PIT NEBRODI N el maggio del 2001, quando iniziammo concretamente a lavorare sul Progetto Integrato Territoriale, forse non tutti credevamo che da un’idea si potesse veramente giungere ai risultati ormai noti alla comunità dei Nebrodi, cui questo progetto è stato fortemente ed interamente dedicato. Per la prima volta un ente parco, e proprio su questo territorio fortemente condizionato dalla marginalità, insieme ad un vasto partenariato ha pian piano ripreso i fili di una speranza per molti sfilacciata, e pazientemente, con un grande impegno è riuscito a far incontrare attivamente istituzioni e cittadini intorno all’idea di un possibile sviluppo di quest’area e a maturare il concetto che la promozione e l’attuazione di azioni finalizzate allo sviluppo sono anch’esse strategie di tutela per un’area protetta. Non a caso, ultimamente, in tutte le occasioni e gli incontri abbiamo ripetuto, e non ci stancheremo di ripetere, che i Nebrodi sono certamente opera di natura, ma sono anche frutto della cultura di uomini e donne che lì da sempre hanno vissuto e hanno sapientemente operato nel conservare un bene inestimabile, e che oggi ritrovano attorno al Parco - a quasi dieci anni dalla sua istituzione – una occasione per riscoprire e valorizzare la loro forte identità culturale. L’area dei Nebrodi non è mai stata “oggetto” di una reale programmazione di tipo integrato delle proprie risorse. Le ipotesi di pianificazione dello sviluppo finora realizzate si sono, infatti, concretizzate in una modesta redistribuzione di finanziamenti secondo logiche, parziali e settoriali, di mantenimento dei redditi. L’originalità e innovazione dell’idea di questo progetto consiste invece nella pianificazione e realizzazione di un insieme d’interventi che, attraverso strumenti d’integrazione e creazione di sistemi a rete tra i diversi operatori pubblici e privati, consente di trasformare alcuni elementi che connotano la marginalità di quest’area in punti e opportunità di sviluppo. Il coinvolgimento attivo di tutte le comunità locali ha costituito esso stesso un elemento di innovazione rispetto alla programmazione tradizionale: piuttosto che importare modelli esterni, ed estranei, al territorio siamo partiti infatti dall’esistente, dalle nostre risorse e dall’organizzazione di un progetto intorno ad un’idea per avviare un reale processo di sviluppo dal basso. L’iniziativa promossa dall’Ente Parco è una irripetibile ed entusiasmante esperienza per il nostro territorio. Per questa ragione abbiamo voluto articolatamente descriverne e illustrarne i contenuti con questa pubblicazione promossa dal “nostro” PIT, che vuole anche essere un punto di riferimento, una guida utile per nuove azioni previste dagli attuali strumenti di programmazione e che vedranno ancora impegnate le amministrazioni locali, le imprese del territorio, gli operatori sociali ed istituzionali e le organizzazioni professionali, nell’attuazione auspicata di buone pratiche centrate sui temi della sostenibilità istituzionale, ambientale, economica e sociale. La pubblicazione che vi presentiamo vuole, in definitiva, essere la testimonianza che da un’area interna e tradizionalmente marginale quale quella dei Nebrodi può partire un messaggio di speranza non effimera per la montagna e per il mondo rurale, a patto di cogliere i mutamenti in corso e individuare rapidamente strategie di sviluppo che mettano a frutto tutte le opportunità offerte da un grande patrimonio di biodiversità, di civiltà e di eccellenza. Ma vuole anche essere esortazione ad un ulteriore impegno delle Istituzioni pubbliche e degli operatori che non hanno dato retta a chi ha cercato di farli guardare indietro e che, anzi, hanno accolto le nostre proposte, condividendo Il seguente documento è stato elaborato dal prof. Giuseppe Longhi, coadiuvato dagli arch. Francesca Conti, Margherita Rossaro e Marco Terranova, sotto la direzione dell’Ente Parco Nebrodi e dei suoi servizi tecnici, con la collaborazione del dott. agr. Giuseppe Genovese. l’idea che attorno al Parco si devono poter muovere scenari di innovazione e di cambiamento positivo. Diego Marcello Fecarotti Febbraio 2002 Presidente del Parco dei Nebrodi I N D I C E La comunità del PIT 1 5 L’atlante delle risorse 2 11 L’idea forza del progetto 3 65 4 Una strategia fondata su un sistema di obiettivi integrati 87 Il modello olistico di progetto 5 113 6 Analisi finanziaria e modello gestionale 119 7 Approvazione e gestione operativa del PIT 129 3 1 L A C O M U N I T À D E L I soggetti promotori e il partenariato 7 I comuni del PIT 9 La condivisione dell’identità e dell’appartenenza alla comunità 9 4 5 P I T I SOGGETTI PROMOTORI E IL PARTENARIATO Comuni Alcara Li Fusi - Capizzi - Caronia - Castel di Lucio - Castell’Umberto - Cesarò Galati Mamertino - Longi - Militello Rosmarino - Mistretta -Motta d’Affermo - Pettineo - Reitano San Fratello - San Marco d’Alunzio - San Salvatore di Fitalia- Santo Stefano di Camastra San Teodoro - Tortorici - Tusa - Ucria Università DASTEC Università degli Studi di Reggio Calabria - Dipartimento di energetica ed Applicazioni di Fisica Università di Palermo - Dipartimento di Morfologia, Biochimica, Fisiologia e Produzioni Animali-Sezione di Zootecnica e Nutrizione Animale-Università di Messina Promozione turistica Associazione Nebrodi Europa - Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Patti Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo di Capo D’Orlando Promozione prodotti locali S.A.D.A Casartigiani - Consorzio Ceramiche Santo Stefano - Consorzio per il riconoscimento, valorizzazione e tuteladel Cavallo Sanfratellano - C.I.A.- Confederazione Italiana Agricoltori-Messina N.A.O.M. Nuova Associazione Olivocoltori Messinesi - C. N. A/S.Agata di Militello. Confederazione Nazionale Artigiani e Piccole e Medie Imprese - ConfArtigianato/ Messina Confesercenti Provinciale di Messina - Slow Food Rivalutazione ambientale Archeoclub d’Italia - Amici della Terra-Club Nebrodi - E.N.E.L. - Legambiente Nebrodi Consorzio Civita - Conphoebus S.P.A. Gestione e condivisione GAL Nebrodi s.c.r.l - Consorzio dei Nebrodi - Libera Associazione Nomi e Numeri contro la Mafia - Associazione Maestri Frantoiani di Sicilia - LEGACOOP/Messina - CGIL Camera del Lavoro Metropolitana di Messina - Collegio dei Geometri della Provincia di Messina Banche Banco di Sicilia SpA/ MESSINA - Banca di Credito Cooperativo della Valle del Fitalia Formazione I.R.E.F. (Istituto di Ricerche Educative e Formative) - I.R.A.P.S. Istituto di Ricerche e Applicazioni Psicologiche e Sociologiche - Istituto Sperimentale e Zootecnico per la Sicilia Istituto d’Istruzione Superiore “A. Manzoni”-Mistretta - ACLI Messina - Consorzio Solaris Coordinamento Ente Parco Nebrodi 7 I COMUNI DEL PIT. LA CONDIVISIONE DELL’IDENTITÀ E DELL’APPARTENENZA ALLA COMUNITÀ. 9 2 L ’ A T L A N T E D E L L E R I S O R S E Le risorse sociali ed economiche 12 Densità e superficie territoriale 1. Rapporto tra superficie territoriale e densità 12 Mappa della “sensitività sociale” 2. Popolazione residente suddivisa per fasce di età - 3. Popolazione residente suddivisa per livello di istruzione 4. Popolazione residente attiva e non attiva nell’area PIT 14 Il sistema economico: imprese e turismo 5. Unità locali e addetti nei Comuni del PIT - 6. Imprese per sezione di attività 7. Posti letto dell’area PIT - 8. Presenze turistiche dell’area PIT 18 Il sistema economico: attività agricola 9. Aziende e dimensione media 24 Il patrimonio naturale 27 Attraversare il territorio del PIT Nebrodi 27 Gli ambiti territoriali 29 Ambito 1 Comuni di Longi, Galati Mamertino, Tortorici, Castell’Umberto, Ucria, San Salvatore di Fitalia 31 Ambito 2 Comuni di San Marco d’Alunzio, Alcara Li Fusi, Longi, Militello Rosmarino, San Fratello, Cesarò, San Teodoro 43 Ambito 3 Comuni di Caronia, Capizzi, Santo Stefano, Reitano, Mistretta 51 Ambito 4 Comuni di Motta d’Affermo, Pettineo, Castel di Lucio, Tusa 59 10 11 DENSITÀ E SUPERFICIE TERRITORIALE: UN CONFRONTO. 1. RAPPORTO TRA SUPERFICIE TERRITORIALE E DENSITÀ. Comune Abitanti Superficie (kmq) Densità (ab/kmq) Impatto densità CASTELL’UMBERTO 3.618 11,42 316,8 ++ S.TEODORO 1.608 13,9 115,7 + REITANO 955 13,93 68,6 = MOTTA D’AFFERMO 976 14,61 66,8 = S.SALVATORE DI FITALIA 1.735 14,89 116,5 + S.STEFANO DI CAMASTRA 5.063 21,88 231,4 ++ S.MARCO D’ALUNZIO 2.212 26,11 84,7 = UCRIA 1.431 26,19 54,6 = CASTEL DI LUCIO 1.592 28,37 56,1 = MILITELLO ROSMARINO 1.507 29,67 50,8 = PETTINEO 1.590 30,45 52,2 = GALATI MAMERTINO 3.256 39,06 83,4 = TUSA 3.375 40,94 82,4 = LONGI 1.671 42,12 39,7 -- ALCARA LI FUSI 2.750 62,36 44,1 -- S.FRATELLO 4.665 67,06 69,6 - CAPIZZI 3.625 69,9 51,9 = TORTORICI 7.783 70,16 110,9 + MISTRETTA 5.710 126,76 45 - CESARO’ 2.901 215,75 13,4 -- CARONIA 3.852 226,55 17 -- 61.875 1.192,08 51,9 646.871 3.247,29 199,2 TOTALE NUMERO COMUNI COMPRESI NEL PIT 21 PROVINCIA DI MESSINA L’impatto della densità è dato dal rapporto tra la superficie territoriale e la densità di ogni Comune in rapporto alla densità media del PIT. 12 13 MAPPA DELLA SENSITIVITÀ SOCIALE. 2. POPOLAZIONE RESIDENTE SUDDIVISA PER FASCE DI ETÀ. (Fonte: dati ISTAT 1991 Censimento Popolazione)(%) Comune < = 14 anni da 15 a 64 anni >= a 65 anni ALCARA LI FUSI 14,3 65,2 20,4 CAPIZZI 19,1 64,7 16,2 CARONIA 16,6 62,7 20,7 CASTEL DI LUCIO 17,1 64,1 18,8 CASTELL’UMBERTO 19 62,8 18,3 CESARO’ 19,6 63,9 16,5 GALATI MAMERTINO 17,7 65,5 16,9 LONGI 17 65,6 17,3 MILITELLO ROSMARINO 14,1 61,9 24 MISTRETTA 17,1 60,2 22,7 MOTTA D’AFFERMO 13,6 64,4 21,9 PETTINEO 17,6 63,5 18,9 REITANO 16,6 64,3 19,1 SAN FRATELLO 17,5 62,9 19,5 SAN MARCO D’ALUNZIO 17 65 17,9 SAN SALVATORE DI FITALIA 15,4 61,3 23,3 SAN TEODORO 15,9 66,4 17,7 SANTO STEFANO DI CAMASTRA 16,5 64 19,5 TORTORICI 20,8 62,5 16,8 TUSA 13,2 61,7 25,1 UCRIA 16 59,7 24,4 TOTALE NUMERO COMUNI COMPRESI NEL PIT 21 17,3 63,2 19,5 PROVINCIA DI MESSINA 18,4 65,5 16,2 REGIONE SICILIA 20,1 66,1 13,8 Comuni con una più alta percentuale di popolazione giovane o anziana 14 15 4. POPOLAZIONE RESIDENTE ATTIVA E NON ATTIVA NELL’AREA PIT. 3. POPOLAZIONE RESIDENTE SUDDIVISA PER LIVELLO DI ISTRUZIONE. (Fonte: dati ISTAT 1991 Censimento Popolazione) Comune laureati diplomati ALCARA LI FUSI 1,4 11,5 CAPIZZI 0,7 CARONIA elementare lic. media (Fonte: dati ISTAT 1991 Censimento Popolazione) alfabeti senza titolo analfabeti 60,9 17,8 8,5 ALCARA LI FUSI 37 39,5 63 5,9 58,8 25,6 9 CAPIZZI 46 21 54 0,9 9 64,3 19,9 5,9 CARONIA 39 23,3 61 CASTEL DI LUCIO 2,8 9,2 66,6 17,1 4,3 CASTEL DI LUCIO 44 28,5 56 CASTELL’UMBERTO 2,3 13,4 57,8 20,8 5,6 CASTELL’UMBERTO 42 30,1 58 CESARÒ 2,5 12,1 64,8 16,9 3,7 CESARO’ 38 41,4 62 GALATI MAMERTINO 2,1 13,4 56,4 23,1 5 GALATI MAMERTINO 42 37,6 58 LONGI 1,8 10,8 56,4 26,5 4,5 LONGI 47 38,6 53 MILITELLO ROSMARINO 0,1 4,3 60 28 7,6 MILITELLO ROSMARINO 36 43,2 64 MISTRETTA 3,8 12,5 67,1 13,3 3,3 MISTRETTA 33 36,8 67 MOTTA D’AFFERMO 0,6 7,9 65,4 20,4 5,7 MOTTA D’AFFERMO 37 34,7 63 PETTINEO 0,1 6,1 67,4 20,8 5,7 PETTINEO 42 37,5 58 REITANO 0,6 6,7 65,2 20,2 7,2 REITANO 35 41,7 65 SAN FRATELLO 1,9 9,3 57,7 25,8 5,4 SAN FRATELLO 39 26,2 61 SAN MARCO D’ALUNZIO 1,6 9,9 57,7 22,9 7,9 SAN MARCO D’ALUNZIO 39 19,2 61 SAN SALVATORE DI FITALIA 1,6 9,1 57,8 27,1 4,4 SAN TEODORO 1,4 11,5 56 24 7,1 SAN SALVATORE DI FITALIA 39 37,2 61 SANTO STEFANO DI CAMASTRA 3 16,3 57 18,7 5 SAN TEODORO 46 44,6 54 35 30,3 65 TORTORICI 1,6 10,9 55,8 26,9 4,8 SANTO STEFANO DI CAMASTRA TUSA 1,5 12,8 59,6 22 4,1 TORTORICI 45 40,8 55 UCRIA 1,6 11 60,8 19,6 7 TUSA 34 36,2 66 UCRIA 41 25,3 59 TOTALE COMUNI COMPRESI NEL PIT 21 1,9 10,9 60,1 21,7 5,5 TOTALE NUMERO COMUNI COMPRESI NEL PIT 21 40 33,5 60 PROVINCIA DI MESSINA 4,2 17 59,8 15,2 3,7 PROVINCIA DI MESSINA 39 33,1 61 REGIONE SICILIA 3,5 15,2 59,6 17,4 4,3 REGIONE SICILIA 37 35,4 63 Comune con un basso grado di istruzione Comune Tasso di attività Tasso di disoccupazione Comuni con il più alto tasso di attività o inattività Comune con un grado di istruzione medio-alto 16 17 Tasso di inattività IL SISTEMA PRODUTTIVO: MAPPA DEGLI ADDETTI. 5. UNITÀ LOCALI E ADDETTI NEI COMUNI DEL PIT. (Fonte: Censimento intermedio industria e servizi 1996) Comune Unita’ locali Addetti U.L. 18 Alcara li Fusi 117 153 Capizzi 126 170 Caronia 167 275 Castel di Lucio 68 103 Castell’Umberto 172 283 Cesaro’ 129 183 Galati Mamertino 123 203 Longi 77 134 Militello Rosmarino 48 77 Mistretta 244 458 Motta d’Affermo 43 57 Pettineo 75 130 Reitano 48 148 San Fratello 173 219 San Marco d’Alunzio 126 231 San Salvatore di Fitalia 55 75 Santa Domenica Vittoria 37 70 Sant’Agata di Militello 720 1678 San Teodoro 62 82 Santo Stefano di Camastra 357 732 Tortorici 262 405 Tusa 172 273 Ucria 69 193 TOTALE 3470 6332 MESSINA 12387 37941 TOTALE PROVINCIA DI MESSINA 35722 88603 19 6. IMPRESE PER SEZIONE DI ATTIVITÀ. 7. POSTI LETTO DELL’AREA PIT. (Fonte: Censimento intermedio industria e servizi 1996) (Confronti con la provincia di Messina e la regione Sicilia 1997) Comune A B C D E F G Totale Alcara li Fusi Capizzi Caronia Casalvecchio Siculo Castel di Lucio Castell’Umberto Cesaro’ Galati Mamertino Longi Militello Rosmarino Mistretta Motta d’Affermo Pettineo Reitano San Fratello San Marco d’Alunzio S. Salvatore di Fitalia Sant’Agata di Militello San Teodoro S. Stefano di C. Tortorici Tusa Ucria 14 7 27 4 8 30 14 18 13 3 32 8 11 12 31 16 4 72 6 70 33 22 12 21 26 19 8 12 14 21 21 13 13 30 5 11 11 16 24 13 92 11 26 26 23 14 41 41 58 14 20 66 55 44 23 9 87 13 34 9 72 51 19 272 26 137 115 67 17 9 12 13 2 3 8 13 11 6 4 13 4 4 6 14 5 7 41 2 15 17 20 7 8 7 5 3 3 8 9 4 5 6 13 4 4 4 6 2 2 17 5 15 9 7 4 1 0 1 1 0 1 0 2 1 . 2 . 1 . 1 0 . 11 0 3 3 1 0 7 3 11 . 4 8 8 5 5 4 16 1 2 3 12 11 5 29 2 19 11 6 4 115 116 153 33 63 166 125 115 75 42 231 38 73 46 167 117 54 660 58 333 251 163 66 TOTALE PIT 467 470 1290 236 150 29 176 3260 MESSINA 1208 1138 4923 455 355 235 616 11743 TOTALE PROVINCIA DI MESSINA 3843 4338 13720 2116 6064 31856 A B C D E F G 1306 Manifattura ed estrazione Costruzioni Commercio Alberghi e ristoranti Trasporti e comunicazione Finanza Servizi alla persona Comune Alberghi Complementari Case vacanza Alcara li Fusi Capizzi Caronia Castel di Lucio Castell’Umberto Cesarò Galati Mamertino Longi Militello Rosmarino Mistretta Motta d’Affermo Pettineo Reitano San Fratello San Marco d’Alunzio San Salvatore di Fitalia San Teodoro Santo Stefano di Camastra Tortorici Tusa Ucria 8 116 46 18 20 14 88 80 - 30 2 12 16 22 7 47 6 10 4 255 - 335 548 1.670 225 639 579 232 1.161 481 1.040 135 80 560 369 497 319 210 639 1.501 1.198 425 TOTALE AREA PIT 390 411 12.843 TOTALE PROVINCIA DI MESSINA 21.266 10.873 139.285 REGIONE SICILIA 64.387 46.571 964.885 Comuni con un’intensa attività turistica alberghiera Comuni con un’intensa attività turistica paralberghiera Comuni con numero di imprese sopra la media del PIT 20 21 IL SISTEMA ECONOMICO, ATTIVITÀ TURISTICA. 8. PRESENZE TURISTICHE DELL’AREA PIT. (Fonte: dati ISTAT “Statistiche sul turismo” 1997) Comune 22 Alberghi Complementari Case vacanza Totale Alcara li Fusi Capizzi Caronia Castel di Lucio Castell’Umberto Cesarò Galati Mamertino Longi Militello Rosmarino Mistretta Motta d’Affermo Pettineo Reitano San Fratello San Marco d’Alunzio San Salvatore di Fitalia San Teodoro Santo Stefano di Camastra Tortorici Tusa Ucria 88 5.443 945 953 1.049 228 1.238 2.955 - 583 88 12 467 112 66 611 110 99 120 2.671 - 14.715 27.279 68.883 7.302 28.314 22.091 8.977 39.973 16.259 37.113 8.183 2.499 22.441 14.970 18.503 10.245 8.331 33.476 65.764 51.089 10.840 14.803 27.279 74.909 7.390 28.781 23.148 9.097 39.973 16.259 38.132 8.183 3.110 23.600 15.198 18.503 10.344 8.331 34.714 65.884 56.715 10.840 TOTALE AREA PIT 12.899 5.047 517.247 535.193 TOTALE PROVINCIA DI MESSINA 2.827.738 357.889 8.465.992 11.651.619 REGIONE SICILIA 9.046.706 1.245.349 59.691.825 69.983.880 23 IL SISTEMA ECONOMICO, ATTIVITÀ AGRICOLA. 9. AZIENDE E DIMENSIONE MEDIA. (Fonte: dati ISTAT Censimento caratteristiche strutturali delle aziende agricole 1990-1991) Aziende Dimensione media in ha Aziende Dimensione media in ha 7 0,4 271 0,3 72 0,2 729 0,7 14 0,2 34 0,5 189 2,2 271 0,3 183 9,7 243 0,2 29 0,3 10 0,1 383 0,3 61 5,6 22 0,4 56 7,1 237 0,5 732 1,7 215 1,0 114 0,3 63 1,6 2 0,2 103 2,2 114 0,2 138 0,7 2 0,6 4 0,2 19 8,3 99 0,1 - - 46 0,1 564 0,5 168 0,3 743 0,5 495 4,4 75 0,7 305 7,1 90 0,4 105 1,1 2 0,1 312 0,9 390 0,6 29 0,3 87 0,3 304 0,1 648 0,4 20 0,2 484 0,4 240 0,7 163 0,1 11 0,5 86 0,1 222 0,2 17 0,1 269 0,3 19 6,0 5 0,2 102 0,9 83 0,1 738 0,5 74 0,1 120 0,1 14 8,6 24 0,4 29 5,4 313 1,2 403 2,1 32 0,8 151 0,4 36 0,9 7 0,2 3 5,4 29 0,3 298 1,7 12 1,4 155 0,6 61 1,0 29 0,1 5 4,5 51 0,3 412 1,5 236 0,8 81 0,6 4 2,2 7 0,4 2 5,8 51 0,2 306 1,5 70 0,3 117 0,4 6 1,4 6 0,2 8 5,9 105 0,3 353 1,5 11 0,4 102 0,4 66 0,5 11 0,3 - - 322 0,1 498 0,6 145 0,2 280 0,2 - - - - - - 4 0,1 549 0,6 133 0,3 631 0,8 52 3,8 6 0,3 42 10,7 9 0,4 9 0,5 - - 16 0,3 30 2,7 96 0,3 2 1,7 27 0,1 904 1,1 239 0,6 167 0,2 274 4,0 38 0,4 3 2,1 6 0,1 129 0,7 9 2,4 59 1,6 81 0,3 73 2,1 445 0,4 846 1,3 105 0,6 126 0,2 8 1,3 6 1,7 22 0,3 - - 20 0,4 12 0,4 653 1,2 TOTALE AREA PIT 2.247 2,8 984 0,3 1.307 4,3 2.637 0,4 8.632 1,0 1.526 0,6 6.864 0,7 TOTALE PROVINCIA DI MESSINA 7.270 1,4 8.591 0,3 2.370 3,5 16.664 0,3 40.647 0,6 21.445 0,5 20.731 0,8 REGIONE SICILIA 64.387 Aziende 4,3 Alcara li Fusi Capizzi Caronia Castel di Lucio Castell’Umberto Cesarò Galati Mamertino Longi Militello Rosmarino Mistretta Motta d’Affermo Pettineo Reitano San Fratello San Marco d’Alunzio San Salvatore di Fitalia San Teodoro Santo Stefano di Camastra Tortorici Tusa Ucria Aziende 161 Comune Aziende Dimensione media in ha Fruttiferi Dimensione media in ha Agrumi Aziende Olivo Dimensione media in ha Coltiv. a vite Dimensione media in ha Foraggere Aziende Ortive Dimensione media in ha Cereali 46.571 Comuni con un’intensa attività agricola 25 1,1 964.885 Attraversare il territorio del PIT Nebrodi I l territorio del PIT Nebrodi è un territorio vasto e variegato, compreso tra le due nazionali SS 113 e SS 120 a Nord e a Sud, tra i Comuni di Tusa e Castell’Umberto a Ovest ed a Est. All’interno di questi confini si presentano più di ottantamila ettari di monti, boschi, fiumare e torrenti, una costellazione di centri abitati ed una fitta rete di strade ed antiche trazzere. All’interno di questi confini si inseriscono gli interventi previsti dal PIT, che riguardano manufatti fisici o limitate porzioni di territorio, ma anche elementi e interventi di riqualificazione ambientale e sociale che rivalutano le qualità e le risorse dell’intero territorio, comprendente i 21 Comuni del PIT. Si propone, nel lavoro che segue, una lettura del territorio che privilegia una visione d’insieme e l’interazione tra le diverse risorse piuttosto che una pedissequa elencazione di queste. Si è suddiviso il territorio del PIT in quattro ambiti territoriali. Ogni ambito è dotato di una certa omogenità geografica. Se ne propone quindi un attraversamento secondo alcuni itinerari da affrontare in auto o a piedi. Di ogni itinerario è dato un tempo approssimativo di percorrenza. La scelta dei singoli tracciati è legata alla necessità di toccare tutti i centri urbani, tutti gli interventi PIT ed il più alto numero possibile di emergenze naturali e storico-architettoniche. Gli itinerari seguono spesso i grandi assi di attraversamento Nord-Sud mostrando il territorio in tutta la sua estensione e varietà paesaggistica. Di ogni settore si propone una lettura critica guidata da una lista di indicatori che portano a valutare caratteri e potenzialità di ogni singolo centro urbano e di individuare quegli elementi di degrado che potrebbero compromettere l’integrità e le possibilità di sviluppo di alcune porzioni del territorio. Ogni settore si conclude con due tabelle sinottiche in cui qualità e potenzialità dei singoli percorsi e dei centri urbani vengono valutate e messe a confronto. Questa ricognizione si propone come una prima agenda di viaggio, indubbiamente da ampliare: le elaborazioni qui proposte tendono ad individuare alcune “macrocategorie” di interesse, raggruppate in funzione del tempo della visita. Questo è utile per incominciare ad articolare le 27 diverse sollecitazioni che si possono proporre alle diverse categorie di utenza in funzione del “budget” di tempo di cui essa dispone. Il lavoro successivo dovrà tendere ad evidenziare, per ogni percorso, in modo dettagliato: • i singoli fattori biotici che li caratterizzano, al fine di spiegare la biodiversità del contesto; • l’attenta descrizione delle qualità dell’urbano e degli elementi monumentali; • la descrizione puntuale delle condizioni di accesso e della dotazione di servizi che caratterizzano i singoli luoghi di approdo ai percorsi; • l’offerta culturale in termini di servizi di documentazione; • il comfort in termini di possibilità di soggiorno e di ristoro. Questo rapporto, quindi, vuole prefigurare uno degli strumenti che rientreranno in una più generale politica di elaborazione di strumenti tendenti ad aumentare l’efficacia della “politica commerciale turistica” del Parco dei Nebrodi. Questi strumenti dovranno tendere a raggiungere i diversi strati del mercato turistico potenzialmente interessato a visitare, con motivazioni e tempi di soggiorno diversificati, il territorio del Gli ambiti territoriali Ambito 1 Comuni di: Galati Mamertino, Tortorici, Castell’Umberto, Ucria, San Salvatore di Fitalia Ambito 2 Comuni di: San Marco d’Alunzio, Alcara Li Fusi, Longi, Militello Rosmarino, San Fratello, Cesarò, San Teodoro Ambito 3 Comuni di: Caronia, Capizzi, Santo Stefano, Reitano, Mistretta Ambito 4 Comuni di: Motta d’Affermo, Pettineo, Castel di Lucio, Tusa Parco. Da questo punto di vista gli strumenti che verranno programmati saranno destinati ad aumentare la conoscenza delle condizioni di accesso e di permanenza da parte del mercato regionale, nazionale ed internazionale. Gli indicatori I percorsi A, B, C: itinerari su strade asfaltate (statali, provinciali, intercomunali) a, b, c: itinerari su strade sterrate, percorribili a piedi, in mountain bike o a cavallo Le tavole sinottiche • le qualità dei percorsi • i centri urbani valutazione: * scarso, ** sufficiente, *** buono, **** ottimo Legenda cartografia 28 29 Ambito territoriale 1 Ambito territoriale 1 Comuni di: Longi, Galati Mamertino, Tortorici, Castell’Umberto, Ucria, S. Salvatore di Fitalia Gli itinerari: A B C a b c SS 113 - Longi - Galati Mamertino - Tortorici Tortorici - Castell’Umberto - Ucria Tortorici - San Salvatore di Fitalia - SS 113 SP - Stretta di Longi Tortorici - dorsale SP - cascata del Catafurco Gli interventi PIT: 17 Area faunistica del capriolo in territorio di Galati Mamertino 18 Recupero del fabbricato rurale sito in località Sciara, da destinare a centro visita nel Comune di Tortorici 29 Recupero dell’antico Borgo rurale di Castanea e itinerari turistici integrati nel Comune di Castell’Umberto 31 A SS 113 - Longi - Galati Mamertino -Tortorici tipo: strada