Prof.ssaMonicaCristina Storini La fiaba: definizionie letture l) Perunadefinizione delgenere 2) I trattrdistintivi 3) Letture"adulte" [1ì{.B.: Le fonti bibliografiche uttliznateper la stesuradelle dispense sonoindicatevia via nel corsodel testocheseguel FIABA il termine deriva dal latino *flaha(m), per il latino classico.fabula(m), 'favola, racconto'. Si tratta di un racconto fantasticoin cui agisconoesseriumani e creature dotate di poteri magici (maghi, fate, elfi, gnomi), animali e oggetti parlanti, seppure, talvolta, su uno sfondorealistico;il protagonistae in generesottopostoad una seriedi prove per il raggiungimentodel proprio obiettivo. Le origini del genere,popolari e antichissime,sono probabilmenteda colle garealla rielaborazione,dapprima orale, di leggende,di miti o di rituali religiosi. Le fiabe furono spessoinserite in raccolte e collegatefra loro da una vicendaunitaria(cornice).F-rale piu antichesi ricordanoLe mille e una notte,raccoltadi materialiantichissimi,appartenentialla civiltà orientale, che risale al XIV secolo.L'elaborazionescritta delle prime raccolte europeeiniziò invecenel Cinquecentoe nel Seicento:in Italia con le Piacevoli noni ( I 550-53)di Giovan FrancescoStraparola(1480/1500ca- dopo 1551)in cui sonoraccoltefiabe e novelle legate alla tradizione partenopea,in Francia con I racconti di mamma Oca (1697) di Charles Perrault ( I 628-I 703). La fiaba si affermò sopratutto nell'Ottocento,in epocaromantica,nei paesi nordici e in Germania(Hans Christian Andersen,Aleksandr S. Pu5kin,i fratelli Grimrn). Nel Novecentoil generefu oggetto di studi interpretativi:il critico sovieticoVladimir Propp (1895-1970)vi individuo una struttura narrativa costante legata alla "funzione" svolta dai personaggi e ai cambiamentidella loro situazione(A1orfologiadella.fiaha, 1928).Un preziosolavoro di recuperodella tradizioneletterariadialettaleitalianaè statosvolto nel 1956da Italo Calvino (I;iabe italiane). [Per gentileconcessionedella Prof.ssaLucinda spera] FAVOLA Dal lattno.fabula.Raccontofantastico,in versi o in prosa,che intendetrasmettereuna verità morale o un consiglio di saggezza.I protagonisti,animali o oggetti inanimati, rappresentanovrzr e virtu degli uomini, Nella conclusioneviene esplicitata una morale. Il greco Esopo (secc.VII-VI) e consideratol'rntzratoredel genere,e la sua raccolta di favole e stataripresa da moltissimi scrittori nel corso dei secoli; tra questi il famosofavolistaromanoFedro(15 ca a. C. * 50 ca d. C.). Nel Medio Evo i due autori furono imitati e tradotti: fu molto letta in Italia la raccolta in versi francese Esope, compostada Maria di Francia verso la fine del XII secolo. Nello stesso periodo sorse,inizialmentenella Franciasettentrionalee in latino, una sorta di epopea animalisticaintorno alla volpe e al lupo, in cui rientra il Roman de Renart, composto da diversi autori in vari tempi. Nel Cinquecentoil genereconobbeuna nuova fioritura in tutta Europa: fra gli italiani va ricordato Agnolo Firenzuola, autore della Prima vestedei discorsi degli animali (1541), libero rifacimento di una versionespagnola delPancatantra,famosaraccoltaindianadi novelle(secoliIV-V a.C.).Tra il 1668ed il 1694lo scrittorefranceseJeande La Fontaine(1621-1695)pubblico i dodici libri delle l-'ables,che riprendono la tradizionecon semplicità di stile. La favola ebbe un momentodi enormefortuna nel Settecento,quandoI'Illuminismo ne evidenzio il fine educativo. Nel 1759 Gotthold Ephraim Lessing (1729-1781 ) pubblico le Abhandlungen,ricostruzione delle teorie e delle forme del genere;nel 1794 Johann Wolfgang Goethe ( L749-1832)volse in esametriun bestiario medievale(La volpe Reineke).In Italia la favola in versi trovo ampio favore tra il 1780 ed it primo decennio dell'Ottocento: in questi anni l'abate Giambattista Casti (1724-1803) compose Gli animali parlanti (1802), poema in ventisei canti sulle condizioni politiche dell'epoca.Subitodopo il gustoromanticoscreditòla letteraturadidascalica e, con essa,la favola. Nel Novecentouna ripresa del generesi deve al poeta romano Trilussa. [Per gentileconcessionedella Prof.ssaLucinda Spera] FIABA I TRADIZIONEORALE TRADIZIONESCRITTA LIVELLO BASSODELI-A FRT]IZIONE LIVELLO ALTO DELLA FRUIZIONE Come tutti i generi ha attraversatotre fasi: la canonizzazione (curva ascendente: coltivato da una minoranza diviene posizioneprivilegiataall'interno di una datacultura) - la creazionedi automatismi(fenomenidi rnitazione e riproduzioneformale) - il cambiamentodi.funzioni (persala carica innovativa,viene soppiantatoda generi nuovi e viene spinto alla periferia del sistema, dove rimane a meno che non accolganuovi temi o cambi funzioni à fiabe con cambiamentodi destinazione) DESTTNATARIO BAMBINO (immaginecheil lettoreadultoha dell'infanzia) DESTINATARIOADULTO (vecchiedonne) a) peril bambino: - è uno strumentoper trattenerecon sé I'adulto [Gianni RODARI, (]rammatica della/hntasia,Torino,Einaudi,19731 - gli consentedi acquisireinformazionisullalinguamaterna ù valore socializz,ante della fiaba [Bruno BETTELHEIM, Il mondo incantato (1976), Milano, Feltrinelli,19771 b) per il lettoreadulto: - nonc'e limite all'interpretazione (nonesisteunasolachiavedi lettura) - cooperazione attivaal testo + il bambinopuo appassionarsi all'interpretazionedel sensolefferaledel testo, attivandola propriacompeteÍrzaintertestuale nel tentativodi anticiparele mossedel testo à per l'adulto il testo presentaun gradodi ridondanzae di prevedibilitàtale da impedire quella tensione tra familiarità ed estraneitàche sta alla base della cooperazione testualeintesacome<liberaawenturainterpretativa>[UmbertoECO, Lectorin.fabula,Milano, Bompiani,1979,p. 581 FIABA 2 o Fa partedel generenarrativo Novella Mito Racconto Fiaba Ma cosaè narruiirrot SecondoAristotele,nella Poetica,è narrativocio che descriveil passaggiodi un agente,da uno statoinizialea uno finale,attraversouna seriedi mutamentiintermedi concatenati causalmente e temporalmente Altra possibiledefinizione: a differenzadella narrativanaturale,riguardaindividui e fatti attribuiti a mondi possibilie non a eventipresentaticomerealmenteaccaduti,ma il lettoree invitatoa non chiedersisei fatti raccontatisianoveri o falsi ù narrativaartificiale + mondodel possibile TESTO NARRATIVO a) comprende (unitànarrativefunzionalievidenziabilia livello di unao piu sequenze contenuto) b) al cui centrovi sonodei personaggi qualità dotatidi determinate c) il testopuo esserescomposto in un certonumerodi azrornorganizzate in sequenze conchiuse,all'interno delle quali ciascunaazione allaccia rapporti causali o temporaliconle azionicontigue d) l'azione compiuta dall'agentedeve essereinaspettata(l'intreccio deve cioè presentare delle"disgiunzionidi probabilità") e) il lettoreè continuamente chiamatoa formulareipotesicirca il futuro corsodegli eventiraccontatie il testostesso,per mantenerevivo f interessedel destinatario, attivadeterminati"segnalidi suspense" Generenarrativo II v GENEREFIABESCO GENERICONTIGUI(mito o leggenda) [Jna prima differenzrazronesi puo fare a livello della ricezione. Agiscono due meccanismi a) esÍetica dell'identificazione(piacere della familiarità) b) estetica della contrappasizione(aspettativa del destinatario sistematicamente frustrata) La favola, soprattuttoquella popolare,prodotto di autorenon unico, ma del contesto culturale di una comunità storica, privilegia soprattuttoil piacere della familiarità, che ottiene, solitamentecon I'ipercodificazione, cio istituendoprecise convenzioni sul "modo" della narcazrone. a) il riconoscimento si attua per I'abitudine ad ascoltare (automatismo del riconoscimento) b) anche se ci sono delle diversificazioni, la competenza del destinatario è