Progetto integrato territoriale
Nebrodi
Maria Lo Coco
Luca Marolo
Alessandro Menozzi
Giuseppe Talarico
Il contesto territoriale

Il progetto integrato territoriale Nebrodi riguarda il territorio dei 21
comuni della provincia di Messina, disposti a cavallo della catena dei
Nebrodi e rivolti in parte verso la costa tirrenica e in parte verso le
aree interne dell’ennese.

I Nebrodi fanno parte dell’Appennino siculo, la configurazione
morfologica del rapporto mare-monti è caratterizzata da strette valli
solcate da fiumare e da aree costiere pianeggianti per buona parte di
limitata estensione.

Aree pianeggianti sulla costa sono congestionate.
Aree interne: la situazione ambientale è differente (troviamo un
paesaggio vegetale e boschivo di grande interesse naturalistico
sottoposto a regime di tutela del Parco Regionale dal 1993).

Parco dei Nebrodi

Tessuto economico e produttivo

è prevalentemente formato da attività agricole. Nelle
aree in altura più interne è praticata la zootecnia;

attività manifatturiera si limita a poche imprese
agroalimentari, lavorazione del legno e dei metalli,
ceramica;

settore turistico: presenta elementi di forte
debolezza;
Aspetti insediativi e infrastrutturali
La contiguità con la costa tirrenica
funge da spartiacque nelle dinamiche
dello sviluppo urbano
 Tra l’area protetta e la costa si sviluppa
uno dei primari corridoi infrastrutturali
della regione
pressione
sull’ecosistema locale

Le dinamiche socio-economiche

La non contiguità con alcuna area urbana
accentua alcune dinamiche come:
Spopolamento (da fine anni ’40)
Contrazione del tessuto produttivo
(sia per le aziende agricole che manifatturiere)
Invecchiamento
Limitata dimensione delle aziende
No specializzazione tra i SLL
Il turismo




È il settore con le indicazioni più promettenti
Transizione verso un modello a ricettività
diffusa e l’agriturismo
Aumento consistente delle strutture di
ricettività
Attesa per le attività agevolate dal POR 20002006 e dalla progettazione integrata
territoriale
La pianificazione
L’identificazione di funzioni e
infrastrutture prima della redazione del
Piano territoriale del parco erano
affidati ai piani comunali
 Piano provinciale e regionale non
operativi

Programmazione integrata
territoriale (I fase)
Anni ‘90: maggiore attenzione verso
strumenti di programmazione locale
 Tema: sviluppo rurale eco-sostenibile
 2 Piani di azione locale (PAL)

GAL “Nebrodi”
GAL “Valle dei Nebrodi”
Gruppo di azione locale
“Nebrodi”

1.
2.
3.
4.
5.
Azioni previste:
Interventi per la conservazione e la valorizzazione del
cavallo Sanfratellano;
L’introduzione di sistemi di qualità e del metodo
biologico nella filiera agro-alimentare;
La qualificazione delle botteghe di artigianato
artistico;
Il miglioramento dell’offerta turistica ;
L’accesso alle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione per le PMI e per le imprese della
filiera agro-alimentare.
Gruppo di azione locale “Valle
dei Nebrodi”



PAL che agisce sulle politiche di indirizzo e assistenza
tecnica per gli investimenti finalizzati a:
la valorizzazione delle produzioni locali;
La creazione di specifiche formi di sostegno al tessuto
imprenditoriale locale;
L’organizzazione di pacchetti turistici per fruire di
itinerari culturali e rurali.
Coinvolge 27 comuni e prevede 100 iniziative
progettuali
Riqualificazione ambientale e riduzione
dell’inquinamento idrogeologico
Programmazione integrata
territoriale (II fase)
Inversione di tendenza nei rapporti tra
le coalizioni territoriali
 Le iniziative in atto esprimono un
cambiamento di rotta che si ispira ad un
processo di aggregazione tra le parti

Nuovo GAL nell’ambito dell’iniziativa comunitaria
“Leader +”
Il nuovo GAL
Frutto dell’associazione tra l’Ente parco
e 28 comuni
 Azione sulle componenti materiali:
conoscenza ed innovazione sociale
 Prevede una serie di azioni per la
riqualificazione paesaggistica, a favore
delle filiere agricole e zootecniche,
dell’artigianato artistico locale.