asfaltata a mezza costa condizioni: buono tempo: 55 min in auto (36 km) descrizione: • SS 113 - Longi (27 min, 18 km) Faticoso il tratto tra la statale e la strada di mezza costa. Si procede lungo la gola del torrente sovrastati dalle Rocche del Crasto. Lungo la strada è il bivio per il convento di Fragalà. Convento medievale, con un chiostro porticato, ristrutturato, utilizzato per esposizioni temporanee, lezioni e piccoli convegni. • Longi - Galati Mamertino (10 min, 7 km) Lasciandosi Longi alle spalle, si sale fino a procedere in piano, si attraversa il torrente e si sale ancora fino alla sommità del monte. Lungo il percorso è il bivio per la cascata del Catafurco. Prima di attraversare il torrente si ha di fronte una ex cava ora destinata a discarica (Comune di Galati). Sotto l’ex cava si raccoglie Milè, caratteristico abitato rurale oggi abbandonato ma oggetto di un progetto di recupero. Sulla sommità c’è il centro sportivo di Galati con piscina e campi da gioco. Poco oltre è l’area del Capriolo, una pineta pubblica con attrezzature per la sosta all’interno della quale è ricavata un’area recintata e sorvegliata con 4 caprioli. • Galati Mamertino - Tortorici (17 min, 11 km) Si discende verso fondovalle. A cavallo del fiume Fitalia è il Comune di Tortorici. Si giunge subito alla piazza principale da cui si domina la valle e le montagne boscate. Comuni visitati: Longi caratteri: sull’altro fronte delle Rocche del Crasto; posizione panoramica, centro curato ma piccolo; c’è l’unico centro CAI della provincia oltre Messina; potenzialità: vedi Alcara; borgo albergo (c’è un gruppo che si sta muovendo, prevedono un potenziale di 40 –50 posti letto) Galati Mamertino caratteri: piccolo borgo con una piazza centrale molto curata. Uno dei centri più ricchi d’arte dei Nebrodi Punto di attrazione gastronomica. Posizione panoramica potenzialità: la concentrazione di opere d’arte, la presenza di infrastrutture sportive e di un ampio parco pubblico. Passaggio obbligato muovendosi tra Longhi e Tortorici. Tortorici caratteri: il centro più grosso dell’area Est del Parco. Posizione panoramica, notevole centro storico ma soprattutto una popolazione molto intraprendente. Agriturismi. potenzialità: singoli privati cominciano a ristrutturare ed affittare edifici abbandonati. Si candida ad essere 33 una porta interna del Parco anche per la prossimità ad importanti risorse naturali (montagna, boschi, torrente, laghi) e per la centralità rispetto ai Comuni limitrofi Emergenze ambientali: • Il convento di Fragalà • Le rocche del Crasto • L’antico borgo di Milè Situazioni di degrado: x un progetto di scorrimento veloce Longi SS 113 che dovrebbe attraversare la stretta di Longi x la nuova discarica di Galati in una cava dismessa; si trova sul fianco della montagna di Galati, di fronte a Longi. È ben visibile arrivando da Longi. B Tortorici - Castell’Umberto - Ucria tipo: strada asfaltata condizioni: buono tempo: 25 min in auto (21 km) descrizione: •Tortorici - Castell’Umberto (15 min, 11 km) Ci si arrampica sul fianco del monte. Prima di entrare a Castell’Umberto si può deviare a sinistra e scendere a Castell’Umberto vecchio (borgo di Castanea). Il borgo è bellissimo, adagiato in mezzo ad alberi e campagna con una straordinaria vista sulla valle. • Castell’Umberto - Ucria (15 min, 10 km) Lasciato il paese ci si immette sulla SS 116 in direzione Randazzo. Una strada molto panoramica che, muovendosi in quota, ci porta sino ad Ucria. Comuni visitati: Castell’ Umberto caratteri: più alto di Tortorici, interessante per la sua natura “montana” potenzialità: il suggestivo paesaggio montano che la circonda Ucria caratteri: piccolo centro agricolo affacciato sul torrente Sinagra potenzialità: punto di partenza per interessanti e facili passeggiate che offrono grandi suggestioni paesaggistiche Emergenze ambientali: • Il borgo di Castanea (vedi descrizione PIT): un insieme di edifici (abitazioni, chiese, opifici), in parte diroccati, immersi nel verde, collegati da strade in pietra. Le strade in pietra ed i ruderi dell’antico borgo di Castanea. Il borgo rurale di Milè. In alto l’ex cava di Galati Mamertino. 34 35 C Tortorici - San Salvatore di Fitalia - SS 113 tipo: strada asfaltata condizioni: buono tempo: 45 min in auto (30 km) descrizione: •Tortorici - San Salvatore di Fitalia (25 min, 15 km) Lasciandoci Tortorici alle spalle, costeggiamo il torrente sulla strada a scorrimento veloce, fino a giungere al bivio per San Salvatore, sulla sinistra. Seguiamo la strada in salita fino al paese che si trova sulla sommità del monte. • San Salvatore di Fitalia - SS 113 (25 min, 15 km) Tornati al torrente, continuiamo a costeggiarlo fino ad incrociare la SS 113. Lungo il tragitto incontriamo la deviazione per la stretta di Longi. Comuni visitati: San Salvatore di Fitalia caratteri: piccolo borgo molto panoramico da cui si domina la valle del Fitalia e si scorge il mar Tirreno potenzialità: paese albergo, in virtù della panoramicità 37 a b SP - Stretta di Longi tipo: strada sterrata condizioni: buono tempo: 30 min a piedi (2,5 km) descrizione: dalla strada a scorrimento veloce, si discende nel torrente che si risale per alcune centinaia di metri in direzione di Longi. Si lascia l’auto e si prosegue a piedi per circa un quarto d’ora. Guadato il torrente (fiume di Longi) ci si ritrova tra le alte pareti rocciose della stretta. Situazioni di degrado: x non c’è un percorso segnalato e c’è una scarsa accessibilità. Se il torrente è in piena il guado è impossibile. L’ultimo tratto del percorso è da improvvisare. Emergenze ambientali: • La stretta di Longi: suggestiva gola lungo il torrente di Longi, già Sito di Interesse Comunitario (SIC). Tortorici - portella Mitta - lago Pisciotto - lago Trearie tipo: strada asfaltata + sterrata condizioni: buono tempo: 25 min in auto (17 km) + 80 min a piedi (7 km) descrizione: • Tortorici - portella Mitta (25 min in auto , 17 km) si sale oltre Tortorici lungo una ripida e tortuosa strada asfaltata fino ad incrociare l’inizio della dorsale in località portella Mitta. Ci si può dirigere verso Floresta o seguire la dorsale in direzione Monte Soro. • Portella Mitta - lago Pisciotto/lago Trearie (80 min a piedi , 7 km) Il primo tratto è asfaltato, molto aperto, senza boschi. Lungo il percorso si incontrano diverse deviazioni. Le più interessanti sono quelle per il lago Pisciotto ed il lago Trearie. Entrambe due laghi di quota, importantissimi punti di sosta per gli uccelli in migrazione e siti di nidificazione per lacune specie acquatiche. Il più interessante è Lago Trearie, per la sua ampiezza e perchè si trova in un invaso naturale. Peccato il vandalismo dei fuoristrada che ne ha trasformato le sponde in campi arati. Situazioni di degrado: x il grave dissesto intorno e dentro ai laghi, causato dai fuoristrada. Emergenze ambientali: • Lago Pisciotto • Lago Trearie Lago Trearie in veste invernale; visibili le tracce dei fuoristrada. La strada sterrata che porta alla stretta di Longi Lago Pisciotto. 38 SP - cascata del Catafurco SS 113 - Longi - Galati Mamertino - Tortorici B Tortorici Castell’Umberto - Ucria C Tortorici - S. Salvatore di Fitalia - SS 113 a SP - Stretta di Longi b Tortorici - dorsale c SP - cascata del Catafurco Condizioni del fondo stradale Emergenze ambientali: • L’antico borgo di Molisa • La cascata del Catafurco A Percorsi biotici (bici, piedi, cavallo) Situazioni di degrado: x il percorso dissestato, il sentiero finale di difficile percorrenza, scarsissima la segnaletica. Percorso Punti di sosta attrezzati tipo: strada sterrata condizioni: sconnessa tempo: 30 min a piedi (2,5 km) descrizione: subito dopo aver attraversato il fiume Milè in direzione Galati è un bivio segnalato dal Comune con indicazione “Cascata del Catafurco”. Si percorre lo sterrato a fianco del torrente, in mezzo alle vacche. A metà del percorso si attraversano i ruderi dell’antico borgo pastorale di Molisa. Man mano che ci si inoltra il paesaggio si fa sempre più spettacolare con gli alti fianchi della valle che si stringono. Si lascia la macchina e si percorrono 10 minuti a piedi. Il sentiero è dissestato da recenti frane. Si guada il torrente e ci si trova dinnanzi ad una cascata di circa 12 metri di altezza. Accessibilità dalla viabilità principale Qualità dei percorsi: panoramicità (a mezza costa, sul torrente), gastronomia ** *** - *** i centri storici, il borgo di Castanea, gastronomia *** - - *** il torrente Fitalia, il panorama che si gode da San Salvatore *** - - *** la Stretta, percorso per giungervi (lungo il torrente, sotto la montagna) ** - ** * panorama di grande respiro, aree umide (uccelli in migrazione), bellezza del paesaggio, botanica *** ** **** * il borgo Molisa; la cascata spettacolare, camminare lungo e dentro il torrente *** *** *** ** Caratterizzazione del percorso 40 Elementi di riferimento Attrattiva ambientale Attrattiva panoramica Attrattiva culinaria La suggestiva cascata del Catafurco. Comune Edifici storici Qualità dei centri urbani: Potenzialità per borgo albergo c Longi il Castello *** ** *** **** ** Galati Mamertino Centro Museografico Polivalente ** ** * *** *** Tortorici Centro di Storia Patria dei Nebrodi “S. Franchina” **** *** ** *** *** Castell’Umberto antico borgo di Castanea ** ** ** ** ** Ucria Centro Internazionale di Etnostoria *** ** *** *** ** ** ** * *** ** S. Salvatore di Fitalia - 41 Ambito territoriale 2 Ambito territoriale 2 Comuni di: San Marco d’Alunzio, Alcara li Fusi, Militello Rosmarino, San Fratello, Cesarò, San Teodoro Gli itinerari: A a b c San Fratello - Cesarò - San Teodoro San Marco d’Alunzio - Portella Gazzana - Portella Scafi la dorsale: Portella Scafi - Portella della Miraglia Lago Maulazzo - Militello Rosmarino Gli interventi PIT: 26 Interventi per la destinazione ad attività culturali del complesso monumentale Badia Grande, nel Comune di S.Marco d’Alunzio 17 punto di osservazione attrezzato del grifone nel Comune di Militello Rosmarino 27 Recupero e valorizzazione di antichi mulini alimentati dal torrente Stella nel territorio di Alcara li Fusi 28 Recupero e riqualificazione dell’antico borgo pastorale “Borgo Stella” nel territorio di Alcara li Fusi 35 Restauro e riuso di Palazzo Zito, nel Comune di Cesarò, da adibire a museo - laboratorio della conoscenza e del paesaggio dei Nebrodi 34 Recupero del fabbricato ex Acli di località Muto a San Fratello, da adibire a centro di documentazione e scuola di formazione residenziale 17 Area attrezzata di Cicogna (2,7 ha); area attrezzata e roulotte di portella Bufali (0,3 ha), nel Comune di Cesarò 43 A San Fratello - Cesarò - San Teodoro tipo: strada statale condizioni: buono il fondo, tortuoso il primo tratto tempo: 80 min in auto (51 km) descrizione: Si parte da Sant’Agata. Si raggiunge San Fratello, in posizione di rilievo. Si attraversano bellissimi boschi di quercie e lecci (la lecceta SIC) fino a giungere a Portella Miraglia da cui parte la dorsale nelle due direzioni. Lungo la strada si incontrano fabbricati oggetto di interventi di recupero da parte del Parco. In particolare: una colonia estiva per bambini (Villa De Angelis) ed un ex vivaio della forestale che potrebbe diventare un bellissimo laboratorio educational. Gli interventi sono contenuti nel Programma Triennale del Parco. Lungo la strada è anche il fabbricato ex ACLI e l’area ricreativa Ciccaldo (PIT). Comuni visitati: San Fratello caratteri: Borgo storico ricco di preziosi monumenti; posizione panoramica; raggiungibile con una tortuosa strada da S. Agata. Non ha la stessa visibilità di San Marco; paese del cavallo e del folklore potenzialità: paese che potrebbe fare sistema con Cesarò, con la SS 289 (asse educational) e Monte Soro; borgo albergo Cesarò caratteri: paese affacciato sul versante Sud del Parco a ridosso della SS 120, caratteristici i ruderi del castello sulla sommità del paese potenzialità: porta meridionale del Parco, asse educational con San Fratello e Monte Soro San Teodoro caratteri: piccolo centro accanto a Cesarò potenzialità: può far sistema con Cesarò, gode di un affaccio panoramico e dell’accessibilità dalla SS 120. Emergenze ambientali: • La lecceta di San Fratello: fitto bosco secolare di lecci, dall’alto valore ambientale, sotto il quale trovano rifugio la fauna selvatica del Parco. Sito di Interesse Comunitario. 45 a San Marco d’Alunzio - Portella Gazzana - Portella Scafi tipo: percorso in quota sulle Rocche del Crasto condizioni: sterrato, ben mantenuto, muretti e tratti di pavimentazione in pietra tempo: 215 min a piedi (18 km) descrizione: • S. Marco - Portella Gazzana (135 min,11 km) Si parte da San Marco, ci si arrampica sulle Rocche che si percorrono in quota. Spettacolare. Lungo il percorso sono fontanili e punti di ristoro e sosta. Dal percorso partono diramazioni asfaltate per Alcara (25 min, 2 km), Longi (15 min, 1 km). • Portella Gazzana - Portella Scafi (85 min, 7 km) Arrivati a Portella Gazzana, si trova una trattoria - albergo con maneggio, noleggio mountain bike. Accanto è in costruzione un centro informativo del parco.Si incrocia una strada asfaltata che porta a Longi ed Alcara li Fusi. Si attraversa poi il Bosco di Mangalaviti. Al suo interno sono le case Mangalaviti, un complesso di edifici in via di ristrutturazione (visite, escursioni). C’è un percorso educational nel bosco che ne percorre circolarmente un tratto; il percorso è sterrato ed è fiancheggiato da staccionate in legno. Il percorso si conclude con l’incontro della dorsale. Comuni visitati: San Marco d’Alunzio caratteri: alta visibilita, si colloca sulla vetta di un monte; panoramicità; centro storico molto curato di qualità; partenza per vari percorsi; strutture sportive potenzialità: possibile porta del parco, borgo albergo Alcara li Fusi caratteri: insieme a Longi è il paese delle Rocche del Crasto; piccolo centro urbano; sede di un centro del Parco; facilmente raggiungibile dalla SS 113 attraverso il centro di Militello Rosmarino; è ricca d’acqua (c’è un progetto di imbottigliamento); le aree ricettive sono previste nella limitrofa zona D potenzialità: insieme a Longi potrebbe essere il punto base per le visite e le escursioni alle Rocche; attraverso la vicina dorsale si collega a tutto il resto del Parco; è il sito di reintroduzione del Grifone. Emergenze ambientali: • Le Rocche del Crasto: spettacolare formazione rocciosa; vi nidificano l’aquila reale ed il grifone, in via di reintroduzione • Bosco e case di Mangalaviti Situazioni di degrado: x a Portella Gazzana c’è la discarica, esaurita, di Longi; è visibile dalla strada x il fondo stradale del percorso è dissestato dal passaggio dei fuoristrada x la zona A di Parco confina direttamente con zone ”libere”. Le Rocche del Castro con lo sfondo delle isole Eolie. Borgo Stella, sulle pendici delle Rocche del Castro. 46 47 Caratterizzazione del percorso Percorsi biotici (bici, piedi, cavallo) Condizioni del fondo stradale A centri storici, future aree educational, connessione N – S del Parco, Monte Soro, la lecceta di San Fratello *** *** - *** Panoramicità (in quota, a 360 gradi), le rocche del Crasto, geologia, l’aquila reale ed il grifone, il bosco di Mangalaviti ** **** *** ** i due laghi Cesarò e Maulazzo, i grandi spazi attrezzati intorno ai laghi, birdwatching, i diversi tipi di bosco,la ricchezza botanica *** *** *** * camminare nel bosco ** * ** ** San Fratello - Cesarò - San Teodoro a San Marco d’Alunzio - Portella Gazzana - Portella Scafi Emergenze ambientali: • Il Biviere di Cesarò • Lago Maulazzo • Monte Soro b Situazioni di degrado: x il turismo “domenicale” determina una forte pressione antropica che necessita di opportune forme di controllo per prevenire il degrado dei laghi x il fondo stradale del percorso è dissestato dal passaggio dei fuoristrada. la dorsale: Portella Scafi - Portella della Miraglia c Lago Maulazzo - Militello Rosmarino Comuni visitati: Militello Rosmarino Comune Elementi di riferimento San Marco d’Alunzio museo della cultura e delle arti bizantine e normanne, campo sportivo Alcara li Fusi sede del Parco Militello Rosmarino caratteri: piccolo comune di fronte alle Rocche del Crasto, lungo la strada S. Agata - Alcara li Fusi potenzialità: terrazza sul torrente Rosmarino e le Rocche del Crasto. Il panorama è deturpato dalla presenza di un’enorme cava di fronte al paese Situazioni di degrado: x il torrente Rosmarino è imbrigliato fino ad Alcara (setti trasversali di calcestruzzo) x all’ingresso del torrente, di fronte a Militello ci sono due cave a cielo aperto in attività. 48 - Attrattiva culinaria tipo: percorso nel bosco condizioni: sterrato tempo: 110 min a piedi (9 km) descrizione: percorso largo, poco panoramico. Si parte da Lago Maulazzo e si scende verso Militello Rosmarino. Si affianca il torrente Rosmarino. Attrattiva panoramica Lago Maulazzo - Militello Rosmarino Attrattiva ambientale Qualità dei centri urbani: Edifici storici c Percorso Punti di sosta attrezzati tipo: percorso intorno a Monte Soro, in piano, nel bosco (faggi, quercie...) condizioni: sterrato, ben mantenuto, muretti e tratti di pavimentazione in pietra tempo: 145 min a piedi (12 km) descrizione: percorso largo, molto frequentato dai fuoristrada, meta di turismo domenicale. Il percorso si svolge per lo più in mezzo al bosco che a tratti si apre lasciando spazio a zone umide e a pascoli. Si incontrano il Biviere di Cesarò e Lago Maulazzo. Ampi specchi d’acqua, importanti luoghi di sosta per gli uccelli in migrazione. Soprattutto Lago Maulazzo è attrezzato con aree di sosta e “ricreazione”. A Portella Miraglia si incontra la SS 289. Dall’incrocio parte un percorso per Monte Soro sulla cui sommità sono antenne ed una caserma dei carabinieri. All’incrocio c’è una trattoria - rifugio. Qualità dei percorsi: Accessibilità dalla viabilità principale la dorsale: Portella Scafi - Portella della Miraglia Potenzialità per borgo -albergo b *** *** * **** *** * ** *** **** ** * * * ** ** San Fratello centro civico, santuario Normanno *** *** ** *** *** Cesarò i ruderi del Castello *** ** ** *** *** ** * * *** * San Teodoro - 49 Ambito territoriale 3 Ambito territoriale 3 Comuni di: Caronia, Capizzi, Mistretta, Reitano, Santo Stefano Gli itinerari: Caronia - Capizzi SS 120 - Mistretta - Reitano - Santo Stefano di Camastra Caronia - Torrente di Caronia - Caronia Portella dell’Obolo - caserma Moglia SP 168 - bosco della Tassita SS 117 - lago Urio Quattrocchi Gli interventi PIT: 30 Interventi di recupero e riqualificazione dell’ex Mulino Comune alimentato dal torrente Caronia e sistemazione del sentiero di accesso 19 Itinerario escursionistico attrezzato Canneto - Portella Calcara - Croce di S. Stefano nel territorio del Comune di Caronia 21 Recupero dell’ex collegio di Maria nel centro storico di Capizzi da destinare a Centro di ospitalità giovanile e servizi del Parco 17 Area roulotte, campeggio, area attrezzata di Orto Noceri, nel Comune di Capizzi 20 Riqualificazione ambientale del laghetto Urio - Quattrocchi e realizzazione di un sentiero natura attrezzato fruibile anche da portatori di handicap 22 Progetto testuggini: interventi di tutela della biodiversità, Comune di Mistretta 33 Strada rurale vicinale di Acquasanta - Portaro - Bafi - Laccaretta - Salamone - Gelso nel territorio di Mistretta 31 Itinerari turistici integrati nel Comune di Reitano: interventi di recupero architettonico del centro storico 32 Restauro e riuso del Palazzo Portera destinato ad ospitare la collezione naturalistica del Parco, nell’ambito del Museo regionale di Mistretta 51 A Caronia - Capizzi tipo: strada provinciale condizioni: buone tempo: 50 min in auto (33 km) descrizione: ci si arrampica agevolmente dalla SS 113, o dalla frazione di Caronia Marina. Dal paese si può scendere e costeggiare il torrente o proseguire per la SP 168. La strada attraversa densi boschi di sughere, faggi, lecci. Lungo la strada è il Castello dell’Impallaccionata, palazzo signorile dei primi del novecento con ampio cortile; in corso di ristrutturazione da parte dei proprietari. A Portella dell’Obolo, in cui c’è un’area ricreativa, si incontra la dorsale nelle due direzioni. Si fiancheggiano sontuosi boschi di acero e si giunge a Capizzi. Si prosegue e si giunge presto alla SS 120. A Est si prosegue per Cerami (unico comune della provincia di Enna nel Parco), a Ovest ci si inoltra verso Mistretta. Comuni visitati: Caronia caratteri: ospita la sede legale del Parco; borgo arroccato su di un pizzo; non facile la circolazione interna; è il comune che possiede la più ampia superficie boscata della Sicilia; la SP 168 non è una strada frequentata; c’è un museo polivalente; in cima al borgo c’è un palazzo - castello di proprietà privata potenzialità: altra possibile porta del parco soprattutto se legata al torrente Caronia ed ai bellissimi boschi del suo entroterra. Il Castello avrà destinazione ricettiva Capizzi caratteri: borgo nell’entroterra; panoramico; isolato; più vicino alla SS 120 che comunque ha perso l’importanza che aveva in passato (oggi, circolazione tra comuni limitrofi); il paesaggio in quest’area è spoglio potenzialità: la secolare cultura della pastorizia e delll’allevamento; i boschi di acero Emergenze ambientali: • I boschi di Caronia: il comune con la più ampia superficie boscata della Sicilia; ospita alcune tra le specie arboree più significative del Parco tra cui sughere, cerri, lecci e faggi. Situazioni di degrado x la prima parte del torrente Caronia è cementificata x di fronte a Capizzi c’è un’area di nuova, disordinata espansione che occupa l’intero fianco di una collina. 53 B a SS 120 - Mistretta - Reitano - Santo Stefano di Camastra tipo: strada statale condizioni: buone tempo: 80 min in auto (54 km) descrizione: si attraversano gli altipiani nell’entroterra di Mistretta con montagne e boschi di grande pregio. Lungo la strada si incontrano diverse residenze e masserie che si prestano ad ipotesi di residenza diffusa. Poco prima di Mistretta si incrocia la dorsale. Si attraversa Mistretta e si discende verso il mare. A metà strada è Reitano. Si incrocia la SS 113 e subito si incontra Santo Stefano. Comuni visitati: Mistretta caratteri: una dei centri più grossi del Parco e storicamente il più importante; si raggiunge in 15 minuti dalla SS 113; c’è un grosso ospedale; strutture sportive ed è riferimento scolastico per la zona; esteso centro storico; palazzi e piazze importanti potenzialità: possibile nodo e portale per l’area ovest del Parco, con un bellissimo entroterra ed un centro perfetto per ipotesi di borgo albergo. Reitano caratteri: piccolo borgo che guarda il mare; ha una posizione strategica; potenzialità: attualmente è un paese che si attraversa; ma la qualità del piccolo centro storico lo candida ad ipotesi di borgo albergo (30 - 40 posti). Santo Stefano di Camastra caratteri: la città della ceramica; attraversata dalla SS 113; ha una stazione FS; avrà uno svincolo autostradale; c’è già un Centro Visite del Parco; il centro storico è curato, in particolare le botteghe della ceramica; c’è un museo della ceramica potenzialità: nodo nel sistema dei flussi; riferimento regionale per l’attività ceramica; posizione paoramica; attualmente è una città di attraversamento. Emergenze: • Le montagne di Mistretta: complessi rocciosi chiazzati di boschi endemici (lecci, faggi). 