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Volume 1, Numero 1
Anno 2004
“NESSUNO ESCLUSO”
Sommario
Idea di Fondo
2
Procedimento
6/8
3
Procedimento
9/11
6
Procedimento
12/13
9
Procedimento
14enni
12
Spunti per la
preghiera
17
Festa del Ciao
2004
18
Verifica Festa
del Ciao
19
Appuntamenti
20
Lettera dell’Assistente
Trascorsa l’estate ritorniamo al nostro impegno educativo con rinnovato slancio ed entusiasmo. I ragazzi che hanno vissuto lo scorso anno con l’ACR e l’esperienza entusiasmante
dei campi estivi hanno davvero una gran voglia di ritrovarsi e riprendere il cammino e tanti
altri ragazzi possono essere coinvolti se siamo coraggiosi nella proposta.
Il nostro è un cammino di amicizia ma di amicizia profonda, quella che non si fonda sulle
simpatie o sugli interessi comuni ma solo ed esclusivamente su Gesù.
Così come accadde duemila anni fa con dodici amici, Gesù che li scelse, li tenne uniti e a
loro donò la legge dell’Amore, anche oggi se lasciamo circolare l’Amore tra noi, Gesù rimane presente tra di noi, e l’amicizia è vera e solida.
Così il nostro Mese del Ciao ci vede impegnati a riscoprirci amici e a chiamarne altri… Mi
auguro che sia così non solo per i nostri ragazzi ma anche nei nostri gruppi educatori.
Don Andrea Querzè
IDEA DI FONDO
Eccoci!! Eccoci!! Pronti, prontissimi per continuare insieme il nostro cammino! Dopo i campi scuola, le
vacanze e il meritato riposo, è finalmente ora di prendere il largo!
Chissà quanti amici e amiche hanno incontrato durante questa estate i bambini e i ragazzi, quante
volte sono stati accoglienti, capaci di condividere e di donarsi gratuitamente, capaci di costruire relazioni autentiche, vere? Crediamo che siano stati capaci di fare tutto questo, perché conosciamo i nostri ragazzi e sappiamo che sono dei tipi in gamba!
Avremo comunque modo di scoprirlo nel corso del cammino, ops….della navigazione, durante quest’anno infatti, i bambini e i ragazzi saranno chiamati a maturare atteggiamenti quali: gratuità, accoglienza, gratitudine, condivisone. Sono tutti atteggiamenti importanti da maturare per vivere nel modo giusto quest’anno durante il quale saranno chiamati fin dal Mese del Ciao a mettersi in gioco , ad instaurare amicizie e relazioni autentiche, vere.
Non dimentichiamoci che i ragazzi amano mettersi in gioco, è necessario stimolarli, sollecitarli, aiutarli
a crescere, indichiamogli la mèta, aiutiamoli nel cammino facendogli scoprire anche il valore della fatica, del “remare” insieme verso la mèta.
In un anno dedicato alla categoria alla compagnia vogliamo soffermarci sulla verità di una chiamata a
“stare insieme” per lavorare nella vigna del Signore, per la crescita del Regno di Dio tra gli uomini.
Non è facile, non è illusione, non è una faccenda che ognuno sbriga per conto suo (il Signore ci avrebbe dato tanti begli orticelli, uno ciascuno, non credete…!?). Allora quest’anno per noi la compagnia è dire il nostro sì nel quotidiano, illuminato da quello grande e bello che abbiamo detto a Loreto
con tutta l’associazione, è ancora una volta “cercare il regno di Dio, trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio” (Lumen gentium, 31); dire personalmente che ci impegniamo, con i nostri fratelli amati dal Signore, nella costruzione di un mondo in pace, “più abitabile per tutti”, riconoscendo e
sperimentando il valore aggiunto di essere comunità.
NESSUNO ESCLUSO è il titolo di questo Mese del Ciao, durante il quale i ragazzi annunciano che
nessuno è escluso dall’invito a lavorare nella vigna del Signore; nessuno viene escluso dalla chiamata a costruire il Regno di Dio e a far parte della Chiesa; la chiamata avviene a diverse ore e situazioni;
ogni ragazzo è invitato a metterci del suo a prendersi un impegno che lo coinvolga in prima persona,
è costruendo, “remando”, che si impara a stare assieme da fratelli, a rispettarsi, a “fare famiglia”.
I bambini 6-8: il bambino scopre che il Signore lo chiama a vivere insieme agli altri, una avventura
unica, originale e meravigliosa, il gruppo ACR. Guardando con stupore alla ricchezza del gruppo,
composto da tanti amici, il bambino riconosce che Dio ama ciascuno di noi e ci chiama ad essere suoi
amici, per stare con lui e realizzare il Suo Disegno di amore, ci chiama ad essere gruppo e comunità,
in questa avventura Dio Padre ci dona la Sua compagnia, ponendoci accanto Gesù.
I ragazzi 9-11: il ragazzo è consapevole che il Signore è presente nella sua vita, e lo chiama a lavorare nella sua vigna, dopo aver risposto sì attraverso il gruppo ACR.
È molto importante per il ragazzo fare amicizia, questo lo porta a instaurare rapporti con gli altri, nel
gruppo ACR sa di avere un suo ruolo preciso, un suo spazio, scopre la bellezza dello stare insieme,
del dialogo, del confronto, della condivisone, cercando di vivere rapporti di amicizia autentici, veri.
Aiutiamo il ragazzo ad essere consapevole dell’importanza dell’amicizia del “remare” e del faticare
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“NESSUNO ESCLUSO”
insieme per raggiungere la meta, aiutandolo a comprendere che la sua allegria, il suo entusiasmo, possono contagiare le persone che gli sono vicino, a partire dai suoi amici, chiamando così anche gli
“operai disoccupati” a lavorare nella vigna del Signore.
I ragazzi 12-14: ai ragazzo più grande è chiesto un passo più, aiutiamolo a riflettere sullo stile di amicizia che si desidera costruire insieme, cercando di scoprire gli aspetti belli ma anche di vedere le fatiche
e gli ostacoli che ci sono a vivere l’amicizia, a “remare” insieme, rendendolo consapevole che è necessario dare ad ognuno il suo spazio sulla “nave”, coltivando perciò gesti e atteggiamenti di accoglienza.
Gesù non vuole che la nostra vita di fede sia vissuta singolarmente ma anzi chiede che anch’essa sia
una esperienza di amicizia di relazione tra le persone; aiutiamo i ragazzi più grandi a maturare quegli
atteggiamenti quali l’accoglienza e la condivisione, importanti per poter vivere con impegno una amicizia che vada oltre le differenze le divisioni e le fatiche.
Ai 14enni è chiesto un passo ulteriore, aiutiamoli a capire che oggi più che mai è chiesto loro di rimboccarsi le maniche e di lavorare nella vigna del Signore, gli è chiesto di “remare” più forte, dopo aver
ricevuto il Battesimo, l’Eucarestia, la Cresima, è necessario che la loro fede faccia un altro gradino, che
inizi a diventare una fede più adulta, a loro è chiesto di essere ancor più testimoni e apostoli tra i loro
coetanei, è il tempo delle scelte, non è più il tempo del:”…..vado all’ACR/parrocchia perché devo ricevere i sacramenti e poi…..” è ora che i ragazzi si rendano pienamente consapevoli che devono diventare apostoli lì dove il Signore li chiama a vivere.
Per il ragazzo 12-14 in questa prima fase a partire da questo MdC utilizzeremo come riferimento un
“gruppo di amici” molto speciale, i 12 apostoli, avremo così la possibilità di leggere nel Vangelo, la via
che ci indica il Signore, vedendo quale stile di amicizia si erano dati i 12 Apostoli e quali difficoltà anche loro hanno dovuto superare.
I ragazzi, membri a pieno titolo di questa Chiesa missionaria, animata dallo Spirito, “casa e scuola di
comunione”, scoprono il gusto di farne parte attraverso la testimonianza gioiosa di chi sa che il tesoro
ricevuto va condiviso con tutti. La gratuità con cui siamo stati amati, singolarmente e come popolo santificato, libera ogni nostro gesto dalla mercificazione, dall’obbligo, aprendosi automaticamente alla gratuità nel dare, sempre, abbondantemente, e ci fa gioire con il cuore stesso di Dio per l’ultimo arrivato a
lavorare.
