Capitolo 4 STATICA del PUNTO 4.1 Equazioni della statica 4.1.1 Condizioni di equilibrio Ponendo uguali a zero velocità ed accelerazione nelle equazioni della dinamica si ottengono, come caso particolare, le equazioni della statica, ossia le condizioni di equilibrio per un punto soggetto ad un campo di forze esterne. Un punto p libero soggetto ad un campo di forza F = F (P, v) soddisfa la seconda equazione di Newton ma = F . Quindi p è in quiete in una posizione di equilibrio Po se 0 = F (Po , 0) Un punto materiale p soggetto ad un campo di forza F = F (P, v) e ad un vincolo esterno soddisfa all seconda legge di Newton nella forma a = F +Φ. (4.1) Tale punto p è in quiete nella sua posizione di equilibrio Po se il vincolo, in tale posizione, è in grado di esplicare una reazione vincolare direttamente opposta alla forza effettiva valutata per valore nullo di v: Φ = −F (Po , 0) 4.1.2 Problemi sulle condizioni di equilibrio Problema 4.1.1 Qual’è la posizione di equilibrio di un punto pesante attratto da un punto fisso con una forza elastica? CAPITOLO 4. STATICA DEL PUNTO 52 Soluzione Sul punto p agisce il peso mg e la forza elastica F = hP O, h > 0, che lo attrae verso il punto fisso O. La posizione di equilibrio è quella tale che F + mg = 0 ; quindi OP = mg /h . Il punto si trova in equilibrio sulla verticale discendente per O, a distanza mg/h da O. Problema 4.1.2 Trovare le posizioni di equilibrio di un punto soggetto ad n forze elastiche che lo attraggono verso centri fissi. Soluzione Su p agiscono le n forze elastiche Fi = hi P Oi , hi > 0. Quindi per l’equilibrio si deve avere n X hi Oi P = 0 i=1 Sia ora O un punto prefissato; dalla precedente si deduce n X i=1 n X i=1 da cui hi Oi O + OP = 0 hi Oi O + n X i=1 hi OP = 0 Pn i=1 hi OOi OP = P n i=1 hi L’unica posizione di equilibrio è il centro di n vettori paralleli equiversi di lunghezze proporzionali a h1 , h2 , . . . , hn applicati nei punti O1 , O2 , . . . , On . 4.1. EQUAZIONI DELLA STATICA 53 Problema 4.1.3 Trovare le posizioni di equilibrio di un punto pesante vincolato su una linea liscia di un piano verticale. Discutere poi il problema per ogni giacitura del piano. Soluzione Sul punto agiscono il peso e la reazione vincolare, quest’ultima normale alla linea sul piano. Quindi è di equilibrio ogni posizione in cui la reazione è verticale come il peso, ossia ove la linea ha tangente orizzontale. Problema 4.1.4 Trovare le posizioni di equilibrio di un punto vincolato su una linea liscia di un dato piano o su una superficie liscia e sia soggetto ad un campo di forza attiva F = F (P, v). Soluzione Questo problema evidentemente generalizza quello precedente. Le posizioni di equilibrio sono quelle appartenenti al vincolo in cui la retta o il piano tangenti sono perpendicolari alla forza F (P, 0), valutata per valore nullo della velocità. CAPITOLO 6. CINEMATICA DEI MOTI RIGIDI 68 6.2 6.2.1 Problemi Moti rigidi particolari Problema 6.2.1 Un moto rigido è traslatorio se due rette solidali r1 , r2 non parallele si mantengono di direzione fissa (nello spazio). Soluzione Denotando con ω la velocità angolare, e con ri i versori delle rette solidali aventi direzione fissa, per le formule di Poisson (Sezione (6.1.3)) risulta dri = ω ∧ ri dt onde ω = 0 se i due versori ri sono linearmente indipendenti. In tal caso il moto è quindi traslatorio. Osservazione 6.2.1 Quanto sopra si riferisce ad un intervallo di tempo e quindi si deduce che il moto è traslatorio. Nel caso invece le ipotesi siano istantanee (ossia si riferiscano ad un istante temporale isolato), la deduzione deve riferirsi all’atto di moto, che risulterebbe traslatorio. 