Sito internet: http://nibble.it – Responsabile e titolare del blog: Marco Valerio Principato C. P.30054 Roma 47 – 00193 ROMA Segreteria: 02/39198533 Fax: 02/39198534 Blog di riflessione su notizie, tecnologia, cultura, società parecchio e lo trovo un ottimo compromesso) e ci si può togliere lo sfizio senza dover “sacrificare” un computer intero. IDEE E PENSIERI Quell'orribile schermata Start Marco Valerio Principato - 13/10/13 Come tutti gli informatici, sono curioso e ho voluto provare Windows 8, naturalmente in ambiente virtuale. La conclusione? Zio Steve (Ballmer) non vorrebbe mai sentirla. La prima cosa che ho notato è stata la grafica: stilizzata, priva di ricchezza, squadrata, quasi minimalista. Un po' lo stesso percorso che sembra aver fatto iOS di Apple, che con la versione 7 ha introdotto variazioni di questo genere. Per alcuni aspetti può essere un vantaggio, poi però contraddetto dalla presenza di molteplici effetti di transizione. Ma questo sarebbe niente. Trovo scostante il fatto che Microsoft abbia aderito a un'architettura del tutto analoga a quella di Apple: l'idea è quella di circoscrivere l'utenza in un walled garden, una volta all'interno del quale non si esce più. Ormai Windows 8 esiste, Microsoft l'ha fatto. Sin dai suoi primi vagiti non mi è piaciuto: a maggio 2013, quando ne ho parlato, mi ero basato solo su quel che leggevo o giù di lì. Oggi l'ho provato e confermo: continua a non piacermi, anzi, peggio di prima. Questione di gusti, indubbio. Procurarselo a fini di valutazione, come noto, non è un problema: basta poi avere un ambiente di virtualizzazione (per esempio Virtualbox, che utilizzo da All'atto della creazione della prima utenza, si viene caldamente sospinti a registrarsi con un proprio indirizzo email (e se per caso non si ha o non si può usare, Microsoft invita a crearne uno nuovo presso di sé). Solo così si potranno scaricare delle App – App? Ma che è, uno smartphone? - naturalmente solo dal Windows Store, App che riceveranno aggiornamenti automatici sui Pag. 1 di 4 NIBBLE.it – Blog di riflessione su notizie, tecnologia, cultura, società Quell'orribile schermata Start (p. 2 di 4) dati che occorrono loro (per esempio News) e sincronizzare impostazioni e aspetto tra diverse macchine. Ovviamente, tutto passa per Microsoft. 4. partecipazione al “Customer Experience Improvement Program” per “aiutare Microsoft a migliorare software e servizi”, che significa dare a Microsoft accurate statistiche sulle proprie attività sul computer; Non è obbligatorio, sia chiaro, creare la prima utenza in questo modo. 5. invio di informazioni al programma di miglioramento dell'esperienza di Help, ossia statistiche su come, quante volte, in che occasione e con quali risultati si chiede e si ottiene aiuto durante l'impiego del sistema. Ma se non lo si fa, Microsoft interpone una sibillina schermata che pone a confronto i due scenari. Allora, se crei l'utenza “sotto Microsoft” hai questo, quello e quell'altro, mentre se non lo fai dovrai fare questo e quell'altro (cose meno comode, ovviamente) a mano. Ma passi. Quando si arriva al momento delle prime impostazioni, pur riconoscendo che per impostazione predefinita stanno tutte a OFF, Microsoft ti chiede il permesso di attivare una serie di spifferamenti: Una bella “schedatura”, non c'è che dire. Ma non è finita. Microsoft chiede ancora (e stavolta per impostazione predefinita sta tutto su ON): 1. uso del Windows Error Reporting per avere soluzioni a problemi (che altro non è che un dettagliato resoconto hardware e software inviato in occasione di errori gravi di applicazioni o blocchi); 2. invio dei virus o altre schifezze in cui ci si imbatte per facilitare il responso al malware, e questo – se fatto in buona fede – passi pure; 2. uso delle inutilissime liste di compatibilità di Internet Explorer per “migliorare l'esperienza su alcuni siti”, che è un becero tentativo di capire perché ancora oggi Internet Explorer non è proprio così “standard” come dovrebbe; 3. invio dei dati di geolocation a Microsoft quando si usano App che li richiedono, per “migliorare i servizi Microsoft”; 3. condivisione con le App del proprio nome e dell'immagine associata al proprio account (così tutti i produttori di App sanno chi siamo, 1. invio delle URL usate sul Windows Store dalle App, al fine di migliorare quest'ultimo; Pag. 2 di 4 NIBBLE.it – Blog di riflessione su notizie, tecnologia, cultura, società Quell'orribile