PROGRAMMA DELLA LISTA CIVICA PROGETTO CERVIA
ELEZIONI AMMINISTRATIVE CERVIA, 25 MAGGIO 2014
La nostra rotta, il nostro programma.
Siamo un gruppo di cittadini, provenienti dalla società civile e dal mondo delle professioni, con
esperienze politiche diverse, che ha deciso di mettere a disposizione della propria comunità,
competenze, passione ed esperienze per rilanciare il confronto politico a Cervia su una visione di
città sicura e solidale, dinamica e moderna. Molti di noi hanno fondato l’associazione Progetto
Cervia che ha animato in questi ultimi 3 anni il dibattito culturale e politico della città, sui temi
della lotta alle mafie, dello sviluppo turistico, della qualità del tessuto urbano, della difesa dalla
cementificazione indiscriminata del nostro territorio, ponendosi come una delle poche voci libere
nel dibattito culturale e politico di Cervia. Da una delle nostre iniziative pubbliche di denuncia dei
silenzi del Sindaco e della Giunta sull’operazione Pentagramma, è nato un movimento di opinione
per fermare la più grande operazione di speculazione edilizia mai vista prima a Cervia: la
costruzione di un grattacielo sulla spiaggia di Milano Marittima. Da troppi anni Cervia sta
lentamente declinando, perdendo competitività in termini di infrastrutture e di turismo, più in
generale a livello economico e di qualità della vita. Questa città ha sempre più bisogno di
immaginare il proprio futuro superando inefficienze e ritardi che col passare del tempo si sono
sempre più ingigantiti, pesando in maniera determinante sullo sviluppo delle imprese e sul
benessere dei cervesi.
Noi riteniamo che la Politica non sia un lavoro, ma un servizio da offrire con libertà di pensiero e
con vera autonomia intellettuale ed economica, per non essere sottoposti a ricatti o influenze di
qualsiasi tipo avverse alla Politica con la P maiuscola.
Per questo ci appelliamo a tutti coloro che ritengono opportuno, urgente e necessario un cambio di
rotta netto dell’Amministrazione di questa città. Il nostro obiettivo è aggregare la maggioranza dei
cittadini ed includere le migliori forze ed energie economiche, sociali e politiche presenti sul
territorio, superando le vecchie logiche partitiche delle appartenenze ideologiche, per determinare
un cambiamento vero dell’Amministrazione e della città. Cervia ha bisogno di un ricambio
rigenerante, un “ritorno al futuro” passando dalle qualità ed eccellenze che ha saputo costruire anni
fa e che in buona parte rischia di perdere. Vi aspettiamo per aprire assieme a noi il cantiere della
futura Cervia!
Da queste considerazioni, la scelta di impegnarci direttamente e personalmente per creare
Lista civica Progetto Cervia, che si presenta
alle Comunali del 25 maggio.
1
Vogliamo “mettere a disposizione” della città la nostra passione e le nostre competenze di cervesi,
per non tradire la nostra identità fatta di rispetto per l’ambiente, imprenditoria dinamica e
intelligente, cultura e qualità della vita. Nel corso di questi anni, abbiamo raccolto, come
Associazione, idee
e suggerimenti che intendiamo restituire ai nostri concittadini sotto forma di proposte politiche.
Vogliamo prendere spunto dalla proposta che l’urbanista Cervellati ha fatto nel corso di un nostro
convegno e proporre un piano di sviluppo a volumetria zero per contenere lo sviluppo del
residenziale sul nostro territorio.
Vogliamo cambiare il regolamento Comunale che disciplina i referendum popolari per dare nuova
voce ai bisogni ed alle idee dei nostri cittadini.
Vogliamo riprogettare e riposizionare la nostra offerta turistica nella consapevolezza che migliorare
servizi e qualità dell’arredo e dell’ambiente significa rendere più bella la città per i residenti e per i
turisti.
Vogliamo rilanciare il Centro storico favorendo le imprese che operano in quel luogo diminuendo, o
abolendo, Imu e tasse comunali.
Vogliamo creare un polo sanitario con Cesenatico per avere quell’ospedale della costa che non
abbiamo mai avuto.
Vogliamo rivedere i rapporti con Hera per avere bollette meno care e servizi migliori.
Vogliamo che il Porto di Cervia diventi Regionale e che la Regione si faccia carico delle spese
necessarie per la necessaria manutenzione.
Vogliamo un liceo o un istituto tecnico a Cervia.
Vogliamo aprire un tavolo di confronto sul forese. I cittadini delle frazioni devono avere gli stessi
servizi degli abitanti sul litorale.
Vogliamo che il Magazzeno del Sale diventi un’occasione di rilancio della storia e delle tradizioni
marinare, salinare, turistiche della città!
2
Adesso Cervia
lotta agli sprechi e porte aperte ai cittadini
Un Comune amico e vicino
Nei Comuni medio-grandi la macchina amministrativa riveste un ruolo sempre più importante sia in
termini
di capacità di sviluppare e promuovere un rapporto trasparente e permeabile alle istanze dei
cittadini,
sia nella valutazione e nell’ascolto dei nuovi bisogni.
Una moderna Pubblica amministrazione deve essere per noi in grado di semplificare al massimo le
procedure burocratiche a carico dei cittadini e rendere certe e veloci le risposte dovute.
Pur essendo già nominalmente creati alcuni servizi importanti, come lo sportello unico per le
imprese e l’ufficio relazioni con il pubblico, ancora troppo spesso la burocrazia non necessaria, gli
inutili passaggi di competenze tra gli uffici, rendono disagevole il rapporto tra cittadini e comune.
Proponiamo a tal fine la riorganizzazione della macchina amministrativa. Fondamentale per la
riuscita ottimale delle politiche amministrative è la capacità dell’organizzazione comunale di saper
tradurre le scelte politiche in atti e atteggiamenti coerenti ed efficaci.
A tale scopo riteniamo che si debba operare su alcuni aspetti:
1.
Pianta organica.
Occorre procedere ad una puntuale verifica dell’organizzazione e dell’utilizzo delle risorse umane.
Occorrono audit interni per realizzare subito uno studio che definisca le reali necessità di personale
e di pianta organica. Non è possibile che i costi del personale continuino a pesare come un macigno
nel bilancio corrente del Comune senza conoscere in maniera scientifica efficienza e bisogni del
personale stesso.
Cervia ha quasi 300 dipendenti contro i 170 del Comune di Cesenatico che pesano circa per il 40 %
del bilancio di parte corrente, riducendo la possibilità di investimenti e la capacità di spesa, ma i
servizi espressi non sembrano molto migliori a quelli di altri Comuni limitrofi. A Cervia c’è un
evidente sovradimensionamento della pianta organica: a fronte dell’esternalizzazione di numerosi
servizi non sono state infatti cedute le risorse umane. Occorre eliminare servizi inutili, migliorare la
produttività degli uffici, riportare in casa servizi, accorpare funzioni, ridurre all’osso gli sprechi di
risorse umane e finanziarie, esternalizzare il personale di alcuni servizi come quelli del verde e della
pubblica illuminazione. E’ assurdo che nel periodo estivo il Comune riduca gli orari, senza garantire
la copertura del sabato. Crediamo che questa razionalizzazione possa fare risparmiare almeno 1
milione di euro per anno al Comune.
2.
Come massimizzare le risorse e fare economie di scala.
La legge regionale 21 del 2012 prevede la possibilità per i Comuni di associare funzioni per
migliorare l’efficienza degli stessi e creare degli ambiti ottimali di programmazione delle risorse.
Sebbene ci sia nella legge un limite territoriale legato all’ambito provinciale, con il venire meno
delle province (auspicato) si potrebbe pensare all’istituzione di una unione dei Comuni tra Cervia e
Cesenatico, almeno a partire dalle questioni sanitarie, turistiche, del personale e della sicurezza del
territorio. Anche la nascita di Area asta ci spinge a ragionare per bacini di utenza e certamente il
tratto di costa tra Cervia e Cesenatico ha tanti punti in comune e sono già, di fatto, integrati nello
stesso tessuto urbano.
3.
Decentrare i servizi.
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Considerato l’elevato numero di dipendenti, è possibile ipotizzare alcuni uffici decentrati che
garantiscano i principali servizi di anagrafe, ricezione delle domande riguardanti gli aspetti
urbanistici o l’ottenimento di contributi sociali o, ancora, l’accesso ai servizi. Due uffici potrebbero
essere decentrati a Pisignano e Castiglione. Così come potrebbero essere decentrati i servizi della
Polizia Municipale al fine di aumentare la presenza delle forze dell’ordine sul territorio. Dei molti
dipendenti fissi attuali di PM, ben pochi se ne vedono sulle nostre strade per garantire un migliore
controllo del territorio dai crescenti furti di cui siamo vittime. E’ importante decentrare i servizi
soprattutto per avere un rapporto diretto con i cittadini, in particolare modo gli anziani, che spesso
necessitano di aiuto anche nell’uso di servizi fruibili per via informatica (ad es. l’ufficio anagrafe).
4.
Cervia città Smart: l’agenda digitale
di Cervia.
Il Comune di Cervia deve maggiormente impegnarsi sui temi dell’accesso alla rete, dell’e-inclusion,
del wireless pubblico e nelle scuole dei nuovi diritti digitali. In particolare occorre lavorare sull’
Open Governement, la trasparenza e l’“Open Data” quali piattaforme per lo sviluppo
dell’innovazione e strumento di partecipazione e democrazia on line. Va lanciata l’Agenda Digitale
Cervese che deve partire da un coinvolgimento della cittadinanza, della società civile e del tessuto
produttivo, per favorire l’accesso agli atti ed ai servizi comunali, per supportare con servizi on line,
il ricco tessuto produttivo esistente e favorire la creazione di un brand cittadino da utilizzare anche
come strumento per la comunicazione di carattere turistico e per il marketing territoriale. In linea
con quanto accaduto in altri contesti e, recentemente, anche per la Regione Emilia Romagna, il
Comune di Cervia si deve impegnare a dare libertà di accesso ai dati della PA anche attraverso la
pubblicazione in rete: linee di mandato, carta dei servizi, organizzazione degli uffici, Odg Consiglio
Comunale, documenti di Giunta e di Consiglio, determine dirigenziali ecc. ecc. in maniera molto
più chiara ed accessibile di quanto sin qui fatto.
5.
Gli strumenti di partecipazione.
