PIT NEBRODI
N
el maggio del 2001, quando iniziammo concretamente a lavorare sul Progetto Integrato Territoriale, forse
non tutti credevamo che da un’idea si potesse veramente giungere ai risultati ormai noti alla comunità dei
Nebrodi, cui questo progetto è stato fortemente ed interamente dedicato.
Per la prima volta un ente parco, e proprio su questo territorio fortemente condizionato dalla marginalità, insieme
ad un vasto partenariato ha pian piano ripreso i fili di una speranza per molti sfilacciata, e pazientemente, con
un grande impegno è riuscito a far incontrare attivamente istituzioni e cittadini intorno all’idea di un possibile
sviluppo di quest’area e a maturare il concetto che la promozione e l’attuazione di azioni finalizzate allo sviluppo
sono anch’esse strategie di tutela per un’area protetta.
Non a caso, ultimamente, in tutte le occasioni e gli incontri abbiamo ripetuto, e non ci stancheremo di ripetere, che
i Nebrodi sono certamente opera di natura, ma sono anche frutto della cultura di uomini e donne che lì da sempre
hanno vissuto e hanno sapientemente operato nel conservare un bene inestimabile, e che oggi ritrovano attorno al
Parco - a quasi dieci anni dalla sua istituzione – una occasione per riscoprire e valorizzare la loro forte identità
culturale.
L’area dei Nebrodi non è mai stata “oggetto” di una reale programmazione di tipo integrato delle proprie risorse.
Le ipotesi di pianificazione dello sviluppo finora realizzate si sono, infatti, concretizzate in una modesta redistribuzione
di finanziamenti secondo logiche, parziali e settoriali, di mantenimento dei redditi.
L’originalità e innovazione dell’idea di questo progetto consiste invece nella pianificazione e realizzazione di un
insieme d’interventi che, attraverso strumenti d’integrazione e creazione di sistemi a rete tra i diversi operatori
pubblici e privati, consente di trasformare alcuni elementi che connotano la marginalità di quest’area in punti e
opportunità di sviluppo.
Il coinvolgimento attivo di tutte le comunità locali ha costituito esso stesso un elemento di innovazione rispetto alla
programmazione tradizionale: piuttosto che importare modelli esterni, ed estranei, al territorio siamo partiti infatti
dall’esistente, dalle nostre risorse e dall’organizzazione di un progetto intorno ad un’idea per avviare un reale
processo di sviluppo dal basso.
L’iniziativa promossa dall’Ente Parco è una irripetibile ed entusiasmante esperienza per il nostro territorio. Per
questa ragione abbiamo voluto articolatamente descriverne e illustrarne i contenuti con questa pubblicazione promossa dal “nostro” PIT, che vuole anche essere un punto di riferimento, una guida utile per nuove azioni previste
dagli attuali strumenti di programmazione e che vedranno ancora impegnate le amministrazioni locali, le imprese
del territorio, gli operatori sociali ed istituzionali e le organizzazioni professionali, nell’attuazione auspicata di
buone pratiche centrate sui temi della sostenibilità istituzionale, ambientale, economica e sociale.
La pubblicazione che vi presentiamo vuole, in definitiva, essere la testimonianza che da un’area interna e tradizionalmente marginale quale quella dei Nebrodi può partire un messaggio di speranza non effimera per la montagna
e per il mondo rurale, a patto di cogliere i mutamenti in corso e individuare rapidamente strategie di sviluppo che
mettano a frutto tutte le opportunità offerte da un grande patrimonio di biodiversità, di civiltà e di eccellenza. Ma
vuole anche essere esortazione ad un ulteriore impegno delle Istituzioni pubbliche e degli operatori che non hanno
dato retta a chi ha cercato di farli guardare indietro e che, anzi, hanno accolto le nostre proposte, condividendo
Il seguente documento è stato elaborato dal prof. Giuseppe Longhi, coadiuvato dagli arch. Francesca Conti,
Margherita Rossaro e Marco Terranova, sotto la direzione dell’Ente Parco Nebrodi e dei suoi servizi tecnici,
con la collaborazione del dott. agr. Giuseppe Genovese.
l’idea che attorno al Parco si devono poter muovere scenari di innovazione e di cambiamento positivo.
Diego Marcello Fecarotti
Febbraio 2002
Presidente del Parco dei Nebrodi
I
N
D
I
C
E
La comunità del PIT
1
5
L’atlante delle risorse
2
11
L’idea forza del progetto
3
65
4
Una strategia fondata su un sistema di obiettivi integrati
87
Il modello olistico di progetto
5
113
6
Analisi finanziaria e modello gestionale
119
7
Approvazione e gestione operativa del PIT
129
3
1
L A
C O M U N I T À
D E L
I soggetti promotori e il partenariato
7
I comuni del PIT
9
La condivisione dell’identità
e dell’appartenenza alla comunità
9
4
5
P I T
I SOGGETTI PROMOTORI
E IL PARTENARIATO
Comuni
Alcara Li Fusi - Capizzi - Caronia - Castel di Lucio - Castell’Umberto - Cesarò
Galati Mamertino - Longi - Militello Rosmarino - Mistretta -Motta d’Affermo - Pettineo - Reitano
San Fratello - San Marco d’Alunzio - San Salvatore di Fitalia- Santo Stefano di Camastra
San Teodoro - Tortorici - Tusa - Ucria
Università
DASTEC Università degli Studi di Reggio Calabria - Dipartimento di energetica ed Applicazioni di
Fisica Università di Palermo - Dipartimento di Morfologia, Biochimica, Fisiologia e Produzioni
Animali-Sezione di Zootecnica e Nutrizione Animale-Università di Messina
Promozione turistica
Associazione Nebrodi Europa - Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Patti
Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo di Capo D’Orlando
Promozione prodotti locali
S.A.D.A Casartigiani - Consorzio Ceramiche Santo Stefano - Consorzio per il riconoscimento,
valorizzazione e tuteladel Cavallo Sanfratellano - C.I.A.- Confederazione Italiana Agricoltori-Messina
N.A.O.M. Nuova Associazione Olivocoltori Messinesi - C. N. A/S.Agata di Militello. Confederazione
Nazionale Artigiani e Piccole e Medie Imprese - ConfArtigianato/ Messina
Confesercenti Provinciale di Messina - Slow Food
Rivalutazione ambientale
Archeoclub d’Italia - Amici della Terra-Club Nebrodi - E.N.E.L. - Legambiente Nebrodi
Consorzio Civita - Conphoebus S.P.A.
Gestione e condivisione
GAL Nebrodi s.c.r.l - Consorzio dei Nebrodi - Libera Associazione Nomi e Numeri contro la Mafia
- Associazione Maestri Frantoiani di Sicilia - LEGACOOP/Messina - CGIL Camera del Lavoro
Metropolitana di Messina - Collegio dei Geometri della Provincia di Messina
Banche
Banco di Sicilia SpA/ MESSINA - Banca di Credito Cooperativo della Valle del Fitalia
Formazione
I.R.E.F. (Istituto di Ricerche Educative e Formative) - I.R.A.P.S. Istituto di Ricerche e Applicazioni
Psicologiche e Sociologiche - Istituto Sperimentale e Zootecnico per la Sicilia
Istituto d’Istruzione Superiore “A. Manzoni”-Mistretta - ACLI Messina - Consorzio Solaris
Coordinamento
Ente Parco Nebrodi
7
I COMUNI DEL PIT.
LA CONDIVISIONE DELL’IDENTITÀ
E DELL’APPARTENENZA ALLA COMUNITÀ.
9
2
L ’ A T L A N T E
D E L L E
R I S O R S E
Le risorse sociali ed economiche
12
Densità e superficie territoriale
1. Rapporto tra superficie territoriale e densità
12
Mappa della “sensitività sociale”
2. Popolazione residente suddivisa per fasce di età - 3. Popolazione residente suddivisa per livello di istruzione
4. Popolazione residente attiva e non attiva nell’area PIT
14
Il sistema economico: imprese e turismo
5. Unità locali e addetti nei Comuni del PIT - 6. Imprese per sezione di attività
7. Posti letto dell’area PIT - 8. Presenze turistiche dell’area PIT
18
Il sistema economico: attività agricola
9. Aziende e dimensione media
24
Il patrimonio naturale
27
Attraversare il territorio del PIT Nebrodi
27
Gli ambiti territoriali
29
Ambito 1
Comuni di Longi, Galati Mamertino, Tortorici, Castell’Umberto, Ucria, San Salvatore di Fitalia
31
Ambito 2
Comuni di San Marco d’Alunzio, Alcara Li Fusi, Longi, Militello Rosmarino, San Fratello, Cesarò, San Teodoro
43
Ambito 3
Comuni di Caronia, Capizzi, Santo Stefano, Reitano, Mistretta
51
Ambito 4
Comuni di Motta d’Affermo, Pettineo, Castel di Lucio, Tusa
59
10
11
DENSITÀ E SUPERFICIE TERRITORIALE: UN CONFRONTO.
1. RAPPORTO TRA SUPERFICIE TERRITORIALE E DENSITÀ.
Comune
Abitanti
Superficie (kmq)
Densità (ab/kmq) Impatto densità
CASTELL’UMBERTO
3.618
11,42
316,8
++
S.TEODORO
1.608
13,9
115,7
+
REITANO
955
13,93
68,6
=
MOTTA D’AFFERMO
976
14,61
66,8
=
S.SALVATORE DI FITALIA
1.735
14,89
116,5
+
S.STEFANO DI CAMASTRA
5.063
21,88
231,4
++
S.MARCO D’ALUNZIO
2.212
26,11
84,7
=
UCRIA
1.431
26,19
54,6
=
CASTEL DI LUCIO
1.592
28,37
56,1
=
MILITELLO ROSMARINO
1.507
29,67
50,8
=
PETTINEO
1.590
30,45
52,2
=
GALATI MAMERTINO
3.256
39,06
83,4
=
TUSA
3.375
40,94
82,4
=
LONGI
1.671
42,12
39,7
--
ALCARA LI FUSI
2.750
62,36
44,1
--
S.FRATELLO
4.665
67,06
69,6
-
CAPIZZI
3.625
69,9
51,9
=
TORTORICI
7.783
70,16
110,9
+
MISTRETTA
5.710
126,76
45
-
CESARO’
2.901
215,75
13,4
--
CARONIA
3.852
226,55
17
--
61.875
1.192,08
51,9
646.871
3.247,29
199,2
TOTALE NUMERO COMUNI
COMPRESI NEL PIT 21
PROVINCIA DI MESSINA
L’impatto della densità è dato dal rapporto tra la superficie territoriale e la densità
di ogni Comune in rapporto alla densità media del PIT.
12
13
MAPPA DELLA SENSITIVITÀ SOCIALE.
2. POPOLAZIONE RESIDENTE SUDDIVISA PER FASCE DI ETÀ.
(Fonte: dati ISTAT 1991 Censimento Popolazione)(%)
Comune
< = 14 anni
da 15 a 64 anni
>= a 65 anni
ALCARA LI FUSI
14,3
65,2
20,4
CAPIZZI
19,1
64,7
16,2
CARONIA
16,6
62,7
20,7
CASTEL DI LUCIO
17,1
64,1
18,8
CASTELL’UMBERTO
19
62,8
18,3
CESARO’
19,6
63,9
16,5
GALATI MAMERTINO
17,7
65,5
16,9
LONGI
17
65,6
17,3
MILITELLO ROSMARINO
14,1
61,9
24
MISTRETTA
17,1
60,2
22,7
MOTTA D’AFFERMO
13,6
64,4
21,9
PETTINEO
17,6
63,5
18,9
REITANO
16,6
64,3
19,1
SAN FRATELLO
17,5
62,9
19,5
SAN MARCO D’ALUNZIO
17
65
17,9
SAN SALVATORE DI FITALIA
15,4
61,3
23,3
SAN TEODORO
15,9
66,4
17,7
SANTO STEFANO
DI CAMASTRA
16,5
64
19,5
TORTORICI
20,8
62,5
16,8
TUSA
13,2
61,7
25,1
UCRIA
16
59,7
24,4
TOTALE NUMERO COMUNI
COMPRESI NEL PIT 21
17,3
63,2
19,5
PROVINCIA DI MESSINA
18,4
65,5
16,2
REGIONE SICILIA
20,1
66,1
13,8
Comuni con una più alta percentuale di popolazione giovane o anziana
14
15
4. POPOLAZIONE RESIDENTE ATTIVA
E NON ATTIVA NELL’AREA PIT.
3. POPOLAZIONE RESIDENTE SUDDIVISA PER
LIVELLO DI ISTRUZIONE.
(Fonte: dati ISTAT 1991 Censimento Popolazione)
Comune
laureati
diplomati
ALCARA LI FUSI
1,4
11,5
CAPIZZI
0,7
CARONIA
elementare
lic. media
(Fonte: dati ISTAT 1991 Censimento Popolazione)
alfabeti
senza titolo
analfabeti
60,9
17,8
8,5
ALCARA LI FUSI
37
39,5
63
5,9
58,8
25,6
9
CAPIZZI
46
21
54
0,9
9
64,3
19,9
5,9
CARONIA
39
23,3
61
CASTEL DI LUCIO
2,8
9,2
66,6
17,1
4,3
CASTEL DI LUCIO
44
28,5
56
CASTELL’UMBERTO
2,3
13,4
57,8
20,8
5,6
CASTELL’UMBERTO
42
30,1
58
CESARÒ
2,5
12,1
64,8
16,9
3,7
CESARO’
38
41,4
62
GALATI MAMERTINO
2,1
13,4
56,4
23,1
5
GALATI MAMERTINO
42
37,6
58
LONGI
1,8
10,8
56,4
26,5
4,5
LONGI
47
38,6
53
MILITELLO ROSMARINO
0,1
4,3
60
28
7,6
MILITELLO ROSMARINO
36
43,2
64
MISTRETTA
3,8
12,5
67,1
13,3
3,3
MISTRETTA
33
36,8
67
MOTTA D’AFFERMO
0,6
7,9
65,4
20,4
5,7
MOTTA D’AFFERMO
37
34,7
63
PETTINEO
0,1
6,1
67,4
20,8
5,7
PETTINEO
42
37,5
58
REITANO
0,6
6,7
65,2
20,2
7,2
REITANO
35
41,7
65
SAN FRATELLO
1,9
9,3
57,7
25,8
5,4
SAN FRATELLO
39
26,2
61
SAN MARCO D’ALUNZIO
1,6
9,9
57,7
22,9
7,9
SAN MARCO D’ALUNZIO
39
19,2
61
SAN SALVATORE DI FITALIA
1,6
9,1
57,8
27,1
4,4
SAN TEODORO
1,4
11,5
56
24
7,1
SAN SALVATORE DI FITALIA
39
37,2
61
SANTO STEFANO
DI CAMASTRA
3
16,3
57
18,7
5
SAN TEODORO
46
44,6
54
35
30,3
65
TORTORICI
1,6
10,9
55,8
26,9
4,8
SANTO STEFANO
DI CAMASTRA
TUSA
1,5
12,8
59,6
22
4,1
TORTORICI
45
40,8
55
UCRIA
1,6
11
60,8
19,6
7
TUSA
34
36,2
66
UCRIA
41
25,3
59
TOTALE COMUNI
COMPRESI NEL PIT 21
1,9
10,9
60,1
21,7
5,5
TOTALE NUMERO COMUNI
COMPRESI NEL PIT 21
40
33,5
60
PROVINCIA DI MESSINA
4,2
17
59,8
15,2
3,7
PROVINCIA DI MESSINA
39
33,1
61
REGIONE SICILIA
3,5
15,2
59,6
17,4
4,3
REGIONE SICILIA
37
35,4
63
Comune con un basso grado di istruzione
Comune
Tasso di attività
Tasso di disoccupazione
Comuni con il più alto tasso di attività o inattività
Comune con un grado di istruzione medio-alto
16
17
Tasso di inattività
IL SISTEMA PRODUTTIVO: MAPPA DEGLI ADDETTI.
5. UNITÀ LOCALI E ADDETTI NEI COMUNI DEL PIT.
(Fonte: Censimento intermedio industria e servizi 1996)
Comune
Unita’ locali
Addetti U.L.
18
Alcara li Fusi
117
153
Capizzi
126
170
Caronia
167
275
Castel di Lucio
68
103
Castell’Umberto
172
283
Cesaro’
129
183
Galati Mamertino
123
203
Longi
77
134
Militello Rosmarino
48
77
Mistretta
244
458
Motta d’Affermo
43
57
Pettineo
75
130
Reitano
48
148
San Fratello
173
219
San Marco d’Alunzio
126
231
San Salvatore di Fitalia
55
75
Santa Domenica Vittoria
37
70
Sant’Agata di Militello
720
1678
San Teodoro
62
82
Santo Stefano di Camastra
357
732
Tortorici
262
405
Tusa
172
273
Ucria
69
193
TOTALE
3470
6332
MESSINA
12387
37941
TOTALE PROVINCIA DI MESSINA
35722
88603
19
6. IMPRESE PER SEZIONE DI ATTIVITÀ.
7. POSTI LETTO DELL’AREA PIT.
(Fonte: Censimento intermedio industria e servizi 1996)
(Confronti con la provincia di Messina e la regione Sicilia 1997)
Comune
A
B
C
D
E
F
G
Totale
Alcara li Fusi
Capizzi
Caronia
Casalvecchio Siculo
Castel di Lucio
Castell’Umberto
Cesaro’
Galati Mamertino
Longi
Militello Rosmarino
Mistretta
Motta d’Affermo
Pettineo
Reitano
San Fratello
San Marco d’Alunzio
S. Salvatore di Fitalia
Sant’Agata di Militello
San Teodoro
S. Stefano di C.
Tortorici
Tusa
Ucria
14
7
27
4
8
30
14
18
13
3
32
8
11
12
31
16
4
72
6
70
33
22
12
21
26
19
8
12
14
21
21
13
13
30
5
11
11
16
24
13
92
11
26
26
23
14
41
41
58
14
20
66
55
44
23
9
87
13
34
9
72
51
19
272
26
137
115
67
17
9
12
13
2
3
8
13
11
6
4
13
4
4
6
14
5
7
41
2
15
17
20
7
8
7
5
3
3
8
9
4
5
6
13
4
4
4
6
2
2
17
5
15
9
7
4
1
0
1
1
0
1
0
2
1
.
2
.
1
.
1
0
.
11
0
3
3
1
0
7
3
11
.
4
8
8
5
5
4
16
1
2
3
12
11
5
29
2
19
11
6
4
115
116
153
33
63
166
125
115
75
42
231
38
73
46
167
117
54
660
58
333
251
163
66
TOTALE PIT
467
470
1290
236
150
29
176
3260
MESSINA
1208
1138
4923
455
355
235
616
11743
TOTALE PROVINCIA
DI MESSINA
3843
4338
13720 2116
6064
31856
A
B
C
D
E
F
G
1306
Manifattura ed estrazione
Costruzioni
Commercio
Alberghi e ristoranti
Trasporti e comunicazione
Finanza
Servizi alla persona
Comune
Alberghi
Complementari
Case vacanza
Alcara li Fusi
Capizzi
Caronia
Castel di Lucio
Castell’Umberto
Cesarò
Galati Mamertino
Longi
Militello Rosmarino
Mistretta
Motta d’Affermo
Pettineo
Reitano
San Fratello
San Marco d’Alunzio
San Salvatore di Fitalia
San Teodoro
Santo Stefano di Camastra
Tortorici
Tusa
Ucria
8
116
46
18
20
14
88
80
-
30
2
12
16
22
7
47
6
10
4
255
-
335
548
1.670
225
639
579
232
1.161
481
1.040
135
80
560
369
497
319
210
639
1.501
1.198
425
TOTALE AREA PIT
390
411
12.843
TOTALE PROVINCIA
DI MESSINA
21.266
10.873
139.285
REGIONE SICILIA
64.387
46.571
964.885
Comuni con un’intensa attività turistica alberghiera
Comuni con un’intensa attività turistica paralberghiera
Comuni con numero di imprese sopra la media del PIT
20
21
IL SISTEMA ECONOMICO, ATTIVITÀ TURISTICA.
8. PRESENZE TURISTICHE DELL’AREA PIT.
(Fonte: dati ISTAT “Statistiche sul turismo” 1997)
Comune
22
Alberghi
Complementari
Case vacanza
Totale
Alcara li Fusi
Capizzi
Caronia
Castel di Lucio
Castell’Umberto
Cesarò
Galati Mamertino
Longi
Militello Rosmarino
Mistretta
Motta d’Affermo
Pettineo
Reitano
San Fratello
San Marco d’Alunzio
San Salvatore di Fitalia
San Teodoro
Santo Stefano di Camastra
Tortorici
Tusa
Ucria
88
5.443
945
953
1.049
228
1.238
2.955
-
583
88
12
467
112
66
611
110
99
120
2.671
-
14.715
27.279
68.883
7.302
28.314
22.091
8.977
39.973
16.259
37.113
8.183
2.499
22.441
14.970
18.503
10.245
8.331
33.476
65.764
51.089
10.840
14.803
27.279
74.909
7.390
28.781
23.148
9.097
39.973
16.259
38.132
8.183
3.110
23.600
15.198
18.503
10.344
8.331
34.714
65.884
56.715
10.840
TOTALE AREA PIT
12.899
5.047
517.247
535.193
TOTALE PROVINCIA
DI MESSINA
2.827.738
357.889
8.465.992
11.651.619
REGIONE SICILIA
9.046.706
1.245.349
59.691.825
69.983.880
23
IL SISTEMA ECONOMICO, ATTIVITÀ AGRICOLA.
9. AZIENDE E DIMENSIONE MEDIA.
(Fonte: dati ISTAT Censimento caratteristiche strutturali delle aziende agricole 1990-1991)
Aziende
Dimensione
media in ha
Aziende
Dimensione
media in ha
7
0,4
271
0,3
72
0,2
729
0,7
14
0,2
34
0,5
189
2,2
271
0,3
183
9,7
243
0,2
29
0,3
10
0,1
383
0,3
61
5,6
22
0,4
56
7,1
237
0,5
732
1,7
215
1,0
114
0,3
63
1,6
2
0,2
103
2,2
114
0,2
138
0,7
2
0,6
4
0,2
19
8,3
99
0,1
-
-
46
0,1
564
0,5
168
0,3
743
0,5
495
4,4
75
0,7
305
7,1
90
0,4
105
1,1
2
0,1
312
0,9
390
0,6
29
0,3
87
0,3
304
0,1
648
0,4
20
0,2
484
0,4
240
0,7
163
0,1
11
0,5
86
0,1
222
0,2
17
0,1
269
0,3
19
6,0
5
0,2
102
0,9
83
0,1
738
0,5
74
0,1
120
0,1
14
8,6
24
0,4
29
5,4
313
1,2
403
2,1
32
0,8
151
0,4
36
0,9
7
0,2
3
5,4
29
0,3
298
1,7
12
1,4
155
0,6
61
1,0
29
0,1
5
4,5
51
0,3
412
1,5
236
0,8
81
0,6
4
2,2
7
0,4
2
5,8
51
0,2
306
1,5
70
0,3
117
0,4
6
1,4
6
0,2
8
5,9
105
0,3
353
1,5
11
0,4
102
0,4
66
0,5
11
0,3
-
-
322
0,1
498
0,6
145
0,2
280
0,2
-
-
-
-
-
-
4
0,1
549
0,6
133
0,3
631
0,8
52
3,8
6
0,3
42
10,7
9
0,4
9
0,5
-
-
16
0,3
30
2,7
96
0,3
2
1,7
27
0,1
904
1,1
239
0,6
167
0,2
274
4,0
38
0,4
3
2,1
6
0,1
129
0,7
9
2,4
59
1,6
81
0,3
73
2,1
445
0,4
846
1,3
105
0,6
126
0,2
8
1,3
6
1,7
22
0,3
-
-
20
0,4
12
0,4
653
1,2
TOTALE AREA PIT
2.247
2,8
984
0,3
1.307
4,3 2.637
0,4 8.632
1,0
1.526
0,6 6.864
0,7
TOTALE PROVINCIA
DI MESSINA
7.270
1,4 8.591
0,3
2.370
3,5 16.664
0,3 40.647
0,6 21.445
0,5 20.731
0,8
REGIONE SICILIA
64.387
Aziende
4,3
Alcara li Fusi
Capizzi
Caronia
Castel di Lucio
Castell’Umberto
Cesarò
Galati Mamertino
Longi
Militello Rosmarino
Mistretta
Motta d’Affermo
Pettineo
Reitano
San Fratello
San Marco d’Alunzio
San Salvatore
di Fitalia
San Teodoro
Santo Stefano
di Camastra
Tortorici
Tusa
Ucria
Aziende
161
Comune
Aziende
Dimensione
media in ha
Fruttiferi
Dimensione
media in ha
Agrumi
Aziende
Olivo
Dimensione
media in ha
Coltiv. a
vite
Dimensione
media in ha
Foraggere
Aziende
Ortive
Dimensione
media in ha
Cereali
46.571
Comuni con un’intensa attività agricola
25
1,1
964.885
Attraversare il territorio
del PIT Nebrodi
I
l territorio del PIT Nebrodi è un territorio vasto e variegato, compreso tra le due
nazionali SS 113 e SS 120 a Nord e a Sud, tra i Comuni di Tusa e Castell’Umberto
a Ovest ed a Est. All’interno di questi confini si presentano più di ottantamila ettari di
monti, boschi, fiumare e torrenti, una costellazione di centri abitati ed una fitta rete di
strade ed antiche trazzere. All’interno di questi confini si inseriscono gli interventi previsti dal PIT,
che riguardano manufatti fisici o limitate porzioni di territorio, ma anche elementi e interventi di
riqualificazione ambientale e sociale che rivalutano le qualità e le risorse dell’intero territorio,
comprendente i 21 Comuni del PIT.
