N.3 2012 ASSOFOND FEDERAZIONE NAZIONALE FONDERIE Poste Italiane S.p.A. - Anno XL-Pubblicazione bimestrale - Spedizione in A.P. - 70% - Filiale di Milano 1981 - 2011 DA 30 ANNI AL SERVIZIO DELL’ECOLOGIA SAFOND - MARTINI S.R.L. Via Terraglioni, 50 - 36030 MONTECCHIO PRECALCINO (Vicenza) Cap. Soc. euro 2.000.000,00 i.v. - Cod. Fisc. - Partita IVA - Reg. Imp. 03219800269 - R.E.A. VI-305231 DIVISIONE: SAFOND sabbie da fonderia Via Terraglioni, 50 - 36030 MONTECCHIO PRECALCINO (VI) Tel. 0445 855022 (6 linee r.a.) - Fax 0445 855533 [email protected] - www.safondmartini.it DIVISIONE: SAFOND BONIFICHE AMBIENTALI Via Kennedy, 32 - San Donato Milanese (MI) Tel. 02 51628121 - Fax 02 51627883 div.bonifi[email protected] - www.safondmartini.it DIVISIONE: MARTINI SABBIE Via Terraglioni, 44 - 36030 MONTECCHIO PREC. 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Telefax 02/48401282 www.assofond.it - [email protected] Gestione editoriale e pubblicità S.A.S. - Società Assofond Servizi s.r.l. 20090 Trezzano S/Naviglio (MI), Via Copernico 54 Tel. 02/48400967 - Telefax 02/48401282 Amministrazione e abbonamenti S.A.S. - Società Assofond Servizi s.r.l. 20090 Trezzano S/Naviglio (MI), Via Copernico 54 Tel. 02/48400967 - Telefax 02/48401282 Abbonamenti per l’Italia, anno 2012 105,00 euro Abbonamento per l’estero, anno 2012 180,00 euro Una copia 12,91 euro, estero 20,66 euro Economico Numeri arretrati il doppio La Carta dei principi per la Sostenibilità ....................................................................................80 Rubrica Legale Rubrica Legale .................................................................................................................................. 82 V Seminario legale: La responsabilità contrattuale ................................................................ 84 Tecnico La presenza del Fe in leghe Al-Si da Fonderia Parte 2 - Tecniche di neutralizzazione tramite alligazione......................................................88 L’importanza della metallurgia - “Metallurgia generale” (diciottesima parte) ................98 i Indice Spedizioni in A.P. - 70% - Filiale di Milano Progetto Grafico Draghi Luciano 20154 Milano - Via Messina 47 Tel. 02/3313321-33604352 e-mail: [email protected] Stampa Nastro & Nastro s.r.l. 21010 Germignaga (Va) - Via Stehli, 15 Tel. 0332/531463 - www.nastroenastro.it È vietata la riproduzione degli articoli e illustrazioni di Industria Fusoria senza autorizzazione e senza citare la fonte. La collaborazione alla Rivista è subordinata insindacabilmente al giudizio della Redazione. Le idee espresse dagli Autori non impegnano ne la Rivista ne Assofond e la responsabilità di quanto viene pubblicato rimane agli Autori stessi. La pubblicità che appare non supera il 50% della superficie totale del periodico. Inserzionisti ...................................................................................................................................... 112 7 Industria Fusoria 3/2012 Barabino & Partners Design Ars cokandi. L’eccellenza italiana da più di 100 anni. Rappresentiamo da più di cento anni la realtà leader indipendente attiva nella produzione e commercializzazione di Coke per le fonderie. Una leadership costruita e consolidata, anno dopo anno, attraverso l'attuazione di una visione imprenditoriale di lungo respiro. L'Azienda punta al continuo rinnovamento del sito produttivo, al miglioramento dell'impatto ambientale e degli standard di sicurezza. 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Corelli Il tema dell’innovazione al centro dei lavori dell’Assemblea Assofond L’assemblea annuale dell’Associazione rappresenta, oramai da qualche anno, l’occasione per dibattere, alla presenza di autorevoli ospiti, importanti temi d’interesse non solo per le imprese del Settore Fonderia ma per l’intera filiera produttiva che vede la Fonderia quale fondamentale “tassello” per la competitività dell’industria manifatturiera Made in Italy. Un evento in occasione del quale si trovano fianco a fianco tutti gli operatori economici collegati al Settore della Fonderia che condividono molti dei problemi che affliggono l’industria nazionale e le speranze di soluzioni che consentano di superare la crisi per intraprendere un percorso di crescita, che offra prospettive economiche alle nostre Imprese. “Alleggeriamo il futuro” questo il tema che ha fornito lo spunto per coniugare temi quali ricerca ed innovazione, energia e sostenibilità, in una complessa trama che ha fornito una chiara indicazione di quale siano le sfide che il Settore ha di fronte e le opportunità che possono essere colte per ridare respiro, in un fondamentale settore economico quale è quello automotive e dei veicoli in generale, all’industria di fonderia del nostro paese. E per parlare di tecnologia e di innovazione quale location migliore di quella del Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso di Bergamo, scelta dalla Giunta per ospitare nei suoi prestigiosi locali, l’edizione 2012 dell’Assemblea Assofond, che si è svolta il 25 maggio scorso. ASSOFOND cÉÇÉê~òáçåÉ=k~òáçå~äÉ=cçåÇÉêáÉ ASSEMBLEA 2012 Alleggeriamo il futuro Ricerca, innovazione, sostenibilità: il presente delle fonderie VENERDÌ 25 MAGGIO Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso Bergamo La prima parte della giornata è stata dedicata alla attività “istituzionale” dell’Assemblea Generale Ordinaria, che ha visto la partecipazione delle sole Fonderie Associate. L’ordine del giorno ha visto alternarsi sul palco della sala “Aria” adibita ad ospitare i lavori assembleari, gli interventi del Presidente e del Direttore dell’Associazione. Industria Fusoria 3/2012 10 Assemblea 2012 Enrico Frigerio nel suo discorso ha sintetizzato, a grandi linee, lo stato del Settore ed i principali risultati economici registrati nel 2011 che hanno segnato una diminuzione delle Imprese (6 aziende non hanno retto al momento congiunturale negativo) ed una parziale ripresa nei livelli produttivi (incrementata del 12% fra getti ferrosi e non ferrosi per una produzione complessiva di 2.214.509 tonnellate) che hanno consentito alle imprese italiane di riguadagnare la leadership europea nel settore dei getti non ferrosi e di mantenersi saldamente al secondo posto, dietro alla Germania, nella produzione di getti di metalli ferrosi. Sul fronte dei risultati economici, il 2011 ha registrato un leggero recupero negli indici di redditività del Settore, che negli anni precedenti aveva subito preoccupanti diminuzioni; purtroppo la tendenza positiva della prima parte del 2011 ha registrato un nuovo preoccupante rallentamento a fine anno che perdura nei primi mesi del 2012. Il fatturato complessivo del Settore è stato di 7,5 miliardi di euro; il livello occupazionale ha registrato un lieve incremento (+1,9%) raggiungendo complessivamente le 29.400 unità. Sul fronte del commercio estero, permane una situazione di saldo negativo, dovuta essenzialmente alla pesante componente di importazioni da paesi extra UE, mentre il saldo rispetto ai soli paesi dell’area europea ha registrato un saldo positivo. Il Direttore di Assofond Silvano Squaratti è intervenuto illustrando brevemente all’assemblea le principali attività che hanno coinvolto l’Associazione. Il permanere di motivi di “tensione” nel quadro congiunturale italiano e la necessità per la Fonderia italiana di non perdere terreno sul fronte della Da sinistra Silvano Squaratti, Roberto Ariotti, Enrico Frigerio, Franco Zanardi. 11 competitività rispetto ai nostri partner europei, hanno rappresentato il riferimento per l’Associazione che ha finalizzato gran parte della propria attività e risorse al contenimento dei costi, sia sul fronte delle commodities, sia in generale sui vari aspetti della gestione industriale dove maggiormente significative sono le incidenze di costo. Sono state, in particolare, ricordate le costanti attività dedicate sul fronte dei temi energetici e delle materie prime e le iniziative intraprese per contenere i problemi gestionali ed i relativi costi sul fronte dello smaltimento dei rifiuti. Il Direttore ha ricordato, inoltre, come le continue evoluzioni della normativa ambientale abbia reso necessario una costante attenzione ed impegno degli uffici dell’associazione nella non facile opera di “contenimento” degli impatti economici conseguenti al mantenimento della “conformità normativa” nelle Imprese del Settore. Novità quali l’inserimento delle attività di Fonderia, pur limitata agli impianti con forni di potenza termica superiore a 20 MW, nella normativa Emission Trading a partire dal 2013, hanno coinvolto l’Associazione in un intenso lavoro a livello locale ed europeo (tramite il CAEF- Comitato delle Associazioni Europee di Fonderia) per contribuire alla definizione della complessa normativa di attuazione della Direttiva 2009/29/CE. Squaratti ha concluso il suo intervento sottolineando che la mission di ASSOFOND di tutelare gli interessi delle Fonderie associate e del Settore nel suo complesso, dando seguito alle iniziative deliberate dalla Giunta e dalla Presidenza, ha guidato l’attività svolta con la finalità di trovate adeguate risposte e soluzioni ai tanti problemi di volta in volta portati all’attenzione dell’Associazione. Industria Fusoria 3/2012 Assemblea 2012 prodotti da sempre perseguita al di la delle richieste del mercato, la ricerca e sviluppo che hanno consentito il raggiungimento di un know-how elevato grazie ai costanti investimenti in “capitale umano” e, non ultimo, il valore dei nostri fornitori di impianti, di prodotti e servizi che da sempre affiancano i nostri sforzi alla crescita e al miglioramento. Per contro, sul fronte delle debolezze, a giudizio di Frigerio, si debbono annoverare fattori imputabili a carenze “strutturali” del Sistema Italia, La parte privata dell’Assemblea si è quindi conclusa con le fasi di approvazione dei bilanci consuntivi del 2011 e con l’approvazione del bilancio preventivo per l’anno in corso. Dopo un breve coffee break consumato nell’area centrale della struttura di KILOMETRO ROSSO che ospitava gli stand espositivi degli Sponsor dell’evento, ha avuto inizio la Parte pubblica dell’Assemblea, ospitata nella sala “Aria” e, tramite collegamento in video, in una seconda sala adiacente. I lavori sono stati aperti dall’intervento del presidente Frigerio, che dopo una breve panoramica nazionale ed internazionale del Settore, si è soffermato sui fattori che costituiscono i punti di forza e di debolezza del nostro Settore. Fra i primi vanno sicuramente annoverati i livelli di produttività ed efficienza delle Fonderie italiane fra i più elevati, la qualità e la sicurezza intrinseca dei nostri quali i costi delle energie che ci penalizzano rispetto a tutti i nostri competitori europei, il costo del lavoro e il cuneo fiscale che contribuiscono a ridurre la competitività delle nostre imprese da un lato e dall’altro aumentano la conflittualità con i lavoratori per gli aspetti legati ai salari, la pressione fiscale che si posiziona ai livelli più alti in Europa. In conclusione del suo intervento Frigerio auspica che si possano rimuovere le molte cause che riducono la competitività del settore manifatturiero; un settore manifatturiero più competitivo è la soluzione ai problemi occupazionali che affliggono l’Italia e molti altri paesi europei. Industria Fusoria 3/2012 12 Assemblea 2012 Riduzione di massa e contenimento dei costi dei componenti realizzabile attraverso l’utilizzo di prodotti ottenuti con processi di fonderia, in sostituzione di altre tecnologie utilizzabili. Una ampia sintesi degli interventi dei Relatori che si sono avvicendati sul palco, è riportata in questo stesso numero della rivista, alle quali rimandiamo. I lavori della mattina si sono conclusi con un interessante approfondimento sullo scottante tema energetico, più che mai di attualità. Da sinistra: Roberto Vavassori, Enrico Frigerio, Franco Zanardi. Roberto Vavassori, neo eletto presidente di Anfia, ha sottolineato la difficile situazione in cui si trova a vivere il comparto nazionale dell’auto: “la produzione di veicoli in Italia è circa un decimo di quella della Germania. Il mercato interno al momento non esiste ma dobbiamo cercare di rimanere agganciati alla locomotiva tedesca anche se è difficile rimanere competitivi se l’output raggiunge solamente le 500 mila unità contro le 950 mila unità dell’Iran”. Vavassori ha poi posto l’accento sull’attenzione in materia di riciclo che il comparto delle fonderie ha al suo interno, ribadendo la volontà di collaborazione tra Anfia e Assofond. All’intervento del Presidente Assofond ha fatto seguito la tavola rotonda dal titolo: “Alleggeriamo il futuro – Ricerca, innovazione, sostenibilità: il presente delle Fonderie”, coordinata dal Vice presidente Assofond Franco Zanardi. Nella volontà dell’Associazione, il tema della giornata “Alleggeriamo il Futuro” rappresenta la sintesi degli elementi che devono caratterizzare il presente delle Fonderie in un’ottica di sviluppo futuro: ricerca, innovazione e sostenibilità. In quest’ottica, la Fonderia Italiana raccogliendo la sfida, si pone come strumento di innovazione al servizio dei propri Clienti; l’eccellenza richiesta alle nostre imprese in termini di contributi sul fronte della qualità dei materiali, delle tecnologie, dei criteri di progettazione e validazione dei getti, è stata declinata in relazione alle esigenze di riduzione dei pesi delle masse in movimento cui è chiamata, in particolare, l’industria dei mezzi di trasporto. 13 Franco Vicentini, nella sua duplice veste di Vice Presidente Assofond e di Presidente del Consorzio Assofond Energia ha aperto il dibattito sottoponendo al Presidente del GSE, ing. Emilio Cremona, gradito ospite nella citata ve- Industria Fusoria 3/2012 Assemblea 2012 ste, oltre che collega fonditore “di casa” all’assemblea Assofond, alcuni provocatorie domande sull’incremento futuro della componente A3, sui sistemi di accumulo e sugli utili di Terna. In particolare Vicentini evidenzia l’aumento tendenziale del costo dell’energia elettrica del 2012 sul 2011, ma soprattutto l’aumento tendenziale degli altri “oneri” esposti in bolletta, la cui incidenza sul costo totale dell’energia elettrica non è omogeneo per tutte le categorie di consumatori, essendo più forte per imprese con consumi più bassi. In particolare il carico per le fonderie è molto più alto rispetto ai grandi consumatori, i quali sono soggetti energivori così come lo sono le fonderie a causa dell’alta incidenza del costo dell’energia sul costo totale di produzione. Emilio Cremona, cogliendo la provocazione, ha illustrato le problematiche legate alla decisione dell’Italia di raggiungere al 2020 l’obiettivo europeo del 20-20-20: vale a dire 20% di emissioni di CO2 in meno ri- Nel pomeriggio, dalle ore 14.30 si è svolto l’intenso programma delle visite. Per motivi logistici e di sicurezza, le visite alla fonderia ghisa, all’officina di lavorazione dei dischi freno e alla fonderia alluminio della società Brembo S.p.A. sono state programmate con un numero massimo di adesioni che alla vigilia sono state abbondantemente superate. Ciò ha reso necessa- Industria Fusoria 3/2012 spetto a quelle del 1990, 20% in meno di consumi di energia dovuti ad interventi di efficienza energetica e 20% di energia elettrica nazionale prodotta da fonti rinnovabili. Pertanto, secondo Cremona, la componente A3 nei prossimi anni tenderà ad aumentare, però a ritmi meno vertiginosi, perché il prossimo V CONTO ENERGIA verrà formulato per garantire il decadimento graduale del valore degli incentivi a raggiungimento della grid parity ed inoltre Cre- mona segnala la volontà del governo di valutare e definire un nuovo criterio di rimodulazione del pagamento della componente A3. Un gradito saluto, prima della chiusura dell’ Assemblea, è stato portato ai presenti dal presidente della Brembo, Alberto Bombassei. L’area espositiva ha fatto da cornice al Buffet offerto a tutti gli intervenuti, al termine della mattinata di lavori. Da sinistra: Alberto Bomabassei, Presidente della Brembo e Enrico Frigerio Presidente di Asofond. rio un intervento di Assofond presso la Direzione della Società Brembo per programmare un’ulteriore visita in una data successiva; la disponibilità della Brembo S.p.A., che qui vogliamo ringraziare ancora una volta, ha reso possibile un nuovo appuntamento in occasione della riunione di Giunta dell’Associazione tenutasi lo scorso 22 giugno. 14 Oltre alla Società Brembo, le visite hanno interessato i Laboratori Meccatronica dell’Università di Bergamo ed i Laboratori “Testing” e Banchi prove della Brembo, entrambi ospitati nell’area della struttura del Kilometro Rosso. L’intensa giornata si è conclusa con un piacevole “Happy Hour” offerto nell’area dedicata agli Sponsor dell’evento. Assemblea 2012 15 Industria Fusoria 3/2012 Assemblea 2012 2 A b lea 20 m e 1 ss Industria di Fonderia: consuntivo 2011 I lavori dell’Assemblea Privata hanno preso avvio con l’intervento del Presidente Enrico Frigerio che, dopo aver dato il benvenuto ai presenti ringraziandoli per aver accolto l’invito a condividere questo importante momento associativo, ha illustrato i dati del settore in una formula che quest’anno, causa i tempi troppo serrati, ha previsto un suo unico intervento con una panoramica su tutti i comparti ferrosi e non ferrosi. Quadro di sintesi Nel 2011 l’Italia, con circa 1.100 Fonderie che occupano 29.340 addetti, ha realizzato un valore della produzione pari a 7.5 Miliardi di Euro e 2.2 Milioni di tonnellate di getti ferrosi e non ferrosi. Con 978.280 tonnellate di getti non ferrosi, l’Italia si riappropria della leadership Europea in ambito non Ferroso. Il primato conteso alla Germania era stato momentaneamente accantonato a causa delle nefaste conseguenze della crisi che hanno visto il nostro Paese maggiormente penalizzato rispetto alle imprese tedesche. L’Italia rimane il secondo produttore di getti ferrosi con 1.236.229 tonnellate dopo la Germania e prima della Francia (produzione di tubi esclusa). Il 2011 si può suddividere in due periodi ben distinti. Senza Industria Fusoria 3/2012 alcun dubbio i primi sette-otto mesi dell’anno hanno beneficiato di una buona domanda complessiva aiutata anche da un’importante richiesta proveniente dal mercato dell’esportazione. Gli ultimi mesi del 2011 hanno visto l’industria di Fonderia fortemente penalizzata dall’elevato livello di incertezza scaturito dalla crisi dei debiti sovrani. La fine del 2011 ha subito gli effetti negativi legati all’incertezza crescente a livello europeo ed alle condizioni più difficili di accesso al credito, che hanno spinto le imprese clienti della Fonderia a ridurre le scorte. Anche il contributo dell’export, che pure è stato forte nella prima parte dell’anno, si è ridotto in modo significativo. 20 Nonostante il rallentamento dell’ultima parte dell’anno, la tenuta delle vendite sui mercati esteri ha consentito alle imprese di archiviare il 2011 con un aumento del fatturato mediamente del 20% e dei volumi prodotti del 12%. La crescita è risultata diffusa a tutti i settori con un minor dinamismo per quelli legati alle costruzioni che scontano la pesante crisi del ciclo immobiliare. Tessuto Produttivo e Occupazione A fine 2011 il tessuto produttivo delle Fonderie italiane risultava costituito da 154 Fon- Assemblea 2012 Scambi con l’Estero Getti Ferrosi derie di ghisa, 26 Fonderie di acciaio e 17 Fonderie di microfusione, per un totale di 197 Fonderie di metalli ferrosi e 914 unità di metalli non ferrosi. La ricognizione del numero di Fonderie in Italia riferita al 2011 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ha rivelato un calo complessivo di 6 unità produttive di cui 3 nel comparto delle Fonderie di metalli non ferrosi e 3 in quello dei metalli ferrosi. Nel 2011, l’occupazione del settore ha fatto registrare una crescita generalizzata: le unità lavorative, sono complessivamente cresciute del 2%, rispetto al 2010. Produzione In Italia nel 2011 la produzione complessiva di getti ha raggiunto 2.2 milioni di tonnellate con un aumento del +12%, ovvero un recupero di circa 243.000 tonnellate rispetto al 2010. Se paragonata al massimo storico del 2007 (ovvero 2.744.419 tonnellate) la produzione del 2011 continua ad essere ancora al di sotto di circa 530.000 tonnellate pari a –19%. Il contributo dei singoli comparti produttivi al risultato globale è stato: - Getti Ghisa +12% - Getti Acciaio +15% - Getti Microfusi +10% - Getti Non Ferrosi +13% Il valore totale delle importazioni di getti ferrosi nel 2011 è aumentato del +16.5% arrivando a 1.2 Miliardi di Euro. Le esportazioni sono cresciute sensibilmente meno con +6.3% raggiungendo i 2 Miliardi del 2011. Tale dinamica si è riflessa sul saldo complessivo che pur mantenendosi attivo, ha riportato una leggera flessione arrivando a circa 853 Milioni di Euro del 2011. Sotto il profilo dei volumi scambiati il 2011 ha mostrato tassi di crescita leggermente più smorzati. Infatti, le importazioni totali di getti ferrosi (479.088 tonnellate) sono aumentate del +14.4% rispetto all’anno precedente, mentre le esportazioni del 4.5% (415.216 tonnellate). Dopo 6 anni di continuo miglioramento, nel 2011 il disavanzo degli scambi con l’estero in termini di volume ha ripreso a peggiorare. Il 71% delle esportazioni italiane di getti ferrosi (volumi) è destinata ai Paesi UE-27 ed il restante 29% ai Paesi Extra UE27. Le nostre importazioni provengono per il 52% dai Paesi UE-27 ed il 48% dai Paesi extra UE-27, di cui il 40% Asia al cui interno si distingue la Cina con il 32%. Analizzando il commercio estero intra ed extra comunitario si riscontra che il peggioramento dei saldi menzionati è riconducibile ai Paesi non appartenenti all’UE-27. Infatti è emerso come il saldo degli scambi con i Paesi UE-27 nel 2011 sia addirittura migliorato sia in termini di volumi che di valore. Anche per il 2011 i Paesi acquirenti più importanti di getti ferrosi italiani sono stati a pari merito al primo posto la Germania e la Francia. La quota della Germania sulle esportazioni totali è scesa di un punto percentuale passando dal 14% al 13% del 2011, mentre la 21 Industria Fusoria 3/2012 Assemblea 2012 Francia ha consolidato il 13%. Il secondo mercato di sbocco nel 2011 è rappresentato dal Regno Unito che passa dal 4% al 5% superando la Spagna che rimane al terzo posto con un peso percentuale sul totale in flessione dal 5% al 4%. Come va in Europa e nel mondo L’esigenza di disporre di dati relativi allo scenario mondiale dell’industria di Fonderia si scontra annualmente con i ritardi di pubblicazione riportati dalle principali Associazioni internazionali deputate alla raccolta ed all’elaborazione di tali statistiche. Tuttavia, anche quest’anno, intendiamo offrire un flash circa l’inquadramento internazionale del Settore basandoci sulle ultime statistiche rese disponibili dal mensile Modern Casting con il 45th Census of World Casting Production pubblicato lo scorso dicembre 2011 (dati 2010). Dopo la crisi economica globale, anche la Fonderia mondiale ha vissuto nel 2010 un rimbalzo della produzione di getti accentuato dalla dinamica produttiva nei paesi emergenti. La produzione mondiale di getti nel 2010 è stata pari a 91.392.360 tonnellate con un aumento del 13,8% rispetto all’anno precedente, denotando così un cospicuo recupero rispetto alla perdita subita nel 2009 (-14%). Il volume prodotto nel 2010 rimane ancora sotto il livello registrato nel 2008 (93,5 Milioni/tonnellate) ed il massimo storico di 94,4 Milioni/tonnellate toccato nel 2007. La classifica dei Paesi TOP-10 nel 2010 non ha subito rilevanti variazioni rispetto a quella dell’anno precedente con un rimescolamento di alcune posizioni all’interno della stessa. La quota di produzione dei primi dieci Paesi nel 2010 resta invariata rispetto all’anno precedente con l’88% del totale mondiale. Industria Fusoria 3/2012 22 Assemblea 2012 Le statistiche europee saranno rese disponibili dal CAEF a fine luglio. In attesa di ricevere i dati ufficiali, un’indagine condotta dal Centro Studi As- sofond direttamente presso i principali competitors europei ha permesso di cogliere alcuni elementi di riflessione circa l’andamento congiuntu- rale della Francia, Germania, Gran Bretagna e Turchia, Paesi con i quali ci siamo confrontati. Nell’ambito dei Getti ferrosi il 2011 ha premiato la Germania con una crescita dei volumi pari a +16% rispetto al precedente anno; altrettanto robusto è stato lo sviluppo produttivo della Gran Bretagna (+15%). Il tasso di crescita dell’Italia, come abbiamo già avuto modo di ricordare, è stato del +12% non lontano da quello acquisito dalla Turchia che ha visto la propria produzione di getti ferrosi espandersi del +10%. Fanalino di coda di questo esiguo gruppo di competitors esaminato si è piazzata la Francia con un tasso di crescita ad una sola cifra +3% rispetto al 2010. Per ciò che attiene il comparto dei Getti Non Ferrosi la Gran Bretagna è cresciuta del +16% a breve distanza dalla Turchia +15. L’Italia nel 2011 ha permesso di guadagnare ai getti non ferrosi un +13% rispetto al 2010. Maggiormente performante rispetto alla Germania (+4%) con un gap di appena 500 tonnellate, l’Italia si riappropria della leadership Europea in ambito non Ferroso. Infine la Francia ha esibito un +12% nettamente superiore ai risultati meno brillanti acquisiti nell’ambito dei getti ferrosi. 