Conclusioni (1)


a.
b.
Da custode dei principi e disposizioni ad Ente con
elevato grado di autonomia e radicamento
territoriale, fino a divenire promotore e
accompagnatore delle politiche territoriali per un
sistema locale più esteso rispetto all’area protetta
CAUSE:
Logiche di tipo generale
Relazioni pubbliche istituzionali
Conclusioni (2)
Parco come:
a) Catalizzatore delle progettualità
espresse in un territorio più ampio
rispetto all’ area protetta;
b) Centro di innovazione territoriale per
sostenere processi di riqualificazione

Conclusioni (3)


1.
2.
3.
Obiettivo della programmazione integrata è quello di
entrare in un ciclo integrato di governo del territorio;
Sostenibilità nelle sue articolazioni:
Prospettiva tecnologica da declinare;
Rendere compatibile il sistema di micro-economia
distrettuale incentrato sull’ambiente e le tipicità
produttive locali;
Coniugare un modello di “Parco delle opportunità”
con logiche vincolistiche che la tutela delle aree
ambientalmente più sensibili richiede.
IL PROGETTO
La filosofia e gli obiettivi dell’azione progettuale


L’idea forza del Progetto Integrato Territoriale (PIT) è volta a realizzare,
rendere identificabile e visibile un “Distretto Turistico Rurale Integrato
dell’area dei Nebrodi”, i cui elementi fondativi si basano su:
- Rivalutazione della cultura materiale del territorio;
- Incentivazione di un uso sostenibile delle risorse;
- Costruzione di intense relazioni sul territorio fra operatori pubblici, parti
sociali ed economiche;
- Rafforzamento dell’identità e dell’immagine dell’area dei Nebrodi presso
cittadini ed operatori economici, anche esterni all’area, per favorire una
politica di valorizzazione e di differenziazione qualitativa dell’area stessa e dei
suoi prodotti.
Il progetto intende declinare il principio della sostenibilità con l’obiettivo di
giungere ad un equilibrio virtuoso tra le dimensioni del capitale naturale, fisico
e umano, nonché alimentare quelle forme di distrettualità identificate come la
forma più efficiente per attivare processi di sviluppo che incidano sulla sfera
economica oltre che su quella della conservazione.
IL PROGETTO
La filosofia e gli obiettivi dell’azione progettuale

1.
2.
3.
La strategia di progetto integrato è declinata operativamente nei seguenti tre
obiettivi:
Intervenire sugli aspetti gestionali e organizzativi:
- rinnovare la capacità organizzativa della PA
Intervenire sul capitale umano e quindi sulla formazione – educazione e sulla
creazione di nuove opportunità per l’economia:
- aumentare le potenzialità di accesso al mondo del lavoro
- attivare reti di turismo rurale, culturale, sociale, agroturistico, ecoturistico
- diversificare le produzioni del sistema agricolo
- ampliare e valorizzare le produzioni artigianali in termini di distretto
- rilanciare e consolidare eventi e manifestazioni della tradizione locale
Intervenire sul capitale naturale e quindi sull’ambiente e sul patrimonio
storico:
- rigenerare e valorizzare il sistema ecologico e ambientale dell’area
- recuperare il patrimonio storico con criteri eco – compatibili al fine di
rafforzare la rete dei servizi culturali e la rete di ospitalità
IL PROGETTO
1. Gli interventi sugli aspetti gestionali e organizzativi

La strategia del progetto in questo campo è orientata a coniugare i principi della
sostenibilità ambientale con la logica della partecipazione e responsabilizzazione
nelle azioni pubbliche.

L’azione in corso di attuazione in questo campo è la predisposizione di un
Osservatorio collegato ad un Sistema Informativo Territoriale (Sit), che fornisce
supporto costante alle politiche di sviluppo sostenibile del Parco. (intervento 3)

Il Sistema informativo ha il compito di raccolta ed elaborazioni dei dati relativi al
Parco, con l’obiettivo di fornire un quadro dettagliato e dinamico delle
trasformazioni territoriali da mettere a disposizione degli operatori e delle azioni
per incrementare la qualità dei prodotti e dei servizi turistici.
IL PROGETTO
2. Gli interventi sul Capitale umano

Le azioni implementate nel Pit per incidere sul capitale umano hanno l’obiettivo di
accrescere “le opportunità per il cittadino, il turista e gli operatori economici” nell’ambito
di un approccio alle politiche pubbliche che tenga fermo il principio della sostenibilità
ambientale.

