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Disastro sul Sinai
l’Airbus spezzato
mentre era in volo
Sulla tragedia in Egitto l’ombra del terrorismo. A pag. 4
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Lunedì 2 Novembre 2015
“All’Expo abbiamo stupito il mondo”
Si è conclusa l’Esposizione Universale milanese. Il governo canadese di Harper non ci credeva
TORONTO - L’Expo di Milano
è chiusa ed è stata un successo
clamoroso: lo hanno riconosciuto tutti alla cerimonia di chiusura della manifestazione che in sei
mesi è stata visitata da 21,5 milioni di persone, cinque nel solo ottobre.
f ARTICOLI A PAGINA 2
LO SCANDALO
Caos Roma,
il commissario
Paolo Tronca
dopo Marino
ROMA - Mentre a Milano cala il
sipario sull’Expo, a Roma prende
forma la nuova fase del dopo-Marino. A guidarla sarà proprio il
prefetto del capoluogo lombardo,
Paolo Tronca, uno dei principali
arteici del successo dell’Esposizione Universale.
«Bisogna prendere il meglio di
tutta questa esperienza e adattarla a una realtà che è diversa», le
sue prime parole dopo la nomina
alla carica di commissario della
Città Eterna.
f ARTICOLI IN ITALIANO
E IN INGLESE A PAGINA 6
LA CRISI
Governo libico
contro l’Italia,
sale la tensione
tra i due Paesi
f A PAG. 5
Mexes esulta dopo aver segnato il gol del 2-0 contro la Lazio. La partita poi inirà 3-1 per il Milan
Colpaccio del Milan contro la Lazio
I rossoneri vincono all’Olimpico, la Fiorentina aggancia l’Inter in vetta. Donadoni, buona la prima
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LUNEDI 2 NOVEMBRE 2015 • CORRIERE CANADESE
2
PRIMO PIANO
TORONTO - L’Expo di Milano
è chiusa ed è stata un successo
clamoroso: lo hanno riconosciuto tutti alla cerimonia di chiusura della manifestazione che in sei
mesi è stata visitata da 21,5 milioni di persone, cinque nel solo
ottobre. Lo ha riconosciuto anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha fatto il discorso finale e ha dichiarato ufficialmente chiusa l’esposizione di Milano. «La sfida - ha
sottolineato - non è stata vinta
da qualcuno contro qualcun altro. È stata vinta da un’Italia che,
quando si unisce in un impegno
comune, evitando che le naturali diversità producano eccessi di
antagonismo, sa esprimere grandi doti e mostrare al mondo le
sue originali qualità».
Il presidente non ha mai citato Roma, o polemiche specifiche ma ha rilanciato un messaggio di unità che ripete da tempo. «L’Expo - ha detto - ci ha dato una prova ulteriore di quanto
grandi siano le cose che ci uniscono, superiori a quelle che legittimamente ci separano. Il nostro dibattito pubblico, per essere maturo e riconquistare credibilità e fiducia, non può oscurare
le sinergie e i terreni di convergenza, pena un generale impoverimento».
Il successo clamoroso dell’evento milanese rende ancora
più incomprensibile il boicottaggio voluto dal governo canadese dell’allora primo ministro
Stephen Harper. Un boicottaggio
che sa tanto di occasione mancata.
Appena conclusa la cerimo-
IL SERVIZIO
Nell'edizione di domani del
Corriere Canadese sarà presente un ampio servizio
sull’Expo milanese e sull’occasione mancata dal governo
federale canadese e da quello
provinciale dell’Ontario.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla chiusura dell’Expo
L'EVENTO
Chiude l’Expo 2015 di Milano
“Abbiamo stupito il mondo”
nia di Milano, il premier Matteo
Renzi ha rivendicato che «Expo
è l’orgoglio di chi ha vinto una
sfida che sembrava impossibile,
una sfida vinta non dal governo
ma dall’Italia, dai passeggini in
fila davanti agli ingressi, ha vinto
l’Italia del “perché No”».
Con Mattarella a Milano però
c’era una parte del governo, i ministri Maria Elena Boschi, Rober-
ta Pinotti e soprattutto Maurizio
Martina che ha la delega ad Expo
e dal palco ha sorriso alla platea
esclamando: «Missione compiuta». Tutti gli occhi erano comunque sul protagonista principale di quest’avventura il commissario Giuseppe Sala. Dal palco lo
ha ringraziato apertamente Mattarella (che ha detto grazie anche
a Milano) così come il segretario
del Bie (l’organizzazione che gestisce le esposizioni universali)
Vicente Loscertales.
Sala si è preso l’applauso del
pubblico,
ringraziando
tutti
quelli che ci hanno lavorato, che
ciò che li accomuna non è solo il senso «di vittoria ma di aver fatto bene il nostro dovere.
Abbiamo dimostrato che siamo
in grado di accogliere e stupire
il mondo». Il suo ringraziamento è andato ai volontari (ovazione ogni volta che sono stati citati) e anche ai visitatori. «È stato un Expo della gente. Loro - ha
aggiunto - hanno creato un evento unico e se passerà certamente
nella storia del nostro Paese molto si deve al civismo di chi lo ha
visitato».
Il senso di unità evocato da
Mattarella sarà messo alla prova da subito, per la gestione del
dopo Expo, su cui il Capo dello
Stato ha richiamato a «scelte sagge». «Deve diventare un luogo in
cui si costruisca il futuro» ha esortato il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, rivendicando il «lavoro di squadra»
in «stile lombardo» fatto finora.
«C’è malinconia e anche la gioia di chi sa che ha fatto bene»: è
stato il bilancio di un “emozionato” sindaco di Milano, Giuliano Pisapia.
«Questi - ha proseguito - sono i primi passi. Quanto abbiamo
costruito non andrà perduto, non
perderemo lo slancio, lavoreremo insieme con il mondo anche
nel futuro».
«Da questo momento - ha concluso - si ricomincia».
CARTA DI MILANO
Rimane il monito globale contro lo spreco e per il diritto universale al cibo
MILANO - “Oggi nel mondo circa 800 milioni di persone soffrono di fame cronica e più di due
miliardi di persone sono malnutrite. Eppure ogni anno, 1,3 miliardi di tonnellate di cibo viene
sprecato mentre le risorse della terra, le foreste e i mari sono
sfruttati in modo insostenibile”:
parte da questo la Carta di Milano, il documento su diritto al cibo e all’acqua che intende essere
l’eredità di Expo. Qualcuno lo ha
definito un protocollo di Kyoto dell’alimentazione ma in realtà è qualcosa di più. Il protocollo di Kyoto era un impegno fra
Paesi. Qui a prendere in primissimo luogo l’impegno è la gente
che dal primo maggio ha potuto
sottoscriverlo all’esposizione universale a Palazzo Italia o online sul sito della carta.
Sono oltre 50 i Capi di Stato
e di Governo che lo hanno firmato a Milano e oltre un milione le persone che lo hanno sottoscritto prima che, lo scorso 16
ottobre, il testo venisse consegnato al segretario dell’Onu Ban
Ki-moon. “Noi donne e uomini,
cittadini di questo pianeta - recita la carta presentata - sottoscriviamo questo documento per assumerci impegni precisi in relazione al diritto al cibo che riteniamo debba essere considerato un diritto umano fondamentale”. E anzi “consideriamo una
violazione della dignità umana il
mancato accesso a cibo sano, sufficiente e nutriente, acqua pulita
e di energia”. L’impegno dei singolo è a non sprecare e a “consumare solo le quantità di cibo sufficienti al fabbisogno”, a riciclare
e rigenerare, tener conto dell’impatto sull’ambiente.
Gli impegni però riguardano
anche le associazioni, cioè la cosiddetta società civile, e le imprese chiamate a rispettare l’ambiente e favorire forme di lavoro che non sfruttano ma contribuiscono alla realizzazione delle
persone. E poi ci sono le richieste ai governi, per garantire il diritto al cibo, tutelare suolo, puntare sulla ricerca, combattere gli
sprechi.
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Sab. 31 ott. 2015
MIDDAY
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CORRIERE CANADESE • LUNEDI 2 NOVEMBRE 2015
3
CANADA
LA VERTENZA INSEGNANTI/GOVERNO
DA IERI
Wynne: «Da oggi busta paga più leggera»
TORONTO - Il conto alla rovescia è iniziato e gli insegnanti elementari delle scuole pubbliche
dell’Ontario potrebbero ricevere
presto una busta paga più leggera.
Fino al momento in cui andiamo
in stampa l’accordo tra l’Elementary Teachers’ Federation of Ontario (ETFO) e il governo e i provveditorati non c’è ancora anche se
manca qualche ora alla mezzanotte.
Da oggi quindi, qualora gli insegnanti proseguano con lo sciopero bianco che stanno mettendo in
atto dall’inizio dell’anno scolastico, la premier della provincia Kathleen Wynne autorizzerà i provveditorati scolastici a tagliare il
loro stipendio dopo un preavviso di cinque giorni. Una minaccia
che il presidente dell’ETFO Sam
Hammond ha deciso di non raccogliere. «Non abbiamo intenzione
di cedere alle pressioni del governo - ha detto Hammond - sul tavolo dei negoziati ci sono ancora
varie questioni chiave tra le quali
le dimensioni delle classi, le pratiche di assunzione e il tempo a disposizione degli insegnanti per la
preparazione delle lezioni».
Accordo o non accordo, quel
che preme alla Wynne è che da
oggi gli insegnanti lascino perdere le azioni di sciopero bianco e si
impegnino a insegnare e a svolgere tutte le attività extracurriculari e sportive che dall’8 settembre
hanno messo al bando. Lo scotto da pagare, sia per gli insegnanti che per il personale di sostegno,
lo staff degli uffici scolastici e i
custodi rappresentati nella vertenza dal Canadian Union of Public Employees e dall’Ontario Secondary School Teachers’ Federation, è una busta paga decurtata.
Già la scorsa settimana, nella speranza di accellerare un accordo, Kathleen Wynne aveva annunciato la sua decisione di usare
il pugno di ferro. «Le scuole sono
sempre più sporche, i ragazzi non
vengono seguiti nelle varie attività extrascolastiche - ha tuonato la
premier - non si può più continuare in questo modo. I nostri ragazzi
meritano di meglio».
Un avvertimento inviato, senza
giri di parole, ai circa 78mila insegnanti rappresentati dalla Elementary Teachers’ Federation of
Ontario e allo staff che partecipa
allo sciopero bianco nelle scuole
elementari pubbliche della pro-
vincia. «Gli insegnanti delle scuole elementari sono senza contratto dall’agosto 2014 - ha ribattuto
Hammond - protestiamo perché
esiste una mancanza di volontà
per giungere a un accordo al tavolo dei negoziati».
Le parti sembrano finora lontane dal trovare una intesa ma fino
alla mezzanotte potrebbe verificarsi la svolta tanto attesa da entrambe le parti.
Energia elettrica,
sono scattati
gli aumenti
in bolletta: +3,4%
TORONTO - Brutte notizie per
i residenti dell’Ontario. Da ieri è
aumentato nuovamente il costo
dell’elettricità: i rincari saranno
del 3.4%. L’annuncio è stato fatto dall’Ontario Energy Board: ad
esserne interessati sono le famiglie e le piccole imprese.
Da ieri la tariffa dell’energia elettrica nella fascia fuori punta
è salito di 0,3 centesimi andando quindi a 8,3 centesimi/kWh,
quello nella fascia intermedia è
salito di 0,6 centesimi fino a 12,8
centesimi/kWh mentre i rincari nella fascia di punta sono di
1,4 centesimi e raggiungono i 17,5
centesimi/kWh.
Nel 2010 la bolletta media
mensile era di circa cento dollari mentre adesso ogni mese la
famiglia tipo si troverà a dover
sborsare circa $31 in più.
A causare il rialzo delle tariffe
dell’energia sono, secondo l’Ontario Energy Board, sono numerosi fattori: tra questi l’aumento
dei costi relativi alle centrali nucleari e idroelettriche dell’Ontario così come quelli derivanti da
fonti rinnovabili come l’eolico e
il solare.
STUDIO DEL ‘GLOBE AND MAIL’
Afghanistan, 54 soldati suicidi dopo il ritorno
TORONTO - Sono 158 i soldati canadesi morti nella missione in Afghanistan. Ma il numero, secondo il Globe and
Mail, è in realtà più alto: stando a una indagine condotta dal
quotidiano, almeno 54 soldati
e veterani si sono suicidati dopo aver prestato servizio nella
guerra in Afghanistan.
Numeri, questi, che vengono tenuti segreti: al conteggio
il Globe, che ha fatto ricorso
all’Access to Information Act, è giunto dai
record di posta elettronica del Department
of National Defence and the Canadian Forces del 2014.
Dalle ricerche, compresa la pubblicazione di necrologi dai quali è emerso che le
morti erano da imputare a suicidi, è apparso chiaro che la missione in Afghanistan è
stato un fattore determinante in molti casi anche se non è chiaro in quanti. Dai dati
appare evidente che soprattutto negli ulti-
mi anni il suicidio è diventato una minaccia ben più
grande per le truppe canadesi dei nemici da combattere. Dal gennaio del 2011
all’aprile 2014 i soldati che
hanno perso la vita in una
azione di combattimento
sono stati due mentre nello stesso periodo almeno
29 sono morti dopo aver
fatto ritorno a casa. Il conteggio esatto è incerto dal
momento che il governo federale non tiene
conto con regolarità dei suicidi dei veterani
ed ha record incompleti sui riservisti che di
fatto sono più di un quarto delle truppe canadesi in Afghanistan.
Negli ultimi dieci anni sia la Canadian
Forces che la Veterans Affairs hanno stanziato maggior denaro, personale e strutture per la cura della salute mentale e hanno creato dei programmi per la prevenzione dei suicidi.
IL GIORNO CHE TUTTI
NOI DEDICHIAMO
AL RICORDO.
Nel Giorno della Memoria,
CRONACA
unisciti a noi per onorare
i nostri Veterani.
Accoltellamento, feriti due adolescenti
TORONTO - Due ragazzi sono rimasti feriti in un accoltellamento avvenuto sabato sera verso le 8.45 su Gower Street, vicino Victoria Park Avenue e Dawes Road. I
paramedici hanno trasportato un sedicenne che presentava una ferita da coltello al
petto in un centro traumatologico dove le
sue condizioni sono state giudicate stabili. L’altro ferito ha 17 anni ed ha riportato
ferite meno gravi. Dal luogo sono stati visti fuggire a piedi sei adolescenti. La polizia indaga.
∏ È in corso una investigazione della York Regional Police dopo che nel Concord/
Thornhill Regional Park è stato scoperto un graffito che prende di mira gli ebrei.
Il graffito, realizzato con una bomboletta
spray di vernice, è stato scoperto su un cartello del parco che si trova in prossimità di
Dufferin Street e l’autostrada 427: sul cartello è stato scritto trasversalmente la parola ‘Jews’ (ebrei). Al momento, ha detto la
polizia, non ci sono sospettati per l’azione.
∂ La polizia provinciale dell’Ontario sta
dando la caccia a un uomo che ha rubato
una “grande quantità” di farmaci oppioidi da una farmacia Shoppers Drug Mart di
Simcoe. L’uomo ha avvicinato un dipendente della farmacia e sotto la minaccia di
un’arma ha rubato confezioni di fentanil e
idromorfone. Il primo è un farmaco oppiaceo derivato dalla morfina la cui potenza è
di circa 40 volte superiore a quella dell’eroina mentre l’idromorfone è un forte analgesico che agisce sul sistema nervoso centrale.
∏ Dovrà comparire in un tribunale di
Brockville l’11 dicembre l’agente dell’Opp
George Duke, 52 anni, accusato di furto per
un valore superiore ai $5mila, possesso si
beni ottenuti da attività illecite, abuso di fiducia e di altri reati. Non sono stati resi noti ulteriori dettagli sull’investigazione che
ha portato all’arresto del poliziotto.
11 novembre alle
ore 10:45 a.m.
Memoriale dei Veterani
Prato antistante
all’Assemblea Legislativa
Queen’s Park, Toronto
ontario.ca/remember
Finanziato dal Governo dell’Ontario
LUNEDI 2 NOVEMBRE 2015 • CORRIERE CANADESE
4
ESTERI
EGITTO
ELEZIONI
“Sinai, l’aereo si è spezzato in volo”
Voto in Turchia,
trionfa Erdogan
IL CAIRO - Si è spaccato in volo
l’Airbus A321-200 della compagnia
russa Kogalymavia, precipitato sabato mattina nel Sinai uccidendo
tutte le 224 persone a bordo. Su
questo non hanno dubbi le autorità dell’aviazione civile russa, il che
non esclude possa essersi trattato
di un attentato, anche se l’ipotesi
al momento viene considerata improbabile. La maggior parte degli
esperti che, con grande prudenza in attesa dei risultati dell’esame
delle due scatole nere, si sono espressi in queste ore, ipotizza un
cedimento strutturale dell’Airbus,
seguito da una violenta depressurizzazione che avrebbe fatto precipitare improvvisamente l’aereo.
