Quindicinale della Comunità Italiana del Cile
www.presenza.cl
1 novembre 2015
Anno XLVI Nº 902
Franqueo Convenido • Res. Nº 1062/1979 • Santiago • Av. Bustamante 180 • Fono: 222229328 • Fax: 226354127 • [email protected] • Aderente alla FUSIE e FSS
L’esempio del Papa:
l’umiltà di saper chiedere
perdono
Ha la faccia tirata. Addolorata. Un volto che esprime tutta
la sofferenza che passa nel suo cuore. «In nome della Chiesa
chiedo perdono per gli scandali che in questi ultimi mesi
sono accaduti sia a Roma che in Vaticano». A pronunciare
queste parole è papa Francesco, proprio all’inizio dell’udienza
generale di ieri. I problemi si possono affrontare o evitare.
Si può fingere di non sapere.
Ma sarebbe un peccato di omissione. Si può dare la colpa
agli altri. Magari ai veri responsabili. Non sarebbe del tutto
sbagliato. Gesù non ha fatto così. Francesco lo sa bene. E
vuole imitarlo, lasciando intuire la sua sofferenza per fatti
recenti, come la vicenda Charamsa e quella che coinvolge
alcuni carmelitani e una parrocchia romana. Il Figlio di Dio
ha voluto prendere su di sé «tutti i peccati di tutti gli uomini
di tutti i tempi». A pensarci vengono le vertigini.
Quel giorno sulle sue spalle martoriate c’eravamo tutti
noi. Il legno che lo gettava a terra era sovraccaricato di un
peso disumano. «Terza stazione: Gesù cade la prima volta
sotto la croce. Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo, perché
con la tua santa croce hai redento il mondo». Gesù rimarrà
nascosto fino al giorno ultimo, quando apparirà in tutto il
suo splendore. E allora sarà la gloria.
Cont. in ultima pagina
57º Pellegrinaggio Italiano
al Santuario di “Lo Vásquez”
Domenica 8 novembre
Matteo Renzi e la sua visita al Cile
"L'Italia parte"
(di Paolo Castellani)
Si è conclusa la visita
ufficiale al Cile del Presidente del Consiglio dei
Ministri Matteo Renzi accompagnato da una folta
ed importante delegazione
di imprenditori, di due vice
ministri, Carlo Calenda e
Mario Giro e del deputato
per l’ America meridionale,
On. Fabio Porta.
Il giorno dell’ arrivo dal
mattino fino a notte si sono
compiuti tutti gli incontri previsti iniziati con la
collocazione di una corona
di fiori al monumento de
Bernardo O’Higgins, prima
ancora dell’ incontro con la
Presidente Bachelet nel
Palazzo de La Moneda.
A seguito si é incontrato
per il primo saluto con
la Presidente Bachelet.
I due presidenti si sono
interscambiati discorsi di
saluto ed hanno firmato importanti accordi bilaterali.
A seguito il Presidente e
la delegazione di imprenditori italiani ha sostenuto
un incontro con gli imprenditori cileni, il Forum
Cile- Italia; quindi é stato
ricevuto nell’ Universitá
del Cile dal rettore Ennio
Vivaldi, il quale ha concesso all' ospite la onorificenza
della medaglia Rettoriale.
Il rettore ha manifestato
la soddisfazione di ricevere
il Presidente Renzi, e ha
fatto un esaustiva storia
d’ Italia ricordando grandi
personaggi della Peninsola. Dopo la conferenza
del Presidente Renzi agli
studenti di quella Universitá, la piú antica del paese
ha visitato la Universitá
Cattolica presso la fondazione Angelini. Si é recato
Per il giorno
dei Defunti
S. Messa al
Mausoleo N.2
Tutta la comunità italiana è cordialmente invitata a unirsi
a noi nel tradizionale Pellegrinaggio Italiano al Santuario
Mariano di “Lo Vásquez”.
Dalla Parrocchia Italiana di Santiago (Av. Bustamente
180 - Providencia) partirà un pullman alle ore 9,00.
Eventuali interessati preghiamo si rivolgano alla segreteria
(Tel 222229328).
La Santa Messa al Santuario inizierà alle ore 11,00.
Seguirà la recita del Santo Rosario; si può consumare il
pranzo al sacco nelle dipendenze del Santuario che dispone
di spazi confortevoli.
Sappiamo che ci sarà una grande partecipazione anche
dalla Quinta Regione.
La Vergine e noi vi aspettiamo con gioia.
Il Consiglio della Società Culturale Mutuo
Soccorso Italia e l’Umanitaria Casa degli
Italiani ricorda a tutte le
famiglie della comunità
che domenica 1 Novembre alle ore 11,00 sarà
celebrata la consueta
Santa Messa in suffragio dei nostri defunti
nel Mausoleo N.2 della
Società nel Cimitero
Generale. In seguito si
effettuerà una benedizione anche al Mausoleo
N.1.
Si raccomanda vivamente la partecipazione.
al Cimitero generale per
rendere omaggio ai caduti
della dittatura.
In serata un incontro
presso la sede diplomatica
con la comunitá italiana,
per concludere la visita a
Santiago nel Palazzo de La
Moneda con la cena offerta
dalla Presidente. Per sostenere questa fitta agenda
bisogna avere quarant'anni. Lo possiamo dire.
In ogni incontro il presidente Renzi ha fatto uso
della parola. Il giorno successivo l’ intera delegazione
si é trasferita ad Antofagasta per visitare gli impianti
dell’ Enel e l’ osservatorio
astronomico europeo.
Dopo riprese il viaggio
al Perú per proseguire la
visita al continente che prevede Colombia e concludere il 29 prossimo a Cuba.
In sette giorni 4 paesi e
oltre 26 mila chilometri di
percorso in un aereo della
Repubblica italiana, nuovo
direi, in fase inaugurale.
La Presidente Bachelet
nell’ intervento di saluto ha
evidenziato il buon livello
dei rapporti di amicizia e
di collaborazione tra i due
paesi. L’ Italia é al decimo
primo posto nel commercio
con il Cile e il terzo nell’
Unione Europea.
La amicizia con l’ Italia
é fortemente ispirata nella
identitá dell’ impegno di
trasformazione e di cambio che i due paesi stanno
portando avanti. Renzi ha
Da destra: Matteo Renzi, Presidente del Consiglio dei Ministri,
il Nunzio Apostolico Mons. Ivo Scapolo e il dott. Tiberio Dall'Olio
manifestato nell’ interscabio di saluti, “ Il processo
di riforme che stiamo por-
tando avanti é il simbolo
di una piccola e grande
Segue a Pag. 10
L'Italia indietro di una ora di orologio
In Cile viaggiamo adesso con 4 ore di ritardo.
Il trionfo delle zucche nella notte delle streghe
Mentre tornavo a casa in auto nella
tarda serata del 31 ottobre pullulavano già per le strade bambini e giovani
morbosamente pronti per la celebrazione
di Halloween: volti satanicamente mascherati, bambini vestiti da strega con
un cestino in mano, soli, a gruppi tutti
disposti a rievocare le atmosfere macabre
degli spiriti dei morti che vagano sulla
terra. Come si vede, si tratta di un secondo
carnevale di importazione anglosassone
dove i nostri Colombina e Pulcinella lasciano il posto a streghe, diavoli e personaggi raccapriccianti. Una nuova moda
che alimenta il mercato delle zucche di
plastica, delle maschere dell’orrore, dei
ragni e dei pipistrelli di gomma, e che
spesso si sovrappone alle nostre tradizioni legate al ricordo dei morti.
Solo commercio? Non credo!
Questi brividi dell’orrendo percorrono
già gran parte dell’Europa e del mondo.
Tempo fa un amico mi ha detto che una
tendenza che va di moda nel vecchio
continente poco dopo fiorisce anche in
sudamerica. Ed è già arrivata da qualche anno.
Non voglio entrare nel merito di logiche commerciali: so bene che si vendono
meglio vestiti da strega piuttosto che san-
tini e rosari. Non vorrei nemmeno invocare
quelle che oggi sembrano essere le uniche
idee valide a cui credere e da diffondere: il
laicismo e la libertà di fare tutto quello che si
vuole. Una libertà che rigetta ogni richiesta
di valore assoluto.
E allora, parlando di libertà, mi chiedo
se essa sia veramente un valore universale.
Per esempio: se non si fa il Presepe a Natale
(parlo per l’Europa) in tante scuole o si vuol
togliere il Crocifisso dalle aule per non offendere chi non crede, perché nessuno si pone
il dubbio se sia il caso o meno di urtare la
sensibilità di un cristiano imponendogli una
festa come quella di Halloween?
Offendere i cristiani, oggi sembra diventato lo sport di moda. Un tiro al piattello.
Dappertutto. Qui e là, nel vecchio e nel
nuovo mondo.
E mi chiedo soprattutto quale messaggio
si offre ai giovani, ai bambini, con quella che
ormai è la chiara sostituzione della festa di
importazione americana a quella dei Santi
e dei Morti?
Non è forse meglio dire ai bambini chiaramente che il primo novembre è giorno di
vacanza da scuola per onorare persone che,
si creda o meno, si sia cristiano o meno,
vanno ricordate perchè hanno speso la loro
vita all’insegna del bene?
Giuseppe Tomasi
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Presenza- 1 novembre 2015
Cor­ri­spo­nden­za
La Di­re­zio­ne rin­gra­zia i let­to­ri che le scri­vo­no per­ché di­mo­
stra­no in­te­res­se per i pro­ble­mi e la vi­ta del­la no­stra co­mu­ni­tà.
Nel­lo stes­so tem­po si scu­sa se, per e­vi­den­ti ra­gio­ni di spa­zio,
qual­che let­te­ra do­vrà es­se­re ri­dot­ta. La Di­re­zio­ne i­nol­tre si ri­
ser­va la pub­bli­ca­zio­ne di let­te­re che ri­ter­rà mol­to con­flit­tuali.
Centro Internazionale
di Studi Italiani
Gentile Padre Tommasi,
Il Centro Internazionale
di Studi Italiani dell’Università di Genova, conferma – per il 2016 - la sua
offerta formativa, articolata in due corsi.
Unitamente al tradizionale corso estivo, che nel
2015 è stato dal 17 agosto
al 25 settembre, e per il
2016 sarà dal 17 agosto al
28 settembre, viene organizzata una sessione invernale dei corsi di cultura e
lingua italiana per stranieri, sempre nella cornice di
Santa Margherita Ligure.
Questo corso è caratterizzato sia da elementi
di differenziazione, sia
da aspetti di continuità,
rispetto alla offerta estiva.
Significativa è la scelta
del periodo di realizzazione
del corso stesso (1 – 26 febbraio). Essa è stata suggerita dal desiderio di offrire
la possibilità a studiosi e
studenti, che non hanno
agio a venire tra agosto e
settembre, di partecipare
alle attività del Centro.
Volutamente la durata del
corso sarà più breve (4 settimane) e più agile, al fine
di consentire a professionisti stranieri di avvicinarsi
ai nostri corsi, dovendo
distrarre dai loro impegni
lavorativi un periodo di
tempo significativamente
più contenuto, rispetto alla
proposta estiva.
Elemento di continuità
e di innovazione – al tempo
stesso – è costituito della
scelta del modulo didattico.
In queste settimane è
previsto che vi siano seminari obbligatori in materie
quali: grammatica e conversazione, storia dell’arte,
storia del cinema, storia
della musica, storia del
teatro, storia della Liguria,
sociologia, marketing, letteratura, eno-gastronomia,
diritto italiano.
Il calendario delle lezioni
verrà presentato agli studenti all’apertura dei corsi.
Oltre a queste lezioni gli
studenti potranno partecipare ad incontri su elementi di gastronomia ligure con
relative dimostrazioni e a
lezioni di pittura.
Per la partecipazione
al corso di febbraio, per la
mensa a pranzo (dal lunedì
al venerdì) e per l’alloggio
SPAZIO APERTO
in camere multiple è previsto un pagamento unico
limitato a soli 980 €.
Restando in attesa di
un Vostro cenno, sperando
possa essere un’offerta di
Vostro interesse e ringraziando per l’attenzione, si
porgono distinti saluti.
Visita del Primer Ministro Italiano
Señor Director,
Con la ocasión de la visita del señor Matteo Renzi a
nuestro país, asistí a una deliciosa reunión de amistad en
la Embajada de la República Italiana.
Me gustaría destacar lo guapo, elegante y humano del
señor Primer Ministro.
Cuando se dirigió a los asistentes, lo hizo sin leer pauta
alguna, espontánea y alegremente, haciendo ver que para
ser dirigente político no es necesaria la “sobriedad” gastada y
fea a la que los chilenos estamos habituados por estos lados.
Nos dijo que Italia no sueña con ser potencia en nada (ni
política, ni económica, ni nuclear, ni militar) sino que su
mensaje fue que Italia seguirá aportando desde las condiciones naturales del ser humano; es decir, la cultura, la
educación, la tecnología, la amistad y el respeto.
Qué gran visita tuvimos.
Atilio Andreoli
(El Mercurio) 27 10- 15
Grazie Attilio: coincidiamo totalmente e con orgoglio.
L'Onu compie 70 anni.
E li dimostra
Settant'anni e li dimostra.
Oggi l'United Nations Day
celebra la nascita dell'Organizzazione delle Nazioni
Unite, ma anche certifica il
progressivo depauperamento e la inesorabile paralisi
verso cui tende l'organizzazione. Una struttura ele-
Ricevi in ritardo
PRESENZA?
Se sei di Santiago
chiama al Cel.
97849283
Grazie
EDITRICE
Parrocchia Italiana
N.S. Pompei Scalabriniana
***
RAPPRESENTANTE LEGALE
Giulio Rubin
***
DIRETTORE
RESPONSABILE
Claudio Massone Stagno
***
DIRETTORE
REDAZIONALE
Giuseppe Tommasi
***
COLLABORATORI
Paolo Castellani
Fina Franchini
Gloria Nocchi Frascoli
Consuelo Canessa
***
CORRISPONDENTI
Arica
Verónica Bibiano
Antofag. Rodolfo Sanchez B.
IquiqueVacante
La Serena Caterina Pezzani
Quillota E. Schiappacasse
V. Alemana Gilda Rivara
Valparaiso
Concep. Giancarlo Carro
P. Arenas Américo Diaz B.
***
Contribuzione annua
$ 20.000. Cheque nominativo
a «Presenza»
***
Stampa C. von Plate
Esce il 1º e il 16 di ogni mese
Prof. Roberto
Sinigaglia
Direttore del Centro
Internazionale di Studi
Italiani dell’Università di
Genova
tel. +39 010 2099868
fax +39 010 2099869
email: [email protected]
Avenida Ricardo Lyon 322 (Providencia)
Reservas al (56 2) 2484-8484
fantiaca, soprattutto nel
campo dell'assistenza e del
peacekeeping riesce a sfruttare (nel migliore dei casi)
poco più della metà delle
risorse destinate: una buona
parte dei contributi all'Onu
finisce invece nelle spese di
mantenimento della struttura stessa. Prove lampanti
vengono dall'assistenza ai
profughi o dal reperimento
di fondi per l'allestimento
dei contingenti militari di
pacificazione.
Ma il problema, è inutile
negarlo ed è evidente da tempo, è politico. Una struttura
decisionale (riassunta con
l'evidenza di una cartina al
tornasole nel Consiglio di
sicurezza) strutturata su
un modello "avanzato" della
Conferenza di Yalta (in cui si
spartì il mondo mentre stava
finendo la Seconda Guerra
mondiale). Un sistema di
regole, quello dell'organo di
governo del mondo (e delle
Nazioni Unite), entrato in
crisi subito ai tempi della
Guerra fredda tra superpotenze e ora portato al parossismo dell'inutile inattività.
Un organismo, il Consiglio
di sicurezza, paralizzato
dai veti incrociati in cui
si riverbera sempre più lo
scontro tra Stati Uniti (e i
presunti alleati britannici e
francesi), i russi e il potere
(anche militare) sempre più
emergente della Cina. Il sistema del veto e dei cinque
membri permanenti resta
ancora dominante sul resto
del Consiglio che rimane a
rotazione.
Informazioni
ACLI
Bustamante 180 - Santiago
Tel: 2665-0340; 22225247 - E-Mail: [email protected]
Pagina web: www.patronatoacli.cl
PRESIDENTE MATTEO RENZI
En Italia el poder ejecutivo se radica en el “Presidente del
Consiglio dei Ministri”, (Premier). Desde el 22 de febrero del
2014 el Presidente del Consiglio dei Ministri es Matteo Renzi,
florentino, nacido el 11 de enero del año 1975, tiene cuarenta
años de edad (40), el más joven de los “Premieres” en la UE
y en Italia, es el más joven de toda la vida republicana.
Italia recupera, el 14 de julio de 1946 su propia gobernabilidad luego del término de la Segunda Guerra Mundial
con la designación de Alcides De Gasperi como presidente
del Consiglio dei Ministri. Es Presidente Provisional Enrico
de Nicola.
El gobierno era ejercido por el “Comitato Di Liberazione
Nazionale” compuesto por los partidos Democracia Cristiana,
Partido Socialista, Partido Comunista y Partido Radical.
De Gasperi gobierna con diversas formaciones de partidos
hasta el 17 de agosto de 1953. Muere en el año 1955.
Desde el año 1946 se han sucedido 63 gobierno con distintos y a veces repetidos Presidentes del Consiglio dei Ministri.
Por ejemplo, Andreotti fue en 7 ocasiones Presidente del
Consiglio; Fanfani, seis ; Aldo Moro, cinco; Berlusconi en
cuatro etc. Uno cada año.
Los Presidentes de la Republica en el periodo han sido
doce, en la actualidad es Sergio Mattarella.
Recuerdo las visitas a Chile del Presidente Giuseppe Zaragat , Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro y de Giorgio
Napolitano.
Matteo Renzi visita por primera vez el país, antes lo había
hecho en dos oportunidades l’on. Prodi.
El Presidente Matteo Renzi ha sido Presidente de la Provincia y Alcalde de Florencia.
El gobierno de Renzi se ha caracterizado por ser de profundos cambios, indispensables para recuperar la estabilidad
política y el crecimiento económico del país. Asume el compromiso humanitario de la inmigración que azota las costas
italianas. Italia, dice el Presidente “ antes de preguntar si
la persona es refugiado o migrante debemos salvar su vida,
esa la primera obligación”.
La primera ley que da inicio a las reforma, es la ley electoral, (Italicum). Se pretende mayor estabilidad política y
mayor participación ciudadana, aplicable solo a las elecciones de los diputados. Entra en vigor el 1 julio 2016. La
reforma a la constitución política, es sin duda la reforma
de las reformas, una aspiración de amplio consenso desde
hace más de treinta años y que Renzi concluye con éxito. El
Parlamentarismo italiano elimina el bicameralismo perfecto con la supresión del Senado como cámara política. El
Senado asume la naturaleza territorial y su composición es
de solo 100 senadores elegidos entre Alcaldes y Presidentes
de las Regiones del país. Solo La cámara de Diputados es
legislador, órgano de control político que conserva el voto
de “fiducia” al gobierno.