23 Industria Fusoria 3/2012 Assemblea 2012 INDUSTRIA DI FONDERIA: PROIEZIONI 2012 Scenario economico generale Il 2012 si prospetta per l’Italia come un nuovo anno di recessione: calo della domanda interna e minore sostegno dell’export. La domanda estera non compenserà la caduta del mercato interno e la produzione industriale sarà in calo. Sale la probabilità di una caduta del PIL nel 2° trimestre 2012 più accentuata di quella prevista dal Centro Studi Confindustria a dicembre 2011 (-0.3%) e forse di quella stimata per il primo trimestre (-1.0%). Gli effetti delle varie manovre di contenimento del deficit pubblico non possono non avere nel breve un effetto pesante sulla domanda, mentre gli auspicabili stimoli alla crescita potranno avere effetti solo nel medio periodo. Industria di Fonderia Le previsioni per il 2012 sono per una riduzione generalizzata del fatturato, in particolare per l’automotive e la meccanica che sono i settori che nel biennio 2010-2011 hanno registrato i maggiori incrementi delle vendite. Il quadro problematico della domanda interna ed il peggioramento delle condizioni sul versante creditizio condizioneranno anche gli investimenti delle imprese, quindi le spese per macchinari ed attrezzature. Nel 2012 il contributo del canale estero dovrebbe mantenersi, nel complesso positivo, ma insufficiente per compensare la stagnazione della domanda interna. Industria Fusoria 3/2012 24 Assemblea 2012 I nuovi ordini segnalano una forte contrazione in aprile, con la componente estera in rallentamento. Per gli input produttivi lo scenario si presenta complesso e non sostanzialmente favorevole. I prezzi delle materie prime sono calati nel secondo trimestre dell’anno, ma rimangono ancora elevati nel medio periodo. Vige una quiete limacciosa, sintomo di stagnazione e d’incertezza sul futuro. Il balzo dei prezzi dell’energia elettrica stanno comprimendo i margini operativi delle aziende erodendone così la competitività rispetto ai principali competitors europei verso i quali sono destinate circa l’80% delle nostre esportazioni. LA FONDERIA NEL 2011 I dati di settore trovano completa trattazione nel volume “LA FONDERIA NEL 2011” distribuito ai presenti all’Assemblea Assofond. Gli interessati possono farne richiesta al Centro Studi Assofond ([email protected]) 25 Assemblea Generale Ordinaria 25 maggio 2012 Industria Fusoria 3/2012 320 tons/h Savelli è il giusto partner 1100x1000x200/250mm, 240mph nella tua fonderia per tutto ciò che gravita intorno alla “terra a verde” ed alla formatura per fusioni di acciaio, ghisa, alluminio e bronzo. 1400x800x200/350mm, 100mph 3000x1800x500/500mm, 10mph SAVELLI S.p.A Via GB Cacciamali 4, 25125 Brescia - ITALIA Tel. (+39) 030 3533345 - Fax (+39) 030 3534113 www.savelli.it - [email protected] Assemblea 2012 2 A b lea 20 m e 1 ss C. Bellocchio Il percorso di Assofond dalla contrattualistica alla sicurezza La parte contrattualistica e legale, il Progetto riduzione infortuni, il Coordinamento degli esperti aziendali, il Premio sicurezza in Fonderia e la Carta dei Principi per la Sostenibilità, il viaggio in USA Sono racchiusi nel titolo i principali spunti sui quali è partito nel 2011 il percorso dell’Associazione che ha toccato vari argomenti, che si protrarrà nel corso degli anni a venire e che è stato ampiamente illustrato nel corso dell’Assemblea della Federazione da uno dei principali artefici: Roberto Ariotti che ha presentato la rosa degli argomenti che in prima persona ha trattato unitamente agli esperti dell’Associazione, primo tra i quali il percorso legale. Il relatore ha fornito ad una interessata platea un excursus sugli appuntamenti di carattere legale e contrattuale svoltisi nel corso dello scorso anno. Il punto di partenza sono state le Condizioni Generali di Contratto delle Fonderie Europee che nella loro rivisitazione, effettuata in collaborazione con il CAEF, allo scopo di renderle più performanti alle mutate esigenze di mercato, costituiscono una valide base, un punto di partenza, per instaurare una buona contrattazione con il cliente. Da ciò si è sentita l’esigenza di approfondirne la conoscenza e soprattutto di seguire un cammino di sensibilizzazione nei confronti della contrattualistica con il cliente e delle insidie che Industria Fusoria 3/2012 si nascondono dietro una apparentemente innocua firma sull’ultima pagina di un contratto. Da qui il titolo degli workshop che hanno preso il via: “la firmetta sul contratto con il cliente” che hanno visto l’incedere di diverse tappe: I° WORKSHOP in data 04 maggio 2011 il rapporto cliente/fonderia: • vendita o appalto? • il codesign; • il campione ed i vizi; • la diligenza della fonderia; • la specifica contrattazione; • clausole particolari a garanzia della fonderia; 28 • RC prodotto, cosa è e a cosa serve. II° WORKSHOP in data 06 luglio 2011 il rapporto cliente/fonderia: • appalto o subfornitura? • l’esazione del credito: nell’appalto e nella subfornitura - Legge 192/98; • presentazioni di case histories in forma anonima; • il recesso ingiustificato da parte del committente nell’appalto e nella subfornitura; • la gestione dei modelli ed il loro smaltimento. Assemblea 2012 III° WORKSHOP in data 09 novembre 2011 la specifica contrattazione. I contratti internazionali: • definizione di contratto internazionale; • clausole tipiche di un contratto internazionale; • problematiche connesse all’esecuzione di un contratto internazionale: legge applicabile, foro competente, responsabilità, tutela dei pagamenti; • la proprietà intellettuale/accordi di riservatezza; • trasferimento di know how e protezione di quest’ultimo. IV° WORKSHOP in data 14 marzo 2012 la responsabilità da prodotto: • la responsabilità da prodotto (definizione e tipologia); • le clausole di esonero dalla responsabilità; • le varie fasi della responsabilità; • la tutela del consumatore • casi classici di responsabilità da prodotto; • l’ambito di tutela assicurativa • presentazione di un modello/bozza di Accordo di Riservatezza. Ai meetings è seguito anche un ampio panorama di circolari e pareristica ad hoc su argomenti che affliggono la quotidianità delle aziende e sui quali vi è bisogno di un approfondimento, come ad esempio il problema della custodia e smaltimento dei modelli che per anni giacciono nei magazzini delle fonderie senza essere reclamati. Accanto a quanto sopra ed a fronte dell’esigenza di avere un quadro complessivo delle giornate trascorse, Roberto Ariotti e Fabio Zanardi hanno curato la stesura del Vademecum Legale, del quale in Assemblea è stata presentata la prima parte, che come precisato dagli autori, nell’introduzione, altra pretesa non ha se non quella di offrire un sunto degli incontri ed alcuni spunti di riflessione. È stata altresì presentato sempre da Roberto Ariotti e Fabio Zanardi con la collaborazione dei legali di Assofond, un modello di Accordo di Riservatezza che riguarda le informazioni da rendere confidenziali. Tale esigenza è nata proprio dal fatto che la contrattazione con i clienti esteri ad oggi prevede in maniera sempre più importante la sigla di accordi di riservatezza che non sempre si dimostrano essere limpidi nella loro interpretazione, nascondendo al proprio interno possibili tranelli e clausole assai pericolose. Il V° WORKSHOP in programmazione avrà tra gli altri un particolare focus sulla contrattualistica AUTOMOTIVE ed angolo dedicato ai modelli (comprensivo di parentesi su problemi fiscali di IVA ed esportazione). È prevista altresì una giornata di studio sulla Legge 231/2001 con lineamenti di risk management. L’intendimento dell’Associazione è quello di proseguire sulla strada degli incontri di modo da dare agli associati un servizio di consulenza legale continua coprendo il maggior numero di casi che possono essere trattati. Il relatore ha poi proseguito il proprio intervento dando ai presenti un resoconto del recente viaggio studio di alcuni fonditori negli Stati Uniti il cui scopo è stato quello di 29 confrontarsi con i colleghi americani e con l’AFS (American Foundry Society) su: • stato della nostra industria, sul mercato ed i committenti, la concorrenza dei PVS; • benchmark sui fattori produttivi lavoro, materie prime. energia, sabbie; regolamentazione pubblica in materia ambientale e si sicurezza; • valutazione del clima socio politico ed economico generale del paese leader mondiale anticipatore di tutte le dinamiche globali. Da tale confronto è in definitiva emerso che in USA si respira un clima di fiducia molto meglio delle aspettative. Il lavoro c’è e le aziende sono a pieno ritmo con alcune che assumono personale e alcune fonderie che riaprono i battenti dopo la crisi (-150 dal 2008 a oggi le chiusure su circa 2000 aziende totali!). È stato evidenziato come ad oggi ancora manchi una strategia di investimenti (di cui vi è grande bisogno, soprattutto sotto profilo ambientale) perché il Paese attende conferme ed eventuali novità che forse sorgeranno dalla elezioni del Presidente. Le fonderie piccole e/o quelle con formatura “a mano” hanno una strategia di nicchia e prossimità che fa del rapporto stretto col cliente vicino la sua Industria Fusoria 3/2012 Assemblea 2012 che aderiranno segnaleranno il dipendente che si sarà contraddistinto per il suo comportamento «sicuro» o per il suo contributo nel miglioramento della sicurezza in Azienda. Tra tutti i dipendenti segnalati, sarà individuato il più «virtuoso» che sarà premiato da Assofond in occasione di una manifestazione ufficiale. leva chiave. I partecipanti al viaggio hanno rilevato che la crisi ha colpito duramente le fonderie americane che però hanno saputo reagire con forza anche penalizzando gli ammortizzatori sociali già scarsamente presenti negli States ed oggi si legge nell’organizzazione una notevole efficienza. Altro progetto curato da Roberto Ariotti è quello del Coordinamento degli Esperti Aziendali. Lo scopo del progetto è quello di: • creare un network di RSPP e/o di esperti aziendali in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro; • favorire il confronto tecnico e pratico tra gli esperti delle diverse Fonderie associate; • analizzare ed individuare azioni concrete ed applicabili per la risoluzione/riduzione delle criticità e dei rischi. tezza che ciascun membro dovrà sottoscrivere. Il primo incontro si è tenuto il 18 Maggio 2012. Nell’ambito di quanto sopra si colloca, perché strettamente connesso quale argomento il Premio sicurezza in Fonderia. Infatti, ha sottolineato Ariotti, la riduzione degli infortuni è legata ai comportamenti dei singoli ed ai loro atteggiamenti. Così è necessario incentivare comportamenti sicuri per se e per gli altri per favorire una riduzione del rischio di incidenti. Ciò contribuisce senza dubbio a promuovere l’immagine del settore in termini di impegno per la sicurezza nei luoghi di lavoro. In questo caso coloro Il progetto prevede la costituzione di differenti gruppi di lavoro caratterizzati da processi produttivi affini e/o con rischi per la sicurezza simili ed i gruppi di lavoro si incontreranno direttamente in Fonderia per poter trattare in modo pratico e concreto le varie problematiche. Ogni Fonderia aderente dovrà dare al gruppo di lavoro la disponibilità ad una visita dei propri impianti. Il segreto professionale sarà tutelato da un accordo di riserva- Industria Fusoria 3/2012 30 Da ultimo Roberto Ariotti ha presentato la Carta dei Principi per la Sostenibilità di Confindustria che sancisce i valori e le azioni necessarie per un unitario e progressivo impegno in tema di sostenibilità ambientale da parte delle industrie italiane definendo gli obiettivi realistici e realizzabili per le imprese italiane, indipendentemente dalla loro dimensione. L’adesione alla carta consente di fare rapidamente una autovalutazione della propria azienda e di controllare il grado di implementazione delle azioni di miglioramento approvate. Vi è una guida operativa di facile ed immediata comprensione. È uno strumento inteso a fornire una linea guida all’interpretazione dei Principi di sostenibilità ambientale sanciti dalla Carta e suggerisce attività, azioni o strumenti utili per l’applicazione dei Principi di sostenibilità ambientale. Assemblea 2012 2 A b lea 20 m e 1 ss Il sistema italiano delle Fonderie: punti di forza e di debolezza nel discorso del Presidente Frigerio Il Presidente Frigerio, dopo aver esposto ai presenti all’Assemblea pubblica la panoramica sull’andamento del settore sia a livello nazionale che internazionale, si è soffermato sui punti di forza e di debolezza del Settore delle Fonderie. “Come è doveroso trovare un momento per descrivere i “numeri”, intesi come “dati a consuntivo”, è altrettanto doveroso trovarne uno per descrivere i “numeri” intesi come “caratteristiche” del nostro settore. E per questo motivo il tema che abbiamo scelto per l’appuntamento di quest’anno ALLEGGERIAMO IL FUTURO - Ricerca, innovazione, sostenibilità: il presente delle fonderie, vuole essere l’occasione di esprimere la consapevolezza, senza presunzione, di una serie di “Punti di Forza” che cerchiamo di contrapporre alle “Debolezze” che purtroppo stanno più nel “sistema” che nelle nostre aziende. Questo tema è una sfida, e quindi, una fondamentale opportunità per la tecnologia di fonderia, la più capace di produrre forme complesse, il più possibile vicine alle desiderate integrazioni funzionali. L’appuntamento ha l’obiettivo di presentare il sistema italiano delle fonderie come un fondamentale strumento di innova- Industria Fusoria 3/2012 zione al servizio della meccanica europea. La fonderia VUOLE molto efficacemente contribuire al progresso tecnologico, al risparmio energetico, alla salvaguardia dell’ambiente. Punti di forza Produttività ed efficienza: inizio sottolineando come il livello di produttività ed efficienza delle nostre fonderie sia davvero alto. Si tratta di obiettivi perseguiti da sempre ed in modo particolare durante questa recente crisi, quando di fatto sono diventati “semplicemente” un must. Qualità e Sicurezza dei nostri prodotti: aspetti sui quali sono almeno tre le spinte all’eccellenza : il mercato, le normative e non dimentichiamo noi stessi, che per nostra natura, le ricercheremmo anche in assenza di pressioni esterne. Ricerca e Sviluppo: il nostro impegno nelle attività di ricerca e sviluppo è un percorso obbligato, che seguiamo pur senza il supporto di una redditività di impresa adeguata e di opportuni finanziamenti o sgravi fiscali; nulla quindi di paragonabile a quanto accade negli altri paesi. Know-How: sempre elevato Alleggeriamo il Futuro Ricerca, innovazione, sostenibilità: il presente delle fonderie LA FONDERIA VUOLE CONTRIBUIRE: • AL PROGRESSO TECNOLOGICO • AL RISPARMIO ENERGETICO • ALLA SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE 1 ASSOFOND ASSOFOND 32 Assemblea 2012 PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA ✓ PRODUTTIVITA’ ed EFFICIENZA 4 ✓ MERCATO INTERNO ✓ QUALITA’ e SICUREZZA 4 ✓ COSTO delle ENERGIE ✓ RICERCA e SVILUPPO 4 ✓ COSTO del LAVORO 4 ✓ KNOW - HOW 4 ✓ PRESSIONE FISCALE ✓ VALORE dei FORNITORI 4 ✓ CONCORRENZA 2 ASSOFOND ASSOFOND grazie all’importante investimento che facciamo per avere “Capitale umano qualificato”, fattore che costituisce una delle basi più importanti del nostro settore. Un capitale umano così prezioso che abbiamo fatto di tutto per tutelarlo anche nel momento più difficile della crisi, quel 2009 dove la flessione di occupazione nel nostro settore è stata contenuta al 9% a fronte di un dimezzamento del fatturato. Valore dei nostri fornitori: sia di impianti che di prodotti e servizi, valore da sempre riconosciuto in Italia come all’estero. Un orgoglio che è ovviamente anche nostro in quanto siamo cresciuti insieme ed è anche grazie alla collaborazione con le nostre aziende che sono potute maturare quelle esperienze che ne fanno un’eccellenza a livello internazionale. Cito, a tale proposito, l’esperienza di una recente visita negli Stati Uniti da parte di una delegazione Assofond, alla quale alcune fonderie locali hanno manifestato la propria insoddisfazione circa i fornitori statunitensi e hanno chiesto di poter avere riferimenti e contatti di quelli italiani. Punti di forza questi, ai quali non possiamo non aggiungere la fiducia che cerchiamo di non farci mai mancare. Tutto questo è quello che cerchiamo di contrapporre a quelle che sono le debolezze che ci sentiamo di imputare al “sistema”. 