Le uniche voci discordanti sono quella di un esperto britannico citato dalla Bbc secondo cui potrebbe invece trattarsi di un’esplosione a bordo, e di un esperto russo, che cita due ipotesi: una
bomba nella stiva o un corto circuito che ha provocato un incendio e spento i motori. Ai giornalisti russi, Viktor Sorochenko, direttore esecutivo della commissione interstatale dell’aviazione
russa, ha detto: «La disintegrazione della fusoliera si è veriicata in
volo, e i frammenti sono distribuiti su un’area piuttosto ampia, circa
20 chilometri quadrati». Nel frattempo tutti i voli Airbus A321 della Kogalymavia (che dal 2102 opera con il marchio Metrojet), sono
stati sospesi: lo ha deciso l’agenzia
federale dei trasporti (Rostransnadzor).
Esperti citati dal sito specializzato AirLive.net sostengono che
l’aereo si sarebbe spaccato dopo
una violenta depressurizzazione
dovuta a una debolezza strutturale dell’Airbus A321-200. Ma secon-
ISTANBUL - La Turchia torna nelle mani di Recep Tayyip Erdogan.
L’appello alla stabilità del presidente turco sfonda nell’elettorato nazionalista e riporta il suo partito Akp alla maggioranza assoluta persa
a giugno, tornando alle percentuali
record del 2011. Con il 49,4% dei voti e 316 seggi, nel voto anticipato supera anche i sondaggi più favorevoli
e promette di guidare ancora la Turchia per i prossimi quattro anni. Un
risultato ottenuto nonostante il partito ilo-curdo Hdp sia riuscito anche stavolta ad entrare in Parlamento superando la soglia di sbarramento record del 10%, perdendo un
milione di voti rispetto a giugno ma
diventando il terzo partito per numero di seggi (59) dopo il crollo del
nazionalista Mhp, che si ferma a 41.
Ma nel sud-est a maggioranza
curda della Turchia è subito esplosa la rabbia per un risultato inatteso che spezza il sogno di fermare il
cammino del “sultano”. Mentre ancora il conteggio dei voti era in corso, a Diyarbakir manifestanti curdi
hanno appiccato incendi ed eretto
barricate, scontrandosi con la polizia che ha risposto con gas lacrimogeni e una decisa repressione delle
proteste. Un assaggio di quello che
potrebbe succedere nei prossimi
mesi se Erdogan proseguirà nel muro contro muro. In tre mesi di guerra al Pkk, oltre 150 soldati e duemila combattenti curdi sono già morti.
E adesso il timore è che la guerriglia
possa spostarsi stabilmente nei centri urbani.
Quasi nulla cambia per il socialdemocratico Chp, ancora una volta costretto all’opposizione: con il
25,4% e due seggi guadagnati rispetto a giugno (134) si conferma secondo partito in Parlamento.
I resti dell’Airbus A321-200 precipitato sabato mattina in Egitto
do un funzionario dei servizi di
terra egiziana che, insieme a due
ispettori russi, ha efettuato una ispezione pre-volo dell’aereo, l’Airbus appariva in buone condizioni.
Il sito ricorda che il pilota del
volo 9268 di Kogalymavia aveva
espresso una serie di dubbi sulle
condizioni meccaniche dell’Airbus in questione, parlando con la
moglie. Per queste ragioni appare altamente improbabile che l’aereo sia stato abbattuto da un’organizzazione terroristica.
Tutt’altro il parere del professor Michael Clarke, direttore del
Royal United Services Institute.
Se risulterà confermato che l’Airbus si è spaccato in due mentre
volava, bisognerà invece prendere
in considerazione l’ipotesi «non
di un collasso meccanico, ma piuttosto di un’esplosione a bordo». Il
responsabile del think tank londinese si è poi detto «molto più incline a credere, dovendo indovinare cosa sia successo a questo stadio dell’indagine, che si sia trattato di una bomba esplosa a bordo
più che di un missile lanciato da
terra».
A Clarke ha fatto eco da Mosca
- come scrive l’Associated Press un esperto di un centro di ricerche
locali sull’aviazione civile, Alexander Fridlyand.
Alla tv russa l’esperto ha spiegato che se l’aereo è davvero precipitato in fretta come sembra,
potrebbe essere conseguenza di
SECONDO PIATTO
Spiedini ai peperoni
Teresina
Fagiolini gialli
al prosciutto
DOLCE
Affettato alle castagne
Ingredienti per 4 persone:
- 600 gr. di fagiolini gialli
- 80 gr. di prosciutto cotto
- 30 gr. di burro
- una cipolla
- 2 cucchiai d’aceto
- prezzemolo - sale e pepe.
PRIMO PIATTO
Orecchiette con
scime di rapa
Calorie per porzione: 680
Tempo di preparazione: un’ora
Economico: si Vegetariano: no
Ingredienti per 4 persone:
- 300 gr. di carne di maiale
- 300 gr. di carne di manzo
- 200 gr. di pancetta
- 2 peperoni gialli e 2 rossi
- 8 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- sale e pepe.
Preparazione: In un largo tegame, far soffriggere l’aglio ed i filetti d’acciuga nell’olio.
Lessare le orecchiette in acqua bollente
salata per qualche minuto, quindi unire le
cime di rapa ridotte a pezzetti non troppo
piccoli. A cottura ultimata, scolare bene
e trasferire il tutto nel tegame con le acciughe. Far saltare la pasta a fuoco vivace,
unire la ricotta e servire aggiungendo una
macinata di pepe.
CONTORNO
Calorie per porzione: 180
Tempo di preparazione: un’ora
Economico: si Vegetariano: no
La Cucina
di
Calorie per porzione: 510
Tempo di preparazione: 30 min.
Economico: si Vegetariano: no
Ingredienti per 4 persone:
- 400 gr. di orecchiette
- 400 gr. di cime di rapa
- 2 filetti d’acciuga
- 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- 300 gr. di ricotta
- uno spicchio d’aglio - pepe nero.
un’esplosione nella stiva oppure
un corto circuito che ha incendiato l’aereo e spento in maniera deinitiva i motori.
Inine, contrariamente ad Air
France, Klm, Lufthansa ed Emirates che hanno deciso di non sorvolare il Sinai inché non si saprà con
esattezza quello che è successo, il
Mail online informa che la British Airways non ha per ora deciso
di interrompere i sorvoli del nord
dell’Egitto.
Ma già un mese fa l’ente britannico per la sicurezza dei voli civili aveva diramato un avviso alle
compagnie del regno ainché non
volassero a bassa quota sul Sinai
centrale, vista la presenza di jihadisti ostili agli occidentali.
Preparazione: Rosolare i fagiolini, a fuoco
vivo, in una padella con burro e cipolla affettata. Regolare di sale e pepe, unire prosciutto tagliato a listelle, spruzzare con aceto,
mescolare e lasciar insaporire. Bagnare
quindi con un mestolo d’acqua calda, abbassare la fiamma, coperchiare e far cuocere
dolcemente, aggiungendo, se necessario,
qualche cucchiaio d’acqua calda. Spolverizzare con una manciata di prezzemolo tritato
e servire.
Preparazione: Infilare i peperoni su
una forchetta, abbrustolirli sulla fiamma,
spellarli e tagliarli a quadretti. Tagliare la
carne e la pancetta a cubetti. Infilare gli
ingredienti su otto spiedini, alternando, in
ognuno, carne di maiale, peperone, manzo
e pancetta. Condire gli spiedini con olio,
sale e pepe e lasciarli insaporire per circa
mezz’ora. Cuocerli su una griglia ben calda, rigirandoli spesso e servire.
Il Corriere Canadese invita le sue affezionate lettrici
a inviare le ricette a loro più care, quelle che fanno
leccare i baffi a tutta la famiglia, che magari vengono
preparate per celebrare una occasione speciale oppure
che sono semplici da eseguire, ideali quando si rientra a
Calorie per porzione: 525
Tempo di preparazione: un’ora oltre al
tempo di refrigerazione
Economico: no Vegetariano: si
Ingredienti per 4 persone:
- Mezzo Kg. di castagne
- 50 gr. di cacao in polvere
- 100 gr. di zucchero
- 100 gr. di mandorle
- 50 gr. di cedro candito
- un bicchierino di sambuca
- 30 gr. di zucchero a velo.
Preparazione: Lessare le castagne
sbucciate, spellarle e ridurle in purea
con il passino a filtro fine. Aggiungere
il cacao e lo zucchero lavorando bene
l’insieme. Unire infine il cedro a pezzettini, le mandorle tostate e tritate e la
sambuca. Impastare il tutto e dargli la
forma di un salame. Cospargere il dolce
di zucchero a velo, metterlo in frigorifero per due ore e servirlo tagliato a
fettine.
casa dal lavoro.
La cucina italiana di oggi nasce dalla tradizione:
condividete le vostre ricette con noi: le pubblicheremo
in italiano e in inglese!
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CORRIERE CANADESE • LUNEDI 2 NOVEMBRE 2015
5
ITALIA
LO SCONTRO
CALABRIA
Libia, dure accuse contro l’Italia
Pioggia e alluvioni,
allarme maltempo
Claudio Accogli
ROMA - Da Tobruk il governo libico attacca l’Italia, accusata di aver violato le acque territoriali con le sue “navi da guerra”. Roma nega, ma la tensione sale alle stelle anche a Tripoli, dove si è
veriicata l’ennesima profanazione del cimitero cattolico italiano,
condannata come “vile e barbara”
dalla Farnesina. È Tobruk ad accendere le polveri di una giornata
ad alta tensione: sabato, denuncia
in comunicato, “tre navi da guerra italiane sono arrivate nei pressi
delle coste di Bengasi, a Daryana”,
circa 55 km a est della città, e poi
si sono spostate verso Derna. Il
governo libico, espressione dell’unico Parlamento del Paese riconosciuto dalla Comunità internazionale, avverte che “non esiterà a ricorrere a tutti i mezzi che gli consentano di proteggere le sue frontiere e la sua sovranità territoriale”.
La replica del ministero della
Difesa è altrettanto netta: “La notizia è falsa”. “Tutte le navi militari
italiane presenti nel Mediterraneo operano in acque internazionali rispettando i limiti stabiliti dai
trattati”. In serata Tobruk insiste:
fonti libiche spiegano che “la violazione è stata tracciata, e veriicata anche dai nostri caccia”, levatisi in volo nella serata di sabato per
“monitorare i movimenti delle tre
navi” ino a quando, “dopo aver ricevuto un avvertimento, non sono
tornate nelle acque internaziona-
La devastazione nel cimitero italiano di Tripoli
li”. I militari arrivano a ipotizzare
che “sia stato un tentativo per testare le nostre capacità di difesa”.
A Roma, fonti qualiicate smentiscono con forza: “Le navi militari
italiane erano a 60-70 miglia dalla costa”, le accuse partite da Tobruk “forse sono un nuovo tentativo per far saltare l’intesa sul nuovo governo da parte di chi non la
vuole”.
Il riferimento è duplice: il primo alla nuova convocazione del
Parlamento libico, che dovrebbe
approvare il governo di unità mediato dall’inviato speciale dell’Onu, Bernardino Leon, mentre secondo altre tesi si limiterà a “nominare un nuovo team negoziale”,
anche se lo stesso Leon e il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni
nei giorni scorsi hanno ribadito
chiaramente che l’intesa sul tavolo “non è più negoziabile”.
Il secondo riferimento è quello alle accuse lanciate contro l’Italia il 26 settembre scorso, questa volta dal presidente del Parlamento di Tripoli (il Gnc), non riconosciuto
internazionalmente
ma al potere de facto nella capitale libica.
In quell’occasione Nuri Abu
Sahmain, accusò le “forze speciali italiane” di aver ucciso Salah AlMaskhout, il presunto capo di una milizia di Zuwara considerato
vicino allo stesso Sahmain e indi-
cato dai media libici come il boss
degli scaisti nella città portuale
dalla quale partono i barconi carichi di disperati diretti in Italia.
La stessa città che ha le spiagge
intrise del sangue di centinaia di
profughi, compresi tanti bambini,
naufragati in questi mesi.
Chi soia sul fuoco ha intanto
aizzato il sentimento anti-italiano: il cimitero di “Hammangi” a
Tripoli è stato di nuovo devastato.
La denuncia è arrivata dall’Associazione Italiana Rimpatriati dalla Libia (Airl).
Le foto testimoniano lo scempio, “un atto di inciviltà che completa il quadro tragico della Libia”, dice l’Associazione.
BRINDISI
Ubriaco alla guida, travolge e uccide 19enne
BRINDISI - Notte di Halloween,
una di quelle notti in cui si tira più
tardi del solito. Andrea De Nigris,
19 anni, passeggia a piedi sul viale che costeggia il porto di Brindisi insieme a una ragazza di 16 anni.
Dalla parte opposta della strada, al
volante di un’utilitaria, c’è un coetaneo che perde il controllo e lo
travolge in pieno provocandone la
morte.
L’automobilista è poi risultato
positivo all’alcoltest, con un valore
di poco superiore al limite di legge. A quanto si è saputo sarà denunciato in stato di libertà dalla
polizia stradale che sta efettuando le indagini. La sedicenne, che
è sopravvissuta all’investimen-
to, è ricoverata all’ospedale Perrino di Brindisi. Ha riportato fratture a una gamba e guarirà in 30
giorni. Lesioni lievissime, invece,
quelle subite dall’investitore che
era alla guida di una Suzuki Splash, sottoposta a sequestro e ora a
disposizione della procura.
È così, in pochi minuti, che una serata di festa è sfociata nel dramma. A fare da sfondo i camioncini
del fast-food di via Vespucci, una
strada a senso unico che conduce
al quartiere Casale di Brindisi dove risiede la famiglia del ragazzo
che ha perso la vita. È un rettilineo che termina con un curvone. Ed
è proprio lì che si ritrovano i più
giovani, nei pressi della Lega Na-
vale. A quell’ora però, attorno alle
tre, c’era ormai il deserto. I fast-food ambulanti stavano per chiudere i battenti. I giovani della movida stavano lentamente tornando a
casa. Non sono del tutto chiare le
cause dell’incidente: gli agenti della Polstrada hanno eseguito i rilievi e hanno a lungo ascoltato il guidatore della vettura per ricostruire la dinamica dei fatti. A quanto è
emerso il 19enne ha sbandato dopo aver urtato con la ruota contro uno spartitraico che divide la
carreggiata da un parcheggio laterale. La Suzuki è danneggiata sulla iancata destra: è servito l’intervento dei vigili del fuoco per metterla in sicurezza.
I sanitari del 118, invece, hanno
soccorso i ragazzi e li hanno condotti in ospedale. Per De Nigris,
invece, non hanno potuto far altro
che constatarne la morte. Sulle bacheche dei social network si sono
riversati i numerosissimi messaggi
di cordoglio degli amici e dei parenti, degli ex compagni di scuola del 19enne che aveva terminato
il liceo scientiico lo scorso anno.
Il sostituto procuratore di turno,
a cui giungerà a breve l’informativa dei poliziotti che hanno eseguito gli accertamenti sul luogo e che
stanno conducendo approfondimenti sulle condizioni del guidatore, ha già concesso il nulla osta
per i funerali.
REGGIO CALABRIA - Una vittima, paesi isolati, la linea ferroviaria
Ionica spazzata via dall’esondazione di un torrente che ha provocato lo smottamento della massicciata, diverse zone isolate per numerose frane sulle strade, famiglie sgomberate. Resta critica la situazione in
Calabria, soprattutto nel reggino, a
causa del maltempo che non dà tregua ormai da 48 ore. E la Protezione civile ha prolungato l’allerta meteo difuso sabato, che prevedeva
tra l’altro un livello di criticità rossa
- il più alto su una scala di tre - per
rischio idraulico e idrogeologico
su Calabria e Sicilia, con gli esperti
che hanno valutato un rischio massimo per tutti i settori meridionali
della Calabria e per tutta la Sicilia
orientale, ino al ragusano.
Criticità arancione, invece, per il
versante centrale tirrenico in Sicilia
e, in Calabria, per il versante centrale tirrenico e il versante ionico
settentrionale.
La giornata in Calabria inizia in
maniera drammatica: con il ritrovamento del cadavere di Salvatore
Comandè, l’uomo disperso da sabato pomeriggio a Taurianova. A
trovarlo sono stati i vigili del fuoco, sull’argine del torrente San Nicola, in mezzo ad un canneto, a circa 250 metri dal luogo in cui era rimasta bloccata la sua auto. Vettura
sulla quale viaggiava con la iglia di
17 anni che si è salvata miracolosamente grazie ad alcuni passanti che
l’hanno tirata fuori dalle acque. Un
incidente avvenuto mentre l’uomo
stava attraversando, su una strada
asfaltata, un canale di scolo improvvisamente riempitosi d’acqua in seguito alla pioggia. La morte di Comandè ha rappresentato l’apice di
una giornata rimasta critica, soprattutto nella provincia di Reggio Calabria, con la pioggia che è caduta
incessante - in alcune zone sino a
600 mm in 48 ore - accompagnata
da un vento che ha spirato sino ad
80 km/h. Pioggia che ha provocato l’ingrossamento di tutti i torrenti.
