto contrario»
insiste Tritto del Csa. «Per questo
abbiamo confermato lo sciopero». Così oggi nelle scuole di Milano, dalle materne alle elementari,
non sarà servito il pasto, ma gli allievi potranno portare un pranzo
al sacco (panini, frutta). Scatta il
menù d’emergenza, invece, per i
nidi dove ai bambini da uno a 3
anni verrà servito omogeneizzato
di carne, un bicchiere di latte e fet-
:::
I CASI
«PIÙ FONDI ALLA SCUOLA»: PROTESTA IN VIA PERGOLESI
Atm si ferma:
possibili disagi
dalle 18 alle 22
RAVIOLI AL METALLO
A febbraio in una porzione di
ravioli di magro servita nelle
scuole elementari King è
stato ritrovato un frammento di metallo. La Milano Ristorazione ha riferito di aver
sospeso la fornitura in attesa
di chiarimenti. Finora i ravioli non sono stati più reinseriti nel menu
LARVE NELLA PASTA
A dicembre un bambino delle elementari di via Bocconi
aveva chiamato la maestra
per mostrarle nel suo piatto
di pasta integrale una larva.
L’animaletto è stato immortalato in una foto che ha fatto il giro della rete. La Miri
ha assicurato che non c’erano problemi per la salute
MOZZARELLE BLU
Risale a quasi due anni fa il
caso delle mozzarelle blu. Il
formaggio, contaminato da
un batterio giudicato non
nocivo dagli esperti di Miri,
assumeva uno strano colorito tra l’azzurro e il bluastro
POLLO PIUMATO
In una scuola elementare alcuni bambini hanno segnalato la presenza di piumette
sulle ossa delle cosce di pollo servite in mensa. L’azienda ha spiegato che piccole
piume o penne possono
scappare, ma è tutto a norma di legge
RETTE EVASE
In dieci anni la Milano Ristorazione ha accumulato un
buco per mancati incassi di
rette da 35 milioni di euro.
Solo negli ultimi due anni,
complice la crisi, la somma
per rette non pagate ha raggiunto i 5 milioni
ATTIVA L’AREA C
La sede Pd occupata dai precari
.
Alcuni insegnanti precari ieri hanno occupato simbolicamente la sede del Partito Democratico di via Pergolesi. Obiettivo della
te biscottate. «È il primo sciopero
dei dipendenti di Miri in 14 anni di
attività dell’azienda» ci tiene a sottolineare la delegata Cgil, Cazzaniga. «Noi non siamo soddisfatti
di questo management» conclude. Dello stesso parere Tritto: «Per
noi la Iacono è da sostituire». Un
punto chiave, visto che tra poche
settimane il sindaco, Giuliano Pisapia, dovrà annunciare le nomi-
protesta era il governo Renzi e in particolare
i tagli all’istruzione e le mancate assunzioni
nel settore. [Fotogramma]
ne per i posti di amministratori e
sindaci nelle partecipate, tra cui
compare MiRi. A quanto risulta ai
sindacati Iacono sarà confermata;
e come si legge sul sito del Comune, la sua candidatura per un secondo mandato è stata giudicata
idonea dalla commissione del Comune. «Non è strano che una
giunta di sinistra debba subire il
primo sciopero della Miri, con
Cgil e Csa sul piede di guerra?»,
domanda ilconsigliere dell’opposizione Riccardo De Corato. «Iacono ha dimostrato di avere idee
molto confuse, basti pensare che
ha servito ai bambini un pasto vegano», ricorda De Corato. «Ma
non solo, si era opposta ai controlli dei genitori, vietando le fotografie durante le ispezioni. Una scelta
su cui è dovuta tornare indietro».
A giudicare dalla decisione
di Palazzo Marino di non
sospendere Area C, i disagi
non dovrebbero essere paragonabili a quelli registrati in occasione dell’ultimo
sciopero del trasporto pubblico locale, che aveva costretto alla chiusura due linee della metropolitana.
Ma la mobilitazione di 4
ore proclamata da Fast
Confsal, che oggi dalle 18
alle 22 coinvolgerà i dipendenti di Atm, rischia comunque di creare non poche difficoltà al traffico cittadino.
L’orario dello sciopero, in
piena ora di rientro dal lavoro e di partenze per il
weekend, è infatti uno dei
più critici per gli spostamenti in città. Dove è facile
prevedere che stasera
muoversi sarà più complicato del solito.
Come se non bastasse, per
settimana prossima sono
già previste altre due mobilitazioni. Da un lato, venerdì 11 dalle 13 alle 17, quella
dei lavoratori di Sea Handling negli scali di Linate e
Malpensa. Dall’altro, per
24 ore tra le 21 di sabato 12
aprile e la stessa ora di domenica 13, quella dell’Orsa, che interesserà il trasporto ferroviario di Trenord, mettendo a rischio
centinaia di treni regionali.
A.CON.
