qualità ambientale
e tutela della salute dei cittadini
nelle politiche per la mobilità sostenibile
in area urbana
Progetto CAPTURE:
Elementi conoscitivi e linee guida
preliminari per i Comuni
Dicembre 2009
Progetto CAPTURE
Elementi conoscitivi e linee guida preliminari per i Comuni
Il presente documento è destinato ai Comuni che hanno manifestato interesse
formale a partecipare al progetto CAPTURE.
In particolare, il documento è finalizzato a fornire gli elementi conoscitivi di base del
progetto stesso e delle tecnologie utilizzate, individuando nel contempo i criteri
minimi per la pre-selezione dei siti di possibile installazione, nonché i principali
adempimenti ed impegni previsti per i Comuni ai fini della successiva fase di avvio
operativo del progetto.
Il documento contiene:
1. Una breve descrizione tecnica delle tecnologie e delle macchine che potranno
essere utilizzate nell’ambito del progetto
2. La descrizione dei criteri da applicare da parte dei Comuni in sede di procedura
di autovalutazione dei siti candidati all’installazione delle stazioni filtranti
3. Una breve sintesi delle attività di competenza dei Comuni nell’ambito delle fasi
propedeutiche alla installazione.
Per quanto riguarda in particolare il punto 2, il documento fornisce alcuni semplici
criteri di autovalutazione di natura preliminare, messi a punto con l’obiettivo di
consentire ai Comuni di preselezionare i possibili siti di installazione delle stazioni
filtranti senza necessità di accedere a dati di difficile reperibilità e/o gestione, e al
tempo stesso consentendo di escludere a priori situazioni e contesti urbani non
compatibili con le caratteristiche delle macchine e/o con gli obiettivi del progetto.
In aggiunta a tali criteri, inoltre, Ancitel Energia & Ambiente (di seguito, per
semplicità, Ancitel EA) ha predisposto un insieme di moduli (“Scheda di
autovalutazione sito”) finalizzati ad acquisire dai Comuni le informazioni relative ai siti
preselezionati, e in particolare quelle rilevanti ai fini dei successivi sviluppi del
progetto CAPTURE. Gli elementi informativi che i Comuni inseriranno in tale scheda
consentiranno di velocizzare e rendere più efficace la successiva fase di indagine
presso i siti da parte dei tecnici del progetto, prevista subito a valle della ricezione
delle informazioni stesse da parte della Segreteria Tecnica di Ancitel EA,.
In allegato al presente documento vengono forniti sia le istruzioni operative per la
fase di autovalutazione, sia il modello della “Scheda di autovalutazione sito”:
quest’ultima, in particolare, è stata predisposta in formato .xls (Excel), per consentirne
la compilazione senza necessità di ricorrere al supporto cartaceo e per rendere
possibile l’import diretto dei dati nel database del progetto CAPTURE.
Relativamente alla compilazione della Scheda si fa presente l’importanza di una
informazione il più possibile completa da parte dei Comuni: da questa, infatti,
dipenderà la possibilità, per i tecnici del progetto, di valutare in modo adeguato le
caratteristiche dei siti indicati dai Comuni stessi, e quindi di agevolare la
programmazione dei successivi sopralluoghi, oltre che di individuare la lista delle
Amministrazioni con cui avviare la prima fase del progetto.
Per quanto riguarda invece il numero di siti selezionabili in fase di autovalutazione, si
precisa che non è previsto alcun limite massimo: tuttavia, per esigenze operative e di
gestione del progetto, si ritiene opportuno che tali siti non debbano eccedere il
numero di 5, tenuto anche conto che al momento si prevedono 1-2 installazioni per
singolo Comune, fatte salve specifiche situazioni di interesse da valutare di caso in
caso.
Si ricorda, infine, che per tutto quanto non indicato in questo documento, i Comuni
potranno fare riferimento alla documentazione già trasmessa da ANCI, e comunque
reperibile tramite la home page del sito web www.anci.it.
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Parte I
Elementi tecnici relativi
alle stazioni filtranti
Nell’ambito del progetto CAPTURE è prevista la possibilità di utilizzo di una o più delle
seguenti tipologie di stazioni filtranti:
A) Stazione Outdoor
B) Colonna filtrante
C) Stazione Indoor
A) Stazione Outdoor 1
La Stazione Outdoor è un apparato filtrante di dimensioni pari a 4,5 m di lunghezza x
1,6 m di larghezza x 3,75 m di altezza (v. figura sotto).
La stazione è destinata all’abbattimento delle polveri fini (PM10 e PM2,5) e degli ossidi
di azoto (NOx) in ambienti aperti o semiconfinati, con un raggio di azione fino a circa
200-250 metri (dipendentemente dallo specifico contesto urbano) e con una
capacità filtrante di circa 15.000 m3/h di aria, corrispondente a quanto in media
respirato da circa 18.000 persone adulte nel medesimo lasso di tempo.