E l’esondazione di uno di questi, il
Ferruzzano, ha spazzato via la massicciata della linea ferroviaria tra
Ferruzzano e Brancaleone, lasciando i binari a penzolare nel vuoto, ed
un’ampia porzione della statale 106.
Per il rischio che altri corsi d’acqua
possono rompere gli argini, diversi
sindaci, Da Gioia Tauro a Siderno,
hanno disposto lo sgombero precauzionale di alcune famiglie, mentre altri paesi dell’interno della Locride sono rimasti isolati per i tanti
smottamenti di terreni.
IL DELITTO A RIACE
DRAMMA IMMIGRAZIONE
Delitto Riace, in manette moglie e amante
Nuova strage nell’Egeo
RIACE (REGGIO CALABRIA)
- Un amore extraconiugale travolgente, che andava avanti da
due anni e che avrebbe dovuto
sfociare in una vita insieme. Un
progetto, però, al quale si opponeva il marito di lei, intenzionato a non separarsi, forse anche
per via delle due iglie di 9 e 4
anni avute dal matrimonio. Sarebbe questo lo scenario che fa
da sfondo all’omicidio di Ernesto Ienco, l’agricoltore di 31 anni ucciso domenica scorsa a Riace e per il quale i carabinieri
della Compagnia di Roccella Ionica e del Gruppo di Locri hanno sottoposto a fermo la vedova,
Sabrina Marziano, 28 anni, ed il
suo amante Agostino Micelotta
(21).
Sono loro, secondo gli investigatori, ad avere sparato 4 colpi di
fucile caricato a pallettoni contro la vittima e ad avere inieri-
to sul corpo colpendolo ripetutamente alla nuca con un soprammobile. A fare conoscere Sabrina ed Agostino era stato proprio
Ernesto. Poi, un paio di anni fa,
tra i due era scoppiato l’amore.
Un amore “intenso”, hanno riferito i carabinieri, e di cui tutti
ormai erano a conoscenza, compreso il marito, i cui rapporti con
la moglie erano ormai ai minimi
termini. E col crescere della relazione, anche i progetti si facevano più grandi. Lei, secondo quanto emerso da alcune testimonianze di amici e conoscenti, per
un certo periodo se ne era anche
andata di casa, salvo poi farvi ritorno senza però interrompere la
relazione col più giovane amante. È dunque per “liberarsi” della
presenza del marito, secondo gli
investigatori, che sarebbe nato
l’idea di uccidere l’uomo.
Un progetto, secondo la rico-
struzione dell’accusa, messo in
atto la notte del 25 ottobre scorso, all’una e venti circa. Sabrina
Marziano e Agostino Micelotta si trovavano in casa di Ienco.
L’uomo, tornato da un matrimonio fuori paese, è entrato nell’abitazione; forse ha visto i due ed
ha fatto solo in tempo a girarsi
per uscire nuovamente prima di
essere raggiunto alla schiena da
4 colpi di fucile caricato a pallettoni. Quindi i due avrebbero inierito sul corpo colpendo la vittima ripetutamente alla nuca con
un oggetto.
Forse, in cuor loro, speravano
che un precedente nella vita della vittima servisse a sviare le indagini. Il padre di Ernesto Ienco,
Nicola, infatti, era stato ucciso in
un agguato nel marzo del 2011.
Un agguato, si disse allora, che
poteva essere legato ad ambienti criminali.
ROMA - Il mare Egeo continua ad
inghiottire i migranti ma in Germania l’odio razziale contro i nuovi arrivati non è da meno. Due
drammatici naufragi si sono consumati ieri tra le coste greche e
quelle turche. Il più grave ha causato un’altra strage di bambini. Ma
per chi cerca un futuro migliore
non è detto che i pericoli iniscano dopo aver raggiunto la terraferma. In un paese di pace e democrazia, chi è profugo può trovare violenza e odio razziale. Come
i due rifugiati siriani che ieri sono
stati aggrediti con mazze da baseball nella cittadina tedesca di Wismar, sul mar Baltico. Nella notte
di sabato i due siriani erano all’esterno dei loro rifugi quando un
gruppo di uomini li ha molestati e
picchiati per poi darsi alla fuga. Ora i due rifugiati sono ricoverati in
ospedale.
Davanti all’isola greca di Samos
ieri si è consumata un’altra tragedia del mare: un’imbarcazione di
fortuna è afondata causando 11 i
morti, compresi sei bambini (di
cui 4 neonati) e cinque donne.
I corpi di dieci vittime sono stati recuperati nella cabina dell’imbarcazione, dove sono afogate,
mentre il corpo di una ragazza è
stato recuperato più tardi sulla
spiaggia.
Altre 15 persone che si trovavano a bordo dell’imbarcazione sono
state tratte in salvo, ma ci sarebbe
almeno due dispersi. Qualche miglio più in la si è consumato un altro naufragio. Al largo dell’isola di
Farmakonnisi, una nave di Frontex
ha recuperato due cadaveri e tratto in salvo altri tre migranti. I tre
sopravvissuti hanno raccontato di
aver viaggiato su di una barca con
15 persone a bordo colata a picco
in acque turche. I morti potrebbero così essere almeno 12.
LUNEDI 2 NOVEMBRE 2015 • CORRIERE CANADESE
6
ITALIA
LA CRISI A ROMA
“Ventisei coltellate, un unico mandante”: addio Marino
L’Onorevole Joe Volpe, Editore
TORONTO - Lo giuro, quasi quasi mi aspettavo di vedermi Marco Antonio salire al centro del palco. L’ambientazione, il complotto,
il dialogo, il dramma, il coro. Nemmeno Shakespeare avrebbe potuto
scriverlo meglio.
Mi riferisco ovviamente alla conferenza stampa organizzata da Ignazio Marino, il sindaco del città
con più storia e più afascinante del
mondo, Roma. Potreste sapere che
lui si è dimesso il 12 ottobre 2015, solo per ritirare le dimissioni la scorsa
settimana. No, non stava per gettare
la spugna solo perché un’indagine
criminale indipendente sulle operazioni del Consiglio Comunale aveva portato ad accuse emesse contro
numerosi consiglieri.
E che importa se c’erano delle voci che implicavano anche lui; o che
aveva parcheggiato la sua macchina
illegalmente; o più seriamente, che
uomini dal dubbio carattere e passato si erano spacciati per essere
suoi amici, e che loro si aspettavano di poter “continuare a banchettare sulla Città” con lui come sindaco; o che lui aveva ofeso molti interessi potenti.
Oh, c’era anche la questione minore del Vaticano che cercava di distanziare la Santa Sede dagli squallidi afari che ruotano attorno al Sindaco Ignazio Marino. Anche il Segretario della sua stessa formazione politica, adesso anche Primo Ministro, stava facendo del suo meglio
per essere “su un altro pianeta”.
Ma Marino non aveva alcuna intenzione di togliere il disturbo in silenzio.
L’ormai
ex sindaco
di Roma
Ignazio
Marino
Lui aveva sperato e pianiicato di
tirare fuori tutte le diferenze e questioni al Consiglio Municipale, sul
Colle Capitolino. Invece, le dimissioni di massa di 26 consiglieri lo
hanno privato del quorum costituzionale necessario per organizzare
una seduta. Oltre a questo, le dimissioni hanno spinto le autorità regionali a installare un Commissario al
suo posto per gestire la Città ino alla ine del mandato.
“Sono stato accoltellato 26 volte,
ma c’è solo un mandante”, ha detto, nell’aula chiamata Giulio Cesare
(si dice che si trovi nella zona di un
altro famoso accoltellamento 2mila anni).
“Qui c’è il mio record sul quale
dovrei essere giudicato”, lui avrebbe continuato a ripetere. Nessun lamento. È utile ricordare che in un
contesto democratico, le decisioni
sono prese dopo dibattiti elaborati
e basati sui fatti, trasparenti, in un
consiglio comunale aperto.
Non, avrebbe aggiunto, davanti a
un Notaio Pubblico nella segretezza del suo ufficio. Un Commissario
non eletto sarà forse meno propenso a quel tipo di presunte attività e
accuse che ha portato al crollo della
sua amministrazione?
Teniamo presente l’amore quasi
folle degli italiani per tutto ciò che
è americano, lui ha spiegato la sua
esperienza negli Stati Uniti che gli
ha insegnato che tutte le alternative sono sempre provate nel processo elettorale.
Poco utile. Come nel 44 A.C. il
corpo non sarebbe risorto, nemmeno se fosse stato insieme Cesare e Marco Antonio. Ma era grande teatro. Gli italiani ne hanno fatto un percorso di pratica comune
nel loro processo politico. Il sindaco de L’Aquila, anche un lui un medico, lamentandosi di corruzione e
intransigenza dai suoi colleghi, sul-
la scia del progetto di ricostruzione
del terremoto, “si dimise” prematuramente nel 2014. In stato di shock,
la gente ha cercato di contenere il
danno.
Anche alcuni prominenti membri
della comunità italo-canadese si sono affrettati ad auto assolversi prima che l’odore della corruzione li
toccasse. La tattica ha funzionato. Il
sindaco ha ritirato le dimissioni pochi giorni dopo quando il processo
ha raggiunto la sue conclusioni.
Non questa volta. Quelli colpiti avevano già capito il gioco. Roma non è L’Aquila. L’Italia non può
permettersi che la reputazione della propria Capitale possa essere infangata in questo modo. L’odore di
corruzione e criminalità è meglio
lasciarlo nelle città americane, dove è comune.
L’Italia può fare meglio. Basterebbe che i suoi cittadini iniziassero a
crederci.
ENGLISH VERSION
“26 stabbings and only one messenger”: Goodbye Marino
The Honourable Joe Volpe, Publisher
interests.
TORONTO - I swear I half-expected Mark Anthony to take
Centre Stage. The Setting, the
Plot, the dialogue, the drama, the
chorus. Shakespeare could not
have scripted it better.
Oh, there was also the minor
issue of the Vatican trying to distance the Holy See from the squalid affair surrounding Mayor Ignazio Marino. Even the Party Secretary of his own political formation, the Partito Democratico, and
now Prime Minister, was doing
his best to be on another planet.
I refer of course to the press
conference convened by Ignazio
Marino, Mayor of the World’s
most storied and fascinating city
– Rome. You may know that he resigned October 12, 2015, only to
“unresign” last week. No, he was
not going to “throw in the towel” just because an independent criminal investigation into the operations of City Council
had resulted in charges being laid
against several Councillors.
So what if there were “voices”
that implicated him; or that he
had parked his car illegally; or
more seriously, that men of dubious character and background
claimed to be his friends, and that
they expected to “feast on the
City” with him as mayor; or that
he had offended many powerful
But Marino was not going to go
quietly. He had hoped and planned
to air out all the differences and
issues in a sitting of the Municipal
Council, on the Capitoline hill. Instead, the mass resignation of 26
councillors deprived him of the
constitutional quorum needed to
convene a sitting. Furthermore,
the resignations prompted the
Regional authorities to appoint
and install a replacement Commissioner to run the City until the
end of the mandate.
“I’ve been knifed 26 separate times, but there is only one
messenger”, he said, in the aptly
named Julius Caesar Room (said
to be the approximate location
Monday through Friday:
12:00 – 1:00 pm Italian
1:00 – 2:00 pm English
Saturday:
10:00 am – 2:00 pm English
2:00 pm – 3:00 pm Italian
Sunday:
1:00 – 3:00 pm Italian
3:00 – 5:00 pm English
of another famous assassination
2000 years ago). “Here is my record on which I should be judged”,
he would go on the say. No lament. Just and admonition that, in
a democratic environment, decisions are taken after fulsome and
fact-based debates, transparently,
in an open Council meeting.
Not, he would add, before a Notary Public in the privacy of his
oice. Would a non-elected Commissioner be any less prone to the
types of alleged activities and accusations that led to the downfall
of his Administration?
For good measure, keeping in
mind the almost insane Italian
love for anything American, he
forwarded his experience in the
USA which had taught him that
any alternative is always tested in
an electoral process.
To little avail. As in 44 BC, the
body was not going arise, not even
if Ignazio was both the Caesar
and the Mark Anthony. But it was
great theatre.
Italians have made it a course
of common practice in their political process. The mayor of l’Aquila, a medical doctor like him, bemoaning corruption and intransigence by his colleagues in the
wake of the Earthquake reconstruction project, “resigned” prematurely, in 2014 . Shocked, people
scrambled to contain the damage.
Even some “prominent” members of the Italian-Canadian community rushed to absolve themselves before the smell of corruption touched them. The tactic
worked. The mayor “unresigned”
a few days later when the “process
came to its senses”.
Not this time. Those “affected” would have none of it. Rome
is not l’Aquila. Italy cannot afford
to have its capital city’s reputation tarnished in this fashion. The
stench of corruption and criminality is better left in American cities where it is commonplace.
Italy can do better. Would only
that its citizens began to believe it.
LA CRONACA
Addio Marino, ecco
il Commissario
ROMA - Mentre a Milano cala il
sipario sull’Expo, a Roma prende
forma la nuova fase del dopo-Marino. A guidarla sarà proprio il
prefetto del capoluogo lombardo,
Paolo Tronca, uno dei principali
arteici del successo dell’Esposizione Universale. «Bisogna prendere il meglio di tutta questa esperienza e adattarla a una realtà
che è diversa», le sue prime parole dopo la nomina a commissario
della Capitale. Ieri è stato a Roma per ricevere dal prefetto Franco Gabrielli la notiica del nuovo
incarico dopo le dimissioni dei 26
consiglieri comunali che hanno
segnato la ine del mandato di Ignazio Marino.
Già oggi potrebbe incontrare il
premier Matteo Renzi che in serata è tornato sul caso Roma. «Ma
quale mandante, ma quale congiura. Una città o funziona o non
funziona, se non funziona bisogna
prenderne atto», ha chiarito replicando agli attacchi di Marino.
«Occorre tornare ad avere convinzione e iducia dei propri mezzi dire ‘sono un cittadino romano’
era un vanto ora è motivo di preoccupazione e scandali. Sono convinto che con il lavoro di Tronca,
di Gabrielli e dei collaboratori, ridaremo ai romani iducia e entusiasmo», ha aggiunto.
«Abbiamo scelto il prefetto
Tronca perché il Giubileo deve
funzionare come ha funzionato
Expo», gli ha fatto eco il ministro
dell’Interno, Angelino Alfano. E
sarà proprio l’Anno Santo una delle prime side. «Non ho preoccupazioni particolari - aferma Tronca - C’è lo stesso spirito con cui
sono arrivato a Milano. Quindi entusiasmo e orgoglio. E determinazione ad esercitare la mia responsabilità al meglio». Ma nell’afrontare il Giubileo non sarà solo.
Oltre al prefetto Franco Gabrielli che ha già un ruolo di coordinamento, ci sarà quel “dream team” invocato dal premier Matteo
Renzi. Sui nomi non trapelano informazioni ma sembrano esclusi
personaggi legati alla politica. In
corsa ci sono il magistrato ed ex
assessore della giunta Marino, Alfonso Sabella, ma anche il numero 1 del Coni Giovanni Malagò, ed
il sovrintendente Carlo Fuortes.
«Non ho pensato a qualche nome speciico - sottolinea Tronca ma ad ambiti da cui attingere professionalità utili. È da presuntuosi pensare di risolvere i problemi
da soli. Non conosco la realtà dei
problemi con cui mi andrò a confrontare ma so che continuerò a
usare quel metodo di squadra che
mi ha aiutato a risolvere emergenze».
Ora l’emergenza si chiama Roma, una capitale travolta da scandali ed inchieste e che deve fare i
conti con i problemi quotidiani di
una metropoli da 3 milioni di abitanti, dai trasporti al degrado.
Società Unita
(The United Society)
1775 Islington Ave.
Etobicoke, Ont. M9P 3N2
Tel/Fax: 416-243-7319
Fr. Claudio Piccinini, C.P.
[email protected]
CORRIERE CANADESE • LUNEDI 2 NOVEMBRE 2015
7
CALCIO
SPORTISSIMO
IL COMMENTO
Un insulto farlo
restare alla FIGC
Mario Cagnetta
D
Milan
capitale...
Grande successo dei rossoneri all'Olimpico: anche l’Inter batte la Roma
LA GIORNATA
Gasperini ferma il Napoli di Sarri, la Viola al comando
ROMA - Improvvisamente, lo 0-0.
Dimenticato o quasi dalle prime
dieci giornate di campionato, il pareggio senza reti si riaffaccia alla
grande ribalta della Serie A. Tre
delle quattro partite delle 15 finiscono così, e il pari bianco che fa
più rumore è quello del Napoli in
casa del Genoa. Perché la Fiorentina che strapazza il Frosinone e fa
esultare in tribuna Renzi aggancia
in testa l’Inter, che sabato aveva
battuto la Roma superandola; Sarri
invece no. Perin para molto, Higuain non trova il suo solito guizzo: in sintesi è tutto qui il pareggio
del Ferraris tra Genoa e Napoli,
una partita dai ritmi molto alti
dove fino all’ultimo secondo tutto
poteva succedere.
Sarri in principio sceglie Mertens per il ribelle Insigne, Gasperini perde in corsa Munoz e Dzemaili ma agli attacchi in massa del
Napoli risponde con corsa incessante e concentrazione massima.