E come i salariati del padrone della vigna, i ragazzi sperimentano la propria ricompensa già nella stessa giornata di lavoro, perché una vita “per” va oltre ogni giustizia e fa godere della bontà di un Dio
“sprecone”.
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Procedimento 6/8
I TAPPA
Obiettivo: i bambini scoprono che lavorando insieme possono costruire qualcosa di unico e speciale
Durante l’ incontro i bambini costruiranno una barca tridimensionale (la barca
deve essere in grado poi nelle tappe successive di contenere dei piccoli oggetti
ATTENZIONE
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e soprattutto dovrà poter andare nell’acqua). Visto che l’ambientazione di queti consigliamo di fare la st’anno e l’immagine del poster ci portano a vivere l’esperienza del condividere
FESTA DEL CIAO
la fatica proprio su una barca, occorre che la barca che costruiamo sia proprio
la nostra barca. Ogni bambino dovrà collaborare alla personalizzazione della
barca, colorandola, incollando le vele, costruendo lo scafo. (Mi raccomando la barca deve essere a
prova di acqua!!)
Qualche idea pratica: potete utilizzare dei contenitori di plastica leggera per lo scafo, fissare poi un
albero ai quali attaccare delle vele di carta o stoffa che i bambini potranno colorare e tagliare con forme strane, ricordiamoci che la barca è la loro e sono proprio loro che la dovranno personalizzare; non
dimentichiamoci qualche salvagente, e l’arredamento solito di una nave. Spazio alla fantasia!!
È importante concludere questo primo incontro con un bel momento di preghiera in stile ACR.
II TAPPA
Obiettivo: i bambini che hanno scoperto di far parte di un gruppo ben preciso, quello dell’ACR scoprono che ognuno ha delle doti importanti da condividere con gli altri.
Adesso che la barca è costruita occorre ingaggiare l’equipaggio giusto. Ad ogni bambino sarà assegnato un ruolo ben preciso che sceglieremo in base alle caratteristiche dei bambini. Vi suggeriamo
alcuni ruoli ma mi raccomando usate la fantasia per crearne altri adatti ai vostri ragazzi.
I componenti classici che proprio non possono mancare sono:mozzo, cartografo, marinaio, vedetta,
nostromo, diarista, cambusiere.
Non dimentichiamoci che questa è una nave con un capitano d’eccezione, quindi cerchiamo di valorizzare il momento in cui viene definito l’equipaggio sottolineando che il capitano è niente meno che
GESU’ e che tutti i loro avranno un compito importante e unico.
Tutti i bambini dovranno far parte della ciurma della nave con la consapevolezza che il loro è un compito importante, magari datevi proprio dei compiti concreti, ordinare la saletta dopo l’incontro, organizzare la merenda ecc…
Sottolineiamo come il nostro stare insieme come gruppo ha come esempio Gesù che condivideva con
gli apostoli un lungo cammino, nella difficoltà e nella gioia. Cerchiamo di aiutare a capire che anche
noi dobbiamo essere amici del nostro Capitano come lo erano gli apostoli e condividere insieme i bei
momenti ma anche le fatiche e le difficoltà.
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“NESSUNO ESCLUSO”
III TAPPA
Obiettivo: perchè in un gruppo ACR si riesca a condividere tutti i momenti occorre che i bambini imparino le regole dello stare insieme
I bambini troveranno sul tavolo dei bussolotti, per esempio i porta rullini, con scritto fuori alcuni atteggiamenti giusti o sbagliati che occorre avere nella vita di gruppo soprattutto all’ACR (ascoltare quando
qualcuno parla, fare chiasso, rispettare il materiale a disposizione, sciupare la merenda ecc..)
Occorre sistemare la barca dentro un contenitore d’acqua. I bussolotti con gli atteggiamenti positivi saranno vuoti, i bussolotti con gli atteggiamenti negativi dovranno essere pesanti.
I bambini dovranno provare a caricare la barca con gli atteggiamenti che di solito loro hanno il sabato
pomeriggio (e ce ne saranno anche dei negativi!!!). A questo punto faremo notare come gli atteggiamenti negativi appesantiscono la barca e se troppi possono farla anche affondare.
I bambini insieme dovranno poi cercare di scrivere una sorta di regolamento della nave nel quale riporteranno tutti gli atteggiamenti positivi che ad un gruppo ACR occorre sempre avere.
IV TAPPA
Obiettivo: iniziato il cammino del gruppo Acr i bambini scoprono che si apre davanti a loro una strada
da percorrere insieme.
Durante questo incontro dovrà prendere il largo la barca, occorre organizzare uno spazio con l’acqua, il
nastro come alle vere inaugurazioni, lo spumante che potrebbe essere sostituito dall’acr cola e organizzare un vero e proprio varo della nave.
A questo punto sarà consegnato ad ogni ragazzo un mappa che rappresenta la rotta a loro assegnata.
Sulla mappa saranno indicati tutti gli appuntamenti che l’Acr parrocchiale vivrà sia in parrocchia che in
diocesi. I bambini dovranno cercare quindi di tracciare la rotta che il loro gruppo seguirà durante l’anno,
congiungendo in ordine temporale i vari appuntamenti che vivranno durante l’anno.
La barca potrebbe essere portata durante la festa del Ciao in un momento particolare come ad esempio la processione offertoriale durante la S. Messa. Non dimenticate la foto per il varo della nave!
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Procedimento 9/11
I TAPPA
Obiettivo: i bambini riscoprono la gioia di stare insieme.
Per far capire ai bambini la bellezza del fare le cose insieme agli altri cominciamo facendo dei giochi di gruppo, iniziando magari con un bel canto e con
ATTENZIONE
una presentazione (nel caso il gruppo sia “nuovo”).
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I giochi da proporre possono essere molti , dai più classici (bandiera genoveti consigliamo di fare la se, scalpo)fino a quelli più originali e fantasiosi, l’importante è che siano giochi
FESTA DEL CIAO da fare in squadra,a cui non si possa partecipare singolarmente.
Come ultimo proponiamo ai ragazzi una staffetta, al termine della quale dovranno disegnare, un pezzo per ciascuno di una grande barca su un cartellone. È importante che i ragazzi “costruiscano” assieme questa nave.
Considerate che la barca dovrà essere abbastanza grande, per riuscire a contenere quello che sarà
indicato nella seconda tappa,e poi perché questa nave vi accompagnerà per tutto l’anno.
Per quanto riguarda il metodo di realizzazione, spazio alla vostra fantasia!(per quanto riguarda la vela
della nave date un’occhiata alla quarta tappa…)
Date anche un nome alla vostra nave, oppure iniziate a pensarci, abbiatelo comunque pronto per la
quarta tappa!
Dopo il gioco si farà un bel momento di preghiera tutti insieme, perché, è vero che la preghiera personale è importante, ma noi cristiani siamo chiamati da Cristo a vivere la nostra fede in comunione con
gli altri, per questo diventa fondamentale la preghiera in gruppo; per questo vogliamo fare una preghiera il più possibile animata, con canti accompagnati da gesti e battito di mani. Portiamo anche in
“offerta” la neve prima costruita, e cogliamo l’occasione per spiegare agli acrini il motivo per cui abbiamo voluto fare proprio una barca! Bè, ve lo immaginerete, però ve lo diciamo lo stesso: la nave è perché su quella ci possiamo salire tutti , infatti l’abbiamo fatta un po’ grande!se saliamo tutti sulla nave
facciamo il cammino insieme, andando tutti nella stessa direzione, la nave, se la usiamo bene, ci può
portare al largo!...Bè, direte voi, lo può fare anche un aereo e anche più velocemente! È vero, ma un
aereo lo guida il pilota e il co-pilota e basta, sulla nave invece ognuno deve fare qualcosa, dare il suo
contributo, perché possa compiere il suo viaggio al meglio e nella giusta direzione!
