Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana Gruppo di Lavoro Micropropagazione e tecnologie in vitro Newsletter n 4 – Novembre 2010 In questo numero: Ricerca & Innovazione Coltura in vitro di Lilium spp. e applicazioni alla produzione e alla conservazione di materiale di qualità di Pablo Marinangeli Pag. 2 Laboratori di Ricerca e Commerciali Il Laboratorio di colture in vitro dell’IGV, Istituto di Genetica Vegetale del CNR, sede di Sesto F.no (FI) Pag. 4 Il Laboratorio di coltura in vitro del Consorzio di Ricerche Applicate alle Biotecnologie di Avezzano (AQ) Pag. 5 Il Laboratorio Vitroplant Italia Srl Soc. Agr. di Cesena Pag. 6 Convegni, Congressi & Simposi La coltura in vitro applicata alla conservazione e alla valorizzazione della biodiversità vegetale, L’Aquila 30 settembre – 1 ottobre 2010 Pag. 7 Cryotherapy of shoot tips for efficient eradication of plant pathogens – Qiaochun Wang, 8 sett. 2010 Pag. 8 La micropropagazione al Congresso IHC di Lisbona I Simposi ISHS di coltura in vitro del 2011 Pag. 8 Pag. 9 Prossimi appuntamenti del Gruppo di Lavoro II Convegno Nazionale sulla Micropropagazione Novità Editoriali Pag. 10 Pag. 11 Newsletter n 4 – Novembre 2010 - 1 Gruppo di Lavoro Micropropagazione e tecnologie in vitro Ricerca & Innovazione Coltura in vitro di Lilium spp. e applicazioni alla produzione e alla conservazione di materiale di qualità Nel giglio (Lilium spp.) è possibile operare la coltura in vitro a partire da un'ampia gamma di organi, quali scaglie di bulbo, foglie, apici e segmenti nodali, bulbilli, antere e filamenti staminali, stili, ovari, ovuli e gambi fiorali; la rigenerazione di piante è stata segnalata sia per organogenesi diretta e indiretta, sia per embriogenesi somatica da callo. La micropropagazione commerciale di Lilium ha importanti finalità, quali l'ottenimento in tempi brevi di elevate quantità di materiale di base da fornire ai produttori di bulbi, il risanamento da virosi e la conservazione di materiale „elite'. Presso il „Laboratorio di fisiologia vegetale e coltura in vitro' dell'Universidad Nacional del Sur di Bahia Blanca, Argentina, è stato sviluppato un sistema di micropropagazione in oscurità, denominato "bulbificazione e crescita", applicato a ibridi Asiatici, Orientali, LA, LO, OT e a L. longiflorum. Giglio LA ‘Fangio’ Il sistema di rigenerazione si basa sull'organogenesi diretta, risultando così a bassissimo rischio di variabilità somaclonale. Come espianti vengono utilizzati sezioni (di pochi millimetri di spessore) di scaglie isolate da bulbo. Possono anche essere usati come espianti apici o micro-bulbi differenziati in vitro. La decontaminazione degli espianti è effettuata con etanolo e/o con soluzione di ipoclorito di sodio o di calcio. Gli espianti vengono coltivati in vitro, conservandone la polarità, in substrato agarizzato MS, contenente 30 g/l di saccarosio. Non sono necessari regolatori di crescita per la fase di differenziazione dei micro-bulbi da espianti di scaglia, sebbene l'aggiunta di NAA (0.03-0.1 mg/l) e/o di BA (0.1-10 mg/l) ne aumenti la moltiplicazione. Le condizioni di coltura sono di 25 C in oscurità. La coltura in oscurità aumenta la dimensione dei micro-bulbi e, talvolta, il numero di micro-bulbi differenziati. Dopo 4 settimane si evidenziano micro-bulbi alla base interna degli espianti. Ciclo di micropropagazione di Lilium spp. sviluppato presso il ‘Laboratorio di fisiologia vegetale e coltura in vitro' dell'Universidad Nacional del Sur di Bahia Blanca, Argentina. Il ciclo si svolge interamente in condizioni di oscurità (Marinangeli, 2003; parzialmente modificato) Newsletter n 4 – Novembre 2010 - 2 Gruppo di Lavoro Micropropagazione e tecnologie in vitro I micro-bulbi sono quindi subcoltivati in substrato MS con livelli elevati di saccarosio (90 g/l) per l'ingrossamento. Il ciclo di micropropagazione