Gli interventi in questo campo possono suddividersi in:
Formazione ed educazione: trattasi di programmi di educazione, formazione e
aggiornamento professionali rivolti a tutte le fasci di popolazione presenti sul territorio,
fino agli operatori nei settori culturale, ambientale e produttivo. (interventi 4; 6; 7; 8)
1.
2.
Opportunità per l’economia: questo tipo di azioni si frefiggono di sostenere le attività
produttive attraverso la valorizzazione delle imprese agricole e alimentari esistenti e di
incentivare la nascita di nuove imprese, in un ottica di miglioramento qualitativo delle
produzioni, di aumento delle capacità di esportazione e del rafforzamento delle
dinamiche di filiera agricola; inoltre si promuovono e valorizzano i prodotti locali e
l’offerta di servizi in chiave turistica.
Le azioni previste possono essere riferite ai settori:
- agricoltura (intervento 10)
- produzione e sviluppo (interventi 11; 12)
- commercializzazione e valorizzazione di imprese e prodotti (interventi 13; 14; 15)
- cultura (intervento 16)
IL PROGETTO
3. Gli interventi sul Capitale naturale

Le azioni sul capitale naturale sono pensate come elemento strategico
indispensabile per invertire i processi di degrado che hanno compromesso
progressivamente l’integrità del territorio dei Nebrodi e quindi garantirne anche
una sua più concreta fruibilità in chiave turistica.

Distinguiamo in questo campo:


Macroprogetti ordinatori
Nodi e percorsi catalitici
IL PROGETTO
Gli interventi sul Capitale naturale
I Macroprogetti ordinatori

I Macroprogetti ordinatori sono Indicati dal progetto come i capisaldi di questa visione di
sistema, sono i seguenti:
1.
La realizzazione di un sistema di infrastrutture e servizi per la fruizione del Parco:
- Aree di ricevimento (intervento 17)
- Itinerari e centri di visita (intervento 18;19)
- Azioni a sostegno dell’ambiente per la biodiversità (interventi 17; 20)
2.
La realizzazione del Parco territoriale archeologico dell’Halaesa
3.
Il sistema di azioni per la riqualificazione del patrimonio rurale:
- azioni di sostegno alle attrezzature alberghiere ed extra alberghiere del territorio
esterno al Parco, con particolare riferimento ai centri storici ed al sistema del patrimonio
sociale fisso (interventi 15; 24)
- azioni di sostegno agli investimenti per la diversificazione delle attività agricole e
l’integrazione del reddito, e la multifunzionalità del territorio rurale (intervento 25)
IL PROGETTO
Gli interventi sul Capitale naturale
Nodi e Percorsi catalitici


I Nodi si configurano come elementi attrattori del sistema di fruizione del Parco
per la qualità architettonica, storica e ambientale dei manufatti, per la loro
fruizione di servizi al cittadino, al turista e agli operatori economici, e per la loro
posizione di centralità rispetto alle linee indicate dai Percorsi catalitici. Si tratta di
una serie di azioni di recupero integrato. (interventi 26; 28; 29; 32; 34; 35)
I Percorsi catalitici sono pensati come elementi lineari di ricucitura dei Nodi e di
punti rilevanti per la fruizione del territorio dei Nebrodi. Sono pensati in una rete
di percorsi che portano il visitatore e l’abitante della zona, da un punto di
interesse all’altro. (interventi 30; 31; 33)
IL PROGETTO
Ammissibilità e finanziamento dei progetti

Dalla valutazione del progetto integrato è emersa la necessità di graduare la
rilevanza delle singole azioni rispetto all’impianto strategico complessivo del Pit.

Classificazione delle azioni del Pit secondo 4 categorie di priorità:
Categoria P1, che si riferisce ai progetti ritenuti altamente prioritari per l’efficacia
del Pit
Categoria P2, che designa una priorità alta ma di secondo livello
Categoria F, che indica i progetti funzionali all’attuazione del Pit, ma non prioritari
Categoria A, che indica i progetti ritenuti accessori, la cui realizzazione non appare
essenziale per il raggiungimento degli obiettivi del Pit
1.
2.
3.
4.



Totale interventi 35, importo 50.799.034 €
Ammessi a finanziamento tutti gli interventi P1 e P2, e una parte (4) degli
interventi F; i rimanenti interventi (8) della categoria F potranno essere finanziati
successivamente, mentre vengono esclusi da finanziamento tutti gli interventi A.
7 gli interventi non ammessi a finanziamento (5 interventi A, 2 interventi non
coerenti con i regolamenti delle misure del Por).
IL PROGETTO
Ammissibilità e finanziamento dei progetti
Ripartizione delle risorse per asse del Por: PIT Nebrodi
Ripartizione delle risorse per asse
del Por
PIT
0%
23%
0%
43%
Risorse naturali
Sistemi locali di sviluppo
43%
38%
Risorse umane
Risorse naturali
27%
20%
Risorse umane
7%
8%
23%
23%
Città
0%
9%
Reti e nodi di servizio
0%
2%
Città
27%
Regione
Sicilia
Sistemi locali di sviluppo
Risorse Culturali
7%
Nebro
di
Assi del Por
Reti e nodi di servizio
Risorse Culturali
Ripartizione delle risorse per tipologia: Pit Nebodi
Ripartizione delle risorse per
tipologia
PIT
43%
47%
Interventi
infrastruttururali
Regione
Sicilia
Azioni pubbliche
Regimi di aiuto
10%
Nebro
di
Interventi infrastrutturali
47%
52%
Azioni pubbliche
10%
11%
Regimi di aiuto
43%
37%
L’ATTUAZIONE DEL PIT
La struttura e gli organi consuntivi del processo di attuazione

