Work-Shop BANCHE DATI PER LA STORIA MODERNA Documenti sul Canada negli Archivi della Santa Sede Matteo Sanfilippo (Lunedì 30 settembre 2013 Istituto Storico Germanico, Roma) Genesi della ricerca: la preistoria Nel secondo Ottocento, diocesi canadesi e procure degli ordini si servono di documenti vaticani per vari scopi. Inoltre alcuni studiosi pubblicano e/o analizzano documenti vaticani e romani, in particolare di Propaganda Fide e dei gesuiti, per ricostruire la storia delle missioni canadesi: The Jesuit Relations and Allied Documents […] 1610-1691, a cura di Reuben Gold Thwaites, 71 voll., 1898-1901. Nel Novecento si iniziano a scrivere le prime guide, attente soprattutto all’ASV: Carl Russel Fish, Guide to the Materials for American History in Roman and Other Italian archives, 1911; Ivanhoë Caron, Inventaire des Documents concernant l'Eglise du Canada, «Rapport de l'Archiviste de la Province de Québec », 1939-1940, pp. 157-353; 19401941, pp. 333-473; 1941–1942, pp. 179-298 Primi approfondimenti I primi lavori, di edizione o di analisi, sono portati avanti su copie dei documenti ordinate a vari agenti (di ordini, diocesi, studiosi) e sono spesso depositate in archivi religiosi o pubblici del Canada. La qualità delle copie non è esaltante e la ricognizione poco ordinata, ma dal 1937 al 1942 Conrad-Marie Morin, ofm, prepara a Roma una tesi di dottorato su Le SaintSiège et l’établissement de l’Église au Canada sous le régime français d’après les archives romaines (Gregoriana), in cui si procede con ordine alla ricerca di documenti. Dalla dissertazione lo studioso trae alcuni articoli, tra i quali: Les archives du Saint-Siège, importantes sources de l’histoire politico-religieuse du Canada, «Culture», 7 (1946), pp. 151-176, che fanno conoscere meglio la potenzialità degli archivi della Santa Sede La nuova attenzione per Roma e il Vaticano Grazie a Morin l’attenzione per gli archivi della Santa Sede contagia la «Revue d’histoire de l’Amérique française», fondata nel 1947 a Montréal da don Lionel Groulx, che ha studiato a Roma dal 1906 al 1909, e risponde alla tradizionale attenzione vero la Città eterna del clero di lingua francese nel Canada. Alla fine degli anni Cinquanta tale attenzione è raddoppiata dalla svolta conciliare, che in un momento di particolare evoluzione del Québec a guardare verso Roma con rinnovata applicazione Il pontificio collegio canadese a Roma è fondato dai sulpiziani nel 1888 e sino al 1974 è situato in via delle Quattro Fontane. Oggi si trova a via Crescenzio (a sin.) Hurtubise In questo contesto inizia a studiare a Roma Pierre Hurtubise, omi, che prende una licenza in storia della Chiesa alla Gregoriana e utilizza gli archivi vaticani per la tesi di dottorato a Parigi. Con un’edizione nell’ambito degli Acta Nuntiaturae Gallicae (Correspondance du nonce en France: Antonio Maria Salviati, 1975) inizia la pluri-decennale ricerca su Une famille-Témoin: les Salviati (1985) e la corte papale. Intanto collabora con l’antica Università di Ottawa, trasformatasi in Università Saint Paul nel 1965, della quale diverrà rettore (19851994) Centre de recherche en histoire religieuse du Canada Dal 1967 l’Università Saint Paul comprende un Centro studi sulla storia religiosa del Canada e Hurtubise vi propone una ricerca a tappeto sulle fonti romane per la storia coloniale canadese. Il progetto necessita, però, di un partner e questo è trovato nel 1977 negli Archivi Nazionali del Canada. I contatti datano al 1973 e riflettono la più generale tendenza al «rimpatrio» della storia nazionale canadese, proprio mentre si fanno più forti le contrapposizioni fra il Québec e la realtà anglofona Propaganda Fide Nel 1977 Luca Codignola, allora professore incaricato all’Università di Pisa, è incaricato di approfondire la documentazione sul Canada degli anni 1622-1799 negli archivi di Propaganda Fide. Inizia un lavoro ancora in corso, perché l’apertura dei fondi post-1922 spinge i ricercatori a tornare nei depositi della Propaganda. La documentazione successiva al 1922 ha infatti notevole interesse per comprendere gli equilibri politici e giuridici del Canada, nato nel 1867 dalla fusione di colonie inglesi, che hanno inglobato quelle francesi e ne hanno ereditato il contenzioso con le popolazioni autoctone. Dopo un proseguimento firmato dallo stesso Codignola dei materiali ante-1846, Monique Benoit, Giovanni Pizzorusso e il sottoscritto portano l’inventario di Propaganda sino al 1922. Ora invece sono in studio i materiali relativi alle missioni fra i nativi (indiani e inuit) del periodo fra le due guerre Archivio Segreto Vaticano L’ampliamento verso l’età contemporanea degli inventari di Propaganda corrisponde al parallelo estendersi della ricerca all’ASV. Prima si procede con Monique Benoit e Gabriele Scardellato a schedare il Sei-Settecento a partire dal fondo della Nunziatura di Parigi. Poi grazie a una sovvenzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche canadese e alla collaborazione del Centro Accademico Canadese in Italia, Luigi Bruti Liberati, Giovanni Pizzorusso, Nicoletta Serio e Matteo Sanfilippo esplorano la documentazione della Delegazione (oggi Nunziatura) apostolica del Canada dalla fondazione (1899) al 1922. Infine Pizzorusso e Sanfilippo ricostruiscono la genesi di questa istituzione catalogando tutti i materiali ottocenteschi, nonché le principali serie primo novecentesche, anche al di fuori di quella della Delegazione. Resta da fare la parte post-1922, ma la mole archivistica è enorme Le nuove ricerche Le ricerche sulla Delegazione apostolica sono dirette da Roberto Perin, direttore del Centro Accademico Canadese e docente della York University a Toronto. Perin non solo firma una importante pubblicazione a partire dalla documentazione della Delegazione, cui seguiranno altri notevoli contributi, ma allarga la ricerca ad altri archivi. Da un lato, segue infatti le tracce degli immigrati e dei loro rapporti, non sempre facili, con la Chiesa cattolica in Canada, consultando i fondi della Congregazione per le Chiese Orientali. Dall’altro esplora, la contrapposizione fra i vescovi di lingua inglese e di lingua francese e i contrasti politici fra questi ultimi attraverso la Congregazione per gli Affari Ecclesiastici Straordinari. La documentazione della Santa Sede serve così a illuminare tutto il panorama cattolico canadese sin quasi ai nostri giorni e non è utilizzata soltanto per la storia delle missioni Oltre l’ASV e l’APF Cercando di illuminare tutti i percorsi suggeriti da Perin, il team di ricercatori e gli studiosi che iniziano a servirsi dei documenti catalogati si muovono avanti e indietro nel tempo, dalla colonia al Novecento e ritorno, e soprattutto affiancano alle ricerche nell’ASV e nell’APF, quelle al S. Uffizio, agli Affari Ecclesiastici Straordinari, all’Archivio di Stato di Roma. In particolare Giovanni Pizzorusso suggerisce nuovi approcci ai problemi specifici dell’attività missionaria nell’età moderna e in quella contemporanea attraverso gli archivi di più istituzioni vaticane. Al contempo i ricercatori italiani coordinano i loro sforzi e collaborano a oppure producono nuove pubblicazioni sull’argomento. Ne consegue una crescente diffusione delle ricerche svolte Risonanza internazionale Nascono così convegni internazionali che producono guide allo studio della documentazione sul Canada. Allo stesso tempo si pone il problema di cosa fare della documentazione raccolta nei decenni. Come segnalato, gli inventari sono iniziati nel 1977: le schede erano allora redatte a mano negli archivi e poi trascritte con la macchina da scrivere. Nel 1985 si è passati ai computer, utilizzando portatili che al tempo non avevano disco rigido e utilizzavano software rudimentali. Infine sono stati utilizzati programmi e macchine sempre più efficienti. Alla fine di ogni progetto si è proceduto alla elaborazione di strumenti di ricerca: dattiloscritti, stampati, digitali. Al contempo evolveva la tipologia delle schede, non tanto per la nuova tecnologia, quanto perché andando verso il Novecento aumentava il numero dei documenti da catalogare Le schede Da subito si è optato per il regesto. All’inizio questo era molto ampio e corredato da indici manoscritti, riprodotti assieme agli inventari dattiloscritti su microfiche. Poi le voci sono diventate più schematiche e gli indici sono stati garantiti dai programmi digitali, pur se in modalità lontane da quelle odierne. A un certo punto ci si è resi conto che si aveva a disposizione troppo materiale e soprattutto che bisognava tradurlo in un solo linguaggio. Grazie agli Archivi Nazionali del Canada si è quindi proceduto a scansionare tutti i dattiloscritti, mentre gli autori degli inventari digitali hanno provveduto al loro aggiornamento tecnico Oggi Alla fine ci si è trovati con una massa di schede equivalente a migliaia di pagine a stampa e con mezzi economici assai ridotti: alcune istituzioni, primi fra tutti gli Archivi nazionali canadesi, hanno dovuto abbandonare il progetto causa dei tagli di bilancio, il loro accorpamento con la Biblioteca Nazionale del Canada e la trasformazione del loro mandato. Il tutto in un clima politico favorevole al calo dell’investimento culturale e soprattutto alla drastica riduzione dei troppo onerosi impegni internazionali. Diocesi canadesi e ordini religiosi canadesi hanno quindi sovvenzionato un’operazione, spesso demandata al volontariato di studiosi e archivisti (per esempio, pensionati degli Archivi nazionali quali Victorin Chabot e Gilles Durocher) e comunque sempre coordinata dal Padre Hurtubise per il Centre de recherche en histoire religieuse du Canada dell’Università Saint Paul. Si è cominciato quindi a immettere in rete a partire dal sito di questa università o di istituzioni gemelle gli strumenti di ricerca digitalizzati mirando a una schedatura completa del pre 1922 Nel frattempo La preparazione dei materiali in linea ha proceduto con una serie di test: in particolare con l’apertura a tempo di alcuni settori per permettere agli studiosi di verificare l’utilità dell’accesso. Intanto, grazie anche all’intervento di Jean-Philippe Warren dell’Université Concordia (Montréal) e di Martin Pâquet dell’Université Laval (Québec) si sono intensificate le attività di ricerca, riflessione e scambio internazionale, coinvolgendo anche studiosi francesi come Florian Michel (Paris-Sorbonne) e Bruno Dumons (CNRS, Lyon) Warren, sin. Pâquet, d.