Il Comune deve dotarsi di strumenti di consultazione popolare veri e praticabili, per consentire
l’aumento della partecipazione e la diffusione di una prassi di confronto reale. Occorre modificare
lo Statuto Comunale per rendere possibile ciò che è stato negato ad oltre 3000 cittadini che
chiedevano il referendum consultivo su un’opera di edilizia contrattata pubblico/privato che
prevede lo stravolgimento del tessuto sociale, economico, naturale del Comune di Cervia come
quella della costruzione di un grattacielo in spiaggia. Per costruire un rapporto diretto con i
cittadini, occorre che Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale cedano un po’ della loro sovranità per
guadagnare in franchezza e freschezza nel rapporto con la città. E’ allo studio la creazione di un
Forum che si occupi di fare partecipare direttamente la città in ogni settore (bilancio, lavori
pubblici, Psc, sicurezza, scuola, cultura,...). Il Forum deve nascere da un’assemblea fondativa, al
termine di un primo percorso partecipativo e deve eleggere i suoi dirigenti che devono operare in
autonomia. Il passo successivo sono i percorsi partecipativi per ogni singolo progetto o settore.
I quartieri vanno rilanciati come vero strumento partecipativo reale e non come organismo di
risonanza di ciò che fa l’Amministrazione. La loro elezione deve poter essere effettuata assieme
all’elezione del Consiglio Comunale e sulle materie di competenza del territorio, devono essere
sentiti con parere obbligatorio. I quartieri devono essere uno snodo vitale e importante nel rapporto
con i cittadini, devono promuovere la raccolta di opinioni, organizzare assemblee che incidano
veramente nei processi di formazione delle decisioni. Va intrapreso un percorso di Bilancio
Partecipativo attraverso il quale le scelte di investimento vengano definite non in base alla volontà
di pochi dirigenti di partito, ma come sintesi di un percorso di confronto continuo con la
cittadinanza. Ogni anno prevediamo di effettuare incontri pubblici coi cittadini singoli o associati in
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tutte le sedi possibili: dai quartieri, ai luoghi pubblici non istituzionali. A questo vogliamo
aggiungere una partecipazione complementare organizzata su base tematica, attraverso il
coinvolgimento di categorie professionali o lavorative (sindacati, imprenditori, studenti..), per
permettere una visione più completa e approfondita della città che non si basi solo su un concetto
territoriale. Anche il PSC e tutti gli strumenti di indirizzo più importanti vanno condivisi coi
cittadini attraverso il Forum focus group, riunioni con gruppi informali, associazioni, imprese sin
dal momento della loro preparazione e non solo, come in uso, dopo la presentazione del piano
strutturale.
6.
Liberare nuove risorse finanziarie.
Per produrre gli investimenti futuri occorre liberare nuove risorse finanziarie attraverso la riduzione
delle spese fisse del bilancio comunale, anzitutto attraverso una ridefinizione effettiva della pianta
organica e una riduzione al minimo delle consulenze e delle collaborazioni esterne.
L’Amministrazione comunale destina troppe risorse per la parte corrente e troppo poche per gli
investimenti rispetto ad altre città concorrenti della costa. È necessario individuare nuove risorse
economiche da:
a. aumento sensibile dei contributi comunitari e regionali con creazione di un apposito staff
all’interno del Comune
b. alienazioni di beni comunali inutilizzati e/o improduttivi
c. attivazione di meccanismi di coinvolgimento di risorse private in opere e servizi di pubblica
utilità
d. rimodulazione della tassazione locale attraverso una diminuzione delle tasse sulla prima casa ed
aumento della tassazione sulle seconde e su quelle sfitte. Introduzione di forme di
compartecipazione alla spesa pubblica da parte di turisti e imprenditori legandole a investimenti
chiari e condivisi
e. dismissioni delle partecipazioni societarie in Hera e Cervia Turismo e valutazione della
possibilità di costituire un’azienda pubblica dei servizi con altri comuni della costa, magari partendo
da quelli già svolti dall’esistente Cesenatico Servizi
f. riduzione delle spese energetiche del Comune, attraverso gestione in modalità “Esco” degli
impianti di pubblica illuminazione ed esternalizzazione di tale servizio.
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Adesso Cervia da località balneare, a città turistica
Centralità del turismo nell’economia di Cervia
Premesso che la legislazione regionale turistica degli ultimi anni ha concretizzato due concetti
fondamentali,
quello della necessaria riqualificazione delle imprese turistiche e quello dell’imprescindibile
collaborazione tra pubblico e privato, molto deve ancora essere fatto per rilanciare l’elemento su cui
si basa la forza del “sistema economico costiero”, ovvero il “fattore uomo”: il turismo dal volto
umano, una garanzia di qualità.
1.
Piano di comunicazione turistica.
Il sogno di Progetto Cervia è quello di trasformare Cervia da località balneare, a città turistica
aperta tutto l’anno. A questo proposito diventa fondamentale la capacità di “programmare il futuro
turistico della città” secondo un visione strategica e che incentivi le politiche di marca della località.
Occorre in tal senso pensare a un vero e proprio piano di comunicazione turistica, in grado di
differenziarsi rispetto a quello di altre aree della costa e affinché l’immagine di Cervia non venga
lasciata vegetare ancora spontaneamente e senza una politica di marketing specifica. Altre località
della costa, pur all’interno di una politica di marchio regionale, stanno già promuovendo
un’immagine peculiare e stanno facendo ragionamenti sulla possibilità di creare un proprio marchio
specifico, con un’idea coordinata di comunicazione più incisiva rispetto ai punti di eccellenza del
proprio territorio e ai target prescelti. Senza un piano di marketing territoriale chiaro e condiviso da
tutti, che coordini e distingua per esempio nella promozione e commercializzazione, porzioni di
territorio con vocazioni diverse, come effettivamente sono Cervia, Milano Marittima e Pinarella, si
rischia di sprecare risorse pubbliche e private, facendo perdere occasioni importanti all’intero
sistema.
2. Lo sviluppo della città.
In considerazione dei notevoli e veloci cambiamenti della domanda turistica, poiché l’offerta deve
sempre più caratterizzarsi anche per le qualità del tessuto urbano e sociale, il nostro Comune deve
ripensare in prospettiva, lo sviluppo della città. Infatti, siccome i turisti scelgono sempre più, oltre
che per le infrastrutture ricettive, anche per i servizi sociali e sanitari della città, per la viabilità
piuttosto che per le occasioni culturali, questa città deve cominciare a rispondere con soluzioni
credibili al problema del traffico automobilistico caotico ed insostenibile di Milano Marittima, alla
mancanza di parcheggi (soprattutto a Pinarella e Milano Marittima), alla scarsa valorizzazione delle
Terme di Cervia, a una crescita spesso indiscriminata del tessuto urbanistico e ad una scarsa
valorizzazione delle tradizioni e della storia di Cervia che deve passare dal recupero del Magazzeno
Darsena, a Museo del Sale nel mondo e dalla riconnessione tra il centro e la periferia tra la Cervia
Nuova e quella Antica. Oggi più che mai la nostra città deve puntare a diventare una città Verde ,
Biologica e Sostenibile, spostando le auto e il caos dalle zone centrali, migliorando i trasporti
pubblici per il raggiungimento della spiaggia, costruendo parcheggi sotterranei o multipiano a basso
impatto ambientale.
3.
Una città, tante occasioni per fare turismo.
Va segmentata“l’offerta dei turismi”, tra il culturale e gastronomico del centro città, tra vacanza
attiva, sport, terme e wellness a Milano Marittima e tra il congressuale e il turismo sociale a
Pinarella e Tagliata. Progetto Cervia sostiene che questa città ha bisogno anche nel settore turistico
di una spinta maggiore a innovare nelle tecnologie e negli strumenti legati ad internet, soprattutto
attraverso un miglior uso del web marketing, dei social, del brand awareness della nostra città. Solo
rilanciando un’idea di città più a misura d’uomo e di relazione si può ripensare in maniera vincente
la sfida turistica del terzo millennio.
6
4.
Consulta cittadina.
Riteniamo infine che nella città debba crescere la consapevolezza che non esiste un’economia
locale bipolare fatta di turismo da un lato e di comparti “minori” dall’altro. L’economia locale deve
essere messa a “sistema” attraverso l’integrazione di componenti diverse, ciascuna delle quali deve
essere posta in condizione di svolgere il proprio ruolo.
Promuovere il turismo non è infatti un’azione unidirezionale rivolta agli imprenditori direttamente
coinvolti, ma costituisce un punto di forza per farne il vero volano economico della città. Maggiori
presenze significano in ogni caso aumento della domanda diretta e indiretta di beni e servizi, fattori
indispensabili alla circolazione di ricchezze a tutti i livelli, dalla produzione al commercio,
all’artigianato, ai servizi alla persona. Proponiamo a tal proposito, la creazione di una consulta
economica-cittadina quale strumento di dibattito e di coordinamento delle attività economiche,
luogo del confronto e del coinvolgimento degli operatori economici per il comune impegno di
sviluppo della città. Tutte le iniziative comunali dovranno nascere dal confronto chiaro e trasparente
fra cittadini ed operatori del settore all’interno della Consulta.
1. Recuperare la storia e le tradizioni di Cervia.
Vanno recuperati alcuni ambiti urbani di grande valenza storicoculturale-turistica:
1a. il recupero archeologico e la promozione turistica della Cervia Vecchia e Ficocle per recuperare
la memoria storica ed utilizzarla per la promozione della città;
1b. la riqualificazione del Quadrilatero, rilanciare il Centro Storico attraverso una politica di
incentivi per riportare commercio, bar e ristorazione e residenti affiancandosi alle famiglie dei
salinari perchè ottengano la possibilità di acquistare a prezzo concordato le abitazioni in cui
risiedono da secoli e stimolarne il restauro (anche promuovendo azioni che ne chiedano la proprietà
direttamente);
1c. il Magazzeno Darsena in cui inserire il Museo della Storia del Sale con la Darsena da adibire a
zona di mostra delle imbarcazione storiche. E’ il luogo ideale dal quale partire per realizzare
l’Ecomuseo della Civiltà del Sale, che si sviluppa in due luoghi:
• il comparto dei Magazzini del sale, che comprende i Magazzini Torre e Darsena e la Torre San
Michele. La Torre San Michele, rappresenta la struttura idonea a realizzare il più importate Centro
di Documentazione libraria e visiva sulla civiltà del sale nel mondo. I Magazzini del Sale di Cervia,
già ora sede di Musa, il Museo del Sale di Cervia, devono diventare il punto di partenza di un
percorso guidato attraverso la storia di Cervia e della sua Salina. All’interno del Magazzino del Sale
Darsena si propone la realizzazione del Museo della Civiltà del Sale nel Mondo;
1d. la Salina di Cervia, che comprende il Centro Visite della Salina, la Salina Camillona, la Salina
di Cervia e Cervia Vecchia che potrebbero essere collegate attraverso i canali e le piste ciclabili al
centro città.