Si propone, nel lavoro che segue, una lettura del territorio che privilegia una visione d’insieme e
l’interazione tra le diverse risorse piuttosto che una pedissequa elencazione di queste.
Si è suddiviso il territorio del PIT in quattro ambiti territoriali. Ogni ambito è dotato di una certa
omogenità geografica. Se ne propone quindi un attraversamento secondo alcuni itinerari da
affrontare in auto o a piedi. Di ogni itinerario è dato un tempo approssimativo di percorrenza.
La scelta dei singoli tracciati è legata alla necessità di toccare tutti i centri urbani, tutti gli interventi PIT ed il più alto numero possibile di emergenze naturali e storico-architettoniche. Gli
itinerari seguono spesso i grandi assi di attraversamento Nord-Sud mostrando il territorio in tutta
la sua estensione e varietà paesaggistica.
Di ogni settore si propone una lettura critica guidata da una lista di indicatori che portano a
valutare caratteri e potenzialità di ogni singolo centro urbano e di individuare quegli elementi di
degrado che potrebbero compromettere l’integrità e le possibilità di sviluppo di alcune porzioni
del territorio.
Ogni settore si conclude con due tabelle sinottiche in cui qualità e potenzialità dei singoli percorsi
e dei centri urbani vengono valutate e messe a confronto.
Questa ricognizione si propone come una prima agenda di viaggio, indubbiamente da ampliare: le elaborazioni qui proposte tendono ad individuare alcune “macrocategorie” di interesse,
raggruppate in funzione del tempo della visita. Questo è utile per incominciare ad articolare le
27
diverse sollecitazioni che si possono proporre alle diverse categorie di utenza in funzione del
“budget” di tempo di cui essa dispone. Il lavoro successivo dovrà tendere ad evidenziare, per
ogni percorso, in modo dettagliato:
• i singoli fattori biotici che li caratterizzano, al fine di spiegare la biodiversità del contesto;
• l’attenta descrizione delle qualità dell’urbano e degli elementi monumentali;
• la descrizione puntuale delle condizioni di accesso e della dotazione di servizi che caratterizzano i singoli luoghi di approdo ai percorsi;
• l’offerta culturale in termini di servizi di documentazione;
• il comfort in termini di possibilità di soggiorno e di ristoro.
Questo rapporto, quindi, vuole prefigurare uno degli strumenti che rientreranno in una più
generale politica di elaborazione di strumenti tendenti ad aumentare l’efficacia della “politica
commerciale turistica” del Parco dei Nebrodi.
Questi strumenti dovranno tendere a raggiungere i diversi strati del mercato turistico potenzialmente interessato a visitare, con motivazioni e tempi di soggiorno diversificati, il territorio del
Gli ambiti territoriali
Ambito 1
Comuni di: Galati Mamertino, Tortorici, Castell’Umberto, Ucria, San Salvatore di Fitalia
Ambito 2
Comuni di: San Marco d’Alunzio, Alcara Li Fusi, Longi, Militello Rosmarino, San Fratello,
Cesarò, San Teodoro
Ambito 3
Comuni di: Caronia, Capizzi, Santo Stefano, Reitano, Mistretta
Ambito 4
Comuni di: Motta d’Affermo, Pettineo, Castel di Lucio, Tusa
Parco.
Da questo punto di vista gli strumenti che verranno programmati saranno destinati ad aumentare la conoscenza delle condizioni di accesso e di permanenza da parte del mercato regionale,
nazionale ed internazionale.
Gli indicatori
I percorsi
A, B, C: itinerari su strade asfaltate (statali, provinciali, intercomunali)
a, b, c: itinerari su strade sterrate, percorribili a piedi, in mountain bike o a cavallo
Le tavole sinottiche
• le qualità dei percorsi
• i centri urbani
valutazione: * scarso, ** sufficiente, *** buono, **** ottimo
Legenda cartografia
28
29
Ambito territoriale 1
Ambito territoriale 1
Comuni di: Longi, Galati Mamertino, Tortorici,
Castell’Umberto, Ucria, S. Salvatore di Fitalia
Gli itinerari:
A
B
C
a
b
c
SS 113 - Longi - Galati Mamertino - Tortorici
Tortorici - Castell’Umberto - Ucria
Tortorici - San Salvatore di Fitalia - SS 113
SP - Stretta di Longi
Tortorici - dorsale
SP - cascata del Catafurco
Gli interventi PIT:
17 Area faunistica del capriolo in territorio di Galati Mamertino
18 Recupero del fabbricato rurale sito in località Sciara, da destinare a centro visita nel Comune
di Tortorici
29 Recupero dell’antico Borgo rurale di Castanea e itinerari turistici integrati nel Comune di
Castell’Umberto
31
A
SS 113 - Longi - Galati Mamertino -Tortorici
tipo: strada asfaltata a mezza costa
condizioni: buono
tempo: 55 min in auto (36 km)
descrizione: • SS 113 - Longi (27 min, 18 km)
Faticoso il tratto tra la statale e la strada di mezza costa. Si procede lungo la gola del torrente sovrastati
dalle Rocche del Crasto. Lungo la strada è il bivio per il convento di Fragalà. Convento medievale, con
un chiostro porticato, ristrutturato, utilizzato per esposizioni temporanee, lezioni e piccoli convegni.
• Longi - Galati Mamertino (10 min, 7 km)
Lasciandosi Longi alle spalle, si sale fino a procedere in piano, si attraversa il torrente e si sale ancora
fino alla sommità del monte. Lungo il percorso è il bivio per la cascata del Catafurco. Prima di attraversare il torrente si ha di fronte una ex cava ora destinata a discarica (Comune di Galati). Sotto l’ex cava
si raccoglie Milè, caratteristico abitato rurale oggi abbandonato ma oggetto di un progetto di recupero.
Sulla sommità c’è il centro sportivo di Galati con piscina e campi da gioco. Poco oltre è l’area del
Capriolo, una pineta pubblica con attrezzature per la sosta all’interno della quale è ricavata un’area
recintata e sorvegliata con 4 caprioli.
• Galati Mamertino - Tortorici (17 min, 11 km)
Si discende verso fondovalle. A cavallo del fiume Fitalia è il Comune di Tortorici. Si giunge subito alla
piazza principale da cui si domina la valle e le montagne boscate.
Comuni visitati:
Longi
caratteri: sull’altro fronte delle Rocche del Crasto; posizione panoramica, centro curato ma piccolo; c’è
l’unico centro CAI della provincia oltre Messina;
potenzialità: vedi Alcara; borgo albergo (c’è un gruppo che si sta muovendo, prevedono un potenziale
di 40 –50 posti letto)
Galati Mamertino
caratteri: piccolo borgo con una piazza centrale molto curata. Uno dei centri più ricchi d’arte dei Nebrodi
Punto di attrazione gastronomica. Posizione panoramica
potenzialità: la concentrazione di opere d’arte, la presenza di infrastrutture sportive e di un ampio parco
pubblico. Passaggio obbligato muovendosi tra Longhi e Tortorici.
Tortorici
caratteri: il centro più grosso dell’area Est del Parco. Posizione panoramica, notevole centro storico ma
soprattutto una popolazione molto intraprendente. Agriturismi.
potenzialità: singoli privati cominciano a ristrutturare ed affittare edifici abbandonati. Si candida ad essere
33
una porta interna del Parco anche per la prossimità ad
importanti risorse naturali (montagna, boschi, torrente,
laghi) e per la centralità rispetto ai Comuni limitrofi
Emergenze ambientali:
• Il convento di Fragalà
• Le rocche del Crasto
• L’antico borgo di Milè
Situazioni di degrado:
x un progetto di scorrimento veloce Longi SS 113 che
dovrebbe attraversare la stretta di Longi
x la nuova discarica di Galati in una cava dismessa;
si trova sul fianco della montagna di Galati, di fronte a
Longi. È ben visibile arrivando da Longi.
B
Tortorici - Castell’Umberto - Ucria
tipo: strada asfaltata
condizioni: buono
tempo: 25 min in auto (21 km)
descrizione: •Tortorici - Castell’Umberto (15 min, 11 km)
Ci si arrampica sul fianco del monte. Prima di entrare a Castell’Umberto si può deviare a sinistra e
scendere a Castell’Umberto vecchio (borgo di Castanea). Il borgo è bellissimo, adagiato in mezzo ad
alberi e campagna con una straordinaria vista sulla valle.
• Castell’Umberto - Ucria (15 min, 10 km)
Lasciato il paese ci si immette sulla SS 116 in direzione Randazzo. Una strada molto panoramica che,
muovendosi in quota, ci porta sino ad Ucria.
Comuni visitati:
Castell’ Umberto
caratteri: più alto di Tortorici, interessante per la sua natura “montana”
potenzialità: il suggestivo paesaggio montano che la circonda
Ucria
caratteri: piccolo centro agricolo affacciato sul torrente Sinagra
potenzialità: punto di partenza per interessanti e facili passeggiate che offrono grandi suggestioni paesaggistiche
Emergenze ambientali:
• Il borgo di Castanea (vedi descrizione PIT): un insieme di edifici (abitazioni, chiese, opifici), in parte
diroccati, immersi nel verde, collegati da strade in pietra.
Le strade in pietra ed i ruderi dell’antico borgo di Castanea.
Il borgo rurale di Milè.
In alto l’ex cava di Galati Mamertino.
34
35
C
Tortorici - San Salvatore di Fitalia - SS 113
tipo: strada asfaltata
condizioni: buono
tempo: 45 min in auto (30 km)
descrizione:
•Tortorici - San Salvatore di Fitalia (25 min, 15 km)
Lasciandoci Tortorici alle spalle, costeggiamo il torrente sulla strada a scorrimento veloce, fino a giungere al bivio per San Salvatore, sulla sinistra. Seguiamo la strada in salita fino al paese che si trova sulla
sommità del monte.
• San Salvatore di Fitalia - SS 113 (25 min, 15 km)
Tornati al torrente, continuiamo a costeggiarlo fino ad incrociare la SS 113. Lungo il tragitto incontriamo
la deviazione per la stretta di Longi.
Comuni visitati:
San Salvatore di Fitalia
caratteri: piccolo borgo molto panoramico da cui si domina la valle del Fitalia e si scorge il mar Tirreno
potenzialità: paese albergo, in virtù della panoramicità
37
a
b
SP - Stretta di Longi
tipo: strada sterrata
condizioni: buono
tempo: 30 min a piedi (2,5 km)
descrizione: dalla strada a scorrimento veloce, si discende nel torrente che si risale per alcune centinaia
di metri in direzione di Longi. Si lascia l’auto e si prosegue a piedi per circa un quarto d’ora. Guadato il
torrente (fiume di Longi) ci si ritrova tra le alte pareti rocciose della stretta.
Situazioni di degrado:
x non c’è un percorso segnalato e c’è una scarsa accessibilità. Se il torrente è in piena il guado è impossibile. L’ultimo tratto del percorso è da improvvisare.
Emergenze ambientali:
• La stretta di Longi: suggestiva gola lungo il torrente
di Longi, già Sito di Interesse
Comunitario (SIC).
Tortorici - portella Mitta - lago Pisciotto - lago Trearie
tipo: strada asfaltata + sterrata
condizioni: buono
tempo: 25 min in auto (17 km) + 80 min a piedi (7 km)
descrizione:
• Tortorici - portella Mitta (25 min in auto , 17 km)
si sale oltre Tortorici lungo una ripida e tortuosa strada asfaltata fino ad incrociare l’inizio della dorsale in
località portella Mitta. Ci si può dirigere verso Floresta o seguire la dorsale in direzione Monte Soro.
• Portella Mitta - lago Pisciotto/lago Trearie (80 min a piedi , 7 km)
Il primo tratto è asfaltato, molto aperto, senza boschi. Lungo il percorso si incontrano diverse deviazioni.
Le più interessanti sono quelle per il lago Pisciotto ed il lago Trearie. Entrambe due laghi di quota,
importantissimi punti di sosta per gli uccelli in migrazione e siti di nidificazione per lacune specie acquatiche. Il più interessante è Lago Trearie, per la sua ampiezza e perchè si trova in un invaso naturale.
Peccato il vandalismo dei fuoristrada che ne ha trasformato le sponde in campi arati.
Situazioni di degrado:
x il grave dissesto intorno e dentro ai laghi, causato dai fuoristrada.
Emergenze ambientali:
• Lago Pisciotto
• Lago Trearie
Lago Trearie in veste invernale; visibili le tracce dei fuoristrada.
La strada sterrata che porta
alla stretta di Longi
Lago Pisciotto.
38
SP - cascata del Catafurco
SS 113 - Longi - Galati
Mamertino - Tortorici
B
Tortorici Castell’Umberto - Ucria
C
Tortorici - S. Salvatore
di Fitalia - SS 113
a
SP - Stretta di Longi
b
Tortorici - dorsale
c
SP - cascata del
Catafurco
Condizioni del
fondo stradale
Emergenze ambientali:
• L’antico borgo di Molisa
• La cascata del Catafurco
A
Percorsi biotici
(bici, piedi, cavallo)
Situazioni di degrado:
x il percorso dissestato, il sentiero finale di difficile percorrenza, scarsissima la segnaletica.
Percorso
Punti di sosta
attrezzati
tipo: strada sterrata
condizioni: sconnessa
tempo: 30 min a piedi (2,5 km)
descrizione: subito dopo aver attraversato il fiume Milè in direzione Galati è un bivio segnalato dal
Comune con indicazione “Cascata del Catafurco”. Si percorre lo sterrato a fianco del torrente, in mezzo
alle vacche. A metà del percorso si attraversano i ruderi dell’antico borgo pastorale di Molisa. Man
mano che ci si inoltra il paesaggio si fa sempre più spettacolare con gli alti fianchi della valle che si
stringono. Si lascia la macchina e si percorrono 10 minuti a piedi. Il sentiero è dissestato da recenti
frane. Si guada il torrente e ci si trova dinnanzi ad una cascata di circa 12 metri di altezza.
Accessibilità dalla
viabilità principale
Qualità dei percorsi:
panoramicità (a mezza costa,
sul torrente), gastronomia
**
***
-
***
i centri storici, il borgo di
Castanea, gastronomia
***
-
-
***
il torrente Fitalia, il panorama
che si gode da San Salvatore
***
-
-
***
la Stretta, percorso per giungervi (lungo il torrente, sotto la
montagna)
**
-
**
*
panorama di grande respiro,
aree umide (uccelli in migrazione), bellezza del paesaggio, botanica
***
**
****
*
il borgo Molisa; la cascata
spettacolare, camminare
lungo e dentro il torrente
***
***
***
**
Caratterizzazione del
percorso
40
Elementi di riferimento
Attrattiva
ambientale
Attrattiva
panoramica
Attrattiva
culinaria
La suggestiva cascata
del Catafurco.
Comune
Edifici storici
Qualità dei centri urbani:
Potenzialità
per borgo albergo
c
Longi
il Castello
***
**
***
****
**
Galati Mamertino
Centro Museografico
Polivalente
**
**
*
***
***
Tortorici
Centro di Storia Patria dei
Nebrodi “S. Franchina”
****
***
**
***
***
Castell’Umberto
antico borgo di Castanea
**
**
**
**
**
Ucria
Centro Internazionale di
Etnostoria
***
**
***
***
**
**
**
*
***
**
S. Salvatore di Fitalia
-
41
Ambito territoriale 2
Ambito territoriale 2
Comuni di: San Marco d’Alunzio, Alcara li Fusi,
Militello Rosmarino, San Fratello, Cesarò, San Teodoro
Gli itinerari:
A
a
b
c
San Fratello - Cesarò - San Teodoro
San Marco d’Alunzio - Portella Gazzana - Portella Scafi
la dorsale: Portella Scafi - Portella della Miraglia
Lago Maulazzo - Militello Rosmarino
Gli interventi PIT:
26 Interventi per la destinazione ad attività culturali del complesso monumentale
Badia Grande, nel Comune di S.Marco d’Alunzio
17 punto di osservazione attrezzato del grifone nel Comune di Militello Rosmarino
27 Recupero e valorizzazione di antichi mulini alimentati dal torrente Stella nel territorio di Alcara
li Fusi
28 Recupero e riqualificazione dell’antico borgo pastorale “Borgo Stella” nel territorio di Alcara
li Fusi
35 Restauro e riuso di Palazzo Zito, nel Comune di Cesarò, da adibire a museo - laboratorio
della conoscenza e del paesaggio dei Nebrodi
34 Recupero del fabbricato ex Acli di località Muto a San Fratello, da adibire a centro di documentazione e scuola di formazione residenziale
17 Area attrezzata di Cicogna (2,7 ha); area attrezzata e roulotte di portella Bufali (0,3 ha), nel
Comune di Cesarò
43
A
San Fratello - Cesarò - San Teodoro
tipo: strada statale
condizioni: buono il fondo, tortuoso il primo tratto
tempo: 80 min in auto (51 km)
descrizione: Si parte da Sant’Agata. Si raggiunge San Fratello, in posizione di rilievo. Si attraversano
bellissimi boschi di quercie e lecci (la lecceta SIC) fino a giungere a Portella Miraglia da cui parte la
dorsale nelle due direzioni.
Lungo la strada si incontrano fabbricati oggetto di interventi di recupero da parte del Parco. In particolare: una colonia estiva per bambini (Villa De Angelis) ed un ex vivaio della forestale che potrebbe
diventare un bellissimo laboratorio educational. Gli interventi sono contenuti nel Programma Triennale
del Parco.
Lungo la strada è anche il fabbricato ex ACLI e l’area ricreativa Ciccaldo (PIT).
Comuni visitati:
San Fratello
caratteri: Borgo storico ricco di preziosi monumenti; posizione panoramica; raggiungibile con una tortuosa strada da S. Agata. Non ha la stessa visibilità di San Marco; paese del cavallo e del folklore
potenzialità: paese che potrebbe fare sistema con Cesarò, con la SS 289 (asse educational) e Monte
Soro; borgo albergo
Cesarò
caratteri: paese affacciato sul versante Sud del Parco a ridosso della SS 120, caratteristici i ruderi del
castello sulla sommità del paese
potenzialità: porta meridionale del Parco, asse educational con San Fratello e Monte Soro
San Teodoro
caratteri: piccolo centro accanto a Cesarò
potenzialità: può far sistema con Cesarò, gode di un affaccio panoramico e dell’accessibilità dalla SS
120.
Emergenze ambientali:
• La lecceta di San Fratello: fitto bosco secolare di lecci, dall’alto valore ambientale, sotto il quale
trovano rifugio la fauna selvatica del Parco. Sito di Interesse Comunitario.
45
a
San Marco d’Alunzio - Portella Gazzana - Portella Scafi
tipo: percorso in quota sulle Rocche del Crasto
condizioni: sterrato, ben mantenuto, muretti e tratti di pavimentazione in pietra
tempo: 215 min a piedi (18 km)
descrizione:
• S. Marco - Portella Gazzana (135 min,11 km)
Si parte da San Marco, ci si arrampica sulle Rocche che si percorrono in quota. Spettacolare. Lungo il
percorso sono fontanili e punti di ristoro e sosta. Dal percorso partono diramazioni asfaltate per Alcara
(25 min, 2 km), Longi (15 min, 1 km).
• Portella Gazzana - Portella Scafi (85 min, 7 km)
Arrivati a Portella Gazzana, si trova una trattoria - albergo con maneggio, noleggio mountain
bike. Accanto è in costruzione un centro informativo del parco.Si incrocia una strada asfaltata che
porta a Longi ed Alcara li Fusi. Si attraversa poi il Bosco di Mangalaviti. Al suo interno sono le case
Mangalaviti, un complesso di edifici in via di ristrutturazione (visite, escursioni). C’è un percorso educational nel bosco che ne percorre circolarmente un tratto; il percorso è sterrato ed è fiancheggiato da
staccionate in legno. Il percorso si conclude con l’incontro della dorsale.
Comuni visitati:
San Marco d’Alunzio
caratteri: alta visibilita, si colloca sulla vetta di un monte; panoramicità; centro storico molto curato di
qualità; partenza per vari percorsi; strutture sportive
potenzialità: possibile porta del parco, borgo albergo
Alcara li Fusi
caratteri: insieme a Longi è il paese delle Rocche del Crasto; piccolo centro urbano; sede di un centro
del Parco; facilmente raggiungibile dalla SS 113 attraverso il centro di Militello Rosmarino; è ricca d’acqua (c’è un progetto di imbottigliamento); le aree ricettive sono previste nella limitrofa zona D
potenzialità: insieme a Longi potrebbe essere il punto base per le visite e le escursioni alle Rocche;
attraverso la vicina dorsale si collega a tutto il resto del Parco; è il sito di reintroduzione del Grifone.
Emergenze ambientali:
• Le Rocche del Crasto: spettacolare formazione rocciosa; vi nidificano l’aquila reale ed il grifone, in
via di reintroduzione
• Bosco e case di Mangalaviti
Situazioni di degrado:
x a Portella Gazzana c’è la discarica, esaurita, di Longi; è visibile dalla strada
x il fondo stradale del percorso è dissestato dal passaggio dei fuoristrada
x la zona A di Parco confina direttamente con zone ”libere”.
Le Rocche del Castro con lo sfondo delle isole Eolie.
Borgo Stella, sulle pendici delle Rocche del Castro.
46
47
Caratterizzazione del
percorso
Percorsi biotici (bici,
piedi, cavallo)
Condizioni del
fondo stradale
A
centri storici, future aree
educational, connessione N
– S del Parco, Monte Soro, la
lecceta di San Fratello
***
***
-
***
Panoramicità (in quota, a
360 gradi), le rocche del
Crasto, geologia, l’aquila
reale ed il grifone, il bosco di
Mangalaviti
**
****
***
**
i due laghi Cesarò e
Maulazzo, i grandi spazi
attrezzati intorno ai laghi,
birdwatching, i diversi tipi di
bosco,la ricchezza botanica
***
***
***
*
camminare nel bosco
**
*
**
**
San Fratello - Cesarò
- San Teodoro
a
San Marco d’Alunzio
- Portella Gazzana
- Portella Scafi
Emergenze ambientali:
• Il Biviere di Cesarò
• Lago Maulazzo
• Monte Soro
b
Situazioni di degrado:
x il turismo “domenicale” determina una forte pressione antropica che necessita di opportune forme di
controllo per prevenire il degrado dei laghi
x il fondo stradale del percorso è dissestato dal passaggio dei fuoristrada.
la dorsale:
Portella Scafi
- Portella della Miraglia
c
Lago Maulazzo
- Militello Rosmarino
Comuni visitati:
Militello Rosmarino
Comune
Elementi di riferimento
San Marco d’Alunzio
museo della cultura e
delle arti bizantine e normanne, campo sportivo
Alcara li Fusi
sede del Parco
Militello Rosmarino
caratteri: piccolo comune di fronte alle Rocche del Crasto, lungo la strada S. Agata - Alcara li Fusi
potenzialità: terrazza sul torrente Rosmarino e le Rocche del Crasto. Il panorama è deturpato dalla
presenza di un’enorme cava di fronte al paese
Situazioni di degrado:
x il torrente Rosmarino è imbrigliato fino ad Alcara (setti trasversali di calcestruzzo)
x all’ingresso del torrente, di fronte a Militello ci sono due cave a cielo aperto in attività.