L’indagine sulla cessione di Sea
La sinistra accusa: «Traditi da Tabacci». Ma Pisapia lo difende
 Una commissione per fare luce
sull’inchiesta della Procura, quella che vede nel mirino Sea e in particolare l’operazione di vendita a F2i del 29% delle quote
del Comune. Di risposte chiare, però, non
ne sono arrivate. Il sindaco Giuliano Pisapia, convocato dall’opposizione in consiglio, ha detto di aver assunto le notizie giudiziarie dai giornali. Ha difeso la «piena
correttezza dell’amministrazione, della
giunta e del consiglio», ha speso parole di
ringraziamento per la funzionaria del Comune, Mariangela Rimoldi, che si era occupata del bando e che è stata interrogata
dai magistrati. Infine ha rivendicato l’operazione di cessione delle quote Sea, «indispensabile sia per pareggiare il bilancio, ed
evitare di sforare il patto di stabilità, ma anche per sanare le colpe di chi ha governato
prima». Ma soprattutto si è schierato a spada tratta con l’ex assessore al Bilancio, Bruno Tabacci. «Chi mi conosce sa che ho scelto Tabacci in piena autonomia e sono contento di averlo scelto perché sono convinto
che ci ha permesso di superare momenti
difficili». Di tutt’altro avviso il presidente
del Consiglio comunale, e anima storica
della sinistra milanese, Basilio Rizzo. «Io
dal punto di vista politico mi sento tradito
dall’assessore Tabacci, ma devo anche dire
SOTTO ACCUSA
Pisapia e l’ex assessore Bruno Tabacci [Ftg]
che nella situazione in cui eravamo nel
2011 era impossibile non vendere». Il sindaco ha reso noto di aver telefonato, poche
settimane fa, a Tabacci per chiedergli chiarezza sul caso del suo collaboratore Luca
Ungaro. «Ho chiesto a Tabacci se sapeva
che Ungaro aveva fatto quelle richieste e
mi ha confermato che mai ha autorizzato
Ungaro a farle». Pisapia si riferisce a quanto
emerso in un interrogatorio del dirigente
settore partecipate, Mariangela Rimoldi,
rispetto alle richieste di Ungaro, assistente
a titolo gratuito dell’allora assessore Tabacci.
Ricorda ancora Pisapia, «la stessa dottoressa Rimoldi ha detto di non avere mai
avuto sollecitazioni da Tabacci rispetto alla sua decisione di non accettare presenze
estranee in camera di valutazione del bando». Per quanto riguarda l’intercettazione
che ha dato il la all’inchiesta, quella che riferisce di un dialogo tra Vito Gamberale
(ad di F2i) e il consigliere di F2i Mauro Maia
su un presunto bando su misura, il sindaco
azzarda un’altra interpretazione. Vista la
data della telefonata intercettata, che risale
a luglio 2011, «è del tutto evidente, o almeno è una mia intuizione, che la telefonata
riguardava ipotesi di precedenti amministrazioni». Secondo Pisapia, infatti, quella
telefonata risale a una data in cui «in giunta
neanche si parlava della possibilità di cessione di quote Sea, perché si sperava ancora di cedere le quote di Serravalle». Insorgono i consiglieri dell’opposizione: «Un
sindaco come Alice nel paese delle meraviglie - denuncia Giulio Gallera di Forza Italia
- Come fa a non accorgersi di niente e a non
sapere cosa fanno i suoi assessori? Meglio
se se ne va a casa». «Evidentemente Pisapia
non vuole rispondere, dunque attenderemo risposte dalla magistratura», conclude
Riccardo De Corato (Fdi).
M.RAV.
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CRONACA
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L’iniziativa per il Salone del Mobile
VIA PALLAVICINO
Via Montenapoleone
diventa il museo
delle nuove Maserati
Apre a Milano
la galleria
di WinArts
Cinque giorni di esposizione a cielo aperto nel Quadrilatero
Le auto verranno messe all’asta: in beneficenza tutti i ricavi
::: MASSIMO DE ANGELIS
 La via regina del Quadrilatero milanese omaggia, dall’8
al 13 aprile, il grande design nel
segno della solidarietà. È stata
presentata ieri a Palazzo Marino la quarta edizione di “Montenapoleone Design Experience”, un tributo alle icone mondiali del design, con un pensiero
speciale rivolto all’Associazione
benefica Oxfam. Il tutto all’insegna del Made in Italy, perché il
prestigioso partner Maserati,
azienda leader nel settore
dell’eccellenza motoristica, sosterrà l’iniziativa, e coglierà l’occasione per mostrare al pubblico l’intera gamma e in particolar modo il recente modello
Ghibli, protagonista della mostra che, partendo da piazzetta
Croce Rossa, si svilupperà per
l’intera via Montenapoleone.
Il progetto espositivo sarà
composto inoltre da importanti
sculture distribuite lungo i punti cruciali della strada, mentre il
sottofondo musicale è riservato
a Radio Monte Carlo con una
colonna sonora adeguata al
contesto. «Siamo decisamente
.
LA VIA DEL LUSSO
A sinistra, il presidente dell’associazione Montenapoleone
Guglielmo Miani con l’assessore Cristina Tajani. Sopra,
uno degli ultimi modelli Maserati [Ftg]
soddisfatti, - afferma Guglielmo
Miani, presidente dell’Associazione Montenapoleone, - perché quest’anno la collaborazione con Oxfam Italia rende il
progetto un’occasione d’incontro legata a fini nobili di respiro
internazionale. La via diverrà
un museo a cielo aperto, dove i
singoli oggetti esibiti potranno
essere acquistati attraverso
un’asta silenziosa. Chiunque
potrà nel corso dei prossimi
giorni fare una proposta per i
pezzi esposti, e al termine della
settimana verranno aggiudicati
al miglior offerente. Il ricavato
andrà all’Associazione Oxfam
Italia per sostenere il microcredito e aiutare le persone in difficoltà».
Inoltre per questa edizione,
l’Associazione Montenapoleone promuove il nuovo format
“Architecture in Luxury”, che
vede alcuni famosi brand del
lusso ospitare nelle boutique
progetti di validi architetti. Se-
condo Guglielmo Miani «risulta
fondamentale aprire un dialogo
costruttivo e sinergico tra questi
due mondi creativi capaci di
condividere da sempre valori e
linguaggi. Siamo sicuri che in
futuro tale rapporto potrà essere implementato, garantendo
notevoli soddisfazioni reciproche».
In passato l’Associazione
Montenapoleone si era affidata,
nel periodo del Salone del Mobile, alle opere di un artista di
grido, come il francese Ora Ito
nel 2012, mentre adesso ha preferito una strategia diversa. Innanzitutto un partner di assoluto livello come Maserati, poi il
coinvolgimento concreto di numerose maison di moda e infine un'iniziativa benefica in grado di coinvolgere le migliori
aziende del design italiano, che
hanno donato ognuna un oggetto di alto valore. Tre ingredienti per un progetto di successo.
