DESCRIZIONE DI ALCUNI
DOCUMENTI ARCHEOLOGICI
B.M. 21946
Questa tavoletta è una di una serie che ricapitola gli eventi principali di ogni anno dal 747
a.C. fino ad almeno il 280 a.C. Ogni entrata è separata da una linea orizzontale e comincia
con un riferimento all'anno del regno del re in questione. A seguito della sconfitta dei Assiri
(come è descritta nella Cronaca per gli anni 616-609), gli Egiziani costituirono la minaccia
più grande dei Babilonesi. Nel 605 a.C. Nebuchadnezzar, il principe ereditario Babilonese,
sostituisce suo padre Nabopolassar come capo supremo e conduce l'esercito sull’ Eufrate
presso la città di Charchemish. Qui sconfigge gli Egiziani. Un anno più tardi Nabopolassar
muore e Nebuchadnezzar fa ritorno a Babilonia per esservi incoronato. Nel corso degli anni
seguenti mantiene il suo controllo sopra la Siria e lo estende sulla Palestine. Nel 601 a.C.
marcia verso l'Egitto, ma si ritira dopo uno scontro con l'esercito egiziano. Dopo aver riequipaggiato il suo esercito, Nebuchadnezzar marcia versò la Siria nel 599 a.C. Poi ancora
verso ovest, nel dicembre 598 a.C., poichè Jioiakim, il re di Giuda, aveva cessato di versargli
i tributi. L’esercito di Nebuchadnezzar assedia Gerusalemme e lo cattura il 15/16 marzo 597
a.C.. Il nuovo re di Giuda, Jioiachin, è a sua volta arrestato e condotto in esilio a Babilonia.
Una serie di spedizioni in Siria porta questa Cronaca fino alla fine del 594 a.C.
Lunghezza: 8.25 cm
Larghezza: 6.19 cm
ANE 21946
Stanza 55, Later Mesopotamia, case 15, no. 24
J.B. Pritchard, Ancient Near Eastern texts relating to the Old Testament, 3rd ed. (Princeton
University Press, 1969), pp. 563-4
T.C. Mitchell, The Bible in the British Museum: interpreting the evidence (London, The
British Museum Press, 1988), pp. 82-3, no. 43
D.J. Wiseman, Chronicles of Chaldaean kings (626-556 BC) in the British Museum (London,
Trustees of the British Museum, 1956), pp. 66-75, plates XIV-XVI
A.K. Grayson, Babylonian and Assyrian chronicles (Locust Valley, J.J. Augustin, 1975), pp.
99-102
CRONACA DI NABONIDE
Anche questa tavoletta fa parte di una serie e ricapitola gli eventi principali di ciascun anno
dall'accessione di Nabonide, nel 556 a.C., fino al 530 a.C. La Cronaca mette in risalto che
Nabonide si assentava per trascorrere in Arabia la maggior parte del tempo del suo regno,
interrompendo così la partecipazione agli annuali festeggiamenti della primavera in
Babilonia durante i quali la presenza del re era essenziale. Nabonide stabilì una base
all'oasi di Teima sugli itinerari delle carovane e fece una campagna contro altre oasi ricche e
negoziò le alleanze con gli arabi. Il re ha passò dieci anni in Arabia e lasciò
l’amministrazione di Babilonia a suo figlio, Bel-shar-usur (il Belshazzar dell’ Antico
Testamento). Nel frattempo, Ciro, il re di Anshan e di Persia nel sud-ovest Iran, sconfigge
Astiage re dei Medi (Iran occidentale). Questo estese il territorio di Ciro dall'Iran orientale
fino al fiume di Halys in Anatolia. Creso, il re di Lidia, venne alle armi con l’esercito persiano
nel 547 a.C. I persiani respinsero Creso fino alla capitale della Lidia, a Sardis, che cadde
dopo un assedio di due settimane. In seguito i Babilonesi si allearono con la Lidia e
finalmente in settembre/ottobre del 539 a.C. gli eserciti persiani e Babilonesi vennero a
contatto a Opis, ad est del Tigri. Ciro vinse, le città di Sippar e Babilonia caddero, Nabonide
fu preso ed il re persiano entrava in Babilonia come nuovo capo.
Lunghezza: 13.97 cm
Larghezza: 14.6 cm
ANE 35382
Room 55, Later Mesopotamia, case 15, no. 26
J.B. Pritchard, Ancient Near Eastern texts relating to the Old Testament, 3rd ed. (Princeton
University Press, 1969), pp. 305-7
A.K. Grayson, Babylonian and Assyrian chronicles (Locust Valley, J.J. Augustin, 1975), no.