54 Caronia - Torrente di Caronia - Caronia tipo: percorso lungo il torrente condizioni: sterrato tempo: 40 min a piedi (3 km) descrizione: il primo tratto costeggia la foce del torrente, oggetto di pesanti interventi di cementificazione ed attualmente sede dei cantieri per la costruzione dell’autostrada; inoltrandosi il torrente ritrova la sua naturalità tra rocce, gole e vegetazione lussureggiante. Nel punto in cui il percorso svolta per tornare verso Caronia (incontrando la SS 168), si trova il mulino oggetto di PIT. Notevole. Il percorso è adatto ad essere affrontato sia a cavallo che in mountain bike. Lungo il torrente si potrebbe praticare trekking e torrentismo. Emergenze ambientali: • Il torrente di Caronia Situazioni di degrado x i cantieri dell’autostrada. Tutti i torrenti e le fiumare della zona ospitano questi cantieri, finalizzati alla costruzione di viadotti e svincoli autostradali x il primo tratto del fiume è cementificato. b Il torrente Caronia e la strada per il mulino comune. Portella dell’Obolo - caserma Moglia tipo: percorso attraverso il bosco condizioni: sterrato tempo: 20 min a piedi (1,5 km) descrizione: da Portella dell’Obolo si percorre un tratto di dorsale verso Ovest, Si svolta subito a destra e ci si inoltra nel bosco. Il percorso è fiancheggiato da opere di contenimento in legno. Il bosco si apre su di un vasto pianoro dominato dalla caserma Moglia. La caserma è oggetto di lavori di ristrutturazione che la trasformeranno in un’ importante struttura di supporto all’escursionismo anche a cavallo. Un cortile nel centro storico di Reitano. Emergenze ambientali: • La caserma Moglia I prati ed i boschi di fronte alla caserma Moglia. 55 Condizioni del fondo stradale ** ** *** a camminare lungo il fiume, la bellezza del corso del torrente, il mulino Caronia - Torrente di Caronia - Caronia *** - **** ** b gli ambienti prativi che si stendono di fronte alla caserma, camminare nel bosco *** *** *** ** unicità botanica del tasso, camminare nel bosco *** ** *** ** le suggestive montagne di Mistretta, il prezioso ambiente umido del lago SS 117 - lago Urio Quattrocchi ** *** *** * Comune Elementi di riferimento Caronia sede del Parco, Museo del Bosco, Castello Capizzi Mistretta Reitano Santo Stefano di Camastra Museo civico, Museo regionale delle tradizioni agro - silvo - pastorali, ospedale centro visite del Parco, Museo della ceramica, Lago Urio Quattrocchi. Sul fondo, il canneto, dimora di uccelli acquatici. 56 57 Attrattiva culinaria Qualità dei centri urbani: Attrattiva panoramica Situazioni di degrado: x fondo stradale dissestato x la pressione antropica intorno al laghetto che, a causa della fragilità del suo ecosistema, è minacciato dal turismo domenicale. **** i centri storici, attraversare le belle montagne di Mistretta, SS 120 - Mistretta l’ingresso della dorsale, il Reitano - Santo Stefano laghetto Quattrocchi, le ceradi Camastra miche di Santo Stefano B d Emergenze ambientali: • Lago Urio Quattrocchi: specchio d’acqua ampliato artificialmente che nel tempo si è trasformato in un importante biotopo umido che ospita uccelli acquatici e la tartaruga palustre. Percorsi biotici (bici, piedi, cavallo) Caronia - Capizzi SP 168 - bosco della Tassita tipo: percorso in quota Sulla sinistra, un esemplare di Taxus baccata. condizioni: sterrato tempo: 25 min. a piedi (2 km) descrizione: ampio percorso da cui si ammirano le montagne ed i boschi di Mistretta; attrezzato con area per la sosta. Proseguendo oltre il lago ci si inoltra nella dorsale. Il laghetto è dotato di aree per la sosta, il gioco, la ricreazione. *** i boschi di Caronia, il castello dell’Impallaccionata, attraversamento N - S del Parco c SS 117 - lago Urio Quattrocchi * A Portella dell’Obolo caserma Moglia d Punti di sosta attrezzati Situazioni di degrado x gli esemplari di tasso sono spesso vandalizzati per uso decorativo ** Caratterizzazione del percorso Attrattiva ambientale Emergenze ambientali: • Il bosco della tassita: unica presenza in Sicilia di questa pianta, dalle belle bacche rosse. ** Percorso Edifici storici tipo: percorso in mezzo al bosco condizioni: sterrato, ben mantenuto tempo: 30 min a piedi (2,5 km) descrizione: lungo la SP 168 si incrocia la dorsale. C’è un’area ricreativa. Ci si inoltra nel bosco. Si prosegue lungo la dorsale fino ad incrociare un altro percorso sulla destra che si inoltra nel bosco della tassita (esemplari di taxus baccata in mezzo ai faggi). Accessibilità dalla viabilità principale Qualità dei percorsi: SP 168 - bosco della Tassita Potenzialità per borgo -albergo c ** *** * *** ** ** *** * *** ** **** **** ** *** *** *** * * ** ** *** *** * *** *** Ambito territoriale 4 Ambito territoriale 4 Comuni di: Motta d’Affermo, Pettineo, Castel di Lucio, Tusa Gli itinerari: SS 113 - Motta d’Affermo - Pettineo - Castel di Lucio - Mistretta SS 113 - Parco dell’Halaesa - Tusa Gli interventi PIT: 23 Parco territoriale archeologico della Valle dell’Halaesa dei Comuni di Motta d’Affermo, Castel di Lucio, Pettineo e Tusa 59 A SS 117 - Motta d’Affermo - Pettineo Castel di Lucio - Mistretta tipo: strade intercomunali condizioni: buono il fondo; tortuose tempo: 70 min in auto (47 km) descrizione: • SS 117 - Motta d’Affermo (17 min, 12 km) Dalla statale SS 113 si sale verso Mistretta lungo la SS 117, superato Reitano, si svolta a sinistra e si percorre una strada in quota dalla straordinaria vista sul mare. Si raggiunge Motta che gode di una vista a 360 gradi sull’intorno. • Motta d’Affermo - Pettineo - Castel di Lucio (33 min, 22 km) Da Motta si discende a valle. A fianco del torrente di Tusa è un rilievo sulla cui sommità è arroccato il comune di Pettineo. Da qui proseguiamo attraversiamo il torrente e risaliamo fino a giungere a Castel di Lucio. • Castel di Lucio - Mistretta (23 min, 15 km) Ci si inerpica per una lunga strada tortuosa che ci porta alle spalle di Mistretta. Da qui possiamo tornare sulla SS 113 o proseguire per la SS 120. Le montagne intorno a Motta d’Affermo viste dal centro storico. Comuni visitati: Motta d’Affermo caratteri: in cima ad una montagna, domina tutto il territorio intorno. E’ un piccolo comune con un centro storico in pietra in abbandono ma discretamente conservato. La vista spazia dalle Eolie sino a Palermo potenzialità: per le sue qualità panoramiche e l’abbandono in cui versa il centro storico si presta a ipotesi di borgo albergo. Pettineo caratteri: piccolo Comune, a fianco del torrente di Tusa, con un discreto centro storico potenzialità: punto di sosta lungo ipotetici percorsi verso l’interno del territorio. Il paese di Pettineo e la valle della Fiumara di Tusa. babilmente legato alla valorizzazione del Parco dell’Halaesa. Condizioni del fondo stradale caratteri: grosso borgo sulla sommità di un monte. È come Caronia e San Marco un paese avamposto sul mare. Il bel centro storico è circondato da un mediocre anello di espansione cotemporanea. potenzialità: è il centro più grosso nella zona, pur soffrendo anch’esso d’isolamento. Il suo futuro è pro- *** - - *** parco archeologico *** *** *** *** A SS 113 Motta d’Affermo Pettineo - Castel di Lucio - Mistretta B Tusa panoramicità, a mezza costa tra mare e montagna Caratterizzazione del percorso SS 113 - Parco dell’Halaesa - Tusa Qualità dei centri urbani: Comune Motta d’Affermo Edifici di riferimento - *** *** ** **** ** Pettineo torre quattrocentesca ** ** ** ** ** Castel di Lucio torre quattrocentesca ** *** ** ** ** Tusa edifici ricettivi nel Parco dell’Halaesa *** *** * *** ** Coperture precarie a protezione degli scavi dell’area archeologica del Parco dell’Halaesa. 62 Attrattiva culinaria Comuni visitati: Percorso Percorsi biotici (bici, piedi, cavallo) stradina asfaltata, affiancata da cipressi e muretti a secco. In cima è il centro accoglienza del Parco e la partenza del percorso di visita. Proseguendo si giunge invece sulla sommità del monte e si entra a Tusa. Qualità dei percorsi: Attrattiva panoramica tipo: strada intercomunale condizioni: buono tempo: 15 min in auto, 10 km descrizione: in prossimità di Castel di Tusa, si svolta a sinistra e ci si arrampica sul fianco della montagna. A metà altezza si incontra l’ingresso dell’area Parco Archeologico dell’Halaesa. Si percorre una punti di sosta attrezzati SS 113 - Parco dell’Halaesa - Tusa Attrattiva ambientale B Edifici storici Situazioni di degrado: x abbandono dei centri abitati da parte della popolazione x degrado del patrimonio edilizio causa abbandono x isolamento geografico; il centro di riferimento per sanità e scuola è Mistretta. Emergenze ambientali: • Parco dell’Halaesa: area archeologica con i resti di un insediamento fortificato risalente al IV sec. a.C.. Situazioni di degrado: x il Parco è abbandonato a se stesso, manca di informazione, segnaletica, le infrastrutture archeologiche sono fatiscenti x il saccheggio archeologico cui è soggetto il territorio ed in particolare il Parco x i lavori per il viadotto autostradale che hanno deturpato l’ingresso della fiumara (di fronte al parco archeologico). Accessibilità dalla viabilità principale caratteri: piccolo Comune con un discreto centro storico; molto isolato potenzialità: punto di partenza per percorsi lungo la parte interna della fiumara di Tusa. Potenzialità per borgo albergo Castel di Lucio 63 3 L ’ I D E A F O R Z A D E L P R O G E T T O Riflettere sulla natura del Parco 67 La natura del programma 71 La qualificazione del programma 73 Macro progetti ordinatori 79 Struttura logistica operativa dei progetti 81 Articolazione delle Azioni di Progetto: nodi e percorsi catalitici 83 Definizione degli interventi 84 64 65 Riflettere sulla natura del Parco Con la costituzione del Parco, articolato in 21 Comuni situati nella zona dei Monti Nebrodi, la Regione Siciliana riconosce e vuole rivalutare un sistema complesso di culture, storie, ambienti, nel momento in cui è in discussione la storica articolazione gerarchica di ogni territorio e, con questa, il rapporto che si istituisce fra uomini ed ambiente. Tradizionalmente il parco è letto come un baluardo di difesa (dell’ambiente, della cultura, dell’economia, ecc.), funzionale a una strategia di conservazione e tutela; ma da chi deve difendersi il parco? Bisogna constatare che il parco è tradizionalmente letto come un elemento di conservazione a fronte di un potente fattore storico di aggressione costituito dalla civiltà urbana. Ma quest’ultima è oggi in crisi, perché la natura prevalentemente mercantile della sua cultura, privilegiando i benefici reddituali di breve momento, ha generato costi insopportabili in termini di consumo di patrimonio e di distruzione del sistema complesso di sedimentazioni culturali su cui si basa la creatività di una società. Questa crisi è stata intuita in anticipo da una serie di pensatori: lo storico Carlo Maria Cipolla, in “La quarta rivoluzione” rileva lo spostamento culturale ed economico che si sta registrando, a seguito dell’ultima rivoluzione post industriale, dall’area europea-nordamericana verso quella del Pacifico, da cui due quesiti: ritorneremo barbari, ossia nella situazione in cui eravamo prima della rivoluzione del mercante? Ed ancora: la nuova rivoluzione sociale ed economica sarà ancora dominata dalla civiltà urbana? Il filosofo Zumthor, nel suo Babele, invita a riflettere sulle due categorie che hanno dominato la nostra civiltà, i babelici, di cui sottolinea la volontà di piegare le risorse alla progettualità “artificiale” dell’uomo urbano, ed i nomadi, che storicamente hanno perseguito una filosofia di convivenza con la terra, per evidenziare l’ampio spettro di contraddizioni aperto dai comportamenti dei babelici e le fragilità dei secondi a fronte dell’arroganza dei primi. Lo storico Thuillier, in “L’implosione dell’occidente”, sottolinea la povertà culturale della visione ‘mercantile’ del borghese artefice della città industriale, il quale ha piegato le risorse della terra alle sue esigenze di breve momento, incurante della cultura dei “paysan”. Da cui la tutela del paesaggio come riserva indiana della tutela dei paesani. 67 LE CATEGORIE DEL PIT NEBRODI SECONDO IL PARADIGMA DELLA SOSTENIBILITÀ Gli architetti dell’EASE, una rete che raccoglie le più importanti facoltà di architettura, sottolinea come l’azione dei progettisti nell’epoca industriale, sia paragonabile a quella di cowboy che hanno colonizzato la campagna, incuranti delle regole biologiche della terra, fingendo che le sue risorse fossero illimitate. Da queste brevi citazioni si ricostruisce la genesi del parco come antidoto all’aggressione dell’urbano, in un’epoca in cui le risorse ambientali erano ritenute infinite, la cultura del reddito immediato non era in discussione, ed il turista viveva il suo confronto con l’ambiente come una “full immersion” mordi e fuggi nella naturalità, a condizione che gli venissero garantiti tutti i comfort del suo essere urbano. Ma questa visione dell’ambiente come “riserva” è oggi in discussione, come è in discussione la cultura, civica e produttiva, del borghese urbano. Infatti l’ambiente è divenuto un bene patrimoniale raro, non solo da difendere, ma da implementare, a favore della sopravvivenza delle generazioni non solo future, ma anche attuali, l’accumulazione di conseguenza deve essere computata al netto delle risorse consumate. Uno scenario che mette in discussione la storica cultura del mercante e avvia un processo complesso e a trame sottili di rivalutazione delle culture “patrimoniali” divenute minoritarie a seguito della rivoluzione industriale. Questa riflessione non vuole portare all’illusione di romantiche rivincite della campagna verso la città, di cui il parco sarebbe il luogo di eccellenza, ma aiuta a definire una componente essenziale dell’idea forza costituita dalla rilettura del ‘valore’ del parco. Ossia il parco come campo di sperimentazione di politiche patrimoniali, tese alla rivalutazione di fattori irriproducibili grazie alla riattualizzazione delle culture, sociali ed economiche, che insistono sul suo territorio. Da questo punto di vista il parco propone un’agenda di politiche e di interventi, non tesi alla sola conservazione, ma all’avvio di un attivo scambio di esperienze con la cultura dell’urbano. Il parco, in sintesi, come spazio catalitico, manifesto di nuovi livelli di socialità, finalizzati a una visione patrimoniale dello sviluppo, in cui l’evento turistico è inteso come momento educational in cui la rivalutazione della cultura del “paesano” avvia una nuova dialettica con la cultura dell’urbano. Alla luce di tutto ciò, gli enti locali e le forze sociali hanno sviluppato l’ipotesi progettuale del PIT con l’idea forza di realizzare, rendere identificabile e visibile un “Distretto Turistico Rurale Integrato dell’area Nebrodense”, i cui elementi fondativi si basano su: • rivalutazione della cultura materiale del territorio dei Nebrodi; • incentivazione di un uso sostenibile delle risorse che determinano la specificità del luogo, nella convinzione che solo attraverso la loro mobilitazione è possibile la loro tutela e riproduzione 68 69 nel tempo. Inoltre, un uso sostenibile consente di ridurre i costi sociali del mantenimento delle risorse, poiché parte La natura del programma di questi gravano direttamente sui loro utilizzatori diretti (imprenditori e consumatori); È noto come lo stato di crisi del territorio e dei suoi criteri consolidati di gestione abbiano avuto • costruzione di intense relazioni sul territorio fra operatori come risposta, a partire dagli anni ’90, il paradigma della sostenibilità. Esso è incentrato: (i) sulla pubblici, parti sociali ed economiche, volte a creare una rivalutazione del patrimonio naturale, come fonte primaria di ricchezza, in quanto in questa cate- strategia di valorizzazione comune e, di conseguenza, le goria troviamo le risorse irriproducibili, o riproducibili a lungo momento, il cui depauperamento è esternalità positive necessarie a bilanciare il maggior costo destinato a compromettere la vita del pianeta, (ii) sulla riflessione sul capitale fisico, ossia di tutte derivato dall’uso sostenibile delle risorse; quelle variabili reddituali che compongono il reddito di un contesto, che deve essere valutato al • rafforzamento dell’identità e dell’immagine dell’area dei netto delle risorse irriproducibili consumate, (iii) sulla rivalutazione delle risorse umane, dalla cui Nebrodi presso cittadini ed operatori economici, anche cultura e organizzazione dipendono le scelte condivise orientate a una maggiore vivibilità. esterni all’area, per favorire una politica di valorizzazione È questo un modello sostanzialmente diverso da quello ‘industriale urbano’ che punta alla mas- dell’area e dei suoi prodotti, basata sulla differenziazione simizzazione del capitale fisico, grazie allo sfruttamento del capitale naturale e all’organizzazio- qualitativa del territorio e delle sue produzioni. ne gerarchica delle risorse umane. È un modello ‘globale’ di difficile gestione perché richiede di contrastare la fascinazione del reddito immediato con quella dell’incremento durevole del patrimonio, e questo ne spiega la riduttiva applicazione in chiave semplicemente “ambientale” o “verde”. È un modello che si sviluppa su base programmatica, grazie all’elaborazione dell’Agenda 21 Locale, al fine di proporre un sistema di opzioni condivise, supportate da opportune reti di relazioni, che vanno dal locale al globale. Esso si basa sull’interazione, e da questo punto di vista è un modello olistico, destinato a generare un sistema circolare di relazioni, sia all’interno del patrimonio naturale che delle risorse umane. Il paradigma della sostenibilità viene assunto nella sua interezza da questo PIT, il quale è organizzato secondo le regole dell’Agenda 21, che divengono il riferimento per la costruzione della filosofia degli interventi e per il modello gestionale. Questo implica una caratterizzazione precisa di questo PIT. Esso parte dalla consapevolezza che: • l’impronta ecologica di questo territorio (ossia il rapporto fra risorse disponibili e consumate) è ampiamente positiva, da questo punto di vista esso è un generatore ed esportatore di ricchezza “ambientale” almeno per l’intero territorio siciliano; • il suo patrimonio naturale, nelle componenti fisiche e storiche, costituisce un sistema olistico 70 71 da potenziare e non solo da preservare; • il capitale fisico, ossia le operazioni reddituali dovranno minimizzare il consumo di risorse patrimoniali, ed essere indirizzate al rafforzamento delle risorse umane; • le risorse umane dovranno essere considerate al fine di: - aumentare il livello delle conoscenze, di promuovere iniziative economiche ecocompatibili e un sistema di gestione realmente condiviso; - sfruttare pienamente le risorse del capitale culturale, costituito dall’insieme delle conoscenze, competenze, valori e tecniche sviluppate sul territorio. Queste consapevolezze portano all’elaborazione di un programma le cui regole possono essere così definite: • nella filosofia della so-stenibilità l’Ente Parco è inteso come il soggetto coordinatore di un sistema circolare di scelte aperte ai contributi di tutte le parti sociali, esso non gestisce dall’alto delle scelte, ma è il coordinatore di un Forum civico, teso ad attivare un sistema olistico di relazioni, il cui scopo è pervenire a scelte condivise; • l’implementazione delle conoscenze è lo scopo primario delle azioni che si propongono, da questo punto di vista il turismo è inteso come un attivo sistema di scambio fra culture diverse; • gli interventi proposti devono tendere ad aumentare l’impronta ecologica del parco e devono intendersi come un ‘manifesto’ delle opportunità culturali che il territorio, biotico e abiotico, dei Nebrodi ha costruito nella sua storia. • le azioni reddituali sono sempre considerate al netto del consumo di risorse irriproducibili, ossia non devono consumare patrimonio. La qualificazione del programma Innovare le relazioni fra i soggetti per la condivisione delle scelte La visione dell’Ente Parco come coordinatore di un tavolo circolare cui partecipano i soggetti, formali e informali, che costituiscono la comunità dei Nebrodi, implica l’attivazione di un processo capace di stimolare un tessuto di progetti interconnessi, capaci di coinvolgere sia gli operatori pubblici che privati, al fine di stimolare nuova cultura e nuove forme di iniziativa economica. Il fine dell’operare in modo circolare è sviluppare nuove sinergie e coesione. Attraverso le sinergie si attivano nuovi legami secondo finalità convergenti, consentendo di produrre effetti qualitativamente e quantitativamente superiori rispetto agli effetti che si avrebbero se le entità operassero disgiuntamente. Attraverso la coesione, che è funzione dell’intensità di rapporti fra soggetti diversi, si facilita la convergenza economica e sociale degli attori. L’esistenza di coesione, facilita, quindi, la creazione di sinergie. In questo processo è determinante la rivalutazione dell’ambiente culturale, in grado di esprimere valori e identità, con un ruolo speciale per la cultura organizzativa, per favorire un modo di pensare informato all’integrazione nel crescente rispetto, empatia e comprensione degli obiettivi collettivi. Questo implica che: • i progetti sono informati a una prospettiva orientata culturalmente, tesa ad attivare un interscambio culturale fra i cittadini dei Nebrodi e le diverse componenti sociali che compongono il turismo; • organizzativamente occorre sviluppare nuove sinergie fra istituzioni, settore pubblico e privato, poiché nessuno può modellare il cambiamento da solo; • i progetti dovranno quindi essere ispirati a: visione di lungo termine coniugata con capacità strategiche, volontà di lavorare con le diverse specificità locali, disponibilità ad imparare ed ascoltare; • i progetti propongono una lettura della realtà dei Nebrodi che comprende la dimensione cooperativa / collaborativa / autoriflessiva. 