si mantiene attraverso l'escissione di micro-scaglie dai micro-bulbi che, previo sezionamento verticale, riavviano il processo di micro-bulbificazione e ingrossamento, permettendo così una crescita esponenziale del numero di micro-bulbi prodotti. I micro-bulbi ingrossati sono adatti al trasferimento ex vitro, stratificati in torba per il superamento della dormienza. I bulbilli vengono poi coltivati per una o due stagioni in serra o in campo per raggiungere la taglia commerciale. La coltura alla luce, con fotoperiodo di 16 ore, entra nel ciclo di "bulbificazione e crescita" per indurre la formazione di micro-germogli, con o senza sviluppo di micro-bulbi. Presso il „Laboratorio di fisiologia vegetale e coltura in vitro' questo sistema è stato adattato anche alla coltura liquida, sia in immersione temporanea (sistema RITA), sia in immersione continua in agitazione. Il sistema di micropropagazione descritto può essere applicato efficacemente anche al risanamento in vitro da virosi, mediante termoterapia e coltura di meristema, allo sviluppo di embrioni da incroci e alla conservazione di materiale „elite', mediante Micropropagazione di Lilium longiflorum. A, bulcoltura in crescita rallentata. Sono inoltre in bo. B, isolamento delle scaglie. C, sezioni di scacorso prove di crioconservazione, in glie, usate per l'avvio del ciclo di micropropagacollaborazione con il CNR-IVALSA di Firenze. zione. D, sezione di scaglia con micro-bulbi, difIl ricorso a procedure di micropropagazione ferenziati nella zona basale interna. E, microe ad altre biotecnologie implica investimenti bulbi dopo la fase di crescita. F, micro-bulbi dif superiori rispetto alle tecniche tradizionali. Ma, ferenziati da sezione longitudinale di micro-sca in Lilium, queste tecniche innovative permetglia (Marinangeli, 2003). tono di aumentare considerevolmente il potenziale di moltiplicazione, di produrre materiale di qualità ed esente da virosi, di superare le barriere poste dal commercio internazionale, di conservare prezioso germoplasma, di trasferire le conoscenze acquisite ad altre specie bulbose. Tutto questo giustifica ampiamente l'investimento in tecnologia, ricerca e sviluppo nel settore della coltura in vitro e delle biotecnologie del giglio. Pablo Marinangeli <[email protected]> Pablo Marinangeli, Ph.D., è Professore Associato al Dipartimento di Agronomia dell'Universdad Nacional del Sur e Ricercatore del Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas (CONICET), Centro Científico Tecnológico di Bahía Blanca, Argentina. Pablo Marinangeli terrà un seminario sull’argomento il 18 gennaio 2011 presso l’Area di Ricerca CNR di Sesto Fiorentino. ______________________________________________ Marinangeli P. (2003). Biotecnología del Lilium. In: Mascarini L., Vilella F. e Wright E. (Eds), Floricultura en la Argentina. Editorial Facultad de Agronomía UBA, Buenos Aires, pagg. 63-82. Newsletter n 4 – Novembre 2010 - 3 Gruppo di Lavoro Micropropagazione e tecnologie in vitro I Laboratori di Ricerca e Commerciali Segnalate le attività del vostro laboratorio in max 500 parole e 1-2 immagini a: <[email protected]> Il Laboratorio di colture in vitro dell’IGV, Istituto di Ge netica Vegetale del CNR, sede di Sesto Fiorentino (FI) Il Laboratorio di colture in vitro dell‟IGV-CNR nasce nel 1988, nel precedente Istituto Miglioramento Genetico Piante Forestali, diretto dal Prof. Raffaello Giannini, grazie anche al sostanziale contributo del Dott. Maurizio Lambardi. Realizzato essenzialmente come supporto all‟attività di ricerca su miglioramento genetico e conservazione delle specie forestali, ha visto, tra le principali attività, la messa a punto di protocolli di micropropagazione di specie forestali e lo studio di particolari problematiche legate alle tecniche impiegate. Castanea sativa, Aesculus hippocastanum, Cupressus