7, pp. 1-15
CILINDRO DI
NABUCODONOSOR
Questo cilindro d’argilla è stato trovato nelle rovine della città di Babilonia. Il testo
cuneiforme descrive i tre palazzi che Nebuchadnezzar II (che regnò dal 604 al 562
a.C.) ha costruito per sè a Babilonia. Il primo palazzo era una ricostruzione di
quello usato da suo padre Nabopolassar (625-605 a.C.); una volta rifatto, decise
che non era abbastanza grande, quindi si costruì un nuovo palazzo sul versante
nord di Babilonia. Questo palazzo aveva un parapetto blu ed era circondato dalle
spesse pareti della fortificazione. In seguito eresse delle nuove mura della città,
intorno al lato orientale di Babilonia e costruì un terzo palazzo vicino al fiume
Eufrate, oggi conosciuto come il suo palazzo “d’estate„, poiché aveva un sistema
di ventilazione di un tipo usato ancora oggi per rinfrescare le case nel Medio
Oriente. Tutti e tre i palazzi sono stati costruiti con bitume e mattoni cotti, con i
tetti ed i portelli fatti di legnami, di cedro, cipresso e abete fini d’importazione.
Cilindri di questo tipo sono stati sepolti negli angoli di tutte le grandi costruzioni
da Nebuchadnezzar e dai suoi successori. Avevano lo scopo d’essere trovati e
letti dai re futuri ogni volta che le costruzioni avrebbero dovuto essere riparate.
Lunghezza: 24.44 cm
Diametro: 11.43 cm
ANE 91142
Room 55, Later Mesopotamia
J. Oates, Babylon (London, Thames and Hudson, 1979), pp. 144-52
Un’altra tavoletta della serie che ricapitola gli eventi principali di ciascun anno dal 747 a.C.
al 280 a.C. Ogni entrata è separata da una linea orizzontale e comincia con un riferimento
all'anno del regno del re in questione. Nella primavera 616 a.C., il re Babilonese
Nabopolassar (625-605 a.C.) guidò il suo esercito sull’ Eufrate in Siria (parte dell'impero
Assiro). Nel 614 i Medi arrivarono dall'Iran e assediarono la città di Ashur. La Cronaca dice
che l'esercito Babilonese non marciò per aiutare i Medi ma non raggiunsero il campo di
battaglia se non dopo che la città era caduta. Nabopolassar incontrò Ciassarre, re dei Medi,
e fecero un trattato. Secondo la tradizione questo è stato confermato dal matrimonio di
Nebuchadnezzar, figlio del Nabopolassar, con la nipote di Ciassarre. Il testo della Cronaca
relativo all’anno 612 a.C. è danneggiato, ma i Medi si unirono ai Babilonesi e misero sotto
assedio a Ninive da giugno ad agosto. Infine la città cadde e fu saccheggiata, benchè alcuni
Assiri riuscissero a fuggire verso ovest. Un nuovo re Assiro, Ashur-uballit II, stanziò le sue
truppe nella città di Harran. L’anno seguente i Babilonesi saccheggiarono la regione di
Harran. Nel 610/9 Ashur-uballit e gli Egiziani venuti in suo aiuto, si ritirarono ad ovest dell’
Eufrate e nella saccheggiata (da Nabopolassar) Harran. Assiri ed Egiziani tentarono di
riprendere la regione, ma fallirono. Da questo momento gli Assiri ed il loro re spariscono
dalla storia.
Lunghezza: 13.65 cm
Larghezza: 7.14 cm
ANE 21901
Room 55, Later Mesopotamia, case 11
D.J. Wiseman, Chronicles of Chaldaean kings (626-556 BC) in the British Museum (London,
Trustees of the British Museum, 1956), pp. 11-20, 54-64 ff. Plates IX-XII
A.K. Grayson, Babylonian and Assyrian chronicles (Locust Valley, J.J. Augustin, 1975), pp.
90-96
Questo blocco di pietra finemente scolpito con caratteri cuneiformi è
stato trovato nelle rovine di Babilonia prima del 1801, quando fu mostrato
al rappresentante dell'East India Company a Bagdad, quindi il relativo
nome moderno. Registra il desiderio del Nebuchadnezzar per glorificare
Marduk attraverso la costruzione di molte opere nella capitale e nella
vicina città di Borsippa.