L’arte di qualità, ma a prezzi
accessibili, ha trovato una
nuova casa. È stata inaugurata ieri, in via Pallavicino 21, la
nuova sede di WinArts, un
progetto tutto milanese con
l’obiettivo di promuovere
giovani talenti e di diffondere
l’arte tra appassionati e non
addetti ai lavori.
La formula ideata da Benedetta Crippa e Martina Moglia è semplice e innovativa:
con la collaborazione di
esperti e professori d’arte incontrano gli artisti e i giovani
diplomati in accademie d’arte, seguendoli nel loro percorso accademico e selezionando le loro opere. I loro lavori vengono poi esposti per
un’unica serata. Che si tratti
di un lunch, di un vernissage
o di una serata culturale poco
importa: quello che conta è
avvicinare l’arte alla gente.
L’obiettivo del progetto WinArts, oltre a promuovere
giovani talenti, è infatti quello di far percepire l’arte come
valore di tutti i giorni, alla
portata di tutti quelli che, con
passione e sensibilità, la sanno cogliere e apprezzare. Anche per questo, tutte le opere
esposte sono vendute a prezzi accessibili. Ad oggi gli artisti WinArts sono Nyx, Sanja
Milenkovic, Federico Vescovo, Diana Perez, Valerio
Murri, Negro, Golsa Golchini, Raffaele Barbuto e Christian Taliento. Nomi per ora
sconosciuti, ma di cui magari
si sentirà parlare presto.
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CRONACA
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TuttoMilano
Mercati
■ MARCO AURELIO - Via M. Aurelio - zona 2
■ NEERA - Via Neera - zona 5
■ PAGANO - Largo V Alpini - zona 1
■ PISTOIA - Via Pistoia - zona 7
■ STRESA - Via Stresa - zona 2
Oggi
■ BENACO - Via Benaco - zona 4
■ BONOLA - Via Cechov - zona 8
■ CANALETTO - Via Canaletto - zona 3
■ CATONE - Via Catone - zona 9
■ CITTADINI-ARSIA - V. Cittadini - zona 8
■ CREMA - Via Crema - zona 5
■ CURIEL - Via Curiel - zona 6
■ DEI GUARNIERI - Via Dei Guarnieri - zona 5
■ FRATELLI DI DIO - Via F. di Dio - zona 7
■ GRATOSOGLIO NORD - Via Baroni - zona 5
Domani
■ ARCANGELI - Via Arcangeli - zona 7
■ ARDISSONE - Via Ardissone - zona 8
■ ASMARA - Via Asmara - zona 9
■ BENEDETTO M. - Via Benedetto M. - zona 3
■ BORDIGHERA - Via Bordighera - zona 5
■ CICCOTTI - Via Ciccotti - zona 9
■ DARSENA - Zona Darsena - zona 1
::: le lettere
Emergenza azzardo
Ormai non passa settimana senza la consueta protesta di qualche categoria di lavoratori, in particolare quelle del trasporto
pubblico. Capisco che in questa maniera
questi signori cerchino di far valere le loro
ragioni, ma è mai possibile, mi chiedo, che
non si accorgano che così danneggiano solo
i cittadini, utilizzatori di metro, tram e autobus, mentre chi dovrebbe ascoltare la loro
protesta, cioè i politici (che ignorano cosa
significhi muoversi con i mezzi pubblici)
continuano tranquillamente ad ignorarli?
Venerdì (che strano!) ci sarà un nuovo sciopero dei mezzi. E a questo punto inizio a
chiedermi: a quando un bello sciopero dei
cittadini esasperati?
Luisa Piersantelli
e.mail
MOSCHEE
Una proposta indecente
Questa la proposta dell'Imam al sindaco Pisapia: «Caro sindaco non si crei inutili problemi per trovare due spazi idonei alle nostre moschee. Abbiamo già individuato
un’area , secondo noi perfetta, che permette
di costruirne una grande invece di due piccole. Questa vasta area si trova esattamente
tra via Torino, corso Emanuele e via Dante».
Maurizio Oberti
e.mail
Allacciate le cinture
Mr. Peabody e Sherman
MILANO
15.00-20.20-22.45
17.15
MEXICO
ANTEO SPAZIOCINEMA
14.45-16.40-18.35-20.30-22.30
15.00-16.45-18.30-20.30-22.30
15.30-17.50-20.15-22.30
15.10-17.40-20.10-22.30
GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390
Nymphomaniac - Volume 1
13.00-15.00-17.30-20.00-22.30
Ida
13.00-15.00-16.50-18.40-20.30-22.30
Yves Saint Laurent
13.00-15.30-17.50-20.15-22.30
The Special Need
13.00-18.40-22.30
15.00-16.50-20.30
La luna su Torino
Noi 4
13.00-15.40-18.10
Lei
20.10-22.30-V.O.SOTT.
ARCOBALENO FILMCENTER
VIALE TUNISIA 11 - TEL. 199208002
Nymphomaniac - Volume 1
Storia di una ladra di libri
Lei
ARIOSTO
15.00-17.15-19.30-21.40
18.15-21.00
15.00-17.15-19.30-21.40
Smetto quando voglio
18.20-21.00
ARLECCHINO
VIA S. PIETRO ALL’ORTO, 9 - TEL. 0276001214-899678903
Father and Son
BELTRADE
15.15-17.40-20.05-22.30
CENTRALE MULTISALA
VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826
CINEMAX SAN CARLO
15.00-17.30-20.00-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
VIA ENRICO MOROZZO DELLA ROCCA, 12 - TEL. 02 48199689
16.30
18.30-21.00
Tarzan
12 anni schiavo
COLOSSEO
V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903
Divergent
14.30-17.10-19.50-22.30
Storia di una ladra di libri
14.45-17.20-19.55-22.30
Captain America: The Winter Soldier 14.45-17.20-19.55-22.30
Ti ricordi di me?