72 73 IL MODELLO OLISTICO PROMOSSO DAL PIT NEBRODI Per raggiungere questi scopi l’Ente Parco intende dare efficacia al suo ruolo di coordinamento: • creando gruppi di supporto con forti identità • sviluppando azioni tese a favorire il consenso, per arrivare a decisioni condivise • guadagnando confidenza usando in modo positivo i conflitti • agevolando il superamento di interessi settoriali, favorendo azioni di coordinamento • delegando responsabilità • sviluppando un percorso d’azione condiviso che faccia fronte a opposizioni e difficoltà. Sviluppare il capitale umano Nella filosofia della sostenibilità l’elemento propulsore dello sviluppo è costituito dalla valorizzazione delle risorse umane. In questo progetto il tema è declinato da tre punti di vista: il potenziamento delle conoscenze della popolazione locale. Questo obiettivo è raggiunto attraverso l’allargamento dell’offerta formativa che prevede: • una serie di azioni tese ad accrescere l’educazione ambientale dei giovani, grazie all’interscambio fra giovani locali e giovani turisti, da realizzarsi in un sistema di centri residenziali/naturali; • la riqualificazione professionale nel settore agricolo/forestale, nel settore del recupero del lavoro irregolare e per le pari opportunità; • cicli di formazione permanente indirizzati a diplomati e neurolaureati nel campo della riqualificazione del patrimonio storico-artistico; • una serie di eventi tesi a rivalutare le culture locali; il rafforzamento dell’indirizzo biocompatibile delle produzioni locali e l’aumento della pervasività della filiera economica. Nuove soglie di reddito, contabilizzate al netto dei consumi ambientali, sono perseguite attraverso azioni destinate a migliorare l’intero ciclo economico, dal momento della produzione a quello della commercializzazione. Per la produzione si intende rivalutare i prodotti locali grazie alla certificazione e all’introduzione di marchi di qualità mirati (per settore merceologico, secondo gli standard nazionali e internazionali). Per la commercializzazione si punta alla razionalizzazione del sistema e al potenziamento della visibilità, locale ed esterna, dei prodotti. Il raggiungimento di questi scopi è agevolato dalla presenza di operatori economici ed istituzionali che hanno già scelto una via di sviluppo basata sulla riscoperta delle risorse locali e che stanno mostrando una certa capacità di innovazione nel riprodurre elementi e prodotti tradizionali fortemente connessi con il territorio su mercati emergenti come quelli rappresentati dal 74 75 UNA METODOLOGIA INNOVATIVA COERENTE CON IL PARADIGMA DELLA SOSTENIBILITÀ turismo e da segmenti di alta qualità nei mercati extra locali. È questo il caso delle produzioni gastronomiche legate ai prodotti dell’agricoltura locale come il suino nero, i formaggi, i piccoli frutti; tutte produzioni che trovano una collocazione sui mercati della costa e delle produzioni artigianali locali, come le ceramiche ed i tessuti. Il raggiungimento di questi obiettivi è sostenuto dall’introduzione di un sistema di incentivi orientato a: • sviluppare la capacità tecnica e organizzativa per il raggiungimento delle certificazioni di qualità e per la razionalizzazione della filiera economica con particolare attenzione al comparto artigianale e agroalimentare; • sviluppare imprenditorialità nel settore del turismo, con particolare attenzione alla capacità di erogare nuovi servizi; • rivalutare la potenzialità delle specificità artistico-artigianali nel campo delle ceramiche e dei tessuti; • sviluppare le capacità imprenditoriali legate alla riqualificazione del patrimonio storico-architettonico; l’attivazione di azioni in rete per sviluppare l’interscambio di culture fra la popolazione locale e quella turistica con il fine anche di accrescere la cultura della legalità. Il progetto punta, oltre alla promozione turistica del contesto, alla dotazione di un sistema di luoghi “mediatori” tesi a instaurate il dialogo fra la cultura locale e quella del turista, è questo il senso del recupero di luoghi mirati di alto valore storico e ambientale, destinati a diventare nodi catalitici dell’incontro fra culture diverse, e della rete immateriale destinata a rendere interattivo questo sistema. Grazie all’interattività si rende possibile l’interscambio tra la specificità del luogo e la molteplicità di culture che intorno ad esso si intende far gravitare. Da questo punto di vista il nuovo flusso di conoscenze che si tende a sviluppare sarà orientato in modo mirato ad esaltare la cultura della legalità. Questa azione sarà praticamente supportata da un Osservatorio che, utilizzando la tecnologia SIT, coniugherà cultura nelle sue diverse declinazioni: sociale e ambientale. Implementare le risorse naturali Le risorse naturali sono il più importante patrimonio dell’area, qui troviamo i più estesi complessi boscati conservatisi in Sicilia (faggete, cerrete, sugarete, quercete, ecc.) che rappresentano oltre il 50% dei boschi naturali dell’isola e quasi il 20% del patrimonio forestale complessivo. Non meno significative sono le presenze faunistiche che nel Parco raggiungono le più elevate 76 77 concentrazioni registrate in Sicilia (165 specie di mammiferi, fra cui la vacca rossa siciliana, il suino nero e il cavallo sanfratellano, 150 di uccelli, 11 di rettili, ecc.). A queste si deve aggiun- Macro progetti ordinatori gere il paesaggio e i centri abitati, ricchi di storia, tradizioni, arte, cultura e religione da quelli medievali e moderni a quelli di epoca arabo normanna, bizantina, greco-romana, fenicea, sicula I macro progetti ordinatori sono tre e definiscono la filosofia generale e l’organizzazione di fondo e sicana. degli interventi dal punto di vista fisico e gestionale: Lo sviluppo del Parco dei Nebrodi e più in particolare dei comuni dell’area PIT deve, quindi, partire dalla rivalutazione di una antica geografia dei valori storici, territoriali, ambientali. I con- Sistema di infrastrutture per la fruizione del Parco fini naturali ed amministrativi custodiscono infatti tradizioni ed esperienze, e disegnano a scala E’ questo un progetto strategico i cui scopi sono: territoriale un contenitore di inestimabili oggetti di eccellente valore storico, archeologico, antropologico, ecc. Il paesaggio antico è tutto una presenza di segni, a scala territoriale, destinato alla trasmissione di una memoria storica da cui trarre gli elementi di rilancio dei luoghi e delle attività. Principio di questo PIT è l’innalzamento dell’impronta ecologica dell’intero sistema, da questo punto di vista il Parco è letto come bene patrimoniale dell’intera regione, in grado di generare un ‘credito’ di energia, questo risultato è raggiunto valorizzando le parti biotiche del sistema, e, nel caso di intervento su manufatti, operando su quelli storici esistenti, al fine di evitare inutili consumi di elementi ‘patrimoniali’. Il progetto offre al flusso turistico un ricco palinsesto dei valori consolidati esistenti nell’area, sia per l’ambiente naturale, che per quello insediativo. Da questo punto di vista è un invito alla riflessione su come i segni della storia e dell’ambiente possono ispirare modelli alternativi o integrativi a quelli dell’urbanità. Le diverse potenzialità della domanda turistica sono soddisfatte attraverso una strutturazione che, come si è detto, è tesa alla rivalutazione del patrimonio naturale, articolato in elementi • elevare il livello di accoglienza e comfort dei visitatori grazie ad interventi che non intaccano l’impronta ecologica dell’ambiente; • aumentare l’accessibilità e la conoscenza delle opportunità dell’ambiente grazie alla cura e all’organizzazione mirata di nuovi itinerari. Parco territoriale archeologico dell’Halaesa Questo progetto strategico si propone di gestire a livello sovracomunale le opportunità del sito archeologico integrandolo con una serie di riqualificazione di strutture esistenti nel contesto. Riqualificazione del patrimonio rurale I progetti presentati puntano ad una diffusa riqualificazione del patrimonio storico ai fini dell’ammodernamento delle strutture agricole e produttive e della riqualificazione del patrimonio edilizio da destinarsi all’ospitalità rurale. ambientali ed elementi antropici; ne discende una struttura di progetto articolata nei seguenti grandi momenti: - macroprogetti ordinatori; - struttura logistica operativa dei progetti. 79 Struttura logistica operativa dei progetti Sulla base delle potenzialità programmatiche dei macroprogetti ordinatori si sviluppa una struttura logistica operativa di progetti articolata in: Accessi e nodi L’elemento strutturante del progetto è costituito dalle regole di accesso al contesto e dalle diversificate modalità di fruizione offerte dal reticolo interno di distribuzione. I nodi principali di accesso sono costituiti dai centri che interscambiano con la viabilità primaria: • lungo la costa l’accesso è segnato dall’interscambio con la strada statale 113, dall’autostrada e dalle stazioni ferroviarie. Questa dotazione infrastrutturale contribuisce a definire come nodi di accesso le aree di Tusa - S. Stefano di Camastra, Caronia, S. Agata di Militello - S. Marco, Capo d’Orlando; • lungo l’asse interno segnato dalla strada statale 120, che permette l’accesso al parco dei flussi turistici provenienti da Catania e Enna. I nodi prioritari sono definiti nell’area di Cesarò, Capizzi; • un nodo rilevante è costituito dall’area di Mistretta, punto di approdo che ha come riferimento l’itinerario escursionistico della Dorsale dei Nebrodi che attraversa il territori di Caronia, San Fratello, Capizzi, Cesarò, Alcara Li Fusi, Longi, Galati Mamertino, Tortorici. Sui nodi insistono due principali tipologie di intervento destinati ad arricchire ed integrare le potenzialità del contesto: • le strutture “leggere” ed ecocompatibili, di supporto alla fruizione del parco, coerenti con il macro progetto ordinatore, di cui sopra; • la riqualificazione di significativi manufatti storici destinati ad arricchire principalmente l’offerta museale, congressuale, di strutture destinate ad eventi culturali. Il sistema dei nodi è pensato in modo da generare: • equipotenzialità spaziale - perché regola in modo armonico le opportunità di accesso; • trasparenza rispetto alle modalità di fruizione di questo vasto e articolato territorio, grazie all’attrezzaggio degli accessi integrato da eventi e servizi. 81 Percorsi catalitici Essi costituiscono linee di connessione rilevanti che testimoniano le diverse culture del parco, sulle quali vengono organizzate le occasioni di incontro e confronto con la cultura dei turisti. Si viene a costituire così una rete programmatica che connette la parte costiera e montana del territorio, avente come punti di riferimento i nodi precedentemente evidenziati. Si delinea così Articolazione delle azioni di Progetto: nodi e percorsi catalitici un sistema articolato nei seguenti percorsi: qualità dell’offerta turistica sia dell’ambiente, i quali sono progettati per essere punti, oltre che di transito, di incrocio. Infatti, dalla gran parte di questi si ha accesso ai molti itinerari escursionistici del parco, la cui diversificazione permette l’accesso alla molteplicità di paesaggi ed ecosistemi dei Nebrodi. X percorsi catalitici Tusa - Motta d’Affermo Castel di Lucio - Pettineo S.Stefano - Reitano Acquasanta - Portaro - Banfi - Laccaretta - Salamone Gelsp - Mistretta X X Croce di S.Stefano Portella Calcare - Canneto Caronia - Capizzi X X XX XX S.Agata - S.Fratello S. Teodoro - Cesarò S. Marco - Militello Rosmarino - Alcara Li Fusi Capo d’orlando Castell’Umberto - Tortorici Galati Mamertino - Randazzo X X XX X X X X = numero degli interventi 82 X Nuovi Percorsi esterni al Parco tipologia intervento Recupero del Patrimonio Storico Comuni I percorsi sono segnati dal recupero di manufatti storici e rurali, la cui finalità è arricchire sia la Recupero del Patrimonio Storico Comuni • da Capo d’Orlando, a Ucria verso Floresta-Randazzo. Recupero del Patrimonio Storico Comuni • da Sant’Agata , S. Fratello a Cesarò; da S. Marco d’Alunzio a Longi ad Alcara Li Fusi; Strutture di servizio al Parco • da Caronia a Capizzi; Recupero del Patrimonio Storico Parco • da Tusa-S. Stefano di Camastra a Mistretta, all’intersezione con la statale SS120; 83 XXX X X X Definizione degli interventi Definizione degli interventi N. scheda Proprietà Beneficiario Aree attrezzate del Parco 17 17 S. Fratello 17 Cesarò 17 Capizzi Mistretta Area Campeggio, roulotte, area attrezzata Area roulotte e area attrezzata (0,6 ha) di Ciccaldo Comune parco Comune parco Area attrezzata di Cicogna (2,7 ha); area attrezzata e roulotte di Portella Bufali (0,3 ha) Area roulotte, campeggio, area attrezzata di Orto Noceri Comune parco Comune parco proprietà beneficiario Parco Territoriale della valle dell’ Halaesa Comuni Comune di Tusa Estensione e gestione faunistica Comuni Comune 17 Militello Rosmarino Punto di osservazione attrezzato del grifone Comuni Comune 20 Mistretta demanio Parco 22 Mistretta Riqualificazione ambientale del laghetto Urio-Quattrocchi e realizzazione di un sentiero natura attrezzato fruibile anche da portatori di handicap Progetto testuggini: interventi di tutela della biodiversità demanio Parco Comune Comune Comune Comune Comune Comune Definizione degli interventi N. scheda Interventi sull’ambiente/ Biodiversità Riqualificazione Edifici Storici 35 Cesarò 34 San Fratello 28 Alcara Li Fusi 32 Mistretta 18 Tortorici 27 Alcara Li Fusi 30 Caronia 26 S.Marco d’Alunzio 29 Castell’Umberto 21 Capizzi 23 Motta d’Affermo, Castel di Lucio, Pettineo e Tusa Restauro e riuso di Palazzo Zito, da adibire a Museo - Laboratorio della conoscenza e del paesaggio dei Nebrodi. Recupero del fabbricato ex Acli di località Muto a San Fratello, da adibire a centro di documentazione e scuola di formazione residenziale. privati parco privati parco Interventi di recupero e riqualificazione dell’antico borgo pastorale “Borgo Stella” nel territorio di Alcara Li Fusi. Restauro e riuso del Palazzo Portera destinato ad ospitare la sezione naturalistica del Parco nell’ambito del Museo regionale di MIstretta. demanio parco privati parco Intervento di recupero e valorizzazione del fabbricato rurale in località Sciara nel territorio di Tortorici da adibire a Centro visita e servizi del Parco. Comune parco Interventi di recupero e valorizzazione di antichi mulini alimentati dal torrente Stella nel territorio di Alcara Li Fusi Interventi di recupero e riqualificazione dell’ex Mulino Comune alimentato dal torrente Caronia e sistemazione del sentiero di accesso demanio parco demanio parco Interventi per la destinazione ad attività culturali del complesso monumentale Chiesa SS. Salvatore denominata Badia Grande nel comune di S.Marco d’Alunzio Recupero dell’antico borgo rurale di Castanea Itinerari turistici integrati nel comune di Castell’Umberto Comune Comune Comune Comune Recupero dell’ex Collegio di Maria nel centro storico di Capizzi da destinare a Centro di ospitalità giovanile e servizi del Parco Parco Territoriale Archeologico della valle dell’ Halaesa, riqualificazione di castel di Lucio Comune Comune Comuni Comune di Tusa 84 23 17 Motta d’Affermo, Castel di Lucio, Pettineo,Tusa Galati Mamertino Nuovi Itinerari 31 Reitano 33 Mistretta 19 Caronia-S.Stefano Itinerari turistici integrati nel comune di Reitano: interventi di recupero architettonico nel centro storico Strada rurale vicinale di Acquasanta-Portaro-BafiLaccaretta-Salamone-Gelso nel territorio di Mistretta Itinerario escursionistico attrezzato CannetoPortella Calcara-Croce di S.Stefano nel territorio del Comune di Caronia 85 4 UNA STRATEGIA FONDATA SU UN SISTEMA DI OBIETTIVI INTEGRATI Una molteplice integrazione 89 L’integrazione degli obiettivi 91 Articolazione degli interventi 93 86 87 Una molteplice integrazione Come si evince dalla illustrazione dell’idea forza, il progetto declina con decisione il paradigma della sostenibilità nella sua interezza. Di conseguenza il concetto di integrazione è sviluppato articolando il progetto secondo un modello olistico caratterizzato dall’interdipendenza di tutti i fattori umani, patrimoniali e reddituali che caratterizzano l’ambiente. Si rigetta quindi con decisione l’idea riduttiva della sostenibilità come regolatrice della parte “verde” dell’ambiente, recuperando il reale significato del termine riconducibile appunto al modello olistico sopracitato. Scopo del modello è fare interagire le diverse gamme di energia che caratterizzano la situazione biotica e abiotica del contesto con il fine di aumentare la produzione di energia, assumendo come variabile di vincolo il capitale naturale, e assumendo come variabile propulsiva il capitale umano. In tale modello olistico il ruolo di integrazione e di coordinamento non può che essere assunto dalla pubblica amministrazione, la quale assume come fattore propulsivo l’obiettivo di integrare le sue azioni con quelle del partenariato. Scopo evidente del modello è accrescere il patrimonio ambientale inteso in senso ampio grazie alla crescente “capacity building” dell’attore pubblico. E’ questo il modello di riferimento per l’applicazione del concetto di sostenibilità sviluppato dalla Banca Mondiale in “Cinque anni dopo Rio: dalla retorica ai fatti” (New York 1999), assunto come guida dei progetti dall’Unione Europea in un volume dallo stesso titolo (Bruxelles 2001), che trova continui approfondimenti negli scritti di J. Stiglitz, applicazione esemplare nei documenti programmatici del Ministero della Pianificazione Olandese e sintesi progettuale nel volume di MVDRV, Metacity Datatown, il cui principale artefice è Winy Maas. Di conseguenza lo scenario di interventi organizzativi e fisici proposti è da leggere come un sistema continuo di integrazione: • circolare, tra i fattori che compongono il capitale umano, naturale e reddituale; questa circolarità propone una visione del progetto come un’arena aperta coordinata dalla pubblica amministrazione; • orizzontale, grazie alla integrazione e iterazione fra i diversi tipi di progetto: quelli organizzativi destinati alla società, quelli economici e quelli fisici; 89 • intersettoriale in quanto i progetti assumono come variabile propulsiva l’aumento delle conoscenze al fine di sviluppare virtuose relazioni tra il potenziamento del patrimonio naturale e la filiera delle attività economiche. In questa chiave, l’aumento della qualità è il tema che percorre l’ipotesi di rafforzamento delle attività locali. La sinergia tra potenziamento del patrimonio naturale e l’elevamento qualitativo del comparto economico è il presupposto dell’attivazione di una spirale virtuosa di flusso turistico ecocompatibile; • spaziale. I progetti sono pensati per sviluppare sinergie di relazione all’interno di un sistema di micronodi. Vengono a configurarsi così sul territorio del PIT un sistema di nodi catalitici che assume la forma del reticolo per raggiungere l’obiettivo di trasformare una serie di luoghi “deboli” in nodi integrati al loro interno, la cui sommatoria si configura come una “rete distribuita” destinata ad accrescere l’equipotenzialità del territorio. Da questo punto di vista il progetto non può essere che dicotomico coniugando due termini antitetici, quello della concentrazione che dà luogo ad una virtuosa diffusione. L’integrazione degli obiettivi Le aree di intervento necessarie alla costruzione e visibilità del Distretto Turistico Rurale Integrato dell’area Nebrodense sono sviluppate in chiave olistica e con particolare attenzione a: • qualificazione e valorizzazione di elementi tangibili ed intangibili di attrazione, con particolare attenzione alle risorse umane; • rafforzamento delle attività imprenditoriali in atto e sviluppo di nuove imprese; • implementazione del capitale naturale attraverso interventi mirati alla rivalutazione dell’ambiente e alla riqualificazione del patrimonio storico; • costruzione di un’immagine/identità del territorio legata a un variegato palinsesto di eventi/ opportunità. Le azioni del PIT sono riconducibili a tali aree di intervento e finalizzate proprio a creare sinergie e coerenza tra queste. Per ciascuna area si intende far emergere le dinamiche innovative già presenti sul territorio e rafforzarle ed integrarle tra loro. Questi processi dovranno prendere l’avvio attraverso una positiva interazione locale-globale che coinvolga la Comunità locale e che faccia riscoprire le capacità delle risorse presenti di rispondere alle esigenze espresse da attori extra locali. 