LINEE GUIDA PER LA PREVENZIONE DIAGNOSI E TRATTAMENTO DELL’ENDOCARDITE INFETTIVA Perché la scelta dell’Endocardite Batterica ? Secondo i criteri di definizione delle priorità ,l’E.B. ha: ¾ alto rischio alla luce degli esiti clinici ¾ elevata variabilità nella gestione clinica legata anche al carattere multidisciplinare di questa patologia ¾ alto costo di trattamento sia medico che chirurgico ¾ aspetti ancora problematici nella definizione diagnostica ¾ disponibilità di evidenze cliniche recenti e di buona qualità. Costituzione del Gruppo di Lavoro Interaziendale tra ASMN e AUSL Definizione di un gruppo formato da: • Infettivologi • Cardiologi • Internisti • Microbiologi • Cardiochirurghi • Medici di Direzione Sanitaria • Infermieri in modo da rappresentare le diverse professionalità e le varie sedi Ospedaliere della Provincia. ASMN Az. USL Cardiologia Dott. Oscar Gaddi, Dott. Danilo Manari, Dott. Enrico Violi, Dott. Giorgio Massarelli, Dott.ssa Paola Franceschetti Malattie Infettive Dott. Giacomo Magnani, Dott.ssa Fabrizia Vezzani, Coord. Inf. Annamaria Giampietri Microbiologia Dott.ssa Lidia Ricci Medicina Interna Dott. Giuseppe Regolisti Neurologia Dott.ssa Donata Guidetti Servizio Ass. Inferm. Coord. Inf. Monica Guberti Direzione Sanitaria Programma di Cure Primarie Servizio Sviluppo Organizzativo Dott. Giustino Bernini Dott. F. Cocconcelli Cardiochirurgia Farmacia Dott. Alessandro Navazio, Dott. Gianpaolo Gambarati, Dott. Paolo Vasini, Dott. Emilio Iori Coord. Inf. Stefano Mastrangelo Dott.ssa Nilla Viani – Dott.ssa Lidia Fares Dott. Mirco Pinotti Dott. Andrea Gigliobianco Dott.ssa Rosanna Carbognani – Dott.ssa Enrica Terzi Dr.ssa Debora Formisano (statistico) Metodologia di lavoro 1) AUDIT retrospettivo provinciale definisce l’epidemiologia clinica (casistica, percorso diagnostico e conduzione clinica, esiti) al fine di fare un confronto con i dati futuri, dopo l’applicazione di una Linea Guida interaziendale POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO Pazienti ricoverati per Endocardite Batterica nella provincia di RE nel periodo 2001 – 2002 e primo trimestre 2003. Ospedali di riferimento : • Arcispedale S. Maria Nuova • Ospedale di Guastalla • Ospedale di Correggio • Ospedale di Castelnuovo Monti • Ospedale di Scandiano • Ospedale di Montecchio • Case di cura Villa Salus e Villa Verde. CRITERI DI SELEZIONE DELLE CARTELLE CLINICHE Dalla banca dati della SDO sono state selezionate le cartelle in base a: • codici ICD IX 421.0, 421.1 e 421.9 come prima e seconda diagnosi. • codici ICD IX 424.91, 424.99 come prima diagnosi. • casi con DRG 126 = endocardite acuta e subacuta. • ICD IX 421.0 = endocardite batterica acuta e subacuta • ICD IX 421.1 = endocardite infettiva acuta e subacuta in malattie classificate altrove • ICD IX 421.9 = endocardite acuta non specificata come prima diagnosi; • DRG 126 = endocardite acuta e subacuta • ICD IX 424.91 = endocardite in malattie classificate altrove • ICD IX 424.99 = altre endocarditi, valvole non specificate Distribuzione per ospedale di provenienza e reparto Cardiologia Geriatria Malattie Medicina 1 Pneumologia Rianimazione Totale Percentual infettive (v.a.) e per ospedale 69,6 ASMN 4 1 7 2 1 1 16 17,4 Castelnuovo M 1 1 2 4 4,3 Guastalla 1 1 8,7 Scandiano 2 2 Totale 5 1 8 7 1 1 23 100,0 Percentuale 21,7 4,3 34,8 30,4 4,3 4,3 100,0 per reparto Distribuzione per sesso Frequenza femmina maschio Totale Percentuale 5 21,7 18 78,3 23 100,0 Presenza di febbre Frequenza Percentuale 4 18,0 18 82,0 no si Totale 22 100,0 Presenza di soffio all'ingresso Frequenza no si Totale Percentuale 5 23,8 16 76,2 21 100,0 Fattori di rischio Patologia valvolare nota Frequenza Percentuale no si Totale 14 8 22 63,6 36,4 100,0 “….Nel 63.6 % sono inclusi anche