sempervirens, Sequoia sempervirens, Pinus spp., sono state tra le principali specie oggetto di indagine nel corso degli anni. E‟ stato anche affrontato lo studio di aspetti di base legati alla propagazione in vitro, quali, ad esempio, ringiovanimento e senescenza, l‟azione dei trattamenti ormonali nelle varie fasi di coltura, la persistenza di contaminazioni batteriche e fungine nelle colture. Parallelamente alla micropropagazione propriamente detta, sono stati effettuati studi sull‟embriogenesi somatica, sempre in applicazione a specie forestali. In particolare, sono stati messi a punto protocolli relativi alle due principali specie di frassino (maggiore e ossifillo). Le ricerche hanno riguardato anche il campo della conservazione a medio e lungo termine di specie forestali attraverso crescita rallentata e, in collaborazione con l‟IVALSA, tramite crioconservazione. Il settore delle colture in vitro è diventato, negli anni, uno strumento di grande potenzialità per numerosi altri settori, così anche l‟attività del Laboratorio si è aperta ad altri ambiti. In particolare, contribuisce a studi sulla struttura ed attività di proteine indotte dall‟attacco di funghi fitopatogeni e, soprattutto, sta sviluppando in collaborazione con altri enti di ricerca un settore di indagine sulla risposta di piante (sia arboree che erbacee) all‟azione di metalli tossici. Queste ricerche sono finalizzate alla possibilità di utilizzare tali piante per la fitostabilizzazione ed il fitorimedio e, a tale Embriogenesi somatica da embrioni im scopo, attualmente è impiegato in prevalenza un modello di maturi in Fraxinus excelsior (sin); stu studio che si basa sul trattamento e l‟analisi di cloni di di sulle contaminazioni in vitro (des). Populus alba in micropropagazione. Il Laboratorio è strutturato in tre ambienti separati: uno per la preparazione dei terreni di coltura, uno per la lavorazione in sterilità, corredato di stazione di microscopia, ed uno per l‟incubazione delle colture, con cella di crescita e armadi climatizzati. Fin dai primi anni di attività è stato utilizzato per lo svolgimento di tesi di laurea, di dottorato e per tirocini o stages di formazione. Ha contribuito alla realizzazione di importanti progetti di ricerca finanziati dalla Comunità Europea e collabora attivamente con diversi enti di ricerca e aziende private. Maurizio Capuana <[email protected]> Newsletter n 4 – Novembre 2010 - 4 Gruppo di Lavoro Micropropagazione e tecnologie in vitro Il laboratorio di coltura in vitro del Consorzio di Ricerche Applicate alle Biotecnologie (CRAB) di Avezzano (AQ) Il CRAB è un Consorzio no profit privato, creato per incentivare la cooperazione fra Ricerca e Industria nonché per promuovere e supportare le PMI nell‟innovazione di processo e di prodotto del comparto agro-industriale. I soci promotori sono stati l‟Università degli Studi dell‟Aquila, l‟Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo della Regione Abruzzo. Dagli inizi degli anni „90 svolge attività di Ricerca e Sviluppo orientata alla ottimizzazione di processo e prodotto per i settori agroalimentare, ambientale e farmaceutico. Il Centro di Ricerca dispone di un Laboratorio di Ingegneria di processo costituito da un moderno Impianto Pilota Multifunzionale a Configurazione Variabile (IPMCV), di un laboratorio biochimico e di un laboratorio microbiologico dotati di avanzate apparecchiature per la caratterizzazione delle materie prime, dei prodotti di biotrasformazione e per la validazione dei prodotti alimentari. La struttura ha i seguenti requisiti: iscrizione all‟Albo dei Laboratori Altamente Qualificati MIUR; iscrizione all'Anagrafe Nazionale delle Ricerche MIUR; certificazione in conformità alla UNI EN ISO 9001:2008; accreditamento Accredia come Laboratorio qualificato per i servizi di analisi e prova