Gli ingressi di Insigne e Gabbiadi-
ni non cambiano il risultato, e alla
fine festeggiano i rossoblù. Il Napoli interrompe la serie di cinque
vittorie, non quella di bel gioco.
Chi riprende definitivamente la
corsa è la Fiorentina.
Travolge il Frosinone 4-1, quattro
gol tutti nel primo tempo e in venti
minuti, tra 24’ e 44’. «Ora tornate a
salutare la capolista», esulta Renzi in tribuna al fianco di Andrea
Della Valle, e con lui tutta Firenze.
La grande paura, quella nata dalle
tre sconfitte in una settimana, può
essere passata. Lo scudetto della
Fiorentina, precisa Sousa, è creare una cultura vincente. La stessa
che si gode Mancini: la sua Inter
operaia ha vinto la sfida dell’asse
Milano-Roma, con la cattiveria che
ora Garcia chiede alla sua squadra
in chiave Champions e non solo.
Il campionato è comunque apertissimo, come dimostrano sorpassi e controsorpassi in testa. Un
padrone vero, unico, al momento
non c’è. Basti pensare che anche il
Milan di Sinisa Mihajlovic ieri ha
battuto la Lazio all’Olimpico e ora
si trova a cinque punti dalla vetta.
Per i rossoneri una prova molto
convincente che dà morale mentre
la Lazio di Pioli ora non può più
sbagliare anche perché domenica
dovrà affrontare nel derby gli eterni rivali giallorossi.
Anche per questo la Juve risollevata dal derby si tuffa in Europa
per chiudere i conti qualificazione in anticipo, martedì in casa
del Borussia Moenchengladbach,
e poi riversare tutte le energie in
campionato. Alla ricerca di una
rimonta tutta da vivere. Dietro il
gruppone di testa, il Sassuolo non
va oltre lo 0-0 in casa dell’Udinese.
Di diverso valore lo 0-0 tra Carpi e
Verona, le ultime del campionato:
gli emiliani non fanno il salto, sfiorando la vittoria, i veneti non precipitano, rischiando moltissimo.
Unica partita del pomeriggio
con gol, e tanti, è quella di Bologna. Donadoni appena arrivato
sulla panchina di Delio Rossi fa da
“porta fortuna”: 3-0 all’Atalanta,
Destro ritrova il gol, la squadra la
fiducia di poter essere all’altezza
della Serie A appena ritrovata. Per
completare il quadro della classifica, c’è però da aspettare oggi:
Chievo-Samp e Palermo-Empoli
posticipano.
opo l’ultimo attacco agli “ebreacci” e agli omosessuali
sono davvero pochi i superstiti che non sono mai finiti nella
lista nera (o negra?) di Tavecchio.
La messa all’indice del nostro presidente della Federazione Italiana
Gioco Calcio è davvero da competizione. Prima, quando ancora
non era stato eletto aveva chiamato i giocatori di colore “Optì Pobà”
e si era spinto addirittura a parlare nel loro caso di pedigree in omaggio ai presunti antenati a quattro zampe dei calciatori dalla pelle
scura. Poi non contento, era passato alle donne che si cimentano col
pallone definendole “handicappate”. Meno male che almeno questa
volta sono stati evitati accostamenti con gli animali.
Come spesso accade in Italia dopo tutte queste medaglie al valore a
cui si aggiungono cinque condanne
penali, arriva il premio che in questo caso è la nomina alla massima
carica del nostro organismo federale. Ora il numero uno della FIGC ci ha regalato altre due perle:
la prima contro gli ebrei, definiti
“ebreacci da tenere a bada” mentre la seconda contro i gay. In un
dialogo con il direttore del quotidiano online SoccerLife l’impavido Tavecchio approda all’antisemitismo e all’omofobia per poi sostenere che come al solito si è trattato
di un complotto nei suoi confronti.
È molto probabile che la carriera di
Tavecchio in FIGC sia giunta al capolinea, non tanto per le gaffe ma
per mancanza di nemici finiti uccisi uno ad uno dalle sue dichiarazioni strampalate. All’appello infatti mancano soltanto i “rom”, “i diversamente abili” che nel vocabolario tavecchiano vengono chiamati handicappati e i musulmani.
Una volta esauriti questi tre
gruppi, il presidente della FIGC
non potrà fare altro che andarsene. Dimissioni per esaurimento insulti. «Io sono normalissimo» ha
dichiarato durante la conversazione col direttore di SoccerLife Massimiliano Giacomini mentre prendeva le distanze da chi invece predilige gli uomini alle donne. Frasi
omofobe, discriminatorie, sessiste
e anche razziste, Tavecchio è stato “urbi et orbi”. Non ha risparmiato nessuno precisando poi sempre
di non essere nulla di tutto questo
e di essere stato frainteso. Parafrasando Brunello Robertetti, personaggio esilarante del comico Corrado Guzzanti non può non venire
alla mente una frase: «Ho rispetto
per gli omosessuali e i negri, purché i due fenomeni non si presentino contemporaneamente». Anche
noi abbiamo rispetto per l’uomo e
il presidente della FIGC Tavecchio
purché i due fenomeni non si presentino contemporaneamente.
[email protected]
665 Millway Ave., Unit 1
Concord, Ontario L4K 3T8
Tel: 905-660-0410
Fax: 905-660-9724
Email: [email protected]
LUNEDI 2 NOVEMBRE 2015 • CORRIERE CANADESE
8
SPORT
Lazio
1
22 Marchetti
8 Basta
33 Mauricio
18 Gentiletti
19 Lulic
23 Onazi
20 Biglia
87 Candreva
21 M.Savic
10 F. Anderson
11 Klose
88 Kishna
6 Mauri
26 Radu
55 Guerrieri
2 Hoedt
5 Braafheid
99 Berisha
7 Morrison
32 Cataldi
29 Konko
9 Djordjevic
17 Matri
All Pioli
4
5,5
5
5
4
4
5,5
4,5
5
5,5
5
6
6
5,5
sv
4,5
Milan
Donnarumma
De Sciglio
Romagnoli
Alex
Kucka
Montolivo
Antonelli
Bertolacci
Cerci
Bonaventura
Bacca
Klose
Felipe Anderson
M.Savic
Biglia
Lulic
Gentiletti
Candreva
Onazi
Mauricio
Basta
Marchetti
3
99 Donnarumma
2 De Sciglio
33 Alex
13 Romagnoli
31 Antonelli
27 Kucka
18 Montolivo
91 Bertolacci
11 Cerci
70 Bacca
28 Bonaventura
34 de Jong
10 Honda
1 Lopez
16 Poli
9 Luiz Adriano
96 Calabria
17 Zapata
32 Abbieti
4 Mauri
19 Niang
5 Mexes
15 Ely
All Mihajlovic
5,5
5,5
6
6
6
5,5
7,5
7
7
6,5
7,5
sv
6
6,5
7
IL POSTICIPO
Il Milan si ritrova e la Lazio ne fa le spese
ROMA - È sufficientemente amaro l’aperitivo di campionato che
anticipa il derby, per la Lazio. La
squadra di Pioli prende tre schiaffi dal Milan e vede interrompere
bruscamente la lunga serie di
successi consecutivi all’Olimpico: cinque in campionato, uno
nel preliminare di Champions e
due in Europa League. A rendere ancor più indigesto il tracollo
casalingo dei biancocelesti i gol di
Bertolacci e Mexes, due ex romanisti, con la prima segnatura peraltro propiziata da un altro giocatore di scuola giallorossa: Cerci.
La Lazio mostra enormi lacune
in ogni settore, ma soprattutto dà
l’impressione di essere una squadra scarica, stanca e confusa. Già
nel primo tempo, il Milan appare
meglio della Lazio. La squadra di
Pioli è contratta, ma anche svagata
e quindi poco incisiva. Ne risente la manovra, ma soprattutto fa
rabbrividire la fase difensiva, con
Lulic in chiara difficoltà al cospetto di Cerci che, quando decide di
puntarlo, lo salta sistematicamente. In casa rossonera, oltre a Cerci
e al solito, affidabile Bonaventura
- giocatore tutto pepe e fantasia le note positive arrivano da Bertolacci che, gol a parte, rappresenta
un pericolo per gli avversari.
Peccato che, poco dopo la
mezz’ora, un problema muscolare
lo mandi negli spogliatoi. Al suo
posto entra Poli. Il gol viene confezionato dal duo di ex romanisti
Bertolacci-Cerci, con il secondo
che si libera ancora di Lulic, fa
partire un tiro sul quale Marchetti conferma di non essere un
asso quando c’è da abbrancare il
pallone in presa. La corta respinta del portiere della Lazio finisce
sui piedi di Bertolacci che insacca
beffando un Onazi imbambolato.
È il primo gol in rossonero del
centrocampista. Il Milan già all’11’
aveva sfiorato il gol con un bolide
poco alto di Bonaventura. Sullo
0-1 i tifosi aspettano la reazione
della Lazio che punge solo quan-
LE REAZIONI
Stefano
Pioli
“
Sono
deluso della
prestazione:
siamo stati in
difficoltà, non
abbiamo avuto
ritmo. È un
momento molto
delicato”
Sinisa
Mihajlovic
Una grande prova del Milan all’Olimpico: alla ine il risultato è 3-1 per i rossoneri
do Felipe Anderson salta Romagnoli, ma il suo tiro lento non può
impensierire Donnarumma che,
intorno al 35’, aveva anticipato, e
dribblato - con un colpo di tacco
da brividi - lo stesso brasiliano.
Prima della fine del tempo il
Milan potrebbe raddoppiare, ma il
velenoso sinistro di Cerci manda
il pallone sul palo. Nella ripresa
Pioli lascia negli spogliatoi Onazi
e punta su Cataldi. Cambia nulla,
però, nell’economia del gioco della Lazio.
Al 4’ paura per Alex che resta esanime sul terreno di gioco,
dopo avere subito una ginocchiata
da Donnarumma: soccorso, il difensore viene trasportato in ospedale.
Passano 4’ e il Milan chiude il
match con un altro ex giallorosso,
Mexes, da poco entrato e abile ad
anticipare di testa Marchetti, su
una punizione di Bonaventura. La
Lazio sbanda e, se il Milan lo volesse, potrebbe anche naufragare.
Nella sostanza non cambia nulla,
anche se la Lazio abbozza una piccola reazione.
Lulic al 23’ si presenta davanti
a Donnarumma che neutralizza
il suo pallonetto con la manona.
Un tiro di Basta a lato prima della
mezz’ora e un gol annullato a Kishna per fuorigioco precedono il
tris di Bacca, pescato da una verticalizzazione di Bonaventura, che
approfitta di un errore di Kishna.
L’ex Siviglia salta Marchetti e
firma il 3-0. Nel finale c’è tempo
pure per un gol della Lazio, che
buca Donnarumma - poco reattivo nella circostanza - con un tiro
non irresistibile di Kishna. L’epilogo è tra i fischi. Non un buon
viatico in vista della stracittadina
romana.
“
Il Milan ha
dimostrato
lo spirito di
squadra. Tutti
quelli che
hanno giocato e
che sono entrati
hanno dato una
grossa mano.
Abbiamo vinto
meritatamente”
CORRIERE CANADESE • LUNEDI 2 NOVEMBRE 2015
9
SPORT
CALCIO
AL FRANCHI
Quaterna della Fiorentina che torna in vetta
FIRENZE - La Fiorentina travolge
il Frosinone (4-1) e riagguanta il
primo posto che in attesa di Napoli-Genoa condivide al momento
con l’Inter.
È stata una partita a senso unico che la squadra viola, davanti al
premier Matteo Renzi, suo tifoso
da sempre, al Franchi per la prima
volta quest’anno insieme ai igli, ha
fatto propria nella prima mezz’ora
grazie al tiro-cross di Rebic (i cui
continui rimbrotti da parte di Sousa hanno evidentemente fatto bene
visto che il giovane attaccante croato, rilanciato nell’occasione, ha
pure preso un palo) e al bel colpo
di tacco in acrobazia di Gonzalo
Rodriguez su punizione di Mati
Fernandez.
Un minuto dopo (30’) Diakhitè ha atterrato Mati Fernandez in
area: rigore per i viola realizzato
con un tiro “a cucchiaio” di Babacar, tornato titolare dopo le recenti
esclusioni e comunque a segno anche domenica nel match perso con
la Roma.
Prima dell’intervallo la Fiorentina ha centrato il poker con una
rasoiata di Mario Suarez, al primo
sigillo in A, pronto a strappare il
pallone dai piedi dell’ex viola Duakhitè.
La squadra di Sousa già prima di
passare era andata vicina quattro
La Fiorentina di Paulo
Sousa è di
nuovo prima
in classiica
assieme
all’Inter
volte al gol, due con Babacar (bravissimo l’esordiente Zappino), una
con Borja Valero e Badelj.
E il Frosinone? Rivoluzionato
dal suo allenatore che, privo dello
squaliicato Soddimo e diversi infortunati, ha lasciato in panchina
per scelta tecnica, oltre al portiere
Leali, i vari Blanchard, Gori, Dionisi, Rosi, Gucher, è parso da subito
la preda ideale per la Fiorentina
per ritrovare il successo al Franchi
che mancava da un mese (3-0 con
l’Atalanta) e tornare in vetta.
Un Frosinone friabile in difesa,
surclassato a centrocampo, sterile
in attacco.
Viceversa la rivoluzione (ennesima) di Sousa, che ha escluso
Kalinic, Ilicic, Benardeschi e altri
titolari, ha sortito gli effetti che
lo stesso tecnico sperava. Tanto
che a inizio ripresa ha pure tolto
Babacar per inserire un altro dei
viola inora meno utilizzati, il centrocampista spagnolo Verdù, e impiegare l’inossidabile Borja Valero
come unica punta.
Non solo: Sousa ha approittato
del risultato ormai ampiamente
conseguito anche per testare Suarez al centro della difesa (fuori
Roncaglia), dare minutaggio a Rossi (che all’89’ si è visto negare il gol
da Zappino) e far debuttare in A il
terzo portiere della rosa, il venten-
FIORENTINA-FROSINONE 4-1
Fiorentina (4-2-3-1): Tatarusanu sv (26’ st Lezzerini sv), Tomovic 6, Gonzalo Rodriguez 7,
Roncaglia 6 (14’ st Rossi 6), Pasqual 6.5, Badelj 6.5, Suarez 6.5,
Rebic 7, Mati Fernandez 7, Borja
Valero 7, Babacar 6.5 (1’ st Verdù
6). All. Sousa 7
Frosinone (4-4-1-1): Zappino
6, M.Ciofani 5, Diakitè 4.5, Bertoncini 5, Crivello 5, Paganini
5, Chibsah 5 (16’ st Carlini 5.5),
Sammarco 5 (29’ st Gucher sv),
Frara 6, Verde 6, D.Ciofani 5 (16’
st Longo 5.5). (28 Rosi, 19 Tonev). All. Stellone 5
Arbitro: Fabbri di Ravenna 6
Reti: pt 24’ Rebic, 29’ Gonzalo
Rodriguez, 31’ Babacar (rigore),
44’ Suarez; st 44’ Frara.
ne Lezzerini.
Il continuo imprendibile e anche
un po’ monotono possesso palla
dei viola (al cospetto di un Frosinone da tempo rassegnato e già
con la testa al prossimo match col
Genoa) è stato spezzato solo nel
inale con i tiri di Verde e di Verdù respinti dalla traversa inframmezzati dal gol della bandiera di
Frara su passaggio del neo entrato
Longo.
AL DALL’ARA
Il Bologna si sblocca: tre gol all’Atalanta, anche Destro va in rete
BOLOGNA - Un tempo per soffrire e un tempo per dire al campionato che questo Bologna in Serie
A ci può stare. Roberto Donadoni
esordisce sulla panchina del Bologna come meglio non potrebbe: tre gol all’Atalanta, tutti nel
secondo tempo, per tornare alla
vittoria, dare tre punti d’ossigeno ad una classiica non bella, ma
adesso un po’ meno complicata e
che sono, perlomeno, serviti a nascondere qualche problemino che
ancora rimane.
Il secondo tempo del Bologna,
per Donadoni, tornato al calcio
dopo la travagliata esperienza
di Parma, è stato pieno zeppo di
buone notizie. A cominciare dai
gol, tre, ovvero la metà di quelli
segnati nelle prime dieci partite
dalla gestione Delio Rossi. Poi dagli autori: da Mattia Destro, oggetto prezioso del mercato e a secco,
in qui, per tutto il campionato.
BOLOGNA-ATALANTA 3-0
Mattia Destro felice per il gol
L’Atalanta, invece, è stata bruttarella e se ne torna a casa a mani
vuote con un paio di colpe sulla
Bologna (4-3-3): Mirante 6,
Ferrari 5 (1’ st Maietta 6), Rossettini 6, Gastaldello 6.5, Masina 6.5, Taider 6, Donsah 6 (16’
st Brienza 7), Diawara 6.5, Mounier 6 (35’ st Rizzo sv), Destro
7, Giaccherini 7. All. Donadoni 7.
