EXPORT PMI AL 30%. SI PUÒ FARE DI PIÙ!
Accordo A.L.C.E.-CNA:
obiettivo aumentare la quota export dei “piccoli”
Genova, 15 giugno 2014
In Italia non ci sono analisi specifiche sull’incidenza delle piccole imprese che esportano. La
Fondazione R.E TE. Imprese Italia, confermando precedenti studi, aveva calcolato il contributo delle
Micro, Piccole e Medie Imprese pari al 30% della quota italiana di vendite all’estero.
Secondo questi studi, l’export italiano si muove grazie a questi medi, piccoli e micro-imprenditori, che
assieme permettono la tenuta (e spesso aumentano) le vendite all’estero.
I dati (Unioncamere, Banca d’Italia), nel 2013 descrivono l’export della Liguria in affanno: siamo a
-6,2% con un -5,3% dei prodotti manifatturieri, Genova segna -15,2%. Dopo l’Algeria, la Germania e la
Francia sono i principali mercati di destinazione. L’agroalimentare dell’imperiese segna invece un
+16,1% verso la Francia, bene anche la Spezia aumento dell’agroalimentare e vendita di navi e armi
con exploit negli Emirati Arabi. Bene Savona, agroalimentare e prodotti chimici, con un forte aumento
verso la Spagna che ha compensato il calo di vendite verso Francia e Germania. Nel biennio 2011-2012
nonostante la ripresa a livello nazionale, il PIL della Liguria è sceso dell’1,2% a fronte di un calo
dell’1% a livello nazionale del 0,9% per il Nord Ovest, confermando che la Liguria soffre oggi in
maniera maggiore di altre regioni italiane.
16 Giugno 2014 Accordo A.L.C.E. - CNA
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“C’è un tessuto economico di piccole imprese su cui puntare per l’export – dichiara Marco Merli
Presidente CNA Liguria - proprio nel settore agroalimentare e in quello dell’innovazione dove
oltre 600 imprese hanno investito negli ultimi 4 anni, grazie ai bandi POR finanziati dall’Europa,
più di cento milioni di euro pari a quasi un punto di aumento percentuale del PIL della Regione
Liguria.”
I fondi regionali per l’internazionalizzazione si sono più che dimezzati negli ultimi anni; Il comparto
artigiano - che conta in Liguria oltre 40mila imprese - ha una dotazione di circa 100mila euro l’anno
per portare le aziende all’estero, una cifra veramente irrisoria. Se si vuole realizzare una strategia
regionale orientata all’export è necessario rivalutare il ruolo delle Associazioni, le uniche ad aver dato
prova di riuscire a portare anche le micro aziende all’estero. Una piccola impresa ha bisogno di
informazioni, facilitatori per la lingua, contatti organizzati, individuazioni di agenti importatori,
cataloghi in lingua. La CNA da sola negli ultimi ha coinvolto in azioni verso l’export oltre 500 imprese.
E gli ordini sono arrivati, dimostrando che esiste un mercato estero per le piccole imprese.
Conclude Merli: “È fondamentale l’azione del pubblico per stimolare l’internazionalizzazione. La
partita va giocata assieme, CNA chiede una politica coordinata tra gli Enti e società pubbliche per
l’export attualmente sparpagliate nelle province. Questa sistema non funziona e comporta anche
maggiori costi di gestione, diminuendo risorse già scarse. Le imprese devono unirsi per vincere
questa sfida e smettere di pensare che da soli si possa fare tutto, non basta la qualità
(fortunatamente ne abbiamo tanta come l’innovazione, la creatività e la passione).
I mercati esteri sono la salvezza per aumentare il fatturato e mantenere l’occupazione. Per questo
CNA Liguria chiede che la Regione inserisca come asse prioritario delle linee di sviluppo per
l’economia ligure l’export dei “piccoli” dando risorse all’Assessorato allo Sviluppo economico,
dove l’Assessore Guccinelli dimostra da anni di credere in questo progetto di relazione tra le
Associazioni di categoria e gli Enti preposti all’export per stimolare le imprese ad affrontare nuovi
mercati”.