6.2.2 Composizioni di moti e di atti di moto rigidi Problema 6.2.2 Dimostrare che la composizione di due atti di moto rotatori intorno ad assi concorrenti in un punto O è un atto di moto rotatorio intorno ad un asse per O, con velocità angolare pari alla somma delle velocità angiolari dei due atti di moto. 6.2. PROBLEMI 69 Soluzione Denotiamo con ωi le velocità angolari di due atti di moto rotatori intorno ad assi concorrenti in un punto O. Componendo gli atti di moto v1 P = ω1 ∧ OP , v2 P = ω2 ∧ OP , abbiamo vP = v1 P + v2 P = ω1 ∧ OP + ω2 ∧ OP = (ω1 + ω2 ) ∧ OP Dunque abbiamo vP = ω ∧ OP con ω = ω1 + ω2 Ciò significa che l’atto di moto composto è rotatorio con asse di Mozzi la retta a per O parallela al vettore ω = ω1 + ω2 , che ne è la velocità angolare. Problema 6.2.3 Dimostrare che la composizione di due atti di moto rotatori intorno ad assi paralleli è un atto di moto rotatorio con velocità angolare pari alla somma delle velocità angolari dei due atti di moto, nel caso questa somma non sia nulla. L’asse di moto si trova a distanze inversamente proporzionali alle grandezze delle velocità angolari, dalla parte della maggiore se esse sono discordi, o internamente ad esse se concordi. Se invece la somma delle due velocità angolari è nulla, l’atto di moto composto è traslatorio. 76 6.2.5 CAPITOLO 6. CINEMATICA DEI MOTI RIGIDI Disco rigido Problema 6.2.6 Un disco rigido di raggio R rotola senza strisciare su una guida rettilinea x. Sia C il punto di contatto disco-guida e G il centro del disco. Note velocità vG = vc1 e accelerazione aG = ac1 di G, determinare velocità e accelerazione di C e dei punti A, D, B disposti agli estremi dei diametri del disco paralleli agli assi x e y. Soluzione Poiché non c’è strisciamento, vC = 0. Per calcolare le velocità usiamo la formula fondamentale della cinematica dei moti rigidi vP = vQ + ω ∧ QP (6.23) ove P e Q sono le posizioni di due arbitrari punti del corpo rigido in moto e la velocità angolare ω = ωc3 è normale al piano del moto, dato che questo è piano. Prima determiniamo ω e la sua derivata temporale ω̇ = ω̇c3 da velocità e accelerazione di G che sono date: da (6.23) per P = G e Q = C segue vG = ωc3 ∧ GC , aG = ω̇c3 ∧ GC (6.24) Per l’ortogonalità di c3 e GC e per il senso orario di θ segue ω=− v , R ω = ωc3 , a R (6.25) ω̇ = ωc3 (6.26) ω̇ = − 6.2. PROBLEMI 77 Quindi risulta v c3 ∧ (−Rc1 ) = v(c1 + c2 ) R (6.27) a c3 ∧ (−Rc1 ) + ω 2 Rc1 = a(c1 + c2 ) + ω 2 Rc1 R (6.28) vA = vG + ωc3 ∧ GA = vc1 − e per la (6.7) abbiamo aA = aG − Per il punto C abbiamo vC = 0 (6.29) a aC = aG + ω̇ ∧GC −ω 2 GC = ac1 − c3 ∧(−Rc2 )+ω 2 Rc2 = ω 2 Rc2 (6.30) R Inmodo analogo si procede per B e D. Osservazione: la velocità angolare e i calcoli vettoriali sopra vanno riferiti ad una terna solidale; invece i versori ci non sono solidali al disco; i calcoli sopra si interpretano pensando i ci come i vettori solidali al disco GB/R, GD/R e k che istantaneamente si trovano ad essere paralleli ai versori ci della terna di riferimento. Problema 6.2.7 Due ruote dentate di raggi r1 e r2 si trasmettono il moto di rotazione. Trovare la relazione tra le rispettive velocità angolari. Soluzione La condizione di rotolamento puro, o di mancanza di strisciamento, assicurata dagli ingranaggi, è che i punti D1 , D2 dei dischi che si trovano a contatto, ossia che occupano la posizione C del contatto fra i dischi, devono avere la stessa velocità: ω1 ∧ O1 C = ω2 ∧ O2 C .