I NUMERI COMPLESSI
G. Cecchetti- F. Chiaravalle -L.Giglio
C
Ma lo sanno
tutti che
esiste l’unità
immaginaria!!!
i2= -1
i = -1
G. Cecchetti- F. Chiaravalle -L.Giglio
Ma quale
sarà il
risultato?
-9
-9
25
-16
ad esempio
sarà
(-1)*16= 16i
G. Cecchetti- F. Chiaravalle -L.Giglio
Insieme C dei numeri
complessi
Nell’insieme R
dei numeri reali non
è possibile operare
con l’estrazione di
radice se l’indice è
PARI
e il radicando è < 0
E’ necessario
ampliare
l’insieme R
Con l’insieme dei
numeri
immaginari I
G. Cecchetti- F. Chiaravalle -L.Giglio
C numeri complessi
I
R
27
12
13
37/8
-77
27/6
-2,5i
4i
i
7i
C=RUI
G. Cecchetti- F. Chiaravalle -L.Giglio
i =
-1
Numero complesso
Espressione della forma a+bi
dove a e b sono numeri reali
e i rappresenta l'unità immaginaria,
cioè la radice quadrata di -1.
I numeri complessi possono essere sommati,
sottratti, moltiplicati e divisi,
e costituiscono una struttura algebrica di campo
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Il campo dei numeri complessi
L'insieme C dei numeri complessi è
costituito da coppie ordinate di numeri
reali (a,b). Sull'insieme C sono definite le
due operazioni:
 a , b    c, d    a  c, b  d   C
 a, b    c, d    a  c  b  d , a  d  b  c 
 C
I membri di destra di queste due
uguaglianze
vengono
chiamati,
rispettivamente, somma e prodotto, e
sono anche loro dei numeri complessi. Si
dimostra che l'insieme C con le due
operazioni definite in precedenza è un
campo.
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Applicazioni
dei numeri complessi
Sono utilizzati
per descrivere
i circuiti elettrici
e le onde
elettromangetiche
Il numero i appare nella
celebre equazione d’onda
di Schrödinger
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Cenni storici
I numeri complessi furono introdotti per descrivere le
soluzioni di equazioni del tipo
1  x
2
che, non ammettendo soluzioni nell'insieme dei numeri
reali, erano un tempo considerate impossibili.
Verso la metà del XVI secolo, il matematico italiano
Girolamo Cardano e i suoi contemporanei, studiarono le
equazioni contenenti la radice quadrata di numeri
negativi. Probabilmente Cardano stesso suggerì che si
potesse esprimere il numero reale 40 nella forma
CARDANO
5 

 15  5   15
G. Cecchetti- F. Chiaravalle -L.Giglio

Cenni storici
Nel 1777 il matematico svizzero EULERO
introdusse il simbolo tuttora in uso, i
per indicare -1 e scrisse
EULERO
GAUSS
l'importante relazione ei = -1
che fonde alcuni tra i più importanti concetti
della matematica.
Nella tesi di dottorato di GAUSS, del 1799, è
contenuta la dimostrazione del famoso teorema
fondamentale dell'algebra, che afferma che
ogni polinomio a coefficienti complessi ammette
almeno una radice complessa.
Nel 1825 Lo studio delle funzioni complesse venne
proseguito da CAUCHY
CAUCHY
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Forma Cartesiana dei
numeri complessi
Gli elementi di C sono rappresentabili come punti del piano
cartesiano, dove le ascisse rappresentano il sottoinsieme
di C
formato dai numeri reali (a,0)
e le ordinate dai numeri immaginari puri (0,b)=ib .
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Forma Trigonometrica dei
numeri complessi
Dalla forma cartesiana deduciamo :
z  z   cos   sen  
che è la forma trigonometrica del numero complesso z. E' importante notare che l'argomento delle
funzioni seno e coseno può essere incrementato di 2k ( k  Z ) ottenendo ancora lo stesso numero
complesso.
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Forma esponenziale dei
numeri complessi
Eulero (Leonhard Euler) dedusse la fondamentale
relazione :
eix  cos x  i sen x
E' valida anche la relazione :
e  ix  cos x  i sen x
Utilizzando
tale
formula
otteniamo
rappresentazione esponenziale di un complesso :
z  z  ei
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la
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I numeri complessi