in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025; iscrizione Registro Regionale dei Laboratori che effettuano le analisi ai fini di autocontrollo (N. 13/010/LAB) per le industrie alimentari (Deliberazione della Giunta Regionale n. 335 del 06.04.2006). Il CRAB è dotato, inoltre, di un laboratorio di biologia vegetale, attrezzato per la coltura in vitro con una camera di crescita con controllo automatico della temperatura, luce e umidità; all‟interno della stessa è posizionato uno shaker rotante con automatismo di controllo. Presso il laboratorio sono state svolte attività di ricerca e sviluppo che hanno prodotto, in alcuni casi, risultati fruibili dalle imprese. In particolare si segnalano: (i) “Sviluppo e validazione sperimentale di processi fermentativi per la produzione di enzimi di interesse industriale da radici trasformate (committente: Enea). Le attività del progetto hanno previsto l‟ottenimento di radici trasformate da Daucus carota, mediante infezione con Agrobacterium rhizogenes e successiva coltivazione delle stesse in camera di crescita, per l‟ottenimento di perossidasi; (ii) “Test di fitotossicità di Lactuca sativa su substrato additivato con compost” (committente: MIUR). Le attività hanno previsto la valutazione della produzione di biomassa epigea realizzata da parti di piante di Lactuca sativa, in presenza di dosi crescenti di compost applicate ad un opportuno substrato di crescita; (iii) “Risanamento virotico di selezioni di Allium sativum, biotipo rosso di Sulmona, attraverso la tecnica della coltura in vitro di apici meristematici e loro micropropagazione (committente: Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo della Regione Abruzzo). In questo progetto il laboratorio ha svolto una intensa attività che ha portato al risanamento di piantine di Aglio rosso di Sulmona e all‟ottenimento dell‟ iscrizione di varietà di specie di piante ortive nel relativo registro nazionale MIPAAF (Decreto 26.11.2009); (iv) “Accrescimento in vitro di piantine di Solanum tuberosum fertilizzate con microrganismi azotofissatori” (committente: MIUR). Le attività hanno consentito la valutazione dei parametri di crescita di piante di Solanum tuberosum, cresciute su terreno addizionato con microrganismi azotofissatori. Vittorio Di Giammatteo & Daniela Spera <[email protected]> Newsletter n 4 – Novembre 2010 - 5 Gruppo di Lavoro Micropropagazione e tecnologie in vitro Il laboratorio commerciale Vitroplant Italia Srl Soc. Agr. di Cesena (www.vitroplant.it) La Vitroplant Italia srl Società Agricola, aderente al Gruppo Agroalimentare Orogel si occupa di vivaismo e di micropropagazione da 30 anni; tutta l‟attività vivaistica è attuata a partire da materiale micropropagato “in vitro”. La Società opera a livello internazionale nel settore vivaistico e frutticolo ed in particolare nelle aree geografiche del Bacino del Mediterraneo dove sono state create le società miste Vitroplant Tunisia s.a. in Tunisia e Vitroplant Fidancilik in Turchia. La moltiplicazione “in vitro” (micropropagazione) si è evoluta alla Vitroplant grazie alla sperimentazione ed alla ricerca. E‟ una tecnica di propagazione vegetativa, effettuata in sterilità, che consente di propagare velocemente ed in grande quantità le specie vegetali. I vantaggi della micropropagazione sono indiscussi e consistono nel la possibilità di produrre in tempi brevi, in spazi limitati e controllati, materiale omogeneo che salvaguardia le caratteristiche genetiche e sanitarie del materiale scelto in partenza ottenendo quindi “rapidità produttiva, qualità e sanità”. Vitroplant, con l‟esperienza maturata negli anni, ha ottenuto e diffuso portinnesti micropropagati certificati virus-esenti di actinidia, pero, vite, pesco, albicocco. Grazie inoltre allo studio di ricerca sul miglioramento genetico si sono ottenute e divulgate varietà di uva da tavola, selezioni di