91 L’idea forza del PIT Nebrodi non può, quindi, che essere attuata attraverso una strategia fina- Capitale umano: lizzata alla riqualificazione del capitale naturale nell’ottica della promozione e attuazione di formazione, educazione, opportunità per l’economia nuove economie integrate, dove un’agricoltura multifunzionale, capace di generare una serie • Aumentare le potenzialità di accesso al mondo del lavoro con particolare attenzione alle fasce di esternalità positive per il territorio e per gli altri settori, si integra con altre attività produttive e di servizi. deboli, alle pari opportunità e al rafforzamento della cultura della legalità. • Attivare reti di turismo rurale, culturale, sociale, agriturismo, ippoturismo, ecoturismo; La strategia che si intende perseguire è focalizzata: • sulla rivalutazione, da parte delle popolazioni locali, della propria storia e cultura attraverso una nuova fruibilità degli elementi tangibili presenti sul territorio sostenibile sia economicamente, sia ambientalmente; • sulla creazione di sinergie tra gli attori economici dell’area, sfruttando le economie di rete nei • Diversificare le produzioni del sistema agricolo, valorizzando le esperienze innovative in atto e promuovendo la multifunzionalità dell’azienda agricola; • Ampliare e valorizzare le produzioni artigianali in termini di distretto (ceramica/tessile); • Rilanciare e consolidare eventi e manifestazioni radicate nella tradizione locale e le occasioni di confronto con le culture esterne settori agricolo, del turismo, dell’artigianato e dei servizi finalizzate alla creazione di relazioni Capitale naturale: tali da assicurare la piena valorizzazione delle risorse naturalistiche, ambientali e dell’immenso interventi sull’ambiente e sul patrimonio storico patrimonio di beni archeologici e culturali diffusamente presenti nel territorio. Si tratta di realiz- • Rigenerare e valorizzare il sistema ecologico e ambientale dell’area. zare una vera e propria rete attraverso la quale: integrare le risorse materiali ed immateriali dell’area stimolando comportamenti dei singoli che perseguono l’obiettivo collettivo della riscoperta della vocazione agricola, eco - turistica ed ecologica del territorio; • sulla creazione di sinergie tra attori economici e Enti locali promuovendo l’integrazione e la semplificazione amministrativa al fine di ridurre i tempi e i costi burocratici e amministrativi e • Recuperare il patrimonio storico con criteri eco - compatibili al fine di rafforzare la rete di ospitalità. • Recuperare il patrimonio storico con criteri eco - compatibili per rafforzare la rete dei servizi culturali. creare condizioni di attrattività per i nuovi investimenti; • sulla diffusione dell’immagine dell’area dei Nebrodi all’esterno promuovendo quegli elementi di di produzione e servizi. Articolazione degli interventi Gli obiettivi specifici di una tale strategia possono essere riassunti nei seguenti punti: Il progetto è inteso come un sistema olistico nel quale le variabili umane, ambientali, storiche e attrattività propri del territorio al fine del mantenimento e dell’ampliamento del tessuto di imprese culturali interagiscono con lo scopo di implementare il valore del capitale naturale, assumendo Gestione e organizzazione: come forza propulsiva il patrimonio costituito dalle relazioni e dalla cultura dei cittadini. un modello olistico Utilizzando il paradigma della sostenibilità, gli interventi rappresentano parti olistiche di un eco- • Rinnovare la capacità organizzativa della Pubblica Amministrazione sfruttando le opportunità sistema articolato in: in rete per moltiplicare oltre che l’efficienza la coesione sociale e la spinta alla legalità • gestione e organizzazione: un modello olistico • capitale umano opportunità per cittadino/turista/operatori economici • capitale naturale/patrimonio e ambiente 92 93 1. Gestione e organizzazione: un modello olistico 2. Capitale umano: opportunità per cittadino, turista e operatori economici La visione olistica ci porta a collegare strettamente uomo e territorio; il fine degli interventi è Il fattore più importante all’interno del PIT Nebrodi è quello gestionale e organizzativo. Alla base quello di minimizzare l’impatto delle attività dell’uomo sulla natura e di sollecitare lo sviluppo di degli interventi troviamo un processo progettuale articolato in differenti scopi: progetti da parte dei soggetti. • condivisione degli interventi tra i soggetti Le risorse umane vengono intese, quindi, come una fitta rete dinamica di cittadini (agricoltori, • orizzontalità delle decisioni all’interno delle amministrazioni commercianti, giovani, imprenditori, studenti...), in continua evoluzione, il cui ruolo è quello di • integrazione tra le discipline che concorrono alla ideazione ed elaborazione degli interventi. riqualificare il capitale naturale e riattivare lo sviluppo dell’area dal punto di vista economico e All’interno di questa strategia, che si ispira alla filosofia dell’Agenda 21 locale, e che coinvolge sociale (turistico, commerciale, agricolo, culturale...). tutti i Comuni del Parco, lo sviluppo del PIT é supportato dal monitoraggio dello stato dell’am- Le proposte degli interventi partono dalle risorse presenti nel territorio e dalle caratteristiche biente e dalla promozione di comportamenti e azioni in armonia con l’ambiente. A questo fine si produttive, economiche, sociali e culturali dei Comuni del Nebrodense e dei suoi abitanti; pro- propongono l’Osservatorio ambientale e l’elaborazione del SIT. pongono programmi, progetti, bandi di gara e servizi si articolano in due campi: In questo campo gli interventi proposti sono: • formazione ed educazione: 01 Metodi innovativi per la gestione sostenibile dello sviluppo locale le attività di formazione vertono su programmi di educazione e aggiornamento professionali L’intervento si pone alcuni obiettivi: integrare i diversi gruppi di interesse presenti nel territorio; rivolti aun’ampia fascia di popolazione: bambini, studenti, giovani laureati, operatori nei settori avviare politiche sostenibili per lo sviluppo locale e promuovere l’utilizzo di strumenti di gestione ambientali, produttivi e culturali. ambientale. Gli strumenti proposti sono l’avvio dell’Agenda 21 locale del Parco e la promozione • opportunità per l’economia: delle certificazioni EMAS e ISO 14001. le azioni proposte in questa sezione si prefiggono di raggiungere una serie di obiettivi: l’irrobustimento della filiera agro-silvo-pastorale, attraverso il miglioramento della qualità dei prodotti tipici 02 Osservatorio per la legalità e la sicurezza dei Nebrodi; sostenere le attività produttive attraverso la valorizzazione delle imprese agricole e L’Osservatorio ha lo scopo di monitorare, promuovere e controllare le risorse ambientali del alimentare esistenti e l’incentivazione alla nascita di nuove imprese; la promozione e il migliora- Parco; inoltre si pone l’obiettivo di diffondere la cultura della legalità e del rispetto dell’ambien- mento della qualità dei prodotti dei Nebrodi e la valorizzazione turistica del territorio. te. 03 Osservatorio e SIT a sostegno delle politiche di sviluppo sostenibile del Parco Formazione ed educazione: progetti Il sistema informativo raccoglie e interpreta i dati (cartografici e descrittive) che riguardano le attività agricole e le risorse ambientali del territorio. L’obiettivo è quello di avere un quadro 04 Progetto integrato di formazione/azione volto alla valorizzazione del patrimonio cultu- dettagliato dello stato delle colture e del suolo per fornire indicazioni e assistenza alle aziende rale ed ambientale dei Nebrodi, con particolare riferimento alle problematiche gestionali agricole, per migliorarne la produttività, la qualità dei prodotti, l’impatto ambientale e per poter dei servizi culturali accedere ai fondi stanziati dalla Comunità Europea. All’interno della rivalutazione delle risorse umane, la formazione e l’educazione sono fondamentale per rinnovare i saperi culturali e materiali. L’intervento in questione, prevede l’attivazione di 94 95 un percorso formativo che affronta la gestione del patrimonio ambientale e culturale • Agricoltura 10 Investimenti aziendali per l’irrobustimento della filiera agro-silvo-pastorale riferita agli 05 Interventi di formazione/educazione superiore e universitaria ecotipi locali ed alle razze indigene, alla certificazione di qualità con riferimento all’alle- I corsi di formazione sono indirizzati al coinvolgimenti dei diplomati e dei laureati in una filoso- vamento bovino e ovicaprino da carne e da latte, equino (cavallo Sanfratellano) e suino fia di istruzione permanente. I corsi attivano una filiera che parte ai corsi di specializzazione e (nero dei nebrodi) nonché alla filiera olivicola arriva ai master, coinvolgendo le più importanti università e centri di specializzazione siciliani e Obiettivo dell’intervento è il miglioramento della qualità dei prodotti tipici del Parco dei Nebrodi, nazionali. la loro promozione e competitività sul mercato. L’intervento mira, quindi, a: - sviluppare la competitività dei prodotti agricoli del Parco dei Nebrodi 06 Interventi di diffusione di competenze funzionali allo sviluppo nel settore pubblico - diversificare le attività agricole Sono finalizzati all’aggiornamento delle pratiche della pubblica ammistrazione con particolare ai - migliorare la riconversione produttiva, tutelare l’ambiente naturale e migliorare le condizioni di moderni modelli organizzativi e alle nuove tecnologie. igiene e benessere degli animali. I settori produttivi sviluppati sono: produzioni biologiche, piccoli frutti, Cavallo di S. Fratellano, 07 Interventi di sostegno al lavoro regolare Suino nero dei Nebrodi e allevamenti bovini e ovicaprini. Sono finalizzati all’aumento della qualificazione professionale dei lavoratori attualmente irregolari, con lo scopo del loro miglior inserimento nel mondo del lavoro. • Produzione 11 Azioni di sostegno alla nuova imprenditorialità nel territorio dei comuni del Parco 08 Interventi per la promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro L’obiettivo dell’intervento è volto al sostegno delle Piccole e Medie Imprese artigiane singole Lo scopo dell’intervento è qualificare e inserire nel mondo del lavoro la fascia femminile, nella o associate e alla nascita di nuove imprese. Vengono sostenute le imprese che operano nel- filosofia delle pari opportunità. l’artigianato di produzione, e l’avvio di nuove imprese nei settori tradizionali (ceramica, tessile e agroalimentare) ed in settori innovativi per il mantenimento ambientale, alla riduzione della 09 Interventi di formazione per giovani imprenditori agricoli quantità e pericolosità dei rifiuti del ciclo produttivo e di quelli finalizzati all’avvio di programmi di Nello scopo del rafforzamento della filiera agricola, l’intervento si prefigge la riqualificazione innovazione di processo e di prodotto. professionale degli addetti al settore, con il fine prioritario del miglioramento qualitativo delle produzioni e dell’aumento della capacità di esportazione. 12 Rete delle botteghe artigianali della ceramica di S. Stefano di Camastra Obiettivo dell’intervento è il potenziamento del settore produttivo della piastrella di S. Stefano di Opportunità per l’economia: progetti Camastra. Verranno dati contributi agli investimenti di PMI per la realizzazione di show - room, Le azioni proposte in questa sezione sono articolate nelle seguenti sezioni: uffici di rappresentanza, centri espositivi all’estero e partecipazione a manifestazioni promozio- • agricoltura nali riconosciuti a livello internazionale. • produzione/sviluppo • commercio/valorizzazione di imprese e prodotti • Commercializzazione • cultura 13 Investimenti sulla qualità dei processi di trasformazione e commercializzazione dei prodotti tipici dei Nebrodi 96 97 Le azioni previste dalla misura sono volte alla realizzazione, all’ammodernamento ed al potenziamento di impianti per la lavorazione, la trasformazione, il confezionamento e la commercia- 3. Capitale naturale: interventi sull’ambiente e sul patrimonio storico lizzazione dei prodotti agricoli e zootecnici. L’azione sará attuata dando prioritá alla realizzazione di filiere locali e la trasformazione dei prodotti prioritari dell’azione 27 “investimenti aziendali per l’irrobustimento delle filiere agricole e zootecnica” Il capitale naturale è inteso come l’insieme di risorse fisiche, ambientali durevoli (patrimonio edilizio storico, materiali...) e le risorse naturali (terra, acqua, vegetazione, biodiversità) presenti nel Nebrodense. Vista la limitatezza del capitale naturale e il grado di pressione che lo ha portato 14 Disciplinari di qualità per la tipicizzazione, il riconoscimento comunitario e la commercializzazione dei prodotti a marchio territoriale L’intervento prevede la realizzazione di un programma pilota orientato alla qualità totale per alcune delle più tipiche produzioni della zona (olio, formaggi, carni, nocciole, frutti di bosco). Dopo avere proceduto alla caratterizzazione delle singole filiere produttive si definiranno i progetti di valorizzazione specifici per la valorizzazione qualitativa delle produzioni. Una volta delineato il progetto specifico si procederà alla formazione degli operatori al sistema della Qualità Totale. L’intervento ha un carattere innovativo perché la valutazione di qualità è applicata a tutte le fasi del processo produttivo. a degrado e abbandono, è necessario avviare e sviluppare programmi monitoraggio e progetti di salvaguardia e implementazione dello stesso. Il patrimonio storico con alto valore, architettonico e culturale viene recuperato e reimmesso nel ciclo culturale, sociale e turistico; ne viene assicurata la fruizione, facendo, così, riscoprire agli abitanti della zona e ai viandanti parti di territorio, strutture urbane, manufatti che sono testimonianza di modi di costruire e di vivere ancora validi ai giorni nostri, perchè propongono un uso sostenibile delle risorse: materiali naturali, tecniche costruttive locali, integrazione tra manufatto e ambiente naturale, stretta relazione tra le tradizioni culturali e le strutture sociali. Gli interventi e le azioni che si confrontano con il patrimonio ambientale, si pongono una serie di obiettivi: la salvaguardia, la riqualificazione e la implementazione delle risorse naturali (terra, 15 Le strade dei sapori dei Nebrodi : azioni a sostegno dei ristoranti e degli esercizi artigianali e commerciali che contribuiscono alla valorizzazione dei prodotti tipici L’intervento ha l’obiettivo di promuovere il turismo locale attraverso l’individuazione e lo sviluppo di un itinerario gastronomico realizzato collegando le diverse aziende di ristorazione e di commercializzazione delle specialita’ alimentari presenti nell’area PIT. acqua, vegetazione, biodiversità) e le risorse fisiche (manufatti storici e itinerari); l’accesibbilità e la fruizione sostenibile ed ecocompatibile delle stesse da parte dello stanziale e del viandante. Rivalutazione e fruizione del capitale naturale avvengono secondo il principio di sostenibilità, che assicura l’ecocompatibilità degli interventi, con lo scopo di non squilibrare l’ambiente naturale in cui si inseriscono e di aumentare risorse e biodiversità. Interventi proposti: Data la complessità degli interventi che riguardano il capitale naturale, in coerenza con l’artico- •Cultura 16 Azioni di sviluppo dell’imprenditorialità in attività connesse alla fruizione culturale del sistema museale e del paesaggio dei Nebrodi. Questo intervento ha lo scopo di incentivare la nascita di nuove imprese e attività nel settore lazione proposta dall’idea forza, gli interventi proposti seguono il seguente indice: • macroprogetti ordinatori, con l’articolazione operativa del Progetto per il Parco • nodi e percorsi catalitici, articolati nelle due sezioni nodi e percorsi catalitici della fruizione culturale e ambientale; altro scopo è il miglioramento delle attività nel settore museale e nella fruizione del patrimonio storico e ambientale. 98 99 Macroprogetti ordinatori 17 Aree di Sosta Attrezzata di “Contrada Cicogna” in territorio di Cesarò Si articola in quattro zone principali: l’area di ricezione, l’area attrezzata per pic-nic, l’area giochi e l’area per la fruizione dei servizi di mobilità interna (capanne Paddock per cavalli, stalli per bici Si individuano quattro progetti che ordinano il territorio e si pongono come interventi strutturanti e biciclette elettriche) di grande scala, anche per gli altri interventi del PIT. Il progetto per un sistema di infrastrutture e servizi di base per la fruizione del Parco dei Nebrodi 17 Area di Sosta Attrezzata e Campeggio “Ingresso Ovest del Parco” in territorio di (17) e il Parco Territoriale Archeologico della valle dell’Halaesa dei comuni di Motta d’Affermo, Mistretta Castel di Lucio, Pettineo e Tusa (23) sono progetti che raggruppano una serie di interventi Si articola in cinque zone principali: l’area di ricezione, l’area camping, l’area roulottes, l’area coordinati ed integrati e organizzano i progetti in un sistema spaziale e di soggetti, articolato e attrezzata per pic-nic, e l’area giochi. Sono state inoltre previste un’area parcheggio automobili condiviso. su uno spazio a monte della strada e, sullo stesso versante del parcheggio, una stazione di Le Azioni di sostegno alle attrezzature alberghiere ed extra-alberghiere del territorio esterno al ricarica per veicoli di trasporto collettivo a trazione elettrica, mediante una pensilina a pannelli Parco con particolare riferimento ai centri storici ed al sistema del patrimonio sociale fisso (24) e fotovoltaici. le Azioni di sostegno agli investimenti per la diversificazione delle attività agricole e l’integrazione del reddito (agriturismo) e la multifunzionalità del territorio rurale (turismo sociale) (25), sono 17 Area di Sosta Attrezzata “C.da Cicaldo” in territorio di San Fratello azioni che non hanno una collocazione puntuale, ma sono diffusi nel territorio e si propongono L’intervento su quest’area, che copre una superficie di circa 0.6 ettari, si articola in quattro zone di realizzare una rete turistica e di ricettività, attraverso il recupero di manufatti rurali e storici. principali: area di ricezione, area roulottes, area attrezzata per pic-nic, area giochi. Il macroprogetto del Parco dei Nebrodi 17 Area di Sosta Attrezzata di Capizzi 17 Progetto per un sistema di infrastrutture e servizi di base per la fruizione del Parco dei Nebrodi Questi interventi hanno l’obiettivo di dotare il Parco dei servizi e delle attrezzature di cui necessita e di aumentare l’integrazione tra il capitale naturale e i suoi fruitori. Scopi principali sono: la salvaguardia e l’implementazione delle risorse naturali; la fruizione sostenibile del Parco; la differenziazione della fruizione del Parco, attraverso offerte turistiche ambientali articolate; l’aumento della consapevolezza ambientale nei fruitori del Parco e negli abitanti dell’area. Il sistema degli interventi si articola in tre categorie: • aree di ricevimento, che comprendono le aree attrezzate del Parco e l’Ostello • itinerari e centri visita • azioni a sostegno dell’ambiente per la biodiversità • aree di ricevimento Prevede la realizzazione di un’area di ricezione, camping, roulottes, pic-nic e area giochi. 21 Recupero dell’ex-collegio di Maria nel centro storico di Capizzi, da destinare a Centro di ospitalità giovanile e servizi al Parco Questo intervento persegue due obiettivi: il recupero di un complesso edilizio di grande valore artistico, l’ex collegio di Maria e la dotazione di servizi di ricettività per giovani (ostello) e servizi di supporto all’Ente Parco. Si propone l’acquisizione e il recupero del manufatto (500 mq) e dell’area di pertinenza (300 mq). • Itinerari e centri visita All’interno del Parco, viene proposto un programma di sperimentazione che prevede l’impiego di bus a trazione elettrica con stazioni di ricarica a pannelli fotovoltaici, che utilizzano l’energia solare e rientrano quindi in un più generale indirizzo di promozione delle energie rinnovabili all’interno del territorio del Parco. 100 101 Gli itinerari esistenti e quello di progetto si integrano con l’ambiente naturale del Parco e imple- 17 “Punto di Osservazione del Grifone” in territorio di Militello Rosmarino mentano il capitale naturale. All’interno di questo sistema di percorsi , si inseriscono i centri visita Si tratta di una piazzola di 160 m2 già esistente, lungo la strada ed alla periferia dell’abitato del esistenti e quello proposto, che aumentano la qualità del servizio informativo e promozionale e comune di Militello Rosmarino, che è posta nel versante di fronte alla “Rocca del Crasto”, dove vengono a formare una rete diffusa di informazione a supporto del Parco. nidifica il grifone, che viene attrezzata per la sua osservazione. 19 Itinerario escursionistico attrezzato Canneto - Portella Calacare - Croce di S.Stefano 22 Progetto testuggini: interventi di tutela della biodiversità L’intervento ha l’obiettivo di sistemare la strada in oggetto e trasformarla in itinerario turistico. Il L’intervento mira all’aumento della biodiversità nel Parco dei Nebrodi e alla salvaguardia delle percorso attraversa aree boscate di notevole bellezza , ricadenti nelle zone “B” e “D” del Parco testuggini. Il progetto, coordinato dal WWF delegazione Sicilia e dall’Ufficio TRAFFIC, prevede dei Nebrodi, e consente di raggiungere i boschi del Caronese , che sono di rilevante valore l’esecuzione di tre fasi complementari e rinunciabili da condurre di concerto per poi arrivare alla paesaggistico e naturalistico per la presenza di interessante florae fauna , nonché il Santuario fase conclusiva di rilascio: del Letto Santo che è meta di numerosi pellegrini e turisti ; per i suddetti motivi la strada in 1. Individuazione e mappatura dei siti idonei alla presenza delle specie all’interno del Parco dei questione si presta ad essere utilizzata quale itinerario turistico anche per escursioni a piedi o a Nebrodi; cavallo, e non da ultimo, potrebbe contribuire alla crescita ed allo sviluppo delle attività agrituri- 2. Produzione di materiale informativo per la divulgazione delle operazioni ed il coinvolgimento stiche degli operatori che hanno le proprie aziende in quelle zone. e la sensibilizzazione delle popolazioni umane locali; 3. Captive-breeding degli esemplari recuperati; 18 Recupero del fabbricato rurale sito in località Sciara del Comune di Tortorici da desti- 4. Rilascio degli esemplari idonei e verifica del successo delle operazioni. nare a centro visita Il Centro Visita di Sciara sarà collocato in un edificio rurale costruito nel XX sec., che ha bisogno 20 Riqualificazione ambientale del Laghetto “Urio - Quattrocchi” e realizzazione di un di interventi di restauro conservativo e riqualificazione. Il Centro visita di Tortorici sarà caratteriz- sentiero natura attrezzato fruibile anche ai portatori di handicap, Mistretta zato dalla promozione della tradizione della fusione delle campane. Obiettivo del progetto è la riqualificazione ambientale dell’area di 8.500 mq che comprende il laghetto “Urio-Quattrocchi”. L’intervento si propone anche di realizzare un percorso naturalistico • Azioni a sostegno dell’ambiente per la biodiversità per portatori di handicap, rendendo fruibile l’area ad una diversa tipologia di turisti. I progetti interni all’azione 17 (area faunistica del capriolo e punto osservazione del grifone) e i due interventi per le testuggini (22) e per la riqualificazione del laghetto Urio-Quattrocchi (20), si inseriscono all’interno della filosofia della sostenibilità, con lo scopo di salvaguardare le risorse Il macroprogetto del Parco Territoriale Archeologico ambientale e di implementare il capitale naturale attraverso anche l’aumento della biodiversità animale e vegetale. 23 Parco Territoriale Archeologico della valle dell’Halaesa dei comuni di Motta d’Affermo, Castel di Lucio, Pettineo e Tusa 17 Area Faunistica del Capriolo in territorio di Galati Mamertino Il progetto si propone di realizzare, nell’area archeologica di Alesa e nell’ambito del comprenso- L’Ente Parco ha stabilito la reintroduzione del Capriolo nell’area dei Nebrodi destinando a tal fine rio dei comuni della valle dell’Halaesa, un sistema di fruizione e gestione dei beni culturali ai fini una vasta porzione di territorio di circa 100 ettari nel comune di Galati Mamertino. Estensione della valorizzazione dell’area sotto il profilo turistico. e gestione faunistica. Il progetto, prevede di realizzare, un “parco territoriale”, a gestione unitaria (è stato istituito il 102 103 Consorzio dei Comuni della Valle dell’Halesa), costituito da una rete di attività funzionali (scavi archeologici, restauri, allestimenti dell’area, realizzazione di infrastrutture funzionali ai servizi, Nodi e percorsi catalitici servizi ed eventi culturali) e di centri di interesse culturale (area archeologica attrezzata, centro di documentazione, centro di restauro e diagnostica, archeodromo, ecc.). Vi sarà uno stretto col- Gli interventi sono articolati in una rete fisica composta da nodi e percorsi catalitici; in essa, gli legamento tra le attività del Parco e le attività produttive in sviluppo sul territorio, con particolare interventi puntuali sui manufatti sono sempre inseriti in una rete di percorsi che portano il visi- riferimento al settore del turismo, delle produzioni alimentari tipiche e dell’artigianato. tatore e l’abitante della zona, da un punto di interesse all’altro. I nodi sono caratterizzati dall’importanza dell’intervento per la qualità architettonica, storica e ambientale dei manufatti e per la Sostegno diffuso al recupero di manufatti rurali e storici loro funzione di servizi al cittadino, al turista e agli operatori economici; per la loro collocazione territoriale, quando intercettano i percorsi e il sistema infrastrutturale principale. 