L’incontro di oggi, che per molti è il primo dell’anno, deve essere anche una festa, per cui facciamo
una bella merenda!!! …In cui ognuno, ovviamente, a dato il suo contributo portando qualcosa!
Proposta per la preghiera: per la preghiera si potrebbe utilizzare il brano degli atti degli apostoli
2,42-48; poi, visto che oggi il Signore ci chiama a salire sulla sua nave, a stare con lui, potremmo anche usare le domande a cui siamo stati invitati a rispondere alla festa dell’Acr ad Ancona, quelle che
si trovano sul foglio staccabile del libretto ”un si grande come una casa”. Al termine di questo poi portare in offerta all’altare la nave costruita o disegnata durante il gioco. In conclusione fare una bella
preghiera tutti insieme. Importante: non dimentichiamo i canti, gioiosi e allegri,e, soprattutto, non dimentichiamo di spiegare il perché della scelta della nave!
I TAPPA
Obiettivo: i bambini capiscono che per stare bene insieme, occorre essere accoglienti e condividere
con gli altri ciò che ciascuno ha ricevuto.
Gli educatori preparano una sagoma di persona stilizzata ,su cartoncino bianco(grandezza bristol),e
una seconda, colorata, che taglieranno in tanti pezzetti(almeno 4 pezzi per ciascun bambino). fino a
formare un puzzle.
Ad ogni acrino verranno dati almeno 4 cartoncini, su ognuno dovrà scrivere un suo pregio o un difetto.
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“NESSUNO ESCLUSO”
Tutti i pezzetti verranno poi composti sulla sagoma, per darle colore e …”vita”. Alla fine avremo una
sagoma, una persona fatta di tante virtù, ma anche di difetti, perché, ovviamente nessuno è perfetto, e
quelli che vediamo scritti davanti a noi sono poi i nostri difetti. Potremo notare che magari più persone
hanno scritto lo stesso difetto, quindi è meglio non lamentarci del difetto di un altro, perché potremmo
averlo anche noi; oppure che magari c’è un cartoncino che si compensa con un altro ( per esempio un
cartoncino con scritto timido, si compensa con un eccessivamente allegro), quindi tutte le caratteristiche servono a dare completezza alla sagoma, e anche se c’è qualcosa che proprio non ci piace o non
vorremmo, non si può togliere, perché togliendo un pezzo colorato rimarrebbe un buco, l’immagine non
sarebbe più bella nella sua interezza, e la “persona”perdendo colore, perderebbe un po’ della sua vita!
Al massimo con tutte le qualità che ci sono si deve provare a trasformare un eventuale difetto in un
pregio! Ora, questa sagoma fatta , riempita, con le caratteristiche di tutti i componenti del gruppo, rappresenta proprio il nostro gruppo ACR, e quindi sopra, sotto, in testa o nella braccia, insomma, vedete
voi, glielo scriveremo!!!!e poi faremo salire il gruppo sulla nostra ormai mitica nave!!!!si, ma non da soli,
perché con noi saliranno anche altre sagome, (anche queste precedentemente preparate dagli educatori), che saranno i gruppi della parrocchia: giovani, coro, catechismo, il Parroco!!! Non dimentichiamo
nessuno!!!
Proposta per la preghiera: oggi potremmo utilizzare il brano del vangelo dell’anno,(Matteo 20,1-16)
magari solo la parte: Matteo 20,8-16, quella in cui il padrone della vigna paga tutti gli operai che hanno
lavorato con un denaro. Questo perché in questo incontro si vuole far capire ai ragazzi che ogni persona in un gruppo dà quello che può, fa quello che riesce secondo le sue possibilità, e tutti devono essere apprezzati nello stesso modo.
III TAPPA
Obiettivo: i bambini scoprono che Gesù chiama tutti, ma proprio tutti a stare e a lavorare con lui nella
sua vigna.
Ai bambini viene consegnata una mappa del paese o della città su cui è segnato un percorso in azzurro cioè quello che percorre la nave, una specie di giro di ricognizione prima della partenza vera e propria. Questo percorso passa attraverso le strade di una città, un paese, in cui ci sono tutti i luoghi frequentati dai nostri bambini.
Lo stesso percorso lo trovano fuori, nel cortile della parrocchia, o all’interno, nei locali disponibili.
Basterà che gli educatori prima stendano una lunga striscia azzurra, fatta di stoffa o di carta, che indichi la via. Ai ragazzi verrà spiegato che prima della partenza vera e propria della nave, bisogna andare
a prendere anche tutte quelle persone che Gesù vuole che facciano parte dell’equipaggio,e, per farlo,
ci muoveremo in questo modo:
I bambini, divisi in piccole squadre (4 per squadra al massimo), o, se sono pochi, a coppie, legati tra
loro indossando una piccola scenografia che li faccia sembrare su una nave, partiranno dal via,(le
squadre un po’ distanziate le une dalle altre) seguendo la strada segnata Lungo il cammino incontreranno dei punti segnalati in cui si devono fermare. Qui troveranno delle sagome(ancora!!!!!!oh
no!!!...bè, se vi viene in mente altro va bene comunque!), più piccole di quelle dell’incontro precedente.
Su una parte di queste sagome ci saranno degli indizi che serviranno alla squadra per capire qual è il
personaggio lì rappresentato, capito questo, con pennarelli che avranno in dotazione, lo scriveranno
sul lato vuoto della figura(es. maestra), e sotto dovranno scrivere anche perché secondo loro il Signore
vuole anche quella persona sulla nave, che cosa può fare di buono per il Signore!.
Portando con sé questo nuovo compagno di viaggio, la spedizione può ripartire alla ricerca di altri!ovviamente ad ogni postazione ci dovrà essere una sagoma per ogni squadra, ed ogni squadra dovrà essere seguita da un educatore che conosca già il gioco e li possa aiutare.
Oltre ai personaggi più soliti e un po’ ovvi (maestra, allenatore, fratello...)starà agli educatori trovarne
altri meno scontati o che possano stimolare di più i ragazzi( il panettiere, ecc...), usando però sempre
persone conosciute dai ragazzi.
Se il posto a disposizione non è molto tutto il gioco si può svolgere, con qualche accorgimento, anche
usando un cartellone, facendo una specie di grande gioco dell’oca.
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Alla fine tutti i personaggi trovati verranno fatti salire sulla nostra grande barca, che si trova alla fine
del percorso.
Proposta per la preghiera: oggi si è voluto far notare ai bambini che il signore chiama tutti, nessuno
escluso, per cui potremmo pregare con l’altro pezzo del brano del vangelo dell’anno, cioè Matteo 20,
1-7.
IV TAPPA
Obiettivo: i bambini scoprono che Gesù è un vero amico
Gesù non si limita a dirci come dobbiamo comportarci coi nostri amici, ma lui stesso è stato un Amico,
sì, uno di quelli con la A maiuscola, perché è stato un grande Amico: coi suoi apostoli ha condiviso
tutto: con loro viveva, mangiava, dormiva; ha preteso molto da loro, ma per il loro bene. Non li ha mai
ingannati, non ha mai mentito ed è stato con loro molto umile!è stato con loro anche nei momenti difficili, ed ha saputo perdonarli quando loro lo hanno tradito e lasciato solo.
Chiediamo ai bambini se loro conoscono qualche gesto di vera amicizia, se ne sono stati protagonisti
o testimoni, e facciamoceli raccontare, poi li scriviamo su un cartellone, in ordine sparso. Dopo leggiamo con loro dal vangelo qualche breve brano in cui si racconta un po’ l’amicizia fra Gesù e gli apostoli, e scriviamo sul nostro cartellone anche i gesti di vera amicizia di Gesù, proprio lì, in mezzo ai nostri!
