Prof.ssaMonicaCristina Storini
La fiaba: definizionie letture
l) Perunadefinizione
delgenere
2) I trattrdistintivi
3) Letture"adulte"
[1ì{.B.: Le fonti bibliografiche uttliznateper la stesuradelle dispense
sonoindicatevia via nel corsodel testocheseguel
FIABA
il termine deriva dal latino *flaha(m), per il latino classico.fabula(m), 'favola,
racconto'. Si tratta di un racconto fantasticoin cui agisconoesseriumani e creature
dotate di poteri magici (maghi, fate, elfi, gnomi), animali e oggetti parlanti, seppure,
talvolta, su uno sfondorealistico;il protagonistae in generesottopostoad una seriedi
prove per il raggiungimentodel proprio obiettivo. Le origini del genere,popolari e
antichissime,sono probabilmenteda colle garealla rielaborazione,dapprima orale, di
leggende,di miti o di rituali religiosi. Le fiabe furono spessoinserite in raccolte e
collegatefra loro da una vicendaunitaria(cornice).F-rale piu antichesi ricordanoLe
mille e una notte,raccoltadi materialiantichissimi,appartenentialla civiltà orientale,
che risale al XIV secolo.L'elaborazionescritta delle prime raccolte europeeiniziò
invecenel Cinquecentoe nel Seicento:in Italia con le Piacevoli noni ( I 550-53)di
Giovan FrancescoStraparola(1480/1500ca- dopo 1551)in cui sonoraccoltefiabe e
novelle legate alla tradizione partenopea,in Francia con I racconti di mamma Oca
(1697) di
Charles Perrault ( I 628-I 703). La fiaba si affermò sopratutto
nell'Ottocento,in epocaromantica,nei paesi nordici e in Germania(Hans Christian
Andersen,Aleksandr S. Pu5kin,i fratelli Grimrn). Nel Novecentoil generefu oggetto
di studi interpretativi:il critico sovieticoVladimir Propp (1895-1970)vi individuo
una struttura narrativa costante legata alla "funzione" svolta dai personaggi e ai
cambiamentidella loro situazione(A1orfologiadella.fiaha, 1928).Un preziosolavoro
di recuperodella tradizioneletterariadialettaleitalianaè statosvolto nel 1956da Italo
Calvino (I;iabe italiane).
[Per gentileconcessionedella Prof.ssaLucinda spera]
FAVOLA
Dal lattno.fabula.Raccontofantastico,in versi o in prosa,che intendetrasmettereuna
verità morale o un consiglio di saggezza.I protagonisti,animali o oggetti inanimati,
rappresentanovrzr e virtu degli uomini, Nella conclusioneviene esplicitata una
morale. Il greco Esopo (secc.VII-VI) e consideratol'rntzratoredel genere,e la sua
raccolta di favole e stataripresa da moltissimi scrittori nel corso dei secoli; tra questi
il famosofavolistaromanoFedro(15 ca a. C. * 50 ca d. C.). Nel Medio Evo i due
autori furono imitati e tradotti: fu molto letta in Italia la raccolta in versi francese
Esope, compostada Maria di Francia verso la fine del XII secolo. Nello stesso
periodo sorse,inizialmentenella Franciasettentrionalee in latino, una sorta di epopea
animalisticaintorno alla volpe e al lupo, in cui rientra il Roman de Renart, composto
da diversi autori in vari tempi. Nel Cinquecentoil genereconobbeuna nuova fioritura
in tutta Europa: fra gli italiani va ricordato Agnolo Firenzuola, autore della Prima
vestedei discorsi degli animali (1541), libero rifacimento di una versionespagnola
delPancatantra,famosaraccoltaindianadi novelle(secoliIV-V a.C.).Tra il 1668ed
il 1694lo scrittorefranceseJeande La Fontaine(1621-1695)pubblico i dodici libri
delle l-'ables,che riprendono la tradizionecon semplicità di stile. La favola ebbe un
momentodi enormefortuna nel Settecento,quandoI'Illuminismo ne evidenzio il fine
educativo. Nel
1759 Gotthold Ephraim Lessing (1729-1781
) pubblico le
Abhandlungen,ricostruzione delle teorie e delle forme del genere;nel 1794 Johann
Wolfgang Goethe ( L749-1832)volse in esametriun bestiario medievale(La volpe
Reineke).In Italia la favola in versi trovo ampio favore tra il 1780 ed it primo
decennio dell'Ottocento: in questi anni l'abate Giambattista Casti (1724-1803)
compose Gli animali parlanti (1802), poema in ventisei canti sulle condizioni
politiche dell'epoca.Subitodopo il gustoromanticoscreditòla letteraturadidascalica
e, con essa,la favola. Nel Novecentouna ripresa del generesi deve al poeta romano
Trilussa.