3 ASSOFOND ASSOFOND Punti di debolezza Se spesso i nostri punti di forza rimangono in secondo piano, i punti deboli sono a tutti noi più che noti e volutamente mi sono limitato ad una breve descrizione: Mercato interno: è un mercato sempre più sofferente e sul quale difficilmente possiamo fondare le nostre aspettative, almeno a breve termine. Diventa quindi un obbligo allargare il mercato estero come stiamo facendo da tempo e come stanno facendo tutti i settori, ma è proprio operando su questo mercato che vengono messi ancora più in evidenza i nostri ‘gap’ che descrivo qui di seguito. Costo delle energie: i costi dell’energia elettrica e del gas naturale sono sempre più elevati. Questo è uno dei punti più dibattuti e dolenti, sul quale non é mai mancata la nostra attenzione, e che da solo meriterebbe un’intera sessione di lavoro. Le recenti modifiche governative relative agli incentivi alle fonti rinnovabili, soprattutto al fotovoltaico, sto parlando della “famigerata” componente A3, provano a ridimensionare anche se troppo tardi un fenomeno che ha assunto toni di drammaticità e che è la principale causa degli aumenti che abbiamo subito e che si orientano intorno al 30%. Non intendo soffermarmi nel rappresentare numeri e confronti con altri paesi, ma mi limito a se- 33 gnalare come da solo, questo “gap” rappresenti un handicap di 5-6 punti percentuali sui costi rispetto ai competitor europei, una “zavorra” che arriva a condizionare sul mercato estero l’acquisizione di commesse e dove non lo fa, incide in modo significativo sui nostri margini. Non vi è dubbio che senza questa “zavorra” potremmo incrementare il nostro export in maniera significativa, con un aumento superiore al 10%, dando una forte spinta ai nostri fatturati, alla marginalità e indubbiamente all’occupazione. Costo del lavoro e cuneo fiscale: entrambi fattori che alzano i costi per l’azienda ed impoveriscono il reddito dei dipendenti. Pressione fiscale: a seconda di come e da chi viene calcolata, varia dal 55% al 65%. Per il nostro settore poi, a causa di costi occulti che si nascondono ad esempio nei costi dell’energia, aumenta in maniera considerevole. Concorrenza: ci troviamo costretti a combattere la concorrenza che subiamo dagli altri paesi non ad armi pari, e non faccio riferimento solo ai paesi low-cost od in via di sviluppo, dove l’assenza di regole ambientali, di sicurezza ed altro, creano un gap competitivo, ma mi riferisco anche, e soprattutto, ai paesi con tradizione industriale antica come la nostra, dove però le istituzioni sono vicine ai settori produttivi con Industria Fusoria 3/2012 Assemblea 2012 COSA VORREMMO… …. UNA MANIFATTURA MANIFATTURA = OCCUPAZIONE PIÙ COMPETITIVA ASSOFOND ASSOFOND politiche industriali, fiscali, energetiche e sul lavoro, più attente ai loro fattori critici. Cosa vorremmo Non vogliamo fare un elenco di ciò di cui abbiamo bisogno, non vogliamo unirci a tutti coloro che continuano a lamentarsi…., vorremmo poterci muovere all’interno di un piano industriale ed energetico nazionale. In poche parole vorremmo sapere se possiamo continuare ad investire nel nostro paese o se presto ci troveremo costretti a fare come fanno molti, cioè a sostenere che occorre investire nel nostro paese e contemporaneamente impegnare consistenti risorse all’estero. Quando rivolgiamo la nostra attenzione ad altri paesi, i fattori competitivi che ci interessano sono solo due: il costo del lavoro e il costo dell’energia. A noi sembra giusto rimanere ad investire in Italia, ma per fare questo abbiamo bisogno di un paese con un chiaro piano politico industriale, un piano in cui la manifattura sia al centro non solo nelle parole, ma anche nei fatti. Ultimamente l’attenzione del governo è spostata su settori ipoteticamente in sviluppo che non sono ancora in grado di garantire nuovi posti di lavoro. Al contrario, la manifattura italiana ha un passato ed un presente gloriosi, una struttura consolidata e grandi potenzialità ed è per questo che dovrebbe essere la principale destinataria delle poche risorse disponibili. Noi sappiamo di poter fare la nostra parte: abbiamo le carte in regola Industria Fusoria 3/2012 ASSOFOND ASSOFOND per poter aumentare le nostre quote sui mercati europei, possiamo esportare molto di più, possiamo creare nuovi posti di lavoro… non è una possibilità, ma una certezza! Preferiremmo dunque che le risorse venissero concentrate in una “politica per tutti”, una politica di riduzione del costo dell’energia e del costo del lavoro, una politica che consenta alla manifattura di essere più competitiva. Vorremmo che tutte le aziende fossero messe sullo stesso piano con costi concorrenziali: in questo modo tutte le realtà moderne, sicure, competitive e ben gestite potranno avere un futuro. Basta, quindi, a quella pletora di finanziamenti che non si capisce a chi vadano ed a cosa servano. E’ necessario quindi intervenire rapidamente sulla detassazione delle imprese e del lavoro. Tagli alla spesa pubblica ed incentivi molto più mirati alla manifattura sono le risorse principali che creerebbero un immediato volano per la ripresa economica. La manifattura non è un sogno, è una realtà e dunque chiediamo al governo di permetterle di crescere, di creare utili e soprattutto di creare ulteriore occupazione! Manifattura = Occupazione Questa è l’unica vera equazione, fino a quando non sarà chiaro a tutti, continueremo nell’illusione che altri settori siano il “campo dei miracoli di Pinocchio”, e ne pagheremo, come stiamo pagando ora, le conseguenze. L’unica terra nella quale far cre- 34 scere il paese è quella del tessuto industriale manifatturiero delle nostre imprese, l’unica che insieme alla nostra storia ha un passato, un presente ed avrà un futuro che noi faremo di tutto per garantire!” Ringraziamenti “Come era prevedibile l’interesse degli argomenti trattati ci ha portato ad allungare i tempi. Quindi sarò molto rapido nel ringraziare prima di tutto chi ci ha ospitato e che ci darà la possibilità di effettuare le visite nel pomeriggio: grazie al KilometroRosso e alla Brembo, quindi all’amico Alberto Bombassei, al Dott. Vavassori e a tutti i loro collaboratori. Ringrazio l’Ing.Franco Zanardi per l’ottima conduzione della tavola rotonda e tutti i relatori per i loro interessanti contributi. Un grazie particolare all’Ing. Franco Vicentini oltre che per l’intervento di oggi soprattutto per l’impegno costante sui temi a noi tanto “cari” dell’Energia e come Presidente del Consorzio Assofond Energia. Grazie all’Ing. Emilio Cremona per le sue importanti indicazioni, e se è vero che mi ha lasciato in eredità un compito non facile con la Presidenza dell’Associazione, non vi è dubbio che a sua volta se ne sia fatto carico di un altro ancor più impegnativo. Ringrazio infine le aziende sponsor che oltre a supportarci nel rendere possibile l’evento, permettono con la loro presenza di creare un’interessante occasione di confronto”. ENGINEERING s.r.l. Processo“No-Bake” IMPIANTO RIGENERAZIONE TERMICA SABBIE SIMPLEX IMPIANTO DI RECUPERO MECCANICO SABBIE GAMMA - MILL. RIBALTATRICE-SFORMATRICE BARRELL MESCOLATORE CONTINUO OMEGA K OPEN Linee complete di formatura automatiche e semiautomatiche Impianti di recupero e rigenerazione termica delle sabbie ENGINEERING s.r.l. Via Gallarate 209, Milano - Italy Tel. +39.02.38002400 Fax +39.02.33403860 e-mail: [email protected] www.sogemieng.it Assemblea 2012 2 A b lea 20 m e 1 ss Panorama dell’evoluzione del settore automotive Franck Cazenave Prendendo spunto dalle riflessioni sull’elettrificazione delle vetture come futuro dell’automobile, Franck Cazenave ha dato inizio al proprio excursus basato sulla vasta esperienza acquisita sia come direttore vendite che acquisti per multinazionali operanti nel settore auto. Ad opinione di Cazenave che oggi si occupa di gestire il cliente PSA (Peugeot Citroën) per conto di Bosch il futuro sarà nella Ricerca ed Innovazione con riduzione delle emissioni di CO2. Le norme europee e mondiali in materia di emissioni sono sempre più pressanti ed impatteranno sui costruttori e su tutti coloro che con questi ultimi collaborano, quindi anche sulle fonderie. Ad oggi le emissioni di CO2 si attestano sui 130 gr/Km in media, ma per il 2020 l’obiettivo è quello di ridurle a circa 95 gr/Km con una diminuzione di 40gr/Km. In Italia per l’anno 2011 le emissioni si sono at- Industria Fusoria 3/2012 pensi, ricorda il relatore, alla funzione start and stop del motore a seconda delle fermate del veicolo. Sul fronte delle norme il futuro è nell’Euro 6 che entrerà in vigore nel 2014, della quale tutti i costruttori di auto sono a conoscenza e sono pronti ad allinearsi ad essa. La vera paura, sottolinea Cazenave, sarà nel contenuto delle norme Euro 6.2 ed Euro 7 per il 2020, in vista delle quali sono previsti cambiamenti radicali nei test per la valutazione delle emissioni. Ad oggi tali test si conducono utilizzano il sistema New European Driving Cycle o testate sui 130 gr/Km, in linea con la Francia, ciò dovuto al fatto che gli acquisti di vetture si confermano in fascia b) e c) (utilitarie). Ma la Germania non si è ancora allineata essendo ancora sui 144 gr/Km di CO2 emessa rallentando il trend. L’abbattimento a 95 gr/Km è un target molto ambizioso, ma secondo Cazenave non impossibile. Sarà però necessario adottare soluzioni nuove senza paura di rischiare. A tale proposito la tedesca BMW ha adottato una politica estremamente aggressiva, con un piano di riduzione delle emissioni di grande impatto, si Evoluzione (probabile) delle normative nel mondo EU US CAFE Japan China Korea l/100 km 8,6 CO2 g/km 250 229 CAFE LT/MDV CAFE PC 200 7,5 192 EU LCV 183 6,4 proposed vision 217 150 5,7 166 175 166 146 EU PC 147 130 4,3 137 CAFE LT 119 114 / 116 100 3,8 99 CAFE PC 95 70 EU Com Com. PC 2,1 50 1,9 benzina (diesel) 0 2010 2015 2020 2025 CAFE = Corporate p Average g Fuel Economyy PC = Pass. Cars LT / LDT = Light g Trucks (p (pick-ups, p , vans,, SUVs)) MD(P)V ( ) = Medium Dutyy (Pass.) ( ) Vehicles LCV Light g Commercial Vehicles I cicli si avicinano alla realtà degli utenti Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012 36 2030 Assemblea 2012 Emissioni CO2 nei diversi paesi europei nel 2011 Emissioni CO2 in Europa dai costruttori nel 2011 Media in Europa La Germania è il paese il più esposto alle future normative europee Tutti i costruttori in Europa hanno ridotto le loro emissioni di CO2 Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012 Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012 NEDC a ciclo normalizzato. Ma presto tale sistema verrà cambiato a livello mondiale e sarà utilizzato il test Worldwide Harmonized Light-duty Test Procedures (WLTP), che mira a stabilire una procedura a livello mondiale di prova per misurare le emissioni dei veicoli leggeri e il consumo di energia. È basato sulla creazione di un ciclo di guida armonizzato (DHC) e procedura di prova (DTP). Il test sarà ultimato nel 2013. Tutto ciò al fine di armonizzare i metodi Riduzione della massa dei veicoli di misurazione che ora variano notevolmente da un paese all’altro e per determinare con precisione l’impatto di un veicolo leggero sull’ambiente in termini di emissioni inquinanti, come pure l’uso efficiente di energia. Cabblaggio, un esempio di massa nei veicoli Cabling is the 3rd heaviest component (up to 60kg) 1st Chassis 2nd Engine Î L’introduzione del ciclo WLTP con la riduzione dell’obiettivo delle emissioni di CO2 porterà i costruttori ad agire sulla massa dei veicoli e sul powertrain Porsche Cayenne Turbo: 2005 Tutte le parti del veicolo sono coinvolte Il cabblaggio è nel mirino Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012 Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012 Zanardi, un esempio sul materiale Torbole, un esempio sulla riduzione del peso EXISTING HEAVY VENTED DISCS LIGHT VENTED DISCS Up to 10 % WEIGHT SAVING Design developed d l d for f ventedd brake b k discs Ricerca e sviluppo sul design Autotremped Ductile Iron (Adi) risparmia il 10% della massa Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012 Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012 37 Industria Fusoria 3/2012 Assemblea 2012 Conclusione Conclusione Î L’introduzione futura delle normative EU6.2 & EU7 con il ciclo WLTP in Europa porterà t à i costruttorii a lievi li i azioni i i su: Motori benzina / diesel Eletrificazione Massa dei veicoli Î I fornitori deveno proporre delle soluzioni per aiutare i costruttori a raggiungere questi obiettivi e dissociarsi dalla concorrenza ! Investimenti nella ricerca & sviluppo Concorrenza tra diverse technologie (alu / ghisa...) Lavorare sull’ambiente / funzione Î Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012 Attenzione ! I costruttori sviluppano delle piattaforme (chassis) e moduli che coprono sempre più veicoli... Di conseguenza, ogni cambiamento diventa sempre più difficile dopo il lancio di moduli / piattaforme iattaforme Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012 Conclusione Conclusione Î I volumi sono stagnanti in Europa per il decenio; Î I volumi aumentano nel mondo. La crescita si troverrà fuori dall’Europa ! Î I costi di ricerca e sviluppo devono essere amortizzati su volumi importanti. importanti Di conseguenza, bisogna uscire fuori dall’Italia, fuori dall’Europa ! Î Per sviluppare siti di produzione fuori dall dall’Europa, Europa, sarebbe necessario allearsi... Volumi stagnanti in Europa; Forte crescita fuori d’all’Europa Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012 Ma l’attenzione non si focalizzerà solo sulla riduzione delle emissioni di CO2 in ambiente, ma anche sulla riduzione dell’Ossido di Azoto (Nox) infatti le normative Tier 4 Final/Stage IV, che entreranno in vigore nel 2014, prevedono una riduzione dell’ossido di azoto di un ulteriore 80%, portando così le emissioni di particolato e di ossido di azoto a livelli prossimi allo zero. In definitiva le regole cambiano ed i costruttori dovranno adeguasi. PSA ha identificato 4 aree ove intervenire con riduzioni: Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012 4) riduzione del peso globale. 2) elettrificazione dei veicoli (ibridazione delle vetture); La chiave di lettura, come evincibile da quanto sopra, non è più solo l’alleggerimento del motore. I costruttori dovranno porre attenzione alla diminuzione del peso della vettura dalle attuali 1.2 tonnellate per un’utilitaria. Si dovrà scendere di almeno 200 Kg e ridurre la massa del 15%. Occorrerà ad esempio cercare di diminuire il peso del cablaggio nella vettura che ora è di circa 60Kg ed anche puntare sul material substitution. Sarà quantomai necessaria, ad opinione del relatore, la collaborazione tra cliente e fonditore per trovare soluzioni innovative. 3) energia spesa (aerodinamica e gomme); Dovrà, come già accennato in precedenza, essere potenziata 1) i motori; Industria Fusoria 3/2012 38 la ricerca e lo sviluppo, lo studio di nuove tecnologie e nuovi materiali. Le operazioni andranno fatte collocandosi su moduli e piattaforme a livello non più solo europeo ma mondiale. Così, un altro imperativo sarà la scaltrezza di conoscere i tempi giusti per entrare in azione facendo il proprio ingresso nelle piattaforme dei costruttori prima della loro chiusura. Se si arriva sull’obiettivo a piattaforma chiusa si perde l’opportunità di entrare nel business. Ma soprattutto, ha concluso il relatore la parola d’ordine è e resta fare squadra e creare alleanze strategiche per essere competitivi a livello mondiale dove si giocherà il futuro in particolare del settore auto. Franck Cazenave – Bosch PRODOTTI E SERVIZI per acciaierie, fonderie di acciaio e di ghisa, di alluminio e di altri metalli non ferrosi. PRODOTTI SERVIZI metalli leghe - madrileghe ferroleghe ghise in pani ricarburanti rete informatica assistenza tecnica coperture su metalli e valute servizi finanziari e commerciali logistica - stoccaggio 20135 MILANO - VIALE SABOTINO, 19/2 - TEL. + 39 - 02.80.95.11 - FAX +39 - 02.89.00.714 AZIENDA CERTIFICATA UNI EN ISO 9001:2000 Assemblea 2012 2 A b lea 20 m e 1 ss Il telaio della Ferrari F 458 Italia Gabriele Gentile Proprio in tema di alleggerimenti nel settore automotive e di strutture leggere, si inserisce l’intervento dell’Ing. Gabriele Gentile di OMR sede di Modena che ha illustrato ad una interessata platea l’assemblaggio di un particolare componente essenziale per qualsiasi mezzo di trasporto ossia il telaio, il quale deve essere necessariamente leggero, specie se trattasi di telaio per una vettura sportiva ad alte prestazioni come la prestigiosa Ferrari. Il caso proposto è quello del telaio per un particolare tipo di vettura gran turismo: la Ferrari 458 Italia con motore Industria Fusoria 3/2012 posteriore, prodotto da OMR nel proprio stabilimento di Modena. L’ingegner Gentile nella propria relazione ha evidenziato quali possono essere le necessità di un cliente che, come Ferrari, esige precisione massima e materiali particolari provenienti 40 addirittura dal settore aerospaziale. Per la costruzione del telaio occorrono diversi tipi di componenti realizzati con differenti tecniche e materiali: • Fusioni di alluminio. • Estrusi di alluminio. • Lamiere in alluminio. • Acciai ad alta resistenza. Assemblea 2012 Il telaio è composto generalmente da due parti per facilitarne l’assemblaggio e migliorare l’efficienza di montaggio. Il relatore ha sottolineato l’importanza delle fusioni indicando come il 54% del peso del telaio sia composto da componenti estrusi, ma il 28% del peso complessivo, ossia il secondo peso più importante, sia quello delle fusioni che formano il 21% dei componenti che divengono così determinanti. Più precisamente l’Ing. Gentile si è soffermato, lanciando una sfida, su un particolare denominato TORQUE BOX scatola di torsione situata nella parte anteriore della vettura prodotto per termoformatura, tecnologia che permette di ridurre gli spessori, ma che, ad opinione del relatore, potrebbe essere prodotto benissimo tramite processo fusorio garantendo le stesse prestazioni. Nella costruzione del telaio, ha proseguito Gentile, si utilizzano fusioni in conchiglia per due tipologie di componenti: 1. componenti principali in lega ALSI 7, quali: attacchi, sospensioni, organi meccanici. 2. fusioni nodo: strutture utilizzate per “assemblare” i tralicci estrusi in alluminio che costituiscono la struttura reticolare del telaio. Proprio in questa struttura sono presenti le cosiddette fusioni “nodo” sulle quali si innestano gli estrusi mediante saldatura. Tali fusioni sono prodotte dalla fonderia FMB e vengono successivamente assemblate da OMR nel telaio. Il processo di assemblaggio del telaio è completamente automatizzato e proprio per questo motivo la fusione da inserire deve avere particolari caratteristiche di precisione dimensionale. Infatti la costanza dimensionale dei giunti da saldare non permette variazioni del punto di saldatura. Gli spessori devono anch’essi essere costanti. La porosità deve essere bassa con pochissime impurità e devono essere eseguite pulizia e decapaggio del getto. Se tutto quanto sopra descrit- 41 Industria Fusoria 3/2012 Assemblea 2012 to avviene ed il getto presenta tutte le caratteristiche richieste, la qualità è costante e perfettamente ripetibile. Tutto ciò poiché la geometria del telaio è di più di 4 metri di lunghezza e vi è bisogno di ottimizzare tutti i processi di lavorazione per evitare operazioni di rework a fine linea. Il telaio, ha proseguito il relatore, viene non solo saldato, ma in alcuni punti è assemblato per incollaggio eseguito con una speciale colla polimerica, in particolare per il posizionamento del tunnel centrale della vettura. Le colle usate hanno la caratteristica di poter unire materiali diversi (es: Alluminio e Acciaio) senza creare zone termicamente alterate. L’Ing. Gentile ha tenuto a sottolineare l’importanza del fatto che l’ automazione di tutto il processo richiede sempre alta qualità e precisione costanti dei componenti, al fine di permettere anche e sempre la verificabilità dell’accessibilità dei robots, l’industrializzazione del processo e non meno importante l’ottimizzazione della tempistica di intervento degli addetti. Concludendo il proprio intervento, il relatore ha evidenziato che dopo l’assemblaggio, il telaio viene posizionato su di una apposita apparecchiatura che esegue un meticoloso check up sul 100% della produzione. Gabriele Gentile OMR - Modena Industria Fusoria 3/2012 42 Assemblea 2012 2 A b lea 20 m e 1 ss Anime ceramiche nella pressocolata dell’alluminio Perché una PMI deve puntare sull’innovazione Andrea Donato Il titolo della relazione proposta dall’Amministratore Delegato di Newcast S.r.L., fonderia di pressocolata in provincia di Brescia dedita alla produzione per il mercato dell’automotive, riflette la domanda che già da tempo gli imprenditori delle PMI si pongono per trovare possibili soluzioni all’uscita della crisi che con alti e bassi attanaglia il settore. Andrea Donato ha scelto quale risposta la strada della ricerca e sviluppo innovativo sia di prodotto che di processo alleandosi con centri di ricerca anche a livello universitario all’avanguardia nel settore con il principale obiettivo di accedere Industria Fusoria 3/2012 a finanziamenti agevolati da poter utilizzare per il miglioramento del controllo di processo con soluzioni automatizzate. Le motivazioni principali che hanno portato Newcast a perseguire la strada dell’automazione di processo e di prodotto si trovano nella oramai palese necessità di chi lavora per il settore dell’auto di essere al passo con il mercato che punta alla necessità della riduzione del peso degli autoveicoli dapprima sorta per esigenze puramente estetiche e prestazionali, ma che ora si fa assai più pressante per cercare di ridurre al massimo i consumi e le emissioni nocive di CO2. 46 Gli ardui obiettivi sopra elencati ad opinione del relatore, non sono perseguibili solamente con il miglioramento dell’efficienza dei propulsori che comporta elevati costi, ma vi è il bisogno di implementazione dell’industrializzazione di un nuovo processo che consenta la produzione di getti strutturali in pressofusione con caratteristiche di estrema precisione, sicurezza e con geometrie altrimenti non ottenibili. Tali particolari potranno essere utilizzati su vetture ad alta diffusione con evidente riduzione dei costi rispetto all’utilizzo, di altre tecniche di colata (sabbia/gravità) ora obbligatorio per la produzione di getti con le caratteristiche sopra descritte. Per fare un esempio l’utilizzo della tecnologia di colata in gravità, pur garantendo prestazioni di eccellenza dal punto di vista meccanico e di integrità strutturale, non si presta a grossi volumi stante la lentezza del ciclo produttivo ed ancora oggi limita il possibile alleggerimento dei componenti a causa dello spessore dei getti che solo con difficoltà si può portare al di sotto dei 3.5 mm. Così Andrea Donato, deciso nel perseguire i propri obiettivi, ha iniziato una partnership con uno studio di consulenza già molto attivo nel settore Assemblea 2012 delle Fonderie di pressocolata. E’ cominciata una proficua collaborazione che sta permettendo ad oggi di sviluppare una tecnologia da applicare alla fusione in pressocolata ossia: la tecnologia delle anime ceramiche. Il progetto vuole sviluppare ed industrializzare un nuovo processo di colata sotto pressione che utilizzi anime a perdere di tipo ceramico per consentire la produzione di getti strutturali, di sicurezza ed a tenuta, a pressione con geometrie altrimenti non ottenibili utilizzando un tradizionale stampo metallico con carri radiali mobili. Già nel passato, a partire dagli anni ’60, sono stati numerosi i tentativi di impiegare anime a perdere in materiali diversi quali miscele di Sali, metalli bassofondenti o sabbie legate, ma senza successo. Ad oggi infatti, non esiste una soluzione commerciale a tale problematica e non risultano aziende che producano correntemente getti facendo uso di anime a perdere. Questa nuova tecnologia permetterebbe di estendere l’impiego massivo delle leghe di alluminio anche ai segmenti medio inferiori della produzione automobilistica e del trasporto leggero andando progressivamente a sostituire componenti in alluminio colato in conchiglia. Ciò permetterebbe l’eliminazione dei vincoli di forma, spessore e dimensione e consentirebbe una sensibile riduzione di peso rispetto a componenti di pari funzione prodotti con le tecnologie attuali con contemporanea riduzione dei costi di assemblaggio grazie alla possibilità di integrare in un solo componente più funzioni. Il pensiero dell’AD di Newcast risiede nella convinzione che lo sviluppo della tecnologia di pressocolata con anime a per- dere consentirebbe alle aziende italiane e lombarde di entrare di peso in un mercato pressoché vergine ed in potenziale fortissima espansione con una tecnologia totalmente innovativa e dai benefici ben chiari e quantificabili, recuperando competitività nel mercato proponendo un prodotto realizzato con una tecnologia innovativa che garantisce affidabilità, pur presentando costi e pesi inferiori. Andrea Donato ha concluso la propria esposizione dando appuntamento ai presenti al XXXI Congresso Assofond di fonderia in programma per il 26 e 27 Ottobre 2012 durante il quale coloro che hanno sviluppato il progetto ne presenteranno gli approfondimenti tecnici e i risultati dei primi test di produzione. Andrea Donato, Amministratore Delegato di Newcast BDC S.r.L. ASSOFOND Federazione nazionale Fonderie XXXI CONGRESSO DI FONDERIA Ottobre 2012 Economico: Roma, 4-5 ottobre Tecnico: Bergamo – Kilometro Rosso, 26-27 ottobre 47 Industria Fusoria 3/2012 ® IMPIANTI INDUSTRIALI DI ASPIRAZIONE Aspirazione ed abbattimento fumi ad alta temperatura con scambiatore di calore Scrubber di abbattimento vapori con venturi di miscelazione Aspirazione ed a bbattimento fumi su centro fusorio recupero metalli Aspirazione ed abbattimento fumi ad alta temperatura con scambiatore di calore ASPIRAZIONI DI SUCCESSO La certificazione ISO 9001:2000 garanzia di qualità per i clienti che scelgono la professionalità e l’efficienza di OMAR. La società O.M.A.R. nata nel 1978 dall’idea di operare per il risanamento degli ambienti di lavoro, oggi si colloca tra le aziende leader nel settore degli impianti industriali di aspirazione ed abbattimento di sostanze inquinanti. Impianti industriali di aspirazione Via Marmolada, 2 - z.i. nord · 31027 Spresiano - TV - Italia · Tel. +39 0422 725890 r.a. · Fax +39 0422 725959 www.omar.it · [email protected] S.A.