pazienti in cui era presente vizio valvolare predisponente, ma misconosciuto……” 9 Dei 7 pazienti che avevano eseguito procedure a rischio (dentista, endoscopia), nessuno aveva eseguito profilassi (indicazione?). Quadro clinico pre-ricovero Assunzione di antibiotici prima del Frequenza Percentuale no 9 41,0 si 13 59,0 Totale 22 100,0 Quanto tempo prima? Frequenza Percentuale <= 2 settimane 7 54,0 > 2 settimana 6 46,0 Totale 13 100,0 1° ETT Presenza di vegetazioni Frequenza no si Totale Percentuale 10 10 50,0 50,0 20 100,0 ETE Presenza di vegetazioni Frequenza no si Totale Percentuale 6 10 37,5 62,5 16 100,0 Emoculture Esito I^ Emocoltura Frequenza negativo positivo Totale Percentuale 4 17 19,0 81,0 21 100,0 Agente patogeno I^ Emocoltura Frequenza altro miceti stafilococco MRS stafilococco MSS streptococco Totale 2 1 Percentuale 11,8 5,8 1 5,8 6 35,3 7 17 41,3 100,0 Emoculture Tempi di attesa delle emocolture tempo di attesa tempo di attesa della 1 della 2 emocoltura emocoltura Validi Mancanti Media Mediana Deviazione Minimo Massimo tempi di attesa della 3 emocoltura 21 2 4,62 3,00 2,819 1 14 9 5,86 5,50 2,179 3 4 19 4,00 3,00 2,708 2 11 9 8 Terapia medica durante il ricovero no si Totale La terapia iniziale era empirica? Frequenza Percentuale 3 13,6 19 86,4 22 100,0 no si Totale La terapia empirica è corretta? Frequenza Percentuale 9 47,4 10 52,6 19 100,0 Terapia medica durante il ricovero Motivi della non correttezza della terapia totale delle terapie Frequenza non corrette associazione di farmaci per dosaggio per durata vie di somministraz ione 9 100,0 3 2 33,0 22,0 1 11,0 Il motivo più frequente risulterebbe essere la non corretta associazione di farmaci Intervento Chirurgico E' stato eseguito intervento chirurgico? Frequenza no si Totale Percentuale 7 15 32,0 68,0 22 100,0 Metodologia di lavoro 2) Ricerca delle Linee Guida nelle Banche Dati disponibili (National Guideline Clearinghouse, SIGN, NeLH Guideline Finder, CMA Infobase, Medline ) 3) Valutazione critica delle principali LG identificate (utilizzando i criteri di valutazione AGREE) 4) Scelta della LG più affidabili anche alla luce delle evidenze emerse in letteratura dopo la loro pubblicazione (Review, trial clinici randomizzati, statement di Società Scientifiche). Terapia dell’Endocardite da Streptococcus viridans o Streptococcus bovis con MIC per penicillina di 0.10.1-0.5 mg/l su valvola nativa o MIC <= 0.1 mg/l, su valvola protesica Terapia dell’Endocardite da Stafilococchi su valvola protesica o in presenza di altro materiale protesico Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia Arcispedale S. Maria Nuova Azienda Sanitaria Locale di Reggio Emilia L’Endocardite Infettiva Linea Guida Interaziendale Terapia dell’Endocardite da Streptococcus viridans o Streptococcus bovis con MIC per penicillina > 0.5 mg/l su valvola nativa o MIC > 0.1 mg/l, su valvola protesica Terapia dell’Endocardite da Stafilococchi in assenza di materiale protesico Complicanze Complicanze in in cui cui si si dovrebbe dovrebbe considerare considerare l’intervento chirurgico l’intervento chirurgico in in EI EI su su valvola valvola nativa nativa (NVE) (NVE) in in fase fase attiva: attiva: ••Insufficienza Insufficienza aortica aortica oomitralica mitralica acuta acuta ee CHF CHF ••Evidenza Evidenza di di estensione estensione perivalvolare perivalvolare(infezione (infezionelocalmente localmente non non controllata) controllata) ••Infezione Infezione persistente persistente dopo dopo 7-10 7-10 giorni giorni di di terapia terapia antibiotica antibiotica adeguata adeguata ••Infezione Infezione data data da da microrganismi microrganismi poco poco responsivi responsivi alla alla terapia terapia antibiotica antibiotica (funghi, (funghi, Brucella Brucella