1e. Il Borgo Marina, occorre decidere sulla definitiva pedonalizzazione, fatti salvi i passaggi
obbligatori dei mezzi delle attività produttive ive esistenti, procedere alla riqualificazione degli
arredi, al riordino delle attività commerciali e ad una migliore regolamentazione della gestione delle
attività relative alla pesca e alla vendita del pesce.
2. Promuovere l’idea della wellness valley.
L’area della costa romagnola per le attività commerciali ed economiche esistenti, legate allo sport e
alla vacanza attiva, alla qualità dell’ambiente, al termalismo, alla gastronomia si presta, quasi
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naturalmente, a diventare un sistema integrato per lo sviluppo del benessere.
Occorre dunque stimolare e incentivare l’innovazione imprenditoriale attraverso lo sviluppo di
nuove forme di impresa nel settore del wellness (beauty farm, centri talasso-terapici, ecc.), legando
maggiormente il territorio a una filosofia di miglioramento qualitativo del tessuto urbanistico, dei
servizi, dell’ambiente e della vita dei suoi cittadini e favorendo anche dal punto di vista della
programmazione territoriale l’insediamento di queste nuove imprese. In tale contesto, riteniamo
siano da percorrere diverse direttrici:
2a. La valorizzazione delle terme. Le terme sono una risorsa fondamentale per la città che occorre
valorizzare legandole maggiormente alle imprese turistiche del luogo, sia sotto l’aspetto
promozionale che dei servizi fruibili in maniera integrata, ma aumentando e migliorando anche
l’offerta del trasporto pubblico per raggiungerla. Occorre pensare ad una promozione del “prodotto
Cervia” più legata al termalismo e al benessere e valutare la possibilità di integrare attorno al nucleo
urbanistico termale anche altre attività legate alla forma psico-fisica e al benessere, favorendo anche
attraverso piani integrati, una presenza qualificata di commerciale nelle vicinanze.
2b. Le aree delle colonie di Pinarella-TagliataMilano Marittima. Il patrimonio enorme delle colonie
di Pinarella e Tagliata può essere una risorsa straordinaria per riqualificare e rilanciare il nostro
turismo. Occorre sbloccare la logica dei comparti che ha tenuto ingessate queste aree, anche a fronte
di imprenditori pronti ad investire. Vanno individuate nuove tipologie di impresa turistica che
possano aiutare la nostra località a render più completa e moderna la gamma di offerta ricettiva e,
soprattutto, occorre investire sul turismo congressuale e sociale nelle colonie di Pinarella e Tagliata
e su quello Ricreativo e Sportivo per Milano Marittima.
2c. La risorsa della spiaggia. La Bolkenstein è un problema concreto, va risolto stando al fianco
degli imprenditori: la spiaggia è l’asset storico del nostro turismo e deve continuare ad essere
l’elemento trainante attorno al quale far crescere tutta la città nella certezza e nel rispetto delle
regole.
2d. Il polmone verde: le pinete di Milano Marittima, Pinarella e Tagliata. Le condizioni di
sofferenza della pineta richiedono il ripensamento urgente delle politiche di gestione. In alcune zone
si potrebbe agevolare la creazione di una zona attrezzata con attività ludiche (chioschi giochi
giostre) e percorsi ciclabili per le famiglie e i bambini (per esempio all’Anello del Pino a Milano
Marittima).
Basta con le svendite delle aree pinetali.
3. La promo-commercializzazione e l’informazione turistica.
La realizzazione dei club di prodotto ha generato numerose e qualificate iniziative di promocommercializzazione per allungare la stagione e promuovere nuovi segmenti turistici.
L’amministrazione deve dare spazio e spazi a tutte le realtà sportive e culturali che dimostrano di
saper svolgere la loro attività mettendola al servizio del cittadino e del turista. Occorre dare
continuità agli eventi culturali come ad esempio mostre, concerti, esibizioni sportive, spettacoli
teatrali, utilizzando anche spazi già in essere come il Palazzo dei congressi ed il nostro teatro. È
nostra intenzione inoltre perseguire la politica di destagionalizzazione dell’attività turistica
attraverso un’attenta programmazione degli eventi, supportandola anche con logica e
professionalità, per favorire in momenti di minor afflusso turistico l’arrivo di persone. Occorre
lavorare per trasformare Cervia Turismo in società partecipata dal pubblico, ma a maggioranza di
capitale privato, evitando di dover ripianare ogni anno bilanci in rosso.
Si propone l’apertura di due nuovi punti di informazione turistica all’entrata di Cervia dalla S.S.254
per Forlì, nei pressi della futura rotonda di ingresso e a Milano Marittima nei pressi del parcheggio
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dell’ex area Mantovana.
4. Il modello economico del futuro.
Il notevole dinamismo economico delle imprese deve spingere l’Amministrazione pubblica a
migliorare la qualità dei servizi, coordinando maggiormente l’iniziativa privata con quella pubblica
nella fase di elaborazione delle strategie di marketing turistico e soprattutto aumentando la capacità
del pubblico di indirizzare gli investimenti in maniera congiunta e coordinata col privato.
Tutto ciò si può realizzare anzitutto attraverso la leva urbanistica mirata alla riqualificazione del
territorio sia dal punto di vista ambientale che strutturale.
L’esigenza di destagionalizzare va affrontata, anzitutto, migliorando i collegamenti con le grande
direttrici viarie ed economiche italiane e internazionali e attraverso l’assunzione di un ruolo guida
tra i Comuni della Riviera Adriatica, al fine di promuovere la realizzazione del “corridoio
adriatico”, nella progettazione della nuova E55. Un corridoio che permetterebbe di rendere più
appetibile il territorio della costa non solo ai turisti, ma anche alle imprese manifatturiere e del
terziario.
Di fondamentale importanza in questo senso sarà la capacità di concertazione con gli altri Comuni
dell’entroterra, per rafforzare e ampliare i collegamenti con Forlì e con Cesena, soprattutto nel tratto
da Cervia alla E45, che faciliterebbe l’afflusso turistico, ma anche l’insediamento di aziende di
complemento o servizio al settore turistico.
5. La collaborazione pubblico-privato.
L’intervento nell’ economia turistica della città è guidato dalla collaborazione pubblico-privata.
Tutte le iniziative comunali debbono vivere nel confronto fra gli operatori singoli o associati e lo
specifico Assessorato al Turismo all’interno della Consulta del Turismo.
Gli impegni di Progetto Cervia:
1. Riduzione dell’Imu alle attività produttive
2. Miglioramento della manutenzione del territorio
3. Miglioramento dei collegamenti a livello turistico tra costa e forese
4. Eliminazione dei parcheggi a pagamento a Milano Marittima durante il periodo invernale
5. Miglioramento dei trasporti pubblici verso il mare
6. Allestimento di nuovi chioschi informazione turistica all’ingresso di Cervia e a Milano Marittima
nell’area prospiciente il grattacielo
7. Riqualificazione zona retrostante i bagni di Milano Marittima
8. Realizzazione Museo della Civiltà del sale nel Magazzeno Darsena
9. Realizzazione sottopassaggio SP71 Bis
10. Realizzazione Rotonda delle saline SP254
11. Creazione sottopassaggio via Martiri Fantini
12. Riqualificazione centro storico e Borgomarina
13. Riqualificazione centro Milano Marittima
14. Sblocco area colonie Pinarella e Milano Marittima
9
Adesso Cervia
cultura è sviluppo
Nella concezione dei programmi elettorali solitamente si riserva alla cultura un angolino, quasi ci si
vergogna della cultura che viene trattata come un argomento a sé stante, svincolato da tutto il resto.
Occorre fare un vero e proprio salto di mentalità e capire l’importanza della cultura anche in città di
dimensioni non grandi e a vocazione turistica: perchè sia economicamente e socialmente produttiva,
la cultura deve configurarsi come un processo di investimento e di produzione, non come una
rendita. “Il turismo culturale è una conseguenza dello sviluppo culturale, ma non può esserne la
causa: se i nostri antenati avessero ragionato con la nostra stessa mentalità, il patrimonio culturale
italiano oggi non esisterebbe” scrive P.L.Sacco.
Anche sul livello locale si può percepire e toccare con mano quale sia il valore economico e sociale
della cultura: “è una piattaforma innovativa (materia prima dell’economia della conoscenza), è un
fattore di sviluppo cognitivo e quindi
di qualità della vita; è un fattore di coesione e integrazione sociale; è un asset identitario e turistico”.
Le istanze culturali sono fondamentai per attrarre investimenti.
Il Comune di Cervia investe nelle politiche culturali quasi un milione di euro all’anno.
Queste risorse vanno utilizzate molto meglio e occorre costruire uno strumento per convogliare
fondi pubblici e privati
sulla cultura, mettendola anche “al servizio” dello sviluppo economico e turistico. Cervia poggiava
su alcuni eccellenze, ma che
si stanno sempre più degradando. Negli anni ‘70, unica fra le città della sua dimensione, aveva un
depuratore, un piano regolatore e “Cervia Ambiente”, una fondazione che si occupava di tematiche
ambientali e l’attività della fondazione contribuiva a tracciare la linea di politica ambientale e
culturale della città. Tutto questo è scomparso, la Fondazione Cervia Ambiente prima resa
“innocua”, poi chiusa, le politiche ambientali hanno ceduto i passo completamente al mattone.
Negli ultimi anni sono scomparsi eventi di respiro internazionale (Arrivano dal Mare! Festival dei
Burattini e delle Figure), il rapporto con Ravenna Festival, di forte respiro nazionale e promozionale
(Radio Tre in Festival e Itinerari Azzurri). Bisogna riportare la cultura e l’ambiente al centro.
Il primo passo è costituire un’Istituzione (Cervia Cultura) attorno ad un luogo importante (ad
esempio la ex Scuola Media Ressi in viale Roma, oppure recuperando il CRAL, che, di proprietà
regionale, giace inutilizzato da decenni). L’Istituzione dovrebbe comprendere Cervia Ambiente, la
Biblioteca Comunale, la Scuola di Musica, il Museo del Sale, il Teatro Comunale.