Atalanta (4-3-3): Sportiello 6,
Masiello 6 (1’ st Toloi 5), Stendardo 5.5, Paletta 5.5, Bellini 6,
Carmona 5, De Roon 6, Kurtic
5.5 (16’ Maxi Moralez 5), D’Alessandro 6, Denis 5.5 (13’ st Pinilla
5), Gomez 5.5. . All. Reja 5.
Arbitro: Guida 6.
Reti: nel st 7’ Giaccherini, 13’
Destro, 40’ Brienza.
coscienza. Su tutte, quella di non
aver saputo approittare del primo
tempo in cui il Bologna assomi-
gliava in tutto a quella delle prime
dieci partite. Nel tridente di Reja è
stato D’Alessandro quello più sveglio e dai suoi piedi sono partite
le occasioni migliori, per Gomez
e Kurtic. Ma anche la colpa di non
essere stata impeccabile in difesa, nelle due occasioni che hanno
permesso al Bologna di prendere
il volo. Come quando Toloi ha
perso, con un retropassaggio di
quelli da non fare mai, che Giaccherini ha preso, impastato e infornato. O come quando a Masina
è stato permesso, indisturbato, di
asfaltare la corsia destra, pochi
minuti dopo, quando ha servito
Destro. Per l’attaccante ex Roma
è arrivato un gol dal sapore della
liberazione. Ma anche un gol che
ha fatto capire che la partita aveva preso una direzione chiara. Ed
a questo punto della partita sta la
terza colpa dell’Atalanta: quella di
non aver fatto nulla per provare a
raddrizzare una partita che in pochi minuti s’era messa stortissima.
Reja ha provato a schierare (quasi) tutta la sua qualità offensiva,
ma nemmeno Maxi Moralez e Pinilla hanno saputo aprire varchi in
una difesa rossoblù attenta e giudiziosa. Un tempo di gloria per il
Bologna. Un tempo che non cambia, per il momento la tendenza di
un campionato, ancora deicitario
per i rossoblù, tutto sommato soddisfacente per la dea.
Per il Bologna, che su questi 45
minuti può costruire la propria
salvezza, per Donadoni che ha
raccolto in quattro giorni quello
che Delio Rossi non era riuscito
a raccogliere in due mesi. Ma anche per l’Atalanta che a Bologna
ha capito che con l’atteggiamento
della ripresa del Dall’Ara non si
può certo aspirare a quel ruolo di
temibile guastafeste che in qui si
era ritagliato con merito.
SPAREGGIO SALVEZZA
Carpi e Verona non si fanno male e restano ultime a sei punti
MODENA - Un pari quello tra
Carpi e Verona che non serve a
nessuno. Uno zero a zero che non
fa altro che peggiorare la situazione delle peggiori squadre della
serie A che a braccetto continuano a chiudere la classiica. E non
si sa nemmeno se questo risultato potrà salvare le due panchine
di Mandorlini Gara non bella nel
corso della quale il Carpi ha avuto
qualche occasione in più per segnare, anche per le parate decisi-
ve di Rafael, mentre il Verona ha
avuto un maggiore possesso palla
ma senza pungere a suicienza.
Mandorlini recupera Pazzini, in
mezzo al campo Greco, con Ionita, Gomez e lo stesso Pazzini che
formano il tridente. Sannino non
ha Borriello squaliicato, torna
Zaccardo, tridente con Di Gaudio,
Lasagna e Matos Prima azione pericolosa del Carpi all’11’ con Lasagna che serve Di Gaudio che dal
limite non inquadra la porta.
Il Verona risponde sulla non
precisa respinta di Benussi che
sostituisce tra i pali Belec. Pazzini non ne approitta. Lo stesso
Benussi al 28’ compie l’intervento
più diicile su Gomez che calcia
sul primo palo. Il tempo si esaurisce sulla conclusione di Di Gaudio al 41’ parata da Rafael. Nella
ripresa all’8’ palla gol per Lasagna, tempestiva l’uscita di Rafael.
Quest’ultimo si esalta qualche minuto dopo sul tiro ravvicinato di
Lasagna al 12’. Un vero miracolo.
Il Carpi insiste e sul conseguente
calcio d’angolo Rafael respinge il
colpo di testa ravvicinato di Matos. Tre parate decisive per l’estremo difensore di Mandorlini.
Il Verona prova prendere campo,
Gabriel Silva salva sulla linea la
conclusione di Sala, mentre al 38’
Rafael respinge il tiro centrale di
Gabriel Silva.
Carpi (4-3-3): Benussi 6; Zaccardo 6, Spolli 6 (12’ st Bubnjic 5.5),
Romagnoli 6, Gabriel Silva 6.5;
Bianco 6, Marrone 5.5, Lazzari 5.5
(41’ st Coie sv); Matos 5.5, Lasagna 6 (30’ st Wilczek sv), Di Gaudio 6. All. Sannino 5.5.
Verona (4-3-3): Rafael 7.5; Pisano 6, Marquez 5.5 (14’ st Helander
6), Moras 6, Souprayen 6; Sala 5.5
(34’ st Siligardi sv), Greco 5.5, Halfreddson 6; Ionita 5.5 (40’ st Matuzalem sv), Pazzini 5.5, Gomez 5.5.
All.: Mandorlini 5.5.
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo 6.5.
CALABRIA
CANTA
e Cara / Vecchia Italia
Ogni Domenica
dalle 18 alle 19
Con
Italo
Luci
416-837-0377
LUNEDI 2 NOVEMBRE 2015 • CORRIERE CANADESE
10
SPORT
A MARASSI
Napoli sprecone, il primato può attendere
GENOVA - Perin e il Genoa frenano la rincorsa del Napoli al primo
posto. Higuain e compagni sprecano troppe occasioni e non riescono a vincere la sesta gara consecutiva in campionato che li avrebbe
proiettati al comando con Inter e
Fiorentina. Osso troppo duro il
Genoa in casa sua, grazie al solito
insuperabile portiere e a una prova di carattere di tutta la squadra.
Finisce 0-0 ma i partenopei hanno
anche rischiato di perdere perché
quando il Genoa ripartiva con il fenomeno Perotti faceva paura.
È stata solo questione di centimetri se i cross per Pavoletti non
si sono rivelati letali. Dopo un primo tempo equilibrato, il Napoli ha
spinto nella ripresa, scoprendosi
anche un poco.
Insigne, subentrato a Mertens, e
Hamsik, hanno però sbagliato le
occasioni più ghiotte nel momento
migliore, quando il Genoa faticava
a ripartire, e il centravanti argentino si è visto respingere un tiro da
centro area da Ansaldi, giocatore
di livello superiore alla ricerca del
rilancio. Alla ine gli uomini di Sarri contano almeno cinque palle gol
buttate al vento.
L’organizzazione del gioco ha
GENOA-NAPOLI 0-0
Il tecnico del Napoli Maurizio Sarri non del tutto soddisfatto a ine partita
permesso al Genoa di resistere
comunque con ordine alle azioni
di attacco avversarie e ad andare
vicino alla vittoria “beffa” con alcune azioni in velocità chiuse in
angolo dai napoletani.
Il punto è importante per i ros-
soblù che devono guardarsi dietro
dopo la vittoria del Bologna ma
traggono iducia dalla prova con
gli azzurri.
Di fronte alla corazzata napoletana, Gasperini si è coperto giocando con Perotti e Pavoletti davanti
Genoa (3-5-2): Perin 7.5, Munoz 6.5 (34’ pt Izzo 6), Burdisso
6.5, Ansaldi 6.5, Figueiras 6, Rincon 6 (26’ st Cissokho 6), Dzemaili 6 (44’ st Ntcham 7), Costa
6.5, Laxalt 6.5, Perotti 6.5, Pavoletti 6 (23 Lamanna, 27 Ujkani,
13 Gakpè, 22 Lazovc, 77 Tachtsidis). All.: Gasperini 6.5
Napoli (4-3-3): Reina 6, Hysaj 6.5, Albiol 6.5, Koulibaly 6.5,
Ghoulam 6.5, Allan 6.5 (36’ st
Lopez sv), Jorginho 6.5, Hamsik
6, Callejon 6.5 (21’ st Gabbiadini
5), Higuain 6, Mertens 6.5 (11’ st
Insigne 6). (1 Rafael, 22 Gabriel,
3 Strinic, 4 Henrique, 6 Valdiiori, 11 Maggio, 21 Chiriches,77
El Kaddouri, 94 Chalobah). All.:
Sarri 6.5
Arbitro: Doveri di Roma 6
Angoli: 6 a 1 per il Napoli.
a due linee di guastatori in grado
però anche di rilanciare il gioco:
a centrocampo Costa, Dzemaili,
Rincon, Laxalt e Figueras, in difesa
Burdisso, Ansaldi e Munoz. Sarri
ha attaccato con Higuain, Callejon
e Mertens (Insigne è partito dalla
AL FRIULI
panchina) ed ha confermato la difesa titolare con Hysai, Koulibaly,
Albiol e Ghoulam, e il centrocampo terribile formato da Hamsik,
Allan e Jorginho.
All’inizio il Napoli era completamente straniero, il Genoa aveva
solo due italiani, Perin e Pavoletti.
Il primo tempo è stato ben giocato da entrambe le squadre e si è
chiuso in equilibrio nel punteggio
con una lieve predominanza del
Napoli nelle giocate pericolose.
Perin ha deviato in tuffo in angolo la palla migliore capitata a Callejon in fuga sulla fascia destra(5’),
Higuain ha chiesto un rigore per
un mezzo fallo di Burdisso sotto
porta. Nient’altro riesce a costruire
il Napoli che concede comunque
poco all’avversario.
Sul inire di tempo Gasperini deve cambiare Munoz e Dzemaili per
infortuni (dentro Izzo e Ntacham).
La ripresa è vinta dal Napoli ai
punti e lo 0-0 alla ine sta un po’
stretto.
Hamsik tira male due volte da
ottima posizione facilitando le parate di Perin, Insigne tira a lato da
pochi passi e Higuain, nell’unico
spunto di rilievo, è ribattuto dalla
difesa. Il primato deve attendere.
UDINESE-SASSUOLO 0-0
L’Udinese col freno a mano, col Sassuolo è solo un pari
UDINE - Un punticino e nulla più.
L’undicesima di campionato al
Friuli tra Udinese e Sassuolo inisce con un pareggio a reti inviolate
che accontenta forse più gli ospiti
che i padroni di casa. L’Udinese di
Colantuono viaggia ancora troppo
a corrente alternata e non riesce a
trasformare il suo stadio nel suo
fortino. La vittoria con il Frosinone resta un caso isolato. Il Sassuolo del resto fa la sua partita. Intraprendente nel primo tempo, la
squadra di Di Francesco abbassa il
baricentro nella ripresa lasciando
campo ai bianconeri. Ma i friulani
dimostrano, ancora una volta, di
fare troppa fatica a segnare.
Nonostante la tranquillità ostentata alla vigilia, la gara con il Sassuolo, per l’Udinese è una sorta
di esame di riparazione. Di quelli che non si possono fallire. E la
tensione, in campo, si vede tutta.
La gara la prende subito in mano
il Sassuolo, schierato in campo da
Di Francesco con il 4-3-3 come da
pronostico, con il trio d’attacco
composto da Berardi, Defrel e Floro Flores. È proprio l’ex di turno a
far correre il primo brivido lungo
la schiena delle casacche bianconere centrando un palo al 13’ con
una conclusione da centro area.
Altre grandissime occasioni, nei
primi 45’, non le collezionano neppure i neroverdi anche se la difesa
friulana appare spesso ballerina.
L’Udinese, con il 3-5-2 e la formazione tipo, aspetta basso nella
sua metà campo e quando prova a
ripartire continua a mostrare troppa imprecisione nei passaggi. Al
solito è Di Natale che prova a caricarsi la squadra sulle spalle. Ma
non basta. Così come non basta
una sua invenzione, un pallonetto
dalla linea di fondo innescato da
un colpo di tacco di Thereau, per
sbloccare il risultato al Friuli al 24’.
Longhi salva sulla linea. Il secondo
tempo si apre con il parziale ancora fermo sullo 0 a 0. L’Udinese
prova a scrollarsi un po’ di paura e
ad alzare il baricentro. Il Sassuolo
accusa un po’ il colpo, ma continua
a fare la sua partita. Per spezzare
CHIEVO-SAMPDORIA
l’inerzia dell’incontro i due tecnici
si aidano a forze fresche. Di Francesco richiama in panchina Floro
Flores e Longhi e manda in campo
Politano e Gazzolla.
Poi Colantuono sostituisce Di
Natale e Adnan, con Perica e Widmer, prima di cambiare anche
Thereau con Aguirre, tra le proteste del pubblico friulano che mal
digerisce la sostituzione del suo
capitano. A parte qualche capovolgimento di fronte, però grandi occasioni non se ne vedono. Né da una parte, né dall’altra. Almeno ino
al 35’ quando, sugli sviluppi di un
calcio d’angolo, Consigli salva in
due tempi sulla linea di porta una
conclusione di Wague, insidiosissima. Buona anche la chance per
Perica che sul successivo tiro dalla
bandierina tenta una rovesciata in
area.
Udinese (3-5-2): Karnezis 6;
Wague 6.5, Danilo 6.5, Felipe 6;
Edenilson 5.5, Badu 6, Lodi 6,
Bruno Fernandes 5, Ali Adnan
5 (22’st Widmer 6); Di Natale
6.5 (22’st Perica 6), Thereau
5.5 (29’st Aguirre sv). (90 Romo, 97 Meret, 13 Insua, 26 Pasquale, 75 Heurtaux, 89 Piris,
23 Marquinho, 41 Pontisso, 74
Aguirre). All.: Colantuono 6.
Sassuolo (4-3-3): Consigli 6.5;
Vrsaljko 6, Terranova 6.5 (35’st
Ariaudo sv), Acerbi 6, Longhi
6 (18’st Gazzola 6); Missiroli
5.5, Biondini 6, Duncan 6; Berardi 6.5, Defrel 6, Floro Flores
6 (12’st Politano5.5). (1 Pomini,
79 Pegolo, 5 Antei, 20 Ariaudo, 21 Fontanesi, 23, 4 Magnanelli, 6 Pellegrini, 10 Laribi, 9
Falcinelli, 99 Floccari). All.: Di
Francesco 6.
Arbitro: La Penna di Roma 6
Angoli: 9-1 per l’Udinese.
AL BARBERA
Zenga vuole una prova di carattere Palermo-Empoli: chi perde rischia
GENOVA - «Mi aspetto una prestazione importante, di carattere». Walter Zenga suona
la carica in vista del posticipo in programma
domani al Bentegodi tra il Chievo e la sua
Sampdoria. Un’occasione per sfatare il tabù
trasferta dove i blucerchiati hanno raccolto
poco in questa stagione e puntare a obiettivi ancora più importanti: «Voglio vedere una squadra che giochi per cambiare in senso positivo il proprio campionato anche se
sappiamo benissimo che non ci sono partite semplici in Italia e di fronte avremo una
formazione come il Chievo che è allenata da
un ottimo tecnico. Maran ha fatto un grande
lavoro, lo considero uno dei tecnici più preparati della Serie A». Nessun turn over anche se è la terza partita in sette giorni, dun-
que solo ritocchi
ma nessuna rivoluzione. E presto potrebbe toccare anche Lorenzo De Silvestri che è rientrato in gruppo dopo
il brutto infortunio
al ginocchio che lo
ha tenuto fermo diversi mesi: «Sta recuperando bene e nonostante Pedro Pereira abbia fatto 4 o 5 partite
di grande livello, De Silvestri è uno dei giocatori importanti: dobbiamo solo valutare
quando sarà momento giusto in cui reinserirlo in campo, che è anche la cosa più complicata».
Palermo (3-5-2): 70 Sorrentino, 23 Struna,
12 Gonzalez, 4 Andelkovic, 3 Rispoli, 27 Rigoni, 25 Maresca, 10 Hiljemark, 7 Lazaar, 20
Vazquez, 11 Gilardino. (1 Colombi, 53 Alastra, 34 El Kaoutari, 2 Vitiello, 6 Goldaniga,
33 Daprelà, 18 Chochev, 16 Brugman, 28 Jajalo, 21 Quaison, 54 la Gumina, 8 Trajkovski).
All.: Iachini.
Squaliicati: nessuno.
Diidati: Nessuno.
Indisponibili: Bolzoni, Djurjevic, Morganella.
Empoli (4-3-1-2): 28 Skorupski, 2 Laurini, 26 Tonelli, 15 Costa, 21 Mario Rui, 17 Zielinski, 13 Maiello, 32 Paredes, 5 Saponara, 20
Pucciarelli, 7 Maccarone. (1 Pugliesi, 23 Pelagotti, 3 Zambelli, 31 Camporese, 19 Barba, 6
SCOPRI COME TU PUOI GUADAGNARE
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Bittante, 77 Buchel, 14 Diousse, 12 Ronaldo,
33 Krunic, 39 Livaja, 22 Piu). All.: Giampaolo.
Squaliicati: nessuno.
Diidati: Tonelli.
Indisponibili: Cosic, Croce, Dermaku,
Mchedlidze.
Arbitro: Di Bello di Brindisi.