48
-
Attrattiva
culinaria
tipo: percorso nel bosco
condizioni: sterrato
tempo: 110 min a piedi (9 km)
descrizione: percorso largo, poco panoramico. Si parte da Lago Maulazzo e si scende verso Militello
Rosmarino. Si affianca il torrente Rosmarino.
Attrattiva panoramica
Lago Maulazzo - Militello Rosmarino
Attrattiva
ambientale
Qualità dei centri urbani:
Edifici storici
c
Percorso
Punti di sosta
attrezzati
tipo: percorso intorno a Monte Soro, in piano, nel bosco (faggi, quercie...)
condizioni: sterrato, ben mantenuto, muretti e tratti di pavimentazione in pietra
tempo: 145 min a piedi (12 km)
descrizione: percorso largo, molto frequentato dai fuoristrada, meta di turismo domenicale. Il percorso
si svolge per lo più in mezzo al bosco che a tratti si apre lasciando spazio a zone umide e a pascoli.
Si incontrano il Biviere di Cesarò e Lago Maulazzo. Ampi specchi d’acqua, importanti luoghi di sosta
per gli uccelli in migrazione. Soprattutto Lago Maulazzo è attrezzato con aree di sosta e “ricreazione”. A
Portella Miraglia si incontra la SS 289. Dall’incrocio parte un percorso per Monte Soro sulla cui sommità sono antenne ed una caserma dei carabinieri. All’incrocio c’è una trattoria - rifugio.
Qualità dei percorsi:
Accessibilità dalla
viabilità principale
la dorsale: Portella Scafi - Portella della Miraglia
Potenzialità per
borgo -albergo
b
***
***
*
****
***
*
**
***
****
**
*
*
*
**
**
San Fratello
centro civico, santuario
Normanno
***
***
**
***
***
Cesarò
i ruderi del Castello
***
**
**
***
***
**
*
*
***
*
San Teodoro
-
49
Ambito territoriale 3
Ambito territoriale 3
Comuni di: Caronia, Capizzi, Mistretta,
Reitano, Santo Stefano
Gli itinerari:
Caronia - Capizzi
SS 120 - Mistretta - Reitano - Santo Stefano di Camastra
Caronia - Torrente di Caronia - Caronia
Portella dell’Obolo - caserma Moglia
SP 168 - bosco della Tassita
SS 117 - lago Urio Quattrocchi
Gli interventi PIT:
30 Interventi di recupero e riqualificazione dell’ex Mulino Comune alimentato dal torrente
Caronia e sistemazione del sentiero di accesso
19 Itinerario escursionistico attrezzato Canneto - Portella Calcara - Croce di S. Stefano nel
territorio del Comune di Caronia
21 Recupero dell’ex collegio di Maria nel centro storico di Capizzi da destinare a Centro di ospitalità giovanile e servizi del Parco
17 Area roulotte, campeggio, area attrezzata di Orto Noceri, nel Comune di Capizzi
20 Riqualificazione ambientale del laghetto Urio - Quattrocchi e realizzazione di un sentiero
natura attrezzato fruibile anche da portatori di handicap
22 Progetto testuggini: interventi di tutela della biodiversità, Comune di Mistretta
33 Strada rurale vicinale di Acquasanta - Portaro - Bafi - Laccaretta - Salamone - Gelso nel
territorio di Mistretta
31 Itinerari turistici integrati nel Comune di Reitano: interventi di recupero architettonico del
centro storico
32 Restauro e riuso del Palazzo Portera destinato ad ospitare la collezione naturalistica del
Parco, nell’ambito del Museo regionale di Mistretta
51
A
Caronia - Capizzi
tipo: strada provinciale
condizioni: buone
tempo: 50 min in auto (33 km)
descrizione: ci si arrampica agevolmente dalla SS 113, o dalla frazione di Caronia Marina. Dal paese
si può scendere e costeggiare il torrente o proseguire per la SP 168. La strada attraversa densi boschi
di sughere, faggi, lecci. Lungo la strada è il Castello dell’Impallaccionata, palazzo signorile dei primi
del novecento con ampio cortile; in corso di ristrutturazione da parte dei proprietari.
A Portella dell’Obolo, in cui c’è un’area ricreativa, si incontra la dorsale nelle due direzioni. Si fiancheggiano sontuosi boschi di acero e si giunge a Capizzi.
Si prosegue e si giunge presto alla SS 120. A Est si prosegue per Cerami (unico comune della provincia
di Enna nel Parco), a Ovest ci si inoltra verso Mistretta.
Comuni visitati:
Caronia
caratteri: ospita la sede legale del Parco; borgo arroccato su di un pizzo; non facile la circolazione interna; è il comune che possiede la più ampia superficie boscata della Sicilia; la SP 168 non è una strada
frequentata; c’è un museo polivalente; in cima al borgo c’è un palazzo - castello di proprietà privata
potenzialità: altra possibile porta del parco soprattutto se legata al torrente Caronia ed ai bellissimi
boschi del suo entroterra. Il Castello avrà destinazione ricettiva
Capizzi
caratteri: borgo nell’entroterra; panoramico; isolato; più vicino alla SS 120 che comunque ha perso
l’importanza che aveva in passato (oggi, circolazione tra comuni limitrofi); il paesaggio in quest’area è
spoglio
potenzialità: la secolare cultura della pastorizia e delll’allevamento; i boschi di acero
Emergenze ambientali:
• I boschi di Caronia: il comune con la più ampia superficie boscata della Sicilia; ospita alcune tra le
specie arboree più significative del Parco tra cui sughere, cerri, lecci e faggi.
Situazioni di degrado
x la prima parte del torrente Caronia è cementificata
x di fronte a Capizzi c’è un’area di nuova, disordinata espansione che occupa l’intero fianco di una
collina.
53
B
a
SS 120 - Mistretta - Reitano - Santo Stefano di Camastra
tipo: strada statale
condizioni: buone
tempo: 80 min in auto (54 km)
descrizione: si attraversano gli altipiani nell’entroterra di Mistretta con montagne e boschi di grande
pregio. Lungo la strada si incontrano diverse residenze e masserie che si prestano ad ipotesi di residenza diffusa. Poco prima di Mistretta si incrocia la dorsale. Si attraversa Mistretta e si discende verso
il mare. A metà strada è Reitano. Si incrocia la SS 113 e subito si incontra Santo Stefano.
Comuni visitati:
Mistretta
caratteri: una dei centri più grossi del Parco e storicamente il più importante; si raggiunge in 15 minuti
dalla SS 113; c’è un grosso ospedale; strutture sportive ed è riferimento scolastico per la zona; esteso
centro storico; palazzi e piazze importanti
potenzialità: possibile nodo e portale per l’area ovest del Parco, con un bellissimo entroterra ed un
centro perfetto per ipotesi di borgo albergo.
Reitano
caratteri: piccolo borgo che guarda il mare; ha una posizione strategica;
potenzialità: attualmente è un paese che si attraversa; ma la qualità del piccolo centro storico lo candida ad ipotesi di borgo albergo (30 - 40
posti).
Santo Stefano di Camastra
caratteri: la città della ceramica; attraversata dalla SS 113; ha una stazione
FS; avrà uno svincolo autostradale;
c’è già un Centro Visite del Parco; il
centro storico è curato, in particolare le
botteghe della ceramica; c’è un museo
della ceramica
potenzialità: nodo nel sistema dei flussi; riferimento regionale per l’attività
ceramica; posizione paoramica; attualmente è una città di attraversamento.
Emergenze: • Le montagne
di Mistretta:
complessi rocciosi chiazzati di boschi endemici (lecci, faggi).
54
Caronia - Torrente di Caronia - Caronia
tipo: percorso lungo il torrente
condizioni: sterrato
tempo: 40 min a piedi (3 km)
descrizione: il primo tratto costeggia la foce del torrente, oggetto di pesanti interventi di cementificazione
ed attualmente sede dei cantieri per la costruzione dell’autostrada; inoltrandosi il torrente ritrova la sua
naturalità tra rocce, gole e vegetazione lussureggiante. Nel punto in cui il percorso svolta per tornare
verso Caronia (incontrando la SS 168), si trova il mulino oggetto di PIT. Notevole.
Il percorso è adatto ad essere affrontato sia a cavallo che in mountain bike. Lungo il torrente si potrebbe
praticare trekking e torrentismo.
Emergenze ambientali:
• Il torrente di Caronia
Situazioni di degrado
x i cantieri dell’autostrada. Tutti i torrenti e le fiumare della zona ospitano questi cantieri, finalizzati alla
costruzione di viadotti e svincoli autostradali
x il primo tratto del fiume è cementificato.
b
Il torrente Caronia e la strada per il mulino comune.
Portella dell’Obolo - caserma Moglia
tipo: percorso attraverso il bosco
condizioni: sterrato
tempo: 20 min a piedi (1,5 km)
descrizione: da Portella dell’Obolo si percorre un tratto di dorsale verso Ovest, Si svolta subito a destra
e ci si inoltra nel bosco. Il percorso è fiancheggiato da opere di contenimento in legno. Il bosco si apre
su di un vasto pianoro dominato dalla caserma Moglia.
La caserma è oggetto di lavori di ristrutturazione che la trasformeranno in un’ importante struttura di
supporto all’escursionismo anche a cavallo.
Un cortile nel centro storico di Reitano.
Emergenze ambientali:
• La caserma Moglia
I prati ed i boschi di fronte
alla caserma Moglia.
55
Condizioni del
fondo stradale
**
**
***
a
camminare lungo il fiume, la
bellezza del corso del torrente, il mulino
Caronia - Torrente di
Caronia - Caronia
***
-
****
**
b
gli ambienti prativi che si
stendono di fronte alla caserma, camminare nel bosco
***
***
***
**
unicità botanica del tasso,
camminare nel bosco
***
**
***
**
le suggestive montagne di
Mistretta, il prezioso ambiente
umido del lago
SS 117 - lago
Urio Quattrocchi
**
***
***
*
Comune
Elementi di riferimento
Caronia
sede del Parco, Museo
del Bosco, Castello
Capizzi
Mistretta
Reitano
Santo Stefano di
Camastra
Museo civico, Museo
regionale delle tradizioni
agro - silvo - pastorali,
ospedale
centro visite del Parco,
Museo della ceramica,
Lago Urio Quattrocchi.
Sul fondo, il canneto, dimora
di uccelli acquatici.
56
57
Attrattiva
culinaria
Qualità dei centri urbani:
Attrattiva panoramica
Situazioni di degrado:
x fondo stradale dissestato
x la pressione antropica intorno al laghetto che, a causa
della fragilità del suo ecosistema, è minacciato dal turismo domenicale.
****
i centri storici, attraversare le
belle montagne di Mistretta,
SS 120 - Mistretta l’ingresso della dorsale, il
Reitano - Santo Stefano laghetto Quattrocchi, le ceradi Camastra
miche di Santo Stefano
B
d
Emergenze ambientali:
• Lago Urio Quattrocchi: specchio d’acqua ampliato artificialmente che nel tempo si è trasformato in
un importante biotopo umido che ospita uccelli acquatici e la tartaruga palustre.
Percorsi biotici (bici,
piedi, cavallo)
Caronia - Capizzi
SP 168 - bosco
della Tassita
tipo: percorso in quota
Sulla sinistra, un esemplare di Taxus baccata.
condizioni: sterrato
tempo: 25 min. a piedi (2 km)
descrizione: ampio percorso da cui si ammirano le montagne ed i boschi di Mistretta; attrezzato con
area per la sosta. Proseguendo oltre il lago ci si inoltra nella dorsale. Il laghetto è dotato di aree per la
sosta, il gioco, la ricreazione.
***
i boschi di Caronia, il castello
dell’Impallaccionata, attraversamento N - S del Parco
c
SS 117 - lago Urio Quattrocchi
*
A
Portella dell’Obolo caserma Moglia
d
Punti di sosta
attrezzati
Situazioni di degrado
x gli esemplari di tasso sono spesso vandalizzati per uso decorativo
**
Caratterizzazione del
percorso
Attrattiva
ambientale
Emergenze ambientali:
• Il bosco della tassita: unica presenza in Sicilia di questa pianta, dalle
belle bacche rosse.
**
Percorso
Edifici storici
tipo: percorso in mezzo al bosco
condizioni: sterrato, ben mantenuto
tempo: 30 min a piedi (2,5 km)
descrizione: lungo la SP 168 si incrocia la dorsale. C’è un’area ricreativa.
Ci si inoltra nel bosco. Si prosegue lungo la dorsale fino ad incrociare un
altro percorso sulla destra che si inoltra nel bosco della tassita (esemplari
di taxus baccata in mezzo ai faggi).
Accessibilità dalla
viabilità principale
Qualità dei percorsi:
SP 168 - bosco della Tassita
Potenzialità per
borgo -albergo
c
**
***
*
***
**
**
***
*
***
**
****
****
**
***
***
***
*
*
**
**
***
***
*
***
***
Ambito territoriale 4
Ambito territoriale 4
Comuni di: Motta d’Affermo, Pettineo,
Castel di Lucio, Tusa
Gli itinerari:
SS 113 - Motta d’Affermo - Pettineo - Castel di Lucio - Mistretta
SS 113 - Parco dell’Halaesa - Tusa
Gli interventi PIT:
23 Parco territoriale archeologico della Valle dell’Halaesa dei Comuni di Motta d’Affermo, Castel
di Lucio, Pettineo e Tusa
59
A
SS 117 - Motta d’Affermo - Pettineo
Castel di Lucio - Mistretta
tipo: strade intercomunali
condizioni: buono il fondo; tortuose
tempo: 70 min in auto (47 km)
descrizione:
• SS 117 - Motta d’Affermo (17 min, 12 km)
Dalla statale SS 113 si sale verso Mistretta lungo la SS 117, superato
Reitano, si svolta a sinistra e si percorre una strada in quota dalla
straordinaria vista sul mare. Si raggiunge Motta che gode di una vista
a 360 gradi sull’intorno.
• Motta d’Affermo - Pettineo - Castel di Lucio (33 min, 22 km)
Da Motta si discende a valle. A fianco del torrente di Tusa è un rilievo
sulla cui sommità è arroccato il comune di Pettineo. Da qui proseguiamo attraversiamo il torrente e risaliamo fino a giungere a Castel di Lucio.
• Castel di Lucio - Mistretta (23 min, 15 km)
Ci si inerpica per una lunga strada tortuosa che ci porta alle spalle
di Mistretta. Da qui possiamo tornare sulla SS 113 o proseguire per la SS 120.
Le montagne intorno a
Motta d’Affermo viste
dal centro storico.
Comuni visitati:
Motta d’Affermo
caratteri: in cima ad una montagna, domina tutto il territorio intorno. E’ un piccolo comune con un
centro storico in pietra in abbandono ma discretamente conservato. La vista spazia dalle Eolie sino a
Palermo
potenzialità: per le sue qualità panoramiche e l’abbandono in cui versa il centro storico si presta a ipotesi
di borgo albergo.
Pettineo
caratteri: piccolo Comune, a fianco del torrente di Tusa, con un discreto centro storico
potenzialità: punto di sosta lungo ipotetici percorsi verso l’interno del territorio.
Il paese di Pettineo e la valle
della Fiumara di Tusa.
babilmente legato alla valorizzazione del Parco dell’Halaesa.
Condizioni del
fondo stradale
caratteri: grosso borgo sulla sommità di un monte. È come Caronia e San Marco un paese avamposto
sul mare. Il bel centro storico è circondato da un mediocre anello di espansione cotemporanea.
potenzialità: è il centro più grosso nella zona, pur soffrendo anch’esso d’isolamento. Il suo futuro è pro-
***
-
-
***
parco archeologico
***
***
***
***
A
SS 113 Motta d’Affermo Pettineo - Castel di
Lucio - Mistretta
B
Tusa
panoramicità, a mezza costa
tra mare e montagna
Caratterizzazione del
percorso
SS 113 - Parco dell’Halaesa - Tusa
Qualità dei centri urbani:
Comune
Motta d’Affermo
Edifici di riferimento
-
***
***
**
****
**
Pettineo
torre quattrocentesca
**
**
**
**
**
Castel di Lucio
torre quattrocentesca
**
***
**
**
**
Tusa
edifici ricettivi nel Parco
dell’Halaesa
***
***
*
***
**
Coperture precarie a protezione degli scavi dell’area archeologica del Parco dell’Halaesa.
62
Attrattiva
culinaria
Comuni visitati:
Percorso
Percorsi biotici
(bici, piedi, cavallo)
stradina asfaltata, affiancata da cipressi e muretti a secco. In cima è il centro accoglienza del Parco e
la partenza del percorso di visita.
Proseguendo si giunge invece sulla sommità del monte e si entra a Tusa.
Qualità dei percorsi:
Attrattiva
panoramica
tipo: strada intercomunale
condizioni: buono
tempo: 15 min in auto, 10 km
descrizione: in prossimità di Castel di Tusa, si svolta a sinistra e ci si arrampica sul fianco della montagna. A metà altezza si incontra l’ingresso dell’area Parco Archeologico dell’Halaesa. Si percorre una
punti di sosta
attrezzati
SS 113 - Parco dell’Halaesa - Tusa
Attrattiva
ambientale
B
Edifici storici
Situazioni di degrado:
x abbandono dei centri abitati da parte della popolazione
x degrado del patrimonio edilizio causa abbandono
x isolamento geografico; il centro di riferimento per sanità e scuola è Mistretta.
Emergenze ambientali:
• Parco dell’Halaesa: area archeologica con i resti di un insediamento fortificato risalente al IV sec. a.C..
Situazioni di degrado:
x il Parco è abbandonato a se stesso, manca di informazione,
segnaletica, le infrastrutture archeologiche sono fatiscenti
x il saccheggio archeologico cui è soggetto il territorio ed in particolare il Parco
x i lavori per il viadotto autostradale che hanno deturpato l’ingresso della fiumara (di fronte al parco
archeologico).
Accessibilità dalla
viabilità principale
caratteri: piccolo Comune con un discreto centro storico; molto isolato
potenzialità: punto di partenza per percorsi lungo la parte interna della fiumara di Tusa.
Potenzialità
per borgo albergo
Castel di Lucio
63
3
L ’ I D E A
F O R Z A
D E L
P R O G E T T O
Riflettere sulla natura del Parco
67
La natura del programma
71
La qualificazione del programma
73
Macro progetti ordinatori
79
Struttura logistica operativa dei progetti
81
Articolazione delle Azioni di Progetto:
nodi e percorsi catalitici
83
Definizione degli interventi
84
64
65
Riflettere sulla
natura del Parco
Con la costituzione del Parco, articolato in 21 Comuni situati nella zona dei Monti Nebrodi, la
Regione Siciliana riconosce e vuole rivalutare un sistema complesso di culture, storie, ambienti,
nel momento in cui è in discussione la storica articolazione gerarchica di ogni territorio e, con
questa, il rapporto che si istituisce fra uomini ed ambiente.
Tradizionalmente il parco è letto come un baluardo di difesa (dell’ambiente, della cultura, dell’economia, ecc.), funzionale a una strategia di conservazione e tutela; ma da chi deve difendersi il parco? Bisogna constatare che il parco è tradizionalmente letto come un elemento di
conservazione a fronte di un potente fattore storico di aggressione costituito dalla civiltà urbana.
Ma quest’ultima è oggi in crisi, perché la natura prevalentemente mercantile della sua cultura,
privilegiando i benefici reddituali di breve momento, ha generato costi insopportabili in termini di
consumo di patrimonio e di distruzione del sistema complesso di sedimentazioni culturali su cui
si basa la creatività di una società.
Questa crisi è stata intuita in anticipo da una serie di pensatori: lo storico Carlo Maria Cipolla,
in “La quarta rivoluzione” rileva lo spostamento culturale ed economico che si sta registrando,
a seguito dell’ultima rivoluzione post industriale, dall’area europea-nordamericana verso quella
del Pacifico, da cui due quesiti: ritorneremo barbari, ossia nella situazione in cui eravamo prima
della rivoluzione del mercante? Ed ancora: la nuova rivoluzione sociale ed economica sarà
ancora dominata dalla civiltà urbana?
Il filosofo Zumthor, nel suo Babele, invita a riflettere sulle due categorie che hanno dominato la
nostra civiltà, i babelici, di cui sottolinea la volontà di piegare le risorse alla progettualità “artificiale” dell’uomo urbano, ed i nomadi, che storicamente hanno perseguito una filosofia di convivenza con la terra, per evidenziare l’ampio spettro di contraddizioni aperto dai comportamenti
dei babelici e le fragilità dei secondi a fronte dell’arroganza dei primi.
Lo storico Thuillier, in “L’implosione dell’occidente”, sottolinea la povertà culturale della visione
‘mercantile’ del borghese artefice della città industriale, il quale ha piegato le risorse della terra
alle sue esigenze di breve momento, incurante della cultura dei “paysan”. Da cui la tutela del
paesaggio come riserva indiana della tutela dei paesani.
67
LE CATEGORIE DEL PIT NEBRODI
SECONDO IL PARADIGMA DELLA
SOSTENIBILITÀ
Gli architetti dell’EASE, una rete che raccoglie le più importanti facoltà di architettura, sottolinea
come l’azione dei progettisti nell’epoca industriale, sia paragonabile a quella di cowboy che
hanno colonizzato la campagna, incuranti delle regole biologiche della terra, fingendo che le
sue risorse fossero illimitate.
Da queste brevi citazioni si ricostruisce la genesi del parco come antidoto all’aggressione dell’urbano, in un’epoca in cui le risorse ambientali erano ritenute infinite, la cultura del reddito
immediato non era in discussione, ed il turista viveva il suo confronto con l’ambiente come
una “full immersion” mordi e fuggi nella naturalità, a condizione che gli venissero garantiti tutti i
comfort del suo essere urbano.
Ma questa visione dell’ambiente come “riserva” è oggi in discussione, come è in discussione
la cultura, civica e produttiva, del borghese urbano. Infatti l’ambiente è divenuto un bene patrimoniale raro, non solo da difendere, ma da implementare, a favore della sopravvivenza delle
generazioni non solo future, ma anche attuali, l’accumulazione di conseguenza deve essere
computata al netto delle risorse consumate. Uno scenario che mette in discussione la storica
cultura del mercante e avvia un processo complesso e a trame sottili di rivalutazione delle culture “patrimoniali” divenute minoritarie a seguito della rivoluzione industriale.
Questa riflessione non vuole portare all’illusione di romantiche rivincite della campagna verso la
città, di cui il parco sarebbe il luogo di eccellenza, ma aiuta a definire una componente essenziale dell’idea forza costituita dalla rilettura del ‘valore’ del parco. Ossia il parco come campo di
sperimentazione di politiche patrimoniali, tese alla rivalutazione di fattori irriproducibili grazie alla
riattualizzazione delle culture, sociali ed economiche, che insistono sul suo territorio. Da questo
punto di vista il parco propone un’agenda di politiche e di interventi, non tesi alla sola conservazione, ma all’avvio di un attivo scambio di esperienze con la cultura dell’urbano. Il parco, in
sintesi, come spazio catalitico, manifesto di nuovi livelli di socialità, finalizzati a una visione
patrimoniale dello sviluppo, in cui l’evento turistico è inteso come momento educational in cui la
rivalutazione della cultura del “paesano” avvia una nuova dialettica con la cultura dell’urbano.
