Il bambino di altra etnia: come favorire la
costruzione di una identità etnica integrata.
8 Giugno 2005 Forlì
Docente: Dr. Marco Chistolini
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IL RUOLO DELLA DIFFERENZA ETNICA
È ampiamente riconosciuto dalla psicologia di
diverso orientamento l'importanza che ha, per la
crescita e la costruzione dell'identità di un
individuo, la dimensione corporea. Tale
dimensione acquista particolare importanza nel
periodo dell'adolescenza nel processo di
definizione della propria identità.
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LA DIFFERENZA ETNICA E SOMATICA
E' UN FATTORE DI RISCHIO?
La domanda che ci poniamo è se l'essere etnicamente e
somaticamente diversi costituisce un fattore di rischio per una
adeguata crescita psicologica del soggetto. Secondo alcuni autori
il bambino straniero si trova a vivere una condizione
particolarmente difficile per i seguenti fattori:
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Attribuzione di significati negativi alla sua condizione etnica e somatica da
parte della maggioranza.
Mancanza di rispecchiamento nei genitori e nei fratelli con conseguente
diminuzione del senso di appartenenza.
Apprendimento di valori e di strategie comportamentali e comunicative
che risultano essere non adeguate nel nuovo contesto di vita.
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RICERCHE SULLA
TRANSRACIAL ADOPTION
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1. Adults transracial and inracial adoptees: effects of race, gender, adoptive family structure, and
placement history on adjustment outcomes.
D. Brooks & R. P. Barth (University di Bekeley -California- and University di Chapel Hill -North Carolina-).
Pubblicato sull'American Journal of Orthopsychiatry; Gennaio 1999;
Popolazione di 224 adottivi (144 asiatici; 90 f e 54 m;, 39 African-American; 19f e 20m; 41 Caucasian; 19f
e 22 m). Età media 24.7 anni.
Sono state misurate:
le caratteristiche degli adottivi.
I risultati scolastici ed i problemi di comportamento.
Il livello di funzionamento.
Indicatori di problemi nell'adattamento.
Discriminazione e identificazione etno-razziale.
I risultati più importanti indicano che:
i gruppi dei maschi bianchi e afro americani sono quelli che risultano maggiormente a rischi (vedi
tabella 1);
l'adozione transrazziale non costituisce un fattore di rischio rispetto a quella inrazziale;
l'età del minore al momento dell'adozione non costituisce fattore di rischio per l'adattamento del
bambino;
fattore di rischio è rappresentato dalla presenza di figli biologici nella famiglia adottiva;
2. Mc Roy & al. "Self-esteem and racial identity in transracial and inracial adoptees" in social
Work (1982).
È stato misurato il livello di autostima tra bambini di colore adottati in famiglie bianche e in famiglie di
colore, tra gli adottati complessivamente intesi e i minori non adottivi. Il risultato ha mostrato che non ci
sono differenze significative. È emerso che il bambino migliora la propria autostima se la famiglia (bianca)
ha relazioni positive e assidue con persone della razza del bambino.
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RICERCHE SULLA
TRANSRACIAL ADOPTION 2
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4. Silverman and Feigelman (1981): 97 adozioni di bambini afro-americani e 56 bianchi. I
bambini i colore avevano minor riuscita ma, secondo gli autori,ciò era da attribuirsi all’ostilità tra i
parenti all’adozione e all’età del bambino al momento dell’ingresso in famiglia.
5. Rosenthal e altri (1988): 800 famiglie con adozioni inracial e transracial senza trovare
differenze significative.
6. Shireman and Johnson (1986): esaminarono bambini afro americani adottati da famiglie
bianche e nere, testando con valutazione dei genitori, test standardizzati e osservazione diretta,
all’età di 4, 8, 12, 16 e 20 anni. L’adattamento dei bambini è risultato eccellente.
7. Moore (1986): 23 bambini di colore adottati in famiglie bianche e 23 in famiglie nere, i primi
miglior IQ e assertività.
8. Simon and Alstein (Dal 1971 al 1991): ricerca longitudinale con colloqui e vari test proiettivi
quando i bambini avevano tra 4 e 7 anni (americani, neri, vietnamiti, coreani ed eschimesi). Dalla
prima rilevazione emerse buona identità razziale senza preferenze per i bianchi. Nel 1979
interviste postali e telefoniche rivelarono tensioni per comportamenti devianti dei figli (piccoli
furti) in un’alta percentuale dei genitori. Nel 1983/84 questi problemi erano rientrati e una misura
dell’autostima non mostrava differenze significative tra i vari gruppi.
9. Grow and Shapiro (1974): hanno esaminato 125 transracial adoption mediante test di
personalità, e valutazione dei genitori, risultato 77% delle adozioni è riuscita.
5
The Minnesota Transracial Adoption Study:
Parent Reports of Psychosocial Adjustment
at Late Adolescence
R.A. Weinberg I. Waldman, M.H.M. van Dulmen S. Scarr
Adoption Quarterly, Vol. 8(2) 2004