CORRIERE CANADESE • LUNEDI 2 NOVEMBRE 2015
11
SPORT
IL BIG MATCH
Medel porta l’Inter in vetta, Roma sorpassata
MILANO - L’Inter batte e sorpassa la Roma. I nerazzurri vincono
giocando con brio e intelligenza e
conquistano la vetta della classiica con 24 punti. Una notte stregata per la Roma, magica invece
per l’Inter. Alla ine arriva anche
il bel gioco per i nerazzurri accusati inora di essere poco brillanti. Roberto Mancini risponde alle critiche schierando una formazione inedita, senza Mauro Icardi
e Kondogbia. In attacco c’è un inedito trio: Ljajic, Perisic, Jovetic.
Ripescati sulle fasce Nagatomo e
D’Ambrosio. La Roma si presenta
a San Siro senza De Rossi. Garcia
punta su Gervinho, Dzeko e Salah.
Maicon si prende gli applausi del pubblico ma è l’Inter a fare
la partita anche se le prime occasioni sono in favore dei giallorossi. Gervinho si muove molto, Salah di testa non trova lo specchio.
Dzeko al 15’ non riesce ad approittare del bel traversone di Digne.
Un minuto dopo l’Inter potrebbe
passare in vantaggio con Brozovic, sul cui tiro interviene Szczesny. Risponde la Roma al 23’ con
un tiro a botta sicura di Maicon,
INTER-ROMA 1-0
Inter (4-3-3): Handanovic 6.5;
D’Ambrosio 6.5 (34’ st Ranocchia 6), Miranda 6.5, Murillo
6.5, Nagatomo 6.5; Guarin 5.5,
Medel 7 (6’ st Kondogbia 6),
Brozovic 6.5; Ljajic 6, Jovetic 6
(20’ st Palacio 6), Perisic 6. All.:
Mancini 7
Roma (4-3-3): Szczesny 5.5;
Maicon 6, Manolas 5.5, Rudiger
5, Digne 5.5; Florenzi 5.5 (19’ st
Falque 5.5), Nainggolan 5, Pjanic
5; Gervinho 5 (39’ st Iturbe s.v.),
Dzeko 5 (33’ st Vainqueur 5.5),
Salah 5.5. All.: Garcia 5
Arbitro: Rizzoli 6.
Rete: 31’ pt Medel.
sulla ribattuta si avventa Dzeko
ma D’Ambrosio gli toglie il pallone. L’Inter è organizzata e non
concede spazi.
Salah lascia partire un gran tiro che centra l’esterno della rete, a
seguire Jovetic cerca la conclusione da fuori. Alla mezz’ora arriva il
vantaggio grazie a Medel, l’uomo
migliore dell’Inter, che va a bersa-
glio da 25 metri, si prende l’ovazione di San Siro. L’Inter gioca bene e chiude i varchi, mentre la Roma non decolla. I giallorossi sono in diicoltà anche se cercano
di reagire con un’azione prolungata di Maicon che al 43’ va al cross
con Handanovic che esce bene su
Dzeko.
Il secondo tempo si apre con
Medel che non riesce a rimanere in campo, causa mal di schiena
e viene sostituito da Kondogbia.
La Roma non riesce a essere incisiva: tanti tentativi, tutti a vuoto.
Sbaglia Salah che si mangia la rete del pareggio al 16’ con Handanovic bravo a chiudere di piede.
L’Inter non perde la lucidità e argina le folate offensive dei capito-
lini. Handanovic cala la saracinesca sulla sua porta, in quattro occasioni consecutive: al 16’ Florenzi tira dalla distanza, respinta del
portiere nerazzurro che si oppone anche all’inevitabile tap-in di
Salah.
La partita si inasprisce, cresce
la tensione, qualche scintilla in
campo. Entra Iago Falque al posto dell’evanescente Florenzi, poi
Mancini sostituisce Jovetic con
Palacio, lasciando Icardi in castigo. Gli equilibri non cambiano di
molto: Manolas prova due volte di
testa, Dzeko supera Murillo e conquista un corner. Poi - al 28’ - arriva la mazzata deinitiva per la
Roma: doppio giallo (il primo per
proteste, il secondo per fallo di
mano) per Pjanic che si fa espellere. La partita è praticamente inita. Ultimi fuochi con Brozovic che
potrebbe raddoppiare, si fa sotto Salah, poi destro di Maicon sul
quale Murillo rischia quasi l’autorete. Perisic si produce in un coast to coast ma sbaglia al momento di trasformare. Cinque minuti di recupero, l’Inter tiene e poi
al ischio inale, si gode il primato.
IL DERBY
Cuadrado all’ultimo respiro, la Juventus beffa il Toro e rialza la testa
TORINO - Il derby più diicile
degli ultimi tempi ha risollevato
la Juventus, con un inale thrilling: gol di Cuadrado in spaccata
al 94’, un colpo che potrebbe dare
la svolta alla stagione bianconera.
Ed è stato uno psicodramma per
il Toro, castigato per la seconda
volta in quattro giorni nei minuti
di recupero: mercoledì era sfumata la vittoria con il Genoa, ora la
zampata del colombiano ha fatto
sfuggire un punto ampiamente
meritato.
Il Toro ha giocato bene e aveva
siorato con una zuccata di Glik,
alzata in angolo da Buffon, ma anche con i contropiede di Zappacosta e Acquah, fermati in extremis.
L’epilogo è stato ancora più emozionante, beffardo e adrenalinico
di un anno fa: alla millimetrica rasoiata dal limite di Pirlo che aveva
deciso il primo derby della Mole
della scorsa stagione, ha fatto seguito la zampata del colombiano.
Allo scoccare del 90’ c’era stata
la prova generale: traversa di Bonucci, respinta di Padelli su sciabolata di Marchisio, mischia inita
nel nulla con tanta rabbia dei bianconeri e sospiri di sollievo granata. Ma era destino che inisse con
la Juve in festa all’ultimo respiro e
i granata a terra esausti e delusi,
tra il tripudio e gli sfottò del popolo bianconero, le bestemmie e
le lacrime dei tifosi granata. Ora
la Juve ha agganciato in classiica
i “cugini”, ma questo è un aspetto
secondario per la squadra di Allegri. L’obiettivo è la gran rimonta.
Il tecnico, confermato da Marotta nel pre-partita, ha elogiato
il carattere della squadra, ma le
ombre sono ancora tante. Al inale al cardiopalmo, Juve e Toro ci
sono arrivati sull’1-1: una perla in
v
JUVENTUS-TORINO 2-1
stile Pogba aveva fatto scattare i
bianconeri, ma i granata si erano
riagganciati grazie a una stailata di Bovo, bravo a riprendere una punizione che lui stesso aveva
battuto. Per Allegri c’era stato subito un contrattempo: l’infortunio
di Khedira, costretto a lasciare il
campo dopo 8’. Al suo posto Cuadrado: un lancio del colombiano
CALCIO ESTERO
Toronto Fc rabbia e progetti dopo la disfatta di Montréal
TORONTO - Doveva essere la serata più importante della storia del
club, invece è stata una disfatta. Lo
0-3 rimediato a Montréal giovedì
sera nello spareggio play-off, è senza dubbio la peggior sconitta della
storia del club canadese. Una disfatta sinceramente inattesa per le
dimensioni e per come è arrivata.
Sono bastati infatti 45 minuti per
far diventare un incubo il traguardo atteso per nove lunghi anni.
Bernier, Piatti e Drogba hanno
sfruttato le solite amnesie difensive dei Reds e hanno fatto volare gli Impact, regalando ai tifosi
québécquois la doppia semiinale
con Columbus (l’andata si è giocata ieri dopo che il giornale era
andato in stampa. ndr) e vendicando il tragico esordio nei play-off di
due anni fa a Houston.
Per Tfc invece solo tanta rabbia,
iglia del senso di impotenza che si
è respirato giovedì in campo. Giovinco non ha ricevuto un pallone,
impegnando Bush solo nella ripresa su punizione, Altidore è tornato
quello inguardabile di gran parte
della stagione e la difesa si è confermata la peggiore della Lega.
Il nervosismo dei Reds è stato
mostrato bene da un video girato
da un tifoso a Montréal che mo-
stra un Giovinco furioso che viene
portato via da Morgan mentre sta
per reagire alle provocazioni di un
tifoso di Montréal e viene salutato
al grido di un famoso insulto in italiano.
I rumours parlano però di clima
teso anche negli spogliatoi di Tfc,
soprattutto nell’intervallo. Adesso
si tratta di far calmare gli animi di
tutti e fare i conti di una stagione
che è stata positiva, ma non come
a un certo punto si poteva sperare.
La conferma di Vanney è probabile ma non scontata e con Fabio
Capello che sembra vicino alla
panchina di New York City Fc, si fa
il nome di Jason Kreis come possibile sostituto del californiano.
Kreis, l’unico che in tutta la stagione ha saputo bloccare Giovinco è
molto vicino al nuovo presidente
Pascale v Di Poce v Iadipaolo
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v
Juventus (4-3-1-2): Buffon 6,
Padoin 6, Barzagli 6, Bonucci
6, Evra 6.5, Khedira sv (9’ Cuadrado 7) Marchisio 6, Pogba 6.5,
Hernanes 6, Dybala 6 (42’ st Alex Sandro sv), Morata 5 (33’ st
Mandzukic sv). All. Allegri 6.
Torino (3-5-2): Padelli 5, Bovo
6.5, Glik 5.5, Moretti 6, Bruno Peres 5.5, Acquah 6, Vives 6.5, Baselli 6 (19’ st Benassi 6), Molinaro 6 (16’ st Zappacosta 6), Quagliarella 6, Maxi Lopez 5.5 (42’ st
Belotti sv). All. Ventura 6.5.
Arbitro: Rocchi 6.5
Reti: nel pt 19’ Pogba; nel st 6’
Bovo, 49’ Cuadrado.
in contropiede ha innescato il gol
di Pogba con marchio di fabbrica
del francese: destro mortifero con
salto dopo una inta da manuale
di Dybala. Palla sotto la traversa
e Padelli attonito. Una mazzata
per il Torino che però al 30’ siora
il pari con un destro a il di palo
di Quagliarella. Il gol di Bovo nei
primi minuti della ripresa ha acceso la partita: meglio il Toro nel
secondo tempo, ben orchestrato
da Vives, soprattutto sono entrati
Zappacosta e Benassi e Bruno Peres è stato spostato a sinistra.
Per contro, Pogba in netto calo
nella Juve, Morata inconcludente. I bianconeri hanno sofferto e
rischiato, ma il gran inale è stato
tutto per loro.
dei Reds Bill Manning, e questo fa
pensare che la pista potrebbe essere davvero quella giusta.
Premier League - Giornata 11:
Chelsea-Liverpool 1-3, Crystal Palace-Manchester United 0-0, Manchester City-Norwich 2-1, Newcastle-Stoke City 0-0, Swansea-Arsenal 0-3, Watford-West Ham 2-0,
WBA-Leicester 2-3, Everton-Sunderland 6-2, Southampton-Bournmouth 2-0, Tottenham-Aston Villa
(oggi).
Liga - Giornata 10: Real Madrid-Deportivo La Coruna 3-1,
Valencia-Levante 3-0, Villareal-Siviglia 2-1, Getafe-Barcellona 0-2, Real Sociedad-Celta vigo
2-3, Eibar-Rayo Vallecano 1-0,
Espanyol-Granada 1-1, Sporting
Gijon-Malaga 1-0, Betis-Atlhletic
Bilbao .
v Telephone: (905) 850-8550
v
v Toronto Line: (416) 746-7420
v Telefax: (905) 850-9998
3800 Steeles Avenue West, Suite 300, Vaughan, Ontario, Canada L4L 4G9A
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LUNEDI 2 NOVEMBRE 2015 • CORRIERE CANADESE
12
SPORT
SERIE B
Il Crotone crolla a Pescara, Cesena solo in vetta
ROMA - Cambio al vertice della
Serie B: il Crotone è travolto a Pescara e viene scavalcato dal Cesena che battendo il Lanciano, si
porta momentaneamente da solo, in attesa del posticipo di oggi
tra Cagliari e Vicenza, in vetta alla classiica. Il Bari evita in pieno
recupero il ko interno con il Novara e fa felice il Livorno che risale al 3° posto piegando con un gol
per tempo il Trapani. Brilla anche
il Brescia che in zona Cesarini supera il Latina. In coda, vittorie pesantissime di Avellino e Pro Vercelli in trasferta contro Ternana e
Ascoli. Finiscono, invece, con un
doppio 1-1 gli scontri diretti tra Salernitana e Perugia e tra Como e
Modena. Finisce 0-0 il derby ligure tra Spezia ed Entella.
Pescara-Crotone 4-1 - Il Crotone cade dopo nove turni e lascia
la vetta della classiica al Cesena.
L’equilibrio si rompe al 16’ col rigore procurato da un fallo di mano di Yao che Memushaj trasforma con freddezza. Il Crotone
manca il pari e il Pescara raddoppia al 41’ con Lapadula che poi fa
tris in apertura di ripresa (47’).
Gli uomini di Juric subiscono anche il 4-0 di Caprari al 59’ prima
che il Crotone al 67’ trovi il gol
della bandiera con Claiton.
Cesena-Virtus Lanciano 2-0 Con un gol per tempo il Cesena
supera il Lanciano e vola in vetta alla classiica. I romagnoli partono forte e sbloccano il risultato
al 27’ con un colpo di testa di Perico, poi chiudono i conti al 75’ con
Kessié.
Livorno-Trapani 2-0 - Il Livorno piega il Trapani con un gol per
tempo e sale momentaneamente al 3° posto. I labronici partono
forte e sbloccano il risultato al 38’
con Jelenic. La reazione del Trapani è sterile e il Livorno chiude i
conti all’83’ con Vantaggiato.
Bari-Novara 1-1 - In pieno recu-
MARCATORI
Higuain a secco,
Bacca sale a sei
I giocatori del Pescara festeggiano dopo uno dei quattro gol con cui gli abruzzesi hanno schiantato il Crotone capolista
pero il Bari evita la sconitta con il
Novara e tira un sospiro di sollievo. I piemontesi passano in vantaggio al 21’ con Faragò ma subiscono l’1-1 al 93’ quando Faraoni
interviene maldestramente su un
cross di De Luca e inila la propria
porta.
Brescia-Latina 1-0 - Un rigore
di Caracciolo nel inale consente al Brescia di piegare il Latina
e di consolidare le ambizioni di
playof. Decide un fallo di mano
di Moretti all’88’ che causa il rigore realizzato da Caracciolo.
Ternana-Avellino 0-3 - Un Avellino cinico passa di forza a Terni
e si allontana dai bassifondi della classiica. Pronti, via e gli irpini vanno subito in vantaggio (3’)
con un diagonale di Mokulu. La
Ternana manca il pari e subisce la
doppietta di Trotta al 70’ e al 95'.
Ascoli-Pro Vercelli 0-1 - Colpo
grosso della Pro Vercelli ad Ascoli. Gli uomini di Foscarini inliggono la quarta sconitta di ila ai
bianconeri e ridanno ossigeno alla propria precaria classiica grazie al pasticcio di Addae che al 53’
pasticcia e inila la propria porta
nel tentativo di rinviare.
Salernitana-Perugia 1-1 - La Salernitana non va oltre l’1-1 con il
Perugia e resta impelagata in piena lotta per non retrocedere. Sono i padroni di casa a passare in
vantaggio al 24’ con il subentrato
Franco. Il Perugia si rimbocca le
maniche e pareggia al 48’ con un
colpo di testa di Ardemagni.
Como-Modena 1-1 - Con un pizzico di fortuna il Como si salva
contro il Modena ma il pari non
basta ad evitare al tecnico Sabatini l’esonero. I canarini dominano
e, dopo aver impensierito Scufet
nel primo tempo con Rubin, Belingheri e Sowe (2), trovano il meritato vantaggio al 51’ con un preciso sinistro in diagonale di Rubin. Il Como si sveglia e pareggia
in maniera rocambolesca all’81’:
su un colpo di testa in avanti di Ebagua, Ganz prolunga lentamente da 25 metri il pallone d’esterno
destro verso la porta dove Provedel, incredibilmente, lo lascia silare in rete nel maldestro tentativo di controllarlo col petto.
Spezia-Entella 0-0 - Finisce 00 il derby ligure domenicale tra
Spezia ed Entella. Occasione sprecata per la squadra di Bjelica, che
trova il terzo pareggio di ila e agguanta comunque il Brescia al 7°
posto in classiica a quota 17. Per
l’Entella, fermo a 13, è il sesto risultato utile di ila.
8 reti: Higuain (Napoli); Eder
(2 rigori-Sampdoria).
6 reti: Kalinic (Fiorentina);
Bacca (1-Milan); Insigne (Napoli).
5 reti: Gervinho, Pjanic, Salah
(Roma).
4 reti: Paloschi (Chievo); Felipe Anderson (Lazio); Muriel
(Sampdoria); Babacar (1-Fiorentina); Baselli, Quagliarella
(Torino).