spp., spp.,Coxiella Coxiella spp., spp., Staphylococcus Staphylococcus lugdunensis, lugdunensis, enterococcus enterococcus spp. spp. con con una una alta alta resistenza resistenza alla alla gentamicina, gentamicina, microrganismi microrganismi gram-negativi) gram-negativi) ••Vegetazioni Vegetazioni mobili mobili di di dimensioni dimensioni >> 10 10mm mm prima prima oo durante durante la la prima prima settimana settimana di di trattamento trattamento ••Emboli Emboli ricorrenti ricorrenti nonostante nonostante una una terapia terapia antibiotica antibiotica appropriata appropriata ••Vegetazioni Vegetazioni ostruenti ostruenti Complicanze Complicanze in in cui cui si si dovrebbe dovrebbe considerare considerare l’intervento chirurgico l’intervento chirurgico in in EI EI protesica protesica (PVE) (PVE) in in fase attiva: fase attiva: ••EI EI protesica protesica precoce precoce ••Malfunzionamento Malfunzionamento protesico protesico emodinamicamente emodinamicamente significativo significativo ••Infezione Infezione persistente persistente dopo dopo 7-10 7-10 giorni giorni di di terapia terapia antibiotica antibiotica ••Emboli Emboli ricorrenti ricorrenti nonostante nonostante una una terapia terapia antibiotica antibiotica appropriata appropriata ••Infezioni Infezioni legate legate aa microrganismi microrganismi con con una una scarsa scarsa risposta risposta al al trattamento trattamento antibiotico antibiotico ••Vegetazioni Vegetazioni ostruenti ostruenti Dott. Gaddi O., Dott. Violi E., Dott. Massarelli G., Dott.ssa Franceschetti P., Dott. Navazio A.(Cardiologia ASMN); Dott. Gambarati G.,Dott. Iori E., Dott. Vasini P.(Cardiologia AUSL); Dott. Magnani G., Dott.ssa Vezzani F., Coord. Inf.Giampietri A. (Malattie Infettive ASMN); Dott.ssa Ricci L. (Microbiologia ASMN); Dott. Regolisti G. (Medicina Interna ASMN); Dott. Bernini B. (Medicina Interna AUSL); Dott. Cocconcelli F. Dott. Manari D. (Salus Hospital, RE); Dott.ssa Guidetti D. (Neurologia ASMN); Coord. Inf.Guberti M. (Servizio Ass. Inferm. ASMN); Coord. Inf. Mastrangelo S. (Servizio Ass. Inferm. AUSL); Dott.ssa Viani N., Dott.ssa Fares L. (Farmacia ASMN); Dott. Pinotti M. (Direzione Sanitaria ASMN); Dott. Gigliobianco A. (Direzione Sanitaria AUSL); Dott.ssa Carbognani R., Dott.ssa Terzi E. (Programma di Cure Primarie AUSL); Dr.ssa Formisano D. (Servizio Sviluppo Organizzativo ASMN) Reggio Emilia, Aprile 2005 http://www.asmn .re.it it/CEU/Protocolli/Endocardite. /CEU/Protocolli/Endocardite.htm htm http://www.asmn.re. 5) Adattamento alla situazione locale dopo consultazione dei professionisti coinvolti, a cui è stata distribuita la bozza della LG per commenti ed integrazioni. Sottogruppi hanno predisposto testi preliminari da sottoporre alla valutazione collegiale del Gruppo di lavoro. Le integrazioni e gli adattamenti locali rispetto alla Linea Guida di riferimento sono riconoscibili in quanto riportate in corsivo. Valutazione dell’efficacia • Identificazione Standard e Indicatori • 2° Audit retrospettivo • Programmi di miglioramento • Audit periodico Indicatori ¾ Profilassi corretta nei casi noti ¾ Inizio della Tp antibiotica dopo aver eseguito emoculture ¾ Eradicazione del punto d’ingresso dell’infezione durante l’ospedalizzazione ¾ Terapia antibiotica corretta come da Linee Guida ¾ Tempo sintomo-emocultura ¾ Tempo ricovero-ecocardio ¾ Tempo sintomi-diagnosi ¾ Intervento cardiochirurgico LINEE GUIDA PER LA PREVENZIONE DIAGNOSI E TRATTAMENTO DELL’ENDOCARDITE INFETTIVA Endocardite infettiva • Definizione: Infezione delle valvole cardiache o della superficie murale dell’endocardio, con formazione di masse trombotiche di detriti e microrganismi, dette “vegetazioni”. • Tutti i microrganismi possono essere presenti, ma nella maggior parte dei casi