generalmenteabbastanzaflessibile da accettarequalchescartodalla norlna c) lo scarto puo anzi generarepiacere (il piacere della fiaba deriva dall'azione combinatadi "costrizionee libertà": sicurezzadel noto/impulsoversol'ignoto) d) con La crescita la categoriache I'individuo riconoscecome "fiaba" si amplia, comprendendoanchefiabe "non canoniche"(secondol'insieme delle conoscerrze e delle opinioni socialmentecondivise,elaboratedalle singoleculture) e) non è necessarioche tutti i caratteri previsti dalla definizione enciclopedicache della fiaba dà una determinata cultura vengano soddisfatti perché lo schema vengaattivato à fiabescoin altri generi TRATTI DISTINTIVI A. PIANO FORMALE (dispositiviformali) (Wopp),Peresempiola fiabadi Cappuccetto l. schema rossopuo essere .funzionale ricondottaallaseguente formula: i er kr Qrvr wr j ry: Xr+ Y+Lr Vs Rmro Pu dove: i- situazione iniziale e - allontanamento k-divieto q-infrazione v - investigazione w : delazione j - sciagura y-connivenza X-danneggiamento Y-mediazione L-lotta V -vittoria Rm - rimozionedella sciagura Pu - punizione I numeri affiancatialle lettereindicanole varie sottospeciedelle funzioni principali Propp awerte, però, che solo le fiabe popolari, prodotto della cultura orale, rimangono totalmentefedeli allo schemada lui evidenziato(oltretuffo per le fiabe di magia):quandoI'arte diventacampod'azionedel singoloautore("campo di un genio irripetibile") ci si discostaautomaticamente dalla forma pura 2. à in questo caso da .ftirma semplice (Jolles, Forme semplici, 1930, Milano, Mursia, 1980: fiaba, leggenda sacra e profana, mito, enigma, sentenza>caso, memorahilia,scherzo)diviene-formaarti,stica. Cosasonole.formesemplici? <forme che [. . . ] vengonoin esserenel linguaggiostessosenza la cooperazionedi un poetu + autocreazionespontaneache nasce dalla totalita, dalla tradizione popolare,che non puo esserefatta risalire ad alcun autore. La fiaba, come forma semplice,possiede: - mobilità (vs. saldezza del lingxraggio,dei personaggi,delle situazioni, delle coordinatespazio-temporal i) - genericità(vs. peculiarità) - ripetitività (vs irripetibilità) TRATTI DISTII\TIVI A. PIANO FORMALE (dispositiviformali) [segue] 1. assenzadelle descrizioni(a favore della nominazione:città tutta di feno, grande casa,giovanere, lotta sanguinosa)à attributo singolo 2. presenzadi fonnule e ripetizioni: - i segnali di suspenseo di disgiunzionerilevanti sono particolarmentemarcati: (...e indovinaun po' checosasuccedeadesso?>; oppurele formule introduttive:(<c'erauna volta...); numeri stereotipi,che una volta possedevavalore magico; ricapitolazioni e riassuntodi cio che e statodetto + garantiscela "familiarità"); 3. mancanzadi caratterizzazionedei personaggi - stessalogica dell"'attributo singolo"; reagisconoagli eventi con "meccanicaunivocità"' le azioni sono motivate non da impulsi interiori, ma da stimoli esterni (compiti, consigli,aiuti, ostacoli); assente ogni prospettiva temporale. i personaggi non invecchiano, possono risvegliarsidopo centoanni senzache nulla sia cambiato; 4. totale assenzadell'uso della prima personanaffante(o narratore intradiegetico) - poiche la figura del narralore exÍradiegeticoriduce, tra I'altro, la sospensionetra credere o non credere agli awenimenti soprannattnali raccontati: I'universo soprannaturaledei racconti meravigliosi non deve far nasceredubbi e in questo modo il lettore accetta senza esitazionealcuna il contenuto soprannaturaledel testo la voce del narratoredella ftaba,per quanto non partecipi alla vicendaraccontata, rimane sempre awertibile, non si nascondedietro i personaggi,ma al contrario interrompe il corso dell'aziane con valutazioni personali, filtrando la vicenda attraversoil suo punto di vista (ù funzione "morale") 5. indeterminatezzadella strutturaspazio-temporale - spmi enormi che