Nel ricevimento in Ambasciata, abbiamo avuto modo
di ricordarLe al Presidente, affiancato dall’ On Giro e il
deputato Flavio Porta, la mancata ratifica da parte del
Parlamento italiano dell’ accordo di sicurezza sociale sottoscritto nel primo governo di Romano Prodi. Oggi piú che
mai si fa sentire la necessitá della convenzione di sicurezza
sociale con il Cile, stanno arrivando molti italiani que non
sono tutti imprenditori ma anche lavoratori dependenti. Il
presidente ha commissionato all’ On. Mario Giro e On. Porta
per portare avanti in Parlamaneto questa ratifica.L’Italia
deve onorare gli impegni.
El premier Renzi, con sus visitas a EEUU y ahora 4 países
del continente sud-americano ha dado inicio a una política
de mayor acercamiento internacional con el propósito de fortalecer y potenciar el protagonismo de Italia en el Mundo. Estas visitas oficiales no caben dudas que fortalecerán
la imagen de Italia y dará al gobierno Renzi una visibilidad
que no tuvieron otros.
Italia con las potencialidades de su joven Presidente y su
demostrada capacidad podría hacerse de un gran aliado
en el campo internacional y en el nacional si integra a su
acción de gobierno al rico asociacionismo italiano y las numerosas y prestigiosas comunidades italianas en el mundo.
Paolo Castellani (Segue in ultima pagina)
Abbonamento 2015 - Fiducia reciproca
Tanti lettori fedeli ci seguono da anni dimostrando fiducia nel nostro operato. Per poter
continuare a seguirlo chiediamo ancora un segno di fedeltà.
Molti pensionati ci chiedono l’abbonamento gratuito (che neghiamo a nessuno).Il fatto
ci obbliga a creare una èlite di “sostenitori” che conguagliano gli abbonamenti gratuiti. Vi
ringraziamo cordialmente della collaborazione.
Per facilitare il versamento dell’abbonamento abbiamo aperto nel Banco de Chile la
“Cuenta de Ahorro N. 08-166-01126-03” a nome di “Giuseppe Tommasi B.”.
Il RUT di Giuseppe Tommasi B. è 8.322.945-4
Una volta fatto il versamento la preghiamo di inviarci per mezzo di lettera o fax la ricevuta
o semplicemente informarci per E-mail o per telefono. Vedi in prima pagina, in alto. i dati.
Cognome.....................Nome....................... via....................................città....................
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Abbonamento sostenitore
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LLEVE A SU CASA PRE-PIZZA LISTA
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Passatempo e umore
TERZA PAGINA
Presenza- 1 novembre 2015
3
Roberto, una vita intera a forgiare
gondole nella Venezia più poetica
«Costruire gondole è la
mia vita: non so fare altro
e non voglio fare altro. Ma
non chiedermi quante ne
ho fatte in mezzo secolo di
pialla e ascia, perché è come
domandarmi quanti baci
ho dato a mia moglie da
quando la conosco: i baci
non si contano, perché non
bastano mai».
Sestiere Dorsoduro 1542.
Una porticina anonima,
in fondo alla stretta calle
Chiesa, a due passi da San
Basilio. E, varcata quella soglia, un’immersione
improvvisa e avvolgente
in una Venezia apparentemente immutata nel
tempo: oltre 130 anni di
storia, e di storie, della Serenissima racchiuse nello
sguardo sornione e nelle
mani capaci di Roberto Tramontin, 61 anni, squerarolo
da sempre. .
«Lo squèro, il cantiere,
è stato inaugurato dal mio
bisnonno Domenico il 2 febbraio 1884, in occasione
della festa della Madonna
della Candelora. Mio nonno
Giovanni e mio padre Nedis
hanno continuato il mestiere. Ed io a 16 anni ho scelto
la stessa strada: era il 1970 e
ho iniziato un apprendistato
lento e paziente durato la
bellezza di 24 anni.
Sono diventato uomo cercando di capire e carpire
ogni segreto di questa arte,
imparando a districarmi tra
linee e misure fuori da ogni
geometria e ad addomesticare il legno. La gondola devi
capirla, devi sentirla dentro,
la devi affrontare quando ti
senti pronto. Per me è accaduto nel 1994, quando sotto
l’occhio vigile e orgoglioso di
papà ho messo in acqua la
mia prima creatura».
Una sorta di baita di
montagna aperta nei due
lati, quasi in omaggio alle
alture dove si andava per
contendersi gli alberi migliori, un telaio curvo lungo una
dozzina di metri impiantato
nel terreno su cui forgiare
l’imbarcazione, una discesa
lenta e accomodante verso il
canale, il Rio de l’Avogaria,
ad un paio di vogate dall’incontro con il Rio del Ognissanti: questo è ancora oggi
il cantiere «Tramontin &
figli», così come lo ha voluto
e pensato l’avo Domenico.
lunghezza e nei 142 centimetri di larghezza, ma fondamentali affinché la gondola
possa andare dritta anche
spingendola con un unico
remo. Tutto ad occhio, tutto
calcolando a mente: non esistono progetti scritti, disegni
Con in bella vista lo stemma dei Savoia che certifica
solennemente un passato
da fornitori ufficiali della
famiglia reale.
Di squèri tradizionali
nella città lagunare ne sono
rimasti un paio, ai quali
si aggiungono due cantieri
navali specializzati alla Giudecca: gli artigiani che sanno
come ultimare una gondola
sono una manciata, e Roberto è l’unico che continua ad
utilizzare la tecnica originale
elaborata dal bisnonno e tramandata empiricamente di
generazione in generazione.
La procedura
«Per fare la barca parto dal peso del gondoliere,
calcolando su di lui la linea
di galleggiamento con una
tolleranza massima di una
decina di chili: è un aspetto
fondamentale perché la linea
dell’unione dei due ferri deve
essere parallela all’acqua,
altrimenti diventa difficile
passare sotto ai ponti con
l’acqua alta. E poi c’è il calcolo dell’asimmetria perfetta
dello scafo: una discrepanza
di 13 centimetri tra la parte
destra e quella sinistra, un
niente negli undici metri di
o calcoli strutturali. Conto e
misuro usando come unità il
piede veneto e le once: non
sono un fanatico del passato,
ma sono abituato in questo
modo. Sono sfumature, ma
fanno la differenza.
Dicono che le mie siano le
Ferrari delle gondole, per la
le loro prestazioni e la loro
bellezza: ogni barca è una
storia a sé, ogni volta non si
sa bene cosa si andrà a realizzare, ogni volta si cerca di
migliorarsi un po’. ».
Sei mesi di lavoro, 8 tipi
diversi di legno, quasi 280
pezzi da costruire, modellare, assemblare tra di loro.
L’estate che scivola via facendo riparazioni e l’ordinaria manutenzione alle
gondole, sfruttando il caldo
per la riverniciatura con
l’attenzione maniacale che
neppure un granello di polvere si vada a nascondere
tra le setole del pennello con
il rischio di lasciare impercettibili, ma imperdonabili,
rigature sui fianchi dello
scafo. Mentre decine di assi
di rovere aspettano la giusta
stagionatura prima di essere
sottoposti alla lavorazione.
L’inverno invece diventa
il tempo della genesi, della
realizzazione dell’unica gondola costruita in un anno.
A parte le poche eccezioni
per assecondare le tante
richieste, come accadrà nella
Mausoleo Italiano
prossima stagione, in cui
Tramontin riuscirà, spera,
a fare gli straordinari e a
consegnare due pezzi. E così,
insieme alle prime nebbie
ecco accendersi il fuoco dentro al cantiere: con l’acqua e
il calore si curvano le tavole, con ascia, sega, pialla e
martello si affronta il ciliegio
per realizzare la coperta, si
prepara con il larice la parte
dove monterà il gondoliere,
si scolpisce il ciliegio per ottenere le due punte estreme
e ci si affida all’abete per il
pescaggio.
«Ogni pezzo di legno è
sempre una sorpresa, non
sai mai come reagirà alle
tue sollecitazioni. E’ come conoscere una donna: quando
credi di sapere tutto non sai
ancora niente. Non bisogna
mai sentirsi troppo sicuri, e
neppure fidarsi delle proprie
certezze: a me piace innovare, sperimentare. Ma per
farlo mi devo appoggiare su
basi solide: per questo utilizzo ancora gli strumenti dei
miei antenati. Mi fido di loro.
Sento che in quelli attrezzi
c’è memoria e sapienza».
Intagliatori, fabbri, decoratori, tappezzieri e il
«remèr», che sempre su misura crea forcola e remo, sono
tutti gli altri professionisti
che entrano in gioco, prima
delle sei mani di vernice che
consacrano l’imbarcazione
e le danno il via libera per
il varo. «Con le attuali leggi
anti inquinamento sono costretto a comprare la vernice
che impone il mercato: una
volta era diverso, la facevano
in casa. Si ricavava dal legno
di vite bruciato e macinato
e dall’olio di lino cotto: per
essiccare il prodotto si usava la sandracca, una resina
estratta dall’albero del ginepro. Quello era il colore delle
gondole: non era lucido come
quello che si trova oggi, ma
era un nero vero, intenso e
inequivocabile. Un nero fiero
e deciso».
Per i 433 gondolieri che
si spartiscono i turisti nella
città d’acqua, Tramontin è
un punto di riferimento quotidiano: passando davanti
allo squéro diminuiscono
l’intensità della vogata, per
un saluto, una battuta, un
commento ironico.
Indirizzi Utili
Ambasciata d’Italia - Clemente Fabres 1050, - Providencia
Tel.: 24708400 - E-Mail: [email protected]
Consolato - Román Diaz 1270, Santiago
Tel: 24708400 - E-Mail:[email protected]
Camera di Commercio- Luis Thayer Ojeda 073,Piso l2, Provi.
Tel.: 562/22322618 - Fax: 562/22330973- E-Mail: [email protected]
Istituto Italiano di Cultura - Triana 843, Providencia
Tel.: 23 2038170 www.iicsantiago.estei.it
ICE Agenzia per la promozione all 'estero e
l'internazionalizzazione delle imprese italiane
Clemente Fabres 1050 (Prov.) Tel. 23039330 E.mail: [email protected]
COMITES -Av.Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel. 22129455
CARI -Av. Bustamante 180 - Providencia - Tel: 22229328
Circolo di Professionisti di Origine Italiana
Av. Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel: 22425012 - 22481503
Club Stadio Italiano
Av. Apoquindo 6589, Las Condes -Tel: 24847000 Central.
Liceo Italia: Nataniel esq. Ñuble. Tel 2707-5836 - 25927558
Scuola Italiana Vittorio Montiglio
Las Flores 12707, Las Condes - Tel: 25927500
Parrocchia Italiana- Av. Bustamante 180 Providencia
[email protected] - Te: 22229328 - Fax: 26354127
Hogar Italiano - Holanda 3639, Ñuñoa - Tel: 22055476
Umanitaria - Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500
Pompa Italia - República 96 - Santiago -Tel: 26992222 - [email protected]
www.vigilidelfuoco.cl
ACLI -Asociación Cristiana de los Trabajadores Italianos
Bustamante 180 (Parrocchia Italiana) - Tel- Fax: 26345247
COIA: Bustamante 180 -Providencia Tel. 26345247
Associazione Ligure contatto Sig.ra Rina Garibaldi 02 2192144;
Dr. Augusto Brizzolara
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Gerontologia
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Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500
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4
Presenza- 1 novembre 2015
ITALIA E ITALIANI
L’Albero della Vita,
simbolo di Expo
L’Albero della vita rimarrà a Expo. Ad annunciarlo è
stato il commissario unico
dell’esposizione, Giuseppe
Sala, nella giornata in cui a
Expo si celebra la sua icona.
Per lui, per quell’Albero un
tempo tanto contestato e
ora invece diventato simbolo indiscusso, una serie di
eventi specifici, e addirittura
un concerto serale dell’Orchestra dell’Accademia del
Teatro alla Scala, diretta
dal maestro Pietro Mianiti.
Eseguirà, tra l’altro, la suite
dell’Albero, composta dal maestro Roberto
Cacciapaglia. Dopo mesi di ipotesi sulla sua collocazione, Sala a 10 giorni dalla chiusura
ha annunciato in una conferenza stampa
che «l’Albero della vita rimarrà qui perché è molto più complesso smontarlo e
rimontarlo da un’altra parte. Parliamo
di una tecnologia molto delicata e l’idea
di spostarlo è molto ardita». Il 31 ottobre cala il sipario su Expo. A
partire dal 2 novembre cominciano i lavori
per smantellare i padiglioni, che dovrebbero concludersi entro maggio 2016 («ma
penso che finiremo prima»). Dalla prossima
primavera, però, l’icona di Expo tornerà
a rivivere insieme agli altri due simboli
dell’esposizione, Palazzo Italia e Padiglione Zero. Nei mesi di cantiere le opere
verranno messe in sicurezza e protette, «li
congeleremo e faremo manutenzione, per
poi fargli riprendere vita in primavera»,
ha detto Sala, precisando che a Palazzo
Italia rimarrà anche la mostra dell’Identità
Italiana curata da Marco Balich. Il simbolo di Expo che ha decretato
anche il successo serale continuerà a
vivere e ad essere ammirato. In sei mesi
14 milioni di persone hanno assistito ai
suoi spettacoli, i due terzi dei visitatori.
E l’hashtag #alberodellavita ha superato
per numero di citazioni quello dell’albero
di Natale. Un successo che è diventato
planetario, tanto che in diversi Paesi
hanno richiesto dei modelli simili, che
richiamino nella tecnologia e nella parte
artistica il «fratello italiano». «Ce lo chiedono
dalla Cina, dai Paesi del Golfo e da uno dei
Paesi “stan” (come Kazakistan e Uzbekistan
ad esempio) - ha spiegato l’ideatore, Marco
Balich - e noi esporteremo nel mondo il saper
fare italiano e la creatività». Il saper fare
è quello lombardo del consorzio Orgoglio
Brescia, che raduna 19 aziende bresciane e
che ha costruito e realizzato l’opera. «Questo
simbolo ci sta rappresentando nel mondo - ha
detto il presidente Paolo Franceschetti -. La
sua tecnologia, fatta con tornio e innovazione, la possiamo esportare ovunque». L’Albero è stata l’opera più travagliata di
Expo, si è anche temuto di non realizzarla.
Coldiretti, che ne è sponsor insieme a Pirelli
«ci ha creduto fin dall’inizio - ha detto il presidente, Roberto Moncalvo - per noi l’Albero
è simbolo delle nostre tradizioni agricole e
della biodiversità». Il successo di Expo e dell’Albero della
Vita «è quello dell’Italia e di Milano - ha
commentato l’ad del gruppo Pirelli, Marco
Tronchetti Provera -. Questa città è sempre
stata simbolo del Paese. Dopo anni di decadenza c’è un recupero di energie e Milano sta
rinascendo, ci sono positività ed una energia
diversa». Ad apprezzare la scelta di mantenere a Expo il suo simbolo è soprattutto la
presidente, Diana Bracco: «A Palazzo Italia
inizia quella narrazione del Paese che ha il
suo gran finale nella simbologia dell’Albero
della Vita. Non possono vivere separate, si
completano a vicenda». Cavolo: tutto il benefico che c’è
Conosciuto da sempre per
le proprietà antinfiammatorie, il cavolo - re della famiglia delle crucifere - contiene
più ferro per caloria di una
bistecca. L’assimilazione del
Tenga el mejor
punto de vista
P. de Valdivia 3015 F. 22690791
Moneda 708
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San Antonio 325 F. 26325512
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ferro contenuto
negli alimenti di
origine vegetale
è facilitata dal
consumo di cibi
ricchi di vitamina C. Inoltre,
questo ortaggio
contiene più calcio per caloria
del latte. Il nostro corpo sarebbe in grado
di assimilare il calcio vegetale ancora meglio rispetto al
calcio derivato dai latticini.
Una normale porzione di
cavoli fornisce al nostro organismo il 5% delle fibre necessarie ogni giorno, insieme a
2 grammi di proteine. Questo
ortaggio inoltre contiene
omega 3 e omega 6, acidi
grassi essenziali che il nostro
organismo dovrebbe assume-
re ogni giorno. Il cavolo è una
fonte importante di sostanze
benefiche che aiutano il sistema immunitario a difendere
il nostro organismo dalle
malattie e dagli attacchi di
germi e batteri. E’ ricco di
vitamina A e vitamina C, ma
anche di carotenoidi e flavonoidi dalle spiccate proprietà
antiossidanti, che con la loro
azione contribuiscono alla
prevenzione dei malanni e
dell’invecchiamento precoce.
I cavoli contengono oltre
45 tipi di flavonoidi, con la
quercitina al primo posto. I
flavonoidi presenti nei cavoli
uniscono benefici antiossidanti e antinfiammatori,
che lo rendono un alimento
adatto per la prevenzione
dello stress ossidativo.
E’ stato scientificamente
provato che il consumo di
cavoli si rivela efficace per
ridurre il rischio di contrarre
alcuni tipi di cancro. Inoltre
è un ottimo alleato contro
l’ipertensione e la pressione
alta grazie alla presenza
dell’acido glutammico.
Ferrari a Wall Street, prezzo
a 52 dollari per azione
Fatto il prezzo: 52 dollari
per azione. L’Offerta pubblica iniziale (Ipo) della Ferrari
è andata a ruba. Gli ordini
hanno doppiato l’offerta. Il
forte interesse degli investitori ha spinto il prezzo verso la
fascia più alta della forchetta
stabilita all’inizio di 48-52
dollari.
«Non si vedeva così tanta
eccitazione dai tempi di Alibaba», hanno commentato
alcuni analisti. A 52 dollari
per azione, i 18,8 milioni di
titoli che vengono messi in
vendita valgono quasi
un miliardo di dollari,
più precisamente 977,6
milioni di dollari. Il debutto della
Ferrari a Wall Street
strega New York
A suonare la campanella al New York
Stock Exchange per la
quotazione di Ferrari, nome
in codice “Race” (corsa),
saranno il presidente di
Exor e Fca, John Elkann, il
presidente di Ferrari e ad di
Fca, Sergio Marchionne, l’ad
di Ferrari, Amedeo Felisa e
il direttore finanziario del
Cavallino, Alessandro Gili. Un momento storico, a un
anno dalla nascita di Fiat
Chrysler Automobiles, ma
anche un evento chiave per
il futuro di Fca. Che con il
ricavato del collocamento
punta ad abbattere il suo
indebitamento.E ad attuare
l’ambizioso piano strategico
2014-2018 che Marchionne
ha presentato a Detroit il 6
maggio dello scorso anno.
Nella road map del gruppo, la quotazione del Cavallino è dunque uno snodo
cruciale per portare il nuovo
colosso globale a produrre
sette milioni di auto, arrivando al 2018 con l’utilizzo
del 100% della capacità
produttiva negli impianti in
Italia e in Europa.
Il prospetto è stato deposi-
tato il 9 ottobre alla Sec dalla
New Business Netherlands
Nv, società da cui nascerà
la Ferrari Nv di diritto olandese: ed è questa che viene
quotata oggi al Nyse come
mercato principale. Ferrari Spa, invece, continuerà a pagare le tasse
in Italia, dove avrà sede e
domicilio fiscale. Nei primi
mesi del 2016 l’80% del capitale Ferrari in capo a Fiat
Chrysler Automobiles verrà
distribuito agli azionisti
Fca, con un’azione Ferrari
ogni dieci di Fca. Il restante
10% delle azioni sarà sempre
detenuto da Piero Ferrari.