troviamo batteri Endocardite Infettiva ¾ Endocardite acuta -- Microrganismi altamente virulenti: • Staphylococcus aureus • Possono interessare valvole normali ¾ Endocardite subacuta -- Microrganismi meno virulenti • Streptococcus alfaemolitico • Interessano prevalentemente valvole anomale DIAGNOSI 1) Diagnosi clinica Storia, sintomi, segni e tests di laboratorio Poichè la storia clinica dei pazienti con EI è notevolmente variabile e dipende dal microrganismo responsabile e dalla presenza o meno di condizioni cardiache predisponenti o altre patologie, il sospetto precoce di EI è determinante per una diagnosi precoce (Tabella 3). 2) Diagnosi strumentale : Ecocardiografia Tre reperti ecocardiografici considerati criteri maggiori per la diagnosi di EI: • 1 massa mobile eco-densa attaccata all’endocardio valvolare o murale, soprattutto se localizzata nelle sedi preferenziali, o attaccata a materiale protesico impiantato • 2 ascesso o fistola • 3 nuova deiscenza di una valvola protesica, soprattutto se compare a distanza dall’intervento. • Evoluzione delle vegetazioni Quando l’ecocardiogramma viene ripetuto a tre settimane e poi a tre mesi dall’inizio della terapia antibiotica il 30% delle vegetazioni scompare, il 18% si riduce, il 41% non si modifica ed l’11% aumenta di dimensioni. Le cause più frequenti di falsi positivi all’esame ecocardiografico: ¾ trombi intracardiaci non infetti ¾ tumori filiformi (fibroelastoma papillare o tumori endocardici fibro-elastici papillari come le escrescenze di Lambl) ¾ vegetazioni non infettive attaccate alle valvole (endocardite di Libman-Sacks, patologia di Behçets, sindrome da carcinoide con coinvolgimento miocardico, febbre reumatica acuta.) Le cause più frequenti di falsi negativi all’esame ecocardiografico ¾ Scarsa esperienza dell’esaminatore ¾ Vegetazioni piccole e/o mobili ¾ Inappropriatezza dell’immagine tecnica (per es. mancato utilizzo del ETE). Complicanze perivalvolari 1) Estensione perianulare e formazione di un ascesso : ¾ complicanze comuni (10-40%) nelle valvole native, specialmente per l’EI della valvola aortica, e frequenti nelle valvole protesiche. ¾ Nella valvola aortica nativa l’estensione dell’infezione avviene prevalentemente attraverso la parte più debole dell’anulus, che è rappresentata dal tessuto fibroso intravalvolare mitro-aortico. (L’ETE è significativamente più sensibile dell’ETT nella determinazione dell’estensione perianulare.) Ascessi diagnosticati riscontrando: -- regioni eco rifrangenti o ecodense -- cavità eco rifrangenti all’interno dell’anulus valvolare o adiacenti alle strutture miocardiche -- ispessimento della parete della valvola (ascesso perianulare della valvola aortica) 2) Cavità periventricolari: si costituiscono quando l’infezione dall’anulus si estende ai tessuti circostanti. 3) Pseudoaneurismi: hanno un comportamento dinamico diverso, si espandono durante la contrazione isovolumetrica e all’inizio della sistole mentre collassano durante la diastole. ( Sia gli ascessi della radice aortica che gli pseudoaneurismi possono rompersi nelle camere adiacenti e possono perciò creare delle fistole intracardiache singole o multiple.) Reperti ecocardiografici nelle Endocarditi Valvolari Protesiche( EVP) • Le vegetazioni su valvole protesiche non possono essere individuate in modo attendibile tramite l’ETT: infatti l’anello di sutura dell’anello e le strutture di supporto della valvola protesica sono fortemente ecogeniche e possono ostacolare l’individuazione delle vegetazioni. • L’infezione che coinvolge le protesi valvolari meccaniche usualmente inizia nell’area perivalvolare/anulare. • La crescita delle vegetazioni appare come un ispessimento ed una irregolarità del contorno normalmente liscio dell’anello di sutura. • I