schermata Start (p. 3 di 4) quando usiamo le loro App, cosa ci facciamo, eccetera); 4. abilitazione della piattaforma di gestione della location geografica, così che le App possano chiedere all'utenza le proprie coordinate geografiche (così le App, oltre a sapere chi siamo, sanno anche dove stiamo). E va bene: si può anche mettere tutto a OFF, ma non si può non notare che per impostazione predefinita sta tutto a ON. Poi ti ritrovi sullo schermo quell'odiosissima schermata Start, che fa somigliare lo schermo del PC a uno smartphone messo in orizzontale. Indubbiamente è questione di abituarsi, ma è un ambiente nel quale sento di non avere più alcun controllo del computer. Lo scroll con il mouse, a seconda degli scenari, è sia verticale che orizzontale: mi fa un certo effetto girare la rotella del mouse e vedere la schermata che scrolla orizzontalmente. Non mi piace: forse è comodo in un ambiente touch, ma sul PC lo trovo di uno scomodo mai visto. Poi apri Internet Explorer e l'intero schermo viene occupato da esso: prima di capire come “uscire” da IE ci devi fare un attimo di abitudine, ma questo sarebbe nulla: per impostazione predefinita, la barra indirizzi fa come Chrome, ossia quel che digiti viene inviato a Bing e dai suoi risultati poi il browser “capisce” se si trattava di un'URL o meno. Stessa cosa sulla ricerca. La gestione delle impostazioni la trovo oltremodo macchinosa. L'unica cosa forse buona che ho visto è la gestione degli aggiornamenti delle App, che è molto à la BlackBerry 10: quelle da aggiornare sono riunite in una schermata, dove man mano che vengono aggiornate spariscono. Per ottenere accesso a un Desktop simile a quello di Windows 7, poi, c'è da trafficare, non è affatto intuitivo arrivarci. E se non ci vai, non hai più la “percezione” di avere sotto un File System, un sistema la cui struttura è simile a quella a cui, sinora, ci si era abituati. Per di più – questa è notizia recente – ora sembra che Microsoft abbia intenzione, sempre per impostazione predefinita, di cifrare il File System ma di farlo con una “chiave di riserva” custodita da Microsoft, che l'utente può impiegare nel caso in cui dimentichi la propria parola chiave. E che razza di sicurezza è? Ciò significa che Microsoft può sempre e comunque procedere alla decodifica dei dati che vengono cifrati e tale funzionalità difende solo da un eventuale sottrazione o perdita del proprio hard disk, senza contare che questo significa, tra l'altro, garantire alla NSA statunitense l'accesso ai propri dati. Se tanto mi dà tanto, allora per garantire un livello accettabile di tutela ai miei dati, preferisco – come del resto già faccio – utilizzare TrueCrypt. E non ci dimentichiamo che, naturalmente, la cifratura di Microsoft funziona solo se il PC dove deve NIBBLE.it – Blog di riflessione su notizie, tecnologia, cultura, società Quell'orribile schermata Start (p. 4 di 4) 2. funzionare ha il Secure Boot attivo, dunque su un PC “castrato” e obbligato a funzionare solo con Windows. citare per esteso il nome dell'autore. Le dimensioni del carattere sono sufficientemente grandi da permettere un'agevole lettura anche su dispositivi elettronici come gli ebook reader. Niente da fare, caro zio Steve (Ballmer): tutto questo non mi è piaciuto. Se stavi pensando di alzare il dito per dirmi “come hai osato, pirata che non sei altro, procurarti una copia illegale di Windows 8?”, risparmia la fatica: ho già cancellato l'immagine ISO da cui ho eseguito l'installazione e ho già del tutto rimosso la macchina virtuale creata per fare questa prova. Come mai? Semplicissimo: come ben sai, caro zio Steve (Ballmer), dispongo di un originalissimo Windows 7 Ultimate, comprato online dopo essere stato “tradito” da un assemblatore di pochi scrupoli. Mi va benissimo quello e me lo terrò, a meno che nel frattempo non esca un successore di Windows 8 migliore del medesimo (ma deve essere molto migliore, specie sotto il profilo della privacy), nel qual caso tornerò a provare. Ma fino ad allora, Windows 7 Ultimate mi va benissimo e sto a posto così, anche fino al 2020, se fosse il caso. Marco Valerio Principato Argomenti trattati: windows8, microsoft, sistemi operativi Questo articolo, secondo quanto definito dalla licenza d'uso Creative Commons Share Alike 3.0 IT, può essere riprodotto anche integralmente alle seguenti condizioni: 1. citare per esteso la fonte e collegarla mediante link ipertestuale; Pag. 4 di 4