&S. “convenzionata Assofond” SICUREZZA SUL LAVORO Verifica degli ambienti di lavoro (T.U. D.Lgs. 81/2008) • Campionamenti ed analisi degli agenti chimici presenti negli ambienti di lavoro. • Campionamento della frazione respirabile delle polveri e analisi della silice libera cristallina per la valutazione del “Rischio silicosi” ai fini dell’applicazione del premio INAIL. • Campionamento della frazione respirabile delle polveri e analisi della silice libera cristallina per la valutazione del “Rischio silicosi” ai fini dell’applicazione dell’accordo europeo NePSi: “Accordo sulla protezione della salute dei lavoratori attraverso la corretta manipolazione ed utilizzo della silice cristallina e dei prodotti che la contengono”. • Valutazione agenti fisici (vedi scheda specifica). AMBIENTE ED ECOLOGIA Inquinamento atmosferico • Campionamento ed analisi di inquinanti nelle emissioni in atmosfera ai sensi del D.Lgs. 152/06. Inquinamento idrico • Campionamento di acque reflue. • Analisi chimiche e microbiologiche su campioni di acque reflue per la valutazione della conformità degli scarichi al D.Lgs 152/06, parte III all. 5. Rifiuti • Analisi di caratterizzazione dei rifiuti ai sensi della Decisione della Commissione 2000/532/CE della Parte Quarta, Titolo I del D.Lgs 152/06, del D.M. 5 febbraio 98 (attività di riutilizzo) e D.M. 3 Agosto 2005 (ammissibilità dei rifiuti in discarica). Rischio amianto • Valutazione del degrado superficiale delle coperture e manufatti in fibrocemento contenenti amianto (Norma UNI 10608:1997; D.D.G Regione Lombardia 18/11/08 n° 13237). • Valutazione rischio amianto in accordo al D.M. 06-09-94 e s.m.i. • Monitoraggi ambientali per il dosaggio e la valutazione delle fibre libere aerodisperse. Siti contaminati • Campionamenti di terreni e suoli. • Analisi chimico-fisiche di caratterizzazione del suolo e sottosuolo secondo D.Lgs 152/06, parte IV. RUMORE, VIBRAZIONI, CAMPI ELETTROMAGNETICI Valutazione dell’esposizione quotidiana personale dei lavoratori a rumore (D. Lgs. 81/2008). Misurazioni strumentali per l’accertamento dell’inquinamento acustico verso gli ambienti abitativi e l’ambiente esterno (D.P.C.M 1/3/91). Misurazioni strumentali per vibrazioni mano-braccio e vibrazioni corpo intero (D. Lgs. 81/2008). Misurazioni strumentali per esposizione a campi elettromagnetici (D. Lgs. 81/2008). S.A.&S. - Servizi Ambiente e Sicurezza S.r.l. Sede sociale: Via Brera 1 – 20010 Inveruno (MI) Amministrazione: Tel 335 7890260 – Tecnico 338 3729591 – e-mail: [email protected] C.F. e P.I. 06681960966 – REA n. 1908008 Assemblea 2012 2011 2 A b lea 20 m e 1 ss F. Lippi Sostituzione di una struttura saldata con una fusione in Ghisa Austemperata Fabrizio Lippi La ricerca della massima prestazione a un costo sostenibile è stata, da sempre, la via maestra per riuscire a competere sul mercato, che si è globalizzato anche nei settori che fino a qualche hanno fa erano definiti “di nicchia”. Questo ha comportato, da parte delle aziende, una ristrutturazione non solo in ambito produttivo ma anche nel settore progettuale. L’esperienza vissuta nella progettazione della sospensione del veicolo semovente modulare è stato il classico esempio di “rinnovamento progettuale”. Per comprendere l’entità della svolta è utile effettuare una breve panoramica sul contesto che ha promosso questo cambiamento. sti veicoli, tramite speciali giunti di unione, possono essere uniti in senso longitudinale e trasversale, per comporre delle piattaforme di carico con un numero di assi teoricamente illimitato e portate che possono raggiungere anche le diverse migliaia di tonnellate. Ogni sospensione è sterzata elettronicamente in maniera indipendente. Questo permette all’intero convoglio di muoversi e ruotare in ogni direzione, consentendo spazi di manovra ridotti anche con grandi carichi trasportati. Ciascuna sospensione è, inoltre, dotata di un’articolazione a compasso in grado di compensare un’altezza del piano di carico di 700 mm. Questa peculiarità può essere utilizzata per sollevare direttamente i carichi senza l’utilizzo di gru dedicate e/o di compensare le asperità e i dislivelli del terreno. In questo tipo di trasporti circa il 90 % del tempo è impiegato nel seguente modo: • trasporto dei veicoli dalla sede Le Industrie Cometto S.p.A. sono una società che si occupa della progettazione, produzione e commercializzazione di veicoli per il trasporto pesante. Nell’ambito della serie modulare semovente (denominata MSPE) è nata l’esigenza di incrementare in maniera significativa la portata per asse dei veicoli, passando da 40 a 50 tonnellate per asse. Que- Industria Fusoria 3/2012 50 di stoccaggio alla sede di lavoro; • assemblaggio dei veicoli per comporre la piattaforma di carico; • separazione dei veicoli; • trasporto dei veicoli dalla sede di lavoro alla sede di stoccaggio. Il restante 10% è impiegato per la movimentazione del carico. Un incremento della portata del 25% della serie modulare consente: • una riduzione del 25% sul numero di assi della flotta riferita a un determinato target di portata, con evidente risparmio nell’investimento iniziale; • risparmio sui costi di trasferimento dei veicoli (si hanno meno veicoli da movimentare); • una riduzione sul tempo (22.5%) e sul costo dell’assemblaggio e della scomposizione del convoglio (data la diminuzione della numerosità della flotta). Un aumento di portata così alto comporta, ovviamente, un’im- Assemblea 2012 portante riprogettazione dei componenti principali del veicolo, per renderli idonei alle nuove configurazioni di carico. In questa fase serve una visione ad ampio spettro per trovare il giusto compromesso tra le esigenze di qualità, di resistenza dei componenti e del loro costo, affinché lo sviluppo sia economicamente sostenibile. L’avambraccio della sospensione, originariamente, è costruito tramite assemblaggio e successiva saldatura di profili di lamiera ottenuti tramite taglio al laser e/o plasma. Un limite delle strutture ottenute per elettrosaldatura è la geometria “spigolosa”, cui conseguono delle concentrazioni di tensione proprio in corrispondenza dei giunti, che debbono essere curati al fine di evitare imperfezioni e/o impurità. L’inosservanza di queste precauzioni può dare luogo all’innesco di cricche, deleterie per la resistenza a fatica del componente. L’acciaio utilizzato è di classe alto-resistenziale: S690QL e S355JR. L’irrobustimento dell’avambraccio originale tramite aumento delle sezioni e dello spessore delle lamiere non è stato ammissibile a causa dell’ingombro delle strutture adiacenti. L’unica soluzione apparentemente plausibile è stata quella di sostituire l’acciaio originariamente previsto per i componenti principali (S690QL) con un acciaio che avesse delle proprietà meccaniche superiori, cioè l’S890QL. Durante la prima analisi di fattibilità, sono stati evidenziati gli aspetti collaterali di questa soluzione. L’impiego di un materiale più pregiato necessita di un controllo maggiore del processo. In questo caso, data l’entità degli spessori in gioco, per poter ottenere un giunto saldato di qualità ottimale era indispensabile il preriscaldamento del materiale e il controllo delle temperature di interpass, con conseguente aumento del costo di costruzione oltre a quello del materiale. Si è iniziato, quindi, a valutare una soluzione differente: passare da una struttura elettrosaldata a una struttura ottenuta tramite fusione. Inizialmente è stato valutato l’impiego di un acciaio, ma le garanzie relative alla qualità del getto a un costo sostenibile, per effetto dello spessore limitato delle pareti, non sono state incoraggianti. Per questo motivo si è esaminata la soluzione in ghisa Austemperata ADI 800, che ha delle caratteristiche meccaniche che ben si adeguano alle esigenze di un braccetto sospensione. Successivamente si è individuata la “sagoma” più idonea a massimizzare i vantaggi e le esigenze derivanti da un processo di fusione. Partendo da una geometria “tozza”, che comprendesse i massimi ingombri ammessi del componente, in funzione delle varie condizioni di carico, si è sottratto il materiale nelle zone in cui, tramite le analisi FEM, si registravano dei bassi valori di sollecitazione. Il modello così ottenuto ha subito ulteriori affinamenti, tramite un’operazione di codesign con l’ufficio tecnico della fonderia “Zanardi Fonderie s.p.a.”, utili a rendere più agevole il processo di fusione e ottenere una microstruttura più omogenea. Il risultato conseguito è senza alcun dubbio positivo e i vantaggi ottenuti sono essenzialmente: • aumento del 25% della portata a parità di peso della struttura; • maggiore precisione del grezzo, cui conseguono minori scarti in accettazione; • prevedibile aumento della vita a fatica del componente, grazie alla riduzione degli effetti di intaglio della geometria; • miglior design; • riduzione dei costi dei compo- 51 nenti accessori dovuti alle caratteristiche di autolubrificazione della ghisa (grafite); Sebbene le caratteristiche meccaniche dell’acciaio S690Ql siano comunque superiori alla ghisa ADI 800, la possibilità, tramite la fusione, di concepire forme più complesse e adeguate allo spettro di carichi agenti, consente non solo di sopperire al gap prestazionale tra i due materiali ma, su strutture complesse e non longilinee, di ottenere un sensibile vantaggio a favore della ghisa austemperata sul rapporto prestazioni/peso. Inoltre, grazie ai costi di costruzione praticamente equivalenti, il componente ottenuto per fusione garantisce un miglior rapporto prestazione/ costo, con un evidente vantaggio economico nella scelta di questo processo. Questo progetto è considerato “pilota” per possibili sviluppi futuri: la ghisa austemperata potrà sostituire l’acciaio altoresistenziale laddove la geometria, il processo di fabbricazione e il numero di componenti da produrre lo consentiranno. Fabrizio Lippi - R.&D. Department Industrie Cometto S.p.A. Industria Fusoria 3/2012 VERNICI FILTRAZIONE ALIMENTAZIONE REFRATTARI TRATTAMENTO DEL METALLO FEEDEX | KALMIN | KALMINEX | KALPUR THE POWER OF 2 Il mondo è pieno di doppi effetti. La nostra tecnologia e la vostra fonderia, ad esempio, per produrre getti di alta qualità. Oppure le vostre fusioni nelle mani di ingegneri che sviluppano grandi tecnologie al servizio di tutti quotidianamente. Il nostro staff di esperti di fonderia è disponibile ad aiutarvi a sviluppare soluzioni innovative per soddisfare le vostre esigenze in materia di alimentazione. I nostri prodotti, servizi e l’esperienza in combinazione con la vostra competenza e conoscenza del processo possono sviluppare al massimo il potenziale della vostra fonderia. #LPB@LÐNR>IBÐCLOKFQLOBÐ>CÄÐA>?FIBÐMR¶Ð@LKQOF?RFOBÐ>ÐJFDIFLO>OBÐIgFKQBDOFQ¥ÐABFÐDBQQFÐ OFAROOBÐFÐQBJMFÐAFÐMOLARWFLKBÐLQQFJFWW>OBÐI>ÐPLIFAFÄÐ@>WFLKBÐJ>PPFJFWW>OBÐI>ÐOBP>Ð della staffa ed anche contenere i costi di sbavatura e di lavorazione. Per qualsiasi vostra esigenza in fonderia, contattateci. La vostra fonderia e Foseco. The power of two. IN SINTONIA CON LE FONDERIE Tel. +39 02 9498191 | Fax +39 02 94943020 | [email protected] | www.foseco.it RESINE Assemblea 2012 2 A b lea 20 m e 1 ss G. Meneghetti Meccanica dell’intaglio e meccanica della frattura nella stima di resistenza a fatica di ghise sferoidali austemperate semplice applicazione della Meccanica della Frattura e della Meccanica dell’intaglio per la progettazione a fatica di getti in ghisa sferoidale austemperata. Introduzione Giovanni Meneghetti La rottura per fatica dei getti innesca tipicamente a partire da difetti o da variazioni di forma geometrica (intagli) dovute al disegno del componente meccanico. In presenza di un intaglio raccordato, la progettazione a fatica è quella classica (Meccanica dell’intaglio) e si basa sulla tensione di picco calcolata in corrispondenza del concentratore di tensione. In presenza di intagli molto acuti con raggio di raccordo prossimo a zero e fianchi paralleli (intagli a U a “spigolo vivo”), il comportamento a fatica è simile a quello di una cricca avente la stessa profondità dell’intaglio e pertanto la progettazione si basa sulla Meccanica della Frattura. Più recentemente, un’estensione non convenzionale della Meccanica della Frattura ha permesso di considerare anche gli intagli acuti con fianchi non paralleli (intagli a V a “spigolo vivo”) nelle verifiche a fatica. In questa memoria si mostra una Industria Fusoria 3/2012 Le prove di fatica su provini intagliati sono utili per analizzare il comportamento a fatica del materiale, perchè nella pratica i componenti si rompono a fatica sempre in corrispondenza di variazioni di forma che comportano effetti di concentrazione delle tensioni. Frost ha proposto in passato |1| il noto diagramma riportato in Fig. 1, riferito a prove di fatica a flessione rotante, che riporta il limite di fatica di intagli a U di profondità costante al variare del coefficiente teorico di concentrazione delle tensioni Kt (e quindi del raggio di fondo intaglio). Nel diagramma vengono distinti gli intagli dolci (blunt notches), caratterizzati da un valore di Kt minore del valore caratteristico Kt*, e gli intagli acuti (sharp notches), per i quali Kt è maggiore di Kt*. Per gli intagli dolci il limite di fatica può essere determinato classicamente dividendo il limite di fatica del materiale base Δσ0 (determinato mediante provini lisci) per il valore di Kt. Per gli intagli acuti il limite di fatica può essere determinato secondo la Meccanica della Frattura, assumendo l’intaglio come una cricca avente lunghezza uguale alla profondità dell’intaglio. Fattore di concentrazione delle sollecitazioni Kt Fig. 1 - Tipico andamento dei risultati sperimentali per intagli con profondità costante. 54 Assemblea 2012 La condizione di “soglia” espressa dal limite di fatica è diversa nei due casi: osservazioni sperimentali |2| hanno dimostrato che per gli intagli dolci il limite di fatica corrisponde alla soglia di innesco di una cricca di fatica, mentre per gli intagli acuti il limite di fatica corrisponde alla soglia di propagazione di una macro-cricca di fatica che, dopo l’innesco, si propaga fino ad una distanza massima dall’apice dell’intaglio alla quale si arresta. Per gli intagli acuti quindi esiste un campo di valori della tensione nominale, superiore alla soglia di innesco, ma inferiore alla soglia di propagazione fino alla rottura, all’interno del quale si formano le cosiddette cricche non-propaganti (“non-propagating cracks”). Il diagramma di Frost è indicativo della sensibilità all’intaglio del materiale: quanto minore è il valore di Kt*, tanto minore è la sensibilità all’intaglio del materiale, che per valori relativamente grandi del raggio di fondo intaglio si comporta come se fosse criccato. In questi casi quindi difficilmente si ottiene un miglioramento del comportamento a fatica ampliando i raggi di raccordo di un componente intagliato. Più recentemente è stato proposto un diagramma complementare a quello di Frost |3, 6|, riportato in Fig. 2, in cui si considera l’effetto della variazione della profondità dell’intaglio sul limite di fatica a parità di geometria e quindi di fattore di concentrazione delle sollecitazioni. Il diagramma è caratterizzato da due dimensioni caratteristiche tra loro dipendenti: a0, che è un parametro del materiale, definito come |4|: Fig. 2 - Comportamento a fatica di un intaglio o di una cricca (scale logaritmiche). come intaglio caratterizzato da una acutezza, definita come rapporto tra profondità e raggio di fondo intaglio, tendente ad infinito, si ottiene il noto diagramma di Kitagawa |5|. Il diagramma di Fig. 2, analogamente al diagramma di Frost, evidenzia la zona degli intagli dolci e degli intagli acuti, i cui limiti di fatica sono prevedibili rispettivamente con l’approccio classico della Meccanica dell’intaglio e con la Meccanica della Frattura. Le due zone sono schematicamente divise dal valore caratteristico a*. Inoltre il diagramma di Fig. 2 consente di estendere l’analisi a fatica ai difetti, siano essi cricche o intagli caratterizzati da un valore di Kt finito, ma di dimensioni assolute piccole, cioè prossime ad a0, per i quali è noto che il comportamento a fatica si discosta dalla retta della Meccanica della Frattura. L’espressione valida in questa zona del diagramma, che estende quella proposta da Topper |4| ai componenti contenenti difetti di dimensione “a”, risulta |6|: (1) (2) e a* dipendente dal materiale e dalla geometria secondo la relazione: a*=Kt2×a0. in cui α è il fattore di forma della Meccanica della Frattura, calcolato per una cricca Se si considera in questo diagramma la variazione del limite di fatica di una cricca, pensata (3) 55 avente la stessa profondità “a” dell’intaglio considerato, e Δσg,th è il range di soglia della tensione nominale lorda. Un valore di a0 elevato implica un valore di a* pure elevato e perciò, a parità di geometria e dimensione dell’intaglio, un campo di applicazione della Meccanica della Frattura più ampio. Perciò materiali caratterizzati da un valore di a0 elevato più difficilmente rispetto agli altri materiali potranno avere un comportamento a fatica migliorato dall’aumento del raggio di raccordo dell’intaglio, almeno fino a che il valore di Kt rimane superiore a Kt*. Il valore di Kt* si può ricavare imponendo l’uguaglianza della curva della Meccanica Classica e della retta della Meccanica della Frattura nel diagramma di Frost. Tenendo conto inoltre dell’Eq. 1 si ricava: Il parametro a0 risulta quindi significativo della sensibilità all’intaglio del materiale e i risultati sperimentali hanno dimostrato come possa essere notevolmente variabile per diversi materiali, da pochi centesimi di millimetro per gli acciai legati |7| fino ad alcuni millimetri per le ghise grigie |8|. La determinazione del parametro a0 risulta quindi importante per la caratterizzazione a fatica del materiale e la classificazione delle tipologie di intaglio mediante i diagrammi descritti consente di scegliere il corretto approccio nella progettazione a Industria Fusoria 3/2012 Assemblea 2012 Tab. 1 - composizione chimica percentuale della ghisa EN-GJS-800-8. fatica in base al disegno del componente. In questa memoria la caratterizzazione meccanica proposta è stata applicata ad una ghisa sferoidale sottoposta a trattamento termico di austempering. Prove sperimentali Il materiale caratterizzato è una ghisa sferoidale austemperata EN-GJS-800-8, la cui composizione chimica è riportata nella Tab.1. Fig. 4 - Geometria delle due serie di provini con intagli a V. Il trattamento termico eseguito sulla ghisa sferoidale di partenza consiste in: • austenitizzazione in azoto o in endogas ad una temperatura di 830 °C e per un tempo di 180 minuti; • immersione in un bagno di sali fusi mantenuto ad una temperatura di 375 °C (sale AS 140 CL); il tempo di austempering è pari a 165 minuti; • raffreddamento in aria calma fino a temperatura ambiente. Dalle analisi metallografiche eseguite la microstruttura risulta costituita da circa il 75% di ferrite aciculare e circa il 25% di austenite residua, con una quantità media di sferoidi 175÷250 noduli per mm2. Il raggio degli sferoidi è pari a 20÷25 μm e la nodularità si avvicina al 100%. Fig. 5 - Geometria dei provini C(T). Il trattamento termico di austempering è stato eseguito prima della lavorazione meccanica per i provini lisci e intagliati utilizzati nelle prove di fatica e dopo la lavorazione meccanica per i provini C(T) utilizzati nelle prove di meccanica della frattura. In Fig. 3 è riportata la geometria dei provini lisci, mentre in Fig. 3 - Geometria dei provini lisci. Industria Fusoria 3/2012 56 Assemblea 2012 Fig. 6 - Curva di Woehler del materiale base confrontata con il limite di fatica termografico. Fig. 7 - Curva di Woehler sperimentale per intaglio a V di profondità a=0.4 mm confrontata con il limite di fatica secondo la Meccanica della Frattura (α=1.12). Fig. 8 - Curva di Woehler sperimentale per intaglio a V di profondità a=1 mm confrontata con il limite di fatica secondo la Meccanica della Frattura (α=1.12). 