24 Azioni di sostegno alle attrezzature alberghiere ed extra-alberghiere del territorio esterno al Parco con particolare riferimento ai centri storici ed al sistema del patrimonio Nodi sociale fisso Obiettivo dell’azione è l’attivazione di imprese per la ricettività nel turismo sociale; si vuole, così, 26 Interventi per la destinazione ad attività culturali del complesso monumentale Chiesa rivitalizzare le aree montane a rischio di marginalità, contrastare il processo di abbandono di SS. Salvatore denominata Badia Grande nel Comune di S. Marco d’Alunzio questo territorio da parte degli abitanti e delle attività, contrastare il processo di degrado dei L’intervento parte dalla ricchezza del patrimonio storico e artistico del comune di San Marco centri storici. Si intende, inoltre, far partecipare la popolazione al governo delle aree protette, d’Alunzio, che presente anche una grande quantità di reperti archeologici trovati in seguito a attraverso la creazione di nuove attività e occupazioni e attraverso gli scambi con i visitatori. campagne di scavi. Obiettivo del progetto è la rifunzionalizzazione del complesso monumentale di Badia Grande, da destinare ad uso polifunzionale (esposizione dei reperti, sala convegni, 25 Azioni di sostegno agli investimenti per: la diversificazione delle attività agricole e corsi e proiezioni) l’integrazione del reddito (agriturismo), la multifunzionalità del territorio rurale (turismo L’intervento, così, raggiunge diversi obiettivi: il restauro della Chiesa e dello spazio adiacente, sociale) la valorizzazione del patrimonio archeologico presente nell’area, la creazione di un centro poli- L’intervento ha il fine di incentivare l’attività agrituristica nel territorio della regione siciliana. funzionale, che può avere un grande valore per tutto il territorio Nebrodense. (450 mq costruito, L’attività agrituristica consiste nello svolgimento di attività di ricezione, di ospitalità svolta dall’im- 450 mq spazi aperti) prenditore agricolo attraverso l’utilizzazione della propria azienda in rapporto di connessione 28 Interventi di recupero e riqualificazione dell’antico borgo pastorale “Borgo Stella” nel e di complementarità rispetto territorio di Alcara Li Fusi all’attività di coltivazione L’intervento ha l’obiettivo di recuperare il villaggio pastorale di Alcara Li Fusi, che ha un’estensio- dell’azienda, all’attività di ne di circa Ha 1,50 e ricade nell’ambito del Parco dei Nebrodi, in zona “A” (Riserva integrale). selvicoltura e di allevamento Si propone la tutela e la salvaguardia dell’insediamento, per la sua importanza etno-antropolo- del bestiame. gico, nel territorio Nebrodense. Tutte le opere dell’intervento rispettano i criteri generali attuativi del regolamento dell’Ente Parco, i quali riassumono gli orientamenti e le prescrizioni espressi dal Comitato Tecnico Scientifico. (1,5 ha) 105 29 Recupero dell’antico Borgo rurale di Castanea e itinerari turistici integrati nel comune Percorsi catalitici di Castell’Umberto L’intervento mira al recupero dell’antico borgo rurale abbandonato di Castania e alla realizzazio- 27 Interventi di recupero e valorizzazione di antichi mulini alimentati dal torrente Stella ne di un itinerario turistico integrato che collega il mare a Castell’Umberto su un territorio che si nel territorio di Alcara Li Fusi sviluppa da 80 a 1081 m slm. Intervento primario è il restauro della Chiesa di San Domenico a Castania e degli spazi pubblici antistanti, con l’obiettivo di ridurre il degrado della scena urbana e per la definizione di un programma funzionale compatibile. Gli interventi prevedono un processo di recupero dell’intero territorio circostante, con l’attivazione di percorsi integrati della ruralità e di una serie di pacchetti offerta tutto compreso, da immettere nel mercato nazionale e internazionale, con l’individuazione di referenti privilegiati, che potrebbero essere le scuole e le università. 32 Restauro e riuso del Palazzo Portera destinato a ospitare la collezione naturalistica del Parco, nell’ambito del Museo regionale di Mistretta Esso permette di allocare adeguatamente il patrimonio di collezioni naturalistiche dell’Ente Parco, in un’ottica integrata con il Museo regionale di Mistretta. L’Ente Parco dei Nebrodi, al fine di evitare la perdita di quattro importanti mulini è venuto alla determinazione di redigere un progetto di recupero e riqualificazione con la finalità oltre che di ristrutturare i manufatti, la loro pubblica fruibilità attraverso un percorso di collegamento che costeggia il torrente Stella. 30 Interventi di recupero e riqualificazione dell’ex Mulino Comune alimentato dal torrente Caronia e sistemazione del sentiero di accesso L’intervento ha l’obiettivo principale di recuperare il Mulino comune e l’antica strada comunale Angara, come testimonianza storica, architettonica e produttiva della zona. Il progetto mira alla completa riqualificazione e fruizione dell’intero complesso, attraverso un’attenta ricostruzione di tutti gli elementi tipologici e strutturali che rappresentavano l’essenza dell’originaria struttura. La ricostruzione dinamica dell’intero sistema, realizzabile anche attraverso una alimentazione ad energia solare, potrebbe rappresentare un motivo di attrazione turistica di rilievo per una eventuale percorso che includa il mulino e per l’intero Parco dei Nebrodi. (350 34 Recupero del fabbricato ex-ACLI di Località Muto a S. Fratello, da adibire a centro di mq, 14 km strada) documentazione e scuola di formazione residenziale Si intende realizzare una struttura polifunzionale il cui scopo è l’educazione ambientale. Di conseguenza l’edificio sarà riattato al fine di comprendere le funzioni ricettive, su modello dell’Ostello, aule attrezzate, spazi di riunione e l’intera gamma dei servizi utili al raggiungimento dello scopo. 31 Itinerari turistici integrati nel comune di Reitano: interventi di recupero architettonico nel centro storico L’intervento ha l’obiettivo di recuperare, dal punto di vista architettonico e ambientale, il centro storico di Reitano che presenta dei luoghi altamente significativi, ma in stato di degrado. Lo scopo è quello di rendere il Comune attrattivo dal punto di vista turistico e introdurlo negli itinerari 35 Restauro e riuso di Palazzo Zito Cesarò, da adibire a Museo-Laboratorio della conoscenza e del paesaggio dei Nebrodi Esso permette di allocare adeguatamente il patrimonio etno-antropologico dell’Ente Parco, in una struttura nella quale la funzione museale è integrata dalle attività educative e di laboratorio sui temi storici e ambientali. dell’area. Gli interventi sono mirati al ripristino delle sedi stradali, degli impianti fognari e degli impianti di illuminazione, per la valorizzazione del centro urbano, che mantiene tutte le caratteristiche di un insediamento medievale caratterizzato da piccole strade tortuose che s’inerpicano fra i fabbricati dando al visitatore la possibilità di fruire di suggestivi scorci prospettici. 33 Strada rurale vicinale di “Acquasanta - Portaro - Bafì - Laccaretta - Salamone - Gelso” nel Comune di Mistretta L’intervente prevede la continuazione della strada rurale Acquasanta - Portaro - Bafi - Laccaretta, ecc. ricadente nel territorio di Mistretta e all’interno del Parco. 106 107 STRATEGIA DI COLLOCAZIONE DEGLI INTERVENTI Elenco interventi definitivi del PIT n. Titolo Ubicazione Importo Misura 01 Metodi innovativi per la gestione sostenibile dello sviluppo locale 200.000 4.04c 02 Osservatorio per la legalità e la sicurezza 400.000 6.08 03 Osservatorio e SIT a sostegno delle politiche di sviluppo sostenibili del Parco 438.188 1.11 Gestione e organizzazione Capitale umano: formazione, educazione, opportunità per l’economia 04 Progetto integrato di formazione/azione volto alla valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale dei Nebrodi, con particolare riferimento alle problematiche gestionali dei servizi culturali 1.000.000 2.04 05 Interventi di formazione/educazione superiore e universitaria 1.000.000 3.07 a/b 06 Interventi di diffusione di competenze funzionali allo sviluppo nel settore pubblico 1.000.000 3.10 07 Interventi di sostegno al lavoro regolare 1.000.000 3.11 08 Interventi per la promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro 1.000.000 3.12 09 Interventi di formazione per giovani imprenditori agricoli 1.000.000 4.08 10 Investimenti aziendali per l’irrobustimento della filiera agro-silvo-pastorale riferita agli ecotipi locali ed alle razze indigene, alla certificazione di qualità con riferimento all’allevamento bovino e ovicaprino da carne e da latte, equino (cavallo Sanfratellano) e suino (nero dei nebrodi) nonché alla filiera olivicola 3.000.000 4.06 11 Azioni di sostegno alla nuova imprenditoria nel territorio dei Comuni del Parco 1.000.000 1.13 12 Rete delle botteghe artigianali della ceramica S.Stefano di di S.Stefano di Camastra Camastra 1.250.000 4.01d 13 Investimenti sulla qualità dei processi di trasformazione e commercializzazione dei prodotti tipici dei Nebrodi 3.500.000 4.09 14 Disciplinari di qualità per la tipicizzazione, il riconoscimento comunitario e la commercializzazione dei prodotti a marchio territoriale 500.000 4.13 5.500.000 4.19 15+24 Azioni integrate a sostegno del sistema ricettivo, commerciale, artigianale e della ristorazione nel territorio del PIT Nebrodi 109 n. Titolo Ubicazione Importo Misura Capitale naturale: interventi sull’ambiente e sul patrimonio storico n. Titolo 16 Azioni di sviluppo dell’imprenditorialità in attività connesse alla fruizione culturale del sistema museale e del paesaggio dei Nebrodi 30 Interventi di recupero e riqualificazione dell’ex Mulino Comune alimentato dal torrente Caronia e sitemazione del sentiero di accesso Caronia 537.115 31 Itinerari turistici integrati nel Comune di Reitano: interventi di recupero architettonico nel centro storico Reitano 516.457 2.01.c5 32 Restauro e riuso del Palazzo Portera destinato ad ospitare la sezione naturalistica del Parco nell’ambito del Museo regionale di Mistretta Mistretta 750.000 2.01 33 Strada rurale vicinale di Acquasanta-PortaroBafi-Laccaretta-Salamone-Gelso nel territorio di Mistretta Mistretta 826.311 4.14 34 Recupero del fabbricato ex-ACLI di Località Muto a S. Fratello, da adibire a centro di documentazione e scuola di formazione residenziale S. Fratello 1.890.232 1.11 Cesarò 3.000.000 2.01 Totale 50.799.034 17 Sistema di infrastrutture e servizi per la fruizione del territorio del Parco Parco Nebrodi 18 Intervento di recupero e valorizzazione del fabbricato rurale in località Sciara nel territorio di Tortorici da adibire a Centro visita e servizi del Parco Tortorici 19 Itinerario escursionistico attrezzato CannetoPortella Calcara-Croce di S.Stefano CaroniaS.Stefano 20 Riqualificazione ambientale del laghetto UrioQuattrocchi e realizzazione di un sentiero natura attrezzato fruibile anche da portatori di handicap Mistretta 21 Recupero dell’ex Collegio di Maria nel centro storico di Capizzi da destinare a Centro di ospitalità giovanile e servizi del Parco Capizzi 22 Progetto testuggini: interventi di tutela della biodiversità 23 Parco Territoriale Archeologico della valle dell’ Halaesa dei comuni di Motta d’Affermo, Castel di Lucio, Pettineo e Tusa Tusa, Motta d’Affermo, Castel di Lucio, Pettineo 25 Azioni di sostegno agli investimenti per: -la diversificazione dell’attività agricole e l’integrazione del reddito (agriturismo) -la multifruizione del territorio rurale (turismo rurale) interventi diffusi sul territorio 26 Interventi per la destinazione ad attività culturali del complesso monumentale Chiesa SS. Salvatore denominata Badia Grande nel comune di S.Marco d’Alunzio S.Marco d’Alunzio 1.250.000 2.03 4.777.226 1.11 1.063.901 630.077 1.152.731 1.11 1.11 1.11 723.040 1.11 80.000 1.11 6.197.483 2.01 3.000.000 4.15 a/b 1.461.475 2.01 27 Interventi di recupero e valorizzazione di antichi mulini alimentati dal torrente Stella nel territorio di Alcara Li Fusi Alcara li Fusi 276.821 2.01 28 Interventi di recupero e riqualificazione dello antico borgo pastorale “Borgo Stella” nel territorio di Alcara Li Fusi Alcara li Fusi 361.520 2.01 29 Recupero dell’antico borgo rurale di Castanea Itinerari turistici integrati nel comune di Castell’Umberto Castell’Umberto 110 516.457 2.01 c5 Ubicazione Importo Misura Capitale naturale: interventi sull’ambiente e sul patrimonio storico 35 Restauro e riuso di Palazzo Zito , da adibire a Museo - Laboratorio della conoscenza e del paesaggio dei Nebrodi. 2.01 5 IL MODELLO OLISTICO DI PROGETTO Il modello olistico di progetto: l’esemplificazione dell’integrazione fra agricoltura - ambiente - nuove forme di turismo 114 Multifunzionalità e pluriattività 114 Paesaggio, attività e comunicazione 115 Imprenditorialità agricola e parco 116 112 113 Il modello olistico di progetto: l’esemplificazione dell’integrazione fra agricoltura ambiente - nuove forme di turismo L’originalità e innovazione dell’idea progettuale consiste nella pianificazione e realizzazione di un’insieme di interventi che, attraverso strumenti di integrazione e creazione di sistemi a rete tra i diversi operatori pubblici e privati, consentano di trasformare alcuni elementi attualmente deboli, in punti di forza. La creazione di nuovi legami funzionali e di scopo che costituiscono il punto di partenza di un sistema di rete presuppone il coinvolgimento attivo delle comunità locali. Tale coinvolgimento costituisce esso stesso un elemento di innovazione rispetto alla programmazione tradizionale: si parte infatti dall’esistente piuttosto che dall’importazione di modelli esogeni al terri- Paesaggio, attività e comunicazione torio e non condivisi dai destinatari così da avviare un reale processo di sviluppo dal basso. Il paesaggio e l’agricoltura giocano un ruolo attivo e sinergico nelle strategie e negli strumenti di Il riposizionamento dell’agricoltura all’interno dello spazio rurale e del settore agro-alimentare, all’interno di un processo di diversificazione delle attività produttive ed imprenditoriali dell’area, può divenire l’elemento generatore delle sinergie descritte e al tempo stesso creare la necessaria coerenza sul territorio tra gli obiettivi secondo lo schema seguente. Multifunzionalità e pluriattività comunicazione che vengono utilizzati per la costruzione di un’immagine che contribuisca all’attrattività dell’area. I prodotti, l’attività umana, lo stesso paesaggio rurale e la sua varietà costituiscono una ricchezza patrimoniale pari ricchezze artistiche. Gli eventi, cioè le manifestazioni che promuovono ed identificano un territorio favorendone l’evoluzione competitiva, sono spesso legati, nelle zone rurali, alle tradizioni agricole. La rivitalizzazione economica, anche attraverso la finalizzazione a prodotti biologici o tipici, costituisce un forte elemen- Essi diventano veri e propri elementi di sviluppo del Distretto Nebrodense in quanto sono sinergici to di attrazione e di attivazione dell’economia locale. e coerenti con le aree tematiche di intervento già descritte. Il contributo dell’agricoltura ai processi di comunicazione e sviluppo locale può essere individuata La presenza di imprese agricole vitali ed integrate con le componenti economiche e sociali del su tre direttrici: territorio, contribuiscono, infatti, alla produzione e strutturazione degli elementi tangibili ed intangibili • leggibilità dell’offerta dei prodotti enogastronomici locali che contribuiscono ad una rivalutazione dello stesso. dell’identità culturale ed ambientale dell’area. Nell’area di progetto, accanto ai prodotti tradizionali, Nel primo caso si tratta di veri e propri elementi fisici quali il paesaggio e le costruzioni rurali che contribuiscono ad una identità “visiva” del territorio, a questi si aggiungono le caratteristiche tangibili delle produzioni cioè quelle caratteristiche organolettiche intrinseche e specifiche che derivano dalla vocazione dell’area e quindi dall’interazione tra ambiente naturale e biologico. Nel secondo caso, cioè nel caso di interventi finalizzati alla creazione di elementi intangibili di attrazione, l’agricoltura contribuisce attraverso il mantenimento “dell’atmosfera rurale” cioè delle relazioni che legano l’uomo e la natura e i soggetti economici agli strumenti oggetto del loro lavoro. Tale atmosfera costituisce uno degli elementi principali di attrattività del mondo rurale per il cittadino che ne ha spesso solo una memoria idilliaca. Questo è alla base del successo di attività quali l’agriturismo nelle quali una tale atmosfera viene anche riprodotta artificialmente sulla base delle aspettative e della rappresentazione della ruralità che ha l’ospite. 114 sono state introdotte produzioni innovative, (ad esempio frutti di bosco ed altre varietà di frutta, formaggi, salumi) che hanno acquisito un’identità locale e che costituiscono una prova delle potenzialità di strategie innovative in questa direttrice. • rivitalizzazione di circuiti brevi produttore e consumatore o produttore e distributore locale ivi compresa la ristorazione, per consentire di valorizzare le caratteristiche sia delle produzioni agroalimentari tipiche che di quelle artigianali, che oggi dispongono di una immagine di elevata qualità (specie per tessuti e ceramiche). • costruzione di circuiti di prossimità. Al tempo stesso la rivitalizzazione di questi circuiti garantisce la presenza di servizi di prossimità con un immediato effetto positivo sulla qualità sia della vita della comunità locale sia dell’ospitalità destinata al flusso turistico che ci si propone di sviluppare e qualificare. 115 Imprenditorialità agricola e parco La qualificazione e la fruibilità del territorio, soprattutto nel caso di aree a parco, creano l’esigenza e l’opportunità di attività imprenditoriali volte principalmente alla fornitura di servizi che possono essere classificati, in base all’utilizzatore finale, in tre categorie: • Servizi al turista; in questo caso si tratta di servizi turistico ricettivi e ricreativi offerti direttamente dall’imprenditore agricolo e dalla sua famiglia che vanno dall’ospitalità in azienda all’escursionismo sportivo attraverso l’utilizzo e la valorizzazione di risorse locali rilevanti quali il cavallo Sanfratellano e il patrimonio forestale. La particolarità dell’area dei Nebrodi rappresentata dalla presenza di due aree di particolare interesse turistico e cioè quella costiera e quella del Parco, individuano una terza linea direttrice che è quella dell’integrazione, attraverso l’imprenditoria agricola, di queste due realtà. Nel settore dei servizi ricettivi, infatti, offre ampie potenzialità l’integrazione tra le due forme analoghe di attività e cioè quella dell’agriturismo nelle zone interne. Il segmento di domanda al quale si rivolgono queste due tipologie è, infatti, lo stesso, cioè caratterizzato da un turista attento alla qualità dei prodotti che cerca un rapporto diretto con la natura e con gli operatori e le tradizioni locali. • Servizi agli enti locali preposti alla pianificazione e salvaguardia locale. Il recente decreto legislativo del 2 maggio 2001, in materia di orientamento e modernizzazione del settore agricolo, regolamenta in maniera definitiva le attività di servizio da parte delle imprese agricole per il mantenimento del territorio attraverso contratti con le amministrazioni pubbliche locali. Si riconosce, quindi, all’imprenditore agricolo le competenze e le capacità ad effettuare interventi sul territorio e sul paesaggio. Tali competenze sono alla base di quelle esternalità che consentono la riduzione dei costi sociali di tutela del territorio. Tali attività di servizio sono ricomprese all’interno dell’idea forza del PIT attraverso strumenti contrattuali innovativi che vedono coinvolti gli imprenditori agricoli da una parte e gli enti locali dall’altra. • Servizi agli altri settori produttivi. L’impresa agricola per la sua diffusione sul territorio e per la possibilità di produrre e trasformare biomasse, può fornire servizi agli altri settori in una visione di eco-sostenibilità delle attività produttive in genere attraverso attività anche sperimentali di riciclaggio della sostanza organica, delle acque e di produzione di energie alternative destinate anche ad altri settori. 116 COME IL PIT NEBRODI INTRODUCE GLI SCOPI DELL’IMPRESA SOSTENIBILE. 