actinidia („Hayward K‟, „P1‟, „D1 Vitroplant‟) e di carciofi („Romanesco C3‟, „Apollo®‟, „Exploter®‟, „Life®‟). Attualmente in Vitroplant si lavora per diffondere autoradicato di noce, ulivo, mandorlo, per produrre piante da biomassa (canna, pioppo) e specie forestali, con il vantaggio dell‟uniformità e della velocità produttiva che la tecnica consente di attuare. L‟attività di “Ricerca e Sviluppo” ha permesso all‟Azienda di affermarsi, consentendo una continua crescita ed un adeguamento costante alle richieste del mercato. LE CERTIFICAZIONI: Vitroplant è in grado di seguire tutta la filiera produttiva, dalla plantula in vitro fino al vivaio, aderendo al sistema di „Rintracciabilità di filiera‟ CAV (Centro Attività Vivaistiche Soc. Coop. Agr.) certificata secondo la Norma UNI EN ISO 22005:2008. Vitroplant è inoltre una delle prime Aziende vivaistiche italiane ad avere implementato ed a mantenere un „Sistema di Gestione Qualità‟ certificato in conformità alla Norma UNI EN ISO 9001:2008 per le attività di moltiplicazione di piante in vitro, produzione di piante agrarie, ricerca e sviluppo nel settore vivaistico, propagazione di nuove specie e tecniche di allevamento innovative. Il totale controllo di produzione, unitamente alla garanzia sanitaria fornita dai controlli del Servizio Fitosanitario Regionale, offrono inoltre massima garanzia sul prodotto finale alla clientela. I PRODOTTI OFFERTI: piante radicate in vitro; piante ambientate in contenitori alveolari; portainnesti da vivaio a radice nuda; astoni innestati o autoradicati da vivaio a radice nuda; piante microinnestate. Vitroplant consente inoltre di: • moltiplicare in vitro, anche in esclusiva, svariate specie; • risanare da virus con termoterapia in vitro; • produrre materiale clonale per usi sperimentali; • coltivare embrioni da programmi di miglioramento genetico. Oriano Navacchi e Katiuscia Zuccherelli <[email protected]> Micropropagazione di actinidia Newsletter n 4 – Novembre 2010 - 6 Gruppo di Lavoro Micropropagazione e tecnologie in vitro Convegni, Congressi & Simposi LA COLTURA IN VITRO APPLICATA ALLA CONSERVAZIONE E ALLA VALORIZZAZIONE DELLA BIODIVERSITA’ VEGETALE L’Aquila, 30 settembre - 1 ottobre 2010 Nell‟Anno Internazionale della Biodiversità è sembrato importante al Gruppo di Lavoro SOI ribadire come la coltura in vitro contribuisca efficacemente sia alla salvaguardia della biodiversità vegetale minacciata o sottoposta a erosione genetica, sia alla sua valorizzazione. Di questo si è discusso al Workshop “La coltura in vitro applicata alla conservazione e alla valorizzazione della biodiversità vegetale”, tenutosi a L‟Aquila nei giorni 30 Settembre e 1 Ottobre, con l‟organizzazione dell‟Università degli Studi dell‟Aquila, la collaborazione del CNR-IVALSA e dell‟azienda Apice Piante e l‟adesione di qua lificati patrocinanti. All‟invito hanno risposto in molti (oltre 80 partecipanti!), da ogni parte d‟Italia ed anche dall‟estero, con l‟intento di poter portare non solo il prezioso contributo scientifico ma anche la propria solidarietà, la propria energia ed un pizzico di ottimismo al capoluogo abruzzese martoriato dal sisma del 6 Aprile 2009. Ed è in questa atmosfera che si è lavorato durante le tre Sessioni che hanno affrontato importanti tematiche: le 16 comunicazioni orali hanno spaziato dai meccanismi molecolari per il controllo dello sviluppo dei meristemi apicali, alla senescenza e morte programmata in colture cellulari vegetali. Si è discusso sulla coltura e conservazione in vitro e sul risanamento di piante estremamente interessanti, quali il sorbo, l‟aloe, l‟olivo, l‟aglio e molte altre. Si è parlato di biodiversità vegetale di specie arboree Mediterranee, di entità vegetali Toscane (Padule di Fucecchio), Liguri ed Abruzzesi, e di come contrastare la perdita di risorse genetiche in Turchia. Si è constatato