57 Fig. 4 sono riportate le geometrie delle due serie di provini con intagli laterali a V. I provini sono stati ricavati da barre di 25 mm di diametro colate a parte. Gli intagli a V, con un angolo di apertura di 90°, presentano una profondità pari a 1 mm con un raggio di fondo intaglio pari a 0,1 mm e una profondità pari a 0.4 mm con un raggio pari a 0.04 mm per le due serie rispettivamente. I corrispondenti fattori di concentrazione delle tensione Ktg, riferiti all’area lorda, risultano pari a 7.29 e 7.22 per gli intagli di profondità pari a 0.4 mm e 1 mm rispettivamente. I raggi di raccordo di fondo intaglio reali sono stati osservati mediante un rilevatore ottico di profili a 50 ingrandimenti, verificando che nella lavorazione dei provini erano stati rispettati i valori nominali. Nelle prove di meccanica della frattura sono stati utilizzati provini C(T) standard, ricavati da piastre colate a parte, le cui dimensioni sono riportate in Fig. 5. I provini sono stati dimensionati in base alla capacità della macchina di fatica a disposizione e rispettando le quote e le tolleranze imposte dalla Normativa |9|. Sono state eseguite sia prove di fatica ad ampiezza di carico costante, per determinare la curva di Paris del materiale, sia prove standard |9| ad ampiezza di carico decrescente, per determinare il valore di soglia del fattore di intensificazione delle tensioni. Durante le prove la lunghezza della cricca è stata misurata mediante uno stereoscopio Leica® dotato di un’ottica da un minimo di 8,5 ingrandimenti ad un massimo di 50 ingrandimenti. Tutte le prove di fatica sono state eseguite a trazione con rapporto nominale di ciclo R (definito come rapporto tra la forza minima e la forza massima applicata) pari a 0.1 su una macchina elettroidraulica Schenck Hydropuls PSA 100 con cella di carico da 100 kN. La curva di fatica del materia- Industria Fusoria 3/2012 Assemblea 2012 le base è riportata in Fig. 6, mentre le curve di fatica dei provini intagliati sono riportate nelle Figg. 7 e 8. Le curve sono riportate in termini di range di tensione nominale lorda Δσg, pari alla differenza tra il valore massimo e il valore minimo della tensione applicata. Infine la curva di Paris del materiale è riportata in Fig. 9. Il valore del limite di fatica del materiale base Δσ0 riportato in Fig. 6 è stato determinato con la tecnica termografica secondo la procedura descritta in |10| ed è risultato pari a 440 MPa. Il range di soglia del fattore di intensificazione delle sollecitazioni ΔKth è risultato pari a 8.1 MPa m. Con tali valori la lunghezza caratteristica del materiale a0 calcolata mediante la formula (1) risulta pari a 108 μm. Il diagramma di Frost-Miller e il diagramma di Atzori-Lazzarin sperimentali sono riportati rispettivamente nelle Figg. 10 e 11. Fig. 9 - Curva di Paris sperimentale. Discussione dei risultati Fig. 10 - Diagramma sperimentale di Frost-Miller (scale logaritmiche). Fig. 11 - diagramma sperimentale di Atzori Lazzarin (scale logaritmiche). Industria Fusoria 3/2012 58 Le Figg. 7 e 8 riportano i limiti di fatica prevedibili mediante l’eq. (2), in cui il fattore di forma α vale 1.12 per entrambe le geometrie di intaglio a V. Sebbene i diagrammi così come presentati nelle Figg. 1 e 2 valgano per intagli a U e non a V, un cambiamento dell’angolo di apertura di un intaglio acuto da 0° (cricca) a 90° (intaglio acuto a V) non comporta un sostanziale cambiamento nell’esponente che caratterizza il campo di tensione esponenziale in prossimità dell’apice |11|: pertanto gli intagli acuti a V con angolo di apertura pari a 90° sono stati trattati come aventi apertura pari a 0° e stessa profondità. Qualora l’angolo di apertura fosse stato superiore a 90°, l’intaglio a V non avrebbe più potuto essere trattato come un intaglio a U di uguale profondità, ma si sa- Assemblea 2012 rebbe dovuto utilizzare un nuovo diagramma che estende quello di Kitagawa agli intagli aperti |12|. Le Figg. 7 e 8 evidenziano che i limiti di fatica previsti dalla Meccanica della Frattura mediante l’eq. (2) risultano in ottimo accordo con l’andamento delle curve di Woehler sperimentali. Tali valori dei limiti di fatica dei provini intagliati sono stati utilizzati per definire il diagramma di Frost sperimentale, riportato in Fig. 10, dal quale si vede che i fattori di concentrazione delle sollecitazioni Ktg relativi agli intagli considerati sono superiori ai rispettivi valori di Ktg*. Analogamente nel diagramma sperimentale di Atzori-Lazzarin di Fig. 11 si vede che la profondità degli intagli corretta con il fattore di forma, α2×a, è inferiore ai rispettivi valori di a* (per chiarezza è riportata la retta relativa al solo valore Ktg=7.29 relativa all’intaglio di profondità 0.4 mm, essendo il valore di Ktg dell’intaglio di profondità 1 mm pari a 7.22 e quindi di poco diverso dal primo). Pertanto i due intagli a V considerati sono acuti, cioè si possono considerare, dal punto di vista della resistenza a fatica, come cricche di lunghezza uguale alla profondità dell’intaglio. In particolare la serie con profondità a=0.4 mm si trova al confine tra la zona di sensibilità alle cricche corte e quella tipica delle cricche lunghe, mentre la seconda geometria può essere trattata come cricca lunga. Conclusioni Il lavoro ha presentato un’applicazione della Meccanica della Frattura e della Meccanica dell’intaglio alla progettazione a fatica con una ghisa sferoidale austemperata. Parametro fondamentale del materiale è a0 così come definito in passato da Topper, che consente di stabilire quale dei due approcci alla progettazione sia il più appropriato. Per ricavare sperimentalmente a0 è necessario determinare il limite di fatica del materiale liscio |1| N.E. Frost, K.J. Marsh, L.P. Pook, Metal Fatigue, Oxford University Press, 1974. |2| |3| |4| |5| |6| e il range di soglia del fattore di intensificazione delle tensioni per cricche lunghe. Quest’ultimo si può ricavare mediante prove ad ampiezza di carico decrescente su provini criccati secondo le attuali Normative oppure si può stimare con almeno una serie di prove a fatica su provini con intagli acuti. Ringraziamenti Si ringrazia la ditta Zanardi Fonderie SpA per aver fornito il materiale e i provini utlizzati in questo lavoro. Memoria presentata come: B. Atzori, F. Bonollo, G. Meneghetti, Notch fatigue and fracture mechanics of austempered ductile irons, Proceedings of the 9th International Conference on Science and Processing of Cast Iron SPCI 9, Luxor, Egypt, 2010. Giovanni Meneghetti Dipartimento di Ingegneria Industriale, Università di Padova |7| N.E. Frost, “Non-propagating cracks in Vnotched specimens subjected to fatigue loading”, Aeronaut. Q., 8, 1955, pp. 1-20. J.C. Ting, F.V. Lawrence, “A crack closure model for predicting the threshold stresses of notches”, Fatigue Fract. Engng. Mater. Struct. 16, 1, 1993, pp. 93-114. |8| B. Atzori, P. Lazzarin, “Notch sensitivity and defect sensitivity under fatigue loading: two sides of the same medal”, Int. J. Fracture, Vol. 107, 2001, pp.L3-L8. D. Taylor, M. Hughes, D. Allen, “Notch fatigue behaviour in cast irons explained using a fracture mechanics approach”, Int. J. Fatigue, 18, 7, 1996, pp. 439-445. |9| ASTM E 647-00, Standard test method for measurement of fatigue crack growth rates, 2000. M.H. El Haddad, T.H. Topper, K.N. Smith, “Prediction of Non-Propagating Cracks”, Eng. Fract. Mech., 11, 1979, pp.573-584. H. Kitagawa, S. Takahashi, Applicability of fracture mechanics to very small cracks in the early stage, Proceedings of the 2nd International Conference on Mechanical Behaviour of Materials, 1976, pp. 627-631. B. Atzori, P. Lazzarin, G. Meneghetti, “Fracture Mechanics and Notch Sensitivity”, Fatigue Fract. Engng Mater. Struct., 26, 2003, pp. 257-267. |10| G. Meneghetti, “Analysis of the fatigue strength of a stainless steel based on the energy dissipation”, Int. J. Fatigue 29, 1, 2007, pp. 81-94. |11| M.L. Williams, “Stress singularities resulting from various boundary conditions in angular corners of plates in extension”, J Appl Mech, 19, 1952, pp. 526-528. |12| B. Atzori, P. Lazzarin, G. Meneghetti, “A unified treatment of the mode I fatigue limit of components containing notches or defects”, Int. J. Fracture 133, 2005, pp. 61-87. 59 Industria Fusoria 3/2012 EFFICIENZA COMPETITIVITÀ RISPARMIO La migliore risposta informatica alle esigenze delle FONDERIE www.dynamicsmetal.it www.dynamicsmetal.it BRAIN FORCE, grazie alla profonda conoscenza delle peculiarità di queste aziende, ha realizzato numerosi progetti IT maturando un’ampia esperienza che le permette di supportare le diverse aree aziendali e le loro specifiche esigenze. La collaborazione con esperti di settore a livello strategico e con le diverse associazioni di categoria ha permesso a BRAIN FORCE di diventare il partner tecnologico di riferimento per tutti i comparti dei settori siderurgico e metallurgico. BRAIN FORCE IT TALIA A - Via Alessandro Volta, 16 - COLOGNO MONZESE (MI) - Tel. e 02.254427.1 Assemblea 2012 2 A b lea 20 m e 1 ss M. Pizzagalli “Stato dell'arte” nella collaborazione tra le Imprese di Fonderia e le Università Manuela Pizzagalli In un momento difficile come quello che stiamo attraversando, innovazione e tecnologie spesso sono indicate come le uniche soluzioni per emergere dalla crisi. Due leve strategiche che, in un mercato sempre più globale e mutevole, faranno acquisire competitività alle imprese del nostro paese. Fare innovazione non è semplice, richiede risorse umane e strumentali, di cui spesso soprattutto oggi e soprattutto le piccole medie imprese sono carenti. Una soluzione potrebbe essere quella di “farsi aiutare” attraverso enti preposti quali le università e i centri di ricerca. Molto spesso,però, la difficoltà di trovare gli interlocutori giusti cui rivolgersi, la diffidenza circa i risultati ottenibili e la gestione Industria Fusoria 3/2012 della proprietà intellettuale unitamente ai costi spingono le imprese a desistere. In tale contesto, la Fondazione Politecnico è divenuta negli anni un partner sempre più credibile cui aziende, ma anche università e pubbliche amministrazioni, si affidano per concretizzare percorsi di ricerca e crescita. Chi siamo La Fondazione Politecnico di Milano è uno strumento agile e operativo voluto dal Politecnico di Milano e da importanti “Fondatori” per contribuire alla crescita economica e culturale, con lo scopo di favorire l’innovazione delle imprese e incentivare la loro competiti- 62 vità a livello internazionale, nonché di dare impulso alla creazione e alla diffusione di nuove conoscenze e al loro trasferimento alle realtà produttive e del terziario. La Fondazione Politecnico di Milano nasce nel 2003, da un’idea che risale a due anni prima quando viene approvato l’emendamento alla legge finanziaria che consente alle università di dar vita a fondazioni che rendano più efficace il loro rapporto con il mondo esterno. La Fondazione Politecnico di Milano rappresenta oggi il luogo ideale dove imprese, università e pubbliche amministrazioni trovano il loro punto di incontro. Cosa facciamo La Fondazione persegue la missione di rafforzare e rendere sistematica la collaborazione fra la ricerca universitaria e l’innovazione delle imprese. Si rivolge non solo alle grandi realtà industriali ma anche alle piccole medie aziende e alla pubblica amministrazione, per trasformare la ricerca in innovazione industriale e di servizi; per favorire lo sviluppo di città e società inclusive; per creare- con l’Acceleratore di Impresa- un centro qualificato di promozione e sostegno della nuova imprenditoria ad alto potenziale tecnologico. Assemblea 2012 In quasi un decennio di attività la Fondazione ha intessuto un network di relazioni articolato, che oggi conta più di 1.200 soggetti coinvolti. Un interlocutore credibile che oggi rappresenta un punto di riferimento importante per università, istituzioni pubbliche e aziende nella “ricerca dello sviluppo”. Valore complessivo progetti 2009-2011 (Milioni di Euro) Finanziamenti ottenuti (Milioni di Euro) Collaborazioni 2003-2011: 1281 soggetti Finanziamenti ottenuti 2009-2001 Classificati per beneficiari (Milioni di Euro) Nell’ultimo triennio (20092011) la creazione di sinergie tra questi tre attori della “tripla elica” dell’innovazione ha portato allo sviluppo di 192 progetti. In una situazione non facile per l’economia, la Fondazione è riuscita ad ottenere finanziamenti per 89.000.000 euro, che hanno consentito di realizzare progetti per un valore complessivo di 187 milioni di euro. Il tutto grazie a una struttura snella, dinamica e professionale tesa a utilizzare i finanziamenti per sostenere la ricerca del Politecnico e l’innovazione delle imprese e della pubblica amministrazione. Poche ma qualificate risorse che incidono su valore complessivo progetti 2009-2011 per un ridotto 3,5%. Dal 2007 la Fondazione ha preso in gestione l’Acceleratore d’Impresa del Politecnico di Milano, aggiungendo così un nuovo tassello: quello della giovane imprendi- toria. Nato nel 2000, l’incubatore conta oggi 19 aziende incubate, che operano nei settori dell’ICT, dell’elettronica, dell’energia e dell’ambiente, dei nuovi materiali, dell’ingegneria biomedica e tre sedi: Milano, Como e Lecco. L’Acceleratore d’Impresa si avvale del sostegno del Comune di Milano, impegnato nello sviluppo degli incubatori e nel favorire la crescita imprendi- Tra i FONDATORI sono presenti aziende che hanno un forte legame storico con il Politecnico, come Pirelli; o con una lunga tradizione territoriale, come Aem oggi A2A; o con una presenza nazionale, come Indesit Company e Eni, o con nuove collaborazioni come l’Associazione Eugenio e Germana Parizzi, che fanno dell’innovazione un modo di produrre e di organizzarsi. Ma non solo, una multinazionale come Siemens; una banca che dedica attenzione allo sviluppo, come Inte- 63 Finanziamenti 2009-2011 distribuiti alle imprese 47 Milioni di Euro toriale nei settori a elevata tecnologia. La Fondazione opera in riferimento alle principali aree di interesse dell’Ateneo. In particolare essa promuove progetti afferenti a diverse aree tematiche, tra queste: ambiente e territorio (protezione civile e sicurezza del territorio; promozione della multifunzionalità in agricoltura; saSanpaolo; un’istituzione come la Camera di Commercio di Milano, che opera per il rafforzamento del contesto economico; realtà locali come Univercomo e Univerlecco, consorzi a livello territoriale indispensabili per uno stretto collegamento con il mondo della piccola e media impresa; le principali amministrazioni pubbliche di riferimento, dalla Regione Lombardia ai Comuni di Cremona e Piacenza, alla Provincia di Cremona, dove sono presenti iniziative formative del Politecnico. Industria Fusoria 3/2012 Assemblea 2012 agro-energie e tutela del paesaggio; pianificazione territoriale; infrastrutture; ingegneria ambientale e controllo degli inquinanti; risparmio energetico); Diverse le modalità in cui è possibile favorire l’incontro tra le esigenze delle imprese e la capacità di fare ricerca dell’università: infomobilità e logistica (logistica e trasporto delle merci, incluse quelle pericolose; sistemi multimodali per il trasporto merci su ferro e gomma; mobilità sostenibile e posizionamento satellitare; misurazioni delle proprietà di inerzia degli autoveicoli); • stage1, dottorati2, Executive PhD; • progetti di ricerca finalizzati, finanziati direttamente dalle imprese; per la realizzazione di strumenti e modelli comuni per lo sviluppo delle carriere e la certificazione delle competenze in contesti di apprendimento non formali e informali. La Fondazione ha assunto un ruolo importante per l’Ateneo nella progettazione, gestione e sviluppo di progetti “strategici” finalizzati a introdurre innovazione tecnologica nel mercato italiano e accrescere la competitività del nostro Paese nel più ampio contesto europeo. nuovi materiali (nanotecnologie e tecnologie sostenibili. L’insieme dei settori industriali coperti spazia dall’energia alla farmaceutica fino al tessile e all’edilizia, passando per l’elettronica integrata e l’ottica); • progetti singoli e in cordata su finanziamento pubblico. Tre sono i punti cardine di questo disegno: energia (risparmio energetico nei processi produttivi e negli usi finali; utilizzo intelligente delle fonti energetiche rinnovabili; miglioramento della sicurezza energetica e promozione della sostenibilità ambientale e del corretto mix energetico attraverso fonti diverse, da quelle tradizionali alle alternative); design (tessile/ moda; arredamento; elettrodomestici; sistemi domotici; sanità e salute); innovazione di processi e tecnologie per le aziende e la Pubblica Amministrazione (sanità e e-government). 1 2 • workshop di progetto con la partecipazione di studenti e la supervisione di docenti; • partecipazioni istituzionali. La Fondazione promuove e coordina, in comune accordo con l’Ateneo e con il costante supporto di Assolombarda, iniziative di formazione continua finanziata da fondi regionali, interprofessionali e da quelli strutturali. La formazione continua costituisce uno strumento strategico per le imprese, permette loro di accedere gratuitamente a iniziative di apprendimento, anche personalizzate all’interno dell’azienda. A questo si aggiungono l’analisi dei fabbisogni di competenze e la costruzione di standard professionali e framework nei diversi settori di business, • la creazione di un network di venture capitalist, associazioni imprenditoriali e business angel, in sostegno alla nuova imprenditoria; • lo sviluppo e la promozione di progetti europei; • la creazione di centri di ricerca congiunti fra università e impresa, denominati Joint Research Center (JRC), dedicati a temi centrali come l’energia, l’ambiente e i trasporti, con uno sguardo anche all’Expo 2015 e che, in prospettiva, potrebbero dar vita a un vero e proprio parco scientifico. Manuela Pizzagalli Area Progetti - Fondazione Politecnico di Milano Per un approfondimento si rimanda al sito del Career Service del Politecnico di Milano http://www.careerservice.polimi.it/go/Home/Polilink/Career-Service/Aziende Il dottorato in collaborazione con le aziende: http://www.ricerca.polimi.it/index.php?id=4807 SAVELLI PRESIDENTE AMAFOND Industria Fusoria 3/2012 64 Francesco Savelli è stato nominato Presidente dell’Associazione Nazionale fornitori macchine, prodotti e servizi per la fonderia. Francesco Savelli, quarant’anni, Direttore Commerciale dell’omonimo gruppo bresciano Savelli Spa con sede a Brescia, è il più giovane Presidente di Amafond. I Vice Presidenti dell’Associazione sono: Francesco Tieghi (Amministratore Delegato di Fomet Srl) e Maurizio Sala (Presidente di Foundry Ecocer Srl). Amafond riunisce 85 tra le più importanti Aziende del settore per un fatturato di 1.450 milioni di euro oltre il 70% dei quali realizzati grazie all’export. www.rp2.it We complete your knowledge KOREA - LUXEMBURG - MESSICO - MAROCCO - ALGERIA - TUNISIA - NETHERLAND - NORWAY - POLAND - ROMANIA - RUSSIA - BIELORUSSIA - UKRAINA - SPAIN - PORTUGAL - SWEEDEN - SWITZERLAND - TAIWAN - THAILAND - TURKEY - U.S.A. - VIETNAM AUSTRALIA - BELGIUM - BRAZIL - ARGENTINA - CHILE - CHINA - CZECH REPUBLIC - REP. OF CONGO - DENMARK - FINLAND - FRANCE - GERMANY - GREAT BRITAIN - GREECE - INDIA - UNITED ARAB EMIRATES - INDONESIA - ISRAEL - ITALY - JAPAN Impianti completi di formatura No-Bake Impianti robotizzati di produzione anime Impianti di granigliatura e pallinatura G ROUP ROUP I.M.F. srl Via Turati 110/1 21016 Luino (VA)-Italy Tel. +39 0332 542424 Fax +39 0332 542626 LTHPS!PTÅ\PUV'PTMP[ www.imf.it Assemblea 2012 2 A b lea 20 m e 1 ss M. Lafronza “Energia: una … scossa continua” Le tematiche da approfondire sarebbero potute essere molteplici, ma ci si è focalizzati prevalentemente sull’aumento dei costi dell’energia e degli altri oneri di bolletta, sul differenziale di costo con gli altri paesi europei, sulla disomogeneità di trattamento cui sono sottoposti i settori energivori in Italia e, da ultimo, sulle previsioni di costo del 2012. Media Mensile Valori Spot mercato Day Ahead 90 Euro/MWh 80 70 60 50 40 30 ge n1 m 0 ar -1 m 0 ag -1 0 lu g1 se 0 t-1 no 0 v1 ge 0 n1 m 1 ar m 11 ag -1 1 lu g11 se t-1 no 1 v1 ge 1 n1 m 2 ar -1 2 Anche quest’anno Assofond, nel corso della sua assemblea annuale, ha dedicato l’ultima sessione dei lavori al tema tanto “caro” dell’energia, perché di vitale importanza per la sussistenza delle imprese che essa rappresenta. IPEX EEX Poli. (EEX) Grafico 2 - Mercato elettrico. In particolare l’ing. Franco Vicentini, Vice Presidente di Assofond con delega all’energia e Presidente del consorzio As- Media Mensile Valori Spot mercato Day Ahead 34 30 Euro/MWh Poli. (IPEX) 26 22 18 14 sofond Energia, ha rimarcato il gap strutturale esistente tra i mercati energetici europei, in particolare Francia e Germania (grafico 1 e grafico 2). Si passa dagli oltre 5 €/MWh di differenziale di prezzo per il mercato del gas naturale agli oltre 30 €/MWh per quello dell’energia elettrica. In un contesto nazionale economicamente stagnante, le Fonderie hanno incrementato negli ultimi anni la propria quota di export, riscontrando sempre più spesso difficoltà nel competere con analoghe aziende francesi e tedesche. 10 TTF DA 2 -1 ar m 12 nge 11 vno 1 t-1 se 11 glu 1 -1 ag m 1 -1 ar m 11 nge 10 vno 0 t-1 se 10 glu 0 -1 ag m 0 -1 ar m 10 nge PSV DA Poli. (PSV DA) Poli. (TTF DA) Grafico 1 - Mercato gas. Industria Fusoria 3/2012 66 Ma il gap competitivo rispetto a questi paesi si è ulteriormente ampliato a causa del rapido e consistente incremento del corrispettivo della componente A3, Assemblea 2012 trario i francesi, avendo investito sino ad oggi poco sulle forme di energia rinnovabile, dovrebbero allo stato attuale godere di oneri molto poco consistenti. Quindi di fatto un’impresa italiana è penalizzata rispetto alla concorrente francese e in parte a quella tedesca. COMPONENTE A3 45 40 Euro/MWh 35 30 25 20 15 ge n10 m ar -1 m 0 ag -1 0 lu g10 se t-1 no 0 v10 ge n1 m 1 ar -1 m 1 ag -1 1 lu g11 se t-1 no 1 v11 ge n12 m ar -1 m 2 ag -1 2 lu g12 se t-1 no 2 v12 10 A3 Poli. (A3) Grafico 3 - Andamento del corrispettivo della componente A3. che garantisce la copertura finanziaria degli incentivi alle fonti rinnovabili ed alle fonti assimilate. Essa incide per circa il 25% del costo totale della bolletta elettrica (40 euro/MWh in valore assoluto) per un utente in media tensione con un consumo mensile di 1.200.000 kWh (GRAFICO 3). L’ing. Vicentini esprime al Presidente del Gestore dei Servizi Energetici ing. Emilio Cremona il timore che prima della fine del 2012 la componente A3 possa subire ulteriori aumenti sino a raggiungere il valore di 48 €/MWh. Inoltre ritiene che i sistemi di accumulo siano non solo una soluzione poco efficiente a risolvere le criticità di rete generate dalla non programmabilità di alcune fonti rinnovabili e dalla carenza di infrastrutture, ma anche una soluzione a caro prezzo per i consumatori e per il sistema. Secondo l’ing. Cremona il sostegno alle fonti rinnovabili è necessario per raggiungere nel 2020 l’obiettivo, condiviso in ambito UE, di produrre almeno il 17% dei consumi nazionali mediante fonti rinnovabili. La forte crescita dei costi derivanti dall’incentivazione alle fonti rinnovabili nei prossimi anni si dovrebbe attenuare, soprattutto se la bozza del Quinto Conto Energia introdurrà meccanismi di monitoraggio e controllo dello sviluppo del fotovoltaico e delle altre fonti rinnovabili, quali ad esempio i registri per impianti superiore ai 20 kW di picco; sicuramente nei prossimi anni il costo complessivo che lo Stato dovrà sostenere per garantire il pagamento degli incen- tivi risulterà in crescita, ma nel 2012 non dovrebbe superare i 44 euro/MWh. Inoltre secondo il Presidente del GSE il vero sistema di accumulo sarà costituito dal nascente parco automobilistico di tipo elettrico, in cui la società RSE, Ricerca Sistema Elettrico, controllata dal GSE, sta investendo molto in ricerca e sviluppo. A tal proposito l’ing. Cremona coglie l’occasione per invitare le Fonderie di alluminio a visitare il sito di RSE, perché vi è la possibilità, attraverso fondi, di supportare lo sviluppo dell’auto elettrica. L’ing. Vicentini ritiene che dato l’elevato sviluppo delle fonti rinnovabili in Germania, è ipotizzabile che anche i tedeschi paghino un onere in bolletta equivalente in termini di valore alla componente A3 italiana; al con- Qualche passo in avanti, anche se insufficiente, è stato fatto da quando le Fonderie hanno potuto partecipare ai bandi dell’interrompibilità istantanea. Di ben più ampio sostegno, invece, godono i grandi consumatori. La questione è di rilevante importanza perché il settore delle Fonderie ha un’alta incidenza del costo dell’energia sul costo totale di produzione ed è, quindi, un settore energivoro alla stregua dei settori di appartenenza dei grandi consumatori nazionali. Quest’ultimi, però, usufruiscono non solo dei benefici derivanti dall’interrompibilità istantanea, ma anche dall’applicazione virtuale dell’interconnector e dalle esenzioni in bolletta sulle voci di costo del dispacciamento, degli oneri di sistema e delle imposte. Focalizzando ad esempio l’attenzione sugli oneri di sistema, la degressività delle aliquote della componente A3 determina per un medio consumatore energivoro, che consuma 1.200 MWh Corrispettivi A3 di maggio 2012 Costo A3 complessivo euro/MWh euro Fisso [€/mese] 7,50 7,50 <= 4.000 MWh/mese 40,30 48.360,00 4.000 – 8.000 GWh/mese 40,30 8.000 – 12.000 GWh/mese 0,00 > 12.000 GWh/mese 0,00 Costo Totale [euro] 48.367,50 Costo Unitario A3 [euro/MWh] 40,30 Tariffe in MT Tab. 1 - Medio consumatore industriale. Corrispettivi A3 di maggio 2012 Costo A3 complessivo euro/MWh euro Fisso [€/mese] 9,46 9,46 <= 4.000 MWh/mese 40,58 162.320,00 4.000 – 8.000 GWh/mese 20,29 81.160,00 8.000 – 12.000 GWh/mese 20,29 81.160,00 > 12.000 GWh/mese 0,00 Costo Totale [euro] 342.649,46 Costo Unitario A3 [euro/MWh] 9,02 Tariffe in AT e AAT Tab. 2 - Grande consumatore industriale. 