6 ANALISI FINANZIARIA E MODELLO GESTIONALE Analisi finanziaria 121 Una gestione ispirata alla sostenibilità 123 118 119 Analisi finanziaria L’analisi finanziaria è stata avviata secondo principi contabili che tengono conto delle importanti modifiche che il principio della sostenibilità introduce nei criteri della misurazione della ricchezza e dei redditi. Ma questi metodi sono molto recenti e , in pratica, sono maturati molto rapidamente nel periodo di sviluppo di questo PIT, soprattutto per merito del gruppo di lavoro aderente alla rete della economia sostenibile (www.neweconomics.org). Si vuole dire che questo progetto non può non tenere conto dell’importante passaggio dalle misurazioni ‘classiche’ a quelle sostenibili; in questo PIT si è avviata, quindi, una procedura di lavoro in ‘progress’ articolata nei momenti di: raccolta delle informazioni di base, elaborazione degli elementi che contribuiscono alla rilevazione sostenibile del rendimento finanziario degli investimenti pubblici. Raccolta delle informazioni di base Esse sono costituite dalla rilevazione: • dei costi di investimento di ogni singolo intervento, documentati in ogni singola scheda; • da una prima stima della redditività delle strutture culturali (musei, sale congressi, ecc.), con lo scopo di verificare la congruenza tra flusso reddituale e costi gestionali delle strutture; • della spesa che confluisce sulle diverse strutture ricettive destinate al flusso turistico, per misurare le potenzialità economiche degli interventi destinati ai privati (la rilevazione dei flussi di reddito è data in calce a questo paragrafo). Questo permette di definire le basi di un sistema destinato a misurare la congruenza gestionale degli investimenti pubblici e il carattere moltiplicatore degli investimenti destinati sia al pubblico che ai privati. Si definisce così un modello patrimonialista di rilevazione del reddito orientato in senso keynesiano, in quanto tende a definire l’effetto moltiplicatore di investimenti generati in misura maggioritaria dalla mano pubblica, essendo destinati all’implementazione del capitale naturale. Gli elementi che contribuiranno alla rilevazione sostenibile del rendimento finanziario degli investimenti pubblici. L’adottare il principio della sostenibilità implica che la dimensione monetaria non sia la sola che contribuisce a chiarire il rendimento degli interventi e che comunque essa deve essere contabilizzata al netto dei costi ambientali. Rispetto al primo punto, si è provveduto alla misurazione aggregata dell’impronta degli interventi del PIT secondo la metodologia dell’Università della pace, gestita dalle Nazioni Unite (www.umic.edu). Essa dimostra che, per effetto del progetto, l’impronta dell’area diminuisce del 15%, ossia, il carico ambientale dell’ecosistema Nebrodi diminuisce per l’effetto dei migliora- 121 menti ambientali proposti e degli interventi fisici non impattanti. Si dimostra così che il progetto crea un ‘credito’ di energia del contesto verso la regione, e questo è un dato patrimoniale di cui si deve tenere conto. Con questo si introduce il concetto che la redditività degli interventi non sarà misurata solo in moneta, ma anche in energia totale consumata o prodotta. Una gestione ispirata alla sostenibilità Rispetto al secondo punto, la contabilizzazione al netto dei costi ambientali, si è provveduto ad un primo screening e riordino delle voci che concorrono alla definizione del reddito ‘netto sostenibile’, secondo lo schema riportato nella tabella “Ricchezza al netto dei costi ambientali e sociali nel PIT Nebrodi”, che verrà assunto come guida per la gestione degli interventi. Il principio della sostenibilità applicato alla fase di gestione delle risorse implica la fissazione di alcuni punti di riferimento che devono diventare gli elementi guida per l’articolazione successiva della gestione. Questi punti sono: Tutti gli elementi reddituali e patrimoniali fin qui citati contribuiranno a definire un modello di gestione sostenibile dell’economia del PIT, che si ritiene contribuisca positivamente alla gestione degli inteventi, nella consapevolezza del beneficio che i criteri adottati generano, anche dal punto di vista finanziario sia alla pubblica amministrazione che all’economia nel suo complesso. La gestione economica orientata alla sostenibilità, oltre a minimizzare l’impatto con gli agenti esterni si configura come una opportunità per perseguire migliori livelli di reddito; sinteticamente ad oggi una impresa che opera secondo tale filosofia può incrementare i suoi profitti fino al 35%. Infatti, secondo le stime dell’Istituto per la contabilità sociale ed etica, l’impatto della sostenibilità sui profitti può essere così contabilizzato: IMPATTO DELL A SOSTENIBILITÀ SUI PROFITTI Fase Impatto sui costi (%) Prodotto finale + 1 sui costi + 11,4 Lavorazione - 1 sui costi + 7,9 Innovazione e apprendimento - 1 sui costi di mano d’opera + 1 efficienza + 1,9 + 1,9 + 1 sul volume d’affari - 1 sulla produzione di residui Totale Impatto sui profitti (%) + 3,5 + 7,9 + 34,5 122 • lo scopo della gestione delle risorse è l’aumento della capacity building della pubblica amministrazione; ciò implica non confondere uno strumento (l’uso delle risorse) per un fine (il coinvolgimento della progettualità sociale ed economica, di cui la disponibilità iniziale di uno stock di risorse è semplicemente un fattore di avvio di un processo rilevante); • da quanto sopra discende che la gestione delle risorse deve essere ricondotta a un processo aperto ai contributi delle parti sociali ed economiche e condiviso con queste; • ne deriva che la caratteristica fondamentale della struttura di gestione disponibile è quella di esaltare la capacity building grazie alla sua capacità di far convergere progettualità condivisa, grazie all’alta flessibilità nel risolvere problemi. Questo paradigma porta a concludere che il valore principale a cui deve ispirarsi il lavoro dell’Unità di gestione sostenibile è quello della creatività e della capacità di far convergere verso di essa il variegato panel di attori che caratterizzano la struttura sociale di questo PIT. La principale attività di conseguenza in cui sarà impegnata l’Unità sarà quella del coordinamento di progetti e soggetti diversi. In base a questi principi le strutture più efficaci impegnate nell’economia sostenibile hanno riattualizzato le teorie moltiplicatrici di Keynes, misurando gli effetti dei finanziamenti pubblici al netto del consumo delle risorse irriproducibili e assumendo come attori fondamentali del processo gli stakeholders, ossia tutti i soggetti che a qualsiasi titolo contribuiscono al virtuoso sviluppo di un progetto o di un processo. Ma, come non si stanca di ripetere Joe Stiglitz premio nobel dell’economia ed ex vicepresidente della Banca Mondiale a cui si devono gli studi fondamentali sulla gestione sostenibile delle risorse economiche, i principi generali sopra illustrati, per avere efficacia, devono essere liberamente e creativamente reinterpretati da ogni soggetto alla luce delle sue condizioni materiali. Riflettiamo dunque quale può essere il percorso che orienta questo PIT al raggiungimento del- 123 l’obiettivo della gestione sostenibile. Esso è sintetizzabile in tre steps: 1. costruire una struttura che garantisca con snellezza, certezza e trasparenza la gestione del contratto; 2. lavorare sviluppando i processi di integrazione orizzontale, assumendo come momento unificatore lo scopo del progetto e non i singoli momenti tecnici; 3. agevolare e sollecitare la partecipazione degli stakeholders al fine di arricchire la gamma dei progetti socialmente condivisi. La piena efficacia del processo sostenibile si realizzerà, pertanto, a condizione di un rapido ammodernamento delle tradizionali procedure amministrative, e, per non cadere in facile demagogia, bisogna prendere atto della complessità e della difficoltà che questo implica. Si ritiene di trasformare questa attenzione in un sistema di elementi ordinatori: 1. la gestione sarà affidata ad una Unità che durerà e si organizzerà in funzione di uno scopo preciso, al fine di garantire motivazioni e sensibilità verso il raggiungimento di risultati per non cadere nell’equivoco della tradizionale burocraticizzazione delle unità che si costituiscono presso le pubbliche amministrazioni. 2. la modalità di lavoro sarà quella dello sportello ossia seguirà il principio di risolvere tempestivamente problemi. 3. il modello organizzativo farà capo a un sistema di lavoro integrato orizzontalmente sotto la responsabilità di project manager. • la gestione sarà orientata non solo all’aumento della razionalità del processo, obiettivo pur sempre molto significativo, ma al fattore strategico del coinvolgimento di un numero crescente di stakeholders, ossia di portatori di interessi. Da questo punto di vista l’unità di gestione non è una unità chiusa ma è un’unità aperta ad ogni forma di partenariato, compatibile con lo scopo del PIT; l’arricchimento del partenariato sarà la misura della capacity building dell’Unità di gestione sostenibile e questo sarà il fattore sostanziale sulla quale misurare il successo di questo PIT. A questo fine le linee direttrici della gestione sono state discusse dall’assemblea del partenariato istituzionale e sociale che nel dicembre 2001 è pervenuta a questi indirizzi approvati all’unanimità. Finalità La gestione avverrà in modo unitario e condiviso per mezzo di un Ufficio unico del P.I.T. Nebrodi, il quale costituirà lo strumento sinergico dotato di poteri completi, sia sul piano istruttorio, che su quello provvedimentale. Esso costituirà un’unica unità organizzativa di scopo, la quale potrà essere articolata spazialmente in funzione delle esigenze operative e gestionali. Competenze L’Ufficio unico del P.I.T. Nebrodi è costituito tra tutte le amministrazioni; alla predetta struttura organizzativa tutti i partecipanti al partenariato conferiscono ogni competenza per lo svolgimento dei compiti di gestione del progetto, ivi comprese le funzioni pubbliche, così come previsto dal Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali. A tale ufficio sono altresì conferiti i compiti di sportello unico delle attività produttive dell’edilizia, per gli espropri. Più in generale, tale ufficio può adottare provvedimenti amministrativi, gestire, quale unico responsabile, l’esecuzione di opere pubbliche o di interesse pubblico, essere individuato come “funzionario delegato” per la gestione e la rendicontazione delle risorse economiche, istruire e proporre gli atti di competenza degli Organi di indirizzo delle Amministrazioni convenzionate, esercitare i controlli e le verifiche sugli avanzamenti dell’esecuzione dei progetti, i compiti di autorizzazione, verifiche e controllo di iniziative private, l’elaborazione e proposta di bandi, la gestione di gare e selezioni, ogni altro potere gestionale finalizzato alla gestione del PIT. Durata La durata della convenzione è determinata dal raggiungimento dello scopo e coincide con l’esaurimento delle obbligazioni derivate dal contratto PIT. La convenzione può essere rinnovata ma ciò viene subordinato al raggiungimento di un nuovi scopi. Organizzazione Coerentemente con il paradigma della sostenibilità l’Ente Parco ha avviato un processo condiviso con tutti i soggetti aderenti al partenariato al fine di giungere ad indirizzi condivisi di gestione. L’Ufficio prevede un modello organizzativo il cui centro è una struttura che deve esprimere una forte competenza nella programmazione e nella gestione finanziaria, con lo scopo di rendere efficace l’esecutività del progetto. A questa si affiancheranno le competenze di due aree tecniche: • area tecnica, con lo scopo di gestire in modo sinergico la diversa gamma di progetti: fisici, organizzativi, di promozione dell’economia; 124 125 Il modello organizzativo • area della comunicazione, con lo scopo di implementare le attività di Forum, ossia i rapporti con i soggetti formali e informali che rappresentano la società e l’economia locale, con particolare attenzione ai contributi del mondo culturale e accademico. La responsabilità dell’Ufficio è affidata ad un Project manager il cui profilo principale deve soddisfare requisiti di capacità gestionale dei processi e competenza economica-finanziaria. Formazione della struttura La struttura operativa sarà formata da tecnici della pubblica amministrazione, che potranno essere integrati con professionalità da reperire sul mercato. L’organigramma di massima di tale struttura, oltre al Project Manager, prevede tre funzionari responsabili d’area coadiuvati dalle risorse necessarie nelle diverse fasi di progetto. Project Manager Alla direzione dell’Ufficio Unico del P.I.T. Nebrodi è preposto un Project Manager, con contratto di diritto privato. Al Project Manager compete l’adozione degli atti e provvedimenti amministrativi concernenti l’Ufficio compresi tutti gli atti che impegnano le amministrazioni convenzionate verso l’esterno, nonché la gestione finanziaria, tecnica ed amministrativa, ivi compresi autonomi poteri di spesa, l’organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo. Ad esso compete la responsabilità dell’esecuzione del progetto. Rimanendo ferma tale responsabilità, il Project Manager può delegare a sua discrezione ad altri soggetti appartenenti alla struttura la responsabilità di fasi o procedimenti tecnici. Il Project Manager sovrintende alle attività necessarie al buon funzionamento della gestione associata ed in particolare: coordina e stimola all’esecuzione delle parti contrattuali gli attori responsabili e i partner; stimola la collaborazione delle Amministrazioni e dei soggetti interessati per il raggiungimento e l’ampliamento degli scopi; indice la Conferenza di servizi. Comitato di valutazione e controllo L’assemblea del partenariato, elegge nel proprio seno, un Comitato di valutazione e controllo dell’attività legate all’andamento dell’intero progetto. Tale Comitato è composto da membri in numero adeguato a rappresentare l’articolazione del partenariato, oltre ad un membro designato dall’Ente Parco dei Nebrodi con funzione di Presidente. Dotazioni tecnologiche L’Ufficio del P.I.T. Nebrodi deve essere fornito di adeguate dotazioni tecnologiche che verranno individuate dal Project Manager. 126 Accesso all’Ufficio E’ consentito l’accesso all’Ufficio P.I.T. Nebrodi, anche per via telematica, per l’acquisizione di informazioni, fatto salvo il diritto alla privacy . Promozione e rapporti con gli stakeholders Nell’ambito delle proprie attività, l’Ufficio P.I.T. pone in essere, anche in collaborazione con il partenariato sottoscrittore della presente convenzione, tutte le iniziative, anche per via telematica, volte a diffondere la conoscenza del territorio e delle potenzialità economico-produttive offerte dallo stesso, oltre ad agevolare la collaborazione con tutti i soggetti interessati allo sviluppo del territorio. Impegni degli enti associati Ciascuno dei partners associati si impegna ad organizzare la propria struttura interna secondo quanto previsto dal PIT. Gli enti si impegnano anche a stanziare nei rispettivi bilanci di previsione le somme necessarie all’impegno finanziario, al personale e alle attrezzature utili a far fronte all’attivazione dell’Ufficio P.I.T. Nebrodi. Rapporti finanziari La partecipazione finanziaria di ciascun dei partners istituzionali alla gestione dell’Ufficio unico del P.I.T. Nebrodi viene determinata in base a: • popolazione del Comune; • diretto beneficio proveniente dal progetto. 7 A P P R O V A Z I O N E E G E S T I O N E O P E R AT I V A D E L P I T Approvazione del PIT 131 Il modello gestionale 134 Accordo per la gestione del PIT Nebrodi ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DELL’UFFICIO UNICO 138 128 129 Approvazione del PIT La fase progettuale del PIT Nebrodi si è conclusa con la valutazione regionale, che colloca la proposta al primo posto di merito fra i PIT della Provincia di Messina e al quarto fra quelli della Regione. VALUTAZIONE REGIONALE DELLE PRIORITÀ DEL PIT 33 NEBRODI n. Titolo Ubicazione Importo Valutazione regionale Gestione e organizzazione 01 Metodi innovativi per la gestione sostenibile dello sviluppo locale 02 Osservatorio per la legalità e la sicurezza 03 Osservatorio e SIT a sostegno delle politiche di sviluppo sostenibili del Parco 200.000 400.000 altro A 438.188 P2 Capitale umano: formazione, educazione, opportunità per l’economia 04 Progetto integrato di formazione/azione volto alla valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale dei Nebrodi, con particolare riferimento alle problematiche gestionali dei servizi culturali 05 Interventi di formazione/educazione superiore e universitaria 1.000.000 F 1.000.000 A 06 Interventi di diffusione di competenze funzionali allo sviluppo nel settore pubblico 1.000.000 F 07 Interventi di sostegno al lavoro regolare 1.000.000 F 08 Interventi per la promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro 1.000.000 F 09 Interventi di formazione per giovani imprenditori agricoli 1.000.000 P2 10 Investimenti aziendali per l’irrobustimento della filiera agro-silvo-pastorale riferita agli ecotipi locali ed alle razze indigene, alla certificazione di qualità con riferimento all’allevamento bovino e ovicaprino da carne e da latte, equino (cavallo Sanfratellano) e suino (nero dei nebrodi) nonché alla filiera olivicola 3.000.000 P2 11 Azioni di sostegno alla nuova imprenditoria nel territorio dei Comuni del Parco 1.000.000 P2 131 n. Titolo Ubicazione Importo Valutazione regionale n. Titolo Capitale umano: formazione, educazione, opportunità per l’economia 12 Rete delle botteghe artigianali della ceramica di S.Stefano di Camastra S.Stefano di Camastra P2 13 Investimenti sulla qualità dei processi di trasformazione e commercializzazione dei prodotti tipici dei Nebrodi 3.500.000 P2 14 Disciplinari di qualità per la tipicizzazione, il riconoscimento comunitario e la commercializzazione dei prodotti a marchio territoriale 500.000 5.500.000 26 Interventi per la destinazione ad attività culturali del complesso monumentale Chiesa SS. Salvatore denominata Badia Grande nel comune di S.Marco d’Alunzio S.Marco d’Alunzio F P2 Capitale naturale: interventi sull’ambiente e sul patrimonio storico 16 Azioni di sviluppo dell’imprenditorialità in attività connesse alla fruizione culturale del sistema museale e del paesaggio dei Nebrodi 17 Sistema di infrastrutture e servizi per la fruizione del territorio del Parco Parco Nebrodi 18 Intervento di recupero e valorizzazione del fabbricato rurale in località Sciara nel territorio di Tortorici da adibire a Centro visita e servizi del Parco Tortorici 19 Itinerario escursionistico attrezzato CannetoPortella Calcara-Croce di S.Stefano CaroniaS.Stefano 1.250.000 F 4.777.226 P1 1.063.901 P2 630.077 P2 20 Riqualificazione ambientale del laghetto UrioQuattrocchi e realizzazione di un sentiero natura attrezzato fruibile anche da portatori di handicap Mistretta 1.152.731 21 Recupero dell’ex Collegio di Maria nel centro storico di Capizzi da destinare a Centro di ospitalità giovanile e servizi del Parco Capizzi 723.040 A 80.000 A 22 Progetto testuggini: interventi di tutela della biodiversità 23 Parco Territoriale Archeologico della valle dell’ Halaesa dei comuni di Motta d’Affermo, Castel di Lucio, Pettineo e Tusa 25 Azioni di sostegno agli investimenti per: -la diversificazione dell’attività agricole e l’integrazione del reddito (agriturismo) -la multifruizione del territorio rurale (turismo rurale) Tusa, Motta d’Affermo, Castel di Lucio, Pettineo 6.197.483 P2 276.821 NC 28 Interventi di recupero e riqualificazione dello antico borgo pastorale “Borgo Stella” nel territorio di Alcara Li Fusi Alcara li Fusi 361.520 P2 29 Recupero dell’antico borgo rurale di Castania Itine-rari turistici integrati nel comune di Castell’Umberto Castell’Umberto 516.457 F 30 Interventi di recupero e riqualificazione dell’ex Mulino Comune alimentato dal torrente Caronia e sitemazione del sentiero di accesso Caronia 537.115 F 31 Itinerari turistici integrati nel Comune di Reitano: interventi di recupero architettonico nel centro storico Reitano 516.457 F 32 Restauro e riuso del Palazzo Portera destinato ad ospitare la sezione naturalistica del Parco nell’ambito del Museo regionale di Mistretta Mistretta 750.000 F 33 Strada rurale vicinale di Acquasanta-PortaroBafi-Laccaretta-Salamone-Gelso nel territorio di Mistretta Mistretta 826.311 F 34 Recupero del fabbricato ex-ACLI di Località Muto a S. Fratello, da adibire a centro di documentazione e scuola di formazione residenziale S. Fratello 1.890.232 P1 Cesarò 3.000.000 P1 Totale 50.799.034 35 Restauro e riuso di Palazzo Zito , da adibire a Museo - Laboratorio della conoscenza e del paesaggio dei Nebrodi. P1 A F interventi funzionali A interventi accessori NC e altro 132 F Alcara li Fusi P1 e P2 interventi prioritari 3.000.000 1.461.475 27 Interventi di recupero e valorizzazione di antichi mulini alimentati dal torrente Stella nel territorio di Alcara Li Fusi LEGENDA interventi diffusi sul territorio Importo Valutazione regionale Capitale naturale: interventi sull’ambiente e sul patrimonio storico 1.250.000 15+24 Azioni integrate a sostegno del sistema ricettivo, commerciale, artigianale e della ristorazione nel territorio del PIT Nebrodi Ubicazione 133 Il modello gestionale Si tratta ora di passare dalla fase di impostazione e di identificazione degli interventi a quella della loro gestione, con l’impegnativo onere di portare a compimento l’intero quadro di impegni delineato dal PIT nei tempi definiti dal contratto comunitario, ossia entro il 2006. Una scadenza che definisce nel modello gestionale la variabile strategica su cui operare con tempestività. Per l’impostazione del modello di gestione del Pit si fa tesoro della forte rete di partnership con gli amministratori degli enti locali, gli imprenditori e le associazioni presenti sul territorio, in questo contesto il PIT si colloca come esperienza innovativa ed una opportunità per l’Ente Parco per una rafforzata leadership sul territorio da sviluppare in termini di servizi offerti e qualità del coordinamento. Il modello che si avvia richiede un salto di qualità nella capacità di collaborazione e indirizzo con il partenariato e nella funzione di erogazione di orientamenti e informazione da parte dell’ente parco verso il territorio. Inoltre la valenza di sostenibilità del progetto richiede un approfondimento della progettazione e la capacità di indirizzare in modo sostenibile i nuovi investimenti. Il modello gestionale che si propone tende ad attivare una molteplicità di punti di riflessione sulle diverse categorie di progetti, al fine di agevolare il processo di condivisione. Esso, infatti, opera una virtuosa sinergia fra il momento di direzione, gestito dal project manager e dal suo staff, i tre livelli tecnici e la molteplicità di amministrazioni coinvolte nel PIT. Sinergie che trovano sintesi nei periodici confronti di forum, organizzati sotto il coordinamento del project manager. Per quanto riguarda i momenti tecnici l’operazione più importante è l’attivazione di un sistema di assistenza al territorio con l’attivazione di sportelli mirati destinati all’ampio coinvolgimento dei soggetti che intendono partecipare alle azioni a bando, con il fine di ricondurre ad un sistema unitario le azioni programmate a livello locale ed i bandi emanati a livello regionale. IL MODELLO GESTIONALE IN SINTESI Di conseguenza, occorre supportare i nuovi scopi attraverso una modalità orizzontale di comunicazione tra l’ente coordinatore e responsabile del PIT e le municipalità, attraverso un Forum consultivo, di approfondimento e orientamento, con il fine di rimodulare il confronto tra ente parco e territorio su un modello di relazioni orizzontale e pervasivo che moltiplichi le opportunità di interazione e di sviluppo di opportunità concrete e di collaborazione. Per la gestione del PIT si delinea quindi un modello ispirato al principio della sostenibilità e, coerentemente con questo, definisce un sistema olistico di relazioni, teso a sfruttare la potenzialità dei diversi momenti tecnici ed amministrativi coinvolti nei progetti. Obiettivo del modello è quello di superare il sistema di separatezze che caratterizza il nostro ordinamento amministrativo, e costituito: • dall’organizzazione gerarchica delle competenze tecniche; • dal sistema di relazioni fra pubbliche amministrazioni. A queste va aggiunto un problema specifico aperto dall’organizzazione dei PIT: infatti, se questo strumento definisce gli interventi e il loro livello di finanziamento, in base alla volontà espressa dal soggetto responsabile locale, per quanto riguarda le azioni a bando, le risorse sono aggiudicate sulla base di bandi regionali, escludendo l’ente locale dal potere di aggiudicazione delle risorse in base a criteri locali. Un processo che mette a dura prova la possibilità di una gestione unitaria e sinergica dei progetti. 