1 Tutte le informazioni riportate in merito alle stazioni filtranti risultano dagli elementi forniti dal partner
SystemLife nell’ambito della fase preparatoria del progetto CAPTURE
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Il sistema è dotato di 4 stadi di filtrazione in serie, che consentono di ottenere, per
quanto riguarda le polveri, una efficienza media del processo di filtrazione pari
all’80%, con valori massimi fino al 95%. Gli stadi di filtrazione (si veda la figura che
segue) sono così costituiti:
Stadio 1: filtri a tessuto F3 con maglia a trama larga, che permettono di trattenere le
polveri più grossolane, facilitando i filtraggi successivi;
Stadio 2: filtri a tessuto F7 con trama molto stretta, studiati per trattenere le particelle
con dimensioni fino a 0,2 micron;
Stadio 3: filtri a maglie metalliche intrecciate, studiati per trattenere le impurità e nel
contempo ottimizzare in modo lamellare il flusso d’aria. Vengono abbattuti gas
nocivi con biossido di titanio (TiO2), ossidi di azoto, ossidi di zolfo, benzene,
formaldeide, etilbenzene, acetaldeide, toluene, etanolo, metanolo, m-xilene;
Stadio 4: filtro elettrostatico, in grado di trattenere gli inquinanti con diametri
dell’ordine di 0,001 micron. Il flusso d’aria è sottoposto a scariche elettriche che
caricano elettricamente le particelle inquinanti, successivamente raccolte da un
collettore, anch’esso carico.
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Nella figura che segue sono posti a confronto due stadi filtranti di tipo 1, uno dei quali
nuovo e l’altro come appare al momento della sostituzione per manutenzione, che
va effettuata ogni 6 mesi circa.
In caso di concentrazioni pari al limite di legge fissato dal DM 2 aprile 2002 n.60 (50
µg/Nm³), la capacità filtrante della Stazione corrisponde alla sottrazione di una
quantità di particolato fine da 0,6 a 0,7 grammi per ogni ora di funzionamento, che
però può crescere anche fino a 10 volte, ove si considerino i notevoli e frequenti
superamenti dei limiti di legge in corrispondenza dei punti e delle condizioni più critici
delle aree urbane.
Il dato di cui sopra può essere rapportato anche ai parametri tipici delle emissioni
veicolari: in tal caso, si osserva che la stazione elimina, ogni ora, una quantità di
polveri sottili corrispondente alle emissioni di un numero variabile tra circa 150 e 200
veicoli EURO4 transitanti entro il raggio di azione della stazione stessa.
Per quanto riguarda invece la capacità filtrante degli ossidi di azoto, questa è pari in
media al 30%, con punte pari al 50%. La macchina trattiene inoltre gli odori ed è
dotata di un sistema automatico per calibrarne il funzionamento in relazione alle
condizioni meteorologiche.
La stazione aspira dal basso, a ciclo continuo, l’aria inquinata e restituisce dall’alto
quella filtrata, agendo così sull’aria che viene normalmente inalata dalle persone. La
dinamica di questo processo è stata studiata sia con sperimentazioni condotte con
fumogeni, sia con modelli di simulazione di fluidodinamica messi a punto presso gli
istituti universitari più sotto elencati; gli output di tali modelli sono del tipo di quelli
riportati nelle figure sotto (nel primo di tali elaborati sono riportate anche le posizioni
degli analizzatori gravimetrici collocati a valle della stazione, per verificare l’efficacia
e quindi il rendimento ambientale complessivo del sistema).
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Da tali indagini emerge che, ove le stazioni siano posizionate correttamente, i flussi in
entrata e in uscita non presentano alcuna significativa interferenza reciproca, il che
consente di ottenere le capacità filtranti della stazione sopra indicate.
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E’ da notare che tali capacità, così come sopra quantificate, si riferiscono all’aria in
ingresso e non alla qualità dell’aria nelle aree limitrofe alle stazioni stesse, la quale
dipende ovviamente anche dalle condizioni meteoclimatiche, dalle caratteristiche
dell’inquinamento nelle aree stesse e delle relative sorgenti, nonché, infine, dalle
geometrie degli edifici nell’area considerata (ad esempio, i canyon e le stanze
urbane, nonché i tunnel, sono situazioni in cui l’efficacia dell’utilizzo della stazione
tende ad aumentare, così come nei casi in cui la conformazione delle strade non
favorisce il ricambio d’aria). Dalla combinazione di questi fattori possono derivare
livelli tra loro anche molto diversi in termini di capacità delle stazioni di “pulire” l’aria
a distanze significative. Conseguentemente, la scelta dei siti assume un evidente
ruolo di grande importanza, così come anche il monitoraggio in fase di installazione.