trombi ed il “pannus” hanno caratteristiche simili e non possono essere distinti in modo attendibile dalle vegetazioni. Reperti ecocardiografici in: ¾endocarditi della parte destra ¾infezioni del pacemaker e degli elettrodi ¾sistemi di assistenza meccanica (VAD) ¾Occluder Le infezioni dei cateteri stimolatori di un pacemaker: non frequenti, ma richiedono una diagnosi rapida. A causa del riverbero e degli artefatti, l’ETT è limitato nella diagnosi differenziale tra EI della valvola tricuspide, infezione dei cateteri elettro stimolatori o entrambe. EI su Occluder di difetti interatriali: segnalazioni fino ad ora davvero esigue (10,11). Al momento, l’indicazione più stringente che proviene da tali segnalazioni è quella di seguire un’attenta profilassi dell’EI nei primi 6 mesi dall’impianto dell’Occluder, tempo che corrisponde al completo processo di epitelizzazione del device. Limiti ¾ La semplice identificazione di VE all’esame ecocardiografico non può da sola condurre a diagnosi di EI, perché necessita sempre di conferma clinica o anatomo-patologica. ¾ L’ecocardiografia non è infatti in grado di distinguere -- le vegetazioni non batteriche dalle VE -- VE attive dalle VE guarite -- VE dai trombi (13,14,15). ¾ Le VE possono essere assenti all’ecocardiogramma nelle prime 2 settimane di malattia, ed è noto che con le attuali apparecchiature VE di diametro < 2 mm sono difficilmente identificabili (13,16). ¾ in sospetto di PVE: il materiale protesico è molto ecoriflettente,e può mascherare la presenza di piccole VE eventualmente presenti entro i confini dell’anello protesico o ad esso immediatamente adiacenti. Pitfalls I motivi tecnici che possono portare ad errore nella corretta identificazione delle VE sono numerosi (12). Le strutture che possono rappresentare possibili falsi positivi di VE all’ecocardiografia sono: ¾ trombi ¾ strand ¾ ispessimenti dei lembi di valvola mitrale mixomatosa ¾ noduli displasici/ fibrotici/calcifici su valvole ¾ punti di sutura di protesi ¾ rete di Chiari ¾ corde rotte, false corde ¾ panno fibroso su protesi ¾ tumori cardiaci (13,18,) COMPLICANZE 1) Eventi embolici: possono far seguito a dislocazioni di: • • • frammenti di vegetazioni tessuto infetto trombi intracardiaci, settici o sterili Prevenzione di complicanze emboliche ¾ Trattamento antibiotico rapido ed efficace: può aiutare a prevenire tali complicanze. ¾In endocarditi sperimentali da stafilococco aureo,l’ ASA ha: -- ridotto la misura delle vegetazioni -- migliorato la sterilizzazione antimicrobica -- ridotto la frequenza di embolismi Vi è infatti crescente evidenza che le piastrine giochino un ruolo importante nello sviluppo delle vegetazioni. ¾ l’ endocardite non è ancora una indicazione per la terapia antitrombotica con eparina se non c’è altra indicazione (prolungato allettamento, terapia intensiva, coagulazione intravasale disseminata o sepsi). Chirurgia dopo eventi embolici cerebrali ¾ Dopo la prima manifestazione di eventi embolici il rischio di recidive è alto, soprattutto se le vegetazioni sono ancora presenti all’ eco e se l’ infezione è ancora attiva. In più del 50% dei casi recidive si manifestano entro 30 giorni dal primo episodio. Terapia chirurgica ( escludendo una emorragia cerebrale con TAC subito prima dell’ intervento): •entro le prime 72 ore •dopo 3-4 settimane (Benché i risultati siano migliori entro le prime 72 ore dallo stroke, quando la barriera ematoencefalica non è ancora alterata, la chirurgia non andrebbe dilazionata in pz. con deficit focali se indicata per severa insufficienza cardiaca, sepsi in corso o infezione resistente a terapia antibiotica, sempre se la TAC esclude l’emorragia cerebrale.) 