Dopo lo scorporo, Ferrari
Nv dovrebbe essere quotata
anche a Milano. Nel documento viene reso
noto che il nuovo consiglio
d’amministrazione sarà composto dal presidente Marchionne, dall’amministratore delegato Felisa e dai consiglieri Piero Ferrari, Louis
C. Camilleri, Eddy Cue,
Giuseppina Capaldo, Sergio
Duca e Elena Zambon. Alla
fine del processo di separazione, il pacchetto
di controllo della Ferrari passerà da Fca a
Exor, la holding della
famiglia Agnelli guidata da John Elkann,
alleata con Piero Ferrari che conserverà il
10% dell’azienda di
Maranello. Secondo i primi calcoli, Exor dovrebbe ritagliarsi
una quota del 24% che, grazie
al meccanismo del voto multiplo olandese, peserà però
molto di più in termini di voti
assembleari e faciliterà il controllo, insieme a Piero Ferrari, del Cavallino Rampante.
Ferrari, come va dicendo da
tempo Marchionne, non è solo
un marchio automobilistico,
per quanto prestigiosissimo,
ma va valutata mettendosi
nell’ottica di trattare un’azienda del lusso come Prada
o Hermes.
Basta iniezioni di insulina,
presto esisterà il pancreas artificiale
Siringhe monodose di insulina e misuratore della
glicemia addio. Il futuro
del trattamento del diabete
giovanile avverrà con l’utilizzo di un pancreas artificiale. Da poco sono partite
le prime sperimentazioni
per valutarne l’efficacia. I
primi risultati preliminari
sono un successo: i dati sono
stati presentati al convegno
“Panorama Diabete” e pubblicati sulla rivista Lancet
Diabetes Endocrinology. CHE COS’É IL DIABETE
GIOVANILE Il diabete giovanile –noto
anche con il nome di diabete
insulino-dipendente o di
tipo 1- è una patologia che
colpisce prevalentemente i
giovani. Secondo le ultime
statistiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
a soffrirne sarebbe circa il
3% della popolazione mondiale.
A differenza del diabete
di tipo 2, di gran lunga più
diffuso e associato a scorretti
stili di vita, quello giovanile
appartiene alla categorie
delle malattie autoimmuni.
Le persone che ne soffrono
subiscono la progressiva
distruzione, ad opera del
Arabi ed ebrei allo stesso
tavolo? Pagano la metà
Cibo a metà prezzo se mangiano alle stesso tavolo
ebrei ed arabi: è la decisione di Kobi Tzafrir, proprietario del “Hummus Bar” a Kfar Vitkin, che si affida a
Facebook per rendere pubblica un’offerta che sovrappone business e politica. «Fra di noi non ci sono ebrei nè
arabi ma solo degli esseri umani» afferma il ristoratore,
spiegando che ai clienti offre «hummus arabo e falafel
israeliano» entrambi «eccellenti» con in più un dettaglio
sul costo: «Se vengono coppie miste di arabi ed ebrei, il
conto finale è dimezzato». L’intento è trasformare il cibo in un punto di incontro,
capace di spezzare il ritmo delle violenze dell’Intifada
dei coltelli. I risultati sembrano premiare l’iniziativa del
locale situato a metà strada fra Natanya e Hadera, sulla
costa mediterranea di Israele, perché le prenotazioni
abbondano, i clienti si moltiplicano, arrivano in gran
numero anche dai vicini villaggi arabi «e molti - come
lo stesso Tzafrir stesso racconta - anche se possono
chiedere lo scontro del 50 per cento, preferiscono pagare la cifra intera, per sostenere la mia scommessa di
avvicinare ebrei ed arabi». proprio sistema immunitario, delle cellule del pancreas
che producono l’insulina.
Ecco perché i malati sono
costretti, per tutta la vita, a
iniezioni di questo ormone
per abbassare i livelli di
glucosio nel sangue. DA COSA È COSTITUITO
IL NUOVO DEVICE Se sino ad oggi si ricorreva
all’infusione di insulina mediante una siringa in futuro
forse ci sarà spazio per il
pancreas artificiale.
Un dispositivo composto
da un sensore capace di
monitorare costantemente
la glicemia, un infusore che
inietta l’ormone quando
serve e uno smartphone
che monitora la situazione
e “decide” in base ad un
algoritmo quando azionare
il meccanismo di rilascio
dell’insulina. «Abbiamo seguito gli studi
sul pancreas artificiale fin
dalle prime fasi – spiega Daniela Bruttomesso, dirigente
medico di primo livello A.O.
di Padova, Dipartimento
di Medicina Clinica, UOC
Malattie del Metabolismo,
membro del consiglio direttivo SID e prossimo presidente regionale (Veneto)
SID. – I primi sono iniziati
in ospedale; poi siamo andati
all’esterno, ma sempre in
ambiente protetto, riunendo
i pazienti in un hotel sotto la
nostra supervisione.
Infine il grande passo:
abbiamo dato il pancreas
artificiale ai pazienti, perché lo utilizzassero a casa.
ITALIA E ITALIANI
Il buco nero degli ospedali:
ecco la mappa degli sprechi
Spese per lavanderia, riscaldamento o mensa che
raddoppiano o addirittura
triplicano da un ospedale
all’altro. Personale assunto a palate negli anni che
gonfia a dismisura le piante
organiche. Soprattutto di
amministrativi, quando casomai mancano medici ed
infermieri per i servizi di
pronto soccorso. I NUMERI IN ROSSO E’ una mappa degli sprechi
da almeno un miliardo quella messa a punto, su mandato della Lorenzin dall’Agenas, l’Agenzia per i servizi
sanitari regionali, che ha
fatto le pulci ai bilanci degli
ospedali di 14 regioni. Tutte
le più importanti, meno
Veneto ed Emilia delle quali
mancano i dati. Ad essere
tinti di rosso sono 29 grandi
ospedali d’Italia, concentrati in Piemonte (4), Liguria
(2), Toscana (4), Marche
(1), Lazio (9), Calabria (4),
Sardegna e Campania (uno
ciascuna). Un buco da 915
milioni, destinati a sforare
il miliardo quando saranno
disponibili i dati di tutte le
regioni. Anche se a fare la
parte del leone la fanno i
nosocomi della Capitale che
nel 2014 erano in perdita
per 707 milioni. Numeri che
non fanno dormire i manager
ospedalieri perché d’ora in
avanti chi non turerà la falla
in tre anni perderà il posto.
La legge di stabilità appena
approvata prevede infatti
che i direttori generali degli
ospedali in rosso presentino
un piano di rientro triennale,
che spetterà poi ai ministeri
della Salute e dell’Economia
oltre che alla Agenas monitorare. Se non lo faranno decadranno. Idem se dopo tre
anni il bilancio non tornerà
in pareggio. Una svolta voluta dalla Lorenzin, rispetto
alla pacchia delle regioni
Pantalone, che fino ad oggi
hanno ripianato a piè di lista
sforamenti e sprechi. Che a
leggere le tabelle dell’Agenas
sembrano abbondare. IL CASO ROMANO Per far capire dove abbiano origine quei buchi l’Agenzia ha messo a confronto
quattro ospedali, due in
deficit e due no, confrontabili
tra loro per numero di posti
letto, reparti e livello delle
prestazioni offerte in base
al piano esiti del ministero
della salute. Prendiamo il
«San Camillo» di Roma, che
ha il disavanzo record d’Italia
(-158 milioni) e confrontiamolo con gli Ospedali Riuniti di
Ancona, che riesce a chiudere
con un leggero attivo. Allora
scopriamo che il nosocomio
romano intorno a poco meno
di mille letti fa affaccendare
4148 dipendenti. Anche se
poi si scopre che l’11% sono
amministrativi, quando la
percentuale standard sarebbe del 7%. Ad Ancona per un
numero di letti più o meno
analogo di addetti ne bastano
invece 3461. Per non parlare
di spese per beni e servizi non
sanitari. Cose come mensa,
lavanderia o riscaldamento.
Che non puoi dire io costo di
più perché trapianto cuori
artificiali. Ebbene al San
Camillo si spendono 80 milioni ad Ancona quasi metà:
45. Poi si scopre che a Roma
in passato si è andati avanti
senza gare d’appalto e si capisce meglio. IL SUD Prendiamo ancora gli
ospedali di Cosenza e Cannizzaro in Sicilia. Il primo
in deficit per 8,5 milioni, il
secondo in leggero attivo.
Anche a Cosenza gli amministrativi abbondano e ci lavorano quasi 700 addetti in più
che a Cannizzaro. Eppure a
vedere i dati del Piano esiti
non sembra che nell’ospedale
calabrese si guarisca di più
e meglio. E anche qui per i
servizi non sanitari chi è in
deficit spende 5 milioni in
più. «Finalmente abbiamo
un sistema che consente di
intervenire preventivamente e non a scopo ispettivo»,
dice il direttore dell’Agenas,
Francesco Bevere.
Papa, visita a sorpresa nel dormitorio
dei clochard a Santo Spirito
Visita a sorpresa di Papa
Francesco ai senzatetto ospiti
del nuovo dormitorio inaugurato nei giorni scorsi dalla
Elemosineria apostolica in
via dei Penitenzieri, nei locali messi a disposizione dalla
Curia generalizia della Compagnia di Gesù. Lo ha fatto
al termine dei lavori del Sinodo, giovedì sera e verso le
19 e ne ha dato notizia questa
mattina la Radio Vaticana
spiegando che «il Papa ha
voluto vedere di persona la
struttura del nuovo dormitorio. La visita è durata poco
meno di mezz’ora».
L’abbraccio ai clochard
«È stato un momento di
grande commozione - ha
riferito l’emittente radiofonica -. Il Papa è stato accolto
dall’elemosiniere, monsignor
Konrad Krajewski, dal preposito generale dei Gesuiti
padre Adolfo Nicolas e dalle
tre suore che svolgono il loro
servizio insieme ai volontari.
I 30 ospiti del dormitorio
hanno accolto con gioia il
Papa che li ha salutati con
affetto uno per uno e per
ognuno ha avuto una parola
di simpatia e vicinanza. Il
dormitorio, che porta il nome
di «Dono di Misericordia», si
trova nelle vicinanze dell’Ospedale Santo Spirito ed è
stato aperto il 7 ottobre, nella
memoria liturgica della Be-
ata Maria Vergine del Rosario.
La Comunità dei
Gesuiti ha così
voluto rispondere prontamente
all’appello del
Pontefice di destinare dei propri fabbricati
alle persone in
difficoltà. La
struttura può
accogliere per
la notte fino a
34 uomini e viene gestita dalle
Suore di Madre
Teresa di Calcutta come
quelle già esistenti a Via
Rattazzi, presso la Stazione
Termini, e a San Gregorio al Celio. Tutti i lavori
sono stati finanziati dalla
Elemosineria Apostolica,
cioè attraverso le offerte che
provengono dalla distribuzione delle pergamene con la
Benedizione del Papa e dalla
generosità dei cittadini.
San Luis 5358 (60-62-64) Peñalolen
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Presenza- 1 novembre 2015
5
Scoperta italiana: farmaco che può ridurre
del 50% i danni cerebrali post ictus
Buone notizie sul
fronte dei danni post
ictus. È stato sintetizzato un farmaco che, su
animali di laboratorio,
ha dimostrato di essere
in grado di proteggere
il cervello fino a sei ore
dopo il verificarsi di un
ictus e di ridurne del
50% il danno cerebrale. UNO STUDIO FIRMATO DA SCIENZIATI ITALIANI La scoperta porta la firma di un gruppo di ricercatori italiani diretti da
Tiziana Borsello dell’Istituto Mario Negri/Dipartimento di farmacologia
dell’Università di Milano
in collaborazione col team
di ricerca di Alessandro
Vercelli, direttore del Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi (NICO)
dell’Università di Torino e
lo studio è stato pubblicato
su Cell Death and Disease. ECCO CHE COSA SUCCEDE QUANDO SI VERIFICA UN ICTUS Il cervello, come ogni
altro organo del corpo spiegano i ricercatori -
necessita di nutrimento e
ossigeno per funzionare.
Tali sostanze vengono trasportate attraverso i vasi
sanguigni e, quando il
sangue diretto al cervello
è bloccato, si verifica un’
ischemia cerebrale, che
genera la progressiva morte
dei neuroni. PER FRENARE GLI
EFFETTI SI AGISCE SU
UNA PROTEINA Ora, si sa che la proteina denominata MKK7 ha
un ruolo importante nel
determinare la morte dei
neuroni a seguito di un
attacco ischemico cerebrale.
I ricercatori hanno quindi
sintetizzato un inibitore
specifico di questa proteina,
chiamato GADD45Beta. E su modelli animali hanno visto che, grazie ad esso, il cui effetto
protettivo funziona anche sei ore dopo l’infarto
cerebrale, il danno può
essere ridotto del 50%. IL PARERE DEGLI
ESPERTI CHE HANNO LAVORATO ALLA
SCOPERTA «Attualmente non ci
sono trattamenti farmacologici approvati per
la gestione dell’ictus ad
eccezione dell’Attivatore
tissutale del plasminogeno
(rT-PA) che ha caratteristiche che ne limitano l’efficacia - commenta Tiziana
Borsello - quindi il nuovo
composto rappresenta un
buon risultato». «Con le dovute verifiche,
passando per la sperimentazione clinica - aggiunge
Alessandro Vercelli - questa
potrebbe rappresentare una
prospettiva nuova in grado
di ridurre significativamente i volumi d’infarto
cerebrale e di conseguenza
anche i deficit, con maggiori possibilità di recupero»
per i pazienti. «Tante falsità, mai curato Bergoglio»
«Sono state scritte tante
falsità, non ho mai curato
il Papa: l’ho incontrato
solo una volta e non credo
si ricordi di me». Il neurochirurgo giapponese Takanori Fukushima rompe il
silenzio e in una telefonata
con l’Ansa, dalla casa americana di Raleigh, in Nord
Carolina, esprime stupore
per «l’inattesa sovraesposizione mediatica».
Le polemiche
La smentita del neurochirurgo arriva dopo che
il Quotidiano Nazionale
ha dato notizia che il Papa
sarebbe affetto da un tumore al cervello, notizia
poi, smentita dal Vaticano.
«Qualcuno porta avanti
un qualcosa di deludente
e di disgustoso. È davvero
meschino inventare che
Francesco soffra di una
malattia al cervello, come
se non sia in grado per questo di agire con cognizione
di causa. Evidentemente il
suo magistero così limpido,
sereno e insieme deciso,
sta colpendo nel segno e a
qualcuno tutto ciò non va
a genio».
Così ha commentato
monsignore Marcello Semeraro, vescovo di Albano e
Vacuno
Cerdo
Sub productos
Arrollados
Hamburguesas
Cordeo Lechón
Pollo
Pavo
Jabalí Puro
Ciervo
Avestruz
Codornices
Pato Neozelandés
Conejo
Guayu 100% Orgánico
Quesos
segretario del
consiglio di
nove cardinali che coadiuvano il Papa
nella riforma
della Curia
romana, dopo
che la notizia
della malattia
del Pontefice si
è rivelata falsa. Le smentite vaticane,
ben tre, hanno spazzato via
i dubbi, ma lasciano però
spalancata una voragine
sui motivi di questa operazione. Forte il sospetto
che sia stata pensata nel
sottosuolo più torbido del
Vaticano è mirata a delegittimare il Pontefice.
La risposta di Qn
Pronta la risposta di Andrea Cangini, direttore di
Qn, alla smentita del neurochirurgo: «Il professor
Fukushima ha impiegato
tre giorni a smentire una
notizia che non abbiamo
mai dato. Il Quotidiano
Nazionale ha riferito che è
stato chiamato in Vaticano
per un consulto, non per
una visita, e questo non
fa certo di lui il medico
curante del Santo Padre».
Fukushima non nasconde
la meraviglia nel vedere
il suo nome ovunque («anche sulla Cnn»), ma non
per motivi accademici o
scientifici.
Il medico non riesce a
spiegare le ragioni di una
situazione che definisce
«singolare». «Non parlo
italiano - aggiunge - forse
l’equivoco è nato dall’operazione al cervello che io
ho fatto su una persona
di fattezze e di età simile
a quella del Pontefice, con
un nome che suonava simile. Il Papa è una persona
molto buona, semplice.
Non so perché - conclude
Fukushima - sia accaduto
tutto questo, ma capisco
che la sua è una posizione
di grande importanza».
«Ho curato tre prelati»
Il neurochirurgo giapponese Takanori Fukushima
conferma le due visite in
Vaticano, descritte peraltro
nel suo blog, a ottobre 2014
e gennaio 2015 e aggiunge
che gli spostamenti in elicottero e aereo «sono state
a mie spese».
Il medico, specifica che
l’obiettivo della sua missione è fare il possibile per
salvare il maggior numero
di pazienti («opero anche
persone indigenti», sottolinea), ricordando gli interventi su 3 prelati, motivo
del riconoscimento avuto
dall’allora Papa Benedetto:
la pergamena con ritratto
papale e con «benedizione
apostolica».
Il neurochirurgo nega
di aver incontrato ultimamente il Santo Padre
e smentisce la notizia della malattia di Francesco:
«Sono finito anche sulla
Cnn e non per motivi scientifici»
6
Presenza- 1 novembre 2015
Editoriale
Durante le ultime settimane abbiamo vissuto dei
grandi momenti nella nostra Scuola. I professori ed
altri membri della comunità scolastica hanno visto riconosciuto il loro lavoro in occasione della celebrazione
del Giorno del Professore; la magia del musical Il Mago
di Oz ha ispirato tutta la comunità con tre incredibili
presentazioni che hanno avuto come protagonisti i nostri
alunni, l’orchestra della Scuola ed il coro dei genitori.
Inoltre, la Fiera del Libro ha riacceso l’immaginazione
ed i sogni di tutti con una meravigliosa offerta di libri,
racconti ed incontri con autori. Anche i nostri sportivi
hanno brillato trionfando nella Dance – Cheerleaders ed
ottenendo eccellenti risultati in altre discipline.
Buona lettura!
Alejandra Calcagni Tomasov
[email protected]
Con la gentile collaborazione
della Prof.ssa Silvia Perroni
SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO
Il Mago di Oz
È già una tradizione che gli studenti del Laboratorio di Teatro presentino il loro spettacolo per concludere l’anno. In
questa occasione l’opera scelta è stata Il Mago di Oz tradotta all’italiano, accompagnati dall’Orchestra degli Alunni e dal
Coro dei Genitori della Scuola, sotto la regia dell’attrice ed insegnante Luz María Eynaudi, e con la collaborazione di
Carolina Aguayo e Juan Gaete.
Sono state tre presentazioni viste dai nostri alunni, funzionari e tutti i membri della nostra comunità.
A loro, il nostro applauso!
Piccoli Campioni
El sábado 3 de octubre se realizó la novena versión de
nuestra tradicional copa de Fútbol y Barras Piccoli Campioni en la Scuola Italiana, encuentro que convoca a niños
de la Scuola dell’Infanzia hasta los alumnos 4to Básico de
la Scuola Primaria.
Les contamos que este año reunió a más de 500 alumnos
participando activamente de las actividades, viviendo un
lindo día junto a sus compañeros, amigos y familiares,
quienes los apoyaron durante toda la jornada.
Estamos satisfechos de haber alcanzado la misión principal de nuestra actividad, siendo ésta una instancia de sana
diversión y participación donde los alumnos junto a sus
familias disfrutan y comparten en torno a una actividad
deportiva en nuestra comunidad Scuola.