Valutati 240 soggetti mediante l’intervista ai genitori. L’età media
era di 21.6 anni; Il gruppo includeva figli biologici, adottati
bianchi, adottati afro-americani e adottati di origine asiatica. 56%
del gruppo era composto da maschi e il 44% da femmine.
Per valutare l’adattamento sono state individuate 4 variabili:
 Problemi scolastici:
 Porblemi di comportamento;
 Stato di salute in generale;
 Comportamenti delinquenziali:
6
RISULTATI


Le differenze nell’adattamento psicosociale sono state
registrate tra figli biologici e figli adottivi. E non tra
adottati. Questo suggerisce che le differenze individuali,
piuttosto che quelle etniche razziali, sono più
importtanti per comprendere il livello di adattamento
psicosociale di questo campione.
É ipotizzabile che nel presentarsi di problemi
comportamentali I processi familiari giochino un ruolo
diverso nei figli adottivi e in quelli biologici.
7
Alcuni interrogativi intorno alla
dimensione etnica

Due interrogativi:
È
opportuno che un bambino mantenga (o
costruisca) un legame significativo con la
propria etnia di origine?
 Come conservare, in modo equilibrato, il
bagaglio etnico con cui il bambino arriva in
Italia, aiutandolo a costruire una identità
etnica integrata (concetto di identità
composita)?
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STILI DI INTEGRAZIONE DEGLI IMMIGRATI

Negli immigrati si assiste a diversi stili di
integrazione nel nuovo contesto:
Stile assimilativo;
 Stile dissociativo;
 Stile marginale;
 Stile acculturativo;

Dr. Marco Chistolini – Psicologo/Psicoterapeuta
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L’etnia di appartenenza come
elemento identificativo
Una persona somaticamente diversa viene
identificata come appartenente alla etnia a cui
le sue caratteristiche somatiche rimandano:


Nessuno in Cina penserebbe che lei è cinese: Lei è
così americana. Ma qui (negli USA) lei è
assolutamente cinese. Per questa ragione io dico
che lei è cino-americana. Lei è cinese. Lei vede se
stessa come cinese (dichiarazioni di una madre adottiva, da: White Parents’
attitudines towards their chinese daughters’ ethnicidentity. Adoption Quarterly; Vol. 7 n°
4)
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L’importanza del significato attribuito dai
genitori alla differenza etnica

I genitori (e i familiari) di un bambino adottato
non possono rimanere neutrali rispetto alla etnia
del figlio. È quindi importante domandarsi quale
significato è opportuno che attribuiscano a
questa variabile.
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IL RUOLO DEI GENITORI
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
A monte di qualsiasi intervento relativo alla
differenza etnica del figlio è necessario che ci sia
un sostanzioso e genuino investimento dei
genitori nei confronti dell’etnia e del Paese del
figlio.
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