Per quanto riguarda i consumi energetici, si può considerare, in condizioni di esercizio
medie, un dato pari a circa 8.000 kWh/anno, stimato considerando che la potenza
assorbita dalla stazioni è pari a circa 4 kW e che in generale è da prevedersi un
funzionamento esteso alle sole ore diurne e soltanto ad alcune stagioni. Nel caso del
progetto CAPTURE, tuttavia, il consumo sarà in generale più elevato, stante la
necessità di far funzionare le stazioni in un range più esteso di condizioni climatiche, e
quindi, in alcuni casi, anche in ore notturne, e in tutte le stagioni. Ne segue che una
stima ragionevole dei consumi durante il progetto potrà oscillare tra 12.000 kWh e
18.000 kWh, a seconda dei diversi contesti.
La stazione è dotata di un sistema di controllo completamente automatizzato (AFC
System), che consente non soltanto di monitorare la qualità dell'aria in ingresso e
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l'efficienza delle celle elettrostatiche, ma anche di gestire tutte le informazioni
tramite un pannello di controllo interno e di modificare in qualsiasi momento il
funzionamento della macchina sia in automatico (dipendentemente dalle condizioni
meteorologiche), sia in modalità di comando remoto.
Per quanto riguarda le emissioni sonore, studi condotti in specifici contesti urbani
hanno evidenziato che, relativamente all’applicazione del criterio differenziale,
l’esercizio della stazione filtrante ha dato luogo valori di immissione entro i limiti fissati
dalle normative vigenti, sia in periodo diurno che in periodo notturno. Trattandosi,
peraltro, di prestazioni dipendenti dalla singola installazione, nell’ambito del progetto
è comunque previsto un ulteriore approfondimento, comprensivo di tutte le
necessarie misure mitigative.
Per quanto riguarda la componentistica, dai dati tecnici risulta che tutte le parti della
stazione sono marcate CE. Inoltre, l’analisi dei rischi ha dimostrato la conformità
dell’intero apparato tecnologico ai Requisiti Essenziali di Sicurezza delle macchine.
Le stazioni hanno affrontato un iter di controllo sull’efficienza di filtrazione che
comprende collaudi effettuati in ambiente confinato e sperimentazioni, ove previsto,
in contesti urbani, a verifica della rispondenza dei dati sperimentali con quelli in
campo aperto. Tali verifiche sono state condotte dagli Enti e dai soggetti elencati al
termine di questa sezione. Inoltre, per la macchina è stata espletata la procedura di
deposito del brevetto internazionale nell’ambito del trattato PCT (Patent
Cooperation Treaty).
La Stazione Outdoor è destinata all’installazione in ambiente esterno, con raggio di
azione che, come visto, può raggiungere anche valori significativi. Per questa sua
caratteristica essa è stata scelta come tecnologia di base del progetto CAPTURE,
soprattutto tenendo conto della tipologia degli ambiti urbani tipici di molti Comuni
(centri storici di piccole e medie dimensioni, aree pedonali, ecc.). Tuttavia, in
determinate condizioni, si può rendere necessario il ricorso a sistemi più compatti e
con minori problematiche di installazione, o anche a sistemi dedicati ad applicazioni
in ambiente semiconfinato: di tali casi si parla nel seguito del documento.
B) Colonne filtranti
Le colonne filtranti sono dispositivi caratterizzati da ingombri contenuti, da bassi
consumi energetici e da raggi di azione più limitati. Tali dispositivi si prestano,
pertanto, ad installazioni in ambienti più circoscritti rispetto a quelli tipici delle stazioni
Outdoor, e, considerati anche i minori oneri, anche ai casi in cui siano previste
installazioni multiple.
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Nel caso del progetto CAPTURE una tipica situazione di questo genere si presenta in
relazione al trasporto pubblico, e in particolare in corrispondenza delle pensiline di
attesa degli autobus, dove è necessario ridurre il carico inquinante locale
disponendo di spazi limitati. In tali situazioni l’uso di questi dispositivi può favorire la
creazione di piccole sacche di aria “pulita” entro cui far stazionare gli utenti in
attesa.
Anche le colonne filtranti contengono un sistema di filtraggio multistadio, ma, data
anche la loro compattezza, esse presentano una capacità di aspirazione e
trattamento aria più limitata, rendendo necessaria una particolare attenzione in fase
di scelta dei siti e delle modalità di installazione: per questo motivo la
sperimentazione in campo delle colonne filtranti è stata resa oggetto di un apposito
progetto (CAPS), presentato nell’ambito del programma comunitario Life+,
anch’esso con la partnership di ANCI.