15.00-16.50-18.40-20.30-22.30
Yves Saint Laurent
15.30-17.50
Lei
20.00-22.30
DUCALE MULTISALA
PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002
Nymphomaniac - Volume 1
Yves Saint Laurent
Divergent
Quando c’era Berlinguer
Lei
ELISEO MULTISALA
15.00-17.30-20.00-22.30
15.00-17.15-19.20-21.30
15.00-17.30-20.00-22.30
15.00-19.20
17.00-21.40
VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903
In grazia di Dio
Lei
Quando c’era Berlinguer
Il pretore
GLORIA MULTISALA
15.00-17.30-20.00-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
15.15-17.40-20.05-22.30
15.30-17.50-20.20-22.30
CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908
Captain America: The Winter Soldier
22.00
16.00-18.00
ODEON - THE SPACE CINEMA
VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111
Divergent
12.05-15.05-18.05-21.15
Captain America: The Winter Soldier 12.10-15.10-18.10-21.20
Ti ricordi di me?
12.40-15.00-17.20-20.00-22.20
Mr. Peabody e Sherman
14.30-16.50
22.00
Non buttiamoci giu’
Ti ricordi di me?
19.30
Divergent
19.05-22.10
Captain America: The Winter Soldier 3D
19.10-22.15
Tarzan
12.10-14.30
17.20-19.40
Non buttiamoci giu’
Lei
22.00
Cuccioli - Il paese del vento
12.40-14.50-17.00
Amici come noi
12.50-15.10-17.30-19.50-22.10
300 - L’alba di un impero
12.20-14.50-17.20-19.50-22.20
Storia di una ladra di libri
13.00-16.00-19.00-22.00
VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039
Captain America: The Winter Soldier
14.45-17.20-19.55
Captain America: The Winter Soldier 3D
22.30
Storia di una ladra di libri
15.00-17.30-20.00-22.30
Divergent
14.30-17.10-19.50-22.30
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I fratelli Karamazov
14.00
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Field - Gabriel Orozco
16.00
The Toxic Camera, The Role of a Lifetime e My Name is Janez
Jansa
20.00
Regina Jose’ Galingo - La Verdad V.O.
22.00
Saving Mr. Banks
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The Rocky Horror Picture Show
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14.50-17.30-20.10-22.30
VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 026702700
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PLINIUS MULTISALA
16.30-18.45-21.00
VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103
Captain America: The Winter Soldier
Storia di una ladra di libri
Divergent
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Allacciate le cinture
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Supercondriaco - Ridere fa bene alla salute
Captain America: The Winter Soldier 3D
00.50
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15.50-19.05
UCI CINEMAS CERTOSA
VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802
VIA MILAZZO, 9 - TEL. 026597732
CLASSICA Parte questa
sera la prima edizione di
«Milano Giovani In Concert»,
un’iniziativa del centro culturale Roberto Ronchi, dedicata alle giovani generazioni.
Saranno tutti giovani, infatti,
i musicisti che al Teatro Pime
eseguiranno brani di Bach,
Beethoven, Chopin, Mozart,
Rota e altri mostri sacri della
musica classica. Un modo
per avvicinare le nuove generazioni ai grandi compositori, del passato e contemporanei, e una ghiotta occasione per chiunque voglia
ascoltare musica classica dal
vivo. Sul palco si alterneranno diversi artisti: Andrea Bevilacqua al piano, Margherita
Chiesa alla chitarra classica,
Flora Fontanelli al violino,
Valentina Tecilla al flauto
traverso, Yu Linn Humm al
violoncello, Julia Barreiro al
piano e Albertina Del Bo al
canto.
Cresce il numero dei centri scommesse a
Milano: in arrivo altre 5 sale che si aggiungono alle 131 già esistenti in città. Che sia
centro o periferia, non fa differenza. L’importante è coinvolgere il maggior numero di
soggetti deboli nel vortice del gioco. Dunque
la battaglia condotta dal Comune contro la
ludopatia è già persa in partenza? A quanto
pare, non sono bastati i divieti e le leggi ad
impedire la nascita di questi nuovi locali che
continueranno inesorabilmente a mangiare
i soldi dei cittadini.
Monica Stefanini
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@liberomilano
15.00-17.30-20.00-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
15.00-17.50-20.30
15.30-17.50-20.10-22.30
15.00-17.30-20.20-22.30
15.30-17.50-20.20-22.30
VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960
Storia di una ladra di libri
14.00-16.50-19.45-22.40
14.30-18.30-21.40
Captain America: The Winter Soldier
Divergent
16.15-19.25-22.35
Tarzan
14.00
Ti ricordi di me?
15.00-17.35-20.05-22.20
Amici come noi
14.25-17.20-20.10-22.30
Il pretore
14.40-17.00-20.05-22.25
Lei
14.00-16.50-19.55-22.45
Nymphomaniac - Volume 1
14.30-17.10-19.50-22.20
Divergent
14.05-17.10-20.15-23.30
La bella e la bestia
14.35-17.15
Need for Speed
22.45
Yves Saint Laurent
19.50
Captain America: The Winter Soldier
21.10-00.10
Cuccioli - Il paese del vento
14.50-16.50
Non buttiamoci giu’
19.00
Nottetempo
14.00-16.50-19.45-22.50
14.20
The Lego Movie
12 anni schiavo
16.45-19.40-22.40
300 - L’alba di un impero
14.20-17.25-20.00-22.35-01.05
Divergent
15.45-19.00-22.10
Ti ricordi di me?