debbonoesserepercorsi(allontanamenti,viaggi, ecc.) ma hannoimportanzasolo le tappe,non il viaggio stesso il tempo della storia è inferiore a quello della storia (salti temporali, assenzadi coordinatecronologicheprecise) à condulre il destinatarioin una dimensioneirreale in cui cadonole convenzioniche regolanola vita quotidiana à ostentazionedella mancanzadi verisimilitudine TRATTI DISTINTIVI B. PIAI\O TEMATICO 1. ConviveÍrzadi motivi soprannaturalie elementi tratti dalla vita quotidiana: vale anche per il racconto fantastico, il mito, la leggenda,ecc., nella fiaba sono correlatiin manieraspecifica: - anchei contenutitratti dall'esperrenzaquotidianaperdonoogni consistenzareale; - mondo reale e soprannaturalenon sono nettamenteseparatr,come, per esempio, nella leggenda,rna convivono; di qui discendel'assoluta assenzadi stupore: l'elementoprodigiosoè del tutto owio, - è presente,cioè, il meravigliosopuro (gli elementisopranxaturalinon provocano nessunarelazioneparticolare),che si distingueda: a) meraviglioso iperbolico (gli elementi soprannaturali possono risolversi in un' interpretazioneallegoricao poetica) b) meraviglioso esotico (si riferiscono elementi soprannaturali senzache vengano presentaticometali) c) meraviglioso strumentale(presenzadi elementi che lo caratterrzzano.per es., tappetovolante) d) meraviglioso scientifico, o fantascrenza(partendoda premesseirrazionali i fatti si concatenanoin modo perfettamentelogico) 2. presenzadi una "morale istintiva": l'impressionerassicuranteche ci sia un certo ordine, che cio che awiene "è giusto" deriva dall' etica degli eventi, e non dall' etica filosofica dell' azione 3. si prevede la presenza di un "lettore ingenuo" che accetti pacificamente la coesistenzadi naturale e soprannaturale(unidimensionalità) nella fiaba à meravigliosoe non fantastico - di fronte agli awenimenti soprannaturalidescritti dal testo fiabesco, il lettore assumeun atteggiamentoche si discostanotevolmentedalla reazioneche avrebbe se i medesimieventi si awerasseronel mondo dell'esperienzaquotidiana - cioe, il sistema di regole e convenzioni che soffegge il genere fiabesco non corrispondeal paradigmadi realtà interi onzzatoda ciascunindividuo della nostra cultura - possibili reazionidel fruitore a) lo scarto non viene acceffato;il lettore trova una spiegazionenaturaleagli eventi raccontati(rom arzi gialli) b) lo scarto non viene accettato, ma il lettore non sa se abbandonare per l'interpretazioneil paradigmadella realtà o cercaredi spiegaregli eventi secondoi criteri propri dell' espeúenzaquotidi ana (fantastico) c) lo scartoviene accettato(lettore adulto) o non viene awertito (bambino): e il caso della fiaba LETTTJRAIN CHIAVE PSICOAN{ALITICA Erich FROMM , Il lingtaggio dimenticato( I 957), Milano , Garzanti,I 973 'F Simbolismodi ogni oggetto HansRITZ, La storia di CappucceftoRosso,Genova,ECIG, 1985 simbolico: lo e solo nei casi in cui il testo è incomprensibilea livello della sua manifestazionelineareo contempli piu di un percorsodi lettura Bruno BETTELHEIM,II mondoincantato (1976),Milano, Fetrinelli,1977 'F Cappuccetto Ro.sso rappresenterebbei problemi che una ragazza in età prepuberaledeve affrontareprima di fare il suo incontro con la sessualitàadulta contraddizioniinterne,siano delle proiezioni di vari aspettidi un'unica personalità i nternamentecontraddittoria 't, Il lupo e il cacciatoresarebbero dueimmaginidel padre + ES .