Si prevede che gli esiti di tale progetto, che avrà una durata pari a circa 18 mesi,
andranno a confluire parzialmente anche nelle attività di CAPTURE, quale misura
integrativa di quella principale, costituita dalle stazioni Outdoor. Tale eventualità
potrà peraltro essere affrontata in dettaglio soltanto dopo l’avvio delle fasi operative
del progetto CAPTURE stesso e dopo un conveniente lasso di tempo dall’inizio del
progetto CAPS.
C) Stazione Indoor
La Stazione Indoor è dedicata alla filtrazione dell’aria in ambienti chiusi o
semiconfinati, come le stazioni della metropolitana e delle ferrovie, ovvero i depositi
degli autobus. Altre possibili installazioni sono all’interno degli stabilimenti produttivi,
nei parcheggi sotterranei e in altri luoghi che vedono spesso la compresenza di
persone e mezzi di trasporto in movimento, e dunque in ambienti con costante
produzione di polveri sottili.
Le dimensioni sono in genere più contenute di quelle della Stazione Outdoor, e
possono inoltre variare in funzione della singola installazione. Le polveri filtrabili sono
quelle fino a 0,4 µm.
Le caratteristiche della stazione Indoor sono:
o Stadio con filtri elettrostatici e ionizzazione
o Quantità d’aria purificata: 7200 m³/h
o Capacità di filtrazione polveri sottili: fino al 95%
o Velocità di uscita dell’aria depurata regolabile da 1 a 5 m/sec
o Emissioni sonore molto limitate
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o Dimensioni variabili
o Potenza elettrica assorbita: 4kW
o Pulizia filtri automatica.
La Stazione Indoor è munita di bocchette di aspirazione ed è dotata di due sistemi
filtranti, che consentono di restituire, con una serie di bocche di espulsione, aria
depurata dalle polveri fino al 95%. Inoltre, l’intera apparecchiatura è dotata di
pannelli fonoassorbenti e produce un impatto acustico molto limitato, in quanto il
getto dell’aria in uscita ha, in media, una velocità variabile tra 1,5 e 2 m/sec.
Poiché, in generale, i sistemi filtranti dedicati all’utilizzo nelle stazioni delle
metropolitane richiedono uno studio complesso, con utilizzo di più macchine, la
capacità di trattamento complessiva può arrivare anche a 40.000 m3/h.
Anche la Stazione Indoor aspira a ciclo continuo l’aria inquinata, trattiene le polveri
sottili, gli inquinanti e gli odori e restituisce aria filtrata. Le dimensioni sono più ridotte
di quelle della macchina Outdoor.
Un esempio di stazione Indoor è riportato nella figura che segue.
Tenuto conto della specificità delle caratteristiche sopra indicate, nonché della
sostanziale indipendenza dagli scenari territoriali e ambientali che costituiscono il
framework del progetto CAPTURE, l’utilizzo delle stazioni Indoor nell’ambito del
progetto stesso sarà da valutare di caso in caso, in funzione delle specifiche
situazioni e delle esigenze dei Comuni che aderiranno all’iniziativa.
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Verifiche e sperimentazioni condotte sulle stazioni filtranti
Le stazioni filtranti di cui si prevede l’utilizzo nel progetto CAPTURE sono state
sottoposte ad attività di verifica e sperimentazione, relative sia alle prestazioni
tecniche delle macchine, sia agli effetti da queste prodotti sulla qualità dell’aria
locale. Tali attività sono state condotte da:
•
Politecnico di Torino, Dipartimento di Energetica
•
Policlinico San Matteo di Pavia
•
Consiglio Nazionale delle ricerche, Istituto sull’inquinamento atmosferico
•
Institut fur LuftHygiene (ILH) di Berlino
•
Stazione Sperimentale del Vetro di Murano (VE)
•
Dipartimento di Chimica Università di Trieste
•
SGS Italia
•
Euromobility
Ulteriori verifiche, inoltre, sono in corso con il CNR, Progea s.r.l, spin off università di
Bologna, con Progetto Ambiente s.r.l., Ente della Zona Ind. Di P. Marghera.
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Parte II
Criteri di autovalutazione dei siti
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In questo allegato sono descritti in sintesi i passi procedurali e le attività previste a
carico dei Comuni per operare una prima autovalutazione dei siti candidati
all’installazione delle stazioni filtranti.
In particolare, si fa riferimento ad un set di criteri di base messi a punto per
massimizzare l’efficienza dei sopralluoghi che saranno effettuati nell’ambito della
prima fase del progetto CAPTURE: l’applicazione di tali criteri preliminari consentirà
infatti di garantire una base di partenza coerente con gli obiettivi del progetto e
condivisa da parte di tutti i Comuni aderenti, limitando inoltre i tempi di effettuazione
dei sopralluoghi propedeutici alla installazione.