L’Istituzione è fondamentale per
a. Cambiare struttura alle attività e al finanziamento del Teatro Comunale che deve poter essere
“usato” anche per sviluppo e marketing territoriale
b. Riorganizzare e dare autonomia alla Scuola di Musica, alla Biblioteca Comunale e al Museo del
Sale per la gestione e il reperimento fondi.
c. Verificare la possibilità di utilizzare a scopo culturale i contenitori di pregio del Comune (ad es
anche il Palazzo Comunale)
d. Recuperare la palazzina ex-scuola Media Ressi o il CRAL come sedi di associazioni, ma anche di
attività cioè spazi laboratoriali, sala prove veramente accessibile, sale di lettura.... Occore
promuovere laboratori teatrali e musicali multiannuali che partano dalla scuola dell’obbligo per poi
continuare in orario pomeridiano negli anni successivi.
e. Lavorare con le eccellenze regionali per costruire partnership con le maggiori istituzioni culturali
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per dare un carattere organico e permanente agli eventi estivi e permetterne uno sfruttamento
turistico. Bisogna tornare a rendere Cervia attrattiva anche attraverso la politica degli eventi
culturali e allungare la stagione anche attraverso eventi in primavera o autunno.
f. mettere in sintonia i privati che ospitano eventi (anche piccoli, ad esempio la musica live di pub e
e ristoranti) o che potrebbero spitarli (ad esempio alberghi) per stimolare un’offerta musicale di
qualità (ad es la classica in piccoli ensemble in rapporto ai grandi festival o istituzioni regionali)
g. Costituire un ufficio per la ricerca fondi pubblici e privati di carattere culturale e creativo (incluso
il turismo). Questo ufficio permetterebbe di costruire partnership per obbiettivi con altri enti locali e
uscire da strutture generaliste che contribuiscono a creare sottoenti di distribuzione di contributi
spesso di carattere europeo.
h. Occorre fare una battaglia per un liceo e per costruire rapporti forti con le Università, chiedere
una sede di corsi e seminari.
i. l’Associazionismo va stimolato, aiutato e responsabilizzato, soprattutto quello giovanile. Mentre
altre esperienze di qualità (ad esempio la Libera Università degli Adulti) e il volontariato vanno
sostenute.
l. da ultimo è fondamentale riprogettare il bando per il Magazzeno del Sale Darsena a partire dal
progetto Città del Sale e farne un motore dello sviluppo di tutta la città. Il futuro viene dal passato e
dalla sua creatività.
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Adesso Cervia
una città che valorizza la scuola
Tante criticità che riguardano gli istituti scolastici e la loro fruizione, tenendo presente che
l’istruzione
è il primo passo verso la creazione di una cittadinanza consapevole e pronta ad abbracciare nuove
sfide per il futuro. Il lavoro che Progetto Cervia ha in serbo per la scuola, passa attraverso diversi
obiettivi e altrettante battaglie.
1. Non dividere la Scuola Media Gervasi.
La proposta del Consiglio d’Istituto della Scuola Media Ressi Gervasi di tenere unita la media va
supportata. Perchè occorre un’unica scuola media:
1a. la difficoltà di comporre classi “eterogenee” al loro interno e “omogenee” tra di loro si amplifica
in maniera determinante. Se era complicato farlo con una platea di 200 nuovi alunni, farlo con 100
alla volta è molto peggio;
1b. la stessa difficoltà si avrà per l’offerta formativa (ad esempio sarà impossibile mantenere la
stessa offerta per quanto riguarda la lingua straniera nei due istituti, con il rischio che francese e
tedesco non siano più presenti);
1c. la gestione amministrativa della scuola si complica senza motivo. Nello stesso edificio, senza
reali divisioni, coabiteranno 600 alunni, di cui 300 facenti capo ad una direzione e 300 ad un’altra,
con un caos, sentendo anche i dirigenti e il personale non docente, che si preannuncia difficilmente
affrontabile. La gestione degli spazi comuni, la responsabilità per la sicurezza o anche un semplice
litigio fra due ragazzi si potrà trasformare immediatamente in un problema tra istituti;
1d. i laboratori rischiano di essere ridotti o di scomparire, inaugurato lo scorso anno, sarà chiuso.
1e. non c’è nessuna garanzia che arrivino dirigenti di ruolo
2. Il trasporto scolastico.
Rimane molto problematico e insufficiente il trasporto dei ragazzi alle scuole superiori, soprattutto
nel cesenate. Occorre intervenire per evitare che le corse siano affollatissime e che in alcuni giorni i
ragazzi debbano aspettare ore per il rientro. I corsi pomeridiani dell’Ipssar sono spesso off-limit per
chi abita nel forese per mancanza totale di trasporti pubblici, ed in questo caso la criticità riguarda
percorsi urbani.
3. Scuola Superiore.
Abbiamo sempre sentito la stessa litania da trent’anni: “non si può fare niente”, nel frattempo a
Cesenatico hanno aperto un Liceo Scientifico e un Istituto Tecnico (Ragioneria e Turistico). A
Cervia esiste solo l’Istituto Alberghiero: occorre mettere di nuovo in primo piano la necessità di un
liceo. Parallelamente occorre continuare la battaglia per rendere più agevole la frequentazione dei
Licei e degli istituti tecnici di Cesena, Ravenna e Forlì (liceo musicale). Occorre rendere meno
complicato il rapporto fra studenti degli Istituti Alberghieri (sia Ipssar che IAL) e mondo del lavoro.
4. Università.
Occorre pensare di trasferire a Cervia un corso universitario legato all’ambiente o alla cultura,
facendo entrare anche la nostra città dentro i percorsi dell’Alma Studiorum di Bologna.
5. Edilizia scolastica.
Esistono difficoltà in quasi tutto il territorio (la Scuola Media ha avuto per mesi, fino a qualche
giorno fa, una fogna a cielo aperto nel giardino). Anche dove sono stati fatti interventi di edilizia
importante (vedi Milano Marittima) e sono stati investiti, giustamente, molti soldi, ci sono già
problemi (a Milano Marittima la mensa è piccola e la palestra non può essere usata dalle società
sportive se devono partecipare a gare di basket o pallavolo perché non ha spazio sufficiente). Inoltre
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esistono degli spazi ex scolastici, che fino a qualche anno fa ospitavano corsi interamente finanziati
dalla Regione e dal Fondo Sociale Europeo: diversi corsi sono stati fatti emigrare e i locali sono
vuoti e stanno cadendo a pezzi. Occorre una attenta ricognizione per reinvestire nei luoghi
dell’istruzione e nella loro sicurezza.
6. Rapporto con il territorio.
Le risorse culturali del Comune non hanno un rapporto sinergico con la scuola, né il Teatro
Comunale, né la Scuola di Musica, né il Museo del Sale, né la Fondazione Cervia Ambiente. Non
esistono laboratori musicali o teatrali né in orario scolastico, né pomeridiani. Un po’ meglio con le
società sportive, ma anche questo, in maniera non organica (ad es. il Golf Club non ha rapporti con
la scuola elementare di Milano Marittima, la Piscina comunale è poco utilizzata...).
Il Comune deve dare un indirizzo forte, non possiamo permettere che questo distacco (sia in ambito
culturale che sportivo) cresca e faccia perdere potenzialità alle nostre scuole e occasioni ai ragazzi.
Non ci sono laboratori teatrali, né musicali (si pensi soprattutto alla fascia 11-18 anni). La
Biblioteca Comunale ha sale di studio limitate sia negli orari che negli spazi, poco frequentabili
soprattutto dagli studenti universitari fuori sede. Infine vanno ricordate anche, sul versante turisticoistruttivo, le potenzialità dei corsi residenziali: una grossa perdita si è registrata con l’esperienza di
Itinerari Azzurri, nata proprio a Cervia, che è dovuta emigrare già qualche anno fa.
7. Partecipazione e assistenza alle famiglie.
È importante costruire un rapporto, assieme al mondo della scuola, più attento e sensibile alle
problematiche delle famiglie. Soprattutto per la scuola media e media superiore, dove comincia a
vedersi già il problema della dispersione e dove è più importante l’approccio con i ragazzi per l’età
adolescenziale. Occorre favorire l’erogazione di fondi per l’acquisto di materiale didattico, favorire
l’organizzazione direttamente o indirettamente di corsi di recupero presso le scuole, favorire la
nascita di associazioni di genitori. Ne esistono alcune, vanno supportate e stimolate, se si riducono
solo alla pur meritoria raccolta fondi, sarebbe un’occasione persa. Occorre inoltre che i consigli
d’Istituto e di Circolo siano più coinvolti nelle decisioni dell’Amministrazione, adesso sono ai
margini, soprattutto se non “ortodossi” politicamente.
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Adesso Cervia una città a misura di clienti e di commercianti
Il Commercio come “motore giornaliero” della nostra citta’
Le difficoltà del commercio a Cervia hanno radici profonde e sempre più spesso siamo spettatori di
un vero e proprio bollettino di guerra, il numero degli esercizi commerciali che chiude ogni anno in
provincia ed in città è qualcosa di allarmante. Progetto Cervia propone quindi di rivedere alcune
tematiche e parametri al fine di trovare anche per il commercio un suo ruolo e una sua linea di
sviluppo. La proliferazione degli ipermercati e dei grossi centri outlet, non ultimo l’abusivismo
commerciale e l’accesso al credito sono tra i primi fattori di questo costante stillicidio di attività.
In questo contesto va sottolineata la perdita di attrattiva della nostra città, in particolare di Milano
Marittima, non sostenuta dall’attuale amministrazione comunale e senza alcun piano di sviluppo
organico per il commercio. Urge correre ai ripari attraverso un piano del commercio che sia studiato
sul futuro di questo settore, un futuro che passa anche dalla riqualificazione del passato e dalla
rivalutazione delle nostre attività commerciali. Occorre attrarre traffico e consumo sia dalle località
vicine, storicamente zoccolo duro delle nostre attivita’ commerciali, e sia dal turismo commerciale
nazionale di qualità che purtroppo non vede piu’ in Milano Marittima, Cervia o Pinarella come
punto di riferimento. Ogni centro commerciale del comune di Cervia deve diventare un
“Department Store” a cielo aperto, in modo che ogni parte della nostra città possa svilupparsi
autonomamente, avere una identità chiara e capacità promozionali definite per tempo. Modificare il
piano sosta rimane fondamentale per riportare intanto un flusso di consumatori pronti a fruire delle
nostre importanti attività: sosta libera nei periodi di bassa affluenza e, con un accordo con il sistema
commerciale, rimborsabile per chi acquista. Anche l’e-commerce può diventare una grande
opportunità promozionale. Un tema da non sottovalutare sono i flussi commerciali, persone che si
muovono in un ambito di opportunità e capacità di offerta: un luogo che offre vetrine accese e viali
illuminati, crea un flusso automatico di presenze. Bisogna costruire occasioni per riportare i turisti
nei centri di Cevia, Milano Marittima e Pinarella e occorre farlo con un piano concordato in modo
che gli eventi siano utilizzati nelle campagne di promozione e di commercializzazione.