-r IO + SUPER.IO la rappresentazionedella vittoria del cacciatore sul lupo aiuta la bambina a superarei suoi conflitti edipici e a passaread una fase successivadello sviluppo psiclrico il lieto fine consenteal bambino di uscire vittorioso e indenne dai suoi problemi esistenziali unico personaggio(il lupo), la cui distruzione garantiscela salvezzadegli altri personaggi(e quindi degli altri aspettidella personalità) LETTURA ETNOLOGICA à analizzale fiabe in quanto frammenti di organizzaziomsociali-arcaiche(chiave antropologica) à le fiabe sono,cioè, indizi (scoprirecio che il testotradisceinvolontariamente) Vladimir PROPP,Le radici storiche dei racconîi di ./'ate(,1946),Torino, Einaudi, 1949 / nelle fiabe sono evidenti tracce dei riti di passaggio(in particolare dei riti di intziazrone)nelle comunitàdei cacciatori F la composizioneva collocatanel momentodi trapassodalla societàdei clan alle prime societàagricole(cadutain disuso dei riti di iniziaztone)à passaggioalla naÍÍazronesenzaalcun rapportocon le istifuzioni che li avevanogenerati) AnselmoCALVETTI (in Ritz 1985):Cappuccetto Rosso a) bosco:luogo dell'inizrazione b) CappuccettoRosso:giovaneiniziando c) lupo: animale-totemdel clan d) travestimentodel lupo: travestimentodegli sciamani e) la protagonistaviene mangiatae poi espulsanuovamente:morte e resurrezionedel neo-iniztato originari dei riti di iniziazione significato metaforico (per es., I'inghiottimento),avendo perduto i nessi che lo legavano al contesto storico-socialein cui è sorto' viene ora assuntonel suo significatoletterale:I'animale-totem,per esempio,divieneuna belva reale oggi le fiabe? LETTURA MITOLOGICA metàdell'Offocento Si diffondenellaseconda quali le societàarcaicherappresentavano la loro concezionedei simbolicamente fenomeninaturali lucedel giorno(di cui e figurala stessaCappuccetto Rosso)da partedell'oscurità della notte (il lupo) e della sua successiva resurrezione che coinciderebbe con l'awento del nuovogiorno P . SAINTYVES, I-,esconlesde Perrault et le récitsparallèles,Pans,Nourry, 1923 Le favole rappresentanoi rituali celebratividelle stagioni CappuccettoRosso sarebbela personificazionedella primavera,il lupo lo spirito maligpo dell'inverno e il cacciatorelo spirito benevolodella primavera I Qtresta interpretazrone è awalorata da alcuni elementi simbolici, come il cappucciorosso,che sarebbeimmaginedella coronadi fiori che veniva posta nel medioevo sul capo della regineffa di maggio durante le cerimonie liturgiche (personificazionedi Maia) à <Nei paesi nordici la primavera deve lottare molto di piu che nei paesi latini per affermarsi sull'inverno. Non deve allora sorprendere,sostieneSantyves,che in un simile contesto siano in passatoemersedelle superstizionie delle credenzecirca l'esistenzadi un geniomaligno dell'invernoche, assumendole forme piu svariate(tra cui quella del lupo), nei primi giorni di maggio (che precedonoimmediatamente I'arrivo della buona stagione),rapiscee tiene rinchiusele tagazzeimprudenti che si awenturano da sole nel bosco. La prigionia delle ragazze termina quando il cacciatore (spirito benevolo della primavera) le salva. Il soggiorno foruato nella cavernadel genio maligno (e quindi anchenel ventre del lupo) rappresentai giorni preparatoridurantei quali la regina o le regine della nuova stagioneattendonoI'esito della battagliatrail cavalieredella primaverae lo spirito dell'inverno>> [ValentinaPisanty,Leggerela.fiaha,Milano, Bompiani, 1993,p.941 LETTURA "L[J]ì{ARE' Le fiabe sonointerpretatecomeracconti simbolici delle fasi lunari GiuseppeSERMONTI, f, iahe rúiluna, Milano, Rusconi,1986 dall'oscurità,cresce,raggiungeil suo massirnofulgore, poi declina e scompare nuovamentenell' oscurità ')È Le fiabe lunari narranotutte di un viaggio intrapresoda un'eroina (che sta per la luna), in cui I'alternarsidella buonae della cattivasorterimandaai cicli lunari a) il rosso del cappuccio è immagine del fuoco entro cui la luna scomparenel novilunio b) il percorsonel boscorappresenta il percorsodella luna nel suo ciclo mensile c) la focaccia che CappuccettoRosso porta alla nonna è simbolo del disco lunare destinatoad essereconsumato d) il lupo e la parteneradella luna e) I'ingoiamentocoincidecon il novilunio 0 l'apertura della pancia del lupo da parte del cacciatorerappresentala