Tali requisiti sono da ritenersi di notevole importanza ai fini del raggiungimento degli
obiettivi del progetto CAPTURE, in quanto gli esiti dell’esercizio delle stazioni presso i
diversi Comuni dipendono in modo diretto dalle condizioni climatiche e stagionali,
ed è perciò necessario che venga garantito un adeguato livello di sovrapponibilità
tra le fasi di esercizio da avviarsi nei diversi Comuni, massimizzando, per quanto
possibile, il grado di parallelizzazione delle stesse.
E’ da notare che, sia in merito alla autovalutazione, sia in merito alle attività tecnicoamministrative propedeutiche all’installazione, è previsto, in fase di attuazione del
progetto, un ulteriore approfondimento, soprattutto per quanto riguarda i criteri di
dettaglio per il posizionamento delle stazioni, che saranno ulteriormente sviluppati e
affinati da parte del Comitato tecnico-scientifico di CAPTURE.
I criteri di autovalutazione messi a punto ai fini della preselezione dei siti e della
successiva effettuazione dei sopralluoghi prevista prima dell’avvio del progetto sono
finalizzati a:
-
Consentire una prima analisi da parte dei Comuni interessati, allo scopo di
individuare siti dotati dei requisiti minimi di compatibilità, e quindi tali da essere
ammissibili alla successiva fase di valutazione nell’ambito del progetto CAPTURE;
-
Fornire al Comitato tecnico-scientifico di CAPTURE un primo set di informazioni
relative ai siti selezionati ai fini del progetto, in modo da identificare sin dall’avvio
del progetto stesso un insieme di localizzazioni tra loro potenzialmente coerenti e
complementari, e valutando quindi, dove necessario, la necessità di ulteriori
informazioni ancor prima dell’effettuazione dei sopralluoghi.
Per questi motivi, e tenuto conto in particolare del fatto che l’analisi congiunta dei
diversi siti potrà essere effettuata solo a valle della fase di autovalutazione, i criteri
messi a punto per tale fase sono stati selezionati con l’obiettivo di facilitare
l’individuazione preliminare dei siti da parte dei Comuni, evitando, quindi,
approfondimenti eccessivamente onerosi, che potrebbero ritardare in misura
rilevante l’avvio effettivo delle attività del progetto CAPTURE.
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Per quanto riguarda le aree candidate ad ospitare le installazioni, queste sono,
tipicamente, le stazioni e i capolinea delle linee urbane di trasporto pubblico, le aree
di sosta e parcheggio di scambio, i percorsi pedonali limitrofi a zone ad elevata
intensità di traffico, oltre che le stazioni della metropolitana. Per l’eventuale
applicazione a queste ultime, nonché alle stazioni di attesa degli autobus, si rimanda
alle considerazioni già svolte nella sezione precedente relativamente alle Stazioni
Indoor e alle Colonne filtranti.
In generale, i criteri di posizionamento fanno riferimento ad aspetti legati alla
conformazione dei singoli contesti urbani considerati, nonché ai fattori che possono
favorire il ristagno e l’accumulo di inquinanti atmosferici, quale soprattutto la scarsa
ventilazione e le condizioni di stabilità atmosferica.
Inoltre, si deve considerare la diversa tipologia delle macchine utilizzabili per il
progetto, che implicano considerazioni tra loro del tutto diverse. In particolare, per
quanto riguarda le Stazioni Indoor (adatte all’installazione nelle metropolitane) si è
già osservato che è comunque necessario uno studio approfondito e specifico del
singolo contesto: pertanto, non sono previsti, al riguardo, specifici criteri di
autovalutazione preventiva.
Per quanto riguarda invece gli ambienti aperti o semiconfinati, si fa di seguito
riferimento alle sole Stazioni Outdoor, non essendo ad oggi disponibili gli esiti delle
attività del progetto CAPS.