come la tecnica della coltura duale, ricostituendo in vitro le condizioni della simbiosi fungo-micorrizica, possa aprire nuove prospettive allo studio della biologia di Tuber e di come l‟utilizzo di un modello di coltura in vitro possa essere efficace per studiare l‟accumulo di metalli pesanti in cloni di Populus alba. E‟ stato inoltre evidenziato che la crioconservazione è oggi una tecnica di grandi potenzialità applicative alla salvaguardia della biodiversità vegetale e di come l‟impiego di bioreattori possa migliorare l‟efficienza propagativa di alcune specie. Oltre 20 posters hanno contribuito ad arricchire di ulteriori dati scientifici e spunti di riflessione le due giornate di lavoro, riportando di esperienze di coltura in vitro condotte su un‟ampia e diversificata gamma di entità vegetali, quali orchidee, agrumi, susino, pero, Iris pallida, Campanula sp.pl., Capparis spinosa, Sequoia sempervirens, Thymus capitatus, Cynara cardunculus, Artemisia annua, Artemisia umbelliformis, Camelia japonica, Cistus monspeliensis e Amaryllidaceae originarie dell‟Argentina. La visita guidata al centro storico devastato (“zona rossa”), parte integrante del programma, è stato un momento di particolare intensità emotiva, rivelandone la straordinaria ricchezza artistica e la tenacia di un popolo che, abituato a convivere con il terremoto, è impegnato ancora una volta a ricucire le profonde ferite della città, avviando la difficile ricostruzione. Convenors del Workshop sono stati, oltre la scrivente, Laura Spanò, Giordana Marcozzi e Paolo Fasciani. Un particolare ringraziamento agli Sponsor della manifestazione: le ditte Apice Piante, ProClimatic, Enbio Technology, Micropoli e la banca Carispaq. Gli Atti del Workshop saranno pubblicati in uno dei prossimi numeri di Acta Italus Hortus. Loretta Pace <[email protected]> Newsletter n 4 – Novembre 2010 - 7 Gruppo di Lavoro Micropropagazione e tecnologie in vitro Cryotherapy of shoot tips for efficient eradication of plant pathogens Qiaochun Wang – Area di Ricerca CNR di Firenze, 8 settembre 2010 Il giorno 8 settembre 2010, presso l‟Area di Ricerca CNR di Sesto Fiorentino (FI), Qiaochum Wang ha tenuto un interessante seminario sulla crioterapia, una tecnica innovativa di risanamento delle piante da virus, batteri e fitoplasmi. Qiaochum Wang è attualmente Professore Ordinario di Plant Biotechnology and Cryobiology presso la Northwest Agricultural and Forestry University a Yangling (Shaanxi) in Cina, ma ha trascorso molti anni presso varie istituzioni di ricerca in Israele, Finlandia e Austria. La sua attività scientifica ha riguardato vari aspetti di coltura in vitro e biotecnologie; negli ultimi anni, però, si è dedicato con grande impegno all‟impiego della criogenia per il risanamento delle piante da virosi, batteri e fitoplasmi. Per comprendere come la crioterapia agisca nell‟eradicazione di patogeni occorre ricordare che i vi rus non sono distribuiti uniformemente nelle cellule dei tessuti e, in genere, non riescono ad infettare le cellule in intensa attività mitotica del meristema, cioè quelle che costituiscono il duomo meristematico e la prima coppia di primordi fogliari (circa 0.25 mm in lunghezza). Attraverso la crioterapia di apici meristematici è possibile indurre una sorta di selezione delle cellule che sopravvivono, essendo quelle del duomo meristematico quelle a citoplasma più denso e, quindi, più predisposte ad andare incontro a vitrificazione (fenomeno alternativo alla formazione di cristalli di ghiaccio) e, quindi, a sopravvivere alla temperatura criogena di -196 C. Presso il CNR-IVALSA, che già da anni sviluppa metodologie legate all‟uso dell‟azoto liquido per la conservazione di germoplasma vegetale (crioconservazione), il Prof. Wang ha dettagliatamente illustrato gli importanti risultati conseguiti con la crioterapia nel risanamento