Attualità WWF n. 3, agosto 2009 Lo squalo balena ha bisogno di alleati potenti Aiutaci a fermare l’orribile ed insensata carneficina in atto negli oceani. Il 40% di tutti gli animali marini catturati è vittima della pesca accidentale Ogni anno 38,5 milioni di tonnellate di animali marini finiscono, come cattura accidentale, nelle reti dell'industria ittica. Solo alcuni di questi animali vengono riutilizzati, mentre tutti gli altri vengono rigettati in mare morti o gravemente feriti. Una pratica inaccettabile che conduce molte specie sul baratro dell'estinzione. Uno spreco insensato di risorse naturali Oggigiorno viene pescato il quadruplo del pesce che veniva catturato 50 anni fa. Solitamente i grandi pescherecci si specializzano nella lavorazione di poche specie ittiche. Nelle loro reti, tuttavia, rimangono impigliati anche numerosi avannotti, mammiferi marini, tartarughe, uccelli e altri animali. Molti di essi, vengono rigettati in mare morti o feriti. Uno spreco inaudito di risorse naturali. Tutto ciò, oltre a mettere in pericolo i pesci, minaccia le basi stesse dell’industria ittica e distrugge il mare, un habitat tra i più sensibili e delicati. Cosa s’intende con pesca accidentale? Con il termine di pesca accidentale si fa riferimento a quei pesci e a quegli animali marini che non dovrebbero essere assolutamente oggetto di pesca, ma che purtuttavia rimangono impigliati, in grandi quantità, nelle reti dei pescherecci. • Pesci che non appartengono alle specie desiderate • Avannotti o esemplari di taglia troppo piccola della specie desiderata • Altri animali come, ad esempio, tartarughe, uccelli e mammiferi marini La pesca accidentale è soprattutto il frutto di metodi di cattura scarsamente selettivi e di normative totalmente insensate in materia di pesca. Lo squalo balena, la tartaruga marina e il dugongo lottano per la sopravvivenza Oltre alle grandi flotte di pescherecci, anche i pescatori locali contribuiscono alla pesca eccessiva. Tutto ciò è particolarmente evidente lungo le coste dell’Africa orientale e soprattutto in Tanzania. In queste regioni vivono animali molto rari come lo squalo balena, diverse specie di tartarughe marine e il dugongo. Le tartarughe, inoltre, sono minacciate anche sulla terraferma: il «furto» delle loro uova mette a rischio la sopravvivenza della specie. A causa della mancanza di prescrizioni di tutela e del ricorso a metodi di cattura distruttivi (pesca con la dinamite e reti a maglie strette), le chance di sopravvivenza di questi e di altri animali marini sono minime. Fatali sono soprattutto le conseguenze della pesca incontrollata: essa da una parte causa la morte insensata di numerose creature inermi, dall'altra minaccia l’esistenza di molte specie e delle popolazioni costiere che si guadagnano da vivere con la pesca. Il WWF e la sua fondamentale opera di sensibilizzazione Più del 70% della superficie terrestre è ricoperto d’acqua. La maggior parte di quest’ultima è acqua salata. L’habitat marino e le sue risorse non devono andare distrutti. Il WWF si impegna perciò in favore della loro tutela con una serie di programmi avviati in 40 paesi. Tracciare nuove vie Nella regione di Rufiji-Mafia-Kilwa, una zona costiera della Tanzania (Africa orientale), il WWF ha rafforzato le proprie attività di sensibilizzazione in materia di pesca sostenibile. Proprio qui, infatti, vivono specie animali rare e minacciate come lo squalo balena, diverse specie di tartarughe marine, il dugongo e altri animali. Per tal motivo è importante sensibilizzare la popolazione locale su metodi di cattura rispettosi e sostenibili, i quali possono garantire – a lungo termine – la sua fonte di alimentazione principale e, nel contempo, proteggere gli animali marini minacciati di estinzione. DAR ES SALAAM TANZANIA Isola di Mafia Rufiji KILINDONI UTETE TANZANIA Kilwa Kivinje Coinvolgere le popolazioni locali Nell’ambito di manifestazioni organizzate periodicamente dal WWF, ai pescatori locali vengono presentati e illustrati i vantaggi offerti dai metodi di cattura sostenibili. La popolazione viene altresì informata sui divieti riguardanti la pesca con la dinamite. Il WWF, inoltre, sostiene dei controllori locali che pattugliano le spiagge per impedire il furto di uova di tartaruga e per garantire la sopravvivenza sia sulla terraferma che in acqua delle specie di tartarughe marine più minacciate. Il WWF, infine, opera al fianco delle autorità distrettuali affinché vengano rispettate le leggi in vigore e affinché possano nascere