Alla luce di tutto ciò, gli enti locali e le forze sociali hanno sviluppato l’ipotesi progettuale del
PIT con l’idea forza di realizzare, rendere identificabile e visibile un “Distretto Turistico Rurale
Integrato dell’area Nebrodense”, i cui elementi fondativi si basano su:
• rivalutazione della cultura materiale del territorio dei Nebrodi;
• incentivazione di un uso sostenibile delle risorse che determinano la specificità del luogo, nella
convinzione che solo attraverso la loro mobilitazione è possibile la loro tutela e riproduzione
68
69
nel tempo. Inoltre, un uso sostenibile consente di ridurre
i costi sociali del mantenimento delle risorse, poiché parte
La natura del programma
di questi gravano direttamente sui loro utilizzatori diretti
(imprenditori e consumatori);
È noto come lo stato di crisi del territorio e dei suoi criteri consolidati di gestione abbiano avuto
• costruzione di intense relazioni sul territorio fra operatori
come risposta, a partire dagli anni ’90, il paradigma della sostenibilità. Esso è incentrato: (i) sulla
pubblici, parti sociali ed economiche, volte a creare una
rivalutazione del patrimonio naturale, come fonte primaria di ricchezza, in quanto in questa cate-
strategia di valorizzazione comune e, di conseguenza, le
goria troviamo le risorse irriproducibili, o riproducibili a lungo momento, il cui depauperamento è
esternalità positive necessarie a bilanciare il maggior costo
destinato a compromettere la vita del pianeta, (ii) sulla riflessione sul capitale fisico, ossia di tutte
derivato dall’uso sostenibile delle risorse;
quelle variabili reddituali che compongono il reddito di un contesto, che deve essere valutato al
• rafforzamento dell’identità e dell’immagine dell’area dei
netto delle risorse irriproducibili consumate, (iii) sulla rivalutazione delle risorse umane, dalla cui
Nebrodi presso cittadini ed operatori economici, anche
cultura e organizzazione dipendono le scelte condivise orientate a una maggiore vivibilità.
esterni all’area, per favorire una politica di valorizzazione
È questo un modello sostanzialmente diverso da quello ‘industriale urbano’ che punta alla mas-
dell’area e dei suoi prodotti, basata sulla differenziazione
simizzazione del capitale fisico, grazie allo sfruttamento del capitale naturale e all’organizzazio-
qualitativa del territorio e delle sue produzioni.
ne gerarchica delle risorse umane. È un modello ‘globale’ di difficile gestione perché richiede
di contrastare la fascinazione del reddito immediato con quella dell’incremento durevole del
patrimonio, e questo ne spiega la riduttiva applicazione in chiave semplicemente “ambientale”
o “verde”.
È un modello che si sviluppa su base programmatica, grazie all’elaborazione dell’Agenda 21
Locale, al fine di proporre un sistema di opzioni condivise, supportate da opportune reti di relazioni, che vanno dal locale al globale.
Esso si basa sull’interazione, e da questo punto di vista è un modello olistico, destinato a generare un sistema circolare di relazioni, sia all’interno del patrimonio naturale che delle risorse
umane.
Il paradigma della sostenibilità viene assunto nella sua interezza da questo PIT, il quale è organizzato secondo le regole dell’Agenda 21, che divengono il riferimento per la costruzione della
filosofia degli interventi e per il modello gestionale.
Questo implica una caratterizzazione precisa di questo PIT.
Esso parte dalla consapevolezza che:
• l’impronta ecologica di questo territorio (ossia il rapporto fra risorse disponibili e consumate) è
ampiamente positiva, da questo punto di vista esso è un generatore ed esportatore di ricchezza
“ambientale” almeno per l’intero territorio siciliano;
• il suo patrimonio naturale, nelle componenti fisiche e storiche, costituisce un sistema olistico
70
71
da potenziare e non solo da preservare;
• il capitale fisico, ossia le operazioni reddituali dovranno minimizzare il consumo di risorse
patrimoniali, ed essere indirizzate al rafforzamento delle risorse umane;
• le risorse umane dovranno essere considerate al fine di:
- aumentare il livello delle conoscenze, di promuovere iniziative economiche ecocompatibili e un
sistema di gestione realmente condiviso;
- sfruttare pienamente le risorse del capitale culturale, costituito dall’insieme delle conoscenze,
competenze, valori e tecniche sviluppate sul territorio.
Queste
consapevolezze
portano all’elaborazione di
un programma le cui regole
possono essere così definite:
• nella filosofia della so-stenibilità l’Ente Parco è inteso
come il soggetto coordinatore di un sistema circolare di
scelte aperte ai contributi di
tutte le parti sociali, esso non gestisce dall’alto delle scelte, ma è il coordinatore di un Forum civico, teso ad attivare un sistema olistico di relazioni, il cui scopo è pervenire a scelte condivise;
• l’implementazione delle conoscenze è lo scopo primario delle azioni che si propongono, da
questo punto di vista il turismo è inteso come un attivo sistema di scambio fra culture diverse;
• gli interventi proposti devono tendere ad aumentare l’impronta ecologica del parco e devono
intendersi come un ‘manifesto’ delle opportunità culturali che il territorio, biotico e abiotico, dei
Nebrodi ha costruito nella sua storia.
• le azioni reddituali sono sempre considerate al netto del consumo di risorse irriproducibili, ossia
non devono consumare patrimonio.
La qualificazione
del programma
Innovare le relazioni fra i soggetti per la condivisione delle scelte
La visione dell’Ente Parco come coordinatore di un tavolo circolare cui partecipano i soggetti,
formali e informali, che costituiscono la comunità dei Nebrodi, implica l’attivazione di un processo capace di stimolare un tessuto di progetti interconnessi, capaci di coinvolgere sia gli operatori
pubblici che privati, al fine di stimolare nuova cultura e nuove forme di iniziativa economica.
Il fine dell’operare in modo circolare è sviluppare nuove sinergie e coesione.
Attraverso le sinergie si attivano nuovi legami secondo finalità convergenti, consentendo di produrre effetti qualitativamente e quantitativamente superiori rispetto agli effetti che si avrebbero
se le entità operassero disgiuntamente.
Attraverso la coesione, che è funzione dell’intensità di rapporti fra soggetti diversi, si facilita la
convergenza economica e sociale degli attori. L’esistenza di coesione, facilita, quindi, la creazione di sinergie.
In questo processo è determinante la rivalutazione dell’ambiente culturale, in grado di esprimere valori e identità, con un ruolo speciale per la cultura organizzativa, per favorire un modo di
pensare informato all’integrazione nel crescente rispetto, empatia e comprensione degli obiettivi
collettivi.
Questo implica che:
• i progetti sono informati a una prospettiva orientata culturalmente, tesa ad attivare un interscambio culturale fra i cittadini dei Nebrodi e le diverse componenti sociali che compongono il
turismo;
• organizzativamente occorre sviluppare nuove sinergie fra istituzioni, settore pubblico e privato,
poiché nessuno può modellare il cambiamento da solo;
• i progetti dovranno quindi essere ispirati a: visione di lungo termine coniugata con capacità
strategiche, volontà di lavorare con le diverse specificità locali, disponibilità ad imparare ed
ascoltare;
• i progetti propongono una lettura della realtà dei Nebrodi che comprende la dimensione cooperativa / collaborativa / autoriflessiva.
72
73
IL MODELLO OLISTICO PROMOSSO
DAL PIT NEBRODI
Per raggiungere questi scopi l’Ente Parco intende dare efficacia al suo ruolo di coordinamento:
• creando gruppi di supporto con forti identità
• sviluppando azioni tese a favorire il consenso, per arrivare a decisioni condivise
• guadagnando confidenza usando in modo positivo i conflitti
• agevolando il superamento di interessi settoriali, favorendo azioni di coordinamento
• delegando responsabilità
• sviluppando un percorso d’azione condiviso che faccia fronte a opposizioni e difficoltà.
Sviluppare il capitale umano
Nella filosofia della sostenibilità l’elemento propulsore dello sviluppo è costituito dalla valorizzazione delle risorse umane. In questo progetto il tema è declinato da tre punti di vista:
il potenziamento delle conoscenze della popolazione locale.
Questo obiettivo è raggiunto attraverso l’allargamento dell’offerta formativa che prevede:
• una serie di azioni tese ad accrescere l’educazione ambientale dei giovani, grazie all’interscambio fra giovani locali e giovani turisti, da realizzarsi in un sistema di centri residenziali/naturali;
• la riqualificazione professionale nel settore agricolo/forestale, nel settore del recupero del
lavoro irregolare e per le pari opportunità;
• cicli di formazione permanente indirizzati a diplomati e neurolaureati nel campo della riqualificazione del patrimonio storico-artistico;
• una serie di eventi tesi a rivalutare le culture locali;
il rafforzamento dell’indirizzo biocompatibile delle produzioni locali e l’aumento della
pervasività della filiera economica.
Nuove soglie di reddito, contabilizzate al netto dei consumi ambientali, sono perseguite attraverso azioni destinate a migliorare l’intero ciclo economico, dal momento della produzione a quello
della commercializzazione. Per la produzione si intende rivalutare i prodotti locali grazie alla
certificazione e all’introduzione di marchi di qualità mirati (per settore merceologico, secondo gli
standard nazionali e internazionali). Per la commercializzazione si punta alla razionalizzazione
del sistema e al potenziamento della visibilità, locale ed esterna, dei prodotti.
Il raggiungimento di questi scopi è agevolato dalla presenza di operatori economici ed istituzionali che hanno già scelto una via di sviluppo basata sulla riscoperta delle risorse locali e che
stanno mostrando una certa capacità di innovazione nel riprodurre elementi e prodotti tradizionali fortemente connessi con il territorio su mercati emergenti come quelli rappresentati dal
74
75
UNA METODOLOGIA INNOVATIVA
COERENTE CON IL PARADIGMA DELLA
SOSTENIBILITÀ
turismo e da segmenti di alta qualità nei mercati extra locali. È questo il caso delle produzioni
gastronomiche legate ai prodotti dell’agricoltura locale come il suino nero, i formaggi, i piccoli
frutti; tutte produzioni che trovano una collocazione sui mercati della costa e delle produzioni
artigianali locali, come le ceramiche ed i tessuti. Il raggiungimento di questi obiettivi è sostenuto
dall’introduzione di un sistema di incentivi orientato a:
• sviluppare la capacità tecnica e organizzativa per il raggiungimento delle certificazioni di qualità
e per la razionalizzazione della filiera economica con particolare attenzione al comparto artigianale e agroalimentare;
• sviluppare imprenditorialità nel settore del turismo, con particolare attenzione alla capacità di
erogare nuovi servizi;
• rivalutare la potenzialità delle specificità artistico-artigianali nel campo delle ceramiche e dei
tessuti;
• sviluppare le capacità imprenditoriali legate alla riqualificazione del patrimonio storico-architettonico;
l’attivazione di azioni in rete per sviluppare l’interscambio di culture fra la popolazione
locale e quella turistica con il fine anche di accrescere la cultura della legalità.
Il progetto punta, oltre alla promozione turistica del contesto, alla dotazione di un sistema di
luoghi “mediatori” tesi a instaurate il dialogo fra la cultura locale e quella del turista, è questo il
senso del recupero di luoghi mirati di alto valore storico e ambientale, destinati a diventare nodi
catalitici dell’incontro fra culture diverse, e della rete immateriale destinata a rendere interattivo
questo sistema. Grazie all’interattività si rende possibile l’interscambio tra la specificità del luogo
e la molteplicità di culture che intorno ad esso si intende far gravitare. Da questo punto di vista
il nuovo flusso di conoscenze che si tende a sviluppare sarà orientato in modo mirato ad esaltare la cultura della legalità. Questa azione sarà praticamente supportata da un Osservatorio
che, utilizzando la tecnologia SIT, coniugherà cultura nelle sue diverse declinazioni: sociale e
ambientale.
Implementare le risorse naturali
Le risorse naturali sono il più importante patrimonio dell’area, qui troviamo i più estesi complessi
boscati conservatisi in Sicilia (faggete, cerrete, sugarete, quercete, ecc.) che rappresentano
oltre il 50% dei boschi naturali dell’isola e quasi il 20% del patrimonio forestale complessivo.
Non meno significative sono le presenze faunistiche che nel Parco raggiungono le più elevate
76
77
concentrazioni registrate in Sicilia (165 specie di mammiferi, fra cui la vacca rossa siciliana, il
suino nero e il cavallo sanfratellano, 150 di uccelli, 11 di rettili, ecc.). A queste si deve aggiun-
Macro progetti ordinatori
gere il paesaggio e i centri abitati, ricchi di storia, tradizioni, arte, cultura e religione da quelli
medievali e moderni a quelli di epoca arabo normanna, bizantina, greco-romana, fenicea, sicula
I macro progetti ordinatori sono tre e definiscono la filosofia generale e l’organizzazione di fondo
e sicana.
degli interventi dal punto di vista fisico e gestionale:
Lo sviluppo del Parco dei Nebrodi e più in particolare dei comuni dell’area PIT deve, quindi,
partire dalla rivalutazione di una antica geografia dei valori storici, territoriali, ambientali. I con-
Sistema di infrastrutture per la fruizione del Parco
fini naturali ed amministrativi custodiscono infatti tradizioni ed esperienze, e disegnano a scala
E’ questo un progetto strategico i cui scopi sono:
territoriale un contenitore di inestimabili oggetti di eccellente valore storico, archeologico, antropologico, ecc. Il paesaggio antico è tutto una presenza di segni, a scala territoriale, destinato
alla trasmissione di una memoria storica da cui trarre gli elementi di rilancio dei luoghi e delle
attività.
Principio di questo PIT è l’innalzamento dell’impronta ecologica dell’intero sistema, da questo
punto di vista il Parco è letto come bene patrimoniale dell’intera regione, in grado di generare
un ‘credito’ di energia, questo risultato è raggiunto valorizzando le parti biotiche del sistema, e,
nel caso di intervento su manufatti, operando su quelli storici esistenti, al fine di evitare inutili
consumi di elementi ‘patrimoniali’. Il progetto offre al flusso turistico un ricco palinsesto dei valori
consolidati esistenti nell’area, sia per l’ambiente naturale, che per quello insediativo. Da questo
punto di vista è un invito alla riflessione su come i segni della storia e dell’ambiente possono
ispirare modelli alternativi o integrativi a quelli dell’urbanità.
Le diverse potenzialità della domanda turistica sono soddisfatte attraverso una strutturazione
che, come si è detto, è tesa alla rivalutazione del patrimonio naturale, articolato in elementi
• elevare il livello di accoglienza e comfort dei visitatori grazie ad interventi che non intaccano
l’impronta ecologica dell’ambiente;
• aumentare l’accessibilità e la conoscenza delle opportunità dell’ambiente grazie alla cura e
all’organizzazione mirata di nuovi itinerari.
Parco territoriale archeologico dell’Halaesa
Questo progetto strategico si propone di gestire a livello sovracomunale le opportunità del sito
archeologico integrandolo con una serie di riqualificazione di strutture esistenti nel contesto.
Riqualificazione del patrimonio rurale
I progetti presentati puntano ad una diffusa riqualificazione del patrimonio storico ai fini dell’ammodernamento delle strutture agricole e produttive e della riqualificazione del patrimonio edilizio
da destinarsi all’ospitalità rurale.
ambientali ed elementi antropici; ne discende una struttura di progetto articolata nei seguenti
grandi momenti:
- macroprogetti ordinatori;
- struttura logistica operativa dei progetti.
79
Struttura logistica
operativa dei progetti
Sulla base delle potenzialità programmatiche dei macroprogetti ordinatori si sviluppa una struttura logistica operativa di progetti articolata in:
Accessi e nodi
L’elemento strutturante del progetto è costituito dalle regole di accesso al contesto e dalle
diversificate modalità di fruizione offerte dal reticolo interno di distribuzione. I nodi principali di
accesso sono costituiti dai centri che interscambiano con la viabilità primaria:
• lungo la costa l’accesso è segnato dall’interscambio con la strada statale 113, dall’autostrada
e dalle stazioni ferroviarie. Questa dotazione infrastrutturale contribuisce a definire come nodi
di accesso le aree di Tusa - S. Stefano di Camastra, Caronia, S. Agata di Militello - S. Marco,
Capo d’Orlando;
• lungo l’asse interno segnato dalla strada statale 120, che permette l’accesso al parco dei
flussi turistici provenienti da Catania e Enna. I nodi prioritari sono definiti nell’area di Cesarò,
Capizzi;
• un nodo rilevante è costituito dall’area di Mistretta, punto di approdo che ha come riferimento
l’itinerario escursionistico della Dorsale dei Nebrodi che attraversa il territori di Caronia, San
Fratello, Capizzi, Cesarò, Alcara Li Fusi, Longi, Galati Mamertino, Tortorici.
Sui nodi insistono due principali tipologie di intervento destinati ad arricchire ed integrare le
potenzialità del contesto:
• le strutture “leggere” ed ecocompatibili, di supporto alla fruizione del parco, coerenti con il
macro progetto ordinatore, di cui sopra;
• la riqualificazione di significativi manufatti storici destinati ad arricchire principalmente l’offerta
museale, congressuale, di strutture destinate ad eventi culturali.
Il sistema dei nodi è pensato in modo da generare:
• equipotenzialità spaziale - perché regola in modo armonico le opportunità di accesso;
• trasparenza rispetto alle modalità di fruizione di questo vasto e articolato territorio, grazie all’attrezzaggio degli accessi integrato da eventi e servizi.
81
Percorsi catalitici
Essi costituiscono linee di connessione rilevanti che testimoniano le diverse culture del parco,
sulle quali vengono organizzate le occasioni di incontro e confronto con la cultura dei turisti. Si
viene a costituire così una rete programmatica che connette la parte costiera e montana del
territorio, avente come punti di riferimento i nodi precedentemente evidenziati. Si delinea così
Articolazione delle azioni
di Progetto: nodi e percorsi
catalitici
un sistema articolato nei seguenti percorsi:
qualità dell’offerta turistica sia dell’ambiente, i quali sono progettati per essere punti, oltre che di
transito, di incrocio. Infatti, dalla gran parte di questi si ha accesso ai molti itinerari escursionistici
del parco, la cui diversificazione permette l’accesso alla molteplicità di paesaggi ed ecosistemi
dei Nebrodi.
X
percorsi catalitici
Tusa - Motta d’Affermo Castel di Lucio - Pettineo
S.Stefano - Reitano Acquasanta - Portaro - Banfi
- Laccaretta - Salamone Gelsp - Mistretta
X
X
Croce di S.Stefano Portella Calcare - Canneto Caronia - Capizzi
X
X
XX
XX
S.Agata - S.Fratello S. Teodoro - Cesarò
S. Marco - Militello
Rosmarino
- Alcara Li Fusi
Capo d’orlando Castell’Umberto - Tortorici Galati Mamertino - Randazzo
X
X
XX
X
X
X
X = numero degli interventi
82
X
Nuovi Percorsi esterni al
Parco
tipologia intervento
Recupero del Patrimonio
Storico Comuni
I percorsi sono segnati dal recupero di manufatti storici e rurali, la cui finalità è arricchire sia la
Recupero del Patrimonio
Storico Comuni
• da Capo d’Orlando, a Ucria verso Floresta-Randazzo.
Recupero del Patrimonio
Storico Comuni
• da Sant’Agata , S. Fratello a Cesarò; da S. Marco d’Alunzio a Longi ad Alcara Li Fusi;
Strutture di servizio al
Parco
• da Caronia a Capizzi;
Recupero del Patrimonio
Storico Parco
• da Tusa-S. Stefano di Camastra a Mistretta, all’intersezione con la statale SS120;
83
XXX
X
X
X
Definizione degli interventi
Definizione degli interventi
N. scheda
Proprietà Beneficiario
Aree attrezzate del Parco
17
17
S. Fratello
17
Cesarò
17
Capizzi
Mistretta
Area Campeggio, roulotte, area attrezzata
Area roulotte e area attrezzata (0,6 ha)
di Ciccaldo
Comune
parco
Comune
parco
Area attrezzata di Cicogna (2,7 ha);
area attrezzata e roulotte di Portella Bufali (0,3 ha)
Area roulotte, campeggio, area attrezzata
di Orto Noceri
Comune
parco
Comune
parco
proprietà
beneficiario
Parco Territoriale della valle dell’ Halaesa
Comuni
Comune
di Tusa
Estensione e gestione faunistica
Comuni
Comune
17 Militello Rosmarino
Punto di osservazione attrezzato del grifone
Comuni
Comune
20
Mistretta
demanio
Parco
22
Mistretta
Riqualificazione ambientale del laghetto
Urio-Quattrocchi e realizzazione di un sentiero
natura attrezzato fruibile anche da portatori di
handicap
Progetto testuggini: interventi di tutela della
biodiversità
demanio
Parco
Comune
Comune
Comune
Comune
Comune
Comune
Definizione degli interventi
N. scheda
Interventi sull’ambiente/ Biodiversità
Riqualificazione Edifici Storici
35
Cesarò
34
San Fratello
28
Alcara Li Fusi
32
Mistretta
18
Tortorici
27
Alcara Li Fusi
30
Caronia
26 S.Marco d’Alunzio
29
Castell’Umberto
21
Capizzi
23
Motta d’Affermo,
Castel di Lucio,
Pettineo e Tusa
Restauro e riuso di Palazzo Zito, da adibire a
Museo - Laboratorio della conoscenza e del paesaggio dei Nebrodi.
Recupero del fabbricato ex Acli di località Muto a
San Fratello, da adibire a centro di documentazione e scuola di formazione residenziale.
privati
parco
privati
parco
Interventi di recupero e riqualificazione dell’antico
borgo pastorale “Borgo Stella” nel territorio di
Alcara Li Fusi.
Restauro e riuso del Palazzo Portera destinato
ad ospitare la sezione naturalistica del Parco
nell’ambito del Museo regionale di MIstretta.
demanio
parco
privati
parco
Intervento di recupero e valorizzazione del
fabbricato rurale in località Sciara nel territorio di
Tortorici da adibire a Centro visita e servizi del
Parco.
Comune
parco
Interventi di recupero e valorizzazione di antichi
mulini alimentati dal torrente Stella nel territorio di
Alcara Li Fusi
Interventi di recupero e riqualificazione dell’ex
Mulino Comune alimentato dal torrente Caronia e
sistemazione del sentiero di accesso
demanio
parco
demanio
parco
Interventi per la destinazione ad attività culturali
del complesso monumentale Chiesa SS.
Salvatore denominata Badia Grande nel comune
di S.Marco d’Alunzio
Recupero dell’antico borgo rurale di Castanea
Itinerari turistici integrati nel comune di
Castell’Umberto
Comune
Comune
Comune
Comune
Recupero dell’ex Collegio di Maria nel centro
storico di Capizzi da destinare a Centro di ospitalità giovanile e servizi del Parco
Parco Territoriale Archeologico della
valle dell’ Halaesa, riqualificazione di castel di
Lucio
Comune
Comune
Comuni
Comune
di Tusa
84
23
17
Motta d’Affermo,
Castel di Lucio,
Pettineo,Tusa
Galati Mamertino
Nuovi Itinerari
31
Reitano
33
Mistretta
19 Caronia-S.Stefano
Itinerari turistici integrati nel comune di Reitano:
interventi di recupero architettonico nel centro
storico
Strada rurale vicinale di Acquasanta-Portaro-BafiLaccaretta-Salamone-Gelso nel territorio di
Mistretta
Itinerario escursionistico attrezzato CannetoPortella Calcara-Croce di S.Stefano nel territorio
del Comune di Caronia
85
4
UNA STRATEGIA FONDATA SU UN
SISTEMA DI OBIETTIVI INTEGRATI
Una molteplice integrazione
89
L’integrazione degli obiettivi
91
Articolazione degli interventi
93
86
87
Una molteplice integrazione
Come si evince dalla illustrazione dell’idea forza, il progetto declina con decisione il paradigma
della sostenibilità nella sua interezza. Di conseguenza il concetto di integrazione è sviluppato
articolando il progetto secondo un modello olistico caratterizzato dall’interdipendenza di tutti i fattori umani, patrimoniali e reddituali che caratterizzano l’ambiente. Si rigetta quindi con decisione
l’idea riduttiva della sostenibilità come regolatrice della parte “verde” dell’ambiente, recuperando
il reale significato del termine riconducibile appunto al modello olistico sopracitato.
Scopo del modello è fare interagire le diverse gamme di energia che caratterizzano la situazione
biotica e abiotica del contesto con il fine di aumentare la produzione di energia, assumendo
come variabile di vincolo il capitale naturale, e assumendo come variabile propulsiva il capitale
umano. In tale modello olistico il ruolo di integrazione e di coordinamento non può che essere
assunto dalla pubblica amministrazione, la quale assume come fattore propulsivo l’obiettivo di
integrare le sue azioni con quelle del partenariato.
Scopo evidente del modello è accrescere il patrimonio ambientale inteso in senso ampio grazie
alla crescente “capacity building” dell’attore pubblico. E’ questo il modello di riferimento per
l’applicazione del concetto di sostenibilità sviluppato dalla Banca Mondiale in “Cinque anni
dopo Rio: dalla retorica ai fatti” (New York 1999), assunto come guida dei progetti dall’Unione
Europea in un volume dallo stesso titolo (Bruxelles 2001), che trova continui approfondimenti
negli scritti di J. Stiglitz, applicazione esemplare nei documenti programmatici del Ministero della
Pianificazione Olandese e sintesi progettuale nel volume di MVDRV, Metacity Datatown, il cui
principale artefice è Winy Maas.