In generale, alla scelta dei luoghi di possibile installazione delle Stazioni Outdoor
concorrono valutazioni sui profili di temperatura e di vento, sull’umidità, le
precipitazioni, l’altezza dello strato di rimescolamento e altri parametri
meteoclimatici. Trattandosi di informazioni difficilmente disponibili presso le
Amministrazioni comunali si è ritenuto, per la fase di autovalutazione, di fare
riferimento soltanto alle semplici considerazioni che seguono:
•
Per una maggiore efficacia dell’intervento sono preferibili contesti assimilabili a
canyon urbani (in genere, strade circondate da edifici), in cui l’instaurazione di
una circolazione d’aria di tipo locale, con un vortice ad asse in genere parallelo
a quello longitudinale del canyon, tende a ridurre la dispersione degli inquinanti
all’esterno. Tipicamente, queste zone sono caratterizzate da parametri
dimensionali legati al rapporto tra l’altezza degli edifici e la larghezza del canyon,
e tra la sua lunghezza e l’altezza. Inoltre, è importante anche la densità
dell’edificato, definita dal rapporto tra l’area della copertura e l’area del terreno
occupato. Nel caso specifico delle stazioni Outdoor, un range approssimativo
utile per garantire l’efficacia dell’azione filtrante si ha quando il rapporto tra
larghezza e altezza dei canyon è intorno a 1:2. Altre zone di interesse, per motivi
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in parte analoghi e sovrapponibili, sono i tunnel e le strade strette a fronte
continuo, anche con portici;
•
Laddove si intenda operare su zone maggiormente ventilate (sebbene in questi
casi il ricambio d’aria favorisca già in sé la dispersione degli inquinanti) è
necessaria una verifica di massima del profilo prevalente dei venti, per
minimizzare il ritorno verso la stazione di aria già filtrata. Questa verifica sarà
effettuata in sede di sopralluogo da parte dei tecnici del progetto CAPTURE;
•
In caso di installazione in corrispondenza di piazze, queste devono essere
preferibilmente di contenute dimensioni (max 100 x 100 m circa), ad alta densità
abitativa, con edifici alti e con scarsa ventilazione;
•
Sono invece da evitare le piazze di grandi dimensioni, le zone in prossimità delle
rotonde stradali e gli incroci semaforici;
•
Inoltre, è assolutamente da evitare l’installazione in vicinanza di centraline di
rilevamento della qualità dell’aria (della rete ARPA e/o di qualunque altra
natura), in quanto ciò comporterebbe una inaccettabile alterazione dei
parametri misurati da tali centraline;
•
Infine, sono comunque da evitare siti in cui nei successivi 12-18 mesi siano già
previsti, o anche soltanto prevedibili, interventi di manutenzione e/o di
realizzazione su edifici, strade, impianti, ecc., che possano interferire direttamente
con la stazione filtrante e/o con il suo funzionamento.
Ulteriori criteri di dettaglio, che saranno affrontati dagli esperti di CAPTURE in fase di
verifica dei siti, ma che già in questa fase possono risultare di utilità ai fini della
autovalutazione sono i seguenti:
•
È necessario anzitutto che il sito selezionato sia di dimensioni sufficienti per
consentire le operazioni di trasporto e installazione, che avvengono a mezzo di
autoarticolato ribassato speciale di lunghezza 12 metri (compresa motrice) e
larghezza 2,5 metri, dotato di strumento di sollevamento con apertura di braccio
massima di 5 metri. L’altezza minima richiesta per le operazioni di sollevamento è
pari a circa 6,5 metri;
•
Intorno alla stazione è da prevedersi una adeguata disponibilità di spazi per
consentire una corretta aspirazione dell’aria da filtrare e, al tempo stesso, la
reimmissione in ambiente dell’aria filtrata. Tenendo conto che l’aria viene
aspirata (v.figure nella sezione precedente), ad una altezza variabile tra circa 60
e 120 cm da terra, in corrispondenza della parte posteriore e delle parti laterali
della stazione, è opportuno che lungo questi lati venga lasciato libero uno spazio
di almeno 3-4 metri. Per quanto riguarda il getto di aria in uscita, questo si origina
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in corrispondenza della parte opposta a quelle delle bocchette di entrata, a
circa 3 metri di altezza, con un cono di apertura che consente di raggiungere il
suolo a una distanza variabile da 5 a 10 metri, in funzione della posizione delle
alette delle bocche di emissione: per un corretto funzionamento della macchina
è necessario che la zona di uscita del getto sia il più possibile libera da ostacoli;
•
E’ necessario che la stazione sia posizionata in modo tale da disporre di una
adeguata illuminazione e di un sufficiente presidio (non è però necessaria alcuna
attività di sorveglianza ad hoc), allo scopo sia di limitare possibili atti vandalici, sia
di consentire l’accesso da parte dei cittadini. In qualunque momento, e tramite
uno schermo protetto, posizionato all’interno della macchina (ad una altezza di
circa 1,7 metri, in corrispondenza del lato di uscita dell’aria filtrata), questi
dovranno poter leggere i dati di funzionamento della stessa e i parametri rilevati
ed elaborati, con particolare riferimento alle concentrazioni di polveri sottili e agli
inquinanti rilevati in entrata e in uscita dalla stazione;
•
Il posizionamento deve consentire l’ ubicazione delle centraline di monitoraggio
nelle aree antistanti la stazione, che comunque verrà meglio valutata in fase di
sopralluogo preventivo da parte dei tecnici del progetto CAPTURE;
•
E’ preferibile che la stazione venga posizionata su un piano orizzontale. In caso di
installazione in pendenza, sarà necessario livellare la superficie di appoggio;
Per quanto riguarda le informazioni richieste ai Comuni in merito alla fase di
autovalutazione, per ogni sito selezionato dovrà essere fornito quanto segue,
avvalendosi allo scopo della allegata “Scheda di autovalutazione sito”:
o Descrizione del sito e delle sue criticità
o Motivazione della scelta, con indicazione delle relazione esistente con i sistemi di
trasporto pubblico (ubicazione di fermate, parcheggi di scambio, percorsi
pedonali, numero di linee urbane interessate e loro livello di frequentazione, dati
sulla circolazione dei mezzi privati, ecc.)