[Per gentileconcessionedella Prof.ssaLucinda Spera]
FIABA
I
TRADIZIONEORALE
TRADIZIONESCRITTA
LIVELLO BASSODELI-A FRT]IZIONE
LIVELLO ALTO DELLA FRUIZIONE
Come tutti i generi ha attraversatotre fasi:
la canonizzazione (curva ascendente: coltivato da una minoranza diviene
posizioneprivilegiataall'interno di una datacultura)
- la creazionedi automatismi(fenomenidi rnitazione e riproduzioneformale)
- il cambiamentodi.funzioni (persala carica innovativa,viene soppiantatoda generi
nuovi e viene spinto alla periferia del sistema, dove rimane a meno che non
accolganuovi temi o cambi funzioni à fiabe con cambiamentodi destinazione)
DESTTNATARIO
BAMBINO
(immaginecheil lettoreadultoha dell'infanzia)
DESTINATARIOADULTO
(vecchiedonne)
a) peril bambino:
- è uno strumentoper trattenerecon sé I'adulto [Gianni RODARI, (]rammatica
della/hntasia,Torino,Einaudi,19731
- gli consentedi acquisireinformazionisullalinguamaterna ù valore socializz,ante
della fiaba [Bruno BETTELHEIM, Il mondo incantato (1976), Milano,
Feltrinelli,19771
b) per il lettoreadulto:
- nonc'e limite all'interpretazione
(nonesisteunasolachiavedi lettura)
- cooperazione
attivaal testo
+ il bambinopuo appassionarsi
all'interpretazionedel sensolefferaledel testo,
attivandola propriacompeteÍrzaintertestuale
nel tentativodi anticiparele mossedel
testo
à per l'adulto il testo presentaun gradodi ridondanzae di prevedibilitàtale da
impedire quella tensione tra familiarità ed estraneitàche sta alla base della
cooperazione
testualeintesacome<liberaawenturainterpretativa>[UmbertoECO,
Lectorin.fabula,Milano,
Bompiani,1979,p. 581
FIABA
2
o Fa partedel generenarrativo
Novella
Mito
Racconto
Fiaba
Ma cosaè narruiirrot
SecondoAristotele,nella Poetica,è narrativocio che descriveil passaggiodi un
agente,da uno statoinizialea uno finale,attraversouna seriedi mutamentiintermedi
concatenati
causalmente
e temporalmente
Altra possibiledefinizione:
a differenzadella narrativanaturale,riguardaindividui e fatti attribuiti a mondi
possibilie non a eventipresentaticomerealmenteaccaduti,ma il lettoree invitatoa
non chiedersisei fatti raccontatisianoveri o falsi
ù narrativaartificiale +
mondodel possibile
TESTO NARRATIVO
a) comprende
(unitànarrativefunzionalievidenziabilia livello di
unao piu sequenze
contenuto)
b) al cui centrovi sonodei personaggi
qualità
dotatidi determinate
c) il testopuo esserescomposto
in un certonumerodi azrornorganizzate
in sequenze
conchiuse,all'interno delle quali ciascunaazione allaccia rapporti causali o
temporaliconle azionicontigue
d) l'azione compiuta dall'agentedeve essereinaspettata(l'intreccio deve cioè
presentare
delle"disgiunzionidi probabilità")
e) il lettoreè continuamente
chiamatoa formulareipotesicirca il futuro corsodegli
eventiraccontatie il testostesso,per mantenerevivo f interessedel destinatario,
attivadeterminati"segnalidi suspense"
Generenarrativo
II
v
GENEREFIABESCO
GENERICONTIGUI(mito o leggenda)
[Jna prima differenzrazronesi puo fare a livello della ricezione. Agiscono due
meccanismi
a) esÍetica dell'identificazione(piacere della familiarità)
b) estetica della contrappasizione(aspettativa del destinatario sistematicamente
frustrata)
La favola, soprattuttoquella popolare,prodotto di autorenon unico, ma del contesto
culturale di una comunità storica, privilegia soprattuttoil piacere della familiarità,
che ottiene, solitamentecon I'ipercodificazione, cio istituendoprecise convenzioni
sul "modo" della narcazrone.
