Dighe foranee per i porti di Castellamare di Stabia, Augusta e Pozzallo
Consulenza in corso d’opera
Fondedile 1985, Consortile Dipoa 1986, Graci-Mec 1984
Numerose consulenze sono
state fornite in corso d’opera
per modifiche o rafforzamenti
di opere di difesa a gettata o a
parete verticale.
Nel porto di Castellamare di
Stabia sono state studiate le
condizioni di stabilità del
prolungamento dell’opera di
difesa, realizzato con elementi
circolari affiancati, costituiti da
blocchi di forma speciale. I
calcoli istituiti e le prove su
modello fisico hanno mostrato
la necessità di abbandonare
l’opera del tipo a parete
verticale, a causa delle
sollecitazioni
eccessive
trasmesse dal moto ondoso, a
favore di una soluzione del tipo
composto, con semicorpo a
gettata disposto anteriormente
all’opera verticale. Per la
mantellata sono stati prescelti
tetrapodi di peso unitario 12 t,
disposti secondo una pendenza
di 1/2.
Nella rada di Augusta le opere
di difesa foranee, protette con
massi prismatici di peso
unitario 40 t, presentavano
vistosi
fenomeni
di
degradazione, nonostante che
la sezione fosse stata indagata,
all’epoca della costruzione, con
prove su modello. Il problema
è stato rivisto alla luce delle più
recenti vedute in tema di opere a gettata, riscontrando la
presenza di fenomeni di
concentrazione del moto
ondoso e considerando
l’irregolarità
delle
caratteristiche dello stesso. t
stata prescelta una soluzione
che, mantenendo il tipo di
massi esistenti e la pendenza
dalla mantellata (1/2) limita i
valori dell’altezza d’onda
massima per l’aggiunta di
un’ampia
berma
di
prefrangimento al piede.
L’opera di difesa del nuovo
porto industriale di Pozzallo,
(Ragusa) era protetta, secondo
il progetto a base d’asta, con
tetrapodi da 19 t disposti
secondo una pendenza di 2/3.
Prima
dell’inizio
dell’esecuzione,
in
considerazione delle mediocri
caratteristiche dei terreni di
fondazione che potevano
ingenerare
assestamenti
considerevoli della mantellata,
con rotture dei tetrapodi e
perdita dell’originario piano di
posa, si è proposta una variante
con cubi del tipo Antifer di
identico peso, caratterizzati da
maggiore robustezza e da una
più agevole posa in opera. La
soluzione,
provata
con
esperienze in canaletta ed in
vasca, ha fornito risultati
soddisfacenti.
E’
stato
necessario innalzare la quota di
sommità della mantellata per
tenere conto della minore
scabrezza degli elementi tipo
Antifer e quindi per ottenere le
stesse percentuali di sormonto
dei
massi
previsti
originariamente.
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Dighe foranee per i porti di Castellamare di Stabia