nuove aree protette e un turismo «soft» in grado di offrire nuove fonti di guadagno alle popolazioni locali. Metodi di cattura rispettosi per una pesca sostenibile Grazie a provvedimenti semplici ed efficaci è possibile ridurre la pesca accidentale e con essa il massiccio saccheggio dei mari. Tra di essi troviamo ad esempio l’impiego di reti a maglie più larghe, da cui i pesci più piccoli possono fuggire, «sportelli» di fuga per le tartarughe o ancora ami rotondi, e non più a uncino, difficili da ingoiare. Il WWF s’impegna, insieme ad aziende ittiche, università e governi, in favore dello sviluppo e della diffusione di tali tecniche. La tua offerta aiuta il WWF a combattere la pesca accidentale e la pesca eccessiva in tutto il mondo. Incontri straordinari: i giganti gentili del mare Ogni offerta contribuisce a tutelare il prezioso mondo marino Attualmente molti pesci e altri animali marini sono a tal punto minacciati da richiedere l’adozione di provvedimenti immediati. Sino a quando un numero tanto elevato di esseri viventi sarà vittima della pesca accidentale, la situazione Gli squali balena sono tra gli animali marini maggiormente minacciati di estinzione. Questi pesci, infatti, finiscono sempre più spesso in padella, soprattutto nei paesi asiatici. • Gli squali balena sono diffusi nelle calde acque tropicali dell’intero pianeta. Il numero di esemplari di questi pesci, tuttavia, è in costante diminuzione. • Con una lunghezza di circa 12 metri e un peso di 12 tonnellate, gli squali balena sono i pesci più grandi del mondo. rimarrà grave. Ogni offerta ci aiuta nella nostra opera di sensibilizzazione rivolta all’industria ittica mondiale affinché quest’ultima adotti metodi di cattura mirati e sostenibili così da proteggere dall’estinzione le specie più a rischio. Ecco quel che si può fare con il tuo contributo Con Fr. 20.– è possibile applicare delle targhette di identificazione a 2 squali balena. Con Fr. 50.– un pescatore può tenere lontani i ladri da 5 nidi di tartarughe. Con Fr. 200.– è possibile rifornire di benzina, per un giorno, un’imbarcazione da pattugliamento che verifichi il rispetto delle regole contro la pesca • Gli squali balena sono assolutamente innocui per l’uomo. Essi si nutrono esclusivamente di plancton e piccoli pesci che catturano aspirandoli con la bocca. con la dinamite. Con Fr. 500.– si finanzia un evento volto alla sensibilizzazione di 40–60 allievi delle elementari sulla tutela degli squali balena, delle tartarughe e dei dugonghi. Trovi maggiori informazioni al sito www.wwf.ch Diffusione dello squalo balena nel mondo. Il WWF ti ringrazia per il tuo aiuto! • Gli squali balena possono raggiungere i 70 anni d’età. Essi diventano sessualmente maturi quando la loro lunghezza è pari a circa 400 cm. Alla nascita questi pesci sono lunghi dai 40 ai 50 cm. • Con il suo programma di tutela dei mari, il WWF intende migliorare le chance di sopravvivenza degli squali balena e di altri animali marini gravemente minacciati. WWF Svizzera Piazza Indipendenza 6 Casella postale 6501 Bellinzona [email protected] www.wwf.ch Offerte: CP 80-470-3 Il nostro grazie vuol essere più di un semplice ringraziamento. Desideriamo utilizzare la tua offerta in favore della tutela dei mari. Per contenere le spese amministrative il WWF esprime il proprio ringraziamento solo nel caso di offerte pari o superiori a Fr. 1000.– o su specifica richiesta. Se i fondi complessivi a disposizione del WWF Svizzera per il progetto di tutela dei mari dovessero superare il limite del necessario, il WWF si riserva la possibilità di impiegare la tua offerta anche per altri urgenti progetti di protezione della natura e dell’ambiente. Confidiamo nella tua comprensione. Grazie mille. Impressum: Attualità WWF n. 3, agosto 2009. Pubblicato 5 volte l’anno • Edizione e redazione: WWF Svizzera • © WWF Svizzera 2009 • © 1986 Panda simbolo WWF • ® «WWF» e «living planet» sono dei marchi registrati del WWF • Stampato su carta Cyclus riciclata al 100 % • Kom 416/09 Foto ©: pagina 1: Douglas David Seifert/ardea.com; pagina 2: Richard du Toit/naturepl.com, Mauritius Images/Alamy, Brian J. Skerry/National Geographic Stock/WWF, Jürgen Freund/WWF-Canon, Mauritius Images/Photoshot, photolibrary.com; pagina 3: photolibrary.com, Andrey Nekrasov/WWF-Canon, Jürgen Freund/WWF-Canon, Andrey Nekrasov/WWF-Canon, Brent Stirton/Getty Images, Erling Svensen/WWF-Canon; pagina 4: Brian J. Skerry/National Geographic Stock, Douglas David Seifert/ardea.com, Mauritius Images/Alamy.