a) il riconoscimento si attua per I'abitudine ad ascoltare (automatismo del
riconoscimento)
b) anche se ci sono delle diversificazioni, la competenza del destinatario è
generalmenteabbastanzaflessibile da accettarequalchescartodalla norlna
c) lo scarto puo anzi generarepiacere (il piacere della fiaba deriva dall'azione
combinatadi "costrizionee libertà": sicurezzadel noto/impulsoversol'ignoto)
d) con La crescita la categoriache I'individuo riconoscecome "fiaba" si amplia,
comprendendoanchefiabe "non canoniche"(secondol'insieme delle conoscerrze
e delle opinioni socialmentecondivise,elaboratedalle singoleculture)
e) non è necessarioche tutti i caratteri previsti dalla definizione enciclopedicache
della fiaba dà una determinata cultura vengano soddisfatti perché lo schema
vengaattivato
à fiabescoin altri generi
TRATTI DISTINTIVI
A. PIANO FORMALE (dispositiviformali)
(Wopp),Peresempiola fiabadi Cappuccetto
l. schema
rossopuo essere
.funzionale
ricondottaallaseguente
formula:
i er kr Qrvr wr j ry: Xr+ Y+Lr Vs Rmro Pu
dove:
i- situazione
iniziale
e - allontanamento
k-divieto
q-infrazione
v - investigazione
w : delazione
j - sciagura
y-connivenza
X-danneggiamento
Y-mediazione
L-lotta
V -vittoria
Rm - rimozionedella sciagura
Pu - punizione
I numeri affiancatialle lettereindicanole varie sottospeciedelle funzioni principali
Propp awerte, però, che solo le fiabe popolari, prodotto della cultura orale,
rimangono totalmentefedeli allo schemada lui evidenziato(oltretuffo per le fiabe di
magia):quandoI'arte diventacampod'azionedel singoloautore("campo di un genio
irripetibile") ci si discostaautomaticamente
dalla forma pura
2. à in questo caso da .ftirma semplice (Jolles, Forme semplici, 1930, Milano,
Mursia, 1980: fiaba, leggenda sacra e profana, mito, enigma, sentenza>caso,
memorahilia,scherzo)diviene-formaarti,stica.
Cosasonole.formesemplici?
<forme che [. . . ] vengonoin esserenel linguaggiostessosenza la cooperazionedi un
poetu
+
autocreazionespontaneache nasce dalla totalita, dalla tradizione
popolare,che non puo esserefatta risalire ad alcun autore.