da PLRV e PVY in patata e da SPCSV e SPFMV in patata dolce (Ipomoea batatas). La crioterapia può anche servire al risanamento da batteriosi: è quanto è stato dimostrato nel risanamento di vari agrumi (Citrus sinensis, C. reticulata, C. grandis, C. limon) dall‟HLB (Huanglongbing bacterium), un batterio Gram-negativo responsabile di una grave patologia, l‟ “inverdimento” degli agrumi. Buona è stata la partecipazione al seminario e interessante la discussione sulla tecnica che ne è scaturita. Carla Benelli **************** La micropropagazione al Congresso IHC di Lisbona Al 28 International Horticultural Congress, tenutosi a Lisbona nei giorni 22-27 agosto, si è confermata l‟importanza della ricerca in micropropagazione. La specifica Sessione Tematica, pur con molte assenze “dell‟ultima ora”, annoverava ben 71 comunicazioni, tra letture ad invito, presentazioni orali e poster, alcuni dei quali illustrati anche in forma di presentazione breve. Convenor della Sessione è stato Rod Drew della Griffith University di Brisbane. Le sessioni sono state: Session 1: SOMATIC EMBRYOGENESIS. Chairpersons: Richard E. Litz (USA) e Fernando Pliego Alfaro (Spain); Session 2: FACTORS AFFECTING MICROPROPAGATION/1. Chairpersons: Maurizio Lambardi (Italy) e Anabela Romano (Portugal); Session 3: MICROPROPAGATION/1. Chairpersons: Eddo Rugini e Margherita Beruto (Italy); Session 4: FACTORS AFFECTING MICROPROPAGATION/2. Chairpersons: Danny Geelan e Bart Panis (Belgium); Session 5: RHIZOGENESIS. Chairpersons: Paul Read (USA) e Sarah Ashmore (Australia); Session 6: MICROPROPAGATION/2. Chairpersons: Takuya Tetsumura e Chitose Honsho (Japan). Gli abstracts relativi a queste presentazioni possono essere richiesti inviando un’email a <[email protected]> Newsletter n 4 – Novembre 2010 - 8 Gruppo di Lavoro Micropropagazione e tecnologie in vitro I Simposi ISHS di coltura in vitro del 2011 Confirmed keynote speakers: The topics of the conference: Jude Grosser, University of Florida, US Rob Dirks, Rijk Zwaan, The Netherlands Takeshi Nakano, RIKEN, Japan Kevin Folta, University of Florida, US Joachim Keller, IPK Gatersleben, Germany Pascal Montoro, CIRAD, France Marc De Block, Bayer-CropScience, Belgium Geert Angenon, Free University of Brussels, Belgium In vitro breeding Rationalization of plant breeding New insights in plant growth regulation New developments in tissue culture technology In vitro preservation of germplasm and cryopreservation Micropropagation and regeneration In vitro stress physiology Modern transformation technologies www.IVCHB2011.UGent.be [email protected] Newsletter n 4 – Novembre 2010 - 9 Gruppo di Lavoro Micropropagazione e tecnologie in vitro Prossimi appuntamenti del Gruppo di Lavoro II CONVEGNO NAZIONALE SULLA MICROPROPAGAZIONE Sanremo (IM) 7-9 novembre 2011 Per iscriversi alla mailing list Convegno e ricevere i prossimi comunicati, scrivere a: <[email protected]> o <[email protected]> Newsletter n 4 – Novembre 2010 - 10 Gruppo di Lavoro Micropropagazione e tecnologie in vitro Novità Editoriali Questa rubrica riporta le novità editoriali (articoli di riviste, libri, note tecniche) di interesse per il settore della micopropagazione e delle tecnologie in vitro. Inviate le vostre segnalazioni a <[email protected]>. IL CLONE DI RANUNCOLO: UN’IDEA – UN PRODOTTO - UNA STRATEGIA. Istituto Regionale per la Floricoltura (2006), pp. 70. Chiamare il ranuncolo con un nome (la varietà), similmente a quanto fatto per altre colture, quali garofano, rose, gerbere… Questa è l‟idea che maturò all‟interno del nostro Istituto verso la fine degli anni ‟80 per una pianta, il ranuncolo appunto, che faceva parte della tradizione florovivaistica ligure ma, fino a quel momento, solo utilizzata nel confezionamento di mazzi misti. La messa a punto di un sistema di micropropagazione affidabile ed efficiente, sortito