01.05
14.40-17.10-19.40
Mr. Peabody e Sherman
Nymphomaniac - Volume 1
01.05
Captain America: The Winter Soldier 3D
22.10
Captain America: The Winter Soldier
16.15-19.30-22.40
piazzale Lotto. Da sabato 22 marzo al 15 luglio
2014. Via Gavirate: per lavori cantiere M5. Il traffico in direzione centro città viene deviato sull'itinerario Gignese, Caprilli, Lotto.
Traffico difficoltoso in: Viale Forlanini Enrico
(tratto da Repetti a Cavriana): traffico difficoltoso
in entrambi i sensi di marcia. Termine lavori previsto: 30 aprile 2015. S.S. 33 Del, Via Gallarate,
Molino Dorino: traffico difficoltoso in ingresso dal
Comune di Pero e dalla Tangenziale Ovest, per
modifica della viabilità, nell'ambito dei lavori Expo
2015 (realizzazione sottopasso veicolare). Probabili
accodamenti nella fascia oraria 07.00 - 09.30.
Termine previsto: 31 dicembre 2014. V.le
Umbria/V.le Piceno (tratto da P.za Cappelli a P.le
Dateo): istituzione carreggiata centrale preferenziale a senso unico di marcia in direzione P.le Dateo
Piccoli musicisti
crescono al Pime
SALE SLOT
VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960
Divergent
Captain America: The Winter Soldier 3D
Captain America: The Winter Soldier
Mr. Peabody e Sherman
Cuccioli - Il paese del vento
Divergent
Ti ricordi di me?
Captain America: The Winter Soldier
Non buttiamoci giu’
Storia di una ladra di libri
Amici come noi
17.15-20.30
18.15-21.20
19.30-22.35
17.00
17.00
19.10-22.25
17.30-19.45-22.00
17.00
20.10-22.30
17.00-19.50-22.40
17.20-20.00-22.30
HINTERLAND
ASSAGO
VIALE FIORI - TEL. 892960
Allacciate le cinture
Captain America: The Winter Soldier
Ti ricordi di me?
Cuccioli - Il paese del vento
Divergent
Storia di una ladra di libri
300 - L’alba di un impero
Captain America: The Winter Soldier
Ti ricordi di me?
Divergent
Captain America: The Winter Soldier
Ti ricordi di me?
Captain America: The Winter Soldier 3D
Divergent
Non buttiamoci giu’
Amici come noi
Mr. Peabody e Sherman
Captain America: The Winter Soldier 3D
BELLINZAGO LOMBARDO
UCI CINEMAS FIORI
20.00
17.00
22.30
17.10
19.20-22.25
17.00-19.50-22.35
17.20-20.00-22.30
19.40-22.35
17.20
18.30-21.45
22.00
19.55
17.00
17.00
20.00-22.10
17.30-20.00-22.15
17.10
19.25-22.20
C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445
ARCADIA
17.40-20.50
Storia di una ladra di libri
22.35
Non buttiamoci giu’
17.00-18.10-20.00-21.10-22.20
Divergent
17.20-20.10
Mr. Peabody e Sherman
Captain America: The Winter Soldier16.50-18.00-19.50-21.0022.30
Ti ricordi di me?
17.30-20.20-22.45
Il pretore
20.15
Yves Saint Laurent
17.50-22.25
Quando c’era Berlinguer
17.05-19.55
Nymphomaniac - Volume 1
17.10-20.05-22.40
Amici come noi
22.50
BUSNAGO
MOVIE PLANET
C/O CENTRO COMMERCIALE IL GLOBO - TEL. 039 695182 (PREN.) 039 6956516 (PROGRAMMAZIONE)
Mr. Peabody e Sherman
Amici come noi
Storia di una ladra di libri
Divergent
Captain America: The Winter Soldier
Ti ricordi di me?
Captain America: The Winter Soldier 3D
CERRO MAGGIORE
VIA TURATI, 62 - TEL. 892111
Divergent
Storia di una ladra di libri
Mr. Peabody e Sherman
300 - L’alba di un impero
Turno diurno
(dalle ore 8,30 alle ore 21,00)
■ CENTRO v. Larga, 6; v. Dante, 17; c.so Genova, 27. ■ NORD v. S. Lopez,
3; p.le Maciachini, 24; v. Forni, 34; v.le Suzzani, 273; v. Pellini, 1; v.le Monte
Grappa, 7. ■ SUD c.so Lodi, 19; v. Alamanni, 2; v.le Tibaldi, 15; v. De
Ruggiero, 8. ■ EST p.za Duca d'Aosta, 4; v. Stradivari, 1; v.le Monza, 226; p.za
Martesana, 4; v. Atene, 2; v. Crescenzago, 36; c.so Plebisciti, 7; p.za Cinque
Giornate, 7; v. Varsavia, 4. ■ OVEST v. Vetta d'Italia, 18; v. Giambellino, 64;
p.za T. Olivelli, 1; v. Monte Rosa, 27; v. Paravia, 75; v. Quarenghi, 21/23; v.
R. di Lauria, 22; v. Paolo Sarpi, 62.
Turno notturno
(dalle ore 21 alle ore 8,30)
v. Boccaccio, 26; p.za Cinque Giornate, 6; c.so Magenta, 96; p.za Clotilde,
1; Ripa di Porta Ticinese, 33; C.so P.ta Ticinese, 50 v.le Zara, 38; v. Stradivari,
1; v.le Lucania, 10; c.so S. Gottardo, 1; v. Buonarroti, 5; v. Canonica, 32; v.le
Ranzoni, 2. p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45.
Aperte 24h: p.za Duomo, 21; Stazione Centrale (Gall. Delle partenze);
Stazione Garibaldi (P.za S, Freud); v. R. Di Lauria, 22; v.le Testi, 90;
::: appuntamenti
Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi.