La fiaba, come forma semplice,possiede:
- mobilità (vs. saldezza del lingxraggio,dei personaggi,delle situazioni, delle
coordinatespazio-temporal
i)
- genericità(vs. peculiarità)
- ripetitività (vs irripetibilità)
TRATTI DISTII\TIVI
A. PIANO FORMALE (dispositiviformali) [segue]
1. assenzadelle descrizioni(a favore della nominazione:città tutta di feno, grande
casa,giovanere, lotta sanguinosa)à attributo singolo
2. presenzadi fonnule e ripetizioni:
-
i segnali di suspenseo di disgiunzionerilevanti sono particolarmentemarcati:
(...e indovinaun po' checosasuccedeadesso?>;
oppurele formule introduttive:(<c'erauna volta...);
numeri stereotipi,che una volta possedevavalore magico;
ricapitolazioni e riassuntodi cio che e statodetto + garantiscela "familiarità");
3. mancanzadi caratterizzazionedei personaggi
-
stessalogica dell"'attributo singolo";
reagisconoagli eventi con "meccanicaunivocità"'
le azioni sono motivate non da impulsi interiori, ma da stimoli esterni (compiti,
consigli,aiuti, ostacoli);
assente ogni prospettiva temporale. i personaggi non invecchiano, possono
risvegliarsidopo centoanni senzache nulla sia cambiato;
4. totale assenzadell'uso della prima personanaffante(o narratore intradiegetico)
-
poiche la figura del narralore exÍradiegeticoriduce, tra I'altro, la sospensionetra
credere o non credere agli awenimenti soprannattnali raccontati: I'universo
soprannaturaledei racconti meravigliosi non deve far nasceredubbi e in questo
modo il lettore accetta senza esitazionealcuna il contenuto soprannaturaledel
testo
la voce del narratoredella ftaba,per quanto non partecipi alla vicendaraccontata,
rimane sempre awertibile, non si nascondedietro i personaggi,ma al contrario
interrompe il corso dell'aziane con valutazioni personali, filtrando la vicenda
attraversoil suo punto di vista (ù funzione "morale")
5. indeterminatezzadella strutturaspazio-temporale
-
spmi enormi che debbonoesserepercorsi(allontanamenti,viaggi, ecc.)
ma hannoimportanzasolo le tappe,non il viaggio stesso
il tempo della storia è inferiore a quello della storia (salti temporali, assenzadi
coordinatecronologicheprecise)
à condulre il destinatarioin una dimensioneirreale in cui cadonole convenzioniche
regolanola vita quotidiana à ostentazionedella mancanzadi verisimilitudine
TRATTI DISTINTIVI
B. PIAI\O TEMATICO
1. ConviveÍrzadi motivi soprannaturalie elementi tratti dalla vita quotidiana: vale
anche per il racconto fantastico, il mito, la leggenda,ecc., nella fiaba sono
correlatiin manieraspecifica:
- anchei contenutitratti dall'esperrenzaquotidianaperdonoogni consistenzareale;
- mondo reale e soprannaturalenon sono nettamenteseparatr,come, per esempio,
nella leggenda,rna convivono; di qui discendel'assoluta assenzadi stupore:
l'elementoprodigiosoè del tutto owio,
- è presente,cioè, il meravigliosopuro (gli elementisopranxaturalinon provocano
nessunarelazioneparticolare),che si distingueda:
a) meraviglioso iperbolico (gli elementi soprannaturali possono risolversi in
un' interpretazioneallegoricao poetica)
b) meraviglioso esotico (si riferiscono elementi soprannaturali senzache vengano
presentaticometali)
c) meraviglioso strumentale(presenzadi elementi che lo caratterrzzano.per es.,
tappetovolante)
d) meraviglioso scientifico, o fantascrenza(partendoda premesseirrazionali i fatti si
concatenanoin modo perfettamentelogico)
2. presenzadi una "morale istintiva": l'impressionerassicuranteche ci sia un certo