Perché Gesù ha fatto delle cose, per amicizia, che anche noi dobbiamo saper fare! Prendete bene le
misure per il cartellone, perché questo diventerà la vela della nostra barca: lo incolleremo al posto di
quella disegnata, oppure lo attaccheremo all’albero se la nostra nave è più tridimensionale di un semplice disegno!
a questo punto mancano poche cose per la partenza della nave, e le vogliamo fare come in una cerimonia, proprio attorno alla nave!per prima cosa il nome della nave, se non lo avete ancora fatto questo è il momento per scriverglielo sopra (però dovete averlo già pensato!);poi la missione della barca
e dei suoi marinai: ogni ragazzo a questo punto riceverà una “pergamena”e tutti insieme leggeranno il
mandato/preghiera che vi si troverà scritto. Quello a cui sono chiamati i nostri acrini (e noi insieme a
loro),è di vivere l’Amicizia sull’esempio di quella vissuta da Gesù, di essere amici leali e sinceri di tutti,
di non vergognarsi di essere anche amici di Gesù, e di vivere questo nuovo stile di Amicizia con gioia
ed entusiasmo, mostrando a tutti che è uno stile bello, per portarlo e coinvolgere anche quelli che ancora non lo conoscono.
Questo mandato deve essere costruito in modo che contenga anche un ringraziamento a Dio per il
dono dell’amicizia, e una richiesta di aiuto: perché il Signore stia vicino ai bambini e ai ragazzi in questa missione. In questo modo potrà essere usato come preghiera della giornata.
Per concludere questo momento di varo-preghiera, verrà scoperta la parte centrale del cartellonevela( che prima gli educatori avranno lasciato coperta) ,e apparirà la scritta: GESÙ, VERO AMICO,
NON CI LASCERE SENZA VENTO, oppure GESÙ, VERO AMICO SOFFIERÀ SULLA NOSTRA VELA, a questo punto fra applausi e fragore generale, la cerimonia è conclusa e si potranno stappare le
bottiglie di aranciata, acr cola, succo di frutta per festeggiare!!! Non dimenticate la foto per il varo della
nave!
Di seguito elenchiamo alcuni brani del vangelo utile per svolgere l’attività: la fiducia e la familiarità (Mt.
16, 13-23) - il perdono (Mt. 26,47-50) e (Mt. 26,69-75) - la sollecitudine (Mt. 8,26) - l’umiltà, vero servizio (Mt. 20,20-27) e (Gv. 13,1-17)
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Procedimento 12/13
I TAPPA
Obiettivo: il ragazzo scopre l’ACR e conosce il nuovo gruppo di amici
I ragazzi incontrano per la prima volta altri ragazzi, che con loro faranno parte
del gruppo ACR. Quindi, per prima cosa, è necessario conoscersi! Inoltre c’è
ATTENZIONE
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chi viene all’ACR per la prima volta, soprattutto in quei gruppi che non hanno
ti consigliamo di fare la fatto l’ACR alle elementari: gli aiuteremo quindi a scoprire lo stile dell’ACR,
FESTA DEL CIAO
attraverso l’accoglienza, la preghiera, il gioco.
Essendo uno dei primi incontri, si potrebbe fare conoscenza con gli altri attraverso giochi di conoscenza: per esempio dando ad ogni ragazzo un foglio con una lista di persone con determinate caratteristiche, (trova due persone che hanno il tuo stesso numero di scarpe, due persone a cui piace il tuo stesso gusto di gelato, il tuo cantante preferito, la tua stessa materia scolastica, che fanno il tuo stesso
sport, ….). Al via ogni ragazzo chiede agli altri informazioni per completare la propria lista; quando ha
finito, si siede. L’ultimo rimasto in piedi fa una piccola penitenza.
Successivamente, si procede alla “spiegazione dell’ACR”. Nei gruppi dove i ragazzi di prima media
hanno già avuto esperienza dell’ACR alle elementari si potrebbe chiedere a loro cosa hanno capito
che sia l’ACR e magari cosa li spinge a continuare a venire. Per i gruppi in cui i ragazzi di prima media vedono per la prima volta all’ACR, i ragazzi di seconda potrebbero raccontare loro cos’è l’ACR,
partendo semplicemente dalle attività,esperienze vissute, incontri e appuntamenti, per arrivare poi alle
“motivazioni più profonde”. Consigliamo di concludere l’incontro con un bel momento di preghiera in
stile ACR.
II TAPPA
Obiettivo: il ragazzo scopre le varie sfaccettature dell’amicizia
Durante questo incontro vogliamo porre l’accento sui diversi luoghi e situazioni dove i ragazzi vivono
e sperimentano l’amicizia, per scoprire i vari amici che incontrano. Di ogni gruppo si vogliono poi sottolineare le diverse caratteristiche, e in particolare la motivazione che spinge i ragazzi a stare insieme
nelle diverse situazioni. Tuttavia, l’importante è che l’amicizia è una sola, e di conseguenza i vari
gruppi in cui i ragazzi sono inseriti rappresentano le varie sfaccettature dell’amicizia. Inoltre, proprio
perché l’amicizia è una sola, non esistono amici migliori di altri, solo sono diverse le motivazioni che li
uniscono.
Innanzitutto è bene chiedere ai ragazzi cosa intendono per amicizia, cos’è per loro. Quindi, giunti ad
una definizione accettata da tutti, la si scrive al centro di un cartellone. I ragazzi individuano quindi i
vari luoghi in cui incontrano degli amici (scuola, sport, musica, parrocchia, gruppo ACR, vacanze,
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ecc…) e li disegnano attorno alla definizione di amicizia. Poi, per ogni gruppo di amici individuano alcune caratteristiche (quando si trovano, dove si trovano, chi ne fa parte, ecc…) e la motivazione che
spinge quelle persone a stare insieme e li scrivono vicino al disegno; così i ragazzi potranno vedere
come le motivazioni che tengono insieme i diversi gruppi sono differenti.
III TAPPA
Obiettivo: il ragazzo capisce che è bello seguire il modello di vita e di amicizia degli apostoli
In questo incontro si vuole proporre ai ragazzi un modello speciale di amicizia: quella che c’era fra i
dodici. Essi infatti erano uomini, e come tali non erano perfetti, ma avevano i loro punti deboli. Questo
si vedeva anche nel loro stare insieme. Infatti come ogni gruppo discutevano, e qualche volta perfino
litigavano. Nonostante ciò, Gesù ha voluto proprio loro accanto a sé! Guardando quindi agli Apostoli,
vogliamo far capire ai ragazzi come il loro modello sia tutt’altro che irraggiungibile, e che anche noi
possiamo avvicinarci a quel tipo di amicizia che aveva chi stava accanto a Gesù, sperimentando questo particolare legame prima nel gruppo ACR, per poi estenderlo a tutta la nostra vita.
Partendo dal brano: Il Rifugio 12 Apostoli è uno stupendo rifugio sulle Dolomiti del Brenta, in Trentino.
Vi si accede dopo una bella ed intensa camminata che mette alla prova le forze e la costanza del
gruppo: una chiesetta scavata nella roccia, un panorama da favola, l’accoglienza nel rifugio stesso,
ripagano abbondantemente della fatica. Non so perché, quando, e chi diede a questo luogo il nome di
“12 Apostoli”. Una scelta senz’altro originale, rispetto alla consolidata abitudine di battezzare i rifugi
con nomi di personaggi, località o circostanze legate alla vita della montagna.
In un paesaggio un po’ diverso, molti anni fa, un uomo provò a vivere l’esperienza del “rifugio” con un
gruppo di dodici persone che si chiamavano Apostoli. Nella sua terra faceva certo più caldo, benché
la sera l’aria potesse scendere a temperature da montagna.
E qualche volta, in montagna, questo gruppo un po’ scalcinato composto da persone molto diverse tra
loro, ci è andato. Non propriamente per delle gite, comunque per esperienze significative: si conoscevano per nome ed avevano in comune uno stesso ideale, che forse faticavano a mettere in pratica e,
prima ancora, a capire.
Una guida era il loro maestro. Non sempre ascoltato, spesso incompreso, purtroppo poi tradito e abbandonato; ma anche molto amato, se per lui questi dodici uomini, diventati undici per una drammatica defezione, hanno speso la vita.