Adesso tocca ai cittadini
APOLLO SPAZIOCINEMA
Chiusura al traffico: Viale Lodovico Scarampo: rallentamenti causa lavori stradali per Metropolitana
linea 5 secondo tratto. Termine dei lavori previsti
per il l’inizio del 2015. Via Nicola Fabrizi: Chiusura
al traffico della per l'effettuazione di strada di collegamento "Zara-Expo" - Termine dei lavori previsto: 30/11/14. Piazza XXIV Maggio: chiusura al
traffico delle vie Gorizia/Manusardi/Scoglio di
Quarto/Ascanio Sforza, che verranno disposte a
fondo chiuso. Sulla Cerchia dei Bastioni il traffico
sarà difficoltoso causa modifica della viabilità.
Termine lavori 30 settembre 2014. Via Vigliani
intersezione p.le Lotto sarà chiusa al traffico per
lavori metro 5 (realizzazione scale nuova stazione).
Il traffico verrà deviato all'intersezione con via
Albani sui seguenti itinerari: 1- via Masaccio - via
Monte Bianco - piazzale Lotto; 2 - via Veniero -
Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected]
sottolineando nell’oggetto: “lettere a LiberoMilano”. Via posta vanno indirizzate a:
LiberoMilano - viale L. Majno 42 - 20129 Milano; via fax al n. 02.999.66.227.
SCIOPERO DEI MEZZI
Yves Saint Laurent
Ida
Quando c’era Berlinguer
Father and Son
■ DELLA RONDINE - Via Rondine - zona 6
■ FALCK - Via Falck - zona 8
■ FAUCHE’ - Via Fauchè - zona 8
■ GARIGLIANO - Piazzale Minniti - zona 9
■ MARTESANA - Piazzale Martesana - zona 2
■ OGLIO - Largo Oglio - zona 4
■ OLMI - Via degli Ulivi - zona 7
■ OSOPPO - Via Osoppo - zona 7
■ PAPINIANO - Piazza S. Agostino - zona 1
■ P. NUOVA - Bastioni di P.ta Nuova - zona 1
■ ROGOREDO - Via Rogoredo - zona 4
■ TABACCHI - Via Tabacchi - zona 5
■ TRASIMENO - Via Trasimeno - zona 2
■ V. PERONI - Via Pascal - zona 3
Farmacie
20,00
22,30
19,50-22,30
19,45-22,30
19,45-22,30
20,00-22,30
19,45-22,30
THE SPACE CINEMA
16.00-19.00-22.10
16.15-19.15-22.15
17.00
19.45-22.20-0.45
Comicità e risate
allo Zelig Cabaret
SPETTACOLO Dopo la
partecipazione a Zelig 1, Maria Pia Timo torna a Zelig Cabaret con lo spettacolo
«Bionda zabaione». Una felice mescolanza di forme e tipi
di comicità diversi, capace di
vita ad un misto di teatro-cabaret variegato. Un recital
esilarante che unisce il meglio del suo repertorio.
EVENTO Il venerdì notte
all’Alcatraz si chiama Notorius. Una serata divisa in
due: prima il live dei Dejavu,
cover band italiana attiva da
10 anni con un repertorio
pop-rock, scalderà l’atmosfera. Poi, dopo la mezzanotte, musica al ritmo della pop
house, dance anni 90 e 2000
e reggaeton.
______________________
______________________
Oggi, ore 21.30, v.le Monza 140
Ingresso: 10-12 euro
Oggi, ore 23, via Valtellina 25
Ingresso: 8-18 euro
Gli Infinity Quartet L’arte di Angelini
live al Blue Note
in mostra a Milano
CONCERTO Questa sera
saliranno sul palco del Blue
Note, a Milano, David Murray e il suo gruppo: gli «Infinity Quartet». La band è
composta dal sax di Murray,
dal contrabbasso di Jaribu
Shahid, dalla batteria di Nasheet Waits e dal piano di Orrin Evans.
ARTE Luce, colore e armonia sono gli elementi che caratterizzano il percorso artistico di Alessandra Angelini,
emiliana di origine e lombarda d’adozione. Le sue opere
saranno esposte oggi e domani presso la sede della galleria milanese Made4Art in
via Voghera.
______________________
Oggi, ore 21, via Borsieri 37
Ingresso: 30-35 euro
______________________
Oggi, ore 10, via Voghera 14
Ingresso libero
Divergent
18.05-21.10-0.15
Cuccioli - Il paese del vento
16.00
17.15-19.30-21.50
Amici come noi
Captain America: The Winter Soldier
16.15-19.15-22.15
Captain America: The Winter Soldier 3D
18.15-21.15-0.15
Captain America: The Winter Soldier
17.45-20.45-23.45
Cuccioli - Il paese del vento
17.20
Non buttiamoci giu’
19.45-22.10-0.30
Ti ricordi di me?
17.20-19.40-22.00-0.20
Mr. Peabody e Sherman
19.00
16.30-21.30
Yves Saint Laurent
LISSONE
VIA MADRE TERESA - TEL. 892.960
UCI CINEMAS LISSONE
Divergent
Amici come noi
Storia di una ladra di libri
Mr. Peabody e Sherman
Ti ricordi di me?
Captain America: The Winter Soldier 3D
Captain America: The Winter Soldier
Captain America: The Winter Soldier
Divergent
Nymphomaniac - Volume 1
Cuccioli - Il paese del vento
Need for Speed
Non buttiamoci giu’
Ti ricordi di me?