o Eventuali vincoli e criticità legati alla presenza di attività commerciali, di ricettori
sensibili, di aree e manufatti tutelati, ecc.
o Eventuali problematiche relative alla connessione
(380 V, 5 kW) per l’alimentazione della stazione
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con
la
rete
elettrica
o Dati eventualmente disponibili sulla qualità dell'aria e sui monitoraggi ambientali,
incluse eventuali misure del clima acustico delle aree interessate (comprensive di
indicazioni in merito alla zonizzazione acustica comunale, ove esistente)
o Altre informazioni relative all’area rilevanti ai fini della valutazione.
Come meglio illustrato nel foglio di istruzioni allegato al presente documento, tutte
queste informazioni dovranno essere riferite ad altrettante annotazioni da riportare su
una planimetria e/o su una o più foto aeree del sito (queste ultime, ad esempio,
rintracciabile sul web presso i siti di fornitori di informazioni geografiche).
Inoltre, è opportuno che i Comuni forniscano anche una documentazione
fotografica rilevata sul sito, in modo da consentire una visualizzazione immediata
delle caratteristiche dello stesso.
A mero titolo esemplificativo, sono riportati qui di seguito due esempi di installazione,
riferiti ad altrettanti casi studio.
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Parte III
Attività dei Comuni
propedeutiche alla installazione
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Una volta effettuata l’autovalutazione, gli step previsti per l’attivazione delle stazioni
filtranti sono i seguenti:
1. Primo sopralluogo dei tecnici del progetto CAPTURE sui siti pre-selezionati dai
Comuni. Scopo del sopralluogo è verificare l’effettiva ammissibilità dei siti
proposti, anche sulla base di ulteriori criteri derivanti da valutazioni ambientali e
dalla struttura generale del progetto;
2. Secondo sopralluogo dei tecnici del progetto allo scopo di rilevare, in via
speditiva (monitoraggio della durata di alcune ore), la qualità dell’aria e i
parametri meteoclimatici nei siti selezionati;
3. Scelta definitiva dei siti, sulla base dei dati acquisiti e dei sopralluoghi effettuati;
4. Installazione delle stazioni filtranti ad opera dei tecnici del progetto CAPTURE.
Inoltre, durante l’esercizio delle stazioni è prevista:
5. una campagna di monitoraggio ambientale della durata di circa 15 giorni,
durante i quali verrà valutato il funzionamento delle macchine e i relativi effetti
sulla qualità dell’aria locale.
Di seguito si riportano le azioni da svolgersi da parte dei Comuni per ciascuna della
fasi indicate.
1. Primo sopralluogo
Per questo sopralluogo dovrà essere garantita, da parte dei Comuni, la disponibilità
del coordinatore del progetto (v.p.to 4 successivo) nominato dall’Amministrazione
locale, nonchè di tutti i soggetti che il coordinatore stesso riterrà utile coinvolgere.
2. Secondo sopralluogo
I Comuni dovranno garantire l’accessibilità delle aree scelte nel corso del primo
sopralluogo per l’effettuazione delle misure strumentali preliminari.
3. Scelta definitiva dei siti
Per questa fase non è prevista alcuna attività da parte dei Comuni, che saranno
comunque coinvolti in sede di definizione della scelta.
4. Installazione delle stazioni
4.1 Stazione Outdoor
Per il posizionamento della stazione Outdoor è necessario quanto segue:
•
Delibera comunale o altro atto di assenso dell’Amministrazione relativamente
all’installazione della stazione
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•
Autorizzazione occupazione suolo pubblico (OSP) relativamente all’ingombro
della stazione
•
Autorizzazione per alimentazione elettrica con contatore da 5 Kw con corrente
trifase
•
Eventuali altre autorizzazioni da parte dei Vigili urbani e/o dei Vigili del fuoco
•
Atto di assenso dell’ufficio tecnico comunale e dichiarazione da cui risulti che
nell’arco dei 12 mesi successivi all’installazione non sono previsti nello stesso sito
interventi per la realizzazione di opere pubbliche.