Di conseguenza lo scenario di interventi organizzativi e fisici proposti è da leggere come un
sistema continuo di integrazione:
• circolare, tra i fattori che compongono il capitale umano, naturale e reddituale; questa circolarità propone una visione del progetto come un’arena aperta coordinata dalla pubblica amministrazione;
• orizzontale, grazie alla integrazione e iterazione fra i diversi tipi di progetto: quelli organizzativi
destinati alla società, quelli economici e quelli fisici;
89
• intersettoriale in quanto i progetti assumono come variabile propulsiva l’aumento delle conoscenze al fine di sviluppare virtuose relazioni tra il potenziamento del patrimonio naturale e la
filiera delle attività economiche. In questa chiave, l’aumento della qualità è il tema che percorre
l’ipotesi di rafforzamento delle attività locali. La sinergia tra potenziamento del patrimonio naturale e l’elevamento qualitativo del comparto economico è il presupposto dell’attivazione di una
spirale virtuosa di flusso turistico ecocompatibile;
• spaziale. I progetti sono pensati per sviluppare sinergie di relazione all’interno di un sistema
di micronodi. Vengono a configurarsi così sul territorio del PIT un sistema di nodi catalitici che
assume la forma del reticolo per raggiungere l’obiettivo di trasformare una serie di luoghi “deboli”
in nodi integrati al loro interno, la cui sommatoria si configura come una “rete distribuita” destinata ad accrescere l’equipotenzialità del territorio. Da questo punto di vista il progetto non può
essere che dicotomico coniugando due termini antitetici, quello della concentrazione che dà
luogo ad una virtuosa diffusione.
L’integrazione degli obiettivi
Le aree di intervento necessarie alla costruzione e visibilità del Distretto Turistico Rurale Integrato
dell’area Nebrodense sono sviluppate in chiave olistica e con particolare attenzione a:
• qualificazione e valorizzazione di elementi tangibili ed intangibili di attrazione, con particolare
attenzione alle risorse umane;
• rafforzamento delle attività imprenditoriali in atto e sviluppo di nuove imprese;
• implementazione del capitale naturale attraverso interventi mirati alla rivalutazione dell’ambiente e alla riqualificazione del patrimonio storico;
• costruzione di un’immagine/identità del territorio legata a un variegato palinsesto di eventi/
opportunità.
Le azioni del PIT sono riconducibili a tali aree di intervento e finalizzate proprio a creare sinergie
e coerenza tra queste. Per ciascuna area si intende far emergere le dinamiche innovative già
presenti sul territorio e rafforzarle ed integrarle tra loro.
Questi processi dovranno prendere l’avvio attraverso una positiva interazione locale-globale che
coinvolga la Comunità locale e che faccia riscoprire le capacità delle risorse presenti di rispondere alle esigenze espresse da attori extra locali.
91
L’idea forza del PIT Nebrodi non può, quindi, che essere attuata attraverso una strategia fina-
Capitale umano:
lizzata alla riqualificazione del capitale naturale nell’ottica della promozione e attuazione di
formazione, educazione, opportunità per l’economia
nuove economie integrate, dove un’agricoltura multifunzionale, capace di generare una serie
• Aumentare le potenzialità di accesso al mondo del lavoro con particolare attenzione alle fasce
di esternalità positive per il territorio e per gli altri settori, si integra con altre attività produttive e
di servizi.
deboli, alle pari opportunità e al rafforzamento della cultura della legalità.
• Attivare reti di turismo rurale, culturale, sociale, agriturismo, ippoturismo, ecoturismo;
La strategia che si intende perseguire è focalizzata:
• sulla rivalutazione, da parte delle popolazioni locali, della propria storia e cultura attraverso una
nuova fruibilità degli elementi tangibili presenti sul territorio sostenibile sia economicamente, sia
ambientalmente;
• sulla creazione di sinergie tra gli attori economici dell’area, sfruttando le economie di rete nei
• Diversificare le produzioni del sistema agricolo, valorizzando le esperienze innovative in atto e
promuovendo la multifunzionalità dell’azienda agricola;
• Ampliare e valorizzare le produzioni artigianali in termini di distretto (ceramica/tessile);
• Rilanciare e consolidare eventi e manifestazioni radicate nella tradizione locale e le occasioni
di confronto con le culture esterne
settori agricolo, del turismo, dell’artigianato e dei servizi finalizzate alla creazione di relazioni
Capitale naturale:
tali da assicurare la piena valorizzazione delle risorse naturalistiche, ambientali e dell’immenso
interventi sull’ambiente e sul patrimonio storico
patrimonio di beni archeologici e culturali diffusamente presenti nel territorio. Si tratta di realiz-
• Rigenerare e valorizzare il sistema ecologico e ambientale dell’area.
zare una vera e propria rete attraverso la quale: integrare le risorse materiali ed immateriali dell’area stimolando comportamenti dei singoli che perseguono l’obiettivo collettivo della riscoperta
della vocazione agricola, eco - turistica ed ecologica del territorio;
• sulla creazione di sinergie tra attori economici e Enti locali promuovendo l’integrazione e la
semplificazione amministrativa al fine di ridurre i tempi e i costi burocratici e amministrativi e
• Recuperare il patrimonio storico con criteri eco - compatibili al fine di rafforzare la rete di ospitalità.
• Recuperare il patrimonio storico con criteri eco - compatibili per rafforzare la rete dei servizi
culturali.
creare condizioni di attrattività per i nuovi investimenti;
• sulla diffusione dell’immagine dell’area dei Nebrodi all’esterno promuovendo quegli elementi di
di produzione e servizi.
Articolazione degli interventi
Gli obiettivi specifici di una tale strategia possono essere riassunti nei seguenti punti:
Il progetto è inteso come un sistema olistico nel quale le variabili umane, ambientali, storiche e
attrattività propri del territorio al fine del mantenimento e dell’ampliamento del tessuto di imprese
culturali interagiscono con lo scopo di implementare il valore del capitale naturale, assumendo
Gestione e organizzazione:
come forza propulsiva il patrimonio costituito dalle relazioni e dalla cultura dei cittadini.
un modello olistico
Utilizzando il paradigma della sostenibilità, gli interventi rappresentano parti olistiche di un eco-
• Rinnovare la capacità organizzativa della Pubblica Amministrazione sfruttando le opportunità
sistema articolato in:
in rete per moltiplicare oltre che l’efficienza la coesione sociale e la spinta alla legalità
• gestione e organizzazione: un modello olistico
• capitale umano opportunità per cittadino/turista/operatori economici
• capitale naturale/patrimonio e ambiente
92
93
1. Gestione e organizzazione:
un modello olistico
2. Capitale umano: opportunità per cittadino, turista e operatori economici
La visione olistica ci porta a collegare strettamente uomo e territorio; il fine degli interventi è
Il fattore più importante all’interno del PIT Nebrodi è quello gestionale e organizzativo. Alla base
quello di minimizzare l’impatto delle attività dell’uomo sulla natura e di sollecitare lo sviluppo di
degli interventi troviamo un processo progettuale articolato in differenti scopi:
progetti da parte dei soggetti.
• condivisione degli interventi tra i soggetti
Le risorse umane vengono intese, quindi, come una fitta rete dinamica di cittadini (agricoltori,
• orizzontalità delle decisioni all’interno delle amministrazioni
commercianti, giovani, imprenditori, studenti...), in continua evoluzione, il cui ruolo è quello di
• integrazione tra le discipline che concorrono alla ideazione ed elaborazione degli interventi.
riqualificare il capitale naturale e riattivare lo sviluppo dell’area dal punto di vista economico e
All’interno di questa strategia, che si ispira alla filosofia dell’Agenda 21 locale, e che coinvolge
sociale (turistico, commerciale, agricolo, culturale...).
tutti i Comuni del Parco, lo sviluppo del PIT é supportato dal monitoraggio dello stato dell’am-
Le proposte degli interventi partono dalle risorse presenti nel territorio e dalle caratteristiche
biente e dalla promozione di comportamenti e azioni in armonia con l’ambiente. A questo fine si
produttive, economiche, sociali e culturali dei Comuni del Nebrodense e dei suoi abitanti; pro-
propongono l’Osservatorio ambientale e l’elaborazione del SIT.
pongono programmi, progetti, bandi di gara e servizi si articolano in due campi:
In questo campo gli interventi proposti sono:
• formazione ed educazione:
01 Metodi innovativi per la gestione sostenibile dello sviluppo locale
le attività di formazione vertono su programmi di educazione e aggiornamento professionali
L’intervento si pone alcuni obiettivi: integrare i diversi gruppi di interesse presenti nel territorio;
rivolti aun’ampia fascia di popolazione: bambini, studenti, giovani laureati, operatori nei settori
avviare politiche sostenibili per lo sviluppo locale e promuovere l’utilizzo di strumenti di gestione
ambientali, produttivi e culturali.
ambientale. Gli strumenti proposti sono l’avvio dell’Agenda 21 locale del Parco e la promozione
• opportunità per l’economia:
delle certificazioni EMAS e ISO 14001.
le azioni proposte in questa sezione si prefiggono di raggiungere una serie di obiettivi: l’irrobustimento della filiera agro-silvo-pastorale, attraverso il miglioramento della qualità dei prodotti tipici
02 Osservatorio per la legalità e la sicurezza
dei Nebrodi; sostenere le attività produttive attraverso la valorizzazione delle imprese agricole e
L’Osservatorio ha lo scopo di monitorare, promuovere e controllare le risorse ambientali del
alimentare esistenti e l’incentivazione alla nascita di nuove imprese; la promozione e il migliora-
Parco; inoltre si pone l’obiettivo di diffondere la cultura della legalità e del rispetto dell’ambien-
mento della qualità dei prodotti dei Nebrodi e la valorizzazione turistica del territorio.
te.
03 Osservatorio e SIT a sostegno delle politiche di sviluppo sostenibile del Parco
Formazione ed educazione: progetti
Il sistema informativo raccoglie e interpreta i dati (cartografici e descrittive) che riguardano le
attività agricole e le risorse ambientali del territorio. L’obiettivo è quello di avere un quadro
04 Progetto integrato di formazione/azione volto alla valorizzazione del patrimonio cultu-
dettagliato dello stato delle colture e del suolo per fornire indicazioni e assistenza alle aziende
rale ed ambientale dei Nebrodi, con particolare riferimento alle problematiche gestionali
agricole, per migliorarne la produttività, la qualità dei prodotti, l’impatto ambientale e per poter
dei servizi culturali
accedere ai fondi stanziati dalla Comunità Europea.
All’interno della rivalutazione delle risorse umane, la formazione e l’educazione sono fondamentale per rinnovare i saperi culturali e materiali. L’intervento in questione, prevede l’attivazione di
94
95
un percorso formativo che affronta la gestione del patrimonio ambientale e culturale
• Agricoltura
10 Investimenti aziendali per l’irrobustimento della filiera agro-silvo-pastorale riferita agli
05 Interventi di formazione/educazione superiore e universitaria
ecotipi locali ed alle razze indigene, alla certificazione di qualità con riferimento all’alle-
I corsi di formazione sono indirizzati al coinvolgimenti dei diplomati e dei laureati in una filoso-
vamento bovino e ovicaprino da carne e da latte, equino (cavallo Sanfratellano) e suino
fia di istruzione permanente. I corsi attivano una filiera che parte ai corsi di specializzazione e
(nero dei nebrodi) nonché alla filiera olivicola
arriva ai master, coinvolgendo le più importanti università e centri di specializzazione siciliani e
Obiettivo dell’intervento è il miglioramento della qualità dei prodotti tipici del Parco dei Nebrodi,
nazionali.
la loro promozione e competitività sul mercato. L’intervento mira, quindi, a:
- sviluppare la competitività dei prodotti agricoli del Parco dei Nebrodi
06 Interventi di diffusione di competenze funzionali allo sviluppo nel settore pubblico
- diversificare le attività agricole
Sono finalizzati all’aggiornamento delle pratiche della pubblica ammistrazione con particolare ai
- migliorare la riconversione produttiva, tutelare l’ambiente naturale e migliorare le condizioni di
moderni modelli organizzativi e alle nuove tecnologie.
igiene e benessere degli animali.
I settori produttivi sviluppati sono: produzioni biologiche, piccoli frutti, Cavallo di S. Fratellano,
07 Interventi di sostegno al lavoro regolare
Suino nero dei Nebrodi e allevamenti bovini e ovicaprini.
Sono finalizzati all’aumento della qualificazione professionale dei lavoratori attualmente irregolari, con lo scopo del loro miglior inserimento nel mondo del lavoro.
• Produzione
11 Azioni di sostegno alla nuova imprenditorialità nel territorio dei comuni del Parco
08 Interventi per la promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro
L’obiettivo dell’intervento è volto al sostegno delle Piccole e Medie Imprese artigiane singole
Lo scopo dell’intervento è qualificare e inserire nel mondo del lavoro la fascia femminile, nella
o associate e alla nascita di nuove imprese. Vengono sostenute le imprese che operano nel-
filosofia delle pari opportunità.
l’artigianato di produzione, e l’avvio di nuove imprese nei settori tradizionali (ceramica, tessile
e agroalimentare) ed in settori innovativi per il mantenimento ambientale, alla riduzione della
09 Interventi di formazione per giovani imprenditori agricoli
quantità e pericolosità dei rifiuti del ciclo produttivo e di quelli finalizzati all’avvio di programmi di
Nello scopo del rafforzamento della filiera agricola, l’intervento si prefigge la riqualificazione
innovazione di processo e di prodotto.
professionale degli addetti al settore, con il fine prioritario del miglioramento qualitativo delle
produzioni e dell’aumento della capacità di esportazione.
12 Rete delle botteghe artigianali della ceramica di S. Stefano di Camastra
Obiettivo dell’intervento è il potenziamento del settore produttivo della piastrella di S. Stefano di
Opportunità per l’economia: progetti
Camastra. Verranno dati contributi agli investimenti di PMI per la realizzazione di show - room,
Le azioni proposte in questa sezione sono articolate nelle seguenti sezioni:
uffici di rappresentanza, centri espositivi all’estero e partecipazione a manifestazioni promozio-
• agricoltura
nali riconosciuti a livello internazionale.
• produzione/sviluppo
• commercio/valorizzazione di imprese e prodotti
• Commercializzazione
• cultura
13 Investimenti sulla qualità dei processi di trasformazione e commercializzazione dei
prodotti tipici dei Nebrodi
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97
Le azioni previste dalla misura sono volte alla realizzazione, all’ammodernamento ed al potenziamento di impianti per la lavorazione, la trasformazione, il confezionamento e la commercia-
3. Capitale naturale: interventi sull’ambiente e sul patrimonio storico
lizzazione dei prodotti agricoli e zootecnici.
L’azione sará attuata dando prioritá alla realizzazione di filiere locali e la trasformazione dei
prodotti prioritari dell’azione 27 “investimenti aziendali per l’irrobustimento delle filiere agricole
e zootecnica”
Il capitale naturale è inteso come l’insieme di risorse fisiche, ambientali durevoli (patrimonio
edilizio storico, materiali...) e le risorse naturali (terra, acqua, vegetazione, biodiversità) presenti
nel Nebrodense. Vista la limitatezza del capitale naturale e il grado di pressione che lo ha portato
14 Disciplinari di qualità per la tipicizzazione, il riconoscimento comunitario e la commercializzazione dei prodotti a marchio territoriale
L’intervento prevede la realizzazione di un programma pilota orientato alla qualità totale per alcune delle più tipiche produzioni della zona (olio, formaggi, carni, nocciole, frutti di bosco). Dopo
avere proceduto alla caratterizzazione delle singole filiere produttive si definiranno i progetti di
valorizzazione specifici per la valorizzazione qualitativa delle produzioni. Una volta delineato il
progetto specifico si procederà alla formazione degli operatori al sistema della Qualità Totale.
L’intervento ha un carattere innovativo perché la valutazione di qualità è applicata a tutte le fasi
del processo produttivo.
a degrado e abbandono, è necessario avviare e sviluppare programmi monitoraggio e progetti
di salvaguardia e implementazione dello stesso.
Il patrimonio storico con alto valore, architettonico e culturale viene recuperato e reimmesso
nel ciclo culturale, sociale e turistico; ne viene assicurata la fruizione, facendo, così, riscoprire
agli abitanti della zona e ai viandanti parti di territorio, strutture urbane, manufatti che sono testimonianza di modi di costruire e di vivere ancora validi ai giorni nostri, perchè propongono un uso
sostenibile delle risorse: materiali naturali, tecniche costruttive locali, integrazione tra manufatto
e ambiente naturale, stretta relazione tra le tradizioni culturali e le strutture sociali.
Gli interventi e le azioni che si confrontano con il patrimonio ambientale, si pongono una serie
di obiettivi: la salvaguardia, la riqualificazione e la implementazione delle risorse naturali (terra,
15 Le strade dei sapori dei Nebrodi : azioni a sostegno dei ristoranti e degli esercizi artigianali e commerciali che contribuiscono alla valorizzazione dei prodotti tipici
L’intervento ha l’obiettivo di promuovere il turismo locale attraverso l’individuazione e lo sviluppo
di un itinerario gastronomico realizzato collegando le diverse aziende di ristorazione e di commercializzazione delle specialita’ alimentari presenti nell’area PIT.
acqua, vegetazione, biodiversità) e le risorse fisiche (manufatti storici e itinerari); l’accesibbilità
e la fruizione sostenibile ed ecocompatibile delle stesse da parte dello stanziale e del viandante.
Rivalutazione e fruizione del capitale naturale avvengono secondo il principio di sostenibilità,
che assicura l’ecocompatibilità degli interventi, con lo scopo di non squilibrare l’ambiente naturale in cui si inseriscono e di aumentare risorse e biodiversità.
Interventi proposti:
Data la complessità degli interventi che riguardano il capitale naturale, in coerenza con l’artico-
•Cultura
16 Azioni di sviluppo dell’imprenditorialità in attività connesse alla fruizione culturale del
sistema museale e del paesaggio dei Nebrodi.
Questo intervento ha lo scopo di incentivare la nascita di nuove imprese e attività nel settore
lazione proposta dall’idea forza, gli interventi proposti seguono il seguente indice:
• macroprogetti ordinatori, con l’articolazione operativa del Progetto per il Parco
• nodi e percorsi catalitici, articolati nelle due sezioni nodi e percorsi catalitici
della fruizione culturale e ambientale; altro scopo è il miglioramento delle attività nel settore
museale e nella fruizione del patrimonio storico e ambientale.
98
99
Macroprogetti ordinatori
17 Aree di Sosta Attrezzata di “Contrada Cicogna” in territorio di Cesarò
Si articola in quattro zone principali: l’area di ricezione, l’area attrezzata per pic-nic, l’area giochi
e l’area per la fruizione dei servizi di mobilità interna (capanne Paddock per cavalli, stalli per bici
Si individuano quattro progetti che ordinano il territorio e si pongono come interventi strutturanti
e biciclette elettriche)
di grande scala, anche per gli altri interventi del PIT.
Il progetto per un sistema di infrastrutture e servizi di base per la fruizione del Parco dei Nebrodi
17 Area di Sosta Attrezzata e Campeggio “Ingresso Ovest del Parco” in territorio di
(17) e il Parco Territoriale Archeologico della valle dell’Halaesa dei comuni di Motta d’Affermo,
Mistretta
Castel di Lucio, Pettineo e Tusa (23) sono progetti che raggruppano una serie di interventi
Si articola in cinque zone principali: l’area di ricezione, l’area camping, l’area roulottes, l’area
coordinati ed integrati e organizzano i progetti in un sistema spaziale e di soggetti, articolato e
attrezzata per pic-nic, e l’area giochi. Sono state inoltre previste un’area parcheggio automobili
condiviso.
su uno spazio a monte della strada e, sullo stesso versante del parcheggio, una stazione di
Le Azioni di sostegno alle attrezzature alberghiere ed extra-alberghiere del territorio esterno al
ricarica per veicoli di trasporto collettivo a trazione elettrica, mediante una pensilina a pannelli
Parco con particolare riferimento ai centri storici ed al sistema del patrimonio sociale fisso (24) e
fotovoltaici.
le Azioni di sostegno agli investimenti per la diversificazione delle attività agricole e l’integrazione
del reddito (agriturismo) e la multifunzionalità del territorio rurale (turismo sociale) (25), sono
17 Area di Sosta Attrezzata “C.da Cicaldo” in territorio di San Fratello
azioni che non hanno una collocazione puntuale, ma sono diffusi nel territorio e si propongono
L’intervento su quest’area, che copre una superficie di circa 0.6 ettari, si articola in quattro zone
di realizzare una rete turistica e di ricettività, attraverso il recupero di manufatti rurali e storici.
principali: area di ricezione, area roulottes, area attrezzata per pic-nic, area giochi.
Il macroprogetto del Parco dei Nebrodi
17 Area di Sosta Attrezzata di Capizzi
17 Progetto per un sistema di infrastrutture e servizi di base per la fruizione del Parco
dei Nebrodi
Questi interventi hanno l’obiettivo di dotare il Parco dei servizi e delle attrezzature di cui necessita e di aumentare l’integrazione tra il capitale naturale e i suoi fruitori. Scopi principali sono:
la salvaguardia e l’implementazione delle risorse naturali; la fruizione sostenibile del Parco; la
differenziazione della fruizione del Parco, attraverso offerte turistiche ambientali articolate; l’aumento della consapevolezza ambientale nei fruitori del Parco e negli abitanti dell’area.
Il sistema degli interventi si articola in tre categorie:
• aree di ricevimento, che comprendono le aree attrezzate del Parco e l’Ostello
• itinerari e centri visita
• azioni a sostegno dell’ambiente per la biodiversità
• aree di ricevimento
Prevede la realizzazione di un’area di ricezione, camping, roulottes, pic-nic e area giochi.
21 Recupero dell’ex-collegio di Maria nel centro storico di Capizzi, da destinare a Centro
di ospitalità giovanile e servizi al Parco
Questo intervento persegue due obiettivi: il recupero di un complesso edilizio di grande valore
artistico, l’ex collegio di Maria e la dotazione di servizi di ricettività per giovani (ostello) e servizi
di supporto all’Ente Parco. Si propone l’acquisizione e il recupero del manufatto (500 mq) e
dell’area di pertinenza (300 mq).
• Itinerari e centri visita
All’interno del Parco, viene proposto un programma di sperimentazione che prevede l’impiego
di bus a trazione elettrica con stazioni di ricarica a pannelli fotovoltaici, che utilizzano l’energia
solare e rientrano quindi in un più generale indirizzo di promozione delle energie rinnovabili
all’interno del territorio del Parco.
100
101
Gli itinerari esistenti e quello di progetto si integrano con l’ambiente naturale del Parco e imple-
17 “Punto di Osservazione del Grifone” in territorio di Militello Rosmarino
mentano il capitale naturale. All’interno di questo sistema di percorsi , si inseriscono i centri visita
Si tratta di una piazzola di 160 m2 già esistente, lungo la strada ed alla periferia dell’abitato del
esistenti e quello proposto, che aumentano la qualità del servizio informativo e promozionale e
comune di Militello Rosmarino, che è posta nel versante di fronte alla “Rocca del Crasto”, dove
vengono a formare una rete diffusa di informazione a supporto del Parco.
nidifica il grifone, che viene attrezzata per la sua osservazione.
19 Itinerario escursionistico attrezzato Canneto - Portella Calacare - Croce di S.Stefano
22 Progetto testuggini: interventi di tutela della biodiversità
L’intervento ha l’obiettivo di sistemare la strada in oggetto e trasformarla in itinerario turistico. Il
L’intervento mira all’aumento della biodiversità nel Parco dei Nebrodi e alla salvaguardia delle
percorso attraversa aree boscate di notevole bellezza , ricadenti nelle zone “B” e “D” del Parco
testuggini. Il progetto, coordinato dal WWF delegazione Sicilia e dall’Ufficio TRAFFIC, prevede
dei Nebrodi, e consente di raggiungere i boschi del Caronese , che sono di rilevante valore
l’esecuzione di tre fasi complementari e rinunciabili da condurre di concerto per poi arrivare alla
paesaggistico e naturalistico per la presenza di interessante florae fauna , nonché il Santuario
fase conclusiva di rilascio:
del Letto Santo che è meta di numerosi pellegrini e turisti ; per i suddetti motivi la strada in
1. Individuazione e mappatura dei siti idonei alla presenza delle specie all’interno del Parco dei
questione si presta ad essere utilizzata quale itinerario turistico anche per escursioni a piedi o a
Nebrodi;
cavallo, e non da ultimo, potrebbe contribuire alla crescita ed allo sviluppo delle attività agrituri-
2. Produzione di materiale informativo per la divulgazione delle operazioni ed il coinvolgimento
stiche degli operatori che hanno le proprie aziende in quelle zone.
e la sensibilizzazione delle popolazioni umane locali;
3. Captive-breeding degli esemplari recuperati;
18 Recupero del fabbricato rurale sito in località Sciara del Comune di Tortorici da desti-
4. Rilascio degli esemplari idonei e verifica del successo delle operazioni.
nare a centro visita
Il Centro Visita di Sciara sarà collocato in un edificio rurale costruito nel XX sec., che ha bisogno
20 Riqualificazione ambientale del Laghetto “Urio - Quattrocchi” e realizzazione di un
di interventi di restauro conservativo e riqualificazione. Il Centro visita di Tortorici sarà caratteriz-
sentiero natura attrezzato fruibile anche ai portatori di handicap, Mistretta
zato dalla promozione della tradizione della fusione delle campane.