300 - L’alba di un impero
MELZO
18.00-21.20
17.40-20.10-22.40
17.10-19.55-22.40
17.20
20.00-22.20
19.00-22.00
16.45-19.40-22.35
18.00-21.30
16.45-19.40-22.35
17.20-19.50-22.20
17.40
22.30
20.20
17.30
19.45-22.20
ARCADIA MULTIPLEX
VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444
Yves Saint Laurent
21.00
Storia di una ladra di libri
17.20-20.00-22.30
17.40
Mr. Peabody e Sherman
Captain America: The Winter Soldier
17.10-20.10-22.50
Captain America: The Winter Soldier 3D
18.10-21.10
Divergent
17.30-19.50-21.00-22.40
PADERNO DUGNANO
LE GIRAFFE
VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250
Divergent
300 - L’alba di un impero
Captain America: The Winter Soldier
Non buttiamoci giu’
Captain America: The Winter Soldier 3D
Storia di una ladra di libri
Amici come noi
Divergent
La bella e la bestia
Il pretore
Need for Speed
47 Ronin
Allacciate le cinture
Divergent
Ti ricordi di me?
Captain America: The Winter Soldier
PIOLTELLO
Serata Notorius
all’Alcatraz
16.30-19.15-22.00
17.00-19.15-21.30
17.10-20.00-22.50
18.00-21.00
17.30-20.30
18.15-21.15
17.30-20.30-22.45
17.10-20.00-22.50
16.30-19.00
21.15
17.20
20.00
22.40
18.15-21.15
17.50-20.30-22.30
18.00-21.00
UCI CINEMAS PIOLTELLO
VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960
Non buttiamoci giu’
Yves Saint Laurent
Nymphomaniac - Volume 1
Ti ricordi di me?
Captain America: The Winter Soldier 3D
Captain America: The Winter Soldier
Storia di una ladra di libri
Captain America: The Winter Soldier
Divergent
Amici come noi
Divergent
17.45-22.40
20.00
17.00-19.40-22.20
17.30-20.00-22.30
18.30-21.30
18.00-21.00
17.00-19.50-22.40
19.30-22.30
19.30-22.30
18.20-20.30-22.40
17.30-20.30
Divergent
Mr. Peabody e Sherman
12 anni schiavo
Cuccioli - Il paese del vento
47 Ronin
300 - L’alba di un impero
ROZZANO
18.30-21.30
17.20-19.45
22.15
17.30
19.45-22.30
17.05-19.45-22.15
THE SPACE CINEMA ROZZANO
C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111
Divergent
15.50-18.55-22.05
Ti ricordi di me?
16.35-18.50-21.10
Captain America: The Winter Soldier
17.30-20.30
Storia di una ladra di libri
15.30-18.30-21.30
Divergent
17.35-20.40
17.00-19.20-21.40
Amici come noi
Cuccioli - Il paese del vento
15.15-17.25
Non buttiamoci giu’
19.45-22.10
Mr. Peabody e Sherman
17.00
300 - L’alba di un impero
19.20-21.50
Supercondriaco - Ridere fa bene alla salute 16.55-19.30-22.20
Ti ricordi di me?
15.10-17.25-19.55-22.15
Captain America: The Winter Soldier
16.00-19.00-22.00
Captain America: The Winter Soldier
15.10-18.15-21.20
Divergent
15.00-18.05-21.15
SAN GIULIANO MILANESE
MOVIE PLANET
S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 02 98245409 - 899
552578 (PREN.)
Mr. Peabody e Sherman
Amici come noi
Divergent
Storia di una ladra di libri
Captain America: The Winter Soldier
Ti ricordi di me?
SESTO SAN GIOVANNI
C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547
20,00
22,30
19,45-22,30
19,45-22,30
19,45-22,30
20,00-22,30
SKYLINE MULTIPLEX
Quando c’era Berlinguer
15.00-17.30-20.00-22.30
Nymphomaniac - Volume 1
15.10-19.30-22.10
Ti ricordi di me?
15.15-17.35-20.10-22.20
Divergent
15.10-16.35-18.00-19.25-20.50-22.15
16.25-19.00-21.35
Captain America: The Winter Soldier
Mr. Peabody e Sherman
17.45
The Special Need
15.45-20.30-22.30
Amici come noi
15.15-17.45-20.30-22.35
Storia di una ladra di libri
15.10-19.40-22.30
Captain America: The Winter Soldier 3D 15.00-17.30-20.00-22.35
VIMERCATE
THE SPACE CINEMA TORRIBIANCHE
VIA TORRI BIANCHE, 16 - TEL. 892111
Captain America: The Winter Soldier 3D
Tarzan
12 anni schiavo
Cuccioli - Il paese del vento
Allacciate le cinture
Non buttiamoci giu’
Captain America: The Winter Soldier
Captain America: The Winter Soldier
Mr. Peabody e Sherman
Captain America: The Winter Soldier
Divergent
Storia di una ladra di libri
Amici come noi
Ti ricordi di me?
Supercondriaco - Ridere fa bene alla salute
Ti ricordi di me?
300 - L’alba di un impero
Divergent
Captain America: The Winter Soldier
Il passato
Divergent
18.40-21.40
16.30
18.50-21.50
17.10
19.15-21.50
16.55-19.20-21.45
19.10-22.10
17.45-20.45
16.45-19.00
21.15
18.50-22.00
18.45-21.40
17.00-19.15-21.35
16.50-19.05-21.25
22.15
17.40-20.00
17.05-19.35-22.05
18.25-21.30
17.15
21.00
17.35-20.40
CRONACA
Venerdì 4 aprile 2014
43
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Tragedia a Segrate
LA SPARATORIA
Non riesce a vendere l’azienda
Ammazza il socio e la moglie
Si toglie la vita dopo gli omicidi: da tempo cercava di disfarsi di quelle quote
::: SALVATORE GARZILLO
 È uscito da casa con la pistola in tasca, rassicurando la moglie che sarebbe tornato presto.