Agradecemos la disposición, el ánimo, el esfuerzo y el respeto de nuestros alumnos y sus familias, quienes colaboran
cada día más en nuestra labor educativa.
Auguri Piccoli Campioni!
Daniel Muñoz
Coordinador Deportes
SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO
Importanti Risultati Sportivi
Dobbiamo fare i nostri auguri ai nostri alunni sportivi
per gli importanti risultati
ottenuti in diverse aree.
Le alunne del Dance-Cheerleaders si sono presentate
al Campionato LOCD 2015
ed al Campionato CS Chile
National Champiomship
2015, ottenendo in entrambi
gli incontri il 1° Posto Metropolitano nella Categoria
Mini – Tiny pomps ed il 3°
Posto Metropolitano nella
Categoria Junior – Jouth
pomps.
Inoltre, nella nostra scuola
si è svolto il Primo Incontro
di Bocce “Colegio contra Colegio”, con la partecipazione
della Scuola Italiana di Villa
Alemana.
A questa attività hanno partecipato gli alunni
del nostro Taller di Bocce
i quali, oltre allo sport da
loro praticato, hanno potuto
condividere un buon pranzo
con i rappresentanti della
Quinta Regione.
I nostri auguri vanno anche alla delegazione composta da 11 studenti dalla
Terza Elementare alla Prima
Media della squadra di Atletica Leggera della Scuola
che sono stati convocati alla
quinta data dell’incontro
scolastico “Copa Nestlé Pure
Life” nello stadio San Carlos
de Apoquindo.
Auguri!
Presenza- 1 novembre 2015
Celebrazioni del Giorno
del Professore
7
Lo scorso giovedì 15 ottobre, i membri della comunità educativa
della Scuola Italiana hanno celebrato il Giorno del Professore
occasione in cui alcuni di loro sono stati premiati per i loro anni
di lavoro nella nostra istituzione. Sotto il tema "Bianco e Nero",
la festa si è svolta nello Stadio Italiano.
I premiati quest’anno sono stati:
Carmen Paz Ortega, 35 anni (Scuola Materna)
Ximena Hormazabal, 30 anni (Scuola
Elementare)
Yolanda Migone, 30 anni (Scuola
Media Inferiore)
Anamaría Cabrera , 25 anni (Scuola
Media Inferiore)
Italo Oddone, 25 anni
Angela Ravizza, 25 anni (Segreteria
Scolastica, Elementare)
Silvia Perroni, 25 anni (Scuola Media Superiore)
Renato Traslaviña, 25 anni (Scuola Media Superiore)
Vjera Berd, 25 anni (Scuola Nido)
Javiera Cardemil, 25 anni (Scuola Nido)
Loreto Espinoza, 25 anni (Scuola Nido)
Mireya León, 25 anni (Scuola Nido)
Auguri!!
Riunione Padrini IV°Media
Figliocci della Terza Sezione
Fiera del Libro 2015
Gli alunni della IV° Media ed i loro figliocci della Terza Sezione de la Scuola dell'Infanzia si sono riuniti in una emotiva mattinata nella quale i più piccoli hanno ringraziato la
compagnia dei loro nuovi “amici” più grandi durante l’anno 2015.
Inaugurazione
Piazza Benjamín Reineking
Domenica 4 ottobre, in
un’emozionante cerimonia, è stata inaugurata la
Piazza "Benjamín Reineking", nella comunità Bosque Hermoso, con la quale
Benjamín aveva lavorato in
stretta collaborazione con
“Techo para Chile”.
El aire perfumado entró por las ventanas de la Biblioteca cargado de sombreros multicolores provenientes de la sombrerería Girardi, atendida por Gilberto, luego un viento nos
llevó a Iquique donde conocimos a unos enamorados orientales, que vivieron su amor al son
de violines. Historias de inmigrantes que han engrandecido nuestro país trabajando duro,
entregando lo mejor de sí … Una maravillosa presentación de un grupo de cuentacuentos
de la Fundación Mustakis, que deleitó a los 1°s y 2°s, en sus dos maravillosas funciones.
Un niño al que le salía un travieso bigote ¿raro, no? , la peluda axila de María la dura, la
vivaracha Tortulenta y el simpático Julito Cabello, desfilaron dentro del divertido discurso
de su papá Esteban Cabezas, el autor de entretenidas e interesantes historias para niños.
Palabras que disfrutaron los pequeños de tercero el día de cierre de la Feria del libro, broche
de oro para esta primavera cultural.
Caperucita subió por la rotonda de Las Flores para llegar pronto, el lobo apuró a la Bella
Durmiente que llegó bostezando a medio día. Todos vinieron tarde o temprano, hasta la
Tortulenta nos visitó, nadie se quiso perder esta Feria del Libro 2015.
BIBLIOTECA
8
COLLETTIVITÁ
Presenza- 1 novembre 2015
Una visita illustre con regalo
Rvdo. Padre Pepe:
Siempre es una emoción
volver a las raices de nuestros Padres. La Liguria es
una Región de Italia desde
donde muchos compatriotas emigraron, buscando
mejor vida, generalmente
en América.
No tan solo llevaban en
su corazón la pena de dejar
a su familia sino que también la tristeza de abandonar su bello pueblo de la
hermosa Costa Ligure, lugares donde Dios puso
especial dedicación para
dotarlos de una belleza sin
igual, recogedora para los
Lígures y admirada por los
turistas.
Estabábamos en Santa
Margherita, Corrado y Y y
tuvimos el Honor de recibir
la visita del Presidente de
la Associazione dei Liguri
nel Mondo, señor Mario
Menini, con quien nos
extendimos conversando sobre la Colectividad
Italiana en Chile.El honorable señor Menini es un
admirador de la labor que
los italiano han desarrollado en el mundo y orgulloso de los logros genoveses.
Se interesa por historias
de vida, con el objeto de
mantener activo y efervescente entre las nuevas
generaciones el amor por
la Liguria.Desea narrar
el difícil camino que han
enfrentado los primeros
Lígures o personas relacionadas con nuestra Región
para abrirse camino en
lejanas Tierras donde la
mayoría llegaron a ser
emprendedores o profesionales destacados sin perder
la humildad y el recuerdo
de sus raices.
En esta oportunidad
hablamos del Hogar Italiano y de su loable labor en
favor de los ancianos, y me
sorprendí mucho, en un
momento en que El quiso
honrarme con la más grande Distinción que “ i Liguri
nel Mondo” entregan a una
persona genovesa.En la
foto adjunta estoy recibiendo un hermoso colgante en
Fil di Grana, diseñado con
el Cisne símbolo elegido por la señora Mara Catalano Capaccio, para recordar
los antiguos orígenes del
pueblo lígure y a la vez recordar la unión y la cultura de los Lígures donde
sea que estén, manteniendo vivas las tradiciones.
La base para colocar un
Cisne como símbolo de la
Liguria proviene de la palabra Cycnus, nombre de un
antiguo Rey de los Lígures.
Quiero compartir con los
lectores de Presenza esta
emoción que me estimula
a seguir adelante con mi
trabajo en pos de la Co-
(QEPD)
Bueno mami esta vez no
te escribí una carta de cumpleaños, del día de la mamá,
o para pedirte perdón, esta
vez es para despedirme y de
la manera que corresponde,
diciéndote las cosas que no sé
si alguna vez te dije.
Cómo me gustaría darte
la mano, sentir tu olor, escuchar tu voz, que me hagas
cariño y yo quedarme dormida al lado tuyo.
La vida tiene un comienzo
y un fin, todos partimos en
algún momento, pero me
preguntó sinceramente el
porqué tú te fuiste tan luego y
el porqué del castigo de tu enlectividad y del amor a la fermedad. Si había alguien
Liguria.
que no merecía esto eras
Felicito a la Asociación tú, porque como les decías
Ligure de Chile y a los tú, tú eras un ser de luz con
Directores junto a su Pre- una transmisión de energía
sidente, señor Rodolfo positiva impresionante.
Baffico quienes a través
Cómo me gustaría que me
del tiempo han realizado retaras por llegar tarde, por
una maravillosa labor para ser desordenada por demoque, nosotros, todos los Lí- rarme tanto en la ducha,
gures, seamos orgullosos de por llevar comida a tu pieza
pertenecer a esta Hermosa o que me dieras consejos, me
Región de Italia.
escucharas.
Mariuccia Frugone Associazione Ligure del Cile
Incontro con l’Assessore Sonia Viale
A Genova ho avuto l’opportunità di incontrare,
grazie alla gestione di Domenico Vitetta, funzionario
Servizio del Patronato
ACLI
L'ufficio del Patronato attende il pubblico presso la
Parrocchia Italiana (Bustamante 180)
con il seguente orario:
da Lunedi a Venerdi
dalla ore: 08:30 alle 14:30
Tel: 2665-0340; 22225247 - E-mail: [email protected]
Rosella Devoto Ravera
responsabile delle politiche
dell’immigrazione e dell’emigrazione della Regione
Liguria e della Segreteria
Claudia Costa, la Vicepresidente della Regione Liguria, nominata l’8 luglio
u.s., l’avvocato Sonia Viale,
che si occupa inoltre delle
cariche di Assessore alla
Sanità, Politiche Sociali e
Sicurezza, Immigrazione
ed Emigrazione.
Ho trovato nell’Assessore
Sonia Viale una persona molto accogliente ed
Venga a un lugar especial a probar lo mejor de la gastronomía italiana.
Lo esperamos
*Providencia 1975 (Esq. Pedro de Valdivia)
*Vitacura con Charles Dickens
interessata in conoscere
più profondamente la Comunità Italiana del Cile
e soprattutto le attività
che svolge l’Associazione
Ligure.
È rimasta molto impressionata al sapere che
ancora – dopo una immigrazione di antica data –
continua a mantenersi vivo
il legame e l’amore col paese
d’origine degli antenati.
Tra i regali che le ho portato ha trovato interessantissimo il libro omaggio dei
150 anni dell’Unificazione
Italiana, sponsorizzato dal
Consiglio della Comunità
Italiana di Valparaiso,
l’anno 2011 – 2012. Inoltre
le è piaciuto molto sapere
della realizzazione del documentario di Maddalena
Gissi “Emporios Immigrantes Italianos de Ayer
y de Hoy”. Le ho spiegato
che l’emporio è stata una
via maestra di inserimento dei liguri nella società
cilena oltreché una sicura
soluzione economica per la
propria famiglia.
Notiamo la duttilità del
popolo ligure ad adattarsi
a nuovi lavori: dalla vita
marinara al processo verso
il mondo del commercio.
In definitiva è stata una
riunione gradevole nella
quale abbiamo trattato di
far conoscere che in Cile
c’è ancora una Comunità
Italiana in generale e Ligure in particolare, che non
vuole essere dimenticata.
Lei ha capito questo messaggio e ci ha chiesto di
continuare nel nostro lavoro
e di mantenere viva la comunicazione con la Regione.
Arch. Claudio Massone Stagno
Presidente dell’Associazione Ligure del Cile.
Mi mejor amiga, la única
que siempre, pero siempre,
iba a querer lo mejor para
mí. Extrañare tu personalidad tan explosiva mamita
jajaja, tenías un carácter
tan especial y eso era lo que
te hacía única y perfecta. Nosotras éramos tan unidas nos
contábamos todo, yo te daba
consejos y tú me decías que
era tan inteligente. Siempre
nos defendiste y nos disté
amor, un amor que es muy
difícil de suplir. Siempre nos
motivaste a seguir nuestros
sueños, dejarnos claro que
éramos capaces de todo y que
lo más importante en la vida
es ser feliz y estar rodeado
de amor.
Fue todo tan rápido, siendo sincera nunca pensé que
llegaría este día. Fuiste tan
valiente, luchadora, toda
una guerrera que fue en
contra de todo pronóstico,
siempre, pero es que siempre,
estaré orgullosa de la mamá
que tuve, de la mamá que me
formó, me cuidó. Tu gordito
y tu pollita fuimos todo para
ti y nos entregaste un amor
infinito, que en nuestros corazones siempre estará y será
recordado.
Qué difícil es decir adiós
cuando no quieres, o no estabas preparado. Mi único consuelo es que tú ya no sufres
ni sientes ese dolor horrible
que tuviste durante tantos
meses, y que en el momento
que a mi me toque partir tu
estarás allí, esperándome
para que no tenga miedo,
con tu sonrisa iluminadora.
Espero que aparezcas en
mis sueños para hablarme,
sentirte siempre presente.
Tú me dijiste que yo tenía
mis alas para volar sola pero
realmente no me siento preparada y espero que me ayudes a la distancia de alguna
forma especial a aprender a
vivir sin ti mamita.
Hace dos días, cuando te
vi, te di la mano, te dije te
amo, te di un beso y tú me
dijiste también eso quedara
por siempre en mi mente, tus
últimas palabras hacia mi
fueron de amor, tú solo nos
diste amor y felicidad mamá,
espero que desde dónde estés
nos mires, nos escuches,
que estés en un lugar donde
estés en paz de la mano del
nonno a quien amabas tanto,
él debe estar feliz de estar
contigo.
Me diste el regalo más
lindo del mundo mami, a mi
hermanito, siempre lo voy a
cuidar, haga lo que haga
y pase lo que pase, yo te lo
prometí y lo voy a cumplir y
siempre se lo recordaré.
Me hubiese gustado tener
la oportunidad de despedirme mirándote a los ojos,
pero estoy segura que estás
aquí escuchando todo lo
que he dicho. Las personas
realmente mueren cuando
son olvidadas y tú siempre
vivirás en nosotros, en cada
rincón de la casa y nuestro
corazón.
Dicen que no hay mal que
por bien no venga, pero ¿
Cuál será ese bien que compense todo esto?
Me queda el consuelo de
que velas por nosotros desde
arriba y bueno lo que más
duele no es despedirse es
que se van contigo infinitos
recuerdos. Y Espero esto no
sea una despedida sólo un
hasta pronto...
Te trajeron muchas rosas
blancas mami, tú las adorabas.
Que nunca se te olvide que
te amo infinito mamita hermosa, con el Nico te amamos
y siempre estarás en nosotros.
Tú me dijiste hace algunos
meses: “Yo siempre estaré con
ustedes quizás no en esta dimensión pero si en sus almas”
Descansa en paz te lo mereces, te amo.
Tu hija Constanza
P.S.
Rosella vivió en Limache
casi toda su vida, partió el
14/09 y deja un viudo y dos
hijos.
Juan Pablo Agostini González
Psicólogo clínico
- Tráumas
- Estrés post traumático
- Fobias
- Ataques de pánico
- Depresiones
- Metodología basada en la neurociencia
Atención Santiago y Vta. Región
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COLLETTIVITÁ
Angelina Bolelli Crovetto :
100 años
En Agosto de 1915 Angelina nació para alegría
de sus papàs, Humberto
y Marìa Luisa, felices celebraron su nacimiento,
cien años después son sus
hermanos,hijos nietos y b
isnietos los que reunidos
en el SDtadio Italiano para
recordar este acontecimiento, su nieta Angelica Renom
abrió la reunión con el discurso que a continuación
copiamos, posteriormente
se ofreción un almuerzo
acompañado de canciones
italianas y bailes.
Una fotografía de los
familiares mas cercanos muestra a sus hijos
Angelica,Vìctor y Letizia,
junto a hermanos y nietos
y bisnietos.
Transcribimos la intervención de Angélica:
En tus manos están las
huellas del sacrificio, de
tú sacrificio, de tu trabajo
como asimismo de ese amor
y seguridad que nos entregas día a día a través de
una caricia o un beso.
Nona y nono gracias por
que el fruto de vuestro
amor se materializó en esta
gran familia. Para aquellos
más chicos nietos, bisnietos
y los que se están integrando y que no alcanzaron a
compartir las experiencias
pasadas espero reciban
“Gracias a todos los que
hoy acompañan a Angelita
en especial a los que hicieron el esfuerzo por venir
, a los amigos , familia y
en especial al Doctor Juan
Carlos Molina quien ha
sido partícipe en la vida de
nuestros nonos .
Nona tu vida formada en
la fe, el amor, la entrega, la
sencillez, el esfuerzo hoy
demuestra el fruto de todos
estos años.
Formaste una gran familia con tu amado esposo
y nuestro recordado nono
Vittorio Giglio Raggi, juntos lograron esa unión,
ese amor que traspasó
todas las dificultades que
se presentaron en el camino, todos los dolores y
preocupaciones. Siempre
ante todo existía entereza
y fuerza ,nunca en mi recuerdo los ví enfrentar las
situaciones con temor , todo
lo contrario siempre dieron
el paso hacia adelante con
firmeza ,amor y enseñanza.
Somos privilegiados de
haber aprovechado y compartido con ustedes tantas experiencias. Tú nona
eres nuestra compañía
físicamente presente y tú
nono Vittorio eres nuestra
compañía interior siempre
estas, especialmente hoy,
no me cabe duda de eso, ya
que fuiste el que siempre
nos reunió en almuerzos,
paseos, etc. Y hoy tú estás
acá presente con esa mirada profunda mirando a tu
amada esposa.
Nona tú eres el reflejo
de esas pocas mujeres que
hay , de una entrega incalculable, de una sabiduría
envidiable, de una entereza inexplicable aunque a
veces un poquito rebelde.
Tenemos un buen plantel,
pero insistir majaderamente
en el medio campo con el
talento de Valdés puede ser
un error, ¿ …por qué? Porque
puede cometer faltas tontas
(las que hace habitualmente).
No aporta en creatividad
permanentemente ( lo que
pasa casi siempre, es lagunero), y lo fundamental es su
falta de concentración. Creo
que debe bajarse un poco el
ego por que le hace daño a su
cabeza y la pierde habitualmente.
Dejo en claro que él no es culpable de la derrota del domingo contra una UE discretísima. Después de ese partido
creció en la confianza lo cual es peor como punto de comparación. Fuimos derrotados por la propia falta de actitud que
se requiere para salir a romperla en la cancha con hambre
de logros.
UE supo jugar contra AUDAX y nosotros NO supimos
manejar tácticamente el partido...
Errores “ infantiles” en los ejecutantes de los penales, sumen un gol viciado (el del empate de ellos) , un mal arbitraje
para ambos lados. En fin lo de siempre el gramo para el kilo.
Otra desilusión más … las correspondientes explicaciones,
explicaciones y explicaciones cuando lo que vale son los
resultados y obtener algo alguna vez desde 1957… o sea
58 años sin nada !!! .
En la alta competencia se requieren desempeños reales
...no promesas. Hoy Audax tiene jóvenes , pero ellos son los de
la sub 19 el resto ya están formados porque para ello trabaja
la estructura de la divisiones inferiores , es lo que pregonan y lo hacen … Mora, Bosso, Carrasco, Matias Campos
ya no deben madurar, deben jugar. Vegas es un profesional
juega como adulto, tremendo jugador, ya es grande...basta
de tratarlos como niños. Ellos eligieron estar en el fútbol,
una pega dura y competitiva, altamente estresante, pero es
así no más es la cosa... llena de críticas de hinchas que no
entienden nada ...que sólo quieren ganar , jugar bien, y ser
campeones ¿Pero eso en qué club no existen?, ¿o los que viven
de esta actividad piensan que no es parte del trabajo?...y
menos mal que no va gente al estadio porque si estuvieran
en otro club ( uno de los grandes ) ya estarían locos con la
presión...pero aquí no pasa nada de nada.