L’accordo con A.L.C.E. (Associazione Ligure Commercio Estero) è importante perché apre l’accesso
per le piccole imprese a servizi avanzati per internazionalizzazione a 360 gradi, come ad esempio
l’assistenza nella presentazione dei progetti per l’ottenimento delle risorse finanziarie, oppure
soluzioni per la ricerca di nuovi clienti e la valutazione del rischio commerciale. Quest’accordo porta
inoltre le piccole imprese vicino a grandi aziende che esportano al 70-80%, quindi non solo un rapporto
di servizio ma anche di alleanze tra imprese di diverse dimensioni creando nuove opportunità culturali
e di lavoro.
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“Il recente accordo fra A.L.C.E. e CNA Liguria - ha dichiarato Riccardo Braggio, Presidente di
A.L.C.E. Associazione Ligure Commercio Estero - sancisce un nuovo modo di lavorare delle
Associazioni di Categoria che hanno colto le sfide di un mondo che cambia rapidamente. ALCE
rappresenta imprenditori che operano in tutti i settori dell’internazionalizzazione ed ha profonde
competenze in tutti gli aspetti del commercio estero. CNA Liguria raccoglie competenze
importanti nella produzione di beni e servizi che hanno applicazione a livello locale o nazionale.
L’accordo prevede una collaborazione in cui ALCE mette a disposizione le sue competenze per
fornire un supporto concreto al mondo imprenditoriale nei processi di internazionalizzazione
andando ad integrare l’opera delle Istituzioni. Il futuro della nostra economia dipende in gran
parte dalla capacità di confrontarsi e di rendere globale questo processo che è essenzialmente uno
stimolo a migliorare se stessi, ad inseguire l’efficienza e l’organizzazione, a scegliere la strada più
difficile: quella di confrontarsi e di mettersi continuamente in discussione.
Auspichiamo che questo esempio spinga anche altre Associazioni a fare sistema, tutti uniti per
fronteggiare la crisi senza indecisioni. Questo tema sarà il nucleo centrale della Relazione del
Consiglio all’Assemblea annuale ALCE che si terrà all’Archivio di Stato, martedì prossimo 17
giugno 2014”.
“L’accordo dimostra – ha concluso Merli - che tra piccoli e grandi possono nascere alleanze che
superano le divisioni e puntano a sviluppare il sistema Paese e riportare l’associazionismo
economico, le imprese e l’economia reale al centro. Ora la Regione faccia la sua parte destinando
risorse all’internazionalizzazione e inserendo nella politica economica di questa regione
l’aumento delle vendite all’estero”.
L’accordo prevede l’accesso ai seguenti servizi di internazionalizzazione:
Assistenza nella strategia di sviluppo imprenditoriale, compresa l’analisi dello scenario industriale
e commerciale.
Assistenza nella presentazione di progetti di sviluppo per l’ottenimento di adeguate risorse
finanziarie.
Assistenza nelle tecniche di autovalutazione del rating di credito, con specifico riferimento ad
eventuali progetti all’attenzione degli investitori Private Equity.
Assistenza nella fase di implementazione e realizzazione del progetto.
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Assistenza nell’analisi di feedback e di risultato.
Servizi di traduzione e interpretariato in tutte le lingue.
Business report su oltre 200 milioni di aziende in oltre 230 paesi.
Soluzioni evolute per la ricerca di nuovi clienti, valutazione del rischio commerciale e del rischio
nazione.
Sales lead per identificare nuovi clienti o fornitori all’estero in base a parametri di ricerca quali il
settore merceologico, la nazione, le dimensioni dell’azienda e l’appartenenza ad un gruppo.
Servizi di consulenza contrattuale e doganale.
Analisi aziendale finalizzata all’export e all’import.
Consulenza per licenze brevettuali.
Consulenza bancaria per nazione mediante il portale www.bankport.it, dedicato ai servizi bancari
internazionali. I contenuti del sito sono gratuiti e consentono agli utenti che operano nel commercio
internazionale di reperire tutte le informazioni sugli istituti di credito presenti nei vari paesi, gli
indirizzi, i contatti e i servizi offerti.
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