resurrezione della luna: infatti inizialmenteemergesolo uno spicchio(di luna) e dopo due tagli il cacciatorevedebrillare la luna piena L ETTURA "CHIMICO-METALLURGICA'' In alcunefiabe si trovanoevidentiriferimentiall'estrazrone e alle rcazionichimiche dei minerali, che sono state attivita umane fondamentali,al pari della caccia e dell'agricoltura GiuseppeSERMONTI,L,eJìahedel sotÍosuolo, Milano,Rusconi,1989 formule: l) HgrSy,è 2Hg+ S (percorso di Cappuccetto Rosso) + 2) Hg2Cl2'/o ) Hg Cl2 Hg (percorso del lupo) ')- Cappuccetto Rossoè ll cinahro(HgS), pietravermigliachenasconde il mercurio allo statopuro suaconversione in mercuriopuro LETTTJRAIN*CHIAVE FEMMII\ILE'' JackZIPES,Don't Ret on tlte Prince: ContemporaryI',erninistl,airy Talesin l{orth AmericaandEngland,New York, Methuen,1986 e la sessualità in genere comedebolie passive colpevohzzata à ideologiadi una culturaletterariaprevalentemente maschileà in fondo CappuccettoRossoha una parte di colpa per quello che le succede, poichein realtàlei adescail luponel bosco LIMITI: à non si tiene conto della dimensionestorica àfiaba come sintomo di ipotetiche operazioni universali (del subconscio, di rappresentazione rnitologicao di riti, ecc.) àuso dei testi piuttostoche loro interpretazione àla ricercadi un'unica matrice(psicanalitica,mitologica,scientiflrca, ecc.) che renda conto di tutte le fiabe esistentiimplica necessariamente la rinuncia ad interpretarele singolefiabe nella loro specificità LETTURE STORICO-IDEOLOGICHE 1 Ogni versionee vista come una testimonianzadelle condizioni socio-culturaliche la circondano,come retroterraideologico che ne pervadele forme e i contenuti IDEA DI FONDO: ogni narrazrone(orale o scritta) si colloca nel vivo di una rete di rapporti interni ad una datacultura atemporalitàe veicolino contenutidi portatauniversale LETTURE STORICO-IDEOLOGICHE ) Robert DARNTON, Il grande massacrodei gatti e altri eprsodidella storia culturale .francese(1984),Milano, Adelphi, I988 dei contadini che le raccontavano emergereuna morale edificante,ma un mondo amoralee crudele ')t 'F nella versione francesedi Cappuccetto Rosso,la bambina e la nonna vengono divorate dal lupo senza aver fatto niente: la mamma non ha raccomandatoalla figlia di fare attenzioneal lupo o di non allontanarsi;la bambinanon disobbedisce, ma viene divorata lo stesso;mancaaddirittura l' episodiodel cacciatore(introdotto dai fratelli Grimm in contaminazionecon la fiaba delLupo e dei settecaprettini) rispecchiala visione del mondo proprio del narratoree del suo pubblico originario (il piu forte divora il piu debole)à contadinodell'Ancien Regime protagonistasfuggeal lupo graziead un astutostratagemma) esternead esso(condizionisociali,economiche,politiche) ampio (la storiaculturalefrancese) LETTURE STORICO-IDEOLOGICHE 3 Jack ZIPES,'l'he Brothers (irimm. Fron EnchantedI'Ìore,glto the Modern World, Londo,Routledge,1988 Effettua delle opetazronianaloghea quelle di Darnton.,ma sulla versionegrimmiana della fiaba F la fiaba sarebbeun riflesso dell'ideologiaborghese ideologico. a) foresta:luogo in cui cadonole convenzionisociali, libero da restrizionimorali, al suo internoil protagonistapuo subireun cambiamentoradicaledel suo destino b) lieto fine: la ragazzrnacede alle lusinghedel seduttore,ma l'assenzadei legami imposti dalla società deve essere controbilanciatada un ritorno alla morale borghesee alla pacedomestica c) descrizionedella protagonista:indifesa, psr nulla autosuflicienteà postoper la donnae il focolare il miglior d) il cacciatore è l'eroe maschile. virtù tipicamente borghesi (intraprendenza, coraggio,perseveranza, sensodella giustizia) 1. accentuazione del messaggio morale(mapresentato in terminiadattiall'infanzia) 2. addomesticamento dei contenutipiu spaventosi 3. soppressione dei dettaglipiu scabrosi 4. esaltazione dei valoriborghesi