Obiettivo del progetto è la riqualificazione ambientale dell’area di 8.500 mq che comprende il
laghetto “Urio-Quattrocchi”. L’intervento si propone anche di realizzare un percorso naturalistico
• Azioni a sostegno dell’ambiente per la biodiversità
per portatori di handicap, rendendo fruibile l’area ad una diversa tipologia di turisti.
I progetti interni all’azione 17 (area faunistica del capriolo e punto osservazione del grifone) e i
due interventi per le testuggini (22) e per la riqualificazione del laghetto Urio-Quattrocchi (20), si
inseriscono all’interno della filosofia della sostenibilità, con lo scopo di salvaguardare le risorse
Il macroprogetto del Parco Territoriale Archeologico
ambientale e di implementare il capitale naturale attraverso anche l’aumento della biodiversità
animale e vegetale.
23 Parco Territoriale Archeologico della valle dell’Halaesa dei comuni di Motta d’Affermo,
Castel di Lucio, Pettineo e Tusa
17 Area Faunistica del Capriolo in territorio di Galati Mamertino
Il progetto si propone di realizzare, nell’area archeologica di Alesa e nell’ambito del comprenso-
L’Ente Parco ha stabilito la reintroduzione del Capriolo nell’area dei Nebrodi destinando a tal fine
rio dei comuni della valle dell’Halaesa, un sistema di fruizione e gestione dei beni culturali ai fini
una vasta porzione di territorio di circa 100 ettari nel comune di Galati Mamertino. Estensione
della valorizzazione dell’area sotto il profilo turistico.
e gestione faunistica.
Il progetto, prevede di realizzare, un “parco territoriale”, a gestione unitaria (è stato istituito il
102
103
Consorzio dei Comuni della Valle dell’Halesa), costituito da una rete di attività funzionali (scavi
archeologici, restauri, allestimenti dell’area, realizzazione di infrastrutture funzionali ai servizi,
Nodi e percorsi catalitici
servizi ed eventi culturali) e di centri di interesse culturale (area archeologica attrezzata, centro
di documentazione, centro di restauro e diagnostica, archeodromo, ecc.). Vi sarà uno stretto col-
Gli interventi sono articolati in una rete fisica composta da nodi e percorsi catalitici; in essa, gli
legamento tra le attività del Parco e le attività produttive in sviluppo sul territorio, con particolare
interventi puntuali sui manufatti sono sempre inseriti in una rete di percorsi che portano il visi-
riferimento al settore del turismo, delle produzioni alimentari tipiche e dell’artigianato.
tatore e l’abitante della zona, da un punto di interesse all’altro. I nodi sono caratterizzati dall’importanza dell’intervento per la qualità architettonica, storica e ambientale dei manufatti e per la
Sostegno diffuso al recupero di manufatti rurali e storici
loro funzione di servizi al cittadino, al turista e agli operatori economici; per la loro collocazione
territoriale, quando intercettano i percorsi e il sistema infrastrutturale principale.
24 Azioni di sostegno alle attrezzature alberghiere ed extra-alberghiere del territorio
esterno al Parco con particolare riferimento ai centri storici ed al sistema del patrimonio
Nodi
sociale fisso
Obiettivo dell’azione è l’attivazione di imprese per la ricettività nel turismo sociale; si vuole, così,
26 Interventi per la destinazione ad attività culturali del complesso monumentale Chiesa
rivitalizzare le aree montane a rischio di marginalità, contrastare il processo di abbandono di
SS. Salvatore denominata Badia Grande nel Comune di S. Marco d’Alunzio
questo territorio da parte degli abitanti e delle attività, contrastare il processo di degrado dei
L’intervento parte dalla ricchezza del patrimonio storico e artistico del comune di San Marco
centri storici. Si intende, inoltre, far partecipare la popolazione al governo delle aree protette,
d’Alunzio, che presente anche una grande quantità di reperti archeologici trovati in seguito a
attraverso la creazione di nuove attività e occupazioni e attraverso gli scambi con i visitatori.
campagne di scavi. Obiettivo del progetto è la rifunzionalizzazione del complesso monumentale
di Badia Grande, da destinare ad uso polifunzionale (esposizione dei reperti, sala convegni,
25 Azioni di sostegno agli investimenti per: la diversificazione delle attività agricole e
corsi e proiezioni)
l’integrazione del reddito (agriturismo), la multifunzionalità del territorio rurale (turismo
L’intervento, così, raggiunge diversi obiettivi: il restauro della Chiesa e dello spazio adiacente,
sociale)
la valorizzazione del patrimonio archeologico presente nell’area, la creazione di un centro poli-
L’intervento ha il fine di incentivare l’attività agrituristica nel territorio della regione siciliana.
funzionale, che può avere un grande valore per tutto il territorio Nebrodense. (450 mq costruito,
L’attività agrituristica consiste nello svolgimento di attività di ricezione, di ospitalità svolta dall’im-
450 mq spazi aperti)
prenditore agricolo attraverso l’utilizzazione della
propria azienda in rapporto di connessione
28 Interventi di recupero e riqualificazione dell’antico borgo pastorale “Borgo Stella” nel
e di complementarità rispetto
territorio di Alcara Li Fusi
all’attività di coltivazione
L’intervento ha l’obiettivo di recuperare il villaggio pastorale di Alcara Li Fusi, che ha un’estensio-
dell’azienda, all’attività di
ne di circa Ha 1,50 e ricade nell’ambito del Parco dei Nebrodi, in zona “A” (Riserva integrale).
selvicoltura e di allevamento
Si propone la tutela e la salvaguardia dell’insediamento, per la sua importanza etno-antropolo-
del bestiame.
gico, nel territorio Nebrodense. Tutte le opere dell’intervento rispettano i criteri generali attuativi
del regolamento dell’Ente Parco, i quali riassumono gli orientamenti e le prescrizioni espressi
dal Comitato Tecnico Scientifico. (1,5 ha)
105
29 Recupero dell’antico Borgo rurale di Castanea e itinerari turistici integrati nel comune
Percorsi catalitici
di Castell’Umberto
L’intervento mira al recupero dell’antico borgo rurale abbandonato di Castania e alla realizzazio-
27 Interventi di recupero e valorizzazione di antichi mulini alimentati dal torrente Stella
ne di un itinerario turistico integrato che collega il mare a Castell’Umberto su un territorio che si
nel territorio di Alcara Li Fusi
sviluppa da 80 a 1081 m slm. Intervento primario è il restauro della Chiesa di San Domenico a
Castania e degli spazi pubblici antistanti, con l’obiettivo di ridurre il degrado della scena urbana
e per la definizione di un programma funzionale compatibile.
Gli interventi prevedono un processo di recupero dell’intero territorio circostante, con l’attivazione di percorsi integrati della ruralità e di una serie di pacchetti offerta tutto compreso, da
immettere nel mercato nazionale e internazionale, con l’individuazione di referenti privilegiati,
che potrebbero essere le scuole e le università.
32 Restauro e riuso del Palazzo Portera destinato a ospitare la collezione naturalistica del
Parco, nell’ambito del Museo regionale di Mistretta
Esso permette di allocare adeguatamente il patrimonio di collezioni naturalistiche dell’Ente
Parco, in un’ottica integrata con il Museo regionale di Mistretta.
L’Ente Parco dei Nebrodi, al fine di evitare la perdita di quattro importanti mulini è venuto alla
determinazione di redigere un progetto di recupero e riqualificazione con la finalità oltre che di
ristrutturare i manufatti, la loro pubblica fruibilità attraverso un percorso di collegamento che
costeggia il torrente Stella.
30 Interventi di recupero e riqualificazione dell’ex Mulino Comune alimentato dal torrente
Caronia e sistemazione del sentiero di accesso
L’intervento ha l’obiettivo principale di recuperare il Mulino comune e l’antica strada comunale
Angara, come testimonianza storica, architettonica e produttiva della zona.
Il progetto mira alla completa riqualificazione e fruizione dell’intero complesso, attraverso un’attenta ricostruzione di tutti gli elementi tipologici e strutturali che rappresentavano l’essenza dell’originaria struttura. La ricostruzione dinamica dell’intero sistema, realizzabile anche attraverso
una alimentazione ad energia solare, potrebbe rappresentare un motivo di attrazione turistica
di rilievo per una eventuale percorso che includa il mulino e per l’intero Parco dei Nebrodi. (350
34 Recupero del fabbricato ex-ACLI di Località Muto a S. Fratello, da adibire a centro di
mq, 14 km strada)
documentazione e scuola di formazione residenziale
Si intende realizzare una struttura polifunzionale il cui scopo è l’educazione ambientale. Di
conseguenza l’edificio sarà riattato al fine di comprendere le funzioni ricettive, su modello dell’Ostello, aule attrezzate, spazi di riunione e l’intera gamma dei servizi utili al raggiungimento
dello scopo.
31 Itinerari turistici integrati nel comune di Reitano: interventi di recupero architettonico
nel centro storico
L’intervento ha l’obiettivo di recuperare, dal punto di vista architettonico e ambientale, il centro
storico di Reitano che presenta dei luoghi altamente significativi, ma in stato di degrado. Lo
scopo è quello di rendere il Comune attrattivo dal punto di vista turistico e introdurlo negli itinerari
35 Restauro e riuso di Palazzo Zito Cesarò, da adibire a Museo-Laboratorio della conoscenza e del paesaggio dei Nebrodi
Esso permette di allocare adeguatamente il patrimonio etno-antropologico dell’Ente Parco, in
una struttura nella quale la funzione museale è integrata dalle attività educative e di laboratorio
sui temi storici e ambientali.
dell’area. Gli interventi sono mirati al ripristino delle sedi stradali, degli impianti fognari e degli
impianti di illuminazione, per la valorizzazione del centro urbano, che mantiene tutte le caratteristiche di un insediamento medievale caratterizzato da piccole strade tortuose che s’inerpicano
fra i fabbricati dando al visitatore la possibilità di fruire di suggestivi scorci prospettici.
33 Strada rurale vicinale di “Acquasanta - Portaro - Bafì - Laccaretta - Salamone - Gelso”
nel Comune di Mistretta
L’intervente prevede la continuazione della strada rurale Acquasanta - Portaro - Bafi - Laccaretta,
ecc. ricadente nel territorio di Mistretta e all’interno del Parco.
106
107
STRATEGIA DI COLLOCAZIONE
DEGLI INTERVENTI
Elenco interventi definitivi del PIT
n. Titolo
Ubicazione
Importo
Misura
01 Metodi innovativi per la gestione
sostenibile dello sviluppo locale
200.000
4.04c
02 Osservatorio per la legalità e la sicurezza
400.000
6.08
03 Osservatorio e SIT a sostegno delle
politiche di sviluppo sostenibili del Parco
438.188
1.11
Gestione e organizzazione
Capitale umano: formazione, educazione, opportunità per l’economia
04 Progetto integrato di formazione/azione volto
alla valorizzazione del patrimonio culturale ed
ambientale dei Nebrodi, con particolare riferimento alle problematiche gestionali dei servizi culturali
1.000.000
2.04
05 Interventi di formazione/educazione superiore
e universitaria
1.000.000
3.07 a/b
06 Interventi di diffusione di competenze funzionali allo sviluppo nel settore pubblico
1.000.000
3.10
07 Interventi di sostegno al lavoro regolare
1.000.000
3.11
08 Interventi per la promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro
1.000.000
3.12
09 Interventi di formazione per giovani imprenditori agricoli
1.000.000
4.08
10 Investimenti aziendali per l’irrobustimento della filiera agro-silvo-pastorale riferita agli ecotipi locali ed alle razze indigene, alla certificazione di qualità con riferimento all’allevamento bovino e ovicaprino da carne e da latte,
equino (cavallo Sanfratellano) e suino (nero
dei nebrodi) nonché alla filiera olivicola
3.000.000
4.06
11 Azioni di sostegno alla nuova imprenditoria
nel territorio dei Comuni del Parco
1.000.000
1.13
12 Rete delle botteghe artigianali della ceramica S.Stefano di
di S.Stefano di Camastra
Camastra
1.250.000
4.01d
13 Investimenti sulla qualità dei processi di trasformazione e commercializzazione dei prodotti tipici dei Nebrodi
3.500.000
4.09
14 Disciplinari di qualità per la tipicizzazione, il
riconoscimento comunitario e la commercializzazione dei prodotti a marchio territoriale
500.000
4.13
5.500.000
4.19
15+24 Azioni integrate a sostegno del sistema ricettivo, commerciale, artigianale e della
ristorazione nel territorio del PIT Nebrodi
109
n. Titolo
Ubicazione
Importo Misura
Capitale naturale: interventi sull’ambiente e sul patrimonio storico
n. Titolo
16 Azioni di sviluppo dell’imprenditorialità in attività connesse alla fruizione culturale del sistema museale e del paesaggio dei Nebrodi
30 Interventi di recupero e riqualificazione dell’ex
Mulino Comune alimentato dal torrente
Caronia e sitemazione del sentiero di accesso
Caronia
537.115
31 Itinerari turistici integrati nel Comune di
Reitano: interventi di recupero architettonico
nel centro storico
Reitano
516.457 2.01.c5
32 Restauro e riuso del Palazzo Portera destinato ad ospitare la sezione naturalistica del
Parco nell’ambito del Museo regionale di
Mistretta
Mistretta
750.000
2.01
33 Strada rurale vicinale di Acquasanta-PortaroBafi-Laccaretta-Salamone-Gelso nel territorio
di Mistretta
Mistretta
826.311
4.14
34 Recupero del fabbricato ex-ACLI di Località
Muto a S. Fratello, da adibire a centro di documentazione e scuola di formazione residenziale
S. Fratello
1.890.232
1.11
Cesarò
3.000.000
2.01
Totale
50.799.034
17 Sistema di infrastrutture e servizi per la fruizione del territorio del Parco
Parco Nebrodi
18 Intervento di recupero e valorizzazione del
fabbricato rurale in località Sciara nel territorio di Tortorici da adibire a Centro visita e
servizi del Parco
Tortorici
19 Itinerario escursionistico attrezzato CannetoPortella Calcara-Croce di S.Stefano
CaroniaS.Stefano
20 Riqualificazione ambientale del laghetto UrioQuattrocchi e realizzazione di un sentiero natura attrezzato fruibile anche da portatori di
handicap
Mistretta
21 Recupero dell’ex Collegio di Maria nel centro
storico di Capizzi da destinare a Centro di
ospitalità giovanile e servizi del Parco
Capizzi
22 Progetto testuggini: interventi di tutela della
biodiversità
23 Parco Territoriale Archeologico della valle
dell’ Halaesa dei comuni di Motta d’Affermo,
Castel di Lucio, Pettineo e Tusa
Tusa, Motta
d’Affermo, Castel di
Lucio, Pettineo
25 Azioni di sostegno agli investimenti per:
-la diversificazione dell’attività agricole e l’integrazione del reddito (agriturismo)
-la multifruizione del territorio rurale (turismo
rurale)
interventi diffusi
sul territorio
26 Interventi per la destinazione ad attività culturali
del complesso monumentale Chiesa SS. Salvatore denominata Badia Grande nel comune di
S.Marco d’Alunzio
S.Marco d’Alunzio
1.250.000
2.03
4.777.226
1.11
1.063.901
630.077
1.152.731
1.11
1.11
1.11
723.040
1.11
80.000
1.11
6.197.483
2.01
3.000.000 4.15 a/b
1.461.475
2.01
27 Interventi di recupero e valorizzazione di antichi mulini alimentati dal torrente Stella nel territorio di Alcara Li Fusi
Alcara li Fusi
276.821
2.01
28 Interventi di recupero e riqualificazione dello
antico borgo pastorale “Borgo Stella” nel territorio di Alcara Li Fusi
Alcara li Fusi
361.520
2.01
29 Recupero dell’antico borgo rurale di Castanea
Itinerari turistici integrati nel comune di
Castell’Umberto
Castell’Umberto
110
516.457 2.01 c5
Ubicazione
Importo Misura
Capitale naturale: interventi sull’ambiente e sul patrimonio storico
35 Restauro e riuso di Palazzo Zito , da adibire
a Museo - Laboratorio della conoscenza e
del paesaggio dei Nebrodi.
2.01
5
IL MODELLO OLISTICO DI PROGETTO
Il modello olistico di progetto:
l’esemplificazione dell’integrazione
fra agricoltura - ambiente - nuove forme di turismo
114
Multifunzionalità e pluriattività
114
Paesaggio, attività e comunicazione
115
Imprenditorialità agricola e parco
116
112
113
Il modello olistico di progetto:
l’esemplificazione dell’integrazione fra agricoltura
ambiente - nuove forme di turismo
L’originalità e innovazione dell’idea progettuale consiste nella pianificazione e realizzazione di
un’insieme di interventi che, attraverso strumenti di integrazione e creazione di sistemi a rete tra
i diversi operatori pubblici e privati, consentano di trasformare alcuni elementi attualmente deboli,
in punti di forza. La creazione di nuovi legami funzionali e di scopo che costituiscono il punto
di partenza di un sistema di rete presuppone il coinvolgimento attivo delle comunità locali. Tale
coinvolgimento costituisce esso stesso un elemento di innovazione rispetto alla programmazione
tradizionale: si parte infatti dall’esistente piuttosto che dall’importazione di modelli esogeni al terri-
Paesaggio, attività e comunicazione
torio e non condivisi dai destinatari così da avviare un reale processo di sviluppo dal basso.
Il paesaggio e l’agricoltura giocano un ruolo attivo e sinergico nelle strategie e negli strumenti di
Il riposizionamento dell’agricoltura all’interno dello spazio rurale e del settore agro-alimentare,
all’interno di un processo di diversificazione delle attività produttive ed imprenditoriali dell’area,
può divenire l’elemento generatore delle sinergie descritte e al tempo stesso creare la necessaria
coerenza sul territorio tra gli obiettivi secondo lo schema seguente.
Multifunzionalità e pluriattività
comunicazione che vengono utilizzati per la costruzione di un’immagine che contribuisca all’attrattività dell’area. I prodotti, l’attività umana, lo stesso paesaggio rurale e la sua varietà costituiscono
una ricchezza patrimoniale pari ricchezze artistiche.
Gli eventi, cioè le manifestazioni che promuovono ed identificano un territorio favorendone l’evoluzione competitiva, sono spesso legati, nelle zone rurali, alle tradizioni agricole. La rivitalizzazione
economica, anche attraverso la finalizzazione a prodotti biologici o tipici, costituisce un forte elemen-
Essi diventano veri e propri elementi di sviluppo del Distretto Nebrodense in quanto sono sinergici
to di attrazione e di attivazione dell’economia locale.
e coerenti con le aree tematiche di intervento già descritte.
Il contributo dell’agricoltura ai processi di comunicazione e sviluppo locale può essere individuata
La presenza di imprese agricole vitali ed integrate con le componenti economiche e sociali del
su tre direttrici:
territorio, contribuiscono, infatti, alla produzione e strutturazione degli elementi tangibili ed intangibili
• leggibilità dell’offerta dei prodotti enogastronomici locali che contribuiscono ad una rivalutazione
dello stesso.
dell’identità culturale ed ambientale dell’area. Nell’area di progetto, accanto ai prodotti tradizionali,
Nel primo caso si tratta di veri e propri elementi fisici quali il paesaggio e le costruzioni rurali che
contribuiscono ad una identità “visiva” del territorio, a questi si aggiungono le caratteristiche tangibili
delle produzioni cioè quelle caratteristiche organolettiche intrinseche e specifiche che derivano dalla
vocazione dell’area e quindi dall’interazione tra ambiente naturale e biologico. Nel secondo caso,
cioè nel caso di interventi finalizzati alla creazione di elementi intangibili di attrazione, l’agricoltura
contribuisce attraverso il mantenimento “dell’atmosfera rurale” cioè delle relazioni che legano l’uomo e la natura e i soggetti economici agli strumenti oggetto del loro lavoro. Tale atmosfera costituisce uno degli elementi principali di attrattività del mondo rurale per il cittadino che ne ha spesso
solo una memoria idilliaca. Questo è alla base del successo di attività quali l’agriturismo nelle quali
una tale atmosfera viene anche riprodotta artificialmente sulla base delle aspettative e della rappresentazione della ruralità che ha l’ospite.
114
sono state introdotte produzioni innovative, (ad esempio frutti di bosco ed altre varietà di frutta,
formaggi, salumi) che hanno acquisito un’identità locale e che costituiscono una prova delle potenzialità di strategie innovative in questa direttrice.
• rivitalizzazione di circuiti brevi produttore e consumatore o produttore e distributore locale ivi
compresa la ristorazione, per consentire di valorizzare le caratteristiche sia delle produzioni agroalimentari tipiche che di quelle artigianali, che oggi dispongono di una immagine di elevata qualità
(specie per tessuti e ceramiche).
• costruzione di circuiti di prossimità. Al tempo stesso la rivitalizzazione di questi circuiti garantisce la presenza di servizi di prossimità con un immediato effetto positivo sulla qualità sia della vita
della comunità locale sia dell’ospitalità destinata al flusso turistico che ci si propone di sviluppare e
qualificare.
115
Imprenditorialità agricola e parco
La qualificazione e la fruibilità del territorio, soprattutto nel caso di aree a parco, creano l’esigenza
e l’opportunità di attività imprenditoriali volte principalmente alla fornitura di servizi che possono
essere classificati, in base all’utilizzatore finale, in tre categorie:
• Servizi al turista; in questo caso si tratta di servizi turistico ricettivi e ricreativi offerti direttamente
dall’imprenditore agricolo e dalla sua famiglia che vanno dall’ospitalità in azienda all’escursionismo
sportivo attraverso l’utilizzo e la valorizzazione di risorse locali rilevanti quali il cavallo Sanfratellano
e il patrimonio forestale.
La particolarità dell’area dei Nebrodi rappresentata dalla presenza di due aree di particolare interesse turistico e cioè quella costiera e quella del Parco, individuano una terza linea direttrice che
è quella dell’integrazione, attraverso l’imprenditoria agricola, di queste due realtà.
Nel settore dei servizi ricettivi, infatti, offre ampie potenzialità l’integrazione tra le due forme analoghe di attività e cioè quella dell’agriturismo nelle zone interne. Il segmento di domanda al quale
si rivolgono queste due tipologie è, infatti, lo stesso, cioè caratterizzato da un turista attento alla
qualità dei prodotti che cerca un rapporto diretto con la natura e con gli operatori e le tradizioni
locali.
• Servizi agli enti locali preposti alla pianificazione e salvaguardia locale. Il recente decreto
legislativo del 2 maggio 2001, in materia di orientamento e modernizzazione del settore agricolo,
regolamenta in maniera definitiva le attività di servizio da parte delle imprese agricole per il mantenimento del territorio attraverso contratti con le amministrazioni pubbliche locali. Si riconosce,
quindi, all’imprenditore agricolo le competenze e le capacità ad effettuare interventi sul territorio e
sul paesaggio. Tali competenze sono alla base di quelle esternalità che consentono la riduzione
dei costi sociali di tutela del territorio. Tali attività di servizio sono ricomprese all’interno dell’idea
forza del PIT attraverso strumenti contrattuali innovativi che vedono coinvolti gli imprenditori agricoli da una parte e gli enti locali dall’altra.
• Servizi agli altri settori produttivi. L’impresa agricola per la sua diffusione sul territorio e per la
possibilità di produrre e trasformare biomasse, può fornire servizi agli altri settori in una visione di
eco-sostenibilità delle attività produttive in genere attraverso attività anche sperimentali di riciclaggio della sostanza organica, delle acque e di produzione di energie alternative destinate anche ad
altri settori.
116
COME IL PIT NEBRODI INTRODUCE GLI
SCOPI DELL’IMPRESA SOSTENIBILE.