2)Insufficienza cardiaca: 2.1) Insufficienza valvolare acuta 2.2) Miocardite • può aggravare l’insufficienza cardiaca, in aggiunta al sovraccarico emodinamico dovuto alla disfunzione valvolare • è un riscontro frequente all’ autopsia, qualche volta con ascessi miocardici • piccole aree di necrosi miocardica e franchi infarti regionali possono essere prodotti da emboli coronarici 3 )Aritmie e disturbi di conduzione. ¾ Le aritmie sono di solito conseguenza di: -- disseminazione settica (originando da concomitanti miocarditi) -- danno ischemico miocardico per embolismo coronarico ¾I disturbi di conduzione (CD) sono il risultato di danno al sistema di conduzione stesso, per: -- infiltrazione diretta (branche e fascio di His) -- embolia dell’arteria nodale ¾ Il coinvolgimento del sistema specifico di conduzione è più frequente in endocarditi su protesi e su valvola aortica nativa, che non su protesi e su valvola mitralica nativa ¾ La comparsa di CD può significare una estensione perivalvolare della malattia ed indica un peggioramento della prognosi 3 ) Complicanze polmonari di endocarditi del cuore destro ¾ Il sospetto clinico di endocardite del cuore dx andrebbe posto in pz. tossicodipendenti e non tossicodipendenti in presenza di: -- embolie polmonari ricorrenti -- infiltrati polmonari multipli -- anemia e microematuria di origine non nota ¾ Il sospetto è più elevato in: -- pz. in terapia intravenosa -- pz. con devices intracardiaci -- pz con batteriemia in corso di infiltrati polmonari. In questi casi una serie ripetuta di emocolture ed ecocardiogrammi è ritenuta necessaria. ¾ La prognosi delle endocarditi dx con embolia polmonare è buona ¾ Vegetazioni con dimensioni <10 mm in genere rispondono bene alla terapia ¾ Infiltrati polmonari recidivanti non costituiscono indicazione per intervento chirurguco ¾ Se la febbre periste per più di tre settimane nonostante una adeguata terapia antibiotica è indicata una rivalutazione delle possibili cause (per esempio un ascesso polmonare). INDICAZIONI AL TRATTAMENTO CARDIOCHIRURGICO L’indicazione alla chirurgia scaturisce dopo: • attenta e corretta valutazione della clinica • test microbiologiinformazioni • indagini ecocardiografiche seriate. ¾ in almeno il 30% delle endocarditi in fase attiva ¾ in un 20-40% dopo trattamento efficace ¾ la durata del trattamento antibiotico non influenza la prognosi ¾ l’età del paziente non rappresenta una controindicazione La prognosi è maggiormente favorevole quando: • l’intervento sia antecedente lo sviluppo di lesioni esetese ai tessuti perivalvolari • le condizioni generali non siano severamente compromesse Scelta della protesi nell’endocardite batterica ¾ La ricostruzione della morfologia cardiaca, da tentare sempre, quando possibile, tramite riparazione o sostituzione delle valvole coinvolte ¾ Nelle protesi stented non esiste evidenza a favore delle biologiche rispetto alle meccaniche per cui l’indicazione ricalca quella di una patologia valvolare non infettiva ¾ consenso generale in favore dell’utilizzo di homograft (sia per la minore frequenza di recidive sia per la sua versatilità) in particolare nell’endocardite aortica con ascessi perianulari e su protesi Endocarditi coinvolgenti le sezioni destre ¾ Approccio conservativo La chirurgia va presa in considerazione solo in caso di febbre persistente dopo tre settimane di corretta terapia antibiotica, mentre la presenza di ricorrenti infiltrati polmonari non costituisce criterio per l’intervento. ¾ Le tecniche chirurgiche includono: -- rimozione ( “debridement “) delle aree infette o vegetectomia con o senza riparazione della valvola -- escissione della tricuspide con o senza rimpiazzo mediante protesi della valvola -- in genere non si sostituisce la valvola polmonare o nel caso ciò sia giudicato indispensabile , viene utilizzato un homograft polmonare