Sull’abusivismo commerciale una idea semplice ed efficace: se la lotta fosse fatta di più alla fonte
(ad es. in stazione e meno tra gli ombrelloni e sin dai primi giorni della stagione) i risultati si
vedrebbero di più e subito. Sono altresì necessarie azioni di sgravio fiscale e soprattutto burocratico
per chi apre nuove attività, mettendo al servizio del cittadino che intende investire non un apparato
macchinoso e lento, ma un ufficio specifico che sia di supporto ed informazione immediata sulle
normative e sugli iter burocratici. Molto spesso i commercianti si trovano a pagare in anticipo tasse
di occupazione suolo pubblico, bolli ecc. senza avere la certezza che poi vi sia l’effettiva
autorizzazione ad operare ed aprire in tempi congrui con le necessità di chi fa impresa.
Ricapitolando quindi :
a. più attenzione a chi investe e fa impresa commerciale, più attenzione a chi portiamo ad operare
sul suolo pubblico, meno burocrazia per chi vuole fare piccoli spettacoli per la propria attività (dalla
sfilata di moda bimbi al concertino live ecc..),
b. meno fiscalizzazione e più assistenza nella presentazione delle pratiche, filtri sulle tipologie di
mercati e affini, recupero dei centri commerciali in ruolo culturale e identificativo, inutile aprire
negozi di bigiotteria indiana limitrofi a negozi di lusso.
c. Recuperare lo spirito di quartiere come già peraltro espresso dalle proloco e dalle associazioni di
promozione locale e riportarlo come offerta attrattiva. Svilupparne le energie e le capacità
organizzative.
d. Eventi e piani di attrattiva di rilievo in partnership con brand di rilievo nazionale ed
internazionale che possano realmente dare vigore e stimolo al ritorno alle nostre attività. Vere
“Fashion Nights” dove i commercianti, assieme alla città, costruiscano eventi per tutti e opportunità
reali per i propri clienti.
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Adesso Cervia una città più forte e sicura
Una percezione determinante
La sicurezza pubblica è probabilmente da sempre, l’argomento che sta più a cuore ai cittadini. Il
bisogno di sentirsi sicuri e sereni nella propria casa e nella propria città, il non doversi preoccupare
quando i figli escono di casa, rappresenta una necessità primaria. La nostra località, un tempo
considerata un’oasi felice, ora lo è molto meno. La paura e l’esasperazione sono sempre più
crescenti, non ci si sente più tutelati, la sensazione è di impotenza nei confronti di chi delinque.
Dotarsi di grate, sistemi d’allarme, telecamere a circuito chiuso, cani da guardia non è sufficiente, i
reati sono commessi alla luce del sole con la massima tranquillità. Chi commette reati è sempre più
tutelato da una crescente impunità, dovuta all’appesantimento del sistema giudiziario, con
conseguente mancanza di certezza della pena. Una delle conseguenze di tutto questo è vedere gli
stranieri come una minaccia e non come una risorsa.
La sicurezza è anche educazione civica e rispetto della legalità, serve aumentare la formazione
all’educazione civica e alla cittadinanza attiva nelle scuole di ogni ordine e grado ed è necessario un
ritorno al controllo maggiore del nostro territorio, da parte di cittadini e forze dell’ordine pubbliche
e private. Vanno tutelati tutti i settori, oltre la difesa della persona e della proprietà privata, serve
sicurezza negli esercizi pubblici, nel commercio, nella viabilità, sulla spiaggia, nei parchi, nelle
pinete, ecc. Una città sicura è anche un ottimo biglietto da visita per un turismo sempre più esigente,
che vede la necessità di intensificare la prevenzione, il controllo e, se e quando necessaria, una
ferma repressione.
La prostituzione, l’abusivismo commerciale, i venditori di rose e i finti mendicanti sulle strade e ai
semafori sono spesso in connivenza criminale, un segno di degrado e di mancanza di controllo sulla
città.
Il Sindaco in sintonia anche con quelli delle località limitrofe, può mettere in atto un “patto di
sicurezza metropolitana”, istituire una banca dati degli accattoni, finti mendicanti e venditori
abusivi, spesso molesti e organizzati, e chiedere alla Prefettura l’allontanamento con foglio di via ed
eventuale espulsione dal territorio nazionale; si evita così che vengano cacciati da un Comune e
vadano nel paese vicino.
Vogliamo quindi garantire più tutela per turisti e per i cittadini. Avere garantita la sicurezza pubblica
è un diritto costituzionale che riguarda tutti, residenti e non, in qualsiasi momento della giornata e in
qualsiasi attività si svolga all’interno e fuori della famiglia. Per far ciò, è quindi basilare non solo un
contingente di uomini e mezzi di polizia adeguato alle situazioni nei diversi periodi dell’anno, ma
anche una organizzata e sinergica pianificazione degli interventi. Si è coscienti che tutto quanto
sarebbe necessario a tale scopo non è nelle possibilità di intervento di un Sindaco, ma questi, può e
deve tenere alta l’attenzione sulle autorità preposte sollecitandole ad un sempre maggiore
coordinamento.
Si è altresì nella convinzione che a Cervia serva una maggiore distribuzione dei servizi di Polizia
Municipale anche nel forese, serve l’installazione di altre videocamere di sorveglianza sul territorio,
forese compreso, non solo per elevare contravvenzioni, ma anche ai fini di deterrente, prevenzione e
documentazione di atti criminosi; serve una dislocazione di telecamere nei punti nevralgici del
territorio, strade di accesso e parcheggi, per un controllo degli automezzi in transito; serve quindi
dotarsi di una centrale operativa video che nelle varie situazioni rilevate sia in grado di interagire in
stretta e tempestiva collaborazione, oltre che con le altre forze dell’ordine, vigili del fuoco e 118,
anche coi privati istituti di vigilanza.
Proponiamo una concezione diversa di polizia, da un ruolo di “forza pubblica” a ente di “servizio”.
Per questo motivo la Polizia Municipale dovrà portare i suoi addetti ad un sempre più stretto
contatto con i cittadini; oltre al rafforzamento del servizio di pattuglia, occorre una centrale
operativa che possa monitorare le telecamere di videosorveglianza e un nucleo speciale
antiabusivismo in spiaggia che dietro apposita ordinanza comunale provveda al sequestro e
distruzione della merce contraffatta e illecitamente venduta.
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Sicurezza vuole dire anche, stretta collaborazione con la Protezione Civile, con una periodica
verifica dei piani di prevenzione e verifica di una attenta gestione delle comunicazioni tra gli Enti;
lo scopo è quello di determinare una efficace prevenzione dei possibili danni derivanti dai rischi
nella nostra località.
Pur considerando in alcuni casi gli investimenti necessari e le risorse disponibili, ci si propone un
impegno alla realizzazione di:
1. una puntuale sollecitazione e pianificazione di una maggiore collaborazione fra istituzioni al fine
di garantire tranquillità e sicurezza ai nostri cittadini e turisti;
2. il potenziamento e qualificazione della centrale operativa dei vigili Urbani con una rete di
videosorveglianza anche per la prevenzione della sicurezza pubblica, non esclusi i collegamenti
anche con le videocamere di privati;
3. il miglioramento dell’illuminazione pubblica nei quartieri e sulle strade (luci intelligenti che si
accendono, grazie a sensori, al passaggio di auto e pedoni);
4. ricercare una formula di impiego del volontariato, anche di pensionati delle forze dell’ordine per
alcuni servizi di vigilanza alle scuole, allo scopo di sgravare i vigili urbani e quindi, avere una
maggiore presenza degli stessi sulle strade della città e forese, anche nelle ore notturne, (ad
esempio, posti fissi o mobili di quartiere);
5. l’aumento della videosorveglianza per consentire il controllo del territorio e il tempestivo
intervento delle Forze dell’Ordine (anche in collaborazione con impianti di privati ed imprese
particolarmente esposte a furti, vandalismi ed effrazioni);
6. una prevenzione continuativa con azioni e delibere di contrasto all’abusivismo commerciale,
fonte, spesso, di attività collaterale a delinquere. Va quindi messa in atto una particolare attenzione
alla contraffazione, alle centrali di distribuzione della merce e agli alloggi dei venditori, oltre ad un
maggior controllo degli automezzi che li riforniscono giornalmente;
7. una intensificazione del contrasto alla prostituzione sulle strade, anche per la sicurezza del
traffico;
8. nelle forme consentite e già attuate da altri comuni, l’istituzione di una banca dati quale
contributo al contrasto all’illegalità e accattonaggio, soprattutto sulla spiaggia, nelle strade, ai
parcheggi e ai semafori;
9. una collaborazione coi comuni limitrofi e in sintonia con le Prefetture per il contrasto
dell’illegalità;
10. una maggiore manutenzione delle strade, strisce pedonali, l’adeguamento degli attraversamenti
per i pedoni con adeguata illuminazione nei punti più pericolosi, quindi una maggiore segnaletica,
non esclusi eventuali lampeggianti negli incroci più pericolosi;
11. una attenta verifica e maggiore informazione periodica alla cittadinanza dei piani di protezione
civile ed eventuali evacuazioni;
12. l’uso dei social per collegare i cittadini alle forze di polizia e facilitare la segnalazione in diretta
di casi di pericolo, non solo di potenziali atti criminosi, ma anche per segnalazioni di buche,
marciapiedi sconnessi, ostacoli al transito di disabili, piante pericolanti, ecc.); quindi serve un
portale per segnalazioni di facile accesso, ma soprattutto ben pubblicizzato;
13. un impegno a prodigarsi per una sede e servizio fisso, annuale, dei Vigili del Fuoco.