67 Industria Fusoria 3/2012 Assemblea 2012 Tab. 3 - Incidenza % delle voci di costo presenti in bolletta sul costo totale della bolletta. Tab. 4 - Incidenza % delle esenzioni e dei benefici presenti in bolletta sul costo totale della bolletta. Utente in AAT 63 MW Euro/MWh Costo Unitario Energia Elettrica Risparmio Unitario Esenzioni Risparmio Unitario Benefici Costo Unitario Effettivo Utente in AT 21 MW Utente in MT 14 MW Utente in MT Utente in MT 7 MW 1 MW Euro/MWh Euro/MWh Euro/MW Euro/MWh 128 -12 -46 70 141 -12 -46 83 141 -12 -19 110 141 0 0 141 123 -30 -44 49 Tab. 5 - Costo effettivo unitario in gennaio 2012. al mese, un costo unitario di 40,30 €/MWh (Tab. 1), mentre per un grande consumatore energivoro, che consuma 36.000 MWh al mese, determina un costo unitario di 9,02 €/MWh (Tab. 2). Sintetizzando i dati emersi da uno studio comparativo di Assofond Energia sulla bolletta elettrica di utenti industriali caratterizzati da taglie differenti, l’ing. Vicentini evidenzia quanto sia disomogeneo il costo unitario effettivo dell’energia elettrica sostenuto dalle diverse categorie di utenti industriali in Italia, seppur esse rientrino tutte nella definizione di energy intensive (Tabb. 1, 2 e 3). È stato precisato inoltre che, anche se i numeri esposti in Tab. 5 possano variare per eccesso o per difetto di qualche unità di euro/MWh, comunque è evidente la disomogeneità tra le diverse categorie di utenti, in cui le Fonderie risultano corrisponde- Industria Fusoria 3/2012 re all’utente in MT con potenza tra 1 MW e 7 MW (la Fonderia media ha profilo di consumo corrispondente ad una potenza tra i 2,5 ed i 3 MW). Sull’argomento interviene il Presidente Cremona sostenendo che il governo sta valutando, nell’ambito del disegno di legge riguardante lo sviluppo e la crescita del paese, una rimodulazione degli oneri energetici in funzione di un indice di intensità energetica, che tenga conto dell’impatto dei costi energetici sull’attività d’impresa. Malgrado questo piccolo spiraglio di luce, che lascia ben sperare nell’ipotesi in cui i decreti attuativi del disegno di legge prenderanno in considerazione anche il settore delle Fonderie, desta preoccupazione il combinato disposto tra l’attuale congiuntura economica e l’incremento dei costi energetici, per i quali la variazione tendenziale del 2012 sul 2011 misurata a maggio è risultata per l’energia elettrica in aumento rispetto a quella dello scorso febbraio, mentre per il gas naturale tenderà a rimanere invariata (Tabb. 6 e 7). BOLLETTA GAS NATURALE Variazione tendendiale 2012 vs 2011 Forward febbraio 2012 Altri oneri 0% Gas naturale 12% Forward maggio 2012 0% 12% Tab. 6 - Proiezione della variazione tendenziale del gas naturale. BOLLETTA ENERGIA ELETTRICA Variazione tendendiale 2012 vs 2011 Forward febbraio 2012 Forward maggio 2012 Altri oneri 32% 41% Energia elettrica 15% 14% Tab. 7- Proiezione della variazione tendenziale dell’energia elettrica. 68 ;LS -H_ L’impiego del nuovo sistema Cold-Box vi aiuterà ad aumentare l’efficienza produttiva della vostra azienda in modo economico ed ecologico. r(S[HYLH[[P]P[¡ r,SL]H[HZ[HIPSP[¡[LYTPJH r4PNSPVYLYLZPZ[LUaH r)HZZPZZPTLLTPZZPVUPKPVKVYL r)HZZVZ]PS\WWVKPM\TV r9PKV[[HMVYTHaPVULKPJVUKLUZH[P www.satef-ha.it www.huettenes-albertus.com Member of HA-Group =PHSLKLSSH:JPLUaH =PJLUaH0[HSPH ZH[LM'ZH[LMOHP[ Assemblea 2012 2 A b lea 20 m e 1 ss Il sostegno di importanti partners Assofond ringrazia le aziende che hanno fornito il loro sostegno come sponsors, considerato un segnale di fiducia dato all’Associazione e ai suoi Associati CARBONES HOLDING GmbH e 40 magazzini in tutta Europa, nel 2011 la CARBONES ha garantito forniture, in tempi estremamente competitivi, per circa 600.000 t di ghisa in pani, 12.000 t di Magnesio e 17.000 t di antracite. Al momento attuale annovera tra i suoi clienti, diretti ed indiretti, oltre 400 realtà tra fonderie ed acciaierie. La CARBONES crede particolarmente nel mercato italiano, dove stà investendo e si stà strutturando, per poter dare un servizio professionale adeguato ad un mercato così sofisticato, attento a qualità, serietà, consegne puntuali e naturalmente prezzi equilibrati. Mattiellistrasse 2-4 - 1040 VIENNA - Austria Tel. +43 1 523 5010-0 - Fax +43 1 523 5010-50 www.carbones.at [email protected] [email protected] La CARBONES Holding GmbH è una Società Internazionale che opera nel settore siderurgico da 10 anni, essenzialmente nella fornitura di materie prime per le industrie del settore. La CARBONES ha sede in Austria a Vienna, fa capo al proprietario ed azionista di maggioranza il Sig. Jurriaan Hovis (CEO) che, affiancato da una serie di collaboratori di ben 11 nazionalità diverse, dirige il business del Gruppo, con connotazioni internazionali. Con consolidate fonti di approvvigionamento in varie parti del mondo (Russia, Ucraina, Brasile, Algeria, ecc.) ECA CONSULT le Fonderie dalla prototipazione e preventivazione, ai dati tecnici qualitativi e di processo delle Fusioni, al ciclo attivo e passivo, alla pianificazione della produzione, al conto lavoro, alla logistica, al controllo qualità, all’amministrazione e controllo di gestione. Per affermarsi, le piccole e medie imprese devono disporre di una soluzione aziendale caratterizzata da piena integrazione e costi contenuti: SAP® Business One e Metal One sono la risposta! Un unico sistema che automatizza i processi di business e fornisce un accesso semplice e immediato a informazioni costantemente aggiornate. I sistemi “tradizionali” di gestione aziendale, che frequentemente sono solo una serie di programmi applicativi obsoleti e scarsamente integrati, non sono in grado di soddisfare le esigenze attuali. Informazioni insufficienti, interruzioni nel flusso che collega i processi di business nonché dati obsoleti e non aggiornati costituiscono gli ostacoli principali che impediscono un controllo efficace ed efficiente delle operazioni aziendali. Via Lasie 12/d - 40026 Imola Bologna Tel. + 39 0542.890000 www.ecaconsult.it - [email protected] METAL One è una soluzione specialistica per Fonderie di metalli ferrosi e non, con tecnologia a gravità, bassa pressione e pressofusione. Basata su SAP® Business One, è una soluzione aziendale integrata, caratterizzata da un ottimo rapporto costo-prestazioni e concepita appositamente per le piccole e medie imprese. Le Fonderie sono in un processo evolutivo che le vede trasformarsi da produttori di fusioni grezze a partner tecnologici di prodotti finiti; sono parte attiva nella progettazione e prototipazione, la filiera di produzione si è allungata inglobando sempre più lavorazioni. Nel costante miglioramento qualitativo il ruolo di capo commessa della Fonderia impone un controllo ed una tracciabilità in tutto il processo produttivo. METAL One è stato sviluppato valorizzando la storica competenza di ECA Consult, NEOS Group e SINAPSI in questo particolare settore industriale. Grazie a METAL One e SAP® Business One l’impresa può essere gestita con un netto incremento di profittabilità e un controllo rigoroso di ogni singolo processo. METAL One permette di gestire l’intero flusso di processo del- Industria Fusoria 3/2011 70 Assemblea 2012 Da sempre proiettata nel futuro, Elkem applica nel settore della fonderia la più recente tecnologia possibile. In tutto il mondo, Elkem è garanzia di affidabilità e sinonimo di competenza, ricerca e sviluppo nel pieno rispetto dell’ambiente. L’assistenza che garantisce ai suoi clienti va al di là della consegna del materiale. Il Centro di Competenza Fonderia di Kristiansand in Norvegia, costituito da un team specializzato e dotato delle migliori tecnologie di ricerca, è appositamente strutturato per soddisfare le esigenze dei clienti. ELKEM s.r.l. Via Frua, 16 - 20146 Milano Tel. + 39 02 48513270 - Fax + 39 02 4817360 www.foundry.elkem.com - www.elkem.no Elkem A.S. parte del gruppo Bluestar è una realtà internazionale nota da anni a chi si occupa di elettrometallurgia, ferroleghe e prodotti per la siderurgia. La Elkem Foundry Products, è la concretizzazione dell’impegno Elkem A.S. nel mondo della fonderia. Esperienza e passione sono al servizio di un mercato in costante evoluzione: alla produzione di inoculanti, sferoidizzanti, ricarburanti ed additivi si associa una profonda padronanza del processo metallurgico e la competenza necessaria ad interagire su ogni esigenza del ciclo produttivo. Cardine della sua produzione rimane l’Europa, con gli stabilimenti di Bremanger in Norvegia, Icelandic Alloys in Islanda ed il centro logistico di Rotterdam. FIUDI S.R.L. Costante attenzione alle esigenze del Cliente e del mercato stimolano da sempre la FIUDI alla ricerca di soluzioni uniche quali, ad esempio, la costruzione di FRESE IN TITANIO per lavorazione ad alta velocità che montano inserti a fissaggio meccanico in PCD-PCBN, disponibili a stock; alla progettazione e realizzazione di FORMATRUCIOLO con tecnologia LASER e conseguente indubbio vantaggio nella lavorazione di leghe a basso contenuto di Silicio. Via Cagliari 35B - 10153 Torino Tel. + 39 011 2489966 www.fiudi.com - [email protected] [email protected] Fondata nel 1959 dall’Ing. H.c. Mauro Mantecchini, la FIUDI Fabbrica Italiana Utensili Diamanti Industriali progetta e costruisce utensili in Diamante Monocristallo, PCD, PCBN per asportazione di truciolo. Certificati ISO9001 e 14001, da sempre a supporto delle medie e grandi imprese con l’obiettivo di accrescere la competitività dei propri partner grazie all’impiego di utensili performanti che sfruttino appieno le potenzialità del macchinario CNC a disposizione. GERLI METALLI S.p.A. è in grado di assicurare ad acciaierie, a fonderie di acciaio, fonderie di ghisa e di metalli non ferrosi, la materia prima nei tempi richiesti dalle necessità di produzione alle migliori condizioni. E’ altresì agente di importanti produttori di alluminio, rame, nichel, zama, ferroleghe e madri leghe. Viale Sabotino, 19/2 - 20135 Milano Tel. +39-02.80.95.11 - Fax +39-02.89.00.714 www.gerlimetalli.it - [email protected] Svolge attività commerciale di compravendita, distribuzione, stoccaggio, finanziamento, coperture sulle valute e sui metalli alla Borsa di Londra. I principali prodotti trattati risultano: metalli non ferrosi, ferroleghe di massa e nobili, leghe per la produzione di ghisa sferoidale e ghise in pani. Gerli Metalli, con la rete di rapporti internazionali e con un’adeguata struttura logistica e finanziaria, 71 Industria Fusoria 3/2012 Assemblea 2012 Dal 1994 l’azienda è stata oggetto di una radicale ristrutturazione che ha riguardato gli impianti, privilegiando la differenziazione dei prodotti e dei mercati, le politiche di energy-saving, il rinnovo tecnologico, l’automazione del processo produttivo, l’adeguamento alle normative vigenti in materia di sicurezza e tutela dell’ambiente. ITALIANA COKE s.r.l. Via Stalingrado 25 - 17014 S. Giuseppe di Cairo (SV) Tel. 019.506711- Fax 019.5067900 www.italianacoke.it Rappresenta da più di cento anni la realtà leader nella produzione e commercializzazione di coke fonderia. L’industria del coke, dopo aver contribuito sensibilmente alla crescita industriale del paese, si è affermata ulteriormente nel dopoguerra allorché il boom economico italiano ha portato le richieste di prodotti sia destinati all’industria metallurgica delle costruzioni, sia al riscaldamento domestico a crescere considerevolmente. F.LLI MAZZON S.p.A. propria clientela anche tramite soluzioni altamente personalizzate. Tra i prodotti per la fonderia si possono segnalare: resine no-bake – furaniche, fenoliche, alchidiche e poliuretaniche; resine cold-box e hot-box di varie tipologie per rispondere a diverse esigenze; vernici refrattarie isolanti in alcool e all’acqua. Via Vicenza, 72 - 36015 Schio (VI) Tel. +39-0445.678000 - Fax +39-0445.678001 www.mazzon.eu - [email protected] F.lli Mazzon dal 1962 ha sviluppato la propria attività specializzandosi nella produzione e commercializzazione di prodotti chimici per fonderia. Con una gamma complessiva di oltre 1000 articoli, offre il proprio servizio a più di 600 fonderie in Italia e all’estero. L’azienda deve la sua crescita all’alta qualità dei propri prodotti, alla continua innovazione tecnologica, al servizio di assistenza tecnica qualificata fornito alla METALLEGHE S.p.A. dustriale; BSI doo (Bosnia I Hercegovina) – produzione Silicio Metallico e Ferro Silicio; Eurometa SA (Francia) – commercializzazione ferroleghe e carboni, produzione bricchetti per fonderie. Nello stabilimento di Flero, sono installati impianti per la macinazione, vagliatura, essicazione ed insaccaggio ed unlaboratorio specializzato ed attrezzato per i controlli necessari. Via Fermi, 12/14 - 25020 Flero (BS) Tel. +39-030 2680261 - Fax +39-030 2680541 www.metalleghe.it - [email protected] METALLEGHE Flero (Bs) viene fondata nel 1980 per far fronte alle richieste di ricarburante e ferroleghe del settore siderurgico ed è presente sul mercato italiano ed internazionale con le seguenti società del Gruppo: METALLEGHE SpA (Italia) - fabbricazione ferroleghe, carboni e additivi per fonderie e acciaierie; Esart Fonderie (Italia) – fabbricazione di componenti in rame per processi metallurgici; Fulcri sa (Romania) - produzione getti in ottone per idrosanitaria civile ed in- R.S.I. s.r.l. per i cubilotti. Con l’utilizzo di questi prodotti le campagne sono passate dagli attuali 2 o 3 giorni a 30 giorni fino a 6 mesi solo con piccoli interventi. R.S.I. ha avuto un successo inaspettato in termini di risparmio refrattari da sostituire, di manodopera e la possibilità di utilizzare i cubilotti per più turni senza perdite di tempo dovute a fermo impianti causate dalle riparazioni. Via Volpe 1 - 56121 Ospedaletto (PI) Tel. +39-050/820047 - Fax +39-050/825400 www.rsisrl.com - [email protected] La società ha sviluppato una notevole esperienza nella messa a punto di prodotti speciali per altiforni e acciaierie. Esaminando il cubilotto ad aria calda e aria fredda, la Società ha rilevato che la configurazione e il loro funzionamento era simile a quello di un altoforno. Da questa osservazione si è posta il problema di evitare le ripetute riparazioni, quasi quotidiane per il loro funzionamento. In seguito sono stati impiegati materiali refrattari studiati per lunghe campagne degli altiforni modificati Industria Fusoria 3/2012 72 Assemblea 2012 in un cantiere per la raccolta e preparazione di rottami. Europa, Russia, Ucraina e Sud America sono le principali sedi di approvvigionamento: i materiali giungono prevalentemente via nave nei maggiori porti commerciali italiani. L’attività di distribuzione di ghise in pani avviene su tutto il territorio nazionale, unitamente alla fornitura di altre materie prime per Fonderia. SIDERMETAL Via Zanardelli, 15 25040 Camignone di Passirano (BS) Tel. +39-030.654579 - Fax +39-030.654194 www.sidermetal.it - [email protected] Fondata nel 1987 è la sintesi di esperienze maturate nella metallurgia ferrosa e non ferrosa. Competenze e dinamicità, associate a strutture aziendali molto snelle, consentono di offrire all’industria di Fonderia le migliori condizioni per poter competere sul mercato globalizzato. Nel campo dei metalli non ferrosi Sidermetal è attiva mediante la partecipazione nel capitale di una media raffineria di alluminio secondario, specializzata nella produzione di leghe da pressofusione ed UBI Banco di Brescia per la gestione delle attività operative (servizi online, factoring, leasing, strumenti di copertura dei rischi), soluzioni per il finanziamento delle attività correnti e per gli investimenti immobiliari, tecnologici e connessi alla ricerca e sviluppo. Con la stessa prospettiva delle aziende: un futuro che nasce dalla continua innovazione. Corso Martiri Della Libertà 13 - Brescia Tel. +39-030.299 21 www.bancodibrescia.it [email protected] Essere vicini a chi produce fa parte del “codice genetico” del Banco di Brescia. Per questo mettiamo a disposizione delle imprese le nostre migliori risorse. Professionisti che ascoltano le esigenze, analizzano la situazione e trovano le soluzioni più adatte attraverso l’esperienza, il know-how in campo finanziario e la conoscenza dei flussi economici. Da questo approccio nascono prodotti e servizi WIRE d.o.o. tipo di riempitivo, posto all’interno di un nastro di acciaio laminato e curvato, dipende in stretta misura dall’uso al quale è destinato. Il tipo di riempitivo più utilizzato nei fili animati è il siliciuro di calcio. In aggiunta, molte altre ferroleghe, leghe metalliche, metalli puri, non-metalli e misture varie sono utilizzate come riempitivo. Limbuska cesta 2 - 2341 Lumbus, Slovenia Tel.+386 2 6730360 - Fax +386 2 6730361 http/wire.si - [email protected] Wire d.o.o. è un produttore di fili animati, fondata nell’anno 2000. Produce un’ampia gamma di differenti fili animati, principalmente per l’industria della fonderia. Nel 2005 la società si è insediata in un nuovo sito di produzione e commercializzazione, nella zona del parco industriale di Limbuš a Maribor (Slovenia). Il filo animato è destinato al trattamento del metallo liquido nell’industria dell’acciaio, nelle fonderie di ghisa ed in altre produzioni metallurgiche. Il 73 Industria Fusoria 3/2012 Assemblea 2012 ASSOFOND cÉÇÉê~òáçåÉ=k~òáçå~äÉ=cçåÇÉêáÉ ringrazia Industria Fusoria 3/2012 74 Assemblea 2012 75 Industria Fusoria 3/2012 Assemblea 2012 2 A b lea 20 m e 1 ss E. Fresolone Gestione Informatica Integrata in Fonderia Un vantaggio competitivo per uscire dalla crisi Il KilometroRosso rappresenta uno dei centri d’eccellenza italiani nel campo della ricerca tecnologica, ECA Consult è, da oltre 15 anni, focalizzata sulla gestione delle tecnologie informatiche e produttive legate ai processi fusori, Assofond è il punto di riferimento per tutte le fonderie offrendo servizi, aggregazione, informazione e molto altro. Un connubio perfetto e di grande interesse che ha trovato nella numerosa partecipazione all’Assemblea delle Fonderie associate, tenutasi il 25 maggio scorso, un riscontro concreto ed un ritorno eccezionale in termini di contatti B2B (business - to business), aggiornamenti sui trend di riferimento di un mercato che necessita di un profondo rinnovamento per affrontare le sfide di un domani che ha alcune parole chiave: Organizzazione, controllo, efficienza e programmazione. Il tempo dell’approssimazione è finito, i progetti basati su una valutazione “spannometrica” stanno fallendo, ed il mercato è sempre più composto da aziende che sanno esattamente cosa stanno facendo, dove stanno andando e che tempi e metodi utilizzeranno per raggiungere l’obiettivo prefissato. Avere l’occasione di confrontarci con il Settore delle Fonderie è tra le ragioni che hanno convinto ECA Consult, Sinapsi Informatica e Neos Group a sponsorizzare l’evento al KilometroRosso, e l’ot- Industria Fusoria 3/2012 timo riscontro che abbiamo ottenuto è la dimostrazione che l’Informatica Gestionale è la risposta a molti degli attuali problemi di queste aziende, quali: gestione della marginalità delle commesse, gestione degli apparati produttivi e loro manutenzione, gestione dei progetti per un’operatività costante (Gantt), immediata disponibilità di dati commerciali, amministrativo/ contabili e logistici con la gestione del lavoro conto terzi per una filiera davvero integrata. L’esperienza ECA Consult in ambito informatico nasce oltre 15 anni fa, con la creazione di uno dei primi ERP Italiani dedicato ai processi fusori: EuroFond. Basato su piattaforma AS400 / iSeries, è stato sviluppato negli anni riscuotendo grande approvazione dal mercato, fino ad ottenere l’approvazione da parte di IBM Italia per l’integrazione con le ACG V4. Nel 2012 le competenze ECA Consult si uniscono a quelle di Sinapsi Informatica e Neos Group, per la creazione di un’ul- Enzo Fresolone, General Manager ECA Consult. teriore piattaforma ERP basata questa volta su SAP Business One. La scelta di offrire al mercato una duplice scelta in ambito ERP deriva dalla leadership di SAP in abito ERP, consolidata nel corso degli anni sulle Major ompany Mondiali ed oggi disponibile anche per le Piccole e Medie Imprese Italiane. Lo sviluppo di questo progetto è stato possibile grazie al knowhow che ECA Consult nei processi fusori, con lo scopo di offrire alle Fonderie una duplice scelta tecnologica mantenendo invariata la garanzia di qualità dei due brand leader mondiali in campo informatico ed ERP: IBM & SAP Business One. Enzo Fresolone, ECA Consult METALOne Soluzione Software Specialistica per FONDERIE BERGAMO MILANO BRESCIA MONSELICE IMOLA 78 eco no mi L. Fossati ico om on nomico eco ec o c economico La Carta dei principi per la Sostenibilità profilo attuale ai fini di una valutazione