Non avevano una casa fissa, né in proprietà, né in affitto, né in autogestione. Non vivevano nemmeno
sotto le tende. La loro era una esperienza di movimento, molto dinamica e provvisoria, simile al
trekking tanto di moda oggi: ma un trekking esistenziale, visto che è durato tre anni e non aveva certo
scopo turistico.
Un campo scuola, sì. Questo l’hanno vissuto. Una scuola di vita, ore e ore gomito a gomito, con momenti esaltanti di fraternità e di amicizia, ma anche alle prese con tensioni motivate da invidia, gelosia, senso di superiorità, stanchezza ed incomprensioni. Una scuola di vita, nella quale il “titolare di
cattedra” era molto speciale, unico e irraggiungibile: teneva incontri seguiti anche da altra gente, dava
spiegazioni a parte per un gruppo più ristretto, conviveva con i suoi, mettendo tutto in comune, semPagina 10
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pre davanti nei numerosi spostamenti, sceglieva la meta, e indicava la strada; mangiava con loro, partecipava a momenti di festa in casa di amici, discuteva, esortava, incoraggiava e a volte rimproverava.
Una cosa non mancava mai: la preghiera. Era il fondamento del loro stare insieme e, come sempre,
in prima fila, lui, l’Animatore del gruppo.
Sappiamo tutti come hanno vissuto e come è andata a finire: un giornale di bordo, in quattro versioni,
ce lo ha raccontato. Dovremmo averne tutti almeno una copia.
Non sarebbe male rifarsi a questa esperienza, rileggere insieme qualche pagina di questo diario, per
scoprire la prima motivazione della nostra proposta ed il modello più efficace per viverla bene.
Si analizza l’amicizia fra i dodici Apostoli. Per fare questo i ragazzi si suddividono in gruppetti di 3-4
persone. Ogni gruppetto, rileggendo il brano, individua gli aspetti positivi e quelli negativi del comportamento degli Apostoli, scrivendoli su un foglio. Poi, ogni gruppo espone agli altri quello che ha pensato, discutendone con gli altri. È bene sottolineare come la motivazione che teneva insieme gli Apostoli era Gesù e il fatto che Lui stesso li aveva chiamati a quella esperienza. Prendendo spunto dagli
aspetti positivi individuati nell’amicizia fra gli Apostoli, si costruisce un decalogo di comportamento
che i ragazzi si impegnano a rispettare prima di tutto nel gruppo ACR, ma che sarebbe bello adottare
con tutte le persone che ci circondano.
IV TAPPA
Obiettivo: ogni ragazzo analizza la speciale amicizia con Gesù
In questo ultimo incontro vogliamo fare capire ai ragazzi che l’amicizia offertaci da Gesù è realmente
diversa da tutte le altre perché Lui si dona completamente a noi.
L’amicizia di Gesù è un’amicizia disinteressata, che tra noi a volte non emerge, vogliamo quindi che i
ragazzi colgano quanto è straordinario questo dono che costantemente Gesù ci fa. Tuttavia quest’amicizia non è così scontata come potrebbe sembrare, dal momento che Gesù ci propone alcune
“regole” per poter essere considerati suoi amici. I ragazzi devono quindi riflettere sul fatto che un po’
se la devono “guadagnare”!!!
Con i ragazzi leggeremo insieme il brano del vangelo di GV 15,12-17, dove Gesù non chiama più i
discepoli servi ma AMICI. Dopo un breve brain-storming (che consiste nell’esprimere liberamente e
tempestivamente le proprie opinioni/emozioni riguardo ad un determinato argomento) si fa capire ai
ragazzi come l’amicizia di Gesù sia diversa da tutte le altre proprio perché Lui ci indica la via per la
salvezza. A questo punto l’educatore consegna ad ogni ragazzo un cartoncino che servirà per la costruzione finale di una barca; (nota tecnica se non avete troppa fantasia, vi concediamo di fare un
puzzle, consegnando ad ogni ragazzo un pezzo di questo; l’importante però è che il risultato finale sia
la rappresentazione di una barca)
Sopra a ognuno di questi pezzi i ragazzi dovranno scrivere che cosa loro possono fare per potersi
considerare amici di Gesù e quindi raggiungere la salvezza attraverso la via che Gesù ci indica.
Vi chiederete perché proprio una barca.. ecco accontentata subito la vostra curiosità; andate subito a
leggervi la guida di quest’anno soprattutto la retro-copertina dell’agenda dell’educatore e saprete!!!!
Scopriremo così che i ragazzi sono parte della Chiesa/nave guidata da Gesù, che ci indica la via per
non naufragare.
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Procedimento 14enni
Istruzioni prima della lettura
Prima di iniziare a leggere il procedimento per i 14enni è importante spiegarti la linea che abbiamo
deciso di seguire per questo arco di età.
Durante questo Mese del Ciao, cercheremo di “puntare alto”, nel senso che gli obiettivi e i procedimenti sono abbastanza complessi e non immediati. Proponiamo una riscoperta del Vangelo, facendo
capire ai ragazzi come la parola di Dio è significativa nella loro vita.
Tutto questo perché a quattordici anni, è importante fare un passo in più, capire cioè che l’ACR non è
solo stare con gli amici, perché con gli amici ci si può stare in ogni luogo, ma che all’ACR c’è qualcosa in più che non si trova negli altri luoghi di incontro. Pensiamo che un acrino di quattordici anni questa cosa l’abbia già capita, perché se non fosse così sicuramente non verrebbe più da un po’….Ci
siamo chiesti che cosa spinge un quattordicenne a venire all’ACR, e pensiamo che una delle risposte
sia l’amicizia con Gesù, nelle amicizie vere che si incontrano, nella possibilità di dialogo e di ascolto,
che non si trova altrove.
Sta a voi vedere se i vostri 14enni sono pronti per un cammino impegnativo come questo, voi conoscete i vostri ragazzi, vi chiediamo perciò di fare attenzione e di ponderare bene il procedimento, puntando comunque sempre in alto! Buon cammino.
I TAPPA
Obiettivo: I ragazzi riscoprono il gruppo come luogo di condivisione e di ascolto reciproco, e la gioia e la bellezza dell’incontrarsi dopo l’estate.
ATTENZIONE
24 OTTOBRE
Finalmente ci si ritrova dopo l’estate! Probabilmente qualche gruppo ACR ha
ti consigliamo di fare la
continuato ad incontrarsi durante l’estate, ma per molti altri questo incontro
FESTA DEL CIAO
sarà l’occasione per rivedersi.
Così questo primo incontro sarà proprio all’insegna del ritrovarsi e del condividere le esperienze fatte durante l’estate, che non deve essere un banale raccontarsi quello che si è
fatto e dove si è andati, ma cercate di far toccare ai ragazzi questi punti che descrivono le loro relazioni:
Estate in famiglia: ad esempio come è stato il rapporto con i miei genitori? Visto che spesso i ragazzi di 3 ° media possono essere spesso in contrasto con i genitori per i + svariati motivi.
Estate con Gesù: Come è andato il mio rapporto con Gesù? Ho continuato ad andare in Chiesa la
domenica? Ho partecipato a momenti forti come Loreto o a esperienze come il campo scuola?
Estate con i miei amici: Come è stato il mio rapporto con gli amici? Ho fatto nuove amicizie, ho cercato di mantenere i contatti?
I ragazzi così facendo valutano e si rendono consapevoli di come hanno vissuto questo tempo di riposo e riscoprono il gruppo come luogo di condivisione delle esperienze fatte. Scoprono che ogni tempo
è prezioso per costruire, che non si è mai in vacanza per questo tipo di cose.
Capiscono che è difficile parlare così approfonditamente di cose che riguardano la loro interiorità e
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“NESSUNO ESCLUSO”
scoprono la bellezza di farlo al gruppo ACR.
Dopo questo momento di confronto si può fare un bel gioco di movimento insieme e una merenda
davvero buona.
II TAPPA
Obiettivo: I ragazzi capiscono di essere “operai” nella vigna del Signore e scoprono come il angelo
dell’anno è attuale nella loro vita. Si rendono disponibile per ricoprire ruolo attivi in parrocchia.