Los objetivos no cumplidos son fracasos, lo importante es
aprender de ellos. Insisto: tenemos de todo para ser protagonistas , pero ese gramo que falta creo que está en el hambre
y el deseo ...En lo que hizo Pol en ese partido colgarse de
reja con los hinchas fue un instante de lo muchos audinos
queremos ver.
Hoy estar en un 5to lugar, debe ser pasajero , el objetivo
es dar alcance a los de arriba para obtener el titulo…¿Y por
qué no?, Pol debe sumar a otros con su garra y así lograremos
llegar al éxito. La vida …el fútbol sin pasión no es nada!
Agustin Paolini
de sus padres, abuelos,
hermanos, suegros, primos,
etc. el legado que nuestros
nonos nos enseñaron como
es el amor, la unión, la fe,
la honestidad, la rectitud,
el compromiso, el valor
de la palabra empeñada,
la sabiduría, el respeto,
la sencillez y el esfuerzo
para lograr las cosas y así
puedan construir sus vidas,
sean un ejemplo y dejen
huellas en las próximas
generaciones .
Gracias
La Copa Chile era un
objetivo y se perdió.
Presenza- 1 novembre 2015
9
Pontificia Universidad Católica de Valparaíso
distingue como Doctor Scientiae et Honoris
Causa a académico italiano Umberto Laffi
El día 19 de octubre del presente
año, en el Salón de
Honor de la Casa
Central se efectuó la
ceremonia de entrega del grado Doctor
Scientiae et Honoris
Causa al profesor
italiano Umberto
Laffi, la más alta
distinción que ofrece la PUCV a un
académico y de esta
forma se integra formalmente al colegio
doctoral de nuestra
institución.
El profesor Laffi
es profesor emérito
de la Universidad
de Pisa e integra
la Accademia Nazionale dei
Lincei, la academia oficial de
ciencias de Italia. Es autor y
co autor de más de 100 artículos publicados en revistas
científicas internacionales.
Su especialidad son los estudios en derecho romano y es
uno de los grandes investigadores que han desarrollado
su trabajo sobre el mundo
antiguo.
Con la PUCV, el Dr. Laffi
ha colaborado estrechamente
desde 1982 cuando comenzó
a participar en la Semana
de Estudios Romanos, que
fueron fundadas en 1973
por el profesor del Instituto
de Historia, Héctor Herrera.
Posteriormente, el académico
italiano se transformó en
un verdadero embajador de
estas jornadas en el mundo.
El profesor del Instituto de
Historia y organizador de la
Semana de Estudios Romanos, Raúl Buono-Core, fue el
encargado de leer el discurso
de Laudatio, donde se refirió
a la dilatada trayectoria del
experto italiano.
“El profesor Laffi es una
destacada figura del mundo
de la investigación y del
conocimiento. Es uno de
los grandes estudiosos del
mundo antiguo, destacado
investigador del derecho
romano. Su obra es conocida
en el mundo científico (…)
Hoy estamos homenajeando
a un distinguido académico
y amigo de nuestra Universidad”.
El secretario general de la
PUCV, Juan Carlos Gentina,
leyó el decreto donde se nombra como Doctor Scientiae et
Honoris Causa por su innegable aporte al desarrollo de
la historia griega y romana,
siendo reconocido como uno
de los más importantes filólogos a nivel internacional e
integrando diversos comités
científicos nacionales e internacionales.
La ceremonia contó con la
presencia del Gran Canciller
de la PUCV, Monseñor Gonzalo Duarte García de Cortázar; el Vice Gran Canciller,
presbítero Dietrich Lorenz;
el rector Claudio Elórtegui;
el decano de la Facultad
de Filosofía y Educación,
José Marín; el decano de
la Facultad de Ciencias del
Mar y Geografía, Guillermo
Martínez; el director general de Vinculación con el
Medio, Juan Torrejón y el
embajador de Italia en Chile,
Sr. Marco Ricci, entre otras
autoridades.
El Dr. Laffi agregó que en
un momento de su vida le
Claudio Elòrtegui Rector PUCV, Profesor Umberto Laffi, Obispo
de Valparaiso Gonzalo Duarte,
Embajador de Italia en Chile Marco Ricci
atrajo estudiar el derecho
romano y se propuso profundizar sus conocimientos para
complementar lo analizado
desde la perspectiva histórica. “El derecho romano
cuenta con una especificidad
bien definida que debe ser
considerada por el historiador. El derecho y la historia
romana son dos disciplinas
autónomas que están intrínsecamente conectadas, pero
el soporte de cada investigación debe ser la filología”,
precisó.
La filología es el estudio de
los textos escritos, a través de
los que se intenta reconstruir,
lo más fielmente posible, el
sentido original de los mismos con el respaldo de la
cultura que en ellos subyace.
“La historia se construye a
través de las fuentes. La realidad histórica es tan rica y
complicada que no puede ser
encerrada dentro de modelos
de interpretación prefabricados y aplicables a todas las
situaciones sin distinción
(…) El mundo antiguo es un
mundo lejano. Es necesario
actualizarlo para no incurrir
en anacronismos”, indicó.
Sobre el reconocimiento
otorgado por la PUCV, Laffi
planteó que “es una distinción muy importante otorgada por una institución donde
he trabajado muchos años, a
la que admiro y donde tengo
muchísimos amigos. Chile
es un país que amo, como
mi segunda patria (…) Para
mi es una gran satisfacción
regresar, es mi octava visita”.
Sobre el trabajo realizado
en la Semana de los Estudios
Romanos, agregó que “en Chile
se investigan muchos aspectos
sobre la realidad histórica que
interesan no sólo a los estudiosos de la antigüedad, sino que
también a los historiadores
modernos. Chile desempeña
un papel muy conocido en la
investigación internacional en
esta materia”.
Por Juan Paulo Roldán
Dirección General de
Vinculación con el Medio
Il Comitato di Valparaiso della
Società Dante Alighieri tiene el agrado
de invitarlo(a) a la conferencia:
“La Fiat en los 50's y 60's: Historia social y económica
de los automóviles que motorizaron Italia.” que dictará
el profesor Giuliano De Conti el dia 5 de noviembre
a las 19:00 hrs. en la sede de la Dante Alighieri, Los
Acacios 2202 – Miraflores,
Viña del Mar .
Idioma de la conferencia: Español.
10
Presenza- 1 novembre 2015
Invito
A todos los amantes de las
BOCHAS los invito a presenciar
el CAMPEONATO
SUDAMERICANO FEMENINO
a realizarse en el Club El Refugio
en la Ciudad de Vina del Mar del 4
al 7 de Noviembre y el Domingo 8
el Campeonato Internacional Juan
Ansaldo en las canchas
de Limache.
Francisco Toso Aste
Presidente
* Despacho exacto de Recetas de Médicos Oculistas
*Gran surtido de Armazones y Cristales de las mejores marcas
COLLETTIVITÁ
Matteo Renzi nella visita al Cile
"L'Italia parte"
veritá, i nostri paesi hanno moltissima storia, ma
la storia per se solo non
é sufficiente, c’e´bisogno
costruire un presente e un
futuro. Questo impegno ci
unisce”.
Nell suo intervento la
presidente del Cile ha ricordato l’ importante apporto
dell’ emigrazioni italiane,
e a modo di conclusione,
ha osservato che “questo
Palazzo é stato costruito
da un architetto italiano”.
Il saluto del Presidente
Renzi ha sottolineato la
solidarietá dell’ Italia nei
momenti difficili del Cile,
e ha osseravato la sua
personale devozione all’
ingresso al Palazzo della
Moneda, anche se nell’
anno di tragica memoria
“non ero ancor nato”.
Tra gli accordi sottoscritti é rilevante quello che
evita la doppia tributazione
che favorirà gli investimenti reciproci, come pure gli
accordi sull’a energia e la
ricerca scientifica e tecnologica.
Abbiamo avuto modo di
ricordare al Presidente la
mancata ratifica da parte
del Parlamento italiano
dell’ accordo di sicurezza sociale sottoscritto nel
primo governo di Romano
Prodi.
Oggi piú di prima si fa
sentire la necessità della
convenzione di sicurezza
sociale con il Cile perchè
stanno arrivando molti
italiani che non sono tutti
imprenditori ma anche
lavoratori dipendenti.
Il presidente ha commissionato l’ On. Mario Giro
e On. Porta per portare
avanti in Parlamento questa ratifica. L’Italia deve
onorare gli impegni.
Il Presidente Renzi insisteva :“Quello che dobbiamo fare è non solo stringere
accordi, e io spero siano
tanti. Quello che ci caratterizza, dal momento che i
nostri Paesi stanno facendo profonde riforme, è il
fatto che siamo in grado di
scrivere una pagina nuova
nella storia dell’America
Latina e dell’Europa”, ha
detto nel suo intervento al
Business Forum.
“Noi vogliamo portare
quante più persone possibile ad investire in Italia
partendo dal fatto che il
mondo di oggi ha bisogno
della capacità delle imprese ma anche della loro
intelligenza, della passione
per il lavoro”, ha spiegato il
premier.
“A questi appuntamenti
dobbiamo arrivare preparati e fare più business,
ma ricordarci che ciò che
ci unisce sono straordinari
sentimenti di amicizia,
valori profondi che uniscono Cile e Italia da anni e
che provocano emozioni.
Perchè nel business l’elemento principale è il valore
economico ma anche quello
emozionale e culturale”
In serata il Presidente
ha incontrato presso la
sede diplomatica la comunitá italiana. L’ occasione
propizia per un rapporto
amichevole ed esento di
formalitá.
Il premier ha detto agli italiani che l’
Italia PARTE. Dopo
un anno di governo e
la collaborazione del
Parlamento siamo
arrivati a provocare
cambi attesi da oltre
trent' anni nella istituzionalità italiana
che consentono ricuperare il paese dalla
crisi economica e pensare a una maggiore
stabilità politica. L’ italia non é solo
un paese che ci tiene
solo alle cifre e ai
progressi economici
del commercio estero, siamo un paese
di principi, valori e
di cultura. Mai l’ Italia sará una potenza
militare ma siamo
un paese fondato su
valori e di cultura.
Insieme a voi che vivete all’ estero e gli
italiani in Italia dobbiamo
fare del nostro Paese un
Paese migliore nel rispetto
dei principi di civiltá e di
cultura. E se alcuni di voi
decidete rientrare in Italia
troverete un miglior paese.
Questo é il nostro miglior
augurio.
Renzi conclude dicendo,”
la globalizzazione non é
un problema ma una opportunità che l’Italia deve
utilizzare in benefico del
Paese e degli Italiani.”
Per noi che viviamo all’
estero siamo molto attaccati e sensibili all’ attività del
governo per ricuperare un
ruolo piú attivo dell’ Italia
in campo internazionale.
Crediamo che questo é il
primo dovere verso la diaspora italiana nel mondo.
La comunitá italiana ha
manifestato grande simpatia per il Premier che
facendo uso di alcune battute, usando il suo linguaggio preciso e spontaneo con
un accento toscano,
ha saputo mantenere
l’attenzione e l’ entusiasmo dei presenti.
Ad ascoltarlo mi
sembrava essere a
casa mia.
Meritorio il lavoro
intenso e proficuo svolto dalla nostra ambasciata. Il Presidente
ha ringraziato l’ Ambasciatore Marco Ricci e
tutto il personale della
missione.
Ci uniamo ai complimenti.
La visita del Presidente Renzi é una opportunità per far sentire la voce del Paese e
aprire maggiori spazi di
cooperazione e collaborazione bilaterale.
L’ obbiettivo é aspirare a un maggior protagonismo dell’ Italia
nei rapporti con la
comunitá mondiale.
Un ruolo che gli aspetta
per storia e per vocazione
in favore della pace e lo
sviluppo.
Presidente, Grazie per la
visita e sono certo che potrà contare con gli italiani
del Cile negli impegni di
fare dell’ Italia un paese
migliore per tutti.
Per gli italiani all’ estero
il primo impegno é l’ Italia.
Buon viaggio e miglior rientro in Patria, Presidente
Renzi. (P.C.)
Rimembranze
La foto rimonta al 1940, anno in cui l’Italia entrava nella seconda guerra mondiale.
Gli italiani del Cile, piano piano, si erano fatti una posizione economica di rispetto.
Qui vediamo il Capitano Nicola Magaldi, pilota della Regia aeronautica italiana,
medaglia d’oro al valore militare deceduto in Grecia in un combattimento contro due
spitfire inglesi. Ne ha abbattuto uno, ma il secondo ha colpito il nostro eroe.
Nicola Magaldi, nel suo giro per il Sudamerica si è fermato anche in Cile per delle
dimostrazioni tecnico-acrobatiche degli aerei Nardi e Brera vendendo alcuni esemplari
all’incipiente aviazione cilena.
Qui lo vediamo nella visita che ha realizzato nel “fundo” di Vittorio Nicoletti a Rengo.
Foto da sin: Arnaldo Margozzini, Cap. Nicola Magaldi, Vittorio Nicoletti, Luigi Votta
e l’Ing. Valerio Poli.
Care Lettrici e Cari Lettori,
se avete qualche foto di archivio (di famiglia o di comunità) e ce le inviate con
una breve didascalia, saremo felici di inserirla in questa serie di "rimembranze"
iniziativa dell'Arch. Claudio Massone
STADIO ITALIANO
Presenza- 1 novembre 2015
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Presenza- 1 novembre 2015
POVERA UMANITÀ
Orrore Sinai, i rapiti uccisi per gli organi
Doveva sparire
nell’inferno del Sinai
perché era diventato un
testimone scomodo dei
traffici di armi e uomini
gestiti da alti ufficiali
sudanesi ed eritrei nella terra di nessuno al
confine tra i due stati,
a Kassala. Invece Assalom, nome di fantasia
per non creare guai alla
famiglia, eritreo di 37
anni, è miracolosamente
tornato dalle rotte della
morte un mese fa.
Lo hanno liberato durante un blitz dell’esercito
cairota che negli ultimi
mesi ha distrutto molti covi
togliendo le catene a 144
prigionieri subsahariani.
Assolom si è consegnato
alla polizia ed è stato imprigionato come irregolare.
Poi l’ong Gandhi guidata da Alganesh Fessaha,
premiata con l’Ambrogino d’oro della solidarietà
del comune di Milano per
aver salvato centinaia di
rifugiati, ha posto fine alla
sua odissea e l’ha portato
in Etiopia. Raggiunto al telefono, ci ha raccontato gli
orrori visti nel deserto della
Bibbia, trasformato da
bande di spietati predoni
beduini in un supermarket
di organi umani.
Assalom è uno dei tanti sottufficiali delle forze
della Difesa eritrea fuggiti dalla coscrizione a
vita imposta dal regime di
Isaias Afewerki e condannata il 5 febbraio scorso
a Ginevra dall’Onu. I disertori normalmente fuggono in Sudan, nei campi
dell’Acnur di Shegarab,
vicino a Kassala, e ci restano per racimolare denaro
e dirigersi poi verso Khartoum. Dal quartiere eritreo
della capitale sudanese si
organizzano i viaggi per la
Libia e da lì si attraversa
il Mediterraneo. Un flusso
ininterrotto: solo a gennaio
sono sbarcati sulle coste
italiane 2.156 stranieri,
contro i 217 del gennaio
2013 e gli eritrei, dopo i
siriani, sono la seconda
etnia.
Ma Shegarab, 30mila
ospiti perlopiù eritrei, è
anche il primo anello della
catena infernale dei sequestri. Dal 2012 nessun
eritreo percorre più, volontariamente, la rotta verso
Israele che ha eretto un
muro al confine con l’Egitto. Così i nomadi Rashaida,
organizzatori con i predoni
beduini - con cui hanno
antichi legami di clan - del
traffico di esseri umani
dal Sudan al Sinai, hanno
iniziato a rapire le persone all’esterno del campo,
anche donne e bambini,
e a portarle in Egitto per
consegnarle alla mafia
beduina. Per i dati ufficiali
ne sono sparite 551 solo nel
2012. Potrebbero essere
molte di più perché la zona
è controllata da bande di
criminali Rashaida con la
complicità delle forze di
sicurezza sudanesi.
Alleanza cementata da
business sporchi
Secondo diversi report
dell’Onu, infatti, sui pickup
dei rapitori lanciati nel
Sahara viaggiano persone
e armi destinate a essere
vendute alle cellule terroristiche insediatesi nel
Sinai e ai palestinesi dei
Territori.
Armi che passano di
mano al confine eritreo dai
militari asmarini a quelli
sudanesi e che Assalom,
diventato nel frattempo negoziante a Shegarab, aveva
visto un giorno dell’ottobre
2012. Da ex militare capisce al volo chi c’è dietro
al traffico. «Ho visto un
pickup carico d’armi fuori
da Shegarab proveniente dall’Eritrea e ho fatto
l’errore di dire in giro che
l’Eritrea e i Rashaida trafficavano anche in armi»,
ammette Assalom.
La voce arriva a un ufficiale della sicurezza sudanese invaghitosi della
moglie di Assalom che gli
intima di tacere. Assalom propone al rivale un
accordo: lui e la moglie
partiranno da Shegarab se
il graduato li aiuta a raggiungere Khartoum. Ma la
coppia è ormai pericolosa. I
militari sudanesi ed eritrei
decidono di farla sparire.
«Ci ha consegnati ai
Rashaida che hanno por-
tato me e la mia donna nel
Sinai». Anche nel viaggio
verso l’orrore Assalom ha
un’altra conferma della
complicità tra eritrei e
sudanesi. «Il camion che ci
trasportava era carico di
kalashnikov e lanciarazzi,
ne ho contati 16. Le armi
venivano dall’Eritrea e dovevano essere consegnate
ai beduini».
E nulla passa dal confine
senza il permesso dei militari eritrei e sudanesi. Alla
fine di novembre l’uomo
finisce vicino a El Arish, al
confine nord con Israele,
nelle mani della banda di
Abu Suleiman che chiede un riscatto di 75mila
dollari per lui e la moglie.
Equivale a una condanna
a morte.
Nella casa Assalom condivide i maltrattamenti inflitti ai rapiti: botte,
sprangate, abusi, stupri,
bruciature con la plastica
fusa.
Il 13 gennaio 2013 assiste al brutale pestaggio di
Mohamed, 27enne eritreo
di Keren che non poteva
pagare. Il giovane è a terra
agonizzante.
«A un certo punto - racconta - nella stanza dove
eravamo incatenati è arrivato un medico che ci
aveva visitato altre volte.
Ma stavolta aveva una
borsa frigorifera. Ha
addormentato Mohamed e davanti a noi gli
ha tolto le reni, poi le
ha messe in un contenitore con il coperchio
bianco. lo ha messo
nella borsa frigorifera
ed è andato via su un
Land cruiser.
I carcerieri hanno
portato via quel poveretto mentre stava
morendo. Non ho più
saputo nulla di lui».
In cinque anni sarebbero morte nel deserto
8.000 persone, di cui 5.000
eritrei. Questa testimonianza è una conferma
ulteriore di quello che i
trafficanti hanno fatto loro.
L’ex militare inaspettatamente viene risparmiato.
I predoni si sbarazzano
dei prigionieri più poveri
anche rivendendoli ad altre
bande.