6
ANALISI FINANZIARIA E MODELLO GESTIONALE
Analisi finanziaria
121
Una gestione ispirata alla sostenibilità
123
118
119
Analisi finanziaria
L’analisi finanziaria è stata avviata secondo principi contabili che tengono conto delle importanti
modifiche che il principio della sostenibilità introduce nei criteri della misurazione della ricchezza
e dei redditi. Ma questi metodi sono molto recenti e , in pratica, sono maturati molto rapidamente
nel periodo di sviluppo di questo PIT, soprattutto per merito del gruppo di lavoro aderente alla
rete della economia sostenibile (www.neweconomics.org). Si vuole dire che questo progetto non
può non tenere conto dell’importante passaggio dalle misurazioni ‘classiche’ a quelle sostenibili;
in questo PIT si è avviata, quindi, una procedura di lavoro in ‘progress’ articolata nei momenti
di: raccolta delle informazioni di base, elaborazione degli elementi che contribuiscono alla rilevazione sostenibile del rendimento finanziario degli investimenti pubblici.
Raccolta delle informazioni di base
Esse sono costituite dalla rilevazione:
• dei costi di investimento di ogni singolo intervento, documentati in ogni singola scheda;
• da una prima stima della redditività delle strutture culturali (musei, sale congressi, ecc.), con lo
scopo di verificare la congruenza tra flusso reddituale e costi gestionali delle strutture;
• della spesa che confluisce sulle diverse strutture ricettive destinate al flusso turistico, per
misurare le potenzialità economiche degli interventi destinati ai privati (la rilevazione dei flussi di
reddito è data in calce a questo paragrafo).
Questo permette di definire le basi di un sistema destinato a misurare la congruenza gestionale
degli investimenti pubblici e il carattere moltiplicatore degli investimenti destinati sia al pubblico
che ai privati. Si definisce così un modello patrimonialista di rilevazione del reddito orientato in
senso keynesiano, in quanto tende a definire l’effetto moltiplicatore di investimenti generati in
misura maggioritaria dalla mano pubblica, essendo destinati all’implementazione del capitale
naturale.
Gli elementi che contribuiranno alla rilevazione sostenibile
del rendimento finanziario degli investimenti pubblici.
L’adottare il principio della sostenibilità implica che la dimensione monetaria non sia la sola che
contribuisce a chiarire il rendimento degli interventi e che comunque essa deve essere contabilizzata al netto dei costi ambientali.
Rispetto al primo punto, si è provveduto alla misurazione aggregata dell’impronta degli
interventi del PIT secondo la metodologia dell’Università della pace, gestita dalle Nazioni Unite
(www.umic.edu). Essa dimostra che, per effetto del progetto, l’impronta dell’area diminuisce del
15%, ossia, il carico ambientale dell’ecosistema Nebrodi diminuisce per l’effetto dei migliora-
121
menti ambientali proposti e degli interventi fisici non impattanti. Si dimostra così che il progetto
crea un ‘credito’ di energia del contesto verso la regione, e questo è un dato patrimoniale di cui
si deve tenere conto. Con questo si introduce il concetto che la redditività degli interventi non
sarà misurata solo in moneta, ma anche in energia totale consumata o prodotta.
Una gestione ispirata
alla sostenibilità
Rispetto al secondo punto, la contabilizzazione al netto dei costi ambientali, si è provveduto
ad un primo screening e riordino delle voci che concorrono alla definizione del reddito ‘netto
sostenibile’, secondo lo schema riportato nella tabella “Ricchezza al netto dei costi ambientali e
sociali nel PIT Nebrodi”, che verrà assunto come guida per la gestione degli interventi.
Il principio della sostenibilità applicato alla fase di gestione delle risorse implica la fissazione di
alcuni punti di riferimento che devono diventare gli elementi guida per l’articolazione successiva
della gestione. Questi punti sono:
Tutti gli elementi reddituali e patrimoniali fin qui citati contribuiranno a definire un modello di
gestione sostenibile dell’economia del PIT, che si ritiene contribuisca positivamente alla gestione degli inteventi, nella consapevolezza del beneficio che i criteri adottati generano, anche dal
punto di vista finanziario sia alla pubblica amministrazione che all’economia nel suo complesso.
La gestione economica orientata alla sostenibilità, oltre a minimizzare l’impatto con gli agenti
esterni si configura come una opportunità per perseguire migliori livelli di reddito; sinteticamente
ad oggi una impresa che opera secondo tale filosofia può incrementare i suoi profitti fino al 35%.
Infatti, secondo le stime dell’Istituto per la contabilità sociale ed etica, l’impatto della sostenibilità
sui profitti può essere così contabilizzato:
IMPATTO DELL A SOSTENIBILITÀ SUI PROFITTI
Fase
Impatto sui costi (%)
Prodotto finale
+ 1 sui costi
+ 11,4
Lavorazione
- 1 sui costi
+ 7,9
Innovazione e apprendimento
- 1 sui costi di mano d’opera
+ 1 efficienza
+ 1,9
+ 1,9
+ 1 sul volume d’affari
- 1 sulla produzione di residui
Totale
Impatto sui profitti (%)
+ 3,5
+ 7,9
+ 34,5
122
• lo scopo della gestione delle risorse è l’aumento della capacity building della pubblica amministrazione; ciò implica non confondere uno strumento (l’uso delle risorse) per un fine (il coinvolgimento della progettualità sociale ed economica, di cui la disponibilità iniziale di uno stock di
risorse è semplicemente un fattore di avvio di un processo rilevante);
• da quanto sopra discende che la gestione delle risorse deve essere ricondotta a un processo
aperto ai contributi delle parti sociali ed economiche e condiviso con queste;
• ne deriva che la caratteristica fondamentale della struttura di gestione disponibile è quella di
esaltare la capacity building grazie alla sua capacità di far convergere progettualità condivisa,
grazie all’alta flessibilità nel risolvere problemi.
Questo paradigma porta a concludere che il valore principale a cui deve ispirarsi il lavoro dell’Unità di gestione sostenibile è quello della creatività e della capacità di far convergere verso di
essa il variegato panel di attori che caratterizzano la struttura sociale di questo PIT. La principale
attività di conseguenza in cui sarà impegnata l’Unità sarà quella del coordinamento di progetti
e soggetti diversi.
In base a questi principi le strutture più efficaci impegnate nell’economia sostenibile hanno
riattualizzato le teorie moltiplicatrici di Keynes, misurando gli effetti dei finanziamenti pubblici al
netto del consumo delle risorse irriproducibili e assumendo come attori fondamentali del processo gli stakeholders, ossia tutti i soggetti che a qualsiasi titolo contribuiscono al virtuoso sviluppo
di un progetto o di un processo.
Ma, come non si stanca di ripetere Joe Stiglitz premio nobel dell’economia ed ex vicepresidente
della Banca Mondiale a cui si devono gli studi fondamentali sulla gestione sostenibile delle
risorse economiche, i principi generali sopra illustrati, per avere efficacia, devono essere liberamente e creativamente reinterpretati da ogni soggetto alla luce delle sue condizioni materiali.
Riflettiamo dunque quale può essere il percorso che orienta questo PIT al raggiungimento del-
123
l’obiettivo della gestione sostenibile.
Esso è sintetizzabile in tre steps:
1. costruire una struttura che garantisca con snellezza, certezza e trasparenza la gestione del
contratto;
2. lavorare sviluppando i processi di integrazione orizzontale, assumendo come momento unificatore lo scopo del progetto e non i singoli momenti tecnici;
3. agevolare e sollecitare la partecipazione degli stakeholders al fine di arricchire la gamma dei
progetti socialmente condivisi.
La piena efficacia del processo sostenibile si realizzerà, pertanto, a condizione di un rapido
ammodernamento delle tradizionali procedure amministrative, e, per non cadere in facile demagogia, bisogna prendere atto della complessità e della difficoltà che questo implica.
Si ritiene di trasformare questa attenzione in un sistema di elementi ordinatori:
1. la gestione sarà affidata ad una Unità che durerà e si organizzerà in funzione di uno scopo
preciso, al fine di garantire motivazioni e sensibilità verso il raggiungimento di risultati per non
cadere nell’equivoco della tradizionale burocraticizzazione delle unità che si costituiscono presso le pubbliche amministrazioni.
2. la modalità di lavoro sarà quella dello sportello ossia seguirà il principio di risolvere tempestivamente problemi.
3. il modello organizzativo farà capo a un sistema di lavoro integrato orizzontalmente sotto la
responsabilità di project manager.
• la gestione sarà orientata non solo all’aumento della razionalità del processo, obiettivo pur
sempre molto significativo, ma al fattore strategico del coinvolgimento di un numero crescente
di stakeholders, ossia di portatori di interessi. Da questo punto di vista l’unità di gestione non è
una unità chiusa ma è un’unità aperta ad ogni forma di partenariato, compatibile con lo scopo del
PIT; l’arricchimento del partenariato sarà la misura della capacity building dell’Unità di gestione
sostenibile e questo sarà il fattore sostanziale sulla quale misurare il successo di questo PIT.
A questo fine le linee direttrici della gestione sono state discusse dall’assemblea del partenariato
istituzionale e sociale che nel dicembre 2001 è pervenuta a questi indirizzi approvati all’unanimità.
Finalità
La gestione avverrà in modo unitario e condiviso per mezzo di un Ufficio unico del P.I.T. Nebrodi,
il quale costituirà lo strumento sinergico dotato di poteri completi, sia sul piano istruttorio, che
su quello provvedimentale. Esso costituirà un’unica unità organizzativa di scopo, la quale potrà
essere articolata spazialmente in funzione delle esigenze operative e gestionali.
Competenze
L’Ufficio unico del P.I.T. Nebrodi è costituito tra tutte le amministrazioni; alla predetta struttura
organizzativa tutti i partecipanti al partenariato conferiscono ogni competenza per lo svolgimento
dei compiti di gestione del progetto, ivi comprese le funzioni pubbliche, così come previsto dal
Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali. A tale ufficio sono altresì conferiti i
compiti di sportello unico delle attività produttive dell’edilizia, per gli espropri.
Più in generale, tale ufficio può adottare provvedimenti amministrativi, gestire, quale unico
responsabile, l’esecuzione di opere pubbliche o di interesse pubblico, essere individuato come
“funzionario delegato” per la gestione e la rendicontazione delle risorse economiche, istruire e
proporre gli atti di competenza degli Organi di indirizzo delle Amministrazioni convenzionate,
esercitare i controlli e le verifiche sugli avanzamenti dell’esecuzione dei progetti, i compiti di
autorizzazione, verifiche e controllo di iniziative private, l’elaborazione e proposta di bandi, la
gestione di gare e selezioni, ogni altro potere gestionale finalizzato alla gestione del PIT.
Durata
La durata della convenzione è determinata dal raggiungimento dello scopo e coincide con
l’esaurimento delle obbligazioni derivate dal contratto PIT.
La convenzione può essere rinnovata ma ciò viene subordinato al raggiungimento di un nuovi
scopi.
Organizzazione
Coerentemente con il paradigma della sostenibilità l’Ente Parco ha avviato un processo condiviso
con tutti i soggetti aderenti al partenariato al fine di giungere ad indirizzi condivisi di gestione.
L’Ufficio prevede un modello organizzativo il cui centro è una struttura che deve esprimere una
forte competenza nella programmazione e nella gestione finanziaria, con lo scopo di rendere
efficace l’esecutività del progetto. A questa si affiancheranno le competenze di due aree tecniche:
• area tecnica, con lo scopo di gestire in modo sinergico la diversa gamma di progetti: fisici,
organizzativi, di promozione dell’economia;
124
125
Il modello organizzativo
• area della comunicazione, con lo scopo di implementare le attività di Forum, ossia i rapporti
con i soggetti formali e informali che rappresentano la società e l’economia locale, con particolare attenzione ai contributi del mondo culturale e accademico.
La responsabilità dell’Ufficio è affidata ad un Project manager il cui profilo principale deve soddisfare requisiti di capacità gestionale dei processi e competenza economica-finanziaria.
Formazione della struttura
La struttura operativa sarà formata da tecnici della pubblica amministrazione, che potranno
essere integrati con professionalità da reperire sul mercato. L’organigramma di massima di tale
struttura, oltre al Project Manager, prevede tre funzionari responsabili d’area coadiuvati dalle
risorse necessarie nelle diverse fasi di progetto.
Project Manager
Alla direzione dell’Ufficio Unico del P.I.T. Nebrodi è preposto un Project Manager, con contratto
di diritto privato. Al Project Manager compete l’adozione degli atti e provvedimenti amministrativi
concernenti l’Ufficio compresi tutti gli atti che impegnano le amministrazioni convenzionate verso
l’esterno, nonché la gestione finanziaria, tecnica ed amministrativa, ivi compresi autonomi poteri
di spesa, l’organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo.
Ad esso compete la responsabilità dell’esecuzione del progetto. Rimanendo ferma tale responsabilità, il Project Manager può delegare a sua discrezione ad altri soggetti appartenenti alla
struttura la responsabilità di fasi o procedimenti tecnici.
Il Project Manager sovrintende alle attività necessarie al buon funzionamento della gestione
associata ed in particolare:
coordina e stimola all’esecuzione delle parti contrattuali gli attori responsabili e i partner;
stimola la collaborazione delle Amministrazioni e dei soggetti interessati per il raggiungimento e
l’ampliamento degli scopi;
indice la Conferenza di servizi.
Comitato di valutazione e controllo
L’assemblea del partenariato, elegge nel proprio seno, un Comitato di valutazione e controllo
dell’attività legate all’andamento dell’intero progetto.
Tale Comitato è composto da membri in numero adeguato a rappresentare l’articolazione del partenariato, oltre ad un membro designato dall’Ente Parco dei Nebrodi con funzione di Presidente.
Dotazioni tecnologiche
L’Ufficio del P.I.T. Nebrodi deve essere fornito di adeguate dotazioni tecnologiche che verranno
individuate dal Project Manager.
126
Accesso all’Ufficio
E’ consentito l’accesso all’Ufficio P.I.T. Nebrodi, anche per via telematica, per l’acquisizione di
informazioni, fatto salvo il diritto alla privacy .
Promozione e rapporti con gli stakeholders
Nell’ambito delle proprie attività, l’Ufficio P.I.T. pone in essere, anche in collaborazione con il partenariato sottoscrittore della presente convenzione, tutte le iniziative, anche per via telematica,
volte a diffondere la conoscenza del territorio e delle potenzialità economico-produttive offerte
dallo stesso, oltre ad agevolare la collaborazione con tutti i soggetti interessati allo sviluppo del
territorio.
Impegni degli enti associati
Ciascuno dei partners associati si impegna ad organizzare la propria struttura interna secondo
quanto previsto dal PIT. Gli enti si impegnano anche a stanziare nei rispettivi bilanci di previsione
le somme necessarie all’impegno finanziario, al personale e alle attrezzature utili a far fronte
all’attivazione dell’Ufficio P.I.T. Nebrodi.
Rapporti finanziari
La partecipazione finanziaria di ciascun dei partners istituzionali alla gestione dell’Ufficio unico
del P.I.T. Nebrodi viene determinata in base a:
• popolazione del Comune;
• diretto beneficio proveniente dal progetto.
7
A P P R O V A Z I O N E E G E S T I O N E O P E R AT I V A D E L P I T
Approvazione del PIT
131
Il modello gestionale
134
Accordo per la gestione del PIT Nebrodi
ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DELL’UFFICIO UNICO
138
128
129
Approvazione del PIT
La fase progettuale del PIT Nebrodi si è conclusa con la valutazione regionale, che colloca la
proposta al primo posto di merito fra i PIT della Provincia di Messina e al quarto fra quelli della
Regione.
VALUTAZIONE REGIONALE DELLE PRIORITÀ DEL PIT 33 NEBRODI
n. Titolo
Ubicazione
Importo Valutazione
regionale
Gestione e organizzazione
01 Metodi innovativi per la gestione
sostenibile dello sviluppo locale
02 Osservatorio per la legalità e la sicurezza
03 Osservatorio e SIT a sostegno delle
politiche di sviluppo sostenibili del Parco
200.000
400.000
altro
A
438.188
P2
Capitale umano: formazione, educazione, opportunità per l’economia
04 Progetto integrato di formazione/azione volto
alla valorizzazione del patrimonio culturale ed
ambientale dei Nebrodi, con particolare riferimento alle problematiche gestionali dei servizi culturali
05 Interventi di formazione/educazione superiore
e universitaria
1.000.000
F
1.000.000
A
06 Interventi di diffusione di competenze funzionali allo sviluppo nel settore pubblico
1.000.000
F
07 Interventi di sostegno al lavoro regolare
1.000.000
F
08 Interventi per la promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro
1.000.000
F
09 Interventi di formazione per giovani imprenditori agricoli
1.000.000
P2
10 Investimenti aziendali per l’irrobustimento della filiera agro-silvo-pastorale riferita agli ecotipi locali ed alle razze indigene, alla certificazione di qualità con riferimento all’allevamento bovino e ovicaprino da carne e da latte,
equino (cavallo Sanfratellano) e suino (nero
dei nebrodi) nonché alla filiera olivicola
3.000.000
P2
11 Azioni di sostegno alla nuova imprenditoria
nel territorio dei Comuni del Parco
1.000.000
P2
131
n. Titolo
Ubicazione
Importo Valutazione
regionale
n. Titolo
Capitale umano: formazione, educazione, opportunità per l’economia
12 Rete delle botteghe artigianali della ceramica
di S.Stefano di Camastra
S.Stefano di
Camastra
P2
13 Investimenti sulla qualità dei processi di trasformazione e commercializzazione dei prodotti tipici dei Nebrodi
3.500.000
P2
14 Disciplinari di qualità per la tipicizzazione, il
riconoscimento comunitario e la commercializzazione dei prodotti a marchio territoriale
500.000
5.500.000
26 Interventi per la destinazione ad attività culturali
del complesso monumentale Chiesa SS. Salvatore denominata Badia Grande nel comune di
S.Marco d’Alunzio
S.Marco d’Alunzio
F
P2
Capitale naturale: interventi sull’ambiente e sul patrimonio storico
16 Azioni di sviluppo dell’imprenditorialità in attività connesse alla fruizione culturale del sistema museale e del paesaggio dei Nebrodi
17 Sistema di infrastrutture e servizi per la fruizione del territorio del Parco
Parco Nebrodi
18 Intervento di recupero e valorizzazione del
fabbricato rurale in località Sciara nel territorio di Tortorici da adibire a Centro visita e
servizi del Parco
Tortorici
19 Itinerario escursionistico attrezzato CannetoPortella Calcara-Croce di S.Stefano
CaroniaS.Stefano
1.250.000
F
4.777.226
P1
1.063.901
P2
630.077
P2
20 Riqualificazione ambientale del laghetto UrioQuattrocchi e realizzazione di un sentiero natura attrezzato fruibile anche da portatori di
handicap
Mistretta
1.152.731
21 Recupero dell’ex Collegio di Maria nel centro
storico di Capizzi da destinare a Centro di
ospitalità giovanile e servizi del Parco
Capizzi
723.040
A
80.000
A
22 Progetto testuggini: interventi di tutela della
biodiversità
23 Parco Territoriale Archeologico della valle
dell’ Halaesa dei comuni di Motta d’Affermo,
Castel di Lucio, Pettineo e Tusa
25 Azioni di sostegno agli investimenti per:
-la diversificazione dell’attività agricole e l’integrazione del reddito (agriturismo)
-la multifruizione del territorio rurale (turismo
rurale)
Tusa, Motta
d’Affermo, Castel di
Lucio, Pettineo
6.197.483
P2
276.821
NC
28 Interventi di recupero e riqualificazione dello
antico borgo pastorale “Borgo Stella” nel territorio di Alcara Li Fusi
Alcara li Fusi
361.520
P2
29 Recupero dell’antico borgo rurale di Castania
Itine-rari turistici integrati nel comune di
Castell’Umberto
Castell’Umberto
516.457
F
30 Interventi di recupero e riqualificazione dell’ex
Mulino Comune alimentato dal torrente
Caronia e sitemazione del sentiero di accesso
Caronia
537.115
F
31 Itinerari turistici integrati nel Comune di
Reitano: interventi di recupero architettonico
nel centro storico
Reitano
516.457
F
32 Restauro e riuso del Palazzo Portera destinato ad ospitare la sezione naturalistica del
Parco nell’ambito del Museo regionale di
Mistretta
Mistretta
750.000
F
33 Strada rurale vicinale di Acquasanta-PortaroBafi-Laccaretta-Salamone-Gelso nel territorio
di Mistretta
Mistretta
826.311
F
34 Recupero del fabbricato ex-ACLI di Località
Muto a S. Fratello, da adibire a centro di documentazione e scuola di formazione residenziale
S. Fratello
1.890.232
P1
Cesarò
3.000.000
P1
Totale
50.799.034
35 Restauro e riuso di Palazzo Zito , da adibire
a Museo - Laboratorio della conoscenza e
del paesaggio dei Nebrodi.
P1
A
F
interventi funzionali
A
interventi accessori
NC e altro
132
F
Alcara li Fusi
P1 e P2 interventi prioritari
3.000.000
1.461.475
27 Interventi di recupero e valorizzazione di antichi mulini alimentati dal torrente Stella nel territorio di Alcara Li Fusi
LEGENDA
interventi diffusi
sul territorio
Importo Valutazione
regionale
Capitale naturale: interventi sull’ambiente e sul patrimonio storico
1.250.000
15+24 Azioni integrate a sostegno del sistema ricettivo, commerciale, artigianale e della ristorazione nel territorio del PIT Nebrodi
Ubicazione
133
Il modello gestionale
Si tratta ora di passare dalla fase di impostazione e di identificazione degli interventi a quella della loro
gestione, con l’impegnativo onere di portare a compimento l’intero quadro di impegni delineato dal PIT
nei tempi definiti dal contratto comunitario, ossia entro il 2006.
Una scadenza che definisce nel modello gestionale la variabile strategica su cui operare con tempestività.
Per l’impostazione del modello di gestione del Pit si fa tesoro della forte rete di partnership con gli
amministratori degli enti locali, gli imprenditori e le associazioni presenti sul territorio, in questo contesto
il PIT si colloca come esperienza innovativa ed una opportunità per l’Ente Parco per una rafforzata
leadership sul territorio da sviluppare in termini di servizi offerti e qualità del coordinamento.
Il modello che si avvia richiede un salto di qualità nella capacità di collaborazione e indirizzo con il partenariato e nella funzione di erogazione di orientamenti e informazione da parte dell’ente parco verso il
territorio. Inoltre la valenza di sostenibilità del progetto richiede un approfondimento della progettazione
e la capacità di indirizzare in modo sostenibile i nuovi investimenti.
Il modello gestionale che si propone tende ad attivare una molteplicità di punti di riflessione sulle
diverse categorie di progetti, al fine di agevolare il processo di condivisione.
Esso, infatti, opera una virtuosa sinergia fra il momento di direzione, gestito dal project manager e dal
suo staff, i tre livelli tecnici e la molteplicità di amministrazioni coinvolte nel PIT. Sinergie che trovano
sintesi nei periodici confronti di forum, organizzati sotto il coordinamento del project manager.
Per quanto riguarda i momenti tecnici l’operazione più importante è l’attivazione di un sistema di
assistenza al territorio con l’attivazione di sportelli mirati destinati all’ampio coinvolgimento dei soggetti
che intendono partecipare alle azioni a bando, con il fine di ricondurre ad un sistema unitario le azioni
programmate a livello locale ed i bandi emanati a livello regionale.
IL MODELLO GESTIONALE IN SINTESI
Di conseguenza, occorre supportare i nuovi scopi attraverso una modalità orizzontale di
comunicazione tra l’ente coordinatore e responsabile del PIT e le municipalità,
attraverso un Forum consultivo, di approfondimento e orientamento, con il fine di rimodulare il confronto tra ente parco e territorio su un modello di relazioni orizzontale e pervasivo che moltiplichi le
opportunità di interazione e di sviluppo di opportunità concrete e di collaborazione.
Per la gestione del PIT si delinea quindi un modello ispirato al principio della sostenibilità e, coerentemente con questo, definisce un sistema olistico di relazioni, teso a sfruttare la potenzialità dei diversi
momenti tecnici ed amministrativi coinvolti nei progetti.
Obiettivo del modello è quello di superare il sistema di separatezze che caratterizza il nostro ordinamento amministrativo, e costituito:
• dall’organizzazione gerarchica delle competenze tecniche;
• dal sistema di relazioni fra pubbliche amministrazioni.