Altezza: 56.51 cm
Larghezza: 50.16 cm
Spessore: 9.52 cm
Presented by H.M. Secretary of State for India
ANE 129397
Room 55, Later Mesopotamia, case 16
R.F. Harper, Assyrian and Babylonian literature (London, D. Appleton and
Co., 1901), pp. 134-43
D.J. Wiseman, Nebuchadnezzar and Babylon (London, Published for the
British Academy by Oxford University Press, 1985)
CILINDRO DI CIRO
Questo cilindro d'argilla scritto in cuneiforme Babilonese con un
resoconto di Ciro, re di Persia (559-530 a.C.), della sua conquista di
Babilonia nel 539 a.C. e la cattura di Nabonide, l'ultimo re Babilonese. Ciro
vi afferma d’aver realizzato questo con l'aiuto di Marduk, il dio di
Babilonia. Egli descrive i favori che ha fatto agli abitanti della città e dice a
come ha restituito un certo numero di immagini dei dii, che Nabonide
aveva condotto a Babilonia, ai loro templi per tutta la Mesopotamia e l'Iran
occidentale. Allo stesso tempo ha provveduto per il ripristino di queste
templi ed ha organizzato il ritorno alle loro patrie di un certo numero di
popoli che erano stati tratti in Babilonia dai re Babilonesi. Anche se gli
ebrei non sono accennati in questo documento, il loro ritorno nella
Palestina, in seguito alla loro deportazione da parte di Nebuchadnezzar II,
faceva parte di questa politica. Questo cilindro è stato talora descritto
come “la prima lettera dei diritti dell'uomo„, ma esso in effetti riflette una
lunga tradizione in Mesopotamia dove, fin dal terzo millennio a.C., i re
iniziavano a regnare con le dichiarazioni delle loro riforme.
Lunghezza: 22.86 centimetri
ANE 90920 Sul
T.C. Mitchell, The Bible in the British Museum: interpreting the evidence (London,
The British Museum Press, 1988), p. 83, no. 44
J.B. Pritchard, Ancient Near Eastern texts relating to the Old Testament, 3rd ed.
(Princeton University Press, 1969), pp. 315
Il testo astronomico, o diario astronomico designato con la sigla V.A.T.
4956 si trova nel Vordersiatischen Abteilung del museo di Berlino. Questo
testo è stato datato 1° Nisan dell’anno 37°- 1° Nisan dell’anno 38° del
regno di Nabucodonosor, re di Babilonia. In esso sono riportate
osservazioni lunari e planetarie compiute nell’intero arco del 37° anno del
regno di Nabucodonosor. Fra le numerose osservazioni riportate sulla
tavoletta una trentina sono descritte in modo così preciso da rendere
relativamente facile agli astronomi moderni il compito di determinare
l’anno nel quale furono eseguite.
In questo modo gli astronomi sono stati in grado di mostrare che tutte
queste osservazioni (relative alla Luna, alle stelle e ai cinque pianeti:
Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno, allora conosciuti) dovettero
essere fatte nell’anno 568/567 a.C. (nel calcolo astronomico si scrive –
567/566 dato che questo conteggio non ammette un anno zero fra il 1°
a.C. e il 1° d.C.).
Un testo astronomico che contiene le indicazioni di posizioni del sole,
della luna, dei pianeti e delle stelle è definitivamente e inequivocabilmente
fissato come periodo di tempo assoluto nell’arco di molte migliaia d’anni.
Il diario astronomico V.A.T. 4956 è una copia fatta
durante il periodo seleucida. Nel testo sono stati trovati
due errori di trascrizione, ma le altre osservazioni
riportate in questo documento rientrano perfettamente
nell’anno 568/567 a.C.
Il documento riporta: misurazioni dell’ora del tramonto o
del sorgere della Luna, dati riguardanti le congiunzioni
della luna con stelle ben specificate, più le posizioni di
Giove, Mercurio, Venere, Marte e Saturno, per un periodo
di dodici mesi e un’eclisse di Luna.
Quando si analizza il testo e lo si mette in relazione con
l’anno –567/566, si vede che le ore del sorgere e del
tramontare della Luna vanno d’accordo con i valori
calcolati con uno scarto al massimo di dieci minuti. Le
longitudini della Luna e dei pianeti si trovano d’accordo
con i dati dedotti dalla V.A.T. 4956 con la differenza al
massimo di un grado per la maggioranza delle
informazioni.
Gli astronomi moderni deducono che il diario
astronomico rappresenta una copia fedele all’originale.
Essi sottolineano che un’identica combinazione di
posizioni astronomiche non si ripete che a distanza di
circa quarantamila anni, ciò comprova che le
osservazioni della V.A.T. 4956 debbono essere state fatte
nell’anno 568/567 a.C., perché corrispondono a una
situazione che avrebbe potuto verificarsi soltanto molte
migliaia di anni prima o dopo.
STELE DI Adda-Guppi
Nel settembre del 1956 D.S. Rice rinvenne una Stele, la Nabon. H1,B o
“Stele di Adda-Guppi” che riporta:
"Dal ventesimo anno di Assurbanipal, re d’Assiria, quando io nacqui, fino
all’anno quarantaduesimo di Assurbanipal , l’anno terzo di Assur-etellu-ili,
suo figlio, l’anno ventunesimo di Nabopolassar, l’anno quarantatreesimo
di Nabucodonosor, l’anno secondo di Awel-Marduk, l’anno quarto di
Neriglissar, l’anno novantacinquesimo del dio Sin, re degli dèi …“
Questa Stele riferisce dell’avvicendamento sul trono di Babilonia, dal 20°
anno di Assurbanipal fino al 9° anno di Nabonide, per un totale di 95 anni.
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