ENTE PARCO: soggetto coordinatore e rappresentante del Pit.

L’UFFICIO UNICO DEL PIT, incardinato istituzionalmente presso l’Ente Parco dei
Nebrodi nella qualità di Soggetto coordinatore, con il compito di gestire in modo
sinergico la diversa gamma dei progetti fisici, organizzativi e di promozione
economica del PIT.
Project manager a capo dell’Ufficio Unico, nominato dall’Ente Parco.
Si articola in 5 sezioni corrispondenti ad altrettante aree tematiche:
- area per la sostenibilità e la qualità
- area amministrazione e monitoraggio
- area di rete dello Sportello Unico per le Attività Produttive
- area di Sportello informativo
- area per la comunicazione


ASSEMBLEA DEL PARTENARIATO: rappresentante della partnership istituzionale è
costituita dai sindaci dei comuni interessati.
COMITATO DI VALUTAZIONE E CONTROLLO
FORUM del partenariato per lo sviluppo sostenibile: per dar voce al milieu sociale

PARTENARIATO con soggetti ed enti a vario titolo coinvolti nel progetto

L’ATTUAZIONE DEL PIT
Lo stato dell’attuazione

Con l’Accordo di programma stipulato tra il Dipartimento della programmazione e l’Ente
Parco si apre la fase più concretamente attuativa del progetto integrato.

A seguito dell’Accordo l’Ente Parco sarà tenuto a rendere conto:
- le azioni da realizzare nell’ambito del Pit con i relativi tempi e modalità di attuazione
- la struttura responsabile dell’attuazione delle singole attività, oltre che le procedure e gli
organi istituzionali responsabili del monitoraggio e la verifica dei risultati conseguiti
- i compiti dei due sottoscrittori in relazione all’attuazione delle diverse tipologie di
intervento

Differenti regimi procedurali per le tre tipologie degli interventi:
- Interventi infrastrutturali: identificati in fase di approvazione i beneficiari degli interventi
→ PROBLEMA → avanzamento del livello di progettazione → FINANZIAMENTO a progetto
completo
Nel complesso, con qualche prevedibile slittamento, è prevedibile che l’Ufficio Unico possa
condurre a termine le opere infrastrutturali rispettando in cronogramma stipulato in fase di
progettazione
- Azioni pubbliche e interventi in regime di aiuto: BANDI → attuabilità subordinata al
completamento delle procedure di valutazione e ammissibilità a finanziamento dei soggetti
destinatari. “Disciplinari” sugli interventi in regime di aiuto → criteri aggiuntivi che danno
diritto a punteggi aggiuntivi
L’ATTUAZIONE DEL PIT
Lo stato dell’attuazione

INTERVENTI INFRASTRUTTURALI

AZIONI PUBBLICHE

INTERVENTI IN REGIME DI AIUTO
ESITI DELLA RICERCA E RIFLESSIONI FINALI

La natura del contesto non consente di attribuire al progetto integrato il carattere di
rottura o di assoluta innovazione, promossa dalla programmazione ufficiale

“Funzione guida” dell’Ente Parco quale soggetto istituzionale con il ruolo di agenzia e
centro di elaborazione intellettuale al servizio del sistema locale
Esiti positivi per le attività di comunicazione che aumentano la partecipazione

Condivisione della scelta della distrettualizzazione del sistema socio – economico del
Parco nella prospettiva dello sviluppo rurale, e dell’opzione di procedere per passi
successivi che intervengono su passi più circoscritti

Dubbi sulla condivisione del progetto di lungo periodo da parte del tessuto socio –
economico → Rapporti tra interessi troppo individualizzati → debolezza del tessuto
socio – economico e cultura della rappresentanza presso gli enti di tipo federale

Sistema dei Nebrodi tradizionalmente emarginato dalle reti regionali di trasporto per
passeggeri e merci → questione accessibilità nel rapporto contrattuale col governo
regionale
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Nebrodi - Dipartimento di Economia