134 135 Modello di gestione operativo del PIT Nebrodi Esso si articola in: Project manager Il modello identifica nella Direzione del Parco il soggetto destinato a sviluppare le attività di coordinamento del PIT e a sollecitare il partenariato, la figura del project manager si identifica di conseguenza nel Direttore del Parco. Ruolo importante del Project Manager è la rifocalizzazione dello scopo operativo del progetto: iI lavoro fin qui svolto ha messo chiaramente in risalto l’originalità ambientale del PIT promosso dal Parco; ora questa filosofia deve tradursi in un processo coerente teso alla certificazione di qualità del Parco. Con la certificazione di qualità la visibilità delle politiche e dei progetti del Parco dei Nebrodi sono destinati a superare l’ambito regionale, per inserirsi nel sistema virtuoso delle esperienze nazionali ed internazionali di eccellenza. Il project manager ed il suo staff saranno supportati e coordinati con tre unità operative, localizzate fisicamente in una serie di centri strategici del territorio e funzionali ad agevolare il rapporto fra Parco e soggetti impegnati nello sviluppo dei progetti. L’efficacia nell’organizzazione di queste procedure è il salto di qualità che si propone il Parco per dirigere il progetto complessivo del PIT, con lo scopo qualificante di migliorare il sistema di relazioni fra Parco e soggetti destinati a sviluppare le azioni puntuali sul territorio. • unità preposta al controllo amministrativo-finanziario dei progetti. Questa unità sarà responsabile delle attività di programmazione finanziaria, di monitoraggio e di rendicontazione, secondo il modello che sarà definito dalla Regione. I tempi di sviluppo del PIT: articolazione per macrofasi delle attività Unità operative Le unità operative sono: • unità preposta allo sviluppo in chiave sostenibile dei progetti fisici. La coerenza con il progetto presentato richiede una rilettura in termini di sostenibilità dei progetti fisici approvati e la predisposizione di capitolati che si facciano carico della qualità ambientale degli interventi; • unità preposta all’attivazione di uno sportello di assistenza agli operatori economici e sociali. Essa si articola in quattro sezioni destinate all’assistenza operativa agli operatori coinvolti nelle azioni a bando: • agli operatori dell’agricoltura • al mondo imprenditoriale • agli operatori del commercio e servizi • al mondo della cultura. Infatti, non è da sottovalutare la complessità delle azioni da attivare per partecipare a bandi regionali. Di conseguenza lo sportello supporterà gli operatori nelle seguenti fasi: ricognizione degli operatori interessati, istruzione ed assistenza per la partecipazione alle gare, tutoraggio durante la realizzazione dei progetti, controllo di qualità degli interventi. 136 137 PIT NEBRODI Accordo per la gestione del PIT Nebrodi e nell’Accordo Organizzativo (allegato n. 6), di cui all’art. 13 del Bando pubblico di selezione per l’assegnazione dei finanziamenti, stipulato ai sensi dell’art. 16 della L.R. 30 aprile 1991, n.10; di partenariato compatibile con lo scopo del PIT; l’arricchimento del partenariato sarà la misura della capability building della gestione sostenibile del PIT e il fattore su cui misurarne il successo; che in data 11 luglio 2002 è stato sottoscritto l’Accordo tra il Dirigente generale del Dipartimento Regionale della Programmazione, nella qualità di Autorità di gestione del POR Sicilia 2000-2006, e il Presidente dell’Ente Parco dei Nebrodi, nella qualità di rappresentante dei Soggetti promotori del PIT, che specifica gli impegni assunti dal Soggetto coordinatore anche in nome e per conto dei soggetti promotori del PIT; che tale Accordo precisa (all’art. 15) che “la mancata ratifica dell’Accordo Organizzativo di cui all’art. 13 del Bando di selezione dei PIT, da parte di un Consiglio Comunale entro il termine di cui all’art. 4 comporta l’esclusione dalla condizione di partner istituzionale del PIT e, conseguentemente, dai finanziamenti relativi agli interventi localizzati nello specifico ambito comunale”; che in tale direzione l’Ente Parco dei Nebrodi, ha già attivato specifiche politiche di rete finalizzate a rafforzare la strategia di sviluppo sostenibile del PIT e il contesto territoriale; che è stato rafforzato il sistema di relazioni a rete con i Comuni del Parco; che si è lavorato ad un ampliamento del partenariato istituzionale ed economico-sociale, anche attraverso l’integrazione dei diversi organismi gestionali in capo ad unica società consortile mista denominata GAL NEBRODI; che detta società consortile in atto riveste il ruolo di Soggetto responsabile del Patto territoriale per l’agricoltura, ammesso a finanziamento con Decreto del Ministero dell’economia e delle finanze n. 2574 del 27.09.2001; che è stato avviato il coordinamento con altri programmi di spesa (Patto territoriale per l’agricoltura, PAL Leader, Accordo di programma per l’attuazione della Misura 1.11, interventi a titolarità e a regia ammessi a finanziamento sulla Misura 2.01, azioni pubbliche co-finanziate dal FSE, altri investimenti cofinanziati a diverso titolo dai Fondi Strutturali). danno atto confermano confermano altresì che il PIT n. 33 “Nebrodi. Un programma olistico per la rivalutazione patrimoniale del Distretto Turistico Rurale Integrato dell’area dei Nebrodi” risulta inserito nella graduatoria utile della Provincia di Messina e ammesso a finanziamento con D.P.R.S. n. 94 del 18 giugno 2002 pubblicato sulla G.U.R.S. n. 39 del 21 agosto 2002; che il modello di gestione del PIT costituisce una delle caratteristiche di innovazione di questo progetto integrato orientato alla gestione della sostenibilità delle risorse del territorio dei Nebrodi che vede l’Ente Parco come Soggetto coordinatore (caso unico in Sicilia); che la gestione del PIT è orientata non solo all’aumento della razionalità del processo, obiettivo pur sempre molto significativo, ma al fattore strategico del coinvolgimento di un numero crescente di stakeholders, ossia di portatori di interessi. Da questo punto di vista la struttura organizzativa di gestione non è un’unità chiusa ma un’unità aperta ad ogni forma che il Soggetto coordinatore del PIT è l’Ente Parco dei Nebrodi, istituito con D.A. 4 agosto 1993, n. 560 e avente natura di Ente di diritto pubblico; ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DELL’UFFICIO UNICO ai sensi dell’art. 16 della L.R. 30 aprile 1991 n.10 L’anno duemiladue, il giorno quattro del mese di ottobre, i soggetti istituzionali del PIT Nebrodi come appresso indicati: 1. Comune di Alcara Li Fusi 2. Comune di Capizzi 3. Comune di Caronia 4. Comune di Castel Di Lucio 5. Comune di Castell’Umberto 6. Comune di Cesarò 7. Comune di Galati Mamertino 8. Comune di Longi 9. Comune di Militello Rosmarino 10. Comune di Mistretta 11. Comune di Motta d’Affermo 12. Comune di Pettineo 13. Comune di Reitano 14. Comune di S. Fratello 15. Comune di S. Marco d’Alunzio 16. Comune di S. Salvatore di Fitalia 17. Comune di S. Stefano di Camastra 18. Comune di S. Teodoro 19. Comune di Tortorici 20. Comune di Tusa 21. Comune di Ucria 22. Ente Parco dei Nebrodi riuniti in Caronia (ME) presso la sede di Case Cangemi su convocazione del Soggetto coordinatore del PIT danno atto che l’Accordo Organizzativo (allegato n. 6), di cui all’art.13 del Bando pubblico di selezione per l’assegnazione dei finanziamenti dei Progetti Integrati Territoriali, stipulato ai sensi dell’art. 16 della L.R. 30 aprile 1991, n.10 tra i soggetti sottoscrittori del PIT Nebrodi nel mese di gennaio 2002, all’ultimo capoverso prevedeva che nel caso in cui il PIT Nebrodi avesse superato positivamente la fase di selezione definitiva doveva farsi luogo ad uno specifico Accordo di Programma sulla base del Complemento di Programmazione adottato con Deliberazione della Giunta della Regione Siciliana n. 235 del 2 agosto 2001; che il Complemento di Programmazione adottato con successiva Deliberazione della Giunta Regionale n. 205 del 17 giugno 2002 ha modificato la previsione di attuazione dei PIT a mezzo di Accordi di Programma, che vengono sostituiti da Accordi di cui all’art. 16 della L.R. 30 aprile 1991 n.10; che, pertanto, ai fini della regolazione delle modalità di attuazione del PIT e dell’istituzione dell’Ufficio Unico si può procedere con il presente Accordo, che integra il precedente Accordo Organizzativo già sottoscritto e ne specifica i contenuti, in maniera tale da garantire una precisa attribuzione di competenze amministrative e di funzioni organizzative; che fra le “azioni essenziali “, di cui all’art. 3 del sopracitato D.P.R.S., per l’attuazione del PIT e per il conseguimento dei suoi obiettivi di sviluppo risulta indicata la costituzione dell’Ufficio Unico del PIT, indicato nell’apposita sezione G del progetto del PIT 138 che fra gli impegni del Soggetto coordinatore del PIT, di cui all’art. 4, rileva anche l’impegno all’istituzione dell’Ufficio Unico entro la data del 10 ottobre 2002, così come dell’attivazione dello Sportello Unico in forma convenzionata; che all’Ente Parco sono conferiti quindi i poteri di rappresentare in modo unitario gli interessi dei soggetti sottoscrittori, come già indicato nell’Accordo Organizzativo sottoscritto a gennaio, nonchè le responsabilità e i compiti indicati espressamente per i Soggetti coordinatori dei PIT sia nel Complemento di Programmazione del POR Sicilia 2000-2006 adottato con Deliberazione n. 205 del 17 giugno 2002 della 139 Giunta Regionale, sia nell’Accordo in attuazione del D.P.R.S. n. 94/2002, stipulato in data 11 luglio 2002 tra il Dirigente generale del Dipartimento Regionale della Programmazione, e il Presidente dell’Ente Parco; determinano che il Soggetto coordinatore, nella persona del Presidente, debba presiedere l’Assemblea del partenariato, costituita dai Sindaci e dai legali rappresentanti dei soggetti partners, o da loro delegati, e il Comitato di valutazione e controllo delle attività del PIT e dell’Ufficio Unico di gestione; che il Comitato di valutazione e controllo, a) debba essere eletto tra i componenti dell’Assemblea con criteri tali da garantire l’articolazione delle espressioni pubblico/private del partenariato, b) debba essere convocato periodicamente in relazione alle problematiche di attuazione del PIT ed alle eventuali modifiche del programma di interventi che si rendessero necessarie, ivi comprese le eventuali sostituzioni previste dall’art. 9 dell’Accordo stipulato in data 11 luglio 2002 con il Dipartimento Regionale della Programmazione; c) debba individuare gli ostacoli di fatto e di diritto che si frappongono all’attuazione dell’Accordo e degli interventi del PIT, proponendo le soluzioni idonee alla loro risoluzione; d) debba proporre all’approvazione dell’Assemblea un Rapporto annuale sullo stato di attuazione del PIT, che terrà conto dei dati risultanti dal monitoraggio fisico, finanziario e procedurale degli interventi; l’Assemblea del Partenariato e il Comitato di valutazione e controllo assumono validamente le proprie deliberazioni con la presenza della maggioranza dei soggetti pubblici aventi diritto e a maggioranza dei voti riportati. Nel caso di votazioni afferenti ad impegni finanziari si richiede la maggioranza qualificata dei 2/3 dei soggetti pubblici aventi diritto, sia per la presenza che per i voti riportati; confermano che il FORUM del partenariato per lo sviluppo sostenibile, attivato a S. Stefano di Camastra in data 13 luglio 2002, costituisce una specifica modalità organizzativa del PIT volta a garantire una effettiva partecipazione dei soggetti formali e informali che rappresentano la società e l’economia locale, con particolare attenzione ai contributi del mondo culturale e accademico, volti a rafforzare la metodologia di condivisione del processo di Agenda 21 locale; che il FORUM debba offrire la possibilità di confrontare i diversi punti di vista e i diversi interessi degli attori locali del partenariato su specifiche tematiche, anche alla presenza di funzionari della P.A. ovvero di professionalità che possono apportare uno specifico contributo di know-how e competenza, con un approfondimento dei contenuti delle azioni e degli interventi del PIT nel quadro dei principi della sostenibilità; confermano altresì che la gestione del PIT debba essere posta in capo ad una struttura organizzativa nella forma di Ufficio Unico, al fine di garantire univocità di attuazione del programma di interventi del PIT ammesso a finanziamento e il mantenimento di un livello qualitativo adeguato e uniforme delle attività previste dal progetto integrato, nel quadro di una metodologia di condivisione delle responsabilità e degli obiettivi di sostenibilità del processo di sviluppo locale; determinano di istituire l’Ufficio Unico del PIT con il compito di gestire in modo sinergico la diversa gamma dei progetti fisici, organizzativi e di promozione economica del PIT e di incardinarlo istituzionalmente presso l’Ente Parco dei Nebrodi nella qualità di Soggetto coordinatore; di conferire a detto Ufficio Unico tutte le competenze 140 per la gestione degli interventi e delle azioni del PIT, ivi compreso l’esercizio delle funzioni pubbliche delegate di cui all’art. 30 comma quarto del D.L. 18 agosto 2000 n. 267 (T.U. delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali) specificamente indicate nello schema di Convenzione allegato, quali: responsabilità istruttorie e provvedimentali, proposizione di atti di competenza degli organi di indirizzo politico-amministrativo, compiti di funzionario delegato di spesa, progettazione e attuazione dei lavori pubblici, convocazione delle conferenze di servizi, compiti di autorizzazione, verifica e controllo di iniziative private, indizione di bandi, gestione di gare e selezioni, aggiudicazioni, contratti, attività di Sportello Unico per le Attività Produttive, etc., di identificare nell’Ufficio dei piani e della programmazione sostenibile delle risorse dell’Ente Parco dei Nebrodi, la struttura di coordinamento responsabile del project management del PIT; che sarà integrata da uno staff tecnico di cui faranno parte i Dirigenti dei Comuni all’uopo designati, insieme a professionalità esterne incaricate sulla base della vigente normativa in materia di affidamento di servizi; di identificare il Responsabile dell’Ufficio Unico nel Dirigente dell’Ufficio dei piani e della programmazione sostenibile delle risorse dell’Ente Parco dei Nebrodi, già indicato peraltro come Responsabile del Procedimento del PIT, con poteri di firma, di iniziativa e di coordinamento; di articolare la struttura organizzativa dell’Ufficio Unico del PIT in aree operative orizzontali di scopo, come le seguenti: 1. un’area per la sostenibilità e la qualità, impegnata nella implementazione in chiave sostenibile dei progetti fisici presentati e nella predisposizione di capitolati che si facciano carico della qualità ambientale degli interventi, in coerenza con il processo di certificazione di qualità del Parco; anche in riferimento all’attivazione di uno specifico progetto di Agenda 21 locale da presentare sul nuovo bando emanato dal Ministero dell’Ambiente; 2. un’area amministrativa e di monitoraggio (procedurale, fisico e finanziario) degli interventi del PIT, sulla scorta del sistema MONIT 2000, nonchè di controllo e rendicontazione; 3. un’area di rete dello Sportello Unico per le Attività Produttive, costituita da Dirigenti dei diversi Comuni all’uopo designati e che si avvarrà degli Sportelli Unici costituiti e funzionanti, finalizzata alla semplificazione e accelerazione delle procedure di localizzazione di insediamenti produttivi e di rilascio delle autorizzazioni amministrative relative ai progetti che si avvalgono dei regimi di aiuto alle imprese. I Dirigenti dei Comuni, evidentemente saranno impegnati anche a mantenere i collegamenti di rete operativa tra i Comuni e il Parco, anche in riferimento ai contenuti specifici della articolata gamma di progetti del PIT; 4. un’area di Sportello informativo e di assistenza alle imprese, con compiti di monitoraggio dei bandi relativi ai regimi di aiuto e alle azioni pubbliche previste dal PIT, e in generale dal POR, che potrà avvalersi dell’analogo servizio costituito dalla società consortile mista individuata come Soggetto responsabile del Patto territoriale e riferimento del nuovo progetto integrato da presentare sul programma Leader plus; nonchè del contributo dell’Osservatorio per le politiche di sviluppo rurale costituito dalle Sezioni Operative di Assistenza tecnica dell’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste che hanno competenze sul territorio; 5. un’area per la comunicazione, specificatamente impegnata nelle attività di informazione e produzione dei materiali di documentazione e di divulgazione necessari alla conoscenza dei processi di sviluppo sostenibile innescati dal PIT; determinano altresì che, nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di gestione, il Responsabile dell’Ufficio Unico del PIT possa essere sostituito dal Soggetto coordinatore con altra professionalità di adeguato livello tecnico- 141 amministrativo, previo assenso del Comitato di valutazione e controllo;. si impegnano a supportare il sistema di relazioni a rete tra l’Ente Parco e il partenariato istituzionale e d economicosociale con una una rete di collegamenti informatici e telematici: dal sito web attivato dall’Ente Parco (www.parcodeinebrodi.it) dotato di una specifica sezione con accesso riservato ai soggetti qualificati del partenariato del PIT, al Sistema Informativo Territoriale e all’Osservatorio a supporto delle politiche di sviluppo sostenibile dell’Ente Parco (intervento 03 del PIT a valere sulla Misura 1.11 Rete Ecologica Siciliana), così come alle dotazioni tecnologiche hardware e software dei Comuni; a garantire una adeguata comunicazione alle imprese del territorio delle opportunità offerte dalle azioni del PIT, anche attraverso la pubblicazione agli Albi Pretori; a garantire l’accesso gratuito all’archivio informatico gestito in forma associata per l’acquisizione di informazioni concernenti: - gli adempimenti previsti dai procedimenti per la localizzazione di iniziative produttive; - le procedure per il rilascio delle concessioni; - le opportunità di incentivazione (finanziaria, fiscale, etc.) a vantaggio delle imprese del territorio; a non rendere pubbliche le informazioni che possano ledere il diritto alla privacy o alla privativa industriale ovvero rientrino nelle limitazioni al diritto di accesso ai documenti; a modificare, con appositi provvedimenti, la rispettiva organizzazione degli Uffici e dei Servizi in coerenza con l’istituzione dell’Ufficio Unico del PIT; a mettere a disposizione dell’Ufficio Unico del PIT il personale occorrente per il suo funzionamento, desi- gnando a tal fine un Dirigente dotato di competenze professionali ed esperienza , che resta alle dipendenze dell’Ente di appartenenza per gli aspetti economici, assicurativi e previdenziali e che funzionalmente viene subordinato al Responsabile dell’Ufficio Unico del PIT, garantendo almeno due mesi/uomo per ciascun anno di validità dell’Accordo (N.B. l’unità di misura mese/ uomo si riferisce all’impiego di una unità lavorativa per un tempo pari a circa 160 ore mensili); a partecipare unitariamente a un progetto di E_ Government a valere sulla Misura 6.05 “Reti e servizi per la Società dell’Informazione” e il nuovo bando annunciato dal Ministero dell’Innovazione; a co-finanziare le spese di funzionamento dell’Ufficio Unico del PIT e ad iscrivere un apposito capitolo di spesa nei rispettivi bilanci. Il contributo annuale è pari a 2.582,28 euro per ciascun Comune. Tale contributo potrà subire delle variazioni in rapporto alle specifiche esigenze dell’Ufficio unico. L’Assemblea del partenariato delibererà la ripartizione di ulteriori contributi finanziari annuali, che verranno ripartiti sui soggetti istituzionali sottoscrittori sulla base di criteri oggettivi (ad es. numero di abitanti residenti, numero di imprese beneficiarie localizzate nel territorio comunale, etc..); a portare all’approvazione dei rispettivi Organismi deliberativi l’allegato schema di Convenzione, che si intende approvato in ogni sua parte; a garantire l’uso di locali, attrezzature ed impianti nelle disponibilità degli Enti che dovessero risultare necessari ovvero opportuni per evitare duplicazioni di spesa; ad assicurare ogni collaborazione al Soggetto coordinatore del PIT per l’attuazione del progetto integrato e per rafforzare ed estendere la rete di partenariato attivata dal PIT Nebrodi; danno atto infine che la durata del presente Accordo fa riferimento all’art. 14 dell’Accordo sottoscritto in data 11 luglio 2002 tra il Dipartimento Regionale della Programmazione, nella qualità di Autorità di gestione del POR Sicilia 2000-2006 ed il Soggetto coordinatore del PIT, e cioè fino al 30.06.2009 e comunque fino alla data di tutti gli adempimenti connessi alla rendicontazione della spesa comunitaria; si impegnano altresì che l’adesione di ulteriori soggetti del partenariato istituzionale al PIT Nebrodi è subordinata alla sottoscrizione del presente Accordo e al rispetto degli impegni in esso previsti; a partecipare a un comune progetto di Agenda 21 locale per lo sviluppo sostenibile, deliberando l’adesione alla Carta di Aalborg, che sarà redatto dall’Ente Parco dei Nebrodi sulla base del bando emanato dal Ministero dell’Ambiente, con scadenza 12 novembre 2002, e presentato al FORUM per la discussione e l’appovazione; che nel caso in cui per la realizzazione di interventi del PIT dovessero essere approvate specifiche varianti agli strumenti urbanistici, si provvederà a mezzo di Accordo di Programma finalizzato all’approvazione di tali varianti urbanistiche, ai sensi dell’art. 27 comma quinto della L.142/90 come recepito dall’art. 1 punto 3 della L.R. 48/91; a partecipare unitariamente all’intervento di formazione/azione del PIT a valere sulla Misura 3.10 “interventi di diffusione di competenze funzionali allo sviluppo nel settore pubblico”; che, nel caso in cui si rilevino da parte del Responsabile dell’Ufficio Unico del PIT ritardi, comportamenti omissivi o inadempimenti dei soggetti istituzionali sottoscrittori che possono pregiudicare il conseguimento dei risultati operativi e l’attuazione del PIT, il Comitato 142 di Vigilanza e controllo del PIT individuerà le azioni e i rimedi ritenuti opportuni per superare gli ostacoli di fatto e di diritto che si frappongono all’attuazione degli interventi, tra i quali l’esercizio dei poteri sostitutivi di cui all’art. 2900 del Codice Civile; che, in ogni caso, resta salva la facoltà del Soggetto coordinatore di proporre al Collegio di Vigilanza istituito presso il Dipartimento Regionale della Programmazione le sanzioni previste dagli artt. 8 e 9 dell’Accordo stipulato tra il Dipartimento Regionale della Programmazione, nella qualità di Autorità di gestione del POR, e il Soggetto coordinatore del PIT in data 11 luglio 2002; tra cui la sostituzione degli interventi e la decadenza di partner istituzionale del PIT che comporta l’esclusione dai finanziamenti relativi agli interventi localizzati nello specifico ambito comunale; che per quanto non previsto dal presente Accordo il Soggetto coordinatore del PIT farà riferimento alle decisioni dell’Assemblea del partenariato e del Comitato di valutazione e controllo. 143 Pubblicazione a cura dell’Ente Parco dei Nebrodi. Foto: G. Fabio, F. Barbagallo e archivio Parco.