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Adesso Cervia la città della salute
Area Vasta, un’opportunità
La creazione dell’Ausl della Romagna può essere l’opportunità per evidenziare alcune carenze
sanitarie in una fetta
di territorio cha va da Bellaria a Savio, che può contare durante l’estate più di 500.000 presenze.
Cinquecentomila persone presenti sulla costa, prive di un Pronto Soccorso e di servizi di trasporto
adeguati. Se Area Vasta porterà tutti quei vantaggi che la Regione Emilia Romagna ha affermato
poter realizzare attraverso economie di scala, occorre che si investa sui servizi sanitari della costa, il
più importante volano produttivo del territorio.
1.I soldi potrebbero essere trovati effettuando quelle economie di scala al momento ancora nel libro
dei sogni e rendendo maggiormente efficiente il sistema sanitario che ad oggi invece ha aumentato
in maniera consistente i costi fissi: l’esempio più scandaloso è indubbiamente quello dei costi di
affitto della struttura a Pievesistina per il Laboratorio analisi ed il magazzino farmaceutico, che
costa ai cittadini più di 4 milioni di euro annui, od il costo del trasporto dei campioni biologici.
2. Occorre creare un tavolo di pressione degli enti locali, a partire da un’azione comune con la
confinante Cesenatico, per ottenere alcuni dei servizi e delle infrastrutture sanitarie mancanti sul
territorio di costa, coordinandosi e coinvolgendo anche gli operatori del settore.
3. Parallelamente è necessario anche aprirsi alla possibilità di gestione mista pubblico/privata del
Presidio Ospedaliero di Cervia. Ci sono privati disponibili ad investire sul personale sanitario e sui
servizi sanitari da svolgere in modalità convenzionata dentro all’ospedale di Cervia? Se sì, occorre
valutare proposte e modalità.
4. Risolvere le criticità delle liste di attesa per la specialistica (CARDIOLOGIA,
DERMATOLOGIA, PEDIATRIA, ecc.) e delle modalità con cui si smaltiscono le file per i prelievi
od il trasporto campioni biologici.
5. Ripristinare il servizio di “Day Surgery” per gli interventi di chirurgia in day hospital riattivando
la già esistente sala operatoria dell’ospedale cervese e per la quale si spesero fior di soldi pubblici.
6. Attivare un potenziamento di personale medico e infermieristico all’interno della struttura
ospedaliera.
7. Migliorare l’accessibilità ai servizi sanitari forniti da Area Vasta attraverso un adeguato servizio
di taxi sanitario (totalmente gratuito per le fascie più deboli attraverso una collaborazioneie con
l’associazione del volontariato) e la possibilità di svolgere tutte le pratiche presso lo sportello
Saub/Cup o direttamente attraverso il telefono o internet questo è già in atto, aiutando i soggetti
cosiddetti deboli, anziani soli o non in grado di seguire personalmente le pratiche.
In merito alla Casa della salute, riteniamo molto importante che non si caratterizzi come una
semplice unione in uffici comuni dei medici di base, ma che possa diventare una modalità di
miglioramento per diminuire gli accessi impropri al servizio di primo intervento. Per far ciò, Area
Vasta deve comunque garantire anche la presenza degli specialisti necessari ad eseguire esami
diagnostici e controlli specifici senza lasciare ai medici di base compiti che non sarebbero in grado
di svolgere. Un altro grande problema delle Case della salute è anche la loro dislocazione non
idonea sul territorio. Rischiamo di allontanare i medici di base, distribuiti nei quartieri in modo
omogeneo e di aggregarli in 2 o 3 case della salute. Proponiamo, in collaborazione con le
associazioni no profit, l’istituzione di un servizio di Taxi Sanitario totalmente gratuito per le fasce
deboli.
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1. Occorre che il Comune decida entro luglio 2014, con il coinvolgimento dei cittadini singoli ed
associati, quale strategia adottare sulla gestione dei Servizi Sociali scegliendo se mantenere i servizi
alla persona in capo all’Amministrazione comunale oppure se trasferirli come richiesto dalla
normativa in vigore all’Asp. I cittadini vogliono che il dibattito su questi temi sia pubblico e non
relegato ai tecnici. Progetto Cervia ritiene in questo senso che la recente organizzazione delle
Aziende dei Servizi alla Persona possa divenire un’opportunità per trasferire definitivamente i
servizi alla persona e il personale relativo ai servizi sociali, dal Comune all’ASP come previsto
nella legge 12 del 2012 e nei provvedimenti attuativi, effettuando economie di scala e risparmi sui
costi fissi.
2. Iniziative sul problema casa. È necessario predisporre ipotesi di soluzioni che superino due
tradizionali metodi classici di intervento pubblico, come quelli dell’edilizia residenziale pubblica e
dei piani Peep. Proponiamo di costituire un’agenzia per la casa che possa operare anche in rapporto
a strutture di credito solidale (Banca Etica) su tre fronti:
• garanzia per l’affitto
• riduzione dei canoni per determinate fasce sociali
• gestione dell’emergenza abitativa tramite gli alloggi
di parcheggio comunale e i rapporti con soggetti privati. Occorre anche pensare a incrementare la
disponibilità di alloggi a canone protetto attraverso l’utilizzo delle normative urbanistiche più
moderne (piani integrati).
3. Politiche di sostegno alla maternità. Avendo come finalità esplicita quella di sostenere la
maternità a rischio sociale e di ridurre le cause dell’incidenza degli aborti sulle nascite proponiamo:
• di attivare finalmente il Centro per ragazze madri accanto alla casa di riposo che è stato costruito
su terreno del Comune, con i soldi pagati dal distretto 108/A del LIONS CLUB e dalla parrocchia di
Santa Maria Assunta;
• di cercare di evitare il ricorso all’aborto attraverso corsi di educazione alla sessualità, interventi di
sostegno psicologico e sociale, gruppi di auto-aiuto e altre possibili iniziative, rendendo attuativa la
legge 194 sull’aborto che prevede questo tipo di intervento attraverso i Consultori;
• di favorire e sostenere la nascita di scuole materne ed asili nido anche convenzionati per
aumentare l’offerta a fronte di una domanda sempre maggiore.
4. Problemi emergenti. Ci sembra indispensabile segnalare l’opportunità di affrontare in maniera
complessiva in ambito socio-sanitario alcune problematiche emergenti:
4a. Diverse manifestazioni dei bisogni degli anziani devono essere considerate in termini nuovi, con
un maggiore coordinamento sugli interventi dei vari soggetti comunali e del volontariato o del
privato sociale (i problemi dell’utilizzo di “Badanti” di nazionalità straniera; l’aumento dei problemi legati alle demenze senili; la necessità di servizi flessibili a
supporto delle famiglie).
4b. I problemi derivanti dal fenomeno immigratorio devono essere affrontati su fronti diversi,
anzitutto attraverso una politica che tenda ad includere ed integrare senza cadere in facili pietismi o
attraverso atteggiamenti di indulgenza per chi non rispetta le regole di convivenza più elementari e
le norme di legge. Siamo consapevoli che sempre più spesso gli immigrati sono una risorsa
importante per l’economia del nostro territorio e in questo senso maggiori dovrebbero essere le
iniziative per facilitarne l’inserimento socio-culturale, a partire dall’insegnamento della lingua
italiana e delle regole di convivenza fondamentali. I servizi comunali infatti sono spesso chiamati
ma con poche risorse economiche e strumenti a considerare i problemi sotto molteplici aspetti (casa,
cultura, scuola, lavoro). Alcuni di questi non possono che essere affrontati attraverso le sinergie di
enti,imprenditori, sindacati, volontariato e privato sociale.
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4c. Occorre affrontare il tema della crisi della famiglia come luogo di crescita dei bambini e dei
giovani e di protezione sociale. Proponiamo dunque di ricalibrare e ripensare i servizi alla persona
in base alla composizione dei nuclei familiari, aiutando maggiormente dal punto di vista
economico, le famiglie numerose e con figli. Per esempio proponiamo di ripensare alcune tassazioni
locali o tariffe in base a criteri che tengano conto della composizione numerica dei nuclei familiari.
Equità maggiore nella definizione delle tariffe che riguardano acqua e gas, si possono ottenere
attraverso la definizione, per esempio, dei quozienti familiari, ovvero ridefinendo scaglioni tariffari
pro-capite e non pro-contatore. Si possono anche pensare, con le stesso criterio, riduzioni tariffarie
sull’IMU per le famiglie numerose e con redditi bassi.
5. Volontariato/Associazionismo no profit. Va valorizzata, secondo il principio di sussidiarietà, la
realtà del privato sociale già esistente sul territorio, integrando maggiormente il servizio pubblico
con quello privato.
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Adesso Cervia città degli sport e del benessere fisico
La capitale degli sport di terra e mare
Riteniamo che la politica debba rimanere al di fuori dal valore sportivo-educativo e non debba
interferire in alcun modo facendo gli interessi di poche associazioni e società, come purtroppo è
stato in passato.
Lo sport, nel senso più ampio del termine, è un valore che appartiene a tutti i cittadini che devono
trovare in Cervia il contesto giusto per sviluppare queste passioni e coltivare il proprio benessere.
Le realtà sportive stesse, devono essere messe in condizione di poter crescere, migliorare e di
conseguenza, compito di un’Amministrazione,
deve essere primariamente quello di sostenere lo sviluppo delle associazioni e porre le condizioni
ideali affinché queste possano crescere all’interno del contesto territoriale di Cervia.
Il contesto nel quale viviamo, Cervia, Milano Marittima, Pinarella e Tagliata, offre una stupenda
oasi nella quale praticare una varietà infinita (ed in continuo aggiornamento) di sport. L’obiettivo è,
dunque, quello di creare
una Cervia che divenga una delle località turistiche più importanti d’Italia per praticare sport di
terra e di mare.
Sport salute-Educazione
1. Sensibilizzare ed educare i nostri cittadini allo sport
Crediamo e sosteniamo il binomio sport-benessere, proponiamo un vero progetto sportivo,
coordinato dal Comune, mediante l’Assessorato e la Consulta dello sport, per sostenere una cultura
di movimento e salute, partendo dalle scuole dell’infanzia e dalle elementari. Vogliamo coinvolgere
tutte le associazioni sportive del territorio con i loro operatori, per una più completa ed energica
sinergia, sostenendo le proposte ed accogliendo i suggerimenti della nuova eletta Consulta dello
sport che deve divenire sempre più l’organo consultivo e di riferimento dell’Amministrazione
Comunale.