A queste va aggiunto un problema specifico aperto dall’organizzazione dei PIT: infatti, se questo
strumento definisce gli interventi e il loro livello di finanziamento, in base alla volontà espressa dal
soggetto responsabile locale, per quanto riguarda le azioni a bando, le risorse sono aggiudicate sulla
base di bandi regionali, escludendo l’ente locale dal potere di aggiudicazione delle risorse in base a
criteri locali. Un processo che mette a dura prova la possibilità di una gestione unitaria e sinergica dei
progetti.
134
135
Modello di gestione operativo del PIT Nebrodi
Esso si articola in:
Project manager
Il modello identifica nella Direzione del Parco il soggetto destinato a sviluppare le attività di
coordinamento del PIT e a sollecitare il partenariato, la figura del project manager si identifica di
conseguenza nel Direttore del Parco.
Ruolo importante del Project Manager è la rifocalizzazione dello scopo operativo del progetto:
iI lavoro fin qui svolto ha messo chiaramente in risalto l’originalità ambientale del PIT promosso
dal Parco; ora questa filosofia deve tradursi in un processo coerente teso alla certificazione di
qualità del Parco.
Con la certificazione di qualità la visibilità delle politiche e dei progetti del Parco dei Nebrodi
sono destinati a superare l’ambito regionale, per inserirsi nel sistema virtuoso delle esperienze
nazionali ed internazionali di eccellenza.
Il project manager ed il suo staff saranno supportati e coordinati con tre unità operative, localizzate fisicamente in una serie di centri strategici del territorio e funzionali ad agevolare il rapporto
fra Parco e soggetti impegnati nello sviluppo dei progetti.
L’efficacia nell’organizzazione di queste procedure è il salto di qualità che si propone il Parco
per dirigere il progetto complessivo del PIT, con lo scopo qualificante di migliorare il sistema di
relazioni fra Parco e soggetti destinati a sviluppare le azioni
puntuali sul territorio.
• unità preposta al controllo amministrativo-finanziario dei progetti. Questa unità sarà
responsabile delle attività di programmazione finanziaria, di monitoraggio e di rendicontazione,
secondo il modello che sarà definito dalla Regione.
I tempi di sviluppo del PIT:
articolazione per macrofasi delle attività
Unità operative
Le unità operative sono:
• unità preposta allo sviluppo in chiave sostenibile dei progetti fisici. La coerenza con il progetto presentato richiede una rilettura in termini di sostenibilità dei progetti fisici approvati e la
predisposizione di capitolati che si facciano carico della qualità ambientale degli interventi;
• unità preposta all’attivazione di uno sportello di assistenza agli operatori economici e
sociali. Essa si articola in quattro sezioni destinate all’assistenza operativa agli operatori coinvolti nelle azioni a bando:
• agli operatori dell’agricoltura
• al mondo imprenditoriale
• agli operatori del commercio e servizi
• al mondo della cultura.
Infatti, non è da sottovalutare la complessità delle azioni da attivare per partecipare a bandi
regionali.
Di conseguenza lo sportello supporterà gli operatori nelle seguenti fasi: ricognizione degli operatori interessati, istruzione ed assistenza per la partecipazione alle gare, tutoraggio durante la
realizzazione dei progetti, controllo di qualità degli interventi.
136
137
PIT NEBRODI
Accordo per la gestione del PIT Nebrodi
e nell’Accordo Organizzativo (allegato n. 6), di cui
all’art. 13 del Bando pubblico di selezione per l’assegnazione dei finanziamenti, stipulato ai sensi dell’art.
16 della L.R. 30 aprile 1991, n.10;
di partenariato compatibile con lo scopo del PIT;
l’arricchimento del partenariato sarà la misura della
capability building della gestione sostenibile del PIT
e il fattore su cui misurarne il successo;
che in data 11 luglio 2002 è stato sottoscritto l’Accordo
tra il Dirigente generale del Dipartimento Regionale
della Programmazione, nella qualità di Autorità di
gestione del POR Sicilia 2000-2006, e il Presidente
dell’Ente Parco dei Nebrodi, nella qualità di rappresentante dei Soggetti promotori del PIT, che specifica
gli impegni assunti dal Soggetto coordinatore anche
in nome e per conto dei soggetti promotori del PIT;
che tale Accordo precisa (all’art. 15) che “la mancata
ratifica dell’Accordo Organizzativo di cui all’art. 13 del
Bando di selezione dei PIT, da parte di un Consiglio
Comunale entro il termine di cui all’art. 4 comporta
l’esclusione dalla condizione di partner istituzionale
del PIT e, conseguentemente, dai finanziamenti
relativi agli interventi localizzati nello specifico ambito
comunale”;
che in tale direzione l’Ente Parco dei Nebrodi, ha
già attivato specifiche politiche di rete finalizzate a
rafforzare la strategia di sviluppo sostenibile del PIT
e il contesto territoriale;
che è stato rafforzato il sistema di relazioni a rete con
i Comuni del Parco;
che si è lavorato ad un ampliamento del partenariato
istituzionale ed economico-sociale, anche attraverso
l’integrazione dei diversi organismi gestionali in capo
ad unica società consortile mista denominata GAL
NEBRODI;
che detta società consortile in atto riveste il ruolo di
Soggetto responsabile del Patto territoriale per l’agricoltura, ammesso a finanziamento con Decreto del
Ministero dell’economia e delle finanze n. 2574 del
27.09.2001;
che è stato avviato il coordinamento con altri programmi di spesa (Patto territoriale per l’agricoltura,
PAL Leader, Accordo di programma per l’attuazione
della Misura 1.11, interventi a titolarità e a regia
ammessi a finanziamento sulla Misura 2.01, azioni
pubbliche co-finanziate dal FSE, altri investimenti cofinanziati a diverso titolo dai Fondi Strutturali).
danno atto
confermano
confermano altresì
che il PIT n. 33 “Nebrodi. Un programma olistico per
la rivalutazione patrimoniale del Distretto Turistico
Rurale Integrato dell’area dei Nebrodi” risulta inserito
nella graduatoria utile della Provincia di Messina e
ammesso a finanziamento con D.P.R.S. n. 94 del 18
giugno 2002 pubblicato sulla G.U.R.S. n. 39 del 21
agosto 2002;
che il modello di gestione del PIT costituisce una delle
caratteristiche di innovazione di questo progetto integrato orientato alla gestione della sostenibilità delle
risorse del territorio dei Nebrodi che vede l’Ente Parco
come Soggetto coordinatore (caso unico in Sicilia);
che la gestione del PIT è orientata non solo all’aumento della razionalità del processo, obiettivo pur
sempre molto significativo, ma al fattore strategico del
coinvolgimento di un numero crescente di stakeholders, ossia di portatori di interessi. Da questo punto
di vista la struttura organizzativa di gestione non è
un’unità chiusa ma un’unità aperta ad ogni forma
che il Soggetto coordinatore del PIT è l’Ente Parco
dei Nebrodi, istituito con D.A. 4 agosto 1993, n. 560
e avente natura di Ente di diritto pubblico;
ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DELL’UFFICIO UNICO
ai sensi dell’art. 16 della L.R. 30 aprile 1991 n.10
L’anno duemiladue, il giorno quattro del mese di
ottobre,
i soggetti istituzionali del PIT Nebrodi
come appresso indicati:
1. Comune di Alcara Li Fusi
2. Comune di Capizzi
3. Comune di Caronia
4. Comune di Castel Di Lucio
5. Comune di Castell’Umberto
6. Comune di Cesarò
7. Comune di Galati Mamertino
8. Comune di Longi
9. Comune di Militello Rosmarino
10. Comune di Mistretta
11. Comune di Motta d’Affermo
12. Comune di Pettineo
13. Comune di Reitano
14. Comune di S. Fratello
15. Comune di S. Marco d’Alunzio
16. Comune di S. Salvatore di Fitalia
17. Comune di S. Stefano di Camastra
18. Comune di S. Teodoro
19. Comune di Tortorici
20. Comune di Tusa
21. Comune di Ucria
22. Ente Parco dei Nebrodi
riuniti in Caronia (ME) presso la sede di Case
Cangemi su convocazione del Soggetto coordinatore
del PIT
danno atto
che l’Accordo Organizzativo (allegato n. 6), di cui
all’art.13 del Bando pubblico di selezione per l’assegnazione dei finanziamenti dei Progetti Integrati
Territoriali, stipulato ai sensi dell’art. 16 della L.R. 30
aprile 1991, n.10 tra i soggetti sottoscrittori del PIT
Nebrodi nel mese di gennaio 2002, all’ultimo capoverso prevedeva che nel caso in cui il PIT Nebrodi
avesse superato positivamente la fase di selezione
definitiva doveva farsi luogo ad uno specifico
Accordo di Programma sulla base del Complemento
di Programmazione adottato con Deliberazione della
Giunta della Regione Siciliana n. 235 del 2 agosto
2001;
che il Complemento di Programmazione adottato con
successiva Deliberazione della Giunta Regionale n.
205 del 17 giugno 2002 ha modificato la previsione di attuazione dei PIT a mezzo di Accordi di
Programma, che vengono sostituiti da Accordi di cui
all’art. 16 della L.R. 30 aprile 1991 n.10;
che, pertanto, ai fini della regolazione delle modalità
di attuazione del PIT e dell’istituzione dell’Ufficio
Unico si può procedere con il presente Accordo,
che integra il precedente Accordo Organizzativo già
sottoscritto e ne specifica i contenuti, in maniera tale
da garantire una precisa attribuzione di competenze
amministrative e di funzioni organizzative;
che fra le “azioni essenziali “, di cui all’art. 3 del
sopracitato D.P.R.S., per l’attuazione del PIT e per
il conseguimento dei suoi obiettivi di sviluppo risulta
indicata la costituzione dell’Ufficio Unico del PIT,
indicato nell’apposita sezione G del progetto del PIT
138
che fra gli impegni del Soggetto coordinatore del PIT,
di cui all’art. 4, rileva anche l’impegno all’istituzione
dell’Ufficio Unico entro la data del 10 ottobre 2002,
così come dell’attivazione dello Sportello Unico in
forma convenzionata;
che all’Ente Parco sono conferiti quindi i poteri
di rappresentare in modo unitario gli interessi dei
soggetti sottoscrittori, come già indicato nell’Accordo Organizzativo sottoscritto a gennaio, nonchè le
responsabilità e i compiti indicati espressamente per
i Soggetti coordinatori dei PIT sia nel Complemento di
Programmazione del POR Sicilia 2000-2006 adottato
con Deliberazione n. 205 del 17 giugno 2002 della
139
Giunta Regionale, sia nell’Accordo in attuazione del
D.P.R.S. n. 94/2002, stipulato in data 11 luglio 2002
tra il Dirigente generale del Dipartimento Regionale
della Programmazione, e il Presidente dell’Ente
Parco;
determinano
che il Soggetto coordinatore, nella persona del
Presidente, debba presiedere l’Assemblea del
partenariato, costituita dai Sindaci e dai legali rappresentanti dei soggetti partners, o da loro delegati,
e il Comitato di valutazione e controllo delle attività
del PIT e dell’Ufficio Unico di gestione;
che il Comitato di valutazione e controllo,
a) debba essere eletto tra i componenti dell’Assemblea con criteri tali da garantire l’articolazione delle
espressioni pubblico/private del partenariato,
b) debba essere convocato periodicamente in relazione alle problematiche di attuazione del PIT ed alle
eventuali modifiche del programma di interventi che
si rendessero necessarie, ivi comprese le eventuali
sostituzioni previste dall’art. 9 dell’Accordo stipulato
in data 11 luglio 2002 con il Dipartimento Regionale
della Programmazione;
c) debba individuare gli ostacoli di fatto e di diritto
che si frappongono all’attuazione dell’Accordo e degli
interventi del PIT, proponendo le soluzioni idonee alla
loro risoluzione;
d) debba proporre all’approvazione dell’Assemblea
un Rapporto annuale sullo stato di attuazione del
PIT, che terrà conto dei dati risultanti dal monitoraggio
fisico, finanziario e procedurale degli interventi;
l’Assemblea del Partenariato e il Comitato di valutazione e controllo assumono validamente le proprie
deliberazioni con la presenza della maggioranza dei
soggetti pubblici aventi diritto e a maggioranza dei
voti riportati. Nel caso di votazioni afferenti ad impegni
finanziari si richiede la maggioranza qualificata dei 2/3
dei soggetti pubblici aventi diritto, sia per la presenza
che per i voti riportati;
confermano
che il FORUM del partenariato per lo sviluppo
sostenibile, attivato a S. Stefano di Camastra
in data 13 luglio 2002, costituisce una specifica
modalità organizzativa del PIT volta a garantire una
effettiva partecipazione dei soggetti formali e informali
che rappresentano la società e l’economia locale, con
particolare attenzione ai contributi del mondo culturale e accademico, volti a rafforzare la metodologia di
condivisione del processo di Agenda 21 locale;
che il FORUM debba offrire la possibilità di confrontare i diversi punti di vista e i diversi interessi degli
attori locali del partenariato su specifiche tematiche,
anche alla presenza di funzionari della P.A. ovvero di
professionalità che possono apportare uno specifico
contributo di know-how e competenza, con un approfondimento dei contenuti delle azioni e degli interventi
del PIT nel quadro dei principi della sostenibilità;
confermano altresì
che la gestione del PIT debba essere posta in capo
ad una struttura organizzativa nella forma di Ufficio
Unico, al fine di garantire univocità di attuazione
del programma di interventi del PIT ammesso a
finanziamento e il mantenimento di un livello qualitativo adeguato e uniforme delle attività previste dal
progetto integrato, nel quadro di una metodologia di
condivisione delle responsabilità e degli obiettivi di
sostenibilità del processo di sviluppo locale;
determinano
di istituire l’Ufficio Unico del PIT con il compito di
gestire in modo sinergico la diversa gamma dei progetti fisici, organizzativi e di promozione economica
del PIT e di incardinarlo istituzionalmente presso
l’Ente Parco dei Nebrodi nella qualità di Soggetto
coordinatore;
di conferire a detto Ufficio Unico tutte le competenze
140
per la gestione degli interventi e delle azioni del PIT,
ivi compreso l’esercizio delle funzioni pubbliche delegate di cui all’art. 30 comma quarto del D.L. 18 agosto
2000 n. 267 (T.U. delle Leggi sull’Ordinamento degli
Enti Locali) specificamente indicate nello schema di
Convenzione allegato, quali: responsabilità istruttorie
e provvedimentali, proposizione di atti di competenza
degli organi di indirizzo politico-amministrativo, compiti di funzionario delegato di spesa, progettazione
e attuazione dei lavori pubblici, convocazione delle
conferenze di servizi, compiti di autorizzazione,
verifica e controllo di iniziative private, indizione di
bandi, gestione di gare e selezioni, aggiudicazioni,
contratti, attività di Sportello Unico per le Attività
Produttive, etc.,
di identificare nell’Ufficio dei piani e della programmazione sostenibile delle risorse dell’Ente Parco dei
Nebrodi, la struttura di coordinamento responsabile
del project management del PIT; che sarà integrata
da uno staff tecnico di cui faranno parte i Dirigenti dei
Comuni all’uopo designati, insieme a professionalità
esterne incaricate sulla base della vigente normativa
in materia di affidamento di servizi;
di identificare il Responsabile dell’Ufficio Unico nel
Dirigente dell’Ufficio dei piani e della programmazione sostenibile delle risorse dell’Ente Parco dei
Nebrodi, già indicato peraltro come Responsabile del
Procedimento del PIT, con poteri di firma, di iniziativa
e di coordinamento;
di articolare la struttura organizzativa dell’Ufficio
Unico del PIT in aree operative orizzontali di scopo,
come le seguenti:
1. un’area per la sostenibilità e la qualità, impegnata nella implementazione in chiave sostenibile
dei progetti fisici presentati e nella predisposizione di
capitolati che si facciano carico della qualità ambientale degli interventi, in coerenza con il processo di
certificazione di qualità del Parco; anche in riferimento
all’attivazione di uno specifico progetto di Agenda 21
locale da presentare sul nuovo bando emanato dal
Ministero dell’Ambiente;
2. un’area amministrativa e di monitoraggio
(procedurale, fisico e finanziario) degli interventi del
PIT, sulla scorta del sistema MONIT 2000, nonchè di
controllo e rendicontazione;
3. un’area di rete dello Sportello Unico per le
Attività Produttive, costituita da Dirigenti dei diversi
Comuni all’uopo designati e che si avvarrà degli
Sportelli Unici costituiti e funzionanti, finalizzata alla
semplificazione e accelerazione delle procedure di
localizzazione di insediamenti produttivi e di rilascio
delle autorizzazioni amministrative relative ai progetti
che si avvalgono dei regimi di aiuto alle imprese. I
Dirigenti dei Comuni, evidentemente saranno impegnati anche a mantenere i collegamenti di rete operativa tra i Comuni e il Parco, anche in riferimento ai
contenuti specifici della articolata gamma di progetti
del PIT;
4. un’area di Sportello informativo e di assistenza alle imprese, con compiti di monitoraggio dei
bandi relativi ai regimi di aiuto e alle azioni pubbliche
previste dal PIT, e in generale dal POR, che potrà
avvalersi dell’analogo servizio costituito dalla società
consortile mista individuata come Soggetto responsabile del Patto territoriale e riferimento del nuovo progetto integrato da presentare sul programma Leader
plus; nonchè del contributo dell’Osservatorio per le
politiche di sviluppo rurale costituito dalle Sezioni
Operative di Assistenza tecnica dell’Assessorato
Regionale Agricoltura e Foreste che hanno competenze sul territorio;
5. un’area per la comunicazione, specificatamente
impegnata nelle attività di informazione e produzione
dei materiali di documentazione e di divulgazione
necessari alla conoscenza dei processi di sviluppo
sostenibile innescati dal PIT;
determinano altresì
che, nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di gestione, il Responsabile dell’Ufficio Unico del
PIT possa essere sostituito dal Soggetto coordinatore
con altra professionalità di adeguato livello tecnico-
141
amministrativo, previo assenso del Comitato di valutazione e controllo;.
si impegnano
a supportare il sistema di relazioni a rete tra l’Ente
Parco e il partenariato istituzionale e d economicosociale con una una rete di collegamenti informatici
e telematici: dal sito web attivato dall’Ente Parco
(www.parcodeinebrodi.it) dotato di una specifica
sezione con accesso riservato ai soggetti qualificati del partenariato del PIT, al Sistema Informativo
Territoriale e all’Osservatorio a supporto delle politiche di sviluppo sostenibile dell’Ente Parco (intervento
03 del PIT a valere sulla Misura 1.11 Rete Ecologica
Siciliana), così come alle dotazioni tecnologiche hardware e software dei Comuni;
a garantire una adeguata comunicazione alle imprese del territorio delle opportunità offerte dalle azioni
del PIT, anche attraverso la pubblicazione agli Albi
Pretori;
a garantire l’accesso gratuito all’archivio informatico
gestito in forma associata per l’acquisizione di informazioni concernenti:
- gli adempimenti previsti dai procedimenti per la
localizzazione di iniziative produttive;
- le procedure per il rilascio delle concessioni;
- le opportunità di incentivazione (finanziaria, fiscale,
etc.) a vantaggio delle imprese del territorio;
a non rendere pubbliche le informazioni che possano
ledere il diritto alla privacy o alla privativa industriale
ovvero rientrino nelle limitazioni al diritto di accesso
ai documenti;
a modificare, con appositi provvedimenti, la rispettiva
organizzazione degli Uffici e dei Servizi in coerenza
con l’istituzione dell’Ufficio Unico del PIT;
a mettere a disposizione dell’Ufficio Unico del PIT il
personale occorrente per il suo funzionamento, desi-
gnando a tal fine un Dirigente dotato di competenze
professionali ed esperienza , che resta alle dipendenze dell’Ente di appartenenza per gli aspetti economici,
assicurativi e previdenziali e che funzionalmente viene
subordinato al Responsabile dell’Ufficio Unico del PIT,
garantendo almeno due mesi/uomo per ciascun anno
di validità dell’Accordo (N.B. l’unità di misura mese/
uomo si riferisce all’impiego di una unità lavorativa per
un tempo pari a circa 160 ore mensili);
a partecipare unitariamente a un progetto di E_
Government a valere sulla Misura 6.05 “Reti e servizi
per la Società dell’Informazione” e il nuovo bando
annunciato dal Ministero dell’Innovazione;
a co-finanziare le spese di funzionamento dell’Ufficio
Unico del PIT e ad iscrivere un apposito capitolo di
spesa nei rispettivi bilanci. Il contributo annuale è pari
a 2.582,28 euro per ciascun Comune.
Tale contributo potrà subire delle variazioni in rapporto alle specifiche esigenze dell’Ufficio unico.
L’Assemblea del partenariato delibererà la ripartizione di ulteriori contributi finanziari annuali, che
verranno ripartiti sui soggetti istituzionali sottoscrittori
sulla base di criteri oggettivi (ad es. numero di abitanti
residenti, numero di imprese beneficiarie localizzate
nel territorio comunale, etc..);
a portare all’approvazione dei rispettivi Organismi
deliberativi l’allegato schema di Convenzione, che si
intende approvato in ogni sua parte;
a garantire l’uso di locali, attrezzature ed impianti
nelle disponibilità degli Enti che dovessero risultare
necessari ovvero opportuni per evitare duplicazioni
di spesa;
ad assicurare ogni collaborazione al Soggetto coordinatore del PIT per l’attuazione del progetto integrato
e per rafforzare ed estendere la rete di partenariato
attivata dal PIT Nebrodi;
danno atto infine
che la durata del presente Accordo fa riferimento all’art.
14 dell’Accordo sottoscritto in data 11 luglio 2002 tra
il Dipartimento Regionale della Programmazione,
nella qualità di Autorità di gestione del POR Sicilia
2000-2006 ed il Soggetto coordinatore del PIT, e cioè
fino al 30.06.2009 e comunque fino alla data di tutti
gli adempimenti connessi alla rendicontazione della
spesa comunitaria;
si impegnano altresì
che l’adesione di ulteriori soggetti del partenariato
istituzionale al PIT Nebrodi è subordinata alla sottoscrizione del presente Accordo e al rispetto degli
impegni in esso previsti;
a partecipare a un comune progetto di Agenda 21
locale per lo sviluppo sostenibile, deliberando l’adesione alla Carta di Aalborg, che sarà redatto dall’Ente
Parco dei Nebrodi sulla base del bando emanato dal
Ministero dell’Ambiente, con scadenza 12 novembre
2002, e presentato al FORUM per la discussione e
l’appovazione;
che nel caso in cui per la realizzazione di interventi del
PIT dovessero essere approvate specifiche varianti
agli strumenti urbanistici, si provvederà a mezzo di
Accordo di Programma finalizzato all’approvazione di
tali varianti urbanistiche, ai sensi dell’art. 27 comma
quinto della L.142/90 come recepito dall’art. 1 punto
3 della L.R. 48/91;
a partecipare unitariamente all’intervento di
formazione/azione del PIT a valere sulla Misura 3.10
“interventi di diffusione di competenze funzionali allo
sviluppo nel settore pubblico”;
che, nel caso in cui si rilevino da parte del Responsabile
dell’Ufficio Unico del PIT ritardi, comportamenti omissivi o inadempimenti dei soggetti istituzionali sottoscrittori che possono pregiudicare il conseguimento
dei risultati operativi e l’attuazione del PIT, il Comitato
142
di Vigilanza e controllo del PIT individuerà le azioni e
i rimedi ritenuti opportuni per superare gli ostacoli di
fatto e di diritto che si frappongono all’attuazione degli
interventi, tra i quali l’esercizio dei poteri sostitutivi di
cui all’art. 2900 del Codice Civile;
che, in ogni caso, resta salva la facoltà del Soggetto
coordinatore di proporre al Collegio di Vigilanza
istituito presso il Dipartimento Regionale della
Programmazione le sanzioni previste dagli artt. 8 e
9 dell’Accordo stipulato tra il Dipartimento Regionale
della Programmazione, nella qualità di Autorità di
gestione del POR, e il Soggetto coordinatore del
PIT in data 11 luglio 2002; tra cui la sostituzione
degli interventi e la decadenza di partner istituzionale
del PIT che comporta l’esclusione dai finanziamenti
relativi agli interventi localizzati nello specifico ambito
comunale;
che per quanto non previsto dal presente Accordo
il Soggetto coordinatore del PIT farà riferimento
alle decisioni dell’Assemblea del partenariato e del
Comitato di valutazione e controllo.
143
Pubblicazione a cura dell’Ente Parco dei Nebrodi.
Foto: G. Fabio, F. Barbagallo e archivio Parco.
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Brochure Pit esec. - Parco dei Nebrodi