VANGELO: Matteo 20,1-16 Parabola dei lavoratori delle diverse ore
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa, il quale, sul far del giorno, uscì a prendere
a giornata degli uomini per lavorare la sua vigna. Si accordò con i lavoratori per un denaro
al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscì di nuovo verso l'ora terza, ne vide altri che se ne
stavano sulla piazza disoccupati, e disse loro: "Andate anche voi nella vigna e vi darò
quello che sarà giusto". Ed essi andarono. Poi, uscito ancora verso la sesta e la nona ora,
fece lo stesso. Uscito verso l'undicesima, ne trovò degli altri in piazza e disse loro:
"Perché ve ne state qui tutto il giorno inoperosi?" Essi gli dissero: "Perché nessuno ci ha
presi a giornata". Egli disse loro: "Andate anche voi nella vigna". Fattosi sera, il padrone
della vigna disse al suo fattore: "Chiama i lavoratori e dà loro la paga, cominciando dagli
ultimi fino ai primi". Allora vennero quelli dell'undicesima ora e ricevettero un denaro ciascuno. Venuti i primi, pensavano di ricevere di più; ma ebbero anch'essi un denaro per
ciascuno. Perciò, nel riceverlo, mormoravano contro il padrone di casa dicendo: "Questi
ultimi hanno fatto un'ora sola e tu li hai trattati come noi che abbiamo sopportato il peso
della giornata e sofferto il caldo". Ma egli, rispondendo a uno di loro, disse: "Amico, non ti
faccio alcun torto; non ti sei accordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene; ma
io voglio dare a quest'ultimo quanto a te. Non mi è lecito fare del mio ciò che voglio? O
vedi tu di mal occhio che io sia buono?" Così gli ultimi saranno primi e i primi ultimi».
Durante questo incontro vorremmo far conoscere ai ragazzi il Vangelo di quest’anno ACR, in modo da
capire che loro stessi sono chiamati ad essere operai nella vigna del Signore che è la Chiesa.
Ai ragazzi di 3° quest’anno chiediamo un passaggio in più, di rendere attuale il Vangelo nella loro vita.
Per prima cosa, iniziando a spiegare il brano ai ragazzi, si potrebbe partire dalla figura del padrone:
Dio è come un padrone, che si alza la mattina presto, senza perdere tempo .
E’ Lui che si muove per primo, esce e va di persona a chiamare i suoi operai. Non sta ad aspettare
che siano loro ad alzarsi, ma va loro incontro e li chiama per primo.
Dio non vuole che se ne stiamo lì oziosi e disoccupati, ma da loro uno scopo, non fa sprecare il tempo
che ha donato, li vuole attivi, perché possano portare frutto con il loro lavorare nella vigna.
Noi siamo come gli operai di questa vigna e il Vangelo ci fa capire che starcene senza far niente, perdere tempo, è il non cercare di dare valore alla nostra vita e a ciò che ci è stato donato.
Il padrone chiama in momenti diversi, seguendo il cammino di ognuno: chi all’alba, chi verso le nove,
chi verso sera, siamo noi che dobbiamo essere pronti a rispondere alla sua chiamata.
La scena degli operai oziosi che si ritrovano in piazza può essere paragonata al trovarsi insieme dei
nostri ragazzi, ci si trova senza far niente, aspettando qualcosa, come se attendessimo quel evento,
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quella persona che da senso alla nostra vita
I ragazzi sono così, si buttano in qualcosa solo se la proposta li affascina, li conquista e si aspettano
una “ricompensa”, proprio come gli operai. Forse questi operai erano andati a lavorare nella vigna
proprio per la ricompensa, per un guadagno, forse perché il padrone ha detto loro che gli darà ciò che
è giusto.
Ma cosa è giusto per questi operai? Cosa è giusto per noi? Alla fine però qualcosa non va, nonostante ottengano una giusta paga gli operai che lavorano fin dall’alba non trovano giusto di ricevere lo
stesso compenso degli operai che hanno lavorato solo la sera, ma il padrone gli dice che questo non
è un torto.
I ragazzi, a questa età hanno spesso il senso della giustizia “molto spiccato” o forse sarebbe meglio
dire delle “ingiustizie”.
Facciamogli capire che in questo modo il padrone non commette una ingiustizia, ma al contrario rispetta i tempi di ognuno.
E’ come pensare ad un allenamento di nuoto o a una corsa: c’è chi fa subito un buon tempo e riesce
a raggiungere livelli importanti subito, che invece ha bisogno di anni di allenamento, ma alla fine riesce a fare anche lui il tempo buono, ognuno ha le sue capacità che maturano in tempi differenti. L’importante per Dio è il risultato, non i tempi in cui si ottiene..
Cosa dovrebbe passare ai ragazzi di questo vangelo? Che Dio ci chiama, a qualunque ora, in qualsiasi momento. Egli ha continuamente una parola, una proposta, un progetto nel quale coinvolgerci perché la nostra vita non sia una perdita di tempo ma che ci realizzi.
E’ per questo che ci da il necessario, quello che è giusto, se lavoriamo nella sua vigna e collaboriamo
con lui ci darà la nostra ricompensa, il suo amore.
I ragazzi, avendo scoperto l’importanza dell’essere operai nella vigna prendono coscienza di come
potrebbero rendersi attivi in parrocchia.
Ognuno, a seconda della sua realtà parrocchiale, troverà dei piccoli servizi che i ragazzi di terza media potrebbero prendersi in carico:
- preparazione dei canti della Messa assieme al coro
- potrebbero accompagnare un ministro dell’eucarestia
- preparazione di qualche preghiera dei fedeli per la domenica
- preparazione del momento del gioco durante il sabato all’acr
- preparazione del momento della preghiera durante l’incontro acr
- ruolo “call center”: qualcuno che si preoccupi di comunicare agli altri componenti del gruppo eventuali avvisi o distribuire volantini o invitare altri amici agli incontri.
Si potrebbe fare un cartellone con suddiviso per servizi e settimane in modo che i ragazzi facciano
tutti i servizi a turno es:
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“NESSUNO ESCLUSO”
Gioco all’acr
Preghiera
all’acr
Call center
Preghiere
fedeli
Canti coro
Dal 1/10 al 15/10
Luca e Andrea
Matteo e Sara
Giulia e Marco
Simona e Cri- Samuele e Mastian
tilde
Dal 15/10 al 30/15
Samuele e Matil- Luca e Andrea
de
Matteo e Sara
Giulia e Marco
Simona e Cristian
Ecc…
In questo ruolo i ragazzi si rendono consapevoli di essere parte attiva all’interno dell’associazione e
offrono il loro servizio come aiuto alla comunità.
III e IV TAPPA
Obiettivi: I ragazzi scoprono la figura di Gesù come Amico, e come su di Lui si fonda il valore dell’amicizia. Scoporono l’importanza di costruire relazioni di vera amicizia con gli altri
Abbiamo deciso di raggruppare queste due tappe perché l’argomento che si tratterà in questi incontri è
lo stesso: l’AMICIZIA.
Per i quattordicenni l’amicizia è il sentimento più vero ed importante che vivono e sperimentano in ogni
momento. Iniziano a staccarsi dalla famiglia e a dare sempre più importanza agli amici.
E’ un tema molto delicato che forse comporterà più di due incontri: a voi educatori quindi la scelta di
prolungare l’argomento a seconda delle esigenze dei vostri ragazzi.
In queste due tappe più che spiegarvi passo per passo le attività, vi daremo invece molti spunti per approfondire il tema, magari potreste scegliere voi quello più a misura per i vostri ragazzi.
Per iniziare il discorso si potrebbe chiedere ai ragazzi cosa per loro è essenziale in una amicizia, queste sono le cose che possono quindi emergere:
Fedeltà
Sincerità
Il dialogo
Lealtà
Saper
perdonare
Fiducia
Disponibilità
Saper
ascoltare
Simpatia
Rispetto
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Pagina 15
Queste sono tutte caratteristiche che i ragazzi cercano nell’amicizia, ma essi, in prima persona, sono
capaci di poterle “garantire”???