di compatibilità con i criteri dello sviluppo sostenibile; b. quale suggeritore di azioni da intraprendere; tranno utilizzare il logo dell’iniziativa sui loro documenti societari come testimonianza dell’impegno sottoscritto per uno sviluppo sostenibile. Dal lancio dell’iniziativa hanno c. quale strumento dinamico di controllo circa il grado di implementazione delle varie azioni varate. L’adesione formale all’iniziativa comporta un impegno volontario al rispetto dei principi in essa contenuti, come parte integrante della propria attività e della propria crescita produttiva. Le Aziende che aderiscono po- già aderito 12 fonderie italiane, dimostrando il lato sempre più virtuoso del nostro settore nel rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali. Assofond, nel mese di maggio 2012, ha aderito ufficialmente all’iniziativa “Confindustria per la sostenibilità” assumendo gli impegni ed i valori contenuti nelle Carta dei principi per la sostenibilità. L’iniziativa è stata sviluppata dal sistema confederale con il Ministero dell’Ambiente, in preparazione della Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile Rio+20 (Rio De Janeiro – Giugno 2012). La carta rappresenta la bussola dei valori di riferimento che le Aziende italiane intendono seguire sulla strada per uno sviluppo sostenibile, sempre più rispettoso dell’ambiente e delle risorse naturali. La carta, intesa come uno strumento di facile lettura ed applicazione, è composta da 10 principi fondamentali a cui corrispondono 10 impegni. Con lo scopo di declinare ciascuno dei principi in pratiche operative la Carta è accompagnata anche da una Guida Operativa, che può essere utilizzata dalle Aziende per diverse finalità: a. quale strumento di verifica circa il loro stato e il loro Industria Fusoria 3/2012 80 Maggiori informazioni potranno essere reperite sul sito internet di Assofond (www.assofond.it) o contattando Luca Fossati (rif. [email protected] tel. 02 48400967). Rubrica legale C. Bellocchio Assofond propone, dal N. 1 2012 di Industria Fusoria, una sezione espressamente dedicata alla segnalazione del percorso dei seminari legali iniziato con successo lo scorso anno al fine di fornire agli associati un’overview di quanto trattato, nonché un approfondimento dei temi discussi nell’ultimo apputamento. La rubrica è rivolta altresì all’analisi e pareristica, in merito agli argomenti che gli associati ci vorranno indicare, che troveranno il loro approfondimento nel corso delle pubblicazioni. SEMINARI LEGALI mêáãç=^ééìåí~ãÉåíç=J==MQ=ã~ÖÖáç=OMNN ✓ le insidie che si nascondono dietro la redazione del contratto e la sua conclusione; ✓ l’approccio alla contrattazione con una panoramica sugli ostacoli che possono sopraggiungere durante la fase di accordo delle parti e l’eventuale accettazione di un documento. pÉÅçåÇç=^ééìåí~ãÉåíç=J=MS=äìÖäáç=OMNN ✓ le fattispecie dell’appalto e del subappalto, i loro aspetti caratteristici e soprattutto i differenti modi con cui un accordo viene legalmente trattato a seconda ove ricada; ✓ l’esazione del credito: nell’appalto e nella subfornitura - Legge 192/98; ✓ il recesso ingiustificato da parte del committente nell’appalto e nella subfornitura. ✓ la gestione dei modelli ed il loro smaltimento. qÉêòç=^ééìåí~ãÉåíç=J=MV=åçîÉãÄêÉ=OMNN ✓ la definizione di contratto internazionale: brevi cenni per capire quali sono gli elementi che determinano la presenza di un contratto internazionale, le cui implicazioni sul rapporto tra le parti possono essere ben diverse rispetto ad un contratto interno; ✓ le clausole tipiche di un contratto internazionale: un’analisi di come dovrebbe essere strutturato un contratto internazionale, con particolare riferimento al contratto di sub-fornitura; ✓ le problematiche connesse all’esecuzione di un contratto internazionale: come determinare la legge applicabile e il foro competente in assenza un accordo tra le parti; quali possono essere le responsabilità del fornitore; come recuperare i propri crediti all’estero; ✓ il trasferimento di know how e protezione di quest’ultimo: le clausole più frequenti nella redazione di NDA e la possibilità di proteggere il proprio know how secondo il regime delle “informazioni segrete”. nì~êíç=~ééìåí~ãÉåíç=J=NQ=ã~êòç=OMNO ✓ la responsabilità da prodotto; ✓ le clausole di esonero dalla responsabilità; ✓ le varie fasi della responsabilità; ✓ la tutela del consumatore; ✓ casi classici di responsabilità da prodotto; ✓ l’ambito di tutela assicurativa. nìáåíç=~ééìåí~ãÉåíç=J=OR=äìÖäáç=OMNO ✓ definizione di vizio e di difetto; ✓ distinzione tra: vizio occulto, vizio palese, vizio facilmente riconoscibile; ✓ gli obblighi di denunzia da parte del committente ed i loro termini; ✓ gli obblighi e le responsabilità del fonditore; ✓ la garanzia, i suoi effetti ed i termini per l’esercizio del diritto; ✓ cosa prevedono le Condizioni Generali di Contratto delle Fonderie Europee e quali altri accordi sono stipulabili; ✓ esame e discussione casi pratici nei vari settori ove opera la fonderia con particolare focus sulla casistica automotive con presentazione di case histories di vizi e difetti sorti nelle varie fasi del processo anche dopo l’approvazione del campione e successiva messa in produzione. Per informazioni Vi preghiamo di non esitare a contattare Assofond: Carla Bellocchio, via e-mail a [email protected], via telefax 02 48401282 o telefonicamente 02 48400967 anche in caso vogliate sottoporre all’associazione eventuali idee e/o argomenti che volete vedere trattati nel corso dei seminari. Industria Fusoria 3/2012 82 SIDERMETAL S.p.A. - Via Europa, 50 - 25040 Camignone di Passirano (BS) Tel. 030 654579 - Fax 030 654194 - E-mail: [email protected] - www.sidermetal.it al e r u bri g c le ale r ub r leg ic a a C. Bellocchio M. Favini Rubrica Legale V Seminario legale: la responsabilità contrattuale "responsabilità per difetti nel getto: vizi apparenti, vizi occulti, comunque (non) sempre colpevoli..." Dopo aver trattato nella precedente edizione del seminario legale le varie tipologie di responsabilità cui soggiace il fonditore e la loro derivazione normativa: • responsabilità oggettiva (ex d.Lgs 206/2005 Codice del Consumo); • responsabilità contrattuale (ex art 1218 C.c.); • responsabilità extracontrattuale (ex art. 2043 C.c. Risarcimento per fatto illecito). Nel prossimo appuntamento sarà ripreso un argomento anch’esso già trattato ma strettamente collegato alla responsabilità del fonditore, che ora proponiamo nella prassi quotidiana con l’esame obiettivo di casi che puntualmente nello svolgimento del rapporto con il cliente si presentano, ossia: la responsabilità del fonditore per i vizi e le difformità del getto. In particolare vizi e difformità che possono sorgere nelle varie fasi del processo produttivo non sempre facilmente identificabili. La gestione delle controversie che nascono quando si palesa un vizio/difetto sono un argomento delicato e di Industria Fusoria 3/2012 non semplice ed immediata soluzione per le fonderie. Questo soprattutto per le aziende che hanno a che fare con il mondo dell’automotive dove sono richieste prestazioni notevoli a difetti zero e per le fonderie che producono getti che non sono facilmente sottoponibili a controlli sia per la struttura stessa del getto sia per la complessità dei controlli che si dovrebbero eseguire che, se non commissionati esplicitamente, porterebbero ad un aumento notevole dei costi del prodotto che raramente il committente è disposto ad accollarsi e la fonderia a sostenere senza espresso ordine. Ci sono diversi quesiti che sorgono analizzando la casistica che quotidianamente si presenta quali: • chi risponde per tutto quanto prodotto nel frattempo con una tecnologia validata da benestare (sia pur non completo) e poi smentita? Oppure: • se per ragioni di processo del cliente il collaudo (che solo il cliente medesimo può effettuare) tarda molto e nel frattempo sia necessario produrre, chi sarà responsabile del parco fusioni prodotte? 84 Si potrebbe addurre che la fonderia risponda per il caso singolo, ma non per la serie (se e in quanto un collaudo completo e tempestivo avrebbe permesso di identificare il vizio e correggere il processo per evitarlo in seguito). Altri problemi che rendono difficile la vita del rapporto con il cliente si vedono in situazioni critiche per chi, ha a che fare con il mondo automotive che esige il massimo della precisione “con tolleranza zero” come: • nella fase di analisi di fattibilità: nel caso di assenza di disegni o modelli 3D risulta talvolta difficile l’interpretazione delle specifiche del cliente; • nella fase dell’offerta al cliente: nel caso di attrezzature già costruite dal cliente o peggio già utilizzate (spesso anche da altri fornitori), gli stampi sono in condizioni pessime a tal punto che anche un’analisi approfondita potrebbe non essere sufficiente a contemplare ogni anomalia presente; • nella fase di analisi iniziale: del progetto su specifiche del cliente: spesso risulta impossibile fare proposte di modifica efficaci che ad ogni rubrica legale modo, qualora esposte al cliente, spesso non trovano risposta; • un altro punto molto importante è invece il benestare da parte del cliente a richieste di modifica che arriva spesso in ritardo. • nella fase di conferma d’ordine: ritardi nella conferma (soprattutto per l’aspetto legato alla ricostruzione di stampi obsoleti) fanno slittare i tempi di consegna della campionatura. Ma i fattori che nel corso della produzione possono ricorrere e portare alla formazione di vizi e difetti sono molteplici ed a volte non sempre, come detto, prevedibili e controllabili dalla fonderia. Esistono almeno tre condizioni che concorrono alla presenza di vizi o difetti nel prodotto: - variabilità di processo per caratteristiche non definite; - difetti rilevabili da lavorazione meccanica scoperti dopo il benestare ma a produzione completata; - problemi funzionali dovuti a difetti relativi ad una caratteristica non esplicitamente richiesta. Quanto alla distinzione tra vizi occulti e vizi palesi, è vero che se ne parla ormai spesso ma è anche vero che se ne parla secondo una visione comune, piuttosto che a termini di legge, ove, invece, risultano avere e trovare la loro collocazione più corretta e più appropriata per poterne cogliere in concreto gli effetti, come ad esempio in tema di garanzia. Devono intendersi per vizi apparenti, quelli rilevabili alla semplice vista del bene da parte di chiunque, siccome riconoscibili grazie a un normale e minimo impegno di diligenza, ovvero per scoprirli non si deve far ricorso a una attenta valutazione della cosa, limitandosi anche a un esame superficiale della stessa. Devono, invece, intendersi per vizi occulti, quei vizi che si manifestano in un momento successivo alla consegna o che non possono ritenersi facilmente riconoscibili, perché richiedono un esame accurato del bene con l’impiego di nozioni e mezzi tecnici o con uno spirito di osservazione particolare. Dai vizi apparenti vengono distinti anche i vizi “facilmente riconoscibili”, qualificati come vizi che, pur essendo per loro natura riconoscibili, non possono dirsi apparenti nel senso di cui sopra, in quanto vizi che, a prescindere dall’impegno di diligenza nella loro verificabilità, richiedono una verifica attenta della cosa, eseguita con quel minimo di spirito di osservazione che si può pretendere in chi è interessato a un acquisto. La legge prevede che i vizi vengano denunciati tempestivamente (es: per il consumatore inteso qualsiasi persona fisica che, nel contratto, agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale entro otto giorni) dalla scoperta, salvo differenti accordi scritti stipulabili solo tra imprenditori a nulla valendo nei confronti dei consumatori, ma occorre prestare molta attenzione alle particolarità dei singoli casi concreti: • per i vizi apparenti, il termine decorre dal momento della consegna, posto che è con questa che l’acquirente ha la possibilità concreta di verificare il prodotto; • per i vizi occulti, invece, proprio per quanto detto sulla loro natura, il termine decorre dalla scoperta del vizio, così che bisogna anche preoccuparsi di darne la prova, fermo restando che scoperta implica molto di più di un semplice sospetto; • per i vizi facilmente riconoscibili, infine, il termine decorre parimenti dalla scoperta, ma questa la si fa coincidere, salvo casi particolari, con la consegna del bene, soprattutto se l’acquirente è un operatore del settore, ritenendo che rientri nella sua diligenza professionale la verifica preliminare del materiale. 85 ASSOFOND - FEDERAZIONE NAZIONALE FONDERIE VIA N. COPERNICO 54 20090 TREZZANO SUL NAVIGLIO (MI) TEL: 02 48400967 – FAX: 02 48401282 WEB SITE: WWW.ASSOFOND.IT Workshop legale QUINTO APPUNTAMENTO LA RESPONSABILITA’ CONTRATTUALE "responsabilità per difetti nel getto: vizi apparenti, vizi occulti, comunque (non) sempre colpevoli..." in data 25 LUGLIO 2012 ad ore 14.00 presso: Best Western Hotel Brescia Est (ex T-Hotel) Via Sandro Pertini, 10 – 25014 Castenedolo (BS), in prossimità dell’uscita Casello Brescia Est – (A4 Milano – Venezia). Dopo aver trattato nella precedente edizione del seminario legale le varie tipologie di responsabilità cui soggiace il fonditore e la loro derivazione normativa. Nel prossimo appuntamento sarà ripreso un argomento anch’esso già trattato ma strettamente collegato alla responsabilità del fonditore, che ora proponiamo nella prassi quotidiana con l’esame obiettivo di casi che puntualmente nello svolgimento del rapporto con il cliente si presentano, ossia: la responsabilità del fonditore per i vizi e le difformità del getto. In particolare vizi e difformità che possono sorgere nelle varie fasi del processo produttivo non sempre facilmente identificabili, ma che quando nascono sono un argomento delicato e di non semplice ed immediata soluzione per le fonderie. Ciò con riguardo alle aziende che hanno a che fare con il mondo dell’automotive dove sono richieste prestazioni notevoli a difetti zero e per le fonderie che producono getti che non sono facilmente sottoponibili a controlli sia per la struttura stessa del getto sia per la complessità dei controlli che si dovrebbero eseguire che, se non commissionati esplicitamente, porterebbero ad un aumento notevole dei costi del prodotto che raramente il committente è disposto ad accollarsi e la fonderia a sostenere senza espresso ordine. Coordinatori: Ingegner Fabio Zanardi - Dottor Roberto Ariotti – Dottor Andrea Donato Relatori della giornata: Avv. Marianna Brugnoli - Avv. Alberto Grigolo – Avv. Carlo Bauli Agenda: Definizione di vizio e di difetto Distinzione tra: vizio occulto, vizio palese, vizio facilmente riconoscibile Gli obblighi di denunzia da parte del committente ed i loro termini Gli obblighi e le responsabilità del fonditore La garanzia, i suoi effetti ed i termini per l’esercizio del diritto Cosa prevedono le Condizioni Generali di Contratto delle Fonderie Europee e quali altri accordi sono stipulabili x Esame e discussione casi pratici nei vari settori ove opera la fonderia con particolare focus sulla casistica automotive con presentazione di case histories di vizi e difetti sorti nelle varie fasi del processo anche dopo l’approvazione del campione e successiva messa in produzione x x x x x x Sarà un importante momento di confronto al quale è necessaria la Vostra presenza e che siamo certi incontrerà il Vostro interesse. Vi preghiamo di confermare la presenza a: [email protected] oppure via fax allo 02 48401282 entro il 15 Luglio 2012. Le Condizioni Generali di Contratto delle Fonderie Europee (valide ed efficaci solo se siglate da entrambe le parti contraenti) all’articolo 14 punto c) stabiliscono i termini di denunzia in 15 giorni per i vizi palesi e 6 mesi per i vizi occulti. Agli obblighi di denunzia sopra riportati è strettamente connesso il tema della decorrenza della garanzia poiché ove non sia rispettato anche uno solo dei termini, il committente perde la garanzia. Ma anche in questo caso potrebbe sorgere proprio dalla difficoltà nell’individuazione dei problemi la domanda: è sempre applicabile la perdita del diritto alla garanzia una volta decorsi i termini di denunzia? Alla luce di quanto sopra, Assofond ha organizzato un workshop di confronto anche con i legali che si svolgerà il 25 Luglio 2012 alle ore 14.00 presso il Best Western Hotel Brescia Est al fine di avere il più ampio dibattito e poter creare un momenti di confronto dal quale possano emergere spunti e riflessioni. Invitiamo gli associati a prendere contatto con Assofond ([email protected]) per avere maggiori dettagli in merito alla possibilità di partecipare o inerenti agli argomenti trattati. Industria Fusoria 3/2012 FORNI DI COLATA PER GHISA GRIGIA E SFEROIDALE La possibilità di colare in automatico con grande precisione e ripetibilità di dosaggio alla corretta temperatura di colata è ora un risultato alla portata di tutte le fonderie che desiderano migliorare la propria produttività e qualità, con notevoli risparmi di esercizio, migliorando inoltre le condizioni di lavoro del personale addetto. 1. Colata di ghisa sferoidale su impianto a motte 4. Forno di colata automatico (pr 10 t) su impianto a staffe 2. Colata di ghisa grigia su impianto a staffe 5. Forno di colata automatico (pr 4 t) su impinato a motte Via Simone Martini, 11 - 20143 Milano - Italia TEL. +39 02 817575 - FAX. +39 02 8135015 e-mail : [email protected] - http:// www.fomet.com 3. Forno di attesa “duplex 30 t” alimentazione diretta a forno di colata (pr 5 t) su impianto a motte Innovation & Engineering Via Dante 41, 21034-Cocquio Trevisago (Va) Tel. +39 0332 701775 www.magyc.it [email protected] Soluzioni per il controllo di e con l’utilizzo della per individuare la presenza di difettosità come cricche, porosità e inclusioni. t tecnico nic G. Timelli – E. Fiorese o t ec n o ec ic tecnico La presenza del Fe in leghe Al-Si da Fonderia Parte 2 – Tecniche di neutralizzazione tramite alligazione In questo lavoro vengono presentate alcune tecniche metallurgiche per neutralizzare gli effetti deleteri prodotti dal Fe in leghe Al-Si da fonderia. Sono di seguito descritte le tecniche di alligazione con elementi quali Mn, Co, Be, Cr, K e Sr, che facilitano la precipitazione di una fase α poligonale compatta, o a scrittura cinese, con minor effetto infragilente rispetto alla fase β-Al5FeSi con morfologia lamellare. L’incremento del tenore di Si in lega, riducendo l’intervallo liquidus-solidus, interviene sul tempo di accrescimento dei composti intermetallici ricchi in Fe, che risultano quindi meno grossolani e meno deleteri per le proprietà meccaniche. Incremento della concentrazione di Silicio in lega In generale, l’incremento del tenore di Si in lega comporta un aumento della resistenza meccanica (in particolare se combinato con Mg e/o Cu), una maggior resistenza a usura e una riduzione dell’espansione termica |1|. Inoltre, incrementando la concentrazione di Si in lega si verifica un miglioramento della castability, conseguente all’aumento della colabilità del Industria Fusoria 3/2012 materiale e della percentuale di solidificazione isotermica, i.e. della frazione eutettica |2|. La criticità indotta dalla presenza di Fe in leghe Al-Si è strettamente correlata al tenore di Si stesso. La Fig. 1 rappresenta una porzione del diagramma di fase Al-Si-Fe, dove sono evidenziati i percorsi di solidificazione di una generica lega Al-Si-0.8Fe al variare del contenuto di Si (5, 7 e 9%pond); il segmento AB, limite di separazione tra i campi delle fasi Al e β, rappresenta il periodo di formazione delle lamelle β-Al5FeSi proeutettiche più grossolane e quindi più deleterie. Aumentando progressivamente la concentrazione di Silicio si osserva come il tempo disponibile per la crescita della fase β proeutettica si riduce, con il risultato che le dimensioni delle lamelle proeutettiche sono più contenute. In pratica, a parità di concentrazione di Fe, la temperatura, e quindi il tempo, in cui gli intermetallici di fase β si possono formare prima della reazione eutettica (indicata in Fig. 1 con la lettera B), diminuiscono all’aumentare del livello di Si in lega |3,4|. L’incremento del Si non solo “affina” le dimensioni degli intermetallici, ma tende anche a distribuirli più uniformemente nelle regioni interdendritiche e 88 Fig. 1 - Porzione del diagramma di fase AlSi-Fe dove sono indicati i percorsi di solidificazione di una lega Al-Si-0.8Fe contenente rispettivamente 5, 7 e 9%pond di Si. I punti di intersezione con il segmento AB rappresentano l’inizio della precipitazione della fase β proeutettica, precedente alla reazione eutettica (punto B) |3,4|. intergranulari. Questi cambiamenti microstrutturali si traducono in un miglioramento complessivo delle proprietà meccaniche |3|. Con basse concentrazioni di Si tendono invece a crearsi dei veri e propri cluster di intermetallici ricchi in Fe lungo i bordi grano con conseguente infragilimento del materiale. Aggiunta di Manganese e Cromo In questo paragrafo viene descritto il metodo di neutralizzazione del Fe tramite aggiunta di Manganese e/o Cromo. Nel- tecnico le leghe d’alluminio, il Fe e il Mn formano una fase αAl15(Fe,Mn)3Si2 che può avere una forma poliedrica, a “stella” o a “scrittura cinese” (Chinese script) |5| in funzione del rapporto Mn:Fe in lega, della temperatura iniziale del bagno liquido e della velocità di solidificazione. Un esempio di queste possibili morfologie si può vedere in Fig. 2, dove viene rappresentata la microstruttura di una lega AlSi9Cu3 con differenti concentrazioni di Fe e Mn, ma rapporto Mn:Fe costante (~0.5). In generale, incrementando progressivamente la concentrazione di Mn gli intermetallici ricchi in Fe precipitano preferenzialmente come fase α. Per basse concentrazioni di Mn la fase αAl15(Fe,Mn)3Si2 si presenta principalmente con forma Chinese script, cioè ramificata, contorta e compatta, mentre a più elevati livelli di Fe e Mn sono presenti intermetallici con morfologia sia poliedrica che a “stella”. In presenza di elevati rapporti Mn:Fe e basse velocità di raffreddamento, la fase α è primaria, cioè si forma prima della solidificazione del network dendritico α-Al, direttamente nel bagno liquido, generando sludge tendenzialmente poligonale |7,8|. Jorstad |9| e Gobrecht |10| hanno definito, per leghe della serie Al-Si-Cu, un fattore (Sludge Factor) che, considerando la sola composizione chimica della lega, consente di valutare indicativamente l’attitudine della stessa alla formazione di fasi primarie ricche in Fe: Sludge Factor = (1 %pond Fe) + (2 % pond Mn)+ (3 %pond Cr). (1) Bagno di lega AlSi9Cu3(Fe) Particelle di Sludge Fe:Mn:Cr (a) 0.35% Fe, 0.17% Mn (b) 0.79% Fe, 0.4% Mn (c) 1.6% Fe, 0.7% Mn Fig. 2 - Microstruttura di una lega AlSi9Cu3 con SDAS di ~60 μm al variare del tenore di Fe e Mn in lega, ma rapporto Mn:Fe costante (~0.5) |6|. mazione di sludge sono mostrate in Fig. 3 e sono relative agli studi condotti da Jorstad e Gobrecht su leghe Al-Si(Fe). Tale fattore è stato ricavato a partire dalla composizione chimica della lega di partenza e delle particelle stesse di sludge, come si può evincere dalla Tab. 1 relativa a una lega AlSi9Cu3(Fe). L’aggiunta di Mn, pur incrementando la frazione degli intermetallici ricchi in Fe, è comunque una tecnica efficace di neutralizzazione dell’effetto del Fe. Quando la concentrazione di Mn in lega supera l’1%pond, normalmente la fase lamellare β-Al5FeSi viene completamente convertita in α. La specifica ANSI/ASTM |12| suggerisce che, con livelli di Fe superiori a 0.45%, sarebbe opportuno che il contenuto di Mn fosse metà di quello del Fe (Mn:Fe ~0.5). Mascré |13|, studiando alcune leghe della serie AlSi13 al variare del contenuto di Fe e Mn, è giunto a una formulazione ge- Tra gli elementi considerati nell’eq. (1), si osserva come il Cr e il Mn abbiano un effetto significativo maggiore di quello del Fe nella precipitazione di fasi primarie. Generalmente, con un fattore inferiore a 1.8 si eviterebbe la formazione di sludge in leghe mantenute a una temperatura di 650°C, mentre per temperature del bagno inferiori sarebbe richiesto uno Sludge Factor al limite di 1.4. Le correlazioni tra Sludge Factor e temperatura minima di mantenimento del bagno per evitare la for- (b) (a) Fig. 3 - Correlazioni tra Sludge Factor e temperatura di mantenimento del bagno relative agli studi condotti da (a) Jorstad e (b) Gobrecht. I diagrammi indicano le zone di formazione e sedimentazione di sludge |9,10|. Si 9.1 9.0 Fe 1.1 4.5 1.0 Cu 3.2 1.5 Mn 0.4 3.2 2.0 Zn 2.3 1.1 Cr 0.1 1.5 3.6 Tab. 1 - Composizione chimica (%pond) delle particelle di sludge e del bagno di lega AlSi9Cu3(Fe) per l’individuazione dei fattori costituenti l’eq. (1) |11|. 