ordine, che cio che awiene "è giusto" deriva dall' etica degli eventi, e non
dall' etica filosofica dell' azione
3. si prevede la presenza di un "lettore ingenuo" che accetti pacificamente la
coesistenzadi naturale e soprannaturale(unidimensionalità) nella fiaba à
meravigliosoe non fantastico
- di fronte agli awenimenti soprannaturalidescritti dal testo fiabesco, il lettore
assumeun atteggiamentoche si discostanotevolmentedalla reazioneche avrebbe
se i medesimieventi si awerasseronel mondo dell'esperienzaquotidiana
- cioe, il sistema di regole e convenzioni che soffegge il genere fiabesco non
corrispondeal paradigmadi realtà interi onzzatoda ciascunindividuo della nostra
cultura
- possibili reazionidel fruitore
a) lo scarto non viene acceffato;il lettore trova una spiegazionenaturaleagli eventi
raccontati(rom arzi gialli)
b) lo scarto non viene accettato, ma il lettore non sa se abbandonare per
l'interpretazioneil paradigmadella realtà o cercaredi spiegaregli eventi secondoi
criteri propri dell' espeúenzaquotidi ana (fantastico)
c) lo scartoviene accettato(lettore adulto) o non viene awertito (bambino): e il caso
della fiaba
LETTTJRAIN CHIAVE PSICOAN{ALITICA
Erich FROMM , Il lingtaggio dimenticato( I 957), Milano , Garzanti,I 973
'F
Simbolismodi ogni oggetto
HansRITZ, La storia di CappucceftoRosso,Genova,ECIG, 1985
simbolico: lo e solo nei casi in cui il testo è incomprensibilea livello della sua
manifestazionelineareo contempli piu di un percorsodi lettura
Bruno BETTELHEIM,II mondoincantato (1976),Milano, Fetrinelli,1977
'F
Cappuccetto Ro.sso rappresenterebbei problemi che una ragazza in età
prepuberaledeve affrontareprima di fare il suo incontro con la sessualitàadulta
contraddizioniinterne,siano delle proiezioni di vari aspettidi un'unica personalità
i nternamentecontraddittoria
't,
Il lupo e il cacciatoresarebbero
dueimmaginidel padre
+
ES
.-r
IO + SUPER.IO
la rappresentazionedella vittoria del cacciatore sul lupo aiuta la bambina a
superarei suoi conflitti edipici e a passaread una fase successivadello sviluppo
psiclrico
il lieto fine consenteal bambino di uscire vittorioso e indenne dai suoi problemi
esistenziali
unico personaggio(il lupo), la cui distruzione garantiscela salvezzadegli altri
personaggi(e quindi degli altri aspettidella personalità)
LETTURA ETNOLOGICA
à analizzale fiabe in quanto frammenti di organizzaziomsociali-arcaiche(chiave
antropologica)
à le fiabe sono,cioè, indizi (scoprirecio che il testotradisceinvolontariamente)
Vladimir PROPP,Le radici storiche dei racconîi di ./'ate(,1946),Torino, Einaudi,
1949
/
nelle fiabe sono evidenti tracce dei riti di passaggio(in particolare dei riti di
intziazrone)nelle comunitàdei cacciatori
F la composizioneva collocatanel momentodi trapassodalla societàdei clan alle
prime societàagricole(cadutain disuso dei riti di iniziaztone)à passaggioalla
naÍÍazronesenzaalcun rapportocon le istifuzioni che li avevanogenerati)
AnselmoCALVETTI (in Ritz 1985):Cappuccetto
Rosso
a) bosco:luogo dell'inizrazione
b) CappuccettoRosso:giovaneiniziando
c) lupo: animale-totemdel clan
d) travestimentodel lupo: travestimentodegli sciamani
e) la protagonistaviene mangiatae poi espulsanuovamente:morte e resurrezionedel
neo-iniztato
originari dei riti di iniziazione
significato metaforico (per es., I'inghiottimento),avendo perduto i nessi che lo
legavano al contesto storico-socialein cui è sorto' viene ora assuntonel suo
significatoletterale:I'animale-totem,per esempio,divieneuna belva reale
oggi le fiabe?