Come è il loro modo di essere amici? Sono diffidenti? Sono sinceri? Sanno perdonare? Sanno ascoltare? L’amicizia spesso può fare male se una di queste cose viene a mancare, ed è per questo che è
un sentimento così delicato.
I ragazzi dopo avere capito questo potrebbero scrivere delle loro particolari storie di amicizia sia positive che negative e raccogliere in un diario dell’amicizia.
Un altro modo per affrontare questo discorso potrebbe essere quello di trovare canzoni che parlano di
amicizia, oppure vedere dei film che parlano di questo argomento. (vi consigliamo “Io non ho Paura”
di Salvatores oppure “Basta guardare il cielo” di Peter Chelson).
Inoltre vi sono due test molto belli sull’essere amici e sul saper perdonare a pag. 66 e 67 nella guida
12/14.
Dopo aver considerato il nostro comportamento nei confronti dei coetanei e con le altre persone, pensiamo ora al’amicizia che esisteva tra Gesù e i suoi discepoli.
Sappiamo bene che Gesù amava i suoi discepoli e non risparmiava perciò a loro qualche lava di testa
quando non vivevano la vera amicizia.
La fiducia e la familiarità (Mt. 16, 13-23)
Gesù aveva tanta fiducia nei suoi discepoli da mandarli ad annunciare il Regno di Dio; questa fiducia
la dimostra anche “consegnando” a Pietro le chiavi del Regno, facendolo “capo” degli Apostoli. Proprio perché si fida di Pietro non esita a rimproverarlo quando l’apostolo fa quella mossa sbagliata di
consigliarli il comportamento da seguire. Il rimprovero di Gesù è fatto con amore e familiarità, Pietro
dovrà capire e capirà che soltanto Gesù è il maestro.
Il perdono (Mt. 26,47-50) e (Mt. 26,69-75)
Tutti gli insegnamenti di Gesù sull’amore fraterno diventano concreti quando Gesù dona il suo perdono, è il segno grande del suo amore. A noi spesso è difficile perdonare: Gesù perdona Pietro che lo
rinnega, perdona Giuda chiamandolo amico proprio nel momento in sui si prepara a consegnarlo alla
morte.
La sollecitudine (Mt. 8,26)
Quante volte Gesù prova compassione per la gente che lo segue; pensa che sono digiuni e dà loro il
cibo necessario e la fiducia in lui. Questa sollecitudine la dimostra anche nei confronti dei suoi discepoli: li incoraggia a non avere paura rassicurandoli con la sua presenza.
L’umiltà, vero servizio (Mt. 20,20-27) e (Gv. 13,1-17)
Per Gesù servire gli altri è un grande atto d’amore. Egli insegna ai suoi discepoli il significato del vero
servizio, dando loro un esempio pratico: la lavanda dei piedi.
Potreste proporre una scheda con i brani sopra proposti, e lasciare che siano loro a far emergere gli
aspetti dell’amicizia che offriva Gesù.
Dopo aver fatto questo i ragazzi dovranno chiedersi se le loro amicizie si basano su questi aspetti, e
si interrogheranno sul loro modo di essere amici, scoprendo che l’amicizia di Gesù è basata sulle
“caratteristiche necessarie” che loro stessi hanno analizzato negli incontri precedenti.
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“NESSUNO ESCLUSO”
Alcuni spunti per pregare con i ragazzi
Ancora una volta siamo tutti qui pronti a riprendere il nostro cammino, dopo un po’ di vacanza. Ai arrivati diamo un festoso “Benvenuto”. Vi assicuriamo che sarà una esperienza bellissima questa che
fate per la prima volta.
Sì, questo anno sarà dedicato alla compagnia, all’accoglienza dei nuovi amici che lavoreranno con
noi nella vigna del Signore.
La nostra avventura, come al solito, si apre con il Mese del Ciao! Non per niente è stato chiamato così, perché spalanca le porte all’amicizia e all’accoglienza; tutti sono invitati a far parte del cammino,
NESSUNO ESCLUSO!
Dicendo così, quando sentiremo “OOOH ISSA!” potremmo immaginare subito un lavoro di gruppo:
persone che lavorano insieme in sintonia, come i marinai? Beh, a dir la verità sì!
Siamo invitati a salire su questa grandissima barca, a remare insieme verso la meta, è faticoso remare? Se si è soli lo è, ma insieme la fatica sarà più leggera, soprattutto se attingiamo la forza dalla preghiera.
L’accoglienza, la condivisione, l’amicizia e la gratuità che cercheremo di praticare saranno parole vuote e impossibili se non le abbiniamo alla preghiera. Per questo, oltre alle attività proposte, ci saranno
come al solito, spunti di preghiera che potranno essere utilizzati nel nostro cammino di questo mese.
Allora, a tutti voi carissimi: Bentornati, ai nuovi arrivati: Benvenuti e a tutti auguriamo un Buon Cammino!
Condivisone/Annunciare
Gratitudine
Rm. 12, 9-16
Sal. 103, 1-10
Mc. 4,21-25
Sal. 35, 18-28
Sal. 96, 1-10
Sal. 71, 14-16.20-24
Sal. 40, 1-11
Sal. 92, 1-9
Accoglienza/Amicizia
Gratuità
Rm. 15, 1-13
Mt. 10, 1-14
Lc. 14, 13
Mt. 5, 41-48
Mt. 10, 40-42
Sal. 55, 14-23
Volume 1, Numero 1
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Festa del Ciao 2004
ED È ANCORA FESTA DEL CIAO!!! Questo momento è molto importante perché riunisce la parrocchia e i suoi componenti in una giornata vissuta all’insegna della partecipazione, dell’accoglienza, della condivisione e della disponibilità.
Questi atteggiamenti dovranno essere le parole chiavi per rendere la nostra festa…una GRANDE FESTA!
Vi diamo qualche indicazione che potrete utilizzare ma ovviamente è da mediare, aggiustare, abbellire, ingrandire e il
resto lo sapete voi. Dovete solo tenere a mente che ogni momento deve essere valorizzato perché è importante come
gli altri.
IL VOLANTINO
Una festa non è bella se non ci sono tanti invitati, soprattutto la Festa del Ciao dell’ACR. Dovete assolutamente pubblicizzare più che potete questo evento, con cartelloni in parrocchia, inserendo banner o avvisi nel vostro sito parrocchiale o in quella diocesano dell’ACR (http://www.imolaedintorni.com/acr) telefonando ai vostri ragazzi e con il “mitico”
volantino”, che non è un semplice foglietto per avvisare qualcuno ma diventa una vera e propria forma di invito personale alla Festa. Deve essere colorato, divertente e deve far venire la voglia ai ragazzi di non mancare a questo appuntamento. Completatelo con le indicazioni della giornata e ovviamente fatelo arrivare a tutti, vecchi e nuovi. Potreste crearlo insieme ai ragazzi dell’Acr e poi saranno loro ad essere i “postini” tra i loro amici, insomma sbizzarritevi
con la vostra fantasia!
IL GIORNO:
Domenica, il giorno del Signore, ottimo per trascorrere tutta la giornata insieme senza preoccupazioni di studio e di
lavoro. E’ il momento migliore per vivere la vera GIOIA cioè l’incontro con Gesù nella S. Messa. Approfittiamo per organizzarla insieme con i nostri ACRini: i canti, l’offertorio, le preghiere dei fedeli, rendete la celebrazione eucaristica a
loro misura, sono i protagonisti ed è bello che anche la comunità si accorga di loro e si unisca a loro nella Festa dell’Eucaristia.
Come fare per ottenere questo? Beh, un po’ di preparazione nei sabati precedenti non guasta mai, ritrovarsi la domenica mattina con i ragazzi almeno 30 min prima della Messa per organizzarsi insieme è un buon consiglio ma il migliore che vi possiamo dare è di prepararla con i ragazzi. Non è la Festa parrocchiale (anche se ne ha molti connotati)
o la festa degli educatori. E’ la festa dei ragazzi, ed è giusto che la organizzino loro. Fateli entrare nel clima della festa
magari abbellendo l’entrata della Chiesa facendo notare alla comunità che oggi è un giorno particolare per l’Acr.