89 Industria Fusoria 3/2012 tecnico nerale di neutralizzazione della fase β-Al5FeSi: %pond Mn = (2 %pond Fe) - 0.5 (2) Le ragioni delle trasformazioni morfologiche della fase βAl5FeSi lamellare nella fase αAl15(Fe,Mn)3Si2 sono da ricercarsi in un cambiamento delle condizioni di stabilità termodinamica delle fasi presenti. Osservando il diagramma di fase parziale del sistema Al-Si-Fe in Fig. 4, si può notare come la presenza di Mn in lega espanda la regione di stabilità occupata dalla fase α-Al15(Fe,Mn)3Si2, permettendo così la cristallizzazione di quest’ultima anche in presenza di alte concentrazioni di Fe. L’aggiunta di Mn in lega, sopprimendo la formazione della fase β e promuovendo la formazione della fase α più compatta, determina una riduzione del contenuto di porosità e una concentrazione delle stesse nella zona centrale del pezzo, ultima regione a solidificare. Questo miglioramento della castability è legato all’interazione esistente tra il Fe, il Mn e lo sviluppo della struttura eutettica Al-Si. L’aggiunta dello 0.5% di Mn in leghe contenti l’1%pond di Fe provoca un incremento dei siti di nucleazione dell’eutettico. In questo modo, possono formarsi molte celle eutettiche Al-Si e di piccole dimensioni |14|. La modalità di nucleazione e accrescimento delle celle eutettiche, insieme alla forma della fase αAl15(Fe,Mn)3Si2 a scrittura cinese, che permette al metallo liquido di fluire più facilmente (a) Fig. 5 - Microstruttura di una lega AlSi7Mg0.3 con SDAS di ~35 μm al variare del tenore di Fe e Cr in lega: (a) 0.2% Fe, 0.002% Cr, (b) 0.2% Fe, 0.2% Cr, (c) 0.5% Fe, 0.002% Cr e (d) 0.5% Fe, 0.2% Cr. Sono indicate le particelle di fase β-Al5FeSi e α-Al13(Fe,Cr)4Si4 |16|. tra le ramificazioni delle particelle stesse, migliora la permeabilità del materiale portando a una generale riduzione delle porosità. In realtà, il livello complessivo di porosità dipende anche dalla velocità di solidificazione: in particolare, il Mn riesce con successo a ridurre i difetti causati dal Fe nel caso di elevate velocità di raffreddamento. Il Cromo è un elemento alligante molto efficace nel modificare la morfologia lamellare della fase β in una fase a scrittura cinese α-Al13(Fe,Cr)4Si4 o a “stella”, ma meno efficace nell’affinarla |15|. In generale, l’aggiunta di Cr non porta a una diminuzione della dimensione media delle fasi ricche in Fe, ma solo a una riduzione della deviazione standard |16|. L’evolu- (b) Fig. 4 - Diagrammi di fase parziali del sistema Al-Fe-Si con differenti livelli di Mn: (a) 0% e (b) 0.3% Mn |5|. Industria Fusoria 3/2012 90 zione microstrutturale di una lega AlSi7Mg0.3 in seguito all’aggiunta progressiva di Fe e Cr è mostrata in Fig. 5. Come evidenziato nell’eq. (1), il Cr contribuisce, inoltre, alla precipitazione di sludge |17| che può deteriorare la fluidità del metallo liquido e la lavorabilità del componente finito. L’efficacia della combinazione Mn-Cr come elementi neutralizzanti l’effetto del Fe sulle proprietà meccaniche è evidenziata in Tab. 2, in riferimento a una lega AlSi7Mg0.3-T6 |18|. L’aggiunta dello 0.20% di Mn comporta un miglioramento delle proprietà meccaniche generali rispetto alla lega contenente lo 0.20% di Fe. L’aggiunta contemporanea di Mn e Cr determina, però, un miglioramento anche rispetto alla lega di partenza. Questo fenomeno è da ricondurre alla ridotta presenza della fase β e all’interazione tra dislocazioni e precipitati di tipo α, tale da produrre un incremento delle proprietà del materiale |18|. Per migliorare le proprietà delle leghe Al-Si da fonderia, quali la resistenza meccanica, la durezza, la resistenza a corrosione e la lavorabilità alle macchine utensili, viene tendenzialmente aggiunto tecnico Lega AlSi7Mg0.3 AlSi7Mg0.3-0.20Fe AlSi7Mg0.3-0.20Fe-0.20Mn AlSi7Mg0.3-0.20Fe-0.13Mn-0.13Cr Rp0.2% (MPa) Rm (MPa) At (%) Durezza (HRB) 172 193 198 180 269 260 280 280 10.2 3.5 7.5 11.8 81 84 81 78 Tab. 2 - Proprietà meccaniche di una lega AlSi7Mg0.3-T6 al variare del tenore di Fe, Mn e Cr |18|. Lunghezza media delle lamelle di fase β−Al5FeSi (μm) R=10°C/s R=20°C/s 40 ± 3 25 ± 2 28 ± 3 18 ± 2 150 ± 6 60 ± 3 85 ± 4 45 ± 3 Lega AlSi6Cu3(Fe)-Mg0.3-Mn0.7 AlSi6Cu3(Fe)-Mg0.003-Mn0.7 AlSi6Cu3(Fe)-Mg0.3-Mn0.35 AlSi6Cu3(Fe)-Mg0.003-Mn0.35 Tab. 3 - Lunghezza media delle lamelle di fase β in una lega AlSi6Cu3(Fe) al variare del tenore di Mg e Mn, e della velocità di raffreddamento R |20|. in lega un quantitativo di Magnesio che può variare tra lo 0.2 e lo 0.6%pond. La presenza di Mg contrasta, però, l’efficacia del Mn nello stabilizzare la fase αAl15(Fe,Mn)3Si2 |19,20|. Quando il livello di Mg in lega viene innalzato, le particelle αAl15(Fe,Mn)3Si2 vengono progressivamente sostituite dalle lamelle β-Al5FeSi, che si presentano con dimensioni elevate, come si può vedere in Tab. 3. È probabile, quindi, che il Mg ampli il campo di stabilità della fase βAl5FeSi nel diagramma di fase AlSi-Cu-Fe-Mn a scapito della fase α-Al15(Fe,Mn)3Si2. Aggiunta di Stronzio Piccole aggiunte di Sr risultano molto efficaci nel ridurre gli effetti deleteri della fase β-Al5FeSi, trasformandone la morfologia da lamellare a compatta, riducendone le dimensioni e la frazione volumetrica e contrastando l’effetto negativo del Mg sul Mn |21|. I risultati degli studi condotti da Khalifa et al. |22| hanno dimostrato che già l’aggiunta di 250 ppm di Sr in leghe AlSi7Cu3 e AlSi6Cu3, contenenti un tenore di Fe nell’intervallo 0.8-1.0%, è efficace nello stabilizzare una fase più compatta della fase β-Al5FeSi. Già lo 0.015% di Sr sembra essere sufficiente a neutralizzare lo 0.5% di Fe, cioè una quantità di Sr piuttosto contenuta se comparata con quella di Mn e/o Cr tradizionalmente impiegata (> 0.1%pond). La Fig. 6 illustra la differenza nelle dimensioni e nella morfologia degli intermetallici ricchi in Fe in una lega AlSi5Cu3(Fe) eventualmente trattata con Mn o Sr. I motivi dell’effetto dello Sr sulle trasformazioni indotte nelle lamelle di fase β-Al5FeSi non sono ancora ben chiari anche se, per spiegare tali fenomeni, sono stati proposti diversi meccanismi, tra cui la frammentazione, la dissoluzione e la decomposizione delle lamelle stesse. Si ritiene che il meccanismo di decomposizione della fase β in leghe a elevati livelli di Sr avvenga tramite la reazione |24|: Lo Sr inoltre, abbassando la temperatura di reazione dell’eutettico Al-Si, diminuisce leggermente la temperatura di precipitazione della fase β. È possibile, quindi, che lo Sr interferisca con la tensione superficiale del metallo liquido, diminuendo la nucleazione e l’accrescimento della fase β |24|. Particelle SrO e Al2Si2Sr sono spesso state individuate in prossimità delle lamelle di fase β e questo fa pensare che ne favoriscano la nucleazione e ne riducano l’accrescimento. Inoltre, le particelle SrO giocano un ruolo importante nella formazione di porosità ed è probabilmente per questo che nelle leghe Al-Si modificate con lo Sr si nota una porosità fine e largamente distribuita |22|. Da un punto di vista delle proprietà meccaniche, lo Sr sembra ¡ (3) Fig. 6 - Evoluzione degli intermetallici ricchi in Fe dopo alligazione con Mn o Sr: (a) AlSi5Cu3Fe1, (b) AlSi5Cu3Fe1 + 0.6% Mn, (c) AlSi5Cu3Fe1 + 0.03% Sr |23|. 91 Industria Fusoria 3/2012 tecnico (a) (b) (c) Fig. 7 - (a) Tensione di snervamento, (b) carico e (c) allungamento a rottura di una lega AlSi5Cu3(Fe) in funzione del tenore di Mn e Sr |23|. essere più efficace del Mn nel contrastare gli effetti deleteri prodotti dalla struttura lamellare β. Come si può notare in Fig. 7, l’aggiunta di 300 ppm di Sr in una lega AlSi5Cu3(Fe) migliora non solo le proprietà plastiche del materiale, tensione e allungamento a rottura, ma anche il carico di snervamento aumenta in modo significativo rispetto al materiale di partenza o alligato con Mn. Questo aspetto, utilizzando un approccio probabilistico di Weibull, si traduce in una diminuzione della probabilità di rottura del materiale, in un incremento cioè della “durata di vita”, con un conseguente aumento dell’affidabilità del materiale |23|. Aggiunta in tracce di Cobalto, Berillio e Potassio L’aggiunta di elementi in tracce quali Co, Be e K, singolarmente o combinati, altera la formazione e la morfologia della fase βAl5FeSi. Il Co promuove la formazione di una fase Al14(Fe,Si)Co2 con morfologia Chinese Script, individuabile nelle regioni interdendri- Fe (%pond) 0.2 1.0 (0.8-1.3) (0.8-1.3) (0.8-1.3) (0.8-1.3) tiche, e il cui grado di affinazione dipende molto dal tenore di Fe e Co in lega e dalle condizioni di raffreddamento |15|. Il Be, se presente in concentrazioni inferiori allo 0.2%pond, innesca la precipitazione di una fase Al8Fe2BeSi anch’essa con morfologia Chinese script. Con livelli di Be superiori allo 0.2%, le fasi ricche in Fe assumono, invece, una forma poligonale o esagonale |15|. A causa dell’elevato costo e tossicità, tuttavia, i livelli di Be in lega sono molto contenuti per cui, a detta di molti, sarà un alligante accettabile ancora per poco tempo |11|. La Tab. 4 illustra gli effetti dell’aggiunta di Be, eventualmente combinato con Cr e/o Mn, sulle proprietà meccaniche di una lega AlSi7Mg0.3-T6, dove si evince l’efficacia di tale elemento nel neutralizzare gli effetti deleteri del Fe sulle proprietà meccaniche. Al limite, il carico e l’allungamento a rottura nelle leghe trattate con solo Be sono simili alla lega con basso tenore di Fe (0.2%pond). L’aggiunta di Cr e/o Mn con il Be crea un effetto sinergico nella trasformazione della fase β determinando un miglioramento complessivo delle proprietà meccaniche. Elementi in tracce – – Be Be + Cr Be + Mn Be + Cr + Mn Rp 0.2% (MPa) 220 185 205 219 225 218 L’efficacia dell’aggiunta di K sotto forma di sali (60% KCl - 40% KF) nel trasformare le lamelle di fase β in fase α’-Al8Fe2Si con struttura sferoidale o a scrittura cinese è stata confermata in leghe AlSi7Cu3.5(Fe) solidificate con velocità superiori a 4.2°C/s (Fig. 8) |25|. Con velocità di raffreddamento inferiori (~1.2°C/s), l’aggiunta di K produce solo un’affinazione delle lamelle β. Inoltre, il K modifica il silicio eutettico da lamellare e grossolano, struttura tipicamente non modificata, a fine e fibroso. L’aggiunta di K deve essere però attentamente controllata al fine di evitare la degenerazione della modifica del silicio eutettico (ipermodifica) in una struttura nuovamente grossolana e lamellare, ed evitare la formazione di ossido. Secondo quanto è emerso dai lavori Ashtari et al. |25|, l’aggiunta ottimale di K sotto forma di sali deve essere circa del 2%pond. Considerazioni conclusive In questo lavoro sono state presentate le tecniche di neutralizzazione del Fe in leghe Al- Rm (MPa) 270 210 260 268 270 270 Tab. 4 - Proprietà meccaniche di una lega AlSi7Mg0.3 allo stato T6 al variare degli elementi in tracce presenti |15|. Industria Fusoria 3/2012 92 At (%) 4.0 2.0 3.5 2.5 3.0 2.5 tecnico Fig. 8 - Effetto dell’aggiunta di K, sotto forma di sali 60% KCl - 40% KF (K salts), sulla percentuale volumetrica di lamelle βAl5FeSi in una lega AlSi7Cu3.5(Fe) solidificata a 4.2°C/s |25|. Si da fonderia tramite alligazione. Il Fe, sempre presente come impurezza nelle leghe commerciali d’alluminio, è difficilmente rimovibile dal bagno liquido e apparentemente la diluizione sembra essere l’unico metodo |1| pratico per ridurne il contenuto. L’incremento del tenore di Silicio, ove possibile, riduce il tempo di accrescimento dei composti lamellari intermetallici β-Al5FeSi, con il risultato che quest’ultimi appaiono meno grossolani e quindi meno deleteri. L’incremento del Si non solo “affina” le dimensioni degli intermetallici, ma tende anche a distribuirli più uniformemente nelle regioni interdendritiche e intergranulari. Le tradizionali tecniche di alligazione con Mn e/o Cr facilitano la precipitazione di una fase α poligonale compatta, o a scrittura cinese, con minor effetto infragilente rispetto alla fase β. Tali elementi, però, se non opportunamen- J.E. Gruzleski, B.M. Closset, The treatment of liquid Aluminum-Silicon alloys, American Foundrymen’s society Inc., IL (1990) |2| G. Timelli, F. Bonollo, Int J Cast Met Res 20 (2007) 304-311 |3| C.H. Cáceres, J.A. Taylor, Metall Mater Trans B 37 (2006) 897-903 |4| J.A. Taylor, Proc. 35th Int. Australian Foundry Institute National Conference, Adelaide, 31 October-3 November 2004, 148-157 |5| L. Backerud, G. Chai, J. Tamminen. Solidification Characteristics of Aluminum Alloys-vol.II: Foundry Alloys. American Foundrymen’s Society Inc., IL (1990) |6| S. Seifeddine, I.L. Svensson, Proc. 4th Int. Conference High Tech Die Casting, Montichiari, 09-10 April 2008 |7| H.Y. Kim, T.Y. Park, S.W. Han, H.M. Lee, J Cryst Growth 291 (2006) 207-211 |8| M. Makhlouf, D. Apelian. Casting characteristics of aluminum die casting alloys, Report performed under DOE contract number DEFC07-99ID13716, (2002), 1-46 |9| J.L. Jorstad, Die Cast. Eng. 11/12 (1986) 30-36 |10| J. Gobrecht, Giesserei 61 (1975) 263-265 |11| J. Jorstad. Al alloys systems and classification, 12th International Summer School “Light alloys castings: from innovative design to advanced applications”, Vicenza, Italy, 25-29 July 2011 |12| ASM Handbook: Properties of Cast Aluminum Alloys, vol. 2, ASM International, Materials Park, OH, 1991, p.152 te bilanciati, possono indurre la precipitazione di sludge, con conseguente deterioramento della fluidità del metallo liquido e della lavorabilità del componente finito. Infine, la trasformazione morfologica della fase β lamellare in una meno deleteria è indotta anche dalla presenza di elementi quali Sr, Co, Be e K, con il risultato che il materiale impiegato presenta una minor probabilità di rottura, vale a dire una maggior affidabilità. G. Timelli, E. Fiorese Università di Padova, Dipartimento di Tecnica e Gestione dei Sistemi Industriali – DTG - Vicenza |13| C. Mascré, Fonderie, 108 (1955) 4330-4334 |14| C.M. Dinnis, J.A. Taylor, A.K. Dahle, Metall Mater Trans A 37 (2006) 3283-3291 |15| S. Murali, K.S. Raman, K.S.S. Murthy, Mater Charact 33 (1994) 99-112 |16| G. Gustafsson, T. Thorvaldsson, G.L. Dunlop, Metall Trans A 17 (1986) 45-52 |17| G. Timelli, F. Bonollo, Mater Sci Eng A 528 (2010) 273-282 |18| H.Y. Kim, S.W. Han, H.M. Lee, Mat Letters 60 (2006) 1880-1883 |19| W. Khalifa, A.M. Samuel, F.H. Samuel, H.W. Doty, S. Valtierra, Int J Cast Met Res 19 (2006) 156-166 |20| L.A. Narayanan. Crystallization and Dissolution of Iron Intermetallics in Al–Si Alloys, Ph.D. thesis, McGill University, Montreal, Canada, 1994 |21| B. Suárez-Peña, J. Asensio-Lozano, Scripta Mater 54 (2006) 1543-1548 |22| W. Khalifa, A.M. Samuel, F.H. Samuel, H.W. Doty, S.Valtierra, Int J Cast Met Res 19 (2006) 156-166 |23| H. Zahedi, M. Emamy, A. Razaghian, M. Mahta, J. Campbell, M. Tiryakio lu, Metall Mater Trans A 38 (2007) 659-670 |24| L. Lu, A.K. Dahle, Metall Mater Trans A 36 (2005) 819-835 |25| P. Ashtari, H. Tezuka, T. Sato, Scripta Mater 53 (2005) 937-942 93 Industria Fusoria 3/2012 Elkem Solutions through Partnership – Worldwide Per l’ Italia EHS, Environment, Health, Safety. Ambiente, Salute, Sicurezza: sono i valori che Elkem associa indissolubilmente a QUALITÀ, COMPETENZA, ASSISTENZA, RICERCA & SVILUPPO per offrire ai suoi clienti le migliori prospettive future e sostenibili. 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Industria Fusoria 3/2012 98 tecnico 99 Industria Fusoria 3/2012 tecnico Industria Fusoria 3/2012 100 tecnico 101 Industria Fusoria 3/2012 tecnico Industria Fusoria 3/2012 102 tecnico 103 Industria Fusoria 3/2012 tecnico Industria Fusoria 3/2012 104 tecnico 105 Industria Fusoria 3/2012 tecnico Industria Fusoria 3/2012 106 tecnico CONTINUA 107 Industria Fusoria 3/2012 Misure di Distanza - Livello - Temperatura con Laser e Flussometri di ultima generazione LED ROSSI PER FLOW RANGE LED LAMPEGGIANTE DEL SET POINT REGOLAZIONE F.S.: 0,2 ÷ 3 m/s LED VERDE DELLO STATO DI USCITA REGOLAZIONE SET POINT 15% + 90% F.S. 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Copertina III Cavenaghi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-3 Commerciale Fond . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45 D Dega e Grazioli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo I/I2 MaGyc . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87 Maus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo IV/11 Mazzon F.lli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 111 Montalbetti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 O Omar . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48 P Primafond . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97 Protec-Fond. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Copertina II R E RC Informatica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81 Eca Consult . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 EKW Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31 Elkem . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94 Engin Soft . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 110 Euromac . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109 S F Fae . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108 Fiudi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 Fomet . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86 Fondac . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Copertina IV Fontanot . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96 Foseco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53 G Galvanica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo V/11 Gerli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76-77 Gerli Metalli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39 S.A. & S. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49 Safond . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Copertina I Satef . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69 Savelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27 Sibelco Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95 Sidermetal . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83 Siderweb . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo IV/I1 Simi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo III/I1 Sofram . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/I1 Sogemi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 Speroni Remo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16-17 T Techmek . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo V/I1 Tesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 Tiesse Robot. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52 TTE Robot . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/I1 U I Ubi Imf . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65 Imic . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60 Impianti Morando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo 1/12 Italiana Coke . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 Industria Fusoria 3/2012 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 W Weiland Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/I1 Wire . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo 11/I2 112 Manutenzione. Quanto mi cosƟ? La soluzione completa per la manutenzione del tuo veicolo. Una formula innovaƟva che Ɵ dà la tranquillità di non avere cosƟ imprevisƟ e di viaggiare con un’auto o un veicolo commerciale sempre in perfeƩe condizioni di eĸcienza e sicurezza, perché tuƫ gli intervenƟ di manutenzione sono compresi (tagliandi*- intervenƟ di manutenzione ordinaria causaƟ da usura* intervenƟ per guasƟ causaƟ da usura* - intervenƟ per difeƩosità anche a garanzia della casa scaduta). La formula CarFull Service prevede un contraƩo di durata e percorrenza desiderata, aƫvabile al momento dell’acquisto del veicolo o anche successivamente. Inoltre CarFull Service oīre una soluzione studiata appositamente per le aziende che, oltre alla manutenzione, comprende la gesƟone dei sinistri, dei rapporƟ con carrozzerie e compagnie di assicurazioni, le tasse automobilisƟche e le auto sosƟtuƟve. CarFull Service è una società del Gruppo CaƩolica Assicurazioni. Via Inverigo, 4 • 20151 Milano • Tel. +39 02 30 095 111 • Fax +39 02 30 095 175 [email protected] • www.carfullservice.it *IntervenƟ che non sono mai coperƟ dalla garanzia del costruƩore. Con Carfull Service lo sai sempre.