In questo modo si limitano i rischi e si dividono i
proventi del traffico d’organi e di uomini.
Assalom cambia così tre
covi. La moglie, intanto, è
riuscita a fuggire.
«La sua famiglia aveva
pagato una parte del riscatto e quindi lei era più libera. È riuscita a impadronirsi di un fucile, si è fatta
liberare e si è consegnata
alla polizia egiziana».
Per l’ex negoziante invece nessuno può pagare. A
novembre gli ultimi banditi cui è stato venduto gli
offrono la libertà in cambio
dell’asportazione di un
rene.
Ma un raid dell’esercito
egiziano distrugge il covo e
mette in fuga i sequestratori. Poi il carcere a El Arish
dal quale viene liberato,
insieme ad altre 45 persone, dall’ong Gandhi, che lo
porta in Etiopia nel campo
profughi di May Aini con
la compagna. L’incubo è
alle spalle.
«Quei beduini fanno
ciò che vogliono»
Una terra di nessuno nelle mani di milizie tribali che
vogliono continuare indisturbate i loro traffici criminali.
Ehud Yaari, 67 anni, è un importante giornalista israeliano, commentatore per diverse testate internazionali.
Lo scorso mese ha pubblicato per il Washington institute
for near est policy un’accurata analisi sul Sinai, che per
la prima volta spiega perché i beduini sono diventati
così potenti.
Nel Sinai avvengono rapimenti e uccisioni di migranti,
lavoratori stranieri, turisti occidentali a opera di predoni
beduini. Cosa sta succedendo?
Dopo la rivoluzione contro Mubarak, i servizi di sicurezza e la polizia egiziani nel Sinai sono completamente
collassati. Le stazioni di polizia in alcune città sono
state bruciate, la polizia stessa non opera veramente
nelle strade. Rimangono attivi l’intelligence militare
e alcuni reparti dell’esercito, che non hanno interesse
a confrontarsi con mezzo milione di beduini. Costoro
hanno formato milizie armate e scorrazzano indisturbati
a bordo dei loro pick up armati di mitragliatrici. Fanno
contrabbando e traffico di esseri e organi umani, alcuni
non disdegnano attività terroristiche. Il deserto è oggi
uno stato senza legge e il Sinai è in mano ai signori della
guerra. È una situazione molto seria.
I beduini hanno una strategia?
No, vogliono godere dei servizi forniti dallo Stato egiziano come sanità e scuole, ma non vogliono interferenze
nei loro affari.
Quanto rendono nel Sinai il contrabbando e i traffici
di droga, armi ed esseri umani?
La mia valutazione è che nel Sinai il volume di affari
valga mezzo miliardo di dollari l’anno. Il Cairo non può
offrire nulla di comparabile a una popolazione povera.
Qualcuno interverrà a fermare i sequestri?
Non credo. Gli israeliani hanno acconsentito ad aumentare gli armamenti dell’esercito nel Sinai, ma non è
servito a nulla. Tribù come i Tarabin, i Sawarka e i Tihia
stanno diventando forti anche militarmente.
Dove prendono le armi?
In parte arrivano dal Canale di Suez, dall’Iran, dal
Sudan e dallo Yemen. Grandi quantità stanno arrivando
dalla Libia e in parte dai Balcani, e c’è traffico in entrambe le direzioni da Gaza. Possiedono missili antiaerei e gli anticarro Rpg di prima generazione. Bloccano
quando vogliono le strade delle città, le principali vie
di comunicazione e le autostrade costiere. Sono un serio
pericolo per Israele, e se attaccassero potrebbe scoppiare
una crisi con il Cairo.
I rapimenti fanno guadagnare solo le bande criminali
o finanziano anche il terrorismo islamico?
Entrambe le cose. Non ho visto segni della presenza
di Al Qaeda tra i beduini, ma i salafiti hanno affinità
ideologiche con loro. Le milizie tribali trafficano in armi,
droga ed esseri umani. Non è un problema, dipende dal
cliente e dal prezzo. E poi finanziano i terroristi.
Onu: «L'Eritrea fa rapire i suoi profughi»
​Il regime dell’Asmara sarebbe dietro il traffico di
migliaia di esseri umani che
dall’Eritrea passa attraverso
il Sudan e finisce nel Sinai.
Cominciano a emergere i
nomi eccellenti della cupola
che ha ordito i sequestri di
profughi sub sahariani, in
larga parte eritrei, dal 2009
e ha trasformato il deserto
della Bibbia in un inferno.
E grazie anche al premio
dato dal Dipartimento di
Stato Usa a una suora comboniana che aiuta gli scampati all’inferno a Tel Aviv, da
un mese questa tragedia non
è più invisibile nelle cancellerie occidentali. Ancora 1500
persone sarebbero attualmente sequestrate e detenute
dai predoni beduini in condizioni inumane nel Sinai,
con stupri, abusi e torture.
Con un’agghiacciante novità, almeno 600 prigionieri
sono minorenni, sequestrati
persino in Eritrea.
E i riscatti sono saliti a
60mila euro. I rapimenti avvengono sulla rotta che corre
dal piccolo paese affacciato
sul Mar Rosso fino alla terra
di nessuno al confine con lo
stato ebraico. Ma oggi, alla
lista che alcune organizzazioni umanitarie hanno consegnato alla polizia egiziana
e israeliana a inizio 2012 con
i nomi dei capi predoni e dei
loro complici beduini, etiopi
ed eritrei che non hanno esitato a uccidere chi non aveva
i mezzi per pagare il riscatto
per espiantare e rivenderne
gli organi, si aggiunge il
primo nome eccellente.
È quello di un alto ufficiale
eritreo, il generale Teklai
Kifle detto "Manjus", comandante della zona occidentale
militare del piccolo paese
africano, uno dei leader più
influenti della nomenklatura,
accusato dall’ultimo rapporto
della commissione degli osservatori delle Nazioni Unite
sull’Eritrea di essere coinvolto con altri suoi sottoposti
nel traffico di armi ed esseri
umani verso Egitto e Sudan
con la complicità dei nomadi
del Sahara, i rashaida.
Al quotidiano inglese
Guardian lo scorso 17 luglio
uno degli estensori del rapporto ha confermato che l’im-
mondo traffico avviene con la
tacita approvazione di altri
componenti della leadership eritrea, che ovviamente
nega ogni addebito. Le motivazioni sarebbero non solo
l’arricchimento personale,
ma anche quello del partito
marxista al potere da quasi
20 anni. I riscatti hanno raggiunto quota 60mila dollari,
nell’autunno 2010 variavano
dai 3 ai 6mila dollari.
È la prima prova del coinvolgimento del regime in
disfacimento dell’Asmara,
la Pyongyang africana, che
costringe migliaia di giovani
a una disperata fuga (un
quarto dei 6 milioni di eritrei
vive all’estero) dal servizio
militare a vita e che non
esita a vendere la pelle dei
suoi stessi cittadini pur di
sopravvivere. Una conferma
è arrivata due settimane fa
da don Mosè Zerai, il punto
di riferimento dei profughi
eritrei in fuga in Italia.
"Un gruppo di 24 giovanissimi, tra cui 11 ragazze
minorenni che ho sentito – ricorda il prete – è stato rapito
a Akurdet in Eritrea e venduto ai predoni del Sinai. Non
sono gli unici». Impossibile
che simili episodi avvengano
senza l’assenso del governo.
Quanto al giro d’affari,
don Zerai stima che oltre
100mila persone, nell’area
di Sudan, Egitto e Libia, Eritrea, Etiopia e Somalia, siano state vittime del traffico;
in particolare si calcola che
siano scomparsi circa 4mila
minori oltre a 3mila persone
nel solo territorio del Sinai.
Un quadro agghiacciante
che getta una luce ancor più
sinistra sul mercato di carne
umana e organi che sta sconvolgendo il deserto egiziano.
La catena infernale, che
abbiamo seguito in ogni suo
passaggio negli ultimi 20
mesi, comincia ai confini tra
Eritrea e Sudan, a Shegarab,
un grande campo dell’Unhcr
dove spariscono decine di
persone al mese, rapite dai
nomadi rashaida – che da
secoli trafficano nel Sahara – con la complicità della
corrotta polizia sudanese, o
propongono ai più giovani
e disperati un viaggio della
speranza verso Israele. Poi
nel Sinai vendono la "merce"
umana alle gang del deserto,
che da oltre due anni hanno
organizzato la seconda parte
di un lucroso traffico di esseri
umani
PAGINA RELIGIOSA
«Dal Sinodo misericordia, non condanne»
​“ Che cosa significherà
per la Chiesa concludere
questo Sinodo dedicato alla
famiglia?”. Attorno a questa
domanda il Papa ha articolato il suo discorso alla
conclusione del Sinodo. “Certamente - la risposta - non
significa aver concluso tutti
i temi inerenti la famiglia,
ma aver cercato di illuminarli con la luce del Vangelo,
della tradizione e della storia
bimillenaria della Chiesa,
infondendo in essi la gioia
della speranza senza cadere
nella facile ripetizione di
ciò che è indiscutibile o già
detto”.
“Sicuramente - ha proseguito Francesco - non significa aver trovato soluzioni
esaurienti a tutte le difficoltà
e ai dubbi che sfidano e
minacciano la famiglia, ma
aver messo tali difficoltà
e dubbi sotto la luce della
fede, averli esaminati attentamente, averli affrontati senza paura e senza
nascondere la testa sotto
la sabbia. Significa aver
sollecitato tutti a comprendere l’importanza dell’istituzione della famiglia e
del matrimonio tra uomo e
donna, fondato sull’unità
e sull’indissolubilità, e
ad apprezzarla come base
fondamentale della società e della vita umana.
Significa aver ascoltato e
fatto ascoltare le voci delle
famiglie e dei pastori della
Chiesa che sono venuti a
Roma portando sulle loro
spalle i pesi e le speranze,
le ricchezze e le sfide delle
famiglie di ogni parte del
mondo”.
"Superare l’ermeneutica
cospirativa o chiusura di
prospettive, per difendere e
per diffondere la libertà dei
figli di Dio, per trasmettere
la bellezza della novità cristiana, qualche volta coperta
dalla ruggine di un linguaggio arcaico o semplicemente
non comprensibile”. È uno
dei significati del Sinodo,
nel discorso di chiusura
pronunciato dal Papa. “Nel
cammino di questo Sinodo le
opinioni diverse che si sono
espresse liberamente - e purtroppo talvolta con metodi
non del tutto benevoli - hanno certamente arricchito e
animato il dialogo, offrendo
un’immagine viva di una
Chiesa che non usa moduli
preconfezionati, ma che attinge dalla fonte inesauribile
della sua fede acqua viva per
dissetare i cuori inariditi”.
“Abbiamo visto, anche
attraverso la ricchezza del-
la nostra diversità, che la
sfida che abbiamo davanti è
sempre la stessa”, ha detto
Francesco: “Annunciare il
Vangelo all’uomo di oggi,
difendendo la famiglia da
tutti gli attacchi ideologici
e individualistici”. Senza,
però, “mai cadere nel pericolo del relativismo oppure
di demonizzare gli altri”, ma
cercando “di abbracciare pienamente e coraggiosamente
la bontà e la misericordia di
Dio che supera i nostri calcoli umani e che non desidera
altro che tutti gli uomini
siano salvati”, ha detto il
Papa inserendo il Sinodo
nell’Anno straordinario della
misericordia.
“Il primo dovere della
Chiesa non è quello di distribuire condanne o anatemi,
ma è quello di proclamare
la misericordia di Dio, di
chiamare alla conversione e
di condurre tutti gli uomini
alla salvezza del Signore”.
Lo ha ribadito il Papa, che
nel discorso di chiusura del
Sinodo ha citato i suoi predecessori - Paolo VI, Giovanni
Paolo II, Benedetto XVI - e i
loro pronunciamenti magisteriali sulla famiglia, per
ricordare che è lo Spirito
Santo “il vero protagonista
e artefice del Sinodo”. “Per
tutti la parola famiglia non
suona più come prima, al
punto che in essa troviamo
già il riassunto della sua
vocazione e il significato di
tutto il cammino sinodale”.
Il Papa: «Io, prete di strada
La pizza con gli amici e il passeggio...»
Papa Francesco ha concesso un’intervista esclusiva alla giornalista Caroline
Pigozzi del “Paris Match”, vaticanista di
lungo corso e inviata nei viaggi papali e
autrice di numerosi volumi sulla Chiesa
Cattolica e il Vaticano.
«Un momento indimenticabile», si
confida sul web la giornalista (l’intervista
completa invece è solo sul settimanale in
edicola oggi.
Prete di strada
“Sono sempre stato un prete di strada” e
anche adesso “mi piacerebbe passeggiare
per le strade di Roma, città molto bella”. E
alla giornalista che gli chiede se vorrebbe
girare vestito semplicemente da prete replica: “Non ho completamente abbandonato il
mio clergyman nero sotto la veste bianca”.
“Mi piacerebbe mangiare una buona
pizza con gli amici ma so che non è facile,
anzi praticamente impossibile.
Ma non mi manca il contatto con la
gente, vedo più persone adesso di quando
ero a Buenos Aires”.
Il denaro e il capitalismo
Non sono il denaro in sé o il capitalismo
ad essere “diabolici”, lo divengono se sono
“trasformati in idoli”. Il Papa sottolinea
che non sono condannabili se “restano degli
strumenti. Al contrario, se il bene comune
e la dignità degli esseri umani passano
al secondo, per non dire al terzo, posto, se
il denaro e il profitto diventano feticci da
adorare, allora le nostre società vanno in
rovina. Gli uomini e l’intera creazione non
devono essere al servizio del denaro”.
Ambiente, i cristiani inclini al realismo?”I
cristiani sono inclini al realismo e non al
catastrofismo . Tuttavia non possiamo
nascondere un’evidenza: il sistema attuale
è insostenibile”. Lo dice il Papa nell’intervista, riferendosi al degrado ambientale
del pianeta. “Spero vivamente che questo
summit - dice Bergoglio riferendosi alla
Conferenza di Parigi sull’ambiente - possa
contribuire a scelte concrete, condivise e
con obiettivi di lungo termine per il bene
comune”.
Santi i genitori di Teresa di Lisieux
Tra le canonizzazioni previste nella solenne celebrazione eucaristica di questa
domenica in piazza San
Pietro spicca indubbiamente quella dei coniugi Luigi
e Zelia Martin, genitori di
Teresina di Lisieux. Intanto
perché è la prima volta che
due coniugi vengono contemporaneamente iscritti
nell’albo dei santi e perdipiù dopo che già una loro
figlia ha goduto dello stesso
privilegio. E poi perché la
cerimonia si inserisce in
modo veramente esemplare
nel contesto del Sinodo della
famiglia.
Senza contare che la celebrazione si svolge anche
nella domenica in cui la
Chiesa universale celebra
la Giornata mondiale delle
missioni di cui santa Teresa
di Gesù Bambino è dal 1927
celeste patrona.
Proprio questa eccezionalità della canonizzazione
dei coniugi Martin giustifica
quindi l’insolita presentazione ufficiale che è stata
fatta ieri nella Sala Stampa
vaticana, con la moderazione
del vice-direttore padre Ciro
Benedettini, su richiesta
della Conferenza episcopale
francese.
Il carmelitano Romano
Gambalunga, postulatore
della causa di canonizzazione, ha ricordato la storia
di questi due coniugi vissuti
nella Normandia francese
del 19° secolo, che dopo aver
sentito il desiderio di entrare in monastero, furono
portati dalla vita ad essere orologiaio e merlettaia.
Dalla loro unione nacquero
nove figli, ma solo cinque
sopravvissero. Tra loro Marie-Françoise Thérèse, poi
divenuta santa Teresa di
Lisieux - canonizzata nel
1925 e dottore della Chiesa
dal 1927 - e Léonie, il cui
processo di beatificazione
è stato aperto proprio nel
luglio scorso.
Il religioso italiano ha
inoltre sottolineato come i
coniugi Martin hanno saputo
vivere «prima di tutto il matrimonio come vocazione», e
poi vivere «anche il rapporto
tra coniugi, quindi tra uomo
e donna, come un’amicizia,
dove c’è stima reciproca,
dove si è alleati, dove si condivide un progetto comune,
dove ci si aiuta anche ad
educare i figli».
E la loro canonizzazione
dimostra che «la famiglia
non è solo il luogo del con-
flitto, o dei problemi, ma il
luogo dove si impara a comunicare, perché è il luogo
in cui si impara a scoprire
la bellezza del rapporto tra
uomo e donna e tra genitori
e figli».
Nel corso del briefing è
stato ricordato a Luigi e
Zelia sono stati riconosciuti
due miracoli: il primo per
Pietro, bimbo italiano nato
nel 2002 con una grave malformazione polmonare, e
il secondo, successivo alla
beatificazione, per Carmen,
nata in Spagna nel 2008,
prematura e con una grave
emorragia cerebrale.
I due piccoli domani saranno in piazza e porteranno le
reliquie in processione.
E il vice-postulatore padre
Antonio Sangalli ha testimoniato «la riconoscenza
grande» delle famiglie di
questi bimbi, che hanno potuto capire che «il miracolo
più grande - oltre alla guarigione dei figli - è quello di vedere attorno a sé riprendere
in mano la vita cristiana di
tante persone che si erano
impegnate nella preghiera, nell’accompagnare tali
famiglie in questo grave,
difficile momento della loro
vita».
Presenza- 1 novembre 2015
13
La bambina che ha
commosso il Sinodo
Quando si parla di divorziati risposati o - come sarebbe più
corretto - di “persone separate in nuova unione”, si dimenticano troppo spesso i figli. Eppure non è trascurabile il fatto
che l’invito a non accostarsi alla comunione che la Chiesa
rivolge a queste persone, rischia talvolta di trasformarsi in
una scelta che disorienta i piccoli. E, mentre si esortano i
padri e le madri “in nuova unione” ad essere comunque buoni
genitori, coerenti sul piano educativo anche dal punto di
vista della fede, si consiglia loro di mantenersi su un piano
di “parziale coniugalità”. Una contraddizione? In attesa di
capire se l’impegno educativo costante e appassionato valga meno della sessualità sponsale, il Sinodo si commuove
proprio per la storia di un bambino, figlio di un divorziato
risposato. Un bambino che - come ha raccontato don Roberto
Rosa, parroco di San Giovanni Apostolo a Trieste, durante
la congregazione generale di questa mattina - spezza in due
l’ostia per darne una metà al padre che non avrebbe potuto
riceverla. Il parroco, come lui stesso ha riferito, stava distribuendo le particole, in occasione di una Messa per le Prime
Comunioni. Il bambino di fronte a lui ha preso l’ostia e l’ha
spezzata a metà, consegnandone una parte al padre. Il sacerdote ha poi saputo che l’uomo si era trovato in più occasioni a
tentare di spiegare al piccolo perché lui, divorziato risposato,
non potesse accostarsi alla Comunione. Un ostacolo non da
poco in un progetto di educazione alla fede che, come tutti i
percorsi pedagogici, dovrebbe essere nutrito più di esempi e
di gesti che non di parole.
E probabilmente anche a questo aspetto devono aver pensato i padri sinodali che, ascoltando il racconto, non si sono
preoccupati di nascondere la loro commossa partecipazione.