Sport e disabilità
Sostenere, valorizzare ed incentivare proposte educativomotorie che coinvolgano persone
diversamente abili, integrandole con manifestazioni ed eventi sportivi dedicati a sport di terra e di
mare. Sarà nostra premura migliorare le nostre strutture sportive affinché possano essere rese
accessibili e fruibili a tutti i nostri cittadini e turisti, vale a dire a coloro che vorranno praticare
sport, ma anche viverlo da spettatore.
Sport ed eventi sportivi
1. Valorizzare le ricchezze e le vocazioni del territorio già presenti dal punto
di vista sportivo.
Crediamo fermamente alle possibilità turistico-sportive del territorio. Vogliamo incentivare e
valorizzare il settore “eventi sportivi” per 12 mesi l’anno. Aumentare la nostra offerta di eventi
sportivi, significa incentivare l’incoming turistico (almeno durante i weekend), destagionalizzando
ed arricchendo il calendario di eventi con manifestazioni rilevanti, coinvolgendo aziende ed
operatori del settore sportivo.
2. Stimolare ed aiutare, con un vero sostegno organizzativo ed economico,
da parte dell’Amministrazione comunale, gli eventi sportivi presenti da anni nel nostro territorio e
che, grazie al costante impegno di alcuni imprenditori locali, incrementano la nostra offerta turistica
e portano visibilità all’intera città.
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3. Investire sulle strutture sportive presenti sul territorio, incentivarne l’utilizzo per incrementare la
nostra offerta di eventi e renderle efficienti e mantenendole in linea con gli standard qualitativi.
Impianti sportivi e palestre comunali
1. Creare occupazione tra la forza lavoro
a livello locale, per gestire al meglio le palestre comunali e gli impianti d’eccellenza (golf, circolo
ippico Le Siepi, circoli tennis, piscina, ecc.). Ciò è possibile, sostenendo proposte di gestione che
vedano la collaborazione pubblico-privata, controllando insieme il miglior utilizzo (anche durante la
stagione di punta), garantendo una manutenzione eccellenti, come oggi, purtroppo in alcune realtà
non accade (es. Piscina comunale).
2. Gli impianti sportivi sono patrimonio della nostra comunità e di tutti i nostri turisti. Si tratta di
una ricchezza che va salvaguardata nel tempo, migliorata ed ampliata, laddove si rendesse
necessario intervenire. Disporre di impianti sportivi all’avanguardia, di livello adeguato, diventa la
chiave di un rilancio che passi attraverso l’organizzazione di grandi eventi, tra i quali campionati,
meeting e manifestazioni sportive in genere.
3. Programmare investimenti per migliorare le strutture esistenti per renderle più funzionali ed
appetibili
a livello turistico-sportivo. Una grande risorsa poco (e male) utilizzata, è data dall’area del
palazzetto dello sport, area che offre grandi possibilità di interventi ed ampliamenti, al fine di
sfruttarla al meglio anche al fine di metterla a disposizione delle nostre realtà sportive in tutte le
stagioni dell’anno.
4. Convertire il palacongressi in centro polifunzionale. Vogliamo restituire alla città un Palazzo dei
congressi a Milano Marittima, oggi dimenticato e sottoutilizzato, trasformandolo in un centro
sportivo-culturale-musicale e multifunzionale, per aprire spazi nuovi a tutte le associazioni del
territorio, facendolo divenire una “casa delle associazioni” che necessitano di sedi sociali.
5. Investimenti in strutture sportive nuove
Riteniamo opportuno verificare concretamente la possibilità di effettuare investimenti su nuove
strutture sportive all’avanguardia, che ci permettano visibilità e attrattiva turistica.
6. Verifiche concrete sullo stato
degli impianti e loro uso.
Riteniamo occorra, sfruttando un supporto vero da parte della Consulta dello Sport, verificare il
corretto utilizzo degli spazi pubblici concessi alle associazioni sportive nelle palestre e negli
impianti comunali. Ciò al fine di salvaguardare i diritti di tutte le realtà, vecchie e nuove.
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Adesso Cervia una città giardino da realizzare
E’ l’ora della svolta
Gli obiettivi definiti dal Piano Strategico 2013 sono in larga parte condivisibili, ma c’è una distanza
abissale tra l’idea della Cervia “Ecosistema del Buon Vivere” e la pessima prassi quotidiana che
denuncia tutta le discrepanza e la lontananza tra obiettivi decantati e la realtà. Cervia ha bisogno di
una svolta, per diventare davvero la Città verde, sostenibile, inclusiva e “smart”: la città giardino
che vogliono i suoi abitanti e i suoi turisti.
1. Una città sostenibile che parte dalla sua storia.
La visione di città legata alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica dovrebbe trovare una
coerenza con i modelli di trasporto e di mobilità, dei servizi e della qualità dei luoghi, mentre sono
anni che a Cervia si sfrutta e consuma il territorio in maniera spesso indiscriminata, cancellando
spazi verdi, vendendo aree pinetabili e rendendole edificabili, riducendo la valorizzazione delle
risorse naturali, diminuendo la manutenzione del territorio, evitando scelte strategiche di viabilità e
trasformando l’economia turistica da sistema economico basato sui servizi, a sistema basato sulla
rendita, con perdita evidente di qualità del tessuto urbano reale e percepito.
Il Progetto Pentagramma e il grattacielo Cucinella che grazie al nostro impegno è stato per il
momento ed a parole accantonato da questa Amministrazione sono il segno più chiaro del modo di
procedere che contraddice il Piano Strategico e, anzi, lo affossa. Pur avendo realizzato pochissime
opere pubbliche, invece di attivarsi per realizzare alcune macro azioni per la tutela e valorizzazione
del verde e di una nuova cultura ambientale, questa Amministrazione ha tentato fino all’ultimo di
svendere beni preziosi come il Magazzeno Darsena o aree strategiche come quelle adiacenti al
Canalino di Milano Marittima, senza avere un’idea di sviluppo complessivo e sostenibile della città.
Oppure ha tentato di fare partire progetti insensati (il nuovo Palazzo Comunale, quando il personale
è in calo e dopo avere realizzato la palazzina di Piazza XXV aprile) o faraonici (lo svincolo nella
strada per Cesena). Tutti peraltro bloccati e che mai si realizzeranno.
Tenendo fede al Piano Strategico redatto stranamente alla fine del secondo mandato del Sindaco, è
stata per esempio un grave errore attribuire con gara la gestione del ristorante dentro al Magazzeno
Darsena senza dare prima approvazione al progetto “Cervia il mondo del sale”, ovvero il parco
tematico ecomuseale che avrebbe inserito il ristorante in un contesto ampio di valorizzazione
territoriale. Un’idea complessiva che ci impegniamo invece a sostenere come Progetto Cervia e che
prevede all’interno del Magazzino Darsena, un Museo del Sale, con l’oro bianco proveniente da
tutto il mondo, una rivalutazione del canale fino al Centro Visite Saline, la realizzazione di un
collegamento tra i due Magazzini (già esistente in passato per il trasporto del sale), infine percorsi e
passeggiate storiche e naturalistiche che colleghino costa e forese.
2. Sportello delle imprese e normative chiare.
In collaborazione con gli ordini professionali, vogliamo definire un protocollo dello Sportello delle
Imprese per gestire l’iter amministrativo delle pratiche edilizie in modo da snellire le procedure e
ridurre i tempi, senza venir meno agli obblighi che il Comune ha di garantire legalità e trasparenza
degli atti. I regolamenti edilizi devono essere accompagnati da sintetici e schematici documenti che
rendano chiare a tutti le indicazioni urbanistiche previste. Per qualsiasi esigenza, il cittadino non
dovrà più fornire agli uffici documentazione peraltro già disponibile in altri uffici comunali. La
conformità delle opere eseguite deve essere verificata solo alla fine dei lavori e non durante il loro
svolgimento (tutelando la P.A. con una fideiussione bancaria che garantisca la demolizione dei
lavori non conformi). Il Piano Strutturale Comunale sarà approvato solo dopo un congruo percorso
partecipativo che coinvolga i cittadini direttamente alle decisioni attraverso momenti di
informazione e discussione a partire dai quartieri.
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3. Edilizia e urbanistica.
Se si vuole costruire un muro, prima occorre demolire un muro.
Pensiamo che in questo Comune si sia già costruito troppo e spesso senza criterio di qualità in
merito agli standard di verde, parcheggi e servizi. Intendiamo modificare il nuovo Piano Strutturale
Comunale in previsione, per dare ai nostri concittadini un quadro realistico e positivo del nostro
futuro a partire dal Piano strategico elaborato che non deve rimanere lettera morta, ma vero piano
direttore delle scelte future. Occorre mettere in atto una programmazione a lungo termine degli
interventi di cui la città ha realmente bisogno e realizzarli nel tempo, attraverso accordi di
programma o interventi mirati all’obiettivo. Tutti i nostri interventi avranno come scopo primario
l’idea di Cervia Città Verde, con la difesa del nostro paesaggio e di quanto rimane del nostro
patrimonio storico ed ambientale.
4. Emergenza abitativa.
Per corrispondere alle nuove esigenze abitative, incentiveremo laddove possibile la demolizioni
delle strutture fatiscenti e di nessun pregio per ricavare i volumi necessari. Dopo un censimento del
numero di alloggi, già ora presenti sul nostro territorio, vogliamo valutare operazioni di edilizia
convenzionata per le nuove costruzioni e per calmierare i prezzi a favore dei cittadini cervesi.
Siamo a favore di un calo ulteriore degli indici edificatori, ma vogliamo sostenere le imprese
edilizie con opere pubbliche che vedano nei bandi, criteri per favorire l’utilizzo di aziende locali.
Per favorire le imprese edili, pensiamo di avviare una politica di incentivazione per soddisfare il
fabbisogno abitativo delle fasce sociali più deboli e delle giovani coppie anche attraverso accordi di
programma con i privati.
5. In pensione le vecchie pensioni.
Dobbiamo favorire la fuoriuscita dal mercato alberghiero delle piccole pensioni, un numero limitato
di strutture turistiche che non sono ormai più in grado di sostenersi economicamente. In questo caso
pensiamo di concedere l’edificazione a scopo abitativo con cubature minori e con l’aggiunta di
standard qualitativi maggiori legati al verde pubblico. È nostra intenzione eliminare la variante 33
che sta ponendo grandi ostacoli alle imprese turistiche del territorio che vogliono ristrutturare le
loro strutture nel senso di garantire più qualità dei servizi per i turisti.