IL PRANZO
Sarebbe bello vivere questo momento di vera quotidianità con tutta la parrocchia, quindi gli adulti, i Gv, i Gvss preparando un grande pranzo insieme, potreste farvi aiutare dai genitori dei vostri ragazzi, questo vi aiuterebbe a creare un
legame con loro, iniziare a conoscerli e a farvi conoscere ma soprattutto a coinvolgerli nelle attività dei loro figli.
IL POMERIGGIO
Questo è il momento dove l’animazione e il divertimento dovranno emergere maggiormente, vi consigliamo di scegliere un’ambientazione che vi accompagni per tutta la giornata, questa aiuterà voi nelle decorazioni, ma anche a seguire
uno stile unico per organizzare attività che aiutino i ragazzi a fare amicizia, a collaborare, a stare insieme momento
per momento.
Ricordatevi che nel gioco sono coinvolti tutti: dai bimbi di 6 anni ai giovani adolescenti di 14 quindi dovete riflettere
sulle esigenze che ogni arco di età richiede.
Potreste fare delle foto durante tutta la giornata e costruire con esse un cartellone che rifletta la “storia” del gruppo
tappa per tappa, oppure potreste pubblicarle su internet. Se mandate le foto (non tutte ma le più belle) alla redazione
del sito diocesano dell’ACR, queste verranno pubblicate su una pagina dedicata alle Feste del Ciao.
Prima di iniziare il gioco potreste insegnare loro la canzone guida dell’anno che potrebbe essere l’inno della giornata,
perché voi educatori non vi procurate testo e musiche magari qualcuno di voi la sa già (Chi c’era alla 2 gg dovrebbe
saperla! Se no scaricate il tutto da internet sul sito dell’ACR) Questo vi può aiutare a creare un clima giusto per giocare insieme.
14ENNI
ALT!!! Se non sapete di cosa sto parlando ed avete nel vostro gruppo dei ragazzi di III media appendete al chiodo
l’attestato della SERA che vi hanno dato l’anno scorso, sempre che ve lo abbiano dato, perché non avete capito molte
cose dei ragazzi. I 14enni sono, sorpresa sorpresa, i ragazzi di III media (e non solo)!!!
Perché dedicare un pezzo di questa presentazione della FdC ai 14enni? Per ricordarvi che ci sono anche loro!!! l’ACR
non è fatta solo da bambini di 6/8 anni o di qualunque altra età. L’ACR è fatta anche da giovani adolescenti di 14 anni.
Cercate di coinvolgerli all’interno della Festa dandogli anche più responsabilità rispetto agli altri. Potrebbero trovare un
modo per fare merenda tutti assieme o potrebbero cercare un modo per invitare tutti i genitori e la comunità. Potrebbero avere un ruolo fondamentale nell’animazione liturgica, potrebbero essere i capisquadra del gioco, potrebbero
aiutarvi ad organizzare il gioco o, se pensate di farlo, a fare una scenetta introduttiva al gioco o non so cos’altro.
PER CONCLUDERE
Prima di una bella merenda si potrebbe concludere la festa con un momento di preghiera per ringraziare Gesù della
bella opportunità che ci ha dato.
Durante tutta la giornata potete coinvolgere tutti i settori presenti in parrocchia (Adulti, Gv, Gvss..) per la buona riuscita della festa e per creare unità.
Pagina 18
“NESSUNO ESCLUSO”
Verifica del Mese del Ciao 2004
“NESSUNO ESCLUSO”
•
Come è stato considerato dal Gruppo Educatori
il cammino proposto dal fascicolo del Mese del
Ciao
q
A misura di ragazzi
q
Interessante
q
Difficile da realizzarsi
q
Entusiasmante
q
Proprio quello che ci voleva
q
Banale
q
Altro…
•
Gli obbiettivi del Mese del Ciao sono stati
raggiunti?
I/III ELEMENTARE
q
Sì, perché?
q
No, perché?
q
In parte, perché?
•
Quali iniziative hanno creato più problema?
•
Come è stato vissuto complessivamente dai
ragazzi il cammino del Mese del Ciao?
q
Perché…
La Verifica dovrà essere
riconsegnata ai vostri
responsabili zonali entro
il 7 Novembre 2004!
Con entusiasmo
q
Con indifferenza
q
Con noia
q
Con interesse
q
Con grande impegno
q
Con responsabilità
q
Con fatica
q
Con fedeltà
Altro
Perché?
•
La Festa del Ciao è stata:
IV/V ELEMENTARE
q
Sì, perché?
q
q
No, perché?
q
q
In parte, perché?
q
Occasione per rinnovare l’entusiasmo di essere dell’ACR
q
Un bel ritrovarsi per divertirsi
q
Momento gasante per gruppi poco numerosi
I/II MEDIA
Momento forte di festa
Conclusione del cammino del Mese degli Incontri
q
Sì, perché?
q
Sembrava proprio bello ma…
q
No, perché?
q
Espressione della missionarietà dei ragazzi dell’ACR
q
In parte, perché?
•
III MEDIA
q
Sì, perché?
q
No, perché?
q
In parte, perché?
La Festa del Ciao è stata vissuta:
dai ragazzi con…
dagli educatori con…
•
Quali iniziative sono state portate avanti con più
facilità?
Volume 1, Numero 1
•
Gli ingredienti che hanno reso la Festa del Ciao
un vero incontro ACR…
Pagina 19
- APPUNTAMENTI 28 settembre 2004
S. MESSA DEL MANDATO per
gli EDUCATORI di AC, Lugo Chie
sa della Collegiata ore 20,30
12 ottobre 2004
S.E.R.A. 2004
Scuola Educatori Responsabili
Animatori
Oratorio San Paolo
Massalombarda ore 18,30
26 ottobre 2004
S.E.R.A. 2004
Scuola Educatori Responsabili
Animatori
Oratorio San Paolo
Massalombarda ore 18,30
9 novembre 2004
S.E.R.A. 2004
Scuola Educatori Responsabili
Animatori
Oratorio San Paolo
Massalombarda ore 18,30
28 novembre 2004
GIORNATA DI SPIRITUALITA’ ACR
RAGAZZI
AZIONE CATTOLICA dei
Diocesi di Imola
Piazza Duomo, 2
40026 Imola (BO)
Tel.: 0542-23201
Fax: 0542-23201
erfree.it
E-mail: crimola@int
ternet
Siamo su in
edintorn
www.imola
i.com/acr
QUESTO FASCICOLO È STATO CURATO DALL’EQUIPE DIOCESANA ACR:
FULVIO SDRUCCIOLI
NOSTROMO
DEBORA ZUFFA
CAMBUSIERA
DON ANDREA
SACERDOTE DI BORDO
SR. VIVIAN
INFERMIERA DI BORDO
FRANCESCA ALBONETTI
TIMONIERE
GIORGIA DOMENICHINI
CARTOGRAFA
LORENZO MIRRI
MOZZO
SILVIA MACCOLINI
ECONOMA
MIRIAM MONGARDI
DIARISTA
ANNALISA RESTA
VEDETTA
GRAZIE GRAZIE GRAZIE
Un grande abbraccio a Paolo Platti che dopo
tre anni di Equipe ACR ha deciso di buttarsi
in nuove avventure, GRAZIE per il contributo che hai dato in questi anni nel pensare
una ACR sempre più a misura di ragazzo. Il
Signore ti guidi e ti accompagni nel tuo
cammino. 1,2,3,4,5,6.....CIAOOOO!!!
“Nessuno Escluso”
Mediazione diocesana della
proposta nazionale
GRAZIE GRAZIE GRAZIE
Alle new entry dell’Equipe ACR,
in rigoroso ordine alfabetico…..(rullo di tamburi) Annalisa
Resta, Miriam Mongardi e Silvia
Maccolini, GRAZIE per aver detto SI a questa nuova avventura,
che il Signore vi sostenga in questo nuovo cammino.
Scarica

“NESSUNO ESCLUSO”