Non mentiva, un’ora dopo è rientrato e l’ha uccisa con un colpo in
fronte. Domenico Magrì, imprenditore catanese di 82 anni, alle
10.20 aveva incontrato a Segrate il
suo socio, il 69enne Carmelo Orifici, a cui ha sparato alla nuca nel
parcheggio di un cantiere dove la
loro ditta sta eseguendo dei lavori
di costruzione. Dopo l’omicidio è
salito sulla sua Nissan Qashqai ed
è tornato alla villetta a Cerro di
Bottanuco (Bergamo), dove ha
ammazzato la consorte costretta
da 15 anni su una sedia a rotelle a
causa di un ictus e poi si è tolto la
vita con la stessa arma, una Ruger
7.65 che deteneva regolarmente.
Il movente sono i soldi, quei
soldi che avrebbero dovuto coprire la sua liquidazione e che il socio
gli ha negato per troppo tempo, in
un tira e molla che alla fine gli è
stato fatale. Magrì, partito dalla
Sicilia quand’era solo un ragazzino, a 82 anni era un uomo provato. Stanco di lavorare e stanco di
combattere contro i problemi di
salute della consorte, Maria Artale, sua coetanea, originaria di Regalbuto (Enna). Così aveva detto a
Orifici di voler cedere le proprie
quote per dedicarsi solo a lei. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del nucleo investigativo
:::
Non sembra avesse problemi di soldi Domenico
Magrì,
l’imprenditore
che ieri mattina ha ucciso
due persone prima di togliersi la vita. Le trattative
con il socio, tuttavia,
l’avevano
esasperato.
Sotto, i rilievi della scientifica sul luogo del primo
delitto, in un cantiere dove i due si erano dati
appuntamento [Ansa]
I FATTI
L’APPUNTAMENTO
Ieri mattina, Domenico Magrì, un imprenditore di 82
anni ha prima ucciso un collega a Segrate. Una volta
tornato a casa - a Bottanuco,
un paesino del Bergamasco,
ha sparato alla moglie e si è
tolto la vita. Il primo omicidio è avvenuto in un cantiere
edile dove Magrì e la sua vittima Carmelo Orifici, 69 anni, si erano dati appuntamento per parlare di lavoro
MACABRA SCOPERTA
A lanciare l’allarme è stato il
figlio di Orifici che ha avvertito i carabinieri fornendo il
numero di targa dell’auto e
l’indirizzo di casa di Magrì.
Giunte sul posto, le forze
dell’ordine hanno trovato i
cadaveri di Maria Artale,
moglie di Magrì, da tempo
costretta sulla sedia a rotelle, e quello dell’assassino
IL RETROSCENA
Carmelo Orifici, negli anni
90, era stato coinvolto
nell’inchiesta Mani Pulite,
insieme al fratello Achille,
sindaco di Segrate a metà
degli anni 70. L’indagine riguardava presunte tangenti
pagate da imprenditori edili
ad ex amministratori comunali per alcune concessioni
edilizie
di Milano e Bergamo, il socio non
ha accettato subito, iniziando un
balletto di rimandi che avrebbe
esasperato Magrì fino al punto da
spingerlo ad ammazzarlo come il
peggiore dei nemici.
Nei giorni scorsi gli ha chiesto
di presentarsi al cantiere in via
Monviso alle 10.20 perché doveva
parlargli di lavoro. Orifici ha accettato, ma forse ha sospettato
qualcosa, tant’è vero che ieri mattina ha chiesto a suo figlio Antonino, di 39 anni, di accompagnarlo
all’incontro. Il figlio, per sua fortuna, ha tardato di 10 minuti, e ciò
lo ha salvato. In questo tempo, infatti, i due soci sono arrivati al
cantiere prima di lui e Magrì ha
sparato alla nuca alla sua vittima
senza essere visto.
Antonino lo ha incrociato lungo la strada per il cantiere. Gli è
sembrato strano vederlo tornare
indietro così presto e senza suo
padre, che poi ha trovato senza vita poco dopo. È stato lui a chiamare i carabinieri della stazione
di San Donato, ai quali ha fornito
numero di targa e indirizzo
dell’assassino.
Eppure i militari non hanno
fatto in tempo. Un’ora dopo, alle
11.20, l’82enne aveva già completato il suo piano: è tornato alla villetta in via Pietro Kolbe 10, ha
chiesto alla badante di sua moglie
di uscire per sbrigare una commissione, ha puntato l’arma alla
fronte della consorte e ha tirato il
grilletto. Infine, ha tenuto il terzo
colpo della giornata per sé.
A NOVATE
È di Casa Pound,
la sinistra ordina
«Va cacciata»
In consiglio comunale a Novate Milanese, tra i gruppi
all’opposizione c’è anche
quello di Casa Pound. Il primo in tutta Italia. A portare la
voce del movimento nel Comune a nord di Milano è Angela De Rosa, candidata sindaco alle scorse Amministrative e poi eletta come esponente del Pdl. Dopo la scissione del partito ha fondato il
gruppo, chiamato appunto
Casa Pound, di cui è unica
rappresentante. Ma la sua decisione non è andata giù alle
associazioni antifasciste della zona. Dopo le manifestazioni contro di lei delle scorse
settimane, ora la maggioranza in Consiglio comunale,
con una delibera, è arrivata a
chiedere la revoca della presidenza alla Commissione
pubblica istruzione e cultura
che le era stata affidata. Il motivo? Il gruppo di Casa Pound
Italia si ispirerebbe a principi
antitetici a quelli costituzionali. «Una follia», ha commentato De Rosa. «La delibera è una chiara violazione
dell’articolo 3 della Costituzione che vieta le discriminazioni per le opinioni politiche. Secondo i consiglieri io
non garantirei l’imparzialità
da presidente perché appartenente a Casa Pound». Ora la
capogruppo sta valutando se
agire per vie legali e chiedere
l’intervento delle sedi competenti affinché questa delibera non venga applicata.
M. BAR.
Venerdì 4 aprile 2014
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