LETTURA MITOLOGICA
metàdell'Offocento
Si diffondenellaseconda
quali le societàarcaicherappresentavano
la loro concezionedei
simbolicamente
fenomeninaturali
lucedel giorno(di cui e figurala stessaCappuccetto
Rosso)da partedell'oscurità
della notte (il lupo) e della sua successiva
resurrezione
che coinciderebbe
con
l'awento del nuovogiorno
P . SAINTYVES, I-,esconlesde Perrault et le récitsparallèles,Pans,Nourry, 1923
Le favole rappresentanoi rituali celebratividelle stagioni
CappuccettoRosso sarebbela personificazionedella primavera,il lupo lo spirito
maligpo dell'inverno e il cacciatorelo spirito benevolodella primavera
I
Qtresta interpretazrone è awalorata da alcuni elementi simbolici, come il
cappucciorosso,che sarebbeimmaginedella coronadi fiori che veniva posta nel
medioevo sul capo della regineffa di maggio durante le cerimonie liturgiche
(personificazionedi Maia)
à <Nei paesi nordici la primavera deve lottare molto di piu che nei paesi latini per
affermarsi sull'inverno. Non deve allora sorprendere,sostieneSantyves,che in un
simile contesto siano in passatoemersedelle superstizionie delle credenzecirca
l'esistenzadi un geniomaligno dell'invernoche, assumendole forme piu svariate(tra
cui quella del lupo), nei primi giorni di maggio (che precedonoimmediatamente
I'arrivo della buona stagione),rapiscee tiene rinchiusele tagazzeimprudenti che si
awenturano da sole nel bosco. La prigionia delle ragazze termina quando il
cacciatore (spirito benevolo della primavera) le salva. Il soggiorno foruato nella
cavernadel genio maligno (e quindi anchenel ventre del lupo) rappresentai giorni
preparatoridurantei quali la regina o le regine della nuova stagioneattendonoI'esito
della battagliatrail cavalieredella primaverae lo spirito dell'inverno>>
[ValentinaPisanty,Leggerela.fiaha,Milano, Bompiani, 1993,p.941
LETTURA "L[J]ì{ARE'
Le fiabe sonointerpretatecomeracconti simbolici delle fasi lunari
GiuseppeSERMONTI, f, iahe rúiluna, Milano, Rusconi,1986
dall'oscurità,cresce,raggiungeil suo massirnofulgore, poi declina e scompare
nuovamentenell' oscurità
')È
Le fiabe lunari narranotutte di un viaggio intrapresoda un'eroina (che sta per la
luna), in cui I'alternarsidella buonae della cattivasorterimandaai cicli lunari
a) il rosso del cappuccio è immagine del fuoco entro cui la luna scomparenel
novilunio
b) il percorsonel boscorappresenta
il percorsodella luna nel suo ciclo mensile
c) la focaccia che CappuccettoRosso porta alla nonna è simbolo del disco lunare
destinatoad essereconsumato
d) il lupo e la parteneradella luna
e) I'ingoiamentocoincidecon il novilunio
0 l'apertura della pancia del lupo da parte del cacciatorerappresentala resurrezione
della luna: infatti inizialmenteemergesolo uno spicchio(di luna) e dopo due tagli
il cacciatorevedebrillare la luna piena
L ETTURA "CHIMICO-METALLURGICA''
In alcunefiabe si trovanoevidentiriferimentiall'estrazrone
e alle rcazionichimiche
dei minerali, che sono state attivita umane fondamentali,al pari della caccia e
dell'agricoltura
GiuseppeSERMONTI,L,eJìahedel sotÍosuolo,
Milano,Rusconi,1989
formule:
l) HgrSy,è 2Hg+ S (percorso
di Cappuccetto
Rosso)
+
2) Hg2Cl2'/o
) Hg Cl2 Hg (percorso
del lupo)
')-
Cappuccetto
Rossoè ll cinahro(HgS), pietravermigliachenasconde
il mercurio
allo statopuro
suaconversione
in mercuriopuro
LETTTJRAIN*CHIAVE FEMMII\ILE''
JackZIPES,Don't Ret on tlte Prince: ContemporaryI',erninistl,airy Talesin l{orth
AmericaandEngland,New York, Methuen,1986
e la sessualità
in genere
comedebolie passive
colpevohzzata
à ideologiadi una culturaletterariaprevalentemente
maschileà
in fondo CappuccettoRossoha una parte di colpa per quello che le succede,
poichein realtàlei adescail luponel bosco
LIMITI:
à non si tiene conto della dimensionestorica
àfiaba come sintomo di ipotetiche operazioni universali (del subconscio, di
rappresentazione
rnitologicao di riti, ecc.)