Il tema della riammissione ai Sacramenti è stata al centro anche degli interventi di altri padri sinodali, visto che
la Congregazione generale affronta oggi la terza e ultima
parte dell’Instrumentum laboris, quella appunto in cui si
parla anche dell’accoglienza pastorale delle famiglie ferite
e spezzate. «Una via penitenziale e un cammino spirituale
più strutturato per i divorziati risposati - ha spiegato questa
mattina al consuetoi briefing, padre Federico Lombardi - è
una delle proposte che i padri sinodali hanno avanzato nel
corso dei 93 interventi. Alcuni padri - ha proseguito - sostengono che la Chiesa non possa escludere permanentemente
dall’Eucarestia alcuni fedeli, altri che il ruolo della Chiesa
non è quello di aderire all’opinione pubblica».
Sul tema è tornata anche Romilda Ferrauto, responsabile
in lingua francese per i briefing della Sala stampa vaticano:
«Anche non è stato l’unico tema trattato, tutt’altro, bisogna
riconoscere che la questione della comunione per le coppie
di divorziati risposati è ampiamente tornata nella valanga
degli interventi delle ultime 24 ore».
Un dibattito che ha fatto emergere, anche se con toni rispettosi delle diverse opinioni, la divergenza tra chi vorrebbe
mantenere inalterati i divieti vigenti e fa appello alla prudenza, e chi dice al contrario sostiene che la Chiesa «dev’essere
accanto alla gente - ha proseguito Romilda Ferrauto - malgrado i loro fallimenti, senza per questo tradire la dottrina».
Al di là delle due posizioni più esplicite, molti vescovi hanno osservato che, in ogni caso, un percorso pastorale segnato
dalla misericordia e dall’accoglienza non prevederebbe un
accesso indiscriminato alla comunione, ma proporrebbe un
approccio personalizzato affidato alla verifica dei dei vescovi
diocesani.
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Presenza- 1 novembre 2015
SPORT
La Roma tallonata da Fiorentina, Inter Lazio e Napoli
Carpi-Bologna: 1-2
Rossi si salva grazie a
un ragazzo, Adam Masina,
classe '94, che mette dentro
da pochi passi un cross di
Brienza. Finisce 2-1 per il
Bologna, una partita giocata sul filo dei nervi. Ma si
rompe la serie bestiale di
7 sconfitte in 8 partite. Al
Carpi restano i rimpianti, a
cominciare dall'espulsione
di Lollo che li lascia in dieci
per un'ora.
Empoli-Genoa 2-0
Giampaolo aveva parlato
di partita della svolta per il
suo Empoli e forse davvero
questa vittoria significa
inizio di un nuovo campionato. Non c'è inversione di
tendenza invece per il Genoa, che in trasferta continua a mostrare il suo volto
peggiore: stavolta non solo
per il risultato (fuori casa
prende gol da 13 partite di
fila e non vince da maggio:
in questo campionato ha
segnato appena un gol), ma
anche per la prestazione
complessiva, a livello di
singoli (gravi gli errori di
Gakpè e Marchese, determinanti per i due gol) e di
gruppo.
Esattamente al contrario dell'Empoli: è stata la
vittoria della concentrazione, della determinazione,
ma anche di un gioco che
non rinnega il passato con
Sarri.
Fiorentina-Roma 1-2
Quasi un anno. Tanto è
passato dall’ultima volta in
cui la Roma si era ritrovata
in vetta alla classifica, il 29
ottobre dello scorso anno.
Ora ci torna grazie ai gol
delle sue frecce, Salah e
Gervinho, ma anche grazie
ad una partita tatticamente ben disegnata da Garcia,
con la chiusura di tutti gli
spazi per le fonti di idee
viola.
La Fiorentina, invece,
incasella la terza sconfitta
consecutiva in una settimana (tra campionato ed
Europa League) ed ha da
che pensare, soprattutto
con quella difesa alta che
a tratti è sembrato un
suicidio. Capitolo Salah:
fischi dall’inizio alla fine,
la magia iniziale per l’1-0
giallorosso e la stupidaggine conclusiva con un rosso
che peserò eccome.
Lazio-Torino 3-0
La Lazio sale al secondo
posto. Contro il Torino
arriva l'ottava vittoria in
altrettante gare all'Olimpico. Terza sconfitta di fila
in trasferta per i granata.
Il vantaggio di Lulic prima dell¡intervallo è un
preciso indirizzo alla gara,
che la Lazio prende saldamente in mano col raddoppio di Felipe Anderson
a metà ripresa. E al 49' il
brasiliano chiude i conti
con un altro colpo di magia.
Un successo che premia la
prova di grande lucidità dei
biancocelesti. Discontinua
la prestazione dei granata
che hanno patito la maggiore qualità degli avversari.
Juventus-Atalanta
2-0
Tutti parlano di lui, Paulo Dybala sta zitto e risponde con i fatti. Un gol, un
assist, un miracolo di Sportiello e un rigore procurato
(poi sbagliato da Pogba)
nella sua quinta presenza da titolare in Serie A
permettono alla Juventus
di battere l’Atalanta e di
scavallare almeno la doppia cifra in classifica: 12
punti dopo nove giornate
non sono un bottino di
cui andare orgogliosi, c’è
ancora tanta strada da
fare, ma almeno i bianconeri sono tornati a vincere,
dopo il doppio pareggio tra
campionato e Champions,
e hanno portato a due i
successi in A allo Stadium.
L’operazione rimonta,
che secondo Allegri consentirà alla Juve almeno
di dimezzare il distacco
dalla vetta da qui a Natale,
è appena cominciata. E la
tenera Atalanta, meno brillante e vogliosa del solito,
era l’avversario giusto per
ripartire.
Milan-Sassuolo 2-1
Il raggio di luce lo regala
Luiz Adriano: come contro l’Empoli, alla seconda
giornata, serve un suo
colpo di testa per regalare
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la vittoria a un Milan non
trascendentale.
Finisce 2-1 contro il Sassuolo con i rossoneri che la
spuntano solo a 4 minuti
dal termine nonostante la
superiorità numerica durata un’ora: alla mezz’ora
del primo tempo, infatti,
Bacca sblocca procurandosi
e trasformando il rigore
del vantaggio, nonchè guadagnando l’espulsione di
Consigli.
In apertura di ripresa arriva il pareggio di Berardi
che su punizione sorprende
Donnarumma, beffato sul
proprio palo. Nel finale il
Milan dà segnali di risveglio trovando il gol partita:
era da oltre un mese (22
settembre, 3-2 all’Udinese)
che Mihajlovic non vinceva: questi tre punti gli
regaleranno tre giorni più
tranquilli.
Palermo-Inter 1-1
In fondo un pareggio a
Palermo può andare bene.
Certo, ma non con questo
spirito. L'Inter si blocca
1-1 al Barbera (Perisic
e Gilardino) allungando
l'astinenza dalla vittoria.
Mancini si prende il punto
e basta.
Sampdoria-Verona 4-1
Senza storia. Verona mai
in partita e travolto da una
Sampdoria che chiude la
partita già a fine primo
tempo, con i gol di Muriel,
Zukanovic e Soriano, prima
di andare ancora a segno
nella ripresa con Eder.
Ionita ha firmato il gol
ospite alla mezz'ora della
ripresa: sino ad allora il
Verona non aveva mai tirato in porta. I blucerchiati
hanno confermato la legge
del Ferraris, dove sono riusciti a raccogliere tredici
dei loro quattordici punti in
classifica. Dall’altra parte,
nonostante sia ancora alla
ricerca del primo successo
in campionato, Mandorlini
non è ancora a rischio.
Udinese-Frosinone 1-0
Sono serviti due mesi e
nove giornate di campionato ma l’Udinese ce l’ha
fatta: contro il Frosinone,
arriva la prima vittoria
casalinga, la prima dopo
il restyling dello stadio
Friuli.
Chievo-Napoli 0-1
Un gol del Pipita, capocannoniere con Eder, risolve la sfida del Bentegodi e
lancia gli azzurri alle spalle
della Roma con Inter, Fiorentina e Lazio
Suggerimento per chi
avesse ancora dei dubbi:
inserite anche il Napoli
nella corsa allo scudetto.
La vittoria sul Chievo porta
la solita firma di Higuain,
capocannoniere con sette
reti insieme a Eder, e lancia la squadra di Sarri al
secondo posto con Inter, Lazio e Fiorentina al termine
di una corsa straordinaria.
Il Napoli esce dal Bentegodi con la quarta vittoria
consecutiva in A, sesta inclusa l’Europa League, portando la striscia di risultati
utili consecutivi a undici.
Nel Bentegodi risuona “Oje
vita, oje vita mia”. Napoli
sogna. E ne ha motivo.
Il Chievo prova a cercare un episodio favorevole
gettando palla in aerea e
puntando sulla mischia:
proteste gialloblù per un
tocco di mano in area del
solito Higuain, che Massa
giudica involontario. Castro nel recupero non trova
la porta in acrobazia. Il
Napoli regge fino alla fine
e porta a casa il quarto
successo consecutivo in A,
che lo porta a -2 dalla Roma
capolista. Ci scuseranno
i superstiziosi, ma questo
Napoli ha numeri e gioco
da scudetto.
CLASSIFICA
Roma
20
Fiorentina18
Inter
18
Lazio
18
Napoli18
Sassuolo15
Sampdoria14
Torino14
Atalanta14
Milan
13
Chievo12
Juventus12
Palermo11
Udinese11
Empoli10
Genoa10
Frosinone7
Bologna6
Verona5
Carpi
5
Serie B
Pescara 1 - 0 Pro Vercelli
Vicenza 0 - 2 Novara
Ascoli 0 - 1 Crotone
Bari 0 - 0 V. Entella
Brescia 2 - 1 Lanciano
Cagliari 4 - 1 Trapani
Como 1 - 1 Latina
Livorno 2 - 0 Modena
Salernitana 1 - 1 Cesena
Spezia 1 - 1 Avellino
Ternana 0 - 1 Perugia
CLASSIFICA
Crotone20
Cagliari19
Cesena17
Livorno16
Spezia15
Pescara15
Bari
15
Latina13
Brescia13
Trapani13
Novara(-2)12
Vicenza11
V. Entella
11
Ascoli10
Perugia10
Modena10
Lanciano9
Salernitana9
Pro Vercelli 8
Ternana7
Avellino7
Como
6
Champion's League
Bayer Leverkusen-Roma 4-4
De Rossi e Pjanic firmano la rimonta, poi il crolloGiallorossi sotto di due gol dopo 19’, poi due inserimenti del
capitano su palla inattiva, una punizione del bosniaco e un
contropiede finalizzato da Iago Falqué, e la rimonta dei
tedeschi tra 39’ e 41’ della ripresa
Aveva vinto la prima gara giocata con la Roma in Champions, Rudi Garcia, ma da quel 5-1 al Cska Mosca del 17
settembre 2014 non ci è più riuscito, inanellando una serie
di pareggi e sconfitte in cui la gara di Leverkusen avrà un
posto di rilievo: 4-4, agonia, estasi e di nuovo amarezza.
Dopo 19’ di torpore con i tedeschi che si portano sul 2-0, la
rimonta esaltante che vale il 2-4, e il crollo finale, che lascia
la squadra con soli 2 punti dopo 3 partite, e hai voglia a
dire che intanto non si è perso, che sembra che non ci creda
neppure chi lo dica (Nainggolan per primo, seguiranno altri).
Juve-Borussia 0-0: solo pari
Allegri ancora senza gol l'effetto farmaco della Champions
si interrompe nello 0-0 col Borussia City e Siviglia avevano
mascherato l'avvio di campionato modesto della Juventus,
ma i tedeschi non nascondono le difficoltà che la squadra di
Massimiliano Allegri sta trovando a fare gol.
Nove reti in otto partite di serie A sono pochini. E se non si
riesce a segnare a una squadra ordinata ma oggettivamente
modesta, qualcosa da sistemare c'è. E stupisce che, contro
una squadra solida contro cui serviva fantasia, Dybala entri
soltanto al 35' del secondo tempo, dopo Zaza. Nulla di grave
in chiave ottavi: la Juve resta saldamente prima con un
punto sul City e 4 sul Siviglia, ma ha chiaramente buttato
via l'occasione per archiviare il girone e concentrarsi fino a
febbraio sulla rimonta in campionato.
Coppa Europea
Fiorentina Lech
2-1
Ora è ultima nel girone
I Viola cadono in casa contro il Lech Poznan, ultimo
in classifica nel campionato
polacco, complicandosi incredibilmente la vita in un girone più che abbordabile. Ora,
anche a causa della vittoria
del Belenenses a Basilea, la
viola è ultima nel girone I.
Dominio viola a livello
di possesso palla, ma zero
azioni pericolose e pochissimi tiri in porta. Con il
solo Rebic (espulso poi nel
finale di partita) a provarci
con convinzione con qualche
folata dalla destra.
Midtjylland-Napoli
1-4.
Callejon sblocca in acrobazia, doppietta di Gabbiadini
Due volte Manolo, gol in
acrobazia dello spagnolo in
apertura, poker di Higuain:
la squadra di Sarri dà spettacolo anche in Europa e vola
a punteggio pieno dopo tre
turni nel gruppo D
Gol, gioco, spettacolo. Il
Napoli travolge a Herning il
Midtjylland (4-1), mettendo
praticamente in ghiaccio il
pass per i sedicesimi di Europa League.
Terzo successo in tre gare
(due in trasferta), 11 gol fatti
e uno subito: impossibile
chiedere di più. Sarri attendeva risposte dai suoi, specie
da chi gioca meno. Beh, la
doppietta di Gabbiadini (che
festeggia col pallone sotto
la pancia in omaggio alla
compagna Martina, che a
breve lo renderà papà) è un
messaggio chiarissimo. Il
Napoli non è solo Higuain
e Insigne.
Il Napoli in attacco è una
miniera di talento e ora che
ha trovato solidità in difesa sembra non volersi più
fermare. In Italia, come in
Europa
Lazio-Rosenborg
3-1
Prosegue la serie d’oro
della Lazio all’Olimpico.
La settima vittoria in sette
gare interne tra campionato
manda la formazione di Pioli
in vetta solitaria nel girone
di Europa League.
I gol di Matri, Felipe Anderson e Candreva mandano
al tappeto il Rosenborg che
con la rete di Soderlund
tenta di dar problemi fino
alla fine (rigore respinto da
Berisha sullo stesso Soderlund al 94').
Una gara con tante difficoltà per la squadra di Pioli
che dal 6’ del primo è rimasta in 10 per l’espulsione di
Mauricio.
Una sfida vivace, contraddistinta anche da quattro
legni colpiti: due per parte.
L'esultanza di Alessandro
Matri e Felipe Anderson,
autori dei primi due gol.
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Formula 1, Austin:
Hamilton campione del mondo
Trionfa su Rosberg e Vettel
L'inglese della Mercedes vince in Texas davanti al compagno di squadra e alla Ferrari del tedesco, autore di una
grande rimonta. Per Lewis è il terzo titolo della carriera,
come Brabham, Stewart, Lauda, Piquet e Senna
La decima vittoria stagionale ha regalato a Lewis Hamilton il terzo titolo mondiale della carriera. Un successo
meritato quello dell'inglese, vero dominatore di questo
campionato. Nemmeno le piogge dell'uragano Patricia hanno
fermato Lewis, che al traguardo di Austin ha preceduto il
compagno di squadra Nico Rosberg e la Ferrari di Sebastian
Vettel, autore di una strepitosa rimonta dalla 13esima posizione di partenza, causata dal cambio di motore.
Hamilton entra in un club esclusivo, quello dei tricampioni
del mondo come Brabham, Stewart, Lauda, Piquet e Senna,
il suo idolo da bambino. Quarto posto per un sempre più convincente Max Verstappen, seguito da Perez, Sainz e Button.
IL VIA — Al via, finalmente senza pioggia ma con pista
ancora bagnata, subito scintille tra Hamilton e Rosberg.
Lewis è scattato meglio del tedesco, ha preso l'interno e ha
"accompagnato" all'esterno il compagno di squadra, che così
si è ritrovato in quarta posizione dietro alle due Red Bull di
Kvyat e Ricciardo. Bene Vettel con la Ferrari, che in poche
curve è risalito in settima posizione.
Al quinto giro Virtual Safety car per i detriti in pista dopo
un contatto tra le due Sauber e alla ripartenza Rosberg è
lesto a passare Ricciardo e poi Kvyat mettendosi nella scia
di Hamilton. Si pensa subito al solito dominio Mercedes ma
i due delle Frecce d'argento non sono scappati. Anzi, le due
Red Bull si sono fatte sotto e Ricciardo tra al 15° giro ha
infilato Hamilton prendendosi la prima posizione.
SPORT
La Coppa del mondo si apre
nel segno dell’Italia: Brignone
trionfa nel gigante a Soelden
Immensa Federica, la Brignone vola a Soelden e si prende
la sua prima vittoria in coppa del mondo. Sempre all’attacco,
perfetta, concentrata: non ha sbagliato
nulla e si è messa
alle spalle Mikaela
Shifrin, l’asso pigliatutto dello slalom ed
erede designata di
Lindsey Vonn, al terzo posto Tina Weirather (figlia di Harti
Weirather e Hanni
Wenzel). Una vittoria
che riporta l’Italia
dello sci sul gradino
più alto del podio,
studiata, cercata e
voluta con grande tenacia dopo due anni difficili: ma Federica, 25 anni, nata a Milano e di casa a La Salle in Valle
d’Aosta, ha imparato e fatto tesoro delle cocenti delusioni
del passato: «Ho dato tutta me stessa, sono andata a tutta,
sentivo che questo sarebbe stato il mio momento e non me lo
sono fatto scappare». Una discesa perfetta, sempre scorrevole
sul ghiaccio vivido del Rettenbach. «Sono partita da zero,
sono andata all’attacco». Europei pista, Viviani vince
l’oro nell’omnium
Riscatto Italvolley, battuta
la Bulgaria. Agli europei è
medaglia di bronzo
L’Europeo dell’Italvolley
finisce di nuovo sul podio.
Dopo gli argenti del 2011 e
del 2013, il bronzo meritato
a Sofia con il 3-1 sulla Bulgaria di casa può sembrare un
passo indietro ma così non
è. Certo, vista la semifinale
persa malissimo contro la
Slovenia è stata senz’altro un’occasione sciupata,
ma continuare a prendere
medaglie in un Continente
che presenta sempre più
nazioni di alto livello resta
un risultato tutt’altro che
trascurabile. E la stagione
azzurra, guai a dimenticarlo,
aveva già fruttato il pass per
Rio 2016.
Riecco i muri Il 3° posto se lo sono giocati
i due Paesi che hanno organizzato insieme l’Europeo.
Dura per entrambi ripartire
poche ore dopo aver incassato brucianti ko in semifinale.
L’Italia s’è fatta sorprendere
dalla Slovenia, la Bulgaria
ha perso contro la Francia
nonostante il 2-0 iniziale.
I padroni di casa reagiscono: pareggiano a quota 8,
vanno avanti fino al 15-16,
poi però sono ancora i muri
(Buti e Juantorena) e gli
attacchi di Lanza e Zaytsev
a portare al 25-20. Monologo azzurro Nel 2° set la Bulgaria
lascia in panchina Nikolov,
che ha 38 anni e 16 ore prima
aveva giocato almeno tre set
da trascinatore. L’opposto lo
fa Uchikov ed è lui, per un
po’, a tenere in partita i suoi,
sempre sotto anche grazie
alla continuità in attacco di
Zaytsev. C’è anche Juantorena, che sigla l’ace del 16-12.