3 reti: A. Gomez, Pinilla (Atalanta); Mounier (Bologna); Saponara (Empoli); Ilicic (3-Fiorentina); Dionisi (Frosinone);
Pavoletti (Genoa); Icardi, Jovetic (1-Inter); Dybala (1-Juventus); Biglia (1-Lazio); Allan
(Napoli); Hiljemark (Palermo);
Soriano (Samp); Floro Flores
(Sassuolo); Thereau, D. Zapata
(Udinese).
2 reti: Borriello, Matos (Carpi); Birsa, Castro, Meggiorini (Chievo); Maccarone e Pucciarelli (Empoli); Marcos Alonso (Fiorentina); Gakpe, Laxalt
(Genoa); Perisic (Inter); Pogba
(1-Juventus); Djordjevic, Matri
e Kishna (Lazio); Bonaventura,
Luiz Adriano (Milan); Gilardino, G.Gonzalez (Palermo); Florenzi (Roma); Berardi (1), Defrel, Sansone (Sassuolo); Maxi
Lopez (1-Torino); Badu (Udinese); E. Pisano (Verona).
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SERIE B - 11ª GIORNATA
SERIE A - 10ª GIORNATA
SQUADRA PUNTI
Fiorentina
Inter
Roma
Napoli
Sassuolo
Milan
Lazio
Atalanta
Torino
Sampdoria*
Juventus
Chievo*
Genoa
Udinese
Palermo*
Empoli*
Frosinone
Bologna
Carpi
Verona
24
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23
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Toronto M6G 1B6
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RISULTATI
Juventus-Torino
2-1
Inter-Roma
1-0
Fiorentina-Frosinone
4-1
Bologna-Atalanta
3-0
Udinese-Sassuolo
0-0
Genoa-Napoli
0-0
Carpi-Verona
0-0
Lazio-Milan
1-3
Chievo-Sampdoria oggi 1 pm
Palermo-Empoli
oggi 3 pm
PROSSIMO TURNO
SABATO 7 NOVEMBRE
Verona-Bologna
12 pm
Milan-Atalanta
2.45 pm
DOMENICA 8 NOVEMBRE
Torino-Inter
6.30 am
Empoli-Juventus
9 am
Frosinone-Genoa
Palermo-Chievo
Roma-Lazio
Sassuolo-Carpi
Napoli-Udinese
12 pm
Sampdoria-Fiorentina 2.45 pm
SQUADRA PUNTI
Cesena
Crotone
Cagliari
Livorno
Bari
Pescara*
Brescia
Spezia
Vicenza
Novara* (-2)
Avellino
Latina
Trapani
Entella
Perugia
Modena
Salernitana
Pro Vercelli
Lanciano
Ascoli
Ternana
Como
23
21
20
20
19
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17
17
14
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2
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9
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14
12
11
11
14
15
20
RISULTATI
Ascoli-Pro Vercelli
Bari-Novara
Brescia-Latina
Cesena-Virtus Lanciano
Como-Modena
Livorno-Trapani
Pescara-Crotone
Salernitana-Perugia
Ternana-Avellino
Spezia-Virtus Entella
Cagliari-Vicenza
0-1
1-1
1-0
2-0
1-1
2-0
4-1
1-1
0-3
0-0
oggi
PROSSIMO TURNO
VENERDÌ 9 NOVEMBRE
Bari-Salernitana
2.30 pm
SABATO 10 NOVEMBRE
Latina-Cesena
9 am
Cagliari-Modena
Pro Vercelli-Livorno
Pescara-Ternana
Virtus Entella-Como
Trapani-Spezia, Vicenza-Ascoli
Novara-Brescia
DOMENICA 8 NOVEMBRE
Perugia-Virtus Lanciano 11.30 am
LUNEDÌ 9 NOVEMBRE
Crotone-Avellino
2.30 pm
CORRIERE CANADESE • LUNEDI 2 NOVEMBRE 2015
13
SPORT
LEGA PRO Girone A
9ª giornata
Cittadella-Alessandria
Cremonese-Lumezzane
Feralpi Salò-Renate
Mantova-Giana Erminio
Pavia-Padova
Pordenone-Bassano
Sud Tirol-Reggiana
Cuneo-AlbinoLeffe
Pro Patria-Pro Piacenza
Cittadella
Pavia
Reggiana
Bassano
Alessandria
Pordenone
Cremonese
Giana Erminio
FeralpiSalò
Lumezzane
Padova
Sudtirol
Cuneo
Pro Piacenza
Mantova
AlbinoLeffe
Renate
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4
9
LEGA PRO Girone B
LEGA PRO Girone C
9ª giornata
9ª giornata
Arezzo-Ancona
Lupa Roma-Tuttocuoio
Maceratese-Spal
Pontedera-Robur Siena
Rimini-Lucchese
L’Aquila-Santarcangelo
Prato-Pistoiese
Carrarese-Teramo
Savona-Pisa
P
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13
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10
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9
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5
5
1
Spal
Maceratese
Ancona
Pisa
Carrarese
Pontedera
Rimini
Pistoiese
Robur Siena
Arezzo*
L’Aquila (-1)
Tuttocuoio
Santarcangelo
Prato
Teramo (-6)
Lucchese
Savona* (-6)
Lupa Roma
SERIE D Girone A
SERIE D Girone B
11ª giornata
11ª giornata
0-0
0-1
1-0
2-2
2-0
1-1
1-0
1-1
2-0
G
9
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V
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N
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8
Lupa Castelli-Akragas
Martina Franca-Melfi
Paganese-Cosenza
Casertana-Benevento
Catanzaro-Matera
Andria-Ischia Isolaverde
Foggia-Messina
Juve Stabia-Catania
Lecce-Monopoli
Casertana
Foggia
Messina
Benevento
Akragas
Ischia Isolaverde
Cosenza
Paganese
Fidelis Andria
Lecce*
Juve Stabia
Monopoli*
Catania (-9)
Melfi
Matera (-2)
Martina Franca
Lupa Castelli
Catanzaro
SERIE D Girone C
P
18
17
16
15
14
14
14
13
12
12
11
10
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8
7
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5
G
9
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1-1
1-1
0-0
2-1
0-1
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2-0
2-1
oggi
V
5
5
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2
5
4
5
5
6
SERIE D Girone D
SERIE D Girone E
11ª giornata
11ª giornata
10ª giornata
Acqui-Fezzanese
Borgosesia-Novese
Caronnese-Derthona
Castellazzo-Argentina
Ligorna-Lavagnese
Oltrepò Voghera-Bra
Pinerolo-Rap. Bogliasco
Pro Settimo-Gozzano
Sestri Levante-Chieri
Vado-Sp. Bellinzago
2-0
1-2
3-1
0-1
4-5
1-2
1-0
3-0
0-2
1-2
Cil. Mazzano-B.Roncalli
Ciserano-Pro Sesto
F. Caratese-M. Bonate
Inveruno-Seregno
Lecco-Grumellese
Monza-Sondrio
Pergolettese-P.S.P. Isola
Piacenza-Fiorenzuola
Varesina-Olginatese
V. Bergamo-Caravaggio
1-1
1-0
3-0
0-3
1-1
0-0
2-1
3-1
2-1
1-2
Abano-Calvi Noale
0-0
Dro-Belluno
1-2
F. Monfalcone-Fontanafr. 0-2
Giorgione-Union Ripa 0-0
Liventina-Campod.
0-2
Luparense S.P.-Tamai
2-2
Sacilese-Este
1-1
U. Triestina-Montebel. 2-4
Venezia-Levico
0-0
V.V. Verona-Mestre
0-0
Altovicentino-Legnago 1-1
Arzignano-San Marino 1-2
Bellaria-Delta Rovigo
0-5
Clodiense-Lentigione
2-3
Correggese-Sammaurese 2-2
Forlì-Ribelle
2-1
Fortis Juventus-Imolese 0-4
Mezzolara-V. Castelfr.
1-2
Parma 1913- Romagna C. 1-0
Villafranca V.-Ravenna 2-3
Gavorrano-Colligiana
1-1
Ghivizzano-Poggibonsi oggi
Gualdo-Viareggio
0-0
Massese-Gubbio
0-1
Montecatini-J.Montem. 0-1
Pianese-Città di Castello 4-0
Sansepolcro-Foligno
0-2
Scandicci-Sangiovann. 1-1
V. Spoleto-Ponsacco
0-2
Caronnese
Pinerolo
Lavagnese
Gozzano
Sporting Bellinzago
Chieri
Argentina Taggia
Sestri Levante
Oltrepo Voghera
Novese
Bra
Derthona
Borgosesia
Pro Settimo
Ligorna
Acqui
Vado
Rapallo Bogliasco
Fezzanese
Castellazzo
27
24
22
21
20
20
19
18
17
17
16
15
15
12
10
10
9
6
6
5
Piacenza
Lecco
Ciserano
Pro Sesto
Varesina Sport
Ponte San Pietro Isola
Seregno
Caravaggio
Mapello Bonate
Folgore Caratese
Virtus Bergamo
Ciliverghe Mazzano
Monza
Olginatese
Pergolettese
Inveruno
Grumellese
Bustese Roncalli
Fiorenzuola
Sondrio
28
21
20
19
18
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16
16
14
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14
14
13
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13
12
10
10
8
5
Venezia
Campodarsego
Virtus Vecomp Verona
Calvi Noale
Tamai
Este
Levico
Belluno
Liventina
Luparese San Paolo
Mestre
Fontanafredda
Union Ripa La Fenadora
Montebelluna
Giorgione
Unione Triestina
Dro
Abano
Sacilese
Fincantieri Monfalcone
Parma
San Marino
Altovicentino*
Lentigione
Forlì*
Imolese
D. Porto Tolle Rovigo
Virtus Castelfranco*
Legnago
Ribelle
Arzignano*
Ravenna
Sammaurese
Romagna Centro
Mezzolara*
Correggese
Villafranca Veronese
Fortis Juventus
Bellaria
Clodiense
Jolly Montemurlo
Montecatini
Olimpia Colligiana
Gavorrano
Gubbio
Foligno
Ponsacco
Pianese
Poggibonsi
Viareggio
Sangiovannese
Città di Castello
Ghivizzano
Sansepolcro
Scandicci
Massese
Gualdo
Voluntas Spoleto
SERIE D Girone G
SERIE D Girone F
27
25
21
21
17
16
15
15
15
15
14
13
13
13
12
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10
7
4
29
24
23
21
20
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17
16
16
16
13
13
12
12
9
8
7
7
6
3
SERIE D Girone I
SERIE D Girone H
10ª giornata
10ª giornata
Avezzano-Vis Pesaro
1-1
Castelfidardo-Campob. 1-0
Chieti-Matelica
0-2
Fermana-Monticelli
2-1
Jesina-Isernia
1-0
O. Agnonese-Amiternina 0-2
Recanatese-F. Veregra 0-2
S.Nicolo Teramo -Fano 5-1
Sambened.-Giulianova 2-0
Albalonga-Nuorese
Arzachena-Grosseto
Astrea-Olbia
Budoni-Torres
C. Genzano-Lanusei
Muravera-Rieti
Ostiamare-Flaminia
San Cesareo-Castiadas
Viterbese-Trastevere
1-0
4-0
2-4
1-1
1-1
0-2
0-1
1-2
1-0
Fondi-Torrecuso
Francavilla S.-Turris
Marcianise-Aprilia
Pomigliano-Isola Liri
Potenza-Gallipoli
Taranto-Nardò
Serpentara-San Severo
Manfredonia-Francav. F.
Bisceglie-Picerno
5-2
1-0
3-1
2-2
2-1
2-2
1-2
2-0
1-0
Frattese-R. Calabria
Gragnano-Agropoli
Marsala-Due Torri
Rende-Aversa N.
Scordia-Palmese
Siracusa-Gelbison
Vibonese-Noto
V. Lamezia-Sarnese
Cavese-Roccella
ha riposato Leonfortese
2-1
1-0
0-1
1-1
1-1
5-1
0-0
1-1
2-0
Sambenedettese
San Nicolò Teramo
Matelica
Fano
Avezzano
Folgore Veregra
Chieti
Monticelli
Castelfidardo
Fermana
Campobasso
Jesina
Isernia
Recanatese
Amiternina Scoppito
Vis Pesaro
Olympia Agnonese
Giulianova
Arzachena
Albalonga
Rieti
Ostiamare
Grosseto
Viterbese
Nuorese
Torres
Lanusei
Olbia (-1)
Cynthia Genzano
Budoni
Flaminia
Muravera
Trastevere
Castiadas
Astrea
San Cesareo
23
21
20
18
18
17
16
15
14
13
13
13
11
10
9
5
5
4
Nardò
Francavilla in Sinni
Taranto
Pomigliano
Francavilla Fontana
Fondi
Isola Liri
Marcianise
Turris
Bisceglie
San Severo (-2)
Potenza
Torrecuso
Manfredonia
Picerno
Gallipoli
Serpentara Bellegra
Aprilia
25
22
21
20
20
18
18
14
14
14
13
12
10
10
5
5
4
4
Cavese
Frattese*
Siracusa*
Due Torri*
Palmese
Vibonese*
Sarnese*
Rende
Gragnano*
Roccella*
Leonfortese*
Aversa Normanna* (-2)
Marsala
Noto
Agropoli
Reggio Calabria
Scordia*
Gelbison*
Vigor Lamezia
23
21
20
18
18
17
16
15
15
15
14
13
12
12
12
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9
8
1
22
21
19
17
15
15
14
14
14
13
13
12
12
11
10
9
8
7
10ª giornata
11ª giornata
20
19
18
18
17
16
16
15
14
13
13
13
12
10
8
8
7
5
LUNEDI 2 NOVEMBRE 2015 • CORRIERE CANADESE
14
Classified
O ROSCOPO
DI OGGI
Le nubi si stanno diradando, ma c’è
ancora qualche turbolenza sul vostro
cielo, una leggera tensione emotiva
causata dalla fastidiosa quadratura
ARIETE lunare. In compenso, però, recupe22 MAR - 21 APR rate in spirito organizzativo, ora che
Mercurio smette di infastidirvi.
Buona la prima parte della giornata,
grazie all’aiuto della Luna amichevole
rinfrancata dalla dolcezza di Venere
e dalla grinta di Marte. Umore scuro
TORO dal pomeriggio, invece, con Luna e
22 APR - 21 MAG Mercurio che cambiano di segno e si
contrastano tra loro.
Lunedì impegnativo, imperniato sul
lavoro. Mansioni e scadenze vi appaiono ancora più onerose, se la forma
psicofisica non è proprio al top. MerGEMELLI curio smette di occuparsi degli affari
22 MAG - 21 GIU di cuore e raggiunge il Sole, che illumina il fronte professionale.
Giornata tutta orientata al positivo. In
combutta con Venere e Marte, la Luna
v’infonde tanto buonumore e vi rende
intraprendenti e determinati. Cogliete
CANCRO al volo un’occasione. Chi vuole favo22 GIU-21 LUG rirvi è pronto a scendere in campo al
vostro fianco.
Un po’ giù di tono con la Luna nelle
retrovie, poi in serata la Bianca Signora fa ingresso nel segno quadrando
Mercurio appena entrato in ScorpioPossibili tensioni e battibecchi in
LEONE ne.
famiglia. Provate a contare fino a die22 LUG-21 AGO ci, prima di aprire bocca!
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Finalmente Mercurio abbandona la
posizione antipatica con cui vi giudicava aspramente per passare in sestile, in buona compagnia del Sole. La
Luna è opposta, ma in combutta con
CAPRICORNO Venere e Marte fa il vostro gioco… e
22 DIC-21 GEN anche quello del partner!
Focus sul lavoro: cominciate bene la
settimana, pieni di buoni propositi.
Peccato che poi Mercurio cambi segno, come la Luna: tutti contro di voi!
Non lasciatevi abbattere dagli ostacoli.
ACQUARIO Procedete cautamente, ma con tena22 GEN-21 FEB cia e spirito positivo.
Dolce Luna in trigono, armonica a
Venere e Marte, che per buona parte
della giornata vi fa parlare d’amore
e coccolare teneramente partner e
bambini. Nel tardo pomeriggio perdete
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Salutate Mercurio, che oggi lascia il
vostro segno per passare in quello
successivo, dove andrà a occuparsi
dello stato delle vostre finanze. Non
BILANCIA potete contare neanche sull’aiuto
della Luna, disarmonica fino al tardo
22 SET-21 OTT pomeriggio. Ripresa in serata.
Sarà una giornata senza infamia e
senza lode. La vitalità non è al top e
l’entusiasmo, prerogativa del vostro
segno, sembra piuttosto appannato.
Prendete in considerazione anche i
SAGITTARIO problemi dettati dalla gestione comu22 NOV-21 DIC ne delle risorse finanziarie.