àuso dei testi piuttostoche loro interpretazione
àla ricercadi un'unica matrice(psicanalitica,mitologica,scientiflrca,
ecc.) che renda
conto di tutte le fiabe esistentiimplica necessariamente
la rinuncia ad interpretarele
singolefiabe nella loro specificità
LETTURE STORICO-IDEOLOGICHE
1
Ogni versionee vista come una testimonianzadelle condizioni socio-culturaliche la
circondano,come retroterraideologico che ne pervadele forme e i contenuti
IDEA DI FONDO: ogni narrazrone(orale o scritta) si colloca nel vivo di una rete di
rapporti interni ad una datacultura
atemporalitàe veicolino contenutidi portatauniversale
LETTURE STORICO-IDEOLOGICHE
)
Robert DARNTON, Il grande massacrodei gatti e altri eprsodidella storia culturale
.francese(1984),Milano, Adelphi, I988
dei contadini che le raccontavano
emergereuna morale edificante,ma un mondo amoralee crudele
')t
'F
nella versione francesedi Cappuccetto Rosso,la bambina e la nonna vengono
divorate dal lupo senza aver fatto niente: la mamma non ha raccomandatoalla
figlia di fare attenzioneal lupo o di non allontanarsi;la bambinanon disobbedisce,
ma viene divorata lo stesso;mancaaddirittura l' episodiodel cacciatore(introdotto
dai fratelli Grimm in contaminazionecon la fiaba delLupo e dei settecaprettini)
rispecchiala visione del mondo proprio del narratoree del suo pubblico originario
(il piu forte divora il piu debole)à contadinodell'Ancien Regime
protagonistasfuggeal lupo graziead un astutostratagemma)
esternead esso(condizionisociali,economiche,politiche)
ampio (la storiaculturalefrancese)
LETTURE STORICO-IDEOLOGICHE
3
Jack ZIPES,'l'he Brothers (irimm. Fron EnchantedI'Ìore,glto the Modern World,
Londo,Routledge,1988
Effettua delle opetazronianaloghea quelle di Darnton.,ma sulla versionegrimmiana
della fiaba
F la fiaba sarebbeun riflesso dell'ideologiaborghese
ideologico.
a) foresta:luogo in cui cadonole convenzionisociali, libero da restrizionimorali, al
suo internoil protagonistapuo subireun cambiamentoradicaledel suo destino
b) lieto fine: la ragazzrnacede alle lusinghedel seduttore,ma l'assenzadei legami
imposti dalla società deve essere controbilanciatada un ritorno alla morale
borghesee alla pacedomestica
c) descrizionedella protagonista:indifesa, psr nulla autosuflicienteà
postoper la donnae il focolare
il miglior
d) il cacciatore è l'eroe maschile. virtù tipicamente borghesi (intraprendenza,
coraggio,perseveranza,
sensodella giustizia)
1. accentuazione
del messaggio
morale(mapresentato
in terminiadattiall'infanzia)
2. addomesticamento
dei contenutipiu spaventosi
3. soppressione
dei dettaglipiu scabrosi
4. esaltazione
dei valoriborghesi
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Prof.ssa Monica Cristina Storini La fiaba