Poi, è solo Italia. Nonostante
i cambi di Konstantinov (forzato solo quello di Penchev,
che si «scaviglia» a rete),
finisce 25-14 con il sigillo
dell’ace di Zaytsev.
Risveglio bulgaro La terza frazione si gioca
punto a punto fino al doppio
ace di Uchikov (fortunatissimo, il primo) che issa la
Bulgaria sul 12-14. Sale il
livello del suo attacco e il
vantaggio lievita fino al 1620. L’Italia non molla grazie
a Zaytsev (che arriva a quota
23) e a un bel muro di Piano
sull’ispirato Uchikov, ma è
2-1 con il 23-25 opera del
solito Uchikov. Set da podio Identico il canovaccio del 4°
set. Tira e molla fino al 12-12
con Uchikov sempre più autorevole a rete e qualche errore
di troppo per la stanchezza
che inizia a farsi sentire
all’10° giorno di Europeo.
Poi, Piano piazza due muri
fortissimi di fila sul servizio
di Zaytsev, che poi trova un
ace e mezzo per il 16-12.
Un finale degno di un
thriller ha premiato Elia
Viviani che ha vinto l’oro
nell’omnium agli Europei di
Grenchen in Svizzera. L’italiano si è confermato
campione continentale dopo
la vittoria dello scorso anno
a Guadalupa. È il primo oro
degli azzurri nella rassegna
2015, la seconda medaglia
azzurra di giornata dopo
l’argento di Consonni nell’eliminazione (con cui correrà
l’americana domenica 18).
Il veronese, che ha corso le
sei gare dell’omnium sempre
da protagonista, ha riacciuffato la testa della classifica
nell’ultimo sprint della corsa
a punti andando a pari punteggio con il danese Lasse
Hansen, 191 punti ciascuno,
e conquistando la testa della
classifica proprio in virtù di
questo risultato.
Dopo il penultimo sprint
era dietro di 2 punti, a 189:
ma nell’ultima volata, con
il terzo posto, ha beffato il
campione olimpico, fuori dai
primi 4 posti che assegnano
i punti.
Il podio europeo è comple-
tato dal britannico Jonathan
Dibben a 188 punti che ha
messo a segno una rimonta
straordinaria proprio nell’ultima prova.
CHILOMETRO E GIRO
LANCIATO — La seconda
giornata di omnium è stata
trionfale per il 26enne veronese che aveva chiuso le prime tre prove al secondo posto
in classifica. Alla quarta
gara è balzato in testa dopo
il risultato del chilometro, in
coabitazione con l’olandese
Tim Veldt a 130 punti. Con
1’03”724, l’azzurro ha fatto
segnare il suo miglior tempo
di sempre, a dispetto dei timori della vigilia, centrando
il quinto posto dietro al tedesco Liss, al polacco Teklinski,
allo stesso Veldt e al danese
campione olimpico Hansen.
Ha poi consolidato la leadership grazie ad una prova
superlativa nel giro lanciato.
Il veronese ha primeggiato
con il tempo di 12”946 (unico
a scendere sotto i 13” ) e ha
rifilato ben 291 millesimi al
secondo, il belga Jasper de
Buyst, con il tedesco Lucas
Liss terzo a 294 millesimi.
Presenza- 1 novembre 2015
15
Surf, storico: Fioravanti
campione del mondo
Under 18!
Sei giorni di
dura competizione, infinite
sfide a colpi di
spettacolari manovre sulle onde
di Oceanside,
California, ed
una sfilza di avversari lasciati
alle spalle: Leonardo Fioravanti è campione del
mondo di surf
nella categoria
degli Under18.
PETIT GENIE — Diciassette anni, nato
a Cerveteri, Leo
è stato ben presto catapultato nelle acque di mezzo mondo
per mettere a frutto il suo non convenzionale talento con la
tavola. Dopo aver vissuto negli Stati Uniti ed in Australia, il
globetrotter Fioravanti abita da un paio d’anni in Francia,
ad Hossegor, e parla fluentemente 5 lingue.
La Francia è nel suo destino perché oltre ad essersi guadagnato da Le Monde l’altisonante appellativo di “Petit Génie”,
oggi sulla strada verso l’oro Fioravanti ha trovato proprio
un francese, Nommé Mignot, finito secondo nonostante
l’ottima prova.
PERFECT 10 — Dei 30 minuti in cui viene decretato il
vincitore dei 4 atleti in gara, a Leo ne sono bastati 5 per
distanziare notevolmente i rivali: con un chirurgico aerial
il talento italiano ha ottenuto il cosiddetto «perfect 10»,
punteggio che certifica la capacità di Fioravanti di rendere
al meglio sotto pressione.
Il tempo di rimettersi in posizione sulla line-up e di nuovo,
sequenza di manovre impressionante per un 9.23 che ha
sancito anzitempo il meritato successo del surfista laziale.
IMPRESA — Nei primi sei mesi del 2015 Leonardo Fioravanti non era praticamente mai entrato in acqua, impossibilitato ad allenarsi a causa di un gravissimo infortunio
accusato alle Hawaii, sfidando i grandi.
Leo urtò il tagliente reef oceanico rompendosi alcune vertebre, la sua schiena ne uscì distrutta: “Non so davvero cosa
dire, è incredibile: vengo da un anno difficile, uscirne così…
per recuperare ho lavorato duro ogni giorno, ma adesso sono
davvero troppo contento. Forza Italia!”.
ORGOGLIO TRICOLORE — La prima intervista registrata dall’ISA (International Surfing Association) è ovviamente
in inglese, lingua che Fioravanti padroneggia come e forse
addirittura meglio dell’italiano. Ma a quel ragazzo biondo
da Cerveteri con il tricolore sulle spalle, ogni tre per due
scappa un genuino quanto sentito “Forza Italia!”, stavolta
in lingua originale.
Il neo campione del mondo prosegue: “La partenza sprint?
Era la finale, ho detto a me stesso: non mi tiro indietro, devo
dare tutto”. Al cronista californiano non sfugge la storica
rivalità sportiva che divide Italia e Francia: “Ricordo i
Mondiali del 2006, la Coppa del Mondo che vincemmo a
Berlino. Ma devo complimentarmi con Nommé perché si è
battuto alla grande”.
Lo show continua con Leo che saluta nella sua lingua madre chi in Italia ha voluto seguirlo via streaming nonostante
fossero le 22 inoltrare: “Ciao a tutti e grazie per il supporto,
Forza Italia fino alla fine!”.
Prima di chiudere, un occhio rivolto ad un futuro apparentemente lontano, Tokyo 2020.
Come Fioravanti aveva già confessato alla Gazzetta l’emozione sopraffà ogni pensiero razionale: “C’è poco da dire, se
provo ad immaginarlo ho la pelle d’oca. Il surf alle Olimpiadi
sarà qualcosa di incredibile”.
16
Presenza- 1 novembre 2015
L'esempio del
Papa
«Vedranno la sua faccia
e porteranno il suo nome
sulla fronte. Non vi sarà
più notte e non avranno più
bisogno di luce di lampada,
né di luce di sole, perché il
Signore Dio li illuminerà,
e regneranno nei secoli dei
secoli».
Intanto gli uomini dovranno camminare nella
penombra della sera. Liberi
di spogliare gli altri per
vestire se stessi, o decidere
di spogliare se stessi per
vestire gli altri. Questo
crocicchio ci sfida a tutte le
ore del giorno e della notte.
Gesù ha voluto fare agli
uomini il dono immenso
della libertà. L’uomo è il
capolavoro di Dio. Per questo è libero finanche di sbagliare. Finanche di peccare.
Anche quando sbaglia, continua a essere prezioso agli
occhi suoi. Perciò cerca di
recuperarlo in tutti i modi.
Il peccato, in fondo, prima
di offendere Dio umilia
proprio lui, l’uomo.
L’amore dona sempre. A
chiunque. Senza chiedersi
se chi allunga la mano sia
degno o meno. Chi ama
veramente non farà mai del
male a nessuno. Nemmeno
a coloro che verranno dopo.
Chi ama si rende responsabile. Allarga il cuore fino ad
abbracciare il mondo.
Ogni uomo è mio fratello. Anche quello che non
vedo. Anche quello che
ancora non è nato. E la
terra è la ‘casa comune’ in
cui tutti hanno il diritto di
ripararsi. Riposare. Vivere.
«Laudato si’ mi Signore per
sora madre terra...». «Dio
non vuole la morte del peccatore, ma che si converta
e viva».
Gesù, che possiamo
solo intravedere nascosto
nell’Eucaristia e nel volto
dei fratelli, ha voluto assicurarci la sua presenza
anche nel Vescovo di Roma.
Il suo vicario, che cammina con noi e ci indica la
strada. E Francesco, come
Gesù, assume il peccato. Lo
fa suo. Lo carica sulle sue
spalle affaticate. A nome
di tutti chiede perdono al
Padre. E ai fratelli sparsi
per il mondo. Soprattutto
per i peccati commessi a
Roma, la città dei Papi, e in
Vaticano, la città del Papa.
Il Pontefice sa che i piccoli sono i prediletti di
Gesù. E sa che Gesù è stato
severissimo per chi osa o
ha osato scandalizzarli.
Dopo uno scandalo, i piccoli potrebbero smarrire la
speranza. Per sempre. Non
deve accadere.
Sarebbe una perdita
grande. Per tutti. Per chi
è all’origine dello scandalo
e per chi pur potendolo
evitare non lo ha fatto. Magari per quieto vivere. Forse
per incapacità. O ignavia.
Francesco sente che spetta
al ‘dolce Cristo in terra’
chiedere perdono. E lo fa.
Con parole semplici. Con
una tenerezza struggente.
Con il viso provato da un
dolore immenso.
Con tanta umiltà. Non
giudica, Francesco. Ce lo
disse, tempo fa. Non giudica perché così ha imparato
da Gesù: «Non giudicate e
non sarete giudicati». Le
sue parole hanno il sapore
del pane quando è caldo.
Hanno la limpidezza della
fonte di montagna.
Grazie, Santo Padre!
Anche noi abbiamo il dovere di chiedere perdono.
A Dio e ai fratelli. Troppo
abbiamo ricevuto. Di tutti
siamo debitori.
Ma anche a te, Padre Santo, vogliamo chiedere perdono per tutte le volte che ci siamo lasciati distrarre da tante
cose futili, e anziché tendere
alla santità siamo rimasti
ammaliati dalle insidie del
nemico delle nostre anime.
FINALI
Presidente
Matteo Renzi
Un aliado que pudiera ser
un protagonista importante
en la política internacional
y también nacional de Chile
e Italia.
Todos los italianos del
mundo estamos expectantes
del éxito de Matteo Renzi,
aspiramos a compartir responsabilidades.
Essere italiani all ‘estero
vuol dire essere due volte
italiano.
(Paolo Castellani, presidente Acli-Cile).
Boom della destra in Argentina,
pareggio coi peronisti e
ballottaggio a sorpresa
Hanno dovuto attendere sei ore dopo la chiusura dei seggi
per avere i primi risultati parziali, ma alla mezzanotte di
lunedì, la sorpresa dei cittadini argentini è stata enorme:
il peronista Daniel Scioli non è il candidato più votato delle
presidenziali 2015, ma ha a mala pena pareggiato i conti col
rappresentante della destra Mauricio Macri. Ora, si deciderà
tutto in un ballottaggio in cui le forze politiche che ne sono
rimaste escluse professano un aperto anti-kirchnerismo.
Con il 93,1% dei seggi scrutinati, la Direzione Nazionale
Elettorale assegna il 36,3% al Frente para la Victoria, il partito della presidente Cristina Kirchner e di Daniel Scioli che,
dopo tre mandati di governo, rischiano di dover sgomberare
la Casa Rosada, tallonati dal 34,7% dei voti a Cambiemos, la
coalizione capitanata da Macri. Né le primarie obbligatorie
dell’agosto scorso, non i sondaggi delle ultime settimane e
nemmeno gli exit poll di ieri sera avevano previsto il colpo
di scena.
Alla vigilia, Scioli era dato al 40%, con qualche possibilità di risolvere la disputa al primo turno. Invece, dalle
urne è emerso un rifiuto al suo programma, il disaccordo
su quanto ha fatto negli ultimi otto anni come governatore
della provincia di Buenos Aires e anche una bocciatura
all’operato recente della Kirchner, che lo ha designato suo
erede e appoggiato su tutta la linea. Il sentore che qualcosa
di inatteso stesse per accadere è arrivato poco dopo le nove di
sera, quando dal bunker di Macri è stato prima annunciato
l’ingresso al ballottaggio e poi il trionfo sulla provincia e la
città Buenos Aires, nonché sul territorio di Cordoba.
La somma dei collegi compresi in quest’area supera ampiamente la metà di tutta l’anagrafe elettorale. Conquistare
queste piazze, equivale ad ottenere tutto il paese. Senza la
disponibilità di uno spoglio definitivo, che arriverà solo tra
una settimana, non è possibile affermare con certezza chi
tra i due contendenti sia quello di maggioranza, ma non c’è
dubbio sul fatto che Scioli sia il grande deluso del primo
round e Macri l’entusiasta, premiato per aver ceduto su certe
posizioni e creato una coalizione d’opposizione.
Ora, l’ago della bilancia nel ballottaggio del 22 novembre
saranno i 4 milioni di elettori che hanno portato il peronista
conservatore Sergio Massa al 20% e il milione e mezzo che
ha preferito la sinistra radicale, i progressisti ed altre declinazioni peroniste. Nel suo discorso alla militanza, Massa
ha detto che si riunirà quanto prima coi propri quadri, per
preparare un documento pubblico in cui prenderà posizione
sul secondo turno.
Filippo Fiorini
sis shock a Palmira, legati
a colonne e fatti esplodere
I
Altro orrore a Palmira, in una Siria dove i raid russi e
quelli della Coalizione a guida Usa non fermano la furia
dello Stato islamico. I jihadisti hanno preso tre 'detenuti'
li hanno legati a tre colonne nel centro del sito archeologico
patrimonio dell'umanità e poi li hanno fatti saltare in aria.
La denuncia arriva dall'Osservatorio nazionale per i diritti
umani (Ondus) che da maggio scorso - da quando i seguaci
di Baghdadi hanno conquistato l'area - ha registrato con
drammatica puntualità le nefandezze dell'organizzazione
terroristica nell'antica città di Palmira. "E' una nuova barbarie", scrive l'Ondus, e segnala che da settimane l'Isis 'inventa'
nuove e sempre più crudeli esecuzioni, non limitandosi più
solo a decapitazioni e crocifissioni pubbliche.
Camminare: una «medicina»
efficace passo dopo passo
Una passeggiata ogni giorno dovrebbe essere una regola
per ognuno di noi, perché rappresenta una straordinaria
strategia preventiva nei confronti di molte malattie
Non ci sono scuse, perché
quasi tutti possono dedicarsi
all’esercizio fisico più facile:
camminare. Si può farlo
ovunque e con qualsiasi condizione atmosferica: basta
uscire di casa e muoversi, al
limite portando un ombrello.
Troppo banale per ricavarne
benefici? Tutt’altro. Sono
moltissimi gli studi che garantiscono l’efficacia del
cammino per mantenersi
in salute: l’ultimo è un’indagine dell’università del
Queensland, in Australia,
che ha dimostrato come rimpiazzare due ore al giorno
passate stando seduti con
due trascorse camminando
riduca dell’11% indice di
massa corporea e glicemia e
del 14% i trigliceridi nel sangue, con un “taglio” medio di
7.5 centimetri di girovita a
tutto vantaggio del rischio
cardiovascolare.
Tutti i vantaggi della
passeggiata
Ma cuore e vasi non sono i
soli a trarne beneficio, come
spiega Gianfranco Beltrami,
docente del corso di laurea
in scienze motorie dell’Università di Parma e membro
del consiglio direttivo della
Federazione medico sportiva
italiana (Fmsi): «Camminare fa bene a tutti gli organi
e apparati.
Come le altre forme di
esercizio aerobico riduce,
ad esempio, la pressione
arteriosa e il rischio di tutte
le malattie di cuore e vasi;
diminuisce l’incidenza dei
tumori, con effetti ormai acclarati su cancro al seno o al
colon e un’azione consistente
su molti altri.
Camminare rinforza i
muscoli della cassa toracica, perciò migliora la ventilazione polmonare ed è
indicato per chi soffre di
asma e bronchite; regola
il metabolismo con effetti
positivi talmente evidenti
su quello degli zuccheri da
essere un potente “farmaco”
per la prevenzione e la cura
del diabete. In più aiuta chi
soffre di stipsi e regolarizza
le funzioni dell’apparato
gastrointestinale.
La semplice camminata è ottima per favorire
la deposizione di tessuto
osseo e quindi prevenire e
contrastare l’osteoporosi,
inoltre aiuta tutti coloro
che devono perdere chili di
troppo. I vantaggi ci sono
anche per il sistema nervoso:
grazie alla liberazione delle
endorfine, camminare ha
un’efficacia antiansia e antistress, contribuendo pure
a diminuire la probabilità di
depressione».
Raccomandati diecimila passi al giorno
Controindicazioni? «I casi
in cui è sconsigliabile sono
davvero pochi - risponde
l’esperto -. Meglio evitarlo se
ci sono gravi problemi articolari. per esempio se ci si deve
operare a un’anca; sono poi
da preferire tipi di esercizio
in cui si lavora in completo
“scarico”, come la cyclette o
il nuoto, se ci sono disturbi
seri della colonna vertebrale.
La cyclette può essere una
buona opzione anche per chi
è obeso, se perfino camminare diventa complicato e toglie
il fiato».
Per tutti gli altri una passeggiata dovrebbe essere
una piacevole abitudine
quotidiana. Perché esiste
anche una “dose” di cammino
da rispettare, come per ogni
vera terapia preventiva o
curativa che si rispetti. «Il
minimo, per garantirsi tutti
i benefici possibili, è una
camminata di trenta minuti
dalle 3 alle 5 volte a settimana - raccomanda Beltrami -.
Più si cammina, visto che
si tratta di un’attività in
completa sicurezza, meglio
è: l’ideale sarebbe riuscire a
percorrere i fatidici diecimila
passi al giorno raccomandati
da innumerevoli linee guida. Anche l’andatura conta:
quella “giusta” deve riuscire a portare la frequenza
cardiaca a circa il 50-60% di
quella massima, che si può
stimare sottraendo a 220
la propria età o calcolare in
maniera più precisa sottoponendosi a un test da sforzo».
Scarpe comode e percorsi nel verde
Se non proprio sudare,
bisogna quindi impegnarsi
almeno un po’ perché camminare “funzioni”. Per essere certi che non comporti
davvero alcuni trauma, poi,
bisogna farlo scegliendo
scarpe comode e adeguate:
non servono quelle per il
running, ma bisogna comunque dedicare alla passeggiata di allenamento un paio di
calzature da ginnastica che
proteggano il piede e siano
confortevoli.
«Infine, è bene approfittare
di ogni occasione per camminare, lasciando l’auto più
lontana da casa o scendendo
dall’autobus una fermata
prima......
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JURIDICAS
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Pudahuel Santiago
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Scarica Presenza Nº 902, 1 novembre 2015