Per quanto riguarda l’impegno di risorse previsto per l’attività di installazione delle
Stazioni Outdoor , si stima che l’espletamento dei compiti sopra indicati comporti il
coinvolgimento di un coordinatore nominato dall’Amministrazione comunale, con
impegno complessivo di circa 1 mese. Per quanto riguarda invece le altre
competenze richieste, si prevede il coinvolgimento di circa 6 addetti, per un totale di
circa 1 settimana ciascuno.
Il costo della sistemazione delle aree sarà a carico del progetto CAPTURE. I soggetti
attuatori dell’intervento saranno concordati con le Amministrazioni interessate,
dipendentemente da eventuali situazioni specifiche riscontrabili nei singoli casi.
4.2 Colonne filtranti
Le modalità e le azioni propedeutiche all’installazione delle colonne filtranti saranno
disponibili solo a valle delle prime conclusioni del progetto CAPS.
4.3 Stazione Indoor
Relativamente ai criteri di autovalutazione per il posizionamento delle Stazioni Indoor
si provvederà direttamente in caso in caso, tenuto conto – ad esempio, per quanto
riguarda le metropolitane – delle turbolenze generate dal passaggio dei treni e della
stretta correlazione con la morfologia della stazione, la distanza dagli accessi, le
dimensioni e tutte le possibili variabili che contraddistinguono le stazioni
metropolitane.
Dal punto di vista, invece, dell’impegno richiesto ai fini della predisposizione di
quanto necessario all’installazione è comunque possibile fornire alcune brevi
indicazioni, tenendo conto del fatto che, in questo caso, i soggetti coinvolti saranno
le aziende municipalizzate che gestiscono le metropolitane.
22/24
In particolare, si prevede l’installazione di almeno 2 macchine per ogni banchina
(andata e ritorno), il collegamento con canalizzazioni poste a circa 2 metri dal suolo
e una serie di dispositivi applicati in galleria per dosare l’attività della macchine
prima e dopo il passaggio dei treni.
Tenuto conto che, nel caso di tale tipo di installazione, è prevista la possibilità di una
sinergia con gli impianti esistenti di estrazione dell’aria – che andrebbero ad essere in
parte sostituiti, durante alcune ore della giornata, dalle Stazioni Indoor – è necessario
che il soggetto gestore fornisca al riguardo le necessarie informazioni di tipo tecnico
e gestionale.
Inoltre, il gestore dovrà provvedere anche in merito a:
•
verifica e messa a norma dei punti di erogazione della corrente elettrica
•
verifica delle infrastrutture (pavimentazioni, adduzione acqua)
•
predisposizione di quanto necessario (autorizzazioni e interventi) a consentire le
attività di monitoraggio, installazione ed esercizio
•
nomina di un referente (in genere, l’Energy Manager e il tecnico del settore servizi
qualità e sicurezza).
5. Campagna di monitoraggio ambientale
Nel corso della fase di esercizio delle stazioni (di durata totale pari a circa 12 mesi) è
prevista una campagna di misure ambientali della durata media di 15 giorni, volta a
monitorare gli effetti derivanti dal funzionamento delle macchine nello specifico sito
di installazione.
Ai fini dell’effettuazione di tale attività, il Comune dovrà provvedere in merito a:
•
Delibera comunale o altro atto di assenso dell’Amministrazione relativamente
all’installazione delle centraline (in genere, due, di dimensione pari a 90 X 90 X h
157, ed una palina con testa di rilevamento di Ø 6 cm X h 3 m). Da notare che il
programma di utilizzo delle stesse è il seguente:
-
Campionamento della durata di un giorno della strumentazione in bianco,
con stazione filtrante spenta e/o accesa
-
Campionamento dei dati ambientali per una durata di 3 giorni, con la
stazione filtrante spenta
-
Campionamento della durata di 12 giorni consecutivi, a stazione filtrante
accesa.
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•
Autorizzazione occupazione suolo pubblico (OSP)
•
Fornitura di energia elettrica per le due centraline (corrente monofase 220 volt
con assorbimento di 1,5 kW ciascuna)
•
Assenso degli uffici tecnici comunali e dei vigili urbani per la localizzazione delle
centraline e per la gestione delle stesse da parte di tecnici specializzati che
saranno messi a disposizione nell’ambito del progetto CAPTURE
•
Verifica delle condizioni della pavimentazione (gli strumenti necessitano di un
posizionamento su un piano ben livellato)
•
Transennamento, o comunque utilizzo di elementi di protezioni atti a ridurre il
rischio di atti vandalici.
Tutte queste attività saranno comunque oggetto di attenta disamina congiunta con
i Comuni una volta definita la scelta dei siti e individuato il panel delle
Amministrazioni aderenti al progetto.
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Documento ANCI Progetto CAPTURE Linee Guida