Richard Boraks
328 Wilson Ave. (a Bathurst St)
Conferme rassicuranti arrivano dalle
persone vicine. Di fronte a una scelta che coinvolge la famiglia, agirete
con serenità e saggezza. Un’iniziativa
professionale potrebbe avere ottimi
VERGINE sviluppi, con buoni risvolti anche dal
22 AGO-21 SETT punto di vista economico.
La Luna amica vi tiene bordone fino
al tardo pomeriggio per poi cambiare
bandiera, ostacolando Mercurio appena entrato nel vostro segno. Congli impegni nella prima parte
SCORPIONE centrate
della giornata, sarete più efficienti e
22 OTT-21 NOV anche più… simpatici!
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MUNITY DAILY
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NEWSPAPER
fuori) ■ Anno 03 ■
N. 206
Ultimi ritocchi al
La carica dei neo
va rispettata. Nello
Venerdi 30 Ottobre
eletti, Levitt: a York
2015
la squadra di go
verno
www.corriere.com
Centre ho vinto
grazie al voto della
comunità italoc
anadese
TORONTO Mentre
conto alla rovescia è scattato il
per la formazione del nuovo
governo liberale, il Corriere
Canadese continua
nella sua serie
di
conoscere i volti articoli per far
queste elezioni nuovi emersi da
Michael Levitt 2015. Tra questi,
che
ha avuto la meglio a York Centre
sul
scente Mark Adler. deputato u«Porto a Ottawa impegno
ed entusiasmo:
mio distretto
nel
ho
voto degli italocanavinto grazie al
desi».
f ARTICOLO A
PAGINA 3
PECHINO
Cina, addio
al figlio unico
dopo 35 anni
Roma, Marino rit
Il sindaco ci ripen
sa. Il Pd ai suoi
TORNA L’ORA SOLARE
Il sindaco di Roma,
ira le dimissioni
f ARTICOLO A
MILANO
Expo, 21 milioni
L’esposizione milan
ese si avvia
Alle 2am della
notte tra sabato e domeni
tevi di spostareca ricordaindietro di
un’ora le lancette
dell’orologio.
MILANO - Un
grande successo
Non può essere
descritto diversa-.
mente l’Expo
milanese, che
chiuderà i battenti
a ine mese. Oltre
21 milioni di persone
hanno visitato l’Esposizione,
li stranieri, e con un terzo dei quaanticipo è stata quasi un mese di
superata la “soglia
psicologica” di
20 milioni di
gressi che era
instata
me primo obiettivo preissata co.
f ARTICOLI A PAG.
Anna mi ha aiutato
“ quegli
a sfruttare
sconti di cui non
conoscevo
nemme
no l’esistenza.
” - Nancy R.
il fatto che Anna
“ inAmo
possa parlare
italiano e sia più
facile per me
capire.”- Paulino
M.
Finalmente una
“ e amichev
persona prepara
ta
ole che compre
nda me
e le mie esigenz
e. - Dante R.
”
Ignazio Marino
consiglieri: «Ade
sso dovete lascia
re il Campidogli
o»
PAGINA 6
PECHINO - Dopo
35 anni e una
serie di annunci
disattesi, la Cina
ha deciso ieri
di abolire la controversa politica
del
sopportata dalla iglio unico, mal
maggioranza della
popolazione e
oggetto di innumerevoli critiche.
Pechino, ha scritto
l’agenzia Nuova
Cina, “applich
pienamente una
erà
politica che consentirà alle coppie
di avere due igli in risposta
all’invecchiamento
della popolazione”.
f ARTICOLO A
di visitatori
alla conclusione:
“Un grande succe
sso”
PAGINA 7
ITALIAN COMMUNITY
DAILY NEWSPAPER
A
umenta il prezzo
del Corriere Canades
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S. Giusto patr. di Trieste
S. Maura verg.
S. Vittorino vesc.
Il Nome: Giusto
Etimologia: Dal termine latino "iustus",
"giusto", è un nome che si attestò rapidamente in tutto il mondo romano, e successivamente, anche tra i primi cristiani, in virtù
del suo signiicato inneggiante all'equità.
Più rara la forma femminile.
Carattere: Si rende molto presto autonomo dalla famiglia e, pur amando i genitori,
preferisce trascorre il tempo in casa di
amici. Ha un grande desiderio di libertà e
di conoscere situazioni diverse. Quando è
innamorato ha sentimenti contraddittori:
desidera sposarsi, ma allo stesso tempo
rimanere libero, instaurando, con la sua
donna, un rapporto anticonformista. E' attratto dalle persone misteriose, che parlano
di argomenti insoliti e che afrontano la vita
con molto distacco. Numero fortunato: 1
Sei nato oggi? La tua riservatezza ed una
innata diidenza ti portano a muoverti nel
mondo con grande prudenza e a concedere il tuo afetto solo a pochi, collaudatissimi amici. Anche in amore non ti lasci
andare molto facilmente e, prima di legarti,
sottoponi il tuo partner a mille piccole
prove. Nel lavoro sei adatto ad una attività
indipendente.
Il Proverbio del Giorno:
"Ai morti non si fan torti"
Oggi Accadde: "Quella fra il 3 ed il 4
novembre 1966 fu la notte di una delle
più grandi calamità che ha colpito l'Italia:
l'Arno esce dagli argini e inoda la splendida
Firenze, con gran parte del suo patrimonio
artistico."
Compleanni:
Benvenuto Cellini - 1500
Maria Antonietta di Francia - 1755
Luchino Visconti - 1906
Gigi Proietti - 1940
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é la cagnetta Laika, un fox terrier dagli occhi vivaci ed un po' tristi, il primo passeggero a bordo di un veicolo spaziale. L'Urss
la manda in orbita il 3 novembre 1957 dentro lo Sputnik-2, chiusa in un compartimento dotato di aria condizionata e riserve di
ossigeno, cibo ed acqua suicienti per una
settimana. Sensori applicati al suo corpo,
del peso di 5 kg, trasmettono informazioni
sulle sue pulsazioni, respiro e movimenti in
condizioni di assenza di gravità. Nella sua
orbita Laika oltrepassa quella barriera che
nessun essere vivente ha mai superato, sperimentando un volo al di fuori della Terra,
dalle molte incognite. Questo esperimento
apre la strada ai viaggi spaziali dell'uomo,
ma per la cagnetta dallo sguardo malinconico non ci sarà ritorno.
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in ogni istante della mia vita al mio ianco. Io, in
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LUNEDI 2 NOVEMBRE 2015 • CORRIERE CANADESE
16
SPORT
FORMULA UNO
Messico amaro, doppio ritiro Ferrari
CITTÀ DEL MESSICO - Una “mostruosa” Mercedes non fallisce
l’ennesimo appuntamento mondiale, terz’ultimo della stagione
sull’inedito circuito di Città del
Messico che segna una giornata
“nera” in casa Ferrari: doppio ritiro (non succedeva da Melbourne
2009).
Là davanti invece, rispetto al canovaccio stagionale, cambia solo
l’ordine di arrivo ma non la sostanza: 10ª doppietta stagionale per
le Frecce d’argento ma a vincere
stavolta è Nico Rosberg, al 4º successo quest’anno, che con i punti
messicani supera anche Sebastian
Vettel al secondo posto nella classiica piloti (272 a 251), davanti al
fresco campione del mondo - e
forse anche un tantino demotivato
- Lewis Hamilton.
Se la vittoria Mercedes, 13ª su 17
Gran Premi, non fa notizia, discorso diverso merita la “Caporetto” in
casa Ferrari che registra un doloroso doppio ritiro, come sei anni fa
in Australia. Che non sarebbe stato
un week end fortunato per la casa
Maranello lo si era capito in verità
da sabato con Raikkonen fermato
da problemi ai freni dopo aver praticamente saltato le ultime libere
per un guaio allo scarico.
Ieri è toccato al compagno di
squadra che pure partiva subito
dietro le Mercedes: un contatto con
Ricciardo (Red Bull) gli procura una foratura alla posteriore destra e,
non bastasse questo, il ferrarista è
costretto anche a completare tutto
il 1º giro prima di poter rientrare ai
box per la sostituzione: insomma,
gara non ancora iniziata e già in salita e poi del tutto compromessa al
18º giro quando, nel tentativo di recuperare posizioni il tedesco inisce il testacoda, tornando di nuovo
ultimo. La gara messicana, dove si
torna a correre dopo 23 anni, è mo-
notona, Rosberg e Hamilton fanno
subito il vuoto con mezzo minuto
di vantaggio sulla terza dopo nemmeno 25 giri, e le uniche varianti
le regala l’alta temperatura dell’asfalto (53-55 gradi) che ha messo in
crisi le soft, costringendo più di un
pilota al pit-stop dopo pochi giri.
Mentre le Mercedes fanno gara
a sé, ci pensa Vettel a tenere desta
l’attenzione degli appassionati: al
52/o giro, in preda alla frenesia da
rincorsa, il tedesco perde il con-
trollo della macchina e termina la
sua corsa nel peggior modo possibile sbattendo contro le barriere e
con l’ingresso della safety car che
resetta il gruppo e riapre la corsa.
Ovviamente solo dal 3º posto in
poi visto che là davanti non ce n’è
per nessuno.
Gli ultimi giri vedono così il
duello tra la Bottas e le due Red
Bull, con la Williams che alla ine
riesca a portare a casa un preziosissimo podio davanti a Kvyat e
Ricciardo. Sesta l’altra Williams di
Massa che precede Hulkenberg e
l’idolo di casa Perez.
Nel dopo gara lo staf tecnico
della Ferari si cosparge il capo di
cenere. Un doppio ritiro in casa
Ferrari come non accadeva da sei
anni (Melbourne 2009) ma Maurizio Arrivabene non è né arrabbiato
né frustrato.
«È stata una lezione di umiltà le sue parole a Sky appena terminato il Gp del Messico - abbiamo
toccato il cielo con un dito ma
dobbiamo anche tenere i piedi per
terra e oggi siamo initi per terra
e da questo dobbiamo imparare».
Nessun colpevole per la giornata storta di Città del Messico: «La
squadra è motivata - aggiunge il team principal di Maranello - Siamo
in F1 e queste cose possono capitare. Oggi (ieri, ndr) i piloti hanno
avuto più problemi di quello che
dovevano. Ripeto, è stata una lezione e dobbiamo partire da qua
a guardare avanti. Oggi abbiamo
capito quello che dobbiamo fare».
Vettel ha chiesto “scusa” via radio dopo il secondo testa-coda che
lo ha costretto al ritiro ma Arrivabene assolve il pilota tedesco: «Sebastian non deve chiedere scusa,
né noi dobbiamo chiedere scusa a
lui. Lavoriamo insieme e dobbiamo solo ripartire da qui per capire
quello che dobbiamo fare».
IL DOTTORE DOMENICA PARTE DALL'ULTIMO POSTO
Rossi e le grandi rimonte, Valentino pensa a Gino Bartali e Ayrton Senna
ROMA - Valgono più di una vittoria, perché si portano dietro
qualcosa di epico che sfugge alla logica, al rigore, alla conformità. Sono le Grandi Rimonte, quelle che fanno sognare Valentino
Rossi a un settimana dalla sida
decisiva per il Montomondiale,
a Valencia. Per la statistica sono
semplici numeri, ma entrano di
diritto nei libri di storia, nella testa degli appassionati che si aggrappano a quei ricordi per ripetere “non è mai inita”.
Soprattutto, nello sport c’è
sempre stato e ci sarà chi crede nella rimonta, anche se ino
a quel momento è ancora lontano dal traguardo e in netto svantaggio sull’avversario, perché pensa - tutto può cambiare ino
all’ultimo secondo.
Lo insegna la Champions League, con due inali leggendarie
(Manchester Utd-Bayern Monaco 1999 e Milan-Liverpool 2005)
e lo insegna anche il mondo dei
motori, dove tanti predestinati (da Senna a Valentino Rossi)
sono riusciti a trionfare anche
quando partiti dalle retrovie. Per
il “4” della Yamaha ci sono i precedenti di Donington, Sepang,
Valencia, Sachsenring, Assen che
fanno ben sperare. Ma l’ottimismo per il 9 volte campione del
mondo può venire anche dal calcio o dal ciclismo, dall’atletica o
dalla vela: un secolo di sport ha
insegnato che talvolta l’impossibile diventa possibile.
La più rocambolesca, incredibile delle rimonte è di fresca memoria: settembre 2013 inale Coppa America di vela. Nelle acqua
di San Francisco New Zeland aveva dominato le prime regate,
portandosi sull’8-1, a una sola vittoria dalla conquista del trofeo.
Ma qui è partita l’incredibile rimonta degli americani che alla ine sono riusciti a tenersi stretta
la Coppa: 9-8.
Per i tifosi del Liverpool resta
invece indelebile il ricordo di Istanbul nella inale Champions
2005. Sotto 0-3 col Milan alla ine del primo tempo, gli uomini
di Rafa Benitez riescono nell’impresa impossibile, segnando 3 gol
in 7 minuti e inendo poi per vincere ai rigori. Ancora più incre-
dibile l’epilogo qualche anno prima, maggio 1999, nella inale tra
Bayern Monaco e Manchester United, con i bavaresi sull’1-0 ino
al 91' e poi in lacrime pochi minuti dopo aver incassato un terribile uno-due (Sheringham al 46’
e Solskjaer al 47’).
Nel mondo della F1, resta per
sempre nella memoria l’impresa di Ayrton Senna a Suzuka ‘88.
Il brasiliano, in pole, al semaforo verde vede il suo motore spegnersi. Ripartito 14º, inizia una
rimonta entusiasmante che ebbe
il colpo di coda con l’ultimo sorpasso al compagno di squadra e
rivale Alain Prost che lo portò alla conquista del titolo. I ferraristi non possono invece non pensare all’impresa di Kimi Raikkonen, nel 2007, su Lewis Hamilton,
che valse l’ultimo titolo al Cavallino. A due gare dalla ine, con 20
punti disponibili, il pilota inglese precedeva di ben 17 lunghezze
il inlandese che riuscì a vincere
sia in Cina che in Brasile, mentre
Hamilton dovette incredibilmente rinviare l’appuntamento iridato. Ma i sorpassi, le rimonte non
riguardano solo moto e auto, valgono anche per le gambe dei velocisti e degli sprinter. Come e-
WESTERN CONFERENCE
EASTERN CONFERENCE
ATLANTIC DIVISION
2015-2016
Standings
RISULTATI
Domenica
Colorado-San Jose
Carolina-Tampa bay
Montreal-Winnipeg
Islanders-Buffalo
Ahaiem-Nashville
Sabato
Toronto-Pittsburgh 0-4
Montréal
Boston
Florida
Ottawa
Tampa Bay
Detroit
Buffalo
TORONTO
GIOCATE PUNTI
12
20
10
13
11
12
11
12
12
12
11
11
11
8
8
4
New Jersey-Islanders
Dallas-San Jose
L.A.-Nashville
Ottawa-Detroit
Tampa Bay-Boston
Florida-Washington
Columbus-Winnipeg
St. Louis-Minnesota
Edmonton-Calgary
3-2 rig
5-3
4-3 0t
3-5
1-3
1-2 0t
2-3
3-2 0t
4-5
METROPOLITAN DIVISION
Rangers
Washington
Islanders
Pittsburgh
New Jersey
Philadelphia
Carolina
Columbus
GIOCATE PUNTI
11
16
10
16
11
15
11
14
11
13
10
10
11
10
12
4
Venerdì
Rangers-Toronto
Buffalo-Philadelphia
Washington-Columbus
Carolina-Colorado
Detroit-Ottawa
Florida-Boston
Minnesota-Chicago
Calgary-Montreal
ra accaduto 32 anni prima, nello storico Tour post-bellico dove
Gino Bartali si presentò alle decisive tappe alpine con oltre 21 minuti di ritardo da Louison Bobet.
In due giornate epiche il iorentino riuscì nell’“Impresa”, conquistando la maglia gialla che avrebbe poi portato ino a Parigi.
Ci sono anche due rimonte
“made in Italy” che quanto meno
ebbero la sfortuna/fortuna di far
piangere/ridere solo metà Paese.
Due esempi su tutti: il Mondiale
di ciclismo a Gap 1972 con Marino Basso che bruciò a un metro dal traguardo Franco Bitossi
che, dopo una cavalcata solitaria,
sembrava a un soio dall’indossare la maglia iridata.
Tornando al calcio e visto che
siamo nella settimane dei derby,
una pagina degli almanacchi è
dedicata alla leggendaria stracittadina di Torino del marzo 1983,
con la Juventus davanti ino al 75’
e poi “scavalcata” dai gol di Dossena, Bonesso e Torrisi in appena 124 secondi, che però per tantissimi tifosi granata sono rimasti
“interminabili”.
3-1
3-1
2-1
3-2
1-3
1-3
5-4
2-6
CENTRAL DIVISION
Dallas
Nashville
St Louis
Minnesota
Winnipeg
Chicago
Colorado
GIOCATE PUNTI
11
18
10
16
11
17
11
16
11
15
11
12
10
7
Arizona-Vancouver
3-4
PROSSIME PARTITE
Lunedì
Toronto-Dallas
Chicago-Los Angeles
Vancouver-Philadelphia
PACIFIC DIVISION
GIOCATE PUNTI
Los Angeles 10
14
Vancouver 11
14
Arizona
11
11
San Jose
10
10
Edmonton
12
8
Calgary
12
7
Anaheim
10
4
LEAFS DISASTROSI
I Maple Leafs hanno perso la
sesta partita consecutiva
dimostrando di avere una squadra scarsa in tutti i reparti. Ai
voglio di avere un buon allenatore, senza giocatori non si va da
nessuna parte.
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“All`Expo abbiamo stupito il mondo”