6. Le frazioni, piccole città.
Le differenti aree, i vari quartieri del Comune, dovranno essere messi a sistema in un quadro
organico e coerente, in modo che la nostra città sia sempre più coesa anche da un punto di vista
urbanistico. Bisogna mantenere inalterate le caratteristiche della residua campagna rimasta libera
dall’edificazione, cercando di ordinare la nuova edificazione attorno ai nuclei centrali delle frazioni,
dotandole di almeno una piazza e piccoli centri polivalenti a servizio della comunità e zone di verde
pubblico. Vanno preservate il più possibile le zone e le destinazioni agricole, dando però la
possibilità di ampliare i fabbricati colonici esistenti (esclusi quelli a carattere storico-paesaggistico)
secondo la dimensione del fondo e la composizione del nucleo famigliare. Vanno previste
agevolazioni per le imprese che vogliano insediarsi sul nostro territorio, migliorando i servizi delle
aree artigianali che sono spesso prive di esercizi di complemento come bar, ristoranti, distributori.
6a. Collegamenti. Occorre collegare meglio forese e costa migliorando la mobilità e la connessione
tra queste porzioni di territorio, attraverso piste ciclabili, passeggiate sulle sponde del fiume Savio
(Cannuzzo-Castiglione) e navigabilità con traghetti del tratto tra le saline e il centro storico. Occorre
incentivare i servizi nei quartieri del forese.
7. Centro Storico.
Vi sono luoghi urbani aventi un’importanza storica fondamentale per la città di Cervia che devono
ritornare a dare, oltre a questa valenza, un valore aggiunto alla città, partecipando ed interagendo
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maggiormente con la cittadinanza. Occorre in questo senso favorire la riqualificazione abitativa, lo
sviluppo commerciale turistico e il recupero dei beni storici del territorio, tra i quali in particolare il
quadrilatero del centro storico, il Borgomarina.
Punti salienti della riqualificazione urbana sono:
7a. il Quadrilatero: affiancare le famiglie dei salinari perché ottengano la possibilità di acquistare a
prezzo concordato le abitazioni in cui risiedono da secoli e stimolarne il restauro (anche
promuovendo azioni che ne chiedano la proprietà direttamente). Rilanciare il Centro Storico
attraverso una politica di incentivi per riportare commercio, bar, ristorazione e residenti.
7b. il Magazzeno Darsena in cui inserire il Museo della Storia del Sale con la Darsena da adibire a
zona di mostra delle imbarcazione storiche che è il luogo ideale da dove partire per realizzare
l’Ecomuseo della Civiltà del Sale, che si sviluppa in due luoghi: il comparto dei Magazzini del Sale,
che comprende i Magazzini Torre e Darsena e la Torre San Michele.
7c. la Salina di Cervia, che comprende il Centro Visite della Salina, la Salina Camillona, la Salina di
Cervia e Cervia Vecchia. Nel primo caso la Torre San Michele, rappresenta la struttura idonea a
realizzare il più importante Centro di Documentazione libraria e visiva sulla civiltà del sale nel
mondo. I Magazzini del Sale di Cervia, già ora sede di Musa, il Museo del Sale di Cervia, devono
diventare il punto di partenza di un percorso guidato attraverso la storia di Cervia e della sua Salina.
All’interno del Magazzino del Sale Darsena si propone la realizzazione del Museo della Civiltà del
Sale nel Mondo.
7d. il Borgo Marina: occorre decidere sulla definitiva pedonalizzazione, fatti salvi i passaggi
obbligatori dei mezzi delle attività produttive ive esistenti, procedere alla riqualificazione degli
arredi, al riordino delle attività commerciali e ad una migliore regolamentazione della gestione delle
attività relative alla pesca e alla vendita del pesce.
7e. il porto canale di cui bisogna garantire la navigabilità con interventi costanti di dragaggio deve
essere fatto diventare di competenza regionale, perché le continue e pressoché inutili operazioni di
escavazione per la rimozione dei sedimenti risulta ormai un costo insostenibile, ma indispensabile
per accedere al Marina anche con le barche a vela. Il lato sud deve essere riqualificato, ordinando le
attività di vendita dei pescatori, arredandolo in maniera gradevole e pedonalizzandolo per favorire
la passeggiata e le attività commerciali e di ristorazione. Il porto canale lato ovest deve fungere da
collegamento tra la città, le saline e il forese ed infine deve essere garantita la navigabilità con
l’utilizzo di apposite chiatte o piccole imbarcazioni dal Magazzeno Darsena fino alla Cervia Antica.
Sicuramente va approfondito il progetto per la creazione di una darsena interna e per risolvere
definitivamente il problema dell’insabbiamento del porto va considerata l’ipotesi, visti anche i
risultati derivati dalla sperimentazione in atto, di allungare i pontili esistenti. Tale scelta è diventata
ormai obbligata e non più rimandabile, per permettere il rilancio socioeconomico all’intero settore
nautico. Va risolto immediatamente l’annoso e improduttivo rapporto con la società che gestisce la
Darsena facendo chiarezza nei rapporti tra Marina, Coop. Sestante e Comune. E’ necessario un
Piano di riqualificazione del centro storico e del Borgomarina che incentivi il settore del commercio
(vendita,ristorazione, ecc.) e artigianato tredizionale all’interno delle mura, con un progressivo
decentramento di tutte quelle attività che, inevitabilmente, soprattutto nelle ore serali, fan sì che il
Centro Storico sia un luogo privo di vitalità e personalità dinamica.
8. Piano delle colonie.
Occorre rivedere il Piano delle colonie alla luce della programmazione generale confacente alle
esigenze turistiche del futuro di Cervia e di quelle zone. Buona parte delle colonie versano in uno
stato di degrado urbano e architettonico, causato principalmente da un piano paesistico voluto dalla
Regione Emilia Romagna che ha ingessato per troppo tempo questa parte fondamentale della città
turistica. E’ nostra intenzione dare una risposta decisa e rapida ai problemi di questa zona della città,
puntando soprattutto sulla qualità dell’offerta turistica, anzitutto eliminando i vincoli legati alla
realizzazione di interi comparti. Vogliamo valorizzare le colonie già ristrutturate e finalizzate al
turismo sociale e prevedere un progetto di riqualificazione che non sia utopistico e irrealizzabile.
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È necessario creare una parte di città turistica che possa essere vissuta tutto l’anno, cioè una zona
viva e non un villaggio turistico che chiude i battenti a fine agosto.
Il nostro impegno sarà per una riqualificazione forte in cui spiaggia naturalizzata, grandi alberghi,
attività commerciali, servizi urbani, servizi sociali e case da vivere, siano integrati e collegati ai
centri di Cervia, Milano Marittima e Pinarella.
9. Collegamenti e viabilità.
Cervia ha sempre avuto problemi di collegamenti con le grandi arterie di traffico e comunicazione.
È fondamentale che il Comune faccia sentire la sua voce per collegare la nuova E55 alla costa.
Pensiamo che sia necessaria una bretella di collegamento fra la E55 e la SS.16 Adriatica e
inseriremo tale richiesta come una priorità assoluta, sui tavoli di concertazione Provinciali e
Regionali e su tutti piani istituzionali e politici.
Siamo a favore della metropolitana di superficie a condizione che questo rappresenti un effettivo
vantaggio per i turisti ed i pendolari cervesi e soprattutto a patto che ci consenta di superare il
problema dei numerosi passaggi a livello, interni al nostro centro città. Sotto questo aspetto
abbiamo urgenza di ridurre le difficoltà prodotte da tali antiquati passaggi, costruendo dei
sottopassi, prioritario quello di via Martiri Fantini.
Assieme alla metropolitana di superficie vanno sviluppate e ampliate moltissimo le piste ciclabili,
sia verso il forese sia lungo la costa. Va pensato anche, sullo stile di Parigi e di Bruxelles, un diffuso
servizio pubblico di noleggio di biciclette.
Crediamo che il trasporto su gomma, per il momento, non possa essere del tutto sostituito e quindi
puntiamo all’incremento del servizio degli autobus di linea. Va infatti migliorato il servizio di
collegamento tra costa e forese, soprattutto per gli studenti che debbono frequentare i corsi
pomeridiani dell’Istituto alberghiero o che si debbono recare nelle scuole di altri Comuni.
Occorre assolutamente mettere in cantiere i collegamenti mancanti viale Titano/viale Volturno, viale
Titano/viale Abruzzi e via Pinarella/via Caduti per la Libertà, per aumentare e migliorare la mobilità
cittadina. È necessario risolvere il problema di attraversamento della Statale Adriatica con
realizzazione del sovrappasso di Pinarella e della rotatoria sulla Cervese verso Forlì, e garantire una maggiore permeabilità
della zona della costa, per porre finalmente fine alle interminabili code di automezzi attraverso un
collegamento veloce con la E45/E55 come già ricordato in precedenza.
Vanno individuate nuove aree a parcheggio a Milano Marittima (multipiano parzialmente interrato
nel parcheggio dell’ex Mantovana) e a Pinarella e Tagliata. Va pensato un sistema di trasporto
urbano di bus navetta a chiamata, a servizio della spiaggia e del centro città per il forese. Va
implementata la presenza delle piste ciclabili, definendo un percorso che congiunga la Pineta di
Tagliata di Cervia con Milano Marittima e Cervia a Castiglione anche lungo la Sp254 Cervese
(come già progettato dalla Provincia di Forlì-Cesena e dal Comune di Forlì nel tratto di loro
pertinenza).
Proviamo ad usare l’acqua per muoverci soprattutto d’estate e per collegare meglio e con più
facilità Pinarella, Cervia e Milano Marittima.
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10 motivi per votare Progetto Cervia
1. Adesso Cervia: cambiamento e condivisione
2. Adesso Cervia: per un turismo intelligente, inclusivo e sostenibile
3. Adesso Cervia: cultura è sviluppo
4. Adesso Cervia: una città giardino da realizzare
5. Adesso Cervia: una città della salute
6. Adesso Cervia: una città che valorizza la scuola
7. Adesso Cervia: libertà è partecipazione
8. Adesso Cervia: una città anche a misura di clienti e di commercianti
9. Adesso Cervia: una città più forte e sicura
10. Adesso Cervia: città degli sport e del benessere fisico
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