da anni di studio presso il nostro laboratorio, e l‟interazione attiva tra il nostro Ente e la filiera produttiva coinvolta hanno portato allo sviluppo di un nuovo prodotto (“il clone di ranuncolo”) che, ad oggi, raggiunge produzioni dell‟ordine di 2 milioni di piante micropropagate per anno. Un risultato davvero insperato per tutti noi che all‟inizio guardavamo con preoccupazione il maggior prezzo che il prodotto micropropagato aveva in confronto al seme. Il prodotto “clone di ranuncolo”, studiato lungo la filiera produttiva mostrò, tuttavia, caratteri distintivi remunerati dal mercato: omogeneità, programmabilità, flessibilità, redditività, differenziazione ed esclusività. La pubblicazione “Il clone di ranuncolo: un‟idea - un prodotto – una strategia” è un saggio di 70 pagine che abbiamo redatto per illustrare il lavoro svolto. E‟ strutturato in diversi capitoli che presentano il prodotto “clone di ranuncolo”, dal suo ottenimento in vitro, alla conduzione agronomica in campo, all‟ ottenimento del prodotto finito, fino alle attività di promozione e di strategia adottabili per la valorizzazione sul territorio. Un esempio di come la tecnica di micropropagazione possa ancora essere protagonista nel settore florovivaistico nazionale. Il testo è distribuito gratuitamente, contattando la segreteria dell‟Istituto Regionale per la Floricoltura (IRF) di Sanremo (www.regflor.it), tel. 0184 535149/50, fax 0184 542111; email <[email protected]>. Margherita Beruto, Direttore IRF LA PROPAGAZIONE “IN VITRO” DEI PORTINNESTI E DELLE SPECIE DA FRUTTO. Autori: Maurizio Lambardi e Aylin E. Ozudogru. FRUTTICOLTURA n 12, 2010. In Italia, il settore commerciale della micropropagazione si troverà presto a dover fronteggiare la concorrenza che arriva da laboratori commerciali di recente costituzione in Paesi dell‟est europeo, caratterizzati da un più basso costo della manodopera. Ciò impone alle nostre aziende di intensificare la collaborazione con i laboratori di ricerca, individuando strategie comuni di studio. Questa pubblicazione analizza criticamente le innovazioni e gli studi più promettenti, quali quelli relativi allo sviluppo di nuovi regolatori di crescita, sostanze antibiotiche, biocidi naturali, tecniche di sterilizzazione, contenitori monouso e gas-permeabili, sistemi di coltura. Sono inoltre esposte alcune recenti acquisizioni sugli effetti morfogenetici della luce, nonché su aspetti riguardanti radicazione, acclimatazione, conservazione delle colture a basse temperature e specie “recalcitranti”. Newsletter n 4 – Novembre 2010 - 11 Gruppo di Lavoro Micropropagazione e tecnologie in vitro Gruppo di Lavoro SOI “Micropropagazione e tecnologie in vitro” Responsabile: Maurizio Lambardi, CNR-IVALSA, <[email protected]> Comitato di Redazione della Newsletter Carla Benelli, CNR-IVALSA, <[email protected]> Maurizio Capuana, CNR-IGV, <[email protected]> Anna De Carlo, CNR-IVALSA, <[email protected]> Corrispondenti Specie da frutto: Maurizio Micheli, <[email protected]> Claudia Piagnani, <[email protected]> Specie ornamentali: (fiore, interno, esterno) Margherita Beruto, <[email protected]> E. Aylin Ozudogru, <[email protected]> Arboree da legno e forestali: Maurizio Capuana, <[email protected]> Anna De Carlo, <[email protected]> Specie orticole e medicinali: Giorgio De Paoli, <[email protected]> Alberto Previati, <[email protected]> Agrumi e vite: M. Antonietta Germanà, <[email protected]> Ivana Gribaudo, <[email protected]> Fruttiferi minori: Edgardo Giordani, <[email protected]> Tecnologie in vitro: Carla Benelli, <[email protected]> Emilia Caboni, <[email protected]> Innovazione nei laboratori: Giuliano Dradi, <[email protected]> Barbara Ruffoni, <[email protected]> L’email della Newsletter è [email protected] Le note tecnico-scientifiche della Newsletter appaiono anche su www.fertirrigazione.it